PDF: Fare 29 web - Unindustria Bologna

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PDF: Fare 29 web - Unindustria Bologna
magazine
n. 29 ottobre 2015
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
FARE FUTURO 29 Ottobre 2015
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
Una vetrina
che brilla
con la luce
di tutti
FORMAZIONE:
UNINDUSTRIA INVESTE
NELLA SCUOLA
PUBBLICA
Via al progetto di didattica integrativa
in quattro Istituti del territorio.
INNOVAZIONE:
A BOLOGNA APRE
IL PRIMO BARCAMPER
GARAGE
Allo IAV nascerà il polo delle startup
eccellenti di tutta Italia.
SPECIALE
FARETE 2015 CHIUDE
CON OLTRE 14.000
VISITATORI
Boom di ospiti internazionali.
E Bologna si scopre sempre più attrattiva.
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Illustrazione di Tang Yau Hoong
Nel 2014 IMA ha investito oltre 36 milioni di
euro in Ricerca & Sviluppo e ha depositato più
di 160 domande di brevetto e di design.
L’innovazione tecnologica è fondamentale per
raggiungere obiettivi globali quali la riduzione degli
sprechi alimentari e un migliore accesso a farmaci
sempre più efficaci.
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I numeri sono importanti.
Saperli leggere ancora di più.
fare 1
2 fare
magazine
sommario
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
numero 29 ottobre 2015
DIRETTORE RESPONSABILE
Elena Boromeo
EDITORE
FARE S.r.l.
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna
tel. 0516317111 - fax 051356118
DIREZIONE E REDAZIONE
UNINDUSTRIA BOLOGNA
ART DIRECTOR
Lorella Luccarini - Unindustria Bologna
STAMPA
LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl
via Giuseppe di Vittorio, 3
40053 Valsamoggia Loc.Crespellano (BO)
PUBBLICITÀ
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FOTO
Archivio Unindustria Bologna
Presidente
Alberto Vacchi
Direttore Generale
Tiziana Ferrari
Sedi
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piazzale Pertini 8 - 40026 Imola
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna
n. 6858 del 26.11.1998
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento Postale 70%
Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.
Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un
contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
focus
di Alberto Vacchi
5
vita industriale
7
di Elena Boromeo, Francesca Aufiero, Marco Taddei
L’innovazione ICT, “cuore” del metodo UMIQ
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Speciale
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rubrica a cura di ReteICT
DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO
Farete dà la carica e Bologna si riscopre sempre più attrattiva
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“Bologna? Nulla da invidiare alla Germania”
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Siamo in marcia per la risalita. Ora è il momento delle
sfide vere.
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Spazio all’innovazione: a Bologna apre il primo
Barcamper Garage
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Le idee talentuose sul palco di Farete Talk
70
Scuola, un passo nel futuro
73
A Farete Scuola la creatività è protagonista
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Hanno detto di noi
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2015-2018: Tre grandi progetti per la città
adottati da Unindustria
84
di Marco Taddei
di LG
di Alberto Vacchi
di EB
di LG
di EB
di Francesca Aufiero
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Il piacere di una
stretta di mano
Toyota Material Handling un partner di prima scelta per tutti i Clienti in cerca di soluzioni per la logistica e la movimentazione
delle merci.
Conquistare la fiducia dei Clienti con soluzioni che creino valore aggiunto al loro business ed essere riconosciuti per i propri
prodotti e servizi innovativi: un solido impegno, semplice e diretto come una stretta di mano.
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focus
Caro Collega,
abbiamo concluso “la nostra due giorni” con grande soddisfazione grazie
all’impegno e alla straordinaria partecipazione di tutti Voi. Con questa
quarta edizione abbiamo alzato l’asticella ancora più in alto, registrando traguardi inattesi: oltre 14.000 visitatori complessivi (+8% rispetto allo scorso
anno) e oltre 600 imprese espositrici. Numeri che testimoniano ancora una
volta che il modello studiato e messo in campo è vincente.
Come ho sottolineato pubblicamente, in chiusura della manifestazione, in
questo territorio la capacità di costruire delle relazioni è più forte che altrove, e ci consente di rivendicare con orgoglio un senso di appartenenza ad
una realtà fertile e articolata, non solo in termini di risorse, ma soprattutto
di idee e di progetti. Lo abbiamo dimostrato nella nostra Assemblea Generale: là dove ci sono capacità e competenze, seguono anche gli investimenti.
Bologna oggi è d’esempio per tutto il Paese.
Con FARETE abbiamo dato una prova tangibile alla nostra comunità e
agli ospiti stranieri di questo dinamismo che neanche la crisi economica ha
potuto fiaccare. Per questo Ti ringrazio ancora una volta del contributo che
hai dato alla riuscita dell’evento.
Alberto Vacchi
Presidente Unindustria Bologna
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vita industriale
Elena Boromeo
Francesca Aufiero
Marco Taddei
3F FILIPPI ILLUMINA LO
SKYWAY MONTE BIANCO
La luce di 3F Filippi conquista anche il Tetto d’Europa. L’azienda bolognese, infatti,
ha illuminato lo Skyway Monte Bianco,
la nuova maxi funivia che porta alpinisti e
amanti delle vette da Courmayeur a Punta
Helbronner, con centinaia di prodotti LED
installati nei locali tecnici, nei parcheggi
sotterranei e nelle vie di comunicazione.
Inaugurata il 23 giugno scorso con il taglio
del nastro del Presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, e alla presenza del Presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto
Rollandin, la nuova opera sale fino ai 3.466
metri di Punta Helbronner, al confine tra
Italia e Francia. Un’opera di altissima ingegneria, quella del nuovo impianto di funivie, venuta alla luce dopo quattro anni di
lavori nel cantiere più alto d’Europa. Un
concentrato di tecnica, modernità e architettura che avvalora la scelta dei prodotti
3F Filippi, rigorosamente made in Italy,
che uniscono a ricerca e innovazione, il forte impegno nella riduzione dei consumi di
materiali ed energia e una grande attenzione al benessere degli individui.
Per lo Skyway Monte Bianco 3F Filippi ha
illuminato: i parcheggi sotterranei con 3F
Linda LED, prodotto icona dell’azienda
dal design lineare e pulito, i locali tecnici illuminati sempre con 3F Linda LED e Beta
i3F LED, apparecchi LED ideali per impianti ad elevata efficienza energetica. Per i
locali comuni, le gallerie e le vie di comunicazione, sono stati utilizzati i canali luminosi realizzati con le 3F Linda LED con
ze che riconfermano il valore di un’azienda
che da oltre 60 anni, dal cuore dell’Emilia-Romagna, porta in più di 50 Paesi al
mondo l’eccellenza del made in Italy e che
ha già ‘messo in luce’ altre eccellenze italiane come la stazione di Bologna, la sede
Ferrari a Maranello, la sede Maserati di
Grugliasco, la GAM di Torino e la Metropolitana di Genova.
Lo Skyway Monte Bianco
INTESA ALFA WASSERMANN
E SIGMA-TAU
Dall’unione delle attività farmaceutiche
e delle relative controllate di Alfa Wassermann e Sigma-Tau è nato ALFASIGMA,
uno dei maggiori poli farmaceutici italiani
con oltre 900 milioni di euro di fatturato,
circa 2.800 dipendenti e una presenza in 18
Paesi.
L’intesa tra due dei più importanti gruppi
farmaceutici italiani, con una forte presenza anche a livello internazionale, è stata
perfezionata nel maggio scorso e la neoco-
ottica dedicata e realizzate “su misura” per
questo cliente. In particolare sono presenti
i prodotti nella galleria pedonale che porta
dall’arrivo della funivia di Punta Helbronner al rifugio Torino. La luce “su misura”
di 3F Filippi garantisce la fornitura sia di
prodotti standard sia di soluzioni customizzate, pensate e studiate appositamente per
soddisfare specifiche richieste e necessità.
Un’altra importante collaborazione per 3F
Filippi, che recentemente ha ‘puntato i riflettori’ anche sullo storico Museo Alfa Romeo di Arese, riaperto il 24 giugno scorso,
e sullo stabilimento Fiat di
Cassino sede di produzione
della neonata berlina Alfa
Romeo Giulia. Sempre ‘al
fianco’ del gruppo FCA,
un altro progetto in attivo
per l’azienda bolognese che
rifornirà per lo stabilimento Fiat Mirafiori di Torino
- dove a partire da gennaio
2016 verrà prodotta la nuova Suv Levante Maserati 3.800 apparecchi. Referen-
Stefano Golinelli, Presidente di ALFASIGMA, nuovo
polo farmaceutico italiano nato dall’intesa tra Alfa
Wassermann e Sigma-Tau
fare 7
ALL’AEROPORTO DI BOLOGNA DECOLLANO I SERVIZI DEDICATI AI BUSINESS TRAVELLER
L’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è il “Migliore aeroporto per i viaggiatori d’affari”. Ad assegnare questo prestigioso
riconoscimento allo scalo bolognese è la rivista Mission che lo
ha premiato con l’Italian Mission Awards 2015. Il Marconi, che è il
settimo aeroporto italiano per numero di passeggeri con circa 6,6
milioni nel 2014, di cui oltre il 70% su voli internazionali, si distingue per la sua spiccata attenzione verso i passeggeri business.
Infatti, con l’obiettivo di garantire la massima efficienza a tutti
coloro che tipicamente desiderano ottimizzare il più possibile i
propri tempi di spostamento, l’aeroporto mette a disposizione dei
viaggiatori d’affari numerosi servizi dedicati, tra cui parcheggi vicini al terminal dove lasciare l’auto in sicurezza, con possibilità
di accesso e pagamento anche tramite Telepass e servizio Car
Valet, per la custodia, cura e manutenzione dell’auto. Ma anche
un’esclusiva e raffinata Business Lounge, progettata ad hoc per
le esigenze del passeggero business, dove trascorrere l’attesa
conciliando relax e lavoro, ottimizzando così i tempi di permanenza. La Lounge offre anche la possibilità di effettuare direttamente
il check-in per numerose compagnie aeree ed è dotata di accesso
riservato all’area imbarchi tramite controlli di sicurezza dedicati.
Per le imprese del territorio sono disponibili sale riunioni ed una
sala conferenze completamente attrezzate per meeting ed eventi
aziendali. “YouFirst” è il servizio Vip altamente customizzato con
staff dedicato, pensato per fare risparmiare tempo senza rinunciare al comfort grazie ad una corsia riservata ed una semplificazione delle procedure aeroportuali, con accompagnamento
all’aeromobile con mezzo privato.
Nell’ottica di offrire al passeggero un servizio di viaggio sempre
più completo è stata recentemente introdotta la possibilità di acquistare più servizi in maniera congiunta, beneficiando di promo-
stituita capogruppo ALFASIGMA avrà il
compito di governare l’aggregazione delle
due compagini societarie conferite, nonché
di determinarne le linee strategiche e di sviluppo. L’azionariato di ALFASIGMA vede
la maggioranza, con una quota del 75%, in
capo alla famiglia Golinelli.
Alcuni componenti della famiglia Cavazza
detengono il 20% e Intesa Sanpaolo, già
azionista di Sigma-Tau, mantiene la partecipazione restante pari al 5%.
Marino Golinelli, fondatore di Alfa Wassermann, è stato nominato Presidente
Onorario di ALFASIGMA, mentre Stefano
Golinelli ha assunto la carica di Presidente
e Andrea Golinelli quella di Vice Presidente
8 fare
zioni a tariffe particolarmente interessanti. Ad esempio utilizzando
nel medesimo viaggio i parcheggi, e la Business Lounge o il servizio
Vip, viene riservato uno sconto su entrambi i servizi. Acquistando
un biglietto aereo attraverso il servizio di biglietteria on line si avrà
accesso a tariffe agevolate sui parcheggi, sui servizi vip e presso
alcuni ristoranti presenti all’interno del terminal.
Inoltre, l’introduzione dell’e-commerce sul sito dell’Aeroporto ha
reso ancora più veloce e pratico per il passeggero creare in autonomia il proprio pacchetto di viaggio, potendo sempre contare sul
supporto di uno staff specializzato. Per conoscere le condizioni
riservate alle imprese consultare il sito dell’Aeroporto www.bologna-airport.it o contattare la Direzione Business Non Aviation: [email protected], telefono 051-6479704.
Stefano Gardini, Direttore Business Non Aviation dell’Aeroporto di Bologna,
riceve il premio Italian Mission Awards 2015
con delega all’Innovazione.
La capogruppo sarà guidata dall’Amministratore Delegato Giampaolo Girotti, con
la responsabilità diretta anche sulle due società operative e le relative controllate.
Il nuovo Gruppo si posiziona tra i primi
cinque operatori in Italia nel settore farmaceutico, sia per prodotti da prescrizione
che per quelli di automedicazione, con un
fatturato di più di 900 milioni di euro. Il
progetto industriale prevede l’ulteriore sviluppo dell’attività sia in Italia che all’estero,
grazie alle sinergie che verranno realizzate,
alle maggiori risorse da dedicare a R&D e
alle attività produttive.
A livello internazionale ALFASIGMA è già
presente in 18 Paesi, con circa 2.800 dipendenti, di cui 1.840 operanti in Italia nelle
sedi di Bologna, Milano, Pomezia, Alanno
e Sermoneta, e 960 all’estero.
“Esprimiamo grande soddisfazione del
mondo industriale bolognese per l’operazione compiuta da Alfa Wassermann nella
persona del suo Amministratore Delegato
Stefano Golinelli, che con grande determinazione ha portato a compimento un
progetto estremamente importante per l’economia del nostro territorio. Ancora una
volta un’azienda bolognese raggiunge importanti primati, in un segmento non facile
come quello farmaceutico, e fa convergere
nel nostro territorio risorse e progettualità
Siamo uno Studio di Consulenza di Direzione e
Advisory, formato da aziendalisti e ingegneri, con
competenze in ambito: strategie, organizzazione
e finanza d’impresa.
La nostra proposta è organizzata in due linee di
servizio: Sviluppo e Management (Consulting),
Ristrutturazioni e Rilanci d’impresa (Advisory).
Da 20 anni al fianco della Media e Piccola impresa
e delle Organizzazioni che ci hanno dato fiducia
www.mondainipartners.com
Sviluppo e Management
Revisione governance e strategie
Ridisegno modello di business
Sviluppo mercati e clienti
(area Clienti - Progetti)
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Family business - passaggio generazionale
Operazioni straordinarie per la crescita
Piani strategici – organizzativi
Innovazione sistema di management
Revisione struttura organizzativa
Pianificazione e controllo di gestione
Ottimizzazione struttura finanziaria
Family Business Academy - PMI
Da oggi ancora più vicini alle PMI. Nasce a Bologna la prima Family Business
Academy per PMI. Un luogo dove confrontare esperienze (il Club); un percorso
formativo di general management per discendenti e imprenditori di imprese
di famiglia (l’Education); un laboratorio di ricerca per sperimentare nuove
strategie di crescita e introdurre soluzioni virtuose per gestire il Passaggio
generazionale (il Consulting).
Per aggiornamenti: www.mondainipartners.com; www.familyacademy.it
SAVE THE DATE - Workshop
Crescere e riorganizzare l’impresa di famiglia
Come le PMI famigliari hanno creato e creano valore. Lo raccontano Imprenditori e figli.
Nell’incontro verranno presentati, attraverso testimonianze dirette di Imprenditori e figli di imprenditori, alcuni casi di successo nei quali la “dimensione famigliare d’impresa” ha agito e agisce da
propulsione per identificare nuove strategie di crescita e di riorganizzazione. L’incontro presenta la
prima Family Business Academy per Pmi nata a Bologna su iniziativa di Mondaini Partners. Bologna
Rimini
Parma
25 settembre 2015
9 ottobre 2015
16 ottobre 2015
Programma
10,00 Apertura lavori
10,15 – 10,45 La prima Family Business
Academy italiana per PMI
Presentazione delle nuova
iniziativa rivolta alle PMI di
Famiglia con sede in Emilia
Romagna
10,45 – 12,15 Percorsi di crescita
testimoniati in 5 Casi di
successo
• Crescere costruendo la
quota di mercato
ore 10 - 13
ore 10 - 13
ore 10 - 13
• Crescere rafforzando il
brand aziendale
• Crescere innovando il
modello di business
• Crescere nei mercati
esteri target
• Crescere attraverso
aggregazioni e alleanze
12,15 Tavola rotonda
Coordina: Davide Mondaini
Intervengono: Imprenditori, Direttori
Generali, Docenti e attori
del Private Banking
Ristrutturazione del debito
Riassetti industriali
Riorganizzazione commerciale
Operazioni straordinarie per riassetti
Accordi interbancari
Soluzioni stragiudiziali
Piani attestati
Accordi di ristrutturazione dei debiti
Concordati in continuità
Piani di rilancio societario
Operiamo, in diversi progetti, con un ruolo di
Consulenti guida, con team integrati formati da
Consulenti di Direzione, Temporary manager e
altri Professionisti (export specialist, informatici,
legali, fiscalisti).
Progettiamo e svolgiamo, in collaborazione con
Associazioni, Enti di formazione, Imprese e Istituti
di credito, Corsi di formazione, Seminari e Workshop indirizzati alla Direzione d’impresa.
Davide Mondaini
Consulente di Direzione, Docente di Economia e
Organizzazione - Università di Bologna - Scuola di
Ingegneria e Architettura, Dottore Commercialista.
13,00 Chiusura lavori
Partecipazione: la partecipazione è su invito personale ed è esclusivamente riservata alla Proprietà, ai membri del
Cda, alla Direzione Generale e ai discendenti delle PMI imprese di famiglia.
Per informazioni rivolgersi a [email protected].
Ristrutturazioni e Rilanci
fare 9
10 fare
nuove”, ha dichiarato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, commentando il raggiungimento dell’accordo per
l’aggregazione tra Alfa Wassermann e Sigma-Tau.
PROGETTO DA 7,6 MILIONI PER ALSTOM
A BARI
È stato attivato con successo il nuovo Apparato Centrale Computerizzato (ACC) telecomandabile di Bari Parco Nord, realizzato da Alstom per Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane). Il progetto, del valore di 7,6 milioni di euro, ha visto
la sostituzione di un ACEI (Apparato di Stazione di tipo elettromeccanico) con un Apparato Centrale Computerizzato di
ultima generazione Smartlock 400 GP di Alstom, oltre ad altri
interventi connessi quali: impianti di luce e forza motrice, telecomunicazioni, fabbricato contegno apparecchiature e relativi
impianti meccanici. Questo impianto permetterà all’operatore
la gestione in sicurezza della circolazione secondo le più recenti
norme vigenti per gli apparati di tipo ACC.
Si tratta della prima attivazione in assoluto di questo nuovo prodotto sviluppato da Alstom proprio dalle sedi italiane di Bologna e Bari, rispettivamente centro di eccellenza e centro di ricerca e sviluppo del Gruppo per il segnalamento ferroviario. “Per
la riuscita di questo progetto, nel quale è stato implementato
un nuovo prodotto - ha dichiarato David Cannafoglia, direttore Alstom Bologna - è stata determinante la collaborazione con
il nostro cliente RFI, per ottenere l’autorizzazione dall’Agenzia
Nazionale della Sicurezza ferroviaria”.
LA GERMANIA CHE INVESTE IN EMILIA:
IL CASO BASF
Negli ultimi anni diversi gruppi tedeschi hanno stabilito una presenza forte sul territorio bolognese, consolidata da piani finanziari che mantengono il trend degli investimenti in positivo.
L’attrattività del territorio regionale trova conferma in uno di
questi casi, che interessa il settore chimico: BASF è presente
in provincia dal 2009 con lo stabilimento di Pontecchio Marconi
a seguito dell’acquisizione da parte del gruppo tedesco di Ciba
Specialty Chemicals.
Tra il Reno e l’A1 il sito, presente dagli anni ‘60, produce additivi
che rendono la plastica (dei cruscotti delle auto, delle serre o
delle sedie da esterno, solo per fare alcuni esempi) più resistente
e duratura nel tempo. Con un fatturato di 74 miliardi di euro annui
a livello globale, in Italia il colosso tedesco conta 11 siti produttivi
e quello alle porte di Sasso Marconi è il più grande, con circa 300
dipendenti occupati.
L’impegno dell’azienda è rilevante. Il piano di potenziamento dello stabilimento, iniziato nel 2011, prevedeva un potenziale investimento di circa 100 milioni su un decennio. Dopo quattro anni,
grazie ai buoni esiti produttivi e alle risposte del mercato di riferimento, il piano è confermato e, per gli anni a venire, si parla di
un totale di 60 milioni con interventi focalizzati su innovazione e
sostenibilità.
La casa madre premia infatti i progetti che mirano a una produzione sostenibile: proprio in questo senso lo stabilimento guidato
da Tiziano Lanzarini ha puntato sui temi chiave della competitività
e della riduzione dell’impatto ambientale.
La riconversione di strumenti e macchinari per una maggiore
efficienza energetica, l’attenzione al miglioramento delle performance ambientali e l’innovazione basata sulla ricerca di nuove
applicazioni dei prodotti, sono le parole chiave, in Germania ma
anche a Sasso Marconi. Il piano prevede anche un leggero incremento degli addetti, confermando un tasso di specializzazione
molto alto (diploma o laurea per il 63% dei dipendenti).
ASTERIX “FA’ BEN PULITO”
“Fa’ ben pulito: chi è stato bambino a Bologna ricorderà la raccomandazione di mamme e nonne a comportarsi bene. In effetti,
da sempre la pulizia ha influenzato i comportamenti, divenendo
anche una questione di civiltà ed educazione”. A osservarlo è
Enrico Bottazzi, A.D. di Asterix, azienda bolognese di facility
fare 11
management i cui servizi alla piccola, media e grande impresa spaziano dalle pulizie
(che rappresentano il core business aziendale), alle disinfestazioni, al giardinaggio, al
portierato e alla manutenzione di impianti.
Da impresa familiare dal 1984 fino alla sua
fondazione nel 2007, Asterix “ha sempre
coniugato il far pulito al farlo bene, con rispetto, in modo trasparente e al passo con i
tempi”, fa sapere Bottazzi, che cita una statistica elaborata da Afidamp, Associazione
di pulizia professionale, secondo cui gran
parte delle aziende cambia impresa di pulizia dopo soli due anni.
“Se pulire, infatti, per molto tempo ha significato solo assicurarsi che le cose da pulire fossero pulite e rimanessero tali, oggi il
termine copre molti altri aspetti per i quali
le imprese stanno sviluppando una maggiore sensibilità ed attenzione: dal rispetto
per l’ambiente, all’attenzione alla salute e
all’igiene - spiega - Asterix, con un fatturato in crescita dal 2008 al 2014 (+15%
nell’ultimo anno) e circa 180 clienti attivi,
ha invertito questo trend statistico fideliz-
non conformità, ma anche una
sostanziale diminuzione degli
infortuni.
Un impegno costante dell’azienda, infine, è l’aggiornamento e
lo sviluppo di attrezzature e tecniche di pulizia che permettono
nello stesso tempo la riduzione
dei costi e un’ottimizzazione del
budget investito nel servizio, un
abbattimento degli sprechi di
risorse energetiche e una qualità
del servizio sempre maggiore.
“L’ultima sfida per l’azienda riguarda infatti l’opportunità di coniugare la pulizia alla
concreta sostenibilità grazie, ad esempio,
all’utilizzo di detergenti interamente biologici e al sistema di pulizia Microrapid ideato da ÈCosì e Falpi Srl in cui attrezzature, carrelli e detergenti si integrano in una
metodologia ben progettata ed in grado di
produrre risparmio di energia, di acqua e
di prodotto. Il tutto di pari passo con una
maggiore produttività. Anche a Bologna
l’impegno, l’efficienza e il lavorar ‘pulito’
pagano”, conclude Enrico Bottazzi.
