1 mese in 10 immagini
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Settembre 2013 Ogni mese, SYZ Asset Management con «1 mese in 10 immagini » propone una carrellata sull’attività economica mondiale. E poiché un’immagine conta più di mille parole, ogni mese presentiamo 10 grafici che illustrano i fatti determinanti dell’attualità economica e finanziaria dell’ultimo periodo, corredati da un breve commento sulla loro interpretazione. Pubblicazione curata dal team Global Macro & Fixed Income Strategies – SYZ Asset Management - Tel. +41 (0)58 799 10 00 - [email protected] Autori: Maurice Harari, Adrien Pichoud La pubblicazione si basa su grafici elaborati con i dati raccolti nel mese di agosto 2013. Indice 1. I deficit esteri indeboliscono le monete emergenti 2. Stati Uniti – L’impatto del rialzo dei tassi 3. Stati Uniti – Torna l’incubo del tetto del debito 4. Area euro – Si conferma la tendenza positiva 5. Area euro – Calo generale dei deficit esteri 6. Giappone - Speriamo che duri! 7. India – Economia e moneta ai minimi 8. Cina – Il vento gira bene 9. Mercati – Tornano i timori geopolitici 10. Tassi – Aspettando la Fed 1. I deficit esteri indeboliscono le monete emergenti • • • • • DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI NEL 2013 PER LE PRINCIPALI ECONOMIE (IN % DEL PIL) Abbiamo classificato le maggiori economie in base al rispettivo deficit della bilancia dei pagamenti in percentuale del PIL (PIL superiore a USD 250 mrd). Partendo dal basso, si nota che sono le monete « emergenti » che hanno perso più terreno nei confronti del dollaro durante l’anno: lira turca (-13% YTD), rand sudafricano (-17%), rupia indiana (-18%)… CZE. REP BRA US INDONE. COL Il sell-off in corso nei paesi emergenti è una conseguenza diretta del futuro inasprimento monetario e dell’imminente rallentamento dell’acquisto di attivi da parte della FED. PERU CAN POL CHILE Le monete emergenti, infatti, sono le prime vittime collaterali dei massicci flussi di capitali esteri in uscita dai paesi emergenti. Infine, questo contribuirebbe a spiegare la relativa forza dell’euro nei confronti del dollaro americano in quanto, sulla base di questo criterio, l’area euro registra un surplus di circa il 3%. EGY Em e rging econom ie s Developed econom ies UK INDIA AUS S. AFR TURKEY -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 So urce: IM F, SYZ A M La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. Settembre 2013 2. Stati Uniti – L’impatto del rialzo dei tassi • • • Dopo anni di politica monetaria sempre più accomodante, il brusco rialzo dei tassi solleva la questione della vulnerabilità della crescita al livello dei tassi. Per ora, l’impatto del recente rialzo si è manifestato principalmente sul settore immobiliare. Le domande di mutui sono crollate, le aperture di cantieri sono in calo e le vendite di case nuove di luglio sono diminuite. Ciò riflette indubbiamente le mutate condizioni di finanziamento divenute (un po’) meno convenienti. Tuttavia, nonostante il rallentamento, la tendenza favorevole che ha sostenuto l’immobiliare USA dovrebbe perdurare grazie alla dinamica demografica favorevole, ai prezzi ancora bassi (e in aumento) e ai tassi tuttora interessanti. L’aumento dell’indice dei costruttori edili, salito in agosto al livello più alto dal 2005, fa pensare che il rialzo dei tassi non abbia soffocato la ripresa dell’immobiliare americano. INDICE DELLE DOMANDE DI MUTUI IMMOBILIARI E TASSO DECENNALE DELL’US TREASURY 1300 1.00 1200 1.50 1100 2.00 1000 900 2.50 800 3.00 700 3.50 600 500 4.00 2010 2011 US WEEKLY MORTGAGE APPLICATIONS (4W MAV) US 10Y TREASURY RATE(R.H.SCALE) 2012 2013 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 3. Stati Uniti – Torna l’incubo del tetto del debito • • • A poche settimane dalla chiusura dell’esercizio finanziario americano sembra ormai certo che il disavanzo pubblico dal 7% del PIL nel 2012, scenderà al 4% nel 2013. Un risultato dovuto alla formula vincente che combina crescita, aumento delle tasse e taglio delle spese. Dopo il forte aumento che si registra dal 2008, il risanamento dei conti pubblici rende più realistica la prospettiva di una stabilizzazione