Punto di vista - Banca ALBERTINI SYZ

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Punto di vista - Banca ALBERTINI SYZ
31 luglio 2013
L'essenziale in un colpo d’occhio
Obbligazioni

Azioni
AA
- AAPROD - NEW à titre d'information
ORDERS DONE ON O NEW 10-YR CAPUB
Hedge funds
Proiezioni a 6 mesi
 L’agitazione provocata dal cambio dei toni della Riserva fédérale
americana in maggio in luglio si è un po’ calmata. Forse a riportare una
certa clama sui mercati sono state le dichiarazioni rassicuranti di Ben
Bernanke sul fatto che, anche dopo la riduzione o la sospensione del
piano di Quantitative Easing, la politica monetaria resterà estremamente
accomodante per un lungo periodo di tempo.
 Mentre il movimento di rivalutazione del rischio e l’aumento dei tassi di
interesse in maggio e in giugno sono stati significativi, il contesto macroeconomico, invece, nelle prime settimane dell’estate è cambiato poco. La
crescita americana appare ancora solida e ormai alimentata da un ciclo
autonomo di creazione di posti di lavoro/consumi. In Giappone, la
dinamica positiva avviata dalle politiche del governo Abe sembra
perdurare. In quanto alle economie emergenti, le principali tra loro
stanno attraversando un passaggio un po’ delicato, con un mix di
crescita debole e di focolai inflazionistici che complica il compito delle
autorità monetarie.
 Ed infine, il dato che più sorprende è il miglioramento piuttosto deciso
degli indicatori europei di fiducia e di attività, che suggeriscono che la
zona euro potrebbe presto uscire dalla recessione nella quale è caduta
da fine 2011. E’ vero che è più facile sorprendere in positivo quando il
punto di partenza è molto basso, ma il rimbalzo degli indici europei
rappresenta indubbiamente l’elemento incoraggiante di questo inizio di
estate.
 In un clima meno turbolento che nei due mesi prcedenti i mercati in
luglio hanno ritrovato i loro tradizionali « motori »: anticipazioni sulle
future mosse delle banche centrali e, per le azioni, pubblicazione dei
risultati societari.
Economia
Stati Uniti ............................................................................... 2
Crescita ancora solida e auto-alimentata
Questa pubblicazione si basa sulle
informazioni raccolte fino al lunedì che
precede il giorno di diffusione.
Pubblicazione del team Ricerche e Analisi
SYZ Asset Management
Tel. +41 (0)22 819 09 09
[email protected]
Autori:
Yasmina Barin
Yves Gallati
Maurice Harari
Adrien Pichoud
Fabrizio Quirighetti
Europa ..................................................................................... 3
La fine della recessione si delinea nell’area euro
Giappone ................................................................................ 4
Il tasso d’inflazione entra in territorio positivo!
Economie emergenti ............................................................... 4
Cina e India stentano a raggiungere i loro obiettivi di crescita
Mercati
Azionario ................................................................................. 5
Rotta sulle trimestrali!
Obbligazionario ....................................................................... 5
I tassi spagnoli beneficiano di segnali economici incoraggianti
Valutario ................................................................................. 6
Euro risale oltre quota 1.32 contro l’USD
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
31 luglio 2013
Economia
Stati Uniti
La dinamica di crescita che muove l’economia americana
dall’anno scorso dà l’impressione di resistere a qualsiasi
vento contrario: aumento delle tasse all’inizio dell’anno,
tagli alla spesa pubblica a inizio primavera, prospettiva di
sospesnione del Quantitative Easing e rialzo dei tassi di
interesse a lungo termine… Il progressivo ritiro delle
misure di stimolo della politica di bilancio e monetaria
introdotte dopo la recessione del 2009 si svolge per il
momento senza intoppi e avvalora l’ipotesi di una
crescita finalmente in grado di autoalimentarsi dopo tre
anni di convalescenza.