A BIOLCHIM IL CERTIFICATO
ELITE DI BORSA ITALIANA
zando i clienti da oltre sei, nove, dieci anni,
attraverso la conoscenza diretta e personale
di ogni cantiere, il mantenimento di un atteggiamento propositivo e il mettersi continuamente in gioco in prima persona nella
risoluzione di eventuali problematiche”.
Uno degli obiettivi aziendali dal 2013 è
stato il riciclo della plastica. Solo nel 2014,
recuperando la plastica prodotta sui cantieri e internamente, sono stati risparmiati
circa 200 chili. Un altro obiettivo è la formazione di specifiche figure per il controllo
della qualità del servizio reso e della sicurezza degli operatori. Questa formazione
teorica e pratica ha garantito ai clienti di
avere una qualità di igiene costantemente
alta e ad Asterix di evitare segnalazioni di
12 fare
A distanza di soli due anni dall’inizio del
percorso con Borsa Italiana, e quindi con
un anno di anticipo, Biolchim ha conseguito il certificato ELITE.
Il programma ELITE, nato in Italia nel
2012 su iniziativa di Borsa Italiana S.p.A.,
che già vede la partecipazione di più di 200
società in Italia e nel Regno Unito e recentemente esteso anche a livello europeo, si
rivolge alle migliori società non quotate
con progetti ambiziosi e ad alto potenziale di crescita. Grazie ad una piattaforma
di servizi integrati, le imprese partecipanti
vengono affiancate in un processo unico
di cambiamento culturale e organizzativo
ed avvicinate ai mercati dei capitali. L’ottenimento di questo importante risultato
dimostra che la società ha le capacità necessarie per competere nel complesso scenario
globale ed è pronta a porsi obiettivi ancora
più ambiziosi.
Dopo l’acquisizione di Cifo nel luglio del
2014, storico marchio del settore, anch’esso bolognese, e l’ingresso nel capitale, come
socio di minoranza, della canadese West
Coast Marine Bio Processing avvenuto a
gennaio scorso, il Gruppo Biolchim è oggi
uno dei principali player a livello mondiale
nel settore fertilizzanti speciali, con un fatturato di circa 75 milioni di euro e quasi
200 dipendenti. L’azienda, che ha sede nello stabilimento di Medicina (BO) dove si
realizzano tutte le fasi del ciclo produttivo
fino al confezionamento finale, è presente in
oltre 60 Paesi in tutto il mondo e continua
il proprio processo di crescita e internazionalizzazione, in linea con la propria vision
di sviluppo globale.Grazie all’esperienza
maturata in 40 anni d’attività nel settore,
alle partnership consolidate con i maggiori
produttori di materie prime e alle collaborazioni con importanti Università e Centri
di Ricerca, Biolchim ha raggiunto infatti
una posizione di leadership nella produzione e commercializzazione di biostimolanti,
prodotti naturali che migliorano qualità e
quantità delle colture nel completo rispetto
dei principi di sostenibilità ambientale poiché stimolano i meccanismi fisiologici della
pianta coinvolti nella crescita, nello sviluppo e nella tolleranza agli stress abiotici.
CEA ESTINTORI, ACIREALE HA
OSPITATO L’EDIZIONE 2015
DEL MEETING
“Sono giunti da tutta Italia per non perdere
l’appuntamento annuale con la casa madre,
condividere insieme a noi nuove tematiche
formative ed essere sempre più aggiornati
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fare 13
CAMST, UNA STORIA LUNGA 70 ANNI
Bicchieri ricavati da bottiglie di vetro tagliate e smerigliate; una
cucina allestita all’interno di un vagone in disuso in cui riscaldare
le pietanze; un carrettino che passava sull’unico binario rimasto in
funzione alla stazione di una Bologna appena liberata offrendo ai
viaggiatori e ai reduci di guerra, per 35 lire, il cestino con le tipiche
lasagne verdi alla bolognese. È il 16 giugno 1945 quando, grazie
all’impegno e alla determinazione del fondatore Gustavo Trombetti
e di 15 amici camerieri, nasce la Camst (Cooperativa Albergo Mensa Spettacolo Turismo), che nel 2015 festeggia dunque i suoi primi
70 anni di storia.
In un clima caotico e ricco di fermento, in breve tempo si sparge
la voce che grazie al buffet della stazione è possibile consumare
in carrozza pasti caldi e fragranti e si inaugura così una nuova stagione nel settore della ristorazione che porterà Camst ad essere
oggi un colosso che occupa 12.500 persone e produce 100 milioni
di pasti nelle oltre 2.000 gestioni: commerciale (centri storici e commerciali, poli fieristici), ristorazione aziendale con mense interne e
pasti veicolati, ristorazione scolastica, sanitaria, vending machine
e molto altro.
Nel 1949 Camst crea la Mensa del Popolo per offrire pasti alle famiglie più bisognose, all’insegna di uno spirito rimasto invariato
nel corso degli anni con Camst che continua anche oggi ad essere
vicina alle persone meno fortunate con i pranzi di solidarietà. Negli anni ’50 l’azienda inizia, sempre a Bologna, la sua attività nella
ristorazione fieristica mentre il 1960 è l’anno che segna la nascita
del primo Self Service d’Italia, in via Ugo Bassi. Nel 1973 è la volta
della CuCe, la prima delle tante grandi cucine centralizzate che viene realizzata a Villanova di Castenaso (BO), un altro degli elemento
d’innovazione che contribuiranno a far diventare Camst l’azienda di
14 fare
ristorazione più longeva a capitale italiano. Più recentemente, nel
2010, inaugura all’Interporto di Bologna il Centro Distributivo, la più
grande piattaforma logistica e di approvvigionamento nel mercato
della ristorazione in Italia.
Tante le iniziative e le novità proposte da Camst per celebrare il
settantesimo compleanno, da un nuovo sito che è un vero e proprio
album digitale, settanta.camst.it, con foto e curiosità sulla propria
storia, ad un hashtag dedicato, #70camst, che ha dato il nome anche ad un tour in cui alcuni blogger e membri dell’associazione
Succede solo a Bologna hanno visitato le bellezze artistiche della
città felsinea e i luoghi storici di Camst. Nei propri locali, poi, il 16
giugno scorso è stato servito il primo piatto realizzato da Camst, la
classica lasagna verde alla bolognese, ed è stato offerto il dolce
a tutti i clienti, mentre nei giorni successivi sono stati riproposti i
piatti speciali della cucina tradizionale italiana in un vero e proprio
viaggio gastronomico attraverso il Bel Paese.
Infine, nella serata del 16 giugno all’Arena del Sole di Bologna si
è svolto l’evento celebrativo al quale hanno preso parte, tra gli
altri, la Presidente di Camst, Antonella Pasquariello e il Direttore
Generale Antonio Giovanetti. Durante l’evento è stata annunciata
la nomina di Marco Minella a Presidente Onorario di Camst, un riconoscimento a chi per oltre trent’anni ha guidato l’azienda verso
l’attuale successo. Atto finale della serata celebrativa è stato lo
spettacolo teatrale di Ivano Marescotti dal titolo “Chi non lavora,
non mangia”, un monologo dedicato alla figura del fondatore e primo presidente Camst, Gustavo Trombetti, attraverso il quale sono
stati ripercorsi alcuni importanti avvenimenti dello scorso secolo
riguardanti la storia del nostro Paese.
fare 15
SI RIVOLGE A
Controller, Direzione amministrativa e
finanziaria
QUALI ESIGENZE SODDISFA
Controllo economico e finanziario tramite cruscotti ed indicatori di performance
Direzione generale
Supporta le decisioni nel breve e medio periodo grazie alla gestione della
pianificazione finanziaria, alla gestione di piani di Budget e alle funzionalità di Forecast
Direzione Commerciale
Controllo della marginalità su prodotti e servizi erogati e analisi degli scostamenti
Direzione Operativa, Acquisti e Risorse
Umane
Sviluppo di modelli di simulazione economico-finanziario (goal seeking, what if, impact
analysis)
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Due momenti del Meeting CEA ad Acireale (CT).
Sopra Patrizia Amadesi Presidente di CEA Estintori,
sotto la platea.
sul fronte sicurezza”.
Patrizia Amadesi, Presidente di CEA Estintori, commenta così il successo dell’edizione 2015 del meeting CEA andato in scena, dal 29 maggio al 2 giugno scorsi, nella
splendida cornice barocca di Acireale (CT),
alle pendici dell’Etna.
Al consueto appuntamento annuale organizzato da CEA Estintori, l’azienda di Castenaso (BO) leader in Italia nel settore della prevenzione e della sicurezza in campo
antincendio, hanno preso parte in qualità
di relatori esperti e professionisti della sicurezza e sono stati invitati tutti i Centri
Assistenza e i Centri Tecnici CEA. Tanti i
temi trattati: dagli aspetti tecnico-logistici
ai nuovi criteri di formazione degli RSPP
introdotti da Andrea Giacominelli di
Unindustria Bologna, al Nuovo Codice di
Prevenzione Incendi.
Officina di confronto e laboratorio tecnico
formativo del Gruppo CEA, è stata tutto
questo la quattro giorni siciliana inaugurata all’insegna del tema che ha scandito la
campagna CEA 2015: “Fiducia, le vostre
mani in mani buone”. Un punto
chiave della filosofia CEA, fin dal
1967, che ha portato il Gruppo ad
operare su tutto il territorio nazionale, diventando la prima azienda
in Italia a sviluppare un rapporto
di partnership dando vita a CEA
Gruppo Servizi, il primo gruppo
italiano certificato ISO 9001, che
oggi assiste oltre 150.000 clienti
e rappresenta assieme alle unità
CEA di Modena, Monza, Trento
e allo stabilimento di produzione
il più importante punto di riferimento per l’offerta di materiali e
servizi antincendio.
A dare il benvenuto a ospiti e relatori del convegno nell’atrio di ingresso del Santa Tecla Palace Hotel
di Acireale, le immagini del video
realizzato in occasione del ventennale di Istituto Sicurezza e Qualità, il centro del Gruppo CEA, in
cui scolaresche, addetti alla sicurezza, aziende pubbliche e private,
possono cimentarsi nelle tecniche
di sicurezza per imparare come proteggersi
ed affrontare il pericolo durante un incendio, un’esondazione, un terremoto. Un video in cui un’atmosfera fluttuante di echi
nipponici introduce i protagonisti della
storia di CEA, dal fondatore Ermete Amadesi, al pilota Max Angelelli ai Leoni della
Squadra Corse, che raccontano il percorso
che ha dato vita al primo campo prove in
Italia a Savignano sul Rubicone (FC). Una
storia scandita sulle note di una forte passione emiliana per la sicurezza: una ricerca
in continua evoluzione, volta a salvare con
il proprio impegno e ingegno vite umane in
pericolo. Una passione nata e cresciuta in
una grande famiglia: il Gruppo CEA, che
si è sempre contraddistinto per l’attenzione
rivolta ai rapporti e alle relazioni interpersonali.
Come spiegano da CEA “in azienda corre
spontaneo il pensiero che, dietro a tutto
il lavoro dei propri interlocutori, ci sia il
sostegno della loro famiglia. Un pensiero
fondante per CEA, ribadito anche in occasione del meeting in Sicilia dall’invito a
presenziare, esteso a tutte le famiglie dei
partecipanti, nella certezza che le relazioni
migliori consentono di conseguire l’equili-
brio che porta al successo, sull’onda della
fiducia. Una partita in cui la complicità e
il sostegno della famiglia giocano un ruolo
fondamentale”.
CRIF: IN E-R LA DOMANDA DI
CREDITO STENTA ANCORA
Dopo un I trimestre dell’anno all’insegna
della cautela, con un’inaspettata flessione
del -3,6%, nel II trimestre 2015 la domanda di credito da parte delle imprese è tornata su un sentiero positivo, con un solido
+8,1% rispetto al corrispondente periodo
2014. Nel complesso, dall’inizio dell’anno
il numero di domande di finanziamento
presentate dalle imprese italiane agli istituti
di credito ha fatto registrare una crescita del
+1,8% rispetto ai primi sei mesi del 2014,
seppur con dinamiche differenti tra società
e imprese individuali, facendo registrare il
record assoluto da quando la rilevazione è
in atto. In parallelo è tornato a crescere in
modo significativo anche l’importo medio,
attestatosi a 69.272 euro. Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo
aggiornamento del Barometro CRIF sulla
domanda di credito da parte delle imprese
elaborata sulla base del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i
dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni
creditizie, di cui oltre otto milioni attribuite a utenti business.
Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna,
nel complesso si registra un incremento
estremamente contenuto del numero di richieste di credito presentate dalle imprese
nei primi sei mesi dell’anno, pari a +0,1%
rispetto al I semestre dello scorso anno, ben
al di sotto della crescita rilevata a livello nazionale (+1,8%). Entrando maggiormente
nel dettaglio, Forlì-Cesena è la provincia
che ha fatto registrare la crescita più consistente in regione con un +4,3%, seguita
a ruota da Bologna (+4,1%) e da Piacenza
(+3,7%).
All’estremo opposto della classifica, invece,
Reggio Emilia ha fatto segnare la flessione
più marcata, -7,1% rispetto al I semestre
2014. Segno negativo anche per le province di Rimini e Parma, rispettivamente con
fare 17
-3,4% e -0,8%.
“Il dato relativo ai primi sei mesi dell’anno in corso ha confermato il trend positivo della domanda di credito da parte delle
imprese italiane, malgrado l’inaspettata frenata registrata nel periodo gennaio-marzo.
In termini assoluti si tratta del record assoluto a partire dal 2008 e questo conferma
che le nostre imprese stanno cominciando
a guardare al futuro con maggior fiducia spiega Simone Capecchi, Direttore Sales &
Marketing di CRIF - In particolare va segnalato l’irrobustimento della domanda da
parte delle società di capitale, che stanno
avvertendo in modo più marcato la ripartenza dell’economia dopo anni estremamente difficili. Al contrario l’atteggiamento delle imprese individuali, maggiormente
ancorate ai consumi interni che stentano
a decollare, si caratterizza ancora per una
sostanziale prudenza che si sostanzia con
una domanda di credito debole e importi
richiesti contenuti”.
INDAGINE DNV GL: EFFICIENZA ENERGETICA, IN ITALIA
MANCA VISIONE D’INSIEME
Il 64% delle aziende italiane ha investito in
iniziative di efficienza energetica negli ultimi tre anni, ma senza una strategia che
ricomprenda tutte le necessità dell’organizzazione. È quanto emerge dall’indagine
internazionale condotta dall’ente di certificazione DNV GL - Business Assurance, in
collaborazione con l’Istituto GFK Eurisko,
su 1.557 professionisti di diversi settori in
Europa, America e Asia.
Il Gruppo DNV GL, che opera in più di
100 Paesi con 16.000 dipendenti, è uno
dei principali enti di certificazione a livello mondiale e aiuta le aziende a garantire
l’efficienza delle proprie organizzazioni,
nonché di prodotti, personale, strutture
e catene di fornitura attraverso servizi di
certificazione, verifica, valutazione e formazione, affiancandole per consolidare performance aziendali sostenibili e alimentare la
fiducia da parte degli stakeholder.
Secondo l’indagine di DNV GL, il tema
dell’efficienza energetica è sentito in Italia
18 fare
molto più che altrove, soprattutto in mate- riduzione dei costi e dei consumi, ma con
ria di riduzione dei costi e dei consumi, ma un aumento significativo anche in attività
manca ancora un approccio a tutto tondo. più strategiche: ad esempio la formazione
Nel dettaglio, i professionisti intervistati del personale (30%; +13% rispetto a oggi)
considerano che possa avere un impatto o la preparazione di piani di gestione dell’e“sulla propria vita quotidiana” (85%; +8% nergia (27%; +12%).
vs media), “sul proprio Paese” (89%; +8%)
e “sulla società nel suo complesso” (92%;
+13%) in misura superiore alla media.
Tuttavia, in linea con quanto avviene nel
resto del mondo, anche le aziende italiane
stanno impegnando risorse per l’efficienza
energetica con un approccio tutt’altro che
strutturato. Solo il 43% degli intervistati
adotta strategie ad hoc e il 38% si pone Sperimentare il legame tra i concreti princiobiettivi misurabili (-14% e -17% vs me- pi fisici studiati a scuola e la progettazione
dia). Rispetto ai colleghi degli altri Paesi, di una moto Ducati tramite un approfoninoltre, sono ancora meno gli italiani che dimento teorico e pratico all’interno dell’aaffrontano le questioni di efficienza ener- zienda. È questo l’obiettivo della Summer
getica prendendo in considerazione tutti i School di “Fisica in Moto”, il laboratorio
livelli organizzativi aziendali. Il 31% fissa estivo di fisica applicata alle due ruote orgaobiettivi generici (-6% vs media) mentre nizzato da Fondazione Ducati con il patrosono esigui i numeri di chi si pone obiettivi cinio del Piano Lauree Scientifiche, giunta
a livello di funzione (8%; -14%), di area quest’anno alla quinta edizione. Dal 13 al
(4%; -10%) o di equipaggiamento (2%; 17 luglio scorsi la sede centrale di Ducati a
-8%). Le iniziative intraprese dalle società Borgo Panigale ha ospitato infatti 25 giovaitaliane, in linea con la tendenza globale, ni allievi selezionati, tra i 170 che avevano
sono principalmente finalizzate al conte- presentato domanda di adesione, in base al
nimento dei costi nel breve periodo. Gli profitto scolastico e alla motivazione a parinvestimenti per dotarsi di dispositivi più tecipare.
efficienti (42%) o per ridurre il consumo Cinque giorni di esperimenti e seminari
e i costi dell’energia (40%) sono le attivi- per 19 ragazzi e 6 ragazze maggiorenni con
tà più comuni. Manca una visione a tutto spiccate predisposizioni scientifiche provetondo: solo il 14% del campione intervi- nienti da licei e istituti tecnici di tutta Italia
stato redige piani di energy management e, che hanno potuto dare libero spazio al loro
nonostante il focus sulla riduzione dei con- ingegno e vivere un’esperienza unica. Divisi
sumi, solo il 9% investe in attività per trac- in cinque gruppi e affiancati da tutor, gli alciare il dispendio energetico. La necessità lievi hanno preso parte ad attività pratiche
basate sui principi della fisica, conducendo
di destinare le risorse
ad altre priorità (46%)
e implementazione e
mantenimento troppo
costosi (33%) sono i
fattori che frenano le
aziende italiane sulla
strada dell’efficienza
energetica. Tuttavia,
conclude l’indagine,
il 56% dichiara che
manterrà o aumenterà
i propri investimenti
in efficienza energetica
in futuro. Ci si continuerà a focalizzare sulla Il laboratorio estivo “Fisica in Moto” promosso da Fondazione Ducati
DUCATI, “FISICA IN MOTO”
ANCHE D’ESTATE CON LA
SUMMER SCHOOL 2015
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confrontandosi così con i mercati di tutto il mondo. THE WATERSTONE è anche uno spazio
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fare 19
CIFO NUTRE LA NATURA DA 50 ANNI. IL FUTURO È SEMPRE PIÙ ECOSOSTENIBILE
Taglia il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività la Cifo di
San Giorgio di Piano (BO), una delle principali aziende italiane
produttrici di fertilizzanti speciali per l’agricoltura e per il giardinaggio. Un risultato raggiunto con l’esperienza di chi da sempre guarda con occhio attento alle esigenze degli operatori,
professionisti e hobbisti. Acquisita nel 2014 dalla Biolchim, Cifo
oggi è parte di un gruppo leader nel segmento dei fertilizzanti
speciali, presente in oltre 50 Paesi, con un fatturato di oltre 75
milioni di euro. All’interno dello stabilimento bolognese, l’innovazione non è solo una tendenza dettata dalle esigenze della
competizione globale, bensì una vera e propria missione. L’uso
di tecnologie all’avanguardia consente una costante attività di
ricerca e di sperimentazione, anche in collaborazione con enti
e università, che mira ad un miglioramento continuo dei prodotti e ad un uso sempre più sostenibile degli stessi.
In linea con questa filosofia aziendale, Cifo opera seguendo un
rigoroso sistema di gestione ambientale certificato dalla norma
Uni En Iso 14001, e realizza formulati e prodotti specifici anche naturali e biologici (come alghe, amminoacidi vegetali e
propoli) nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, oltre che
della salute degli operatori agricoli e dei consumatori. E non a
caso l’azienda ha scelto Expo 2015 per organizzare una serie di
eventi dedicati a clienti e collaboratori grazie alla partnership
con BolognaFiere per la realizzazione e la gestione del Parco
una vera e propria ricerca sperimentale.
Ciascun gruppo, infatti, ha potuto decidere autonomamente quale esperimento
svolgere, utilizzando le apparecchiature e i
software messi a disposizione dal laboratorio permanente “Fisica in Moto” di Ducati.
Tutti i lavori sono stati in seguito valutati
da una giuria composta dai professori uni-
20 fare
della Biodiversità e del Padiglione del Biologico. “I temi di Expo
- spiega Pierluigi Picciani, direttore marketing e commerciale
di Cifo - si sposano con i valori alla base della nostra attività,
fortemente orientata alla sostenibilità nella ricerca e nella formulazione di prodotti a basso impatto ambientale”.
Nell’ambito di Expo, Cifo è fornitore di prodotti per la cura e la
manutenzione del Parco, oltre a disporre di propri spazi espositivi. Inoltre l’azienda è partner di Combi Mais Idrotechnologies,
un innovativo protocollo che mira a combinare innovazione e
sostenibilità e che Expo ha patrocinato e individuato come modello per l’agricoltura del futuro. Messo a punto con prodotti
e tecnologie innovative e con la collaborazione di partner di
prestigio, Combi Mais ha infatti raggiunto l’obiettivo di ottenere
una granella di mais di elevata qualità, registrando un incremento della produttività del 14% circa con una metodologia di
produzione sostenibile, che permette di tagliare del 30% l’utilizzo di acqua, azoto e carburanti utilizzati.
“I progressi raggiunti, che ci motivano a fissare sempre nuovi
obiettivi, sono il frutto della professionalità e della dedizione dei
nostri collaboratori, dei dipendenti e dei clienti con cui abbiamo instaurato importanti partnership - spiega l’Amministratore
Delegato Leonardo Valenti - a loro vogliamo dedicare i festeggiamenti per questi primi 50 anni, convinti che faremo ancora
tanta strada insieme”.
versitari di Fisica teorica Giorgio Santoro e
Carlo Maria Bertoni, entrambi dell’Università di Modena e Reggio Emilia (UniMORE), e dai docenti di Fisica Andrea Zucchini (Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di
Bologna), Paolo Giglioli (Liceo Scientifico
“Malpighi” di Bologna) e Francesco Merlo
(Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Ve-
rona).
