Panoramica trimestrale - 2o trimestre 2014

Transcript

Panoramica trimestrale - 2o trimestre 2014
Secondo trimestre
Panoramica del secondo trimestre
Obbligazioni
Tassi
Ò
Ò
ÎÒÔ
Credito
Ò
Azioni
Ò
Volatilità
Ô
Hedge funds
Ò
USD
Ô
Oro
Ò
Petrolio
Ò
Tendenze degli ultimi mesi
La crescita dell’economia mondiale non è stata sostenuta quanto era stato
anticipato all’inizio dell’anno e le stime di crescita per il 2014 sono state di
recente riviste al ribasso.
Tuttavia nel secondo trimestre l’economia statunitense dopo la frenata
invernale ha ritrovato la via della crescita ed è entrata nel secondo semestre
dando qualche segnale di accelerazione. Dopo l’accenno di rimbalzo del
2013, la crescita in Europa si è stabilizzata nel corso della primavera mentre
la dinamica in Francia si è appiattita. Nel Regno Unito si è confermata la
netta accelerazione avviata nei trimestri precedenti. Nel mondo emergente le
dinamiche continuano a seguire andamenti divergenti ma in Cina sono
emersi segnali incoraggianti di leggera accelerazione.
Nell’insieme del mondo avanzato le politiche monetarie restano molto
accomodanti e la BCE ha varato nuove misure di allentamento per l’area
euro. Tuttavia, la crescita sostenuta dell’economia britannica solleva la
questione sempre più pressante dell’inizio della normalizzazione dei tassi
inglesi che – se si conferma l’accelerazione attesa negli Stati Uniti – potrebbe
porsi anche per la Fed.
In questo quadro generale, quasi tutti gli attivi finanziari nel secondo
trimestre hanno registrato performance positive grazie al mix formato da
crescita economica positiva, inflazione debole e politiche monetarie
stimolanti. Il mercato valutario continua a muoversi sull’onda delle
anticipazioni sull’andamento delle politiche monetarie.
Economia
Stati Uniti ............................................................................... 2
Netto rimbalzo dell’attività in primavera
Area euro ................................................................................ 2
La BCE vuole rilanciare i prestiti e schiera l’artiglieria pesante
Europa extra area euro ............................................................ 2
A quando il primo rialzo dei tassi della Banca d’Inghilterra?
Giappone ................................................................................ 3
Trimestre segnato dalle ricadute dell’aumento dell’IVA
Publicazione curata dal team Ricerche e
Analisi
SYZ Asset Management SA
Tel. +41 (0)58 799 19 09
[email protected]
Autori:
Yasmina Barin
Yves Gallati
Maurice Harari
Wanda Mottu
Adrien Pichoud
Fabrizio Quirighetti
Economie emergenti ............................................................... 3
Miglioramento nel secondo trimestre
Mercati
Azionario ................................................................................ 4
Rotazione di stile e/o di settore
Obbligazionario ....................................................................... 4
Investitori ancora a caccia di rendimenti
Valutario ................................................................................. 4
L’euro scende (di poco), la sterlina e le monete emergenti si rafforzano
Dati statistici .......................................................................... 5
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, La presente
pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria
sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e
non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero
comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene
tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni
responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito
all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
Secondo trimestre
Economia
Stati Uniti
Nel secondo trimestre l’economia americana ha ritrovato
il trend di vigorosa crescita che l’aveva caratterizzata
nella seconda metà del 2013. Dopo il vuoto d’aria
dell’inverno, costato -2.9% in termini di PIL, tutti gli
indicatori in primavera hanno rilevato un significativo
rimbalzo della crescita. Gli indici di attività ISM sono
rimbalzati a livelli indicativi di una crescita prossima al
2.5% e il miglioramento è stato confermato anche dalla
fiducia delle PMI, salita a un nuovo picco dal 2007. Il
tasso di utilizzo delle capacità produttive, prossimo al
livello di equilibrio, indica il ritorno del settore industriale
« alla normalità » e all’orizzonte si profila la ripresa degli
investimenti.
