N.33 ottobre 2016

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N.33 ottobre 2016
magazine
n. 33 ottobre 2016
FARE FUTURO 33 ottobre 2016
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
SPECIALE
QUINTA EDIZIONE
DA RECORD
Oltre 15.000 presenze
alla due giorni delle imprese
“CERCHIAMO
UNA NUOVA
VIA EMILIANA”
Il messaggio del presidente
Vacchi all’Assemblea generale
FORMAZIONE:
RIFLETTORI ACCESI
SULLA CULTURA
I progetti dedicati alla scuola
protagonisti sul palco di Farete
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sommario
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
numero 33 ottobre 2016
DIRETTORE RESPONSABILE
Marzia Barbieri
EDITORE
FARE S.r.l.
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna
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DIREZIONE E REDAZIONE
UNINDUSTRIA BOLOGNA
ART DIRECTOR
Lorella Luccarini - Unindustria Bologna
STAMPA
LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl
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40053 Valsamoggia Loc. Crespellano (BO)
PUBBLICITÀ
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41100 Modena
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FOTO
Archivio Unindustria Bologna
Francesca Aufiero, Giacomo Maestri,
Lorella Luccarini
Presidente
Alberto Vacchi
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Tiziana Ferrari
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piazzale Pertini 8 - 40026 Imola
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna
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Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un
contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
focus
5
vita industriale
7
di Tiziana Ferrari
di Marianna Saguatti e Marco Taddei
ICT, motore per l’innovazione
50
Speciale
52
Farete quinta edizione da record
54
Rimettere il bene comune al centro di ogni impresa
61
“È nostro dovere cercare una nuova via emiliana”
65
Imprese del futuro il valore delle idee
69
Barcamper Ventures al via con un primo closing da 30 milioni
73
Farete Scuola riflettori accesi sulla cultura
74
Farete...Scintille fa brillare il talento dei ragazzi
78
Teen Parade un primo passo verso il futuro
80
Aiop Bologna tra qualità, ricerca e innovazione
82
Le nuove frontiere del welfare aziendale
88
I mille volti di David Bowie in mostra al MAMbo
90
News Unindustria
95
rubrica a cura di Rete ICT
di Marco Taddei
di Giovanni Bucchi
di Alberto Vacchi
di GB
di Marianna Saguatti
di MS
a cura di Radioimmaginaria
di MT
di Ilaria Iseppato
di MS
di Marianna Saguatti e Marco Taddei
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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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focus
In inglese esiste un’espressione, wishful thinking, che indica una concezione basata su di un “travisamento ottimistico
della realtà”, per cui basta enunciare un proposito perché
esso si realizzi. In apertura dell’anno scolastico, mi verrebbe
da dire che ci sono dei maestri del wishful thinking, instancabili nel riproporre soluzioni senza tenere conto della realtà,
senza valorizzare le esperienze positive e senza accettare che
le trasformazioni del sistema educativo non avvengono né
in un giorno né in un anno. Ci sono decine di scuole senza
insegnanti, in alcuni casi anche di materie importanti, non
pare certo questo un esempio di brillante programmazione
del patrimonio più importante del nostro Paese: i nostri figli. Tuttavia, quando la “Buona Scuola” fu annunciata, ci fu
una positiva reazione al fatto che un Governo ponesse come
priorità la questione educativa e, anche se questa risoluzione
si è un po’ annacquata, il giudizio buono resta. Tra gli aspetti positivi, c’è il processo di realizzazione dell’alternanza
scuola-lavoro, che sta diventando parte integrante della progettazione nelle scuole secondarie superiori, e ha l’indubbio merito di avvicinare la scuola e il mercato del lavoro in quanto alleati nella produzione di competenze e
soggetti educativi di pari dignità. Questo è stato possibile grazie ad anni di progetti comuni adeguatamente valutati
e riproposti. Le imprese da sempre lavorano per l’inclusione dei ragazzi, nel rispetto dei ruoli, e sebbene i finanziamenti pubblici alle scuole restano modesti, Unindustria Bologna ha continuato con perseveranza e attenzione
ad investire in laboratori, programmi formativi, banchi di scuola, nella coerenza di un impegno verso le future
generazioni. I dati recenti di giugno ci consegnano l’ennesima prova di un forte bisogno di competenze specializzate, dall’ottico al meccatronico, dall’ortopedico all’informatico. Sono decine e decine le ricerche aperte su queste
competenze che non trovano risposta. Comunicare di più, comunicare meglio, parlare con le famiglie, farsi capire
dai ragazzi, orientare correttamente i docenti. Non basta. Dobbiamo fare di più e farlo insieme. Una comunità di
imprese e imprenditori che segni una via comune: orientare le future generazioni.
Tiziana Ferrari
Direttore Generale Unindustria Bologna
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Marianna Saguatti
Marco Taddei
ANALYSIS LANCIA QWAY
UN’INNOVATIVA
PIATTAFORMA DI SVILUPPO
Una piattaforma integrata per lo sviluppo
smart di applicazioni business: è QWay,
l’innovativo prodotto lanciato da Analysis
che mette a disposizione sia degli specialisti IT che degli utenti avanzati un insieme
di strumenti che consentono di realizzare
complete applicazioni business per gestire
attività e procedure normalmente non coperte dagli ERP commerciali o da verticali.
La nuova piattaforma è stata presentata ufficialmente lo scorso 12 maggio nel corso
del tradizionale appuntamento annuale
con l’Open House di QualiWare, il core
event del programma annuale di iniziative
dedicate ai clienti acquisiti e potenziali, che
si è tenuto all’’Hotel Express by Holiday
Inn di Bologna. “Nei nostri oltre 20 anni
di esperienza nell’informatizzazione dei
sistemi qualità, abbiamo constatato come
le aziende riscontrino spesso difficoltà nel
trovare soluzioni software che consentano loro, a costi accettabili, di strutturare
e centralizzare le informazioni che derivano da processi aziendali che non fanno
direttamente riferimento all’ERP. Per questo motivo abbiamo sviluppato strumenti
come il form designer, il report designer
e la dashboard, i quali hanno trovato, nel
tempo, impiego anche in ambiti diversi rispetto alla gestione di qualità, sicurezza e
ambiente, cui è dedicato il nostro prodotto
di punta, QualiWare. Nell’ambito di un
piano di espansione delle quote di mercato abbiamo quindi pensato di realizzare la
vita industriale
linea di prodotto QWay dedicata ai dipartimenti IT aziendali che siano alla ricerca di
strumenti semplici che consentano loro di
realizzare applicazioni di complessità limitata ma delle quali hanno assoluta necessità
per potere strutturare le informazioni ed
evitare che gli utenti trovino una soluzione
con strumenti non appropriati. La nuova
piattaforma, sulla quale si basa anche la
nuova release di QualiWare, è già disponibile per l’installazione, e sarà oggetto, nei
prossimi mesi, di molte iniziative mirate a
divulgarne le potenzialità, anche attraverso seminari online, i cosiddetti webinar”,
spiega Pier Alberto Guidotti, fondatore e
Ceo di Analysis. Parallelamente al lancio
di QWay, l’azienda di Trebbo di Reno prosegue l’attività di sviluppo di QualiWare,
consolidando le funzionalità dedicate alle
nuove normative ISO 9001:2015, anche in
base alle esperienze operative delle aziende
clienti che hanno cominciato il processo di
transizione alla nuova norma del proprio
sistema qualità. Per informazioni: www.
qway.it e www.qualiware.it.
ATS - MICROFOUND
INVESTE IN FORMAZIONE
Workshop e visite in azienda per toccare
con mano i meccanismi di un processo produttivo e della fusione di precisione a cera
persa. È un vero e proprio investimento in
formazione quello che la Ats-Microfound
di Sasso Marconi ha scelto di attuare, organizzando corsi sia all’interno del proprio
stabilimento sia nelle sedi di grandi gruppi
industriali del territorio e del Paese. “Avendo riscontrato spesso, negli uffici progettazione e tecnici anche di importanti società,
la mancanza di una reale conoscenza della
nostra tecnologia, una decina di anni fa
abbiamo deciso di impegnarci in questo
senso, dedicando ai clienti e a chiunque
fosse interessato a conoscere la fusione di
precisione a cera persa dei workshop di
approfondimento dei diversi aspetti della progettazione e dell’acquisto”, spiega
Gianna Bigliardi di Microfound. Si inseri-
sce all’interno di questo percorso virtuoso
la visita che il 9 maggio scorso ha portato
trenta studenti di Ingegneria Meccanica del
Dipartimento di Meccanica del Politecnico
di Milano, che dedica grande attenzione al
contatto fra teoria e applicazioni pratiche
nell’ambito della didattica, all’interno dello
stabilimento Ats-Microfound. “L’osservazione di un sito produttivo è sicuramente
importante per uno studente di ingegneria”, commentano dall’azienda, “perché approfondire la conoscenza del mondo industriale serve ad acquisire una visione della
tecnologia diversa da quella appresa in aula,
più pratica, più vicina a questioni concrete
di progettazione, di pianificazione di tempi
e costi”. Con questa convinzione l’azienda
realizza con regolarità, presso la propria
sede di Sasso Marconi, un corso che coniuga una parte teorica in aula con una visita
allo stabilimento, per permettere agli interessati di assistere direttamente alle diverse
fasi del processo di microfusione a cera persa, una tecnica artistica molto antica con
cui sono stati fusi capolavori come il David
di Donatello. Da anni Ats-Microfound è
impegnata a far conoscere la tecnologia nella quale è specializzata, spesso considerata
di nicchia, poco conosciuta e scarsamente
applicata nonostante i vantaggi che offre a
quei settori industriali che necessitano di
componenti in acciaio e leghe speciali, per
i quali riduce le lavorazioni meccaniche a
una sola operazione. “Le giornate di formazione che organizziamo nelle aziende, da
fare 7
cui spesso scaturiscono nuove occasioni di
collaborazione strategica e nuovi input progettuali, sono estremamente proficue perché gli argomenti tecnici, concordati il più
delle volte con l’impresa ospitante, sono
mirati alle esigenze specifiche del prodotto
e del settore di riferimento. Se per le società
rappresentano un’opportunità di sviluppo
delle competenze tecniche e la scoperta di
una tecnologia capace di legare il design alla
riduzione dei costi, per noi si tratta invece
di un confronto stimolante e funzionale a
renderci un partner sempre più affidabile e
propositivo”, conclude Gianna Bigliardi di
Ats-Microfound.
BANCA ALBERTINI SYZ
LA SPECIALIZZAZIONE
NEL PRIVATE BANKING
È una scelta di campo precisa quella compiuta da Banca Albertini Syz, che ha deciso di specializzarsi nel private banking
e nell’asset management, convinta che il
mestiere di gestore di patrimoni richieda
una dedizione esclusiva e una libertà assoluta nelle scelte di investimento per i propri
clienti e che la solidità finanziaria sia un
requisito imprescindibile, quanto la professionalità e la cura delle competenze. “Negli
ultimi tre decenni le banche hanno potuto
estendere l’attività ben oltre quella, tradizionale, del credito, e il modello della banca
universale è diventato predominante. Ma
entrare in nuovi campi significa dar spazio
a situazioni di conflitto di interesse, esporsi
a rischi addizionali e di nuovo genere, dover crescere per poter competere su tutti i
fronti. Con la crisi del 2008 i problemi del
settore bancario sono esplosi: l’inefficacia
dimostrata delle ‘muraglie cinesi’ nel contenere le situazioni di conflitto di interesse e le ingenti perdite registrate da banche
anche di grande nome hanno reso evidenti
i limiti del modello di banca universale e
dato spazio alle realtà che hanno preferito concentrarsi su poche, precise attività”,
spiegano da Banca Albertini Syz. “In tutto
questo assistiamo a un ritorno all’antico. Le
banche sono infatti una creazione italiana
che affonda le radici nella grande rinasci-
8 fare
Siamo liberi nelle scelte e slegati da logiche
di breve periodo: possiamo quindi guardare avanti senza pregiudizi o remore, senza
condizionamenti di alcun genere”, concludono da Banca Albertini Syz.
UN CUORE DI ENERGIA
PER BIOSTILE
Alberto Albertini, Ad di Banca Albertini Syz
ta economica del Duecento. E sempre in
Italia sono nati il private banking e la specializzazione bancaria, si pensi al quattrocentesco Banco de’ Medici, focalizzato nel
gestire solo i grandi patrimoni dei principi
e dei re di tutt’Europa oltre che del Papato.
Specializzazione ed egemonia nelle tecniche bancarie, primato nelle ‘competenze’,
erano le prerogative dei banchieri italiani
del Rinascimento”, proseguono dall’istituto bancario. Banca Albertini Syz unisce la
lunga esperienza della famiglia Albertini,
costituita in più di cinquant’anni di attività
nella intermediazione di Borsa e nella gestione di patrimoni in Italia, alla presenza
internazionale del gruppo bancario svizzero
Syz, del quale fa parte. L’attività fondamentale della boutique bancaria Albertini Syz
è quella di assistere la clientela nell’investimento finanziario del proprio patrimonio
attraverso i servizi offerti, che comprendono la gestione patrimoniale discrezionale,
la consulenza alla gestione, l’advisory nel
wealth management avanzato, il family office. “La scelta di dedicarci esclusivamente
al private banking riflette da un lato la specializzazione professionale dei nostri partner e dall’altro la volontà di escludere alla
radice possibili conflitti di interesse generati da altre attività. Nel loro complesso le
caratteristiche di indipendenza, imprenditorialità e specializzazione ci consentono di
raggiungere l’obiettivo fondamentale della
nostra attività, che è quello di meritare la
fiducia dei clienti dimostrando in ogni momento attenzione alle loro esigenze e cura
nel rapporto personale, professionalità e
oggettività nelle scelte e nei consigli di investimento, efficienza nel servizio offerto.
Un ‘cuore elettronico’ che pulsa di energia,
prevedendo gli sprechi e ottimizzando i
consumi. È la nuova invenzione di Biostile,
marchio Sipla ProSgm focalizzato sulla progettazione e lo sviluppo di arredi urbani sostenibili, punto di riferimento dell’innovazione che fa bene all’ambiente. Così come
per l’acqua, infatti, ogni ‘goccia’ di energia
ha un’importanza enorme e non va sprecata. Con questa consapevolezza, le opere
realizzate dall’azienda bolognese celebrano
l’incontro della creatività e del design con
l’alta ingegneria. Ma c’è di più: il fondatore e designer Roberto Ghisellini ha infatti
scelto di integrare a bordo degli stessi arredi urbani un ‘cuore elettronico’ finalizzato
all’autoconsumo dell’energia, che funzioni sia attraverso l’utilizzo delle tecnologie
‘smart’ (come la programmazione intelligente dell’accensione e spegnimento degli
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L’AEROPORTO DI BOLOGNA SI CONFERMA LEADER DEL BUSINESS TRAVEL
Dopo la vittoria dello scorso anno, l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna si conferma anche nel 2016 il migliore d’Italia per i
viaggiatori d’affari. A decretarlo la rivista Mission, che ha assegnato allo scalo bolognese l’Italian Mission Award, dedicato al
business travel, motivando così la propria scelta: “Il Marconi è
un aeroporto in forte crescita e con un sempre più ampio numero
di collegamenti, investe costantemente nel
rinnovamento e ampliamento delle sue infrastrutture e nella proposta di innovativi servizi
per la clientela d’affari”.
Il grande riconoscimento, il primo dedicato
al business travel organizzato da una società
editoriale in Italia, mette in competizione i più
importanti operatori del settore e i migliori
travel manager, che vengono valutati da una
giuria composta da travel manager selezionati e da esponenti della stampa. La serata di
gala durante la quale è avvenuta la consegna del premio, nel marzo scorso a Milano,
ha infatti rappresentato anche una piacevole possibilità di incontro professionale a cui
hanno partecipato oltre 250 ospiti del settore
business travel italiano e internazionale e
giornalisti ed esponenti delle principali testate nazionali.
A valere l’Italian Mission Award 2016 come
migliore aeroporto d’Italia per i viaggiatori d’affari al Marconi di Bologna, i numerosi
servizi dedicati che offre con l’obiettivo di garantire la massima
efficienza e praticità nelle operazioni a coloro che desiderano
ottimizzare il più possibile i propri tempi di spostamento. Tra que-
elettrodomestici in funzione dell’energia
disponibile), sia grazie a soluzioni dedicate
all’accumulo di energia per un utilizzo ottimizzato dei consumi nell’arco della giornata. Con lo scopo di offrire ai proprietari di
un impianto fotovoltaico semplici e immediati strumenti per calcolare e registrare in
tempo reale i consumi dell’energia prodotta
e scambiata con la rete, questa ‘App dell’autoconsumo’ rappresenta un’importante novità nel mondo dell’arredo ecosostenibile.
Il software, preciso e affidabile, funziona
grazie alla tecnologia Wi-Fi integrata ai
prodotti Biostile (tra questi Blomma, Flo,
Vela e Gastone), che consente una visualizzazione chiara e intuitiva dei dati e del
funzionamento dell’impianto, anche da re-
10 fare
sti i parcheggi comodi e vicini al terminal con tariffe segmentate
in funzione della durata della sosta e ampia scelta di modalità di
pagamento; una business lounge esclusiva e raffinata che offre la
possibilità di effettuare il check-in per numerose compagnie aeree e permette di trascorrere l’attesa in confortevoli aree relax o
in un lounge bar recentemente rinnovato nella struttura e nell’offerta, arricchita da un servizio light lunch,
con connessione wi-fi e accesso riservato
all’area imbarchi; sale riunioni ed una sala
conferenze a disposizione per meeting ed
eventi; YouFirst, un servizio personalizzato
con staff dedicato che consente una semplificazione delle procedure aeroportuali
grazie a una corsia riservata e al trasporto
con mezzo privato fino all’aereo. La continua attenzione nei confronti dei passeggeri
business e il ricco ventaglio di servizi proposti, che attraverso l’e-commerce sul sito
dell’aeroporto possono essere combinati per
ottenere promozioni, sconti e tariffe agevolate sui parcheggi, sui servizi Vip e presso
alcuni ristoranti presenti all’interno del terminal, contribuiscono a rendere il Marconi
uno scalo di rilevanza internazionale, settimo
aeroporto italiano per numero di passeggeri, con circa 6,9 milioni nel 2015 di cui oltre
il 70% su voli internazionali. Per conoscere
le speciali condizioni riservate alle imprese, è
possibile consultare il sito dell’Aeroporto www.bologna-airport.it
o contattare la Direzione Business Non Aviation: [email protected], telefono 051-6479704.
moto. La presenza di parametri dettagliati
e la possibilità di gestire in modo semplice
gli accessori per l’autoconsumo rendono
efficace il bilancio e immediato il ritorno
dell’investimento. “Per chi, come BioStile, ha già da tempo intrapreso la sfida del
risparmio energetico e quindi dell’abbattimento dei consumi a tutela della salute
del pianeta e di chi lo abita, introdurre un
‘cuore’ intelligente con il giusto carico di
energia era un passo fondamentale”, commenta il fondatore Roberto Ghisellini. Il
sistema tecnologico ideato dall’azienda,
infatti, mira a rendere gli utenti più consapevoli dei propri sprechi e avrà il compito di guidarli e consigliarli nella scelta di
comportamenti virtuosi, rendendoli infine
capaci di individuare un proprio equilibrio
energetico. Un traguardo importante per
la qualità della vita, che comincia all’interno delle case dei privati. “Desideriamo
cambiare il mondo e renderlo migliore. Per
riuscirci è necessario partire da un check-up
preliminare della condizione ed efficienza
delle abitazioni attraverso strumenti non
invasivi e armonici. Il primo step è quello
di raggiungere un livello di risparmio importante, il secondo integrare all’ambiente
domestico un minimo di impiantistica alternativa in armonia con la vita delle persone. Le sfide per l’ingegneria non finiscono
qui, ma di certo saranno sempre affrontate
nel rispetto della natura e della vita degli
esseri umani”, conclude Ghisellini.
CLINICA DOMICILIO
ARRIVA IL NUMERO VERDE
ATTIVO 24 ORE SU 24
Innovativo, veloce e senza liste di attesa:
così si presenta il servizio diagnostico di radiografie ed ecografie a domicilio di Clinica
Domicilio, parte del Consorzio Ospedaliero Colibrì, prenotabile dal numero verde
800 100 670 e attivo 7 giorni su 7, 24 ore
su 24. Se è vero, infatti, che il grado di evoluzione di una società si misura dal livel-
lo di attenzione e tutela nei confronti dei
più deboli, “Clinica Domicilio è un asset
strategico per la crescita - non solo economica - della regione Emilia-Romagna e in
particolare di Bologna, il cui impegno per
il miglioramento della qualità della vita dei
cittadini sul fronte della salute e della prevenzione è garantito dalle certificazioni di
Accredia e Kiwa”, come evidenzia Claudia
Sabatini, presidente del Consorzio Ospedaliero Colibrì. Da anni il Consorzio svolge
un ruolo chiave nella rete dei servizi della
sanità regionale, investendo su progetti di
valore professionale e umano nel campo
dell’assistenza sanitaria integrata. Il nome
‘Colibrì’ vuole richiamare l’idea di leggerezza e velocità, caratteristiche portanti
dell’organizzazione: leggerezza intesa come
struttura snella e costi contenuti, velocità
come capacità di adeguarsi rapidamente ad
ogni cambiamento. “Il nostro fine è quello
di far conseguire alle strutture consorziate i
più alti livelli di efficienza ed efficacia per il
raggiungimento dei loro obiettivi. Clinica
Domicilio, che ha una copertura sull’intero territorio provinciale di Bologna, è un
servizio semplice ed efficace
che si avvale di macchinari
digitali avanguardistici tali da
essere sicuri per la salute del
paziente, con zero rischi per
chi si sottopone a ecografie o
radiografie a domicilio”, spiega ancora Claudia Sabatini. Il
servizio, che può contare su
un sistema di diagnosi rapido (si tratta di 15 minuti in
tutto), abbatte sensibilmente
i tempi di attesa così come
le barriere fisiche e
organizzative, ren- Il team del Centro Medico Riabilitativo Fisios
dendo possibile effettuare radiografie ed ecografie di- ziente. Nato come una scommessa al primo
rettamente dal letto del bisognoso, piano di un condominio nella zona Fiera di
sul divano, in ufficio o sul luogo di Bologna, Fisios ha infatti recentemente ablavoro. Clinica Domicilio ottimizza bandonato lo studio che occupava dal 2007
inoltre la consegna della refertazio- per trasferirsi in via Ottaviano Mascherino
ne, che avviene entro 24 ore per 9/b, a pochi passi da dove tutto è iniziato,
mail o per posta, e la teleconsulen- in una nuova sede di 500 mq che si artiza. È una soluzione studiata per i cola in nove ambulatori medici, sei box di
più deboli, gli anziani e i disabili, fisioterapia, una grande sala d’aspetto, un
ma di cui possono usufruire an- punto prelievi e una palestra riabilitativa
che coloro che non hanno tempo travestita da campo sportivo, con tanto di
o possibilità di spostarsi da casa o prato e piste per l’atletica leggera. Il Cendallo studio. “Il comparto sanitario tro Medico Riabilitativo ha inoltre scelto di
privato contribuisce con innovazione e in- investire nella realizzazione di una sala opevestimento all’innalzamento della qualità ratoria dove svolgere attività di chirurgia
della vita delle persone. Vogliamo garantire ambulatoriale. “Quello che ci ha portato
un’offerta di servizi che presentino qualità, fino a qui è la stessa curiosità iniziale, sosicurezza e serietà sia grazie alla presenza stenuta dall’esperienza maturata negli anni
di macchinari d’ultima generazione sia per precedenti. Fondamentale, in questo senso,
l’impiego di personale medico e tecnico al- è stata l’idea imprenditoriale del direttore
tamente specializzato. Ci preoccupiamo di sanitario Alessandro D’Errico, che ha scelconsolidare e ampliare la risposta sanitaria a to di costruire un luogo bello e accogliente
360 gradi, pur consapevoli di quanto ci sia per i pazienti e per i collaboratori, affinché
da fare, convinti che il ‘fare sistema’ sia oggi fosse più facile ricordarsi ogni giorno che
indispensabile”, conclude il presidente del è tanto il buono su cui scommettere. Fin
Consorzio Colibrì.
dal primo giorno abbiamo vissuto l’azienda
come una famiglia: lavorare è diventato un
gioco di squadra, e anche attraverso le difficoltà, che non sono mancate, siamo cresciuti insieme. Entrando nel nostro Centro
si può percepire che incontrare le persone
è innanzitutto un’occasione per noi, per
la nostra giornata e per il nostro mestiere,
che amiamo”, spiegano da Fisios. CompoImportante passo avanti per il Centro Medi- sto da numerose figure professionali quali
co Riabilitativo Fisios, che può oggi contare fisioterapisti, dietologi, neurologi e medici
su uno spazio più ampio in cui impegnarsi dello sport in costante aggiornamento dal
per migliorare lo stato di benessere del pa- punto di vista formativo, il team del Cen-
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Nuova Audi SQ7 TDI.
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Con i suoi due turbocompressori a gas di scarico e con il terzo ad azionamento elettrico (EAV) la nuova SQ7 TDI
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riservata ai Soci di UNINDUSTRIA BOLOGNA
Audi Zentrum Bologna S.p.a. è la concessionaria Ufficiale Audi per la Provincia di Bologna ed è punto di
riferimento per tutta l’Emilia Romagna per il Brand “Audi Sport”. Siamo inoltre Partner esclusivo di Audi Italia
per la vendita della vettura sportiva “R8”, delle tecnologie ibride “e-tron” e “g-tron” ed infine per il programma
Usato “Audi Prima Scelta :plus”. Grazie al nostro Team di Vendita e attraverso la Specializzazione Flotte &
Noleggio a lungo termine, siamo in grado di offrire ai nostri clienti le migliori soluzioni di mobilità sostenibile
nel rispetto della tradizione e alla costante ricerca dell’innovazione. L’Orientamento al cliente e la continua
ricerca dell’Eccellenza del servizio offerto in ambito Vendita e Post-Vendita ci portano ad investire
costantemente sulle persone, sulle loro competenze e sulla loro professionalità in modo da mettere a
disposizione della nostra clientela la migliore esperienza possibile in ognuna delle nostre 3 sedi operative.
Il nostro costante impegno volto a soddisfare le aspettative e i bisogni dei clienti è testimoniato dal fatto che
nel 2015 Audi Zentrum Bologna è stata la 1° Concessionaria Audi d’Italia per volumi di Vendita totalizzati e
da tre anni è costantemente nella Top10 per l’Indice di Soddisfazione della sua clientela.
Siamo dunque lieti ed onorati di riservare all’attenzione di tutti i soggetti soci di Unindustria
Bologna, siano essi persone giuridiche e/o fisiche (Titolari, Amministratori, Presidenti, Consiglieri e
Soci), la presente Convenzione per la fornitura di:
1) Veicoli nuovi di marca Audi;
2) Veicoli usati rientranti nel programma “Audi Prima scelta :plus”"
3) Servizi correlati sia in ambito vendita che post-vendita.
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Audi Nuove;
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Usate “Audi Prima Scelta :plus”;
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sulle vetture Audi di 1 anno/60.000 km;
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sulle vetture Usate “Audi Prima Scelta
:plus” di 4 anni/km illimitati;
Offerta di Test-Drive di 48h;
Hot-line e Consulente alle Vendite
dedicato: consulente alle vendite dedicato •
per richieste di supporto di natura tecnica,
fiscale o sui servizi offerti sia presso AZB
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che presso la sede dell’associato.
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Scontica riservata per il servizio “Auto
Sostitutiva Audi” in caso di fermo vettura;
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Originali Audi e di Accessori Originali Audi
acquistati presso uno dei nostri Showroom
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Unindustria Bologna sul sito web: www.unindustria.bo.it
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con figure mediche specializzate al fine di
costituire un programma riabilitativo che
risponda alle esigenze di qualsiasi paziente
richieda la cura. La variegata gamma di prestazioni che il Centro Medico Riabilitativo
Fisios offre è garantita da un’ampia area
polispecialistica che comprende i reparti
di cardiologia, chirurgia generale, plastica e vascolare, dermatologia, diagnostica
ecografica, dietologia, fisiatria, ginecologia,
medicina estetica, oculistica, ortopedia,
otorinolaringoiatria, podologia e urologia;
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interamente dedicato alla medicina del lavoro che mira alla cura delle aziende a 360°
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formazione a distanza con un catalogo di
oltre mille corsi. “Al centro della ‘Mission’
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rivolgono a noi. Tutti i servizi proposti garantiscono infatti qualità delle prestazioni
e professionalità da parte di tutte le figure
che gravitano attorno alla persona, dal momento in cui entra dalla porta a quando ne
esce”, concludono dal Centro.
CINQUE STELLE
ALLA QUALITÀ
DI DALFIUME NOBILVINI
Umore letteralmente alle stelle in casa
Dalfiume Nobilvini. L’azienda vinicola di
Castel San Pietro Terme nell’aprile scorso
si è infatti vista assegnare, in occasione del
Premio Enologico Internazionale della 50^
edizione del Vinitaly, l’importante riconoscimento “5 Star Wines Award 2016”. A essere gratificato dal giudizio di 90/100 della
giuria composta da professionisti di valore
e fama internazionali quali Master of Wine,
Master of Sommelier, Sommelier ed esperti
giornalisti che hanno valutato i campioni provenienti dall’Italia e dal resto del
mondo, è stato lo spumante di Pignoletto
“Scrigno Villa Poggiolo” 2015 - giunto al
suo terzo compleanno - che vede così arric-
14 fare
chirsi ulteriormente il proprio medagliere,
dopo numerosi riconoscimenti ottenuti
lo scorso anno, tra i quali la menzione al
Decanter Asia Wine Award 2015. D’altra
parte Dalfiume Nobilvini, con il marchio
Villa Poggiolo, non è nuova agli importanti risultati: nel solo 2016 ha collezionato,
oltre al “5 Star Wines Award”, un attestato
di merito per il Franco Romagna Sangiovese Superiore Dop al Concorso Vino del
Tribuno, indetto dal Tribunato di Romagna; tre menzioni al Decanter World Wine
Awards con lo Spumante Scrigno, il Pignoletto Dop Colli D’Imola e con il Franco
Romagna Dop Sangiovese Superiore; due
medaglie all’IWSC International Wine &
Spirit Competition Award Quality 2016:
argento per lo Spumante Scrigno e Bronzo
per il Franco Sangiovese Superiore (questi
ultimi due sono tra i più prestigiosi concorsi enologici a livello mondiale). “Oggi
produciamo vini di qualità riconosciuti a
livello internazionale, che sanno esprimere
eleganza e finezza mantenendo sempre il
carattere originario. Dedizione e impegno,
profusi stagione dopo stagione, ci portano
a sfide continue alimentate da pura passione che diventano così garanzia di vini
di alta qualità, nel rispetto delle migliori
tradizioni agronome ed enologiche”, fanno
sapere dall’azienda nata nel 1949 e da sempre guidata dalla famiglia Dalfiume. “La ricerca della qualità inizia dai filari dei nostri
vigneti che si estendono per quasi 80 ettari
sulle dolci colline di Castel San Pietro Terme; qui la cura verso ogni singola pianta si
traduce in gesti quotidiani che esprimono
l’amore per la vigna, dove la ricerca dell’eccellenza è perseguita coniugando sapientemente l’integrità del territorio e il rispetto
delle tradizioni. In modo particolare con
i vini a marchio ‘Villa Poggiolo’, il nostro
brand top gamma, inseguiamo un sogno:
valorizzare le tipicità, i profumi e i sapori
dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di
esaltare i valori ed il fascino di questa terra
meravigliosa”, spiegano ancora da Dalfiume Nobilvini. Per ampliare e completare la
propria offerta, nel 2015 l’azienda ha anche
rinnovato la propria sede creando una sala
degustazione e ristrutturando una bottaia
dove la famiglia Dalfiume accoglie personalmente i visitatori che desiderino sperimentare l’armonia di aromi e profumi dei
numerosi vini dei marchi Villa Poggiolo e
Dalfiume Nobilvini in occasione di light
lunch, brunch, aperitivi o eventi in generale, il tutto abbinato a menù sempre vari che
la clientela può scegliere (su prenotazione).
“Qui si respira appieno la ‘philosophy’ di
casa Dalfiume, dove l’innovazione abbraccia la tradizione vinicola e la linearità
dell’architettura moderna sposa i materiali
naturali, in un arredamento creato su misura dall’arch. Sarti e dalla sapiente manualità
di artigiani locali”, concludono dall’azienda
di Castel San Pietro Terme.
DATALOGIC INAUGURA
I NUOVI UFFICI
A COLOGNO MONZESE
E IN UK
Continua la crescita di Datalogic in Italia
e nel mondo. L’azienda, leader mondiale nei settori dell’acquisizione automatica
dei dati e dell’automazione industriale, ha
recentemente inaugurato i nuovi uffici in
Gran Bretagna per l’area UK e Irlanda e i
nuovi uffici di Cologno Monzese, nel milanese, confermando la volontà di investire
sempre di più nei propri mercati di riferimento. Alle cerimonie del taglio del nastro,
Il taglio del nastro dei nuovi uffici Datalogic in Gran Bretagna
oltre a clienti e
partner, hanno
partecipato, tra
gli altri, Romano Volta, presidente fondatore
e Ceo del gruppo Datalogic, e
Valentina Volta,
Ceo della divisione Industrial
Automation di
Datalogic.