La Summer School 2015 ha replicato il
successo delle edizioni precedenti confermandosi un ben riuscito esempio di
“ponte” tra scuola e impresa per gli allievi
attraverso numerosi seminari e attività di
approfondimento e grazie anche all’intervento nelle vesti di docenti di noti pro-
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fare 21
fessori universitari di Fisica e Matematica
e ingegneri e manager Ducati. Tra di loro
Elena Ugolini, già Sottosegretario all’Istruzione e attuale preside del Liceo Malpighi
di Bologna, Federico Corni (UniMORE),
Giovanni Ferrara dell’Università di Firenze
e Vittorio Mirko Degli Esposti dell’Alma
Mater di Bologna. Tra i titoli delle lezioni
in programma “La distribuzione Desmodromica applicata alla testata del motore
della Panigale 1299 R”, “Fisica del moto
e modelli dinamici” e “Scuola, Università,
Impresa” quest’ultima tenuta da Claudio
Domenicali, amministratore delegato di
Ducati Motor Holding in chiusura delle
cinque giornate della Summer School “Fisica in Moto” 2015.
ENERRAY PORTA IL FOTOVOLTAICO IN GIORDANIA
Il primo impianto fotovoltaico in Giordania porta la firma di Enerray, società
controllata di Seci Energia del Gruppo Industriale Maccaferri, e di Desert Technologies, partner saudita che opera nel settore
delle energie rinnovabili.
Michele Scandellari, CEO di Enerray SpA
22 fare
“Shamsuna” è il nome del progetto da
10.08 MWp, che sorgerà ad Aqaba, il porto principale della Giordania, e che permetterà a queste due realtà di consolidare la
loro joint venture, affermando così il proprio ruolo di Epc Contractor (Engineering,
procurement and construction) in Medio
Oriente.
L’impianto, la cui entrata in esercizio è
prevista per ottobre 2015, fa parte di un
programma per le energie rinnovabili che
include 12 progetti gestiti dal Ministero
giordano dell’Energia e delle Risorse Minerali e che prevede la vendita dell’energia
elettrica prodotta alla società di rete locale
NEPCO (National Electric Power Company) tramite un Power Purchase Agreement ventennale.
“Grazie a questo impianto - spiega Michele
Scandellari, Ceo di Enerray SpA, ringraziando gli sponsor del progetto e la International Finance Corporation - saranno
assicurate non solo un insieme di energie
equilibrate e diversificate, ma soprattutto
una crescita sostenibile per tutta la Regione, area in cui vediamo grandi potenzialità
e stiamo investendo notevolmente”.
“È un onore poter partecipare a questo progetto, - aggiunge Nour Mousa, Ceo di Desert Technologies - la Giordania è il Paese
leader nel mercato degli impianti fotovoltaici in Medio Oriente e quello di Shamsuna è il primo progetto a prendere forma.
Questo ci pone in prima linea sul mercato,
proprio dove vogliamo essere”.
Costituita nel 2006 e presieduta da Gaetano Maccaferri, SECI Energia è la sub-holding del Gruppo Industriale Maccaferri in
cui sono concentrate le partecipazioni nelle
società operanti nel settore dell’energia. Attraverso le proprie controllate - Powercrop
nel settore delle biomasse, Enerray nel fotovoltaico, Sebigas nel biogas, Exergy nel settore del recupero energetico, oltre ad altre
attive nell’eolico e nell’idroelettrico - SECI
Energia realizza la diversificazione tecnologica e la diffusione sui mercati internazionali grazie all’esperienza ed il know-how
del gruppo di appartenenza, implementa
le tecnologie delle fonti rinnovabili, dalla
progettazione alla costruzione fino alla gestione e manutenzione degli impianti. Specializzata invece nel settore fotovoltaico,
dal 2011, Enerray ha avviato un importan-
te processo di internazionalizzazione e, ad
oggi, ha dato vita a più di 230 impianti fotovoltaici, di cui 230 MW in gestione, per
oltre 200 MWp installati, consentendo una
riduzione delle emissioni di CO2 di circa
170 mila tonnellate l’anno.
EUROSYSTEM AL FIANCO
DI ESSSE CAFFÈ
PER RINNOVARE L’ERP
Sarà Eurosystem a guidare Essse Caffè nella sfida verso l’innovazione tecnologica: la
torrefazione bolognese ha di recente affidato all’azienda di Information Technology
trevigiana il rinnovo del proprio sistema informativo con l’obiettivo di ottimizzare la
gestione dell’operatività aziendale e migliorarne il controllo. “Il marchio Essse Caffè
- commenta Gian Nello Piccoli, presidente
di Eurosystem SpA - simboleggia un’icona
di qualità e innovazione. Per questo siamo
felici di inaugurare questa collaborazione,
che rappresenta anche un consolidamento
della nostra presenza all’interno del mer-
Il Presidente di Eurosystem SpA, Gian Nello Piccoli
nie n t e id e e ?
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LA DANESE DANFOSS HA INAUGURATO IL NUOVO STABILIMENTO TUROLLA
Il Gruppo Danfoss ha concentrato la produzione europea di pompe
e motori ad ingranaggi a marchio Turolla nella provincia di Bologna, realizzando un nuovo stabilimento produttivo all’avanguardia
a Castel San Pietro Terme, inaugurato lo scorso 4 giugno.
Danfoss è una multinazionale danese che opera nell’ambito dei sistemi di controllo climatico, energetico e dei componenti e sistemi
oleodinamici, nel mondo occupa circa 24.000 addetti, producendo
un fatturato che nel 2014 si è attestato a 4,6 miliardi di euro. In Italia
è presente con un organico di circa 450 dipendenti, dislocati in otto
sedi commerciali situate nel nord del Paese e nei tre stabilimenti
di Reggio Emilia, Merano e Bologna. Quest’ultimo è dedicato alla
produzione di pompe oleodinamiche ad ingranaggi con marchio
Turolla, azienda fondata a Bologna dall’ingegnere Marco Turolla
nel 1948 e parte del gruppo Danfoss dal 2000, con un’unità produttiva negli Stati Uniti (Ames, Iowa) ed uffici commerciali in diverse
parti del mondo. Attualmente Turolla detiene vendite consolidate
globali per circa 50 milioni di euro, la metà delle quali destinate al
mercato U.S.A., annoverando tra i suoi clienti principali realtà quali
Caterpillar, John Deere, CNHi, Bobcat.
Nel nuovo e moderno stabilimento di Castel San Pietro Terme si
concentra tutta l’attività produttiva europea di Turolla: questa
operazione determina il raddoppio dei volumi produttivi dello stabilimento italiano ed un aumento delle vendite dall’Italia stimato in
circa 11 milioni di euro per il 2015.
A testimonianza di quanto il Gruppo Danfoss consideri importante
questa operazione, sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione al fianco di Alessandro Corrente, Vice Presidente Divisione
Stand-Alone ed Amministratore Delegato Danfoss Power Solutions
Italia, e Riccardo Carra, Vice Presidente e Direttore Generale di
Turolla, i massimi esponenti del gruppo danese, tra cui Jørgen M.
Clausen, Chairman of the Board of Directors e Niels B. Christiansen, President & Chief Executive Officer. Tra gli altri ospiti presenti
alla cerimonia anche il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto
Vacchi, e il professor Romano Prodi.
“Abbiamo inaugurato uno stabilimento che rappresenta uno slancio verso il futuro di Turolla. In questa nuova e moderna struttura
verranno realizzati i prodotti di elevata qualità ed affidabilità, che
hanno permesso a Turolla di essere tra i leader mondiali del mercato delle pompe e motori ad ingranaggi”, ha sottolineato Carra.
“È con grande orgoglio che tagliamo questo importante traguar-
cato emiliano-romagnolo e del settore torrefazione per il quale abbiamo realizzato
un gestionale personalizzato”. Fondata a
Bologna nel 1979 dalla famiglia Segafredo,
Essse Caffè è oggi presente su tutto il territorio italiano con sede direzionale ad Anzola dell’Emilia e 12 depositi distribuiti nelle
varie regioni. La rete vendita è altamente
organizzata, certificata anche per i servizi di
24 fare
do. - ha affermato Corrente - L’inaugurazione del nuovo stabilimento celebra tangibilmente il risultato del lavoro di tanti. Mi
sento di ringraziare innanzitutto il top management di Danfoss
che ha creduto e ci ha supportato nella realizzazione di questo
articolato progetto industriale - italiano ed europeo - tutt’altro
che scontato. Un altrettanto doveroso grazie va alle amministrazioni locali ed ai molti partner che ci hanno assistito nel corso di
questo lungo cammino. Ma il mio più caloroso e sincero grazie
va ai nostri dipendenti senza l’instancabile passione e dedizione
dei quali tutto questo non sarebbe stato possibile”.
In alto l’ex premier Romano Prodi in visita nella sede di Castel San Pietro
Terme; in basso inaugurazione del nuovo stabilimento con i vertici Danfoss
assistenza e composta da professionisti con
una conoscenza del settore che spazia dal
caffè crudo a quello in tazzina, dalla torrefazione al confezionamento, dalle attrezzature professionali all’estrazione del caffè
espresso. Oggi Essse Caffè è posizionato tra
i primi 10 top player italiani del settore caffè - ho.re.ca. L’azienda serve con le proprie
miscele di eccellenza migliaia di clienti in
Italia, ed è in costante espansione sui mercati esteri. Quest’anno è entrata anche nel
mercato del caffè monoporzionato (Vending) con il lancio di Sistema Espresso, la
linea esclusiva composta da una macchina
personalizzata e una gamma di capsule di
pregiate miscele di caffè e altre bevande
calde. Tra le motivazioni che hanno spinto
l’azienda bolognese a scegliere il gestionale
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torrefazioni, ci sono l’alta componente di
innovazione del prodotto, la dinamicità di
un team proattivo ed affiatato e la filosofia
di approccio rivolta al cliente. Eurosystem
SpA è un’azienda di consulenza informatica attiva in tutto il Nord e Centro Italia:
con 35 anni di storia e tre sedi (Treviso,
Bergamo, Bologna), affianca le imprese nei
processi di innovazione offrendo soluzioni
e servizi IT a tutto tondo. “Abbiamo dovuto superare una lunga software selection
- conclude Piccoli - che ci ha visto concorrere con aziende multinazionali e alcuni tra
i principali produttori di software italiani.
Alla fine, però, ha vinto l’IT made in Italy,
insieme alla specializzazione di un prodotto
basate su tecnologie all’avanguardia”.
FONDAZIONE HOSPICE
SERÀGNOLI, PRESENTATO IL
BILANCIO DI MISSIONE 2014
Più di 1.000 pazienti assistiti nei tre Hospice nel 2014, oltre 400 visite ambulatoriali
realizzate in un anno e 2.500 partecipanti
ai programmi formativi organizzati dall’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa (ASMEPA), istituita nel 2006. Sono
alcuni dei numeri della Fondazione Hospice Seràgnoli che lo scorso 22 luglio ha presentato, per il terzo anno consecutivo nella
sede di Unindustria Bologna, il Bilancio di
Missione 2014 nel corso di un evento in cui
sono intervenuti Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna, Giancarlo De
Martis, Presidente della Fondazione Hospice Seràgnoli, Monica Bravi, Direttore della
26 fare
Fondazione Isabella Seràgnoli, e
Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’AUSL Bologna.
La Fondazione ha presentato le
attività svolte nel 2014 in sinergia con le istituzioni e il territorio che riguardano l’assistenza
residenziale e ambulatoriale ai
pazienti e ai familiari, la formazione dei professionisti, la ricerca
scientifica e la divulgazione delle
cure palliative. La presentazione
del Bilancio di Missione ha rappresentato anche un’importante occasione
per ringraziare i donatori individuali e le
imprese che in questi tredici anni di attività hanno accompagnato la costruzione
di un progetto che è patrimonio di tutta
la comunità. Nel 2014 sono state quasi
1.150 le persone accolte nei tre Hospice
(Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio) mentre sono state effettuate oltre 400 visite in
ambulatorio, che permettono un intervento anticipato e quindi più efficace per tutte
le famiglie. Accanto a questo, è aumentata
la capacità della Fondazione Hospice di occuparsi di pazienti non oncologici, con l’obiettivo di garantire a un numero crescente
di persone le stesse attenzioni in grado di
restituire dignità ad un percorso di malattia, spesso molto lungo.
Nell’ambito della formazione, sono oltre
2.500 i medici e gli operatori provenienti
da tutta Italia che hanno frequentato le aule
dell’Accademia delle Scienze di Medicina
Palliativa, elemento essenziale di un percorso che investe sulla formazione in modo
da perfezionare l’assistenza. La stessa cura
che viene offerta in équipe dai medici, psicologi, fisioterapisti, infermieri e operatori
sanitari diventa poi stimolo per arricchire e
programmare una migliore formazione. Per
approfondire l’efficacia
dell’attività assistenziale
della Fondazione Hospice è stato avviato un
progetto di valutazione
dell’impatto sociale sugli
aspetti quantitativi che,
in collaborazione con
centri di ricerca internazionali, proseguirà nel
2016 con l’integrazione
di elementi qualitativi.
“La Fondazione Hospice Seràgnoli è stata
pioniera in un terreno assistenziale difficile
e inesplorato nel nostro Paese come quello
dei pazienti inguaribili. Oggi questa realtà
è un modello all’avanguardia sia in termini
di eccellenza sanitaria che di qualità delle
relazioni umane. Siamo orgogliosi di aver
ospitato anche quest’anno la presentazione
del Bilancio di Missione nella nostra sede”,
ha dichiarato Alberto Vacchi.
“Mentre lavoriamo per confermare la sostenibilità economica dei progetti, ci interessa
oggi approfondire l’efficacia dell’attività assistenziale e l’impatto di sistema generato
dalla circolarità con le attività di ricerca,
formazione e divulgazione. Obiettivo è
tracciare un segno tangibile - e ci auguriamo di stimolo per molti - del nostro modello di filantropia imprenditoriale”, ha
affermato Giancarlo De Martis.
UN EVENTO TARGATO GICO
SYSTEMS SUL ‘PEST CONTROL’
Se la sfida di Expo 2015 legata alla sostenibilità alimentare ha contribuito a risvegliare
le coscienze rispetto all’importanza del cibo
e della sua corretta fruizione, non si può
negare come già da alcuni anni i consumatori dimostrino una maggiore sensibilità ai
temi leitmotiv della manifestazione milanese. Lo sa bene Gico Systems, società attiva
da oltre 20 anni nella gestione di servizi
legati al pest management (gestione e controllo delle infestazioni parassitarie) e all’igiene ambientale (allontanamento volatili,
pulizia facciate esterne con tecnica in fune),
che ha fatto della filiera agroalimentare uno
dei suoi target di riferimento.
FILATURA PAPI FABIO FESTEGGIA 125 ANNI E CRESCE
Dal 1890 al 2015: è un’arte che si tramanda da cinque generazioni
lo), mentre il restante 70% viene realizzato all’interno grazie
quella di Filatura Papi Fabio Spa, azienda di Gaggio Montano (BO)
ai migliori partner della maglieria italiana. Gli articoli classici
ormai diventata un punto di riferimento nel settore dei filati cardaconsolidati della Collezione sono supportati da un consistente
ti e pettinati pregiati per maglieria e tessitura. Tecnologicamente
‘stock service’ di magazzino a servizio della clientela e stagioall’avanguardia, l’azienda trova i suoi punti di forza nella ricerca e
nalmente le coloriture vengono rinnovate grazie alla collabonell’innovazione sia del prodotto che degli impianti, con un’equirazione con i più autorevoli stilisti italiani ed esteri. Alla base di
pe di tecnici e stilisti costantemente allo studio per anticipare e
tutto ci sono le migliori materie prime: dai cashmere alle sete,
seguire le richieste in
alle più fini e precontinuo mutamento di
giate lane merino
una clientela sempre
australiane, all’anpiù esigente e attenta.
gora e alla baby
Le origini risalgono al
alpaca e alle altre
1890, quando Papi Vitfibre tessili nobili
torio decise di darsi
naturali esistenti.
alla filatura e si stabilì
I sistemi produttiin primis a Faenza,
vi, di ultimissima
dove avviò l’attività.
generazione, comOggi lo stabilimento
prendono impianti
si estende su circa 15
di
mescolatura
mila metri quadrati a
delle diverse fibre
Gaggio Montano e dà
automatizzati e gelavoro a 60 dipendenstiti da sistema inti, per una produzione
formatico, impianti
di 1,5 milioni di chilo- Una immagine della famiglia Papi: Francesco Papi (Presidente), Marilena Gandolfi (AD), Serena
di carderia di varie
grammi di filato all’anno. Barbieri e Fabio Papi (Vice Presidente)
dimensioni, filatoi
L’azienda, in questi anni,
‘self-acting’
che
ha continuato a crescere nonostante le difficili congiunture ecorendono la produzione estremamente flessibile e della miglionomiche globali. Il fatturato di Filatura Papi Fabio, che anche nel
re qualità e permettono di realizzare filati ultra-leggeri di titolo,
2014 ha superato i 20 milioni di euro (+4% sul 2012), deriva per oltre
per finire con impianti di roccatura a controllo elettronico, che
il 30% dall’estero (in particolare sui mercati di Regno Unito, Honk
consentono di leggere, isolare ed eliminare le eventuali impuKong, Giappone, Usa, Cina, Francia, Germania, Spagna e Portogalrità costituite da materie estranee o da colori estranei.
Secondo le statistiche ufficiali, nel mondo
più di un miliardo di tonnellate di beni alimentari vengono persi a causa delle criticità
che possono emergere durante il processo
di conservazione. Da questo punto di vista,
elaborare una strategia efficace di controllo infestanti diventa di vitale importanza,
soprattutto in funzione del raggiungimento della completa affidabilità e qualità del
prodotto finale. Consapevole di questi numeri, lo scorso 20 maggio Gico Systems
ha promosso il convegno “Pest Control
nell’industria agroalimentare: un contributo alla qualità del Made In Italy”, rivolto
a tutti gli specialisti del settore Food &
Beverage che ogni giorno si trovano ad affrontare le tematiche relative alla sicurezza
e all’eccellenza di quanto arriva sulle nostre
tavole. Nato come momento di riflessione
e confronto tra i vari operatori del settore, il workshop, che si è svolto nella Sala
Rossa nella sede di Unindustria Bologna,
ha visto la partecipazione di relatori esperti in materia quali Tiziana Primori, Ceo di
F.I.CO/Eataly World Bologna, Giuseppe
Bitonti, Food Feed Farm Business Line
Manager di Kiwa Cermet Italia, Alessandra Negri, Food Safety e Quality Expert di
Koiné Consulenze Ambientali, Francesco
Salieri, Quality Control Manager di Inalca
S.p.A., Davide Di Domenico e Nazareno
Reggiani, rispettivamente Responsabile
Scientifico e Responsabile Tecnico di Gico
Systems. A moderare la giornata il giornalista Andrea Gavazzoli, esperto in tematiche
agroalimentari.“La grande adesione e l’en-
tusiasmo per l’evento sono stati senza dubbio determinati dalla qualità dei contenuti
proposti. Abbiamo scelto di dare un taglio
tecnico-scientifico al congresso, in modo da
coinvolgere i partecipanti in una discussione altamente stimolante e pertinente con
le ultime tendenze all’interno della filiera
agroalimentare”, commentano gli organizzatori di Gico Systems.
JEFFREY GITOMER OSPITE DI
GOLDEN GROUP
La formula del successo nelle vendite è facilmente applicabile a prescindere dal settore di attività: è uno dei concetti chiave
fare 27
portato avanti da Jeffrey Gitomer, uno dei
massimi riferimenti mondiali in materia di
vendita, negoziazione e trattativa, che l’8
luglio scorso ha incontrato nel corso dell’evento promosso da Golden Group, società
specializzata in finanza agevolata, formazione e selezione del personale, nella sede di
Unindustria Bologna la stampa e le aziende
del territorio.
Un incontro nel corso del quale l’autore
della ‘Bibbia delle vendite’ e del ‘Libretto
rosso del grande venditore’ ha presentato il
metodo che ha messo a punto in oltre 40
anni di esperienza attraverso dei casi pratici. Gitomer ha analizzato poi come cambiano i mercati a livello globale, il ruolo
della distribuzione commerciale nella ripresa, e di conseguenza l’approccio al cliente,
la comunicazione con i social network per
incrementare contatti e come creare rete
per trovare nuove opportunità di sviluppo,
nonostante la crisi che affligge da tempo il
sistema economico.
Gitomer è stato accolto da Davide Malaguti, formatore e Presidente di Golden
Group, mentre l’incontro è stato coordinato dal professor Fabio Ancarani, Associate
Dean per Executive Education della Bologna Business School - Università di Bologna e Direttore dell’Executive Master in
Sales e Marketing. L’evento ha anticipato e
presentato il “Full Day Seminar” organizzato l’11 luglio da Golden Group al Palazzo
dei Congressi di Riccione, un momento di
formazione dedicato agli attori della distribuzione commerciale al quale hanno preso parte professionisti provenienti da tutta Europa. Le vendite sono il traino della
ripresa ed è per questo che la formazione
diventa cruciale.
Il formatore statunitense ha affrontato
28 fare
insieme ai partecipanti il nodo della crisi
trasmettendo un metodo per analizzare la
situazione, individuare opportunità, obiettivi, costruire nuove strategie commerciali
per differenziarsi dai concorrenti, essere un
punto di riferimento nel mercato e fidelizzare i clienti, nonostante i ‘capricci’ del
mercato. “A prescindere dalla situazione
della tua azienda, del tuo mercato e delle
tue vendite, in quanto agente di commercio, direttore delle vendite o imprenditore, devi vedere il quadro generale e trovare
opportunità laddove sembra che non ce ne
siano. Prima ancora di cercare di concludere un’altra vendita, prima di chiamare il
tuo prossimo cliente, è bene che ti fermi a
guardare il mondo reale per trovare nuove
idee, nuove risposte per te, per i tuoi clienti
e per le tue vendite”, sottolinea ancora Jeffrey Gitomer.
HORUS A FIANCO DELLE
AZIENDE NELLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
“La diagnosi energetica industriale è la direzione giusta per ridurre il peso dei costi
energetici a bilancio aziendale”. A spiegarlo è Horus Energia Ambiente, azienda di
Monteveglio, specializzata in interventi di
efficientamento energetico di edifici industriali e commerciali, che è infatti da anni a
fianco delle aziende nei progetti di ristrutturazione integrale o di nuova costruzione
nel rispetto delle normative sul risparmio
energetico.
“I nostri tecnici eseguono una diagnosi
energetica degli edifici civili o industriali
attraverso un primo sopralluogo con l’ausilio di apparecchiature specifiche quali
termocamere a infrarossi per fotografare
lo stato di fatto, con una verifica dei consumi energetici ricavati dalla lettura delle
bollette o con l’installazione di sistemi di
monitoraggio. Sulla base dei dati raccolti,
si effettuano tutte le attività necessarie alla
ricerca del disperdimento energetico dato
dalle inefficienze della struttura (pareti
verticali, copertura, solai contro terra, serramenti) dei generatori di calore, della climatizzazione e della ventilazione”, spiegano
dall’azienda.
Nella fase successiva alla diagnosi si valutano e identificano le possibili soluzioni di
riqualificazione energetica più indicate e la
decisione sulle modalità di intervento viene
presa in seguito analizzando nel dettaglio il
rapporto costi-benefici in modo da ottenere un’ottimizzazione dei costi d’intervento
e un rapido recupero economico dell’investimento.
“A seguito dell’avvenuta installazione ci
mettiamo a disposizione con i nostri professionisti per rilasciare l’attestato di prestazione energetica (APE) che tiene conto
delle migliorie apportate certificando l’indice EPgl aggiornato. In più ci occupiamo
anche del disbrigo della pratica di richiesta
di detrazione fiscale presso ENEA relativamente ai costi sostenuti per gli interventi
eseguiti”, fanno sapere ancora da Horus
Energia Ambiente.
