FARE N. 12 - Unindustria Bologna
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FARE N. 12 - Unindustria Bologna
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna FARE n. 12 aprile 2011 le idee e le proposte degli industriali bolognesi FORMAZIONE Stefauto in festa Per i primi 40 anni di attività Claudio Ciampi, Anna Maria Stefanelli, Patrizia Ciampi, Mario Stefanelli Francesca Stefanelli e Alessandro Maccaferri C’era una volta lo spot di una casa produttrice di pneumatici che recitava: le prestazioni migliori sono quelle che durano. Senza entrare nel merito del lavoro di questo copywriter, una simile osservazione applicata all’universo delle aziende può sembrare retorica eppure nel mondo dell’econo- mia globale, tutto si può dire tranne che quel creativo non avesse trovato un’ottima missione da ambire per tutti. Nel settore dell’automobile e nello specifico nella vendita di auto di fascia alta, un’azienda che resta sul mercato per 40 anni è un esempio da esibire e di cui compiacersi. È il caso della Stefauto, della famiglia Stefanelli nota a tutti perché rappresenta la stella a tre punte della MercedesBenz in Bologna. Oggi proprio nello show-room dell’azienda Francesca Stefanelli ha deciso di festeggiare il quarantesimo compleanno dell’attività creata dal padre, l’Avv. Mario Stefanelli, desiderando condividere la gioia del momento con amici e clienti. Così fra una canzone e un aperitivo in un salone arricchito di elementi vintage prestati dalla dorata epoca hollywoodiana anni 50, le persone con cui condividere suggestioni imprenditoriali, politiche e sociali non sono mancate di certo. Molti poi si sono sfidati in una gara di automobiline slot-car perché per una sera le macchine, quelle vere, non c’erano. Una serata diversa per l’importanza che riveste per un’azienda un simile anniversario svoltasi con richiamo allo spirito degli anni ’50 che hanno rappresentato un’epoca di rinascita, di voglia di intraprendere in un’atmosfera di eleganza, un fattore comune con le vetture Mercedes-Benz proposta dalla Stefauto. È stata una serata straordinaria conclude Francesca Stefanelli per la partecipazione di tanti ospiti che con la loro presenza ci hanno indotti nella convinzione di aver fatto bene il nostro lavoro che per me e per i mie familiari è il migliore riconoscimento. La nostra è stata una bella avventura che abbiamo affrontato con l’affiancamento di collaboratori dotati di competenze inequivocabili e solidali nella determinazione di vincere le sfide del mercato. Francesca Stefanelli, Paola e Marino Golinelli Giuseppe e Daniela Veronesi, Simonetta e Franco Frabboni Romano Volta e Stefano Possati Nuova SLK. Quando la strada ti scorre dentro. Da 39.900 euro o 299 euro al mese*. Adrenalina, vento e la consapevolezza di una potenza superiore. Questo è ciò che si prova quando la strada diventa parte di te. Abituati agli sguardi perché ti seguiranno dappertutto, preparati a vivere l’ebbrezza per ogni centimetro d’asfalto. SLK Sport o Premium. Il rapporto più profondo con la strada. Consumo combinato (l/100 km): da 8,3 (SLK 350) a 6,8 (SLK 200). Emissioni CO2 (g/km): da 194 (SLK 350) a 159 (SLK 200). *L’offerta è riferita a Classe SLK 200 CGI Sport. Prezzo di vendita 39.900 euro, IVA e messa su strada comprese (IPT esclusa). Anticipo 13.881 euro, 47 rate da 299 euro incluso servizio protezione del credito e rata finale rifinanziabile 17.971 euro (TAN 5,93% e TAEG 6,78%, di cui 300 euro per spese di istruttoria). Salvo approvazione Mercedes-Benz Financial Services Italia S.p.A. Offerta soggetta a disponibilità limitata per contratti sottoscritti entro il 31 maggio 2011 e vetture immatricolate entro il 30 giugno 2011. Non cumulabile con altre iniziative in corso. La vettura raffigurata è una SLK Premium. Stefauto S.p.A. Si scrive Stefanelli e si legge affidabilità. Dal 1971. Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Bologna Viale Berti Pichat 10, tel. 051 244435 (anche Officina Autorizzata smart) Bologna Via Stendhal 37, tel. 051 325077 StefautoPaginaUnIndustria.indd 1 20-04-2011 16:44:31 FARE 1 FARE RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 12 aprile 2011 Direttore responsabile Carlo Rossini Editore FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Direzione e Redazione Unindustria Bologna via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Stampa Grafica Editoriale Printing srl via Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 0514592900 [email protected] www.poligraficiprinting.it Pubblicità FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 05 Una visione di sistema Maurizio Marchesini 06 48 ARTICOLO DI COPERTINA - Formazione 50 Lo strumento per governare il cambiamento Maurizio Marchesini 53 56 60 www.unindustria.bo.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione Saper gestire, saper fare C.B. 66 Sede di Rappresentanza via San Domenico 4 - 40124 Bologna L’impegno di Unindustria Cesare Bernini Foto Studio FN, archivio Unindustria Bologna, archivio Hammer Communication Sedi operative via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel. 0542 644044 - fax 0542 643971 Acquisire la cultura per il mercato globale Giacomo Ruggero 62 Direttore generale Cesare Bernini VITA INDUSTRIALE Carlo Rossini - Cristina Galli - Anna Merloni PUBBLÌ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Presidente Maurizio Marchesini FOCUS Per coniugare efficienza e innovazione Stefano Aldrovandi 64 Le proposte formative di Cofimp Lo stesso DNA del territorio Maurizio Marchesini 68 Le proposte formative di Fondazione Aldini Valeriani 72 Un piano formativo per combattere la crisi 74 Fondimpresa: una realtà al servizio delle aziende e dei lavoratori 78 Fondirigenti: un 2011 ricco di impegni e novità 81 Investire sulle persone Patrizio Bianchi 82 Un volano di sviluppo economico Giacomo Ruggero 84 Nuovi modelli didattici e organizzativi Claudio Gentili 86 Ci vuole l’ITS per rilanciare la competitività Salvatore Grillo 88 A supporto del sistema produttivo Claudio Magagnoli 90 Conoscere la scuola - Guida per le imprese 106 Perchè i giovani conoscano la realtà dell’Impresa Marcello Pierdicchi 110 Valorizzare la cultura tecnica 112 L’eccellenza nel post-laurea Marcello Pierdicchi 114 Un grande viaggio tra innovazione e scoperte 118 NEWS UNINDUSTRIA Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi FOCUS Una visione di sistema Mentre esce questo numero di FARE, ci troviamo alla vigilia di un appuntamento amministrativo importantissimo per il nostro capoluogo e denso di implicazioni anche per tutto il territorio: perché oggi, in uno scenario in cui la competizione è tra sistemi, l’economia e lo sviluppo si muovono sempre più in una dimensione vasta. Sono grandi le attese, come tutte le volte in cui inizia un nuovo mandato del governo del territorio. Unindustria Bologna ha ben chiaro che cosa si aspetta dalla prossima Amministrazione che uscirà da questa tornata elettorale: e, anzi, si appresta a presentare ai candidati sindaco le proposte elaborate per la competitività e la crescita economica e sociale di Bologna. A monte di qualsiasi proposta, occorre tuttavia porsi una domanda inevitabile: che cosa vuole fare di se stessa Bologna nel medio periodo? Vuole vivacchiare sugli allori del passato, oppure pensa a rilanciare la propria centralità nel nuovo contesto europeo e internazionale? Senza chiarezza su questo punto di partenza non si va da nessuna parte. Chiarito questo, occorre passare alla selezione degli obiettivi e all’individuazione degli strumenti e delle risorse indispensabili per raggiungerli. Serve, in altre parole, una visione di sistema sugli indirizzi che vogliamo dare al nostro sviluppo. E’ insomma necessario quello che da tempo abbiamo indicato come Piano strategico: perchè l’idea di un Piano discusso e condiviso dalle istituzioni con i principali attori e con le forze vive del territorio è la necessaria cornice a qualsivoglia progetto di riposizionamento competitivo della città. Non dobbiamo mai dimenticare che quelli che abbiamo di fronte sono anni cruciali per l’avvio di iniziative volte a costruire il futuro del sistema locale. Visione condivisa, scala dimensionale, coerenza di interventi e velocità: ci attendiamo che diventino questi i paradigmi di riferimento della nuova Amministrazione comunale. Maurizio Marchesini © RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente di Unindustria Bologna FARE 5 ACCADEMIA DEL BENESSERE VITA industriale Carlo Rossini Cristina Galli Anna Merloni Invitiamo le aziende della provincia di Bologna a segnalare notizie su attività, iniziative od avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Dott. Carlo Rossini, responsabile della comunicazione dell’Associazione: [email protected] ). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE 6 FARE Dopo il successo del 2010, è tornato anche quest’anno “SOS lavoro”, il corso anti crisi promosso da Accademia del Benessere. L’obiettivo è quello di dare risposte e strumenti utili al bisogno delle persone di reinventarsi ogni giorno in un mercato del lavoro instabile e precario, esplorando le competenze e le capacità dei partecipanti, arrivando a definire gli obiettivi e a formulare un piano d’azione che lascia poco spazio all’improvvisazione. I partecipanti provengono dai più svariati ambiti lavorativi, alcuni anche manager che intendono dare una svolta alla propria carriera. Nell’arco di una mattinata, il corso insegna ad acquisire consapevolezza nelle proprie capacità, a realizzare un curriculum efficace, e aiuta a capire come proporsi e a chi. Inoltre, “SOS lavoro” mira ad aumentare l’autostima dei partecipanti, stimolando la forza e l’energia per affrontare il cambiamento. “Il mercato del lavoro è profondamente cambiato e il cambiamento è diventato un modo di vivere il lavoro” spiega Cristina Condello, fondatrice dell’Accademia del Benessere. “Soprattutto per le persone che hanno girato la boa dei 40 anni, trovarsi a terra, senza futuro e senza prospettive genera problematiche profonde che non si possono certamente risolvere in una mattinata di corso. Quello che abbiamo fatto, insieme, è stato dare gli strumenti per acquisire fiducia, consapevolezza delle proprie capacità, la spinta e la forza per affrontare il cambiamento”. ANGELA LAGANA’ Il mondo della moda apre le porte ad Angela Laganà, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, grazie a nuove sinergie e nuovi progetti. In occasione della passerella moda autunno-inverno dedicata ai bambini, Angela Laganà ha infatti creato, in collaborazione con la stilista Paola Montaguti, la prima fragranza di Grant spa. Nella cornice di Pitti Immagine Bimbo, la collezione A Pitti Immagine Bimbo, la collezione Miss Grant ha presentato l’acqua profumata N.1 Eau Magic creata da Angela Laganà Miss Grant ha sfilato in un giardino d'inverno con fantasie in rosa che, oltre ai vestiti, hanno presentato anche l’acqua profumata N.1 Eau Magic. Il salone internazionale per l'infanzia è sempre più attento ai trend e alle novità e Angela Laganà ha colto nel segno proponendo un logo olfattivo alle note di vaniglia e cacao per trasportare la fantasia in un mondo fatato. L’essenza, priva di alcool e allergeni, si può spruzzare sul corpo, nell’ambiente, su bambole e peluche, ma soprattutto personalizza il guardaroba e rende il look ancora più chic. “Siamo orgogliosi di poter affiancare il nostro marchio ad aziende così rinomate e prestigiose” ha commentato Angela Laganà, titolare dell'azien- FARE 7 DALLA COSMESI DI ANGELA LAGANÀ UN BREVETTO PER CONTRASTARE LA CELLULITE ATTRAVERSO I CAPI D’ABBIGLIAMENTO Contrastare la cellulite con un principio attivo che penetra nella pelle attraverso i capi d’abbigliamento: è l’ultima innovazione per il mondo della moda, ed ha origine dall’esperienza e dalla ricerca dell’industria cosmetica, grazie ad un brevetto esclusivo che è nato proprio a Bologna. Nei laboratori A.N.R. (Advanced Natural Research) del gruppo Eley-Rolland-Angela Laganà di Granarolo dell’Emilia (55 dipendenti, fatturato 2010 di 14 mln di Euro), è stato infatti sviluppato un esclusivo principio attivo per contrastare la cellulite che può essere veicolato attraverso le fibre tessili. Il brevetto adcc® (Advanced Delivery from Cosmetic to Clothes), utilizzando una tecnica esclusiva ed ecologica, consente di veicolare i principi attivi attraverso le fibre tessili, assicurando una penetrazione profonda, costante e prolungata. L’azione liporiducente è inoltre caratterizzata dal rilascio di una nota profumata e dolcemente persistente. In sostanza, dunque, si tratta di un metodo esclusivo per applicare ai capi di abbigliamento differenti proprietà funzionali, conferendogli caratteristiche innovative che ne aumentano il valore aggiunto. E la prima applicazione concreta di questo progetto è dedicata alle donne per aiutarle a contrastare, appunto, il loro principale inestetismo: la cellulite. “I nostri punti di forza sono legati all’impiego di nanotecnologie, di cellule staminali e, in particolare, a un sistema di microincapsulazione, messo a punto con l’Istituto Rovesti di Milano, che ha un duplice Angela Laganà, cosmetologa e amministratore delegato scopo: la perfetta adesione degli attivi al tessuto e l’ottimizzazione della loro penetrazione in profondità del Gruppo Eley-Rolland-Angela Laganà nella pelle” spiega Angela Laganà, amministratore delegato del gruppo Eley-Rolland-Angela Laganà, cosmetologa, nonché presidente del settore chimico di Unindustria Bologna. “È stata una ricerca complessa e affascinante, che ha la forza di coniugare differenti competenze e ha richiesto molti mesi per essere messa a punto.” sottolinea Angela Laganà. “Nello sviluppo tecnologico non ci si improvvisa e servono test scientifici che avvalorino gli obiettivi raggiunti”. “Crediamo molto nelle sinergie industriali” aggiunge Angela Laganà “che nascono dalla collaborazione con istituti di ricerca, università e multinazionali che ci hanno affiancato e supportato nel raggiungimento di questo obiettivo.” © RIPRODUZIONE RISERVATA da. “La nostra missione è interpretare i bisogni di una clientela attenta e alla ricerca di proposte di qualità e nuovi stimoli. Con questo profumo abbiamo voluto regalare indimenticabili sensazioni in un momento in cui il mercato di emozioni è piuttosto avaro.” “Ogni anno il mercato si rinnova e occorre avere sempre uno sguardo rivolto al futuro e all'innovazione” ha continuato la dottoressa Laganà. “Stiamo lavorando a nuovi progetti nel settore della moda e non solo. 8 FARE Attualmente abbiamo contatti importanti con aziende leader nel settore dell'abbigliamento, ma non rinunciamo per questo a trovare nuovi spazi nella cosmetica professionale”. ACEM Fortemente voluta dalla Direzione Generale che crede nello sviluppo e continua ad investire in questo settore, Acem S.p.A. arricchisce il suo reparto Ricerca e Sviluppo con nuove prestigiose figure tra le quali quella del Dr. Tommaso Zuccheri nel nuovo ruolo di Material Project Specialist. Questa collaborazione ha già portato alla realizzazione del brevetto ABC® (Anti Bacterial Coating), trattamento che viene effettuato sulle lampade scialitiche tramite l’applicazione di Biossido di Titanio (TiO2) in dispersione acquosa e che le rende antibatteriche verso i ceppi maggiormente responsabili delle infezioni nosocomiali. Negli ospedali, e in special modo nelle sale operatorie, dove i pazienti spesso hanno de- AVENTADOR, LA NUOVA SUPERSPORTIVA DI PUNTA DELLA LAMBORGHINI E' costruita con processo brevettato la nuova Lamborghini Aventador LP 700-4, l’erede della Murciélago presentata al salone di Ginevra. Tra le sue punte di diamante, la nuova Lamborghini V12 vanta una tecnologia all’avanguardia e un uso esteso di materiali compositi in fibra di carbonio, anche per la costruzione della sua monoscocca. La scocca della nuova supersportiva di punta della Lamborghini è realizzata infatti interamente in fibra di carbonio, nonché progettata con una struttura unica. Ciò significa che la scocca della vettura si presenta come un guscio unico, che agisce fisicamente come un singolo componente, traendo il massimo vantaggio dall’estrema rigidezza dei materiali rinforzati in fibra di carbonio (CFRP). In Formula 1, infatti, già da molti anni vengono costruite auto da corsa con monoscocca in CFRP, la cui sicurezza in caso di incidente è stata testata ripetutamente. Altrettanto sicure sono di conseguenza le vetture supersportive da strada caratterizzate dalla stessa tecnologia, in cui la monoscocca in fibra di carbonio agisce come una gabbia estremamente sicura. Ovviamente il termine “guscio unico” viene utilizzato esclusivamente in senso descrittivo. La nuova monoscocca Lamborghini è composta da diverse parti aventi ognuna una funzione specifica, quali ad esempio alcuni elementi di rinforzo realizzati con la tecnologia Braiding, la più efficace per assorbire energia in caso di incidente. Oltre a una eccezionale sicurezza passiva, la monoscocca è caratterizzata da una elevata rigidità torsionale. Dopo essere stata sottoposta ad un processo di compressione, la struttura agisce come un unico componente, composto sia dalla parte inferiore sia dal tetto, e pesa soltanto 147,5 kg. L'intero Il profilo (sopra), il muso (sotto a sinistra) ed il posto di guida (sotto a destra) della Aventador, la nuova telaio del nuovo modello V12 pesa solo V12 della casa di Sant’Agata 229,5 kg ed offre una rigidità torsionale fenomenale: 35.000 NM per ogni grado di torsione. Il tutto garantisce una sensazione di solidità senza precedenti, ma soprattutto un controllo ed una precisione di sterzata eccellenti. Nell’ambito della tecnologia a sua disposizione, Il team di Ricerca e Sviluppo di Lamborghini ha scelto tra le tre metodologie CFRP principali, in base alla forma, alla funzione e ai requisiti dei singoli elementi da realizzare. Le tre tecniche non si differenziano soltanto per il processo di produzione, ma anche per il tipo di fibra di carbonio utilizzata, per il relativo intreccio e, principalmente, per la composizione chimica della resina sintetica impiegata. In particolare, Lamborghini ha compiuto un’importante svolta sviluppando ulteriormente il processo Resin Transfer Moulding, brevettando “RTM-Lambo”, in cui i rotoli di fibra di carbonio vengono preformati e impregnati con una determinata quantità di resina, quindi induriti con il calore mentre il componente si trova in lavorazione. Proprio per l’unicità di tale processo, Lamborghini ha deciso di produrre internamente la monoscocca presidiando così una fase strategica nella costruzione del nuovo modello. Altri elementi strutturali sono realizzati in schiuma epossidica e sono utilizzati per aumentare l’inerzia della monoscocca agendo come distanziali tra gli strati compositi e assorbendo rumore e vibrazioni. Grazie al peso minimo, la V12 consuma meno ed emette una quantità inferiore di CO2. Tuttavia, la novità più significativa è il miglioramento del rapporto peso/potenza, fattore decisivo per una vettura sportiva, e quindi delle prestazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 9 ficit immunitari, l’incidenza di casi di infezioni nosocomiali è altissima, motivo per cui l’impegno di Acem e dei suoi collaboratori è volto a creare non solo lampade tecnologicamente all’avanguardia, ma anche sicure e antibatteriche. Sempre nell’ottica di creare prodotti delle necessità di utilizzo. Già nel 2010 è stata fattiva la collaborazione con l’AIIC che ha patrocinato il convegno organizzato da Acem “Chiaro come il sole: problematiche e tecnologie nell’illuminazione nelle sale operatorie”, volto ad approfondire aspetti tecnici, normativi e di aggiornamento circa le necessità che si riscontrano in sala operatoria. “Il contributo e la collaborazione dell’AIIC sono utilissimi” sostiene Pier Paolo Tacconi, amministratore delegato di Acem S.p.A. “L’Ingegnere Clinico è infatti un professionista che partecipa alla cura della salute garantendo un uso sicuro ed appropriato delle tecnologie nei servizi sanitari, pertanto produrre con il loro benestare significa avere una certezza in più della validità del proprio prodotto”. ADHR Pier Paolo Tacconi, amministratore delegato di ACEM ancora più sofisticati e tecnologicamente competitivi sul mercato, la divisione Acem Medical Company è recentemente diventata Socio Sostenitore dell’AIIC, l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, che ha lo scopo di contribuire all'avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo dell'ingegneria clinica. Acem Medical Company, specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di lampade scialitiche per uso medicale, ambulatoriale e per sale operatorie, ritiene infatti indispensabile il confronto con esperti al fine di realizzare prodotti sempre più all’avanguardia nel rispetto delle normative e 10 FARE Qualità garantita per ADHR-Agenzia per il Lavoro S.p.A., che ha ottenuto il certificato di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008. A Leonardo Nieri, amministratore delegato di ADHR seguito della razionalizzazione interna delle procedure riguardanti il corretto svolgimento dei propri ambiti operativi, è stata documentata la qualità nelle attività di somministrazione di lavoro, di ricerca e selezione di personale, di intermediazione e di supporto alla ricollocazione professionale. Per l’azienda non si tratta di un traguardo raggiunto, bensì di “una base sulla quale fortificare l’eccellenza delle prestazioni e dei servizi resi alla clientela nell’ambito della gestione delle risorse umane, per migliorare ogni giorno gli standard di erogazione dei servizi offrendo soluzioni certificate”. ADHR-Agenzia per il Lavoro S.p.A., costituita nel 2007 con sede a Granarolo dell’Emilia, è capofila di un gruppo di aziende che opera a tutto campo nella gestione delle risorse umane: ricerca e selezione del personale tramite la business unit ADHR Selection; progettazione e realizzazione di corsi di formazione tramite ADHR Formazione S.r.l.; programmi di supporto alla ricollocazione, individuale e collettiva, in supporto a fasi di ristrutturazioni aziendali attraverso un team di esperti di ADHR Outplacement; consulenza del lavoro e tenuta paghe tramite ADHR Advanced Services S.r.l. ADHR, che ha fatturato circa 10.000.000,00 euro nel 2010, è operativa con le proprie filiali in Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Il piano di sviluppo prevede una rete di cinquanta filiali operative entro il 2013, con la copertura dei distretti industriali più importanti nel panorama produttivo nazionale. AMEDEA SERVIZI Anno 2011: è nato il portale web di Amedea Servizi srl, dedicato ai VUOI APRIRE UNA GELATERIA ITALIANA ALL’ESTERO? CARPIGIANI FORMA I “GELATO PIONEERS” Quanti italiani l’avranno pensato almeno una volta nella vita: “mollo tutto e vado a vivere dall’altro capo del mondo!”. Con “Gelato Pioneers”, Carpigiani, in collaborazione con Praxi, ha pensato di trasformare il sogno in realtà. L’iniziativa punta a portare nel mondo la cultura del gelato artigianale, pensando a un’emigrazione nuova, apripista di emigrazioni successive, moltiplicatore virtuoso di attività di successo che diffondano e consolidino la cultura del gelato artigianale italiano con i nuovi e intraprendenti pionieri, i Gelato Pioneers. “La sfida è duplice – commenta l’ad di Carpigiani Andrea Cocchi - portare nel mondo la cultura del gelato artigianale e realizzare il sogno di tanti italiani, sviluppando un modello di start-up “chiavi in mano” in un momento in cui la crisi ha fatto intendere che per avere successo nel lavoro, come nella vita, occorre innanzitutto investire su se stessi e sui valori della propria Terra”. Il progetto Gelato Pioneers non è improvvisato. In Germania sono attive oltre 2.500 gelaterie italiane: secoli di emigrazione “attiva” hanno portato in vari paesi del mondo i prodotti e il frutto del nostro ingegno. “Il motore principale di chi si metterà in viaggio nel 2011 verso un “dolce successo” non sarà più la necessità, ma la passione per il gelato e per il business” continua Cocchi. “Carpigiani ha deciso di investire nelle persone che hanno talento e motivazione per vincere questa sfida e metterà a disposizione di costoro la forza del network internazionale che la contraddistingue nel mondo”. Ciò grazie al supporto della Carpigiani Gelato University, la scuola di gelato più frequentata del mondo: nel 20092010 ha attivato 9.000 docenze all’anno attraverso il suo network globale, con un incremento oltre il 50% a due anni prima. E le previsioni per la stagione 2010-2011 fanno pensare a un risultato finale di 15.000 docenze. Per gli iscritti al progetto “Gelato Pioneers”, si inizierà da un Percorso Formativo di 4 settimane, al termine del quale tutti i partecipanti riceveranno un voucher, dello stesso importo dell’investimento per la didattica, valido per l’acquisto di macchine da gelato Carpigiani. I partecipanti verranno quindi valutati sulla base degli esami sostenuti e del proprio Project Work, e i consulenti Praxi che collaborano all’iniziativa selezioneranno i 10 studenti più talentuosi, motivati e meritevoli. La “borsa di studio” comprende non solo il rimborso del Percorso Formativo, ma anche la partecipazione gratuita al “Gelato Stage”, un’esperienza di 7 giorni in una gelateria italiana di successo (con la supervisione eccezionale dei Maestri della Carpigiani Gelato University) e poi tutta una serie di servizi esclusivi: un finanziamento del 50% sull’acquisto delle macchine, un Tutor di Maestria per 12 mesi, Business Mentoring prima e durante i viaggi esplorativi all’estero e Business Coaching per 12 mesi, un recovery plan su 24 mesi e altro ancora. Tra i pionieri che apriranno una gelateria all’estero entro il 30 giugno 2012, una giuria di esperti sceglierà il vincitore della prima edizione, che si aggiudicherà, in esclusiva, la concessione d’uso del marchio “Gelato Pioneers Edizione 2011” e potrà esporlo nella propria insegna. Al vincitore sarà infine dedicata una premiazione speciale nel corso della fiera più importante del settore del gelato, il Sigep di Rimini, nel Gennaio 2013. © RIPRODUZIONE RISERVATA clienti gestiti in global service. Si tratta di una piattaforma attraverso la quale gli utenti possono finalmente abbandonare il sistema di comunicazione via e-mail o telefono. Il tempo, oggi definibile come l’elemento più prezioso all’interno di un’azien- da, in questo modo è ottimizzato al massimo, sia in termini di gestione chiamate/interventi, sia per quanto concerne l’analisi degli storici. Si accede direttamente dalla home-page www.amedeaservizi.com e cliccando sull’icona “accesso gestione facility” si può entrare nel proprio gestionale, questo mediante compilazione dei campi relativi a username e password. La piattaforma è quindi aperta e da qui si possono coordinare e gestire le varie attività: vi è un’area dedicata alle “segnalazioni”, da dove si posso- FARE 11 IL GRUPPO CIEMME PER LA FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Il segreto del successo di uno spettacolo teatrale è la perfetta armonia fra musica e canto, la giusta scelta scenografica ed i colori dei costumi, l’intesa fra regista, direttore d’orchestra, musicisti, cantanti e mimi, ed il lavoro preciso dei tecnici. La collaborazione e la comunicazione sono la base per un risultato perfetto e vincente. Anche nel mondo dell’informatica comunicazione e collaborazione hanno lo stesso ruolo: condividere informazioni per creare valore. E’ con questo spirito che il Gruppo Ciemme, da sempre focalizzato e specializzato sulla tecnologia IBM Lotus Domino, ha intrapreso una collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna mettendo a disposizione risorse, competenze ed esperienze maturate in questo campo con il software Lotus. “Crediamo che la crescita economica di un territorio non significhi solo avere aziende competitive, ma anche un humus territoriale ricco di iniziative culturali e attrattivo per i cittadini, i turisti e le aziende di tutto il mondo” ha commentato Luca Ferri, Amministratore di Gruppo Ciemme. “Siamo particolarmente orgogliosi di essere partner della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, e di contribuire con le nostre energie e competenze a migliorare e semplificare il lavoro dei dipendenti e dei collaboratori della Fondazione. Sono sicuro che con l’adozione delle tecnologie Lotus, leader mondiale nel settore della Collaboration & Communications, il personale interno, i partner ed i fornitori lavoreranno meglio e più velocemente, con strumenti e informazioni corretLuca Fer r i, amministratore di Gruppo te e precise in ogni momento, facendo risparmiare tempo, energie e denaro”. Ciemme © RIPRODUZIONE RISERVATA no inoltrare richieste d’interventi compilando i campi richiesti, come la tipologia di servizio oggetto della chiamata (pulizie, front-office/por- tierato, r istorazione e cater ing, ecc…) oppure il grado di urgenza. Le richieste passano quindi dal server aziendale per essere poi automaticamente indir izzate ai singoli BlackBerry e palmari in dotazione ai 12 FARE Capi Gestione e ai Capi Area di competenza. La chiamata viene poi processata e tradotta in una serie di azioni, si definiscono modalità e tempistiche e una volta effettuato l’intervento, quest’ultimo viene “chiuso” in quanto completato. Tutto questo mediante il portale web, da dove si possono poi visualizzare lo storico degli interventi/ordini richiesti, quelli conclusi e quelli ancora in fase di processo, l’anagrafe del cliente stesso, da dove è poi possibile apportare autonomamente eventuali aggiornamenti, modifiche e integrazioni. Vi è infine la possibilità di consultare, sempre on-line, l’area dedicata alla fatturazione, con la possibilità di verificare in maniera assolutamente trasversale i singoli interventi generatori dell’importo. In un momento di forte contrazione economica del mercato globale, apprendere che esistono ancora aziende capaci di investire ingenti somme economiche in tecnologia e sviluppo, rappresenta un importante segnale d’impegno e merito. “Si tratta di un’importante innovazione – spiega Luca Dermidoff, Amministratore Unico della società bolognese - che Amedea Servizi mette a disposizione dei propri clienti. Questa creazione è rivolta in particolar modo ai clienti utilizzatori di nostri multiservizi. Abbiamo affrontato un investimento molto impegnativo ma ritengo che, proprio nei momenti di maggiore crisi, sia determinante investire e puntare sul futuro, sono questi i fattori che oggi fanno la differenza. E’ la più efficace strategia commerciale in grado di manifestare la vera policy aziendale in cui l’imprenditore inve- NASCE A MARZABOTTO IL “BORGO ECOLOGICO” DI DISMECO Un luogo “ideale” per far incontrare i protagonisti imprenditoriali, istituzionali e sociali del territorio e della new-green-economy. Un modo unico e diverso di parlare di “recupero” e sostenibilità ambientale facendone comprendere il vero, oggettivo valore economico, scientifico, culturale. E’ il nuovo “Borgo Ecologico” progettato dalla Dismeco srl e inaugurato a Marzabotto(BO), in un’area di oltre 45.000 metri quadri della ex cartiera Burgo, ora in via di progressiva, completa riqualificazione grazie a un investimento di 10 milioni di euro. Si tratta di un impianto unico al mondo per concetto progettuale e caratteristiche, dove svolgere attività articolate ma concretamente connesse alla sostenibilità ambientale, trattando ad esempio 400 lavatrici al giorno ma anche tonnellate di piccoli elettrodomestici o neon esauriti, il tutto in estrema sicurezza e con tecnologie all’avanguardia. La ex Villa Rizzoli, ubicata nel complesso, sarà destinata a divenire un centro multifunzionale, in cui si potranno svolgere sia attività di ricerca ambientale, rivolte alla massima valorizzazione delle materie prime recuperate, in collaborazione con le Università di Bologna e di Goteborg (Svezia), ma anche aule in cui si svolgeranno attività didattiche per le scuole, per mostrare fattivamente ai bambini le effettive fasi connesse ai processi di riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici. Luogo dove sarà possibile produrre energia da fonti alternative, tramite il ricorso al geotermico, al mini-eolico e ai pannelli fotovoltaici che saranno collocati sui capannoni dismessi ma ora in fase di recupero, rispettando i canoni di riqualificazione imposti dalla moderna archeologia industriale. Ma il Borgo Ecologico sarà anche luogo dove potere esporre, naturalmente, opere di artisti che usano metalli o apparecchiature connesse al riciclo e altro ancora. Dismeco opera, di fatto, a Bologna, dal 1977 ed è stata la prima azienda in Italia nello specializzarsi in gestione, trattamento, e avvio allo smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, rivolgendosi prevalentemente al mercato delle imprese commerciali e industriali e a quello formato da enti pubblici. “Con la formale inaugurazione del nuovo stabilimento, è giunta a compimento, secondo i tempi programmati, la prima parte di un progetto unico per le valenze ed i contenuti commenta l’AD di Dismeco Srl, Claudio Tedeschi. “Un progetto fortemente voluto e condiviso da un gruppo di aziende del territorio, coinvolgendo istituti di credito locali, per sede, operatività concreta, cultura. Un approccio innovativo, sul tema della sostenibilità ambientale, dove il ciclo produttivo viene finalizzato esclusivamente al recupero della materia prima da av- Claudio Tedeschi, AD di Dismeco (a destra) con viare al recupero e al reimpiego all'interno del processo produttivo originale. E dove il lavo- il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini ro dell'essere umano rimane al centro degli obiettivi e delle delle attività aziendali, riprendendo la vocazione al sociale e al territorio, patrimonio costitutivo delle aziende emiliane. In tal senso Dismeco ha già in atto progetti laboratoriali di recupero lavorativo di detenuti presso le carceri di Bologna e Ferrara e si è impegnata, immediatamente, nell'individuare un percorso formativo e occupazionale che coinvolge 22 ex cassaintegrati dell'ex Cartiera Burgo”. Secondo Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna, “vedere nascere un’impresa così importante nei numeri e nell’impegno in un periodo di crisi come questo è un traguardo a cui dobbiamo guardare con fiducia. Questo è un territorio che ha pagato un prezzo alto con la chiusura di tre cartiere. Una di queste oggi riprende vita, convertita in un’attività diversa e che rientra a pieno titolo nella progettualità più innovativa della green economy”. Per celebrare l'inaugurazione del nuovo stabilimento Dismeco, l’azienda ha donato ai collaboratori e a tutti coloro che hanno contribuito a farla crescere un calendario d’autore, realizzato espressamente dal pluripremiato artista bolognese Mattia Ruggeri. Un'opera d'arte stampata in sole 50 copie, numerate e firmate. Dodici grandi fogli ovali (per ricordare l'orbita della terra attorno al sole) in carta patinata con il meglio della produzione fotografica di Ruggeri, che negli anni ha elaborato una particolare tecnica basata sulla lunga esposizione notturna dei soggetti, qui alberi e cosmo. “Cerchiamo ci avere un approccio diverso al tema della sostenibilità” spiega Tedeschi. “L'obiettivo è costruire un rapporto costante con il territorio. Il calendario è il primo prodotto del “Progetto Mecenarte”, con il quale vogliamo stimolare le imprese a tornare ad investire proponendosi come committente in campo artistico, magari puntando sui giovani talenti locali, ponendosi quindi in forma attiva, propositiva, non episodica”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 13 DOLCETTI: CRESCE IL PROTAGONISTA DELLA PRODUZIONE DI INFISSI IN PVC Dal ferro battuto al pvc: è questa la storia di Dolcetti, azienda bolognese nata nel 1976 con la produzione di infissi. Oggi, giunta alla seconda generazione, Dolcetti è azienda leader in Emilia Romagna nella produzione di finestre e porte in PVC, con un'espansione veloce e costante in tutta Italia grazie ai nuovi agenti diffusi sul territorio nazionale. La grande intuizione di Dolcetti è stata infatti proprio quella di comprendere le potenzialità di questo materiale plastico applicato ai serramenti: è così che in breve la produzione si è spostata sempre più dai tradizionali materiali metallici al PVC. Questo materiale si è rivelato particolarmente adatto per la realizzazione di finestre, porte e serramenti grazie a un insieme di caratteristiche che lo rendono estremamente funzionale. Prima tra tutte, la sua estrema resistenza all'usura e agli attacchi degli agenti atmosferici: il PVC resiste a sole, pioggia, sbalzi di temperatura e sostanze inquinanti presenti nell'aria mantenendo inalterate le sue caratteristiche estetiche e meccaniche. Per questo, a differenza di altri materiali come il legno, non richiede nessuna manutenzione: una passata di spugna bagnata per rimuovere la polvere, e gli infissi riprendono il loro aspetto originale. Oltre alla resistenza, un'altra caratteristica rende questo materiale prezioso e unico: la sua estrema capacità di isolamento termico. Una proprietà, questa, che ne fa una scelta intelligente e conveniente dal punto di vista del risparmio energetico. Evitando la dispersione di calore verso l'esterno, d'inverno la casa si scalda più rapidamente e il calore si conserva più a lungo, permettendo di risparmiare sulle spese di riscaldamento. D'estate, accade il contrario: l'ottimo isolamento degli infissi impedisce al calore di entrare, la casa si mantiene fresca e anche le spese per il condizionamento si riducono. Un modo per risparmiare, ma anche per rispettare l'ambiente limitando le emissioni di gas serra. Perché il PVC non è amico dell'ambiente solo per il suo utilizzo negli infissi, ma anche nella fase di produzione: realizzare questo materiale richiede poca energia e nessun albero viene abbattuto. Infine, trattandosi di un materiale riciclabile, il PVC continua ad avere un impatto leggero sull'ambiente anche quando viene smaltito. E a rendere ancora più efficienti le finestre Dolcetti oggi c'è la preziosa collaborazione con l'azienda tedesca Salamander, che fornisce i nuovi profili a sette camere grazie ai quali è possibile avere ancora più isolamento acustico e ambientale. L'espansione dell'azienda e della sua attività sono tangibili: con una produzione di 80-90 finestre al giorno, Dolcetti in meno di un anno ha superato del 30% la produzione quotidiana, che fino a metà del 2010 era di 60 finestre. E con l'attivazione della terza linea produttiva, attualmente in fase di progettazione, l'azienda bolognese punta ad arrivare alle 120 finestre al giorno. Un obiettivo importante che sarà reso possibile, oltre che dalla collaborazione con fornitori importanti come Salamander, dall'ampliamento della sede aziendale, che è stata completamente rinnovata nel 2010. Situata