PDF: FARE 24 WEB - Unindustria Bologna

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PDF: FARE 24 WEB - Unindustria Bologna
3F FILIPPI BRILLA A FRANCOFORTE AL LIGHT+BUILDING
2014
vita
industriale
Elena Boromeo
Francesca Aufiero
Marco Taddei
Invitiamo le aziende associate a segnalare notizie su attività, iniziative o avvenimenti che le
riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio
Stampa di Unindustria Bologna (riferimento
Elena Boromeo, [email protected]).
La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di
FARE.
6 FARE
ficio tipico ha dimostrato ai visitatori
le potenzialità di questo sistema che
permette di regolare la potenza delle
singole lampade in relazione alla luce
naturale proveniente dall’esterno. Infine, per Cefla, realtà imprenditoriale
multi-business nel settore dell’arredo
per la grande distribuzione, 3F Filippi ha progettato i nuovi prodotti “3F
Fil 180 LED” e “3F Market LED”,
Grande successo per 3F Filippi,
azienda della provincia di Bologna
leader nella progettazione illuminotecnica da oltre 60 anni, protagonista
al Light+Building 2014 di Francoforte, la più importante
fiera dedicata al mondo
dell’illuminazione terminata lo scorso 4 aprile.
Oltre 700 i visitatori negli stand dal design innovativo illuminati da 3F
Filippi, provenienti da
ogni parte del mondo,
in particolare da Germania, Francia, Inghilterra e
Usa, con un incremento 3F Filippi al Light+Building di Francoforte, la principale fiera
medio del 32% rispet- internazionale dell’illuminazione
to alla passata edizione:
una conferma ulteriore del ruolo in- apparecchi a sospensione dedicati
discusso dell’azienda nel panorama alla grande distribuzione, studiati
dell’illuminotecnica internazionale.
per permettere la creazione di canali
Tante le novità, tutte a LED, presen- continui con distribuzioni luminose
tate all’interno del set espositivo di ‘su misura’ per il cliente.
tre eccellenze del territorio emiliano. A Light+Building 2014 3F Filippi
Per lo spazio della Maserati, 3F Fi- - acronimo di Fluorescent Fixtures
lippi ha presentato il nuovo sistema Filippi - conferma nuovamente la
“Sensor” che andrà ad equipaggiare grande attenzione per i ‘progetti su
diversi modelli della casa automo- misura’, in grado di rispondere in
bilistica con i prodotti “3F Linda” e modo altamente personalizzato ad
“3F Petra”, che permettono di con- ogni esigenza e in ogni contesto, e
trollare intensità luminosa e sensore per il benessere delle persone. Non
di presenza direttamente a bordo a caso 3F Filippi è membro sostedell’apparecchio, semplificando così nitore del Programma GreenLight e
la fase di installazione. Per Mascagni, aderisce al progetto Human Centric
azienda leader nell’arredamento e nel Lighting di LightingEurope per prodesign d’interni per gli uffici, 3F Fi- muovere un’illuminazione efficiente
lippi ha progettato invece la “Luce e di qualità, a garanzia della tutela
del benessere”, lampade da incasso dell’ambiente e del comfort, della
comandate da sensori di luminosità salute e della sicurezza dei consumae presenza. La simulazione di un uf- tori.
CON CERELIA L’IRONIA È
SULLA BOTTIGLIA
Prendendo in prestito l’idea da un
noto claim milanese, l’iniziativa di
Acqua Cerelia potrebbe chiamarsi
“Bologna da bere”. Perché dallo scorso febbraio, sulle etichette dell’acqua che nasce a Cereglio di Vergato
e arriva sulle tavole dei bolognesi, si
parla in dialetto: dal “ciapiner” allo
“umarel control system”, passando
per “arzdaura power” e “keep calm sti
du maron”. 600.000 bottigliette da
mezzo litro sono state così incaricate
di veicolare l’iniziativa “La tua bolognesità quotidiana”, ma non è escluso che l’azienda decida di ampliare
il raggio d’azione coinvolgendo, ad
esempio, anche le bottiglie in vetro
destinate alla ristorazione.
Al progetto targato Cerelia collabora “Succede solo a Bologna”, l’associazione culturale non profit che si
occupa di riscoprire, mantenere e
divulgare, attraverso eventi, iniziative e rubriche, le tradizioni bolognesi
intese a 360°; dunque il dialetto, la
storia, gli usi e costumi, la tradizione
culinaria e molto altro. L’obiettivo
dell’iniziativa, spiegano i promotori,
è quello di sostenere la cultura delle
Due Torri per salvaguardare i valori
del nostro territorio. “È un bel matrimonio tra grande qualità e grande
simpatia”, ha sottolineato l’assessore
alle Attività produttive della Provincia, Graziano Prantoni. “Mi auguro
sia una collaborazione che porti reciproca soddisfazione - afferma invece Ernesto Rinaldi, amministratore
delegato della Cerelia - perché nel
discorso del territorio noi crediamo
in maniera assoluta e totale”. “Se si
vuole far conoscere il dialetto a quante più persone possibili - aggiunge il
presidente di ‘Succede solo a Bologna’, Fabio Mauri - l’acqua è il mezzo
migliore: va a tavola e dunque nelle
case di tutti, con un connubio inaspettato che consente a chiunque di
farsi quattro risate bevendo un bicchier d’acqua”. Sette le etichette ideate per marchiare con il bolognese le
bottiglie di Cerelia: “Alcune saranno
più difficili da trovare - rivela Rinaldi
- come nella migliore tradizione delle
figurine”.
Nell’ambito della stessa iniziativa
inoltre, lo scorso marzo, è stato indetto il concorso “Succede solo con
Acqua Cerelia”, contest Instagram
che ha premiato la foto più simpatica. Protagoniste sono state ovviamente le bottigliette, calate in contesti urbani e familiari che ben ne
rispecchiassero l’ironia.
di Luigi Blasi si è sempre fondata su
questo e, dallo scorso febbraio, si è
concretizzata in una nuova grande
realtà: un’acquisizione che lega le sue
aziende, tra le quali Bargam e Projet,
a quelle di Carlo Tonutti, Presidente
di Tonutti Wolagri.
“L’acquisizione del 50% di Tonutti Wolagri da parte di Bargam - ha
sottolineato Blasi - è frutto di una
condivisione di intenti con il suo
presidente Carlo Tonutti, che porterà importanti sinergie industriali
e commerciali, benefici nel campo
della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e nuove tecnologie, nonché una
maggiore presenza e penetrazione sul
mercato sia nazionale che internazionale”. E aggiunge: “La nostra forza è
stata che, in una situazione di forte
crisi mondiale, le aziende non si siano fatte deviare dalle emergenze ma,
anzi, abbiano usato la leva della crisi
come acceleratore dei progetti di crescita. Sono molto soddisfatto di aver
concluso questo accordo”. Fondata
nel 1864, Tonutti Wolagri è azienda
di riferimento nella produzione di
macchine per la fienagione.
Luigi Blasi da sempre ha a cuore la
qualità del Made In Italy e l’Economia italiana delle attrezzature agricole. Dagli stabilimenti Bargam, già
BARGAM UNA REALTÀ INDUSTRIALE IN CONTINUA
EVOLUZIONE
Realizzare un’importante struttura
nel settore delle macchine agricole e
disporre in questo modo di una linea
completa di prodotti. L’obiettivo è,
naturalmente, soddisfare la clientela.
La vision industriale e commerciale
FARE 7
L’inaugurazione del primo de- no straordinarie occasioni di espanpartment store, che si inserirà in un sione per chi, come il Centergross, fa
più ampio e altrettanto nuovo com- del Made in Italy di qualità la propria
plesso urbanistico, è in programma il mission”.
prossimo ottobre a Foshan City, nella
Cina sud-orientale.