(Per informazioni: www.horusenergia.it)
IMA PREMIA GLI STUDENTI
IN RICORDO
DI ANDREA BUGAMELLI
Nell’ambito dell’iniziativa Fare Impresa a
Scuola, organizzata dalla Fondazione Aldini Valeriani di Bologna, Ima ha premiato
con sette borse di studio gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Alberghetti” di Imola che, nell’ambito dell’edizione 2014, si sono distinti con il progetto
innovativo “Grow room remote control”,
vincitore del concorso della IX Giornata
dei saperi tecnici. Il Premio, giunto alla seconda edizione, è stato istituito in ricordo
di Andrea Bugamelli, ex-studente dell’Istituto Alberghetti e giovane dipendente di
fare 29
Ima prematuramente scomparso nel 2012.
Ima ha scelto di ricordare Andrea offrendo
un contributo concreto a quegli studenti
che, come lui, hanno intrapreso un percorso
scolastico presso un istituto tecnico, dimostrando così anche il proprio attaccamento
alla cultura tecnica del nostro territorio. I
sette studenti dell’Istituto Alberghetti che
il 14 luglio 2015 hanno ricevuto la borsa
di studio dedicata ad Andrea presso il Centro Servizi Ima a Ozzano dell’Emilia sono:
Francesco Corrado, Gerardo Demmi, Pierluigi Ghirelli, Francesco Grandinetti, Caterina Mestri, Elena Morelli, Andrea Rosato.
“Ima intende premiare quegli studenti che,
come Andrea Bugamelli, hanno espresso il
proprio talento nell’ambito della cultura
tecnica. Il nostro Gruppo rinnova l’impegno a favore dei giovani studiosi allo scopo
za in Europa centro-orientale e più di 50
agenzie. Il Gruppo si avvale di 34 stabilimenti di produzione tra Italia, Germania,
Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito,
Stati Uniti, India e Cina.
NASCE A HONG KONG
L’IMMAGINE RITROVATA ASIA
Il laboratorio dell’Immagine Ritrovata ha,
dallo scorso 12 giugno, una nuova finestra
da cui affacciarsi, e dalla quale si vede l’Oriente. Fresco della vittoria per il miglior
restauro dell’anno (il secondo consecutivo,
alla cerimonia internazionale del British
Film Institute), quello di un film-simbolo
della cinematografia mondiale come Il ga-
Gli studenti dell’Alberghetti premiati da Ima
di valorizzare il merito e l’eccellenza. Gli
Istituti Tecnici Industriali esprimono competenze particolarmente necessarie alla crescita del tessuto industriale ed economico
dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese”,
ha commentato il Presidente, Alberto Vacchi. Fondata nel 1961, Ima è leader mondiale nella progettazione e produzione di
macchine automatiche per il processo e il
confezionamento di prodotti farmaceutici,
cosmetici, alimentari, tè e caffè. Il Gruppo
conta circa 4.600 dipendenti, di cui oltre
2.300 all’estero, ed è presente in circa 80
Paesi, sostenuto da una rete commerciale di
29 filiali con servizi di vendita e assistenza
in Italia, Francia, Svizzera, Regno Unito,
Germania, Austria, Spagna, Polonia, Israele, Russia, Stati Uniti, India, Cina, Malesia,
Thailandia e Brasile, uffici di rappresentan-
30 fare
binetto del dottor Caligari, il laboratorio di
restauro cinematografico della Cineteca di
Bologna lancia ora una nuova sfida ai mercati orientali.
Dopo anni di sviluppo dei rapporti con il
mercato asiatico, è stata infatti inaugurata
l’Immagine Ritrovata Asia.
Un approdo importante, che giunge in una
fase di progresso per una società che in un
decennio ha considerevolmente aumentato
il proprio fatturato.
Una scelta, inoltre, che ribadisce la vocazione internazionale di un laboratorio che
lavora per il 75% con l’estero: in Europa,
negli Stati Uniti e, appunto, in Asia, mercato promettente grazie anche alla nuova
consapevolezza che i paesi dell’Estremo
Oriente stanno acquisendo nei confronti
della conservazione e della valorizzazione
del proprio vastissimo patrimonio cine-
matografico. Una sensibilità nata anche in
virtù dello scambio di idee, conoscenze e
competenze portato avanti negli anni nel
terreno fertilissimo del Cinema Ritrovato,
che da quasi 30 anni raccoglie a Bologna
i maggiori esperti del panorama mondiale;
ma anche attraverso la partecipazione della
Cineteca stessa e dell’Immagine Ritrovata
al World Cinema Project di Martin Scorsese, che con i restauri dei capolavori delle
cinematografie dimenticate ha contribuito
in questi anni alla loro conoscenza e diffusione; e, infine, grazie ai corsi intensivi di
alta specializzazione a Singapore (nel 2013)
e a Mumbai (lo scorso febbraio).
Nel nuovo laboratorio di Hong Kong, che
farà da riferimento per tutto il sud est asiatico, si svolgerà la prima fase del lavoro,
ovvero l’acquisizione dei materiali originali
e la loro trasformazione in
file digitali, attraverso uno
scanner alla risoluzione di
4K. Sarà proprio questo
primo processo di digitalizzazione sul territorio a risolvere il problema principale
di ogni progetto di restauro
internazionale: far viaggiare
i materiali originali, in molti casi unici e preziosissimi.
Una volta acquisito il file,
il restauro verrà realizzato a
Bologna. Per la costituzione
della nuova società, L’Immagine Ritrovata ha beneficiato della collaborazione di Unindustria
Bologna e del supporto finanziario di SIMEST, la finanziaria pubblico-privata che
sostiene lo sviluppo delle imprese italiane,
che ha deliberato l’ingresso come socio
dell’Immagine Ritrovata Asia.
INDACO LANCIA “ROSK”, IL
SISTEMA CHE MONITORA LA
DIFFERENZIATA
Tracciare i rifiuti in azienda, automatizzando i consumi e la durata degli oggetti
in uso, rappresenta un grande vantaggio.
È questa la chiave del successo di Rosk, la
soluzione per il monitoraggio della raccolta
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GECAM COMPIE 25 ANNI E CONTINUA A CRESCERE: +30% DI FATTURATO NEL 2015
E NUOVE ASSUNZIONI
Gecam raggiunge il traguardo del quarto di secolo e guarda al futuro con fiducia grazie agli importanti risultati raggiunti nell’anno
precedente e nei primi mesi del 2015. Fondata nel 1990, l’azienda che sorge a Minerbio (BO) è specializzata nella produzione
di articoli tecnici in materie plastiche, gomme, espansi, esenti
amianto, metalli, feltri e materiali filtranti. Gecam, che oggi compie 25 anni, ha attraversato la crisi con successo, chiudendo il
2014 con un incremento di fatturato del 12% e registrando un
+30% nel primo semestre del 2015. L’incremento ha consentito di
finalizzare quattro nuove assunzioni destinate sia al reparto produttivo che in quello uffici. Per l’occasione, l’azienda ha voluto
organizzare un momento di approfondimento sui temi dell’economia all’interno delle celebrazioni per il 25esimo anniversario.
L’evento si è svolto lo scorso 10 giugno nella sede di Minerbio e
ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra clienti, fornitori, amici e parenti, che hanno potuto visitare la zona produttiva
dell’azienda: ogni isola di lavoro era dotata di piantana esplicativa e schermo su cui veniva proiettato il video relativo a quella
particolare lavorazione.
Dopo questo primo tour, si è entrati nel vivo della manifestazione con i saluti istituzionali da parte del Sindaco di Minerbio, Lorenzo Minganti, e il benvenuto di Daniele Camisa, Presidente di
Gecam, che con il suo intervento ha voluto ripercorrere l’intera
esperienza dei 25 anni di attività. Subito dopo è stata la volta del-
differenziata pensata e progettata da Indaco
Project che permette di azzerare gli sprechi
e risparmiare sui consumi, grazie al controllo dello smaltimento degli oggetti e al loro
possibile rimessaggio.
L’obiettivo dell’ultima ‘Innovative Machine’ firmata dall’azienda di Zola Predosa,
che sarà presentata il prossimo autunno
la tavola rotonda dal titolo “L’innovazione di processo nella subfornitura meccanica - dal valore del prodotto al valore del servizio”.
I relatori, provenienti sia dal mondo dell’impresa come Federico
Camisa di Gecam, Paolo Dotti di Nilfisk SpA e Jacek Gluszynski di
Gambit Group, sia da quello del credito come Graziano Florini di
Bper Banca e dal mondo delle associazioni di categoria come il
Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, hanno
permesso di creare un momento di reale confronto e di scambio
di idee. L’evento ha consentito di fare luce su quelle che sono le
attuali condizioni del mercato del settore metalmeccanico e più in
generale del mercato regionale e nazionale, concentrando soprattutto l’attenzione su come sia cambiata la tipologia della domanda
e in che modo le aziende si stiano via via adeguando: sempre di più
la differenza oggi dipende da tutta la gamma di servizi accessori
che si riescono ad offrire oltre al prodotto. Da queste riflessioni
è emerso prepotentemente - come ha osservato Federico Camisa - che “sempre di più è fondamentale un rapporto che vada oltre il classico cliente-fornitore, ma si evolva verso una maggiore
collaborazione e cooperazione tra imprese clienti, concorrenti e
complementari, perché solo così sarà possibile affrontare le sfide
che verranno poste dal mercato”. La serata si è conclusa con la
consegna, con non poca emozione, di una targa di merito a Morena Marchi, dipendente Gecam da 25 anni, per la sua competenza e
affezione dimostrata verso l’azienda.
nelle fiere Ambiente Lavoro a Bologna,
dal 14 al 16 ottobre, e A+A a Düsseldorf,
in Germania, dal 27 al 30 ottobre 2015, è
automatizzare il processo di raccolta e ottenere una completa tracciabilità di tutti i
movimenti.
Rosk identifica l’operatore, riconosce la tipologia dell’oggetto ed è in grado di verifi-
care lo stato d’usura degli oggetti restituiti.
Il procedimento è semplice: dopo l’identificazione e la registrazione dell’utente tramite la lettura del badge, l’operatore viene
indirizzato al corretto contenitore. Caratteristiche e stato dell’articolo vengono verificati tramite la digitalizzazione della sua
immagine e archiviati.
fare 33
Il processo di separazione, fondamentale
nello smaltimento, permette di massimizzare il recupero. Rosk riconosce utensili
usurati di alto valore (metalli duri, elettrodi
in rame), rifiuti pericolosi, tossici, ma anche articoli da lavare e riutilizzare, come
guanti e altri indumenti da lavoro.
L’azienda ha così chiara tracciabilità dello
stato degli oggetti smaltiti ed è in grado di
riutilizzare, per il loro intero ciclo di vita,
gli articoli ancora in buono stato, un processo che limita sensibilmente gli sprechi e
che si traduce in un risparmio di tempi e
costi. Numerose anche le potenzialità a livello software: il software web Sesamo Rosk
traccia tutti i consumi, la durata e la causale dello smaltimento. Permette di effettuare
controlli in tempo reale e invia e-mail di
alert all’ufficio di competenza.
Tramite il motore di statistiche, che si in-
terfaccia con tutti i gestionali in uso nelle aziende, è possibile inoltre ottenere ed
esportare ogni tipo di report. Come spiegato da Indaco Project, “Rosk ha anche il
merito di essere uno strumento che valorizza l’azienda nel proprio impegno di tutela
dell’ambiente, in un ambito più ampio di
responsabilità sociale. Molteplici dunque
i vantaggi dell’innovativo sistema per lo
smaltimento controllato di oggetti: non
solo azzera gli sprechi e gli si riconosce un
ruolo nel rispetto ambientale, ma è anche
lo strumento che garantisce l’adeguamento alla direttiva Europea 2008/98/CE,
recepita a livello nazionale con il D. Lgs
152/2006, relativa a una regolamentare gestione dei rifiuti in azienda”.
GIMAT: 40 ANNI TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Due generazioni di imprenditori e una storia lunga 40 anni. È
quella della Gimat, impresa fondata nel 1975 dall’attuale presidente Giorgio Magri, affiancato oggi dai figli, ingegneri come
lui, Claudio e Marco. L’azienda con sede a Ozzano nell’Emilia
(BO) realizza macchine e impianti per lo stoccaggio, il trasporto, il dosaggio e la miscelazione di materie prime sotto forma di
polveri e granuli. I settori di riferimento sono sempre stati l’industria delle materie plastiche e chimica, fino a qualche anno
fa, quando a queste si è aggiunta anche quella alimentare.
In questi anni la famiglia Magri è riuscita a far convivere tradizione e innovazione, a fare tesoro dell’esperienza aziendale
pur mantenendo sempre un occhio rivolto al futuro e alle nuove
tecnologie. La produzione sin dalle origini per scelta “filosofica” è sempre rimasta all’interno dell’azienda, in controtendenza rispetto a quello che avrebbero suggerito sia la dimensione
aziendale che il settore di mercato. Questo notevole sforzo
economico, però, ha sempre pagato per la possibilità di realizzare pochi ed unici esemplari in tempi brevi, mantenendo il
controllo dell’intero processo produttivo e garantendo alti standard qualitativi. Si è passati per esempio dal disegno tradizionale, eseguito al tecnigrafo, alla progettazione CAD 3D sin dal
34 fare
lontano 1990 e più di recente al dimensionamento degli organi
meccanici agli elementi finiti sostituendo solo dove realmente
necessario le ancora sempre valide carta penna e calcolatrice.
Per quanto riguarda il metodo produttivo, tornio e fresa tradizionali sono stati sostituiti da quelli a controllo numerico, il
taglio lamiera con la cesoia dal taglio laser piano e tubo automatico. Il futuro riserva sicuramente sfide di carattere tecnico e commerciale, soprattutto per quanto riguarda il mercato
estero, dove la Gimat deve confrontarsi con realtà più grandi,
anche se non necessariamente più avanzate da un punto di
vista tecnologico. “Le aziende estere - spiega Claudio Magri
- sono di solito altamente specializzate nella produzione di una
determinata gamma di prodotti, ma mancano della flessibilità
delle piccole aziende italiane che spesso però, non sono abbastanza forti per affrontare il panorama internazionale. Per
tradurre questa flessibilità in una risorsa, ‘fare rete’ con altre
imprese di settore con cui riuscire a completarsi, vincendo le
resistenze individuali, potrebbe essere un punto chiave su cui
lavorare in futuro”.
BANDA ULTRALARGA:
LABORATORI G. MARCONI
ACCELERA
La società bolognese Laboratori G. Marconi sta giocando un ruolo di player strategico nella diffusione della banda ultralarga
sotto le Due Torri. I Labs, che hanno sede
sulle colline dove Guglielmo Marconi fece
i primi esperimenti di radiocomunicazioni,
hanno messo a frutto una lunga esperienza
di progettazione di reti di telecomunicazioni. L’ultima e forse più significativa esperienza è quella che li vede come partner della società milanese Metroweb nel progetto
del cablaggio a fibra ottica sul territorio di
Bologna con una soluzione FTTH (Fiber
To The Home) che prevede di toccare le
200.000 unità immobiliari collegate entro
la fine del 2015. Bologna è considerata un
punto di partenza strategico per la diffusione della banda ultralarga a livello nazionale.
La soluzione adottata, l’FTTH, permetterà
di collegare abitazioni e aziende portando la fibra ottica direttamente all’interno
dell’unità residenziale (o business). Nel
dettaglio, il progetto di Bologna prevede la
creazione di una rete neutra, una sorta di
autostrada telematica GPON (Giga Passive Optical Network) su cui possono “viaggiare” più operatori di telecomunicazioni.
Sempre sotto le Due Torri è stata realizzata
la prima esperienza di catasto elettronico
del sottosuolo: una piattaforma tecnologica
per la condivisione delle informazioni delle
infrastrutture tecnologiche sotterranee.
Come spiegano i Laboratori, la disponibilità di questo strumento ha accelerato il processo decisionale dell’investitore
consentendo una valutazione preliminare
del costo di realizzazione, e ha facilitato lo sviluppo progettuale determinando
un’ottimizzazione complessiva di costi e
tempi. La conoscenza delle infrastrutture
tecnologiche preesistenti, infatti, permette
di definire in maniera precisa dove posare
eventuali tubazioni aggiuntive, ad esempio.
Questa piattaforma tecnologica, sviluppata dai Labs con il nome di Invento ® potrà
contribuire ad alimentare il catasto nazionale delle infrastrutture del sottosuolo di
cui recentemente è stata emanata la legge.
Laboratori Marconi recentemente si è anche aggiudicata la progettazione della rete
a fibre ottiche nella Repubblica di San Marino, in cui la tecnologia FTTH ha trovato applicazione attraverso le infrastrutture
esistenti della rete di distribuzione dell’energia elettrica.In questi anni, l’azienda ha
sviluppato dei modelli dinamici di Business
Intelligence che, sulla base dei parametri
rappresentativi del territorio, consentono
di valutarne l’appetibilità e di prevedere i
costi di realizzazione dell’infrastruttura. Si
tratta di strumenti e competenze che sono
alla base di un processo di diffusione della
banda ultralarga, in uno scenario in cui la
prospettiva per il sistema Paese di centrare gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale
Europea per il 2020 (30 Mb/s alla totalità
e 100 Mb/s al 50% della popolazione) richiederà uno sforzo eccezionale sul piano
Roberto Spagnuolo, DG di Laboratori G. Marconi
della programmazione degli investimenti e
di una progettazione attenta a valorizzare
in maniera strategica gli assets presenti sul
territorio.
MACRO GROUP SPA APRE
UNA NUOVA SEDE A BOLZANO
Nuova sede a Bolzano per Macro Group
che, da oltre 30 anni, propone soluzioni
software e servizi per gestire i processi contabili-gestionali della media azienda italiana.
Macro Group e EDP Progetti hanno infatti
dato vita nel maggio scorso a Macro Bolzano - Macro Bozen, naturale evoluzione della
consolidata partnership fra le due strutture.
La nuova realtà si presenta al mercato con
credenziali importanti: un turnover di 10
milioni di euro, circa 100 consulenti, oltre
250 clienti, una presenza distribuita sul territorio nazionale ed expertise comprovate in
numerosi settori di attività. Macro Bolzano
nasce con l’obiettivo di offrire sul territorio
del Trentino Alto Adige-Südtirol una proposta applicativa e tecnologica che comprende,
tra l’altro, l’implementazione di soluzioni
basate su ACG (il principale e più diffuso
ERP italiano nel mercato PMI), su alcuni dei principali ERP internazionali, sulla
disponibilità di soluzioni di supply chain,
customer relationship, business intelligence,
content management e sulla capacità di implementare infrastrutture tecnologiche complesse. “I buoni risultati ottenuti sino a questo momento, grazie anche alla partnership
con EDP Progetti, ci hanno spinto a credere
in questo progetto di espansione territoriale
che fa parte del DNA del Gruppo Macro da
sempre. Siamo fiduciosi che questa operazione ci consentirà di poter ottenere risultati
ancor più brillanti rispetto a quelli ottenuti
fare 35
MARPOSS FA IL BIS IN CINA
Andrea Anderlini, Direttore commerciale e marketing Macro Group
sino ad ora; al nostro attivo possiamo contare su una profonda conoscenza dei prodotti, del mercato e su consulenti in grado
di garantire un elevato livello di professionalità”, ha dichiarato il Presidente di Macro
Bolzano, Roberto Anderlini. Nel frattempo
Macro Group ha visto il ritorno di Andrea
Anderlini che, dopo una lunga e significativa
esperienza prima all’estero, poi in Italia, in
una multinazionale americana è rientrato a
far parte del gruppo occupandosi di business
development & marketing. “Affinché un’azienda possa crescere, è necessario investire
sulle risorse umane che creano valore”, ha
spiegato Roberto Anderlini. “Attraverso l’esperienza maturata in questi anni e a seguito
del completamento del Master in Business
Administration presso Bologna Business
School, Andrea Anderlini avrà il compito di
portare innovazione e competenze. Il Gruppo Macro sta investendo concretamente
nelle soluzioni di Business Analytics per rispondere alle esigenze dei propri clienti e del
mercato, sviluppando la soluzione Fast Performance per la gestione delle performance
aziendali. Contabilità analitica, controllo
di gestione, reportistica, analisi dei flussi
di cassa, forecast, budget, sono solo alcune
delle funzionalità espresse dalla soluzione”,
ha spiegato ancora il Presidente di Macro
Group. “Il nostro punto di forza è rappresentato dalla flessibilità con la quale approcciamo il mercato e ciò che i clienti riconoscono maggiormente nel Gruppo Macro
sono l’affidabilità, la competenza applicativa
e la comprensione delle loro esigenze”, ha
aggiunto Andrea Anderlini.
36 fare
Marposs raddoppia la propria presenza in
Cina. Lo scorso 19 maggio, infatti, è stato inaugurato a Nanjing, all’interno della
Riverside Economic Development Zone,
il secondo stabilimento produttivo della
Marposs Nanjing Automation (MNA),
azienda che fa parte del gruppo di Bentivoglio (BO) specializzato nella fornitura
di strumenti di precisione per la misura
ed il controllo in ambiente di produzione.
Il nuovo sito di 13.000 metri quadri fa il
paio con quello di 14.000 metri quadri
già aperto nel 2009 da Marposs, presente
in Cina da quasi 30 anni e che da oltre 15
svolge attività produttiva in loco. Il taglio
del nastro dello stabilimento è avvenuto
alla presenza di Stefano Possati, Presiden-
te del Gruppo Marposs, del Vice Sindaco
della Municipalità di Nanjing, Chu Yong
Hong, del Console Generale d’Italia a
Shanghai, Stefano Beltrame, del Direttore
della Riverside Economic Development
Zone, Li Bin e di altre autorità locali ed
italiane. Il polo produttivo di Nanjing, costruito su 37.000 metri quadri di terreno di
cui 27.000 destinati appunto ad aree produttive ed uffici, è stato realizzato secondo
i massimi livelli di comfort, sicurezza e rispetto dell’ambiente. La Marposs Nanjing
Automation impiega attualmente circa 450
persone che, sommate alle 150 dell’azienda
Marposs Shanghai Trading (MST), operante sul mercato cinese per le attività di
vendita e assistenza post-vendita, portano
il totale del personale Marposs in Cina a
circa 600 persone. MNA è stata costituita
nel 2006 in joint-venture con un partner
locale e nel 2008 Marposs ne ha acquisito il
controllo totale investendo nella costruzio-
ne del primo stabilimento inaugurato nel
2009. MNA ha un laboratorio di metrologia certificato ISO17025 dall’Aprile 2013
dal China National Accreditation Service.
“Con l’apertura del secondo stabilimento, già completamente operativo, MNA
raggiunge una capacità produttiva di oltre
100 milioni di dollari ed è in grado di fornire quasi tutta la gamma di macchine di
misura manuali ed automatiche e le linee
automatiche di prova a tenuta basate su tecnologia ad aria, elio o miscela di idrogeno
ed una vasta gamma di soluzioni di automazione come convogliatori, tavole girevoli e macchine di montaggio in genere. Si
aggiungono una serie di prodotti standard
disponibili a catalogo come misuratori per
il mondo della macchina utensile e sistemi
meccanici di precisione speciali per controlli funzionali”, fanno sapere dall’azienda
di Bentivoglio. Marposs, fondata a Bologna
nel 1952, è un gruppo che oggi conta oltre
2.800 persone nel mondo, con una presenza diretta in 23 Paesi con 79 uffici e un fatturato che si approssima ai 450 milioni di
euro, di cui oltre il 20% con destinazione
finale in Cina.