nella principale area industriale della città di Bologna, la zona Roveri, la sede ha una superficie di 4000 mq, di cui 2000 interamente dedicati alla produzione di finestre, 1000 alla produzione di persiane e scuri e 1000 al magazzino. L'espansione dell'azienda non è finita: grazie all'acquisto di un'altra area adiacente all'attuale, l'azienda mira a costruire nuovi capannoni e allargare gli spazi a disposizione. La struttura odierna è stata ristrutturata sia negli uffici che nell'area produttiva, che vanta le migliori tecnologie presenti sul mercato e garantisce così ai 45 dipendenti il massimo comfort per lavorare con qualità. E' questa, oggi, la più grande risorsa di Dolcetti: una struttura aziendale che mantiene il suo carattere familiare di piccola impresa, mentre si appresta a diventare un'azienda sempre più affermata sul mercato dei serramenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA ste concretamente sul futuro dell’azienda e nell’azienda: abbiamo visto troppo spesso casi in cui sono stati spolverati anche i cassetti e solo quando si presenta l’imprevisto, si corre ai ripari, ma molto spesso è già 14 FARE troppo tardi. Noi abbiamo deciso di investire oggi, creandoci la migliore occasione per stravolgere il nostro futuro”. Oggi Amedea Servizi può davvero fare la differenza, ponendosi sul mercato con una veste e una di- mensione di assoluta competenza e tecnologicamente strutturata, manifestando così la propria eccellenza nel merito e nella costruzione di una veste che la rende sempre di più un partner strategico e affidabile, can- FARE 15 cellando la banale visione di mera azienda di servizi”. Amedea Servizi, nata nel 2007, vanta oggi un organico pari a 120 dipendenti e una struttura composta da diversi Capi Gestione e Capi Area, destinati al governo delle varie attività. E’ oggi una delle realtà più dinamiche sul territorio regionale e nazionale, mentre i servizi che gestisce spaziano dal front-office/portierato alla stesura di piani di sicurezza e autocontrollo, dalla gestione degli impianti tecnologici (elettrici, termici e idraulici) alla gestione delle aree verdi, dalla ristorazione collettiva (gestione di mense e cucine aziendali e ospedaliere) al servizio di pulizie: questi due ultimi sono servizi certificati a livello di qualità ISO 9001:2008. Orchester Frankfurt, Orchestra del XVIII Secolo. E ancora, Vladimir Jurowski, Daniel Harding, Yuri Temirkanov, Frans Brüggen, Paavo Jär- BOLOGNA FESTIVAL La London Philharmonic Orchestra (foto Richard Cannon) Ci ha regalato trent’anni di musica, di grandi orchestre, direttori, solisti ed ensemble cameristici scelti nel mondo del concertismo internazionale, con particolare attenzione alla scelta dei programmi. E’ il Bologna Festival, che torna quest’anno con un’edizione che conferma la vocazione sinfonica della rassegna, ampliando la presenza dei complessi sinfonici di rilievo internazionale, spesso mai ascoltati a Bologna. Per ogni concerto – e in trent’anni Bologna Festival ne ha organizzati quasi 600 – si sono sempre presentati gli interpreti più idonei e le prassi esecutive più fedeli ai repertori proposti. Il 2011 non sarà certo da meno: London Philharmonic Orchestra, Swedish Radio Symphony Orchestra, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Radio-Sinfonie- 16 FARE L’ Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo La Swedish Radio Symphony Orchestra Il pianista András Schiff (foto Serra) vi. Orchestre rinomate, storiche e celebri direttori di lunga carriera o della nuova generazione si susseguono nella serie dei concerti della rassegna “Grandi Interpreti” con i pianisti András Schiff, Paul Lewis, Arcadi Volodos e la violinista Janine Jansen. Il duo Isabelle Faust/Alexander Melnikov – insieme ad interpreti emergenti dell’odierna scena europea – lega la propria presenza al progetto “Debussy-Boulez”, sezione contemporanea della rassegna “Il Nuovo l’Antico”. Sono invece tutti giando alcuni aspetti della letteratura romantica francese. Prosegue anche la programmazione dedicata ai giovani che l’Associazione Bologna Festival realizza già da alcuni anni. “Note sul registro” propone percorsi di formazione all’ascolto rivolti alle scuole materne, elementar i, medie e super ior i, e “Baby BOFE’” è una rassegna di musica classica per i bambini dai 3 agli 11 anni. Il Bologna Festival è sponsorizzato quest'anno da 34 aziende, un coro fatto da imprenditori sensibili, dai soci, dalle fondazioni, dagli istituti bancari, dalle istituzioni pubbliche, e anche da Unindustria Bologna e molte sue associate, che, assieme al pubblico stesso, credono e contribuiscono a questo prestigioso progetto musicale. Frans Brüggen GRUPPO BONFIGLIOLI italiani gli ensemble vocali e i cori a cappella scelti per i tre concerti del ciclo di musica antica “Rifrazioni Corali”. Nelle sue tre sezioni, “Grandi Interpreti” (15 marzo – 10 settembre), “Talenti” (31 marzo – 12 maggio), “Il Nuovo l’Antico” (15 settembre – 3 novembre), l’edizione 2011 si snoda seguendo alcune specifiche linee tematiche. Il sinfonismo di Gustav Mahler, nella Prima, Quinta e Nona Sinfonia segna i passaggi più significativi dell’attività creativa del compositore boemo, nel primo centenario della morte. La musica corale tardo-rinascimentale, barocca e romantica - un repertorio raramente eseguito in Italia – domina il progetto autunnale “Rifrazioni Corali”. Tra i Talenti figurano giovani concertisti di notorietà internazionale, privile- “Premio Leonardo Qualità Italia” per la Bonfiglioli di Calderara di Reno, gruppo internazionale che ha to consegnato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’interno della “Giornata della Qualità Italia”, con la partecipazione dei rappresentanti del Comitato Leonardo Italian Quality Committee e di esponenti del “Made in Italy” che, nei diversi campi, promuovono l'immagine, lo stile e l'eccellenza dell'Italia nel mondo. In una nota, l’azienda sottolinea come il premio le riconosca "di essere un'impresa che ha fatto dell'innovazione l'elemento principale del proprio sviluppo. L'aver affiancato al tradizionale settore meccanico della trasmissione di potenza mediante riduttori un forte impegno nello studio e nella produzione di componenti per sfruttare l'energia fotovoltaica ed eolica - prosegue la nota ha per messo alla Bonfiglioli di espandersi su nuovi mercati diventandone player primario. Proprio questa capacità di aver saputo interpretare i tempi, scegliendo strategie adeguate sia in ter mini di sviluppo che di mantenimento dell'occupazione qualificata, ha fatto sì che la Bonfiglioli fosse scelta dal Comitato del Premio Leonardo come esempio di azienda italiana capace di essere un modello internazionale ed un credibile ambasciatore dell'eccellenza italiana nel mondo”. CAMST Sonia Bonfiglioli, amministratore delegato e presidente del Gruppo Bonfiglioli, riceve il “Premio Leonardo Qualità Italia” dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sedi in tutto il mondo per un totale di circa 3000 addetti. Il premio è sta- Un ponte ideale unisce i dipendenti Camst (una delle principali imprese di ristorazione in Italia, presente con i propri servizi nelle scuole, nelle aziende, negli ospedali e nelle comunità) alle donne di Ziguinchor, paese della provincia della Casamance, Se- negal, grazie ad un accordo tra Camst e Cospe. Già a partire dallo scorso Natale i dipendenti Camst (oltre 7800 in tutta Italia), acquistando gadget come tazze, calendari, pastelli per i più piccoli e biglietti di Natale, hanno raccolto contributi che serviranno a formare 30 donne para-giuriste e para-sanitarie, a sostenere le varie attività di un Centro Donne in Senegal per 24 mesi e a garantire l’ organizzazione di seminari e convegni di sensibilizzazione. Il clou dell’iniziativa ha avuto luogo in occasione della festa della Donna: in Camst, invece di acquistare le tradizionali minose da regalare alle lavoratrici è stato devoluto il corrispondente valore economico al progetto a favore delle donne del Senegal. Cospe, attivo in Senegal fin dagli anni ’90, sempre a fianco di donne e delle associazioni locali di agricoltori per sostenere l’economia e la società della Casamance, devastata da anni di guerra civile, si impegna a rendicon- FARE 17 ANCHE MERCHANDISING E IMPEGNO SOCIALE DAL CONNUBIO DUCATI-VALENTINO FESTEGGIATI DA BOLOGNA IN UNA NOTTE INDIMENTICABILE Ducati e Valentino Rossi hanno ufficializzato un ulteriore sviluppo dell’accordo che ve- drà, per i prossimi due anni, il nove volte Campione del Mondo vestire i colori del Ducati Marlboro Team alla guida della “Rossa di Borgo Panigale”. Sia Ducati che Valentino, oltre ad essere tare e raccontare tutto il lavoro fatto in Senegal dall’associazione facendo incontrare volontari e responsabili Cospe con i dipendenti Camst in alcune occasioni aziendali. Coniugare l’attività economica dell’impresa con gli obiettivi di solidarietà sociale è parte integrante delle scelte di Camst, che con questa iniziativa non vuole semplicemente compiere un’operazione di charity, ma vuole coinvolgere in prima persona i propri lavoratori in un’operazione che è anche di sensibilizzazio- 18 FARE due brand espressione del meglio del Made in Italy, hanno anche al proprio seguito due nados di questa storica alleanza, Ducati e VR46 hanno infatti pensato di creare una linea di merchandise disegnata dal comune designer Aldo Drudi e di commercializzarla già dall’inizio dell’oramai prossima stagione agonistica. Per la prima volta il colore “giallo” caratteristico della brand identity di Valentino e della sua linea VR46 ed il colore “rosso” proprio della corporate identity e dell’anima di Ducati , si incontreranno per dar vita ad una collezione di abbigliamento appassionate comunità di tifosi che adesso potranno finalmente ricongiungersi sotto un unico ombrello. Per loro e per tutti i nuovi aficio- ne interna verso i temi di partecipazione sociale. ****** Anche Camst è stata tra i finalisti del Premio per il Lavoro 2010. Pasquale Saracino, Responsabile Progettazione Prodotto per l’Area Gastronomia di Camst presso lo stabilimento di Castelmaggiore, è stato insignito del Premio per il Lavoro, categoria impiegati, per la regione Emilia-Romagna. Il premio, pro- Il matrimonio con Ducati ci regala anche un Valentino Rossi sempre più “bolognese”. A dimostrazione di questo, il grande sportswear e tempo libero disponibile presso la rete ufficiale di concessionarie Ducati in tutto il mondo oltre che su tutti i circuiti in occasione delle gare del campionato MotoGp. La collezione si aggiunge alle linee a marchio Ducati Corse, a marchio VR46 ed ai capi replica dell’abbigliamento ufficiale del Ducati Marlboro Team realizzati da Puma, fornitore ufficiale dell’abbigliamento. E’ invece un pezzo unico quello nato per Telethon dal connubio Vale – Ducati. E’ stata infatti messa all’asta su eBay una Ducati Monster 696 firmata da Valentino Rossi per raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie genetiche. Il valore della moto messa all’asta è stato moltiplicato grazie all’auto- entusiasmo e tifo nella serata del 4 marzo in Piazza Maggiore a Bologna, dove Valentino Rossi, Nicky Hayden e la mitica Desmosedici GP11 hanno letteralmente galvanizzato oltre 38.000 appassionati giunti da ogni parte d’Italia per salutare il Ducati Marlboro Team. Ad omaggiare la Ducati e i suoi Le immagini della favolosa notte che Bologna ha dedicato piloti, anche otto “Campioni alla Ducati e a Valentino Rossi il 4 marzo in Piazza Maggiore. A sinistra in basso: la Ducati Monster 696 firmata da Valen- della Cucina Italiana”: all’intino, pezzo unico messa all’asta su eBay a favore della raccolta segna della passione “dedi fondi per Telethon smodromica”, dell’italianità e dello sport, otto rinomati grafo di Vale sulla cover del serbatoio, avvechef – comunque tifosi ed appassionati Dunuta a Sepang durante i primi test stagionali cati – hanno preparato piatti speciali dediin programma sul circuito malese. cati all’evento. © RIPRODUZIONE RISERVATA mosso da Manpower e dai Giovani Imprenditori di Confindustria, ha l’obiettivo di riconoscere l’eccellenza delle persone in quanto protagoniste nella creazione del tessuto aziendale, indipendentemente dalla posizione che ricoprono all’interno dell’azienda o da altre caratteristiche personali. Il premio consegnato a Pasquale Saracino è “un riconoscimento alla capacità di problem solving e collaborazione, volte a contribuire al consolidamento del tessuto aziendale e ad interpretare e soddisf are le reali esigenze dei clienti”. CAVOUR CORPORATE FINANCE E’ Antonio Zecchino, Partner e Presidente di Cavour Corporate Finance, il nuovo Presidente dell’EMEA Council, il Consiglio che rappresenta i membri IMAP in Europa, Middle East e Africa. Nominato nel corso del Meeting di IMAP a Parigi, Antonio Zecchino, già membro del Main Board IMAP, presiede dunque l’importante consiglio formato da altri 4 membri: lo svedese Jan-Olof Svensson, il croato George Oniunas, Elske Rook dalla Germania, e Constantine Biller del Regno Unito. L’EMEA Council definisce le linee strateg iche dello sviluppo del network nelle aree rappresentate, individua le priorità e le aree critiche, condivide idee e iniziative con i partners delle altre aree, suggerisce e adotta le iniziative di marketing più opportune e la best practice per rafforzare la collaborazione tra i membri, ma soprattutto stimola le operazioni di M&A fra i partners della regione EMEA. Tra i recenti successi della società bolognese, ricordiamo anche la prima operazione di Cavour Corporate Finance nel settore delle energie rinnovabili. Ha infatti assistito Immocapital, società che progetta e realizza impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare da fonte solare, nella cessione a Green Network della proprietà di FARE 19 GALLETTI, LEADER NELLA CLIMATIZZAZIONE E NEL CONDIZIONAMENTO CON LE RADICI NEL TERRITORIO DAL 1906 È pragmatico Luca Galletti, terza generazione, con il fratello Michele, alla guida dell’omonimo Gruppo bolognese. Loro hanno raccolto il testimone dell’azienda di famiglia fondata dal nonno Ugo, nel 1906. “Speriamo di continuare così, sfatando la nomea della terza generazione che dilapida il patrimonio” scherza l’Ad mentre ci accompagna all’interno dello stabilimento produttivo di Bentivoglio. Poi si fa serio e a parlare è la concretezza. Il Gruppo Galletti oggi è leader nella climatizzazione civile e industriale, nella produzione di scambiatori di calore e nel settore del condizionamento di precisione e refrigerazione dei processi industriali. Galletti significa 10 aziende: 3 a Bologna, 7 tra Padova e Verona. Oggi, l’ultimo arrivato è un impianto fotovoltaico di 6.500 mq. Un investimento green da 4 milioni di Euro fatto di 5 mila moduli solari, ad alto rendimento, installati sulle sedi di Bologna e Padova. “Il fotovoltaico risponde a una logica di superamento del gas in favore dell’elettricità. È in linea con le tendenze dell’Unione Europea, senza dimenticare che – spiega ancora Luca Galletti – rappresenta anche un prodotto finanziario. Insomma – conclude – è una scelta importante per noi e per il territorio nel “Dal 1906 italiani al 100 % e ce ne vantiamo” afferma con quale ope- orgoglio la pubblicità del gruppo Galletti, sottolineando: “investiamo in Italia, progettiamo in Italia, produciamo in Italia, riamo”. Il radica- vendiamo in mezzo mondo” mento nel territorio, per il Gruppo Galletti, è una mission. “Il nostro orgoglio è creare posti di lavoro qui; se Galletti andrà fuori dall’Italia vorrà dire che non ci sarà più un Galletti alla guida dell’azienda”. In effetti, nel 1906, tutto ha inizio a Castelmaggiore. Qui Ugo Galletti fonda un piccolo opificio artigianale per la lavorazione del ferro. Poi, la svolta industriale arriva coi figli Fiorenzo e Luigi che mettono il nome di famiglia sulla produzione in proprio. Si passa così dagli stampi per il ghiaccio ai radiatori a piastre Jolly, ai termoconvettori Condor e Falcon che, negli anni ’60, sono i più diffusi. Nel museo allestito nella sede di Bentivoglio ci sono anche tracce di una passata collaborazione con la FerraIl nuovo impianto fotovoltaico di 6500 mq, un investimento ri, per quel che riguarda i prodotti di lavorazione della lamiera e con imporda 4 milioni di euro, fatto di 5 mila moduli solari, installato tanti case motociclistiche. Ma la strada verso il futuro, per Galletti, è indicata nello stabilimento Galletti di Bentivoglio altrove. “Normalmente, le scelte le discutiamo in famiglia, a tavola” sorride Luca Galletti chiudendo la porta del museo. Lì, l’allestimento è frutto di un percorso che fotografa in parallelo storia aziendale e ciò che, contestualmente, succedeva nel mondo. Il ritratto degli emigranti nelle Americhe e gli strumenti utilizzati da nonno Ugo. La svolta degli anni ’70, con i primi condizionatori a marchio Galletti e i cult hollywoodiani. L’evoluzione è constante: dalla produzione di scambiatori di calore al condizionamento di precisione e refrigerazione dei processi industriali, Galletti tiene la filiera produttiva saldamente nelle mani dei suoi 400 dipendenti. Tra questi, molte donne. Così, dalla lavorazione della lamiera, al collaudo, alla finitura, fino alla spedizione, tutto si gestisce dentro l’azienda. “Noi ci confrontiamo con multinazionali a livello europeo – chiosa Luca Galletti salutandoci – la nostra forza sta nella nicchia di unicità che riusciamo sempre a creare”. (Antonella Zangaro) © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 FARE un parco fotovoltaico di 11 MW situato in Molise. Negli ultimi anni Immocapital ha avviato lo sviluppo di diversi impianti fotovoltaici in Molise, della potenza complessiva di circa 25 MW; l’impianto in oggetto (da 11 MW) verrà realizzato e gestito da Solcap, società di scopo appositamente costituita (SPV) per consentire lo sviluppo del progetto. Green Network, che ha acquistato il 100% di Solcap, si occupa della produzione e del trading di energia. Costituita nel 2003 da managers ex Enel, e guidata dal Presidente Piero Saulli, Green Network ha raggiunto nel 2008 un fatturato di 1,2 miliardi di Euro e conta di crescere nel mercato dell’energia e del fotovoltaico. In particolare, Cavour ha assistito Immocapital nella definizione del business plan, nella ricerca e individuazione dei soggetti finanziari erogatori del project financing, nella ricerca e individuazione di soggetti industriali interessati a investire nel progetto. CENTERGROSS Cambio di vertice al Centergross con la nomina a Presidente di Lucia Gazzotti, prima donna alla guida del Centro. Dopo il r innovo dell’organo direttivo, i consiglieri hanno espresso all’unanimità il pieno consenso sull’imprenditrice bolognese. Il nuovo Consiglio presieduto da Lucia Gazzotti è composto da Piero Scandellari (Vice Presidente), Romano Pagani (Consigliere Delegato), Silvano Brancaleoni (Segretario), e ancora Gabriele Airaghi, Roberto Barbiera, Omobono Calzolari, Cesare Collina, Barbara Dall’olio, Giorgio Limoni, Vittorio Tadei, Riccardo Yien. Secondo la neoeletta Lucia Gazzotti, “Centergross è una realtà importante del ter r itor io di Bologna, spesso non valorizzata e non nota a tutti i bolognesi; comprende più di 600 aziende, con migliaia di lavoratori. Il flusso dei visitatori al Cen- GRUPPO CIEMME Anche Gruppo Ciemme, recentemente diventata Premier Business Partner di IBM, è stata tra i protagonisti del CeBIT di Hannover. Attraverso la sua controllata Abas Italia, il gruppo ha preso parte all’importante Al CeBIT di Hannover Gruppo Ciemme ha partecipato attraverso la controllata Abas Italia Lucia Gazzotti, presidente del Centergross terg ross si è attestato su circa 150.000 presenze mensili, di cui il 67% dei visitatori/clienti vengono dall’estero. Quindi già qui al Centergross si può incontrare la clientela estera e valorizzare i propri prodotti, infatti le nostre ditte ormai sono quasi tutte produttrici di linee in esclusiva del miglior Made in Italy e i clienti provenienti dall’estero vengono da noi per cercare il prodotto Made in Italy. Credo che questi dati siano un buon punto di partenza su cui riflettere, e lavorare per un nuovo Centergross, che operi in rete con il territorio, le imprese, le istituzioni. Il mio impegno sarà quello di farlo conoscere sempre di più in Italia e all’estero e, come previsto nel programma di mandato, di attrarre sempre più imprenditori di ogni settore, favorendone l’insediamento e la collaborazione”. fiera internazionale presentando una nuova versione del modulo di gestione documentale (DMS). In linea con il tema legato alla sicurezza e all'innovazione, il messaggio di Abas si è focalizzato sulle possibilità offerte dall'Information Technology, non solo in termini di aumento della redditività e di ottimizzazione dei processi di business, ma anche per adattarsi alle nuove specifiche aziendali. Continuando l'investimento in una struttura semplice e flessibile del Sistema ERP, al CeBIT 2011 Abas ha annunciato alcune novità progettate e sviluppate per le Pmi a vocazione internazionale. Hannover è diventata così la cornice del debutto di una nuova versione del prodotto di Abas, che privilegia la piattaforma Linux, pur garantendo la versione Windows. Una versione che con il CRM integra il DMS, una soluzione evoluta che consente di gestire articolati processi documentali e di FARE 21 trasformare i dati in preziose informazioni a supporto delle decisioni. I clienti potranno così archiviare, ricercare, modificare, inviare per mail o fax qualsiasi documento con vantaggi notevoli in termini di tempi e costi. Il DMS firmato Abas rappresenta una soluzione estremamente innovativa, semplice ed economica sviluppata con strumenti di ultima generazione. Sono infatti poche le software-house che hanno raggiunto i numeri del gruppo Abas, presente nel mondo con oltre 73 software partner e con continui attestati di garanzia e qualità provenienti dagli oltre 2200 clienti. tiro (minor tempo, minori costi, maggiore qualità, minori rischi). Il PLM non è solo una tecnologia informatica, ma una soluzione integrata, basata su un insieme di tecnologie, su metodologie di organizzazione del lavoro collaborativo e sulla DEDANEXT Dedanext consolida la partnership con PTC e sceglie la tecnologia Windchill per il mercato PLM, Product Lifecycle Management. A pochi mesi dalla sua nascita, grazie alla fusione tra Infolab e Dexer, Dedanext estende la sua offerta di soluzioni per le imprese, puntando decisamente sulla tecnologia PTC per il mercato CAD/PLM garantendo un approccio globale ai progetti: dalle integrazioni con ambienti applicativi come ERP, ILM, BPM, CRM, all’implementazione delle infrastrutture tecnologiche (Server, Storage, desktop virtualizzati). Negli ultimi tempi è cresciuta enormemente l’attenzione delle aziende verso il PLM, ossia l’ottimizzazione della gestione del ciclo di vita del prodotto. Si tratta di un approccio strategico alla gestione delle informazioni, dei processi e delle risorse a supporto del ciclo di vita di prodotti e servizi, dalla loro ideazione, allo sviluppo, al lancio sul mercato, al ri- 22 FARE Internazionale di Miami il nuovissimo motoscafo Cigarette Racing 42X Ducati Edition, dando ufficialmente inizio alla collaborazione tra i due leggendari marchi dalle performance - motociclistiche e nautiche assolutamente distintive. Ducati e Cigarette Racing Team, icone della competizione sportiva, hanno scelto di presentare al pubblico il nuovo esclusivo modello di motoscafo presso la sede del Cigarette Racing Team in Florida. Il motoscafo 42X Ducati Edition esprime la quintessenza di tutto ciò che i tifosi e gli appassionati di entrambi i marchi tanto amano nelle rispettive case. Con una tradizione sportiva costruitasi nei decenni di numerosissimi campionati e competizioni che hanno visto partecipi le due aziende, il 42X Ducati Edition vanta un’identità esclusiva, radicata nelle iconiche, Gianluca Bozzoli definizione di processi. Consapevole del valore strategico di questo tipo di soluzioni, Dedanext ha deciso dunque di consolidare la sua partnership con PTC, leader sul mercato CAD/PLM, costituendo una nuova Business Unit dedicata, nella quale operano professionisti con un’ampia e consolidata esperienza. Responsabile della Business Unit è Gianluca Bozzoli, già responsabile del mercato CAD in Infolab. DUCATI E' stato presentato al Salone Nautico Il nuovissimo motoscafo Cigarette Racing 42X Ducati Edition ineguagliate prestazioni di Ducati e Cigarette. “Siamo molto lieti di “fare squadra” QUASI UN’OPERA D’ARTE IL CALENDAR BOOK 2011 DI GRAFICHE DELL'ARTIERE E’ un CalendarBook davvero d’eccezione quello presentato prodotto e stampato quest’anno da Grafiche dell'Artiere, uno dei migliori stampatori italiani che vanta più di 30 anni di esperienza nel settore. Il progetto CalendarBook, realizzato già da 6 anni in collaborazione con l’illustre esperto di fotografia Peter Weiermair ed il team creativo internazionale di Ice & Ghiaccio - K Lab NY, vanta nell’edizione 2011 l’eccezionale collaborazione della più importante agenzia di fotografi al mondo: la Magnum Photos, cooperativa di grande varietà e distinzione, i cui fotografi ripercorrono la cronaca del mondo, interpretandone persone, eventi, problemi e personalità. Mettendo a disposizioni le immagini del proprio archivio, la Magnum Photos ha contribuito interamente alla parte fotografica del progetto con tema “Festivals, Rituals and Celebrations”. Partendo dal sensazionale, passando dallo storico e dall’inconsueto, il contributo di Magnum è ricco ed autentico, evidenziando la coesa seppure varia comuPersonalità dell’imprenditoria e dello spettacolo (a destra, nità globale. Alberto Masotti ed Alessandro Bergonzoni) sono intervenuti Ma non è tutto. Grazie alla maestria dello alla presentazione del Calendar Book 2011 di Grafiche stampatore, le immagini, nonché la grafica, dell'Artiere, accolti dal titolare dell’azienda Gianni Gamberini (al centro) sono state elaborate, nobilitate e valorizza- Due immagini tratte dal Calendar Book: te da varie e ricercate tecniche di stampa. gli scatti sono di Guy Le Querrec (in alto) e Peter Marlow (in basso) L’inserimento di supporti speciali e di rilegature non convenzionali contribuiscono infine alla creazione di un prodotto ricercato e prezioso. Perché stampare bene è un’arte, e per Grafiche dell’Artiere è anche una vocazione, l’obiettivo principale da oltre trent’anni. Il suo segreto ha origine nel nome: Artiere, che unisce in un’unica parola le abilità dell’artista e quelle dell’artigiano. Un artista-artigiano moderno che utilizza la tecnologia e le nuove tecniche di stampa per migliorare continuamente la qualità delle sue opere. Grafiche dell’Artiere è una struttura nata a misura d’uomo, dove ogni singolo operatore è animato da una grande passione per la stampa, e dove ogni lavoro, dal più piccolo al più grande, viene accolto con il massimo impegno ed entusiasmo e viene seguito con forte sensibilità e attenzione verso il colore, la carta, i supporti e le lavorazioni speciali. Fondata nel 1977 da Gianni e Patrizia Gamberini, l’azienda è diventata una pluripremiata realtà, unica nel panorama delle aziende grafiche italiane, grazie alla continua ricerca di qualità e di nuove soluzioni di stampa, cartotecnica e legatoria. Ciò che contraddistingue lo spirito di Grafiche dell’Artiere è infatti la curiosità, l’attenzione verso tutto ciò che è nuovo, il continuo investimento, l’utilizzo della tecnologia per migliorare la tecnica e la qualità di stampa, senza dimenticare la tradizione e l’arte del passato. E’ proprio per questo che all’interno dell’azienda troviamo un ufficio di Ricerca e Sviluppo, dove vengono sperimentate tecniche speciali per stampare su tutti i tipi di carta (laminata, madreperlata, metallizzata) e su materiali particolari (plastica, seta, tela, fintapelle, gomma, magneti, lega di piombo), utilizzando all’occorrenza vernici UV lucide e opache, inchiostri sensibili al calore o alla luce e inchiostri profumati. Una maestria che in occasione del CalendarBook 2011 ha prodotto un risultato eccezionale, una vera opera d’arte con 500 copie numerate di un oggetto da collezione di altissima qualità, che non viene venduto ma donato in esclusiva a collezionisti, designer ed amici. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 23 IL GLAMOUR DELLA MODA HETTABRETZ A MONACO PER FESTEGGIARE I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA Attivissima nelle iniziative per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia, l’Ambasciata italiana nel Principato di Monaco ha dedicato una serata all’Emilia Romagna, con una cena di gala preparata dal Ristorante Diana di Bologna cui ha partecipato lo stesso Principe Alberto II insieme ad autorità di Governo e personalità del mondo imprenditoriale monegasco e italiano, del mondo economico, culturale, della moda. A fare gli onori di casa, l’Ambasciatore italiano a Monaco, Il Principe Alberto di Monaco (al centro) tra Antonio Morabito. Tra i protagonisti di questa eccel’ambasciatore italiano Antonio Morabito (a sinistra) zionale occasione per promuovere il Sistema Italia e Federico Bertuzzi (a destra) nella serata all’Hotel de vi è stata Hettabretz, l’azienda bolognese ricono- Paris di Montecarlo, organizzata dall’Ambasciata italiana nel Principato per festeggiare i 150 anni sciuta leader mondiale nell’abbigliamento di lusso. dell'Unità d’Italia Nella prestigiosa serata all’Hotel de Paris, gli intervenuti sono stati accolti da alcune “Donne Hettabretz” che hanno presentato, in anteprima sulle sfilate di Milano e di Parigi, modelli della collezione Hettabretz Donna autunno-inverno 2011-2012 realizzata sotto la direzione artistica di Sofia Crociani (pregresse intense esperienze in Kenzo, Christian Dior e Karl Lagerfeld). Hettabretz e l’Ambasciata italiana di Monaco hanno inoltre donato a ciascuno degli ospiti il libro “Hettabretz the Book”, realizzato in occasione dei 50 anni dell’azienda bolognese da François Halard, uno dei più contesi e rinomati fotografi di architetture del nostro tempo, collaboratore di Vogue America, Vanity Fair, GQ, House & Garden, di Fabien Baron e Alex Lieberman, di Giorgio Armani, Burberry, Ralph Lauren, Yves Saint-Laurent. In questo volume, tirato in milletrecentotredici copie numerate, le preziose immagini di Halard raccontano, con raffinato stile e design, uno straordinario spaccato della moda italiana e, con essa, di tutta la nostra capacità di fare. Hettabretz, In alto: le modelle Hettabretz che hanno sfilato per del resto, è il sigillo di una lunga storia familiare ma anche un pezzo importante della storia della moda gli ospiti della serata di Montecarlo. In basso: uno italiana. Fondata nel 1960 da Enrichetta Bertuzzi, fin dalla sua nascita ha operato nei mercati mondiali scatto di François Halard tratto dal volume “Hettabretz the Book”, realizzato in occasione dei del lusso, specializzandosi nella ideazione, creazione e produzione di abbigliamento in pelle e pelliccia. 50 anni dell’azienda bolognese Guidata da trent’anni dal figlio di Enrichetta, Paolo Bertuzzi, oggi affiancato dai figli Federico ed Enrico, l’azienda da sempre ha creato collezioni di altissimo standard sia sotto il profilo del design che della costruzione dei modelli: e questo le ha permesso di essere veicolata nelle migliori strutture distributive del mondo, annoverando nel tempo tra i suoi clienti nomi quali Rotschild, Ford, Onassis, Arnold Schwarzenegger, i Bush padre e figlio, Frank Sinatra, Michael Douglas, Antony Hopkins, il sultano del Brunei. L'evoluzione di mezzo secolo ha portato Hettabretz dalla creazione di una sola collezione Donna, ad una collezione maschile, "HB Uomo", destinata ad estimatori di un lusso classico ed opulento, e alla collaborazione con importanti società produttrici di abbigliamento di lusso, tra cui Prada, Louis Vuitton, Valentino, Brioni, e Stefano Ricci. La sede di Via Emilia Ponente, peraltro, si presenta allo stesso tempo come azienda, boutique e galleria d'arte. Artigiani e designer lavorano in un discreto silenzio, esprimendo eccellenze intellettuali e manuali, analogamente al processo creativo di un artista, in grandi volumi inondati di luce, a fianco di testimonianze visive del presente e del passato, mentre dalla verde corte interna trapelano sguardi di creature intrappolate nella pietra indonesiana (da anni Paolo Bertuzzi sostiene scavi in Indonesia che stanno progressivamente consentendo il rinvenimento dei fantastici reperti di una civiltà sonosciuta). Hettabretz tornerà nuovamente a Monaco in occasione di un’eccezionale mostra per i 150 anni di stile italiano, che la nostra Ambasciata organizzerà nel mese di giugno. In quell’occasione l’azienda bolognese presenterà una selezione di modelli femminili dal 1960 ad oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 FARE col Cigarette Racing Team, la '’Ducati del mare'” ha dichiarato Gabriele Del Torchio, Presidente e Amm. Delegato di Ducati Motor Holding S.p.A. “Questo nuovo 42X Ducati Edition costituisce il trait d’union tra le due aziende, leggendarie per performance, design e tradizione sportiva. Sono entusiasta di presentare questo favoloso motoscafo, abbiamo individuato nel team Cigarette Racing un nuovo eccellente partner”. Il 42X Ducati Edition vanta un’eccezionale potenza motore di 2.200 cavalli, generata dai due motor i Mercury Racing da 1100 cavalli l’uno. La livrea dello scafo è in puro stile Ducati, di colore bianco e con una riga rossa, come vuole la tradizione delle livree sportive. L’interno, in bianco lucente, presenta dettagli rossi ricchi di personalità e contiene uno stereo appositamente creato da JL Audio. Lo scafo, che misura 12,80 metr i per 2,5 circa di larghezza completa questa eccezionale macchina, capace di correre a 120 miglia orarie. “Siamo orgogliosi di annunciare la nostra partnership con Ducati: una delle aziende più prestig iose al mondo, che fa scuola con la sua tradizione di altissime performance, design e lifestyle” ha dichiarato Skip Braver, ad del Cigarette Racing Team. “La relazione tra Ducati e Cigarette Racing consente ai due marchi dalle incredibili personalità sportive di mettere in mostra insieme la proprie passioni, in maniera complementare. Ducati è l’unico marchio motociclistico che soddisfi le aspettative di prestazioni e lifestyle che contraddistinguono i clienti di Cigarette”. EF EDUCATION FIRST Con un nuovo, elegante ufficio nel centro città, EF Education First, la più grande organizzazione internazionale di viaggi studio, si insedia nel cuore di Bologna, portando tutta la sua esperienza nel campo della formazione linguistica a 360°. Nata infatti agli inizi degli anni ’60 con il proposito di abbattere le bar- riere linguistiche e culturali che dividono il mondo, EF è oggi il più grande gruppo privato nel settore dell’educazione, che si occupa di vacanze studio, corsi di lingue all’estero, scambi culturali, istruzione postdiploma e post universitaria. Al network di oltre 400 scuole e uffici in oltre 70 Paesi, si aggiunge oggi EF Bologna, al 3° piano di Galleria Ugo Bassi 1. “Siamo davvero soddisfatti di aver trovato una location così prestigiosa” dice Alice Merlo, Responsabile EF Bologna “e siamo certi che la nostra presenza in città ci permetterà di essere ancora più vicini ai bolognesi, che già da molti anni apprezzano la nostra esperienza e la qualità dei nostri programmi”. “Siamo infatti un’organizzazione veramente internazionale” sottolinea Natalia Anguas, Direttore Generale EF Italia, “ ma crediamo fermamente nell’importanza di saper offrire sempre un qualificato servizio anche a livello locale, proprio per essere in grado di adeguare la nostra offerta alle necessità sempre nuove dei nostri clienti”. Dal 2008 EF collabora con la University of Cambridge ESOL per lo sviluppo di nuovi metodi per la didattica e la valutazione linguistica. EF Education First Italia è accreditata dal Ministero della Pubblica Istruzione come Ente Formatore del Personale della Scuola ed è partner del progetto “ioStudio / Carta dello Studente”. I programmi di studio all’estero EF sono strutturati per ogni fascia di età, esigenza ed obiettivo formativo: - formazione linguistica all’estero per ragazzi in età scolare (EF Vacanze Studio all’Estero), per universitari (EF Corsi di Lingue all’Estero), adulti e giovani professionisti (EF Corsi di Lingue all’Estero Plus); - scambi culturali per studenti della scuola superiore (EF Anno Scolastico all’Estero); - formazione linguistica/accademica post diploma e post laurea (EF Anno Accademico all’Estero e EF Preparazione Universitaria all’Estero). Per ulteriori informazioni, consultare il sito http://www.ef-italia.it ELETTRONICA SANTERNO Dal Canada alla Russia, grandi novità per Elettronica Santerno, l’azienda presente da oltre 40 anni nel mercato dell’automazione e della gestione delle energie rinnovabili che conferma la propria vocazione internazionale. Con i propri inverter solari, ha infatti contribuito alla realizzazione di uno dei primi impianti fotovoltaici funzionanti in Russia. Situato nella regione di Belgorod, nella FARE 25 IMA SVILUPPA IL PACKAGING ALIMENTARE DI NICCHIA E SI PREPARA A FESTEGGIARE I 50 ANNI Prosegue l’espansione di IMA nel packaging alimentare di nicchia. E’ stato infatti perfezionato l’acquisto del settore “Dairy & Convenience Food” ed acquisito il business “Chocolate & Confectionery” del Gruppo Sympak Corazza. In particolare, il leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per l’industria farmaceutica e del tè, ha ottenuto “Dairy & Convenience Food” a un prezzo pari a 57,5 milioni di euro corrisposti interamente al trasferimento della proprietà delle azioni, oltre all’assunzione di un debito finanziario al closing pari a circa 6 milioni di euro. Il bilancio della società capogruppo relativo all’esercizio 2010 evidenzia, a livello consolidato, un fatturato di circa 91 milioni di euro ed un EBITDA di circa 13 milioni di euro. Anche per effetto dell’acquisto del business “Chocolate & Confectionery” di cui infra la posizione finanziaria netta al closing risulta negativa per circa 6 milioni di euro; il multiplo implicito dell’operazione risulta quindi pari circa a 5 volte il rapporto EV/EBITDA. Per il finanziamento dell'operazione, IMA si è avvalsa della consulenza di UniCredit, che ha agito Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato di Ima come unico arranger di un finanziamento di 100 milioni di euro destinato a sostenere l'acquisizione di Sympak ed in parte al riposizionamento del debito a medio termine del gruppo. Oltre ad UniCredit il finanziamento è stato sottoscritto da Banca Intesa, BNL e UGF Banca. IMA ha inoltre acquisito da Sympak Corazza, attraverso la società interamente detenuta CMH Srl, tutte le azioni di OPM SpA, che gestisce, anche tramite la controllata FIMA Srl, partecipata al 70%, il business relativo al packaging del settore “Chocolate & Confectionery”. L’acquisto è stato effettuato attraverso una società veicolo allo scopo di valutare prossime alleanze strategiche nel business, a un prezzo convenuto tra le parti di 6,5 milioni di euro, interamente versato al closing, con un’assunzione di debito pari a circa 2 milioni di euro. L’operazione è stata finanziata da UniCredit per 4,5 milioni di euro. “Abbiamo completato con successo l’importante operazione già annunciata lo scorso 14 ottobre” ha commentato Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di IMA. “Siamo molto soddisfatti della vivacità del settore in cui opera il Gruppo Sympak Corazza, dimostrata in questi mesi di gestione interinale, e stiamo studiando importanti alleanze industriali nel settore del packaging per l’industria del cioccolato, che si potranno estendere anche ad altri settori limitrofi a quelli da noi attualmente presidiati”. Nel frattempo, arrivano le stime preliminari di consuntivo 2010: ricavi a 503,3 milioni di euro, EBITDA a 62,4 milioni di euro ante oneri non ricorrenti (2,7 milioni di euro), portafoglio ordini consolidato a 280,6 milioni di euro e indebitamento finanziario netto a 113,5 milioni di euro. “Siamo soddisfatti delle stime preliminari di consuntivo 2010” commenta Alberto Vacchi. “E' stato un anno di consolidamento in cui abbiamo confermato la solidità del nostro business, oltre ad avere gettato le basi per lo sviluppo nel settore del packaging alimentare di nicchia, con importanti investimenti. Guardiamo ora con fiducia al 2011, anno in cui IMA festeggia 50 anni di attività, anche in considerazione dell’ottimo portafoglio ordini che fornisce una buona visibilità sull’anno in corso”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 FARE Russia europea occidentale, l’impianto di 100 kW è suddiviso in due parti speculari per potenza. Cuore del sistema, i due inverter solar i SunwayTM TG 61 600V specificamente progettati per essere integrati in rete. Il progetto vede come enduser la società Alt-Energo, mentre l’installazione è stata seguita da Vieco e StroyPromSnab-L, in collaborazione con Zao Santerno di Mosca, società del gruppo attiva sul territorio russo nella progettazione, ingegnerizzazione, commercializzazione e assistenza post vendita degli inverter. “Il momento decisamente positivo e di grande sviluppo che sta vivendo Fulvio Carlo Toma, chief commercial officer di Elettronica Santerno Elettronica Santerno trova conferme significative anche a livello internazionale” ha dichiarato Franco Valentini, Direttore Marketing di Elettronica Santerno. “Oltre a consolidare dunque la nostra leadership in Italia negli inverter per il fotovoltaico, il nostro impegno si sta concentrando in modo molto significativo nel rafforzamento della nostra presenza a livello worldwide. Il progetto che ha visto la nostra partecipazione in Russia ci conferma la correttezza di una strategia aziendale che poggia le proprie fondamenta su qualità, innovazione e capacità di lettura delle esigenze dei differenti mercati”. La seconda novità ha portato invece l’Elettronica Santerno S.p.A. in Richmond Street a Toronto, dove ha aperto un nuovo ufficio commerciale per rafforzare la presenza sul territorio americano, già presidiato con la filiale di San Francisco. A guidare Quello realizzato da Elettronica Santerno nella regione di Belgorod è uno dei primi impianti fotovoltaici funzionanti in Russia le operazioni un team professionale tutto italiano, con l’obiettivo di creare un nuovo centro di competenza sul fotovoltaico, focalizzandosi sulla sostenibilità ambientale dell’energia pulita e sulle opportunità generate dalla green economy. “Con questi nuovi uffici, Santerno Inc. garantisce una concreta presenza sul territorio e l'impegno della Società verso il nascente mercato del fotovoltaico solare nella provincia dell’Ontario e del Nord America”. ha commentato Guido Tonin, Vicepresidente esecutivo di Santerno Inc. “In seguito a quelle di Germania e Cina, l'apertura della nuova sede di Toronto è parte integrante della nostra strategia aziendale nello scenario della globalizzazione, in modo da soddisfare i mercati regionali oltreoceano e offrire un servizio migliore con una presenza locale” spiega Fulvio Toma, Chief Commercial Officer di Elettronica Santerno S.p.A. Ed è proprio Fulvio Carlo Toma la novità tutta italiana dell’azienda imolese. Manager di lunga esperienza e grande professionalità, in Elettronica Santerno da gennaio 2010, Fulvio Carlo Toma è diventato il nuovo Chief Commercial Officer. Laureato in Fisica all’Università di Milano, specializzato in strategie di business attraverso prestigiosi master a Madrid e in America, Toma ha l’incarico di coordinare e gestire la rete commerciale e tutte le filiali presenti nel mondo, occupandosi in particolare delle strategie commerciali e di sviluppo dell’organizzazione. “Questa è una nuova avventura che intraprendo con orgoglio ed entusiasmo - ha dichiarato Toma Elettronica Santerno è una solida realtà nel panorama internazionale con ambiziosi obiettivi sia nelle rinnovabili che nel settore industriale. Il mio contributo sarà di favorire la crescita dell’azienda consolidando gli attuali trend positivi anche nei prossimi anni”. EMMECIPI STUDIO C’è anche Andrea Paladini tra i quarantotto giovani imprenditori scelti da Jaguar Italia per rappresentare l’eccellenza under 40. Paladini, responsabile marketing e comunicazione di Emmecipi Studio Srl di Bologna, nonché Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna e Presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori della Federazione Sistema Moda Italia, è infatti tra i dodici imprenditori protagonisti del calendario “Jaguar per l'Eccellenza 2011". L’iniziativa rientra nel più generale progetto “Jaguar per l’Eccellenza”, nato dalla volontà dell'azienda di aprire un dibattito sul tema dell’ec- FARE 27 cellenza imprenditoriale. L’obiettivo consiste nell’individuare e premiare industriali e top manager italiani under 40, distintisi per meriti e successi in ambito imprenditoriale e associativo. Sono stati quindi sele- Andrea Paladini fotografato per il calendario “Jaguar per l'Eccellenza 2011" zionati quarantotto giovani imprenditori che ricoprono ruoli di responsabilità all’inter no di altrettante aziende italiane di successo, operanti in diversi settori merceologici di beni e servizi. Tra questa rosa di giovani imprenditori, Jaguar Italia - insieme a una giuria di professionisti operanti in campo nazionale e internazionale ha identificato dodici imprenditori che, nel corso del 2010, abbiano raggiunto risultati eccellenti e li ha nominati “Ambasciatori di merito”. Sono loro, con le proprie aziende e storie di successo, i protagonisti del Calendario “Jaguar per l’Eccellenza 2011”: oltre ad Andrea Paladini, classe ’72, ci sono Enrico Berto,Vincenzo Carpentiere, Annibale Chiriaco, Elisabetta Cividin, Alessandro Colombini, Stefano Commini, Katia Da Ros, Gianmarco Gabrieli, Alberto Marenghi, Manuele Maria Musso e Francesco Uberto. I dodici imprenditori sono ritratti da altrettanti giovani fotografi emergenti, e così ogni scatto è la sintesi di una emozione, di un istinto, un’in- 28 FARE tuizione, il fermo-immagine di una storia, personale e aziendale, eccellente. FID Si chiama Fid la nuova officina meccanica aperta nel carcere della Dozza, un’impresa sociale che ha come obiettivo la formazione e l'inserimento lavorativo dei detenuti. La meritevole iniziativa è di tre colossi bolognesi del packaging, Ima, G.D e Marchesini Group, che, assieme alla Fondazione Aldini Valeriani, hanno danno vita all’officina Fid (che sta per Fare impresa in Dozza). Al suo interno, una dozzina di persone all'interno del penitenziario bolognese eseguiranno lavori di carpenteria, assemblaggio e montaggio di componenti meccanici. Contemporaneamente, la Provincia di Bologna finanzierà un corso di formazione professionale propr io in ambito meccanico. Del consiglio di Fid fanno parte Andrea Ansaloni, Paola Lanzarini, Massimo Marchesini, Italo Giorg io Minguzzi, Maur izio Marchesini, Valentina Marchesini, Cinzia Sassi, più due componenti ester ni, Don Mar io Fini e Gian Guido Naldi. GAMMARAD Gammarad è il nuovo sponsor del CUS Bologna. L’azienda bolognese, leader italiano nel settore della sterilizzazione industriale per irraggiamento, sosterrà la sezione Atletica Leggera femminile del Centro Universitario Sportivo come main sponsor per la stagione sportiva 2010/2011. Con questo accordo di sponsorizzazione si concretizza una partnership che testimonia non solo il forte legame di Gammarad Italia con il territorio e con il mondo universitario, ma anche la volontà dell’azienda di sostenere una delle più importanti tradizioni agonistiche della città, vero e proprio riferimento per l’atletica femminile a livello nazionale, dalle cui fila sono uscite atlete azzurre del calibro di Ester Balassini, attuale detentrice del record italiano nel lancio del martello. «La scelta di diventare main sponsor di una storica realtà bolognese quale Da sinistra: Francesco Franceschetti, presidente del CUS Bologna; Roberto Nicoletti, Pro-rettore per gli studenti dell’Università di Bologna; Luigia Irti e Massimiliano Magagnoli, amministratore delegato e presidente di Gammarad Italia il Centro Universitario Sportivo – spiega Massimiliano Magagnoli, Presidente di Gammarad Italia – ha radici profonde, che affondano nel vissuto della nostra azienda. Da una lato, la sponsorizzazione si inserisce nel solco della nostra consolidata collaborazione con il mondo universitario, che da anni sosteniamo attraverso il finanziamento di progetti di formazione e ricerca. Dall’altro, questa partnership vuole celebrare l’importanza dello sport - e dell’atletica in particolare - come strumento di promozione di modelli etici di comportamento quali la responsabilità, l’impegno e la ricerca dell’eccellen- I TRENT’ANNI DE LA PETRONIANA Trent’anni di servizi alle imprese, ai cittadini ed alla collettività. Festeggia un compleanno d’eccezione La Petroniana che, nata come azienda artigiana di pulizie negli anni ’70, assunse poi le caratteristiche di Società nel 1981, trasformandosi definitivamente in Srl nel 2000 ed estendendo la propria operatività a tutto il Centro-Nord. Col tempo, il consolidamento dell’attività di pulizie rivolta ad una clientela qualificata ha permesso di ampliare i servizi come risposta alle esigenze di mercato. “Questo risultato è stato possibile grazie ad un team di persone motivate e qualificate in grado di tradurre in pratica l’ideale di continuità nell’ offerta di prestazioni di qualità non solo per le pulizie ma anche per tutti gli altri servizi che oggi La Petroniana è in grado di offrire” afferma Flavio Guastafierro, Rappresentante Legale della Società. E proprio in occasione della ricorrenza del trentesimo anniversario dell’attività de La Petroniana, lo stesso Flavio Guastafierro, nella continuità della tradizione di famiglia, ha deciso di procedere ad un ammodernamento e riqualificazione generale dell’azienda, a partire dal marchio per procedere con la sostituzione di tutti gli automezzi con altri ecologici, alla risistemazione dei locali magazzino ed uffici, fino alla sostituzione di tutti i macchinari ed attrezzature con quanto di più innovativo e Flavio Guastafierro, rappresentante legale de La Petroniana tecnologico offra il mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA za: gli stessi valori che, da sempre, animano la nostra attività d’impresa». «Diamo il benvenuto a Gammarad Italia come sponsor della Sezione Atletica – commenta il Professor Francesco Franceschetti, Presidente del CUS Bologna – con la consapevolezza della profonda comunità di intenti che ci unisce. Con Gammarad Italia condividiamo infatti una visione dello sport come straordinaria palestra di vita, capace di insegnare principi quali la lealtà, la responsabilità, la gestione delle sconfitte e dei successi, l’individuazione degli obiettivi. Il sostegno di Gammarad Italia – continua Franceschetti – darà nuova linfa a una realtà vivace e vincente quale la squadra di atletica, che, seppur depositaria di un patrimonio enorme di competenze ed esperienze a livello sia atletico che tecnicodirigenziale, da troppo tempo risente della precarietà di sovvenzioni e finanziamenti». Anche il Prorettore per gli Studenti Roberto Nicoletti, portando il saluto dell’Alma Mater, ha espresso la propria soddisfazione per la nascita di questa importante partnership: «L’accordo sancisce un rapporto che va oltre la sponsorizzazione – commenta Nicoletti – finalizzato a sviluppare un legame tra un’azienda del territorio e una componente fondamentale dell’Università di Bologna, quale è appunto il CUS». Gammarad Italia è leader italiano nel settore della sterilizzazione industriale per irraggiamento. Vanta un’esper ienza consolidata in oltre quarant’anni di attività e il suo stabilimento di Minerbio (Bo) rappresenta uno dei più completi e versatili centri europei di irraggiamento. Ha come obiettivo la diffusione e lo sviluppo della propria tecnologia, nell’ottica di una crescita continua e costante nei mercati di riferimento e nel rispetto costante di valori guida quali la qualità, la sicurezza e il ri- FARE 29 DA VENT’ANNI L’OSSIDAZIONE ANODICA SI CHIAMA LUALMA spetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. ID GROUP Venti candeline per Lualma Anodica, azienda imolese di ossidazione anodica che ha preso il nome dai 3 fondatori “figli d'arte”: Luca, Alberto e Mauro. Grazie anche all'esperienza delle rispettive famiglie Lelli e Astori, in Lualma Anodica si sono fuse storie imprenditoriali diverse: una proveniente dal mondo della brillantatura chimica dell’alluminio e anodizzazione di particolari di minuteria, l’altra proveniente dal mondo dell’anodizzazione dei serramenti e dei profili industriali. Grazie a questa unione strategica si è potuto garantire un servizio totale per tutti i settori merceologici che utilizzano alluminio anodizzato. Inizialmente l’azienda aveva come caratteristica una gestione familiare artigianale, con pochi addetti, pochi clienti e un fatturato di poche centinaia di milioni di lire (all’epoca esistevano ancora). Crescendo nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri l’azienda ha raggiunto uno staff di 27 collaboratori, la presenza comunque continua dei 3 titolari fondatori, una clientela che negli anni raggiunge 200 nominativi serviti e un fatturato che nel 2010 si attesterà sui 2 milioni e 700 mila euro. Anche se i tempi cambiano e l’adattamento a nuovi sistemi è d’obbligo, l’azienda continua a mantenere quella vocazione artigianale di allora che caratterizza l’attenzione e la cura, quasi maniacale, per i dettagli dei lavori che vengono svolti, focalizzandosi nello stesso tempo in un’ottica rivolta a produzione e organizzazione industriali. Lualma Anodica in questi vent’anni ha raggiunto importanti traguardi: formazione costante del personale; aggiornamenti continui degli impianti; reparti interni di pulitura lucida e nastrata altamente all’avanguardia; un nuovo stabilimento per il magazzino dei materiali in arrivo; un nuovo impianto di brillantatura chimica che consente la lavorazione di profili con dimensioni tra le più lunghe del settore; un impianto specifico dedicato a colorazioni speciali; procedure di avanzamento con bar code (codice a barra) delle singole fasi di lavorazione; il riconoscimento della certificazione di processo Qualanod, certificazione riconosciuta e ben apprezzata dai clienti esteri; dalla Provincia il riconoscimento AIA (autorizzazione integrata ambientale), Direttiva Comunitaria sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento e impatto ambientale. A conferma dell'impegno nella tutela dell'ambiente, Lualma Anodica ha da poco installato un nuovo impianto innovativo e all’avanguardia per un potenziamento e un ulteriore miglioramento della depurazione dei fumi della brillantatura chimica; ed è stata conclusa l’installazione e l’allacciamento di un impianto fotovoltaico per la diminuzione dei consumi energetici. Per festeggiare i suoi primi vent'anni, Lualma Anodica ha ristrutI fondatori di Lualma Anodica (in basso) Gian Luca Lelli, Alberto Lelli, Mauro turato il logo aziendale, con un lifting moderno ed essenziale. Astori e (in alto) con i familiari, portatori di storie imprenditoriali diverse che si sono fuse in Lualma. Da sinistra: Alberto Lelli, Lina Rossetti, Gian Luca Lelli, Camillo Lelli, Franco Astori, Mauro Astori © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 FARE Ha scelto d’investire su Bologna il gruppo familiare francese Id Group, proprietario dei marchi d’abbigliamento per l’infanzia Okaidi e Jacadi che fattura 700 milioni di euro all’anno. Scommette proprio sulle Due Torri trasferendo la sede operativa in Id Group, la multinazionale francese che ha portato a Bologna la sua sede per l’Italia, è proprietaria dei marchi d’abbigliamento per l’infanzia Okaidi e Jacadi via Cairoli, smentendo chi sostiene che Bologna non sia in grado di attirare investimenti. Secondo l’amministratore per l’Italia del gruppo, Alexis de Seze, “Ci serviva una sede strategica, abbiamo valutato città come Roma, Milano o Firenze, ma alla fine abbiamo scelto Bologna”. Come ci racconta de Seze, “è una città modello per l’integrazione tra diverse culture, e dinamica a livello economico. Da qui lavoreremo per proseguire il nostro sviluppo nel Bel Paese”. Id Group, multinazionale nata in Francia nel 1996, è presente dal 2003 in Italia dove conta ad oggi 120 punti vendita, tra cui a Bologna il negozio Okaidi di via Marconi, quello Jacadi di via Castiglione e quelli presenti al centro Lame e alle Officine Minganti. Dopo una prima fase di start up a Vignola, l’azienda ha voluto puntare sulle Due Torri per avvicinarsi alle risorse esterne di cui ha bisogno una azienda per crescere (università, consulenti, fiere, eventi culturali). “Oltre a collegamenti preziosi come Tav e aeroporto, qui c’è l’Università – spiega ancora de Seze – avremo bisogno di laureati in economia ed esperti di diritto commerciale che sappiano due o tre lingue e a Bologna sarà facile trovarli”. Oltre ai negozi di abbigliamento, il gruppo progetta l’apertura di asili nido a metà tra strutture interne alle aziende e quelle pubbliche, seguendo l’esperienza francese. Questi asili seguono una precisa linea pedagogica che ricorda quella di Maria Montessori, e coinvolgono attivamente anche i dipendenti del gruppo. “Studieremo le strutture bolognesi e proveremo a coinvolgere qualche soggetto pubblico – racconta de Seze – il nostro obiettivo è quello di essere attori nel mondo del bambino, anche al di là del progetto economico”. ILIP ILIP è sempre più ecosostenibile grazie a un innovativo prodotto in PET riciclato. E’ la nuova versione della cestella termosaldabile B22-TS, presentata a Berlino durante Fruit Logistica, importante manifestazione per il settore ortofrutticolo. L’azienda di Bazzano ha fatto un ulteriore passo avanti nel suo impegno in favore dell’ambiente, progettando una gamma di cestelle per ospitare, offrendo la massima protezione e sicurezza, prodotti delicati come i frutti di bosco o i pomodorini. È una innovazione che pone al centro l’ecosostenibilità, non solo per il materiale con cui è costruita, ma anche per le sue caratteristiche. L’imballaggio, infatti, è progettato per essere chiuso tramite termosaldatura: procedimento che non richiede l’uso di un coperchio, riducendo così l’utilizzo di materia prima nella produzione. L’impegno per il rispetto dell’ambiente e per lo sviluppo di un’economia pienamente ecocompatibile non è una novità per l’azienda di Bazzano. ILIP ha infatti attuato da diversi anni un percorso di sviluppo improntato sulla ricerca di materiali innovativi ad elevata compatibilità FARE 31 ambientale per i suoi imballaggi, come l’R-PET o il PLA (polilattide), un prodotto completamente compostabile, derivato dalla fermentazione dell’amido di mais. L’azienda è stata inoltre la prima in Italia ad aver ricevuto la certificazione Plastica Seconda Vita Food Contact per la sua gamma di contenitori clamshell per la gastronomia realizzati in R-PET, una certificazione rilasciata da IPPR (Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo). ISTITUTO SALESIANO Dal laboratorio di “Fisica in moto” alle linee di produzione che sforna- Foto di gruppo degli studenti dell’Istituto Salesiano in visita di studio alla Ducati no il mitico rombo desmodromico, la Ducati Motor ha spalancato le sue porte ai Salesiani. E, per un giorno, via Cavalieri Ducati si è trasformata in una aula-laboratorio dell’istituto di via Jacopo della Quercia. Da dove, grazie al Rotary che ha organizzato la “gita”, è partita una pattuglia mista composta da una quarantina di studenti della quarta meccanici del professionale e del penultimo anno del 32 FARE liceo scientifico. Tecnici e liceali: percorsi differenti di studio che alla Ducati hanno potuto, entrambi, soddisfare le loro curiosità per quelle che sono le loro competenze. Toccando così con mano quanto appreso sui banchi e, nel contempo, stimolandone l’apprendimento in modo attivo e, soprattutto, appassionante. Insomma un modo diverso di fare scuola. Dove i meccanici, aggirandosi per la fabbrica, hanno cercato di carpire i segreti della produzione e del montaggio del motore o del telaio fino all’immancabile collaudo della famosa rossa a due ruote. I liceali, invece, dando fondo a tutte le loro conoscenze di fisica, si sono lanciati nei mille esperimenti dei laboratori di ‘Fisica in moto’ che consentono di vedere concretizzati, in ambito motociclistico, i principi (a volte astratti) della Fisica. Per tutti, alla fine, un passaggio obbligato al museo Ducati per ripercorrere tutta la storia della gloriosa azienda bolognese dalla sua nascita, negli anni Venti, fino ai giorni nostri. “Don Bosco – spiega don Alessandro Ticozzi, direttore dei Salesiani amava la scuola pratica perché imparare facendo rende stabili le conoscenze apprese. Dobbiamo ringraziare la Ducati per aver messo a disposizioni dei nostri allievi il suo laboratorio dove il principio del nostro fondatore trova piena espressione”. LAON Mai come in questo momento, la mancanza di liquidità rappresenta un problema per le imprese, a volte cruciale per la loro stessa sopravvivenza. Recuperare i propri crediti, in parti- colare quando si tratta di importi contenuti, non è facile perché richiede tempo e risorse e spesso non si avvia un’azione di recupero per i costi che può richiedere. È quindi importante trovare un partner affidabile e trasparente in grado di assicurare un rapido incremento della liquidità, operando a costi vantaggiosi. Per questo Laon ha pensato ad un pacchetto di servizi di recupero crediti che abbatte i tempi di incasso e permette all’impresa di concentrarsi sul proprio core business, a costi competitivi e trasparenti. Laon è un network fondato in Belgio nel 1992 che combina un centro servizi per la gestione ed il recupero dei crediti aziendali ed un team di consulenti e avvocati specializzati in diritto delle imprese. Presso la sede italiana di Palazzo Giovagnoni a Bologna (Via Altabella 21), Laon offre una combinazione di servizi integrati per un’assistenza completa nella gestione d’impresa: dalla phone collection al recupero crediti (sia stragiudiziale che giudiziale), alla consulenza operativa e legale. Grazie alla pluriennale esperienza in ambito nazionale ed internazionale, Laon garantisce ai propri clienti soluzioni personalizzate, una chiara struttura dei costi ed una gestione efficiente e rapida delle pratiche affidate, sia in Italia che all’este- MALOSSI: SETTANT’ANNI CON IL CUORE NELLE CORSE L’organizzazione delle manifestazioni sportive, quelli di Malossi, ce l’anno nel sangue. E così anche quest’anno, fedele alla missione ed allo spirito dell’azienda, ha preso il via un mi- Al Trofeo Maxiscooter Malossi 2010, sulni tour tutto italiano, una triplice oc- l’autodromo di Adria, una Yamaha T. L’azienda di Calderara di Reno è leader nella casione per incontrare, da nord a produzione di parti speciali racing per scoosud, tutti gli appassionati di moto e ter e moto scooter: è il Meeting & Test 2011 orGara degli scooter, categoria 70 cc., nel Trofeo Malossi ganizzato dall’azienda di Calderara di Reno che, dopo la prima tappa siciliana a Fa2009 all’autodromo di Adria vara, si è spostato ad Adria e quindi al Circuito Internazionale Napoli di Sarno. E’ da tempo che la Malossi s.p.a. idea ed organizza trofei destinati a diversi modelli di scooter: veri e propri campionati, con regolamenti precisi e dettagliati che ne disciplinano ogni aspetto, da quello sportivo a quello tecnico, fino a giungere alla lista dei componenti da adottare che nel loro complesso costituiscono un kit vincente senza il quale non è possibile ottenere alcun risultato positivo. Leader nella produzione di parti speciali racing per scooter e moto, l’azienda di Calderara di Reno vanta un’esperienza lunga settant’anni in cui tre generazioni si sono susseguite per raggiungere livelli sempre più elevati di qualità e tecnologia. A fondarla nel 1930 fu Armando Malossi, ultimo di nove fratelli in una famiglia di agricoltori, fin da ragazzo grande appassionato di meccanica e di motori, che aveva lavorato in aziende metalmeccaniche bolognesi, poi a Milano alla Caproni (un nome 1957: l’officina per la preparazione delle moto da allora all'avanguardia nel settore aeronautico), poi ancora a Bologna alla Maserati. competizione. Quella sul banco è una Benelli Leones- Armando Malossi inizia un’attività in proprio come artigiano riparatore di moto e bicisa bialbero 250 cc. clette, nonché costruttore di queste ultime. A cambiare completamente il volto dell'azienda, passando dalla semplice riparazione alla costruzione di parti speciali per moto, è suo figlio Ugo, il primogenito, entrato in azienda nel 1946. Nel 1958 Ugo Malossi inizia la produzione della prima delle 76 linee di prodotti che oggi l'azienda può vantare, ovvero gli accessori per carburatori: i filtri aria ed i collettori di aspirazione maggiorati atti al potenziamento dei motori. Nel 1969 è la volta del secondogenito di Armando, Sandro Malossi, che assume la direzione marketing dell'azienda e si occupa della supervisione di tutte le manifestazioni sportive. Poi negli ultimi venticinque anni diventa protagonista la terza generazione; nel 1986 Andrea ed Alessandra Malossi, figli di Ugo e nipoti del fondatore, entrano a far parte del Consiglio di amministrazione con incarichi di responsabilità: Andrea assume la direzione tecnica ed 1958: Ugo Malossi alla Motosciatoria, gara invernale Alessandra la direzione commerciale. Arriviamo così ai giorni nostri. Oggi, il punto di in salita (partenza da Casalecchio di Reno – arrivo al forza dell’azienda di Calderara è il ciclo completo di lavorazione, che permette di geCorno alle Scale) combinata con uno sciatore stire internamente tutte le fasi, dalla ricerca e dalla progettazione fino alla costruzione degli stampi ed alle lavorazioni robotizzate, per terminare con i collaudi in sala prova e nei laboratori chimici e di metrologia. E la leadership di Malossi nelle parti speciali racing per scooter e moto si consolida. Le sue basi? L'esperienza che nasce da settant’anni di attività ininterrotta, la forte passione per la moto che accomuna senza soluzione di continuità tre generazioni di questa famiglia e, infine, una filosofia aziendale da sempre incentrata sulle tecnologie all'avanguardia e sulla qualità del prodotto. Prodotto, si badi, completamente Made in Italy. (c.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 33 MINERVA EDIZIONI: COM’ERA MAGICA BOLOGNA SOTTO LA NEVE CINQUANT’ANNI FA Cominciavano già a mordere i primi geli dell’inverno (e a presagire coltri bianche che poi quest’anno sono arrivate in ritardo) quando in Sala d’Ercole a Palazzo d’Accursio è stata inaugurata “Bologna sotto la neve”, magnifica mostra di immagini scattate negli anni Cinquanta e Sessanta da quel grande fotografo (poi alla Rai) che fu Walter Breveglieri. Quelle foto sono state raccolte in un volume da Roberto Mugavero e dalla sua Minerva Edizioni, attentissimi sempre a tutto ciò che è storia e costume di Bologna. “Bologna sotto la neve” è, in qualche modo, un libro magico. Le foto di Walter Breveglieri ci offrono, sotto il manto di neve, una Bologna molto diversa da quella di oggi: la Bologna coi tramvai, la città dove si poteva circolare dovunque e si parcheggiavano le auto in piazza Maggiore, piazza Nettuno, piazza Galvani, piazza Re Enzo. Ma ci presentano anche la Bologna che conosciamo, con i tetti imbiancati, col laghetto dei Giardini Margherita ghiacciato, coi veicoli fermi (biciclette, motociclette e automobili) coperti dalla neve, mentre quelli in movimento arrancano su strade ridotte a poltiglia. Chi ha qualche anno in più ricorda benissimo questa città che si imbiancava ma non si fermava e reagiva al maltempo. Vedi, ad esempio, l’immagine del venditore di stufe, che stava al freddo e aveva prodotti che avrebbero riscaldato gli altri, o le tante squadre di spalatori giovani e anziani un po’ dovunque, da piazza Maggiore allo stadio. Sono tante, in questo grande libro di immagini arricchito dai testi di due bolognesi doc come Marco Poli e Franco Basile, le foto che restano nella memoria e nel cuore. Il vigile inflessibile che multa la Seicento in piazza Malpighi, via Indipendenza dall’alto con le scie delle ruote per terra e l’Arena illuminata, le Millequattro intorno al Gigante, il cartello fuori dal negozio “Offerta speciale un panettone e un moscato spumante lire 950”, il marciapiede coperto di neve del portico dei Servi. Perfino quegli scatti che tanto andavano allora dei giocatori di calcio in famiglia davanti all’albero di Natale: Bulgarelli e Fogli, Haller e Perani. Una raccolta per molti versi imperdibile per chiunque ami Bologna e la sua storia. (c.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA ro. Inoltre, Laon offre la possibilità di avvalersi di un’attività di consulenza legale, commerciale e tributaria completa, a costi vantaggiosi e standard di elevata professionalità ed efficienza. Par tner come Ar iston Ther mo Group e Miroglio, ma anche imprese come Fim Finanziaria Immobiliare e il franchising SoloAffitti hanno scelto Laon: perchè li fa sentire nelle mani giuste. 34 FARE LAVOROPIU’ Cambiare logo nel corso dell’attività di un’azienda è sempre una scelta difficile e rischiosa, sia per motivi logistici e tecnici, in quanto comporta la sostituzione di tutto il materiale (insegne, timbri, biglietti da visita, carta intestata, sito internet), sia per motivi strategici, in quanto il rinnovo dell’immagine comporta una rivoluzione a livello di mentalità e or- ganizzazione aziendale e ha un impatto sul mercato e sulla concorrenza, senza contare la complessità del lavoro di costruzione del nuovo marchio a livello grafico. Lavoropiù SpA, Agenzia per il Lavoro, ha deciso di rinnovarsi per trasmettere al mercato in modo più efficace alcuni aspetti chiave della sua identità: con il nuovo marchio si propone come un’azienda giovane, dinamica e moderna, flessibile e orientata al miglioramento. Nello specifico, il nuovo logo presenta colori più accesi: la scelta del ciano vuole richiamare e mantenere il blu classico dell’immagine precedente, mentre il magenta è un colore più acceso e vivo e manifesta l’intenzione di valorizzare la preponderante presenza femminile all’interno della società. L’ingranaggio rappresenta un richiamo al mondo del lavoro in continuo movimento, a differenza della ghiera raffigurata nel vecchio logo che sembrava racchiudere al suo interno soltanto l’azienda stessa, ora il richiamo dell’ingranaggio al mondo del lavoro intende rivolgersi in modo più ampio ai lavoratori e alle aziende. Inoltre, viene messo in particolare risalto il “più”, per evidenziare meglio il valore aggiunto che caratterizza il servizio di Lavoropiù rispetto alla concorrenza. Questo restyling comporta una sfida per Lavoropiù, che desidera scommettere e investire sull’innovazione e sulla flessibilità, ponendosi come un partner attento alle esigenze sempre diverse dei suoi interlocutori. MARPOSS Dopo il “Japan Award” ricevuto nel 2009, arriva anche il premio “Top Investor in China 2010” per la Marposs di Bentivoglio, a conferma della sua presenza e dei suoi investimenti nell’area asiatica. L’azienda è stata premiata nell’ambito della quinta edizione dei “China Awards”, manifestazione organizzata dalla Fondazione Italia-Cina e da MF-Milano Finanza con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero degli Esteri, la partnership della Camera di Commercio Italiana in Cina ed il contributo di Intesa Sanpaolo. I “China Awards” hanno la finalità di premiare le aziende italiane che meglio hanno saputo cogliere le opportunità del mercato cinese e le realtà cinesi che si sono distinte in Italia. I premi, suddivisi in sette categorie, sono stati attribuiti da una prestigiosa giuria presieduta da Cesare Romiti (Presidente della Fondazione ItaliaCina) e da Paolo Panerai (Vice-Pre- Lo stabilimento Marposs a Nanchino, in Cina sidente e Amministratore Delegato di Class Editori) e composta, fra gli altri, da Alberto Bombassei (Presidente Brembo), Francesco Merloni (Presidente Ariston Thermo), Umberto Vattani (Presidente ICE). Il riconoscimento “Top Investor in China” è riferito alle società italiane che hanno realizzato i più significativi investimenti in Cina. Marposs, presente sul mercato cinese dal 1986, ha realizzato nel 2009 a Nanchino uno stabilimento di 14.000 metri quadri che impiega circa 300 persone. Questo stabilimento, oggi completamente operativo, è dedicato alla progettazione e costruzione di sistemi di misura Marposs destinati al mercato interno cinese. Il premio “China Award – Top Investor in China” è stato ritirato da Stefano Possati, Presidente del Gruppo Marposs, a Palazzo Mezzanotte di Milano, durante un charity dinner i cui proventi sono stati devoluti a favore del progetto LifeLine Express, un treno-ospedale che viaggia per le regioni più remote della Cina per curare la cataratta, patologia che nel Paese colpisce ogni anno 400.000 persone, anche bambini. MAYA BEAUTY ENGINEERING Anche quest’anno Maya Beauty Engineering ha preso parte al Cosmoprof dal 18 al 21 Marzo, con un ruolo da protagonista. Presente sul mercato internazionale di macchinari per il settore estetico dal 1988, la grande “sfida” di Maya Beauty, confermata da studi scientifici e test di laboratorio, è stata la metodica Propulsione di Ossigeno® : un trattamento per viso e corpo in grado di veicolare tramite l'ossigeno puro, pressurizzato i principi attivi fino al derma. Un trattamento, eseguito con macchinar i esclusivi, in grado di rigenerare i tessuti, rivitalizzare l'epidermide, curare numerosi inestetismi in modo piacevole e indolore. Oggi le imitazioni FARE 35 non si contano, ma la propulsione di Ossigeno® è, e rimane, un'esclusiva Maya Beauty Engineering. Non solo, ma recentemente la metodica è stata perfezionata per rivolgersi persino al mondo medico: è nata la Oxy Xtra Med, macchinario con certificazione medicale, incrementata nella potenza, studiata appositamente per dermatologi e medici estetici. Erogando ossigeno puro fino a 2 bar, il macchinario è indicato per problematiche più serie come acne di media gravità, atonia dei tessuti, segni di bruciature, pelle senescente, adiposità localizzate. Anche nel campo della medicina riabilitativa la Propulsione di Ossigeno si è dimostrata efficace: molti medici dello sport utilizzano infatti questi macchinari per curare contratture, ematomi, stiramenti muscolari. MICRO-VETT Si chiama “e-vai” il nuovo servizio che consente ai viaggiatori in arrivo alla stazione di Milano Cadorna di 36 FARE noleggiare un'auto elettrica e circolare liberamente per il centro di Milano. L’obiettivo è ambizioso: offrire entro tre anni un'organizzazione di 40 elettro-parcheggi in punti strategici di tutte le province lombarde. Tra le auto elettriche che compongono la flotta di Cadorna e che sono gestite da SeMS, una società con sede a Saronno (dove aprirà un altro dei prossimi punti “e-vai”), c’è anche l’eccezionale Cinquecento elettrica Micro-Vett, l’azienda imolese leader per la progettazione e la costruzione di veicoli a trazione elettrica. “Il car sharing integralmente elettrico - ha detto Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia - è il servizio più importante in Europa di questo tipo. Non è uno sfizio chic che ci togliamo, ma l'idea di costruire un servizio per tutta la Lombardia. Questo significa perseguire insieme una politica che vuole aumentare la mobilità, la libertà di movimento dei cittadini e aumentare la qualità dell'ambiente, aiutando il cittadino a scegliere sempre il mezzo di trasporto, possibilmente pubblico, meno inquinante”. Grande visibilità anche per il nuovo Doblò elettrico e il Qubo elettrico, esposti nell’area Test drive dall’importatore AUTO AG al 2° Forum della mobilità elettrica che si è svolto nel Museo dei trasporti di Lucerna. La manifestazione, patrocinata dall'Accademia della mobilità e sostenuta dall'Ufficio federale delle strade (USTRA) e dal Touring Club Svizzero (TCS), è la vetrina per eccellenza della mobilità elettrica in Svizzera. L’importanza di questo appuntamento è stata sottolineata quest'anno con la firma del Challenge di Lucerna. L’evento è di fatto il centro di competenza nazionale per la mobilità elettrica, ed offre uno spaccato delle tendenze globali della mobilità elettrica presentando le prospettive svizzere in questo settore. Successo internazionale infine anche per il Fiorino elettrico Micro-Vett: il Gruppo TNT, uno dei leader mondiali del trasporto espresso, dopo numerosi test ha infatti acquistato per la filiale di Parigi anche due di questi esemplari Made in Italy. MWM Non siamo soli al mondo, e guardare con solidarietà a chi è meno fortu- Foto di gruppo alla serata organizzata dalla MWM per la Fondazione Dopo di Noi. Raffaele Mongiorgi, presidente di MWM, è il terzo da sinistra nato è un dovere per tutti: questa consapevolezza, Raffaele Mongiorgi e la sua MWM l’hanno fatta propria da tempo. Sono oltre cinque anni, oramai, che l’azienda di Zola Predo- IL MACBETH DI MOLPASS E AV1 PREMIATO ALL’AUSTRALIAN EVENT AWARDS C’è anche lo “zampino” della Molpass nel grande successo di “Hightlights of Macbeth”, a cura di AV1 Audiovisual Production di Waterloo - Australia, premiata come Miglior Performance nella Produzione Tecnica all’interno dell’Australian Event Awards. Un evento che ha trasformato la corte quadrangolare interna dell’ Università di Sidney in un pal- “Hightlights of Macbeth”, per la regia di Paolo Miccicoscenico architetturale, in occa- chè, è stato realizzato dalla Molpass proiettando un set sione del 90° anniversario della fon- virtuale sulla facciata della Torre dell’Orologio di Sidney dazione