NUOVO
STABILIMENTO
Una sfida produttiva e distributiva PRODUTTIVO PER CESARE
per questo, come per gli altri centri
commerciali in costruzione, si parla RAGAZZI LABORATORIES
di una superficie di circa 200-300
mila metri quadrati - cui Only Italia Taglio del nastro a Zola Predosa per
intende rispondere avvalendosi an- il nuovo stabilimento produttivo di
che della collaborazione con il Cen- Cesare Ragazzi Laboratories, oltre
mille metri quadrati di spazi dedicati
tergross.
“Ora che l’accordo con
IL CENTERGROSS MIRA AL Balletown è ufficiale la
MERCATO CINESE, CON IRE- partnership con una realtà come il Centergross si
NE PIVETTI
fa decisiva” ha dichiarato
la Presidente Pivetti, che
Prodotti di qualità a prezzi accessivede nel Distretto il grande
bili per il nuovo ceto medio cinese:
Made in Italy, inteso anche
il più grande polo del pronto-moda
come grande capacità proitaliano punta alla Cina avvalendosi
duttiva. “Scegliere il Cendella rete distributiva e commerciale
tergross significa salvaguarIl team di Cesare Ragazzi Laboratories, che lo scorso 1
offerta da Only Italia.
dare la qualità del prodotto aprile ha inaugurato il nuovo stabilimento
Il network di imprese guidato da Irema con tempi e quantità
ne Pivetti si presenta al Centergross a
all’altezza del mercato cinese: Only
alla realizzazione di epitesi del capilridosso dell’accordo sottoscritto con
Italia, che ha già nella sua rete 300
lizio e alla lavorazione di prodotti
Balletown per l’apertura di 20 shopimprese del settore moda, con il Centricologici.
ping village la cui realizzazione è pretergross acquisisce una massa critica
All’inaugurazione, lo scorso 1 aprile,
vista entro il 2017.
indispensabile per lo svihanno partecipato l’Amministratore
luppo del progetto”.
delegato di Cesare Ragazzi LaboDa parte sua la Presidenratories, Stefano Ospitali, Andrea
te del Centergross, Lucia
Mandel-Mantello, co-fondatore di
Gazzotti, ha letto con
Advicorp, la società di investimensoddisfazione la nuova
to inglese che nel 2011 ha acquisiopportunità che si inserito la proprietà dell’azienda, oltre a
sce con autorevolezza tra
una folta rappresentanza del mondo
gli ormai numerosi promedico-scientifico che, prima del tagetti di internazionalizglio del nastro, ha preso parte a una
zazione portati avanti dal
tavola rotonda dedicata agli approcci
Distretto: “Russia, Asia e
e alle tecniche più innovative per la
Africa (con Tanger Med)
perdita dei capelli.
L’incontro con Irene Pivetti, che ha scelto il Centergross per sono i nuovi mercati di
lanciare in Cina il network di imprese Only Italia
Nel nuovo sito produttivo la tecnoriferimento e rappresentadei costi di trasporto e dei tempi di
attesa previsti per lo svincolo della
merce assoggettata agli obblighi doganali”, prosegue l’Amministratore
delegato. “Inoltre, abbiamo ottenuto
la certificazione AEOC (Operatore
Economico Autorizzato Customs),
qualifica che permette di usufruire di
ulteriori semplificazioni negli adempimenti doganali, i cui benefici ricadono sulle aziende cliente rappresentate in Dogana”, conclude Rodolfo
Bagnara.
14 FARE
to della propria vita quotidiana (ad
esempio fare sport, nuotare, cambiare pettinatura o usare il casco) ed è il
frutto della costante ricerca dei laboratori Cesare Ragazzi Laboratories, in
collaborazione con importanti atenei
tra i quali la Clinica Dermatologica e
il Dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e il Dipartimento
di Chimica Farmaceutica dell’Università La Sapienza di Roma”.
L’unicità del sistema di infoltimento e le sue qualità hanno fatto sì che
negli ultimi anni l’azienda sia stata
più volte invitata ai più importanti
congressi internazionali dedicati alla
Medicina e Chirurgia delle calvizie.
Cesare Ragazzi Laboratories è stata
anche scelta dall’INAIL, Centro Protesi Vigorso di Budrio (BO), che offre ai propri assistiti aventi diritto la
possibilità di beneficiare del Sistema
CNC quando, a causa di incidenti sul lavoro, il cuoio capelluto e la
chioma siano stati compromessi, in
modo totale o parziale.
L’azienda offre inoltre trattamenti e
prodotti tricologici d’avanguardia,
pensati per l’uomo e per la donna,
con i quali consente di prevenire la
caduta dei capelli, di mantenere sano
e vitale il cuoio capelluto da forfora,
eccesso di sebo ed altri disturbi ed
anomalie.
CULLIGAN PREMIATA ALL’ITALIAN POOL AWARD
Culligan Italiana ha ottenuto per
il secondo anno consecutivo il prestigioso riconoscimento del Forum
Piscine 2014 di Bologna. La quarta edizione dell’Italian Pool Award,
competizione ideata e promossa dal
Forum Piscine e da Piscine Oggi, ha
16 FARE
premiato la piscina esterna dell’Hotel
Villa Cipriani (Asolo, in provincia
di Treviso) come “Miglior piscina
commerciale outdoor 2014”. Ecco
la motivazione del premio: “La giuria ha ritenuto meritevole di premio
la scelta dei materiali, colori e forme
che hanno permesso a questa piscina
di inserirsi perfettamente nell’ambiente preesistente, caratterizzato da
una conformazione del terreno a terrazzamenti e posto sotto tutela della
Sovraintendenza”.
Il successo di Culligan si affianca a
un’altra importante realtà imprenditoriale di Bologna, in quanto la
proprietà dell’Hotel Villa Cipriani
di Asolo (sontuosa villa del periodo
palladiano - www.villaciprianiasolo.
com) è di Massimo Zanetti, Presidente dell’azienda Segafredo Zanetti.
Culligan, leader globale per il trattamento dell’acqua con oltre 75 anni di
esperienza e oltre 3 milioni di clienti
in tutto il mondo, può contare una
rete di distribuzione che comprende
più di 800 concessionari in 90 Paesi
nel mondo. Fin dall’apertura della
prima sede a Bologna, nel 1960, Culligan è stata una delle aziende leader
nel trattamento dell’acqua in Italia,
continuando a crescere sul mercato
europeo e internazionale. La sede
europea è tuttora a Bologna, dove la
maggior parte dei sistemi per il trattamento dell’acqua sono costruiti e
assemblati.
Culligan è anche attiva nel sociale.
“Agire in modo etico, responsabile e
trasparente. Sempre”, è il suo motto.
Due anni fa, ad esempio, in occasione del sisma che colpì l’Emilia, l’azienda donò 700 Goccioni di acqua
alla tendopoli organizzata nei pressi
di Sassuolo (Modena), 5.000 bottigliette di acqua da mezzo litro alla
comunità di San Carlo (Ferrara) e un
impianto di microfiltrazione dell’acqua a San Possidonio (Modena), in
grado di erogare acqua per tutta la
comunità.
DALFIUME NOBILVINI STAPPA IL SUO PRIMO SPUMANTE AL VINITALY
“Abbiamo voluto far nascere il nostro primo spumante sotto una
buona stella, quindi quale migliore
occasione di un anniversario così importante come i nostri trent’anni di
esposizione al Vinitaly”. A raccontare
il battesimo dell’ultimo nato in casa
Dalfiume Nobilvini è Davide Dalfiume, Amministratore Unico della
società di Castel San Pietro Terme
che quest’anno ha festeggiato la tren-
tesima partecipazione al più grande
salone internazionale del settore enologico che si è tenuto come sempre a
Verona, dal 6 al 9 aprile scorsi.