del rapporto tra debito pubblico e PIL. Ciononostante, in autunno tornerà sul tappeto l’annosa questione del tetto legale del debito pubblico. In assenza di un accordo al Congresso, il tetto sarà raggiunto già a metà ottobre e da allora il governo non potrà emettere nuovi titoli a debito con cui finanziare le proprie attività. Questo rischia di far riesplodere le tensioni fra democratici e repubblicani già emerse all’inizio dell’anno al momento del negoziato sul fiscal cliff. SALDO DI BILANCIO, DEBITO PUBBLICO E TETTO DEL DEBITO (IN % DEL PIL) 12% 100% 10% 8% 80% 6% 4% 2% 60% 0% -2% 40% -4% -6% 20% -8% -10% -12% 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 0% 2014 Budget balance (% of GDP) Public debt (% of GDP) - RHS So urce: SYZ A M , Datastream Public debt statuatory limit (% of GDP) - RHS 4. Area euro – Si conferma la tendenza positiva • • • Dopo il miglioramento di quasi tutti gli indici europei in primavera, la notizia non ha sorpreso ma resta comunque degna di nota: dopo sei cali consecutivi il Pil dell’area euro nel 2° trimestre 2013 è cresciuto dello +0.3%, grazie al ritorno della crescita nel « cuore » dell’Unione e all’attenuarsi della recessione nella periferia. Alla luce dell’ulteriore progressione di tutti gli indici di fiducia e di attività, la schiarita dovrebbe perdurare anche nel 3° trimestre. Gli indici PMI manifatturieri sono rientrati in territorio di espansione perfino in Italia e in Spagna, segno del ripristino della dinamica ciclica anche nella periferia. L’unica nota dolente (e non da poco) è l’assenza di miglioramento sul fronte del credito, il cui costante calo – per le aziende e le famiglie – soffoca qualsiasi tentativo di risveglio della domanda interna. INDICE PMI MANIFATTURIERO PER PAESE 65 60 55 50 45 40 35 30 2006 GER 2007 FRA 2008 ITA 2009 SPA 2010 IRE 2011 2012 2013 So urce: B lo o mberg, SYZ A M La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. Settembre 2013 5. Area euro – Calo generale dei deficit esteri • • • I segnali incoraggianti apparsi nelle ultime settimane nell’area euro sono indubbiamente legati al rafforzamento della domanda estera, ma sono anche la conseguenza di un allentamento del rigore sul piano interno. Dopo avere raggiunto la massima intensità probabilmente l’anno scorso, la politica di austerità sta progressivamente allentando la sua stretta. Nel frattempo, la forte compressione della domanda finale si è tradotta – al costo di una severa recessione – con il ripianamento dei deficit esteri che si erano scavati durante gli anni di sfrenati consumi nelle economie dell’Europa periferica. Oggi la bilancia delle partite correnti per l’insieme dell’area euro mostra per l’anno un surplus pari a circa 200 mrd (il 2.5% del suo PIL). SALDO DELLA BILANCIA DELLE PARTITE CORRENTI (IN % DEL PIL) 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% 2000 GER POR 2002 FRA IRE 2004 2006 ITA GRE 2008 2010 SPA 2012 So urce: Datastream, SYZ A M 6. Giappone – Speriamo che duri! • • • Dopo le misure varate dal governo Abe all’inizio dell’anno, i dati economici giapponesi vengono attentamente scrutati alla ricerca di qualsiasi indizio del successo (o del fallimento) del tentativo di superamento della deflazione. Anche se è ancora troppo presto per decretare il successo dell’Abenomics, si deve tuttavia riconoscere che gli sviluppi per ora sono positivi e in linea con le speranze del governo. I dati del 2° trimestre evidenziano un nuovo sensibile aumento del PIL (+0.6% dopo il +0.9% del 1T13), con un importante contributo dei consumi delle famiglie. Segnali incoraggianti vengono anche dall’andamento dei prezzi: gli indici d’inflazione sono rientrati in territorio positivo e il deflatore del PIL nell’anno è quasi tornato in equilibrio. Speriamo che duri! PIL REALE E INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO AL NETTO DEI PRODOTTI FRESCHI (VARIAZIONE ANNUA) 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 00 01 02 03 04 05 06 JAP - PRIVATE CONSUMPTION YoY JAP - CONSUMER PRICE INDEX EX FRESH FOOD YoY 07 08 09 10 11 12 13 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 7. India – Economia e moneta ai minimi • • • • La banca