dell’ENIT Ufficio Turistico Nazionale Italiano a Sidney. “Highlights of Macbeth”, con la regia del famoso Visual Director italiano Paolo Miccichè, è un adattamento di una delle più avvincenti tragedie di Shakespeare della durata di 20 minuti, che coniuga la musica di Giuseppe Verdi ed i versi di Shakespeare, rivisti in dialetto parmense e utilizzando le più sofisticate tecnologie digitali. L’evento consisteva in 3 proiezioni live nell’arco della stessa serata, di fronte ad un pubblico costituito da personalità, professionisti di viaggi e turismo, studenti, insegnanti e semplici passanti. Proiettando un set virtuale sulla facciata della Torre dell’Orologio, questa produzione ha rappresentato uno strabiliante ed innovativo approccio alle performing arts in un’ambientazione notturna unica e coinvolgente. AV1 si è affidata alle più sofisticate e moderne apparecchiature presenti sul mercato per esaltare la dinamicità delle varie tecnologie, quali video, luci, audio ed effetti speciali. Fulcro di tutto ciò è stato appunto il sistema “Pandoras Box” di Coolux, dispositivo tecnologicamente innovativo che permette la gestione di molteplici immagini e suoni su grandi superfici. Occorre ricordare che questo risultato è la conseguenza di una sperimentazione, tutta italiana, di un “Macbeth al Castello” che fu presentato per la prima volta nel 2008 tramite le proiezioni sulla facciata di Villa dei Ronchi a Crevalcore (ne abbiamo parlato su Fare n. 5 – novembre 2008). Da questa esperienza di successo – voluta da Giorgio Molinari e Paolo Miccichè - è nata una nuova società “Visualclassics s.r.l.”, con sede a Bologna che ha come core business quello di associare le nuove tecnologie alla cultura musicale e visiva italiana. Il fine è la creazione di un nuovo genere di Visual Show Architetturale rivolto ad un vasto pubblico, che si ritrova per emozionarsi fisicamente ed intellettualmente nelle piazze e in altri luoghi emblematici della nostra architettura civile e religiosa. Questi “nostri” luoghi possono così rivivere, tramite grandi immagini proiettate unite ad un suono avvolgente, in un nuovo rito di memoria collettiva. Allo stesso modo Visualclassics ha intenzione di farsi ambasciatrice della cultura italiana nel mondo “pitturando di Italia” le piazze e le architetture delle capitali estere. www.molpass.it www.visualclassics.info. Per il Macbeth di Sydney http://www.youtube.com/watch?v=dMk_nYcHsfE http://www.youtube.com/watch?v=dMk_nYcHsfE. Per il Macbeth dei Ronchi http://www.youtube.com/watch?v=EWyDxhJzpEg http://www.youtube.com/watch?v=bF4rvnud01M © RIPRODUZIONE RISERVATA sa, leader in un settore complesso come l’automotive, dedica impegno e risorse alla promozione di associazioni ed iniziative di carattere socia- le. E’ stato così anche quest’anno, attraverso il sostegno al progetto “Casa Fuoricasa: un futuro sereno per gli adulti con disabilità” della Fondazio- ne Dopo di Noi onlus: progetto che prevede un nuovo appartamento dove persone con disabilità sperimenteranno occasioni di vita autonoma. FARE 37 PAIOLI COMPONENTS FESTEGGIA I 100 ANNI E ALLA GUIDA C’È SEMPRE LA FAMIGLIA Paioli Components Srl di Sant’Agata Bolognese compie i suoi primi cento anni di ininterrotta attività, sotto la gestione dello stesso gruppo familiare. Un’attività che l’ha portata, anche attraverso modifiche negli assetti societari e nelle specializzazioni produttive, all’affermazione nella componentistica di qualità per il settore motociclistico e perfino nelle competizioni sportive. Era il 31 gennaio 1911 quando Ricciotti Paioli registrò alla Camera di Commercio di Bologna l’atto di costituzione del suo negozio di parafanghi, molle per selle ed altri accessori velocipedistici. Lavorò nell’officina di Via de’ Castagnoli, dando lavoro a venti operai e apportando numerose innovazioni tecniche che produsse e vendette, fino al 25 settembre 1943 quando un bombardamento distrusse l’officina e l’attigua abitazione. Dopo la guerra (nel corso della quale egli, seguace di Andrea Costa, diede rifugio a persone sfuggite alla strage di Marzabotto ed a transfughi di campi di prigionia, per cui fu pubblicamente ringraziato dal generale Alexander, comandante degli alleati nel Mediterraneo) Ricciotti Paioli cedette la direzione e la gestione dell’azienda alle figlie Laura e Loredana. La società “Sorelle Paioli”, costituita il 6 Attraverso denominazioni successive (Paioli agosto 1945, aggiunse ben presto alla clienMeccanica nel 1962, poi Paioli SpA nel 1963, tela di ciclisti quella dei ciclomotoristi, dei Paioli Lavorazione Lamiere nel 1969) la nuoguidatori di scooter e delle motociclette. Nel va società fondata da Laura Paioli ed Attilio 1954 la Paioli dispone di tre sedi: in Via de’ Castagnoli 12 si vendono al minuto accessori per ciclomotori; in Via Facchini 5 c’è l’ingrosso di oggettistica varia; in Via Stalingrado 74 si costruiscono molle e parafanghi. Fra i clienti ci sono tutti i grandi nomi del motociclismo L'interno dello stabilimento Paioli Components a Sant'Agata Bolognese di allora: Benelli, Garelli, Guzzi, BM, Gnudi si afferma nello stampaggio di lamieCM, DEMM, Maserati, Testi, Verlicchi, Dure, parafanghi, carter, cavallotti. E nel 1967 cati (che ha un reparto a lei dedicato). inaugura lo stabilimento di Sant’Agata BoloAlla fine del 1961, anche a causa dell’eterognese. geneità dei prodotti, la società delle due soLa storia degli anni Settanta, Ottanta e Norelle si divide. Laura Paioli ed il marito Attilio vanta vede il succedersi di nuove produzioGnudi continuano nella cura del settore dei ni, riorganizzazioni societarie sempre nelcicli e delle moto. Loredana Paioli e il coniul’ambito della famiglia proprietaria, progresge Luciano Pirazzini si dedicheranno agli arsivo assorbimento di ditte fornitrici o conticoli sportivi ed alle resine fenoliche prima correnti. Nel 1972 inizia la produzione di fored alle fibre di carbonio in seguito. In una serata dai numerosi ospiti illustri, tra cui giornalisti e politici locali nonchè lo stesso Sindaco di Zola Predosa Stefano Fiorini, sono state portate testimonianze ed immagini delle attività della Fondazione Dopo di Noi, anche attraverso il colloquio diretto con diverse persone attualmente seguite dalla Fondazione, pre- senti in sala. A fare gli onori di casa naturalmente lo stesso Raffaele Mongiorgi, presidente della MWM, insieme alla presidente della Fondazione Cesira Berardi. Clou della serata, una lotteria a premi a sostegno della realizzazione del progetto Casa Fuoricasa. E, fuori programma, sono stati messi all’asta 38 FARE due trofei d’eccezione: le maglie autografate di due eroi rossoblu, Marco Di Vaio e Gaby Mudingayi. Testimonial applauditissimo della serata un’altra bandiera del Bologna: Franco Colomba, che dei rossoblu è stato allenatore dopo averne vestito la maglia per tanti anni, e che in questa occasione è stato intervistato dal celle teleidrauliche per turismo, velocità, regolarità, cross. Negli anni successivi, il commercio all’ingrosso di articoli sportivi ed accessori soprattutto per il settore motociclistico. Nel tempo, la Paioli si afferma come produttrice di ammortizzatori oleopneumatici e idraulici per cross e velocità, rubinette- Ricciotti Paioli davanti all’officina-negozio di Via Castagnoli a Bologna nei primi anni del Novecento ria per benzina ed olio, parafanghi metallici. I suoi clienti si chiamano di volta in volta Cagiva, Ducati, Hercules, Norton, Peugeot, Triumph, Zundapp e poi, dagli anni Ottanta, le moto del Sol Levante. giornalista e vice direttore del Quotidiano.net Giuseppe Tassi. SIB SIBER A seguito dell’incremento del fatturato dell’ultimo anno, Sib Siber ha effettuato un rilevante aumento di capitale sociale, trasformando la so- Paioli, ed il figlio Riccardo. Giunta alla quarta generazione, l’azienda conta 28 dipendenti. Il suo fatturato 2010 ha raggiunto i 3 milioni di euro (di cui il 46% dal mercato italiano, il 48% dai Paesi Ue ed il 6% Extra Ue). “Questi sono tempi di partnership, da un lato lusingatrici con colossi della meccanica mondiale, soprattutto asiatica, dall’altro insidiosi per le dimensioni e le possibili sinergie assorbitrici di questi colossi” affermano Andrea e Riccardo Gnudi “Cogliere le opportunità che un mercato così ampio e distante offre, in rapporto ad una stagnazione continentale che non accenna a risolversi, richiede lungimiranza, lavoro, dinamismo personale e rigorosa analisi dei costi”. “Le difficoltà cicliche ci sono state anche durante i primi cento anni di vita della Paioli e sono state superate.” aggiungono Andrea e Riccardo Gnudi “In provincia di Bologna siamo rimasti in quattro-cinque a poter orgogliosamente rivendicare una uguale costanza di impegno e di passione imprenditoriale, che, nel settore specifico di Paioli, richiede una costante innovazione tecnologica e sensibilità riguardo al mercato, alle sue variazioni, mode ed esigenze. E’ un buon viatico per proseguire e rilanciare, e per iniziare un nuovo capitolo della saga di famiglia”. Negli anni Novanta si ribadisce la divisione fra i due rami della ditta originaria, secondo la categoria dei prodotti. La Paioli Meccanica, sotto la direzione di Maria Giovanna Gnudi (figlia di Laura Paioli) e del marito Luciano Santovito, si occuperà della fabbricazione delle forcelle anteriori, cavalcherà la rapidissima evoluzione tecnologica di questi anni e, dopo l’accordo di joint-venture con la Yamaha Motor Europe e la Kayaba Industry del 1999, realizzerà un nuovo polo industriale ad Altedo(Bo). La Paioli di Sant’Agata Bolognese, che diventerà Paioli Components nel 2008, è discendente diretta della Paioli Lavorazione Lamiere del 1969. Ne è Presidente Andrea Gnudi, figlio di Laura Paioli. Eccelle nelle pompe a depressione; nei rubinetti elettrici; negli indicatori di livello dell’olio e del carburante; nei rubinetti per gli impianti di condizionamento; negli ammortizzatori posteriori per moto, scooter e mountain bikes. Sono suoi clienti Aprilia, Benelli, BMW, Derbi, Ducati, Fantic Motor, Harley Davidson, KTM, Yamaha, Laverda, MBK-Yamaha, Peugeot, Suzuki. E arrivano anche gli allori agonistici, con la vittoria di Fabrizio Pirovano su Suzuki nel Campionato mondiale Supersport “World Series” e nei titoli mondiale ed italiano del 1989. Oggi alla guida di Paioli Components sono Andrea Gnudi, nipote del fondatore Ricciotti © RIPRODUZIONE RISERVATA cietà da Srl in SpA. E’ già attiva la prima installazione TurboMASS® targata Sib Siber. Dopo le prove di collaudo sull’impianto installato a Covo, in provincia di Bergamo, funzionante a pollina, non rimane che attendere l’allacciamento col GSE per avere la continuità della produzione. Secondo l’azienda, “l’e- sito positivo ci stimola a perseverare ancora più alacremente col nostro progetto. Tra un paio di mesi circa saranno pronte altre due installazioni, la prima nel Parmense che funzionerà a stocco di mais e cippato, la seconda nell’Aretino che funzionerà con potature agroforestali”. Turbomass è un impianto a biomassa FARE 39 vergine di tipo cogenerativo che combina turbina e caldaia, bruciando gli scarti di lavorazione per restituire Il Consiglio d’amministrazione di Sib Siber: Teresa Menarini, Eugenio Menarini, Marco Monari (in alto) e l’impianto Turbomass T80, nella foto in fase di completamento, installato a Covo in provincia di Bergamo, funzionante a pollina (sotto) energia elettrica e termica con rendimento superiore all’80%. Inoltre questo sistema consente il recupero dell’investimento iniziale nell’arco di soli 3-4 anni. Una grande novità e forse una vera rivoluzione, che prospetta all’azienda bolognese un aumento del fatturato del 50% in due anni, e un giro d’affari di 10 milioni di euro nel 2011. SYSDATA ITALIA Il Comune oggi è in diretta su COMUNIcaInTV, il nuovo servizio frutto della partnership tutta bolognese tra ANUSCA (Associazione 40 FARE Nazionale degli Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe) e Sysdata Italia SpA. COMUNIcaInTV (CIT)S è un nuovo strumento telematico a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni locali che vogliono informare in tempo reale i cittadini sulla propria attività e sui servizi a disposizione, garantendo trasparenza e accessibilità. Il progetto consiste nella fornitura di un canale informativo multimediale, visibile dai cittadini attraverso punti video posizionati nelle aree di ricevimento al pubblico in alcuni uffici comunali (anagrafe, URP, etc.). Insieme ai contenuti istituzionali forniti da ANUSCA e alle news di attualità di Roberto Vecchione, presidente di Sysdata Italia ANSA, il Comune potrà organizzare un proprio palinsesto di contenuti, personalizzando così la propria capacità di informare e relazionarsi con la cittadinanza. Per la veicolazione dei contenuti multimediali è sufficiente, per ogni punto di diffusione, un computer dedicato (dotato di connessione ad internet veloce) e uno schermo LCD. Il servizio, costruito e personalizzato secondo le indicazioni del Comune, sia per quanto riguarda i contenuti che per la grafica, viene erogato direttamen- te via internet sui punti video da un server Sysdata. La flessibilità del sistema consente di variare le tipologie di notizie a seconda dei punti video e della loro collocazione. Tra le caratter istiche di COMUNIcaInTV, anche la possibilità di acquisire direttamente le news pubblicate nel Portale del Comune. Inoltre, grazie all’integrazione con un hardware dedicato, è possibile implementare il sistema “Conta Fila”, che permette la visualizzazione del conteggio progressivo di una fila all’interno di un’area specifica dello schermo. CIT offre infine l’opportunità di gestire in autonomia la raccolta pubblicitaria aggiungendo contenuti pubblicitari nelle aree video e banner. “Da trent’anni la mission di ANUSCA è quella di contribuire a snellire il rapporto tra PA e cittadino-utente” ha dichiarato Paride Gullini, presidente dell'associazione. “Il nuovo servizio COMUNIcaInTV, realizzato in collaborazione con Sysdata, si inserisce perfettamente nel quadro di queste attività, poiché risponde alla duplice esigenza del cittadino, da un lato, di essere informato sulle attività della PA e dall’altro, grazie al contafile, di vedere ridotti i tempi di attesa agli sportelli comunali”. Per Roberto Vecchione, presidente di Sysdata Italia, “Il lavoro svolto insieme ad ANUSCA e l’utilizzo innovativo degli strumenti multimediali hanno consentito lo sviluppo di un sistema all’avanguardia per valorizzare la comunicazione istituzionale. Siamo convinti che COMUNIcaInTV sia la risposta migliore al desiderio di trasparenza, diventato ormai un’esigenza prioritaria per molte amministrazioni”. DA TELEIMPIANTI A BUGNION: LA MIGLIORE TECNOLOGIA PER UN EDIFICIO INNOVATIVO Da più di quarant’anni Bugnion è fra i leader italiani ed europei nel settore della consulenza in proprietà industriale e intellettuale. La mission di Bugnion è la tutela dei beni immateriali delle aziende: i risultati della ricerca, dell'innovazione e della creatività (brevetti per invenzione e modelli industriali, disegni, processi produttivi innovativi, know-how, software, diritto d'autore, ecc.) e i segni distintivi (marchio, ditta o denominazione sociale, insegna, nome a dominio, ecc.) ed ottenere dei diritti esclusivi. Offre elevata competenza, esperienza e professionalità, una rete capillare, gli strumenti più evoluti. Fiore all’occhiello del gruppo, che vanta 12 uffici a livello nazionale e 2 all’estero, è la nuova prestigiosa sede in via di Corticella a Bologna, un vero e proprio concentrato di bellezza e tecnologia. Un bellissimo edificio che dispone delle più moderne tecnologie impiantistiche, all'interno del quale trova spazio l'ufficio bolognese della società, l'ufficio amministrazione, annualità e personale della Bugnion intera. Per gli impianti speciali è stata scelta l’azienda leader del settore del nostro territorio, Teleimpianti SpA, system integrator che si occupa di tutta la filiera, dalla progettazione, alla realizzazione e alla successiva assistenza tecnica on site. Teleimpianti ha realizzato per Bugnion: - la piattaforma di comunicazione telefonica digitale; - la rete cabling system con fibra ottica e apparati di networking in gigaethernet; - il sistema senza fili dati Wi-Fi e fonia Dect; - l’impianto di security integrato anti-furto ed anti-intrusione, videosorveglianza a TVcc, controllo degli accessi pedonale e veicolare con tecnologia RFID; - il sistema di rivelazione incendio di tutto l’edificio con spegnimento automatico a La nuovissima sede Bugnion in via di Corticella a Bologna. Teleimpianti ne è stato il partner tecnologico per tutti gli impianti speciali gas per la zona archivi. Stefano Sandri, Responsabile Commerciale di Teleimpianti, spiega: “Con i nuovi sistemi ICT, Information & Communication Technology, Bugnion riesce ad ottenere elevatissime performance per avere quel vantaggio tecnologico indispensabile per le proprie attività. Vista la delicatezza delle informazioni e dei dati trattati, la sicurezza per Bugnion è strategica; è stato necessario proteggere elettronicamente tutti gli accessi e tutte le banche dati, dare le permission di accesso solo alle persone autorizzate, sapere in ogni momento chi c’è e dove, videosorvegliare le aree più sensibili, monitorare 24 ore su 24, 365 giorni all’anno l’intero building. Oggi riusciamo a ‘creare’ impianti importanti con tutte queste caratteristiche che, tramite il web, sono accessibili da qualsiasi luogo in qualsiasi momento. Un plus molto apprezzato. Altro aspetto importante della nostra realizzazione è stata l’estetica dell’edificio: tutti gli impianti s’integrano perfettamente nell’architettura globale della struttura, studiata nei minimi dettagli, aumentando la sensazione di modernità e avanguardia tecnologica che il visitatore percepisce immediatamente. Questo è stato possibile grazie alla preparazione e precisione dei nostri tecnici, della quale siamo particolarmente orgogliosi e motivo di successo di Teleimpianti. Un’azienda che riesce a coniugare tecnologie all’avanguardia e centralità del fattore umano, aspetto sempre più importante”. L’ing. Luciano Lanzoni direttore dell'ufficio bolognese di Bugnion (più di 50 persone tra professionisti e segreteria) ritiene l’intervento di Teleimpianti fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Sottolinea Lanzoni: "nella costruzione del nuovo edificio abbiamo pensato, fin dalla fase progettuale, di interfacciarci con un partner tecnologico che ci permettesse di sviluppare e concretizzare le nostre richieste. Teleimpianti è stata in grado di soddisfare i nostri desideri mediante una serie di iniziative che hanno trovato subito la nostra approvazione. Davvero importante è stato affidare ad un unico interlocutore la progettazione prima, e poi la realizzazione, in loco, degli impianti fra loro strettamente collegati. Non solo, ma con Teleimpianti siamo riusciti ad attivare anche un servizio di assistenza che ci garantisce interventi anche in remoto". © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 41 A.TESTONI Nuova apertura nel cuore del Sudest asiatico per a.testoni: il brand calzaturiero simbolo della raffinatezza italiana ha inaugurato il nuovo store di Singapore, un’esclusiva boutique di 130 metri quadri in una delle tamente Made in Italy. Una scelta in linea con il percorso fino ad ora fatto da a.testoni. “L’Italia e l’Europa, Orientale ed Occidentale, rimangono per noi un nucleo centrale, ma dal punto di vista geografico vogliamo valorizzare la nostra presenza ormai ventennale nell’area Asiatica”, afferma Bruno Fantechi, CEO A.Testoni “Una realtà che sta sempre più diventando un mercato di riferimento e in cui a.testoni è concretamente presente da tempo con tre società in Hong Kong, Shanghai e Tokyo”. VARVEL Il nuovo store Testoni a Singapore, nel cuore di Marina Bay Sands città simbolo dell’Asia in espansione. La location è il cuore stesso dell’area entertainment di Singapore: Marina Bay Sands. Con i suoi hotel, teatri, musei, ristoranti gourmet e shopping mall, Marina Bay Sands è la destinazione ideale per gli amanti dello shopping, che qui trovano 300 negozi che uniscono il top del luxury internazionale e locale. Nel nuovo tempio dello shopping e del glamour di Singapore, a.testoni propone le proprie calzature uomo e donna, ma anche creazioni di pelletteria e accessori portando nel cuore del Sud-est asiatico un gusto squisi- 42 FARE Istruzione e cultura per 100 bambini africani grazie all'impegno di Varvel Un momento della consegna a Varvel del certificato di “Impresa Amica” dell’Unicef. Da sinistra: Lea Boschetti, presidente del comitato Unicef di Bologna; Giacomo Venturi, vice presidente della Provincia; Francesco Berselli e Mauro Cominoli, presidente e direttore generale di Varvel insieme a Unicef Bologna. L'azienda bolognese, attiva dal 1955 nella progettazione e realizzazione di riduttori e variatori per applicazioni fisse di piccola e media potenza, ha anche ricevuto da Unicef il certificato di “Impresa Amica” per l’anno 2010. “Impresa Amica” è il programma rivolto alle piccole e medie imprese e ai professionisti, che vogliono comu- nicare il proprio impegno solidale verso un obiettivo comune: dare la possibilità di andare a scuola a tanti bambini dell’Africa e avere un futuro migliore, sostenenedo la campagna Unicef “Schools for Africa”, che coinvolge 8 milioni di bambini in 11 Paesi del continente africano. Si tratta di un progetto ambizioso nato in collaborazione con 5 Paesi africani, promosso da Nelson Mandela, e successivamente sottoscritto da altre Nazioni e sviluppatosi grazie alla collaborazione attiva di tutti. Per diventare Impresa Amica Unicef occorre essere un’azienda che opera secondo criteri compatibili con la missione e con le finalità Unicef, ed effettuare una donazione compresa tra i 5.000 e i 15.000 euro.Varvel, grazie alla donazione di 2 centesimi di euro per ogni prodotto venduto, ha elargito complessivamente a Unicef oltre 30.000 euro. L’azienda di Crespellano ha così contr ibuito alla realizzazione di un’aula che consente a 100 bambini di andare a scuola. “Essere una media impresa – spiega il Direttore Generale Varvel, Mauro Cominoli - addirittura piccola se confrontata con alcuni dei nostri competitor, non significa non poter essere protagonisti facendo qualcosa di grande per la collettività. Cerchiamo di essere d’esempio come azienda socialmente BOLOGNA DELLE ACQUE, DALLA SETA ALLE TERME È stata inaugurata il 22 febbraio dal Commissario Anna Maria Cancellieri e da Mons. Ernesto Vecchi la condotta termale della Fonte San Petronio: l’opera è una condotta sotterranea lunga 5 Km, che porta l’acqua termale della sorgente Alexander (la stessa che dal 1995 serve le Terme Felsinee) fino alle Terme San Petronio in Via Irnerio. Si tratta di un’ingente opera idraulica sotterranea realizzata nel 2010: collegando la sorgente direttamente allo stabilimento delle Terme San Petronio, queste ultime prelevano la stessa acqua termale bicarbonato-solfato-calcica e sono quindi terme a tutti gli effetti. L’opera fa riscoprire due volte In alto: il taglio del nastro alle Terme San Petronio in Bologna come città delle acque. Via Irnerio. In primo piano il Commissario Anna Ci sono le acque dei canali della seta, che nel Rina- Maria Cancellieri e Mons. Ernesto Vecchi. A sinistra: scimento (fino al XVII secolo) resero grande Bolo- immagini della condotta che porta l’acqua termale dalla sorgente gna, navigabile anche nel sottosuolo; e ci sono le acque termali, impiegate fin dai tempi dell’Imperatore Augusto per le terme storiche di Bononia. La condotta passa lungo il tracciato dei canali della seta e sancisce una volta di più il legame storico di Bologna con le acque (termali e non solo). La toponomastica stessa delle vie in cui scorre la condotta ricorda questa storia: Via della Grada (dalla grata che chiudeva il canale), Via Riva Reno (sulle sponde appunto del Canale Reno), Via delle Moline (il salto del Canale delle Moline veniva appunto impiegato per muovere le ruote dei mulini). Con le Terme San Petronio, Bologna diventa l’unica città italiana ad avere le terme in pieno centro storico: un risultato importante in vista di un arricchimento dell’offerta turistica e di interesse per l’intera città, anche perché lo stabilimento è a due passi dalla stazione e dall’autostazione. Le Terme San Petronio sono a Bologna in Via Irnerio, 12/A. www.maretermalebolognese.it © RIPRODUZIONE RISERVATA responsabile, mettendo al centro il valore degli esseri umani, delle persone. Per noi l’attività non è fatta di solo capitale”. “Siamo lieti di avere tra i nostri partner in questa importante sfida una realtà come Varvel SpA, da sempre impegnata socialmente sul territorio” commenta Lea Boschetti, Presidente del Comitato Unicef di Bologna. “Ci auguriamo che questa collaborazione possa proseguire an- cora a lungo nel tempo. Noi come Unicef ci impegniamo affinché questo avvenga, offrendo delle garanzie nel nostro operato, in quanto la maggior parte dei nostri progetti sono monitorabili e la nostra struttura è impegnata in report quotidiani per consentire a tutti di verificare in ogni momento cosa fa Unicef con le risorse che riceve dalle aziende. Ci piacerebbe riuscire a coinvolgere sempre più realtà del bolognese ed è per questo che ci stiamo sforzando di diversificare le nostre proposte per aprirci sempre più al mondo imprenditoriale bolognese”. Oltre alle importanti donazioni a Unicef, Varvel è impegnata con altre Onlus come Medici senza frontiere e ANT Italia Onlus, aderisce a progetti comunali per garantire il trasporto di persone con problemi di mobilità, ed è puntualmente attenta all’impatto sociale del suo operato. FARE 43 Durante la premiazione come “Impresa Amica”, il Vice Presidente della Provincia di Bologna, Giacomo Venturi ha definito l'azienda come “un esempio che le istituzioni dovrebbero valorizzare. Ritengo che la responsabilità sociale, espressa attraverso queste iniziative, sia la giusta maniera di manifestare l’integrazione fra impresa e territorio.” “Questa connessione fra azienda e territorio per noi è già una verità” – racconta Francesco Berselli, Presidente di Varvel. “Ci siamo ingranditi fino ad esportare il 60% della nostra produzione in una sessantina di Paesi, e abbiamo spostato la sede a Crespellano, ma questa crescita non ha tradito mai i valori che da sempre accompagnano Varvel: sobrietà, correttezza, umanità, responsabilità sociale, connessione col territorio, fiducia e… “porte aperte”. Ci piace raccontare che, nella nostra sede, nessun ufficio ha le porte chiuse: si bussa sullo stipite per entrare. Può apparire un dettaglio, ma per noi è un segnale di apertura e dialogo. In questo senso ci troviamo a nostro agio con Unicef, perché anche loro hanno gli stessi valori a fondamento della propria attività”. “VINO E TURISMO” E’ alla sua seconda edizione “Vino e Turismo”, l’evento patrocinato dal Comune di Monte San Pietro e dall'assessorato Regionale all'Agricoltura, e organizzato da Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna e A.I.E.S. (Accademia internazionale enogastronomi sommeliers), che si terrà nella splendida cornice di Villa San Martino, a San Martino in Casola sulle colline bolognesi, nelle giornate 44 FARE di sabato 7 maggio (orario 15-22) e domenica 8 maggio (orario 15-22). In entrambe le giornate si potranno degustare i vini delle cantine associate al Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna, i prodotti tipici e le eccellenze della gastronomia regionale. Saranno presenti una ventina di aziende vitivinicole con i produttori, e si potranno assaggiare più di 100 etichette di vini regionali con servizio di mescita svolto dai Bologna settore Turismo, con la presenza di strutture ricettive del territorio), “Vino è letteratura” (spazio in cui interverranno diversi autori con interventi programmati aventi ad oggetto libri con tema cibo o vino). Da non perdere il Raduno del Club della Lambretta Emilia Romagna nel pomeriggio di domenica 8 maggio 2011. Per informazioni: www.mtvemiliaromagna.it www.accademiasommeliers.it / [email protected] [email protected] ING. F. BORIANI ASSICURAZIONI Maestri Sommeliers dell’Accademia. A testimoniare poi che le giornate sono “Non solo vino” vi sarà la presenza di una decina di artigiani di prodotti della gastronomia regionale, dal Caffè Terzi al Presidio Slow Food del Salmerino e molti altri ancora. Per chi non voglia stare con le “mani in mano” ci saranno anche quattro laboratori del gusto: “Vino è vino” (in cui si svolgeranno, su prenotazione, degustazioni di vino guidate dai produttori), “Vino è cibo” (in cui si svolgeranno sperimentazioni e dimostrazioni aperte al pubblico legate alla pasta sfoglia, alla degustazione di caffè e the pregiati, al cioccolato, al miele), “Vino è territorio” (spazio con desk informativi di associazioni patrocinanti l’evento: Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, Strada Città Castelli Ciliegi, Unindustria Un ufficio di brokeraggio assicurativo gestito da un ingegnere ed un avvocato, la Ing. Boriani Assicurazioni srl, permette di affrontare i rischi da più punti di vista; ed analogamente per i sinistri, nei quali spesso la differenza tra risarcibilità e non risarcibilità è molto sottile e quindi la sinergia tra le due competenze permette di combattere la sempre frequente opposizione di “non risarcibilità” avanzata dalle compagnie. Per fare un esempio già capitato, le compagnie tendono a rilevare nei macchinari carenze di manutenzione, e quindi non risarcibilità del danno, dove invece sussistono difetti di progettazione e quindi danno risarcibile. E' importante anche rilevare che nelle polizze incendio sono difficilmente coperti i danni da “lucro cessante”, cioè i danni derivati dalla mancata produzione a seguito di sinistro; e questi danni spesso sono dello stesso ordine di grandezza ed anche maggiori del danno cosiddetto “diretto” che in genere è un incendio. Naturalmente riveste molta importanza anche l'aggior- NOTTE BLU: UNA FESTA DELL’ACQUA PER SCOPRIRE LE BELLEZZE NASCOSTE DI BOLOGNA Quando si parla di Bologna si usano parole come la Capitale della Cultura, la Ghiotta e la Rossa. Raramente si descrive Bologna come Città dell’acqua e dei suoi canali. Da alcuni anni però si respira nell’aria un certo interesse nei bolognesi per la storia idraulica e per il reticolo sotterraneo della loro città e dei suoi dintorni. Si percepisce una forte curiosità e volontà di riscoprire questa parte della città conosciuta ai pochi, nascosta e inesplorata ma di grande fascino. Per questo motivo i Consorzi dei Canali di Reno e Savena in Bologna, che da più di 800 anni sono determinati a continuare la loro opera di difesa, conservazione e sviluppo del sistema idraulico artificiale di Bologna, si sono proposti come promotori e coordinatori di una nuova iniziativa, denominata “Notte blu”, dedicata proprio alla valorizzazione della storia idraulica, dei sotterranei e delle bellezze nascoste della città. La notte del 30 aprile si tingerà di blu nelle vie, nei sotterranei, nei palazzi, nei musei e negli angoli di una Bologna mai vista. La notte sarà un'esplosione di luci, suoni, visite insolite, mostre, spettacoli, magiche scenografie, tutti volti a sottolineare ai cittadini e al turismo l’importanza dell’acqua, con lo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio idraulico e sotterraneo della città. Notte blu è la festa dell’acqua. Una notte per tutti. Un evento monotematico di spettacoli in luoghi di particolare interesse culturale (Opificio della Grada, Bagni di Mario, Museo del Patrimonio Industriale, Capo di Lucca ….) con risultati ad alto impatto emotivo. Un insieme di iniziative collegate tra loro da un comune denominatore: l’acqua. La Notte Blu è quindi un'occasione di confronto e di riflessione all’insegna della cultura, ma anche un momento di festa, di scoperta e di incontro. Il momento più emozionate dell’evento sarà in fin di serata, quando il canale delle Moline, che attraversa il centro, sarà trasformato in una cascata di ninfee luminose che con il loro movimento lento sembreranno uscite da una fiaba, irradiando pura magia per tutta la città. Per informazioni: Consorzi dei Canali di Reno e Savena in Bologna, Referente Silvia Gianni [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA namento dei capitali con riferimento alla svalutazione monetaria, in quanto è difficile trovare aziende con i capitali aggiornati, con il rischio quindi di non disporre, in caso di sinistro, del risarcimento integrale. Comunque, la Ing. Boriani Assicurazioni si adopera affinchè la “regola proporzionale”, che comporta il non integrale risarcimento del sinistro in caso di capitali assicurati insufficienti, non sia dalle compagnie applicata in maniera matematica, ed esistono clausole spesso trascurate per poter disporre del beneficio della non integrale applicazione di questa regola, che va in genere a svantaggio dell'assicurato. Inoltre, qui come non mai gioca il rapporto di cordialità con le compagnie stesse, che il broker mantiene da lungo tempo, cioè da quasi un trentennio. Da ultimo, va ricordato che la Ing. Boriani Assicurazioni è stata incaricata da un “Member Agent” di reperire possibile investitori italiani desiderosi di partecipare al “business” dei Lloyd’s di Londra, ente che è in grande sviluppo, avendo un nome di eccezionale soli- dità e correttezza: in pratica ogni anno si fa la differenza fra premi incassati e sinistri pagati ed il risultato è il profitto dell'investitore; naturalmente l'investimento prevede un certo rischio, il profitto può essere anche perdita, ma dopo l’anno delle torri gemelle (2001) i Lloyd’s hanno sempre guadagnato, incluso l’anno dell'uragano di New Orleans (2005), il più grave disastro assicurativo mai avvenuto e … pagato. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 45 CI SONO ANCHE LE SCELTE ETICHE A GUIDARE LO SVILUPPO DELLE IMPRESE “Nello sviluppo delle imprese di questo territorio, l’etica ha giocato un ruolo importante. Se sono cresciute, se sono riuscite a prosperare prima e a resistere alla crisi dopo, ad affermarsi su mercati difficili, con ricadute importanti anche per i lavoratori, è proprio perchè sono riuscite a fare dell’etica il loro motore”. L’affermazione è di Daniele Salati Chiodini, titolare de La Minerva e consigliere di Unindustria Bologna, nonchè responsabile del settore impresa del Circolo culturale Marco Biagi che, nella ricorrenza della drammatica scomparsa del giuslavorista, ha organizzato un convegno dedicato appunto ad “Etica e Impresa oggi”. Su questo tema, di fronte ad una platea di quasi duecento imprenditori, si sono confrontati autorevoli esponenti di aziende anche molto diverse tra loro, ma tutte accomunate da un forte radicamento ed uno stretto legame con il territorio: Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato di Ima; Gianluigi Baccolini, amministratore delegato di Renografica; Domenico Olivieri, presidente di Sacmi. Coordinati dal vice direttore del Resto del Carlino, Massimo Gagliardi, gli intervenuti hanno portato la loro esperienza di uomini d’azienda ed hanno ripercorso le loro diverse storie imprenditoriali, affrontando un’ampia serie di argomenti che implicano, ciascuno, scelte etiche ben precise: occupazione giovanile, precarietà del lavoro e mancanza di manodopera specializzata, delocalizzazione, scelta e rapporti con i nuovi mercati emergenti, in particolare la Cina. Tutti si sono sofDaniele Salati Chiodini, titolare de La Minerva e consigliere di fermati su un concetto: valore etico in azienda significa scegliere di Unindustria Bologna, responsabile del settore impresa del Circolo agire secondo le necessità dell’impresa ma nel rispetto della persoculturale Marco Biagi na; e quindi accrescere il valore aziendale per la crescita e lo sviluppo del territorio stesso. Così Alberto Vacchi ha sottolineato appunto il forte legame col territorio, affermando che “abbiamo stabilimenti in Europa, Usa, India, Cina, ma per noi delocalizzare vuol dire comunque mantenere qui il cuore dell’azienda, senza mai calare i livelli occupazionali”. Perchè, ha ribadito “quello che ci rende ancora fortissimi è la capacità di fare sistema tra aziende capofila e indotto”. Mentre Gianluigi Baccolini si è soffermato sulle attenzioni che la sua azienda dedica ai propri collaboratori in materia di durata della maternità, libri scolastici per i figli di tutti i dipendenti, borse di studio per quelli più meritevoli. E Domenico Olivieri ha puntualizzato l’impegno di Sacmi per un coinvolgimento reale delle persone sui bilanci (dieci assemblee all’anno su budget e investimenti) e sulle pensioni (un Fondo pensione Sacmi esiste e funziona fin dal 1992). Ma in questo rapporto con il territorio e la collettività, tutti hanno altrettanto indicato il vero punto dolente: la progressiva mancanza di quei tecnici, soprattutto periti, di cui le imprese hanno bisogno. “La nostra forza è che qui abbiamo sempre avuto una manodopera specializzata, ma il ricambio è ormai sempre più scarso" è stato detto nel corso del dibattito del Circolo Marco Biagi, sottolineando che "bisogna che in una regione come la nostra avviciniamo i ragazzi alle scuole tecniche, o saremo perdenti”. In altre parole, è il momento di fare ciò che Alberto Vacchi ha definito “un'opera di propaganda positiva del nostro modo di fare impresa, che non è lo stesso di altre aree italiane”. Perchè “abbiamo scuole tecniche di livello, purtroppo mancano i ragazzi", ai quali è necessario far capire che fabbrica non significa per forza "catena di montaggio". Tra tanti uomini d’impresa, le conclusioni dell’incontro sono state affidate ad un uomo di fede: Mons. Ernesto Vecchi. Questi ha sottolineato soprattutto un aspetto: dietro alla motivazione di chi opera in azienda non si deve intravedere solo un'azione di profitto, ma di rispetto e di crescita dell'Uomo. (c.