Il motore essenziale di questa crescita, come è logico, è
la domanda interna e, in particolare, il consumo delle
famiglie. E il costante miglioramento del mercato del
lavoro ne é il carburante principale, ora che il tasso di
disoccupazione è tornato al 7.6%, il livello più basso da
dicembre 2008 (era salito al 10% in ottobre 2009). La
diminuzione del numero di disoccupati non solo aumenta
il potere d’aquisto complessivo dei consumatori
americani ma (soprattutto?) contribuisce a risollevare il
morale dell’insieme delle famiglie. E questo, per inciso, si
traduce anche con spese per i consumi che restano
solide nonostante il contesto fiscale meno favorevole, e
con una ripresa del mercato immobiliare che si rafforza
mese dopo mese.
Vendite totali di alloggi (nuovi + esistenti)
e prezzo di vendita medio per un alloggio esistente
9
8.5
225
7.5
7
200
6.5
6
175
5.5
5
150
4.5
4
3.5
2000
125
2002
2004
2006
2008
2010
Indice ISM manifatturiero e modello SYZ&CO dell’ISM
(basato su un paniere d’indicatori regionali)
65
60
55
50
45
40
35
30
2002
250
8
salite lo scorso giugno ai livelli più alti degli ultimi cinque
anni. I prezzi aumentano sia per l’immobiliare esistente
che per gli alloggi nuovi, per i quali il prezzo medio di
vendita ha addirittura superato il picco del 2007! E il
forte aumento dell’indice di attività dei promotori
immobiliari in luglio, al livello più alto da gennaio 2006,
suggerisce che nelle costruzioni la tendenza rimane
nettamente positiva. Infine, il movimento di rialzo dei
tassi degli ultimi tre mesi non sembra per ora avere
avuto un impatto sensibile sulla domanda.
2012
So urce: SYZ A M , B lo o m berg
Total home sales (existing + new, millions)
Median sale price (existing homes, USD k) - RHS
Le vendite gradualmente ripartono e si avvicinano ai livelli
dell’inizio del decennio precedente. Anche i prezzi si orientano
chiaramente verso l’alto.
Infatti, sebbene alcuni dati diffusi nelle ultime settimane
possano sembrare deludenti (calo dei nuovi cantieri e dei
permessi di costruzione) la visione d’insieme è tuttora
quella di un settore che si è riportato al passo con una
crescita vigorosa dopo la grave crisi che ha
attraversato : le vendite totali di alloggi crescono
gradualmente da due anni, con le vendite di alloggi nuovi
2003
2004
2005
2006
2007
SY Z&CO ISM manufac turing model
ISM manufac t uring index
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Source: Datastream, B anque SYZ & CO
Dopo la flessione in primavera l’ISM manifatturiero è tornato
sopra il limite dei 50 punti in giugno rentrando in territorio di
espasione.
Il
nostro
indicatore
suggerisce
un
netto
miglioramento anche i luglio.
Nell’attuale quadro caratterizzato da condizioni di politica
economica meno accomodanti, la dinamica dell’economia
americana continua ad essere in linea con le stime di
crescita del PIL del + 2% nel 2013. In assenza di cattive
sorprese, la Riserva Federale si prepara quindi a ridurre
il ritmo dei suoi acquisti di attivi tra ora e la fine
dell’anno. In luglio Ben Bernanke ha tuttavia ribadito che
l’arresto progressivo del quantitative easing non implica
l’imminente rialzo dei tassi (che dovrebbero restare allo
0% almeno fino al 2015) e che la riduzione degli stimoli
monetari sarà comunque subordinata al perdurare del
miglioramento economico. Gli ultimi indicatori pubblicati
riflettono una rassicurante tendenza al miglioramento:
l’ISM dovrebbe essere nettamente avanzato in luglio e i
nuovi posti di lavoro creati si attestano ancora una volta
intorno a quota 200.000. La crescita americana che certo
potrebbe essere un po’ più sostenuta, appare
quantomeno solida e in grado di autosostentarsi.