E’
proseguita
anche
la
schiarita
sul
fronte
dell’occupazione, con un’accelerazione della creazione di
posti di lavoro in giugno e il calo della disoccupazione al
6.1%. Il mercato immobiliare ha beneficiato del calo dei
tassi d’interesse a lungo termine e dell’effetto di
recupero dopo i mesi di gelo invernali, con conseguente
rimbalzo delle aperture di cantieri e delle vendite di case
nuove. In questo quadro generale, la fiducia delle
famiglie è salita al livello più alto dal 2008, con ricadute
benefiche sulle spese per i consumi, sostenute
ugualmente dalla crescita dei prestiti a basso costo.
Durante il trimestre la Riserva Federale ha lasciato
pressoché invariata la sua politica monetaria e pur
mantenendo
un
atteggiamento
accomodante
ha
continuando a ridurre l’acquisto di attivi di 10 miliardi di
USD ad ogni riunione. Se non s’innesca un aumento degli
stipendi e dell’inflazione, la Fed sembra intenzionata a
mantenere una politica monetaria fortemente stimolante
il più a lungo possibile.
Europa
Nonostante il dato di crescita leggermente deludente a
inizio anno (PIL del primo trimestre +0.2%), la dinamica
di modesta ripresa apparsa nel 2013 si è protratta
nell’area euro anche nel secondo trimestre. L’economia
tedesca sembra essersi stabilizzata a un
passo di
crescita intorno al 2%. Spagna, Portogallo e Irlanda
hanno registrato un concreto miglioramento dell’attività
e hanno iniziato a raccogliere i primi frutti dei sacrifici
degli ultimi anni. L’economia italiana, che in termini di
costo e di flessibilità del lavoro non ha apportato le
stesse correzioni, ha mantenuto un tasso di crescita
molto modesto. L’arrivo di Matteo Renzi al governo ha
tuttavia portato un’ondata di ottimismo che – se sarà
sostenuta da riforme chiave – potrebbe a medio termine
sfociare su un nuovo decollo dell’economia italiana. La
Francia nel secondo trimestre è ancora il fanale di coda
della ripresa europea. Il clima d’incomprensione e di
sfiducia verso il governo e la persistente disoccupazione
hanno pesato
imprenditori.
sulla
fiducia
delle
7 novembre 2012
famiglie e degli
In questo contesto di ripresa ancora fragile (soprattutto
nel sud dell’area euro) la possibilità di accesso al credito
costituisce per le aziende un fattore di vitale importanza
per consentire il consolidamento e l’accelerazione della
crescita. L’offerta di credito ha ancora risentito del
risanamento dei bilanci delle banche che si preparano
all’assunzione da parte della BCE del ruolo di
meccanismo di vigilanza unico europeo in autunno. Per
le aziende italiane o spagnole le condizioni di
finanziamento restano inoltre estremamente penalizzanti
rispetto a quelle delle concorrenti tedesche o francesi. La
BCE ha deciso in giugno di allentare in misura
significativa la sua politica monetaria tanto più che
l’inflazione è rimasta estremamente bassa durante
l’intero trimestre (fra 0.5% e 0.7%). Ha non solo tagliato
nuovamente i tassi di riferimento (portando il tasso
principale refi a 0.15% e il tasso sui depositi in territorio
negativo a -0.10%), ma ha anche annunciato una serie
di misure volte a incoraggiare e a facilitare la
distribuzione di prestiti alle aziende (erogazione di
liquidità a lungo termine a basso costo alle banche,
preparazione di un programma di acquisto di ABS).
Europa extra area euro
Nel Regno Unito la solida dinamica di crescita apparsa da
un anno si è mantenuta anche nel secondo trimestre.
Nell’industria e nei servizi gli indici di attività sono
rimasti alti, il trend di salita dei prezzi nell’immobiliare si
è mantenuto e la disoccupazione è scesa ai livelli più
bassi in cinque anni. Fra le grandi economie avanzate, il
Regno Unito è il paese che nel 2014 dovrebbe registrare
la maggiore crescita. La comunità finanziaria, infatti, ha
già iniziato a interrogarsi sull’inizio della normalizzazione
monetaria da parte della Banca d’Inghilterra e le
speculazioni sono state ulteriormente rinfocolate dalle
dichiarazioni del governatore sull’eventualità di un primo
rialzo forse prima della fine dell’anno.