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 FARE FARE 47 ARTICOLO DI copertina FOR ZIO 48 FARE FARE 49 ARTICOLO DI 1 formazione copertina LO STRUMENTO PER GOVERNARE IL CAMBIAMENTO di Maurizio Marchesini Presidente di Unindustria Bologna Le aziende che investono nella formazione dei collaboratori saranno le più competitive quando partirà la ripresa 50 FARE a tempo ne siamo tutti consapevoli. La crisi economica che stiamo vivendo ci chiede insistentemente, o meglio ci impone, di modificare concezioni di fondo e comportamenti che sono alla base delle nostre scelte e delle nostre strategie. Ci sollecita a sostenere forti cambiamenti nei sistemi gestionali ed organizzativi, nell’assetto produttivo, nel modo di affrontare le insidie del mercato, nell’affrontare i bisogni di ricerca ed innovazione. Lo strumento in grado di governare questo rinnovamento così necessario e di essere un fattore essenziale per lo sviluppo è soprattutto uno: la formazione, estesa dal management aziendale a tutti i lavoratori. Tanto più che la necessità di introdurre forti inno- D vazioni nelle aziende comporta un adeguamento continuo delle professionalità, per non ritrovarsi superati dall’evoluzione ultrarapida che caratterizza i nostri tempi e un mercato sempre più globale. Questo, le aziende che investono nella formazione dei propri collaboratori, ad ogni livello, lo hanno già capito. E soprattutto hanno compreso prima di altri che, quando partirà la ripresa, avranno a disposizione più strumenti, e più efficaci, per essere competitive. Per la verità, l’industria bolognese era già cresciuta con queste consapevolezze fin dai suoi anni più epici. Gran parte delle aziende grandi, medie e piccole su cui si fonda lo sviluppo, l’occupazione, il benessere del nostro territorio sono state create da tecnici usciti da quella grande fucina di professionalità e di know how che è stato l’Aldini Valeriani. E gran parte dei loro collaboratori hanno seguito il medesimo cursus professionale. In altre parole, la grande specializzazione dell’industria bolognese, e le mol- te leadership che imprese del nostro territorio hanno conquistato in produzioni sofisticate, di nicchia e ad alta specializzazione, trovano il loro fondamento nella grande tradizione di formazione, soprattutto tecnica, che ha caratterizzato la nostra comunità da oramai più di un secolo. Se oggi dunque tante imprese hanno continuato su questa strada, ed investono sul capitale umano per non restare indietro sulla via del superamento della crisi, è perchè sono consapevoli che fare formazione è condizione necessaria per garantire sviluppo e crescita economica. Naturalmente, in una società e in un’economia complesse come quelle attuali, le aziende non devono essere lasciate sole. Devono essere supportate con un sistema formativo adeguato alle necessità. Sotto questo profilo, nonostante tutto, negli ultimi tempi si è fatto molto. Ad esempio con l’attivazione dei fondi interprofessionali governati dalle parti sociali, che in questi anni hanno messo a disposizione delle aziende e dei lavoratori importanti risorse. Ma in un campo così strategico, lo sappiamo bene, non è mai abbastanza; ed occorre fare ancora, e sempre, di più. Ciò che serve è, in definitiva, un impegno costante lungo quattro direttrici prioritarie: 1. L’orientamento scolastico e professionale rivolto ai giovani e alle loro famiglie. Una tematica, questa, che le imprese “sentono” come particolarmente nevralgica e sulla quale hanno sempre speso impegno ed energie. Penso ad esempio alle Giornate dell’Orientamento che Unindustria Bologna organizza già da anni, e che ogni volta coinvolgono migliaia di FARE 51 2 studenti e decine di scuole del territorio: occasioni privilegiate e concrete per conoscere dal di dentro la realtà aziendale e l’applicazione pratica e quotidiana della cultura d’impresa. 2. La valorizzazione della cultura tecnica, che non solo merita apprezzamento e stima per la sua importanza intrinseca, ma soprattutto è essenziale per dare continuamente nuova vitalità alle imprese. Non dobbiamo mai dimenticare che è la cultura tecnica, nelle nostre aziende, quella che si traduce concretamente in innovazione. 3. Un raccordo costante tra scuola ed impresa. Questo comporta anche l’opportunità che le imprese partecipino alle scelte delle scuole per portare le loro esigenze, per definire i profili professionali richiesti, ma soprattutto le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro in modo adeguato. 52 FARE Oggi le aziende infatti richiedono alla scuola di fornire ai giovani, oltre che una preparazione di base , una formazione adeguata in grado soprattutto di far acquisire alcune essenziali competenze le cosiddette “meta competenze” quali ad esempio il saper essere, il saper stare, la capacità di rapportarsi e di lavorare con gli altri in un sistema complesso come è l’azienda. Tutte capacità fondamentali per potersi inserire nel mondo del lavoro in modo adeguato e positivo 4. Formazione continua nei luoghi di lavoro: tempestiva, efficace, legata alle esigenze, flessibile. Supportando, naturalmente, le aziende con professionalità adeguate nell’individuazione delle loro criticità e dei fabbisogni formativi dei loro dipendenti. Di queste priorità, le imprese sono molto convinte. E sanno che formazione significa investimento; dunque va affrontato come tale, al pari di altri: in termini complessivi, definendo piani complessi che coinvolgano i diversi ambiti aziendali, programmati nel tempo e non come interventi spot legati alla quotidianità. D’altra parte, il nostro Paese accusa una insufficienza di tecnici ormai cronica. Le stime parlano chiaro: sono 110 mila i tecnologi di cui le imprese italiane hanno bisogno. E nel nostro territorio, in particolare, ci sono aziende fortemente specializzate che richiedono collaboratori preparati. E’ ora di affrontare il toro per le corna; con la concretezza che ci caratterizza come imprenditori. © RIPRODUZIONE RISERVATA ACQUISIRE LA CULTURA PER IL MERCATO GLOBALE formazione Roberto Gamberini, consigliere delegato di Unindustria Bologna per l'Education e la Formazione Affiancare le imprese nei loro processi di crescita e valorizzare la cultura tecnica: le priorità di Unindustria Bologna viste da Roberto Gamberini, consigliere delegato per l'Education di Giacomo Ruggero Il sapere declinato nelle sue varie forme: fare, innovare, progettare. Avendo ben chiaro che investire sul capitale umano ha come inevitabile ricaduta lo sviluppo economico. Parole riassumibili in una: formazione. Uno ‘strumento’ che, dalle imprese, osserva Roberto Gamberini, consigliere delegato di Unindustria FARE 53 Bologna per l’Education e la Formazione, è «ormai universalmente percepito come una risorsa strategica». Al punto da divenire una voce importante nei bilanci. Programmi, corsi e interventi che vedono Unindustria in prima fila. Poiché, in via Serlio, si ha ben chiaro come «occorra preparare le persone in modo adeguato per evitare che il nostro tessuto industr iale muoia per asfissia a causa dell’insufficiente disponibilità di una forza lavoro, soprattutto di tipo tecnico». Tre, in sintesi, le strade da percorrere: «attività di orientamento alle famiglie, quelle di coordinamento con le scuole e quelle di formazio- ne al lavoro». Ma non è tutto, incalza Gamberini. «Bisogna affiancare le aziende nel loro impegno volto a far crescere la qualità del loro lavoro ad un livello che le metta il più possibile al riparo dalla concorrenza delle produzioni a basso costo, provenienti dai paesi emergenti». E’ evidente che la chiave di volta di questo processo è la «formazione sul lavoro che include la ‘formazione continua’, le attività di riconversione professionale di lavoratori momentaneamente disoccupati e, non ultimo, la formazione agli stessi imprenditori. Questo anche in forme che assumono l’aspetto di fornitura di servizi per la for- mazione e quindi di consulenza». - Una molteplicità di ambiti. «L’impegno di Unindustria si concreta in attività in gran parte svolte da organizzazioni collegate, ma operativamente autonome; il cui scopo, in definitiva, è quello di creare sapere. Sono la Fondazione Aldini Valeriani, concentrata sul saper fare, Cofimp (saper gestire) e Alma Graduate (saper dirigere). In particolare, è la formazione-istruzione di chi è ancora sui banchi quella che richiederà un magg ior impegno r ispetto a quanto fatto fin’ora». - Sotto l’etichetta ‘Formazione’, oltre alla scuola, vengono rubricati anche i per- corsi a sostegno dei lavoratori che devono ‘riconvertirsi’ e quelli legati alla formazione permanente. Quale ambito necessita di maggiori innesti? «Le tre tipologie d’intervento sono interconnesse perché finalizzate ad un unico scopo: la sopravvivenza del nostro tessuto industriale. Ovviamente sono attività con ricadute forti e significative sul sociale in termini, per esempio, di occupabilità. Questo giustifica la necessaria collaborazione con le altre forze sociali, in primo luogo il sindacato e con le istituzioni locali, nazionali e anche europee». non diverse dalle grandi, che poi, con poche eccezioni, in Italia grandi non sono». - Quanto ‘pesa’ la formazione sulla singola industria? «Il fatto che molte attività di formazione fruiscano di contributi derivanti sia dalla fiscalità generale che dall’accantonamento di contributi versati da aziende e lavoratori, le aveva connotate come attività marginali perché, in genere, si tende a non attribuire valore a ciò che viene fornito gratuitamente. Oggi tutto è cambiato, la formazione è ormai percepita come una risorsa strategica su cui le aziende investiranno sempre di più e in misura molto superiore a quanto reso possibile dai finanziamenti “pubblici”». - In tempo di crisi, la formazione è anche un ammortizzatore sociale? «Di fatto, sì. Tuttavia, fermo restando la necessità di rinforzare il sostegno a chi, perso il lavoro, si trova in situazioni di disagio, preferirei che ad ogni cosa venisse dato il suo nome. Si avrebbe maggiore chiarezza e si faciliterebbe quel controllo sull’efficacia degli interventi, che, in questo Paese, è del tutto inadeguato». - L’economia marcia anche grazie al capitale umano. Ma, mentre per i grandi e i medi far passare la logica di questo genere di investimenti forse è più semplice, per i piccoli vale altrettanto? «Mio padre mi diceva che chi lavora in cantina non può vedere lontano. Me lo diceva, però, sessant’anni fa. Oggi il “cantinaro” è diventata una figura marginale e le cosiddette piccole imprese operano con logiche 54 FARE - Formazione permanente: secondo l’Agenda di Lisbona, l’obiettivo era del 12,5%. L’Italia è ferma a circa il 6%. Perchè? Come si inverte la rotta? «Sul perché mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Sul come: si sta cercando di avviare un processo di trasformazione culturale e ‘antropologica’ che inverta una più che decennale tendenza alla normalizzazione della cultura del Paese ai livelli più bassi». ogni genere. Come si valuta la qualità? «Va controllata l’efficacia degli interventi. Non ci può essere un solo metodo di valutazione, ma sarebbe necessario che qualsiasi progetto includesse esplicitamente anche le modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti e, aggiungo, su questa base fosse finanziato». - La formazione di domani sarà ... «Il compito che ci attende sarà quello di aiutare le aziende del territorio - le cui competenze erano adeguate per un mercato che non c’è più - ad acquisire la cultura e le competenze richieste dai mercati globali. Sarà una sfida difficile da vincere, ma determinante per il futuro non solo del nostro tessuto industriale, ma anche per la sopravvivenza del nostro livello di civiltà e di benessere». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Finanziamenti: pubblici e privati, ma anche fondi interprofessionali. Sufficienti o da implementare? «Uno degli impegni operativi di Unindustria è di fare in modo che vengano utilizzate, senza sprechi, tutte le risorse disponibili che non sono molte. Sull’utilizzo dei fondi interprofessionali, negli ultimi anni, c’è stata una vera esplosione. E’ un fatto estremamente positivo poiché, in definitiva, si tratta di stanziamenti che provengono dalle stesse aziende e dai loro lavoratori. E che, quindi, nulla prendono dalle tasche degli italiani». - A prima vista, è un fiorire di corsi di FARE 55 ARTICOLO DI 3 formazione • informazioni sulle modalità di accesso ai finanziamenti per la realizzazione dei piani formativi indicando i canali più idonei. Anche grazie all’impegno dell’Associazione nella promozione dei Fondi Interprofessionali il numero di aziende aderenti a Fondimpresa in provincia di Bologna è raddoppiato tra la fine del 2008 e il 2010 attestandosi intorno alle 1300 copertina ( Tab. 1) Adesioni aziende in provincia di Bologna ai Fondi interprofessionali Fondimpresa Fondirigenti L’IMPEGNO DI UNINDUSTRIA di Cesare Bernini Direttore Generale di Unindustria Bologna Offerta formativa, supporto, servizi per le esigenze specifiche di ogni impresa 56 FARE Unindustria Bologna ha posto fin dalla sua nascita tra le priorità da perseguire lo sviluppo delle attività di formazione quale elemento cardine per la valorizzazione delle risorse umane e la competitività delle imprese. L’Associazione si è pertanto fortemente impegnata nei confronti delle imprese associate in un’attività di: • promozione di una offerta formativa progettata sulla base delle loro specifiche esigenze e rispondente a criteri di flessibilità e di tempestività dell’intervento; • supporto operativo per la fruizione delle risorse finanziarie messe a disposizione da Fondimpresa e da Fondirigenti attraverso gli Avvisi e il Conto Formazione. I servizi, prestati in stretta collaborazione con gli enti di formazione di riferimento dell’Associazione, riguardano la : • informazione ed assistenza tecnica sulla gestione e verifica dello stato di adesione ai Fondi da parte delle aziende, sull’operatività di Fondimpresa e di Fondirigenti ed in particolare del Conto Formazione; • definizione e gestione degli accordi sindacali aziendali, necessari per la presentazione dei piani formativi sia negli Avvisi che sul Conto Formazione; • realizzazione di un check-up aziendale atto a individuare i fabbisogni formativi aziendali e conseguente progettazione dell’intervento formativo; n° aziende aderenti 2008 n° dipendenti 2008 623 378 51.600 1.855 n° aziende aderenti 2010 1.225 523 n° dipendenti x 2010 78.000 2.513 ( Tab. 2) Adesioni aziende ai Fondi interprofessionali in italia Fondimpresa Fondirigenti n° aziende aderenti 2010 77.000 12.936 n° dipendenti 2010 3.500.000 72.305 aziende. Meno appariscente, ma comunque significativo appare l’aumento delle adesioni a Fondirigenti che sono passate da 378 aziende nel 2008 a 523 nel 2010. Nel solo 2010 l’impegno profuso dall’Associazione nel promuovere gli Avvisi pubblicati dai Fondi interprofessionali ha comportato la presentazione di 7 piani formativi che hanno coinvolto più di 150 aziende e circa 1600 partecipanti. I finanziamenti complessivi relativi ai piani promossi dall’Associazione tra il 2008 e il 2010 erogati dai fondi ammontano a Euro 5.500.00. I piani formativi sono stati proposti alle aziende del territorio bolognese e hanno affrontato ambiti relativi a: - sicurezza e ambiente; - innovazione organizzativa e tecnologica; - competenze tecnico professionali e gestionali; - riqualificazione e aggiornamento. I dati riportati nelle tabelle A e B qui pubblicate a pag. 58 e relativi agli anni 2007-2010 ben evidenziano, in termini quantitativi, l’attività e l’impegno dell’Associazione in questo settore. A completamento del quadro delle attività realizzate prendiamo ora in considerazione i piani formativi presentati dalle aziende sul proprio conto formazione (Tab. C di pag. 59). Il conto formazione è lo strumento che permette all’azienda di poter presentare un piano formativo, condiviso in ogni momento, sulla base delle disponibilità del conto, in modo da rispettare pienamente le esigenze del contesto produttivo, della fase economica e dell'aggiornamento delle competenze professionali. I dati relativi alle attività realizzate attraverso l’utilizzo del Conto Formazione evidenziano che: - le aziende bolognesi si collocano al primo posto in regione per numero di piani presentati; - solo tra il 2009 e il 2010 il numero dei piani presentati è raddoppiato; - oltre il 50% dei piani presentati nel 2010 hanno usufruito del contributo aggiuntivo di Fondimpresa a favore delle piccole imprese - provvedimento fortemente sollecitato da Unindustria Bologna-; - anche per quanto riguarda le attività relative al conto formazione, l’Associazione e gli enti di suo riferimento rappre- FARE 57 sentano un fondamentale interlocutore per le aziende; oltre l’85% delle aziende che hanno presentato piani formativi si sono avvalsi dei servizi associativi e degli enti. Nel 2011 continuerà l’impegno dell’Associazione soprattutto per quanto riguarda la promozione di piani formativi da presentare sugli Avvisi 2011 dei Fondi evidenziati nella tabella D A conclusione di questo quadro che fa il punto sulle attività relative alla formazione intraprese da Unindustria Bologna merita sottolineare la forte collaborazione che si è instaurata tra l’Associazione e gli Enti di formazione di proprio riferimento: Cofimp e Fondazione Aldini Valeriani veri punti di eccellenza nel panorama bolognese. L’impegno dell’Associazione è rivolto a garantire una offerta formativa programmata dagli enti sempre più efficace, tempestiva nei tempi di erogazione e soprattutto progettata sulla base delle esigenze espresse dalle imprese. A questo riguardo l’Associazione ha di recente costituito una Commissione Formazione – composta dal delegato alla formazione Roberto Gamberini, dai Presidenti di Cofimp Stefano Aldrovandi e di Fondazione Aldini Valeriani Maurizio Marchesini, da Daniele Vacchi e da Alberto Colliva – con il compito, in particolare di svolgere un’azione di coordinamento finalizzata alla definizione di una proposta formativa complessiva nell’interesse delle aziende in un’ottica di miglior utilizzo delle risorse disponibili e di concordare con gli Enti il catalogo delle proposte formative tenendo conto delle esigenze delle diverse tipologie delle aziende associate. In questo quadro si è strutturato nell’ambito dell’associazione un servizio “Education-Formazione” (e-mail [email protected] ) seguito dal Dr. Nereo Tosatto a cui le imprese associate potranno far riferimento per tutto ciò che riguarda il settore; inoltre si sta procedendo a definire un programma di intervento sugli enti che porti ad una maggiore integrazione tra gli stessi e anche tra questi e l’Associazione valorizzando la loro esperienza e il loro know-how, in una ottica di progressiva e maggiore loro specializzazione, sulla base alla propria vocazione: organizzazione e gestione aziendale Cofimp; raccordo scuola e impresa, cultura tecnica Fondazione Aldini Valeriani. Abbiamo, pertanto individuato nell’ambito dei cataloghi dei due enti una selezione di percorsi formativi che meglio focalizzano le loro professionalità e le loro specializzazioni che intendiamo qui presentare. Tab. C Attività relativa al Conto Formazione di Fondimpresa anno N° piani formativi Ammontare totale dei piani Finanziamenti Erogati N° aziende N° partecipanti Operai Impiegati e quadri Monte ore 2007 2008 2009 2010 12 30 126 250 1.062.111 1.134.357 4.305.204 4.844.765 639.334 702.631 2.786.659 3.218.500 9 20 96 201 1.289 1.689 5.260 7.220 539 734 1.849 3.004 750 955 3.411 4.216 24.556 28.159 99.910 152.440 Tab. D Attività Unindustria Bologna 2011 FONDO Tipologia di piano N. piani N aziende N N partecipanti ore Importo del finanziamento Stato dell'arte 2007 Settoriale chimico 1 8 184 750 € 124.000 Realizzato 2008 Territoriale Settoriale metalmeccanico Sperimentale Appalto sicurezza 2 2 1 1 40 20 4 37 2500 720 150 514 4300 3015 217 144 € 710.000 € 497.000 € 35.856 € 172.700 Realizzato Realizzato Realizzato Realizzato Territoriale Settoriale metalmeccanico 2 2 47 19 1890 610 5890 2036 € 970.150 € 336.000 In corso di realizzazione In corso di realizzazione Territoriale Settoriale metalmeccanico Sicurezza Territoriale lavoratori in mobilità 1 2 1 52 41 2 683 600 140 2254 1522 436 € 372.000 € 269.000 € 71.940 In corso di approvazione In corso di approvazione In corso di approvazione 1 Non previste 100 3200 € 528.000 In corso di approvazione 2009 2010 Scadenze Caratteristiche avviso 31-03-2011 I scadenza Fondimpresa Avviso 1-2011 17-10-2011 II scadenza Finanziamenti alle imprese per la formazione sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro Fondimpresa Avviso 2-2011 13-05-2011 Finanziamenti alle imprese per la formazione sui temi ambientali Avviso 3 - 2010 II scadenza 30-06-2011 Finanziamenti alle imprese per la formazione sui temi della sicurezza e ambiente, innovazione organizzativa e tecnologica, competenze tecnico professionali e gestionali, riqualificazione Fondimpresa Avviso 4 - 2010 Richieste a sportello Finanziamenti aggiuntivi alle disponibilità sul conto formazione a favore delle PMI Fondimpresa Avviso 5 - 2010 Richieste a sportello Finanziamenti aggiuntivi alle disponibilità sul conto formazione a favore delle imprese in difficoltà Fondirigenti Piano solidale 31-3-2011 Finanziamenti per il recupero delle risorse scadute rivolti alla formazione di dirigenti Fondimpresa Tab. A Attività promossa dall’Associazione in accordo con le OO SS - FONDIMPRESA anni 2007-2010 Anni Avvisi in corso © RIPRODUZIONE RISERVATA Tab. B Fondirigenti: piani territoriali approvati, aziende coinvolte, dirigenti formati, risorse erogate 2006-2010 Provincia Bologna Avviso 1/2006 Avviso 1/2008 Avviso 1/2009 Avviso 1/2011 Conto formazione 2010 Voucher formativi per dirigenti 58 FARE Piani Aziende Dirigenti 5 12 7 3 122 64 28 48 38 50 145 63 194 73 150 567 64 Risorse 260.000 580.000 Piani in fase di realizzazione Piani in fase di realizzazione 671.530 214.000 FARE 59 ARTICOLO DI 4 formazione copertina SAPER GESTIRE SAPER FARE di C. B. L’impegno di Unindustria Bologna per mettere a sistema Cofimp e Fondazione Aldini Valeriani, le attività formative che ad essa fanno riferimento, valorizzandone le specificità 60 FARE l nostro territorio è caratterizzato da un tessuto industriale molto importante in termini quantitativi e qualitativi, che, grazie anche alla sua organizzazione in distretti, ha saputo conquistare posizioni di leadership mondiale in molti settori. Esso è, tuttavia, composto da aziende, che si sono sviluppate in un contesto molto diverso da quello odierno e, quindi, con competenze e specializzazioni, spesso non più adeguate alle esigenze di mercati sempre più competitivi e globalizzati. Questo processo di adeguamento ad una realtà in rapida e profonda trasformazione è la sfida che le nostre aziende e, più in generale, il nostro territorio devono affrontare per garantirsi un futuro al livello del loro passato. E’ una sfida che, per essere vinta, richiede risorse culturali, tecniche e gestionali, la cui acquisizione è un I processo ancora in corso e, in alcuni casi, appena iniziato. Le attività di formazione, nelle loro varie accezioni, s’inseriscono in questo processo come un servizio essenziale, la cui valenza strategica è un dato ormai stabilmente acquisito. Per Unindustria Bologna, l’organizzazione ed il sostegno alle attività formative è un’attività altrettanto importante di quelle di rappresentanza politica e sindacale, con una duplice missione: 1. preservare quelle competenze, sopratutto tecniche, che hanno storicamente caratterizzato il nostro territorio e la cui sopravvivenza è messa in crisi dall’insorgere di nuovi stili di vita, resi peraltro possibili dal livello di benessere, che quelle competenze hanno, nel tempo, generato; 2. accompagnare le aziende nel lungo e difficile processo di acquisizione delle nuove capacità culturali, tecniche ed organizzative, indispensabili per conseguire quei diversi vantaggi competitivi, necessari per conservare una posizione di leadership, sempre più minacciata dall’irruzione di produzioni provenienti da paesi emergenti. Nei suoi primi quattro anni di attività, dopo l’unificazione tra API e Assindustria, l’impegno di Unindustria Bologna è stato quello di mettere a sistema le attività formative, che ad essa fanno riferimento, valorizzandone le specificità e con l’obiettivo di fornire alle aziende del territorio una proposta articolata e completa, qualitativamente qualificata e con prodotti sempre aggiornati, senza trascurare quelle attività di consulenza necessariamente correlate alla formazione, soprattutto se riferita a processi d’innovazione. Senza trascurare la formazione di routine, priva di valenze strategiche, ma sempre più indispensabile nella gestione quotidiana di attività sempre più complesse, si sono qui voluti mettere in particolare evidenza, tra tutti i servizi formativi che i due Enti di Formazione riferibili ad Unindustria Bologna possono fornire, quelli di particolare interesse per il sostegno dei processi d’innovazione tecnologica ed organizzativa, che vedono oggi impegnate le nostre industrie. Nelle proposte formative che qui vengono presentate si è tenuto conto, in un’ottica di valorizzare la specializzazione delle strutture formative - obiettivo che l’Associazione intende perseguire - della differente vocazione, della diversa esperienza finora maturata e delle professionalità presenti nelle due strutture. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 61 ARTICOLO DI 5 formazione copertina PER CONIUGARE EFFICIENZA E INNOVAZIONE di Stefano Aldrovandi Presidente di Cofimp 62 FARE l viaggio di Cofimp nella formazione inizia 28 anni fa: una struttura voluta da un gruppo di imprese per avere risposte e soluzioni alle loro esigenze di formazione. Da allora tanti passi sono stati fatti e tante cose sono accadute che hanno cambiato profondamente le industrie e le professioni. Da anni di crescita economica, dove i modelli di business erano orientati ad assicurare efficienza in presenza di volumi produttivi crescenti, ad anni caratterizzati da bassa crescita, pressione sulle marginalità unitarie, drastico accorciamento del ciclo di vita medio dei prodotti, ingresso di nuovi competitor internazionali. E’ proprio questo nuovo scenario ad aver imposto la necessità per le imprese di avere solide capacità manageriali e gestionali per organizzare, governare e innovare l’impresa. Valore questo che assume nel capitale intangibile il vero differenziale di competitività. I Questo è lo spirito che anima Cofimp e i 50 professionisti che lavorano al suo interno: far crescere le persone capaci di abbinare alle tecniche manageriali una tensione all’innovazione, al cambiamento, una visione internazionale dei processi di impresa con assunzione appieno del proprio ruolo e delle proprie responsabilità. Persone capaci di inserirsi in contesti organizzativi nuovi, dove la dimensione d’impresa forse oggi ha perso il suo storico significato. Oggi esistono solo industrie impegnate in contesti globali complessi che hanno la necessità di coniugare da un lato efficienza nel breve periodo e dall’altro, ricerca, innovazione e nuova imprenditorialità per aumentare il differenziale da giocare nella competizione globale. Queste sono le nuove sfide. E per affrontare queste sfide, insieme alle imprese, Cofimp lavora su progetti di formazione e sviluppo che rafforzano le capacità manageriali: dalla visione strategica alla gestione economico-finanziaria, dagli strumenti di marketing ai processi d’internazionalizzazione, dalla gestione dei collaboratori allo sviluppo della leadership. Ma le sfide sono anche quelle di tutti i giorni, quelle che impattano sui professional delle varie aree aziendali, che possono trovare in Cofimp una risposta concreta alle loro esigenze di formazione specialistica. FORMARE PER INNOVARE quindi è la missione di Cofimp. Cofimp crea alleanze, giocando su campi nazionali ed internazionali per trovare network di Business e di ricerca senza confini. Una rete strutturata per creare luoghi di incontri per la conoscenza e lo sviluppo di esperienze di eccellenza nelle diverse parti del mondo, per incubare i nuovi imprenditori internazionali e per interagire con imprese oltre frontiera. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 63 5 formazione LE PROPOSTE FORMATIVE DI COFIMP AREA MANAGER Lean ThinKing: busines game Putting people First – la gestione efficace delle risorse umane TAN: Training Avanzato di tecniche di Negoziazione efficace – Un laboratorio intensivo per lo sviluppo e la pratica delle capacità negoziali Think On Your Feet (TOYF) TM – Avere idee non basta, occorre spiegarle, diffonderle, venderle Teambuilding – Da gruppo a team di lavoro vincente AMMINISTRAZIONE FINANZA DI CONTROLLO Il bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS Il bilancio consolidato Pianificazione e controllo di gestione Creazione del budget Budget finanziario Contabilità gestionale Il rapporto banca-impresa come ottenere credito Da Basilea 2 a Basilea 3 COMMERCIALE E MARKETING Key account manager Strategie di vendita per junior account e tecnici commerciali Telemarketing: vendere al telefono servizi e prodotti II budget delle vendite Forecasting: prevedere i risultati di mercato 64 FARE Marketing per Piccole e Medie Imprese Marketing metrics: scelte di marketing e risultati aziendali CRM: informazioni per il business e la customer satisfaction Social network ed enterprise 2.0 Search engine marketing Il contratto di agenzia in Italia e all'estero COMPETENZE INTERFUNZIONALI Bilancio per non specialisti Finanza per non specialisti Formazione formatori Guida sintetica agli strumenti di controllo dei costi in azienda La selezione per non specialisti COMPETENZE TRASVERSALI E RELAZIONALI Projet management Business plan:lo sviluppo strategico dell’azienda Progettare eventi LINGUE Flying start English for business Full immersion in english Presenting your company and your products Communication skills in english Tandem one to one Business english weekend Per contatti: COFIMP Via di Corticella 1/2 40128 Bologna Tel. +39 051 4165711 Web www.cofimp.it Email [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 65 ARTICOLO DI 6 copertina formazione LO STESSO DNA DEL TERRITORIO Per contatti: FAV Fondazione Aldini Valeriani, via Bassanelli 9/11, 40129 Bologna Tel. 051.4151911 – Fax 051.4151920 www.fav.it – [email protected] di Maurizio Marchesini Presidente designato della Fondazione Aldini Valeriani La FAV Fondazione Aldini Valeriani interviene su tutti i livelli della formazione tecnica, dall’orientamento dei giovani alla formazione continua 66 FARE In un territorio che vede nelle competenze tecniche la forza dei suoi comparti industriali eccellenti, la capacità di identificare in tempo reale i profili tecnici di cui le aziende hanno necessità e il know-how per sviluppare progetti che valorizzino la cultura tecnico-scientifica, sono fattori chiave per stimolare competitività e innovazione. Fondazione Aldini Valeriani ha lo stesso dna del territorio ed ha nello sviluppo della cultura tecnica la sua mission, fil rouge che collega tutta l’offerta di formazione e servizi alle imprese. Se è vero che la capacità di innovare è oggi l’elemento discriminante per la competitività, è compito della formazione aiutare le imprese ad acquisire e far crescere risorse con la progettualità necessaria per alimentare l’innovazione, dotate di un solido nucleo di competenze tecniche e tecnologiche che consentano di dare forma e sostanza alle idee. È con questo focus che FAV interviene su tutti i livelli della filiera della formazione tecnica, dall’orientamento dei giovani alla formazione continua. E’ significativa, e unica sul territorio, l’esper ienza maturata dall’area Scuola e Impresa che, con finalità di orientamento dei giovani e delle famiglie, ha sviluppato progetti realizzati con una forte e sostanziale collaborazione tra ambito scolastico ed imprenditoriale, che hanno mobilitato migliaia di ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, decine di insegnanti e le facoltà universitarie scientifiche. L’accordo di rete siglato dalla Fondazione Aldini Valeriani con tutte le scuole tecniche della provincia ed alcune facoltà universitarie sancisce la volontà dei partner del mondo scuola di continuare a proporre progetti che favoriscono l’avvicinamento dei giovani alle imprese, ed il ruolo di mediazione culturale e coordinamento esercitato da FAV è di estremo interesse anche per le stesse imprese che stanno iniziando a mettersi in gioco nel rapporto con la Scuola. Sul versante della for mazione continua, per l’aggiornamento e la specializzazione dei lavoratori delle imprese, la Fondazione ribadisce l’approccio decisamente applicativo con una offerta di percorsi e servizi formativi che mirano a fornire competenze concretamente spendibili nella pratica lavorativa di organizzazioni ed individui. Una formazione decisamente orientata al “saper fare”, consentita dalla dotazione di laboratori informatici, tecnici e tecnologi- ci, dove ogni corsista sperimenta il proprio apprendimento lavorando su macchine di ultima generazione normalmente adottate dalle aziende. I laboratori, e la presenza di personale tecnico altamente specializzato, consentono inoltre alla Fondazione di offrire alle aziende un articolato supporto di servizi tecnici, che comprende prove e test su materiali e prodotti, servizi di progettazione e prototipazione rapida, certificazioni riconosciute a livello internazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 67 6 formazione Automazione di potenza Oleoidraulica LE PROPOSTE FORMATIVE DI FONDAZIONE ALDINI VALERIANI Pneumatica Elettropneumatica e tecnologia del vuoto Sensoristica industriale ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA Avviamento all’elettronica analogica e digitale CAD elettronico I (OrCAD 10.5) MECCANICA Dispositivi programmabili: verso il microcontrollore e le sue applicazioni Metrologia d’officina Elaborazione numerica del segnale: il DSP (Digital Signal Processing) Acciai: proprietà, normative, collaudo, trattamenti termici Elettrotecnica di base: reti in corrente continua ed alternata Materie plastiche Corso per progettisti ed installatori per l'implementazione di un sistema domotico (By-me) base e avanzato Leghe di titanio: proprietà, trattamenti, normative, controlli Tecnico per l'energia: energie alternative, risorse e collegamento con la rete di distribuzione Failure analysis Illuminotecnica Taratura degli strumenti di misura e controllo Lettura del disegno meccanico INFORMATICA Disegno del particolare Aggiornamento competenze Business Intelligence da SQL Server 2008 a SQL Server 2008R2 CAD 2D - Corso base di AutoCAD Visual Studio 2010: sviluppo di applicazioni Web con ASP.NET 4.0 AutoCAD 3D Delta training: dalla versione 2006 alla versione 2009 Installazione ed amministrazione di Linux Solid Edge base e avanzato Programmazione Java PROEngineer Wildefire 4 base e avanzato Le reti Wireless: struttura, configurazione e sicurezza Pro/Mechanical base e avanzato Interconnecting Cisco Network Devices 1 e 2 (ICND1 e ICND2) Modellazione solida mediante Solid Works CCNA Boot Camp “Routing & Switching” Dimensionamento di parti meccaniche mediante il calcolo agli elementi finiti (FEM) Hacker: strumenti e metodi di attacco Prototipazione Rapida: dal CAD 3D alla realizzazione del prototipo Policy di sicurezza informativa Introduzione alla meccatronica per progettisti meccanici Gli adempimenti sulla Privacy per gli Amministratori di Sistema - Provvedimento Garante del 27.11.2008 DFA Design For Assembly: la progettazione orientata al montaggio Analisi e disegno di un Data Warehouse Parametri di taglio Fondamenti di SQL Programmazione ISO tornio Graziano CTX310 con controllo Siemens 840d Amministratore di database Oracle Programmazione ISO centro di lavoro Leadwell MCV OP con controllo Fanuc 0M Oracle 10g RAC for Administrator Corso avanzato CAM con TopSolid / TopSolid'Cam fresa e tornio Saldatura degli acciai: TIG, MIG/MAG, metodologia ad elettrodo TECNOMEDIALE : GRAFICA WEB VIDEO Saldatura delle leghe di alluminio Adobe Creative Suite (Photoshop, Illustrator, Indesign, Acrobat) Affiancamento ai Patentini di Saldatura Fotografia digitale Controlli non distruttivi: corsi di formazione per l’ottenimento del livello 2 (VT, UT, RT, PT, MT) Workshop avanzato: creare logotipi e marchi Workshop avanzato: creare materiale pubblicitario AUTOMAZIONE Workshop avanzato: impaginare elaborati editoriali complessi Automazione mediante PLC Il disegno 3D – Autodesk AutoCAD 68 FARE FARE 69 HTML Dreamweaver Flash Workshop avanzato: realizzare un sito web Progettare Landing Pages efficaci e persuasive Realizzare ed amministrare un sito web aziendale con Joomla Montaggio video con Avid e con Adobe Premiere Video compositing MANAGEMENT OPERATIVO: PRODUZIONE, LOGISTICA, INNOVAZIONE Tecniche di sviluppo prodotto DOE - Design Of Experiments Fmea di progetto e Fmea di processo QFD - Quality Function Deployment Tempi e metodi: come progettare cicli di lavorazione efficienti La gestione dei guasti e degli interventi di manutenzione: lo sviluppo di una manutenzione autonoma da parte della produzione La Logistica interna: come risolvere i vincoli di spazio ed i vincoli di prodotto Controllare le attività in outsourcing logistico per ridurre costi, reclami e sprechi La Logistica Lean: come individuare i costi degli sprechi interni e ottenere il coinvolgimento degli operatori SERVIZI TECNICI PER LE AZIENDE Certificazione di saldatura Accompagnamento per le aziende e gestione di tutti gli adempimenti per la Certificazione di Sistema UNI EN ISO 3834, obbligatoria per tutte le aziende che producono manufatti saldati. Emissione della Patente per i professionisti del settore su tutte le tipologie di saldatura, sia nuove certificazioni che rinnovi. La Fondazione propone anche sessioni molto pratiche di formazione/affiancamento che costituiscono una preparazione ottimale all’esame per la Patente. Certificazione sui Controlli Non Distruttivi Corsi di formazione certificati di 1° e 2° livello, in ottemperanza alla norma UNI EN 473 che prevede una formazione obbligatoria per accedere agli esami di certificazione, che si svolgono presso la sede della Fondazione in collaborazione con RINA. Prove di Laboratorio Analisi metallografiche, prove meccaniche e tecnologiche, prove di corrosione accelerata, controlli non distruttivi, analisi chimiche. Progettazione e Prototipazione Rapida Progettazione, modellazione solida 3D, prototipazione, reverse engineering, traduzione di archivi cartacei in modelli 3D o 2D, produzione di manuali tecnici. © RIPRODUZIONE RISERVATA 70 FARE FARE 71 ARTICOLO DI 7 formazione copertina UN PIANO FORMATIVO PER COMBATTERE LA CRISI Intervento di Unindustria Bologna a sostegno dei lavoratori in mobilità 72 FARE Unindustria Bologna ha siglato lo scorso dicembre, con le organizzazioni sindacali, un accordo nel quale viene ribadito il valore della formazione continua come strumento per l’aggiornamento/accrescimento delle competenze dei lavoratori, utile per aumentare le possibilità occupazionali, e per la crescita competitiva delle imprese e del sistema economicoproduttivo del territorio. A tale proposito si è affermata la necessità di sperimentare modalità di interventi innovativi per affrontare le difficoltà occupazionali determinate dalla crisi economica e finanziaria degli ultimi due anni. In questo quadro si è attivato un gruppo di lavoro bilaterale che ha coinvolto anche l’Assessorato alla Formazione della Provincia di Bologna, allo scopo di definire un piano formativo che, fruendo delle risorse messe a disposizione da Fondimpresa, fosse in grado di dare risposte alle esigenze di natura formativa dei lavoratori posti in mobilità. Dal lavoro del gruppo