Le
nuove sedi ospitano diversi uffici
commerciali, di
entrambe le divi-
sioni Datalogic ADC e Datalogic Automation, oltre a laboratori tecnici e alle show
room dove poter toccare con mano tutte
le ultime tecnologie lanciate dall’azienda.
“Siamo molto soddisfatti dei nuovi uffici”,
ha dichiarato Mike Doyle, regional director UK & Ireland di Datalogic. “Questa
nuova struttura ci consente di accogliere
i nostri partner e clienti facendogli toccare con mano i benefici che la nostra tecnologia apporta in tutti i mercati in cui
operiamo”. Riferendosi invece alla nuova
sede milanese, Emanuela Iapelli, country
manager Italy Datalogic ADC, ha così
commentato: “Siamo molti contenti di poterli accogliere in questa nuova struttura e
siamo pronti a soddisfare appieno tutte le
PREMIO MARISA BELLISARIO 2016
MELA D’ORO A SONIA BONFIGLIOLI
È un prestigioso riconoscimento quello ricevuto da Sonia Bonfiglioli, presidente e ad del Gruppo Bonfiglioli, che il 17 giugno
scorso è stata insignita della Mela d’Oro della XVIII edizione del
“Premio Marisa Bellisario. Donne ad alta quota” per la sezione Imprenditoria. Il Premio, nato nel 1989 in ricordo di Marisa
Bellisario, mira a valorizzare le migliori
energie femminili del Paese celebrando,
ogni anno, le donne che si sono distinte
nella propria professione, nel management, nella scienza, nell’economia e nel
sociale a livello nazionale e internazionale. Sonia Bonfiglioli è stata premiata
“per la determinazione, l’intraprendenza
e l’innovazione dimostrate al timone di
un’azienda vanto del manifatturiero italiano”, e per l’occasione è stata ricevuta
al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sin dal 1956 il
Gruppo Bonfiglioli progetta e distribuisce sistemi di trasmissione di potenza
integrati per processi industriali, per
l’automazione, per le macchine semoventi e per le applicazioni nel campo della generazione eolica. Punto di forza e
fiore all’occhiello dell’azienda bolognese è la meccatronica, che offre avanzate tecnologie in termini
di prestazioni, energy saving ed energy recovery. Tutto questo
grazie al consapevole investimento in ricerca e sviluppo: dai
centri di competenza per la meccanica del bolognese, alla sede
dedicata alle soluzioni meccatroniche, la Mechatronic Research
di Rovereto, fino al sito di eccellenza in Germania per la tecnologia elettronica, Bonfiglioli Vectron, la propensione all’innovazione
ha permesso al gruppo di diventare un player di riferimento che
oggi può contare su oltre 3.600 dipendenti, una struttura globale
di 22 filiali logistico-commerciali, 14 stabilimenti produttivi in tutto il mondo e una
rete distributiva radicata in oltre 80 Paesi
nel mondo. Con l’obiettivo di valorizzare
l’inclinazione all’imprenditorialità di giovani talenti, anche quest’anno il Gruppo
Bonfiglioli affianca il Comitato Leonardo
nell’iniziativa “Premi di Laurea 2016”,
nata nel 1997 per gratificare l’impegno
di centinaia di neo-laureati e studiosi in
tutta Italia. Il Gruppo premierà la migliore
tra le tesi sulle nuove soluzioni applicabili
al settore della meccatronica e dell’automazione industriale, giudicata tale anche
attraverso una dimostrazione teorica e
pratica dell’applicabilità del progetto ideato e dei relativi risultati. L’autore della
tesi vincitrice si aggiudicherà il Premio
“Clementino Bonfiglioli”, giunto quest’anno alla sua 6^ edizione, e la possibilità di
avviare uno stage formativo, retribuito e della durata di sei mesi
presso una delle sedi del Gruppo Bonfiglioli. La premiazione avrà
luogo presso il Palazzo del Quirinale alla presenza del presidente
della Repubblica.
fare 15
loro richieste”. Angelo Nicoletti, country
manager Italy Datalogic Automation, ha
invece sottolineato: “Questo investimento si inserisce nella strategia di crescita di
Datalogic ed è uno degli ingredienti principali per il successo nel mercato italiano.
Come spesso sottolineato da Romano Volta, presidente e amministratore delegato del
nostro gruppo, l’attenzione al cliente è un
fattore fondamentale e questi nuovi uffici
ne sono la testimonianza”. Tra le principali
novità che potranno essere ammirate presso
i nuovi uffici c’è DL-AXIST, il nuovissimo
PDA professionale di Datalogic, dotato di
tecnologia all’avanguardia, robusto ed affidabile, con sistema operativo Android e
display HD Full Touch da 5”, di cui sarà
possibile apprezzare valore e potenzialità
innovative attraverso un’esperienza concreta e personalizzata, supportati dai massimi
esperti Datalogic. Saranno presto presenti
anche Shopevolution™ 7 & Joya™ Touch,
due importanti novità della multinazionale
bolognese per il settore retail che saranno
lanciate a breve sul mercato internazionale e che sono state premiate nella categoria
‘digital e technological innovation – App’
all’Italian Popai Award 2016. Il prestigioso riconoscimento che mette in risalto le
eccellenze in campo retail è organizzato da
Popai, un’associazione internazionale senza
fini di lucro che si pone come unica missione quella di promuovere la cultura del
punto di vendita nella sua globalità.
EMILSIDER MECENATE
PER AMORE DELLA MUSICA
Luci puntate sulla cultura per Emilsider
Meccanica, azienda specializzata nella
produzione di ruote per sedie e mobili su
scala mondiale che vanta tra i propri principali clienti leader del settore. L’impresa
di Granarolo dell’Emilia, infatti, anche
quest’anno si è offerta come sponsor per
la 28^ edizione di “Organi antichi: un patrimonio da ascoltare”, la storica rassegna
di concerti che, sotto la direzione artistica
di Andrea Macinanti, concertista internazionale, musicologo e docente di Organo
presso il Conservatorio “G. B. Martini”
di Bologna, nel corso del 2016 fa tappa in
16 fare
numerose città del territorio. In 28 edizioni la ricca rassegna ha proposto circa 600
concerti a ingresso gratuito che hanno visto
la presenza dei più eccellenti organisti e di
una caleidoscopica moltitudine di voci e di
strumenti. L’organo vi è stato presentato
in tutte le sue prospettive storiche – dalla
letteratura più antica eseguita con l’inestimabile patrimonio degli strumenti storici di Bologna e provincia, fino alle tante
composizioni espressamente realizzate per
la rassegna – come pure negli affascinanti accostamenti volti a farlo conoscere al
pubblico più ampio: con il cinema, con la
letteratura, con l’opera lirica, con l’arte figurativa. All’interno del raffinato programma di quest’anno, che ha debuttato nel
marzo scorso e si concluderà in dicembre,
Emilsider ha reso possibili, in particolare,
i concerti che si svolgeranno a Bologna e a
Granarolo dell’Emilia rispettivamente il 19
novembre e il 18 dicembre. Lo spettacolo
di Bologna si svolgerà nella Basilica di Santa Maria dei Servi in concomitanza con la
Fiera di Santa Lucia secondo una tradizione consolidata negli anni, con l’intento di
ricordare Ottorino Respighi, noto compositore, musicologo e direttore d’orchestra,
nell’ottantesimo anniversario della morte
e omaggiare la Basilica e il suo pregiatissimo organo a canne Tamburini. La presenza
dell’Orchestra “Senzaspine” tra gli esecutori valorizzerà ulteriormente il programma
artistico della serata. Quanto a Granarolo
dell’Emilia il concerto, che chiuderà la rassegna, vedrà il Maestro Andrea Macinanti
e l’organista Marino Bedetti, accompagnati
dal violinista Andrea Castagna e dal violoncellista Roberto Trainini, esibirsi con
un programma pressoché interamente dedicato a Bach presso la chiesa parrocchiale
di San Vitale, che conserva un organo del
Il Maestro Andrea Macinanti, direttore artistico
della rassegna Organi Antichi
1865. Emilsider, che di recente ha festeggiato il sessantesimo anniversario della propria fondazione, è una storica sostenitrice
del concerto di Granarolo dell’Emilia e dal
2015 ha esteso il proprio impegno per consentire anche la realizzazione della serata
bolognese. Sensibilità come quella della famiglia Melara, fondatrice e ancora oggi alla
guida dell’azienda, che si inseriscono nella
più nobile tradizione mecenatesca italiana,
sono state definite dal Maestro Macinanti
“un miracolo”.
ENERRAY
IL FOTOVOLTAICO
DA RECORD
Procede a gonfie vele l’importante processo
di internazionalizzazione e consolidamento che Enerray, società controllata di Seci
Energia del Gruppo Industriale Maccaferri
specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici
industriali, ha avviato negli ultimi anni.
Dopo essersi aggiudicata, lo scorso anno, il
bando Enel Green Power per la creazione di
un parco solare in località Ituverava, nello
stato di San Paolo in Brasile, l’azienda ha
infatti già abbracciato due nuovi imponenti progetti: la realizzazione dell’impianto
fotovoltaico più grande della Turchia e la
manutenzione dell’impianto su copertura più grande d’Italia. Tekno Ray Solar,
joint venture tra Enerray e la società turca
Tekno, ha completato e messo in funzione
l’esteso impianto fotovoltaico in Turchia.
L’installazione, a Konya Kızören, si articola in 74.106 pannelli su una superficie di
430.000 mq e ha una potenza complessiva pari a 22,5 MWp, per una stima della
producibilità annuale totale di oltre 30 milioni di kWh, pari al fabbisogno energetico
di circa 20.000 famiglie. “Siamo fieri di
aver realizzato l’impianto con i più elevati
standard di qualità della Turchia e di aver
impiegato, durante i lavori di costruzione, oltre 400 persone”, dichiara Mehmet
Özenbaş, assistente di direzione di Tekno
Ray Solar. Il parco solare contribuirà a una
riduzione delle emissioni di CO2 di circa
18.000 tonnellate l’anno nonché alla salva-
guardia di 45.000 alberi e sarà il primo del
Paese a beneficiare dell’architettura SCADA
(Supervisory control and data acquisition),
un sistema informatizzato di monitoraggio
che consente il controllo dell’impianto a distanza e in tempo reale. “Tekno è il nostro
partner straniero più importante, siamo orgogliosi di lavorare con loro e di avere dato
vita a questa joint venture, grazie alla quale
stiamo compiendo passi importanti per
diventare un marchio a livello mondiale”, commenta Michele Scandellari, Ceo di
Enerray, che aggiunge: “Il processo di internazionalizzazione intrapreso ci vede attualmente attivi in Romania, Turchia, Arabia
Saudita, Giordania, Egitto, Marocco, Brasile, Messico, Cile, Costa Rica e Thailandia,
con oltre 550 MWp in fase di costruzione.
Inoltre, da quest’anno siamo membri ordinari del Renewable Energy Solutions for
the Mediterranean – RES4MED, associazione no profit costituita per promuovere
l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili
nel bacino del Mediterraneo”. Ma i successi di Enerray sono considerevoli anche
all’interno dei confini nazionali. L’azienda infatti gestirà, per conto di Interporto
Solare Srl, la manutenzione completa del
tetto fotovoltaico dell’Interporto di Padova. L’installazione, con una potenza pari a
12,25 MW e una stima della producibilità
annuale totale di circa 12.500 MWh, è il
più grande impianto su copertura d’Italia e
uno dei più estesi tetti fotovoltaici d’Europa. Il contratto, della durata di cinque anni,
prevede la completa gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria del parco solare, nonché la garanzia della sua massima
efficienza. “Siamo entusiasti di lavorare con
un cliente di alto profilo come Interporto
Solare e questa importante acquisizione
conferma la nostra leadership nel mercato,
con oltre 400 MW in gestione. Nel 2015
abbiamo incrementato il parco in manutenzione del 30% e prevediamo di acquisire altri 100 MW entro la fine del 2016”,
conclude Scandellari.
EULER HERMES ITALIA
UNO SGUARDO
ALLE INSOLVENZE AZIENDALI
l’Italia tra i Paesi best performer non solo a
livello europeo, ma anche mondiale. Se ne
dovrebbe avvantaggiare soprattutto il comparto manifatturiero nei settori auto, agrifood e retail, seguiti a ruota dalle costruzioni”,
aggiunge Natalini. Analizzando i dati dello
studio emerge chiaramente la buona performance italiana, così come lo scarto rispetto
all’andamento globale. Euler Hermes ha
provato a riassumere le cause della generale
risalita delle insolvenze individuando tre fattori principali: il primo è la debolezza della
crescita economica e degli scambi commerciali. Nel 2016, infatti, la crescita globale
dovrebbe rallentare marginalmente fino al
+2,5% dopo aver toccato il +2,6% nel 2015,
mentre le economie avanzate cresceranno
modestamente (+1,8% nell’anno in corso)
ed i mercati emergenti avranno ancora bisogno di tempo per risalire dai livelli minimi (+3,6%, nuovo rallentamento record dal
Una buona notizia per l’Italia. Nel 2016
il nostro Paese dovrebbe rientrare tra i migliori al mondo per calo delle insolvenze
aziendali, in totale controtendenza rispetto all’andamento medio globale. Dopo
sei anni di contrazione, infatti, nel 2016 e
2017 l’indice globale delle insolvenze tornerà a crescere con un ritmo del +2%. Questo è quanto emerge dalle previsioni
delle insolvenze aziendali indicate da
Euler Hermes Italia, società leader
nel settore dell’assicurazione crediti
presente sul territorio emiliano-romagnolo con l’Agenzia Generale
Euler Hermes di Bologna, gestita
dall’agente Fabio Natalini. “L’agenzia del territorio offre alle aziende
una gamma di servizi per la gestione
del rischio credito sia in Italia che
all’estero, in grado di renderle mag- Lo staff dell’Agenzia Generale Euler Hermes di Bologna
giormente competitive sul mercato
nazionale ed internazionale”, spiega Natalini. Nel rapporto stilato da Euler 2009). La seconda causa è legata agli effetti
Hermes spicca il ritorno dell’Italia indiretti di alcuni shock idiosincratici: le
ad una crescita positiva che, dopo problematiche maggiori coinvolgono il settre anni consecutivi di recessione, tore energetico, che ha subìto pesantemente
ha influenzato favorevolmente i la persistenza dei bassi prezzi del petrolio.
fatturati ed i margini delle impre- Negli USA l’effetto sui margini operativi
se, sebbene in misura limitata. Il delle aziende del settore è stato infatti sticredit crunch ha allentato la presa mato intorno a -10 miliardi di dollari nel
e di conseguenza anche i termini 2015. Terzo fattore di rallentamento della
di pagamento hanno intrapreso un crescita è il possibile effetto domino che i
trend di miglioramento, per quan- grossi fallimenti possono innescare sui fornito ci sia ancora molto da fare per tori che non si sono protetti adeguatamente.
avvicinarsi ai dettami della Direttiva UE Nel 2015 sono fallite 152 imprese con un
dei 30/60 giorni. “Anche se le insolvenze di fatturato superiore ai 100 milioni di euro,
impresa sono sempre due volte più alte dei e risultano quindi inevitabili le conseguenze
livelli del 2007, il trend positivo è iniziato su tutta la filiera dei fornitori fatta di piccole
nel 2015 con un calo del 6%, dopo sette e medie aziende. Per maggiori informazioni
anni di incremento costante. Per il 2016 è contattare l’Agenzia Generale di Bologna
previsto un ulteriore -8%, che posizionerà allo 051- 4072870, www.eulerhermes.it.
fare 17
CARPIGIANI, 70 ANNI DI PASSIONE PER IL GELATO ARTIGIANALE
Sono passati 70 anni da quando Poerio Carpigiani fondò la
“Carpigiani Bruto Macchine Automatiche” dedicandola al fratello Bruto, inventore scomparso prematuramente. Da allora,
dal primo laboratorio di 20 metri quadrati, la storica azienda che
ha sede ad Anzola dell’Emilia è cresciuta espandendosi in tutto
il mondo, fino a diventare leader mondiale nella produzione del
gelato artigianale. Per celebrare l’importante compleanno, il 21
maggio scorso, Carpigiani ha organizzato uno speciale “Gelato
Pit Stop” in collaborazione con la corsa 1000 Miglia, che ogni
anno fa sfilare la bellezza e il design di alcune delle vetture storiche più importanti e amate dal pubblico lungo il tradizionale
percorso da Brescia a Roma e ritorno. Eccezionalmente, tutte
le 440 macchine della corsa - capolavori di design e meccanica
costruiti prima del 1957 - scortate da 150 tra Ferrari e Mercedes, hanno fatto una “dolce” sosta nel piazzale della Carpigiani, che in occasione dello straordinario passaggio ha messo a
disposizione dell’organizzazione e dei piloti gli spazi dell’azienda per uno degli ultimi controlli orari prima dell’arrivo a Brescia
e offerto, a loro e al pubblico, una ricca serie di attività dedicate
al gelato artigianale. Dalla colazione a tema alle visite guidate
al “Gelato Museum”, dalla degustazione del gusto “Rosso 1000
Miglia”, un sorbetto di lampone con meringhe appositamente
ideato per la giornata, fino all’aperi-gelato da assaporare durante il concerto dei Radio Memphis 2.0, la giornata è trascorsa
all’insegna dei festeggiamenti. Del resto, la ricorrenza è significativa: le 70 candeline che Carpigiani spegne nel 2016 rappresentano la lunga storia dell’azienda, caratterizzata da orgoglio
imprenditoriale, investimenti in campo industriale, attenzione
per i giovani, genio e amore per l’innovazione. Tutto ebbe inizio
nel 1945 quando Bruto Carpigiani, tecnico e progettista, realizzò il prototipo di una macchina per il gelato più igienica, rapida ed efficiente rispetto a quelle già esistenti, l’Autogelatiera,
riconosciuta tra le invenzioni fondamentali del XX secolo. Fu
però il fratello Poerio, a causa della prematura morte di Bruto,
a dare inizio alla produzione dell’innovativa macchina l’anno
seguente. Da allora, con il diffondersi della cultura del gelato
italiano nel mondo e grazie all’intuito commerciale di Poerio, la
crescita di Carpigiani fu esponenziale e inarrestabile, fatta di
acquisizioni e nuove aperture. Da sempre l’azienda, che oggi
conta 11 filiali in tutto il mondo, investe ingenti risorse in ricerca
e sviluppo per favorire il progresso tecnologico e supportare la
professione del gelatiere. Contestualmente, grazie anche alla
“Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani”, promuove iniziative
e progetti volti alla diffusione della cultura del gelato artigianale. Tra questi, la “Carpigiani Gelato University” insegna le
tecniche e i segreti del mestiere con lezioni tenute da maestri
gelatieri altamente qualificati, il “Gelato World Tour” è un campionato internazionale itinerante che attraversa il globo alla
ricerca del miglior gusto del mondo, e il “Gelato Museum” è il
primo centro culturale dedicato all’approfondimento della sto-
18 fare
ria, della cultura e della tecnologia del gelato artigianale. Inoltre, nel maggio scorso ha lanciato un’iniziativa di crowdfunding,
“Gelato Smiling”, per aiutare l’ONG Stop Acid Attack a finanziare l’apertura di una gelateria all’interno dello Sheroes Hangout
Cafè di Agra, in India. Si tratta di un locale gestito da donne sfigurate con l’acido che, grazie a piccole attività imprenditoriali,
cercano di emanciparsi e alle quali la gelateria potrebbe dare
un’ulteriore speranza. Una visione rivolta al futuro e tanta voglia
di tramandare le proprie conoscenze, insomma, ma anche la
consapevolezza delle proprie radici fanno di Carpigiani la realtà
di successo che è oggi.
fare 19
20 fare
EXECUTIVE SERVICE
DIVENTA UNA B CORP
CERTIFICATA
Dal maggio scorso Executive Service, l’azienda di Castel San Pietro Terme che da
quasi 30 anni opera con successo nel settore dell’Information Technology, è ufficialmente certificata come Benefit Corporation. Una B Corporation (o B Corp) è
un nuovo tipo di azienda che volontariamente rispetta i più alti standard di scopo,
responsabilità e trasparenza. Una Certified
Benefit Corporation, infatti, nasce e si evolve per contribuire a rendere il mondo un
posto migliore in cui vivere nel presente e
nel futuro.
Il suo scopo è creare un vantaggio pubblico, inteso come impatto materiale positivo
sulla comunità e sull’ambiente: l’attenzione alla società, la sostenibilità e il business
divengono così tre elementi imprescindibilmente interconnessi e incardinati nei
processi decisionali strategici. “Siamo fra
le prime aziende italiane ad aver certificato
i propri standard di responsabilità sociale,
il che significa che lavoriamo (anche) per
rendere il mondo migliore.
Per noi stessi, la nostra azienda, la nostra
comunità e il pianeta”, commenta Gianni
Capra, amministratore delegato di Executive Service, che tra gli altri offre servizi
di cloud, hosting, housing, hardware &
software colocation, outsourcing infrastrutturale, business continuity e disaster
recovery. In qualità di B Corp, Executive
Service “intende perseguire una o più finalità di beneficio comune e operare in modo
responsabile, sostenibile e trasparente nei
confronti di persone, comunità, territori e
ambiente, beni e attività culturali e sociali,
enti e associazioni ed altri portatori di interesse, mirando alla serenità dei soci, dei
dipendenti, dei collaboratori e della filiera
produttiva, ovvero i clienti, i fornitori e i
consulenti”.
Trasferita da circa un anno nella nuova sede
ecosostenibile di Castel San Pietro, Executive Service ha realizzato “00 Gate”, il primo Data Center green ad emissioni zero
del Sud Europa: una struttura particolare,
in legno, progettata per rispettare i massimi
parametri di efficienza energetica per
la salute dell’ambiente e alimentata
da energia solare in autoconsumo,
che permette di lavorare e garantire servizi ad alto valore aggiunto ai
clienti.
Un Data Center certificato dall’ente
BioAgriCert che, grazie ai costi coperti dalla Comunità Europea, rilascia gratuitamente l’attestato anche
ai clienti i cui servizi
sono ospitati (tutti o in
parte) nei server all’interno dell’edificio di
Executive Service.
“La nostra società, come indicato nello statuto, affronta il tema della sostenibilità
ambientale gestendo il riciclo
delle acque piovane, attuando
una stretta raccolta differenziata, utilizzando esclusivamente illuminazioni ecologiche, riducendo al minimo le
stampe cartacee, gestendo il
tema della mobilità delle maestranze, ma
soprattutto concorrendo all’obiettivo di
abbattere significativamente le emissioni di
Co2, tendendo al totale azzeramento delle
stesse”, spiega ancora Capra.
Un impegno che nel 2015 ha portato anche
ad un importante riconoscimento: Executive Service ha ricevuto infatti da Legambiente il Premio Economia Verde nella categoria Servizi “per l’attenzione e l’impegno
verso il problema dei consumi energetici
generati da internet e dalle tecnologie ad
esso collegate, e per le soluzioni aziendali
messe in campo per rendere ecosostenibile
la propria attività di Data Center”.
LA MAGIA SONORA
DI GARVAN ILLUMINA
IL VIALE DEI CANTI A PARIGI
Un’intima passeggiata tra letteratura, lirica e musica nel cuore della Ville Lumière:
è l’opera multimediale Viale dei Canti,
inaugurata lo scorso 26 maggio in Rue de
Grenelle a Parigi alla presenza, tra gli altri,
dell’Ambasciatore d’Italia presso l’UNESCO, Vincenza Lomonaco. Si tratta di un
graffito e di un circuito acustico, frutto delle arti e dell’ingegno made in Italy, che sorge accanto all’Istituto Italiano di Cultura e
vuol essere un omaggio ai legami fecondi,
soprattutto a livello culturale, tra Francia
e Italia. Ed è italiano, anzi emiliano-romagnolo, il “segreto musicale” che dà vita
all’installazione artistica. Sei diffusori acustici invisibili integrati nel muro realizzati e
messi a disposizione dall’azienda Garvan di
Faenza arricchiscono infatti l’opera, diffondendo il solco sonoro del Viale dei Canti
realizzato dal compositore Stefano Gervasoni e permettendo di ascoltare i versi delle
poesie rappresentate nel graffito. Nata nel
2005 dalla passione dei due soci fondatori, Roberto Gaudenzi e Andrea Martelli,
Garvan produce diffusori acustici di elevata
qualità, completamente italiani nell’idea,
nel progetto e nella realizzazione, utilizzando materiali eccellenti e unendo all’elevato
valore dell’acustica un alto contenuto di
design. “L’anno successivo”, spiega Andrea
Martelli, “abbiamo lanciato sul mercato il
nostro rivoluzionario sistema ad incasso filo
fare 21
DROMOS CELEBRA TRENT’ANNI DI IMPEGNO NEL MONDO
DELLE TRASMISSIONI DI POTENZA
Un 2016 significativo per la Dromos di Monteveglio,
che lo scorso 10 giugno ha celebrato con una grande festa i suoi primi trent’anni di attività nel settore
della progettazione e costruzione di trasmissioni di
potenza. “Un traguardo che testimonia quel coraggio e quella capacità imprenditoriale che ci hanno
permesso di imporci e vendere non soltanto in Italia, ma anche sui mercati internazionali”, commentano dall’azienda, che nel 1986 ha iniziato il proprio
percorso nel mondo delle trasmissioni di potenza
impiegate nei settori agricolo-forestale, industriale
e ferroviario, e oggi è specializzata nella realizzazione di assali motore, riduttori ferroviari, transfer e
mozzi planetari. “I successi e le soddisfazioni collezionati negli anni sono stati tanti. Per questo motivo
abbiamo scelto di non limitarci a festeggiare, ma di
cogliere anche l’occasione per dimostrare di essere entrati, con
i giusti requisiti, nel terzo millennio, l’epoca in cui le qualità professionali e imprenditoriali rischiano di non essere più sufficienti
se non supportate da una comunicazione moderna ed efficace.
In quest’ottica abbiamo deciso di affidarci, per l’organizzazione
della serata di festeggiamenti, a un team creativo che lavorasse
fianco a fianco di chi la ditta la conosce realmente e la vive tutti
i giorni”, continuano da Dromos. Il team di Giuliano Bedonni, autore di numerose installazioni e performance legate al tema della
comunicazione sensoriale, in collaborazione con Federica Bencivenni e tutto lo staff Dromos, ha proposto una dimostrazione di
marketing emozionale efficace nel puntare i riflettori sulla realtà
di Monteveglio mantenendo intatti tutti gli elementi caratterizzan-
22 fare
ti la dimensione lavorativa: ad accogliere gli invitati, 250 persone
tra dipendenti, fornitori e clienti da tutto il mondo, un ricco buffet e
un raffinato intrattenimento musicale allestiti nello spazio familiare della sede aziendale, dove ogni dettaglio richiamava alla mente
la dedizione e l’impegno profusi da tutti i membri della famiglia
Dromos. I prodotti dell’azienda hanno fatto da cornice alla serata,
esposti in bella mostra a emulare le opere di una galleria d’arte. “Il
lavoro di tutti i giorni è così diventato la manifesta espressione di
quella creatività professionale vanto della nostra terra. La percezione dei presenti è stata quella di essere all’interno di un luogo di
produzione, dove però il risultato degli sforzi giornalieri si traduce
in stupendi ‘pezzi’ di un caldo arancione che emanano la stessa
forza di un capolavoro”, spiegano ancora da Dromos. L’evento
ha rappresentato l’occasione anche per offrire un riconoscimento ai dipendenti che fanno parte della squadra
da prima dell’inizio del nuovo millennio, i quali a loro volta
hanno omaggiato dirigenti e soci di una targa, a testimonianza dell’apprezzamento per l’alta qualità dell’ambiente
lavorativo. Al termine della cena l’attenzione della platea
è stata calamitata dal video mapping ‘Dna/30’. Gli autori
Raoul Battilani e Angelo Santimone della Delumen, supportati dal team organizzativo, hanno coinvolto i presenti
nella narrazione della storia imprenditoriale di Dromos.
Attraverso la suggestiva installazione, una proiezione
tridimensionale, gli artisti hanno tracciato con chiarezza,
ripercorrendo il passato dell’azienda e illustrandone il
presente, quella che sarà la strada per il futuro: impegno,
lavoro, creatività e innovazione, per essere sempre all’avanguardia in un mondo in costante evoluzione. Il tutto
mettendo sempre in primo piano l’elemento fondamentale
del Dna di Dromos: le persone.
fare 23
muro, in grado di rendere i diffusori acustici quasi invisibili e consentire un’integrazione perfetta con le pareti, aprendo così la
strada a nuove soluzioni estetiche fino ad
allora sconosciute.
Da allora, i nostri diffusori hanno arricchito abitazioni private, locali commerciali, alberghi di lusso, spa e centri benessere, navi
da crociera e sedi di importanti aziende, e
sono stati scelti dai più importanti e illustri
architetti del panorama internazionale”.
L’installazione dei diffusori acustici integrati nel graffito murale multimediale del Viale dei Canti a Parigi è solo l’ultima di una
ricca serie di prestigiose collaborazioni con
partner eccellenti messe in piedi dall’azienda faentina, da sempre molto vicina anche
al mondo della musica, dello spettacolo e
dello sport.
“Nel corso degli anni siamo stati partner
della Free Event nella realizzazione degli
aftershow di artisti quali Muse, Depeche
Mode, Laura Pausini, Vasco Rossi, Ligabue, Zucchero e Black Eyed Peas, abbiamo
lavorato al fianco del Team Gresini nella
MotoGP e siamo stati partner tecnico della
Soundtrack Stars Award, premio Collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Siamo davvero
orgogliosi di essere tra i protagonisti, con
i nostri diffusori acustici anche di questa
straordinaria opera multimediale realizzata
a Parigi, che celebra la fusione delle arti, in
nome dell’eccellenza dell’industria e della
cultura del nostro Paese”, conclude Martelli.
GBR ROSSETTO
INAUGURA LA NUOVA SEDE
BOLOGNESE
Una grande festa di inaugurazione che si
presenta anche come una proficua occasione di incontro e scambio. Così GBR
Rossetto S.p.A., azienda specializzata nella
fornitura integrata di prodotti di consumo
per l’ufficio, noleggio e assistenza tecnica
per dispositivi di stampa e copia su tutto il
territorio nazionale, ha scelto di celebrare, a
fine settembre, l’apertura della nuova filiale
a Bologna.
24 fare
Lo spazio, che sorge in Via Stalingrado
71/7F, all’interno di Borgo Mascarella, è
composto da un’area espositiva, gli uffici
commerciali, un cash&carry di prodotti
per ufficio e un presidio per l’assistenza tecnica delle macchine per ufficio in locazione
sul territorio emiliano.
“L’inaugurazione rappresenta per noi l’occasione per ringraziare i nostri clienti e
le imprese del territorio per la fiducia accordataci in tutti questi anni”, commenta
l’amministratore delegato Antonio Rossetto. Per dimostrare la propria gratitudine, la
società ha scelto di proporre ai partecipanti
un originale evento di inaugurazione per
competere nei mercati odierni.
“Abbiamo organizzato, mediante un innovativo sistema di matching delle esigenze
delle aziende del territorio, basato su app
proprietaria, un momento di incontro e conoscenza fra gli imprenditori ospiti.
Le imprese presenti all’inaugurazione”,
spiega ancora Rossetto, “avranno la possibilità di dichiarare le proprie necessità
di acquisto e commercializzazione di beni
e servizi necessari alla loro attività per i
prossimi mesi, facendo confluire queste
informazioni all’interno di un software di
nuova generazione in grado di metterle in
contatto diretto, nel corso della festa, con i
referenti di interesse presenti.
Una grande occasione per fare network e
sviluppare opportunità commerciali, accompagnati da un ricco buffet, musica,
intrattenimento e presentazione di nuove
tecnologie”.
Le origini della GBR Rossetto risalgono al
1958, quando Giovanni Battista Rossetto
e Luciana Baldin si specializzarono nella vendita di ciclostili e accessori, per poi
integrare la propria offerta con il servizio
di noleggio di dispositivi di stampa e copia e di assistenza tecnica che ancora oggi
rappresentano il marchio distintivo dell’azienda. Sotto la guida degli Ad Antonio
ed Elisabetta Rossetto, figli dei fondatori e
rispettivamente direttore generale e responsabile area amministrativa e hr, l’impresa ha
raggiunto numerosi traguardi e può oggi
vantare, tra gli altri, il riconoscimento Platinum Partner di HP e Document Technology Partner GOLD di Xerox. “I servizi di
assistenza tecnica, immediati e risolutivi, ed
il riconoscimento da parte del cliente ‘per
un lavoro ben fatto’ sono per noi il miglior
riconoscimento attesto.
Il nostro obiettivo principale è sempre stato quello di fornire prodotti per ufficio di
alta qualità ed un’assistenza professionale
e competente. Negli anni abbiamo implementato la nostra rete vendita ed il team
di agenti: nel 2000 ne avevamo 30, ora abbiamo oltre 250 collaboratori e guardiamo
al futuro con ottimismo, cercando di migliorare costantemente le nostre prestazioni
a vantaggio del cliente”, conclude Antonio
Rossetto.