Europa
La tendenza positiva apparsa nell’area euro dalla metà
della primavera si è protratta anche in luglio rendendo
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
31 luglio 2013
sempre più realista l’ipotesi di un’uscita dalla recessione
già nel secondo semestre dell’anno. Nelle ultime
settimane, gli indicatori sono stati unanimi nel segnalare
un miglioramento del clima di fiducia sia per le famiglie
che per le imprese. Siamo ancora (molto ) lontani
dall’ottimismo, ma il livello di estremo pessimismo
raggiunto alla fine dello scorso anno sembra diminuire
progressivamente. In luglio la fiducia degli imprenditori è
migliorata in Germania, in Francia e in Italia. Lo sviluppo
è conforme alle prime stime degli indici PMI di attività
per lo stesso mese, che segnano un aumento a livelli che
non erano stati raggiunti da almeno 18 mesi.
per le economie periferiche) che questo sviluppo non
sarà sufficiente per riportare entro breve l’Europa sulla
strada di una crescita solida e auto sostentata. Se è veo
che il picco d’intensità dell’austerità è stato raggiunto nel
2012, la politica di bilancio resta tuttora restrittiva e
pesa ancora sull’attività nel 2013. E nel 2014 i suoi
effetti saranno a malapena neutri.
7.00
Tasso medio di un prestito (<5 ans)
a un’impresa non finanziaria creata di recente
in alcuni paesi dell’eurozona
6.50
Ma il dato più sorprendente alla luce della generale
tendenza negativa che si osserva per il mercato del
lavoro (Germania esclusa) è il nuovo aumento della
fiducia dei consumatori dell’area euro in luglio, salita ai
livelli più alti degli ultimi due anni. Un progresso
incoraggiante che suggerisce che la fase di flessione dei
consumi privati iniziata nel 2011 potrebbe essere sul
punto di finire.
Vendite al dettaglio (variazione annua) e
fiducia dei consumatori europei
6.00
5.50
5.00
4.50
4.00
5
5
4
0
3.50
3.00
2003
G ERMANY
F RANCE
3
-5
2
-10
I T ALY
2004
2005
2006
2007
2008
2009
SPAIN
2010
2011
2012
Source: T homson Reuters Datastream
Il differenziale dei costi di finanziamento evidenzia le disparità
di condizioni fra i paesi al centro e alla periferia dell’Europa.
1
-15
0
-20
-1
-25
-2
-30
-3
-4
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
RET AIL SALES - 3MMA YoY %
EURO AREA - CO NSUMER CO NF I DENCE(R.H.SCALE)
-35
07
08
09
10
11
12
13
Source: T homson Reuters Datastream
La fiducia dei consumatori dell’area euro mostra un sensibile
miglioramento. Tornata ai livelli più alti degli ultimi due anni,
suggerisce un’imminente stabilizzazione dei consumi.
Per finire, i primi dati sulla crescita e la disoccupazione
del 2° trimestre diffusi in Spagna sono risultati migliori
(o meno negativi) delle attese. In primavera il PIL è
sceso solo dello 0.1%, il calo trimestrale più basso
dall’estate 2011, dopo il - 0.5% del 1° trimestre. La
disoccupazione, che nel primo trimestre è salita al livello
record del 27.2%, si attesta intorno al 26.3% a fine
giugno. Sono cifre interessanti e incoraggianti non certo
in termini assoluti ma perché indicano l’inizio di una
tendenza positiva.
Quindi, la maggior parte degli indicatori di tendenza
evidenzia un miglioramento sufficientemente pronunciato
da rendere realistica l’ipotesi che possa entro breve
cessare la contrazione del PIL (dopo un anno e mezzo di
recessione). Ma il punto di partenza di questo
miglioramento si trova talmente in basso (in particolare
In questo contesto il mantenimento di una politca
monetaria estremamente accomodante è assolutamente
necessario per permettere alla zona euro di riagganciarsi
alla crescita. E’ il senso del messaggio lanciato da Mario
Draghi all’inizio del mese, che per la prima volta nella
storia della BCE conteneva una chiara indicazione sul
fatto che i tassi resteranno al livello attuale o ancora più
basso per un periodo ancora molto esteso. Ma questo
non sembra essere sufficiente per porre fine alla
contrazione del credito nelle economie del sud della zona
euro, che si è protratta anche in giugno. Al fine di
rimediare a questa situazione e ridurre il differenziale fra
le condizioni finanziarie nei paesi del centro e della
periferia dell’area euro, la BCE nei prossimi mesi dovrà
certamente ricorrere a misure aggiuntive di allentamento
delle condizioni monetarie. Il recento miglioramento
degli indici di fiducia e di attività non è ancora il segnale
dell’inizio di una vera ripresa della crescita in Europa.