bilaterale che preventivamente ha proceduto a individuare: - i profili professionali maggiormente richiesti attraverso indagini realizzate nell’ambito delle aziende associate a Unindustria Bologna; - le qualifiche più idonee all’attuale evoluzione del mercato del lavoro e conseguentemente a progettare i percorsi formativi; - la possibile utenza avvalendosi della collaborazione dell’Assessorato alla Formazione della Provincia di Bologna nell’ambito dei lavoratori soggetti a procedure di mobilità nel 2010; è nato un piano formativo dal titolo “Riqualificare per una maggiore occupabilità”, oggi in attesa di approvazione da parte di Fondimpresa. I soggetti individuati per realizzare il progetto sono la Fondazione Aldini Valeriani (capofila), Cofimp, Formarea, Enfap e Ial. Si tratta di Enti di formazione espressione delle parti sociali che operano, con diversi profili, nell’ambito della formazione professionale, e condividono l’obiettivo comune di operare a favore di una crescita sostanziale delle professionalità e dei profili dei lavoratori. Le attività sono partite dal coinvolgimento delle realtà locali, con le quali si è fatta una diagnosi e una rilevazione dei fabbisogni formativi delle aziende e dei lavoratori, al fine di individuare le competenze che possono risultare “forti” per lavoratori e imprese nel “dopo crisi”, per poter strutturare interventi formativi e opportunità di aggiornamento in grado di rafforzare tali competenze. In questa prima fase, quindi, sono state già avviate azioni volte alla: - definizione e raccolta dei fabbisogni formativi, attraverso incontri e confronti con le parti sociali, istituzionali e aziendali avvalendosi anche dei dati forniti dai questionari inviati alle aziende a cura di Unindustria Bologna; - informazione e raccolta di adesioni da parte dei lavoratori attraverso contatti telefonici, incontri di presentazione dell’intervento, colloqui individuali. A seguito di questa fase di indagine delle esigenze occupazionali aziendali, e delle esigenze formative individuali, sono stati progettati 4 percorsi formativi: - per l’area Amministrazione e controllo d’impresa, è stato individuato il percorso “Tecnico di amministrazione, finanza e controllo di gestione”; - per l’area Logistica industriale, del trasporto e spedizione, è stato individuato il percorso “Tecnico della logistica industriale”; - per l’area Marketing e vendite, è stato individuato il percorso “Tecnico commerciale-marketing”; - per l’area Progettazione e produzione meccanica ed elettromeccanica, è stato individuato il percorso “Progettista meccanico”. Ogni percorso ha una durata complessiva di 350 ore, suddivise in: 300 ore che verranno svolte come lezioni teoriche in aula, e comprenderanno esercitazioni, simulazioni e studi di caso in laboratori didattici debitamente attrezzati, 50 ore che verranno destinate ad una attività specificamente volta alla riqualificazione e ricollocazione professionale. Il partecipante verrà guidato nelle fasi di autovalutazione e ricerca di potenzialità, competenze, conoscenze professionali, connesse e collegate con gli obiettivi di carriera. Il programma prevede l’abbinamento di strumenti e di metodologie di base che caratterizzano il processo dell’outplacement, con bilanci delle competenze, simulazioni di colloqui e presentazioni, redazione del curriculum vitae e della lettera di presentazione. La progettazione è stata presentata per l’approvazione del finanziamento da parte di Fondimpresa a fine dicembre 2010. I percorsi formativi, che interessano circa 50 lavoratori posti in mobilità, avranno inizio previa autorizzazione di Fondimpresa indicativamente a maggio 2011, e prevedono una frequenza quotidiana. Al termine del percorso, verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di qualifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 73 ARTICOLO DI 8 copertina FONDIMPRESA: UNA REALTÀ AL SERVIZIO DELLE AZIENDE E DEI LAVORATORI formazione Ruolo e attività del più importante Fondo interprofessionale per la formazione continua, costituito da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per finanziare i piani formativi rivolti ai dipendenti delle imprese ondimpresa è il più importante Fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia. Costituito da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e aperto alle imprese di ogni dimensione e settore produttivo, con lo scopo di finanziare i piani formativi rivolti ai dipendenti, condivisi con le rappresentanze sindacali. Il ruolo ed il peso dei Fondi interprofessionali nell’ambito del sistema nazionale della formazione continua sono in costante crescita. Il contributo dello 0,30% sulle retribuzioni dei dipendenti, versato ai Fondi tramite l’INPS dalle aziende che vi aderiscono ai sensi dell’art. 118 della L. 23.12/2000 n. 388 e s.m., ha raggiunto nel 2010 il 62% del gettito complessivo dello 0,30% in Italia. F 74 FARE Da sola Fondimpresa riceve il 47% del totale della contribuzione destinata ai Fondi e poco meno del 30% del gettito complessivo dello 0,30%. Raccoglie l’adesione di oltre 77.000 aziende (matricole INPS), che occupano circa 3.500.000 lavoratori (dati INPS - novembre 2010), con una larga prevalenza delle piccole imprese che rappresentano quasi l’85% del totale, con poco meno del 22% dei lavoratori. Le grandi imprese si attestano sotto il 3% delle adesioni con il 50% circa del totale dei dipendenti. Il consolidamento della leadership di Fondimpresa è dovuto alla originalità del suo approccio alla formazione continua, che punta innanzitutto sulla centralità delle aziende e delle parti sociali nella rilevazione dei fab- bisogni e nella programmazione degli interventi formativi necessari per lo sviluppo della competività delle imprese e dell’occupabilità dei lavoratori. Come noto, ogni azienda aderente a Fondimpresa ha un suo “Conto Formazione” nel quale viene accantonato il 70% dei contributi che ha versato al Fondo tramite l’INPS. Si tratta di risorse immediatamente e direttamente disponibili, che l’impresa può comodamente controllare on line e utilizzare in qualsiasi momento: quando individua un fabbisogno formativo, mediante il sistema informatico di Fondimpresa l’azienda è sempre in condizione di presentare un piano di formazione condiviso con le rappresentanze sindacali, scegliendo liberamente obiettivi, contenuti, modalità, fornitori, tempistiche. Con questo meccanismo semplificato, che prevede ora anche la possibilità di avvio anticipato della formazione dal giorno successivo alla presentazione del piano, non ci sono più rigide scadenze, progetti invecchiati, lunghe attese e anche la fase gestione dei piani avviene interamente on line. Alle aziende che hanno necessità formative più ampie o che comunque non riescono a soddisfare direttamente – si pensi alle imprese di minori dimensioni con minore capacità organizzativa nelle attività esterne al “core business”– viene invece offerta la possibilità di partecipare a piani formativi finanziati in ambito territoriale, settoriale o interaziendale. A ciò Fondimpresa provvede, in una dimensione redistributiva e “solidaristica” tra gli associati, con le risorse del “Conto di Sistema”, costituite dal 26% delle contribuzioni ricevute tramite l’INPS. Il finanziamento del “Conto di Sistema” viene assegnato tramite Avvisi rivolti all’insieme delle aziende aderenti, in condizioni di parità di accesso e trasparenza, con scadenze certe e ricorrenti. A seconda dei casi, gli Avvisi promuovono piani formativi di contenuto generale e trasversale, piani tematici (come sicurezza e ambiente nei luoghi di lavoro) o piani di carattere straordinario (per i lavori posti in mobilità dalle imprese aderenti in crisi ). Inoltre, per dare sostegno all'autonoma pianificazione formativa delle PMI, Fondimpresa mette a loro disposizione, con specifici Avvisi “a sportello”, contributi del “Conto di Sistema” integrativi alle risorse del “Conto Formazione”, quando queste ultime non sarebbero sufficienti alla realizzazione dei piani formativi. La pluralità dei canali di finanziamento offerti alle imprese consente a Fondimpresa di realizzare le proprie linee di intervento prioritarie nell’ambito di iniziative diversificate, ma tra loro coordinate ed integrate: il sostegno alla formazione nelle imprese aderenti di minori dimensioni; lo sviluppo della formazione per la salute e la sicurezza sul lavoro, oltre che sulle tematiche ambientali; il finanziamento di interventi straordinari di formazione in funzione anticrisi, sia per i lavoratori con ammortizzatori che per quelli in mobilità, provenienti da aziende aderenti o destinati ad essere rioccupati in imprese associate. A queste opportunità Fondimpresa intende aggiungere, nel corso del 2011, linee di finanziamento dedicate ad altri temi di grande rilevo qualitativo: la formazione per l’innovazione, con la partecipazione di centri ed organismi di ricerca; la formazione a supporto delle aziende che partecipano ai contratti di rete, sugli obiettivi comuni alla rete; la formazione per le imprese confiscate definitivamente alla criminalità, per il recupero di una valida collocazione sul mercato. Un ulteriore tratto distintivo dell’azione di Fondimpresa è infatti lo sforzo continuo di adattamento ed innovazione, degli obiettivi e degli strumenti di intervento, sulla base delle esperienze, dei risultati di gestione e delle esigenze segnalate dai territori e dalle parti sociali. Su questo versante assume un rilievo decisivo l’attività delle 21 Articolazioni Territoriali del Fondo, a livello delle regioni e delle province autonome, e delle organizzazioni delle parti sociali, che assicura anche una diffusa e capillare azione di sensibilizzazione, informazione e assistenza di base alle imprese ed ai lavoratori. Il pieno utilizzo della formazione continua e delle risorse messe a disposizione viene perseguito da Fondimpresa anche con l’adozione di modalità flessibili, modulari e il più possibile semplificate di gestione dei piani. Questi meccanismi trovano però una forte limitazione nell’assoggettamento delle risorse collettive del “Conto di Sistema” al regime comunitario degli aiuti di Stato, che pone condizioni gravose nell’accesso ai finanziamenti da parte delle imprese e accresce il peso degli adempimenti a loro carico. Per questo, le parti sociali hanno da tempo sollevato l’esigenza di piena autonomia e responsabilità nella gestione del Fondo che, per esprimere tutta la sua potenzialità, deve poter operare in logica di sussidiarietà rispetto all’intervento pubblico, senza essere ad esso assimilato. Occorre quindi che la normativa che regola il funzionamento dei Fondi sancisca definitivamente il carattere volontario dei versamenti delle imprese aderenti, che non devono più essere considerati – anche solo in parte alla stregua di aiuti pubblici. Nonostante questi vincoli, le attività finanziate da Fondimpresa hanno raggiunto dimensioni di assoluto rilievo, con una fortissima accentuazione del tasso di crescita proprio nell’ultimo biennio, in presenza della crisi produttiva ed economica. Nell’ambito dei 13 mila piani sinora finanziati da Fondimpresa, sono coinvolte circa 35 mila aziende ade- FARE 75 renti e oltre un milione i lavoratori, di cui più di 700 mila posti in formazione nel periodo 2009-2010. Dal 2007 il Fondo ha destinato agli interventi for mativi un importo complessivo di circa 815 milioni, di cui ben 322 milioni derivanti esclusivamente dalle risorse del “Conto Formazione” delle imprese aderenti che hanno presentato direttamente i loro piani formativi. Nel solo anno 2010 i finanziamenti assegnati ai piani aziendali autorizzati superano i 137 milioni di euro. Un numero sempre crescente di aziende sta quindi beneficiando della possibilità offerta da Fondimpresa di realizzare i piani con continuità e con certezza delle risorse, a dimostrazione del fatto che la formazione continua sta finalmente diventando uno strumento importante per accompagnare e supportare i processi di riassetto produttivo e la ripresa della competitività. La partecipazione della provincia di Bologna alle attività di Fondimpresa Nel contesto nazionale la provincia di Bologna e l’Emilia Romagna costituiscono ambiti nei quali si registra un significativo e crescente livello di adesione a Fondimpresa, con un rilevante utilizzo dei finanziamenti. La percentuale di aziende aderenti nella sola provincia di Bologna si colloca all’1,7% del dato nazionale, con il 2% dei lavorator i (1.324 aziende con 70.347 addetti), e sfiora il 25% sul totale regionale; in Emilia Romagna si registra un livello di adesioni aziendali pari al 7% del totale nazionale, con l’8% dei lavoratori. Nel rapporto con il dato nazionale, 76 FARE la percentuale di piccole imprese aderenti nella provincia di Bologna e in Emilia Romagna è lievemente inferiore alla media, mentre è superiore il tasso di presenza delle aziende di dimensioni medio – grandi, in particolare nelle fasce tra 100 e 249 addetti e da 250 a 499 dipendenti. (Tab.A) Sull’insieme dei piani aziendali del “Conto Formazione” conclusi e liquidati da Fondimpresa entro il 2010 le attività formative svolte da lavoratori appartenenti ad imprese della provincia di Bologna corrispondono a poco meno del 2% del valore nazionale, in linea con il rapporto esistente a livello di adesioni. I piani aziendali del “Conto Formazione” in corso o conclusi al 31.12.2010 che coinvolgono imprese della provincia di Bologna sono il 5,2% del totale nazionale e rappresentano il 35,8% dei piani a cui partecipano aziende della regione. Il tasso di partecipazione ai piani nel territorio bolognese risulta più elevato, in rapporto con il dato nazionale, per le grandi imprese (con oltre 250 dipendenti) e, in misura meno accentuata, per le medie aziende collocate nella fascia tra 100 e 249 addetti. La partecipazione dei lavoratori presenta invece percentuali leggermente più elevate rispetto alla media nazionale tra le piccole imprese (da 10 a 49 addetti) e per le aziende tra 50 e 249 addetti. (Tab. B) Nell’ambito degli Avvisi del “Conto di Sistema” di Fondimpresa, i piani formativi territoriali e settoriali in corso o conclusi al 31.12.2010 che coinvolgono aziende della provincia di Bologna sono il 9,7% del totale nazionale e il 45,7% dei piani a cui partecipano imprese della regione. In rapporto al dato nazionale, tassi di partecipazione alle attività formative più elevati rispetto alla media si registrano in particolare per le grandi imprese con oltre 500 dipendenti e per le medie aziende, nella fascia tra 100 e 249 addetti. Rispetto alla partecipazione dei lavoratori, percentuali mediamente più elevate, nel rapporto con il dato nazionale, si rilevano invece solo per le imprese di medie dimensioni (tra 50 e 249 addetti). (Tab. C) L’insieme dei dati sui piani formativi in corso o conclusi con il finanziamento di Fondimpresa (“Conto Formazione”) e (“Conto di Sistema”) evidenzia che nella provincia di Bologna, pur a fronte di una presenza delle imprese di maggiori dimensioni superiore alla media, sono le medie aziende (e le piccole aziende, limitatamente ai piani aziendali) a beneficiare della formazione per una percentuale più rilevante di lavoratori. Complessivamente, nel sistema territoriale di Bologna si evidenziano una crescente capacità di investimento formativo da parte delle imprese e un ruolo attivo delle parti sociali nel favorire la collaborazione e l’integrazione delle diverse componenti economiche e sociali sul tema della formazione. La provincia di Bologna può quindi costituire una sede privilegiata per l’attuazione delle linee di intervento di Fondimpresa e un osservatorio significativo per la verifica del loro impatto e per la raccolta delle indicazioni utili per modularle ed affinarle sulla base delle esigenze formative emergenti delle imprese e dei lavoratori. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tab.A Classe dimensionale Aziende aderenti Lavoratori (N. addetti) Provincia Bologna Emilia Romagna Bologna / Emilia R Bologna / Italia Provincia Bologna Emilia Romagna Bologna / Emilia R. Bologna / Italia <=9 36,6% 37,4% 24,2% 1,2% 2,9% 2,9% 24,7% 1,4% 10–49 40,3% 40,9% 24,5% 2,0% 17,1% 17,8% 23,8% 2,0% 50–99 9,6% 9,8% 24,3% 2,2% 12,0% 12,6% 23,6% 2,1% 100–249 9,5% 8,1% 29,1% 3,2% 27,3% 23,4% 28,9% 3,3% 250–499 2,6% 2,4% 26,9% 3,1% 15,9% 15,6% 25,3% 2,9% >=500 1,4% 1,4% 25,0% 2,3% 24,8% 27,7% 22,3% 1,3% Totale 100% 100% 24,8% 1,7% 100% 100% 24,8% 2,0% Tab.B Classe dimensionale Aziende beneficiarie dei piani aziendali corso o conclusi sul “Conto Formazione”* Lavoratori in formazione nei piani aziendali in corso o conclusi sul “Conto Formazione”* (N. addetti) Provincia Bologna Emilia Romagna Bologna / Emilia R Bologna / Italia Provincia Bologna Emilia Romagna Bologna / Emilia R. Bologna / Italia <=9 3,6% 6,4% 17,8% 2,2% 0,7% 0,8% 23,3% 2,0% 10–49 22,7% 28,7% 25,1% 3,5% 5,6% 6,0% 25,4% 3,1% 50–99 15,1% 15,3% 31,5% 3,5% 6,6% 5,9% 29,8% 3,0% 100–249 24,4% 21,7% 35,9% 4,8% 17,9% 18,4% 26,1% 3,4% 250–499 13,3% 13,5% 31,6% 5,5% 9,9% 20,2% 13,2% 2,1% >=500 20,9% 14,4% 46,1% 8,7% 59,3% 48,7% 32,7% 2,9% Totale 100% 100% 31,9% 4,5% 100% 100% 26,9% 2,9% * compresi i piani aziendali che beneficiano del contributo integrativo di Fondimpresa. Tab.C Classe dimensionale Aziende beneficiarie dei piani in corso o conclusi sugli Avvisi del “Conto di Sistema” Lavoratori in formazione nei piani in corso o conclusi sugli Avvisi del “Conto di Sistema” (N. addetti) Provincia Bologna Emilia Romagna Bologna / Emilia R Bologna / Italia Provincia Bologna Emilia Romagna Bologna / Emilia R. Bologna / Italia <=9 12,8% 12,7% 18,4% 0,8% 2,7% 2,4% 16,8% 0,8% 10–49 31,3% 41,5% 13,8% 1,0% 15,7% 19,5% 11,9% 1,0% 50–99 17,3% 16,8% 18,8% 1,6% 18,0% 19,9% 13,5% 1,6% 100–249 21,8% 16,2% 24,7% 2,3% 34,6% 27,0% 19,1% 2,2% 250–499 6,2% 6,2% 18,0% 2,0% 8,8% 14,3% 9,1% 1,2% >=500 10,6% 6,6% 29,2% 4,0% 20,2% 17,0% 17,7% 1,2% Totale 100% 100% 18,2% 1,3% 100% 100% 14,9% 1,4% FARE 77 ARTICOLO DI 9 formazione copertina FONDIRIGENTI: UN 2011 RICCO DI IMPEGNI E NOVITÀ ondirigenti è il Fondo interprofessionale promosso da Confindustria e Federmanager per promuovere, all’interno delle imprese, la formazione continua come leva di creazione di valore: sviluppo delle organizzazioni e crescita personale e professinale degli individui. Il Fondo consente alle imprese di disporre, senza costi aggiuntivi, delle risorse dello 0,30% trasferite dall’Inps per finanziare piani formativi definiti in funzione delle strategie di sviluppo e degli obiettivi di competitività di ogni azienda aderente. I piani formativi – le cui finalità, dimensioni, metodologie vanno condivisi tra le Parti Sociali – possono riguardare singole aziende, gruppi di collegate e controllate, aggregazioni di aziende dello stesso territorio o settore. Ogni azienda aderente dispone di un conto web sul quale vengono accantonate le risorse 0,30% trasferite dall’INPS: dalla propria area riservata l’azienda controlla in tempo reale F Programmi e progetti del Fondo di Confindustria e Federmanager per promuovere la formazione continua nelle imprese 78 FARE l’andamento delle proprie risorse, presenta e gestisce un piano formativo in tutte le sue fasi. Per venire incontro alle necessità delle aziende di minori dimensioni, in un’ottica di sempre maggiore semplificazione, Fondirigenti ha promosso il Conto 24, modalità di accesso ai finanziamenti rapidissima: si fa tutto on line, e l’approvazione arriva entro le 24 ore successive alla presentazione. Oltre al Conto formazione, il Fondo finanzia piani formativi territoriali, settoriali e individuali con un’ulteriore modalità: gli Avvisi, bandi pubblici le cui dimensioni e finalità sono decise annualmente dagli Organi Statutari del Fondo per supportare le imprese in ambiti formativi e gestionali specifici. Fondirigenti promuove inoltre una serie di servizi a sostegno dell’occupabilità: progetti di ri-professionalizzazione, attività di riorientamento e matching tra domanda e offerta di lavoro manageriale attraverso l’Agenzia del Lavoro; valutazione delle proprie attitudini, capacità e bisogni formativi attraverso il Bilancio delle Competenze gratuitamente disponibile per tutti i dir igenti sul sito www.fondirigenti.it. Tra i progetti più rilevanti per i manager temporaneamente inoccupati si ricorda “Columbus”, promosso da Confindustria Emilia Romagna e Federmanager. Fondirigenti conduce attività progettuali e di ricerca volte a promuovere la cultura d’impresa, la qualità e l’innovazione della formazione, la conoscenza delle competenze distintive del management e dei fabbisogni formativi delle imprese. Anche attraverso l’azione dell’Associazione Management Club, il centro permanente di dibattito e ricerca sulla clas- se dirigente promosso in partnership con l’Università Luiss Guido Carli (www.managementclub.it). “Fondirigenti intende accompagnare e sostenere il cambiamento che rappresenta la condizione lavorativa ed esistenziale per ogni impresa e manager – sostiene Pietro Fiorentino, Direttore del Fondo – L’innovazione è un seme da diffondere nel sistema affinché si trasformi in opportunità di sviluppo. In un mondo fortemente complesso occor re espr imere standard qualitativi sempre più elevati per composizione della forza lavoro, grado di formazione e competenze manageriali. La sfida è quella di affermare anche in Italia un modello già consolidato nei più avanzati Paesi europei in cui lo strumento formativo assume il ruolo preminente e fondamentale nelle strategie ed ai livelli decisionali più elevati dell’organizzazione aziendale che deve contribuire ad innovare”. “Tra gli strumenti – continua Pietro Fiorentino – di recente ideazione mi preme sottolineare l’iniziativa dei piani formativi solidali, messa a punto per offrire alle imprese aderenti la possibilità di recuperare le cosiddette risorse ‘dormienti’. Il piano definito emblematicamente solidale, proprio perché da un lato consente alle aziende di non perdere definitivamente le risorse in scadenza, e dall’altro di aggregarle in piani territoriali che potranno essere presentati dalle associazioni locali di Confindustria e Federmanager”. © RIPRODUZIONE RISERVATA DATI Fondirigenti è Aziende Dirigenti 12936 72305 Conto Formazione: piani formativi approvati, aziende coinvolte, dirigenti formati, risorse erogate 2004-oggi Piani Aziende Dirigenti Risorse Nazionale 2116 3.073 29.020 32.253.317 Avviso 1: piani territoriali approvati, aziende coinvolte, dirigenti formati, risorse erogate 2006-2010 Nazionale Piani Aziende Dirigenti Risorse Avviso 1/2006 39 628 1.274 3.300.000 Avviso 1/2008 67 1.427 4.776 11.000.000 Avviso 1/2009 41 1.056 2.810 8.000.000 Avviso 2 (voucher): piani individuali approvati, risorse erogate 2006-2010 Nazionale Piani Risorse Avviso 2/2008 170 544.000 Avviso 2/2009 190 627.000 FARE 79 10 formazione FONDIRIGENTI, COME FARE PER … … aderire … presentare un piano in Conto Formazione … presentare un piano in Conto 24 … partecipare a un Piano Territoriale Solidale … ottenere il proprio Bilancio delle Competenze 80 FARE Nella "DenunciaAziendale" del flusso UNIEMENS aggregato, all'interno dell'elemento "FondoInterprof": selezionare l'opzione "Adesione" inserire il codice FDIR indicare il numero dei dirigenti interessati all'obbligo contributivo. L’adesione è gratuita, ha validità immediata, può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno. Nell’area riservata alle aziende aderenti, su www.fondirigenti.it: compilare i formulari del Piano Formativo Condiviso e la Richiesta Aziendale inviarli via web almeno 15 gg prima dell’inizio delle attività formative; stamparli e raccogliere le firme di condivisione a livello aziendale o delle associazioni competenti a livello territoriale; far pervenire al Fondo la documentazione cartacea entro i 7 gg precedenti l’inizio delle attività formative. Il Fondo darà riscontro alla richiesta entro 15 gg. Nell’area riservata su www.fondirigenti.it: compilare il formulario unico convalidarlo e inviarlo via web almeno 24 ore prima dell’inizio delle attività formative. Il Fondo entro le 24 ore successive all’invio darà approvazione automatica in merito ai requisiti formali di ammissibilità. La documentazione cartacea andrà inviata solo in fase di rendicontazione. Se ad un’azienda aderente sono scadute le risorse accantonate nel 2006… … le può recuperare partecipando ad un Piano Territoriale Solidale insieme ad altre aziende del suo territorio, contattando l'Associazione della sua Provincia per avere i dettagli degli interventi formativi e confermare la sua partecipazione. All’interno del sito www.fondirigenti.it: cliccare sul banner “Bilancio delleCompetenze” effettuare la registrazione cliccare su inizia il percorso. INVESTIRE SULLE PERSONE di Patrizio Bianchi Assessore alla Scuola, formazione L’Emilia-Romagna continuerà ad investire su professionale, università e ricerca, lavoro della Regione Emilia-Romagna una formazione professionale che sappia intercettare e rispondere in modo tempestivo ed efficace alle richieste di competenze, afferma l’Assessore Regionale alla formazione e al lavoro a formazione è il principale strumento per innalzare le competenze dei lavoratori, delle imprese e dei sistemi di impresa, e rappresenta una leva strategica per uscire dalla crisi. Attraverso la conoscenza si evolvono e si diffondono nel sistema produttivo nuove professionalità, che consentono alle persone di costruirsi le condizioni per un’occupazione stabile e qualificata e alle imprese di affrontare le nuove sfide competitive. La Regione ha in questi anni attribuito un ruolo centrale alla formazione e, nella grave situazione di crisi che ha colpito anche l’Emilia-Romagna, ha definito una serie di strumenti di orientamento e di formazione per i lavoratori sospesi o licenziati, per favorire un loro rapido reinserimento. La Regione continuerà ad investire su una formazione professionale che sappia intercettare e rispondere in L modo tempestivo ed efficace alle richieste di competenze e, al tempo stesso, che faccia della relazione stabile con le organizzazioni produttive lo strumento per una lettura dei bisogni non ancora espliciti ma funzionali all’innovazione. Un dialogo continuo che può essere rafforzato pensando alla formazione come un processo che accompagna le persone nelle diverse transizioni - dalla scuola al lavoro, dall’università al lavoro, dalla ricerca all’impresa, da un’occupazione all’altra - e all’apprendimento dei singoli come sviluppo continuo di conoscenze e competenze. Di recente abbiamo avviato la riforma del sistema di istruzione e formazione professionale, che pone con forza la centralità della scuola tecnica e professionale e la sua importanza fondamentale per il nostro territorio. Abbiamo pensato ad un sistema unitario che raccorda i percorsi degli istituti professionali e della formazione professionale e li rende equivalenti e complementari, e capaci di intrecciare i bisogni formativi dei ragazzi e le necessità del mercato del lavoro. Abbiamo inoltre dato il via agli Istituti Tecnici Superiori, una rete regionale di scuole post diploma altamente specializzate per formare tecnici nelle figure professionali più richieste dalle imprese. Abbiamo finanziato le attività formative per gli apprendisti, destinando una parte delle risorse all’apprendistato in alta formazione, con cui si potrà acquisire anche il dottorato di ricerca e il master di II livello. Iniziative da cui si evince come la Regione sia fermamente convinta nella necessità di investire sulle persone, una strategia che è motore dello sviluppo e prospettiva di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 81 ARTICOLO DI 11 formazione azioni per il miglioramento della competitività delle imprese, le attività finalizzate all'inserimento o al reinserimento lavorativo, anche di persone svantaggiate. Grazie al Fondo Sociale Europeo, la Provincia ha potuto investire risorse importanti (22 milioni di euro nel 2010), che purtroppo per il 2011-13 sono in netta contrazione”. copertina UN VOLANO DI SVILUPPO ECONOMICO di Giacomo Ruggero Valorizzare il capitale umano e produrre innovazione. Questi gli obiettivi di Giuseppe De Biasi, assessore all’istruzione, alla formazione e al lavoro della Provincia di Bologna 82 FARE ormazione multitasking. Differenti percorsi con un duplice obiettivo: valorizzare il capitale umano e produrre innovazione. Perché la formazione, per Giuseppe De Biasi, assessore provinciale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro, “è un prezioso strumento” che supporta i giovani nel passaggio scuola-lavoro. Ma anche, “un volano di sviluppo economico poiché, attraverso il lifelong learning, le persone accrescono e trasformano le proprie competenze professionali lungo l’arco della vita, così da adeguarle ad un mercato del lavoro in perenne cambiamento”. E, non ultimo, “sul fronte aziendale si caratterizza come supporto alla crescita, all’adattamento organizzativo e all’innovazione per migliorare la competitività”. F - Fondazione ITS: Bologna è stata la prima a partire in regione. Qual è la logica che sottende a questo progetto? “Bologna ha colto subito l’opportunità di avviare l’Istruzione Tecnica Superiore (ITS) sul territorio provinciale costituendo la Fondazione ITS per l’Automazione Meccanica in soli 11 giorni, il 24 dicembre 2010. L’ITS è la concretizzazione della formazione come strumento di sviluppo economico nel quale convivono scuola, formazione e aziende. Una “scuola speciale di tecnologia”, capace di formare tecnici iper-specializzati”. - La formazione può avere valenza di ammortizzatore sociale? “Non è tanto un ammortizzatore sociale quanto una grande opportunità per superare la crisi. Attraverso una formazione a sostegno dell’innovazione si può contribuire a salvaguardare il patrimonio produttivo del territorio. La Provincia rivolge particolare attenzione alla formazione dei lavoratori di aziende in crisi, in riorganizzazione o in ristrutturazione, al fine di favorire la loro permanenza o il rientro nel mercato del lavoro”. - Insieme a Unindustria Bologna e sindacati vi siete impegnati in un progetto finanziato da Fondimpresa, realtà privata. E’ auspicabile un più stretto rapporto pubblico-privato? “E’ fondamentale creare integrazioni e sinergie, armonizzando le diverse fonti di finanziamento (europee, ministeriali, interprofessionali) per garantire un’offerta formativa equilibrata nel territorio. La nostra ade- sione al progetto finanziato da Fondimpresa, destinato a persone in mobilità, va proprio in questa direzione avendo la Provincia la competenza nella gestione dei servizi per l'impiego. Quanto al rapporto pubblico-privato nel campo della formazione, va incentivato, con il soggetto pubblico impegnato nel ruolo di regia”. - Qual è il futuro della formazione? “Difficile dirlo. A dispetto di risorse pubbliche in netto calo la formazione rimane un investimento di valore. Certo si dovrà porre ancor più attenzione alla concertazione delle politiche fra pubblico e privato per sviluppare quelle sinergie virtuose che facciano diventare la formazione uno strumento a disposizione dell’intero sistema economico-sociale”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuseppe De Biasi, assessore provinciale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro - Quanto è strategica per Palazzo Malvezzi? “Per la Provincia, l’investimento in formazione è prioritario. Si lavora su più fronti: il percorso formativo obbligatorio dei minori, l’adeguamento delle competenze dei lavoratori, le FARE 83 ARTICOLO DI 12 formazione vince con il più alto tasso di industrializzazione, storicamente caratterizzate da una forte vocazione manifatturiera, che hanno identificato, nei rispettivi territori, 17 istituti tecnici con cui hanno dato vita al “Club dei 15 istituti dell’innovazione manifatturiera”; il percorso di valorizzazione degli Istituti Tecnici che ha sostenuto circa 20 istituti tecnici del Veneto nell’anticipare i contenuti fondamentali della riforma, rafforzando il collegamento tra istruzione tecnica, territorio e impresa. Da ricordare poi il Progetto “Crescere nell’industria” (Confindustria Lombardia) che promuove l’istruzio- copertina NUOVI MODELLI DIDATTICI E ORGANIZZATIVI ne tecnica nei confronti di studenti, famiglie e docenti attraverso l’utilizzo del portale www.teknicamente.it con cui si diffondono le iniziative di orientamento e le best practices sul ter r itor io nazionale; il Progetto “Back to Basics” (Finmeccanica) che attraverso la Survey “Back to Basics” ha mappato le varie forme di collaborazione tra tutte le società del Gruppo operanti in Italia e in Europa e gli Istituti Tecnici e Professionali. Infine il progetto “Lo sviluppo di reti di imprese per il rilancio dell’istruzione tecnica” (Assolombarda), che a partire dalla rilevazione delle competenze e delle conoscenze ri- chieste ai diplomati in azienda, si propone di sviluppare un network di aziende disponibili alla collaborazione con le scuole. Con il riordino cambierà dunque il modo di fare scuola degli istituti tecnici, sollecitati a mettere a punto nuovi modelli didattici e organizzativi che comportano l’integrazione dei saper i, l’utilizzo di metodologie didattiche più attive, una diffusa attività laboratoriale in tutti gli ambiti disciplinari e l’apertura ad un dialogo sistemico con il mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Claudio Gentili Direttore Education di Confindustria Con il nuovo Regolamento di riordino cambierà il modo di fare scuola degli istituti tecnici, sollecitati ad un dialogo sistemico con il mondo produttivo, del lavoro e delle professioni 84 FARE Il nuovo Regolamento di riordino degli istituti tecnici, approvato il 4 febbraio 2010 in CdM ed entrato in vigore nelle prime classi a partire da settembre 20101 , rappresenta un’occasione preziosa per mettere a punto nuovi modelli didattici e organizzativi. Riduce gli indirizzi e i profili evitandone la frammentazione; istituisce i Dipartimenti per favorire la professionalità degli insegnanti e coordinare gli insegnamenti affini; dà vita ai Comitati tecnico scientifici per aprire la scuola al territorio; promuove la flessibilità formativa; potenzia gli stage e l’alternanza scuolalavoro; introduce le scienze integrate e l’insegnamento di una disciplina tecnica in lingua inglese. 