Il nuovo prodotto lanciato da Dalfiume Nobilvini è “Scrigno Villa Poggiolo”, il primo spumante del marchio Villa Poggiolo, caratterizzato dal
perlage brillante, fine e persistente e
da un gusto morbido, fruttato e fresco, un Pignoletto che si fa spumante nel solco della tradizione. Ancora
una volta la famiglia Dalfiume rimane dunque fedele alle proprie radici,
valorizzandole in un connubio di
enologia, storia, arte barocca e design, tutto ‘bolognese doc’ al 100%.
Scrigno Villa Poggiolo, infatti, racconta fuori e dentro la bottiglia tutti
i sapori del Pignoletto, un vitigno autoctono bolognese che secondo alcune fonti era conosciuto già dagli antichi romani che lo chiamavano ‘pino
lieto’. Inoltre, il primo spumante del
brand Villa Poggiolo viene custodito in una raffinata bottiglia che l’etichetta trasforma in scrigno con la
preziosa serratura del 1720, tipica del
Lo spumante “Scrigno Villa Poggiolo” lanciato da Dalfiume Nobilvini al Vinitaly
barocco bolognese, grazie al progetto
grafico curato da Buyweb e Grafiche
Tonutti.
“Vinitaly ha risposto positivamente
al nostro spumante e i nostri clienti sono stati entusiasti di Scrigno.
Questo ci dà grande soddisfazione
che viviamo come sempre tenendo
i piedi ben piantati a terra: da sempre rincorriamo i nostri sogni con
cura, ricerca e dedizione per ciò che
facciamo”, spiega Davide Dalfiume.
“Scrigno non vuole essere soltanto
un nuovo prodotto, ma è un progetto di studio e ricerca di una linea
totalmente made in Italy che andrà
ad occupare un nuovo segmento di
mercato in Italia, ma soprattutto
all’estero”, conclude l’Amministratore Unico di Dalfiume Nobilvini.
LA FONDAZIONE GOLINELLI
DÀ VITA A EUREKA, IL TRUST
DEL FARE
C’è un posto a Bologna dove la cultura scientifica non fa paura. Dove
la scienza e l’arte si apprendono attraverso iniziative originali e coinvolgenti, dove incontri e dibattiti
costruiscono, giorno per giorno, la
futura società della conoscenza. È
la Fondazione Golinelli, che fin dal
1988 si propone di avvicinare le giovani generazioni alla ricerca e alla
scienza. Con questo intento viene
ideato il trust “Eureka. Trust in future”, un vero e proprio acceleratore
grazie al quale la Fondazione fornirà
agli studenti gli strumenti operativi,
gli spazi idonei e un supporto concreto per la creazione e lo sviluppo
di idee innovative. Originario del
mondo anglosassone, il trust è un
Marino Golinelli, Presidente dell’omonima
Fondazione
istituto giuridico in base al quale uno
o più beni sono affidati a un soggetto fiduciario affinché li gestisca per
un determinato scopo. Il progetto è
stato presentato lo scorso 22 maggio
nella sede di Unindustria Bologna.
Sono intervenuti, tra gli altri, Patrizio Bianchi, Assessore regionale all’Istruzione, Matteo Lepore, Assessore
comunale alle Attività Produttive,
Maurizio Marchesini, Presidente
Confindustria Emilia-Romagna, Elena Ugolini, Preside Liceo Malpighi,
Alberto Vacchi, Presidente Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria, Marco
Vacchi, Presidente Federazione Cavalieri del Lavoro Emilia-Romagna,
e Marino Golinelli, Presidente dell’omonima Fondazione.
“Alcuni mestieri, come quello di
imprenditore, non si imparano tra i
banchi di scuola. L’imprenditorialità
è un valore, un sapere, un approccio
alla vita. Si apprende dalla famiglia
e dall’ambiente nel quale si cresce.
Disegnare percorsi basati su questa
filosofia, vuol dire ricucire un’evolu-
FARE 17
segreti per effettuare il pagamento di
volta in volta, consentendo così un
risparmio di tempo e denaro.
IMA E SACMI INSIEME PER
PRODURRE
CIOCCOLATA
‘CHIAVI IN MANO’
Una grande struttura produttiva nel
territorio di Ozzano dell’Emilia che
darà lavoro a circa 400 dipendenti.
È il progetto industriale che nascerà
dalla partnership di Ima Spa e Sacmi Imola, e che rappresenta il primo
fa parte di CMH, la joint-venture
Ima-Sacmi dedicata all’industria del
cioccolato.
L’insediamento prevede l’utilizzo di
fonti di energia rinnovabili e impianti ad alta efficienza energetica con
l’obiettivo del raggiungimento di un
bilancio di autosufficienza energetica, nell’ottica di una sostenibilità
ambientale.
Fare massa critica in termini di fatturato, innovare prodotti e processi
grazie a indispensabili sinergie: ecco
gli obiettivi principali di questo nuovo progetto che vede la sigla di IMA e
SACMI, due grandi attori del packa-
IMA.
“Il progetto immobiliare di Tolara
sancisce una partnership tra Sacmi e
Ima iniziata con profitto alcuni anni
fa. Le due aziende rappresentano eccellenze manifatturiere nei rispettivi
settori di business che insieme possono realizzare nuovi progetti con conseguenti investimenti e posti di lavoro. Il nostro territorio, la ‘Packaging
Valley’, che si sviluppa lungo la via
Emilia ha tutte le carte in regola per
competere con gli stati internazionali
più avanzati perché ha competenze
professionali elevate nella meccatronica grazie sia alle scuole tecniche che
alla tradizione delle aziende presenti, compresa la subfornitura artigianale”, ha aggiunto Paolo Mongardi,
Presidente Sacmi.
ISS RINNOVA UNO DEI PIÙ
GRANDI CONTRATTI DI FM
AL MONDO
polo produttivo italiano in grado di
fornire soluzioni complete e chiavi in
mano per la lavorazione e il packaging del cioccolato.
L’ambito di intervento comprende
un territorio di circa 78 mila metri
quadri ad est della via Tolara di Sotto, mentre l’area privata avrà una superficie complessiva di oltre 54 mila
metri quadri, suddivisa in due lotti
che andranno a coprire una superficie edificabile di circa 26 mila metri
quadri.
Più esattamente, il progetto prevede
la costruzione di due stabilimenti
produttivi che ospiteranno le attività
di CM FIMA by Ima and Sacmi e di
Ima. CM FIMA by Ima and Sacmi
ging, già leader nei rispettivi rami di
business. Un’alleanza che rappresenta
un salto di qualità per il territorio e
per l’intera industria manifatturiera
regionale.
“Si tratta di un importante progetto
di valorizzazione del territorio dal
punto di vista produttivo e occupazionale. Dopo tre anni di successi
conseguiti dalla joint-venture con
SACMI nel settore del cioccolato,
abbiamo deciso di creare insieme anche un’ampia struttura produttiva.
Questo nuovo progetto consoliderà
ulteriormente l’alleanza IMA-SACMI, in vista delle sfide future”, ha
commentato Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di
La notizia è arrivata agli inizi dello
scorso febbraio: uno dei più grandi
contratti di Facility Management a
livello mondiale è stato rinnovato.
ISS Facility Services, azienda danese
leader mondiale nel settore dell’Integrated Facility Management, e
Hewlett-Packard, azienda americana
leader nel settore dell’Information
Technology, hanno deciso di estendere la loro partnership fino alla fine
del 2018. Grazie a questo rinnovo,
ISS continuerà a occuparsi di oltre
500 sedi HP sparse in 58 Paesi nel
mondo, e a fornire servizi di altissima
qualità a oltre 200.000 dipendenti di
HP.