Come dimostra l’andamento del PIL, la crescita in
Svizzera non è rallentata e si prevede che per l’intero
2014 sarà vicina al 2%. Sul fronte dei consumi si osserva
una leggera diminuzione ma il commercio estero e gli
investimenti sono rimasti sostenuti. Questo vale in
particolare per il mercato immobiliare che nonostante le
misure introdotte un anno fa dalla BNS nel tentativo di
frenare la dinamica, resta per la Banca Centrale una
fonte di preoccupazione.
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, La presente
pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria
sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e
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Secondo trimestre 2014
Giappone
Economie emergenti
Il secondo trimestre è stato caratterizzato dalle ricadute
sull’economia dell’aumento dell’IVA entrato in vigore il 1
aprile dal 5% all’8%. Come ci si aspettava, la forte
crescita del PIL nel primo trimestre dovuta agli acquisti
anticipati (+1.6%) è stata seguita da un brusco crollo
dell’attività in aprile (stop della crescita nell’industria,
forte calo delle vendite al dettaglio). Anche gli indici di
fiducia delle aziende e delle famiglie si sono orientati al
ribasso mentre l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi
al consumo ha segnato un’impennata meccanica al
3,7%, il massimo da gennaio 1991. Si tratta di
conseguenze logiche del rialzo dell’IVA e quindi erano
attese, la domanda da porsi ora è se nella seconda metà
dell’anno, una volta superato lo scoglio dell’aumento
dell’IVA, l’economia giapponese riuscirà a ritrovare il
trend positivo del 2013. Le prime indicazioni fanno ben
sperare ma si attende conferma nei prossimi mesi.
Dopo un primo trimestre all’insegna della turbolenza, il
secondo trimestre è stato più positivo per le economie
emergenti. Le obbligazioni, le valute ed anche i listini
azionari hanno segnato delle discrete performance sullo
sfondo di una volatilità storicamente bassa e di tassi di
interesse ai livelli minimi nei paesi avanzati (condizioni
ideali per il carry trade). I paesi emergenti hanno nel
complesso continuato a intraprendere le riforme (per
calmare le tensioni inflazionistiche o per ridurre i deficit)
necessarie per il risanamento delle loro economie,
dribblando le scadenze elettorali (sinonimo di incertezze)
in agenda per molti di loro. Anche se il motore della
crescita del mondo emergente (la Cina) ha di recente
sorpreso in positivo con indicatori migliori delle attese, il
rischio di un brusco atterraggio cinese resta una delle
principali minacce per il futuro. Inoltre, in un contesto di
normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti,
la salute dei paesi emergenti (soprattutto dei più fragili)
potrebbe rapidamente deteriorarsi.
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Secondo trimestre 2014
Mercati
Azionario
Valutario
In un quadro politico ed economico incerto (crisi in
Ucraina, attese di un intervento della BCE …) e dopo la
forte rotazione a favore dei titoli « value » a scapito di
quelli « growth », i mercati finanziari hanno registrato
una seconda rotazione importante. Infatti, le piccole
capitalizzazioni che nel 2013 avevano sovraperformato la
maggior parte degli indici mondiali, nel secondo
trimestre hanno perso la loro attrattiva agli occhi degli
investitori che hanno preferito le grandi capitalizzazioni.
Nella prima metà del trimestre il Russell 1000 (large
cap) è salito dell’1% circa mentre il
Russell 2000
(Small-Mid Cap) ha ceduto il -6%. Questo rarissimo
fenomeno di scollamento (un indice sale mentre l’altro
scende) non si è mantenuto nella seconda metà del
trimestre. Infatti nella seconda parte del trimestre le
borse statunitensi - sull’onda dei dati macro-economici
incoraggianti - hanno raggiunto i massimi storici senza
particolari rotazioni di stile e/o di settori.