GRUPPO FIORI PREMIATO
PER L’IMPEGNO GREEN
Un riconoscimento per l’impegno concreto
in materia di green economy. È quello conquistato da Italferro - Divisione Ecofer del
Gruppo Fiori, che lo scorso anno si è vista
assegnare il Premio Sviluppo Sostenibile
2015 per la categoria “Rifiuti e risorse” dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile,
presieduta da Edo Ronchi, in occasione di
Ecomondo, la fiera riminese dedicata alle
principali strategie internazionali sull’ecoinnovazione.
L’importante premio, che viene attribuito
ogni anno a realtà che si siano particolarmente distinte per attività e impianti che
producono rilevanti benefici ambientali,
mira a promuovere e far conoscere le buone
90 ANNI DELLA DUCATI
LA ROSSA DI BORGO PANIGALE FESTEGGIA IN GRANDE STILE
Novant’anni si compiono una volta sola. Questo lo spirito con
cui Ducati ha organizzato i festeggiamenti di un 2016 speciale e
ricco di iniziative. Per illustrare i progetti previsti in occasione
della ricorrenza, tra cui il grande raduno biennale dei Ducatisti “World Ducati Week” (1-3 luglio 2016, Misano Adriatico),
lo scorso aprile l’ad della storica casa motociclistica di Borgo
Panigale Claudio Domenicali ha scelto la prestigiosa cornice
della Sala Rossa di Palazzo D’Accursio, alla presenza del sindaco Virginio Merola. “Novant’anni sono un traguardo importante, che Ducati vuole celebrare ricordando la sua storia e
progettando anche il futuro”, ha dichiarato durante l’incontro
Domenicali. “È bello poter festeggiare questo anniversario
consapevoli di essere un’azienda sana, performante, dotata
delle risorse necessarie a permettere un’ulteriore crescita
del prestigio e dell’attrattività di questo marchio straordinario.
È un onore per noi poter dare inizio alle celebrazioni proprio
dalla Sala Rossa del Comune di Bologna, un luogo simbolico
che conferma il nostro grande legame con la città e con le sue
istituzioni”. Fondata nel 1926, nel 1946 l’azienda ha avviato la
produzione di moto, che in breve hanno acquisito carattere
sportivo e si sono distinte per i motori a distribuzione desmodromica, il design innovativo e la tecnologia all’avanguardia.
Da allora, il percorso di crescita della Ducati è costellato di
successi e soddisfazioni: oggi l’azienda vanta un totale di oltre
1.500 dipendenti e un record di oltre 54.800 nuove moto consegnate nel corso del 2015 ai propri clienti in tutto il mondo.
Tra le numerose iniziative pensate per celebrare questi primi
novant’anni c’è anche la completa ristrutturazione del Museo
Ducati, inaugurato nel 1998 e meta scelta ogni anno da 40.000
visitatori. L’area espositiva ha una nuova veste grafica e narrativa ed è stata rivisitata anche attraverso l’inserimento delle
moto stradali, core business dell’azienda. La novità più importante del nuovo museo è infatti la presenza, accanto ai modelli
racing, dei prodotti di serie presentati ai quali si affiancano
alcune installazioni artistiche. Una pre-apertura del museo è
stata organizzata proprio in occasione del World Ducati Week,
che quest’anno è coinciso con i festeggiamenti e, con le sue
81.000 presenze, ne ha rappresentato il culmine: dal 1° al 3 luglio la nona edizione dell’evento che riunisce ducatisti da tutto
il mondo pronti a celebrare la passione per le mitiche Rosse di
Borgo Panigale ha infatti animato la Riviera romagnola e il Misano World Circuit “Marco Simoncelli” con un fitto programma
di feste, parate in moto, spettacoli, anteprime, concerti e gare
in pista con i piloti Ducati MotoGP e Superbike insieme ai grandi campioni di ieri che hanno scritto pagine fondamentali per la
storia del marchio. Ma non è finita qui. Per festeggiare il proprio effettivo compleanno, il 4 luglio, Ducati ha organizzato nel-
la sede di Borgo Panigale una cerimonia che si è conclusa con
la partenza di Globetrotter 90°, un simbolico giro del mondo in
moto: la spedizione di sette piloti-tedofori internazionali rientrerà
in dicembre dopo avere percorso 30.000 km in sella alla Multistrada 1200 Enduro e attraversato Europa, Russia, Mongolia,
Cina, Giappone e Stati Uniti trasportando una speciale fiaccola
disegnata dal Centro Stile Ducati contenente una fotocamera
pronta a raccogliere le testimonianze e i ricordi del viaggio dei
globetrotter. Una torcia che vive il viaggio e lo riporterà a Borgo Panigale per metterlo a disposizione di tutti gli appassionati,
quindi, ma anche un modo per diffondere simbolicamente il fuoco della passione che da sempre anima la casa motociclistica
bolognese tra i luoghi e le strade più significativi della sua storia.
fare 25
pratiche e le tecnologie di successo di imprese italiane impegnate nella green economy.
“Questo riconoscimento premia il grande impegno e gli sforzi tecnico-scientifici
compiuti nella realizzazione di impianti di
selezione sempre più evoluti e performanti
per il recupero di metalli dal car fluff, che
rendono possibile la graduale riduzione
delle quantità di rifiuti destinate allo smaltimento in discarica, in un’ottica di ecologia industriale.
Quanto al futuro, il nostro impegno riguarderà il miglioramento di ciò che abbiamo
già fatto e l’ottimizzazione di ulteriori recuperi quali la valorizzazione delle plastiche e
la creazione di combustibili solidi”, spiegano da Gruppo Fiori. Fin dalla sua nascita,
quando Ferrante ed Otello Fiori intrapresero l’attività di recupero di materiali ferrosi e
metallici, uno degli obiettivi principali del
Gruppo è stato la ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate per coniugare due
propositi in apparenza contrapposti: lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente.
Oggi Gruppo Fiori è una realtà stabile che,
giunta alla terza generazione, continua con
immutato entusiasmo l’attività avviata dai
soci fondatori anche grazie alle costanti e
proficue collaborazioni con le Università
di Bologna e di Roma, che attraverso l’attivazione di dottorati e contratti specifici
contribuiscono allo sviluppo della ricerca
industriale.
Oggi più che mai, infatti, le aziende del
Gruppo curano le relazioni economiche,
sociali ed ambientali costruendole sulla fiducia e la qualità dei rapporti umani,
prestando particolare attenzione alle conseguenze delle proprie azioni sull’ambiente e
26 fare
considerando ecologia ed
economia due temi intimamente legati.
“L’inarrestabile processo
di crescita dei cicli industriali da un lato genera prodotti e benessere,
dall’altro consuma risorse naturali spesso limitate
e produce rifiuti.
Il Gruppo Fiori affronta
questa complessità con
una logica di sistema,
dove i controlli sui prodotti, l’efficienza dei servizi, il continuo
perfezionamento dei processi, la condivisione della ricerca e la responsabilità sociale
ed ambientale sono diventati fattori che
ispirano tutte le nostre scelte ed i comportamenti aziendali”, concludono dal Gruppo Fiori.
APPLE SCEGLIE
LA TECNOLOGIA
DI GRUPPO PROFILATI
Importante conquista oltreoceano per
Gruppo Profilati. L’azienda di Medicina,
specializzata nell’estrusione e lavorazione
dell’alluminio, è stata infatti selezionata da
Apple per una commessa del valore di 100
milioni di dollari relativa alla fornitura di
pareti divisorie in alluminio da installare
nel nuovissimo Campus2 di Cupertino, in
California (USA). Il
colosso californiano
ha scelto, per l’ambizioso
progetto,
di affidarsi alla tecnologia italiana di
Profilati e di Estel,
azienda di Thiene
produttrice di complementi d’arredo
per casa e ufficio,
studiando insieme
ai progettisti e ai
tecnici delle due
aziende l’industrializzazione di un’idea di prodotto e di
ogni suo singolo dettaglio. “Apple ha scelto
le imprese italiane”, commenta Marco Galliani, amministratore delegato del Gruppo
Profilati, “perché grazie alla nostra tecnologia e creatività siamo riusciti a tradurre in
prodotto una complessità progettuale veramente molto elevata. Le soluzioni estetiche
e funzionali che abbiamo proposto, infatti,
hanno pienamente soddisfatto le loro esigenze. Per i profili estrusi in lega di alluminio, utilizzati da Estel per la realizzazione
delle pareti, è stata messa a punto e realizzata la stessa finitura dei prodotti Apple.
Affinché il risultato fosse perfetto abbiamo
fornito oltre 50 sagome diverse tra elementi
di struttura, di rifinitura ad alto standard
estetico e apparati di movimentazione”.
La fase di studio della commessa è iniziata
verso la fine del 2014, con la realizzazione
delle prime matrici all’inizio del 2015. Il
Campus2, che diventerà la nuova sede di
Apple e sarà presumibilmente ultimato alla
fine del 2016, avrà l’aspetto di un’astronave e sarà formato da un grande anello di
un chilometro e mezzo di circonferenza
all’interno del quale si svilupperanno un
auditorium da 11.000 mq e un centro fitness di 9.300, a disposizione dei 13.000
dipendenti. Le 300 tonnellate di estruso
grezzo in lega di alluminio che Profilati
ha consegnato a Cupertino rappresentano
senza dubbio un’eccellente dimostrazione
del posizionamento del gruppo bolognese
nel mercato internazionale di riferimento,
sia per gli impieghi in edilizia con soluzioni strutturalmente complesse come quelle
pensate, appunto, per Apple, sia in ambito
fare 27
NUOVA VISIONE DELLO SPIRITO COUTURE
PER L’AUTUNNO/INVERNO FIRMATO LA PERLA
Uno stile architettonico e avant-garde nel vestire il corpo.
Questa la cifra donata al marchio La Perla nel reinterpretare i
codici “intimacy” per l’autunno/inverno 2016/2017 in collezioni
nightwear, beachwear, loungewear e, novità della stagione,
accessori quali borse dal design geometrico e scarpe firmate Julia Haart, destinate a chi ama un’eleganza sofisticata e
disinvolta.
L’ispirazione arriva dalle opere del noto architetto brasiliano
Oscar Niemeyer le cui forme curvilinee, che richiamano il corpo femminile, hanno ridefinito il Modernismo in versione sorprendentemente sensuale. Nelle creazioni risulta lampante la
contaminazione delle sperimentazioni grafiche del movimento
Zero, nato nella Germania post-bellica, e degli stilemi decorativi del periodo Edo giapponese, queste linee sinuose suggeriscono nuovi disegni che si traducono in un gioco di illusioni
ottiche: gli elementi strutturali sembrano fluttuare e le decorazioni si dissolvono sulla nudità della pelle. Il tulle trasparente
ricamato con i motivi tratteggiati è il protagonista delle creazioni “Autografo” ed inaugura un nuovo concetto per i tessuti
La Perla: la predilezione per ciò che appare semplice e poco
costruito, ma che di fatto richiede molto lavoro, sintetizza il desiderio di esprimere “il fascino della spontaneità”. Schizzando
a mano, lo stilista ha creato la suggestione di una calligrafia sul
corpo e dato nuova identità ad una tecnica tradizionale come
quella del ricamo su tulle. Ecco allora che gli inserti a zig-zag
tagliati a laser si fondono su basi di tulle e Lycra leggerissima
creando effetti dégradé che rivelano il corpo, cerchi di seta cuciti uno sull’altro e ricami geometrici di paillettes suggeriscono
un’interpretazione lineare della femminilità, pannelli di tulle pieghettati a mano esaltano il decolleté di bustier e abiti, mentre le
gonne lunghe giocano con le trasparenze. Quanto agli accessori
della stagione A/I 2016/2017, la visione creativa si è tradotta in
una collezione di borse, scarpe, gioielli, cinture e cappelli che
definiscono la proposta lifestyle di La Perla.
Il design geometrico della daily bag e della weekend bag, in morbida pelle di vitello bottalato, nasconde un’anima trasformista: la
sagoma si modella modificando i volumi e l’estetica stessa delle
borse, per dare vita a tre diverse forme perfette per ogni momento della giornata. Le scarpe riflettono la sensualità del marchio con cinturini alla caviglia e tacchi valorizzati da effetti ottici,
mentre il cappello, dall’allure architettonica, ha una silhouette
scenografica resa più incisiva dal rivestimento in tela di cotone.
I gioielli in argento, le cinture in cuoio, le borse in pelle o tela
canvas completano l’estetica della collezione, in sintonia con gli
eleganti codici di stile La Perla. La novità per il 2017 sarà il progetto “Ready to wear”, annunciato in occasione dell’ingresso al
timone stilistico di Julia Haart e svelato con la fashion week di
Milano.
28 fare
Dal 1948
è
RICERCA
TECNOLOGIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE
ALFASIGMAGROUP
fare 29
industriale. “Siamo tornati ai livelli pre-crisi sia sul piano dei volumi che sul fronte
delle marginalità. Possiamo contare su un
know-how acquisito in oltre 35 anni di attività e su impianti produttivi tra i più sofisticati del settore, oltre che su 17 brevetti di
proprietà e oltre 1,5 milioni di euro investiti annualmente in R&S”, spiega l’amministratore delegato di Gruppo Profilati. “Con
un fatturato 2015 di oltre 143 milioni di
euro, di cui oltre il 25% realizzato all’estero, il Gruppo Profilati è una delle realtà
dell’alluminio più importanti e dinamiche
a livello internazionale”, conclude Galliani.
E le conferme arrivano dall’America.
GLI STRUMENTI
DI INDACO PROJECT
SCELTI ANCHE DA L.T.E.
Saranno la Personal Storage Machines
(PSM) TomWork+ e il software web Sesamo Dispenser che la gestisce, strumenti realizzati entrambi da Indaco Project,
ad automatizzare i processi di lavoro di
L.T.E., azienda del gruppo Toyota Material Handling con sede a Ostellato, che
progetta e produce gruppi di sollevamento
ed attrezzature per carrelli elevatori da oltre
trent’anni. In linea con i principi del Toyota
Production System, per garantire gli standard qualitativi della produzione, L.T.E. ha
infatti deciso di adottare da gennaio 2016
il sistema TomWork+, il magazzino automatico per la consegna, la restituzione e
la tracciatura dei palmari barcode reader,
delle stampanti portatili e delle chiavi per
i muletti, realizzato dalla società di Zola
Predosa specializzata in strumenti software e hardware volti a migliorare la qualità
e l’efficienza dei processi lavorativi. Come
spiegano da L.T.E., “con TomWork+, ora,
non solo è possibile conoscere tutti i prelievi delle attrezzature da parte degli operatori autorizzati, ma anche lo stato in cui
gli oggetti sono riposti nel momento della
restituzione e tramite l’invio di e-mail vengono comunicati in tempo reale malfunzionamenti degli strumenti di lavoro, se sono
necessari interventi manutentivi e anche
eventuali smarrimenti”. In L.T.E., infatti,
30 fare
LA PETRONIANA, 35 ANNI DI FACILITY MANAGEMENT
DI ALTA QUALITÀ
Formazione, innovazione, flessibilità e sostenibilità sono le carte vincenti che distinguono La Petroniana, azienda di facility management giunta quest’anno all’importante traguardo dei 35 anni. “Fin dall’inizio, quando i miei genitori fondarono l’impresa 35
anni fa, ci siamo impegnati nel comprendere le esigenze del cliente e nel risolverne
le problematiche. Oggi, rispetto al 1981, sono cambiati alcuni aspetti come il numero
sempre maggiore di servizi che offriamo e lo sviluppo della nostra tecnologia, ma
l’idea di fondo rimane quella con cui abbiamo iniziato: attenzione alla soddisfazione
del cliente e grande feeling con le persone che lavorano alla Petroniana, perché
sono loro l’immagine dell’azienda”, spiega l’amministratore delegato Flavio Guastafierro. Tra i progressi avvenuti all’interno de La Petroniana negli ultimi anni, l’inserimento di figure professionali che prima non esistevano, l’aumento del numero dei
dipendenti e il miglioramento dei processi. “Chi pensa che le aziende di servizi non
debbano trovare soluzioni tecnologiche per ottimizzare tempi e risultati nel rispetto
della sostenibilità economica ed ambientale, non si rende conto della complessità
del nostro mondo. A tal proposito, il 2016 è il quinto anno in cui organizzo l’assemblea
aziendale, che coinvolge tutti i dipendenti. Ogni anno, in totale trasparenza, racconto cosa siamo riusciti o meno a realizzare e presento i numeri de La Petroniana: utile,
investimenti, progetti e previsione del bilancio dell’anno successivo. Questo perché
voglio far capire ai miei 150 ragazzi e ragazze che da solo non posso vincere e non
arrivo da nessuna parte, ma insieme possiamo essere fortissimi e arrivare a competere con i colossi della nostra Regione”, continua Guastafierro. Il lavoro di squadra
e la condivisione di idee rappresentano senza dubbio la marcia in più de La Petroniana. Aperta con mezzi limitati la propria agenzia di pulizie, infatti, Maria Santucci
e Vincenzo Guastafierro
non
impiegarono
molto per rendersi conto delle
enormi potenzialità dell’azienda. In pochi anni
la fantasia dei
titolari li portò a
risolvere i problemi più svariati inventando
Flavio Guastafierro, Ad di La Petroniana
nuovi metodi di
pulizia, adattando strumenti vecchi a nuove esigenze o addirittura rivoluzionandone
l’uso. La gestione familiare, una ricerca costante di nuove soluzioni al passo con
i tempi ed un rapporto sempre più stretto con la propria clientela sono ancora i
capisaldi della filosofia de La Petroniana che oggi, seguendo incessantemente le
evoluzioni del mercato, può vantare una elevata competenza tecnica. Grazie all’esperienza maturata in 35 anni di attività, infatti, la gamma dei servizi che l’azienda
offre è completa e variegata e comprende, oltre che le pulizie (ordinarie o straordinarie) in senso stretto, disinfestazioni, manutenzione delle aree verdi e di impianti
elettrici o idraulici, derattizzazioni e sanificazioni anche nel delicato settore delle
aziende alimentari. Spinta dalla volontà di proseguire nel percorso di innovazione
intrapreso, La Petroniana rimane comunque fedele al proprio motto: “Facility management di alta qualità”.
Jungheinrich è come te, protegge
la sua famiglia ogni giorno.
Questa è una promessa.
Rendiamo gli ambienti di lavoro intralogistico luoghi sempre più sicuri e a norma
di legge, con adempimenti normativi, con sicurezza attiva e passiva, la sua progettazione
ed equipaggiamenti. Con be-safe la sicurezza per noi non è solo un valore, è un dovere.
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fare 31
si lavora su tre turni in carpenterie e due
in assemblaggio e diventa dunque fondamentale la gestione degli strumenti nei
cambi turni. Tracciabilità delle operazioni, sicurezza e velocizzazione del processo
di gestione delle attrezzature sono dunque
garantite, anche grazie alle statistiche del
software Sesamo Dispenser che ne rivelano tempi e modalità di utilizzo, e quindi
la loro efficienza. Inoltre, sempre grazie al
software Sesamo Dispenser possono essere gestite le scorte, le scadenze e gli ordini di acquisto per la nuova attrezzatura
da sostituire dentro la PSM. L.T.E. ha così
la certezza che palmari e stampanti o altri
oggetti di utilizzo quotidiano siano in perfette condizioni e che gli attrezzi di lavoro,
come anche le chiavi per l’utilizzo dei muletti, siano sempre reperibili. “TomWork+,
infatti, è stato situato accanto alle linee di
produzione così da velocizzare tutti i processi interni ed agevolare il cambio turni”.
Fanno sapere da L.T.E.: “Ogni operatore,
può recarsi presso TomWork+ e, grazie al
proprio badge identificativo e allo schermo
touch screen, viene guidato dalla macchina
al prelievo dell’oggetto di cui necessita, in
pochi secondi e senza possibilità di errore.
Per ogni badge si possono definire dei limiti
di prelievo in base alla propria mansione e
la lingua con cui comunicare con la PSM e
gli oggetti non sono mostrati esternamente,
ma solo tramite foto sullo schermo integrato con il quale fare la selezione. Il prelievo
avviene dall’unico sportello frontale che
rende disponibile solo il box nel quale è
collocato l’oggetto richiesto, senza possibilità di errore”, concludono dall’azienda di
Ostellato. Dopo la presenza di TomWork+
a Farete 2016, sarà possibile vederne il funzionamento dal 19 al 21 ottobre presso la
fiera Ambiente Lavoro - Bologna Fiere.
32 fare
MAW - MEN AT WORK CRESCE
E PUNTA SUL VALORE DELLE
PERSONE
Tempo di cambiare per MAW - Men At
Work, la società che aiuta le imprese a
ottenere importanti risultati di business
grazie ad una migliore gestione del capitale umano. L’agenzia per il lavoro, infatti,
dal giugno scorso ha un nuovo logo e un
nuovo payoff, “Awesome people, great reasult”, nato per suffragare la propria visione
riconoscendo il valore che le persone hanno per il percorso di sviluppo dell’azienda.
“Perché in inglese? Perché molti dei nostri
clienti sono internazionali e portano la
loro eccellenza nel mondo, e dal 2017 lo
faremo anche noi”, spiega l’amministratore
delegato Francesco Turrini. “MAW è cresciuta tantissimo. Noi e i nostri clienti in
questi anni abbiamo saputo trovare nuove
strade e soluzioni. Abbiamo saputo specializzarci e questo per noi vuole dire conoscere il tessuto industriale
locale, i processi produttivi,
le figure professionali e, di
conseguenza, capire di cosa
hanno bisogno le aziende.
Abbiamo saputo innovare:
portiamo ai nostri clienti
soluzioni organizzative e
tecnologie orientate al risultato. La nostra più importante chiave di successo,
però, è sempre rappresentata dalle persone.
È grazie alle nostre persone che possiamo
dire di essere diventati grandi ed è l’attenzione ad esse che ci accomuna ai nostri
clienti di successo”, evidenzia ancora l’ad
di MAW. In effetti il 2015 è stato un anno
molto positivo per MAW. Il suo fatturato
complessivo ha superato i 157 milioni di
euro, con un incremento di oltre il 24%
rispetto all’anno precedente, e la società
ha registrato una costante crescita in tutti
i servizi erogati. Decisiva per il successo
di MAW la divisione Permanent, dedicata
alla ricerca e selezione di alti profili, che nel
2015 ha fatto registrare un balzo del 40%.
Ma l’ascesa procede anche nel 2016: le missioni a maggio sono state superiori del 15%
a quelle dello stesso mese dell’anno pre-
Francesco Turrini, Ad di MAW
cedente e la divisione Permanent ha fatto
segnare un incremento di oltre il 50%. “I
nostri clienti sanno che, anche se per crescere bisogna avere successo in un mercato
globale, le soluzioni si trovano facendo leva
sulle specificità e le caratteristiche del territorio in cui si opera, come insegna il successo della Packaging Valley bolognese”, continua Turrini. Per questo motivo le filiali
dell’azienda sono distribuite in tutte le aree
del centro e nord Italia a forte caratterizzazione industriale e ciascuna è strettamente
legata al territorio: conosce le caratteristiche, comprende i bisogni e soddisfa le necessità sociali del sistema produttivo locale.
“Ogni giorno facciamo esperienza diretta
del valore delle persone: i nostri consulenti
sono capaci di ascoltare e comprendere le
esigenze delle imprese, hanno le competenze e l’esperienza per definire le corrette
risposte e la motivazione e i valori necessari
per farsi carico dei problemi fino alla loro
risoluzione”, conclude l’amministratore delegato di MAW.
MEDHIARTIS,
TRA INNOVAZIONE
E CRESCITA AZIENDALE
Acquisire l’esatta terminologia per una corretta comunicazione. Questo è lo spirito
di Medhiartis che, nel corso degli anni, ha
approfondito l’aspetto della terminologia
cercando di fare comprendere ai suoi clienti, o potenziali tali, quanto sia importante
realizzare un glossario terminologico pro-
Rivit presenta il
SISTEMA
COMPLETO
PER UNIRE LA LAMIERA
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PROGETTI E ARTISTI STRAORDINARI PER CELEBRARE
TRENT’ANNI DI MUSICA INSIEME
La stagione 2016/17 segnerà il traguardo del 30° anniversario
delle attività di Musica Insieme. Una ricorrenza importante, da
celebrare in modo speciale insieme alla città nella quale e per
la quale Musica Insieme opera. Innanzitutto con due iniziative
straordinarie: la pubblicazione del volume “Trent’anni di Musica Insieme. La storia, i concerti, i protagonisti”, che ripercorre
oltre mille concerti con racconti, immagini inedite e un indice
completo di quanto è avvenuto in questi tre decenni di grande
musica, vero e proprio spaccato di storia culturale di Bologna,
e un’iniziativa esclusiva di Musica Insieme, che regalerà a tutti gli abbonati la Card Musei Metropolitani, che offre sconti e
agevolazioni per musei, cinema e teatri della città e del territorio. Scorrendo il calendario, la stagione 2016/17 vedrà allinearsi
i massimi solisti del panorama odierno, fra riconferme e novità,
con un concerto in più rispetto ai quindici solitamente in cartellone. Ecco quindi comparire quattro pianisti tra i più popolari
al mondo: Radu Lupu, Grigory Sokolov, Yefim Bronfman e Piotr
Anderszewski (solista che si esibirà per la prima volta a Bologna). Ed ancora, con un progetto inedito, Mario Brunello, ad
oggi il più celebre violoncellista italiano, in due concerti dedicati all’integrale bachiana per violoncello e violino (trasportato
quest’ultimo su un “violoncello piccolo” appositamente costruito per lui), che si completerà nella prossima stagione. Accanto
alla tastiera, dunque, l’archetto, con violinisti come Vadim Repin e Patricia Kopatchinskaja, protagonista di un originale programma “intorno a Schubert”, insieme alla St. Paul Chamber
Orchestra. Significativa l’attenzione per i talenti del nostro Paese: ecco il FontanaMIX Ensemble in una produzione esclusiva
per Musica Insieme sulle “Lezioni americane: Berio, Calvino,
Il violinista russo Vadim Repin
34 fare
Sopra la Amsterdam Sinfonietta; sotto il violoncellista italiano Mario Brunello
Eco”. Fra le compagini, l’inaugurazione del 10 ottobre segnerà il
debutto in città della Amsterdam Sinfonietta, con i funambolismi
del clarinettista Martin Fröst, in un affascinante viaggio alle radici popolari della musica. A un ensemble di riferimento per il repertorio barocco come il Concerto Köln, guidato da uno specialista raffinato come Giuliano Carmignola, sarà affidato il concerto
di Natale sulle note di Bach, mentre i Solisti di Mosca diretti da
Yuri Bashmet, il violista più acclamato del panorama internazionale, si cimenteranno in un programma anch’esso celebrativo,
quello per i 100 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre; lo sguardo alla
grande musica russa si completerà con il sestetto di archi e percussioni capeggiato da Kolja Blacher. Fra i quartetti, una compagine storica come l’Emerson, impegnato negli ultimi magistrali
quartetti di Beethoven, passerà idealmente il testimone al Kelemen Quartet (altro debutto in città), vincitore all’unanimità del
Premio Borciani 2014. Completa la ricca sezione il Quartetto di
Cremona, ospite della Konzerthaus di Berlino come del Coliseum
di Buenos Aires, a Bologna per un progetto dedicato a Schubert,
altro fil rouge del cartellone di Musica Insieme. Per maggiori informazioni: www.musicainsiemebologna.it
fare 35
Lo staff di Medhiartis
prietario per ottenere un aumento nella
qualità della comunicazione in senso lato.
Un’idea progettuale assolutamente innovativa quella di Medhiartis, nata dall’incontro
tra Gianluca Ranieri e Nicola Ognibene,
professionisti con ventennale esperienza
nel mondo della comunicazione e della
documentazione tecnica, che sono riusciti
a integrare queste due realtà per rispondere
all’esigenza crescente di realizzare servizi già
finalizzati al commercio internazionale. “La
nostra azienda”, spiega Gianluca Ranieri,
“ha affrontato questi anni di cambiamento investendo su tecnologia e formazione
e, grazie a questo connubio, è riuscita ad
affermarsi a livello nazionale, e internazionale, nell’ambito della comunicazione tecnica. Una sfida che, nel corso del tempo, si
è rivelata vincente, come confermano l’incremento del fatturato e il potenziamento
dell’organico con nuove assunzioni”.
L’agenzia di comunicazione bolognese, negli ultimi mesi, ha rilanciato il proprio sito
introducendo alcuni importanti accorgimenti. Da una veste grafica indubbiamente
più moderna e accattivante a sezioni tematiche approfondite e facilmente fruibili, grazie ad una consultazione semplice e
intuitiva. Un restyling che si affianca alla
costante presenza di Medhiartis sui principali social network (Facebook, Twitter e
Instagram in primis), con continui aggiornamenti sulle diverse attività, e alla partecipazione ad eventi fieristici. Medhiartis
offre una comunicazione multilingue che
esula dal concetto, ormai superato, della
semplice trasmissione di informazioni e/o
dati. La giovane azienda bolognese, grazie
a delle professionalità specifiche e variegate,
fornisce una capacità tecnica di comuni-
36 fare
cazione che si riveste di diversi pubblico, si è svolto nel maggio scorso e ha
linguaggi: tecnico, grafico e lin- visto la partecipazione dei maggiori rappreguistico. “Quando prendiamo sentanti del ramo tissue.
in carico un progetto – continua Un’occasione per presentare ai visitatori le
Ranieri – pensiamo e progettia- macchine in funzione, quindi, ma anche i
mo soluzioni complete, a livello trend tecnologici del futuro e le soluzioni
sia contenutistico che
grafico, che possano valorizzare il prodotto o
il servizio in questione.
Medhiartis, grazie all’unione di professionisti
tecnici e grafici, ha sviluppato una competenza
approfondita di tutte le
diverse fasi del processo produttivo, perfettamente complementari
e consequenziali”. Anche quest’an- Una immagine dell’Open House svolto a maggio scorso
no, il 5 e 6 settembre, Medhiartis nella filiale statunitense di Pulsar
ha preso parte a Farete, la quinta
edizione della due giorni dedicata alle im- più innovative del settore, focalizzandoprese bolognesi organizzata da Unindustria si su ‘Quatis’, una rivoluzionaria famiglia
Bologna in scena nei padiglioni di Bologna- di macchinari per il controllo qualità dei
Fiere. “Siamo un’agenzia di comunicazione prodotti confezionati e non. In occasione
che accoglie un’idea per poi svilupparla a delle giornate Open House, Pulsar ha inol360° a seconda delle esigenze del cliente. tre organizzato corsi di formazione in aula
Per informazioni: marketing@medhiartis. dedicati ad aziende già utilizzatrici dei procom.
pri prodotti, in particolare agli operatori
di linea, e riguardanti argomenti di grande
interesse per il settore quali la regolazione
manuale e automatica di una linea di converting, l’utilizzo del software ‘Harmonizer’
di casa Pulsar e la corretta manutenzione
della linea. Attraverso una sessione di streGrande evento in terra americana per la aming con collegamento diretto dall’Italia,
bolognese Pulsar, azienda specializzata in poi, è stato presentato PLS Dynamic, un
attività di engineering, produzione e realiz- nuovo software che consente di riprodurre
zazione di soluzioni di movimentazione e tramite simulazione 3D il reale funzionatrasporto per i settori del packaging, tissue mento di una linea completa di converting,
e automation e nella produzione di mac- dalla gestione delle materie prime al packachine automatiche speciali di confeziona- ging fine linea. Nel corso della dimostramento, alimentazione e smistamento per il zione di tutte le funzionalità e potenzialità
del software un esperto ha provveduto a
comparto del tissue.