La collaborazione tra i due giganti ha
avuto inizio nel 2008, quando HP
FARE 25
siglò un contratto con ISS Facility
Services che prevedeva la fornitura
di una gamma completa di servizi tra
cui: servizi di pulizia, di manutenzione, di reception e accoglienza, di
catering e di sicurezza. Inizialmente
ISS si occupava delle sedi HP in Europa, in Asia e nella regione Pacifica.
Successivamente il contratto, esteso
anche al Nord e Sud America, divenne uno dei più grandi della storia del
mercato del Facility Management.
In questi anni ISS ha gestito a livello
globale oltre 7.000 dipendenti. Ha
inoltre saputo affrontare la sfida che
si presentava nella gestione di sedi
definite “Mission Criticals”, ossia di
grande criticità per il cliente, come
i vari Data Center e gli stabilimenti
produttivi. Ad esempio, ISS Italia,
con sede a Milano, si prende cura
delle 14 sedi HP sparse su tutto il territorio nazionale, tra cui l’Headquarters di Cernusco sul Naviglio, la sede
di Pomezia e il Data Center alle porte
di Pavia. Più di 3.000 dipendenti di
HP Italia usufruiscono dei servizi di
26 FARE
ISS.
Il successo di ISS deriva dalla lunga
esperienza nell’erogazione di servizi alle imprese. Nato nel 1901 a
Copenaghen per fornire servizi di
sicurezza, il Gruppo ISS è presente,
dopo più di 110 anni, in oltre 50
Paesi e offre lavoro a circa 534.000
persone, tanto da classificarsi come
la nona azienda privata al mondo per
numero di dipendenti. Nel 2013 si
è inoltre posizionato al primo posto
nell’annuale classifica delle migliori
aziende di outsourcing al mondo, stilata dall’International Association of
Outsourcing Professionals (IAOP), il
cui obiettivo è quello di fornire alle
aziende uno strumento efficace per
la scelta di partner eccellenti che le
aiutino a emergere in un mercato
sempre più competitivo. Tra gli oltre
120.000 membri e affiliati, l’IAOP
ha eletto ISS Facility Services come
la migliore.
UMBERTO ECO AL MAST
SPIEGA LA CULTURA DEL
DOLORE
come la nostalgia, l’angoscia o i rimpianti, sentimenti che sin dall’antichità hanno spinto ad elaborare una
complessa filosofia del dolore. È il
‘viaggio’ intrapreso lo scorso 10 aprile, sul palco dell’auditorium del Mast
(Manifattura di arti, sperimentazione
e tecnologia), in occasione della consegna dei diplomi per la sesta edizione del Master in Medicina Palliativa,
istituito dall’Accademia delle Scienze
di Medicina Palliativa (ASMEPA).
Diplomi assegnati dal Rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi,
dalla Presidente dell’Accademia, Isabella Seràgnoli e dal Direttore Scientifico, Guido Biasco, a 25 studenti
che hanno concluso la sesta edizione
del Master e ad altri 19 che hanno
terminato il primo ciclo del Corso
di Alta Formazione in Cure Palliative Pediatriche. Inaugurato nel 2012
dall’Accademia, il Corso è stata la
prima risposta in Italia alla necessità
specifica di formazione dei professionisti di area pediatrica anche in vista
dell’apertura di un Hospice Pediatrico di riferimento regionale gestito
dalla Fondazione Hospice Seràgnoli,
dove si potrà fornire assistenza adeguata ai bambini inguaribili e alle
loro famiglie. “Qui si insegna l’etica
della competenza - ha detto nell’in-
La voce di Umberto Eco e le parole di Hegel, Schopenhauer, Dostojevski, Proust, Montale e Pavese,
insieme agli insegnamenti di
Aristotele, Galeno, Ippocrate.
Un lungo excursus fra storia,
arte, filosofia e religioni per
raccontare come ogni cultura, nel corso dei secoli, abbia
riflettuto su quella esperienza ineliminabile della natura
umana che è il dolore, sia esso
fisico per il quale già i medici
ippocratici suggerivano accorgimenti, sia esso morale, Umberto Eco tiene la lectio magistralis al Mast
nell’interpretare e risolvere le esigenze dei clienti selezionano i più alti
profili professionali in base a specifiche competenze tecniche.
Ogni area in cui MAW è presente
può contare su una consulenza dedicata per tutti gli aspetti critici e peculiari dei diversi settori produttivi. La
diversità di tali settori è la base sulla
quale declinare servizi offerti e standard elevati. Proprio in quest’ottica,
nell’area bolognese, l’agenzia MAW
ha sviluppato un programma dedicato all’automazione: l’obiettivo è
supportare le imprese fornendo loro
risorse con specifica professionalità.
Il progetto parte da un approfondimento dei processi produttivi e
delle figure professionali chiave che
operano in questo settore, al fine di
individuare le competenze necessarie
alle aziende stesse per sviluppare il
proprio business.
Inoltre, attraverso la struttura Nomos, l’agenzia garantisce ai clienti
certezza e tempestività nelle risposte
tramite supporto legale in ambito
lavoro. Infine, la convenzione con
Unindustria Bologna offre a tutti gli
associati servizi dedicati a condizioni economiche vantaggiose in tutte le aree di competenza di MAW:
Lo staff di MAW Bologna
30 FARE
iscrizione alla newsletter normativa,
mappatura dei fabbisogni formativi dei dipendenti, mappatura dei
fabbisogni professionali, consulenza
strategica sulla gestione delle risorse
umane, ricerca e selezione del personale, somministrazione lavoro.
MICHELINI CHIUDE 2013 CON
FATTURATO RECORD
Numeri decisamente positivi quelli
registrati da Michelini Srl, la storica
azienda di Castel Maggiore con più
di 60 anni d’esperienza nella meccanica di precisione e nella
produzione di componenti
per motori e sistemi in diversi settori, dall’oleodinamica
all’automotive, dagli aeromodelli ai motocicli.
“Il 2013 si è chiuso con un
fatturato da record, così
come il primo trimestre del
2014, e anche il numero degli addetti occupati nella nostra azienda è aumentato del 30% rispetto al 2008”,
sottolinea con orgoglio il titolare Leonardo Natalini.
Un risultato che nasce da un’organizzazione efficiente, dalla
propensione per l’informatizzazione di tutti i processi e
da un’evoluzione tecnologica
continua (l’età media degli
impianti è quattro anni):
“In controtendenza rispetto
alla situazione generale, negli
ultimi cinque anni Michelini ha investito il 27% del
proprio fatturato, nel 2013
ben il 40%, e oggi nel nostro stabilimento di 3.000
metri quadri in cui lavorano
30 persone sono in funzione
24 macchine a controllo numerico,
di cui 18 torni da barra e sei torni
per superfiniture (due di questi robotizzati) e quattro lappatrici”, spiega
ancora Natalini.
L’attività fu avviata nel 1952 da Renato Michelini con il primo tornio
parallelo in una ex stalla in via Zanardi a Bologna dove inizialmente si
producevano parti meccaniche per
motori di aeromodelli (pistoni, cilindri, alberi, candele) e forme per torni
da lamiera. Alla fine degli anni ’50
entrarono in azienda prima Franco
poi Angelo Natalini, venne acquistato il primo tornio automatico e
iniziò la produzione di componenti
di sistemi oleodinamici. Nel 1978
Angelo, Carla e Franco Natalini fondano la Eredi Michelini Renato che
continua la propria espansione, trasferendosi nel 1985 nella più ampia
sede di via del Sostegno a Bologna e
diventando nel 1988 Michelini Srl.