centrale indiana (RBI) ha varato una serie di nuove misure per contrastare il massiccio esodo della moneta, ridurre il deficit corrente e frenare il deprezzamento della rupia (INR – 18% YTD contro l’USD). Per quanto il governo aspiri a rilanciare l’economia da tempo anemica, il taglio dei tassi d’interesse al fine di stimolare la crescita appare poco probabile. La mossa, infatti, rischierebbe di aumentare le pressioni al ribasso sulla rupia, di far lievitare i prezzi dei beni importati ed infine di gonfiare l’inflazione che già corre al 4.9%, ben oltre il target del 3%. L’India ha registrato una crescita inferiore alle previsioni. Il dato trimestrale (Q2 +4.4% contro le attese del consensus del +5.0%) è il più debole dallo scoppio della crisi finanziaria, complice la contrazione dell’attività manifatturiera e mineraria. CRESCITA DEL PIL E CAMBIO USD/INR 14 35 12 40 10 45 8 50 6 55 4 60 2 65 70 0 2008 2009 GDP (YoY, %) USD/INR inverted(R.H.SCALE) 2010 2011 2012 2013 Source: Thomson Reuters Datastream La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA. Settembre 2013 8. Cina – Il vento gira bene • • • • • La recente diffusione di alcuni indicatori economici migliori del previsto ha risollevato le stime di crescita della seconda economia mondiale. L’ultima lettura del PMI manifatturiero, infatti, è superiore alla soglia dei 50 punti e si è attestata a 50.1 secondo HSBC, e a 51 secondo il dato ufficiale. In agosto, una delle migliori performance dopo il petrolio e l’argento è stata quella dell’indice Shangai Comp. (+5.4%). Dopo l’ultima crisi di liquidità il clima è migliorato, come evidenzia anche il rimbalzo del nostro indicatore. Restiamo tuttavia dubbiosi sulla sostenibilità della crescita cinese finché i problemi strutturali non saranno affrontati e risolti in modo definitivo. MIGLIORAMENTO DELL’INDICATORE SYZ DELL’ANDAMENTO TENDENZIALE DEL PIL CINESE 30% Chinese GDP 25% Syz China GDP trend indicator (SCGTI) 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 9. Mercati – Tornano i timori geopolitici • • • L’estate non è mai stata un periodo calmo per i mercati finanziari e quella del 2013 non ha fatto eccezione. All’imminente rallentamento delle iniezioni di liquidità della Fed, che preoccupa i mercati da maggio, si sono aggiunti in agosto anche i timori geopolitici per la situazione in Medio Oriente. Gli scontri, con il passaggio del potere all’esercito in Egitto, e l’aggravarsi del conflitto in Siria hanno ancora una volta richiamato l’attenzione del mondo sul Medio Oriente. L’uso di armi chimiche ha aumentato la pressione sulle potenze occidentali in merito ad un possibile intervento militare in Siria. La conseguenza è che l’instabilità di agosto ha provocato un rinnovato interesse nei confronti dei beni rifugio. Le quotazioni del petrolio sono cresciute del 10% e l’oro è tornato in area USD 1.400 l’oncia. QUOTAZIONE DEL BRENT E DELL’ORO DAL 2009 130 2000 120 1800 110 1600 100 90 1400 80 1200 70 60 1000 50 800 40 30 600 2009 BRENT (USD/BBL) GOLD (USD/OZ)(R.H.SCALE) 2010 2011 2012 2013 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream 10. Tassi – Aspettando la Fed • • • Da quando la Fed ha annunciato l’intenzione di ridurre i suoi acquisti di attivi, qualsiasi dato economico pubblicato negli USA diventa il pretesto per rivalutare la probabilità che tale mossa si avveri. Alla luce dei dati americani delle ultime settimane, nel complesso positivi, questa probabilità si avvicina e potrebbe essere annunciata già dopo la prossima riunione della Fed il 18 settembre. Sempre più il mercato ne è convinto, e la conseguenza è che in agosto i tassi americani a lungo termine sono ancora saliti, avvicinandosi al 3% per la prima volta dal 2011. Il movimento ha trascinato anche i tassi d’interesse a lungo termine di altri governi ritenuti sicuri, sostenuti anche dai dati economici positivi, e il decennale tedesco ha sfiorato il 2%. TASSI DECENNALI NEGLI USA, IN GB E IN GERMANIA 4.50 4.00 3.50 3.00 2.50 2.00 1.50 1.00 2010 US Treasury 10-year German Bund 10-year UK Gilts 10-year 2011 2012 2013 Sourc e: T homs on Reuters Datas tream La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.