Nel Regno Unito, invece, l’ultimo dato diffuso sul PIL
conferma la schiarita primaverile: con un progresso dello
0.6% nel 2° trimestre (dopo il +0.3% del trimestre
precedente) l’economia britannica sta dando concreti
segnali di milgioramento che confermano la tendenza
positiva osservata di recente sul mercato del lavoro o nei
consumi delle famiglie. Negli ultimi 12 mesi il PIL inglese
ha registrato una progressione dell’1.4%, il ritmo di
crescita più forte in oltre due anni. Un altro elemento
incoraggiante è che la crescitaè stata significativa e ha
interessato tutti i settori dell’economia : dai servizi
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
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finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
31 luglio 2013
all’industria manifatturiera passando dalle costruzioni.
Tutto questo forse ridimensionerà le anticipazioni di
allentamento monetario dopo l’entrata in carica di Mark
Carney alla guida della BoE...
Giappone
La vittoria (annunciata) della colaizione guidata da
Shinzo Abe alle elezioni della camera alta del Parlamento
giapponese ha confermato la popolarità del governo
attuale. Quest’ultimo detiene ormai tutti i poteri
necessari per attuare il terzo capitolo del suo programma
di rilancio dell’economia giapponese, quello delle riforme
strutturali destinate a migliorare il potenziale di crescita
di lungo periodo del paese.
Gli effetti dei primi due capitoli (sostegno all’attività
attraverso pacchetti di stimolo fiscale e monetario)
continuano a farsi sentire: dopo il forte aumento
registrato, gli indici di fiducia e di attività si stabilizzano
su
livelli
elevati.
Le
esportazioni
beneficiano
dell’indebolimento dello yen e il deficit commerciale si è
ridotto al livello più basso dell’ultimo anno. E la crescita
della massa monetaria accelera per effetto delle inezioni
di dliquidità della Bank of Japan. L’inflazione rimane
ancora lontana dall’obiettivo del 2% fissato dal governo
per la fine del 2014 ma in giugno è entrata in territorio
positivo (+0.2%). Un momento storico nel lungo
processo di uscita (per ora solo sperata) dal tunnel della
deflazione!
delle
partite
correnti,
l’inflazione
galoppante
e
soprattutto il continuo deprezzamento della moneta (12% dalla fine di aprile contro il dollaro) nonostante le
misure adottate per sostenere la Rupia (aumento di
alcuni tassi bancari). Pertanto, è poco probabile che su
questo sfondo le autorità monetarie decidano nuovi tagli
ai tassi.
In Cina l’economia sembra perdere il suo slancio e
l’obiettivo di una crescita del 7.5% nel 2013 sarà
probabilmente raggiunto con difficoltà. Di recente sono
apparsi dei segnali preoccupanti per i mercati, come ad
esempio il dato sul PMI manifatturero (calcolato da
HSBC) che rimane sotto il limite di 50 (che indica una
contrazione dell’attività), al livello più basso degli ultimi
undici mesi. Il governo cinese è tuttavia consapevole del
fatto che l’economia cinese non sta più navigando al
ritmo di crociera stabilito. Per correggere la rotta ed
evitare un atterraggio brusco attua una serie di piccoli
interventi come le iniezioni di liquidità sul mercato
monetario, abolizione del tasso d’interesse soglia per i
prestiti bancari, riduzione delle imposte per le piccole e
medie imprese.
Tasso annuo d’inflazione e obiettivo del 2% fissato dal governo
per la fine del 2014
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
90
92
94
Japan - CPI, YoY%
96
98
00
02
04
06
08
10
12
14
Source: T homson Reuters Datastream
Il tasso annuo d’inflazione in giugno è tornato in territorio
positivo.