CON ‘GIRLS CODE IT BETTER’
MAW AVVICINA LE RAGAZZE
AL DIGITALE
Investire sul futuro iniziando dalle ragazze.
Per questo MAW - Men at Work ha lanciato nel 2014 ‘Girls Code it Better’, un
progetto di attività extracurriculare della
durata di 45 ore che coinvolge gruppi di
studentesse avvicinandole al mondo della
IMAS AEROMECCANICA: 40 ANNI AL SERVIZIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA
Imas Aeromeccanica è un’azienda leader nella progettazione,
realizzazione e installazione di Impianti di Aspirazione e Depurazione dei fattori inquinanti, prodotti negli ambienti di lavoro,
prima della loro immissione in atmosfera. Nata 40 anni fa dalla collaborazione dei Fratelli Claudio e Tiziano Paravidino, ha
visto, nel corso dei decenni, lo sviluppo di Filtri e Depuratori
che hanno contribuito a migliorare le condizioni di vita negli
ambienti di lavoro, la qualità dell’aria immessa in atmosfera
nonché le performance delle macchine.
La lunga esperienza e la continua ricerca di soluzione tecniche innovative ha fatto di Imas Aeromeccanica Srl un’azienda
leader nel mercato italiano e un punto di riferimento a livello internazionale. Sud Africa, Israele, Azerbaigian ed Emirati Arabi
sono soltanto alcuni dei più recenti mercati esteri conquistati
dall’azienda di Ozzano dell’Emilia.
Nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da una profonda crisi di settore, Imas Aeromeccanica Srl ha investito, in primo
tecnologia digitale attraverso una formazione pratica.
L’iniziativa, che ha coinvolto 160 ragazze
nel passato anno scolastico, nel prossimo
anno coinvolgerà 30 scuole, numerose delle quali in Emilia-Romagna, e si propone
di raggiungere 600 ragazze nell’età della
prima adolescenza, quindi nelle scuole medie, il momento in cui si formano con più
chiarezza interessi e passioni e non si è ancora scelto un indirizzo di studio superiore,
aiutandole a prendere in considerazione la
tecnologia e le materie scientifiche superando pregiudizi e stereotipi che rendono il
tragitto delle donne verso il lavoro, e in particolare verso le professioni di area tecnico
scientifica, un percorso a ostacoli.
luogo, in una nuova struttura di circa 2.500 metri quadri adibita
a magazzino spedizioni, oltre al rinnovo degli altri stabilimenti adibiti ad uffici e alle diverse lavorazioni. In secondo luogo
ha continuato ad investire in ricerca e sviluppo progettando e
mettendo in produzione filtri di ultima generazione che riducono in maniera importante l’impatto ambientale ed aumentano
il livello di filtrazione. Inoltre, si è specializzata nella costruzione di Impianti a biomassa (trasformando quelli che un tempo
erano considerati scarti di produzione, in materia prima per la
cogenerazione), Filtri a coalescenza, che riducono i tempi di
manutenzione apportando vantaggi economici e di tempistiche
nei cicli produttivi.
Lo scorso 13 giugno, Imas Aeromeccanica ha cercato di sintetizzare tutti questi concetti in un Open Day e cena di gala
per tutti i dipendenti e collaboratori, e per le tante Autorità che
hanno deciso di condividere questo importante momento. Per
maggiori informazioni su www.imas.it.
Nel dettaglio, sono quattro le aree su cui si
punterà nella formazione, che viene svolta
da un docente e da un tutor - figura tecnica formati e retribuiti da MAW: si tratta
di Automazione e Arduino, Modellazione
e stampa 3D, Web design e Web Development, Programmazione App e Gaming.
Molto importante il metodo didattico
adottato, il metodo PBL (Problem/Project
based Learning) sviluppato da Lepida
Scuola, che si presta a individuare e valorizzare competenze trasversali, imprescindibili
nei processi di apprendimento e strategici
nel mondo del lavoro: imparare a imparare,
comunicare efficacemente, risolvere problemi, lavorare in team.
“Il progetto per le scuole è gratuito, per so-
stenerlo e realizzarlo nel maggior numero
possibile di istituti è previsto e necessario il
coinvolgimento di aziende che decidano di
investire sul futuro, sul proprio stesso futuro, credendo in questa iniziativa.
Le aziende molto spesso si confrontano con
la difficoltà di reperire personale che abbia
una formazione adatta alle proprie necessità, un problema acuito dalla rapidità con
cui l’evoluzione tecnologica avviene oggi.
Una situazione che non può che peggiorare se si disperde ‘in partenza’ la metà delle
opportunità di trovare personale, perché le
ragazze non scelgono, se non in numero
estremamente ridotto, i percorsi di studio
tecnici e scientifici”, spiegano i promotori
di Girls Code it Better.
fare 37
LA RICERCA È FATTA DI PARTENZE.
ANCHE DOPO 15 ANNI DI TRAGUARDI.
38 fare
fare 39
Quante meno donne entrano in questi settori, inoltre, tanto meno si creano opportunità per introdurre nei contesti in cui le
aziende sviluppano le proprie innovazioni
un punto di vista differente. “È provato da
numerose ricerche che il pensiero ‘al femminile’ nel contesto dei processi innovativi,
come ogni altra forma di diversità, incentiva la capacità di innovare. E si può guardare
anche più lontano.
Uno studio dell’Università di Berkeley ha
dimostrato che le aziende che hanno nel
management più donne registrano più
successo imprenditoriale: se vogliamo che
ci arrivino, dobbiamo invogliarle ad entrare. MAW stessa può essere un esempio di
questo.
È un’azienda con un’elevatissima presenza
femminile e in pochi anni è arrivata a superare i 127 milioni di euro di fatturato”,
sottolineano dall’azienda.
Per informazioni sul progetto è possibile visitare il sito www.girlscodeitbetter.it o inviare una mail alla responsabile del progetto,
Costanza Turrini ([email protected]).
MDM GROUP CRESCE
E SCEGLIE PRAGMATIKA
MDM Group, gruppo di riferimento nei
mercati estetico, medicale, tricologico e
nutrizionale, ha annunciato di aver chiuso
l’esercizio 2014 con un valore della produzione pari a 40 milioni di euro, in crescita
del 27% rispetto all’esercizio precedente; il
valore totale degli ordinativi nel 2014 è stato di circa 56 milioni di euro.
40 fare
Al risultato del gruppo bolognese
hanno contribuito in modo determinante anche il consolidamento
della rete commerciale e delle divisioni, l’ampliamento dell’offerta
di prodotti e servizi e il lancio del
nuovo brand EXEA che ha permesso al gruppo di posizionarsi in modo
consistente nel canale medicale, in
particolare nei segmenti degli studi
dentistici e oculistici.
La solida crescita è stata trainata inoltre dal potenziamento della
struttura produttiva, dell’area R&S e
dall’espansione a livello internazionale attraverso accordi di distribuzione in Europa
e negli Emirati Arabi Uniti. “Siamo molto
soddisfatti degli ottimi risultati ottenuti e
nel 2015 intendiamo proseguire con decisione la strategia di sviluppo a livello nazionale e internazionale con l’obiettivo di
incrementare di un ulteriore 30% il volume
L’Amministratore Unico di MDM Group, Federico Montanari
d’affari globale del gruppo”, ha dichiarato
Federico Montanari, Amministratore Unico di MDM Group.
Per coordinare le proprie attività di comunicazione corporate, il gruppo ha scelto
l’azienda bolognese Pragmatika, che si occuperà in particolare di gestire le media relations e i rapporti con gli stakeholder con
l’obiettivo di intensificare e valorizzare le
relazioni con i portatori d’interesse.
“Siamo fiduciosi di aver individuato in
Pragmatika il partner ideale per costruire la
nostra strategia comunicativa con i media
e rafforzare la nostra value position in Italia
e in Europa”, ha affermato Federico Mon-
tanari. “Siamo orgogliosi che un brand di
riferimento come MDM Group abbia scelto la nostra struttura per costruire un percorso di accreditamento. Siamo entusiasti
di accompagnare l’azienda nei suoi obiettivi di crescita e sviluppo”, ha sottolineato
Rossella Lucangelo, Ceo di Pragmatika.
MUSICA INSIEME:
IL 19 OTTOBRE
SI ACCENDONO
I RIFLETTORI SULLA
STAGIONE 2015/16
Si aprirà con una novità assoluta, il prossimo 19 ottobre, il sipario sulla ventinovesima stagione dei Concerti di Musica Insieme che si preannuncia ricca di suggestioni,
fra debutti e formazioni inedite, e con ben
sette nuove proposte, in un cartellone di
quindici concerti tutti da ascoltare. L’edizione 2015/16 verrà infatti inaugurata dal
primo allestimento a Bologna del “King
Arthur” di Purcell, la parte musicale affidata a Sezione Aurea, nella lettura visionaria e
incantata della compagnia teatrale Motus,
oggi in grado di realizzare un binomio raro
come quello di sperimentazione e successo.
Ben quattro gli appuntamenti dedicati al
pianoforte, che affiancheranno interpreti
celeberrimi, come Arcadi Volodos (il 26
ottobre) e il Duo Labèque (l’11 gennaio) al
debutto in città di artisti, come Denis Matsuev e Beatrice Rana (rispettivamente il 22
febbraio e il 4 aprile), già insigniti dei principali riconoscimenti e acclamati in tutto il
mondo. Al duo di violino e pianoforte, con
la prima parte dell’integrale brahmsiana affidata a Julian Rachlin e Itamar Golan il 2
maggio, si accosterà quello di violoncello e
tastiera, con un’altra illustre novità per Bologna: Sol Gabetta (7 marzo).
Scorrendo il calendario, il 14 marzo uno
straordinario maestro come Vladimir
Ashkenazy, il figlio Dimitri e Ada Meinich combineranno con originalità clarinetto, viola e piano. Due i Quartetti storici,
lo Janáček e l’Artemis, alle prese con il repertorio come con le ultimissime creazioni
MINERVA OMEGA GROUP COMPIE 70 ANNI: “CONCENTRATI SUL FUTURO
CON DETERMINAZIONE”
“Senza intelligenza, non si fa impresa”, diceva nonno Mario
Chiodini, fabbro e artista d’esperienza, quando nel 1945 apriva la Minerva. E nel 2015, a 70 anni di distanza, quella profezia
continua a essere un elisir di lunga vita. Oggi al timone della
Minerva Omega Group non c’è un solo Chiodini, ma quattro
membri della famiglia - la figlia Franca (amministratore delegato) e i nipoti Elisabetta (presidente), Andrea e Daniele - e le affettatrici, tritacarni e segaossi prodotti dall’azienda bolognese
di via del Vetraio sono entrate nelle cucine, nei supermercati e
nei negozi di mezzo mondo. Tanto, molto è cambiato da quel 22
giugno 1945 quando i primi torni furono avviati. Ma non lo spirito dell’impresa che, dopo 70 anni, dà lavoro a quasi 80 addetti in
due sedi: a Bologna, dove c’era la Minerva di Mario Chiodini e
in provincia di Varese, dove era attiva la Omega Ceg di Varese
prima della fusione sotto le Due Torri.
“Siamo arrivati alla terza generazione aziendale, ma ancora saldamente ancorati a forti valori di tradizione familiare e
rapporti etici con tutti i pubblici con cui ci relazioniamo: dipendenti, fornitori, clienti, istituzioni e società esterna. L’azienda
rappresenta la storia e l’immagine della nostra famiglia: una
riconoscibilità caratteriale, un’unità di strategie, un forte radicamento al territorio, uno spiccato orientamento al marketing
e all’internazionalizzazione delle vendite, con la certezza di poter offrire al mercato solo prodotti di ottimo rapporto qualità,
prezzo, prestazioni, sicurezza, durata”, scrive la famiglia Salati
Chiodini in un messaggio lanciato in occasione dell’anniversa-
rio, che si è svolto lo scorso 22 giugno, e che ha visto anche la
partecipazione del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto
Vacchi.
“Nell’ultimo decennio abbiamo portato l’azienda ad acquisire
ed incorporare alcuni concorrenti: prima la ditta Artex di Bologna, poi la ditta Omega, e con essa molti altri marchi storici
come Ceg, General Machine, Regina, Suprema, molto conosciuti nel mondo. Grazie a queste importanti acquisizioni, oggi
La Minerva si presenta come Minerva Omega Group, un’azienda ulteriormente rafforzata, con una forte presenza nel mondo, una gamma tra le più complete del mercato, un portafoglio
clienti consolidato ed una presenza in ogni settore alimentare
sia nella Gdo che attraverso rivenditori in ogni paese del mondo, il tutto integrato da un servizio di assistenza di primaria qualità. - prosegue la famiglia Salati Chiodini - Con ostinazione e
determinazione investiamo ancora in risorse umane, formazione, attrezzature, linee produttive automatizzate e nello sviluppo
di nuovi modelli di macchine, perché crediamo nella qualità
del lavoro, frutto di un impegno di squadra e di organizzazione.
Difendiamo e sosteniamo, con tutte le nostre forze, la produzione Made in Italy e il ruolo sociale che l’azienda riveste sul
territorio, senza delocalizzare. Gli investimenti per mantenerci tecnologicamente e qualitativamente concorrenziali sono
notevoli, l’eccellenza, la competenza e la qualità sono per noi
valori irrinunciabili. Ci concentriamo sul futuro con fermezza e
determinazione”.
fare 41
per una compagine fra le più stimolanti
di tutti i tempi, mentre ensemble come
Festival Strings Lucerne e Akademie für
Alte Musik Berlin (alla loro prima apparizione in città), Ottetto d’archi dei Berliner
Philharmoniker e Russian Philharmonic
Chamber Orchestra St. Petersburg (cui
spetterà il finale di stagione, il 9 maggio)
espanderanno lo sguardo e il respiro anche
grazie all’archetto di Arabella Steinbacher e
alla tromba di Sergej Nakariakov, portando
sulla scena l’esperienza e la creatività di due
compagini fra le più prestigiose al mondo.
Si riconferma poi da parte di Musica Insieme un’intensa attività di divulgazione e di
comunicazione, a cominciare dalle presentazioni “dal vivo” prima dei concerti e dalle
operazioni, ormai più che decennali, per la
formazione del pubblico.
E con una novità assoluta come l’iniziativa
“A concerto con mamma e papà”, che consentirà a tutti coloro che lo desiderino di
avvicinare alla musica classica i propri figli:
acquistando due abbonamenti in qualsiasi settore del Teatro, per ciascun concerto
della stagione 2015/16, i genitori potranno
infatti richiedere un biglietto gratuito per i
propri figli.
(Per informazioni e abbonamenti - Segreteria di Musica Insieme: 051.271932, info@
musicainsiemebologna.it, www.musicainsiemebologna.it)
Sopra Vladimir Ashkenazy, a destra dall’alto l’Artemis Quartet, Sol Gabetta, Arcadi Volodos e L’Ensemble Festival Strings Lucerne
42 fare
PASVENS SCOMMETTE SUL
COHOUSING
Note principalmente attraverso i film americani, da alcuni anni ormai si sono diffuse anche in Europa e soprattutto laddove
sorge anche tutta una serie di servizi utili
alla collettività residente nei condomini,
villaggi o quartieri che siano. Sono le lavanderie condivise, una soluzione che nel
nostro Paese ha iniziato a prendere piede
soltanto da poco, grazie alla sperimentazione del cosiddetto “cohousing”. Proprio
a questo tema, e in particolare all’evoluzione dei modelli abitativi, Pasvens, azienda
bolognese con sede a Minerbio leader in
Italia nel settore del noleggio e comodato
d’uso di lavatrici ed asciugatrici industriali
ha dedicato un momento di approfondimento che si è tenuto lo scorso 28 maggio
nella sede di Unindustria Bologna. Tra i
tanti ospiti che sono intervenuti, anche gli
architetti Pietro Maria Alemagna e Simone
Gheduzzi; Francesca Guidotti, Presidente
Rive e giornalista Terra Nuova; Arturo Carbone della Direzione Commerciale di Pasvens; Elisabetta Brunelli, Presidente Ape;
Carmine Preziosi, Direttore Ance Bologna;
Pier Giorgio Giannelli, Presidente Ordine
degli Architetti della Provincia di Bologna;
Simona Tondelli, Presidente Ordine degli
Ingegneri della Provincia di Bologna. Nel
corso del meeting sono stati citati diversi
casi concreti ed esperienze di cohousing e
housing sociale in cantiere o già realizzate
nella città di Bologna e nei comuni limitrofi. La conclusione dei lavori è stata affidata
ad Alessandro Pasini, Presidente e Amministratore Delegato Pasvens.
“I nostri colleghi europei, con i quali ci confrontiamo spesso in uno scambio continuo
di esperienze, è da tempo che ci descrivono
realtà di cohousing. Per questo, la percezione che anche in Italia i tempi fossero maturi
per poter proporre il servizio di lavanderia
condivisa, ci ha indotto a promuovere questo evento, con l’ausilio fondamentale di
Unindustria”, ha spiegato Carbone. “Le
motivazioni ulteriori sono sia di natura
commerciale che sociale. Commerciale in
relazione alla consapevolezza che anche nel
nostro paese avremmo potuto percorrere
questa strada, implementando ulterior-
fare 43
STIMA COMPIE MEZZO SECOLO: IL SEGRETO È LA SINERGIA
“La sinergia (dal greco συνεργός, che significa ‘lavorare insieme’) può essere definita come la reazione di due o più agenti
che lavorano insieme per produrre un risultato non ottenibile
singolarmente. Il concetto è applicato in tutte le discipline, dalla biologia alla sociologia. Aggiungerei anche il ‘fare impresa’
alle discipline”. Parola di Federico Mazzanti, Vice Presidente
di Stima Spa, azienda bolognese che dal 1965 opera nel campo
della distribuzione di prodotti per l’automazione industriale, in
particolare nei settori della pneumatica, dell’oleodinamica, del
vuoto e del controllo dei fluidi. Nel 2015 l’azienda festeggia dunque il prestigioso traguardo dei 50 anni d’attività.
I fondatori Aureliano Cariani e sua moglie Elves Valbonesi aprirono la loro bottega in via Majorana nel centro di Bologna e
Aureliano, che durante la guerra aveva prestato servizio nel
reparto sommergibilisti della Marina militare prima di impegnarsi nella Resistenza, sviluppò un grande interesse per le
apparecchiature che componevano parte della meccanica dei
sommergibili e ne mise a frutto le potenzialità commerciali dando vita alla Stima.
Scomparso prematuramente Aureliano, l’attività proseguì grazie al contributo della figlia Alessandra, dei fratelli di Elves,
Mario e Gildo, e di altri familiari che si unirono anticipando l’ingresso di collaboratori che nel corso del tempo hanno contribuito a costruire la storia dell’azienda.
Stima, la cui sede oggi è a Funo di Argelato e occupa 32 di-
Sopra: una foto storica della famiglia fondatrice di Stima.
A destra, Federico Mazzanti, Vice Presidente di Stima SpA
mente i nostri servizi; sono inoltre ormai
noti i dati relativi al rapporto tra alloggi
realizzati e invenduti - ha proseguito - la
motivazione di natura sociale nasce invece
dall’osservazione dell’attuale situazione italiana, che vede i Comuni coinvolti in processi di decementificazione, riqualificazione
44 fare
pendenti, è concessionario partner di Camozzi S.p.A. per l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Umbria e la Sardegna. Dal 2010 cura
la distribuzione di serbatoi per aria compressa del Gruppo Baglioni. Dal 2014 distribuisce in esclusiva per il Centro-Sud Italia
i prodotti di Pi.Effe.Ci., azienda di Parma specializzata nella produzione di attrezzature per il fissaggio tubi, e nel 2015 è entrata
a far parte della rete Autebo e ha fondato insieme all’azienda
Wintrade la rete AKS-N. Nel 2014 il fatturato dell’azienda ha
sfiorato i 10,7 milioni di euro, facendo registrare una crescita
dell’11% sul 2013 e del 14% rispetto al 2012. Circa il 3% del volume d’affari globale deriva dall’export, anch’esso in aumento
(+8%) rispetto all’anno precedente.
Uno dei segreti del successo dell’azienda? La capacità di fare
rete. “Che sia stato internet a far evolvere la coscienza generale riguardo le possibili sinergie sviluppabili, al netto di non poter
più rimanere attaccati ad un vetusto anche se vincente modello operativo non lo so. Di sicuro il ‘fare rete’ è una propensione
innata che ci accompagna da 50 anni: a testimonianza di questa affermazione, i solidi rapporti esistenti tra fornitori e clienti.
- spiega Federico Mazzanti - La gestione commerciale e logistica dei prodotti, inquadrata come rivendita, è la base di partenza. Oggi quello che fa la differenza è il valore aggiunto che
si propone. Un valore aggiunto che non è da intendersi univoco
nei confronti del cliente, ma deve essere percepito anche dal
fornitore. Stima rappresenta un ingranaggio importante in quello che è il grande meccanismo della catena produttiva, il raccordo di giunzione che collega i nostri fornitori ai nostri clienti,
ma anche fornitori ad altri fornitori e clienti ad altri clienti”.
urbana, nonché nella ricerca di soluzioni alternative come quelle dell’housing sociale”.
L’azienda di Minerbio si distingue anche
per un’altra importante caratteristica: l’eco-sostenibilità. “L’azienda è dotata esclusivamente di alimentazione fotovoltaica (siamo stati i primi nell’area industriale nella
quale operiamo), i nostri mezzi aziendali
sono prevalentemente a gas metano, inoltre
ricorriamo sempre più a riparazioni e non
a sostituzioni dei macchinari, scegliamo i
fornitori di prodotti con maggiore durata
ed ecologici”, ha fatto sapere il coordinatore commerciale di Pasvens. Lo staff Pasvens
segue con interesse l’evoluzione dei nuovi
modelli abitativi: “Diciamo spesso che se
esistessero progetti simili nelle nostre zone
ci andremmo a vivere”, ha concluso.
RENNER: VACANZE, LIBRI
ED EXPO? OFFRE L’AZIENDA
I dipendenti Renner Italia continueranno a sorridere. L’azienda
che produce vernici per legno a
Minerbio (BO) nell’ultimo triennio ha distribuito 8.450 euro in
più a ognuno dei suoi collaboratori. Più di una quindicesima mensilità.
Nel nuovo contratto integrativo
vengono convintamente rilanciate le politiche a favore dei propri
lavoratori, che potranno arrivare a
mettersi in tasca ogni anno fino a
3.350 euro in più rispetto alle quattordici
buste-paga.
Ecco i punti chiave dell’accordo: ogni dipendente Renner Italia dal 2015 (per sempre) riceverà un importo pari a 1.150 euro
lordi a prescindere dall’andamento aziendale e dal raggiungimento di altri obiettivi,
mentre fino al 31 dicembre 2014 il premio
era proporzionalmente legato al conseguimento degli utili.
E mentre il cuneo fiscale e il costo della vita
continuano a scarnificare le buste-paga dei
dipendenti, l’azienda di Minerbio ha avviato una nuova stagione del welfare aziendale.
Le famiglie dei dipendenti fruiranno di un
bonus di 500 euro netti con cui potranno
essere acquistati beni e servizi. Non solo l’asilo, la scuola e la farmacia, ma anche pacchetti vacanze, libri, buoni benzina, musica
su Apple Store, coupon Amazon.
E ancora: biglietti per il cinema,
per Expo 2015, per eventi sportivi, ecc.
Ogni collaboratore Renner avrà
a disposizione un account online
e potrà gestire i propri 500 euro
direttamente dallo smartphone o
dal proprio pc.