Leonardo Natalini fa il suo ingresso
nell’azienda di cui oggi è al timone
nel 1990, completando così con successo il passaggio generazionale.
“Oggi, grazie al know-how maturato negli anni, alla qualità dei nostri
macchinari e alla competenza dei
subfornitori, siamo in grado di costruire, montare e collaudare particolari conformi a tutte le specifiche
richieste”, prosegue Leonardo Natalini. “Inoltre, prestiamo grande
attenzione anche al tema dell’ecoso-
del Mediterraneo di Pescara
2009, tra cui la Piscina Le
Naiadi e lo Stadio Adriatico
che, con i suoi oltre 20.000
posti ha ospitato la Cerimonia di Apertura dei Giochi e
le gare di atletica leggera e
calcio, oltre agli handisport.
L’80% circa del fatturato di Palletways al Vinitaly 2014
Vinitaly, Palletways è stata ancora
Omsi, diventata nel corso
degli anni un punto di riferimento una volta protagonista al più imporper il mercato italiano e europeo in tante salone internazionale dedicato
questo segmento di prodotto, pro- al vino che si è tenuto a Verona dal
viene dall’esportazione e molti sono 6 al 9 aprile scorsi. La società leader
i Paesi toccati dall’azienda bolognese. in Europa nel trasporto espresso su
“I nostri prodotti sono presenti in pallet ha presentato una novità destimoltissimi impianti sportivi in Italia nata a facilitare l’invio delle spediziotra i quali possiamo citare lo stadio ni di prodotti vinicoli verso il Regno
Unito, grazie a un accordo con un
Artemio Franchi di Firenze, il Luigi
operatore specializzato nei servizi di
Ferraris di Genova e l’Unipol Arena
logistica e deposito fiscale per carichi
di Casalecchio di Reno”, spiega Mardi vino e bevande alcoliche; la Gran
co Bongiovanni, Amministratore
Bretagna è solo il primo passo della
Delegato di Omsi. “All’estero invece
partnership. La presenza di accise
abbiamo fornito e installato sedute e
applicate dal Regno Unito sulle bepostazioni stampa per il Grand Stade
vande alcoliche ha sempre ostacolato
di Agadir in Marocco,
l’esportazione di prodotti vitivinicoli
l’Arena Nazionale Filipoltre Manica. La partnership appena
po II di Macedonia di
avviata da Palletways consente di geSkopje in Macedonia, stire in modo più efficace l’emissione
l’Estadio Nacional di dei documenti di accompagnamento
Lima in Perù, l’Estadio e le pratiche doganali riferite alle acRicardo Saprissa Aymá cise, facilitando l’accesso al mercato
a San Juan de Tibás in britannico anche ai piccoli produttoCosta Rica, lo stadio Te- ri di vino e alle cantine meno strutslim Balogun di Lagos in turate. “Nel corso degli ultimi due
Nigeria e il Qatar Sports anni, abbiamo registrato una domanClub a Doha in Qatar”, da forte e crescente da parte dei proI seggiolini Omsi nell’Estadio Mineirao di Belo Horizonte
conclude Bongiovanni.
duttori italiani di servizi per spediTifosi e appassionati provenienti da
ogni parte del mondo si siederanno
sulle poltroncine dello stadio della
capitale dello stato del Minas Gerais
per assistere comodamente a quattro
gare della fase a gironi, un match
degli ottavi di finale e una delle due
semifinali dell’edizione 2014 della
FIFA World Cup, la competizione
calcistica più importante e seguita da
milioni di spettatori. Omsi, che dal
2002 è entrata a far parte del gruppo
Twins, uno dei principali al mondo
per la produzione di componenti in
plastica per sedute, da molti anni è
protagonista degli eventi sportivi internazionali di più alto livello. Sono
stati ideati e realizzati a Zola Predosa, ad esempio, i seggiolini del Palazzetto polifunzionale del Ghiaccio
a Pinerolo e dello Stadio Olimpico
Comunale di Torino, impianto da
quasi 30.000 posti, in occasione della XX edizione dei Giochi Olimpici
Invernali di Torino 2006. Sempre
dalla creatività di Omsi sono nate le
sedute in quattro tonalità differenti
che formano un’onda colorata lungo le tribune dello Stadio Olimpico
del nuoto di Roma, sede principale
dei Campionati Mondiali di nuoto
del 2009, e sei impianti per i Giochi
32 FARE
PALLETWAYS PRESENTA AL
VINITALY NOVITÀ PER SPEDIZIONI IN UK
A sette anni dal primo incontro con
zioni di piccole partite di vino, uno o
due pallet, direttamente a ristoranti,
enoteche e piccoli commercianti del
Regno Unito: dato il rapporto privilegiato che abbiamo con il settore
vitivinicolo (da solo vale il 30% dei
volumi) questa richiesta non poteva
FARE 33
Lo stabilimento del gruppo Chimico Reagens
a mantenere o addirittura ad incrementare la forza lavoro specializzata,
anche in Italia”.
NUOVO SOFTWARE SOGEA
PER IL CHIMICO-FARMACEUTICO
La precisione è tutto, specialmente
nel settore chimico-farmaceutico.
Per sostenere le aziende che operano
in questo ambito Sogea, fornitore di
software gestionali, ha ideato Vela
Care, la soluzione multi-piattaforma
orientata al controllo di gestione,
nata da molteplici e approfondite
esperienze applicative effettuate proprio in aziende operanti nel chimico,
farmaceutico, erboristico, cosmetico
e profumeria. Dal 1987 Sogea, Business Partner IBM, aiuta le aziende
nel processo di crescita e sviluppo del
loro sistema informativo garantendo
soluzioni affidabili e tecnologicamente avanzate.
Vela Care, ultimo nato in casa Sogea,
possiede funzioni settoriali specifiche, tra le quali il promemoria delle
scadenze, la definizione delle ricette
e dei metodi di lavorazione, la gestione della resa degli ingredienti e il
controllo del peso nella ricetta, l’organizzazione delle partite e dei lotti
con relativi saldi di magazzino, l’am-
ministrazione della
quarantena e del laboratorio di analisi,
nonché delle accise
telematiche. A tutto
ciò si aggiungono le
funzioni gestionali,
come il CRM per le
relazioni con i clienti e potenziali tali, il
controllo delle condizioni contrattuali, dei listini personalizzati, delle promozioni di vendita
e dei contributi di fine campagna,
l’acquisizione di ordini e incassi anche via web.
Vela Care utilizza inoltre strumenti
di business intelligence e corporate
performance management per creare
cruscotti aziendali facilmente consultabili in grado di assicurare vari
livelli di dettaglio e rappresentazioni grafiche necessari alla direzione
quale supporto alle decisioni. “Con
questi strumenti - afferma Giuseppe
Marini, AD di Sogea - analizzare, decidere e controllare è molto semplice
perché le aziende possono misurare
costantemente le proprie performance, simulare possibili scenari e verificare l’esito delle scelte attuate per
assicurare competitività alla propria
azienda”.
A dettare la ricetta è l’architetto Silvia Mazzolini, dal 2009 al timone
dell’azienda bolognese, fondata dal
padre Daniele, che dal 1967 produce arredamento industriale e ricerca,
seleziona e distribuisce mobili per
ufficio. “All’inizio - spiega - la produzione era totalmente interna, poi
venne in parte affidata a due aziende
esterne, appositamente create e partecipate da Tecnotelai stessa, gestite
da nostri ex dipendenti proprio per
non disperdere il prezioso knowhow derivante da anni di consolidata
esperienza nel settore. Al contempo,
mio padre iniziò ad incrementare anche l’attività più strettamente
commerciale, affiancando il settore
ufficio a quello dell’arredamento industriale e integrando le soluzioni
di nostra fabbricazione con prodotti esterni, per garantire alla clientela
un’offerta il più possibile completa
e un servizio sempre all’altezza delle
aspettative anche dei clienti più esigenti”. L’architetto Mazzolini traccia
poi le linee guida per il futuro. “La
nostra è la classica azienda a conduzione familiare, fortemente radicata
nel territorio anche se distribuisce
praticamente in tutta Italia. Abbia-
CON TECNOTELAI L’UFFICIO
È CHIAVI IN MANO
“Il valore di una storia lunga più di
40 anni, la qualità del design made
in Italy, un forte spirito innovativo,
nuove strategie di marketing e internazionalizzazione: sono questi gli ingredienti per proseguire nel cammino iniziato da mio padre e proiettare
sempre più Tecnotelai nel futuro”.