Dal 2013, infatti, l’azienda opera negli Sta- esporne le specifiche tecniche richieste dati Uniti tramite una filiale estera situata a gli ospiti, gestendo anche prove pratiche in
Green Bay, nel Wisconsin, un distretto remoto.
importante del settore della trasformazione L’azienda di Castel Maggiore ha inoltre svidella carta, e proprio qui periodicamente luppato il portale web ‘Tissue Agorà’, una
Pulsar organizza Open House dedicati agli piattaforma social media, dedicata al monoperatori del settore richiamando clienti e do dei professionisti del comparto tissue,
utilizzatori dei propri impianti da tutto il punto di incontro dove le imprese ed i proterritorio federale. L’ultimo di questi even- fessionisti del settore, possono condividere
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NUOVA TORNERIA ZANOTTI BRINDA AI 50 ANNI DI ATTIVITÀ
“Nuvole nere e minacciose, cariche di pioggia, si erano addensate nel cielo; i preparativi per la festa erano come sospesi,
in attesa degli eventi. Poi, nell’attimo in cui l’eco dei tuoni annunciava il temporale, all’improvviso, è apparso un bellissimo
airone bianco, dalle grandi ali, che con eleganza ha sorvolato il vasto parco per poi, con leggerezza, allontanarsi oltre la
collina, ed il sole è tornato a risplendere”. Così dalla Nuova
Torneria Zanotti raccontano gli attimi che hanno preceduto
la grande festa organizzata lo scorso 18 giugno in occasione
del 50° anniversario dell’impresa manifatturiera di Castel San
Pietro Terme, ben radicata sul territorio e specializzata nel settore della tornitura di precisione dell’industria meccanica. La
serata, che si è svolta a Ozzano dell’Emilia, ha visto dipendenti,
collaboratori e famiglie riuniti per brindare al mezzo secolo di
attività accompagnati dalle note musicali della band di Zanotti, i Magnolia Stompers. Tra i fuochi d’artificio, la torta con il
simbolo dei 50 anni, le luci in stile cinema all’aperto nelle serate d’estate, il profumo della lavanda e i colori pastello delle
ortensie, la festa è trascorsa in modo gioioso e vivace, allegra
come una festa di compleanno deve essere. Ad accogliere
tutti gli invitati, una fotografia di un giovane Gian Luigi Zanotti,
fondatore dell’azienda insieme a Vittorio Romagnoli, riportante
un passaggio di “La chiave a stella” di Primo Levi, che ben si
presta a raccontare la filosofia della Nuova Torneria Zanotti:
“Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci
può donare, l’amare il proprio lavoro costituisce la migliore
approssimazione concreta della felicità sulla terra”. L’opera
di Zanotti, il suo stile, la sua correttezza continuano ad essere
di insegnamento e di esempio per tutta l’azienda. Ed è proprio
dalla passione che il fondatore nutriva per il proprio mestiere
che nel 1966, nella cantina di famiglia, iniziò l’avventura della
Nuova Torneria Zanotti, oggi tra le eccellenze emiliane nell’ambito della produzione di particolari meccanici di alta precisione
per l’industria di svariati settori. In pochi anni venne costruito
il primo capannone di proprietà a Castel San Pietro Terme e,
grazie alla collaborazione della moglie Lalla Zanotti e di Vittorio
Romagnoli, l’attività manifatturiera artigiana si trasformò poi in
una piccola impresa che nel 1985 fece il suo ingresso nel settore dell’oleodinamica. “Siamo presenti sul mercato da 50 anni
e ancora oggi crediamo profondamente nel nostro mestiere,
nella passione delle persone che lavorano nella nostra società,
nella correttezza e lealtà nei confronti di tutti i collaboratori. Il
nostro staff è composto da circa 40 persone e all’interno dei
vari comparti dell’azienda si lavora in piena sintonia, secondo
quei valori fondamentali che rappresentano la nostra identità: la prudenza, la forza decisionale, la giustizia e la pazienza
accompagnano il nostro operato quotidiano”, concludono da
Nuova Torneria Zanotti (photocredit New Photo).
38 fare
In alto Vittorio Romagnoli e G.Lalla Reschiglian Zanotti; sotto,
Christian Delmonte, G.Lalla Reschiglian Zanotti e Chiara Zanotti
RENNER ITALIA
PROTAGONISTA DI “FELICITÀ
INTERNA LORDA”
Ruolo da protagonista per Renner Italia,
presente tra le imprese raccontate da Chiara
Cusani nel reportage “F.I.L. Felicità Interna
Lorda”. Il documentario, frutto dell’operato della Carovana Etica, un progetto volto
a far riflettere sui temi dell’etica e della felicità nella vita e nel mondo del lavoro, è
stato presentato nel settembre scorso. Renner Italia, che produce vernici per legno a
Minerbio, compare nel servizio di Cusani
insieme a marchi come Illy e Branca tra
quelli che hanno scelto un approccio etico
al business. “Secondo questa visione”, spiega l’autrice, “mettere al centro le persone è
la via più efficace per creare benessere nel
senso più ampio del termine.
Un profitto economico reale e duraturo non
può prescindere dalla valorizzazione e dalla
soddisfacente remunerazione dei lavoratori.
Utopia? Viaggiando per l’Italia ho scoperto
che ci sono aziende che vincono la sfida dei
mercati proprio perché fondate su uno speciale rapporto tra proprietà e dipendenti”.
Casi che fanno scuola. Proprio come quello
dell’azienda bolognese, innovativa anche
in materia di relazioni sindacali e, specialmente, di contrattazioni di secondo livello.
Negli ultimi anni la sua distribuzione degli
utili, la maratona del risparmio e il welfare aziendale hanno più volte richiamato le
attenzioni mediatiche. “Di norma noi paghiamo ogni operatore in organico circa
seimila euro in più all’anno rispetto a un
lavoratore della concorrenza”, ha raccontato l’ad di Renner Italia, Lindo Aldrovandi,
ai microfoni di Chiara Cusani, “a fronte di
questa maggiorazione del costo del lavoro,
otteniamo circa centomila euro di margine
pro capite in più rispetto a quello che porta
un dipendente di un competitor”.
I dati citati fanno riferimento a uno studio
della cattedra di Analisi finanziaria dell’Università Politecnica delle Marche. Una
disamina che si specchia nelle parole di Alberto Aleo, consulente di vendita etica che,
con la sua Passodue, fa la spola tra Boston e
Cesena: “Non solo puoi essere ricco ed etico”, afferma Aleo, “il punto è che per essere
ricco devi essere etico.
I nuovi mercati ci obbligano a ragionare
così.
Grazie alla crisi siamo costretti ad avere visione e ad inquadrare le cose in uno scenario più ampio, perché stiamo facendo
i conti con la dimensione finita della ricchezza, della prosperità e del successo. Siamo obbligati a fare un esame di coscienza e
a scendere a patti con i limiti del modello
di sviluppo applicato fino a ieri: dobbiamo
adottarne uno che integri l’etica come strumento strategico”.
L’appuntamento di settembre segna una
nuova tappa della Carovana Etica organizzata da Samir de Chadarevian per la Fondazione Cusani: “Il nostro intento è quello di
creare sistema: casi come quello di Renner
non devono rimanere isolati. Giriamo l’Italia proprio per generare occasioni di cambiamento positivo partendo dallo scambio
di esperienze, e ci auguriamo che la tappa
di Bologna apra un dialogo con molte nuove aziende”, spiega de Chadarevian.
SCHNEIDER ELECTRIC ITALIA
GRANDE SUCCESSO
PER “SPORT DAY E OLTRE”
Un’iniziativa all’insegna della condivisione,
della convivialità e della spensieratezza, ma
anche un modo per riscoprire e apprezzare
le ricchezze storiche, culturali, tecnologiche
e gastronomiche che il territorio emiliano
offre. È stata tutto questo la quarta edizione dell’evento “Sport Day e oltre” che il 25
giugno scorso Schneider Electric Italia ha
organizzato presso la propria sede di Pieve
di Cento, richiamando da tutta Italia 350
dipendenti animati dal desiderio di trascorrere una giornata di sana competizione insieme a colleghi e familiari.
Il grande successo dell’edizione 2016 è
certificato dai numeri: grazie all’intenso
impegno del personale dello stabilimento
ospitante, l’iniziativa, che negli anni ha
visto costantemente crescere il numero dei
partecipanti, ha registrato un record di adesioni. “Questo conferma l’eccellenza delle
nostre persone, che hanno manifestato un
grande entusiasmo nei confronti di questo
momento di condivisione all’insegna dello
sport e della creatività pensato per promuovere il benessere dei dipendenti”, commentano da Schneider Electric Italia, che
nei propri stabilimenti presenti in tutta la
penisola sviluppa soluzioni e tecnologie per
gestire l’energia e i processi in maniera sicura, affidabile, efficiente e sostenibile. Il fitto
programma della giornata, reso possibile
dal pieno coinvolgimento del Comune di
Pieve di Cento, che ha facilitato le relazioni con le società locali per la gestione degli
impianti sportivi, ha preso il via con una
colazione e una visita gratuita al Magi 900,
il Museo delle eccellenze artistiche e storiche, che si è inoltre prestato come punto di
fare 39
partenza per una caccia al tesoro tra cultura
e storia e un concorso fotografico a tema
“I 5 sensi”. Dopo una sosta alla Rocca, costruita nel XIV secolo come fortificazione a
difesa della città, i partecipanti si sono radunati all’interno del Centro Sportivo per
l’inizio delle attività: basket, calcio balilla,
ping pong, freccette, calcetto, pallavolo,
staffetta, tiro alla fune, corsa con i sacchi,
rugby touch e corsa hanno visto impegnati giovani, meno giovani e atleti, mentre i
più piccoli sono stati coinvolti in numerose
attività ricreative. Per i più entusiasti che
hanno scelto di trattenersi anche il giorno
successivo, Schneider Electric ha pensato
ad una visita al Museo Ferrari di Maranello,
seguita da una tappa in una azienda agricola locale, l’Acetaia Leonardi, dove un ricco
buffet di degustazione di prodotti tipici ha
inoltre rappresentato l’occasione per approfondire le origini, la storia e la cultura del
preziosissimo aceto balsamico. “Fra benessere, sport e scoperta del territorio, il week
end ‘Sport Day e oltre’ è stato per noi un
momento di condivisione davvero speciale,
e la grande partecipazione a cui abbiamo
assistito ce lo conferma. Viva le nostre persone, quindi, viva il personale della fabbrica
di Pieve di Cento e viva l’Emilia con i suoi
tesori”, concludono da Schneider Electric
Italia.
SEGAFREDO ZANETTI,
L’ESPRESSO CONQUISTA
L’ORIENTE
Profumo d’Oriente per Segafredo Zanetti,
azienda leader del caffè espresso in Italia e
nel mondo, che ha recentemente collezionato due importanti risultati in Cina e in
Giappone avanzando nel proprio percorso
di sviluppo nel mercato asiatico. Nel giugno scorso, infatti, La Chapelle Fashion, società interamente privata che controlla una
rete di quasi 8.000 punti vendita e 2.500
corner in 31 province cinesi, ha annunciato
un investimento di 3,75 milioni di dollari
con l’obiettivo di aprire corner a marchio
Segafredo nei propri negozi di abbigliamento, in modo da migliorare l’esperienza
di acquisto per i propri clienti. “Per MZB
40 fare
questo accordo rappresenta un tassello fondamentale per il posizionamento
sui mercati asiatici e per
la diffusione del marchio
Segafredo. L’investimento
di La Chapelle è la dimostrazione dell’interesse che
quei mercati potranno sviluppare per i nostri marchi
e per il nostro Gruppo”,
commenta Pascal Heritier, direttore generale del
Massimo Zanetti Beverage
Group, holding costituita
da un ampio network di
società in costante e rapida
crescita di cui Segafredo
Zanetti fa parte. Quanto
al mercato nipponico, l’azienda vanta l’apertura di
un nuovo punto di ristoro
a Sendai, la più grande città della regione di Tohoku,
nel nord-est del Paese.
L’ampia e luminosa caffetteria, dall’inconfondibile
stile Segafredo Zanetti, offre circa 50 posti a sedere,
un design moderno e colori vivaci, e sorge
nel quartiere Sendai Itsutsubashi Koen, vicino ad un parco e a 10 minuti dalla stazione ferroviaria. Qui, nel centro nevralgico
degli affari e delle attività commerciali, il
punto di ristoro Segafredo Zanetti mira
a rispondere alle esigenze di una clientela
variegata: il caffè si può consumare al tavolo o take-away, accompagnato da muffin
o torte. Oltre al classico espresso italiano è
possibile scegliere il caffè macchiato o dolcemente aromatizzato, molto apprezzato in
Giappone. La storia del Massimo Zanetti
Beverage Group affonda le proprie radici
negli anni Settanta, quando Massimo Zanetti, nato da una famiglia di mercanti di
caffè, acquistò la torrefazione bolognese Segafredo. Da lì al successo il passo fu breve:
negli anni Ottanta fu la volta dell’espansione all’estero, prima in Portogallo, Francia
e Austria, successivamente in Sud America,
mentre gli anni Duemila hanno visto l’entrata del Gruppo nel mercato statunitense.
Oggi MZB Group raccoglie una molteplicità di marchi internazionali molto noti,
gran parte dei quali sono leader nel loro
settore di riferimento. Il core business del
Gruppo è rappresentato dal caffè in tutte
le sue forme ed espressioni: ogni società è
impegnata in una fase del suo ciclo di vita,
dall’approvvigionamento della materia prima, alla torrefazione, fino al confezionamento, la logistica e la commercializzazione
dei prodotti. Ed è proprio la passione per
il caffè il fil rouge della storia di Segafredo
Zanetti, il cui obiettivo è diffondere in tutto il mondo il gusto, la cultura e la preparazione del vero espresso italiano.
STRACCIARI CAMBIA LOOK
E DIVENTA FORDSTORE
Tra i primi 25 FordStore in Italia ad iniziare il processo di Ford Digital Revolution, lo showroom Stracciari di Bologna ha
cambiato look. Dallo scorso anno, infatti,
il nuovo design e allestimenti tecnologici
la Commissione Europea ha infatti appro- timento dei fanghi costituisce un pro
vato
i
l
progettoÈ con spirito vincente e mente aperta a nuove sfide che Tra- Padulle e di quella Motion&Control per lo sviluppo di applicazioni
Pyro-mec, azienda di Calderara di Reno specializzata nella produ- elettroniche e motori. “Grazie alle importanti alleanze commerciali
char,zione di riduttori, ha celebrato il 30° anniversario della propria abbiamo raggiunto una ideale distribuzione delle competenze che
il cuifondazione organizzando il 3 luglio scorso una grande festa ci permette una maggiore specializzazione e rapidità nel gestire la
s c o -che ha riunito presso la Taverna Napoleone di Capo èstelnuovo Rangone oltre 260 persone tra dipendenti,
statocollaboratori, fornitori e clienti e ha visto la presenza
quel-del sindaco di Calderara Irene Priolo. La ricorrenza
lo diha anche rappresentato una buona occasione per
f o r -i fondatori Stefano Domenichini e Leo Girotti, ann i r ecora oggi alla guida dell’impresa, per guardare con
u n aorgoglio allo sviluppo e al percorso di crescita che
solu-Tramec ha intrapreso nel 1986 quando, con grinta
zionee perseveranza, i due imprenditori hanno dato vita
a l l ead una giovane startup della meccanica in provinp i c -cia di Bologna, nel cuore della packaging e motor
c o l evalley. Dall’iniziale ristretto gruppo di collaboratori e dai primi domanda”, commentano Domenichini e Girotti. Sempre orientata
e me-riduttori di velocità ortogonali venduti sul mercato italiano, che all’innovazione tecnologica, oggi Tramec conta 100 dipendenti e
d i epermettono di regolare con precisione uno o più componenti negli anni ha ampliato e perfezionato la propria offerta di prodotti,
i m -in movimento nelle macchine automatiche, Tramec ha velo- dedicando significativi investimenti a centri di lavoro, dentatura e
pre- cemente collezionato i primi successi: dopo una manciata di rettifica. “La qualità dei nostri riduttori e della nostra innovazione tecnologica è oggi riconosciuta in tutto il mondo. Il nostro
s e
30 ANNI DI RIDUTTORI FIRMATI TRAMEC
a
anni e una crescita esponenziale delle vendite il fatturato ha
mun i c i -raggiunto i 500 milioni di lire e l’azienda si è trasferita in una
paliz-nuova sede molto più grande, quella attuale, dove i 10 dipenz a t edenti hanno cominciato a produrre nuove tipologie di riduttori
p e rquali pendolari, paralleli, viti senza fine, epicicloidali e rinvii anla ge-golari, anche personalizzandoli su richiesta del cliente. È così
s t i o -che, negli anni 2000, Tramec ha conosciuto una graduale ed
n einarrestabile espansione. Dopo aver acquisito partecipazioni in
d e iaziende quali Tls e Varmec, si è dedicata all’apertura di nuove
f a n -società in Italia e all’estero come Tramec Technology, Tramec
ghi diSud, Italtech e alle partecipate Tvt Motion in Svezia, Tramec
d e -Polska in Polonia, Tramec France in Francia e Tramec Getriebe
pura-in Germania. L’azienda ha inoltre completato la propria presenz i o -za a livello globale con una rete capillare di vendita in grado di
n e .integrare la nuova e più ampia struttura societaria, che contestualmente si è arricchita della divisione Cnc presso il sito di
obiettivo è traghettare Tramec verso la nuova rivoluzione industriale, quella dell’Industria 4.0, e intendiamo farlo attraverso
nuovi investimenti in tecnologia meccanica, Ict e grazie alla
progettazione di nuovi prodotti, tra cui un riduttore epicicloidale Mta di nuova concezione, presto sul mercato”, dichiarano
ancora i fondatori Domenichini e Girotti. È grazie alla loro lungimiranza, all’adeguato supporto di tutti i reparti che compongono l’azienda e ad una rete di vendita ben ramificata e altamente competente che oggi Tramec è in grado di fronteggiare
un mercato in continua evoluzione. E la voglia di fare, dopo 30
anni, è ancora tanta.
L o
smal-
fare 41
all’avanguardia sono stati installati all’interno della concessionaria di via Stendhal 23,
per offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto gratificante, unica e personalizzata. Il
nuovo Stracciari FordStore è caratterizzato
da ambienti accoglienti e luminosi in grado di restituire l’immagine del dinamismo
Ford. Risulta subito lampante, varcando la
soglia dello showroom, che tutto è organizzato in zone ad alta riconoscibilità: dall’area ‘Ciao’ che accoglie il cliente eventualmente disorientato con cartelli ‘Informati
qui’, alla zona ‘Scopri il mondo Ford’ che
mette a disposizione il ‘Discovery Table’,
mediante il quale chiunque sia interessato
può approfondire la conoscenza delle tecnologie dell’Ovale Blu con il supporto di
tablet e display, e lo ‘Smart Wall’, un maxi-schermo sul quale è possibile visualizzare a grandezza naturale l’auto configurata
dal cliente. L’area ‘Relax’ è il luogo in cui
accomodarsi sorseggiando caffè, leggendo
riviste e navigando Wi-Fi, mentre l’assistenza e la relativa accettazione interattiva
avvengono nella zona ‘FordService’. Le
diverse tipologie di auto sono organizzate
per famiglie in modo da favorire il cliente
permettendogli di confrontare i numerosi
modelli fianco a fianco. Come sottolineano
da Stracciari, “i SUV EcoSport, Kuga ed
Edge sono ad esempio raccolti in un’area
dedicata, mentre nella zona ‘Ford Performance’, ad alto carico adrenalinico, trovano
posto la Fiesta ST, la Focus RS e la nuova
Ford Mustang. Ultima, ma non certo per
importanza, l’esclusiva area dedicata ai modelli Luxury Ford Vignale”. I centri di eccellenza FordStore rappresentano il nuovo
punto di riferimento sul territorio per gli
appassionati dell’Ovale Blu e il loro numero è destinato a crescere raggiungendo,
42 fare
solo in Italia, quota 35 entro
la fine del 2016. L’obiettivo
della concessionaria Stracciari è offrire ai propri clienti la
migliore customer experience
della categoria, fornendo un
raccordo con quel mondo
digitale dove oggi inizia il
processo di scelta di un’auto.
Un luogo dove sia possibile
scoprire, conoscere e provare
l’intera linea europea di prodotti Ford, insomma, che oltre ai modelli più emozionanti ed esclusivi
comprende anche i veicoli commerciali e le
vetture dedicate alla clientela business. La
dedizione della famiglia Stracciari e del suo
team ha portato l’azienda a conseguire risultati importanti e a conquistare la fiducia
della clientela in tutti i settori in cui è impegnata. L’ampio ventaglio di prodotti e servizi che offre comprende la vendita di auto
e veicoli commerciali del marchio Ford; la
vendita di auto e veicoli commerciali usati
sia del marchio Ford (certificati DOC 0-3)
che di altre Case; la vendita di ricambi originali Ford; un servizio di assistenza pronto
e puntuale.
TEATRO AUDITORIUM
MANZONI, AL VIA
LA STAGIONE 2016/2017
Lo scrittore-sceneggiatore Carlo Lucarelli
alla ricerca della bellezza artistica. Dopo
l’anteprima di un gruppo d’avanguardia,
gli Swans, la programmazione 2016/2017
prenderà il via, grazie alla collaborazione
con il Bologna Jazz Festival, con i due concerti-evento della stagione: il Teatro Auditorium Manzoni ospiterà infatti il trombettista Paolo Fresu, cittadino adottivo di
Bologna ma star a livello mondiale, e in
seguito, in esclusiva nazionale, il concerto
che vedrà il Kronos Quartet infiammare il
palco con le sue incandescenti esecuzioni.
Dicembre si aprirà con una serie di spettacoli natalizi: Igudesman & Joo regaleranno
rivisitazioni dei classici di Natale, mentre
a fine mese saliranno sul palco le Puppini
Sisters. Con il nuovo anno tornerà a grande richiesta il progetto di Carlo Lucarelli
& Jazz on Dark Project, attraverso il quale lo scrittore-sceneggiatore propone un
viaggio teatrale spettacolare con l’accom-
All’insegna della qualità musicale senza
confini, riparte la stagione del Teatro Auditorium Manzoni sotto la pluriennale
direzione artistica del Maestro Giorgio Zagnoni, affiancato dal gruppo
di imprenditori che compongono la Manzoni Factory, la nuova società che da
quest’anno gestirà il teatro.
Come da tradizione, il programma si caratterizza per la
raffinata ricerca dei molteplici linguaggi artistici, dove
l’antico e il moderno possono convivere felicemente e
dove non esiste più distinzione tra colto e popolare,
ma si pensa unicamente Il violinista quindicenne Daniel Lozakovich
fare 43
LE INNOVAZIONI DI TT TECNOSISTEMI APPRODANO IN EMILIA-ROMAGNA
Realtà virtuale e immersiva interattiva, human interface e prototipazione 3D: questo il percorso nel mondo della digital innovation
che TT Tecnosistemi, azienda da sempre impegnata nel fornire
prodotti e servizi che rendano più semplice ed efficiente l’infrastruttura Information and Communications Technology, ha presentato lo scorso 14 giugno presso lo spazio Be20 di Bologna. Un
appuntamento che ha visto protagonisti imprenditori e manager
delle imprese più rappresentative dell’Emilia-Romagna, venuti per
la prima volta a contatto con la “tecnologia umana”, la filosofia
di TT Tecnosistemi basata sul concetto di dare valore agli uomini
oltre che alle macchine, alle idee oltre che ai dati, confidando in
quello che l’azienda pratese considera il proprio più grande patrimonio, le risorse umane. L’incontro è stato fortemente voluto
dall’amministratore unico Riccardo Bruschi e dal responsabile
dello sviluppo business Matteo Zanotti, che hanno raccontato TT
Tecnosistemi come un’impresa dinamica, snella e appassionata
che agisce da startup, potendo però contare su 150 persone in
organico e sulla solidità e l’esperienza maturate in oltre 30 anni
di successi nell’ambito dell’ICT. Nata nel 1984, l’azienda ha progressivamente ampliato la propria offerta di prodotti e servizi:
hardware e software hanno, negli anni, lasciato spazio a soluzioni
cucite su misura delle singole esigenze dei clienti. Dalla business
intelligence alla realtà aumentata, passando per i progetti dedicati
alle smart cities e i digital media, come la gestione del brand online, la realizzazione di portali e-commerce e di app per dispositivi
mobile. Oggi TT Tecnosistemi è nota al mercato come un partner
tecnologico innovativo e affidabile, abituato a creare insieme ai
propri clienti soluzioni IT che ottimizzino i sistemi, riducano i costi
e migliorino i processi di business (ad esempio in ambito Industry 4.0). “Il nostro progetto è molto ambizioso - commenta Zanotti
- perché si pone l’obiettivo di far diventare Bologna la sede del
nostro laboratorio 4.0, il fulcro dell’evoluzione di TT Tecnosistemi
nei prossimi anni. In questa visione consideriamo i clienti i veri
protagonisti del nostro successo: in un dialogo aperto e costruttivo, ci aspettiamo che siano al nostro fianco per indirizzare le scelte manageriali verso soluzioni che producano risultati concreti e
condivisi”. All’interno della location Be20, una struttura dei primi
del ‘900 sulla quale gli attuali proprietari sono intervenuti con un
progetto di archeologia industriale che ha trasformato lo spazio in
un loft versatile e creativo, grande attenzione è stata dedicata alla
realtà virtuale: attraverso un’area allestita con oculus e con una
camera immersiva ed interattiva, gli ospiti hanno vissuto un’esperienza di VR360 con i video prodotti da TT Tecnosistemi basati sul
valore dell’uomo applicato all’innovazione. Ad allietare la serata,
anche uno show di innovative cooking a cura dello chef toscano
Stefano Pinciaroli, già conosciuto per aver lavorato nell’ambito
dell’ultima edizione di Sanremo.
pagnamento musicale live del quintetto
capitanato dal sax di Piero Odorici. Ma la
musica non è la sola protagonista della programmazione del Manzoni. La danza entra
in scena con tre spettacoli che spaziano dal
classico al flamenco contemporaneo: nel
mese di novembre il palco ospiterà la danza
gioiosa e frizzante della compagnia Ballet
of Moscow, mentre marzo vedrà protagonisti il celebre ballerino di flamenco Israel
Galvan con lo spettacolo La Edad de Oro e
44 fare
il Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa
con Giselle.
Un gradito ritorno sarà invece quello della
musica classica tanto amata dal pubblico
del Manzoni, che ad ogni stagione conferma l’incredibile successo del ciclo di spettacoli della Filarmonica del Teatro Comunale
di Bologna: per la Stagione 2016/2017 è
stato scelto un repertorio vario, incentrato
sui grandi maestri dell’Ottocento e del Novecento con direttori d’orchestra e solisti
di fama internazionale. Il primo spettacolo vedrà la performance di un grandissimo
direttore, Mikhail Pletnev, al fianco della
pianista Khatia Buniatishvili; in seguito la
Filarmonica suonerà sotto la direzione di
Pietari Inkinen e offrirà lo straordinario virtuosismo del giovanissimo violinista Ziyu
He. E poi ancora John Neschling in un
concerto interamente dedicato a Brahms,
Giorgio Zagnoni con i solisti della Filarmonica, Hirofumi Yoshida accompagnato
dal pluripremiato violinista quindicenne
Daniel Lozakovich, mentre a concludere
degnamente la stagione penserà Georges
Prêtre affiancato da Mischa Damev. Per
maggiori informazioni: www.auditoriumanzoni.it
PLAY, L’ANTEPRIMA
DELLA STAGIONE 2017
DEL TEATRO COMUNALE
DI BOLOGNA
La stagione 2017 di Opera e Danza del
Teatro Comunale di Bologna si è presentata in anteprima nelle sue linee guida al
pubblico e alla critica con notevole anticipo
rispetto al passato: un traguardo che è anche un segno importante sia nel percorso
di risanamento del teatro felsineo, sia in
quello di riposizionamento nel panorama
internazionale. Il programma ricalca i punti di forza della stagione in corso e si basa
su una costante dialettica tra repertorio
melodrammatico e teatro d’opera contemporaneo, con titoli proposti da direttori e
registi di assoluto rilievo grazie a importanti coproduzioni nazionali e internazionali
e a un importante lavoro di relazioni con
artisti e teatri di tutto il mondo. Sarà una
A sinistra la regista Emma Dante; sopra il direttore
musicale Michele Mariotti
stagione pensata per Bologna: una città che
da quasi un millennio è sinonimo di cosmopolitismo, oltre che custode delle tradizioni e incubatrice delle novità. Inaugurazione a gennaio con Die Entführung aus
dem Serail di Wolfgang Amadeus Mozart,
compositore particolarmente significativo
nella storia musicale della città, il cui celebre Singspiel manca dalla scena del Comunale dal 1986. Sul podio è impegnato
Nikolaj Znaider, mentre la regia è affidata
a Martin Kušej. Dall’Oriente di Mozart a
marzo si passa a quello di Rossini con Il
turco in Italia, firmato dal regista e scenografo Davide Livermore, con la direzione di
Alberto Zedda. Ad aprile nuova produzione del Teatro Comunale in prima assoluta
per il dittico composto da La voix humaine
di Francis Poulenc e Cavalleria rusticana di
Pietro Mascagni, interpretati dal direttore
musicale Michele Mariotti, con la regia di
Emma Dante. Prima volta nella sala del
Bibiena per un capolavoro del Novecento,
Peter Grimes di Benjamin Britten, in scena
a maggio con la regia di Cesare Lievi e la
bacchetta di Juraj Valčuha, mentre a giugno è la volta di una nuova produzione di
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, secondo titolo della stagione diretto
da Michele Mariotti. Per il progetto Opera
Nextin luglio torna invece in scena La traviata di Giuseppe Verdi nella produzione
firmata da Alfonso Antoniozzi. Nel 2017
l’atteso titolo di teatro musicale contemporaneo è Medeamaterial del francese Pascal Dusapin, su libretto del grande poeta,
scrittore e drammaturgo tedesco Heiner
Müller, abbinato a Medea di Georg Benda, atto unico del 1775. Sul podio Marco
Angius, che in questi anni ha legato il suo
nome alle proposte del Comunale dedicate al repertorio contemporaneo. Gli ultimi
titoli della stagione sono due fra le opere
più amate e rappresentate nel mondo: Aida
di Giuseppe Verdi, a novembre, e Tosca di
Giacomo Puccini, a dicembre. Il capolavoro verdiano, che manca da Bologna dal
2001, va in scena in una produzione firmata da Francesco Micheli per la direzione di
Mario Venzago, mentre Tosca vede la regia
di Daniele Abbado e la direzione di Aziz
Shokhakimov. Due gli appuntamenti con
la danza: El amor brujo di Manuel de Falla
a febbraio e La Nona (dal caos, il corpo)
a settembre con la coreografia e la regia di
Roberto Zappalà. A questi titoli si aggiungeranno gli spettacoli di danza realizzati
dall’Arena del Sole, con cui anche quest’anno il Comunale propone una programmazione congiunta. Non mancherà, poi, il
tradizionale appuntamento con il Musical.
Per informazioni: www.tcbo.it
LA GRANDE PROSA
DELLA STAGIONE 2016/2017
DEL TEATRO DUSE
La grande prosa, classica e contemporanea. Ma anche commedie musicali e due
serate internazionali. È l’offerta del Teatro
Duse di Bologna per la stagione di prosa
2016/2017, la sesta firmata dalla nuova
gestione del teatro. Un cartellone variegato
composto da 20 titoli selezionati dalla direzione artistica che si aprirà con una grande
commedia musicale, Vacanze romane con
Serena Autieri e Fioretta Mari, in scena dal
28 ottobre e tratto dal pluripremiato film
con Audrey Hepburn e Gregory Peck. Il secondo titolo in programma sarà un classico
di Eduardo De Filippo, Filumena Marturano nella prima regia di prosa di Liliana
Cavani, mentre a fine novembre sarà la vol-
fare 45
ta di un altro classico, Il Berretto a sonagli
di Luigi Pirandello interpretato e diretto
da Sebastiano Lo Monaco, e di Stefania e
Amanda Sandrelli con Il Bagno, commedia
divertente diretta dal giovane spagnolo Gabriel Olivares.
Il dicembre al Duse si aprirà invece con il
teatro di impegno grazie a Human, produzione di Mismaonda e Sardegna Teatro, di e
con Lella Costa e Marco Baliani, che superando il concetto di teatro civile indagano
la linea di confine che separa l’umano dal
disumano. Dopo la riflessione sarà la volta della leggerezza con i Legnanesi e la loro
commedia musicale I colombo…viaggiatori, mentre Gabriel Garko e Ugo Pagliai,
con la partecipazione straordinaria di Paola
Gassman, presenteranno Odio Amleto per
la regia di Alessandro Benvenuti.
Lo spettacolo di Capodanno sarà il primo
dei due appuntamenti internazionali della
stagione: The chinese acrobatic circus of
Henan, compagnia che mantiene e preserva
le arti tradizionali acrobatiche mescolandole con tecniche moderne.
A gennaio 2017 tornerà al Duse Vincenzo
Salemme con Una festa esagerata, che lascerà poi il palco a un classico, l’Amleto di
Shakespeare con Daniele Pecci e Maddalena Crippa per la regia dello stesso Pecci. In
pochi giorni, poi, un salto al contemporaneo e le sue paure con Ostaggi, interpretato da Marina Massironi e Roberto Citran.
Febbraio vedrà un altro testo classico in
scena con Emilio Solfrizzi protagonista de
Il Borghese gentiluomo di Molière, mentre la settimana successiva leggerezza e un
tema complesso come quello della malattia
mentale saranno tenuti insieme in Matti
46 fare
da slegare da Giobbe Covatta e Enzo
Iacchetti per la regia di Gioele Dix.
Il mese si chiuderà
con Massimo Ranieri in Caffè del
porto, commedia
musicale su Raffaele
Viviani. Ad aprire la
programmazione di
marzo sarà il secondo grande show internazionale: Slava’s
snowshow, creato e
messo in scena da Slava, considerato il miglior clown del mondo.
Dopo la sua magia toccherà a I duellanti
con Alessio Boni e Marcello Prayer, poi
ancora una commedia musicale con Serial
killer per signora con Gianluca Guidi e
Giampiero Ingrassia, mentre sul palco di
via Cartoleria a fine marzo saliranno gli
Oblivion in The human jukebox, la playlist
“che non hai mai avuto il coraggio di fare”.
In aprile saranno protagonisti Simone Cristicchi con lo spettacolo Il secondo figlio di
Dio.