Altri 600 euro lordi arriveranno al
taglio di alcuni traguardi cui l’azienda tiene
particolarmente, tra cui la maratona antispreco (contenimento della bolletta energetica, smaltimento dei rifiuti in proporzione
ai chilogrammi di vernice prodotta, attenzione ai materiali di consumo e così via).
Come sottolinea l’azienda in una nota, “se
Renner Italia è un’azienda in costante crescita è merito delle donne e degli uomini
che la compongono”.
Tra il 2012 (fatturato 68 mln di euro) e il
2014 (fatturato 88,5 mln di euro), grazie
all’ottimo trend economico, l’impresa ha
assunto 67 unità a tempo indeterminato (+17 il saldo degli occupati nel 2015).
Nello stesso arco temporale, attraverso gli
accordi contrattuali di secondo livello, a
Minerbio sono stati distribuiti 8.450 euro
per ciascun dipendente.
Anche nel triennio 2015-2017 l’accordo integrativo include un premio legato
ai risultati, variabile da 800 a 1.100 euro.
Portando a casa un accordo che prevede un
consolidato di 1.150 euro, un portafoglio
welfare di 500 euro, un premio qualità di
600 euro e un ulteriore bonus tra gli 800 e i
1.100 euro legato all’andamento economico, le lavoratrici e i lavoratori Renner Italia
raccolgono i frutti dell’impegno quotidiano e guardano con ottimismo al futuro.
IL COMUNALE: UN “GIOVANE”
TEATRO DI 252 ANNI
Il Comunale di Bologna è un teatro storico che ancora beneficia degli accorgimenti
tecnici adottati nel 1763 dal suo progettista
Antonio Galli Bibiena per favorirne quell’acustica che tanti teatri del mondo invidiano: il segreto è nella volta a campana della
platea, che riproduce la cassa di risonanza
di un violoncello, così che ogni spettatore
abbia la sensazione di trovarsi all’interno di
uno strumento musicale.
Il Teatro Comunale di Bologna, uno dei
dieci teatri più importanti d’Italia, è al
centro della vita culturale della città per
la posizione centrale vicina all’Università,
alla Pinacoteca, all’Accademia di Belle Arti
e soprattutto al Conservatorio di Musica
intitolato a Giovan Battista Martini, che
fu maestro di Mozart, in cui si formarono
numerosi importanti musicisti come Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti.
Con la sua grande orchestra, il coro e i tecnici specializzati nei vari mestieri del teatro
e impegnati sia in palcoscenico sia nei laboratori di scenografia e sartoria, il maggior
teatro della città produce ogni anno circa
100 spettacoli d’opera e balletto, musical e
concerti sinfonici eseguiti anche presso la
sede distaccata dell’Auditorium Manzoni.
Un obiettivo che sta molto a cuore al Teatro di Bologna è la crescita culturale della
comunità con un’attenzione particolare alle
nuove generazioni: una finalità istituzionale che la Fondazione realizza con numerose
manifestazioni e iniziative che arricchiscono l’offerta formativa delle scuole di tutta
la Provincia e tutela il diritto d’accesso alla
cultura, aprendo le porte del teatro anche
alle fasce sociali più deboli e alla cittadinanza con concerti sinfonici e recital gratuiti
presso i quartieri e nelle scuole.
Ma la platea del Teatro Comunale è molto più ampia: trasmissioni radiofoniche e
televisive realizzate in collaborazione con
i network nazionali ed europei diffondono
regolarmente le produzioni liriche e sinfoniche; a questo si aggiungono le trasmissioni in live streaming, realizzate insieme
a partner tecnici come Magazzini Sonori,
Accademia Nazionale del Cinema di Bologna, Lepida e Cineca.
fare 45
Per soddisfare la crescente domanda formativa e la convinzione che un approccio
diretto alla pratica musicale fornisca ai giovani il migliore stimolo per un ascolto consapevole della musica ha dato origine, nel
1997, al Coro di Voci Bianche e, nel 2015,
alla Scuola dell’Opera del Teatro Comunale
di Bologna. Queste realtà sono impegnate
nella programmazione della stagione e presenti attivamente nelle attività artistiche del
teatro. (Per maggiori informazioni: www.
tcbo.it).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TECNOFORM, 50 ANNI “ON THE ROAD”
Mezzo secolo, per cominciare. Tecnoform, l’azienda di Crespellano (BO) specializzata nella fornitura di arredi nel settore del
veicolo ricreazionale, compie 50 anni. Nel 1965 Federico Kerkoc
ebbe l’idea visionaria di iniziare a produrre, in modo industrializzato, interni per veicoli per il tempo libero, come camper e
caravan, mentre il settore stava ancora muovendo i primi passi,
gli arredi erano assemblati in maniera artigianale e lo stile era
scarsamente tenuto in considerazione. Fu un’intuizione geniale,
e infatti l’azienda si sviluppò rapidamente. Dopo aver consolidato le proprie competenze nell’ambito della progettazione, del
design e dell’industrializzazione di processo nel corso degli anni
70 e 80, la Tecnoform è cresciuta costantemente fino ad oggi.
La qualità delle realizzazioni e un know-how esclusivo l’hanno
portata a diversificare con successo le sue attività anche nel
settore dei mobili per la nautica e dell’arredo di lusso. Oggi conta
150 dipendenti a cui si somma un indotto di altrettante persone,
e un fatturato di circa 23 milioni di euro. Uno dei punti di forza è
l’export, che ha raggiunto quota 95%, di cui il 60% in Europa e il
40% in Usa e Australia.
“È per noi una grossa soddisfazione festeggiare questi 50 anni
- spiega Roberto Kerkoc, consigliere di amministrazione di Tecnoform - e in particolare lo è per il nostro socio fondatore, la
Signora Pelloni, che ancora oggi opera insieme a me ed ai miei
fratelli per la crescita e gli obiettivi che l’azienda deve perseguire. Il mercato italiano non dà ancora segni di ripresa ma vediamo
una forte ripartenza sia sul mercato tedesco sia su quello degli
Stati Uniti e dell’Australia che sono trainanti per la nostra attività. Senza un gruppo di lavoro coeso e di collaboratori fortemente
motivati, questo non sarebbe stato possibile”.
L’azienda è particolarmente attenta all’impatto ambientale, infatti svolge periodicamente attività di auditing energetico che
stimolano interventi migliorativi per la riduzione dei consumi. Tre
esempi fra tanti sono: il recupero a fini energetici degli scarti di
produzione a base legno, la riqualificazione delle coperture che
46 fare
ha portato ad un miglioramento delle prestazioni energetiche degli
edifici, e la realizzazione, tra il 2010 e il 2012, di impianti fotovoltaici
che coprono oltre l’80% del fabbisogno di energia elettrica del sito
produttivo. L’energia elettrica prodotta dai fotovoltaici consente di
evitare emissioni di CO2 pari a 2.174.000 kg/anno. Tecnoform inoltre è impegnata in un importante investimento in ricerca, per la
realizzazione di arredi tecnologici che pesino fino al 40% in meno
rispetto a quelli utilizzati oggi per barche, navi, aerei e caravan, in
un’ottica di grande risparmio sui consumi di carburante.
fare 47
ICT, motore per l’innovazione
rubrica a cura di ReteICT
L’INNOVAZIONE ICT,
“CUORE” DEL METODO UMIQ
Innovazione e qualità sono gli obiettivi primari del metodo UMIQ (Unindustria
Metodo Innovazione Qualità), ma tra le 7 aree che devono essere analizzate per
valutare la propensione dell’azienda all’innovazione riveste particolare importanza la Gestione dell’informazione, che ha lo scopo di esaminare tutto ciò che
riguarda il Sistema Informativo Aziendale, e più in generale la situazione ICT
dell’impresa (ICT – Information and Communication Technology), con uno schema che rappresenta, specialmente per le PMI, un’inversione della prospettiva,
laddove spesso si tende a considerare il complesso hardware-software come
un mero supporto alle attività quando non anche un “male necessario”.
La check-list che viene utilizzata per la valutazione, di cui è anche disponibile
una versione “light” che può essere utilizzata on-line (www.umiq.it), non si limita a considerare la presenza del cosiddetto “gestionale”, e quindi il supporto
informatico alle funzioni di contabilità, fatturazione, magazzino, ma anche di tutti
gli altri strumenti applicativi che lo sviluppo tecnologico ha reso disponibili, e
accessibili, negli ultimi 20 anni, come ad esempio il CRM, il MES, l’mrp, i portali
web, l’utilizzo di terminali wireless per la lettura dei bar code, e via dicendo.
Uno degli aspetti interessanti del metodo UMIQ per la parte ICT è il fatto di
considerare tutte le aree aziendali, verificando non solo la presenza di opportuni strumenti applicativi, ma anche come essi vengono usati in relazione agli
obiettivi prefissati. Questo approccio “globale” comporta automaticamente una
particolare attenzione verso l’integrazione e l’interazione fra i vari software presenti in azienda, oggi rese molto più semplici dalle tecnologie disponibili rispetto
a quanto avveniva anche solo 15 anni fa, quando gli standard e i protocolli di
comunicazione erano molto meno sviluppati.
Come recentemente descritto nel primo corso per esperti UMIQ tenutosi presso
la Fondazione Aldini Valeriani (http://www.fav.it/formazione-manageriale-metodo-umiq-unindustria-bologna), il modello UMIQ enfatizza la necessità di una
gestione dell’informazione strutturata in tutte le aree, e non solo in quelle tradizionalmente coperte dal già citato “gestionale”. Anche le aree Produzione,
Vendite, Progettazione, R&D, Qualità, devono essere dotate di appositi strumenti
che interagiscono fra loro. Proprio per aiutare gli imprenditori in questo percorso di informatizzazione globale, Unindustria ha da poco reso disponibile un
nuovo strumento (a cui si accede dal portale www.umiq.it) che consente alle
imprese di valutare, anche in completa autonomia, la rispondenza della propria
organizzazione ai principali criteri che sono oggi necessari per favorire efficienza e competitività.
Per la parte di Gestione dell’informazione reteict ha inoltre messo a disposizione delle aziende un ulteriore strumento gratuito, accessibile all’indirizzo www.
48 fare
checkupimpresa.it, che consente di effettuare una valutazione complessiva del
Sistema Informativo Aziendale prendendo in considerazione, per ogni area applicativa, non solo la presenza o meno di appositi strumenti software, ma anche
il loro grado di adeguatezza e di utilizzo, e producendo, al termine della valutazione, un report che evidenzia le aree di criticità o debolezza.
In definitiva il metodo UMIQ e il “Check Up” di reteict hanno una doppia utilità:
possono aiutare l’imprenditore a prendere coscienza di questa condizione oppure, se già ne è consapevole, a fornirgli spunti concreti per migliorare il Sistema
ICT e l’organizzazione della propria azienda.
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farete
fare 53
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farete
Farete dà la carica
e Bologna si riscopre
sempre più attrattiva
di Marco Taddei
S
i è chiusa con la cifra record di
oltre 14.000 presenze (+8%
rispetto al 2014) la quarta
edizione di Farete, la due giorni promossa e organizzata da Unindustria
Bologna, con la collaborazione di Legacoop
Bologna, che lunedì 7 e martedì 8 settembre ha riunito sotto lo stesso tetto - quello
dei padiglioni 15 e 18 di BolognaFiere - oltre 600 imprese espositrici di tutti i settori
merceologici, per un totale di 900 stand,
che hanno occupato una superficie espositiva di 20.000 metri quadri. Anche quest’anno a dare il via alla manifestazione è stata
l’Assemblea Generale di Unindustria Bologna, dedicata al tema de “L’Italia nella sua
luce migliore”, che ha fatto registrare più
di 2.000 presenze in platea. Una luce che è
stata simbolicamente accesa dal Presidente
Vacchi quando, al termine dell’Assemblea,
ha inaugurato Farete illuminando le 50
lampade della mostra “Italiana Light”, la
prestigiosa e unica collezione dedicata alla
storia del design italiano dell’illuminazione domestica costituita da 50 esemplari
originali d’epoca, rari e non più in produzione, che dopo essere stata presentata
negli ultimi anni a Bangkok, Hong Kong,
Shanghai, Taipei e in altre location internazionali è stata ospitata nella due giorni
di Farete. I lavori dell’Assemblea, come da
tradizione, sono stati aperti dalla relazione
del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, dopo di che si sono alternate
sul palco le testimonianze dei protagonisti
degli investimenti più importanti e non bolognesi realizzati negli ultimi mesi sul nostro territorio: Stephan Winkelmann, Pre-
54 fare
sidente e AD di Automobili Lamborghini;
Eugenio Sidoli, Presidente e AD di Philip
Morris Italia; Alessandro Corrente, Vicepresidente Divisione Stand-Alone e AD di
Danfoss Power Solutions Italia; Erwin Rauhe, Vicepresidente e AD di Basf Italia; Massimo Romani, Direttore Generale di Alcisa
Italia. Al termine di questa “staffetta” la parola è
passata a Marco Astorri,
Presidente di Bio-on, che
ha dato un’anticipazione
delle nuove frontiere
dell’imprenditoria innovativa prima delle conclusioni dell’Assemblea,
affidate al Presidente di
Confindustria, Giorgio
Squinzi. Dal pomeriggio
di lunedì, poi, il sipario
si è aperto sul “teatro” di
Farete con una serie di
incontri b2b, appuntamenti ed eventi che rappresentano il cuore pulsante della manifestazione. Oltre 40 i workshop tematici che
hanno animato il calendario dei due giorni
in cinque sale diverse, mentre più di 200
imprese del territorio hanno incontrato
i 65 buyers provenienti da 25 Paesi (Germania, Svizzera, India, Cina, Singapore,
Malesia, Kazakistan, Ucraina, Russia, Fin-
fare 55
landia, Tailandia, Angola, Sud Africa, Nigeria, Kenya, Turchia, Polonia, Danimarca,
Estonia, Lettonia, Vietnam, Stati Uniti,
Hong Kong, Slovenia e Repubblica Ceca)
nell’area dell’International Club.
Il taglio del nastro da parte del Presidente
di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, e
dell’Assessore alle attività produttive della
Regione Emilia-Romagna, Palma Costi,
ha inaugurato poi una delle principali no-
56 fare
vità dell’edizione 2015 di Farete, la Food
Agorà. Un’area interamente dedicata al
mondo del food e appositamente attrezzata
nella quale le delegazioni internazionali, gli
espositori e i visitatori hanno potuto degustare i prodotti enogastronomici del territorio preparati al momento dalle aziende
che hanno aderito al progetto, organizzato
in sinergia con Expo e realizzato grazie a un
contributo della Regione Emilia-Romagna.
La due giorni dedicata alle imprese è proseguita alle 16 di lunedì quando si è rinnovato l’appuntamento con Farete Talk,
il TEDx delle idee talentuose che ha visto
salire sul palco principale la ricercatrice
Camilla Coletti, gli imprenditori Roberto
Spano e Mary Franzese, il filantro-imprenditore Marcello Palazzi e la manager Claudia Carli. Tra i numerosi incontri anche un
momento di approfondimento dedicato
alla consegna dei diplomi ai nuovi esperti
Umiq (Unindustria, Metodo, Innovazione e Qualità) con Gianmarco Biagi (board
Umiq), Roberto Ricci Mingani (Regione
Emilia Romagna), Massimo Balzani (Unindustria Forlì), Enrica Bonzani (FAV).
La mattina di martedì 8 è stata invece
interamente incentrata sul mondo della
scuola con la presentazione di tutti i progetti dedicati alla formazione promossi da
Unindustria Bologna, tra i quali “Eureka!
La postazione di RadioImmaginaria a Farete 2015
Funziona!” e “La tua idea di Impresa”, e
la premiazione di “Industriamoci - apertaMente cultura tecnica”. Un momento
che ha coinvolto 285 ragazzi provenienti da
tutti i gradi scolastici, dalle elementari alle
superiori, e un pubblico di 600 persone.
Anche quest’anno, poi, la voce dei giovanissimi è arrivata a Farete attraverso i ragazzi di Radioimmaginaria, la prima e
unica radio di adolescenti in Italia, nata a
Castel Guelfo (BO), che hanno raccontato
dal loro punto di vista l’intera manifestazione. Infine, è toccato come di consueto ai
Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna chiudere la due giorni con l’evento
“Capitani d’impresa, fari per la società. La
strada dell’imprenditoria illuminata”. Un
importante momento di riflessione aperto
dal saluto del Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, Enrica
Gentile, a cui hanno partecipato il sociologo Franco Ferrarotti, il Presidente delle
Cantine Ferrari, Matteo Lunelli, il Presidente e AD di Piquadro, Marco Palmieri,
e il Presidente di Fervi, Roberto Tunioli.
L’ultimo intervento dal palco è stato quello
del Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, che con il suo saluto finale ha
chiuso l’edizione 2015 di Farete.
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58 fare
Alfa Wassermann e le sue consociate fanno parte del Gruppo Alfasigma
assemblea
Da Lamborghini ad Alcisa, i protagonisti dei grandi investimenti sul territorio
ospiti dell’Assemblea Generale di Unindustria
“Bologna? Nulla da
invidiare alla Germania”
di LG
I
l sistema produttivo di
Bologna non ha nulla da
invidiare alla Germania,
e la pubblica amministrazione è attenta alle esigenze delle imprese”. Nel capoluogo emiliano-romagnolo inoltre, un imprenditore
può trovare “le migliori competenze”, ma
anche “la tecnologia, la buona logistica, le
forze locali”. A testimoniarlo sono gli stessi
protagonisti dei principali investimenti sul
territorio bolognese, che lo scorso 7 settembre sono saliti sul palco dell’Assemblea
pubblica di Unindustria Bologna per illu-
“
strare nel dettaglio i progetti futuri e condividere con la platea di Farete le ragioni
che li hanno spinti a scegliere la città delle
Due Torri.
È il caso di Lamborghini, dove gli attuali
80 mila metri quadri di superficie produttiva, come ha spiegato l’amministratore delegato Stephan Winkelmann, diventeranno
presto 150 mila. Negli ultimi cinque anni
sono stati investiti 400 milioni di euro; ma
per il lancio di un suv extralusso, sul mercato dalla seconda metà del 2018, si farà di
più, con 500 nuove assunzioni. Il colosso
di Sant’Agata Bolognese (gruppo Volkswa-
gen) è una delle tante realtà che ha testimoniato il forte legame che unisce la grande
imprenditoria col nostro territorio. Ieri,
oggi, anche domani, perché, ha proseguito
Winkelmann, “negli ultimi anni abbiamo
investito oltre il 20% del fatturato in ricerca e sviluppo”. La sfida sarà quella di rendere affascinante il marchio anche in una
categoria di auto, il suv appunto, che per
Lamborghini rappresenta una novità (“Il
mercato si aggirerà sui 20mila pezzi – ha
sottolineato Winkelmann –, noi vogliamo
restare tra le 3 mila e le 4 mila unità”), ma
che trova un mercato in crescita in tutte le
fare 59
BIO-ON: LA PLASTICA DEL FUTURO È MADE IN BOLOGNA
Innovare guardando al passato. Perché in fondo Marco Astorri non
ha fatto altro che realizzare il Pha, la molecola descritta nel 1926
dal biologo francese Maurice Lemoigne. È così che la sua Bio-On
di Minerbio (Bo) è diventata l’azienda rivelazione nel settore della
“plastica pulita”. I numeri sono confortanti: “La capitalizzazione
è passata da 66 milioni di euro dell’ottobre 2014 a oltre 200. – ha
spiegato Astorri intervistato da Andrea Cabrini durante l’Assemblea Generale di Unindustria Bologna – Chi all’epoca ha investito
mille euro, oggi ne ha 5 mila”. Il segreto sta tutto nella capacità di
alimentare dei batteri con scarti agricoli: “Diventa poliestere, ma è
totalmente naturale”. Biologico, appunto. Astorri ci pensò la prima
volta quando si trovò di fronte al problema dello smaltimento degli
ski-pass, che la sua stessa azienda produceva: “Ho pensato: dobbiamo cercare la plastica del futuro. Non era facile, perché sono
un imprenditore, non uno scienziato”. L’ha trovato. E quello degli
ski-pass è passato da essere il problema, a uno dei tanti risolti,
perché il nuovo materiale “si può inserire in prodotti industriali già
regioni del mondo: dalla Cina all’Europa
agli Stati Uniti.
Anche Philip Morris ha scelto l’Emilia:
esistenti”. Le proprietà della nuova plastica sono assolutamente
le stesse di quella comune, però è biologica. E lo stesso scarto
agricolo, che ha comunque un costo per essere smaltito, si è trasformato nel combustibile di una innovazione made in Bologna.
le imprese”.
Sul palco di Farete, il microfono è passato
ad Alessandro Corrente, amministratore
delegato di Danfoss Power Solutions Italia.
È stato lui a spiegare la “delocalizzazione al
contrario” (o reshoring), di Turolla, azienda attiva nel settore delle pompe oleodinamiche: a giugno ha annunciato la cessione
Stephan Winkelmann, Automobili Lamborghini
Zola Predosa per il centro di formazione (o
“Training center”, ma il discorso non cambia), Crespellano per il sito produttivo vero
e proprio, che a pieno regime darà lavoro a
600 persone. Il presidente e amministratore
delegato, Eugenio Sidoli, ha aperto un ventaglio di buone ragioni che hanno spinto il
marchio delle sigarette a prendere residenza
nel Bolognese: “Il mercato italiano è nella
top 5 mondiale, non potevamo non tenerlo in considerazione. Poi qui vicino c’è un
distretto biomedicale importante, ci servirà
per portare i nostri consumatori verso prodotti a rischio ridotto”. Ma, soprattutto, “il
sistema produttivo di Bologna non ha nulla da invidiare alla Germania, e la pubblica
amministrazione è attenta alle esigenze del-
60 fare
Eugenio Sidoli, Philip Morris Italia
dello stabilimento slovacco (a un suo fornitore) per scegliere Castel San Pietro. A
prima vista, date le differenze di costo della
manodopera (e non solo), poteva sembrare
un controsenso, e convincere la proprietà –
danese – non è stato semplice. Ma la scelta
ha un suo perché: “Bologna è uno straordinario distretto nell’area idraulica – ha spiegato Corrente –. Abbiamo creato nuovo
slancio, per noi e non solo. Il nostro investimento di sei milioni di euro ha prodotto
un indotto di altri sei milioni”. Nessun ta-
glio al personale, ha assicurato: i lavoratori
del sito di Villanova sono stati riqualificati
e andranno a Castenaso; il fornitore che ha
preso la fabbrica slovacca (“dove realizzerà
per noi innovazioni meccaniche”) ha tenuto 70 lavoratori su 80, i più formati.
A raccogliere il testimone, davanti al pubblico del padiglione 18, è stato Erwin Rauhe, amministratore delegato di Basf Italia,
azienda chimica leader nel mondo. Deve
esserci anche una chimica in grado di unire
il suo marchio all’Emilia-Romagna, dove la
storia è iniziata sei anni fa e promette bene:
“Il sito di Pontecchio è il più grande tra
quelli che abbiamo in Italia – ha affermato
–. Qui stiamo trasferendo tutte le attività
sugli additivi plastici che avevamo in Germania e Svizzera”. Il motivo è presto detto:
“Ci sono le migliori competenze”, al punto
che “dal 2011 a oggi abbiamo investito 10
milioni di euro all’anno. Sarà il nostro cen-
Alessandro Corrente, Danfoss Power Solutions Italia
Erwin Rauhe, Basf Italia
tro di eccellenza”.