La prospettiva dell’allentamento monetario della BCE ha
provocato un leggero indebolimento dell’euro contro il
dollaro (da EUR/USD 1.38 a 1.36). Dopo l’annuncio della
BCE del 5 giugno l’euro si è brevemente avvicinato a
quota 1.35, ma i toni relativamente accomodanti della
Federal Reserve impediscono per ora un rafforzamento
significativo del biglietto verde. La sterlina si è rafforzata
dopo l’allusione a un aumento dei tassi della BoE più
vicino di quanto era previsto: contro il dollaro è salita del
2.5% a GBP/USD 1.71. Il franco svizzero è rimasto
pressoché stabile contro l’euro passando da EUR/CHF
1.22 a 1.215. Lo yen giapponese è rimasto quasi fermo
contro il dollaro oscillando intorno a USD/JPY 102. La
maggior parte delle monete emergenti si è apprezzata
contro il dollaro beneficiando della ricerca di rendimento
da parte degli investitori e del miglioramento dei dati
economici di queste economie.
Nel periodo in esame l’MSCI World in monete locali ha
registrato un + 3.7% mentre i mercati europei, che pure
hanno chiuso il secondo trimestre in territorio positivo,
hanno però influito negativamente sulla performance
relativa (+2.3% per lo STOXX 600). Si sono messi in
luce gli indici S&P 500 e Topix che hanno chiuso il
trimestre in forte aumento, rispettivamente a +4.7% e
+5.0%. I mercati emergenti si sono tenuti al passo
seguendo da vicino gli USA e il Giappone con +4.2%
(MSCI EM).
Obbligazionario
La tendenza positiva che si osserva dall’inizio dell’anno
per tutti i segmenti del mercato obbligazionario si è
protratta anche nel secondo trimestre. I tassi d’interesse
privi di rischio hanno mantenuto il trend di ribasso con
l’US Treasury a 10 anni in calo a 2.44% (il livello più
basso da un anno) e il Bund tedesco a 10 anni tornato
prossimo ai minimi storici del 2012/inizio 2013 (1.25%).
Anche il differenziale rispetto agli emittenti più rischiosi
si è ridotto a livelli molto bassi. In un contesto di caccia
al rendimento, l’inflazione tuttora bassa (e in Europa
molto bassa) e le politiche monetarie accomodanti (con
nuove misure di allentamento in Europa) creano un clima
tuttora propizio ai titoli a reddito fisso.
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sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e
non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero
comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene
tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni
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Secondo trimestre 2014
Equities
Performance
MSCI World
DJ Stoxx 600
Bonds
30/06
Q2
YTD
Total Return
1'235
+3.7%
+4.3%
EMU Broad
30/06
1.27
+2.8%
Q2
YTD
+6.1%
342
+2.3%
+4.1%
US Broad
2.19
+2.1%
+4.1%
S&P 500
1'960
+4.7%
+6.1%
UK Broad
2.84
+1.5%
+3.9%
Russell 2000
1'193
+1.7%
+2.5%
Swiss Broad
0.58
+1.4%
+3.9%
Nasdaq
4'408
+5.0%
+5.5%
EMU 3-5Y
0.63
+1.7%
+4.1%
Topix
1'263
+5.0%
-3.1%
EMU 7-10Y
1.64
+4.1%
+9.5%
MSCI EM
48'694
+4.2%
+3.3%
EMU 10Y+
2.66
+4.8%
+11.7%
BOVESPA
53'168
+5.5%
+3.2%
US 3-5Y
1.26
+0.9%
+1.4%
China 300
2'165
+0.9%
-7.1%
US 7-10Y
2.33
+2.4%
+4.9%
BSE 100
7'743
+15.4%
+22.4%
US 10Y+
3.21
+3.7%
+9.8%
MICEX
1'476
+7.8%
-1.8%
UK 3-5Y
1.72
-0.8%
-0.6%
CAC 40
4'423
+0.7%
+3.0%
UK 7-10Y
2.46
-0.0%
+1.6%
DAX 30
9'833
+2.9%
+2.9%
UK 10Y+
3.29
+1.2%
+3.8%
SMI
8'555
+1.2%
+4.3%
Swiss 3-5Y
0.09
+0.1%
+0.5%
FTSE 100
6'744
+2.2%
-0.1%
Swiss 7-10Y
0.45
+2.4%
+4.9%
FTSE MIB
21'283
-1.9%
+12.2%
Swiss 10Y+
1.22
+2.3%
+6.7%
IBEX 35
10'924
+5.6%
+10.2%
US HY
5.71
+2.9%
+5.9%
PSI 20
6'802
-10.6%
+3.7%
EM
4.61
+5.4%
+9.1%
ISEQ
4'700
-5.9%
+3.5%
12
-2.3
-2.2
VIX
FX
Perf.