Vita, morte e miracoli di David Lazzaretti, mentre Monica Guerritore e Francesca
Reggiani presenteranno Mariti e Mogli,
adattamento di un travolgente Woody
Allen. Oltre alla grande prosa, l’intera stagione si compone di galà di danza internazionali, concerti di musica classica e pop e
spettacoli di drammaturgia contemporanea. Per maggiori informazioni: www.teatrodusebologna.it
Enrico Brignano; sotto: gli Stomp
IL TEATRO
EUROPAUDITORIUM
ALZA IL SIPARIO
SULLA NUOVA STAGIONE
Il Teatro EuropAuditorium è pronto ad
inaugurare la stagione 2016/2017 con
eventi eccezionali fatti di ballo, musica e
teatro. Ad aprire le danze Stomp, il famoso
gruppo di ballerini-percussionisti-attori-acrobati che quest’anno ritornerà in Italia e
sarà a Bologna dal 28 al 30 ottobre. Dopo
25 anni di attività trascorsi animando i
più importanti festival e teatri del mondo,
Stomp metterà nuovamente in scena il suono del nostro tempo con sfregamenti, battiti e percussioni di ogni tipo su bidoni della
spazzatura, pneumatici, lavandini e tanti altri oggetti comuni. Danza, teatro e musica
in un unico elettrizzante evento rock. Un
altro ritorno è quello di Enrico Brignano,
che dal 24 al 27 novembre porterà in scena
il suo nuovo spettacolo, un appassionante
ed ironico viaggio che attraverserà passato
e presente per ripercorrere le strade intraprese dall’artista. Il 3 dicembre Francesco
Guccini si racconterà nel suo Incontro con
Francesco Guccini, il 13 dicembre riavremo l’Harlem Gospel Choir, il 17 e il 18
dicembre sarà la volta del pluripremiato
musical campione di incassi a Broadway
e nel West End londinese Jersey Boys, il
20 dicembre de Lo Schiaccianoci diretto
dal Maestro Amedeo Amodio e il 21 dello stesso mese dell’attesissimo concerto che
vedrà Ornella Vanoni esibirsi accompagnata dal trombettista Paolo Fresu. Il 2016 si
concluderà con Virginia Raffaele, sul palco
con Performance il 30 e il 31 dicembre,
che porterà in scena le sue maschere più
famose, come quelle di Belen Rodriguez,
del ministro Boschi e della criminologa
Bruzzone. Dal 6 all’8 gennaio sarà il turno del musical dei musical, Sister act, che
vanta tra i suoi interpreti la madrilena Belia Martin, il noto attore Pino Strabioli e
la special guest Suor Cristina. Per rimanere
in tema di classici Un americano a Parigi,
musical ispirato all’omonimo film, tributo al genio di George Gershwin, andrà in
scena il 14 e il 15 gennaio. Il 28 e il 29
sarà il quick change performer più famoso
del mondo, Arturo Brachetti in Solo, a far
sognare il pubblico con un nuovo spettacolo fatto di magia, arte e mistero, mentre il
4 e il 5 febbraio sarà impossibile non farsi
contagiare da La febbre del sabato sera, che
in occasione del 40° anniversario dell’uscita del celebre film ritorna con una nuova
veste. La musica travolgente suonata dal
vivo farà da sfondo alle avventure del giovane e sensuale Tony Manero che metterà
in campo la sua voglia di riscatto. Dal 3 al 5
marzo Alessandro Siani e Christian De Sica
saranno interpreti de Il Principe abusivo
che, ispirato all’omonimo film, acquisterà
tridimensionalità ed energia sul palcosceni-
La Parsons Dance; in basso: Vanessa Incontrada
co teatrale. Situato all’interno del Palazzo
della Cultura e dei Congressi di Bologna,
con le sue 1.348 poltrone disposte a ventaglio, 850 in platea e 498 in balconata, il
Teatro EuropAuditorium si può considerare il più grande dell’Emilia-Romagna, uno
dei pochi esempi di architettura moderna
dedicata alle manifestazioni teatrali e musicali di qualità. Per maggiori informazioni:
www.teatroeuropa.it
IL NUOVO CARTELLONE
DEL TEATRO
IL CELEBRAZIONI
“Con voi”: questo lo slogan con cui il Teatro Il Celebrazioni di Bologna ha scelto di
aprire la stagione 2016/2017, la seconda
targata Theatricon Srl. È infatti insieme al
suo pubblico e agli artisti
che il Teatro rialza il suo
sipario proponendo spettacoli di prosa, di danza
internazionale, di grandi
comici, di teatro civile ed
entusiasmanti concerti che
strizzano l’occhio alla contemporaneità. A scaldare i
motori ci penserà il 15 ottobre Samuele Bersani che,
dopo aver presentato il suo
nuovo album, farà tappa
a Bologna con La fortuna
che abbiamo tour. Altra
tappa musicale sarà quella dei Tiromancino del 25 novembre. Tanti gli spettacoli di
prosa in programma, come Calendar Girls,
che vedrà le spumeggianti Angela Finocchiaro e Laura Curino in scena dal 4 al 6
novembre, Diamoci del tu con Anna Galiena e Enzo De Caro, dal 18 al 20 dello
stesso mese, e Provando..dobbiamo parlare, con cui Fabrizio Bentivoglio, Michela
Cescon, Isabella Ragonese e Sergio Rubini
rileggeranno, dal 9 all’11 dicembre, il film
“Dobbiamo parlare” dello stesso Rubini. E
poi ancora Rocco Papaleo in Buena Onda,
Raoul Bova e Chiara Francini in Due, Gioele Dix in Vorrei essere figlio di un uomo
felice e Gabriele Pignotta e Vanessa Incontrada nella simpatica commedia Mi piaci
perché sei così!. L’allegria e le risate saranno
garantite con Lillo & Greg, Vito e Claudia Penoni, Giuseppe Giacobazzi, Giorgio
Comaschi, Ennio Marchetto e Paolo Cevoli che proporrà una sua personale rilettura
fare 47
“LAVORO CONTEMPORANEO”,
UMANA RINNOVA SITO
E IMMAGINE ISTITUZIONALE
I danzatori-acrobati del Cirque Éloize
de La Bibbia. Anche per gli appassionati di
danza non mancheranno le occasioni per
apprezzare la ricca programmazione del Teatro Il Celebrazioni: dal Balletto di Mosca
La Classique all’americana Parsons Dance,
dal Balletto di Roma con Giulietta e Romeo ai Kataklò in Eureka fino ad arrivare
ai danzatori-acrobati del Cirque Éloize che,
attraverso la loro arte fatta di circo, danza e
teatro, si ribelleranno alla città-fabbrica in
cui sono costretti a vivere, Cirkopolis. Il 12
novembre Federico Buffa porterà il pubblico alla scoperta de Le Olimpiadi del 1936,
mentre il 29 e il 30 dello stesso mese Vittorio Sgarbi andrà in scena con Caravaggio.
Imperdibili gli appuntamenti con Paolo
Rossi, che il 2 dicembre sarà protagonista
di Rossintesta, e con Michele Riondino che
il 27 gennaio farà dialogare Don Gallo e
Fabrizio De André nel suo Angelicamente
Anarchici. E poi ancora attesissimi Angelo
Pintus, le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni nella commedia musicale Risate sotto
le bombe, la compagnia berlinese Familie
Flöz che strega da anni gli spettatori di tutto il mondo, Catapult in Magic Shadows
e le note gospel del Dexter walker & Zion
movement. Per i più piccoli non mancheranno tante sorprese con il Fantateatro e lo
spettacolo Mia and Me. Per maggiori informazioni: www.teatrocelebrazioni.it
48 fare
sive ottimizzata per la navigazione da ogni
dispositivo, caratterizzata da una interfaccia
grafica moderna e intuitiva. Le imprese potranno trovare ancora più rapidamente utili
indicazioni sui servizi offerti e sul mondo
della gestione delle risorse umane. Per chi
cerca lavoro è il portale privilegiato per individuare le migliori opportunità offerte
dalle aziende, alle quali candidarsi tramite
un’area dedicata completamente rinnovata.
Il sito, in aggiunta alle diverse sezioni, integra nuovi servizi aziendali sviluppati per il
web: “Ricerche Personali” è la sezione dedicata alle imprese, che potranno aggiornarsi
continuamente sui profili di loro interesse;
“Job Alert” è invece il servizio per chi è alla
ricerca di occupazione e consente di ricevere
“Un moderno ed efficace strumento di
servizio per le persone e per le imprese che
rappresenta i traguardi della nostra crescita.
Il nuovo sito istituzionale racconta quel che
siamo e siamo diventati, il nostro lavoro,
la nostra filosofia e la nostra visione, oggi
ancora più forti e radicate”. Con queste
parole, Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, Agenzia per il lavoro, ha
presentato il nuovo sito aziendale (www.
umana.it) e la nuova immagine istituzionale del gruppo. Il sito uniforma e
coordina la nuova veste grafica e
il nuovo claim “Lavoro contemporaneo” già declinati nei diversi strumenti di comunicazione
e marketing che costituiscono
parte integrante della rinnovata
immagine dell’azienda. Il “Lavoro contemporaneo” è il lavoro
del nostro tempo. Le sue regole
sono quelle dell’economia, del
mondo delle aziende, della formazione, del welfare sociale. Nel
rispetto delle persone e dei valori
condivisi. “Il mondo del lavoro deve necessariamente essere
contemporaneo”, spiega ancora
Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana
Caprioglio, “deve guardare alla
società, deve parlare il linguaggio delle im- informazioni, attraverso l’invio di messaggi
prese.
mail personalizzati, sulle opportunità in liDeve essere in linea con le rapide trasfor- nea con le proprie aspettative e ambizioni.
mazioni economiche di questo tempo. StiaDa oltre 18 anni Umana accompagna lo
mo assistendo a un profondo cambiamensviluppo della realtà imprenditoriale italiato, anche dal punto di vista culturale. Si
modifica il modo di fare impresa e dunque na. Conta 126 filiali operative sul territorio
il modello di lavoro. Che diventa flessibile, nazionale e impiega ogni giorno oltre 18
duttile, diversificato. Un lavoro che non si mila persone. Ha sede a Marghera, Venezia
fa più per tutta la vita. E più si cambia più e ha chiuso il 2015 con un fatturato di oltre
si cresce.
441 milioni di euro. Umana offre servizi di
Si afferma l’idea che la flessibilità, la mobili- somministrazione di lavoro, sia a tempo detà e il cambiamento siano elementi positivi terminato sia a tempo indeterminato (staff
di crescita della propria esperienza lavoratileasing), di intermediazione, di ricerca e seva e della propria carriera. Una carriera costruita mattone su mattone, dove la forma- lezione del personale, di supporto alla ricolzione continua è la chiave per ogni successo locazione professionale (outplacement), di
professionale”. Il nuovo sito è stato pensato formazione e alta formazione e strumenti
e costruito come una piattaforma respon- di politiche attive per il lavoro.
fare 49
ICT, motore per l’innovazione
rubrica a cura di ReteICT
MANUTENZIONE CMMS E
WCM PER IL SETTORE AUTOMOTIVE (prima parte)
Il settore automotive, da sempre uno dei settori trainanti dell’economia italiana,
negli ultimi anni ha saputo affrontare sfide importanti e ha rilanciato la propria
competitività con la digitalizzazione dei processi e nuovi modelli organizzativi.
L’applicazione del metodo WCM (World Class Manufacturing) adottato da tempo da FCA, e quindi richiesto anche a tutti i fornitori italiani per il raggiungimento
dei massimi livelli di performance, ha dato un forte impulso, tra le altre cose, al
rispetto delle norme di qualità ISO-TS 16949 e delle procedure di manutenzione
preventiva e predittiva (CMMS), alzando inoltre il livello di attenzione sul monitoraggio dei processi produttivi (MES), sulla pianificazione di ordini e scorte
(MRP), sulla schedulazione dei lavori (FCS e CRP), sulla movimentazione controllata dei materiali e la logistica di magazzino (WMS).
per prevenire il ripetersi di problemi già verificatesi), per poi giungere ove possibile a uno stato Predittivo, in cui, con appositi sistemi e algoritmi e in accordo
con l’analisi di rischio Risk Assessment, si esaminano in modo continuativo le
situazioni per prevedere la possibilità che accada uno specifico problema, e si
adottano appropriate azioni correttive per prevenirle.
I temi del WCM e le implicazioni per le nostre imprese sono molti, ma approfondiamo ora velocemente il significato delle nuove procedure CMMS per la
manutenzione degli impianti perché queste risultano essere tra i primi passi che
possono garantire una continuità di produzione e quindi il rispetto dei tempi di
consegna, e poi, con riferimento all’obiettivo generale del WCM relativo all’abbattimento dei costi, ci soffermeremo anche un attimo sull’importanza della integrazione del CMMS con il resto dei processi e con tutte le altre le funzioni gestite dal sistema informativa aziendale (ERP) per il raggiungimento dei massimi
livelli di efficienza.
I nuovi concetti di MANUTENZIONE impianti (CMMS)
Il CMMS (Computerized Maintenance Management System, “Sistema compu-
Il WCM (World Class Manufacturing)
Il World Class Manufacturing (WCM) è un programma di innovazione, basato
sul miglioramento continuo, con cui si qualificano i più importanti costruttori
mondiali che intendono controllare e ridurre i costi della produzione in maniera
sistematica, attraverso l’impegno rigoroso di metodi e standard.
Il WCM integra in 10 Pillar (pilastri) le precedenti metodologie di miglioramento
della “Fabbrica”, dal TQC (Total Quality Control) al TPM (Total Productive Maintenance), dal JIT (Just in Time) al Lean Manufacturing.
Tra i percorsi più importanti per raggiungere gli obiettivi che il metodo WCM si
prefigge l’innovazione ricopre certamente un ruolo di primo piano e poiché l’innovazione è frutto della condivisione della conoscenza all’interno dell’azienda
è importante che i lavoratori si identifichino come appartenenti a una comunità
e partecipino con l’impresa a organizzare il luogo di lavoro, l’ergonomia, la sicurezza e lo stesso processo produttivo.
In sintesi si può affermare che le attività di tutti i team devono essere orientate
alla realizzazione di progetti (Kaizen) i cui obiettivi sono: zero difetti, zero guasti, zero incidenti e zero scorte, finalizzate ad una generale riduzione dei costi
dello stabilimento.
L’azienda deve quindi passare da uno stato Reattivo (si reagisce quando si verifica un problema) a uno stato Preventivo (si utilizzano dati ed esperienze passate
50 fare
terizzato della gestione della manutenzione”) è una applicazione software che
consente la gestione di tutte
le attività di manutenzione,
se possibile integrata con il
sistema informativo aziendale (in genere un ERP, Enterprise Resources Planning).
Il CMMS consente in particolare di gestire la manutenzione degli impianti e
delle attrezzature aziendali
proponendo gli interventi di
“revisione”, “sostituzione”
o “riparazione” prima che
si manifestino irregolarità di
funzionamento.
Questo consente di pianificare per tempo i “fermi
impianto” per le operazioni
di manutenzione e di programmarle nei momenti più
appropriati,
ottimizzando
quindi l’utilizzo di impianti e risorse in piena conformità con le direttive WCM.
La gestione della manutenzione preventiva può essere fatta a 2 livelli in base alle
specifiche necessità di ogni singola azienda:
Manutenzione Ciclica: manutenzione periodica predeterminata secondo un
piano temporale stabilito in funzione delle indicazioni tecniche dei produttori
degli impianti e/o sulla base dei cicli di utilizzo (tempi, battute o altri valori limite,
sia analogici che digitali).
Manutenzione Predittiva: manutenzione effettuata con l’ausilio della misurazione in tempo reale di uno o più parametri (analisi continue su lubrificanti, termografia, ultrasuoni, analisi delle correnti assorbite, misura delle vibrazioni, ecc.,) e
di modelli matematici che analizzano le variazioni rispetto alle curve di normale
funzionamento prevedendo l’aumento del degrado e delle probabilità di avaria.
A questo proposito sono oggi disponibili alcuni applicativi algoritmici (ad es. i
“machine Learning” di Microsoft) che, esaminando una grande mole di dati,
consentono di elaborare modelli predittivi e sulla base di questi realizzare codici che analizzando nuovi dati esprimono previsioni sufficientemente accurate.
Il modulo CMMS deve in ogni caso essere predisposto per raccogliere diverse
tipologie di dati in input, ma in generale il suo compito principale consiste nel
fatto che, al superamento dei limiti previsti, o sulla base di una previsione che
indica il momento in cui questi limiti saranno verosimilmente superati, il sistema
propone o emette un ODM (Ordine Di Manutenzione).
Si capisce a questo punto che il CMMS funziona in modo ottimale se è anche
integrato con le altre funzioni del sistema ERP aziendale.
L’ODM deve contenere infatti una distinta base con tutte le informazioni necessarie al manutentore per prelevare i ricambi ed eseguire i lavori (es.: descrizione, numero e codice dei ricambi, tipologia e quantità di lubrificante, dimensioni
dei pezzi, tempo necessario stimato per il lavoro, specifiche tecniche, note, immagini e disegni in file pdf e jpeg
oppure link a siti o pagine web),
nonché la dichiarazione di chi ha
eseguito la manutenzione.
L’inserimento automatico degli
ODM all’interno del processo
MRP 1 assicura il corretto approvvigionamento e la relativa
gestione dei magazzini ricambi e
dei materiali di consumo necessari alla manutenzione.
Gli ODM possono poi confluire
all’interno del piano di schedulazione (FCS) insieme ai normali
ordini di produzione, visto che
impegnano le medesime risorse
e disponibilità (linee di produzione e/o attrezzi in manutenzione) ed è quindi
possibile visualizzare il calendario delle manutenzioni non solo in un apposito
report ma anche all’interno del diagramma di Gantt, con possibilità di modifica
interattiva drag & drop.
La piena integrazione nell’ERP consente infine una corretta consuntivazione
finale delle attività di manutenzione, differenziandole anche per tipologia (ordinaria, straordinaria, …), e con il dettaglio di materiali, manodopera interna
ed esterna.
A tutti le attività di manutenzione può inoltre essere collegato il sistema dei controlli di qualità, ossia un sistema che, con le stesse metodologie già applicate
per i controlli sui processi produttivi, verifica che anche le attività manutentive
siano fatte secondo i criteri e i livelli di conformità richiesti.
L’integrazione dei processi ERP per il WCM (con MES, FCS, MRP e WMS)
Approfondiamo ora quali sono le altre funzioni importanti che, in parallelo con
il CMMS e la gestione dei Controlli di QUALITA’, devono oggi essere integrate
nell’ERP aziendale per raggiungere gli obiettivi WCM di riduzione dei costi e
massima efficienza.
Teniamo infatti presente che uno dei passi previsti per migliorare la qualità di
tutto il sistema azienda è l’applicazione delle indicazioni e dei principi della
LEAN MANUFACTURING:
1. “flusso continuo” dei processi
2. eliminazione di sprechi e operazioni che non portano valore aggiunto
Questi obiettivi, insieme con una maggior velocità di esecuzione di tutti i processi, possono oggi essere raggiunti più facilmente grazie a strumenti gestionali avanzati come quelli messi a disposizione da un sistema informativo ERP di
ultima generazione (ERP2).
Ricordiamo i 7 principali SPRECHI che, applicando i principi della Lean Manufacturing, si possono e si devono abbattere nelle imprese:
1. Difetti (mancanza di qualità)
2. Eccessiva produzione (maggiore di quella richiesta in quel momento)
3. Trasporti e spostamenti
4. Attese e code (materiale fermo in attesa di essere lavorato)
5. Giacenze (in generale lo stock è sempre uno spreco)
6. Operazioni inutili (che non producono valore aggiunto)
7. I tempi del processo stesso
A questi difetti si può porre rimedio con una gestione più puntuale e con una
organizzazione più accurata e quindi, poiché al giorno d’oggi l’organizzazione
non può non avvalersi dei sistemi informatici e del software, la soluzione non
può prescindere dal corretto utilizzo di tutte le funzioni di un ERP evoluto.
Le aziende che operano nel settore automotive, in particolare, ma anche tutte
quelle che vogliono migliorare i propri livelli di efficienza e produttività, non possono quindi oggi prescindere dalle seguenti funzioni:
A. integrazione tra gli uffici tecnici dell’azienda e i clienti, PDM
(Product Lifecycle Management)
e PLM (Product Data Management),
B. sincronizzazione con le richieste dei clienti, con MPS (Master
production Schedule),
C. gestione avanzata dei processi produttivi, con pianificazione
dei fabbisogni MRP-I (Material
Requirement Planning), schedulazione dei lavori con pianificazione delle risorse MRP-II (Manufacturing Resource Planning),
rilevamento tempi e avanzamento
produzione in tempo reale MES (Manufacturing Execution System);
D. ottimizzazione di tutte le scorte per ridurre gli immobilizzi improduttivi
E. controllo automatizzato della logistica e dei flussi dei materiali WMS (movimentazione delle merci con lettura wireless dei bar-code)
F. controlli di qualità, tracciabilità e rintracciabilità
G. portali web per il dialogo diretto in tempo reale con clienti, agenti, tecnici
e fornitori
H. controllo di gestione e calcolo dei margini contributivi
Nella seconda parte vedremo come grazie alla completa integrazione delle
procedure all’interno dell’ERP le informazioni possono arrivare in tempo alle
persone giuste, le merci non rimangono mai ferme, mentre progettisti, addetti
alla produzione, alla logistica, ai servizi, alle vendite e tutti i fornitori possono
lavorare in sincronia.
Ing. Stefano Frascari
Centro Software s.r.l. – www.centrosoftware.com
ReteICT è una associazione di imprese del settore ICT promossa da Unindustria
Bologna
fare 51
52 fare
farete
fare 53
Fotografie di Giacomo Maestri,
Francesca Aufiero e Lorella Luccarini
farete
quinta edizione
da record
di Marco Taddei
“A
nche quest’anno Farete è
cresciuta, sia
per numero di
visitatori sia
per numero di
aziende espositrici: abbiamo superato infatti le 15mila presenze nella due giorni, mille
in più dell’anno scorso, registrando un incremento del 10% di espositori. Ogni anno
la crescita ha ovviamente un gradino più
complesso da raggiungere, ma ancora una
volta abbiamo superato un bel traguardo, i
risultati sono stati molto confortanti e certamente molto positivi”. Con queste parole
il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, ha chiuso dal palco la quinta
edizione di Farete, la due giorni delle imprese promossa e organizzata da Unindustria Bologna, con la collaborazione di Legacoop Bologna, andata in scena lunedì 5
e martedì 6 settembre, per il secondo anno
consecutivo nei padiglioni 15 e 18 di BolognaFiere. “Questo è stato l’ultimo Farete di
Unindustria Bologna, ma non sarà molto
probabilmente l’ultimo Farete perché nel
percorso di fusione che andremo ad avviare
da qui al prossimo anno con le territoriali
di Modena e Ferrara vorremmo realizzare
qualcosa di ancor più strutturato sempre in
questa direzione”, ha aggiunto poi Vacchi
dando appuntamento al 2017, per la prima
kermesse in versione Confindustria Emilia.
Ad inaugurare la manifestazione anche
quest’anno è stata l’Assemblea Generale
di Unindustria Bologna, l’ultima dell’associazione di Via San Domenico, che ha
54 fare
rappresentato un momento di riflessione
su temi imprescindibili per chi fa impresa
quali mercati, innovazione e società. I lavori, come da tradizione, si sono aperti con
la relazione del presidente Alberto Vacchi,
dopo di che sul palco sono intervenuti l’economista Jean-Paul Fitoussi, il fisico e presidente della Commissione Grandi Rischi
Sergio Bertolucci e il sociologo Enrico Finzi, prima delle conclusioni affidate all’Arcivescovo di Bologna, S. E. Mons. Matteo
Zuppi. L’edizione 2016 di Farete, iniziativa
su cui Unindustria Bologna ha scommesso
fin dal 2012 e che nel corso di questi anni si
è conquistata un ruolo di rilievo in città, si
è confermata ancora una volta ricca di contenuti, progetti ed eventi. Nell’area espositiva è stato presentato il progetto vincitore
di Green Academy, il primo concorso internazionale di idee collegato all’iniziativa
Ripartire dalla bellezza, organizzato in
collaborazione con YAC, per trasformare lo
stabilimento dell’ex cartiera di Marzabotto
in eccellenza della formazione. Il concorso,
al quale hanno partecipato 3.372 candidati provenienti da 94 Paesi è stato vinto dal
team Maher McCarthy Parker.
Data l’attualità del tema, quest’anno è stata
poi allestita un’isola completamente dedicata ad applicazioni Industry 4.0 nella
quale è stato possibile vedere e toccare con
mano cosa significa sviluppare applicazioni
IoT o AHMI, utilizzare Big Data e molto altro, mentre l’UMIQ Speakers’ Corner ha ospitato la consegna dei diplomi ai
nuovi esperti Umiq (Unindustria, Metodo,
Innovazione e Qualità) alla presenza di
Gianmarco Biagi (board Umiq) e di Erica
Bonzani (FAV). Nell’area dell’International Club, come di consueto, le imprese
manifatturiere del territorio hanno poi
avuto l’opportunità di incontrare, in oltre
600 appuntamenti b2b, 53 buyers esteri
provenienti da 20 Paesi (Arabia Saudita,
Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Francia, Germania, Giordania, India,
Malesia, Polonia, Qatar, Repubblica Ceca,
Singapore, Slovenia, Sud Africa, Svizzera,
Tunisia, Turchia, Ucraina, Vietnam), mentre sono stati più di 60 i workshop tematici
che hanno arricchito il fittissimo calendario
della manifestazione che dal pomeriggio di
lunedì è entrata nel vivo tra opportunità di
business, incontri ed eventi. Lunedì pomeriggio i risultati conseguiti e i progetti futuri frutto della collaborazione tra Unindustria Bologna e Università di Bologna, che
ha dato vita all’incubatore AlmaCube, sono
stati al centro dell’evento Spin off e startup innovative: dalla ricerca al mercato
nel corso del quale, dopo gli interventi del
direttore generale di Unindustria Bologna,
Tiziana Ferrari, e della delegata all’imprenditorialità dell’Università di Bologna, Rosa
Grimaldi, sono stati analizzati i casi di due
spin off di successo, Alma Automotive e
Miamed, e presentate poi con la formula
dell’elevator pitch, 12 idee imprenditoriali
di startup, alcune già costituite e ospiti in
AlmaCube, altre allo stadio di progetto. A
chiudere i lavori, l’intervento del Presidente
di AlmaCube, Alessandro Grandi. Sempre
nel pomeriggio della prima giornata, la Sala
Opera ha ospitato la cerimonia di premiazione della prima edizione del concorso letterario internazionale Scintille di Minerva, ideato dalla casa editrice Minerva con il
supporto di Unindustria Bologna, partner
primario nell’organizzazione, e il patrocinio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
A consegnare il premio alla vincitrice per
le scuole italiane Flora Saki Giordani del
Liceo “Laura Bassi” di Bologna, autrice del
romanzo “Del perché gli studenti odiano
la scuola”, sono stati il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, l’ospite
d’onore, Alessandro Benetton, l’editore di
Minerva, Roberto Mugavero, e la Giuria di
Autorità, presieduta dal giovane emergente scrittore di successo, Francesco Vidotto.
La mattina di martedì 6 settembre è stata
fare 55
interamente dedicata alla formazione con
Farete Scuola, il momento di presentazione di tutti i progetti promossi da Unindustria Bologna per il mondo della scuola che,
partendo dalla 4^ elementare e arrivando
sino al Club dell’alternanza scuola-lavoro
degli istituti superiori, hanno coinvolto nel
2016 più di 2.000 famiglie. Dopo i saluti
di Sandra Samoggia, consigliere delegato
alla formazione e università di Unindustria
Bologna, e Giovanni Schiavone, direttore
dell’Ufficio Scolastico Regionale - Ambito
territoriale di Bologna, sul palco si sono
succedute le premiazioni delle diverse attività realizzate dall’Associazione con le
scuole dal “Premio Like” a “Industriamoci
- Il valore della cultura tecnica e d’impresa - Crea il tuo slogan Bologna e Imola”,
da “Eureka! Funziona!” a “S. e T. - Scuola
e territorio” alla presenza del Presidente di
Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. Tra
i vari eventi in programma nella giornata
di martedì 6 anche il Print Buyers’ Forum
organizzato da Comunico Italiano, che in
Sala Opera ha messo a confronto le esperienze dei principali Print Buyer italiani
con gli esperti di tecnologia e il Seminario
sulle reti d’impresa nel comparto biomedicale organizzato da Assobiomedica e
RetImpresa, che è stato aperto dai saluti del
Presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio,
del presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, e dell’Assessore alle Attività
Produttive della Regione Emilia-Romagna,
Palma Costi. Infine, come da tradizione,
il momento conclusivo di Farete è stato
organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna. Nel corso
dell’evento Questione di coraggio, dopo
il saluto del Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, Enrica
Gentile, sono saliti sul palco per affrontare
il tema con gli occhi non solo dell’impresa,
ma anche dell’arte, dello sport e dell’associazionismo gli imprenditori Sergio Dompè, presidente della Dompé Farmaceutici,
e Massimiliano Magrini, Co-founder e
Managing Partner di United Ventures, l’architetto Mario Cucinella, fondatore della
Mario Cucinella Architects, e l’allenatore
del Bologna FC 1909, Roberto Donadoni.
Il saluto finale e la chiusura di Farete 2016
invece sono stati affidati al presidente di
Unindustria Bologna, Alberto Vacchi.
56 fare
PROGETTO SCULTURA E IMPRESA
La quinta edizione di Farete ha ospitato l’esposizione di una selezione di opere del progetto Scultura e Impresa nato nel 2011 e
ideato dallo scultore Michele D’Aniello.
L’arte per i veri valori
Il progetto Scultura e Impresa è stato ideato da D’Aniello per
dare un’identità visibile ai valori umani, esaltare la creatività e
le capacità imprenditoriali italiane attraverso le sue opere d’arte, rivestite con componenti industriali di alta qualità.
Questi materiali, che lo scultore sceglie accuratamente per il
loro aspetto estetico particolare, hanno sempre un significato
simbolico che, nella sua arte, richiama i valori umani (i ciucciotti, che riportano al valore dell’esistenza per amore di chi ci
ha voluto e ci accudisce, la mamma; la pasta, che rappresenta
l’importanza del nutrimento, nel senso che diventiamo ciò di cui
ci nutriamo; le molle d’acciaio che richiamano al concetto di resilienza, e così via). Per questa ragione, i componenti industriali,
disposti sulle sculture in modo ordinato e simmetrico, ricoprono
le opere in modo quasi naturale, come una pelle, e sembrano
rinascere a nuova vita, in una dimensione spirituale. I materiali
industriali sono concepiti per assolvere ad una funzione speci-
fica e pratica, e sono creati per seguire un loro destino naturale:
restare all’interno del mondo industriale fino al prodotto finito.
Molti dei prodotti realizzati con tanta dedizione, precisione
e difficoltà tecniche, diventano dei veri e propri capolavori di
tecnologia, ma spesso rimangono nascosti, senza che in molti
sappiano nemmeno della loro esistenza e funzione. D’Aniello
ha voluto cambiare il destino di questi prodotti mettendoli letteralmente ‘in mostra’: ha conosciuto la loro funzione e, con
un’operazione che solo un’artista può compiere, l’ha traslata in
metafora, attraverso le sue sculture contemporanee. Ecco che
i prodotti ‘fatti a regola d’arte’, rivestendo una scultura di grande dimensione, diventano essi stessi opera d’arte. Con questo
originale intervento artistico, D’Aniello dà voce ad oggetti silenziosi e nascosti e fa dire loro parole potenzianti, richiamando
continuamente l’attenzione ai valori umani per eccellenza. La
natura è la principale fonte di ispirazione da cui D’Aniello attinge per dare forma a queste sue grandi sculture, e ad essa è
dedicato uno dei tre temi della sua espressione artistica: il ciclo
delle “Piante con Seme”. “La natura ci insegna come vivere, è
dalla natura che impariamo a vivere con coraggio, perseveranza, pazienza e anche armonia”, evidenzia lo scultore.
“L’uomo afferma ‘Se vedo, credo’, la natura ci insegna che, se voglio vedere, devo credere, e devo farlo
prima che le cose avvengano, anzi, è il ‘credere prima’ che fa accadere le cose. Sì, perché se credo in
ciò che voglio realizzare, allora agisco, e se agisco,
dopo vedo. Ciò significa che, quando ‘coltiviamo’ i
valori, diventiamo ciò per cui esistiamo: creatori di
realtà. In altre parole possiamo dire che il successo
è ciò che noi facciamo accadere”, conclude Michele
D’Aniello.
fare 57
CURIOSITÀ
La campagna di comunicazione
L’immagine utilizzata per la campagna di comunicazione di Farete 2016 è stata scelta attraverso un contest lanciato tra gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. La foto vincitrice è stata realizzata da Sofia Campanini.
Spazio ai bambini
L’edizione 2016 di Farete ha aperto per la prima volta le porte anche ai bambini. Per i piccoli accompagnatori dei
visitatori e degli espositori di Farete, infatti, durante le due giornate, è stato messo a disposizione uno “Spazio
Gioco”, in cui i bambini dai 3 anni in su, affidati a educatori esperti della cooperativa sociale Società Dolce,
hanno potuto dedicarsi a numerose attività ludiche e creative.