Il direttore generale di Alcisa Italia, Mas-
simo Romani, insaporisce la riflessione su
territorio e imprese. Perché vale la pena
investire qui? Il primo motivo è quello più
sentimentale. “La mortadella da sempre è
in connubio con questa città”. Vero, ma i
bilanci poi non si fanno con le emozioni,
e per scegliere di investire servono ottimi
motivi economici. Ci sono eccome, ha
assicurato Romani: “Intendiamo inserire
una serie di prodotti nuovi, a partire da
nuovi snack salati. Poi vorremmo aprire
lo stabilimento di Zola ai bolognesi, creando un punto di ristoro nel quale poter
SQUINZI: “SIAMO ESEMPIO TANGIBILE
DELL’ITALIA NELLA SUA LUCE MIGLIORE”
“Presidente Vacchi, la forza e le potenzialità dell’Italia sono tutte nella tua relazione: il nostro amato Paese ha enormi capacità ed energie positive per liberare le quali ogni giorno
tutti noi lavoriamo sodo”. Ha aperto così il suo intervento sul palco di Farete il Presidente
di Confindustria, Giorgio Squinzi, a cui erano affidate le conclusioni dell’Assemblea Generale di Unindustria Bologna. Dopo aver ricordato con orgoglio come Confindustria sia “un
esempio chiaro e tangibile dell’Italia nella sua luce migliore, una risorsa preziosa - direi
fondamentale - per il Paese oltre che per tutti gli Associati che le danno vita e ragione di
esistere”, il numero uno degli industriali si è rivolto alla platea degli imprenditori bolognesi
evidenziando l’importante ruolo dell’Associazione che è “metodo da seguire per il Paese
quando, come qui, persegue con lungimiranza, coraggio e convinzione la strada di aggregazione ed efficienza indicata dalla Riforma Pesenti, votando all’unanimità la fusione
con Modena e Ferrara”. Il leader di Confindustria si è poi concentrato sull’importanza del
rapporto tra forze produttive e collettività, plaudendo all’iniziativa di Unindustria Bologna
che ha dedicato “risorse importanti a progetti per la comunità locale, rendendo ancora
più stretta l’alleanza tra imprenditori e società tutta e diventando ancora di più punto di
riferimento del territorio. Non è questione di marketing o di immagine, ma di sostanziale
passione civile che muove noi imprenditori”. Analizzando gli scenari economici il Presidente Squinzi ha osservato come si debba andare avanti con le riforme per sfruttare la
finestra di opportunità e far ripartire il Paese: “Nella prima metà del 2015 il PIL è cresciuto
in territorio positivo, un dato importante che ci dà fiducia e speranza, segnale di una svolta
dopo tanti anni di arretramento profondo. Ma sono numeri che ancora non ci soddisfano,
perché non sufficienti rispetto alle necessità di ricostruire il sistema produttivo e di dare
risposta alla grande fame di
lavoro”, ha aggiunto. “L’ho già
detto molte volte, ma lo ripeto
e lo ripeterò finché avrò fiato:
non c’è futuro senza impresa,
non c’è ripresa senza impresa
e non c’è PIL senza industria.
Questi sono punti fermi da cui
non si può prescindere se si
vuole davvero rilanciare il Paese. E mi viene da aggiungere:
ora o mai più”, ha concluso il
Presidente di Confindustria.
chiacchierare, magari di affari, davanti a un
bel piatto di salumi”. Nelle parole dell’Ad
di Alcisa Italia, la sensazione di essere usciti
“da un triennio non facile”. Grazie “alla collaborazione con le istituzioni locali – ha aggiunto – siamo passati alla fase due”. Un rilancio che ha visto la storica azienda entrare
Massimo Romani, Alcisa Italia
nel gruppo Gsi (Grandi salumifici italiani),
in compagnia di brand come Casa Modena e Senfter. “A Bologna abbiamo trovato
quello che era necessario – ha concluso Romani –. Tecnologia, buona logistica, forze
locali, persone che ci hanno dato una mano
nel momento del bisogno”. Ingredienti con
i quali Alcisa si sta già preparando a tagliare
il traguardo del 2016, quello dei 60 anni di
attività. Da festeggiare con più gusto.
Sopra: il Presidente Squinzi e il Presidente Vacchi
consegnano la targa per i 120 anni di Farmac Zabban
Sotto: il Presidente Squinzi premia Basf per i 150 anni
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fare 61
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N
egli ultimi 18 mesi sono
arrivate a tutti le notizie di
nuovi insediamenti industriali nel nostro territorio,
di importanti espansioni di
gruppi di rilevanza internazionale. Sono realtà non bolognesi nell’azionariato ma che
credono, come noi, in Bologna. Investitori
che, dai quartier generali tedeschi, americani, canadesi, alto atesini, hanno dato luce
verde a piani industriali scommettendo sul
nostro territorio metropolitano. Il fatto che
si manifesti una capacità dei nostri territori
di attirare flussi di capitali esteri ci deve far
riflettere: il nostro contesto manifatturiero,
ricco di saperi, di capacità di fare, può essere una leva straordinaria per la crescita,
un modello ancora credibile per chi vuole investire in qualità e innovazione. Una
bolla di risparmio vaga per i continenti e
cerca opportunità di investimenti più stabili di quanto il mondo finanziario di per sé
possa offrire. Noi ci dobbiamo candidare,
farci conoscere, dare l’immagine reale delle nostre abilità, che non sono singole per
definizione ma legate ad un territorio e alle
persone che lo abitano, con i differenti ruoli. Ma se il percorso per gli investimenti diretti non sarà facilitato, e soprattutto se non
ci sarà complicità tra gli attori del territorio
e le imprese, i sindacati, il mondo bancario, le istituzioni con politiche appropriate,
questa tendenza si invertirà. Noi abbiamo
continuato ad investire, ad organizzarci e,
dove possibile, a crescere. D’altronde se non
avessimo fatto questo non avremmo superato la crisi; la resistenza passiva sui mercati
non paga, bisogna esserci e stare in prima
fila. In tema di investimenti, la nostra Associazione si è dedicata in modo importante
alla città, impegnando un milione di euro
dalle risorse e altrettanto come contributo
delle singole imprese.
Segnali positivi dalle nostre imprese
Nel nostro territorio ci sono segni positivi di
cui tener conto, soprattutto per rigenerare la
fiducia nel fare. L’aumento del Pil nel primo
trimestre interrompe una lunga fase ciclica
sfavorevole, non si tratta di risultati entusiasmanti ma di un’inversione di tendenza
certamente sì. Si osserva un’accelerazione
delle esportazioni e della domanda interna,
e anche un rialzo della spesa delle famiglie,
soprattutto per beni durevoli, e collegato
alle migliori prospettive del reddito disponibile, la dinamica degli investimenti è tornata positiva. In questo contesto di ripresa,
è sempre più visibile la differente capacità
di risposta alle opportunità delle imprese
innovatrici rispetto a quelle statiche, arroccate su strategie industriali ormai superate,
anche se alla base di storie di successo. Nel
2014 le imprese che hanno innovato, investendo in ricerca, cercando nuove strade,
hanno visto mediamente crescere il fatturato dell’1,2%, performance analoga a quella
delle aziende esportatrici. Si riscontra invece un andamento sotto lo zero per le realtà
meno dinamiche. Secondo i programmi
delle imprese per il 2015, gli investimenti
dovrebbero tornare a crescere per la prima
volta dall’inizio della crisi del debito sovrano. Ma l’incremento sarà concentrato soprattutto nelle imprese che esportano e che
innovano.
fare 63
Gli attori delle nostre imprese
L’indagine sui bilanci delle famiglie della
Banca d’Italia sul 2014 indica che il bonus
fiscale per i redditi medio-bassi sarebbe stato consumato per circa il 90%. Per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo del Paese è
stata avviata un’azione di riforma, riconosciuta a livello internazionale da istituzioni
e mercati. Per non deludere le aspettative di
cambiamento, occorre allargarne lo spettro
e accelerarne l’attuazione, anche con politiche di supporto regionale. E non possono
accettarsi giustificazioni motivate dal taglio
dei fondi. Ci sono in Europa importanti provvidenze anche su questo comparto,
ma dobbiamo essere capaci di intercettarli
e accorti nel gestirne l’impiego. Ma il tema
centrale per le nostre famiglie resta quello dell’occupazione. L’incertezza logora le
persone ed il tessuto sociale; solo l’impresa
che cresce e che nasce può dare soluzione
a questo problema. Dopo quattro semestri
di calo consecutivo, l’occupazione lo scorso
anno ha smesso di diminuire; sono cresciuti i contratti a tempo determinato, trainati
dalla domanda di impiego delle imprese più
coinvolte dall’espansione dell’export. La
manifattura, per esempio, ha visto crescere
le ore lavorate ed è quindi sceso il ricorso
alla cassa integrazione (-7,5% di ore auto-
64 fare
rizzate). Tra il 2011 e il 2014 a fronte di una
perdita di circa 300mila posti di lavoro le
persone in cerca di impiego sono aumentate
di oltre un milione; sono per lo più donne
e giovani che, per far quadrare i bilanci familiari, si sono rimessi in cerca di lavoro. A
preoccupare però è il numero dei disoccupati di lunga durata (oltre due anni). Nel 2014
il numero è ancora cresciuto, giungendo a
costituire oltre il 60% delle persone in cerca
di una occupazione. Sono uomini e donne, non più giovani, ancora troppo lontani
dai termini pensionistici che difficilmente
troveranno lavoro. Su questo problema, la
nostra Regione, da sempre innovatrice nel
sistema del welfare sociale, deve darci una
prova di creatività e attenzione al tema. Ed
il Governo Renzi potrebbe attuare iniziative
pilota supportando la nostra Regione fiscalmente virtuosa. Questa è una sfida vera. In
Emilia noi industriali siamo pronti a dare il
nostro contributo e, di concerto con le forze
sindacali, dobbiamo trovare soluzioni che
non siano solo basate su sussidi economici.
Pubblica amministrazione
Il compito del pubblico è nobile, riservato a
chi si dedica alla società con spirito di servizio; noi abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione efficiente, trasparente,
amica, non debole con chi opera al di fuori
delle regole. Ed il sistema delle regole deve
essere credibile, applicabile, equo. Il rinnovamento dell’amministrazione deve tradursi
velocemente in fatti smantellando tutti quegli enti intermedi che consumano risorse
preziose in un paese assettato di innovazione e semplificazione. Le imprese ci segnalano giornalmente le difficoltà dovute al
sovraccarico di adempimenti burocratici generati dalla complessa macchina pubblica e
guardano con grande attenzione a quelli che
genererà il riordino delle aree metropolitane. Il tutto in una direzione diametralmente
opposta ai principi di semplificazione tante
volte enunciati. Ci sono solo risposte politiche da dare, ed in tempi brevi. I segni di ripresa sono frutti che vanno colti, non restano maturi sull’albero a nostra disposizione
per tempi illimitati e, se non si cambia, per
lo Stato sarà impossibile rincorrere l’obiettivo di una società vivibile, per altro insidiata
da tanti eventi, spesso indipendenti da noi.
Qualche considerazione sul futuro
La crescita è ancora troppo debole; nel primo semestre del 2015 ci saremmo aspettati
un po’ di più e qualche segno più consistente nell’innovazione della cosa pubblica, nella riduzione della spesa. Ma noi sappiamo
ascoltare anche i rumori deboli ed il fatto
che, comunque, siamo
tecnicamente usciti dalla
recessione è un segno che
vogliamo diventi tendenza
strutturata. Noi, pur nella
nostra indipendenza dalla
politica, siamo pronti a
dare il nostro contributo.
Nella nostra Regione questo credo sia chiaro e consolidato, facciamo fruttare
questo senso di responsabilità che ci rende diversi.
Dal nostro fare non aspettiamo riconoscimenti particolari ma ci batteremo
sempre per i nostri valori
che sono di tutta la società. Le imprese emiliane
sono già in marcia per la
risalita, come sempre.
Siamo parte dell’Italia nella sua luce migliore.
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innovazione
Spazio all’innovazione:
a Bologna apre il primo
Barcamper Garage
di EB
A
lle buone idee, per proliferare, talvolta può bastare
un garage. Non lo hanno
insegnato solo i grandi inventori come Steve
Jobs, fondatore di Apple, ma anche i tanti
imprenditori emiliano-romagnoli che dentro le proprie officine e i propri scantinati hanno forgiato a poco a poco il meglio
dell’industria meccanica del Paese. Nel solco di questa tradizione oggi si inserisce il
“Barcamper Garage”, uno spazio dedicato
all’attrazione e all’accelerazione di startup
innovative che ospiterà a partire dal 2016
oltre 50 nuove imprese provenienti da tutta
Italia per supportarle nei loro piani di crescita e nella raccolta finanziaria. Il Garage
di Bologna sarà realizzato presso gli ex-laboratori di edilizia dell’Istituto di Istruzione Superiore Aldini Valeriani Sirani.
L’apertura del Barcamper sotto le Due Torri
si colloca all’interno di un più ampio progetto di sostegno allo sviluppo dell’imprenditorialità e dei talenti innovativi che avrà
il proprio fulcro nelle attività del progetto
Primomiglio, in cui Unindustria Bologna
ha unito le proprie forze insieme a dpixel,
Fondo Italiano di Investimento, Banca Sella Holding e altri soggetti, per un totale di
40 milioni di euro di risorse iniziali.
Quello di via Bassanelli è stato scelto in
quanto uno dei più antichi istituti tecnici
d’Italia e d’Europa: è stata la prima scuola
superiore di istruzione tecnica pubblica e
gratuita in Italia e da oltre 160 anni costituisce il polo di eccellenza e di avanguardia
bolognese nella formazione di imprenditori, professionisti, manager, quadri e tecnici
molti dei quali hanno dato vita a imprese
piccole e grandi.
Il Garage che nascerà all’interno della
scuola punta a creare a Bologna un hub
di cultura imprenditoriale e di innovazione tecnologica con particolare attenzione
alle nuove generazioni attraverso eventi di
scouting, workshop, networking ed attività
più specifiche di mentoring e supporto alle
startup. L’obiettivo è quello di costituire
in città un polo in grado di attrarre nuovi
progetti imprenditoriali da tutta Italia.
Il progetto è stato presentato durante una
conferenza stampa che si è tenuta lo scorso
7 settembre a Farete, nel padiglione 18 di
BolognaFiere. “Siamo entusiasti del contesto in cui si collocherà il primo Barcamper
Garage – ha dichiarato Gianluca Dettori,
Presidente di dpixel – non solo per il prestigio e la storia di eccellenza che l’Istituto
Aldini Valeriani rappresenta, ma anche e
soprattutto perché avremo l’opportunità
di condividere lo spazio con oltre 2.000
giovani che studiano all’Istituto materie
come chimica, edilizia, elettronica, automazione, energia, informatica, meccanica,
tutti campi di grandissimo interesse per
il venture capital. La nostra sfida è anche
quella di valorizzare questi giovani talenti
Da sinistra: il Dirigente Scolastio dell’Istituto Aldini Valeriani Sirani, Salvatore Grillo, il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, e il Presidente di dpixel, Gianluca
Dettori
fare 67
coinvolgendoli il più possibile nella nostra
attività”.
“Siamo orgogliosi di essere parte attiva di
questo progetto che attrarrà nel nostro territorio nuove idee imprenditoriali e nuovi
investimenti, consolidando così il ruolo
di Bologna come capitale della creatività
e dell’innovazione. La nostra Associazione
scommette ancora una volta, con le proprie risorse e con la propria progettualità,
su questo territorio, in un’ottica di crescita continua e arricchimento della cultura
imprenditoriale. – ha sottolineato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto
Vacchi – Nel ‘Garage’, che sarà ricavato
da una riqualificazione di un’area dismessa
dell’istituto Aldini Valeriani, creeremo un
microclima ideale per coltivare la contaminazione fra imprenditoria e formazione, restando ancorati alla nostra manifattura, ma
con lo sguardo proiettato in avanti pronti
a stimolare e cogliere nuove frontiere tecnologiche”.
Barcamper Garage Bologna ospiterà su
un’area complessiva di circa 800 mq le startup selezionate in tutta Italia attraverso il
Barcamper per lavorare a stretto contatto
con il team di dpixel e mettere a punto i
propri progetti, prototipi, business plan e
contatti con gli investitori. Una parte dello
spazio e dei contenuti sarà specificatamente dedicato alla fabbricazione digitale e al
making.
Gianluca Dettori
68 fare
“Da tempo come banca siamo attenti e
impegnati a supportare l’innovazione e
a diffondere la cultura del digitale come
strumento di crescita – ha aggiunto Grazia Borri, Vice Direttore Centrale di Banca
Sella Holding – sostenendo quelle startup
che dimostrano di avere le potenzialità per
far bene. Il nostro coinvolgimento nel progetto Primomiglio vuole essere un’ulteriore
dimostrazione di questa nostra attenzione,
mettendo le nostre competenze a disposizione di un’iniziativa che aiuta e sostiene,
anche finanziariamente, i giovani nello
sviluppo di progetti imprenditoriali importanti”.
“Il progetto è una conferma dell’attrattività
di Bologna e del fermento imprenditoriale
che si sta registrando. Due anni fa, nel Piano Strategico Metropolitano di Bologna,
lanciammo l’idea di creare un fondo per
le imprese innovative e di aprire alla collaborazione tra scuola e impresa. – afferma
Virginio Merola, Sindaco di Bologna –
Oggi l’inserimento di ‘Barcamper Garage’
alle Aldini Valeriani rappresenta quindi un
doppio obbiettivo raggiunto. In qualità di
Sindaco di Bologna e della Città Metropolitana sono molto contento di affidare questi nostri spazi per un progetto condiviso.
Il Comune e la città Metropolitana collaboreranno mettendo a disposizione i propri
programmi di promozione delle startup,
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fare 69
farete
Le idee talentuose
sul palco di
Farete Talk
TALK
di LG
P
otrebbe essere più vicino di quanto pensiamo
il giorno in cui persino
i computer portatili e i
tablet d’oggi ci sembreranno più che obsoleti. Belli, magari pezzi
di storia, ma per questo non più moderni.
Camilla Coletti parla di elettronica flessibile e trasparente come se fosse già il nostro
domani: essendo ricercatrice a Pisa dell’Istituto Italiano di Tecnologia al laboratorio
Nest (National Enterprise for nanoScience
and nanoTechnology), beh, ha titolo per
farlo. È coinvolta in un maxi progetto europeo sul grafene, materiale che – spiega
alla platea – presenta numerose proprietà:
Coletti: “Con il grafene
dispositivi elettronici
indossabili”
Andrea Pauri e Daniela Dal Pozzo hanno presentato Farete Talk
apre la strada a varie modalità applicative.
“Si possono sviluppare involucri ideali per
il mantenimento del cibo per lungo tempo
– prosegue Coletti – visto che il grafene ha
“È impermeabile al gas, quasi trasparente, un’attività antibatterica spiccata”. O – perha proprietà elettroniche, meccaniche, ot- ché no – può venire impiegato per creare
tiche. È un conduttore superveloce”, e tan- dispositivi elettronici flessibili, da indossare
to altro ancora. Questo il potenziale, che come semplici braccialetti: “I primi prototipi li abbiamo già realizzati”.
È una delle idee portate sul
palco di Farete Talk, l’appuntamento organizzato per il secondo anno consecutivo all’interno
della due giorni di Unindustria,
con la collaborazione del curator di TEDx Bologna, Andrea
Pauri. Il format è quello dello
speech breve ed efficace, secondo la formula worldwide TED
(Technology
Entertainment
Design), pensata appositamente per comunicare al meglio le
Camilla Coletti, ricercatrice dell’Istituto italiano di tecnologia al
NEST di Pisa
“idee degne di essere diffuse”.
70 fare
Roberto Spano è amministratore delegato
di Sardex, moneta complementare nata per
dribblare l’incapacità di scambiare beni e
servizi causata dalla crisi – più finanziaria
che produttiva – del 2008. “Abbiamo concepito un sistema che è andato a lavorare
Roberto Spano, Amministratore delegato Sardex
che non sarebbero mai avvenuti
in euro, e in questo modo riusciamo a sostenere l’economia
locale”. Non una moneta concorrenziale, quindi, ma un valore
aggiunto.
Come lo è – ma il campo è diverso – Neuron Guard, un sistema
di ipotermia portatile da utilizzare come collare per rallentare i
danni cerebrali causati da ictus,
arresto cardiaco o trauma cranico grave. Il principio di per sé
Sopra: Mary Franzese, cofondatrice e CMO di Neuron Guard e
sembra semplice: il freddo riesce,
sotto Marcello Palazzi, Cofondatore di B Lab Europe
se non a congelare, quantomeno
a rallentare i danni alle funzioni
cerebrali. In situazioni di estrema gravità, guadagnare anche
pochi minuti, in attesa dell’arrivo in ospedale, può essere davvero questione di vita o di morte.
Mary Franzese, presente a Farete Talk, ha investito con Enrico
Giuliani – medico specializzato
in anestesia e rianimazione – il
15% delle risorse necessarie per
questo progetto. Segno che sono
i primi crederci, ma, chiude
sulla capacità di produrre ricchezza degli
Franzese, “in Italia vengono impiegate pooperatori”, spiega Spano.
che risorse per lo sviluppo di startup”. Non
si può però dire che l’idea non sia stata apSpano: “Con il sardex
prezzata, a maggior ragione dopo la vincita
di un premio all’Intel Global Challenge, in
sosteniamo
California.
l’economia locale”
Mettiamola sul piano pratico: un ristoratore è in grado di lavorare a pieno ritmo,
ma a causa della crisi ci sono alcuni posti
vuoti più del previsto: “Il tavolo che non
riesce a collocare in euro – riprende Spano
– lo collocherà in sardex, e con quegli stessi
sardex comprerà beni e servizi utili alla sua
attività”, attraverso una rete di operatori locali che come lui hanno accettato l’utilizzo
della seconda moneta.
Che a sua volta ha preso piede – con nomi
diversi, ma il sistema è lo stesso – in altre
otto regioni, tra le quali l’Emilia-Romagna,
dove a dicembre 2014 risultavano iscritte
100 imprese (ma qui il progetto è più giovane). Poche o tante, è il principio che Spano difende: “Quelli in sardex sono scambi
Palazzi: “Le imprese del
benessere possono creare un circolo virtuoso”
ispirato questo movimento è che gli attori
dell’economia possano diventare loro stessi
maggiormente positivi e aperti al futuro – i
loro sforzi verranno riconosciuti dalla stessa
B Lab – nella speranza di creare così un effetto-contagio. Un progetto, questo, che ha
trovato il sostegno anche della Fratelli Carli, la più che centenaria azienda alimentare
specializzata nell’olio d’oliva. “Ci sentiamo
una benefit corporation da sempre – spiega
Claudia Carli, che assieme al fratello maggiore Carlo rappresenta la quarta generazione della famiglia –. La nostra tradizione
ci ha insegnato una grande importanza per
la cultura del territorio, il rispetto dei collaboratori e dei clienti”. E dell’ambiente,
viste le direttive messe in campo per “usare
energia elettrica che provenga al 100% da
fonti rinnovabili, e un 20% di questa prodotta direttamente nella nostra azienda con
un impianto fotovoltaico”. Un discorso che
fila liscio. Come l’olio, appunto.