World Equities Sectors
Tops
Oil & Gas
USD/EUR
Q2
+10.7%
Utilities
30/06
Q2
31/12
YTD
1.37
+0.6%
1.37
+0.4%
YTD
CHF/EUR
1.22
+0.3%
1.23
+1.0%
+12.2%
GBP/EUR
0.80
+3.2%
0.83
+3.9%
Techno
+6.0%
Oil & Gas
+11.1%
NOK/EUR
8.40
-1.8%
8.34
-0.7%
Utilities
+5.4%
Healthcare
+10.4%
CAD/EUR
1.46
+4.1%
1.46
-0.1%
Flops
Q2
Telecom
YTD
CHF/GBP
1.52
-2.8%
1.48
-2.5%
+0.7%
JPY/CHF
114.2
+2.1%
118.2
+3.5%
Financials
+2.3%
Cons Serv
+2.3%
Cons Serv
+0.9%
JPY/USD
101.3
+1.7%
105.1
+3.8%
Industrials
+2.7%
Financials
+3.1%
JPY/EUR
138.7
+2.3%
144.8
+4.4%
+0.7%
Hedge Funds
Performance
CHF/USD
0.89
-0.2%
0.89
CAD/USD
1.07
+3.6%
1.06
-0.2%
1.06
+1.8%
1.12
+5.5%
30/06
Q2
YTD
AUD/USD
HFRX Global
1247
+0.6%
+1.8%
NZD/USD
1.14
+0.9%
1.21
+6.4%
HFRX Equal W
1220
+0.4%
+1.9%
TRY/USD
2.12
+0.9%
2.15
+1.3%
HFRX Equity Hedge
1180
+0.0%
+1.3%
BRL/USD
2.20
+2.7%
2.34
+6.4%
HFRX Macro / CTA
1125
+0.3%
-0.7%
RUB/USD
34.1
+3.2%
32.9
-3.5%
HFRX Event Driven
1647
+1.6%
+4.4%
INR/USD
60.1
-0.7%
61.9
+2.8%
HFRX Relative Value
1223
+0.6%
+1.6%
CNY/USD
6.21
+0.2%
6.05
-2.4%
MXN/USD
13.0
+0.6%
13.1
+0.8%
MXN/AUD
12.3
-1.2%
11.7
-4.5%
MXN/NZD
11.4
-0.3%
10.8
-5.3%
Interest Rates
Yield/Rate
30/06
Q2 Change
31/12
BD 10Y
1.25
-32
1.94
Commodities
US 10Y
2.53
-20
3.04
Performance
UKT 10Y
2.67
-7
3.03
Energy
CHF 10Y
0.64
-31
1.09
Precious Met
JP 10Y
0.57
-6
0.74
Ind Met
FR 10Y
1.70
-39
2.57
IT 10Y
2.85
-45
30/06
Q2
YTD
349
+3.5%
+3.3%
1773
+3.4%
+9.8%
359
+7.5%
+2.5%
Agri
350
-14.5%
-0.5%
4.09
Oil-Brent
113
+5.1%
+1.3%
IR 10Y
2.35
-64
3.44
Oil-WTI
106
+4.4%
+8.1%
SP 10Y
2.67
-57
4.14
Silver
2096
+5.8%
+7.5%
EUR 3M Libor
0.21
-11
0.29
Gold Bullion
1317
+2.1%
+9.0%
USD 3M Libor
0.23
0
0.25
Palladium
844
+8.5%
+17.9%
CHF 3M Libor
0.01
-1
0.02
Platinum
1480
+4.4%
+9.1%
Copper
7041
+5.9%
-4.5%
18969
+19.6%
+37.1%
Credit Spreads
30/06
Q2 Change
31/12
US HY spread
3.20
-18
3.32
EM spread
2.10
-29
2.24
Itraxx Main
62
-15
70
Itraxx HiVol
69
-31
103
Itraxx Xover
241
-48
286
EU Banks CDS
129
-21
185
Nickel
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