Economie emergenti
In India la Banca Centrale (RBI) ha di recente modificato
la sua impostazione. Infatti, nella prima metà dell’anno a
dispetto dell’inflazione elevata aveva abbassato i tassi di
riferimento (tre volte di 25 pb) per stimolare la crescita.
Ma da giugno, la sua priorità sembra essere l’alto deficit
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
31 luglio 2013
Mercati
Azionario
Dopo qualche episodio di turbolenza in giugno, il mese
di luglio si è rivelato nel complesso favorevole per i
mercati finanziari internazionali. Il presidente della
banca centrale americana Ben Bernanke ha rassicurato
gli operatori confermando che la politica monetaria
accomodante sarà mantenuta finché l’economia
americana avrà ritrovato il suo « ritmo di crociera ».
Sul fronte congiunturale i dati macroeconomici
continuano a delineare un miglioramento con indicatori
favorevoli negli Stati Uniti (moccupazione, mercato
immobiliare) mentre in Europa l’attività sembra
stabilizzarsi (lieve calo della disoccupazione in Spagna).
Le prospettive di crescita restano tuttavia deludenti )
nei paesi emergenti colpiti dall’inasprimento delle
condizioni monetarie e dal calo della domanda di
materie prime.
Andamento del mercato azionario europeo e dell’indice di
volatilità (VIX) nell’ultimo decennio
stabilizzazione in Europa) ha continuato a guadagnare
quota. Sui settori della chimica e dell’industria hanno
invece pesato le trimestrali poco entusiasmanti. BASF è
stata penalizzata dl rallentamento in Asia e in generale
dalla pressionné sui prezzi. Molto deludenti anche i
risultati di Siemens che quest’anno non riuscirà a
raggiungere l’obiettivo del 12% di margine operativo. I
consumi di base sono penalizzati dalle quotazioni
elevate e dalle prospettive a breve termine poco
allettanti
(condizioni
meteo
poco
favorevoli,
rallentamento nei BRIC). Oltre Atlantico le notizie sono
molte favorevoli per gli istituti bancari (dinamismo delle
attività di trading e brokeraggio di azioni) e un po’
meno per le società tecnologiche che hanno ceduto
terreno in scia allé pubblicazioni trimestrali deludenti
(Microsoft, Google, Intel, Ebay).
Le prossime settimane saranno influenzate dal seguito
della stagione dei risultati. Il nostro parere
sull’andamento di questa asset class continua ad essere
positivo. Nonostante il significativo aumento dei tassi
lunghi delle ultime settimane, il premio di rischio delle
azioni resta ancora storicamente alto. Le previsioni
sugli utili sono state Corrette al ribasso e pensiamo che
una congrua porzione delle cattive notizie riguardo
all’Europa sia già incorporata nei listini. Nonostante
qualche ombra, come l’andamento delle attività nei
paesi emergenti (Brasile, Cina), l’euro relativamente
forte e l’aumento del prezzo dell’energia, il quadro
secondo noi appare sufficientemente tonico. Per quanto
riguarda le politiche monetarie delle principali banche
centrali, pensiamo che resteranno flessibili per non
rischiare di soffocare la ripresa sul nascere.
Obbligazionario
Il cocktail di ripresa economica e liquidità abbondante continua
a mettere il turbo alle borse. Dopo il messaggio confortante di
Ben Bernanke i mercati azionari hanno ripreso a correre. La
volatilità è scesa ai livelli più bassi degli ultimi anni.
Dopo due mesi passabilmente agitati i tassi d’interesse
a lungo termine in luglio si sono stabilizzati. Le
dichiarazioni di Ben Bernanke per ridimensionare le
anticipazioni sulla normalizzazione della politica
monetaria della Fed hanno fermato il movimento di
rialzo, il tasso dell’ US Treasury décennale oscillava tra
il 2.5% e il 2.6% sull’onda dei dati macroeconomici
diffusi.