Padiglioni profumati
I padiglioni 15 e 18 che hanno ospitato la due giorni delle imprese di Unindustria Bologna sono stati profumati
dalla fragranza “Confindustria Emilia”, l’essenza creata per Expo Milano 2015 dal laboratorio di cosmetica Angela
Laganà. Grazie ad alcuni grandi diffusori, infatti, i due padiglioni sono stati pervasi dal profumo che vuole ricreare
la vocazione industriale delle aziende del nostro territorio e che è stato distribuito gratuitamente in fialette ai
visitatori anche al banco accrediti.
BOLOGNA SCHOOL OF FOOD
School of Food (© Eikon srl) nasce nel 2014 con l’obiettivo di promuovere la cultura del cibo e l’utilizzo positivo dei social network
tra gli studenti degli Istituti Superiori. Durante la II edizione 2015/16
la 2C ITCS Salvemini di Casalecchio di Reno ha vinto il premio di
scrittura creativa per il miglior testo dedicato all’“alimentazione
sana ed equilibrata”. A Farete 2016 una rappresentanza della classe ha vestito i panni di reporter invitando i presenti a riflettere sul
tema dell’innovazione.
Uno slancio verso il futuro
Quali ingredienti non possono mancare in un processo d’innovazione? Quale contributo può dare un ragazzo/a come noi a tale
processo e quali le caratteristiche richieste? Quale ruolo giocano
i tanto osannati ma anche vituperati social network nell’innovazione, e quale impronta danno al mondo lavorativo al giorno d’oggi?
Queste le domande che abbiamo rivolto ai partecipanti di Farete
2016. Siamo partiti dall’ultima domanda relativa ai social, il nuovo modo di comunicare di noi giovani ma che, a nostro avviso,
richiede ancora uno sforzo di adeguamento delle generazioni pre-
58 fare
cedenti. Con grande sorpresa abbiamo invece constatato che un
60% degli intervistati ha sostenuto la loro validità in campo lavorativo per far conoscere l’azienda, per promuovere i prodotti, per
avere più visibilità e per ricevere valutazioni da clienti esistenti
e potenziali. Solo un 40% considera i social network una pratica
negativa, in quanto penalizzano il dialogo diretto tra le persone,
distraggono dalla realtà e soprattutto costituiscono una violazione continua della privacy. A quale dipendente piacerebbe essere
giudicato e valutato in base al proprio profilo Facebook?
In merito alle caratteristiche che i giovani, che saranno auspicabilmente i protagonisti del mondo del lavoro di domani, dovranno
avere, le qualità fondamentali sembrano essere grande volontà,
forte passione, elasticità e apertura al cambiamento. Non devono mancare spirito di sacrificio, umiltà e capacità di sognare
senza perdere di vista la realtà. E le conoscenze e la preparazione? È richiesta soprattutto la conoscenza delle lingue e una buona dose di curiosità. Tutti gli intervistati si sono trovati d’accordo
nel sostenere che oggi, in un villaggio globale, è fondamentale
essere disposti a viaggiare, essere aperti alle novità e ai cambiamenti. Il tutto unito a buone maniere, gentilezza e disponibilità ad
interagire con il prossimo. L’innovazione futura non può prescindere da un’attenzione sempre più rivolta alla tutela ambientale,
ecco quindi che in tale prospettiva gli ingredienti indispensabili
della ricetta dell’innovazione per il mondo imprenditoriale risultano essere: ecosostenibilità, internazionalizzazione (pensare oltre
i confini), digitalizzazione, etica, solidarietà e originalità. Difficile
stabilire per ogni voce la giusta proporzione: l’obiettivo è ottenere il mix ideale! Dopo avere ascoltato le varie opinioni da parte
degli addetti al lavoro, ora ci sentiamo pronti e motivati a cogliere
la sfida dell’innovazione una volta terminato il nostro percorso di
studio. Per info sul progetto: www.bolognaschooloffood.it
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stoccaggio e gestione del magazzino di capi appesi,
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assemblea
Rimettere il bene
comune al centro
di ogni impresa
di Giovanni Bucchi
C
os’hanno in comune un
economista, uno scienziato,
un sociologo e un vescovo?
Quale filo conduttore può
tenere insieme queste quattro figure apparentemente così distanti?
Lo si è capito bene all’Assemblea pubblica
di Unindustria Bologna, che si è svolta lo
scorso lunedì 5 settembre in occasione di
Farete al termine della relazione del presidente Alberto Vacchi. Sul palco allestito
nei padiglioni fieristici di via Michelino si
sono susseguiti l’economista Jean-Paul Fitoussi, docente di Economia alla SciencePo
di Parigi e alla Luiss di Roma, lo scienziato
Sergio Bertolucci, docente di Fisica e presidente della Commissione Grandi Rischi,
il sociologo Enrico Finzi, presidente di
AstraRicerche, e l’arcivescovo di Bologna
monsignor Matteo Maria Zuppi. Minimo
comune denominatore dei loro interventi,
la necessità di rimettere al centro di ogni
impresa umana (a partire dalle aziende
rappresentate da Unindustria) e di ogni
politica (da quella del Governo nazionale
alle istituzioni locali) il servizio al bene comune e l’investimento nel capitale umano
e sociale. “A cosa serve la crescita se non beneficia la maggioranza della popolazione?”
si è chiesto in apertura del suo intervento
Fitoussi. Seguitissimo da giornalisti e operatori, l’economista francese ha riservato alcune stoccate all’Unione europea partendo
da una considerazione sulla Brexit che sfata
certe ricostruzioni antieuropeiste. “Gli inglesi non hanno la moneta unica, non hanno Schengen, non hanno le regole del Patto
di stabilità. Eppure hanno detto no all’Europa. Si può capire questo mistero solo
andando a visitare l’Inghilterra, dove c’è
L’economista francese Jean-Paul Fitoussi
Londra, una città eccezionale e ricchissima,
e intorno a Londra molta povertà”. Insomma, “gli inglesi al referendum non hanno
risposto alla domanda sulla Brexit, hanno
detto no al loro governo”. “In Europa - ha
aggiunto - la disoccupazione è altissima, soprattutto tra i giovani. C’è il problema della
precarietà del lavoro, aumentata in maniera
enorme. Significa che non c’è più fiducia
fare 61
nel futuro, e quando non c’è più fiducia nel
futuro arrivano i partiti estremisti”. Questa
“perdita di fiducia nel sistema” secondo Fitoussi si respira anche in Italia. Ma di una
cosa il docente della Luiss è certo: “Le politiche di austerità dell’Europa hanno avuto come conseguenza la stagnazione, con
la recessione di alcuni Paesi con un crollo
enorme del Pil e l’aumento della disoccupazione”. Tuttavia, ha aggiunto, “non possiamo misurare un effetto ancora più pesante,
quello sul capitale umano, ridottosi sia per
la disoccupazione giovanile, sia per il fatto
che a causa di questa situazione i giovani
non imparano un mestiere, non si forma-
ma che accada questo”. Il grido d’allarme
dello scienziato è lanciato. L’innovazione
scientifica e tecnologica procede spedita,
per salvaguardare il capitale umano occorre
trovare validi accorgimenti. “L’open science, la condivisione di quel che facciamo,
rappresenta un valore inestimabile che ci
permette di progredire armonicamente e
dare alle società benefici generalizzati”. Un
esempio viene dal Cern di Ginevra, dove
- ha detto - “ci sono quattromila ricercatori che mettono insieme collaborazione”
e “dove possiamo lavorare insieme perché
non cerchiamo la verità con la V maiuscola”. Infine, secondo Bertolucci per analiz-
duttori di senso e non solo di beni e servizi”. Secondo il pensiero di Finzi, “attiene al
bisogno di noi umani avere una direzione,
non muoversi confusamente ma in maniera
frecciale”. A chiudere il cerchio ci ha pensato l’arcivescovo di Bologna monsignor
Zuppi, al debutto a Farete dopo la nomina
ricevuta da Papa Francesco. “Ho sempre
avuto una certa diffidenza per parole un po’
celebrative, come quando si fa riferimento
al modello emiliano. Ma guardandovi in
questi mesi, ascoltandovi molto, credo che
questo modello emiliano esista per davvero
e sia una bellissima storia, un grandissimo
orizzonte che ci dà a tutti una grande re-
Il fisico Sergio Bertolucci
Il sociologo Enrico Finzi
L’arcivescovo di Bologna mons. Matteo Maria Zuppi
no, non crescono”. C’è qualcuno però che
“con l’euro ci ha guadagnato”, ed è il caso
della Germania, nei confronti della quale
Francia e Italia dovrebbero alzare la voce.
“Serve un governo unico europeo più solido - ha concluso il docente - capace di definire politiche positive e non pensare soltanto a Patto di stabilità e Fiscal compact”.
Se la crescita va a beneficio di una percentuale troppo bassa della popolazione, significa che “la creazione di valore per pochi
non è più sostenibile”, parole con cui ha
esordito nel suo intervento lo scienziato
Bertolucci.
“Dobbiamo ancora capire come creare valore nel mondo, così da rispondere alle sfide dei cambiamenti epocali”. Un esempio?
L’avvento dell’industria 4.0, tema che ha tenuto banco nella due giorni di Farete. “Le
persone in genere sottovalutano la rapidità
con cui le tecnologie possono impattare
nella società. L’industria 4.0 - ha aggiunto
il docente di Fisica - è una magnifica convergenza tra la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la produzione di beni. Ma si
sottovaluta il fatto che genererà milioni di
disoccupati nel mondo, perché tanti lavori
scompariranno. Dobbiamo attrezzarci pri-
zare gli effetti dei cambiamenti sul capitale
umano e sociale, sarebbe il caso di “ridefinire gli indicatori. Il Pil - si è chiesto - è un
buon indicatore di felicità? Probabilmente
no. Bisogna sostituirlo con altri per misurare l’impatto nella società di quel che creiamo”. Stimolante e pungente, Enrico Finzi
nella sua analisi ha acceso i riflettori sulla
“crisi di senso” di una società contemporanea “diventata incomprensibile e illeggibile”, dove “l’accelerazione della storia provoca moltissime tendenze con esiti totalmente
contraddittori”.
Dall’invecchiamento della popolazione al
problema dell’immigrazione, il sociologo
ha fornito alcuni esempi prima di arrivare
al nocciolo del suo intervento, che ancora
una volta attiene al capitale umano: “La società ha bisogno di senso, e dentro la parola
senso ce ne stanno altre due come direzione
e significato. Un’organizzazione come Confindustria - ha detto - per tornare al centro
della scena non deve solo rappresentare gli
interessi della sua categoria, ma anche venire percepita come espressione di interessi generali come il bene comune. C’è una
necessità assoluta di recuperare in termini
di consenso collettivo la funzione di pro-
sponsabilità”. In particolare, l’arcivescovo
ha ricordato - riallacciandosi al titolo della
manifestazione - che “senza rete non c’è futuro” e fare rete significa anche “avere una
visione e una strategia che ci consentono
di stare dalla parte giusta, di andare oltre
gli ostacoli, di difendere le persone più deboli. E questo alla fine ci porterà gli effetti
desiderati”. “Non possiamo rispondere alle
nuove domande con gli atteggiamenti di
sempre, servono umiltà e perseveranza nel
cambiamento”, ha aggiunto. Poi, citando
l’enciclica Laudato Sii di Papa Francesco,
ha sottolineato come “abbiamo troppi mezzi per scarsi e rachitici fini.
Su questo credo che abbia ragione il presidente Vacchi nel dire che vogliamo essere protagonisti ma senza protagonismi”.
Nell’evidenziare come “senza Europa non
possiamo avere un futuro” e come “dobbiamo uscire da certi individualismi”, monsignor Zuppi ha spiegato che “la vocazione
dell’imprenditore, un nobile lavoro, consiste nel lasciarsi interrogare da un significato più ampio della vita e non rinchiudersi
negli orizzonti piccoli. In fin dei conti, la
vocazione di un imprenditore è servire il
bene comune”.
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assemblea
“È nostro dovere
cercare una nuova
via emiliana”
di Alberto Vacchi
Pubblichiamo alcuni passaggi della relazione presentata durante l’Assemblea Generale 2016.
Gli imprenditori
La realtà che conserva vince sempre sulle
intenzioni di innovazione, sviluppo e crescita, se non si identificano le leve corrette con cui far forza. Non basta disporre di
energia, bisogna indirizzarla per generare
flussi virtuosi. Se si vuole rilanciare la vitalità del “sistema impresa”, per tornare a
crescere, la strada è obbligata: bisogna privilegiare la dinamica di filiera ed incentivare i comportamenti delle imprese a starci
dentro, superando individualismi, anche
ricchi di valori, che la globalizzazione non
vede. Proprio così organizzati i più piccoli,
che sono spesso i più bravi, potranno salvare la loro identità. Nella futura Confindustria Emilia l’organizzazione sarà per filiere,
e tra 9 mesi porteremo alla prima assemblea
unita un programma dettagliato di lavoro,
con lo spirito di voler scrivere una nuova
pagina della politica industriale del Paese, e
lo faremo da una posizione di assoluto vantaggio per le dimensioni che Confindustria
Emilia avrà, per la qualità delle nostre imprese, che da sempre sono state etichettate
come le imprese del fare, e del fare bene.
L’innovazione
La nuova imprenditorialità innovativa va
considerata una risorsa strategica, che segnerà la differenza nel prossimo futuro.
Si moltiplicano gli strumenti dedicati alle
start up, si diffondono corsi di imprenditorialità e si parla sempre più di “economia
imprenditoriale” per descrivere un sistema
nel quale nuovi soggetti, con ben definite
caratteristiche, entrano sui mercati grazie ai
nuovi spazi che l’essere detentori di innovazioni può generare. In questo dinamico
scenario globale l’economia italiana è ancora intrappolata in una condizione di bassa
crescita e scarsa innovazione (nel senso più
ampio del termine), come risultato di inefficienze che si sono stratificate, accumulando uno dietro l’altro molti anni di stasi
degli investimenti industriali, di cattivo uso
della spesa pubblica, di cattivo uso degli
incentivi nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno. E noi tutti ci sforziamo di capire
perché cresciamo meno! Ed alla crisi del
“vecchio” è emerso un ulteriore problema
sul quale interrogarsi: perché una così bassa
natalità di nuova imprenditorialità innovativa? Anche la questione della specializzazione settoriale va letta in chiave non tradizionale. Le opportunità di impiego delle
nuove tecnologie sono in realtà ampie anche nei settori tradizionali, anzi ne diventano l’acceleratore per rientrare in corsa,
soddisfacendo l’evoluzione della domanda,
specchio di ciò che i mercati richiedono.
Iniezioni di nuove tecnologie su prodotti
dalla reputazione straordinaria, nuove forme organizzative con nuove relazioni basate sul vantaggio reciproco e ripartito equamente potrebbero darci effetti straordinari:
anche durante la crisi, in un Paese dalle
strutture pubbliche per lo più inefficienti,
siamo comunque ancora qui a parlarne da
posizioni di forza che l’economia globale ci
riconosce. Come bravi che si sono temporaneamente distratti! Reputazione, innovazione ed organizzazione ci porteranno fuori
dalle secche, ma dobbiamo crederci, ci deve
credere la società, ci deve credere la politica. Dunque: Serve un sistema formativo
che trasmetta spirito creativo e innovativo
oltre che competenze elevate. I metodi di
insegnamento sono quindi un aspetto da
curare per facilitare la diffusione di uno
spirito imprenditoriale tra le giovani gene-
fare 65
razioni. Non basta l’orientamento, parlare
di cultura tecnica, è necessario agire alla
fonte del sistema formativo, sulle modalità con cui si insegna ai ragazzi, restituendo spazio al merito. Recuperando l’idea di
un Paese dove chi è più bravo, più serio,
più impegnato, avrà migliori possibilità di
crescita ed affermazione personale. Il tutto
senza far perdere in questa competizione
la solidarietà per gli altri, la capacità di far
squadra, i valori di una società inclusiva ed
ospitale, ma giusta con chi condivide le regole, specchio della nostra cultura, ormai
arricchita da tante esperienze diverse, che
ci hanno resi più adatti al mondo globale,
ma che anche noi abbiamo permeato con i
nostri modi di essere, di creare, progettare
e produrre.
Primo closing Barcamper Ventures
In questo scenario articolato, gli industriali
bolognesi ci hanno messo del loro, portando a termine (come annunciato lo scorso
settembre) il progetto di Fondo di Venture
Capital Nazionale, Barcamper Ventures,
che avrà una base operativa nella nostra
città. Abbiamo investito risorse importanti,
e i colleghi del Consiglio Direttivo si sono
impegnati in prima persona per assicurare
uno spazio alla imprenditorialità innovativa. Ci auguriamo che nei prossimi anni
centinaia di nuove realtà si consolidino nel
nostro territorio contribuendo a generare
nuove forze imprenditoriali. Siamo consapevoli della dimensione comunque limitata
del nostro sforzo e del gigante che stiamo
fronteggiando, non c’è rischio di essere
velleitari da parte nostra, che abbiamo scelto di essere più grandi, ancor più diversi,
alleandoci con realtà associative già ricche
dei propri successi, di Province industriali
virtuose, ma non per questo soddisfatte e
certe del futuro. Parlare di innovazione non
basta, è necessario anche adoperarsi concretamente per coltivarla. Il nostro impegno,
unito a quello delle altre territoriali, è e sarà
a beneficio di tutta l’area emiliana.
Bologna
Da pochi mesi si è insediata la nuova giunta sotto la guida riconfermata del Sindaco
Merola. Bologna merita per i prossimi cinque anni un’azione puntuale e precisa che
dimostri come il nostro sistema sia capace di progettare e dare esecuzione pratica
al futuro del territorio metropolitano in
66 fare
modo integrato e coeso. Siamo stati tra i
primi a dar vita alle unioni dei comuni,
dobbiamo proseguire con forza nella richiesta di razionalizzazione della macchina
pubblica; distinguendo bene i compiti (di
coordinamento e indirizzo) dell’istituzione
metropolitana da quelli di gestione delle realtà territoriali, ma anche arrivando a una
sostanziale semplificazione degli strumenti
di pianificazione e di regolazione amministrativa. In questo senso, oltre al Piano per
la mobilità e al Piano strutturale metropolitano, è urgente una reale omogeneizzazione
delle regole urbanistiche, delle tariffe e degli standard di servizio su tutto il territorio.
Ripartiamo dalla bellezza
Quest’anno, sul tema dell’attrazione abbiamo lanciato l’iniziativa Ripartiamo dalla
Bellezza. Partendo dalla disponibilità, nel
nostro territorio, di un elevato numero di
edifici di natura industriale, a gennaio di
quest’anno sono stati individuati con una
giuria di esperti due capannoni in disuso:
l’ex cartiera di Marzabotto e Villa Zarri.
Abbiamo lanciato un concorso internazionale di idee che per il primo immobile
si è concluso da pochi giorni e che per il
secondo si concluderà nei primi mesi del
2017. Si sono candidati 1.522 progetti,
per altrettanti team con il coinvolgimento
complessivo di 3.372 progettisti distribuiti
in 94 Paesi diversi. I lavori saranno consegnati alle imprese proprietarie degli immobili e diventeranno la base per una successiva eventuale attività di riqualificazione,
attività nella quale Unindustria, attraverso
le proprie competenze tecniche e professionali, affiancherà le aziende, supportandole
anche nella ricerca di partner e finanziatori.
Innovazione digitale – Mercato del lavoro
La rivoluzione di internet e della robotica
si sta rivelando come una rivoluzione culturale che sostituisce al mondo produttivo vecchio, fatto di braccia, un mondo in
cui tecnologia, innovazione ed intelligenza
artificiale sono il primo ingrediente per il
successo. Tutto questo avrà riflessi diretti sul modo di fare impresa. Recenti studi
quantificano in milioni i posti di lavoro che
si perderanno complessivamente nei prossimi 10 anni, sostituiti da robot e intelligenza artificiale. È nostro dovere cercare una
sintesi, una nuova via emiliana, che sappia
coniugare, con l’apporto di tutti, la neces-
sità di digitalizzare per restare competitivi
e la tutela delle persone, delle abilità, delle
braccia che sono solo strumenti dei cervelli che le muovono. Credo sia il tempo di
avviare, anche insieme alle organizzazioni
sindacali, alla curia di Bologna nella via
della Chiesa riformata di Papa Francesco,
un confronto sui temi dell’integrazione e
della qualità del lavoro per evitare che altri
si sostituiscano a noi, e che ci portino in derive che nulla hanno a che vedere con il fare
impresa e creare lavoro. Le nostre imprese
con la loro efficienza, spesso pari e talvolta
superiore agli standard tedeschi, formano
i pilastri che sorreggono la società. Il ruolo delle organizzazioni sindacali in questo
sarà cruciale anche nei prossimi anni. Non
credo alla crisi dei corpi intermedi, dipende
dalle persone che sono chiamate a condurli e da come sapranno interpretare il loro
ruolo, certamente diverso dal passato, ma
non certo sostituibile. Il punto è che questo quadro manifatturiero ha bisogno di un
ruolo centrale nella società, di un ruolo diverso da quel che oggi gli viene offerto, ha
bisogno di fiducia piena.
fare 67
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innovazione
Quattordici storie di spin off e startup innovative frutto della collaborazione
tra Unindustria e Università di Bologna protagoniste sul palco di Farete
Imprese del futuro
il valore delle idee
di GB
D
al piccolo server per archiviare dati all’integratore
di materie prime capace
di modulare il microbiota
intestinale causa di dolorose infiammazioni.
Dalle sorgenti laser applicate alla lavorazione dei componenti meccanici al reagente
chimico che riduce i tempi diagnostici in
oncologia, passando per il dispositivo che
agisce sull’attività cerebrale per ridurre le
dipendenze, fino ai sistemi per conoscere il
comportamento dei dipendenti.
Sono solo alcune delle idee illustrate dagli
“startupper” al convegno “Spin Off e Startup innovative: dalla ricerca al mercato”
andato in scena nel pomeriggio di lunedì
5 settembre a Farete e dedicato ai risultati
della collaborazione tra Unindustria Bologna e l’Università di Bologna. Dodici le
startup che in soli 4 minuti a testa hanno
presentato le proprie attività; si tratta di realtà (alcune già costituite) già ospiti di AlmaCube, l’incubatore di imprese dell’Associazione degli industriali e dell’Alma Mater.
“AlmaCube è il veicolo con cui lanciamo
nuove imprese”, ha affermato in apertura di
convegno Tiziana Ferrari, direttore generale di Unindustria Bologna.
“Crediamo nelle startup e nell’imprenditorialità innovativa, non solo a parole ma con
i fatti se è vero che nei prossimi 10 anni il
tessuto industriale e produttivo del nostro
territorio sarà costituito sempre di più da
realtà come queste”.
Dal canto suo Rosa Grimaldi, delegata
Tiziana Ferrari, direttore generale di Unindustria Bologna
all’imprenditorialità dell’Università di Bologna dal nuovo rettore Francesco Ubertini, ha spiegato come “per la prima volta
l’Ateneo ha avviato una strategia di supporto all’imprenditorialità fondata su quattro
pilastri”.
Il primo è “l’attività di individuazione e
scouting di nuove idee imprenditoriali”, seguito dal “focus e analisi sulla pre-incubazione, per capire se le idee individuate sono
trasformabili in progetti di impresa”. Quindi “l’incubatore vero e proprio, AlmaCube,
dove arrivano le idee che hanno superato la
fase di pre-selezione e possono accedere ai
servizi per trasformarsi in impresa”, infine -
quarto pilastro - “la necessità di coltivare le
relazioni con la comunità esterna e l’ecosistema, affinché i progetti di impresa che alimentiamo trovino poi un contesto fertile”.
Prima di passare in rassegna le 12 startup,
il giornalista Simone Arminio, moderatore del pomeriggio, ha chiamato sul palco
di Farete due imprese nate da AlmaCube:
Alma Automotive e Miamed.
La prima, illustrata da Nicolò Cavina, è
uno spin-off universitario trasformatosi in
una srl che nel 2015 ha fatturato 1,9 milioni di euro (con il 20% investito in ricerca e sviluppo), con 5 nuove assunzioni
nel 2016 che hanno portato la squadra a
fare 69
Rosa Grimaldi, delegata all’imprenditorialità dell’Università di Bologna
15 dipendenti più 4 collaboratori. Settore
di riferimento, quello dell’automotive, ispirato direttamente alla Motor Valley emiliano-romagnola.
“Abbiamo creato un’impresa a partire dalla
nostra passione per i motori”, ha detto Cavina nello spiegare le attività dell’azienda,
apertasi negli ultimi tempi anche all’internet of things. È toccato invece a Giuseppe Conti, dirigente dell’Università di Bologna, raccontare qualcosa a proposito di
Miamed, una società nata 12 anni fa per
dare una risposta a una malattia rara come
il disordine CDKL5 che colpisce le bambine nei primi mesi di vita provocando gravi
disturbi neurologici progressivi.
Dal primo gruppo di ricerca guidato dalla prof.ssa Elisabetta Ciani, si è riusciti a
trovare la chiave per agganciare la proteina CLDKL5 che gli organismi colpiti da
quel disordine non riescono a produrre.
Nel 2014 è arrivato l’accordo tra Ateneo e
una startup americana, il brevetto internazionale fino all’acquisizione da parte di una
società statunitense quotata al Nasdaq, la
Amicus Therapeutics.
Dopo le due startup diventate imprese, è
stata la volta delle idee che stanno compiendo il grande passo.
Dodici le storie raccontate: Stem Sel (tecnologie innovative per il controllo di qualità), Nextema (sviluppo e utilizzo di sorgen-
70 fare
Alessandro Grandi, presidente di AlmaCube
ti laser nella lavorazione dei componenti
meccanici), Wellmicro (analisi e cura della
disbiosi intestinale), Targeting Gut Disease (integratore contro le infiammazioni
intestinali croniche), m-Health (strumenti
a supporto della pratica clinica fuori dal
contesto ospedaliero), Cubbit (piccolo server che collega hard disk esterni con router
trasformandoli in spazio cloud), NextIs4Us
(barman robotico), Unveil Consulting
(metodi scientifici per conoscere il comportamento delle risorse umane aziendali),
Tuenda (prodotti per il settore medicale),
Newrosparks (dispositivo contro le dipendenze), MindIt (software di supporto alle
decisioni aziendali, per modulare dati e valutare soluzioni), Oncology and Cytogenetic Products (reagente chimico che riduce
tempi diagnostici in oncologia). “Vogliamo
dare risposte efficaci alla bassa crescita del
sistema, alla modesta mobilità sociale ed
economica delle nuove generazioni.
Il nostro impegno è volto a favorire il passaggio dalla ricerca universitaria all’impresa
che risponde a bisogni fondamentali. Per
farlo dovremo essere più bravi nello scouting, più efficaci nello stimolare e sostenere
l’imprenditorialità dei nostri studenti, più
decisi ad avvicinare ancora di più le nostre
startup alle imprese già costituite”, ha concluso il presidente di AlmaCube, Alessandro Grandi.
Sopra: Nicolò Cavina, di Alma Automotive
Sotto: Giuseppe Conti, dirigente dell’Università
di Bologna
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Barcamper Ventures
al via con un primo
closing da 30 milioni
di Marianna Saguatti
U
Un impegno complessivo
pari a 30 milioni di euro
raccolti da investitori qualificati per supportare l’innovazione e le startup. È
un primo importante traguardo il closing
raggiunto da Barcamper Ventures, il fondo
comune di investimento istituito da Primomiglio SGR con l’obiettivo di investire nelle
più promettenti tra le startup tecnologiche
ad alto potenziale, a cui anche Unindustria
Bologna ha dedicato importanti risorse,
affiancata da Fondo Italiano d’Investimento, Banca Sella Holding Spa, Società Reale
Mutua di Assicurazioni e Fondazione Puglia. “Da oggi Barcamper Ventures è operativo, a caccia di investimenti in startup
tecnologiche ad alto impatto in fase di sviluppo iniziale. Il primo closing ci permette
a questo punto di iniziare ad impiegare la
somma accumulata. Il nostro obiettivo di
raccolta è di 50 milioni di euro entro i prossimi dodici mesi”, ha annunciato Gianluca
Dettori, presidente di Primomiglio, nella
conferenza stampa che si è tenuta nell’ambito di Farete 2016 lo scorso 5 settembre.
“La partnership con Unindustria Bologna,
condivisa con i nostri investitori, ha come
obiettivo quello di innestare un pilastro di
innovazione in una città dotata di enormi
potenzialità sul tema delle startup. Abbiamo cercato fortemente questa relazione e
pensiamo che tutto il bacino della regione
sia ricco di startup e di un tessuto industriale in grado di potenziarle”, ha aggiunto Dettori. “I quattro milioni di euro che
abbiamo investito nell’iniziativa rappresentano per noi uno sforzo importante, ma
necessario per avviare un
percorso che porti ad interagire l’innovazione tecnologica e l’industria tradizionale. L’Associazione crede
molto in questo progetto,
che avrà una base operativa
nella nostra città, e che con
la nascita di Confindustria
Emilia coinvolgerà anche i
territori di Modena e Ferrara. Ci auguriamo che nei
prossimi anni centinaia
di nuove realtà si consoGianluca Dettori, presidente di Primomiglio
lidino nel nostro territorio contribuendo a generare nuove forze
per cui il fondo lancerà due programmi
imprenditoriali.”, ha commentato Alberto
all’anno, e seed, in startup che hanno già
Vacchi, presidente di Unindustria Bologna.
iniziato la propria attività commerciale e
Il programma di scouting e accelerazione
sono alla ricerca di investimenti fino ad un
Barcamper per il fondo Barcamper Venmilione di euro. La prima call di Barcamtures - alla cui regia Dettori è affiancato
per Ventures si è aperta lo scorso 7 settemda Franco Gonella e Antonio Concolino
bre. Il primo percorso di accelerazione si
- continuerà ad essere sviluppato e gestito
svolgerà a Bologna: a partire da novembre
dal team di dpixel, advisor del fondo venle realtà prescelte in fase di scouting saranture, recentemente rafforzata dall’ingresso
no coinvolte in tre mesi intensivi di lavoro
di Claudia Gottero, nuovo presidente della
su business plan, piani operativi, funding e
società. L’ambizione della piattaforma, che
validazione dei modelli di business, per remira a coniugare il mondo della finanza,
alizzare concretamente e professionalmente
quello dell’industria e il territorio nel camidee progettuali volte all’avvio di startup
po dell’innovazione tecnologica e digitale,
innovative. L’acceleratore si propone infatti
è quella di finanziare, nei prossimi cinque
di diventare il partner per tutti coloro che
anni, 200 investimenti tra i team imprendioperano nel settore digitale in Italia, con
toriali più promettenti del panorama delle
l’obiettivo di rendere il nostro Paese sempre
startup, riservando un particolare interesse
più competitivo. Perché, come ha sottolinead alcuni settori emergenti quali intelligenato il presidente di Unindustria Bologna,
za artificiale, industria 4.0, robotica appli“Parlare di innovazione non basta, è necescata e stampa 3D, e concentrandosi su due
sario anche adoperarsi concretamente per
coltivarla”.
tipologie di investimento: di accelerazione,
fare 73
formazione
Farete Scuola
riflettori accesi
sulla cultura
di MS
È
stata una mattinata di premiazioni a compimento di
un percorso lungo un intero
anno scolastico, ma anche un
momento costruttivo e utile per riflettere su ciò che è stato fatto e
sui nuovi obiettivi da raggiungere, Farete
Scuola, lo spazio dedicato alle iniziative di
Unindustria Bologna per la scuola e la promozione della cultura tecnica che lo scorso
6 settembre ha riunito, nell’ambito di Farete, una folta schiera di ragazzi, genitori,
docenti e imprenditori. Sono complessivamente quasi 600, infatti, gli studenti che
nel corso dell’anno scolastico 2015/2016
hanno preso parte ad “Eureka! Funziona”,
realizzando dei giocattoli a tema “Automazione”, a “S. e T. - Scuola e Territorio”,
sperimentando un’integrazione del tempo
scuola e costruendo dei piccoli robot, e a
“Industriamoci”, vivendo un’esperienza di
gemellaggio con un’azienda. Sul palco con
loro, gli studenti degli istituti tecnici che
hanno partecipato al progetto di alternanza
scuola-lavoro. Dopo il saluto introduttivo
di Sandra Samoggia, consigliere delegato a
formazione e università di Unindustria Bologna, i ragazzi hanno assunto il controllo
della situazione: la travolgente conduzione degli speaker di Radio Immaginaria,
l’unica radio di adolescenti in Europa, ha
accompagnato la visione dei “diari di bordo” e l’esposizione degli slogan ideati dagli
studenti di Industriamoci, mentre al corner
di Farete Scuola procedevano le votazioni
per le altre iniziative. A premiare i primi
classificati, Alberto Vacchi, presidente di
74 fare
Unindustria Bologna: “Oggi ho qui, davanti ai miei occhi, il futuro. L’Associazione intende creare i presupposti per guardare
avanti e promuovere le grandi opportunità
che il territorio può offrire, e i giovani sono
la nostra unica vera speranza. È quindi opportuno coinvolgerli già da questa fascia di
età, affinché comprendano cos’è il mondo
industriale e conoscano la realtà che li circonda. È proprio in questa direzione che
Unindustria Bologna si sta impegnando”,
ha concluso il presidente, che i ragazzi di
Radio Immaginaria hanno poi congedato
‘battendo un cinque’. “Questa è la scuola
che vogliamo”, ha confermato Giovanni Schiavone, direttore Ufficio Scolastico
Regionale per l’Emilia-Romagna, ambito
territoriale di Bologna. “L’amministrazione
c’è: crediamo profondamente nell’iniziativa, che riteniamo molto importante per
i nostri giovani. A loro auguro un ottimo
anno scolastico, e invito dirigenti e docenti
a credere in questa esperienza, che gli studenti affrontano con gioia e creatività. La
scuola deve essere il luogo delle emozioni e
del saper fare”. “L’alternanza scuola-lavoro
apre la strada a molti possibili sviluppi”, ha
aggiunto Roberta Fantinato, dirigente scolastico dell’IIS Belluzzi Fioravanti. “Basti
ragionare sul fatto che i nostri ragazzi dovranno essere preparati a gestire tecnologie
che oggi ancora non esistono. L’iniziativa
è quindi utile dal punto di vista educativo per ripensare il programma e il modo
di stare in classe, dal momento che il sapere e il saper fare devono essere connessi, ed è uno strumento di equità: offre a
studenti con possibilità differenti le stesse
opportunità di conoscere e farsi conoscere
durante le esperienze in azienda”. “Il progetto di alternanza è appena nato ed è in
fase di sviluppo, va quindi portato avanti
e migliorato con costanza: i ragazzi sono
I vincitori
Premio Like
II B della scuola secondaria di primo grado “Rodari” di San Lazzaro di Savena
Industriamoci Imola
II C scuole paritarie “San Giovanni in Bosco” con lo slogan “Operazione futuro,
sviluppiamo la tecnologia”
Industriamoci Bologna
II A scuola secondaria di primo grado “Giuseppe Ungaretti”, Bentivoglio, con lo
slogan “Cultura tecnica, cultura che illumina la strada”
Eureka! Funziona!