FARE 39
mo reagito alla crisi di questi ultimi
anni mettendo in campo una diversa filosofia lavorativa: ‘seminare’
investendo molto non solo in innovazione tecnologica e progettuale,
ma anche in marketing e design. La
nostra volontà - prosegue - è quella
di proporci a chi voglia un ufficio
‘chiavi in mano’ come consulenti, selezionatori e progettisti; il prossimo
catalogo, infatti, oltre alla classica offerta ‘a magazzino’, avrà una sezione
specifica contenente arredi rigorosamente italiani disponibili su richiesta
e proposti per chi voglia realizzare un
ufficio ‘su misura’, per chi desideri un
ambiente accogliente e disegnato ad
hoc sulle proprie esigenze. La nostra
sala mostra, inoltre, ospita vetrate artistiche e pannelli dipinti di un’artista
bolognese con la quale collaboriamo
da tempo per dare una risposta alle
numerose richieste di soluzioni altamente personalizzate che arrivano
anche dai mercati esteri”.
Tecnotelai mira a farsi strada anche
oltre i confini del nostro Paese: “In
passato non avevamo mai pensato
di esportare, recentemente invece
abbiamo deciso di intraprendere
con determinazione ed estrema convinzione un percorso di internazionalizzazione, orientato soprattutto
ai Paesi del centro-nord Europa ed
extra-UE, in cui ci proponiamo con
una gamma di prodotti di qualità e
di design per l’ufficio, giocando la
carta del grande apprezzamento del
made in Italy nel mondo. Questo
concetto va però inteso a tutto tondo, includendo quindi anche l’opera
e la collaborazione con svariati artisti
e artigiani che ci aiuteranno maggiormente ad esportare la creatività e
il talento italiano in tutto il mondo”,
conclude Silvia Mazzolini.
40 FARE
TRANSACTION NETWORK
SERVICES INAUGURA LA
NUOVA SEDE DI MILANO
Da inizio anno Transaction Network
Services Srl (TNS), a conclusione
delle celebrazioni per i dieci anni
della sua costituzione, si è trasferita
nella sua nuova sede di Milano, in via
Pergolesi. Nata nel 2003 da una joint
venture tra Openet Srl, azienda bolognese della famiglia Mistè, e Transaction Network Services Inc., multinazionale americana leader mondiale
nei servizi di rete per i pagamenti con
carte, l’azienda è cresciuta esponenzialmente in questi anni, passando da
due a 15 milioni di euro di fatturato.
Oggi sono oltre 800 milioni le transazioni gestite sulla sua rete.
TNS offre una piattaforma flessibile
di soluzioni, progettate internamente
e brevettate, che garantiscono contemporaneamente sensibili miglioramenti economici, elevatissimi livelli
di servizio e la massima sicurezza. “In
tal senso riteniamo di essere l’unico
operatore in grado di proporsi come
singola e unica interfaccia per tutte le
tipologie di transazioni indipendentemente dal media di provenienza e
verso tutti gli ‘acquirers’ e gli ‘issuers’
nazionali ed internazionali”, spiega
Giovanni Mistè, Vice Presidente e
Procuratore Generale di TNS Italia.
Semplificando, le tecnologie di
TNS consentono ad un Point of
Sale (POS) installato in un qualsiasi
punto vendita, con qualsiasi mezzo
di comunicazione, come per esempio la tradizionale linea telefonica o
le più recenti reti GPRS o Internet
fino all’utilizzo di reti private dedicate, di collegarsi alla banca con cui
l’esercente è convenzionato e da qui
all’ente che ha emesso la carta, completando in 15 secondi al massimo
l’autorizzazione del pagamento. La
peculiarità di TNS è l’essere focalizzata esclusivamente sulla realizzazione di servizi di rete affidabili e sicuri
per l’utilizzo di carte di pagamento.
“Il valore aggiunto generato da questa specializzazione è stato costantemente riconosciuto dal mercato,
tanto che quasi tutte le banche e le
compagnie di carte di credito attive
in Italia utilizzano le nostre soluzioni”, sottolineano da TNS.
In Italia TNS conta su 15 tra dipendenti e collaboratori divisi tra la
Direzione Generale di Bologna e la
sede di Milano, ma sono oltre 900 i
dipendenti della casa madre in oltre
32 Paesi, con i quali c’è una collaborazione quotidiana. “La nuova
sede di Milano ha comportato un
investimento di circa 200 mila euro
ed è stata progettata per ospitare sistemi tecnologici all’avanguardia, ma
soprattutto per garantire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole ai
nostri collaboratori. È qui in Italia
che vogliamo continuare a crescere”,
conclude Giovanni Mistè.
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“Abbiamo stretto
35 mila mani”
di Elena Boromeo e Marco Taddei
Un’Associazione che cambia pelle e si
evolve, ma che al tempo stesso conserva il suo mordente sul territorio,
registrando una crescita importante
di unità operative (3.588 nel 2013,
+20% rispetto al 2012) e uno dei
tassi di dimissione più bassi d’Italia
(3,3% contro una media nazionale
del 6%).
3.588 unità operative
nel 2013: + 20%
Quella che si è presentata alla platea
di Palazzo di Varignana in occasione
dell’Assemblea Generale lo scorso
9 maggio, è un’Associazione che da
48 FARE
un lato raccoglie i frutti dei processi
riorganizzativi avviati negli anni addietro, dall’altra getta le fondamenta dell’Associazione di domani. In
questa chiave, va letta, ad esempio,
la composizione del personale, che
ha visto un abbassamento dell’età
media, la riduzione delle figure dirigenziali, ma anche la razionalizzazione della spesa, con un calo delle
consulenze e delle liberalità, a fronte
di un maggiore investimento verso
ciò che rappresenta il cuore pulsante di Unindustria Bologna: i progetti
associativi.
A dare conto delle attività svolte nel
2013, snocciolando le cifre nel detta-
glio, è stato il Direttore Generale, Tiziana Ferrari, di fronte agli oltre 400
imprenditori che hanno partecipato
all’Assemblea Generale a Palazzo di
Varignana lo scorso 9 maggio.
3 nuovi portali
896 aziende connesse
Alcuni progetti riguardano l’informatizzazione delle strutture e accrescono l’accessibilità dei servizi. Il più
corposo riguarda la realizzazione di
un sito dedicato alle aree industriali
del territorio che vede la collaborazione del Tribunale di Bologna per
la consultazione immediata dei beni
derivanti da fallimenti (vedi articolo
a p. 71). In cantiere c’è anche la creazione di un portale dedicato all’internazionalizzazione (presentato lo
scorso 28 maggio a Villa Guastavillani), e l’inaugurazione della versione
online di Unimpiego, un servizio che
nel 2013 ha raccolto 1.280 curricola e supportato 83 assunzioni. Senza
contare la messa in streaming di tutti
i convegni tecnici, che da settembre
ad oggi ha registrato 896 aziende
connesse.