Nell’ottica regionale il mese scorso i titoli europei e
americani hanno seguito u percorso molto simile
(aumento rispettivamente del +5.4% e del +5.6% in
monete locali). Il ritorno della propensione al rischio ha
favorito i titoli del sud dell’Europa (IBEX +8%, MIB
+7%). Il rafforzamento dello yen ha penalizzato i titoli
nipponici che durante il periodo sono rimasti in
surplace (Nikkei -0.1%). Gli indici emergenti hanno
recuperato una parte del terreno perso. In luglio l’MSCI
Emerging Market evidenzia una performance quasi
uguale a quella dell’MSCI World con un guadagno
rispettivamente del +5.6 e del +6.0% in moneta locale.
L’andamento settoriale appare contrastato in luglio.
All’interno dei ciclici il settore automobilistico, sostenuto
dalle buone trimestrali (dinamica favorevole negli USA,
In Europa il miglioramento delle statistiche economiche
ha fatto dminuire le anticipazione riaguardo a un nuovo
allentamento da parte della BCE e ha provocato una
risalita dei tassi degli emittenti « rifugio ». Dopo avere
sfiorato l’1.50%, il tasso decennale tedesco è salito
oltre l’1.65%. Questo moviemto di rialzo dei tassi ha
colpito in misura minore le obbligazioni degli stati
periferici in quanto la prospettiva di un miglioramento
della congiuntura europea ha comportato una riduzione
del premio di rischio. Questo movimento è stato
particolarmente evidente sui tassi spagnoli, rimasti
stabili
dopo
la
diffusioni
dei
dati
economici
incoraggianti. Le tensioni sui tassi portoghesi in seguito
alla crisi politica scoppiata all’inizio del mese si sono
allentate una volta che si è allontanata la prospettiva di
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
31 luglio 2013
elezioni anticipate. In luglio le obbligazioni societarie
europee si sono nel complesso comportate meglio delle
obbligazioni di stato.
Euro contro dollaro USD e franco svizzero dal 2012
30/7/13
1.38
1.36
Performance delle obbligazioni a lungo termine (7-10 anni)
suddivise per paese
1.34
30/7/13
1.32
114
1.30
112
1.28
110
1.26
108
1.24
106
1.22
104
1.20
102
1.18
J
F
EUR/ USD
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Source: T homson Reuters Datastream
98
96
JAN
G ermany
F rance
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F EB
MAR
APR
Spain
Ireland
MAY
JUN
JUL
Source: T homson Reuters Datastream
La combinazione tra riduzione degli spread sui tassi e
rendimenti consente allé obbligazioni di stato spagnole,
irlandesi e, in misura minore, italiane, di registrare une
performance nettament positiva nel 2013.
Valutario
Dichiarazioni rassicuranti del presidente della Fed e
dati economici incoraggianti in Europa : tanto è bastato
per spingere il cambio euro/dollar sopra quota 1.32,
verso l’alto della forbice nella quale oscilla dall’inizio del
2012 (fatta eccezione per la primavera 2012, ultimo
episodio acuto della crisi dell’area euro). Il fatto che la
zona euro nell’insieme presenti un saldo estero
eccedentario
(e
in
aumento)
contribuisce
indubbiamente a sostenere la moneta europea sebbene
il differenziale di crescita e di politica monetaria atteso
nei prossimi trimestri fra Stati Uniti ed Europa debba
finire con il tradursi in un durevole rafforzamento del
biglietto verde.
Da diciotto mesi l’euro oscilla intorno a quota 1.30 contro
l’USD sull’onda dei dati economici diffusi e delle posizioni
assunte dalle rispettive banche centrali. Dall’inizio dell’anno si
stabilizza anche nei confornti del franco svizzero intorno a
quota 1.23.
Dopo un calo del 20% contro l’USD fra l’autunno 2012 e
la scorsa primaveera lo yen si è stabilizzato intorno a
quota 100 USD/JPY, raforzandosi leggermente alla fine
di luglio. Quanto alle monete emergenti, in termini
generali sono rimbalzate dopo la caduta di maggio e
giugno, ma restano sotto pressionné a causa delle
incertezze circa la crescita delle rispettive economie e i
timori riguardo all’inflazione in alcune regioni.
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