Franzese (Neuron Guard):
“In Italia bisogna
scommettere
di più sulle startup”
Marcello Palazzi è invece Cofondatore di
B Lab Europe, una comunità che raccoglie 100 imprese (più altre 500 “che hanno
iniziato la certificazione”, assicura), sulla
scia di quanto la stessa realtà, a livello globale, ha fatto mettendo in connessione 3
mila aziende in oltre 40 nazioni. La B sta
per benefit: “L’idea essenziale – spiega Palazzi – è che per creare un’economia del
benessere servano imprese del benessere”.
Le quali si danno obiettivi in campo etico, sociale, ambientale. Il principio che ha
Claudia Carli, brand marketing manager della
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formazione
Scuola, un passo
nel futuro
Unindustria finanzia 445 ore
di didattica aggiuntiva
a beneficio delle famiglie
di EB
C
orsi di inglese con docenti
madrelingua e laboratori
digitali in aule tecnologicamente
all’avanguardia.
E inoltre, educazione all’alimentazione, motoria e alla cittadinanza
attiva, per un totale di 445 ore di didattica
aggiuntiva che si svolgeranno nel pomeriggio, dal lunedì al venerdì, in modo da
andare incontro alle famiglie per conciliare
i tempi scuola-lavoro. È il progetto “SET
– Scuola e Territorio” messo in campo da
Unindustria Bologna d’intesa con l’Ufficio
Scolastico Regionale e dedicato in particolare alla scuola secondaria di primo grado.
In particolare, il progetto prevede l’adozio-
ne da parte dell’Associazione e delle imprese del territorio di tre Istituti Comprensivi
presenti in quattro Comuni: Calderara di
Reno, San Giorgio di Piano, Bentivoglio
e San Lazzaro di Savena, coinvolge cinque classi (120 ragazzi) è avrà una durata
di tre anni scolastici (2015-2018). Si inizierà dalle prime classi con un intervento
di 455 ore di didattica aggiuntiva. Sono
state scelte aree industriali ad alta densità
di imprese, con l’obiettivo anche di favorire
la conciliazione dei tempi di lavoro, scuola
e famiglia, vista la difficoltà (per mancanza di risorse) di attivare nuove richieste di
tempo prolungato alle medie. Per favorire
un’attività laboratoriale e più vicina alle esi-
I Presidi e i rappresentanti dei Comuni coinvolti nel progetto “SET - Scuola e Territorio”
genze dei “nativi digitali”, le classi saranno
dotate di attrezzature didattiche: lavagne
multimediali di ultima generazione (LIM),
PC e banchi adeguati per realizzare attività
di gruppo.
“Diamo importanza primaria alla formazione tecnica, come componente essenziale
di un sistema produttivo competitivo. Non
possiamo sostituirci al sistema pubblico, che
ha la scuola e la formazione tra le sue prime
missioni per generare una società equa e vivibile, ma siamo pronti a collaborare, a dare
il nostro contributo”, ha dichiarato il Presidente di Unindustria, Alberto Vacchi, nella
sua relazione durante l’Assemblea Generale
dello scorso 7 settembre. “Nel mese di luglio abbiamo stretto un accordo con alcuni
territori e presidi scolastici che hanno deciso insieme a noi di scommettere e rinnovarsi nella formula educativa dei nostri
giovani, siglando con coraggio un progetto pilota che riguarda le scuole pubbliche
medie” dei quattro Comuni della provincia
di Bologna. “La ragione alla base di questa
iniziativa, che rivede il calendario scolastico concentrando in cinque giorni la scuola a tempo pieno, con un potenziamento
importante delle discipline linguistiche e
laboratoriali, è la volontà di dare risposte
concrete, insieme alle Istituzioni per il territorio, contribuendo con risorse nostre. – ha
proseguito il Presidente – E confermo che
le spinte a proseguire, nonostante difficoltà
e preconcetti incontrati, hanno prevalso.
Tra queste spinte va sottolineato il benefi-
fare 73
cio per i famigliari dei giovani impegnati
nella scuola, soprattutto per le donne lavoratrici”. L’auspicio dunque è che “questo
progetto pilota sia un esempio, nei progetti
scolastici pubblici, e generi una crescente
vicinanza tra giovani e imprese come luogo
di crescita, emancipazione e realizzazione
personale. Richiedere attenzione su questo
aspetto significa costruire un pezzo del nostro futuro e svolgere una funzione sociale
rilevante per i nostri territori che le persone
ed il lavoro hanno plasmato”, ha aggiunto
Vacchi. “Investire nel futuro partendo dalla formazione dei giovani sarebbe uno dei
segni più evidenti che stiamo ricostruendo
un patto sociale con l’impresa, che stiamo
uscendo da quella posizione anti-industriale che ha caratterizzato questo ventennio in
cui l’Italia non è cresciuta e che ha reso il
nostro sistema ancor più vulnerabile alla
grande crisi”.
I dettagli del progetto sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa che
si è tenuta lo scorso 8 settembre a Farete,
durante la quale sono intervenuti tutti i
rappresentanti delle istituzioni coinvolte
(Ufficio Scolastico, Comuni, Città metropolitana), dei sindacati che hanno siglato il
protocollo d’intesa (Cgil, Cisl e Uil), nonché i dirigenti scolastici dei quattro istituti
comprensivi dove da quest’anno partirà la
sperimentazione. “Vogliamo supportare la
scuola pubblica, che è la nostra migliore
fucina di talenti”, ha spiegato in quest’occasione Tiziana Ferrari, Direttore Generale
di Unindustria. “Questi ragazzi hanno tanta energia – ha sottolineato il provveditore
Giovanni Schiavone – dobbiamo trovare gli
strumenti per tirarla fuori. I ragazzi hanno
bisogno di stare a scuola, di fare esperienze
che li mettano alla prova e facciano sperimentare loro qualcosa di nuovo”. Secondo i
sindacati è “una scelta che avvicina l’impresa alla scuola pubblica e che lancia un messaggio di novità”, come ha commentato il
segretario della Cgil di Bologna, Maurizio
Lunghi. “È utile creare un interesse nuovo
nei ragazzi”, ha aggiunto il numero uno
della Uil, Giancarlo Martelli, mentre Alberto Schincaglia della Cisl ha sottolineato
come questa sperimentazione si opponga
“alla carenza di risorse di questi anni per la
scuola pubblica”.
74 fare
fare 75
A Farete Scuola
la creatività
è protagonista
di Francesca Aufiero
Q
uesta volta erano davvero tanti. Dai più piccoli,
incuriositi da ogni cosa,
ai più grandi, già padroni
delle materie, in grado di
destreggiarsi in complicate spiegazioni per introdurre i colleghi in
miniatura al mondo della meccanica, della
chimica e, in generale, della cultura tecnica. Tutta la formazione promossa da Unindustria Bologna si è data appuntamento a
Farete 2015 e, lo scorso 8 settembre, protagonisti indiscussi del palco degli industriali
sono stati loro: i tecnici del domani.
C’erano i bambini, di otto o nove anni, che
da settembre ad aprile scorso hanno partecipato all’iniziativa “Eureka! Funziona!”, e
che usando fantasia, ingegno e manualità
hanno trasformato un kit composto di assicelle di legno, ruote di carta e piccoli magneti in un giocattolo semovente. C’erano i
ragazzi appena maggiorenni de “La tua idea
di Impresa”, che durante l’ultimo anno scolastico hanno portato avanti un progetto
imprenditoriale dal business plan alla realizzazione, e che al corner di Farete Scuola
illustravano le loro invenzioni. E c’erano,
infine, le sette classi di “Industriamoci –
ApertaMente cultura tecnica”, il progetto
che ha coinvolto sette istituti secondari di
primo grado e sette aziende (Calzoni, Galletti, Nimax, Trenitalia, Emerson Network
Power, Manz Italy e Poggipolini) per la promozione della cultura tecnica e d’impresa.
Presentati dai coetanei di Radioimmaginaria e da Sandra Samoggia, Delegato alla
Formazione e Università di Unindustria
Bologna, i ragazzi hanno mostrato sul palco i propri “diari di bordo” e, soprattutto,
76 fare
formazione
gli slogan nei quali hanno cercato di riassumere la loro avventura. A salire sul gradino più alto del podio sono stati gli alunni
dell’I.C.N. 8 Bologna Guinizzelli Carracci
con lo slogan: “Cultura Tecnica: Un viaggio
infinito”, scelto perché, spiegano: “La cultura tecnica porta l’uomo verso mete sempre più lontane, rendendo illimitate le sue
possibilità di conoscenza e sviluppo”.
Un momento che complessivamente ha
coinvolto 285 ragazzi provenienti da tutti
i gradi scolastici, dalle elementari alle superiori, e un pubblico di 600 persone.
A gennaio 2016, tutti i ragazzi delle classi che hanno partecipato a questa seconda
edizione di Industriamoci, e che sceglieranno un istituto tecnico, entreranno a far parte di una comunità che verrà accompagnata
da Unindustria Bologna durante i cinque
anni delle superiori, con una serie di attività tese a raccordare il percorso formativo
con le aziende anche attraverso iniziative
di alternanza scuola-lavoro. Già al termine
del prossimo anno scolastico, saranno seguiti in un programma che partirà con un
Summer Camp organizzato da Unindustria
Bologna a Trento in connubio col Centro
di Formazione Professionale G. Veronesi di
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Kessler di Trento in cui lavoreranno sull’innovazione.
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Hanno detto di noi
Quasi novecento stand, più di seicento imprese, 41 wor-
kshop e approfondimenti tematici animeranno lunedì
e martedì in Fiera Farete, la quarta edizione della
kermesse degli industriali bolognesi. In più, quest’anno, c’è una celebrazione quasi dovuta ai protagonisti
internazionali e gli imprenditori non bolognesi che
negli ultimi mesi hanno puntato su Bologna le loro
pesanti e dorate fiches. Pensando a loro, alla consueta assemblea annuale di Unindustria è stato dato il
titolo “L’Italia nella sua luce migliore”.
La Repubblica Bologna, sabato 5 settembre
2015
L’EXPO DELLE FABBRICHE DA LUNEDÌ IN
FIERA. VACCHI OTTIMISTA “LA RIPRESA È
GIÀ REALTÀ”
Sold out di espositori per Farete, il meeting voluto da
Unindustria e Legacoop per mettere in vetrina le eccellenze dell’imprenditoria bolognese. Arrivato al suo
quarto anno, l’evento, che inizierà lunedì prossimo nei
padiglioni della Fiera, chiamerà a raccolta le star
del mondo industriale.
Corriere della Sera, lunedì 7 settembre 2015
di Dario Di Vico
IL PAESE REALE
[…] in Emilia si terrà la prima assemblea di industriali. Sono quelli di Bologna che si riuniscono oggi per
confrontarsi sul tema delle multinazionali. La città
delle Due Torri sta ormai rivaleggiando con Milano
come capitale degli investimenti stranieri.
Corriere di Bologna, sabato 5 settembre
2015
ORA IL CONO D’OMBRA NON C’È PIÙ.
VACCHI: “BOLOGNA È RIPARTITA”
Bologna è tornata al centro dell’interesse internazionale. Il “cono d’ombra” che la nascondeva fino
a qualche anno fa si è dissolto e la città “sta
vivendo un periodo di rinnovata vivacità”.
Il Resto del Carlino Bologna, sabato 5 settembre 2015
FARETE SI ALLARGA A MODENA E FERRRA,
MA LA SCENA È PER LE STAR INTERNAZIONALI
Corriere di Bologna, martedì 8 settembre 2015
di Enrico Franco
L’EQUILIBRIO DELLA RIPRESA
[…] Il discorso del presidente di Unindustria ha fornito con equilibrio il quadro delle potenzialità e dei
rischi: il vento della ripresa ha iniziato a spirare
ma, affinché la nave riparta davvero, occorre che tutti
siano sintonizzati sulla nuova rotta e non vi siano
distrazioni. [...]
Corriere di Bologna, martedì 8 settembre 2015
LE ALDINI COME IL GARAGE DI JOBS. CINQUANTA MILIONI A 50 START UP. COSÌ LE
IDEE DIVENTANO IMPRESE
Questa scuola, la prima in Italia a garantire un percorso di istruzione tecnica pubblica e gratuita, po-
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trebbe essere ricordata in futuro per aver ospitato
gli esordi di un nuova generazione di startupper.
Il progetto, chiamato Primo miglio, in cantiere da
tempo, è stato annunciato ieri dal presidente di
Unindustria Alberto Vacchi nel corso dell’inaugurazione di Farete.[…]
Il Resto del Carlino Bologna, martedì 8
settembre 2015 di Massimo Gagliardi
SIAMO I MIGLIORI
Ha ragione Vacchi. Ha ragione a pretendere rispetto per quelli che, in piena crisi, il Carlino definì
“eroi”. Perché in questi anni, anche il sistema industriale bolognese ha lasciato parecchie vittime
sul campo. Ma è stato tra quelli che meglio ha saputo reagire, indirizzandosi sempre più all’export
e aumentando gli investimenti. [...] Siamo i migliori
avrebbe potuto dire il presidente degli industriali.
Perché il nostro è un territorio davvero attrattivo
e per il quale ha annunciato pure nuovi e interessanti progetti di sostegno alle imprese (con lo
sbarco del fondo Primo Miglio) e alla formazione
(progetto pilota nelle scuole medie).
Il Resto del Carlino Bologna, martedì 8
settembre 2015
LE AZIENDE CHE FECERO L’IMPRESA: “SIAMO LA LUCE DELL’ITALIA CHE CRESCE”
Prove tecniche di un’Italia nella sua luce migliore.
Il teatro è ‘Farete’, l’assemblea pubblica di Unindustria, trasformata per il quarto anno in una due
giorni di incontri, testimonianze e affari, grazie
ai 900 stand e ai 41 incontri tra imprenditori. Una
luce che ieri è stata rappresentata plasticamente dall’accensione di 50 lampade della mostra Italian Light, a sottolineare le parole del presidente
di Unindustria Alberto Vacchi. Una su tutte: “Siamo
parte dell’Italia nella sua luce migliore”.
Il Sole 24 Ore, martedì 8 settembre 2015
BOLOGNA, ECOSISTEMA VIRTUOSO
“Le imprese emiliane sono già in marcia per la ri-
salita, come sempre. Siamo parte dell’Italia, nella
sua luce migliore”. C’è orgoglio nelle parole del presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, che
così conclude la sua relazione in occasione dell’assemblea generale. Un orgoglio condiviso anche dal
presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, quando
nel suo intervento parla di “forza e potenzialità
dell’Italia” che “sono tutte nella tua relazione. Il
nostro amato Paese ha enormi capacità ed energie
positive per liberare le quali ogni giorno tutti noi
lavoriamo sodo”. […] un territorio che ha puntato e
sta puntando a valorizzare quel suo punto di forza
che sta nella “saldatura fra saper fare tradizionale e nuove tecnologie”. Eccolo uno dei cardini attorno al quale Bologna sta costruendo un suo futuro
che si vuole legare con sempre più forza all’attrattività degli investimenti”.
Il Sole 24 Ore, martedì 8 settembre 2015
START UP INNOVATIVE NEL “GARAGE” DELLA SCUOLA
Il capoluogo emiliano diventa l’hub delle migliori
start up innovative del Paese. E la scuola Aldini-Valeriani, l’istituto tecnico bolognese che da oltre
160 anni sforna le figure specializzate richieste
dalle imprese, la sede del primo “BarcamperGarage”
di Primomiglio, fondo nazionale di venture capital.
“Vogliamo attrarre a Bologna, primo nodo di una rete
nazionale, talentuose idee di impresa”, dice il presidente degli industriali bolognesi Alberto Vacchi.
La Repubblica Bologna, martedì 8 settembre
2015
PRODI E LA RIPRESA. “SPERO CHE L’EMILIA
DIVENTI INFETTIVA”
L’industria della via Emilia è un esempio di “energia
vera”. Le parole, lusinghiere, arrivano dall’ex premier Romano Prodi che, seduto in platea, è stato per
tutta la mattinata uno degli osservatori più attenti
della giornata d’esordio del meeting Farete. Mentre
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settembre 2015
LAVAGNE DIGITALI, CORSI DI LINGUA E PC.
UNINDUSTRIA ADOTTA LE SCUOLE MEDIE
Cinque classi da adottare. Centoventi ragazzi di prima media, in quattro comuni diversi, a cui fornire 455
ore di didattica aggiuntiva e poi computer, laboratori,
lavagne digitali, corsi di inglese e banchi nuovi di
zecca in un progetto di tempo pieno tutto speciale. Si
chiama Set, ed è un acronimo di Scuola e territorio.
Il Sole 24 Ore, mercoledì 9 settembre 2015
INGLESE E DIGITALE, LE IMPRESE FINANZIANO LA SCUOLA PUBBLICA
uno sull’altro sfilano sul palco dell’evento le
star delle multinazionali che qui hanno deciso di
investire, portando milioni di euro e posti di lavoro, il professore parte proprio dalle Due Torri
per raccontare il momento (economico) vissuto dal
Paese, da anni alle prese con la crisi. “L’Italia
sta ripartendo davvero? Speriamo, certamente qui
abbiamo un esempio di energia vera” dice Prodi,
facendo sfoggio di ottimismo. […]
“Di certo non tutta l’Italia va come l’Emilia, però
mi auguro che possiamo essere una ‘malattia infettiva’”, conclude l’ex presidente del consiglio. […]
La Repubblica Bologna, martedì 8 settembre 2015
L’AD LAMBORGHINI “COSÌ BOLOGNA HA
VINTO LA SFIDA”
“Abbiamo convinto i nostri azionisti tedeschi a
investire a Bologna raddoppiando la fabbrica”,
dice Stephan Winkelmann di Lamborghini. “Felici
qui, come nella Germania migliore”, rincara Eugenio Sidoli di Philip Morris. “Istituzioni illuminate e tecnologia d’eccellenza hanno spinto i danesi”,
aggiunge Alessandro Corrente, di Danfoss Turolla,
mentre Erwin Rauhe, di Basf Italia, tra i motivi che hanno consentito gli investimenti indica
“sindacati e istituzioni che trovano soluzioni e
non creano problemi”.
Corriere di Bologna, mercoledì 9 settembre 2015
INGLESE E SUPER LABORATORI. IL REGALO DEGLI INDUSTRIALI
Lavagne supertecnologiche e computer, ma anche
banchi, sedie e armadietti nuovi di zecca. Unindustria adotta quattro scuole medie […]. “Fondamentale è rafforzare il rapporto tra scuola e impresa
con una nuova formula college”, dice il presidente
di Unindustria, Alberto Vacchi.
Il Resto del Carlino Bologna, mercoledì 9
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Mezzo milione di euro, solo nei primi tre anni, per integrare l’offerta formativa degli istituti secondari
di primo grado del Bolognese – con l’insegnamento della lingua inglese e laboratori sul digitale e sull’informatica ma anche attività didattiche sull’arte – e
contemporaneamente garantire la scuola a tempo pieno.
Porta la firma di Unindustria Bologna il progetto per
la scuola pubblica che, nella provincia di Bologna,
coinvolgerà da quest’anno cinque prime classi di tre
istituti comprensivi di quattro comuni […] per un totale di 120 ragazzi.
La Repubblica Bologna, mercoledì 9 settembre
2015
COSÌ UNINDUSTRIA FINANZIA IL TEMPO PIENO A SCUOLA
Unindustria finanzia, con mezzo milione, il tempo pieno alle medie. È la prima sperimentazione di questo
tipo a Bologna e in Regione. Tredici ore a settimana, in
cinque classi prime di quattro Comuni della provincia
(Calderara, San Giorgio di Piano, Bentivoglio e San Lazzaro), per lezioni di inglese, attività di laboratorio,
supporto ai compiti ed educatori in mensa.
È possibile consultare la rassegna stampa
nell’area riservata su www.unindustria.bo.it
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onici pietre
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2015-2018: Tre grandi
progetti per la città
adottati da Unindustria
G
li imprenditori di Unindustria Bologna hanno deciso
di marcare la propria presenza sul territorio adottando tre progetti di grande
valenza per la città di Bologna. Si tratta di
tre iniziative che sono state individuate e approvate all’unanimità dal Consiglio Direttivo dell’Associazione dello scorso 26 maggio,
e su cui verranno concentrate le risorse di
Unindustria Bologna per i prossimi tre anni,
per un ammontare complessivo di 1 milione
di euro. Si consolida la politica della presidenza Alberto Vacchi di un taglio netto dei
contributi a pioggia, definendo le priorità
nei progetti che seguono:
Restauro del Nettuno
Unindustria Bologna destinerà 333 mila
euro in tre anni all’attività di restauro della
fontana monumentale simbolo della città.
La cifra verrà così ripartita: due annualità
da 111 mila euro destinate alle attività di
restauro vero e proprio, e una terza di pari
importo finalizzata a finanziare la manutenzione. Quest’ultima annualità, in particolare, sarà vincolata ad un piano di messa in
sicurezza che dovrà consentire di conservare
l’opera nel suo splendore originario in maniera duratura. Questa iniziativa si inserisce
Bologna, Cinema Modernissimo
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nel solco del tradizionale impegno civico
dell’Associazione industriali di Bologna, che
già nel 1988 aveva finanziato il completo restauro della fontana del Nettuno.
Teatro Comunale
Pur avendo attraversato un’epoca travagliata,
il Teatro Comunale resta una delle carte di
identità di Bologna nel mondo, nonché una
delle punte di diamante della cultura in città. Unindustria Bologna ha inteso contribuire fattivamente al rilancio di questa Istituzione, destinando un finanziamento di 333
mila euro in tre anni. Il progetto rimarca la
vicinanza del mondo imprenditoriale a quello della cultura, vista come uno degli asset
di sviluppo fondamentali del nostro Paese,
e intende fare leva sugli effetti positivi del
nuovo impianto normativo (in particolare la
Legge Bray) in termini di risanamento dei
bilanci degli Enti.
Cinema Modernissimo
Gli imprenditori di Unindustria Bologna
hanno deciso di scendere in campo con le
proprie risorse per contribuire alla riqualificazione e restituire alla città il Cinema Modernissimo, situato nel cuore di Bologna,
in Piazza Maggiore. L’importo, come per
gli altri due progetti, è di 333 mila euro. È
Bologna, Interno del Teatro Comunale (Foto L. Gaudenzi)
un progetto ambizioso che si inserisce in un
più ampio contesto di una rete europea di
sale cinematografiche d’epoca riqualificate
(come il Louxor di Parigi, il Metro Kino di
Vienna, Teatro Eden di La Ciotat - Marsiglia) dove anche Bologna può giocare la sua
parte. I progetti sono stati presentati ufficialmente durante una conferenza stampa che
si è tenuta lo scorso 16 giugno in via San
Domenico, da Alberto Vacchi, Presidente Unindustria Bologna, Virginio Merola,
Sindaco di Bologna, Gian Luca Farinelli,
Direttore Cineteca di Bologna, Nicola Sani,
Sovrintendente Teatro Comunale di Bologna. Alla conferenza stampa hanno preso
parte anche i membri del Consiglio Direttivo di Unindustria Bologna. “Non si tratta
di liberalità – ha spiegato Vacchi nel corso
della conferenza stampa – abbiamo sentito
il dovere, anche civico, di partecipare: abbiamo deciso di versare un milione di euro
per i prossimi tre anni su queste tre iniziative
superando la logica dello spargimento di risorse a pioggia e scegliendo progetti definiti.
Per altro nell’88 finanziammo il restauro del
Nettuno e quell’anno il Bologna tornò in
Serie A. Nei prossimi tre anni questo milione di euro produrrà un indotto che potrebbe vedere raddoppiata la cifra”.
Bologna, Fontana del Nettuno (Foto G. Barbaro)
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