Ma se da una parte l’Associazione
allarga il proprio spazio virtuale,
dall’altra fortifica la propria vicinanza (fisica) agli imprenditori: sono 35
RICOSTRUIAMO!
56 FARE
1
Terremoto
FARE 57
Così la Casa dei Giovani
rinasce nei luoghi del sisma
di EB
L’architetto Iosa Ghini firma il progetto sostenuto da Unindustria Bologna per restituire ai ragazzi di Crevalcore l’Oratorio a due anni dal terremoto che ha colpito
l’Emilia.
Un cortile dove si potrà giocare a
basket, a pallavolo o a calcetto; una
zona cucina con area giochi dotata di calcio balilla e tavolo da ping
pong. Ma anche una cappella per la
preghiera, e altri spazi che potranno
essere adibiti a funzioni diverse. È la
nuova “Casa dei Giovani” di Crevalcore che sorgerà sul perimetro del
vecchio Oratorio distrutto dal sisma
del 29 maggio 2012, grazie al contributo raccolto con l’iniziativa di solidarietà “Ricostruiamo” promossa da
Roberto Kerkoc, Vice Presidente Vicario di
Unindustria Bologna con delega al Territorio
58 FARE
Unindustria Bologna.
L’opera porta la firma di uno dei
maggiori architetti italiani: Massimo
Iosa Ghini, designer e progettista
bolognese di rilievo internazionale,
noto, tra le altre cose, per aver progettato il Museo Galleria Ferrari, ma
anche il New York Residence a Budapest e la Metro Station di Hannover
(solo per citare alcune opere).
La nuova Casa dei Giovani, curata
fin nei minimi dettagli per garantire
uno spazio accogliente e funzionale
ai giovani di Crevalcore, sarà realizzata con materiali, elementi e sistemi
costruttivi propri della tradizione del
territorio, come il mattone facciavista, il legno o l’intonaco, utilizzati
con design di dettaglio contemporaneo, e potrà accogliere fino a 200
persone. L’utilizzo dei materiali è
studiato appositamente per contenere i costi di costruzione, garantendo
al contempo una semplice messa in
opere ed una alta durabilità nel tempo riducendo al minimo la successiva
manutenzione dell’edificio. “L’edificio è un luogo per i giovani. Si è ri-
tenuto fondamentale progettare con
una sobria qualità che non tralasci
l’aspetto estetico, per comunicare
una bellezza che si esprima come elemento di indirizzo a livello comportamentale ed educativo”, spiega Iosa
Ghini. L’edificio è disegnato a piani
parzialmente aperti con effetto camino, con un design che agevola la circolazione dell’aria interno esterno, a
garantire la sostenibilità dell’edificio
attraverso un raffrescamento naturale
nei mesi estivi. Il tetto tradizionalmente a doppia falda è stato dise-
L’architetto Massimo Iosa Ghini
Come è oggi
Come sarà
gnato a falda unica orientato tutto a
Sud in modo da avere una superficie
doppia di intercettazione energia solare a garantire una ottimizzazione
dei consumi.
I lavori di realizzazione della Casa dei
Giovani prenderanno avvio già nei
prossimi mesi. “L’immobile che verrà
ricostruito è particolarmente significativo perché è il luogo dove si for-
mano i giovani di domani. L’oratorio, infatti, è sempre stato il luogo di
formazione delle giovani generazioni
crevalcoresi. A meno di due anni dal
terremoto che ha colpito l’Emilia,
grazie alla generosità di tanti colleghi
imprenditori, possiamo restituire agli
abitanti di Crevalcore uno dei luoghi
di aggregazione più importanti della
città. Ringraziamo l’architetto Massi-
mo Iosa Ghini per aver accettato di
realizzare questo progetto in cambio
del solo rimborso spese”, dichiara il
Vice Presidente Vicario di Unindustria Bologna con delega al Territorio, Roberto Kerkoc.
La raccolta fondi “Ricostruiamo!” è
stata solo l’ultima di una serie di iniziative avviate da Unindustria Bologna che nei giorni seguenti il sisma
FARE 59
2
Formazione
Innamorarsi
della cultura tecnica?
Un’impresa da ragazzi
di FA
Sono arrivati in via della Beverara
una mattina di novembre. Nel grigio dell’autunno inoltrato, erano una
macchia di zaini e scarpe da tennis
colorate. L’avventura di “Industriamoci” è cominciata così, sette mesi fa,
al Museo del Patrimonio Industriale,
per 200 ragazzi di sette scuole secondarie di primo grado. In occasione
del quarto PMI Day nazionale, la
giornata delle piccole e medie imprese italiane, sono stati coinvolti in un
percorso di orientamento alla cultura
tecnica d’impresa. Massimo Cavazza,
Rappresentante della Piccola Indu-
68 FARE
stria di Unindustria Bologna e Vice
Presidente nazionale della Piccola
Industria di Confindustria, e Sandra
Samoggia, Consigliere delegato alla
Formazione e Presidente della Fondazione Aldini Valeriani hanno illustrato loro un programma articolato
in diverse tappe. Ogni classe è stata
“gemellata” con un’azienda per avviare una serie di attività in aula e negli
stabilimenti e i ragazzi che, dopo aver
partecipato al progetto, sceglieranno
un istituto tecnico, saranno “adottati” da Unindustria Bologna, e da
questa accompagnati anche nei cin-
que anni delle scuole superiori. Così
lo scorso gennaio, per cominciare, gli
imprenditori delle sette aziende coinvolte e i loro collaboratori sono arrivati tra i banchi di scuola e, gessetto
alla mano, hanno spiegato ai giovani
studenti come funziona un’impresa,
di quali figure professionali ha bisogno, quali sono i profili tecnici più
richiesti e quali la gerarchia e le dinamiche interne. Ai ragazzi, però, non
basta “raccontarla”. E il vero viaggio
nel mondo dell’industria metalmeccanica è cominciato quando sono
approdati nelle aziende, nei corridoi
degli stabilimenti produttivi, tra tute
blu o rosse, caschi, cavi e attrezzi di
ogni tipo. I tutor del progetto, questa volta, erano affiancati da speciali
guide: operai e tecnici che, con pochi
giri di parole, sanno spiegare come si
assembla un’automobile, o attraverso quali passaggi una macchina per
il packaging componga un blister di
compresse, o come nasca una macchina che produce gelati in tutto il
mondo. La cultura tecnica d’impresa
ha smesso così di essere un concetto
astratto, una nozione lontana. Poche
settimane dopo i ragazzi sono entrati
nei laboratori chimici, meccanici e
“INDUSTRIAMOCI”
Il progetto coinvolge gli studenti di
sette Istituti superiori secondari di
Primo grado (una classe per ogni
scuola, per un totale di circa 200 ragazzi), e si articola in diverse tappe
nell’arco dei prossimi cinque anni
con un impegno diretto delle imprese e dell’Associazione. Le scuole che
partecipano sono: I.C. Anzola S.M.
Giovanni Pascoli; I.C. Bentivoglio
S.M. Giuseppe Ungaretti; I.C.N. 16
Bologna S.M. Guido Reni; I.C. 8 Bologna S.M. Guinizzelli Carracci; I.C.
Calderara S.M. Due Risorgimenti; I.C.