V A scuola primaria di primo grado “Collodi”, Calderara di Reno, gruppo “Elettro”
Progetto S.e.T.
I A scuola secondaria di primo grado “Cristoforo Colombo”, San Giorgio di Piano,
gruppo “The computer club”
tanti e l’organizzazione, di conseguenza, richiede impegno e sinergia tra le parti”, ha
puntualizzato Floriano Fabbretti, docente
dell’IIS Aldini Valeriani. L’attenzione che
Unindustria Bologna riserva al mondo della formazione mira, del resto, alla creazione
di un modello virtuoso che possa evolversi
e migliorarsi nel tempo.
fare 75
Le spese mediche sono una nota stonata?
DA NOI È TUTTA UN’ALTRA MUSICA!
COSÌ DIVERSA DA UNA POLIZZA SANITARIA
Per informazioni su Convenzione Unindustria:
Ufficio Adesioni e Comunicazione CAMPA – Dr.ssa Giusy De Vitis
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La convenzione CAMPA-UNINDUSTRIA prevede delle agevolazioni per i Soci di Unindustria Bologna
che scelgono CAMPA per la tutela dalle spese mediche sia per la prevenzione, le spese
odontoiatriche e anche per il parto, i ricoveri e gli interventi chirurgici.
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copertura che tuteli la propria famiglia, sia per gli imprenditori che scelgono di tutelare i dipendenti
della loro azienda.
La scelta di una Mutua Sanitaria Integrativa come CAMPA permette di avvantaggiarsi delle
peculiarità che la contraddistinguono rispetto ad una assicurazione, riepilogate nella tabella che
segue.
Sconto del 20% sul contributo relativo ai primi 12 mesi di iscrizione;


abbuono totale della quota di iscrizione (di €60,00 per ciascun famigliare);
periodo di carenza assistenziale ridotto da tre a due mesi.
PER LE ISCRIZIONI EFFETTUATE ENTRO IL 31/12/16 IN SEGUITO AI CONTATTI PRESI NEL CORSO DEL
FARETE LA CARENZA ASSISTENZIALE SARÀ RIDOTTA AD UN MESE.
Sono disponibili 3 diversi livelli di protezione con importi e prestazioni crescenti:
Piano Turchese €120,00
Piano Corallo
€350,00
Piano Topazio €550,00
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FARETE LA CARENZA ASSISTENZIALE ORDINARIA DI UN MESE SARÀ ELIMINATA, CON INIZIO
DECORRENZA IMMEDIATA.
fare 77
giovani
Farete…Scintille
fa brillare il talento
dei ragazzi
S
pesso è all’interno delle nostre
scuole che si celano giovani
talenti che aspettano solo di
brillare. A volte eccellono nella musica, altre volte nel teatro, ma tanti di loro amano scrivere e quotidianamente mettono nero su bianco ciò che
sentono, vedono, immaginano… È da questa consapevolezza che è nato il Concorso
Letterario “Scintille di Minerva”, progetto
di Roberto Mugavero, editore di Minerva,
e sostenuto da Unindustria Bologna, che ha
concluso la sua prima edizione con una due
giorni tenutasi a Bologna il 4 e 5 settembre
scorsi. Le celebrazioni della finale hanno
avuto inizio domenica 4 settembre al Grand
Hotel Majestic Già Baglioni di Bologna e
si sono concluse il giorno successivo all’interno di Farete, la due giorni delle imprese promossa e organizzata da Unindustria
Bologna: vincitore di questa prima edizione
per le scuole italiane è il manoscritto Del
perché gli studenti odiano la scuola scritto da
Flora Saki Giordani, di soli vent’anni, del
Liceo “Laura Bassi” di Bologna. La giovane
studentessa è stata premiata dall’imprenditore Alessandro Benetton e dallo scrittore
Francesco Vidotto, presidente della Giuria
d’Autorità (composta da Giacomo Battara,
Fabrizio Binacchi, Vito Cioce, Italo Cucci,
Massimiliano Dona, Gian Maria Fara, Paolo Pirovano, Roberto Riccardi, Paola Vinciguerra, Romano Montroni), alla presenza
del presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. Questa la motivazione: “È un
romanzo svelto e incalzante. Le parole sono
acute e precise. Ritraggono le emozioni con
attenzione ai particolari mai banali, descritti in maniera frizzante. È una storia figlia
del proprio tempo che racconta, anche in
78 fare
maniera introspettiva, le vicende
che attraversano l’anima e la mente
di una ragazza delle superiori. […]
Piacevole anche la conclusione che
dice del battito irregolare del cuore
della protagonista, come a intendere che la magia sta lì dove abita l’imperfezione”. All’unanimità
della Giuria, sono stati premiati ex
aequo con il secondo posto Scintille, una raccolta di racconti in cui
protagoniste sono le donne, della
diciottenne Noemi Zuccato dell’Istituto “Stringher” di Udine, e il
romanzo di fantascienza Rising di
Davide Lamandini e Filippo PaAlessandro Benetton e Francesco Vidotto premiano Flora Saki
ris, studenti di 15 anni del Liceo Giordani, vincitrice per le scuole italiane
“Minghetti” di Bologna. Vincitrice
fano, Maria Chiara Morselli e Giacomo
per gli Istituti italiani all’estero è la
Tamburini, bravissimi lettori delle scuole di
giovanissima Marta Palai della Scuola Euteatro di Bologna, guidati dalla voce esperropea “Lux II Mamer” di Luxembourg, con
ta dell’attore Saverio Mazzoni. Insomma, i
il manoscritto Compito per le vacanze. Per
nostri giovani spesso hanno solo bisogno di
tutti loro, come premio, la pubblicazione
qualcuno che li sostenga e li aiuti a farsi coin versione cartacea e in eBook del manonoscere. Ed è questa la missione di “Scintilscritto all’interno della collana “Scintille”
le”: farli brillare! Appuntamento quindi alla
della casa editrice Minerva e un bancale di
finale della prossima edizione, attualmente
carta da fotocopie per la scuola della vinciin corso, mentre le iscrizioni alla terza si
trice italiana. L’evento è stato pensato per
apriranno a ottobre.
dare spazio al talento dei nostri ragazzi, non
solo nel campo della scrittura, ma anche
in quello della recitazione e della musica.
Ospiti della due giorni sono stati anche i
ragazzi dell’Orchestra Senzaspine del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e il
giovane pianista Emanuele Fasano, che si
è fatto conoscere grazie a una performance
improvvisata alla stazione di Milano, ripresa e poi diffusa sul web ottenendo milioni
di visualizzazioni. Le letture dei manoscritti, invece, sono state affidate a Nella Cali-
Marta Palai vincitrice del concorso Scintille
per gli istituti italiani all’estero
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RESEARCH
I T A L Y
Teen Parade
un primo passo
verso il futuro
giovani
a cura di Radioimmaginaria
L’
argomento lavoro a
noi adolescenti non
interessa. Lo sapevamo prima di Teen
Parade e lo sappiamo
anche adesso che Teen
Parade è finita. Ma non per questo è stata
mai messa in discussione questa scelta che
abbiamo fatto con convinzione.
Si deve parlare di lavoro alla nostra età e
se lo si fa trasformando questa occasione
in una festa, allora l’attenzione dei ragazzi
arriva. Teen Parade, Il lavoro spiegato dagli adolescenti (e sottolineiamo DAGLI),
evento organizzato da Radioimmaginaria il
10 e l’11 settembre scorso a Castel Guelfo
di Bologna è stato un successo. Unindustria
Bologna ci ha dato fiducia e ci ha supportato, cominciando insieme a noi il dialogo
fondamentale tra due generazioni lontane,
quella di chi lavora e di chi lavorerà. Insieme a Unindustria ci hanno creduto anche
Ministero del Lavoro e Commissione Europea. Teen Parade è stato un grande atto di
fiducia da parte di tutti: da parte di chi ha
collaborato, di chi è venuto e di chiunque
abbia voluto agevolare questa scommessa.
Ci siamo tutti mossi verso l’obiettivo comune: il futuro. Certo, non abbiamo cambiato il mondo, ma abbiamo iniziato: a
Teen Parade si è parlato di lavoro, si è visto
molto di come potrebbe essere il lavoro che
verrà e, soprattutto, si è lavorato!
È bastato vedere i ragazzi della nostra età
incuriosirsi per seguire uno dei contest
proposti dalle tante aziende innovative presenti, per credere che è proprio di questo
che abbiamo bisogno: fare pratica, toccare
con mano. La piazza di Castel Guelfo di
Bologna, il piccolo borgo dove è nata Ra-
80 fare
dioimmaginaria nel 2012, è stata animata
da Teen Parade e dal suo flusso di visitatori
per due giorni. In una festa come si deve
la musica non può mancare, quindi c’erano
ben due palchi: il main stage, su cui nel corso delle due serate si sono esibiti cantanti e
artisti di calibro internazionale, e il second
stage, dove band provenienti da tutta Italia
hanno suonato durante il giorno.
Non sono mancati né l’area ristorazione né
l’area sport, dove ci si poteva fare male in
tantissimi modi diversi. Presenti anche la
Federazione Italiana Scherma con le sue dimostrazioni di sciabola, fioretto e spada per
gli appassionati di infilzaggio, il campo di
Street Soccer con veri giocatori, e lo skate
park per i campioni di ginocchia sbuccia-
te. Per chi preferiva restare con i piedi per
terra e vedere i robot volare, all’interno del
Dronodromo gareggiavano i droni di ItalDrone, mentre per i più tradizionalisti al
Palazzetto si sono svolti tornei di basket e
pallavolo.
Per rilassarsi un attimo la Biblio, la nostra
biblioteca all’aria aperta, con poltrone e
sofà sistemati sotto agli alberi, ha rappresentato un rifugio perfetto. Proprio lì alcuni ragazzi, insieme all’avvocato Lazzarina
Viscio, Francesca Cheyenne, Paolo Picchio
e la senatrice Elena Ferrara hanno messo in
piedi un vero e proprio processo al bullo.
Ma il luogo principale di Teen Parade era il
Case Cube Village, situato nel parco al centro della piazza: un piccolo villaggio fatto
di case cubes, quadrati di legno verniciati di
grigio e di rosso che rappresentavano garage, l’unità di misura della nascita di nuove
idee.
Ogni case cube ospitava un’impresa diversa
(in totale sedici) che organizzava laboratori
ed esperienze coinvolgenti per tutti i visitatori sotto i 20 anni: Biostile, ad esempio,
ha fatto toccare con mano ai ragazzi cos’è
un vero pannello solare, Smemoranda dava
la possibilità di assistere al processo di creazione di una Smemo ancora tutta da inventare, AVIS metteva in scena situazioni di
emergenza in cui lo spettatore doveva cercare di improvvisare un primo soccorso...
E poi ancora Blackfin, che faceva disegnare
nuove paia di occhiali, Sacmi, WASP, Casa
del Welfare, l’Unione Europea, The Dub,
c’erano tantissime aziende. E soprattutto,
in ogni case cube, c’erano occhi interessati.
Ragazzi e ragazze di tutte le età che sbirciavano, provavano, sperimentavano cosa
vuole dire lavorare. Non avremo cambiato
il mondo, no. Non avremo avuto numeri
sbalorditivi di partecipazioni, ma tutti i ragazzi che sono arrivati il 10 e l’11 settembre
volevano tornare a Teen Parade perché sapevano che si sarebbero divertiti. Parlando
di lavoro. Parlando, certo, ma anche ascoltando: la maratona radiofonica trasmessa
da Radioimmaginaria ha rappresentato il
filo conduttore di tutto l’evento. Abbiamo parlato davanti ai nostri microfoni con
tutti: giovani, meno giovani, italiani, non
italiani, artisti, imprenditori, dottori, giornalisti, ministri.
Michele Serra ci ha raccontato delle difficoltà che un ragazzo può incontrare nel
mondo del giornalismo di oggi, Oliviero
Toscani ci ha parlato d’arte, abbiamo intervistato Francis Jensen, una rinomatissima
neurologa americana che si occupa dello
sviluppo del cervello nell’adolescenza e che
ci ha spiegato cosa succede a livello cerebrale quando cresciamo o quando ci innamoriamo, abbiamo parlato con Tony Prince,
il re delle radio pirata degli anni ‘60 che ci
ha spiegato cosa manca nelle radio di oggi
e abbiamo sentito i racconti di moltissimi
altri, comprese ovviamente le aziende che
animavano i case cubes.
La festa è iniziata con una grande parata,
formata dagli speaker di Radioimmaginaria, dalle associazioni del paese, dalle istituzioni e dal pubblico che ha percorso le
mura di Castel Guelfo fino a fermarsi sotto il grande palco, da cui Marco Gasparri, Presidente della delegazione Imolese di
Unindustria Bologna, Ewelina Jelenkowska
Lucà, Commissione Europea, e il Ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno dato
ufficialmente inizio, insieme agli speaker, a
Teen Parade.
È stata una festa che iniziava la mattina e
si concludeva la sera, mangiando tutti insieme crescentine sotto il palco, aspettando
i concerti. Noi ci siamo divertiti davvero
un casino. I nostri amici che sono venuti
si sono divertiti un casino. Le aziende, sia
quelle che ce lo hanno detto apertamente,
sia quelle un pochino più formali, si sono
divertite un casino. Non abbiamo cambiato il mondo. Ma abbiamo mosso un primo
passo verso il futuro, tutti assieme.
fare 81
salute
Aiop Bologna tra qualità,
ricerca e innovazione
Una fotografia della sanità privata bolognese nella quinta edizione del bilancio
aggregato degli ospedali associati
di MT
N
on solo numeri, ma anche
e soprattutto la capacità di
generare valore sostenibile
lungo l’intera filiera della
salute dialogando in modo
costruttivo con le istituzioni e i cittadini.
Con questo messaggio l’Aiop (l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, che nel
2016 festeggia i cinquant’anni di attività)
della provincia di Bologna ha presentato lo
scorso 19 settembre, nella sala Marco Biagi
della sede di Unindustria Bologna, il proprio bilancio sociale aggregato 2015. Per il
quinto anno consecutivo, infatti, gli ospedali privati del territorio bolognese associati all’Aiop hanno redatto un documento
unitario - risultato di un complesso lavoro
di studio, analisi ed elaborazione a cura
di Deloitte - che restituisce una fotografia
precisa dello stato attuale della sanità privata bolognese, testimoniando il percorso
di responsabilità che le strutture hanno avviato da tempo attraverso l’innovazione al
servizio dei cittadini, gli investimenti nella
ricerca e nelle strutture, la tutela e valorizzazione dei lavoratori, il rispetto per l’ambiente e il sostegno alla comunità. “Questa
esperienza, unica a livello europeo, vuole
82 fare
contribuire a rinnovare il vincolo di fiducia
che da sempre lega i nostri ospedali a questo territorio e alle sue istituzioni. Abbiamo
iniziato cinque anni fa a misurare le grandezze delle nostre imprese con la riserva di
chi temeva che la pubblicazione di numeri
e dati oggettivi potesse generare critiche.
Personalmente ho sempre creduto che la
trasparenza fosse la chiave per superare
qualsiasi forma di pregiudizio”, ha spiegato
il presidente Aiop Bologna, Averardo Orta.
“Nonostante la complessità della crisi, non
solo economica, che ha avuto pesanti ripercussioni addirittura sull’aspettativa di vita
(che per la prima volta vede una flessione
a livello nazionale) i nostri ospedali hanno
saputo garantire un’offerta di prestazioni di
altissimo livello qualitativo, tali da risultare attrattive anche verso i cittadini di altre
regioni, continuando a investire in ricerca, formazione, sicurezza, infrastrutture e
nuove tecnologie”, ha evidenziato ancora il
presidente Aiop Bologna durante la presentazione del bilancio sociale alla quale sono
intervenuti anche il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, il director
di Deloitte & Touche, Carlo Luison, l’Assessore alla sanità del Comune di Bologna,
Luca Rizzo Nervo, e il direttore sanitario
dell’Ausl di Bologna, Angelo Fioritti. “L’incertezza che caratterizza quest’epoca vede
accresciuto il ruolo degli ospedali Aiop nel
quadro socioeconomico del nostro territorio e in quello del sistema sanitario regionale. La stretta collaborazione che ci ha visti
impegnati nella recente offensiva alle liste
d’attesa ha ribadito l’efficacia del modello
integrato, che sfrutta le diverse competenze
e caratteristiche degli erogatori per generare vantaggi all’intero sistema e migliorare il
servizio ai cittadini”, ha proseguito Averardo Orta. L’insieme degli ospedali privati del
circuito Aiop costituisce oggi una rete di
strutture diversificate sul piano specialistico, tutte ampiamente dotate di attrezzature
e tecnologie, che offrono una vasta gamma
di prestazioni sanitarie, affiancando e integrando l’offerta pubblica, specializzandosi
in discipline che vanno dalla medicina alla
neuropsichiatria, dalla dialisi alla riabilitazione, dalla chirurgia generale e ortopedica
fino alla cardiochirurgia e terapia intensiva. Numeri alla mano, lo scorso anno il
comparto sanitario privato di Bologna ha
garantito il 25% dei posti letto totali accreditati per i ricoveri dal sistema sanitario
bolognese e ha rappresentato il 20% del
totale dei pazienti dimessi esclusivamente a carico del SSN nelle aziende sanitarie
metropolitane. Nel dettaglio i 13 ospedali
privati della provincia di Bologna associati all’Aiop nel 2015 hanno offerto più di
290mila giornate di ricoveri (il 91% dei
quali in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale), per un totale di 41.541 degenti ospitati (l’86% da attività accreditata), mentre sono stati 21.547 gli interventi
chirurgici effettuati (l’81% riconosciuti
dal SSN) e 1.425 i posti letto autorizzati
Averardo Orta, presidente Aiop Bologna
(l’80% accreditati). “Possiamo orgogliosamente affermare di contribuire ogni giorno
a mantenere il sistema sanitario regionale
dell’Emilia-Romagna uno dei più avanzati
d’Europa e desideriamo, in questa occasio-
ne, condividere i
risultati di uno studio che conferma,
anno dopo anno,
l’efficienza, l’elevato livello qualitativo, la flessibilità e
la consapevolezza
di svolgere un ruolo di responsabilità pubblica che ci
contraddistinguono quale prezioso
patrimonio comune”, ha evidenziato ancora il presidente di
Aiop Bologna nel corso della presentazione del bilancio in via San Domenico. Per
quanto riguarda l’occupazione, il comparto
sanitario privato, nel 2015 ha impiegato
2.546 persone, di cui 1.270 dipendenti, e
ha impegnato oltre 1.000 medici, mentre
in termini di customer satisfaction, il 91%
dei 9.300 utenti coinvolti nella rilevazione
tramite questionario ha dichiarato di essere
soddisfatto o molto soddisfatto delle strutture e dei servizi offerti.
Le 14 strutture associate
ad Aiop Bologna
OSPEDALE NIGRISOLI
Ospedale Privato Accreditato Nigrisoli, Viale Ercolani 9 - Bologna
Tel. 051/396411 - della società Ospedali Privati Riuniti Spa
[email protected] - www.nigrisoli.it
L’Ospedale Privato Accreditato Nigrisoli sorge nei primi anni del ‘900 entro le mura del centro di Bologna. La
struttura è accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale e dispone di un totale di 120 posti letto per prestazioni di
ricovero in: Medicina generale, lungodegenza e riabilitazione estensiva, chirurgia generale, ortopedia, urologia.
Inoltre è centro di riferimento per il trattamento delle patologie rare neuromuscolari. L’Ospedale è dotato anche
di un centro di diagnostica per immagini, con due Risonanze Magnetiche (di cui una ad alto campo) e una TC spirale, presidio di riabilitazione con due palestre, laboratorio di analisi con punto prelievi ed un poliambulatorio con
un’ampia offerta di prestazioni nelle seguenti discipline: Oculistica, Chirurgia generale, Ginecologia, Ortopedia e
traumatologia, Urologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia, Dermatologia, Neurologia, Medicina Generale, Pneumologia, Gastroenterologia, Reumatologia, Endocrinologia, Medicina del lavoro, Endoscopia.
Viale Quirico Filopanti 12 Bologna - Tel. 051/9950311
www.gvmnet.it/strutture/villa-torri-hospital-bologna
VILLA TORRI HOSPITAL
Villa Torri Hospital, a Bologna dai primi del ‘900, acquisita dal gruppo GVM Care&Research, ha dato vita ad un
rinnovamento che la rende oggi una struttura completa, accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale e convenzionata con fondi sanitari integrativi, enti, assicurazioni sanitarie e casse mutua. Dotata di ambulatorio polispecialistico e di servizi diagnostici con tecnologie all’avanguardia, assicura prestazioni di Alta Specialità in ambiti
complessi come quello cardiovascolare e ortopedico. Assistenza 24 ore su 24, utilizzo di metodiche innovative
non invasive e programmi di riabilitazione nella fase post operatoria, assicurano ai pazienti percorsi di guarigione
personalizzati. L’unità operativa di ortopedia interviene con procedure di chirurgia artroprotesica, artroscopica e
nella risoluzione di patologie della colonna vertebrale; con le chirurgie polispecialistiche e i servizi di area medica, completa la sua offerta di prestazioni sanitarie di qualità.
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VILLA BARUZZIANA
Via dell’Osservanza, 19 - Bologna - Tel. 051/338411
[email protected] - www.villabaruzziana.it
Villa Baruzziana, fondata nel 1911 dal prof. Vincenzo Neri, è un Ospedale Privato Accreditato che offre valutazione clinica e trattamenti accurati per ogni tipo di disturbo neuro-psichico. L’Ospedale accoglie pazienti in breve
e media degenza, secondo accordi con la regione Emilia-Romagna o privatamente. Si occupa prevalentemente
della cura di pazienti con disturbi affettivi (psicotici e nevrotici), psicosi schizofreniche e paranoidi, disturbi
della personalità. Inoltre, è presente un ambulatorio di neurologia che esegue privatamente e in accreditamento
visite neurologiche, elettromiografie e elettroencefalogrammi. L’Ospedale Privato Accreditato Villa Baruzziana è
strutturato in due padiglioni con quattro unità funzionali. Villa Grande dispone di 24 posti letto, con reparto misto,
per la componente ospedaliera di psichiatria generale, Villa Piccola di un reparto per la componente ospedaliera
SPOI (Servizio Psichiatrico Ospedaliero Intensivo), reparto misto, 16 posti letto con accesso riservato ai DSM e
ai MMG, Villa Piccola per la componente residenziale RTI (Residenza a Trattamento Intensivo) con 18 posti letto
uomini e 28 posti letto donne, sempre con accesso riservato ai DSM.
Via Porrettana, 170 Casalecchio di Reno (BO) - Tel. 051/2984900
[email protected] - www.casadicuravillachiara.it
VILLA CHIARA
Fondata nel 1922 e all’epoca denominata Villa Azzurra, sorse come sanatorio per la cura delle malattie polmonari. Trasformata nel 1954 in struttura polispecialistica convenzionata ha nel tempo mantenuto e potenziato
tale vocazione. Struttura privata accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale per 145 posti letto, la Casa di
Cura Villa Chiara rappresenta oggi un sicuro e importante punto di riferimento nel panorama della sanità di
Bologna e provincia e per la collettività di Casalecchio di Reno, nel cui territorio è ubicata, per l’elevato standard qualitativo dei suoi servizi, per la capacità professionale dei suoi operatori, per l’alto livello tecnologico
delle sue apparecchiature e per il comfort alberghiero offerto ai propri utenti. Le attività di diagnosi e cura
sono articolate nei settori: medicina interna (unità operative di medicina generale, lungodegenza/riabilitazione
estensiva, dermatologia), chirurgia generale (unità operative di chirurgia generale, otorinolaringoiatria, oculistica, ginecologia, ortopedia), diagnostica per immagini (radiologia tradizionale, mammografia, ecografia, TAC,
flussimetria, ecodoppler), fisiokinesiterapia e rieducazione funzionale e un centro dialisi.
VILLA BELLOMBRA
Via Bellombra, 24 - 40136 Bologna - Tel. 051/582095
[email protected] - www.villabellombra.it
L’ospedale privato Villa Bellombra è specializzato nella riabilitazione intensiva, in regime di ricovero, per il recupero di gravi disabilità neurologiche ed ortopediche. Il paziente è al centro di un lavoro integrato tra specialisti e
al tempo stesso destinatario di un intervento riabilitativo individualizzato. Nei pazienti con esiti di ictus, è possibile
rilevare un costante guadagno positivo delle capacità motorie e cognitive compromesse. Gli interventi di riabilitazione intensiva sono particolarmente appropriati per il trattamento di patologie complesse, quali appunto gli ictus,
che richiedono un elevato impegno valutativo e terapeutico in tutte le sue fasi. Nella fattispecie Villa Bellombra
può lavorare sulla riabilitazione avanzata dell’arto superiore grazie alla esclusiva tecnologia robotica d’avanguardia: ARMEO®. Si tratta di un supporto modellabile per il braccio unito ad un ampio spazio di lavoro 3D che permette di svolgere la terapia in un ambiente di realtà virtuale. L’ospedale si avvale dei Servizi di: Neuropsicologia,
Logopedia, Psicologia Clinica, Laboratorio Analisi e Radiologia. Dispone di 3 ampie palestre e vari ambulatori con
attrezzature di ultima generazione. Socio fondatore del Consorzio Colibrì e certificato ISO 9001:2008
Via Casteldebole, 12 - 40132 Bologna - Tel. 051/6137611
[email protected] - www.villaranuzzi.it
VILLA RANUZZI
Villa Ranuzzi nasce nel 1932 e oggi fornisce assistenza infermieristica e tutelare a tempo pieno, 24 ore su 24,
ad anziani non autosufficienti. Qui vengono assistiti anziani con gravi disabilità motorie o cognitive difficilmente
curabili entro le mura domestiche. La struttura offre un servizio fondamentale per il benessere psicofisico del
paziente: l’Animazione sociale. Si tratta di attività terapeutiche svolte da personale specializzato che studia e
lavora sul recupero, mantenimento o potenziamento delle capacità residue dell’anziano. La struttura si avvale di
un laboratorio analisi per gli esami quotidiani e di una strumentazione diagnostica d’avanguardia: ecocardiocolordoppler, apparecchio radiologico, elettrocardiografi, broncoaspiratori, defibrillatore. Villa Ranuzzi conta 241
posti letto di cui 178 accreditati e si compone di tre padiglioni: edificio storico, Ranuzzina, nuova villa Ranuzzi cui
si aggiungono l’area parco attrezzata e il giardino Alzheimer per fornire un servizio completo. Socio fondatore del
Consorzio Colibrì e certificato ISO 9001:2008
84 fare
AI COLLI
Via San Mamolo, 158 - 40136 Bologna - Tel. 051/581073
[email protected] - www.aicolli.com
L’Ospedale privato psichiatrico “Ai Colli” fornisce attività ambulatoriale e di ricovero ospedaliero a pazienti adulti
affetti da patologie psichiatriche sia primarie (depressione, psicosi, disturbi dell’umore, disturbi di personalità,
disturbi nevrotici, disturbi dell’alimentazione, etc) che secondarie (doppia diagnosi - abuso/dipendenza di/da sostanze-, psico-geriatria -demenze-, etnopsichiatria-servizio di consultazione culturale), sia in regime di convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (CSM,SerT, SPDC, MMG) che privatamente. Presso la struttura opera
personale altamente qualificato costituito da medici psichiatri, medici internisti, medici specialisti (ecografista,
dermatologo, neurologo, cardiologo), psicologi-psicoterapeuti, infermieri. Nel corso del ricovero viene offerta
attività psicologica di sostegno sia individuale che di gruppo, nonchè psicofarmacologica e psicodiagnostica.
L’ospedale svolge inoltre attività di ricerca in ambito internazionale collaborando a progetti a livello accademico
e ministeriale. Socio fondatore del Consorzio Colibrì e certificato ISO 9001:2008
VILLA REGINA
Ospedale Privato Accreditato Villa Regina, Via Castiglione 115, Bologna - Tel. 051/338811
[email protected] - www.villaregina-bo.it
L’Ospedale Privato Accreditato Villa Regina nasce negli anni ’50 come struttura chirurgica privata. Nel 2004 ottiene l’accreditamento offrendo prestazioni accreditate prevalentemente a pazienti fuori regione. La struttura dispone attualmente
di un totale di 50 posti letto, di cui 45 accreditati, per prestazioni di ricovero in: Chirurgia generale, Oculistica, Ortopedia,
Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Urologia, Recupero e Riabilitazione funzionale, Lungodegenza e riabilitazione estensiva, Medicina Generale. L’Ospedale eroga, inoltre, prestazioni ambulatoriali in diagnostica per immagini e poliambulatorio
relativamente alle discipline: Oculistica, Chirurgia generale, Ostetricia ginecologia, Ortopedia e traumatologia, Urologia,
Angiologia, Otorinolaringoiatria, Dermatologia, Neurologia, Cardiologia, Medicina Generale, Pneumologia, Oncologia,
Chirurgia plastica, Gastroenterologia, Endocrinologia - malattie del metabolismo, Reumatologia, Ematologia, Pediatria,
Medicina del lavoro oltre ad un punto prelievi.
Via Fiera 25, Castiglione dei Pepoli (BO) - Tel. 0534/91099
[email protected] - www.casadicuranobili.it
CASA DI CURA PROF. NOBILI
La Casa di Cura Accreditata Prof. Nobili di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, offre ai propri pazienti
servizi di alta qualità in ambito ortopedico, chirurgico, medico, di pronto soccorso e di diagnostica. I servizi offerti
alla popolazione locale e ai pazienti provenienti da tutta Italia, in particolare dalle città di Bologna e Firenze, raggiungibili in meno di 30 minuti grazie alla nuova autostrada Variante di Valico, sono molteplici e garantisconoW un
approccio multidisciplinare e una presa in carico del paziente uniforme e completa. A titolo di esempio, i reparti
di ortopedia e traumatologia e di chirurgia generale e proctologia nei quali si effettuano più 1.500 interventi chirurgici all’anno, il punto di primo intervento, il centro dialisi, il poliambulatorio, il servizio di diagnostica per immagini,
dotato fra gli altri di due apparecchi di risonanza magnetica e il reparto di medicina generale.
VILLA LAURA
Via Emilia Levante 137, Bologna Tel. 051/6246411
[email protected] - www.villalaura.it
L’Ospedale Privato Accreditato Villa Laura è stato fondato nel 1958 da un gruppo di medici, con un orientamento
iniziale prevalentemente chirurgico. Successivamente, l’evolvere della struttura ha portato all’attuale configurazione di Casa di Cura polispecialistica accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, con raggruppamento
medico e chirurgico. L’Ospedale è il punto di riferimento e di eccellenza della chirurgia ortopedica, artroscopica
e protesica, sia dell’adulto che del bambino, grazie alla collaborazione di chirurghi di consolidata esperienza
scientifica e clinica. All’attività chirurgica si affianca l’attività di ricovero di medicina generale e lungodegenza.