Crespellano S.M. Faustino Malaguti; I.C. Rastignano Vincenzo Neri. Le
imprese coinvolte: Carpigiani, Gammarad Italia, G.D, Gea Refrigeration
Italy, Ima, Lamborghini e Marchesini
Group.
informatici degli istituti Aldini Valeriani e Belluzzi e hanno assistito
a brevi lezioni che i professori delle
materie tecniche avevano preparato
per loro. Con l’assistenza di studenti poco più grandi, hanno scoperto
che progettare e costruire piccoli robot, lavorare con gli elementi della
tavola periodica, assemblare con le
proprie mani macchinari che prima
riuscivano solo a immaginare, non
solo sarà possibile, ma diventerà parte fondamentale del loro percorso di
formazione. “L’ingegno e la creatività - spiega un docente di elettronica
- uniti all’acquisizione delle giuste
competenze, diventano uno strumento per dare forma alle proprie
idee”. L’8 e 9 settembre prossimi, li
ritroveremo a Farete, dove ciascuna
classe presenterà un elaborato e uno
slogan sulla cultura tecnica d’impresa
della quale, si spera, tanti di loro si
sono forse un po’ innamorati.
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FARE 69
2
Territorio
Imola reinventa le filiere
di EB
Un tessuto imprenditoriale a forte
vocazione metalmeccanica, con uno
spiccato senso di appartenenza e
identità, ma che si trova più di altri
a scontare gli effetti della crisi. Potrebbe essere riassunto così, oggi, lo
stato di salute dell’economia del territorio imolese. A spiegarlo è Marco
Gasparri, Presidente della Delegazione “Nuovo Circondario Imolese” di
Unindustria Bologna, in occasione
dell’Assemblea Generale che si è tenuta lo scorso 24 marzo. Imola ed
il suo circondario esprimono 178
imprese associate per un totale di
5.446 addetti, distribuite nei dieci
Comuni facenti parte del Circondario Imolese. “Oltre il 60% sono
aziende metalmeccaniche e si registra una forte componente di export
diretto e indiretto. Ma la differenza
tra le aziende che hanno uno sbocco
nei mercati esteri e quelle che non ce
l’hanno si fa sempre più accentuata.
Chi può contare solo sul mercato italiano vive meno serenamente”, continua Gasparri. Complessivamente,
il territorio imolese sconta l’effetto di
diverse congiunture sfavorevoli. “Se
volessimo scattare una fotografia oggi
vedremmo che il territorio imolese è
una realtà più sofferente rispetto al
resto della provincia e della regione.
Questo per diversi motivi, tra cui il
manifestarsi tardivo della crisi, che
ha inciso sull’evoluzione di alcuni
fattori. In un certo senso, la rampa
di lancio delle nostre attività è un po’
più lunga rispetto ad altrove”, osserva il Presidente della Delegazione. I
motivi sono diversi. Tra questi va certamente ricordato il fatto che “molte
realtà fanno parte della cosiddetta
subfornitura”, ricorda Gasparri. Si
tratta di una galassia di piccole e medie imprese, spesso altamente innovative e dotate di grande know how,
fondamentali per il funzionamento
delle filiere.
Proprio per valorizzare questa tipologia di imprese, la Delegazione
imolese di Unindustria Bologna ha
messo in cantiere un “Sub Contrac-
Marco Gasparri, Presidente della Delegazione Imolese di Unindustria Bologna
tors Lab”, cioè una sorta di laboratorio dove subfornitori e committenti
studiano assieme le soluzioni (anche
innovative e sperimentali) per accrescere i vantaggi reciproci. “E’ un esperimento cui Imola ben si presta per la
tipica conformazione del territorio e
per la sua forte coesione. Si tratta di
un progetto che mira ad agevolare il
dialogo tra committente e fornitore,
rendendo più efficiente l’organizzazione della finanza di filiera e migliorando le relazioni industriali e
commerciali dei soggetti”, prosegue
Gasparri, che assieme ad altri imprenditori e professionisti è promotore del “Sub Contractors Lab”. La
catena dei valori per il subfornitore
prevede da una parte il ripensamento
del proprio modello organizzativo,
e dall’altra diversi benefici, come la
pianificazione e la visibilità grazie
all’introduzione di strumenti comuni, ma anche la crescita professionale
grazie a patti condivisi e rinegoziabili
in base alle esigenze di mercato, solo
per citarne alcuni. Il committente, da
parte sua, condivide con i fornitori
alcuni aspetti del modello organizzativo, come il sistema informatico
e il patrimonio di informazioni. In
questo modo potrebbe contribuire
alla creazione di una filiera più efficiente e razionale, con rapporti più
trasparenti e, in prospettiva, a un
accrescimento del rating della filiera stessa, nonché all’accrescimento
della competitività progetto-oneri
di acquisto, con un conseguente miglioramento dei margini. Una delle
frontiere del progetto è certamente
l’individuazione di strumenti contrattuali e finanziari idonei a supportare l’attività del subfornitore da un
lato, e a migliorare la competitività
del committente dall’altro (come ad
esempio il contratto quadro di filiera
o il factoring). “Si tratta di un modello innovativo di rapporti e relazione committente-fornitore per far
crescere le competenze di entrambi”,
precisa il Presidente della Delegazione Imolese.
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FARE 79
84 FARE
dustria Bologna, si è tenuto l’Ethiopian Business Week (due appuntamenti nazionali: Bologna e Torino),
l’evento, organizzato da Unindustria
Bologna in collaborazione con Confindustria Assafrica & Mediterraneo
e l’Ambasciata d’Etiopia in Italia, finalizzato a promuovere occasioni di
collaborazione industriale e di partenariato in diversi settori.
All’incontro hanno partecipato:
Mulugeta Gessese, Ambasciatore
di Etiopia in Italia, Yenager Dessee,
Vice Ministro degli Esteri etiope;
Marco Claudio Vozzi, Vice Direttore
centrale per l’Africa sub-saharianaMinistero Affari Esteri; Aklilu W/
Mariam, Direttore dell’Agenzia degli Investimenti Etiope, Geberhiwot
Gebergziabher, Presidente della Camera delle Associazioni Settoriali
dell’Etiopia.
Presente anche una delegazione di
aziende etiopi operanti in diversi settori che si sono poi confrontate con
le imprese bolognesi in incontri b2b.
Quello etiope è un mercato estremamente interessante per le aziende che
fanno capo alle Due Torri. Nel 2013,
infatti, le esportazioni delle imprese
bolognesi verso il Paese dell’Africa
Sub-Sahariana hanno raggiunto i
4.720.212 euro, contro i 3.297.343
euro del 2012. Vengono esportati soprattutto prodotti delle attività manifatturiere e alimentari. In generale,
l’interscambio tra Italia ed Etiopia si
è intensificato negli ultimi anni: nel
2011, l’Italia con 203,6 milioni di
esportazioni verso l’Etiopia è stato il
primo fornitore europeo del Paese (il
settimo a livello mondiale) ed il secondo cliente europeo dopo la Germania (l’ottavo a livello mondiale);
nel 2012 le esportazioni italiane in
Etiopia sono salite a 263,56 milioni
di euro.
Le prospettive di crescita dell’Etiopia, in relazione alla regione del
corno d’Africa, sono da diversi anni
tra le più alte al mondo (oltre 10%
di crescita media del PIL dal 2004)
e anche le previsioni per i prossimi
anni sono molto promettenti (2013:
7%; 2014: 7.5%).
L’Etiopia, grazie alla ritrovata stabilità politica rappresenta un’opportunità che l’Italia deve essere capace di
cogliere, favorendo nuove partnership economiche, in particolare nel
settore delle infrastrutture, dei trasporti, dell’energia, della siderurgia
e della conceria ma anche in campo
agricolo e dell’allevamento.
Il Governo etiope sta dando un forte impulso all’industrializzazione del
Paese ed ha avviato Piani di sviluppo
infrastrutturale e di rafforzamento
del settore privato, con particolare
riguardo al settore manifatturiero.
Un tale sviluppo del Paese presenta
ampie opportunità di intervento per
le imprese italiane, ritenute di grande
interesse per la qualità dei prodotti e
delle tecnologie che sanno offrire e
per la capacità di trasferire al Paese
anche competenze tecniche e gestionali.
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FARE 85