I servizi diagnostici sono stati recentemente ristrutturati con l’attivazione di una Risonanza Magnetica ad alto
campo 1,5 tesla. La qualità e l’eccellenza delle prestazioni erogate sono l’obiettivo fondamentale di tutti i suoi
professionisti. Villa Laura è orientata ad ottenere la massima soddisfazione e il massimo comfort dei pazienti nel
pieno rispetto di tutti i loro diritti.
fare 85
Via dell’Arcoveggio, 50/2 Bologna- Tel. 051/6315000
[email protected] - https://villaerbosa.grupposandonato.it/
VILLA ERBOSA
Con un totale di 279 posti letto accreditati (di cui 6 dedicati alla terapia intensiva), otto moderne sale operatorie
e due nuove sale per la chirurgia ambulatoriale, Villa Erbosa è l’Ospedale Privato Accreditato più grande della
Regione Emilia-Romagna ed è certificata UNI EN ISO 9001 dal 2007. L’ospedale, fondato nel 1965, ha svolto la sua
attività assistenziale con continuità, aggiornando e migliorando nel tempo le proprie strutture edilizie, impiantistiche e tecnico-sanitarie per portare i livelli di assistenza sanitaria ed alberghiera su standard qualitativi sempre
più elevati. Nella struttura che occupa un’area di 12.961 mq, collaborano oltre 460 addetti di cui circa 165 medici
specialisti. Nel 2015 sono stati effettuati oltre 10.000 ricoveri, 8.500 interventi chirurgici e 125.000 prestazioni ambulatoriali. Sono disponibili molteplici specialità di ricovero e ambulatoriali e la struttura dispone inoltre di moderni
ambulatori chirurgici ed endoscopici. Sono attivi anche il servizio di diagnostica per immagini, il laboratorio di
patologia clinica e il presidio di medicina fisica e riabilitazione completo di palestra e terapia fisica.
CLINICA PRIVATA VILLALBA
Via Di Roncrio, 25 Bologna - Tel. 051/6443011
www.gvmnet.it/strutture/clinica-privata-villalba-bologna
Realizzata sui colli di Bologna nel 1966, Clinica Privata Villalba ha seguito la sua vocazione verso l’innovazione fino
a diventare, oggi, una struttura polispecialistica privata con professionisti preparati e tecnologie diagnostiche e
terapeutiche di ultima generazione. Dotata di una delle TC più avanzate al mondo, la Toshiba Aquilon One, che
riduce la dose di radiazioni fino al 90%, dispone di un’unità di terapia intensiva e di 5 sale chirurgiche attrezzate.
Recentemente, oltre al reparto di dental unit, ha aperto il servizio di ortopedia d’urgenza, 7 giorni su 7, per garantire pronta assistenza e interventi tempestivi in caso di traumi e infortuni. I percorsi di prevenzione con check-up
personalizzati assicurano la presenza di un’équipe multidisciplinare dedicata in grado di studiare, per ogni stile di
vita, un programma di screening mirato. La struttura fornisce prestazioni sanitarie dedicate a ogni ambito medico
in un contesto esclusivo, mettendo a disposizione un ambiente dotato di ogni comfort. Dalle suites alle stanze, dal
personale infermieristico a quello alberghiero, ogni dettaglio è curato per accogliere, curare e rendere piacevole
la permanenza degli ospiti.
Via Toscana, 219 - 40141 Bologna Tel. 051/481194
[email protected] - www.villaserena-bo.it
VILLA SERENA
Villa Serena è una struttura che accoglie anziani gravi, garantendo loro una presenza medica diurna, notturna e
festiva e una strumentazione diagnostica all’ avanguardia. Attiva sul territorio bolognese da oltre 40 anni, offre
ospitalità sia accreditata che privata. Villa Serena si caratterizza soprattutto per un Servizio di Animazione Sociale gestito da operatori laureati, che attraverso vere e proprie terapie riescono a ridurre l’uso di psicofarmaci
persino nel trattamento dei casi più gravi. L’obiettivo è quello di restituire dignità all’ospite e fare in modo che
la vita gli risulti ancora piena di interessi. La presenza in loco di Medici Specialisti (geriatra, psichiatra, fisiatra,
psicologo), il servizio interno di attrezzature diagnostiche (radiografia, ecografia) il laboratorio d’analisi arricchiscono l’offerta sanitaria e assistenziale di Villa Serena. Situata in posizione collinare, è dotata di parcheggio
interno e facilmente accessibile anche con i mezzi pubblici. È dotata di un ampio giardino all’interno del quale
si trova la Comunità Alloggio formata da 5 miniappartamenti per ospiti autosufficienti. Socio fondatore del Consorzio Colibrì e certificato ISO 9001:2008
SANTA VIOLA
Via della Ferriera, 10, 40133 Bologna Tel. 051/383824
[email protected] - www.ospedaleprivatosantaviola.com
L’Ospedale privato Santa Viola è autorizzato per 62 posti letto suddivisi in tre setting assistenziali: pazienti in regime di lungodegenza (pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia ma che hanno ancora bisogno di un
periodo di assistenza ospedaliera per stabilizzazione ed osservazione clinica), in regime di riabilitazione estensiva
in cui è previsto il trattamento riabilitativo con l’obiettivo di migliorare e se possibile recuperare performance
motorie. Infine 25 posti letto per pazienti con disordine della coscienza in fase di instabilità clinica. La struttura da
oltre un decennio è specializzata nella gestione dei pazienti con gravi disordini della coscienza con un approccio
multispecialistico e multiprofessionale. Uno degli aspetti considerati prioritari è quello della formazione del personale, per raggiungere un percorso di crescita e di miglioramento progressivo. Il Santa Viola partecipa inoltre al
progetto “Ospedale senza dolore” progetto promosso dal Ministero della Sanità e condiviso dall’AIOP in ottemperanza alla legge n° 38 del 2010, con l’obiettivo di migliorare il processo assistenziale, rivolgendosi specificamente
al controllo del dolore di qualsiasi origine. Socio fondatore del Consorzio Colibrì e certificato ISO 9001:2008
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che il comparto pubblico – con le proprie
rigidità ed imperativi di contenimento della
spesa – non è in grado di soddisfare spinge
verso la costruzione di un mercato sociale
‘su misura’, caratterizzato da nuove forme
di welfare territoriale in cui aziende e terzo settore si facciano sinergicamente carico
delle necessità di lavoratori e cittadini. In
questo senso, sia al mondo non profit che
a quello imprenditoriale viene richiesto un
grande sforzo di apertura, rinnovamento e
flessibilità”. A spiegarlo è Raffaella Pannuti,
presidente di Fondazione ANT Italia Onlus, la più ampia realtà non profit nel nostro
Paese nel campo dell’assistenza specialistica
domiciliare ai malati di tumore. “Se, da un
lato, le ONP hanno bisogno di tessere relazioni sempre più durature e fidelizzate con
le imprese, attraverso una progettazione variegata e complessa, non soltanto per reperire nuove donazioni, ma anche per sensibilizzare alla propria missione e stimolare dei
cambiamenti, dall’altro lato le aziende italiane sono chiamate a confermare (e lo stanno facendo) sempre più il proprio impegno
in progetti di responsabilità sociale (fonte:
Vita.it). Spinte anche dalla sfavorevole congiuntura economica, le imprese traggono
dall’impegno nel sociale benefici quali il
rafforzamento della coesione e dell’apprezzamento interni ed il miglioramento della
comunicazione esterna e della brand repu-
88 fare
tation (fonte: Ilsole24ore.com).
Tra le diverse forme
di contributo che
una azienda può
dare al welfare del
proprio territorio
(ma non solo) assume sempre più
un ruolo da protagonista il cosiddetto ‘Volontariato di
impresa’, che consiste nel coinvolgere
i propri dipendenti
in una o più giornate spese a favore
di una buona causa
e retribuite come
lavoro.
Oltre a
promuovere azioni
di volontariato nelle quali attivare i propri
dipendenti nel loro tempo libero, l’azienda può, infatti, organizzare attività a scopo
solidaristico in orario lavorativo, abbracciando la mission di una ONP”, prosegue
Raffaella Pannuti.
“Volendo semplificare, si potrebbe dire che
le imprese che desiderano privilegiare la visibilità verso l’esterno scelgono di sposare
cause portate avanti da ONP di rilevanza
almeno nazionale, mentre le aziende che
hanno bisogno di migliorare il clima aziendale e l’affiatamento dei team valorizzano
le scelte dei propri dipendenti in termini di
buona causa a cui aderire. Altre aziende, invece, si indirizzano verso ONP che portano
avanti progetti coerenti con il proprio am-
bito di intervento e tipologia di expertise
(cd. Volontariato di Competenza). In ogni
caso, il personale dipendente viene sempre
valorizzato e reso protagonista di un progetto motivante che contribuisce anche alla
crescita individuale ed all’acquisizione di
competenze emotive e sociali (cd. soft skills) che entrano a far parte stabilmente del
curriculum personale e professionale del
singolo”, sottolinea ancora la presidente di
ANT.
Secondo un’indagine nazionale portata
avanti nel 2011 da Fondazione Sodalitas, CIESSEVI e CERGAS Bocconi che
ha prodotto il vademecum “Volontariato
d’Impresa: una guida pratica per la collaborazione tra profit e non profit”, il volon-
tariato di impresa si può concretizzare in
molteplici modi:
• mettendo a disposizione know how
specifici;
• distaccando in maniera temporanea
personale a supporto di una organizzazione non profit;
• partecipando ad eventi di raccolta fondi;
• organizzando giornate di volontariato
aziendale;
• supportando e partecipando a programmi educativi scolastici o indirizzati a tutta la cittadinanza.
Una progettualità virtuosa che coinvolga i dipendenti e metta in comunicazione
diversi stakeholder porta benefici a tutti i
partner, anche se in modalità e tempi differenti.
Per le Imprese:
• motivazione, sviluppo e fidelizzazione
del personale;
• minor conflittualità e migliori relazioni industriali;
• consenso, visibilità e miglioramento
della reputazione presso la comunità
locale;
• sviluppo di nuove relazioni di rete;
• innovazione sociale e differenziazione
rispetto ai competitors.
Per le ONP e la comunità:
• promozione della missione dell’orga-
nizzazione attraverso nuovi canali;
• acquisizione di nuove risorse volontarie e aiuti pratici;
• acquisizione di nuove competenze;
• miglioramento dei servizi offerti;
• sviluppo socio-economico e culturale
locale;
• promozione della cultura della solidarietà;
• creazioni di reti sociali nuove e stabili.
gratuiti per chi ne usufruisce; tale attività
promozionale si fa più intensa e capillare
in occasione delle 3 campagne nazionali (a ridosso della Pasqua, del Natale e nel
mese di ottobre tradizionalmente dedicato
alla prevenzione con i nostri Ciclamini),
quando solo nella città di Bologna e immediato hinterland vengono organizzate decine di postazioni ogni giorno (i cosiddetti
‘banchetti’), soprattutto nei fine settimana
(ogni anno a Bologna vengono realizzati
oltre 1.200 banchetti). Per questa ragione, anche la Fondazione ANT ha sempre
più bisogno di nuove risorse volontarie ed
entusiaste, e dell’aiuto delle aziende territorialmente più vicine (info > ant.it).
Nonostante reiterate richieste sia dal fronte delle imprese che da quello delle ONP,
si attende ancora dallo Stato qualche forma di incentivo all’impegno sociale delle
aziende, in particolare nell’ambito della
regolamentazione e gestione amministrativa del volontariato di impresa, il cui valore
economico per la comunità raggiunge già
centinaia di migliaia di euro (senza contare
il valore intangibile della dimensione relazionale di questo impegno). La capacità
di trasferire motivazione verso il progetto
sociale e di ‘forzare’ i limiti tecnico-organizzativi per la sua realizzazione rimangono le
criticità maggiori da affrontare”, conclude
Raffaella Pannuti.
“Anche Fondazione ANT ha beneficiato di
iniziative di volontariato di impresa strutturate e consolidate negli anni: in questa
sede, cito a titolo esemplificativo l’iniziativa
annuale di KPMG ‘Make a Difference Day’
– nell’ambito della quale molti dipendenti
hanno contribuito a presidiare postazioni
di raccolta fondi per ANT per una giornata lavorativa, in diverse città d’Italia – e il
progetto ‘Un giorno in dono’, promosso da
Fondazione Sodalitas con i dipendenti di
UBI Banca – in questo caso alcuni dipendenti hanno scelto di impegnare un giorno di ferie sostenendo le attività della sede
centrale di Fondazione ANT a Bologna”,
afferma Raffaella Pannuti.
“ANT è presente tutto l’anno nelle piazze
italiane per offrire prodotti (alimentari,
piante, manufatti) stagionali e raccogliere
fondi a favore dell’assistenza sociosanitaria
domiciliare ai sofferenti di tumore e dei
progetti di prevenzione oncologica, sempre
fare 89
cultura
I mille volti
di David Bowie
in mostra
al MAMbo
di MS
L’
abito
multicolore
di Ziggy Stardust,
il costume argenteo
da Pierrot indossato
nel video di “Ashes
to ashes”, ma anche
storyboards e testi originali scritti a mano,
fotografie, allestimenti scenografici, copertine di album, dipinti, spartiti musicali e
materiale video delle prime performance
degli anni ’60. È una vera e propria immersione nel mondo raffinato, mutevole
e visionario di uno dei performer più influenti dei tempi moderni “David Bowie
90 fare
is”, la mostra realizzata nel 2013 dal Victoria & Albert Museum di Londra, uno dei
più importanti musei di arte e design del
mondo, e approdata per la sua unica tappa
italiana al MAMbo di Bologna, dove sarà
visitabile fino al prossimo 13 novembre.
Gli ampi spazi del Museo d’Arte Moderna lo rendono il contesto espositivo ideale per le multiformi espressioni artistiche
di David Bowie: la prima retrospettiva
internazionale dedicata al Duca Bianco,
infatti, accompagna lo spettatore attraverso cinquant’anni di straordinaria carriera
con oltre 300 oggetti della sua raccolta
personale. Il percorso espositivo si sviluppa attraverso una serie di contenuti multimediali e analogici che permettono di
rivivere il caleidoscopico processo creativo
del musicista scomparso lo scorso gennaio
e racconta la sua abilità nell’interpretare gli
innumerevoli spunti dell’arte figurativa del
Novecento, del design, della danza, della
moda, restituendo l’immagine di un artista padrone di se stesso, camaleontico e innovatore, capace di condizionare l’estetica
e il gusto di varie decadi del secolo scorso
influenzando la nostra cultura contemporanea. “Il catalogo musicale di Bowie, insieme al suo archivio, ci fornisce materiale
fantastico per una esposizione, ma solo in
parte riesce a spiegare il ruolo iconico e la
condizione di crescita continua dell’artista.
La restante parte del quadro si trova nei
cambiamenti del mondo intorno a noi e in
noi stessi, il suo pubblico”, commentano i
curatori della mostra, Victoria Broackes e
Geoffrey Marsh. David Bowie is, che nella
sola tappa londinese ha ospitato quasi un
milione e mezzo di visitatori, è tematicamente suddivisa in tre principali sezioni:
la prima introduce alle origini del mito,
ai primi anni della carriera di Bowie nella Londra del 1960, risalendo man mano
fino al punto di svolta rappresentato dal
singolo “Space Oddity”, datato 1969. Tra
le perle in mostra, gli LP dei suoi eroi musicali come Little Richard, gli schizzi degli
allestimenti del palco e i costumi creati per
i suoi gruppi giovanili, Kon-RADS e The
King Bees. Una particolare attenzione è po-
sta sulle differenti fonti di ispirazione che
hanno dato forma alla musica dell’artista
britannico e allo stile delle sue performance: dal surrealismo al teatro brechtiano, dai
mimi dell’avanguardia ai musical del West
End londinese, dall’espressionismo tedesco
alle rappresentazioni kabuki. La seconda
sezione si concentra invece sul processo
creativo di David Bowie nella genesi degli
album e nell’elaborata progettazione degli
show, incentrati su personaggi e racconti
romanzati. In esposizione, ritagli di stampa
ed oggetti che evidenziano le trasformazioni stilistiche del poliedrico artista, tra questi il mitico costume di Ziggy Stardust. È
il 1972 quando Bowie si esibisce a “Top of
the Pops” con i suoi capelli arancione fiammante, il make-up, l’abbigliamento multicolore e gli stivali di vernice rossa: questo
passaggio televisivo su un canale nazionale
viene ancora oggi ricordato come un vero
e proprio spartiacque e il suo look ultraterreno, enfatizzato dalla esibita ambiguità
sessuale, ha profondamente influenzato la
nostra cultura pop e la storia della musica rock. Infine, l’ultima parte della mostra
conduce il pubblico nel mondo degli spettacolari concerti live del Duca Bianco, attraverso un format espositivo che permette
al visitatore di apprezzare appieno l’energia
teatrale e performativa di David Bowie, in
una modalità aperta e senza alcuna limitazione: i numerosi costumi di scena e gli
accessori originali sono accompagnati dai
filmati dei suoi videoclip più ambiziosi, tra
questi “D.J.”, del 1979, e “The hearts filthy
lesson”, del 1995. La ricca retrospettiva si
conclude con una serie di scatti realizzati
da fotografi del calibro di Helmut Newton,
Herb Ritts, Brian Duffy, Frank Ockenfels
e John Rowlands. Appuntamento imperdibile di questa stagione, “David Bowie is”
rappresenta un’esperienza unica e immersiva: un viaggio multisensoriale nel tempo
e nello spazio, sulle tracce dell’inafferrabile
personalità dell’artista britannico, fra trasformazioni e personaggi, eccentrici costumi di scena indossati da manichini con le
sue sembianze e, naturalmente, una colonna sonora di canzoni leggendarie.
David Bowie Is
MAMbo Bologna
Fino al 13 novembre 2016
www.davidbowieis.it
courtesy the David Bowie Archive (c) Victoria and Albert Museum, London.
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94 fare
Marianna Saguatti
Marco Taddei
LE IMPRESE EMILIANE
ALLA SCOPERTA
DEL MERCATO IRANIANO
news unindustria
impegnate in settori quali ingegneria e architettura, energie rinnovabili, restauro di
beni culturali, consulenza tecnica sui temi
della sicurezza, dell’energia e dei trasporti,
progettazione e realizzazione di impianti
industriali. “Siamo partiti per l’Iran per
Un incremento dell’export Made in Italy scoprire un mondo a noi sconosciuto e da
pari a 3 miliardi di euro di qui al 2020. troppi anni bloccato nelle relazioni con i
Questa l’incoraggiante cifra che un focus Paesi occidentali”, dichiara Silvio Manfredell’ufficio studi economici di Sace resti- dini, dal 1984 vicepresidente e Ad di Open
tuisce riguardo alla ripresa dei rapporti Project, società di architettura e ingegneria
commerciali con l’Iran in seguito alla re- che affronta i molteplici aspetti del covoca, da parte delle Nazioni Unite, delle struire con approccio multidisciplinare.
misure restrittive relative al nucleare in- “Nell’osservare le realtà iraniane dei piccotrodotte nell’ultimo decennio. Secondo le li studi impegnati in grandi opere, ciò che
prime stime economiche, infatti, i benefici salta all’occhio è la loro capacità produttiva,
derivanti dalla fine dell’embargo sono po- meno strutturata rispetto alla nostra, ma
tenzialmente enormi: la spinta che nascerà sicuramente propositiva nelle costruzioni,
che risultano ben progettate
sul piano strutturale e rifinite
con rivestimenti in marmi o
pietre localmente reperibili.
I nostri incontri con società,
Camera di Commercio, Municipalità e Ambasciata hanno messo in luce un sistema
produttivo senz’altro sviluppato, ma bisognoso di riquaGli imprenditori bolognesi con una delegazione istituzionale a Teheran
lificare la propria immagine e
dalla progressiva attenuazione del regime di approfondire la ricerca in svariati settosanzionatorio favorirà lo scambio tra Italia ri”, continua Manfredini. “La Municipalità
e Iran, permettendo al nostro Paese di recu- ha costituito un team per il re-beauty della
perare le quote di mercato perse nel tempo. città di Teheran, che implica un recupero
Alla luce di questa prospettiva e del forte archeologico, della cultura e della ricettiinteresse che molte aziende associate hanno vità. La stessa Università, di cui abbiamo
manifestato nei confronti della riapertura
ai rapporti economici, nel corso del 2016
Unindustria Bologna ha organizzato tre
missioni imprenditoriali a Teheran volte a
scoprire le nuove opportunità commerciali
e stimolare una maggiore cooperazione tra
le imprese del territorio e il tessuto industriale iraniano. L’accordo, ufficiale dal 14
luglio 2015, rappresenta infatti la possibilità di riaffacciarsi con tutta la potenzialità
del sistema imprenditoriale italiano su un La cena al Milad Tower di Teheran
mercato importantissimo, che oggi conta degli imprenditori dell’Emilia Romagna
quasi 80 milioni di potenziali consumatori.
La prima missione, che si è svolta a Teheran incontrato i ricercatori in architettura,
dal 18 al 23 febbraio, ha coinvolto undi- sembra pronta a sviluppare collaborazioni
ci aziende tra Bologna, Ferrara e Modena estese con l’Italia: se possono contare su un
passato culturalmente importante e su una
buona autonomia di comportamento, allo
stesso tempo sarebbero senz’altro preziosi,
per gli operatori iraniani, il nostro contributo e uno scambio di conoscenze per la
trasformazione e la rigenerazione degli
edifici e dei quartieri della città. In questo
possiamo essere incisivi e proporre il knowhow e lo stile italiani, in Iran molto apprezzati”, conclude l’Ad di Open Project. La
fiera “Iran Food & Bev Tec 2016” di Teheran, che dal 30 maggio al 2 giugno ha richiamato oltre 600 espositori provenienti
da 37 Paesi, ha invece ospitato la seconda
delegazione composta da dieci aziende bolognesi. “L’Iran è una realtà culturale ed
economica la cui importanza può essere
indubbiamente declinata a livello mondiale”, commenta Marcello Orioli, export
manager di Ica, impresa specializzata nella
produzione di macchine automatiche per il
confezionamento in materiale flessibile e in
capsule, cialde e monodosi idrosolubili. “La
nostra azienda vi si è affacciata già alla fine
degli anni Novanta: si è inizialmente trattato di viaggi esplorativi alla ricerca di contatti ed opportunità che hanno permesso, nel
giro di poco tempo, di acquisire importanti
commesse. Successivamente l’inasprimento
delle condizioni d’embargo nei confronti
di questo Paese ha inevitabilmente prodotto un rallentamento, anche se non una
completa interruzione, dei rapporti e delle
trattative. Per questo motivo, quando a seguito dell’‘ammorbidimento’ delle misure
punitive di gennaio 2016 l’Associazione ha
proposto di organizzare una missione imprenditoriale in Iran, abbiamo salutato con
piacere l’iniziativa che prevedeva la partecipazione, ad un’importante fiera dei settori
food, beverage & packaging technology”,
prosegue Orioli. “Il profilo internazionale
dell’evento è molto elevato, e alcuni Paesi
avevano una presenza fortemente marcata:
Italia innanzitutto (in linea con la storia
delle nostre relazioni bilaterali), ma anche
Germania, Spagna, India e Cina. Considerevoli la qualità e la quantità dei visitatori
e dei clienti iraniani, dei quali ho avuto
modo di riscontrare l’elevata competenza
tecnica e la buona capacità di relazionarsi
fare 95
su un piano internazionale, e molte le richieste d’offerta. Non meno importante è
stata poi l’opportunità di riprendere contatti che si erano negli anni allentati e ritrovare persone con cui erano venute meno
le possibilità di dialogo. Senza dubbio il
Paese rappresenta una realtà complessa e
fortemente contradditoria, ma riesce anche
a toccare tasti profondi dell’anima: la cortesia e l’ospitalità dei locali hanno un tono
di genuina cordialità ormai molto rara.
La mole di lavoro con cui sono tornato in
azienda è importante, contiamo produca a
breve risultati concreti e sia da volano per
ulteriori e più frequenti contatti. La missione a cui abbiamo partecipato ha dunque
rappresentato un’esperienza decisamente
positiva, di cui personalmente ed aziendalmente mi sento di ringraziare Unindustria
Bologna”, sottolinea ancora Marcello Orioli. La terza trasferta, che dall’8 al 13 luglio
Antonio Arnesano di Tuenda a colloquio
con i rappresentanti di una azienda iraniana
ha portato a scoprire le opportunità del
mercato iraniano sette aziende di Bologna e
Modena, ha coinvolto imprese specializzate
in settori quali la depurazione delle acque
industriali, la produzione di robot industriali, macchine per la medicina estetica e
saldatrici a resistenza. “Grazie all’iniziativa
di Unindustria Bologna anche Tuenda, la
nostra società che si occupa di progettazione, produzione e distribuzione di apparecchiature medicali per la medicina estetica
e per la fisioterapia, ha potuto partecipare,
insieme ad altre realtà imprenditoriali di diversi settori del territorio bolognese e modenese, ad un’importante missione B2B in
Iran”, spiega il titolare Antonio Arnesano.
“La puntuale ed efficace ricerca dei nostri
partner ideali da parte dell’Associazione ci
ha consentito di interloquire con potenziali
96 fare
dealers iraniani di elevato livello e di assoluto interesse per l’apertura di un nuovo
mercato. La missione ha per noi rappresentato una prova di come la preparazione
tempestiva di un progetto, la comunicazione tra le parti ed il supporto di istituzioni
quali Unindustria Bologna e Confindustria
Modena possano concretamente fornire ad
un’impresa innovativa prospettive di crescita su mercati esteri più o meno emergenti”,
conclude Arnesano.
ROBERTO KERKOC
CONFERMATO PRESIDENTE
DI CONSORZIO
ESPERIENZA ENERGIA
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Esperienza Energia Scrl – in breve
CEE - che si è riunito il 5 maggio scorso ha
confermato all’unanimità Roberto Kerkoc
presidente del Consorzio. Kerkoc, che è
anche vice presidente di Unindustria Bologna e vice presidente della Fiera di Bologna,
conferma l’incarico dopo il primo mandato
di presidenza 2013 – 2015 durante il quale
è stato portato a compimento l’importante
progetto che ha visto lo sviluppo delle attività e dei servizi del consorzio anche alle
imprese dei territori di Modena e di Ferrara. CEE è uno dei più grandi consorzi nazionali per volumi di energia intermediata:
lavora per circa 700 imprese, prevalentemente aderenti alle associazioni di categoria territoriali (Unindustria Bologna, Legacoop Bologna, Confindustria Modena,
Legacoop Modena e Unindustria Ferrara)
e gestisce oggi oltre 1 miliardo di KWh di
energia elettrica all’anno e circa 150 milioni di metri cubi di gas naturale, per un
controvalore complessivo della fornitura di
oltre 200 milioni di euro. Dal 2014 è accreditato come ESCO – Energy Service Company – dal GSE ed è certificato UNI CEI
11352:2010 e UNICEI/TR11428:2011
per fornire servizi di efficienza energetica
qualificati. “Per prima cosa vorrei ringraziare tutto il Consiglio del mandato 2013 –
2015 che ha portato un contributo importante alle attività di sviluppo del Consorzio
e in particolare il vice presidente Sandro
Bottazzi con il quale è stato svolto un lavoro stimolante, proficuo e nell’interesse
delle imprese che rappresentiamo”, commenta Roberto Kerkoc. “Grazie al lavoro
svolto sono stati raggiunti obiettivi notevoli: dall’integrazione del consorzio EiCon a
quello dei consorzi energia di Modena e di
Ferrara, dall’ottenimento della qualifica di
ESCo-Energy Service Company, al patrocinio di importanti iniziative come il Master in Esperti nell’Energia dell’Università
di Ingegneria di Bologna, che ha permesso oltre che di affiancare figure esperte in
materia energetica alle nostre imprese, di
Roberto Kerkoc, presidente di CEE
portare l’esperienza di CEE nei mercati e
nelle commodities anche in ambito accademico, fino ai progetti sviluppati e ancora
in corso per i dipendenti delle nostre imprese associate che dal primo gennaio 2018
dovranno scegliere un operatore del libero
mercato, vista l’imminente fine del mercato
tutelato”, prosegue il Presidente del Consorzio CEE. Con il rinnovo del consiglio di
amministrazione, inoltre, entrano nel board di CEE anche importanti imprese del
territorio emiliano: Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, Molini
Pivetti, Coop Reno e Ing. Ferrari. “Spetta a
questo Consiglio consolidare i risultati raggiunti, impostare le strategie per il futuro
nell’esclusivo interesse delle tante imprese
che rappresentiamo. Auguro con sincerità
al Consiglio di porsi sempre obiettivi nuovi, ambiziosi e stimolanti. Sono sicuro che,
anche grazie alle professionalità che collaborano con CEE, coordinate e dirette dal
responsabile della struttura Fabio Zambelli,
potremmo raggiungere altri importanti risultati, senza mai perdere la nostra mission:
essere a servizio delle imprese che rappresentiamo”, conclude il presidente Kerkoc.
Il Cda di CEE Scrl è così composto:
Roberto Kerkoc - presidente (Tecnoform);
Sandro Bottazzi - vice presidente (Legacoop Bologna).
Consiglieri:
Massimo Scarpenti (Automobili Lamborghini), Flavio Corti (per Bonfiglioli Riduttori), Francesco Antonetti (Confindustria
Modena - Ing. Ferrari), Daniele Cabuli
(IGD - Immobiliare Grande Distribuzione), Davide Roncaglia (Coop Alleanza
3.0), Marco Vangelisti (Coop Reno), Stefano Bon (GD - Gruppo Coesia), Alex Quetti (Granarolo), Massimo Repetti (Legacoop Modena - Grandi Salumifici Italiani),
Andrea Anderlini (per Marchesini Group),
Nicola Di Giusto (Molini Pivetti), Denis
Losev (Philip Morris Manufacturing &
Technology Bologna), Patrizia Zanna (Poligrafici Editoriale - Gruppo Monrif ), Luca
Gianni (SECI - Gruppo Maccaferri), William Brunelli (Unindustria Bologna).
ACCERTAMENTI DIRETTI
IN STRADA
CON I TABLET
DELL’ASSOCIAZIONE
Venti nuovi tablet a disposizione della Questura di Bologna grazie ai quali le Volanti
impegnate ogni giorno nell’attività di prevenzione e controllo del territorio potranno effettuare gli accertamenti direttamente
dalla strada. È il frutto di una collaborazione tra Questura ed Unindustria Bologna
che permetterà alle pattuglie della Polizia
di Stato di aumentare il numero di controlli eseguiti rendendoli più performanti, di accelerare le tempistiche degli stessi,
riducendo così di conseguenza i tempi di
attesa dei cittadini, nonché di geolocalizzare le Volanti attraverso il dispositivo tecnologico. Le Volanti si potranno collegare
in remoto, tramite un apposito applicativo
software, alla VPN del Ministero. Si tratta
di una tecnologia già in dotazione al Repar-
Il Questore di Bologna, Ignazio Coccia, il Vice Questore
Aggiunto, Enrico Gardini, e il Presidente
di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi
to Prevenzione Crimine Emilia-Romagna
Sezione di Bologna, mentre la Questura
non disponeva degli strumenti hardware
per poterla attuare. “La sicurezza ed il presidio del territorio sono all’attenzione di
tutti noi, con questa collaborazione avviata
con la Questura di Bologna abbiamo fatto
un investimento per la sicurezza di tutta la
città di Bologna. Un gesto che testimonia
l’impegno degli imprenditori bolognesi per
la collettività rinforzando il concetto che
pur nel rispetto dell’autonomia delle funzioni tutta la società civile deve collaborare
per la sicurezza dei nostri territori”, dichiara il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. “Un sentito ringraziamento
ad Unindustria Bologna per la sensibilità
dimostrata nel cogliere quale importante
contributo possano assicurare tali dispositivi messi a disposizione degli operatori
che, ogni giorno, sulle strade vigilano per
assicurare il controllo del territorio e quindi
la sicurezza della collettività”, commenta il
Questore di Bologna, Ignazio Coccia.
fattore comune esperienze ed idee per favorire l’evoluzione della supply chain ed
identificare fattori e risorse necessari. Tutto
ciò è volto a far sì che la logistica si configuri non solo come puro centro di costo
ma come linea strategica aziendale, anche
in relazione al ruolo rilevante che essa può
avere nei processi di internazionalizzazione
delle imprese. L’obiettivo comune è infatti
quello di diffondere la cultura della logistica a tutti i livelli in ambito metropolitano
e di promuovere attività di formazione nel
settore, attraverso la sensibilizzazione delle
istituzioni pubbliche ed il coinvolgimento
di cittadini e famiglie. Verranno quindi intraprese azioni di promozione territoriale,
con particolare riferimento ad iniziative
volte a favorire l’attrazione di investimenti
esteri che si affiancheranno all’identificazione di soluzioni di supporto alle imprese
industriali dell’area bolognese ed ai provider di servizi logistici verso percorsi di
innovazione e sviluppo strategico, attività
per le quali Interporto Bologna coinvolgerà
il suo spin-off per la ricerca e lo sviluppo,
Consorzio IB Innovation. Le parti si impegnano inoltre a promuovere l’assistenza
delle imprese insediate in Interporto in merito ad esigenze formative, ricerca e selezione di personale, applicazione delle norme
in materia di diritto del lavoro, previdenza
e relazioni sindacali. Un accordo di ampio
respiro, che mira a coinvolgere la realtà
industriale di tutta l’area della Città Metropolitana e a dare supporto concreto alle
aziende insediate all’interno di Interporto.
SOTTOSCRITTO UN ACCORDO
DI COLLABORAZIONE
CON INTERPORTO BOLOGNA
Lo scorso giovedì 7 luglio 2016, Interporto Bologna ed Unindustria Bologna hanno
siglato un accordo per la collaborazione
reciproca nel corso del prossimo anno. In
base a quanto definito, ognuna delle parti
metterà a disposizione know how, contatti e risorse umane che andranno a formare
una commissione finalizzata a mettere a
fare 97