1 Regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. (emanato con d.P.R. 15 marzo 2010, n. 88). Numerose le sperimentazioni già realizzate sul territorio: in Veneto, in Lombardia, in Puglia e nei territori dove sono attive le Delivery Unit regionali. Tra queste vorrei ricordare il progetto dei 16 istituti tecnici della Delivery Puglia; il percorso di lavoro attivato da alcune scuole del Veneto sulla valutazione e la certificazione delle competenze che ha coinvolto direttamente 80 istituti su un totale di 222 scuole di 2° grado in Veneto e il progetto realizzato dalla Regione Lombardia sulla valutazione degli esiti e dei risultati nella scuola. E cosa fanno le imprese sul territorio per collaborare con gli istituti tecnici? In questi ultimi anni sono state realizzate numerose iniziative e sperimentazioni tra cui: il Progetto “Club dei 15 istituti dell’innovazione manifatturiera” che riunisce le Associazioni Industriali delle 17 pro- FARE 85 ARTICOLO DI 13 formazione copertina CI VUOLE L’ITS PER RILANCIARE LA COMPETITIVITÀ di Salvatore Grillo Dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore Aldini Valeriani – Sirani di Bologna Finalmente nasce l’Istituto Tecnico Superiore, il sistema integrato per l’alta specializzazione tecnica dei giovani diplomati. L’ITS di Bologna, appena costituito, sarà dedicato alla meccanica ed all’automazione industriale 86 FARE on il DPCM 25/01/2008 viene introdotto anche in Italia un sistema di istruzione tecnica superiore che risponde al bisogno, fortemente sentito e non più procrastinabile, di aprire nuove strade e possibilità per i giovani diplomati. Ma è soprattutto la necessità di rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano che ha fatto individuare sei aree strategiche sulle quali innestare processi innovativi in grado di generare sviluppo. La Regione Emilia-Romagna nel ritenere parimenti importanti tutte le aree ha deciso l’istituzione di ben 9 percorsi ITS ed ha individuato per l’area Bolognese il settore strategico della Meccanica e dell’Automazione da sempre contraddistinta da processi fortemente creativi sui quali innestare tecnologie innovative. I soci fon- C datori: Provincia di Bologna, Istituto Aldini Valeriani Sirani (istituto di riferimento), DIEM dell’Università di Bologna, Facoltà di ingegneria, Fondazione Aldini e le aziende IMA e Marchesini Group hanno potuto così costituire la Fondazione di partecipazione, primo passo per la nascita e l’avvio dei percorsi ITS. La fondazione si arricchirà di nuovi soci, fondatori o partecipanti, che contr ibuiranno alla per manente connessione di questo sistema formativo con quello produttivo caratterizzandone i percorsi attraverso una progettazione flessibile fortemente permeabile all’emergere di nuovi bisogni in relazione al prodursi di nuovi campi di conoscenza e di nuove tecnologie. E’ importante infatti che le fondazioni possano contare su finanzia- L’Istituto Aldini Valeriani Sirani è l’istituto di riferimento dell’ITS di Bologna menti statali e che i percorsi ITS rientrino nei piani triennali delle Regioni e siano proattivi nella ricerca di fondi sia pubblici che privati. Due punti enfatizzano e sottolineano la volontà di coinvolgimento negli ITS dei partner sociali: su un monte ore complessivo di 2.000 ore, suddivisi in quattro semestri, il 30% del monte ore (circa 600) saranno di stage aziendali e tirocini ed il 50% dei docenti dovrà provenire dal mondo del lavoro e possedere una specifica esperienza professionale nel settore di indirizzo (almeno 5 anni). A conclusione del percorso i parte- cipanti conseguiranno il Diploma di Tecnico Superiore relativo all’area tecnologica ed alla figura nazionale di riferimento opportunamente coniugata alle esigenze del territorio di riferimento, che sarà valido su tutto il territorio europeo raccordandosi con il 5° livello dell’EQF (sistema delle qualifiche Europeo). Il Diploma verrà rilasciato previa verifica finale delle competenze acquisite da parte di una commissione d’esame cui partecipano docenti dell’istituto di riferimento, docenti dell’Università, esperti della formazione professionale e del mondo del lavoro. Il percorso consentirà l’accesso agli studi universitari previo riconoscimento dei crediti formativi. Potranno iscriversi studenti diplomati degli istituti tecnici, professionali e dei licei che dovranno comunque possedere, prima dell’inizio dei corsi, competenze linguistiche di livello B2 e competenze infor matiche ECDL avanzato attraverso l’eventuale frequenza di percorsi appositamente predisposti dalla fondazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 87 ARTICOLO DI 14 formazione copertina A SUPPORTO DEL SISTEMA PRODUTTIVO Un progetto della Provincia per migliorare il raccordo tra la scuola e l’impresa di Claudio Magagnoli Dirigente del Servizio Scuola e formazione della Provincia di Bologna l progetto Realizzazione di interventi informativi, formativi e di supporto al sistema produttivo provinciale in tema di riforma del sistema dell’istruzione all’interno del “Servizio di supporto alle relazioni scuola-territoriomondo del lavoro” rientra nella programmazione 2010 della Provincia di Bologna relativa all’Asse Adattabilità del Fondo Sociale Europeo, e fa parte delle azioni rivolte al sistema produttivo per promuovere e sostenere il valore aggiunto di una sua più stretta integrazione con il sistema scolastico-formativo e le autonomie locali del territorio provinciale bolognese. I 88 FARE I recenti cambiamenti nel sistema dell’istruzione che investono gli ordinamenti della scuola secondaria di secondo grado, il raccordo tra istruzione e formazione ed il sistema dell’istruzione degli adulti, avranno certamente un impatto significativo sulle modalità di raccordo tra le scuole e i sistemi produttivi di riferimento e sui rapporti scuola-impresa già in essere e per quelli ancora da costruire. In tale scenario, il progetto rappresenta una possibilità : • di informazione e sensibilizzazione del sistema produttivo sulle trasformazioni in atto nel nostro sistema scolastico; • di riflessione rispetto alle molteplici iniziative realizzate nel corso degli anni nel territorio provinciale; • di progettazione di nuove iniziative. L’obiettivo è quello di superare l’estemporaneità che ha caratterizzato molte delle esperienze di raccordo tra scuole e organizzazioni produttive, per rendere le più efficaci tra esse prassi consolidate in un’ottica di sostenibilità, intesa come possibilità di mantenere nel tempo i benefici derivanti da tali esperienze. Fondamentale per il raggiungimento delle finalità sopracitate sarà la realiz- zazione, entro la fine di giugno 2011, di un ciclo di seminari/laboratori rivolti alle imprese e loro associazioni, ai lavoratori e loro associazioni e più in generale agli operatori del sistema economico-produttivo provinciale. I seminari/laboratori saranno finalizzati a: • diffondere informazioni in merito alla riforma del sistema di istruzione, dal punto di vista normativo e degli specifici dispositivi di raccordo scuola-impresa; • promuovere le specifiche opportunità offerte dal sistema di istruzione degli adulti anche come strumento per il fronteggiamento della crisi economica; • informare su buone prassi relative a esperienze già realizzate; • promuovere riflessioni e proposte; • valorizzare nuove opportunità di collaborazione con istituti scolastici, agenzie formative ed enti locali del territorio nel nuovo quadro normativo, con particolare attenzione all’istruzione tecnica e professionale; • mettere a punto documenti di sintesi che descrivano presupposti ed esiti dei seminari/laboratori, ai fini di una loro diffusione presso ulteriori operatori del sistema economico-produttivo provinciale. Nell’ambito del progetto saranno inoltre individuate alcune iniziative di raccordo tra scuola e mondo del lavoro, ritenute prioritarie nel quadro delle riflessioni emerse dai seminari/laboratori e sostenibili nel tempo. Tali iniziative saranno progettate nel dettaglio ed attivate quanto meno in termini di start up entro la fine del progetto, con il coinvolgimento delle associazioni datoriali e sindacali, di scuole e di aziende. Per garantire un efficace sviluppo delle attività in termini di rispondenza ai fabbisogni dei beneficiari, di correttezza e completezza dell'informazione fornita e di rilevanza delle azioni realizzate, è stato costituito un Gruppo di progetto rappresentativo del sistema di istruzione-formazione-lavoro locale, che si sta confrontando sulle diverse proposte, sta sviluppando collaborazioni operative e sta seguendo in modo coordinato le azioni. Questo Gruppo di Progetto, anche attraverso i contributi della riflessione scientifica, potrà fornire alle istituzioni e agli enti che operano a livello territoriale indicazioni utili per lo sviluppo delle future attività. Al Gruppo di progetto, oltre alla Provincia di Bologna, partecipano: Feedback, società di servizi con esperienza pluriennale in interventi di supporto al sistema integrato scuolaformazione-territorio-mondo del lavoro - soggetto gestore del proget- to con ruolo di direzione e di coordinamento dello staff; Confcommercio Imprese per l’Italia ASCOM Provincia di Bologna Cna Bologna IIPLE Istituto per l’Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili di Bologna e provincia Unindustria Bologna come referenti del sistema imprenditoriale locale; CISL Bologna in rappresentanza delle Associazioni dei lavoratori e del sistema delle OO.SS. locali, con il coinvolgimento di CGIL Bologna e UIL Bologna nella realizzazione congiunta delle diverse azioni previste; ASABO Associazione Scuole Autonome Bologna – rete rappresentativa degli istituti scolastici del territorio provinciale di ogni ordine e grado, compresa l’istruzione degli adulti, con funzione di supporto alla realizzazione dei seminari/laboratori e delle iniziative pilota; C.I.Do.S.Pe.L. (Centro Internazionale di Documentazione e Studio sui Problemi del Lavoro) del Dipartimento di Sociologia “A. Ardigò” dell'Università di Bologna, a garanzia di un adeguato sviluppo della dimensione teorico-scientifica del progetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 89 ARTICOLO DI 15 formazione copertina CONOSCERE LA SCUOLA guida per le imprese CONOSCERE LA SCUOLA Documento messo a punto nell'ambito del progetto Realizzazione di interventi informativi, formativi e di supporto al sistema produttivo provinciale in tema di riforma del sistema dell’istruzione, all’interno del “Servizio di supporto alle relazioni scuola-territorio-mondo del lavoro” – Operazione P.A. 2010-1242/Bo – Approvata con determina dirigenziale n. 184 del 14/09/2010 – cofinanziata Fondo Sociale Europeo “Investiamo nel vostro futuro” - Soggetto gestore Feedback sas Nell’ambito del progetto della Provincia, Unindustria Bologna ha realizzato, con il contributo di rappresentanti delle istituzioni scolastiche e di imprese, uno strumento per avvicinare gli imprenditori al mondo della scuola 90 FARE FARE 91 PREMESSA IL RIORDINO DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE IN PILLOLE II sistema industriale della nostra regione, in una situazione congiunturale difficile e complessa come quella attuale, per rimanere competitivo sui mercati internazionali e affrontare i necessari processi di trasformazione basati sull'innovazione e sulla specializzazione dei prodotti e dei processi produttivi necessita di competenze tecnico-scientifiche sempre più elevate. Prioritaria in tal senso è la collaborazione tra il mondo delle imprese e quello della scuola: un raccordo costante e proficuo è indispensabile per favorire il diffondersi della cultura del lavoro e, nello stesso tempo, anche la valorizzazione dello studio e dell'impegno personale. Per l'impresa, la messa a sistema di una collaborazione fattiva con la scuola rappresenta una grande opportunità per affermare l'importanza del proprio ruolo sociale e per dare un contributo significativo alla definizione dei percorsi formativi. Grazie ad un maggiore raccordo tra scuola e impresa si potrà supportare il sistema educativo e formativo nella definizione di percorsi che, in particolare nell'area tecnica e professionale, dovranno essere sempre più rispondenti ai profili professionali richiesti, tenendo così in considerazione le esigenze delle imprese che operano nel contesto locale e garantendo l’acquisizione delle competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro in modo adeguato. Oggi le aziende, infatti, sempre più richiedono alla scuola di fornire ai giovani una adeguata preparazione tecnica, ma anche una formazione in grado di far acquisire alcune competenze fondamentali, cosiddette “meta-competenze”, quali ad esempio la capacità di rapportarsi e di lavorare con gli altri in una realtà complessa come è l’impresa, ma anche la capacità di problem solving, l'orientamento all'apprendimento e al cambiamento, la creatività, il pensiero strategico, la progettualità professionale e personale. La riforma della scuola superiore, approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio 2010, favorisce in maniera significativa il dialogo e il confronto tra la scuola, il mondo produttivo e più in generale il contesto locale di riferimento. L’incoraggiamento che ne deriva è quello di operare in forte sintonia e di favorire una sperimentazione di modelli di collaborazione attiva. La Provincia di Bologna, da sempre attenta a favorire le relazioni scuola-territorio-mondo del lavoro, ha promosso con finanziamenti Fondo Sociale Europeo il progetto “Realizzazione di interventi informativi, formativi e di supporto al sistema produttivo provinciale in tema di riforma del sistema dell’istruzione, all’interno del “Servizio di supporto alle relazioni scuola-territorio-mondo del lavoro”, dove Unindustria è partner. All’interno di tale progetto Unindustria Bologna ha realizzato, con il contributo di rappresentanti delle Istituzioni scolastiche e di imprese, questo strumento che vuole avvicinare gli imprenditori al mondo della scuola fornendo informazioni rispetto alla recente riforma, ponendo particolare attenzione a quegli aspetti che hanno a che fare con il rapporto tra scuola e mondo del lavoro e con l’attivazione dei Comitati Tecnico Scientifici. Le imprese del territorio, pur essendo positivamente orientate al raccordo con la scuola, sono infatti disorientate di fronte allo strumento del CTS ed è pertanto necessaria un’informazione in merito, che evidenzi anche quale possa essere in esso il ruolo dell’Associazione e delle singole imprese. L’Associazione, nell’intento di favorire il raccordo tra scuola ed impresa e per garantire che la presenza imprenditoriale negli Organi di governo della scuola sia portatrice delle reali esigenze dell’intero tessuto produttivo, si mette a disposizione del sistema imprenditoriale del territorio bolognese attraverso: - la redazione della guida “Conoscere la scuola”; - la creazione di una sorta di “Albo” degli imprenditori e manager disponibili a partecipare ai CTS, a cui le scuole potranno far riferimento; - la proposta di costituzione di un gruppo di lavoro scuola-impresa denominato “CTS IN RETE” a cui affidare il compito di supportare l’istituzione dei CTS e di fornire linee di riferimento per la loro attivazione e gestione. L’Associazione opererà quale punto di riferimento e di coordinamento per supportare le imprese nel rapporto con la scuola, nel rispetto dell’alterità di ciascun istituto e territorio, ma in una logica di omogeneità di interventi e condivisione di azioni ed obiettivi. I riferimenti legislativi • Il D.L. 112 del 25 giugno 2008, art.64, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133 ha previsto la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico attraverso regolamenti. • Con la L. 40/2007 art. 13 non sono più contemplati il Liceo Economico e il Liceo Tecnologico ed è ricostituita l’Istruzione tecnica e professionale. • La L. 14/2009 ha previsto l’avvio del sistema dei Licei. 92 FARE La nuova Secondaria Superiore Parole chiave della riforma: autonomia e flessibilità Le scuole possono apportare modifiche coerenti con il profilo deciso dal Ministero utilizzando la quota del 20% prevista dall’autonomia in tutte le scuole, a cui si aggiunge la quota variabile di flessibilità per le materie di indirizzo nel triennio dei tecnici e dei professionali (in questi ultimi è applicabile fin dal primo biennio). Nel piano di studi dei licei tale opportunità risulta ampliata per il secondo biennio fino ad una quota massima del 30%, ma vengono introdotti vincoli per i quali a saldo dell’intero quinquennio nessuna disciplina può essere ridotta di più di un terzo del totale e nel quinto anno nessuna disciplina tra quelle obbligatorie può essere eliminata dal piano. Gli spazi di flessibilità consentono: • di rispondere a documentate esigenze del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni; • di articolare le aree del triennio in opzioni non previste dal regolamento. FARE 93 L’autonomia scolastica si esplica in: • autonomia didattica: le istituzioni scolastiche regolano tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline; flessibilità oraria; • autonomia organizzativa: le istituzioni scolastiche adottano modalità organizzative che siano espressione di libertà progettuale e percorsi, attività scelte autonomamente fino al 20% dei curricoli delle discipline; • autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo: le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano l’autonomia di ricerca e di sperimentazione; • funzioni amministrative di gestione: le istituzioni scolastiche provvedono all’amministrazione, alla gestione del bilancio e dei beni e alle modalità di definizione e di stipula dei contratti di prestazione d’opera secondo le regole di contabilità dello Stato. L'INTERAZIONE FRA SCUOLA E IMPRESA Tra gli attori che oggi devono affiancare la scuola nel suo difficile ma auspicato passaggio da scuola dell’insegnamento a scuola dell’apprendimento, da una formazione di tipo nozionistico a una formazione “per competenze”, l’impresa sicuramente riveste un ruolo strategico fondamentale e la convergenza nell’azione o meglio l’alleanza fra questi due mondi renderà certamente più efficace questo passaggio. E ciò è tanto più vero se si pensa all’istruzione tecnica e professionale, che dal rapporto con il tessuto produttivo del proprio territorio trae le ragioni della propria esistenza. Condizione necessaria perché si instauri una collaborazione proficua fra scuola e impresa è l’assunzione di responsabilità da parte di entrambe le parti: la scuola svolgendo appieno il proprio ruolo di formazione in ambito scolastico, l’impresa dimostrando nei fatti la propria capacità sia di proporsi come luogo di apprendimento sia di saper utilizzare e valorizzare le competenze acquisite dai neo-diplomati inserendole in un quadro di autentico sviluppo del territorio. PERCHE’ L’IMPRESA DEVE INTERESSARSI ALLA FORMAZIONE DEI GIOVANI La riforma della scuola e la prevista partecipazione delle imprese ai CTS rappresentano senza alcun dubbio un’occasione da non perdere per mettere a sistema e diffondere un modello di rapporto virtuoso che oggi coinvolge, sia nelle scuole sia nelle imprese, un numero di attori ancora troppo limitato. Vale dunque la pena interpretare l’istituzionalizzazione del raccordo, tramite l’ingresso delle aziende in uno degli organi di governance della scuola, come uno stimolo affinché: • il mondo delle imprese diventi sempre di più un contesto cognitivo di riferimento per la scuola in quanto sede di relazioni sociali importanti per fornire ai giovani conoscenze aggiornate non solo nell’ambito delle applicazioni tecnologiche e delle competenze professionali, ma anche dell’organizzazione del lavoro e della cultura d’impresa; • la scuola, in quanto luogo deputato all’apprendimento e alla conoscenza, costituisca per le imprese non solo un serbatoio da cui attingere talenti e profili qualificati, ma un terreno dove impegnarsi affinché formazione e professionalità opportunamente intrecciati e coniugati contribuiscano in modo significativo allo sviluppo economico e sociale del nostro paese. Compito della scuola è fornire competenze e abilità trasversali “meta competenze” e professionali che servano ai giovani anche nell’inserimento e nella permanenza nel mercato del lavoro aiutandoli a diventare protagonisti del proprio futuro, permettendo loro di utilizzare in modo efficace il patrimonio individuale di conoscenze e competenze acquisite. L’impresa d’altro canto può cogliere l’occasione di affiancare la scuola in questo suo “non facile” compito formativo, offrendo stimoli, suggerimenti e proponendo concrete occasioni di crescita, con l’obiettivo di: • fornire informazioni utili alla scuola al fine di supportarla nella definizione degli indirizzi e dei curricula per renderla maggiormente capace di cogliere e dare risposta ai fabbisogni dei settori produttivi di riferimento operanti sul territorio; • collaborare con la scuola nella programmazione e nella realizzazione di attività e strategie formative che, nell’ambito dell’autonomia didattica e delle quote di flessibilità, meglio colleghino il sapere al saper fare (ad esempio: progettazione di esperienze di alternanza scuola-lavoro, supporto nelle attività di laboratorio, lavori per progetti, contratti di lavoro con docenti esterni, etc.); 94 FARE • rendere i giovani consapevoli della complessità del “sistema impresa” consentendo loro di sperimentarne le diverse dimensioni lavorative; • contribuire a sviluppare nei giovani la capacità di lavorare con gli altri attraverso metodologie di apprendimento in team; • promuovere l’uso della conoscenza in un’ottica di orientamento al risultato, superamento delle difficoltà e soluzione dei problemi; • diffondere la cultura d’impresa e il ruolo sociale dell’impresa. L’IMPEGNO DI CONFINDUSTRIA TRA PASSATO E FUTURO L’attenzione costante di Confindustria per i temi dell’istruzione e della formazione nasce da lontano ed è stata un elemento non trascurabile dell'interesse imprenditoriale fin dal secondo dopoguerra. In quel periodo era riconosciuta, infatti, come prioritaria la necessità di creare scuole tecniche e professionali in grado di assicurare al maggior numero di cittadini un’adeguata formazione professionale di base. Negli anni settanta si è andata sviluppando l'esigenza dì fornire al mondo degli insegnanti gli elementi essenziali di cultura industriale. Negli anni ottanta-novanta è cresciuta l'attenzione degli industriali alla qualità della scuola e dell'università: è nata così la politica delle intese e sono state sottoscritte importanti convenzioni tra Confindustria e Ministero della Pubblica Istruzione e dell'Università. Le profonde trasformazioni che l’innovazione tecnologica ha introdotto nelle aziende hanno richiesto alla scuola una maggiore formazione di base per tutti, in cui gli obiettivi formativi, legati alla crescita delle persone, possono coincidere con quelli dell'occupabilità dei singoli e con quelli della competitività delle imprese. Lo sviluppo di competenze sociali e di base è indispensabile sia per il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza che per la crescita professionale. La distinzione 'sapere' - 'saper fare' va interpretata non come contrapposizione fra due modi di essere della conoscenza, ma come complementarietà tra linguaggi e competenze diverse. Per questo oggi Confindustria è impegnata al fianco delle istituzioni educative con í giovani e per i giovani. La riflessione sulla necessità di integrazione del sistema di education e sulle conseguenti linee strategiche su cui indirizzare le attività confindustriale per il futuro, nasce dalla consapevolezza del ruolo delle imprese quali promotori di innovazione culturale e “anticipatori” del cambiamento. IL RUOLO DELL’IMPRESA NEL SISTEMA FORMATIVO L’impresa, come la scuola, può essere considerata un’agenzia formativa, un luogo di apprendimento di competenze non solo professionali ma anche sociali e personali. Gli obiettivi formativi della scuola e dell’azienda ovviamente non coincidono, ma possono avere molti punti di contatto e la loro collaborazione, se realizzata nel rispetto dell’alterità di ciascun soggetto, può produrre un innalzamento nella qualità degli apprendimenti. L’impresa non è solamente un’importante destinataria delle competenze professionali formate dalla scuola ma è anche la sede dove sono apprese molte delle cosiddette meta-competenze che fanno parte del profilo educativo, culturale e professionale dei giovani diplomati. In quest’ottica il raccordo tra scuola e impresa può esplicitarsi in una proficua collaborazione tra due agenzie formative, che producono analoghe competenze attraverso percorsi differenziati. La collaborazione con la scuola in una logica di governance, in forza della quale le imprese sono coinvolte con le loro prerogative e potenzialità in una prospettiva di rete, va pensata come una modalità efficace per garantire al maggior numero possibile di giovani diplomati l’acquisizione di un’elevata padronanza di quelle competenze chiave indispensabili per la crescita del sistema produttivo. La partecipazione alle attività del Comitato Tecnico scientifico CTS istituito dalla riforma costituisce quindi un’occasione per sviluppare tale incontro. FARE 95 IL CTS: UN’OCCASIONE DA NON PERDERE Dall’1 settembre 2010 è entrato in vigore il Riordino degli istituti tecnici e professionali. Fra le novità e opportunità che prevede, molte coinvolgono o possono coinvolgere direttamente le imprese: • la costituzione dei dipartimenti “quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa”; • l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico “CTS” quale organo “consultivo e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità”; • l’attivazione, negli Istituti tecnici del settore tecnologico e negli Istituti professionali del settore industria e artigianato, dell’Ufficio tecnico che ha il compito di organizzare in maniera funzionale i laboratori, il loro adeguamento alle innovazioni tecnologiche, le misure necessarie per la sicurezza delle persone e dell’ambiente; • il potenziamento degli stage e dell’alternanza. PERCHÉ È IMPORTANTE PARTECIPARE AI LAVORI DEL CTS? L’istruzione secondaria superiore e in particolare l’istruzione tecnica e professionale, con la nuova riforma, è chiamata, tra le altre cose, a cogliere il cambiamento in atto nel mondo del lavoro in tutte le sue declinazioni: tecnologiche, gestionali, organizzative e culturali. Per contribuire al rilancio degli Istituti tecnici e professionali e al miglioramento della loro offerta formativa è necessario essere informati su quel che succederà, e sulle concrete opportunità di partecipazione. E’ inoltre necessario specificare che anche il Regolamento dei Licei prevede la possibilità di costituire: • i dipartimenti, “quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica”; • un comitato scientifico composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con “funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità”. CHE COS’È IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS)? In base alla riforma, le scuole possono avvalersi della consulenza di un Comitato Tecnico Scientifico (per gli Istituti tecnici e professionali) e di un Comitato Scientifico (per i Licei) quale supporto ai processi decisionali finalizzati all’elaborazione del piano dell’offerta formativa. Il CTS, costituito dal dirigente scolastico, è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifico-tecnologica in relazione ai settori di riferimento. La composizione del CTS potrà valorizzare il principio di pariteticità tra rappresentanti della scuola e rappresentanti esterni. Il CTS svolge funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità della scuola, raccordandosi con gli altri organi presenti negli istituti. L’Associazione, nel processo di attivazione dei CTS, si mette a disposizione delle imprese e delle scuole per svolgere un ruolo di coordinamento e di indicazione di nominativi per i componenti dei CTS per il settore di proprio riferimento e rappresentanza. 96 FARE Le imprese hanno la possibilità di affiancare la scuola in questa delicata fase di transizione offrendo la loro esperienza per: • aggiornare la scuola rispetto ai più recenti processi di evoluzione tecnologica intrapresi dalle aziende e alla conseguente richiesta di competenze e conoscenze in ingresso “nuove“ per i giovani che entrano nel mercato del lavoro; • mettere a disposizione dei docenti informazioni in merito alle competenze richieste dal mercato del lavoro anche al fine di supportarli nella definizione degli indirizzi e dei curricula; • contribuire alla costruzione di nuovi modelli organizzativi per sostenere il ruolo delle scuole come “centri di innovazione”; • fornire occasioni per sperimentare nuove metodologie didattiche che prevedano la realizzazione di percorsi formativi in azienda basati sulla contestualizzazione delle informazioni e delle conoscenze; • collaborare nella progettazione di attività didattiche-laboratoriali, negli stage e nell’alternanza studio-lavoro. Il CTS può essere l’organismo che accompagna il processo di ripensamento dell’istruzione tecnica e professionale e in generale della secondaria di secondo grado e il suo adeguamento alle nuove normative e lo strumento per realizzare il collegamento organico tra l’istituto e il mondo del lavoro che costituisce uno degli elementi centrali della riforma. Ma l’efficacia del contributo dipende: • dalla disponibilità delle imprese a farsi coinvolgere nei complessi meccanismi decisionali della scuola; • in generale, dall’apertura delle imprese nei confronti delle dinamiche di cambiamento che il raccordo con la scuola può innescare; • da una visione chiara degli obiettivi da raggiungere. Chiarezza degli obiettivi e disponibilità alla partecipazione e al cambiamento sono le condizioni affinché la collabora- FARE 97 zione al CTS sia utile alla scuola, alle imprese e ai giovani. L’Associazione Territoriale è a disposizione per qualsiasi consulenza ed assistenza tecnica e relazionale con la scuola e con gli altri componenti del CTS, esterni alla scuola. di campo, di eccessivo “utilitarismo”. Occorre pertanto un atteggiamento attento all’ascolto delle ragioni della scuola, anche quando non se ne condividono fino in fondo le posizioni o gli accenti. ALCUNE INDICAZIONI PER UN BUON FUNZIONAMENTO Per garantire una continuità progettuale a nostro avviso è auspicabile che: • il CTS abbia durata almeno biennale; • sia presieduto dal Dirigente Scolastico dell’Istituto; • si possa articolare in gruppi di lavoro; • si riunisca almeno tre volte all’anno e le riunioni siano valide almeno con la presenza della maggioranza dei componenti; • possano partecipare ai lavori del CTS anche esperti esterni o collaboratori dell’Istituto su invito del D.S. ALCUNI STRUMENTI DI RACCORDO TRA SCUOLA E IMPRESA QUALI SONO LE FUNZIONI DEL CTS? Il CTS può fornire utili informazioni per la definizione dei percorsi di apprendimento. I nuovi istituti tecnici, ad esempio, prevedono 11 indirizzi. Tuttavia ciascun istituto, nell’ambito della propria autonomia, può proporre per le aree cosiddette di indirizzo opzioni di specializzazione che meglio rispondano alle specifiche esigenze del territorio. Il CTS, in grado di mettere a disposizione della scuola i dati sulle professioni e sulle competenze richieste nel mercato del lavoro, potrà svolgere un importante ruolo per definire tali opzioni. In concreto, il CTS può contribuire a fornire un supporto per: • analizzare i fabbisogni formativi del territorio e i profili professionali più richiesti; • determinare, in base a questa analisi, l’offerta delle opzioni di specializzazione per il triennio all’interno di ciascun indirizzo (dal 30% al 35%); • definire le attività di competenza dell’autonomia di ogni istituto (fino al 20%); • definire le attività legate alla flessibilità proprie di ciascun indirizzo professionale; • valorizzare al massimo i laboratori; • realizzare ed incentivare attività di raccordo tra scuola e mondo del lavoro quali alternanza scuola lavoro, stage, tirocini, visite, impresa simulata, eventi, ecc.; • realizzare attività di orientamento e di supporto all’inserimento lavorativo; • formulare proposte e pareri al Consiglio di Istituto ed al Consiglio dei Docenti in ordine ai programmi di attività; • collaborare alla valutazione dei risultati raggiunti e al monitoraggio rispetto alla progettualità tecnico-scientifica della scuola. Rispetto al mondo della scuola, il sistema imprenditoriale che sarà rappresentato nei CTS può contribuire a far sì che il modo di fare scuola sia maggiormente orientato a sviluppare nei giovani la capacità di lavorare con gli altri e, più in generale, può fornire gli strumenti per far acquisire le competenze e le meta-competenze propedeutiche ad un positivo inserimento lavorativo (ad esempio: sapersi rapportare in un contesto lavorativo, conoscere una organizzazione complessa come l’impresa, essere orientati al risultato e al fare, essere capaci di affrontare le difficoltà e risolvere i problemi in ambito lavorativo). Il mondo della scuola e quello dell’impresa usano da troppo tempo linguaggi diversi ma solo il riconoscimento dell’utilità del dialogo rende concetti e parole comprensibili a entrambi. Scuola e impresa hanno al proprio centro la persona da formare ed educare ed entrambi lavorano per un fine sociale: la scuola per la cultura e l’educazione, l’azienda per la professionalità, l’occupazione e la creazione di ricchezza; per questo devono conoscersi, dialogare e lavorare insieme. Nella scuola, soprattutto nella scuola tecnica e professionale, è oggi molto diffusa l’esigenza di apertura al mondo esterno, nello stesso tempo la presenza dell’imprenditore nel governo della scuola può suscitare qualche timore di invasione 98 FARE VISITE AZIENDALI Consistono nella realizzazione, generalmente per classi o gruppi di classi accompagnate dai docenti degli istituti, di visite presso realtà del mondo del lavoro ritenute significative in rapporto all’indirizzo di studi frequentato. Gli studenti vengono accolti e guidati all’osservazione o più raramente alla sperimentazione di alcuni processi aziendali. Spesso sono previsti incontri anche in forma assembleare con rappresentanti dell’organizzazione ospitante ORIENTAMENTO L'orientamento rappresenta un percorso continuo di sviluppo dell'autonomia personale e un contributo importante al processo di costruzione dell'identità sociale; ricomprende al proprio interno sia l'orientamento “personale”, legato ai diversi ambiti di crescita e sviluppo di una persona, sia l'orientamento “scolastico-professionale”, riferito più specificamente ai processi di scelta e di transizione dell'esperienza formativa e lavorativa. Si esplicita nella capacità di prendere decisioni, sostiene lo sviluppo della progettualità nei processi di scelta e di transizione. Matura nella persona attraverso l'acquisizione di competenze specifiche, in fasi diverse della vita, con il contributo di risorse diverse e attraverso azioni diverse. Ci sono interventi volti allo sviluppo di competenze orientative che possono facilitare l’incontro tra la domanda e l'offerta di formazione e, successivamente, tra la domanda e l'offerta di lavoro. Possono essere rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e agli universitari per la scelta, rispettivamente, della scuola superiore, dell'università oppure per l'inserimento nel mercato del lavoro. Unindustria Bologna ha profuso un forte impegno nel campo dell'orientamento realizzando, oltre ad iniziative tradizionali specifiche (guide, incontri nelle scuole, stage in azienda, corsi di formazione all'imprenditorialità, istituzione di premi), anche progetti strutturati volti a valorizzare la cultura tecnica: ne è un esempio “Fabbriche Aperte”, manifestazione che si svolge ogni anno e che si rivolge ai giovani che frequentano gli istituti tecnici. Gli imprenditori vengono spesso coinvolti nelle attività di orientamento. Le principali tematiche trattate sono: - come si diventa imprenditori (l'idea, la motivazione, la competenza); - cos'è l'azienda e come è organizzata; - come si evolve l'azienda per rimanere all'avanguardia; - quali competenze l’azienda ricerca nei collaboratori. STAGE Lo stage costituisce un’esperienza svolta dagli studenti presso le sedi di imprese, enti pubblici, centri di ricerca od organizzazioni no-profit. E’ un termine generico che può essere utilizzato per tutte le esperienze di formazione “on the job”. Nel periodo scolastico, può avere una durata variabile, da un minimo di una settimana fino a sei settimane. - Per l’attivazione degli stage gli istituti scolastici si accordano con le organizzazioni del mondo del lavoro, generalmente attraverso convenzioni specifiche; viene predisposto per ogni studente un progetto formativo che specifica gli obiettivi che il periodo di stage si prefigge, la durata del rapporto, le coperture assicurative, il nome del tutor della scuola e del tutor dell’organizzazione ospitante, la modalità con cui tale esperienza verrà realizzata, i compiti che verranno affidati, e il modo con cui lo studente verrà seguito per il periodo di permanenza presso tale organizzazione FARE 99 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO L’alternanza scuola-lavoro, fatte salve le modalità di raccordo tra scuola e organizzazioni del mondo del lavoro già indicate per lo stage, rappresenta una specifica metodologia didattica prevista dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77, in merito alla quale la Regione Emilia-Romagna ha messo a punto apposite “Linee Guida”, che si utilizza nell’ambito del percorso scolastico curricolare al fine di innovare i contesti di apprendimento. Può essere rivolta ad allievi di classe III, IV e V e prevede di norma una durata minima di 150 ore curricolari di permanenza in azienda, svolte anche in più periodi distribuiti durante l’anno scolastico, a cui si aggiungono fino a 50 ore svolte in classe per la preparazione e la discussione degli esiti dell’esperienza. Vengono di norma definite prima dell’avvio delle attività le competenze possedute dagli studenti in ingresso in azienda, le competenze da acquisirsi durante il progetto di alternanza, le modalità di valutazione di tali competenze all’interno della valutazione complessiva effettuata dalla scuola. Nell’ambito del nostro territorio è attiva una specifica convenzione tra Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna e Unioncamere dell’Emilia-Romagna, tra le cui finalità rientra la promozione delle collaborazioni tra le Istituzioni scolastiche e le Camere di Commercio per la realizzazione di percorsi in alternanza scuola-lavoro. Le attività indicate come alternanza scuola-lavoro vengono spesso realizzate, anche in collaborazione con enti di formazione professionale, con il contributo di finanziamenti nazionali o europei assegnati sulla base di apposite graduatorie BORSE LAVORO ESTIVE Le borse lavoro estive consistono in attività extracurricolari che gli studenti, generalmente del III e IV anno delle scuole secondarie di secondo grado, svolgono in organizzazioni del mondo del lavoro individuate dalle scuole o segnalate alla scuola dagli stessi studenti. L’inserimento dei ragazzi avviene di norma nel periodo estivo, dopo la fine della scuola, per una durata variabile dalle 3 alle 6 settimane. Anche per l’attivazione delle borse lavoro estive gli Istituti scolastici si accordano con le organizzazioni del mondo del lavoro, generalmente attraverso convenzioni specifiche. I ragazzi sono impegnati in attività lavorative e affiancati dal tutor aziendale che ha il compito di rispettare il progetto formativo concordato con la scuola. Una peculiarità di tale esperienza risiede nella possibilità, da parte dell’organizzazione lavorativa coinvolta, di prevedere un riconoscimento economico a favore del ragazzo che entra nell’organizzazione aziendale per il periodo previsto. L’attività può assumere il valore di credito formativo e può essere riportata nel curriculum scolastico dell’allievo TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO Il tirocinio formativo e di orientamento è l’inquadramento generale in cui vengono collocate le esperienze di stage, di alternanza scuola-lavoro e di borsa lavoro svolte dagli studenti degli istituti secondari di secondo grado. Il tirocinio formativo è utilizzabile anche per tutte le esperienze di formazione "on the job" presso un'azienda. I possibili destinatari possono infatti essere studenti che frequentano la scuola secondaria, l'Università o corsi di qualifica e specializzazione, neodiplomati, neolaureati, lavoratori inoccupati o disoccupati e persone svantaggiate. E' regolato da una convenzione che prevede la presenza di un tutor per la realizzazione del progetto formativo. Il tirocinio non è considerato rapporto di lavoro subordinato e non comporta retribuzione né adempimenti previdenziali da parte dell'azienda ma, a discrezione dell'ente promotore o dei soggetto ospitante, è possibile un rimborso spese. Al termine del tirocinio l'azienda può rilasciare al tirocinante una dichiarazione sulle competenze acquisite, utile ad arricchirne il curriculum formativo e/o professionale. Obiettivo del tirocinio è agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e favorirne l'inserimento. Gli Enti che possono promuovere tirocini (enti promotori) sono agenzie regionali e centri per l'impiego, università e istituti di istruzione universitaria; scuole statali e non statali che rilasciano titoli di studio con valore legale; enti di formazione e/o orientamento pubblici e privati (es. Fondo Sociale Europeo - FSE). Esiste un numero massimo di tirocinanti: la normativa prevede una proporzione tra il numero dei tirocinanti e quello degli addetti totali dell'impresa nei limiti seguenti: 100 FARE 1 tirocinante aziende fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato Fino a 2 aziende con dipendenti a tempo indeterminato compresi fra 6 e 19 unità Fino al 10% Tirocinanti aziende con oltre 20 dipendenti a tempo indeterminato La durata di un tirocinio varia a seconda delle tipologie dei soggetti: studenti delle scuole superiori lavoratori inoccupati o disoccupati massimo 4 mesi allievi degli istituti professionali di Stato studenti di corsi post diploma o post laurea studenti universitari o laureati da non più di diciotto mesi Massimo 6 mesi dottorandi o studenti di scuole di specializzazione (fino a 18 mesi dopo) persone svantaggiate Massimo 12 mesi portatori di handicap Massimo 24 mesi Dal punto di vista degli adempimenti, il tirocinio viene attivato sulla base di apposite convenzioni stipulate tra il soggetto promotore e l'azienda ospitante. L’impresa allega alla convenzione un progetto formativo che contiene indicazioni su: durata dei tirocinio, orario di lavoro, obiettivi, modalità, facilitazioni, obblighi e impegni per lo studente. I soggetti promotori hanno l'obbligo di provvedere all'assicurazione dei tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l'INAIL ed eventualmente presso una compagnia assicurativa per la responsabilità civile verso terzi. I principali impegni dell’azienda che ospita il tirocinante sono: - informare dettagliatamente lo stagista sui rischi dell'ambiente di lavoro; - rispettare e far rispettare il progetto di tirocinio in termini di finalità, contenuti, tempi e modalità; - trasmettere al promotore la valutazione finale sullo svolgimento dello stage e il raggiungimento degli obiettivi previsti nel progetto; - segnalare tempestivamente all'ente promotore ogni eventuale assenza del tirocinante e/o interruzione del tirocinio; - effettuare tutti gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di sicurezza e salute nel luoghi di lavoro; - in caso di infortunio provvedere alla denuncia di infortunio nel termini di legge agli Istituti assicurativi e segnalare l'evento all'ente promotore. I principali impegni del tirocinante sono: - svolgere le attività previste dal progetto e frequentare con regolarità; - seguire le indicazioni del tutor e dei responsabili aziendali; - rispettare i regolamenti disciplinari, le norme di igiene, sicurezza e salute; - mantenere la riservatezza sulle informazioni acquisite durante lo svolgimento del tirocinio. IMPRESA FORMATIVA SIMULATA - SIMULAZIONE DI IMPRESA L’Impresa Formativa Simulata (IFS) è una metodologia formativa che ha l’obiettivo di sviluppare, in forma innovativa, una stretta collaborazione tra l’istituzione scolastica e una o più realtà produttive e/o di servizi del territorio. Tale metodologia consente agli studenti di operare nella scuola come se fossero in un’azienda, attraverso la creazione, FARE 101 all’interno della scuola, di un’azienda laboratorio in cui è possibile rappresentare e vivere le funzioni proprie di un’azienda reale. Ciò avviene tramite il tutoraggio di una “vera” organizzazione produttiva del territorio (azienda “madrina”) che costituisce il modello di riferimento per ogni fase del ciclo produttivo. P.I.A.F.S.T. - PERCORSI INTEGRATI IN ALTERNANZA FORMAZIONE-SCUOLA-TERRITORIO Si tratta di percorsi rivolti a studenti disabili per i quali è stata individuata l’opportunità di orientamento in alternanza con l’ambiente lavorativo. Tali percorsi, realizzati con la collaborazione della formazione professionale di norma su finanziamento pubblico, si strutturano attraverso specifiche attività curricolari, anche laboratoriali, svolte all’interno della scuola o esterne ad essa, in ambienti individuati come formativi: a seconda dell’anno di frequenza della scuola superiore, il percorso assume valenza orientativa (di norma il terzo anno) o di avvicinamento al lavoro (biennio conclusivo). A conclusione del percorso scolastico, la scuola, d’intesa con la famiglia e in coerenza con le scelte operate nella programmazione didattica, può rilasciare, in alternativa alla qualifica o al diploma, un “certificato/attestato di crediti formativi” ugualmente valido e utile per la prosecuzione degli studi e l’inserimento nel mondo del lavoro. LA SCUOLA TRADOTTA - GLOSSARIO AUTONOMIA SCOLASTICA Termine che designa la possibilità offerta alle singole istituzioni scolastiche di organizzarsi autonomamente per realizzare una offerta formativa adeguata al territorio in cui sono collocate, tenendo conto anche delle esigenze delle famiglie e degli studenti. Rispetto all'attività didattica, l'autonomia riguarda in particolar modo: 1) la facoltà di superare vincoli in materia di unità oraria della lezione, di unitarietà del gruppo classe (classi aperte), di modalità di impiego dei docenti, di distribuzione oraria delle attività; 2) la facoltà di scegliere le metodologie, gli strumenti e l'organizzazione dei tempi di insegnamento. L’autonomia scolastica è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 275/1999. In base alla Riforma Gelmini di febbraio del 2010 le istituzioni scolastiche possono modificare il monte ore annuale delle discipline di insegnamento di ciascun anno scolastico per una quota che parte dal 20% per le classi prime, per realizzare attività e insegnamenti facoltativi, coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente in relazione al percorso scelto. CFP Abbreviazione di “centri di formazione professionale”, strutture dove si svolgono corsi di formazione professionale, al termine dei quali viene rilasciato una attestato di qualifica professionale, di qualificazione, di specializzazione o di aggiornamento. COLLEGIO DEI DOCENTI Organo collegiale costituito da tutti i docenti dell'istituto ed avente compiti deliberativi in materia di offerta formativa e didattica. Nelle scuole di secondo grado è composto da tutti i docenti della classe, da 2 rappresentanti dei genitori e 2 rappresentanti degli studenti. E’ presieduto dal dirigente scolastico o da un docente del consiglio da lui delegato. CONSIGLIO D'ISTITUTO Organo collegiale a livello di istituto, composto dai rappresentanti dei docenti, del personale amministrativo, tecnico ausiliario (A.T.A), dei genitori, degli alunni (solo per le scuole superiori) e dal Dirigente Scolastico. Il consiglio d'istituto è dotato di autonomia amministrativa e ha, principalmente, il potere di deliberare, su proposta della Giunta Esecutiva, l'organizzazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle disponibilità finanziarie. CREDITO FORMATIVO Attestazione di un percorso formativo che certifica l'acquisizione di una determinata abilità o conoscenza, che consente di svolgere solo alcuni moduli formativi per il raggiungimento di uno specifico obiettivo formativo. CURRICOLO Piano di studi proprio di ogni scuola. Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione scolastica compone il quadro unitario in cui sono indicate le discipline e le attività fondamentali stabilite a livello nazionale, quelle fondamentali alternative tra loro, quelle integrative e gli spazi di flessibilità. DIPLOMA DI MATURITA’ Titolo di studio rilasciato al termine del percorso di studi secondari di secondo grado. DIRIGENTE SCOLASTICO (DS) II DS è un dirigente pubblico dello Stato preposto al vertice di un istituto scolastico. Fino al 2001 la figura del Capo d'istituto era suddivisa nei ruoli di Preside, preposto a dirigere scuole secondarie di primo o secondo grado, e di Direttore didattico, posto al vertice delle scuole primarie. A seguito della legge sull'Autonomia Scolastica, e dell'attribuzione della qualifica dirigenziale, le due figure si sono accorpate in quella unica del DS. Il DS nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, ha poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. Il dirigente controlla le risorse finanziarie concesse dallo stato alla scuola a lui affidata e deve fare periodicamente il resoconto del bilancio al Consiglio d'istituto. E’ sua la firma sotto ogni circolare o documento emesso dalla scuola e, di conseguenza, è anche sua la responsabilità su ciò che i documenti dicono. ESAMI DI STATO Esami conclusivi che si sostengono al termine del corso di studi superiori secondari di secondo grado, i quali danno accesso all'Università o al lavoro. Comprendono prove scritte e orali. COMPETENZE “La nozione di competenza include componenti cognitivi ma anche componenti motivazionali, etiche, sociali relative ai comportamenti. Costituisce l’integrazione di tratti stabili, risultati di apprendimento (conoscenze e abilità), sistemi di valori e credenze, abitudini e altre caratteristiche psicologiche” (Ocse – Pisa). ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE (IFTS) Dopo il diploma di scuola media superiore, o con il possesso di altri requisiti da verificare a seconda dai percorsi, è possibile accedere a percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.) di durata annuale (800-1000 ore) e a percorsi di Formazione Superiore, di durata inferiore, programmati dalla Regione Emilia-Romagna. La realizzazione di tutti gli I.F.T.S. prevede la partecipazione diretta di un istituto scolastico. Entrambe le tipologie di percorsi prevedono il partenariato con imprese e una quota elevata di monte ore dedicato allo stage. CONSIGLIO DI CLASSE Nelle scuole di primo grado è composto da tutti i docenti della classe e da 4 rappresentanti dei genitori. E’ presieduto dal dirigente scolastico o da un docente facente parte dei consiglio, da lui delegato. ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITS) Enti dotati di personalità giuridica propria (Fondazione in Partecipazione), che offrono un percorso formativo post diploma secondario, non universitario. 102 FARE FARE 103 RIFERIMENTI UTILI Tra i soggetti fondatori, è necessaria la presenza di almeno un'impresa appartenente al settore produttivo cui l’ITS afferisce. ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO Comprende i vari tipi di scuole superiori (licei, istituti tecnici, istituti professionali) i cui programmi di studio sono fissati dallo Stato e che al termine, dopo un esame, rilasciano un titolo di studio riconosciuto. PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO (ATA) Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza connesse all'attività delle istituzioni scolastiche, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente. PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA (POF) Documento con cui la singola istituzione scolastica rende nota la propria proposta formativa, tenendo conto delle aspettative sociali. In esso vengono descritte le scelte didattiche, culturali, tecniche e organizzative operate dalla scuola. Oltre alle discipline e alle attività facoltative, nella proposta sono esplicitati gli eventuali accordi di rete e i percorsi formativi integrati. Con il POF, ogni scuola si propone di stabilire con la propria utenza un contratto, che deve essere condiviso, trasparente, flessibile, credibile e verificabile. SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE Il nuovo Sistema unitario di Istruzione e Formazione Professionale regionale previsto dalle norme nazionali prenderà avvio a partire dal prossimo anno scolastico, e vede protagonisti gli Istituti professionali di Stato e gli Enti di formazione professionale accreditati dalla Regione Emilia-Romagna per l'obbligo di istruzione. Nell'ambito del percorso quinquennale degli Istituti Professionali, sarà possibile per i giovani acquisire al terzo anno una Qualifica Regionale a valore nazionale. Anche nella Formazione Professionale Regionale, a partire dal secondo anno, sarà possibile conseguire una Qualifica Regionale. Il triennio parte quindi dalla scuola (I anno degli Istituti Professionali). Ma già dal primo anno Scuole ed Enti di Formazione lavoreranno per una progettazione unitaria che agevolando il passaggio degli allievi da un sistema all'altro, consenta di contenere il fenomeno della dispersione scolastica. UNITA' DI APPRENDIMENTO Le Unità di Apprendimento, individuali, di gruppo di livello o di gruppo classe realizzano gli obiettivi specifici di apprendimento esplicitandoli negli obiettivi formativi, nei contenuti, nelle metodologie didattiche, nei tempi e nelle modalità e strumenti di ver ifica dei r isultati conseguiti nell'ottica della personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento. VALUTAZIONE EX ANTE Valutazione realizzata prima della partenza di un progetto. VALUTAZIONE EX POST Valutazione degli esiti di un progetto effettuata dopo la sua conclusione. L'obiettivo è quello di studiare se e in che modo il progetto abbia raggiunto gli obiettivi prefissati, nonché di trasferire eventuali soluzioni che hanno avuto successo ad analoghi interventi futuri. VALUTAZIONE IN ITINERE Detta anche valutazione a medio termine, realizzata mentre il progetto è ancora in corso. Ha la funzione di correggere eventuali deviazioni dal progetto originario a causa di errori di progettazione o di modifiche del contesto, intervenute successivamente. 104 FARE UNINDUSTRIA BOLOGNA Via Sebastiano Serlio 26 40128 Bologna Area Education Formazione Dr. Nereo Tosatto Tel. 051 6317242 [email protected] www.unindustria.bo.it FONDAZIONE ALDINI VALERIANI Via Bassanelli 9/11 40129 Bologna Dr Maddalena Suriani Tel. 051 4151919 [email protected] www.fav.it COFIMP Via di Corticella 1/2 40128 Bologna Dr. Carla Tolomelli Tel. 051 4165711 [email protected] www.cofimp.it SERVIZIO SCUOLA FORMAZIONE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA Via Malvasia 4 40131 Bologna Dirigente Dr Claudio Magagnoli Tel. 051 659.8508 [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA SERVIZIO DI SUPPORTO ALLE RELAZIONI SCUOLA-TERRITORIO-MONDO DEL LAVORO Tel. 051 659.8906 [email protected] www.provincia.bologna.it/scuola www.guidascuolesuperiori.provincia.bologna.it Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L’EMILIA-ROMAGNA DIREZIONE GENERALE Ufficio IX Ambito Territoriale per la Provincia di Bologna Dott.ssa Michela Spagnoli Via de’ Castagnoli,1 40126 Bologna Tel. 051 37851 (Centralino) [email protected] www.usp.scuole.bo.it ASA.BO ASSOCIAZIONE SCUOLE AUTONOME BOLOGNA c/o IC n.12 Via Bartolini n.2 40139 Bologna Prof. Laura Villani Tel. 051 542229 PROGRAMMA QUADRIFOGLIO Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale Via della Beverara 123 40131 Bologna Dr. Letizia Pezzella Tel 051 6343262 [email protected] www.programmaquadrifoglio.it FARE 105 ARTICOLO DI 16 formazione copertina PERCHÈ I GIOVANI CONOSCANO LA REALTÀ DELL’IMPRESA di Marcello Pierdicchi In queste pagine, immagini delle visite degli studenti alle aziende nella “Giornata dell’Orientamento” promossa da Unindustria Bologna La “Giornata dell’Orientamento” ha compiuto tre anni ed è entrata a far parte, al tempo stesso, di un più am- pio progetto nazionale voluto da Confindustria per le piccole e medie imprese. L’iniziativa, organizzata a partire dal 2008 da Unindustria Bologna per offrire ai giovani e alle loro famiglie BONFIGLIOLI: COSA, COME, DOVE, TEMPO La “Giornata dell’Orientamento” di Unindustria, svolta in coincidenza con “Industriamoci”, prima Giornata nazionale delle Piccole e Medie Imprese di Confindustria, ha portato 1400 studenti degli istituti tecnici bolognesi negli stabilimenti di 16 imprese del territorio 106 FARE “Guardare al cosa, al come, al dove e al tempo”. Per Sonia Bonfiglioli, presidente del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna, sono questi i punti di riferimento che devono orientare le scelte di chi si appresta a pianificare il proprio percorso formativo. Ecco perché. Il Cosa. “I ragazzi devono seguire le proprie inclinazioni ma nelle loro scelte non possono non tenere conto di quello che il mercato del lavoro richiede – dice l’amministratore delegato e presidente del Gruppo Bonfiglioli – Noi, per esempio, siamo un’azienda elettromeccanica che cerca giovani con solide competenze tecnico-scientifiche”. Il Come. “Il come oggi vuol dire eccellenza. Non c’è più spazio per le aziende mediocri. Per avere imprese eccellenti servono risorse umane molto preparate. Per questo dico agli studenti di studiare con passione ed impegno, non solo per passare l’esame”. Il Dove. “Occorre scegliere scuole e università di livello perché per chi recluta il personale questo è un elemento importante di scelta”. Infine, il Tempo. “E’ una variabile sempre più decisiva. I giovani devono concludere il loro ciclo di studi in tempi ragionevoli, perché oggi si confrontano con studenti che all’estero cominciano a lavorare già a 23-24 anni”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 107 ed ascoltare le testimonianze di giovani tecnici ed addetti alla produzione sulla loro esperienza di lavoro. Dopo la visita degli stabilimenti, la terza edizione della “Giornata dell’Orientamento”, che ha avuto anche quest’anno il sostegno della Cassa di Risparmio di Cento, è proseguita al Teatro Duse dove a ragionare sul ruolo della cultura tecnica nell’economia del territorio bolognese sono stati il presidente di Unindustria Bologna Maurizio Marchesini, il rappresentante della Piccola Industria Massimo Cavazza e l’assessore a Scuola, Formazione e Lavoro della CAVAZZA: PENSARE INNOVATIVO “Ogni piccola impresa è un insieme di competenze dove i giovani possono entrare, toccare con mano ogni parte dell’azienda nei suoi diversi settori, e creare quel legame importantissimo dato dalla propria crescita personale con quella dell’impresa”. Con questo messaggio Massimo Cavazza, vice presidente nazionale della Piccola industria di Confindustria e rappresentante della piccola industria di Unindustria Bologna, si è rivolto ai giovani e ai loro accompagnatori intervenuti alla terza edizione della Giornata dell’Orientamento. “Le aziende bolognesi sono fabbriche di intelligenza. Si sono distinte a livello mondiale per la capacità di innovare, investono quotidianamente in ricerca e sviluppo, fanno prodotti sempre più ricercati per i quali sono necessarie nuove competenze tecniche. Con questa iniziativa vogliamo stimolare i giovani a pensare innovativo ed a cogliere la ricchezza di opportunità del territorio in cui hanno la fortuna di vivere”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 108 FARE Regione Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi. “Riteniamo importante che i giovani e le loro famiglie conoscano da vicino la realtà d’impresa e quali opportunità offra a ciascuno per la propria realizzazione professionale e personale, e si rendano conto che lavorare nelle imprese è qualificante anche sotto il profilo sociale. – ha detto Maurizio Marchesini – Il nostro tessuto produttivo è fatto di aziende medio-piccole ma leader nella propria nicchia, in grado di produrre tecnologia e prodotti sofisticati, che investono in innovazione e hanno bisogno di personale estremamente specializzato e qualificato”. L’incontro si è concluso con una performance del comico Dario Vergassola che insieme a Marchesini, ha premiato la classe 5C dell’Isis M.J. Keynes di Castemaggiore (Bo) per il miglior slogan incentrato sui temi della responsabilità e del merito. La Giornata, come si è detto, ha fatto parte di un progetto nazionale più ampio. Si è svolta infatti in coincidenza con "Industriamoci", la prima Giornata nazionale delle Piccole e Medie Imprese organizzata da Confindustria. © RIPRODUZIONE RISERVATA un’occasione per conoscere da vicino il mondo del lavoro e poter orientare il proprio percorso formativo, quest’anno ha coinvolto 1.400 studenti di 14 istituti tecnici della nostra provincia. L’ottima riuscita delle precedenti edizioni della manifestazione ha spinto anche quest’anno Unindustria a coinvolgere non solo le imprese metalmeccaniche (come avvenne nel 2008), ma anche quelle appartenenti agli altri settori produttivi: chimica, alimentari, arredamento, ecc. I ragazzi, accompagnati da genitori e docenti, hanno oltrepassato i cancelli degli stabilimenti di 16 imprese del territorio confrontandosi sui percorsi di formazione e crescita che gli imprenditori hanno attivato nelle loro aziende. I partecipanti hanno potuto vedere da vicino gli impianti e le tecniche di lavorazione delle aziende FARE 109 ARTICOLO DI 17 formazione IL PROGRAMMA QUADRIFOGLIO L’attività di Programma Quadrifoglio ha l’obiettivo di valorizzare la cultura tecnica e industriale attraverso la messa a sistema delle risorse presenti sul territorio e lo sviluppo di attività formative a tutti i livelli. Da un lato, quindi, sono stati messi a punto progetti diversi a seconda del ciclo scolastico, dall’altro è stato ottenuto l’aiuto di importanti aziende. Il Programma è realizzato da Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani, Istituti aggregati Aldini Valeriani e Museo del Patrimonio Industriale e lo sostengono Fondazione Carisbo, Fondazione del Monte, ICE e Unindustria. copertina VALORIZZARE LA CULTURA TECNICA ltima (ma solo per il momento) di una lunga serie di iniziative: la consegna nella sede di Unindustria degli attestati di frequenza ai primi giovani freschi di studi universitari che, nell’ambito di Programma Quadrifoglio, hanno potuto trascorrere un periodo di formazione e sperimentare tecnologie d’avanguardia all’estero, in istituti e centri di ricerca europei di primissmo piano dalla Germania all’Inghilterra, dalla Francia alla Svezia (ne abbiamo parlato nel n° 11 di Fare). Una realizzazione resa possibile grazie all’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale - che ha concretamente messo a disposizione le borse di studio assegnate dalla UE con il programma europeo Leonardo Da Vinci – in collaborazione con Unindustria Bologna, Fondazione Carisbo, Aster. Protagonisti alcuni giovani laureati in Tecnologie Fisiche Innovative a Ferrara o in discipline tecnico scientifiche che erano stati scelti attraverso un bando e che, giunti al termine U L’obiettivo di Programma Quadrifoglio: riportare la passione della cultura tecnica tra i giovani, accompagnandoli nel loro percorso formativo dalle scuole medie all’università 110 FARE della loro esperienza, hanno ricevuto il r iconoscimento dalle mani di Maurizio Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna, da Daniele Vacchi, project manager del programma Quadrifoglio e rappresentante dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, e dalla responsabile del Museo, Maura Grandi. L’assegnazione di queste borse di studio è un tassello, fondamentale, di una attività ben più vasta: Programma Quadrifoglio, infatti, nasce con l’obiettivo di valorizzare la cultura tecnica e riportarne la passione tra i giovani, accompagnandoli nelle diverse tappe del loro percorso formativo - dalle scuole medie all’università - e mantenendo costante il collegamento con il mondo delle imprese e del lavoro. All’origine del progetto vi sono Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani, Istituti Aldini Valeriani e Museo del Patrimonio Industriale, uniti per realizzare un programma di formazione completo che rafforzi la cultura tecnica, fonte di sviluppo e di crescita del territorio. La collaborazione fra queste quattro realtà diverse, tutte fortemente radicate a Bologna, ciascuna con specifiche competenze nei settori della cultura, della formazione e dell’associazionismo d’impresa, nasce dalla volontà di valorizzare un patrimonio culturale tecnico-industriale comune. Daniele Vacchi, project manager di programma Quadrifoglio “In Emilia Romagna c’è la più alta concentrazione di industria meccanica del mondo - spiega Daniele Vacchi, anima di Programma Quadrifoglio, commentando i dati secondo i quali su 16 miliardi di euro di attivo della bilancia dei pagamenti della nostra regione, 12 arrivano dall’industria meccanica e tecnologica – Ciò significa che i 3/4 della ricchezza sono prodotti dal 5,5% della popolazione”. La conclusione, secondo Daniele Vacchi, è che è sempre più importante che vengano garantite condizioni, capacità e conoscenze per permettere a nuove imprese di svilupparsi e al sistema di rimanere solido e di evolversi. Ecco perché è indispensabile, per la sopravvivenza di distretti come il nostro ad alto contenuto di tecnologie, il rilancio della formazione tecnica, negli ultimi anni sempre più snobbata dai ragazzi e dalle loro famiglie. Obiettivo di Programma Quadrifoglio è proprio fare di tutto per invertire questa tendenza. Come? Attraverso un nuovo rapporto con le imprese, lo sviluppo di legami con il mondo della ricerca e la creazione di un percorso universitario innovativo, legato al lavoro. Programma Quadrifoglio agisce ai vari livelli, e le sue azioni coinvolgono il mondo dell’istruzione, della formazione e le aziende, creando legami e obiettivi comuni fra realtà diverse e complementari. Così, si rivolgono ai ragazzi delle scuole medie le attività di “Or ientamento Consapevole” ed il concorso “ScienzaInMente”. Agli studenti delle scuole superiori viene proposto “Fare Impresa a Scuola” (studenti delle ultime classi degli istituti tecnici individuano autonomamente, con il supporto dei docenti, un progetto tecnico e la sua occasione di business) ed il concorso “Cultura e Innovazione”. Cuore di Programma Quadrifoglio, poi, è il corso di laurea in Tecnologie Fisiche Innovative: un percorso universitario che integra formazione tecnico-scientifica e cultura industr iale, e che ha come obiettivo la creazione di una nuova figura professionale – quella del Tecnologo dell’Innovazione – in grado di intervenire nei processi innovativi delle imprese. Si inserisce in questo quadro anche l’iniziativa post-lauream delle borse di studio di cui si parlava all’inizio: una ulteriore tappa del percorso universitario che si propone da una parte di portare i ragazzi a confrontarsi con realtà europee di eccellenza, dall’altra di facilitarli nel loro inserimento nel mondo del lavoro. “Infatti – conclude Daniele Vacchi - è nei giovani e nei loro talenti tecnici e scientifici che Programma Quadrifoglio individua la linfa vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo del sistema industriale nei prossimi anni”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 111 ARTICOLO DI 18 formazione prese rappresenti una delle ragioni d’essere di una business school. L’integrazione con il modo produttivo è da sempre una delle caratteristiche della business school dell’Università di Bologna che registra oltre il 90% di occupati a tre mesi della fine del master”. Alma Graduate è nata nel 2000 come Consorzio tra Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione Guglielmo Marconi. Nel 2006 si è fusa con Profingest Management School, ri- copertina L’ECCELLENZA NEL POST LAUREA cevendo "in dote" un'esperienza ventennale nell'ambito della formazione manageriale. Il nuovo progetto di internazionalizzazione della Scuola è stato reso possibile grazie all’intervento della Fondazione del Monte. Oggi la scuola bolognese ha una vasta rete di imprese partner che fanno parte del Business Network: dalle aziende del territorio di maggior successo internazionale (Lamborghini auto, Technogym, Ducati, Furla, Ferrari, Coop, Alfa Wassermann, Barilla, Granarolo, Datalogic, Maccaferri) a nomi impor- tanti del panorama imprenditoriale nazionale e non. “La metà dei nostri studenti viene da fuori regione e una parte importante di loro una volta terminato il master decide di fermarsi qui continuando a lavorare nelle aziende dove ha svolto il project work – sottolinea Massimo Bergami - In aumento sono anche gli studenti stranieri che provengono da venti paesi di tutti i cinque continenti. In questo modo Alma da un contributo importante all’internazionalizzazione dell’economia del nostro territorio”. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Marcello Pierdicchi Obiettivo di Alma Graduate School, la business school dell’Università di Bologna: sostenere lo sviluppo delle imprese del territorio formando giovani quadri con forti competenze di International business Massimo Bergami, consigliere delegato di Alma Graduate School nterdisciplinarietà, integrazione con il mondo delle imprese, orientamento all’internazionalità. Sono queste le tre linee guida dell’offerta formativa di Alma Graduate School. La business school dell'Università di Bologna insieme alla Bocconi di Milano, alla Luiss di Roma e al Mip del Politecnico di Milano fa parte oggi del ristretto gruppo delle eccellenze italiane della formazione post lauream. Nel 2009 e nel 2010 ha ricevuto le Quattro Palme da Eduniversal (network delle prime 1.000 business school al mondo), ment”. Dagli Mba per professionisti in “Business and Amministration”, a quelli in inglese per manager globali sul Brasile o su “Green energy”. Il bouquet formativo di Alma è finalizzato a sostenere lo sviluppo delle imprese del territorio mediante la formazione di giovani quadri (italiani e stranieri) con forti competenze di International business. “Vogliamo dare un forte segnale di concretezza - spiega Massimo Bergami, consigliere delegato di Alma Graduate School- e riteniamo che il rapporto molto forte con il mondo delle im- I 112 FARE piazzandosi al secondo posto in Italia tra le “Top Business Schools Internationally Strong”. Grazie ad un’offerta formativa consolidata e alla continua progettazione di nuovi master in linea con il mercato, la business school dell’Università di Bologna è diventata un punto di riferimento nell’executive education e nella formazione post laurea, full e part-time. Dai master per neolaureati in "Amministrazione, finanza e controllo" a quelli in gestione di impresa più innovativi come quelli su “Made in Italy”, “Food&Wine” e “Retail Manage- FARE 113 ARTICOLO DI 19 formazione copertina UN GRANDE VIAGGIO TRA INNOVAZIONE E SCOPERTE ltre cento eventi tra mostre, spettacoli, incontri, laboratori didattici e sperimentali sul tema dell'arte e della scienza, che hanno r ichiamato 41.000 persone (di cui un 40% under 18). E' più che lusinghiero il bilancio di "Arte e scienza in piazza", la manifestazione che per il sesto anno ha animato il centro storico di Bologna, divulgando la scienza a tutti i cittadini e conducendo grandi e piccoli in un viaggio nell'innovazione tecnologica e tra le scoperte dell'uomo. Per dieci giorni Palazzo Re Enzo e Palazzo d'Accursio si sono trasformati in veri e propri centri di ricerca che hanno ospitato percorsi educati- O vi, formativi e culturali. Il cuore della manifestazione, ideata e organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli con la collaborazione del Comune di Bologna e dedicata alla diffusione della cultura scientifica, è stata la mostra "Happy tech. Macchine dal volto umano", esposizione che ha unito arte e scienza per esplorare il lato positivo del rapporto uomo-tecnologia attraverso le opere di artisti di fama internazionale come Tony Cragg, Cao Fei, Martino Gamper e molti altri, e che ha registrato quasi 12 mila visitatori. Ricchissimo (più di 100 repliche tra attività e incontri) è stato poi il calendario di "Science center": un luogo di sperimentazione diretta dove è stato possibile arricchire le proprie conoscenze attraverso il fare; uno spazio che ha permesso a tutti di capire la scienza e l'arte, incuriosendo e stimolando la 'sete di sapere'. Quanto ai più piccoli, hanno potuto giocare imparando al "Children center", l'area interattiva rivolta ai bambini dai 2 ai 13 anni. Ma "Arte e scienza in piazza" è stata ancora molto altro: dagli spettacoli per avvicinarsi alla scienza con un approccio empatico e trasversale agli incontri per approfondire temi, confrontarsi ed arricchire le proprie conoscenze. Insomma, un fulcro di saperi scientifici e di innovazioni tecnologiche che fanno di Bologna un ponte tra l'uomo e la conoscenza. “Arte e scienza in piazza”, la manifestazione della Fondazione Marino Golinelli dedicata alla cultura scientifica, ha concluso la sua sesta edizione: più di cento eventi nel centro di Bologna tra mostre, spettacoli, incontri, laboratori didattici e sperimentali sull'arte e la scienza 114 FARE FARE 115 Le foto di “Arte e scienza in piazza” sono state scattate da Iguana Press Alta come sempre l'affluenza delle scuole. Tutto esaurito, sia durante i fine settimana che nei giorni feriali, per i laboratori sperimentali e le attività didattiche interattive; in particolare richiestissimi "Il Viaggio dell'Astronauta", "Cucina Molecolare" e "Chimica. Che spettacolo", per i quali è stato necessario organizzare repliche. Sono poi state 700 le presenze di bimbi sotto i sei anni nel "Baby Science" di "Start" Laboratorio di Culture Creative, un progetto permanente del Comune di Bologna e della Fondazione Golinelli, con percorsi per chi (tra i due ed i 13 anni) muove i pr imi passi nella scienza. Ottima risposta di pubblico anche per "Agorà": la ricerca di frontiera, spazio dedicato ai ricercatori dell'U- 116 FARE niversità di Bologna che hanno ottenuto il finanziamento del Consiglio Europeo per la loro forza innovativa e l'eccellenza scientifica dei loro progetti. Ed interesse hanno suscitato anche i "Dialoghi di arte e scienza", che hanno visto la partecipazione del neuroscienziato Lamberto Maffei e dell'artista Alberto Garutti; dello storico della scienza Gilberto Corbellini e del filosofo Giulio Giorello; dello storico della tecnologia Vittorio Marchis e della creativa Annamaria Testa; del giornalista Luca De Biase, esperto del mondo digitale, e del designer Alessandro Mendini. Insomma, l'edizione del febbraio scorso ha confermato che la scelta di portare l'arte e la scienza in piazza aiuta a "diffondere il concetto dell'u- nicità della cultura e a coinvolgere in primo luogo i giovani. – ha dichiarato Marino Golinelli, presidente della Fondazione che porta il suo nome E' proprio la cultura che consente loro di diventare futuri cittadini, consapevoli e responsabili". E con questa formula, il pubblico e le scuole si avvicinano a temi complessi che vengono resi "familiari". Perchè i giovani, continua Golinelli, "rappresentano il futuro del nostro pianeta e alimentare le loro menti con la cultura significa alimentare il pianeta stesso, garantendo al contempo la sostenibilità e l'equità dello sviluppo del genere umano". © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 117 BENVENUTO ALL’ITS, IL “MASTER DEI PERITI“ NEWS unindustria Carlo Rossini Cristina Galli Marcello Pierdicchi 118 FARE Se ne parla più ampiamente a pag. 86, ma anche in questa rubrica vogliamo sottolineare la nascita a Bologna dell’ITS, l’Istituto tecnico superiore per il made in Italy specializzato nella formazione nel campo della meccanica e dell'automazione industriale. La nascita del 'master per periti', come lo ha ribattezzato Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria, è stata formalizzata dai soci fondatori dell’istituto: la Provincia di Bologna, l'Istituto e la Fondazione Aldini Valeriani, il dipartimento di Ingegneria delle costruzioni meccaniche dell'Università, il gruppo Marchesini e Ima. L'istituto, mettendo a sistema laboratori, docenti, strutture ed esperti dei soci fondatori, offrirà corsi di specializzazione post-diploma, ma anche formazione per i lavoratori in cassa integrazione e disoccupati. I percorsi di studio, a numero chiuso, dureranno quattro semestri (dalle 1.800 a 2.000 ore) o sei semestri nell'ambito di specifiche convenzioni con l'Università e prevedono tirocini obbligatori, anche all'estero, per almeno il 30% del monte ore complessivo. Il 50% dei docenti prover rà dal mondo del lavoro con esperienza di almeno cinque anni. Alla fine, gli studenti otterranno il titolo di 'tecnico superiore'. "Questo è un modo concreto di avvicinare il mondo delle imprese alla scuola - ha detto Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna - abbiamo un bisogno disperato di persone ben formate. Le sfide che attendono in futuro le aziende sono difficilissime. La meccanica europea sopravviverà solo se sarà di eccellenza e questo sarà possibile solo con un rapporto con il mondo della formazione". “BOXBO” UN PROGETTO DELLE ASSOCIAZIONI ECONOMICHE PER RIPROGETTARE BOLOGNA 15 giovani talenti, 7 settimane e un progetto: disegnare la città che vor- remmo. E’ questa l’essenza di BoxBo, un nuovo progetto di comunicazione pubblica e valorizzazione dei giovani talenti cittadini voluto dalle associazioni economiche unite per riprogettare Bologna. Unindustria Bologna, Ance, Ascom, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Legacoop Bologna, Confcooperative, Agci hanno firmato unitamente un Manifesto per aprire “una nuova stagione di coraggio e di orgoglio” per Bologna. Ed hanno rivolto un invito pubblico a giovani neolaureati entro i 35 anni d’età (architetti, designer, economisti FARE 119 news unindustria specializzati nei temi della gestione culturale, sociologi) residenti tra Bologna e provincia: i 15 ragazzi selezionati (su 146 candidature arrivate in due settimane a BoxBo) da lunedì 21 marzo sono al lavoro full time, con una borsa di studio di 1500 euro per ciascuno, a Palazzo dei Notai dove si tiene un Laboratorio interdisciplinare di Architettura condotto dall’architetto Mario Cucinella. BoxBo è, appunto, il nome del laboratorio temporaneamente allestito all’interno del Palazzo dei Notai, affacciato su Piazza Maggiore. All’interno del palazzo i ragazzi sono al lavoro su temi di riqualificazione urbana e della città dei creativi, con lezioni, sopralluoghi, incontr i che avranno per ospiti rappresentanti delle categorie produttive della città e invitati a sorpresa del mondo culturale e creativo cittadino. Per sette settimane, a Palazzo dei Notai si incroceranno idee, progetti, visioni per la Bologna dei prossimi anni. Mentre i bolognesi potranno seguire in tempo reale le attività del laboratorio grazie a un sito, un blog e una pagina facebook aperta appositamente per l’iniziativa, quotidianamente aggiornata e disponibile ad accogliere i contributi della città. L’obiettivo delle Associazioni economiche è tanto preciso quanto innovativo: restituire centralità e impulso a Bologna, attraverso proposte concrete. I risultati del lavoro di progettazione, infatti, verranno innanzitutto illustrati ai candidati sindaco il 6 maggio prossimo durante un incontro pubblico, e successivamente consegnati in forma definitiva alla prossima Amministrazione comunale che uscirà dalle consultazioni elettorali di maggio. 120 FARE Nel corso delle settimane di lavoro del laboratorio, che si concluderà a fine aprile, inoltre, si terranno alcuni incontri pubblici in Sala Borsa. I sindaci di alcune importanti città italiane e straniere saranno gli ospiti di questi appuntamenti, chiamati a portare l’esempio di alcune ‘best practice’ sui temi dell’architettura, dell’urbanistica, delle attività produttive e culturali. Realizzato a cura di Mismaonda srl, il progetto BoxBo ha il patrocinio di Comune di Bologna, Urban Center, Camera di Commercio di Bologna, con il sostegno di UGF Banca e Assicoop. A BOLOGNA LA PORSCHE AKADEMIE Che cosa è veramente la “produzione snella”? Come si può ottenerla in modo semplice e veloce? Come si possono semplificare processi complicati, riducendone i costi aggiuntivi? Per avviare con le imprese un approfondimento su questi temi, il Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna ha invitato la prestigiosa Porsche Akademie (se ne parla più ampiamente nel box qui a fianco), la prima scuola mondiale in materia di sistemi di produzione “lean” in grado di proporre le soluzioni sviluppate da Porsche Consulting e applicate con successo alla Porsche AG e presso altri clienti. La prestigiosa casa di Stoccarda è leader mondiale della cosiddetta "lean production" e Porsche Akademie ne è la più autorevole interprete. Il programma formativo è stato presentato da Porsche Akademie ad un qualificato gruppo di imprese - guidate da Sonia Bonfiglioli, presidente del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna - nella sede della Fondazione Aldini Valeriani. L’iniziativa rientra nel ciclo di seminari organizzati dal Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna per affrontare fondamenti, metodi e strutture per la creazione e ottimizzazione dei processi di produzione. Si va dal just in time con i suoi 4 principi (flusso, cadenza, pull, 0 errori) destinati ad aumentare l’efficienza dei processi di produzione e logistica, ai principi base del Kaizen, il metodo giapponese del miglioramento continuo per l’ottimizzazione dei processi. I seminari si rivolgono al top management e ai responsabili di ottimizzazione dei processi delle imprese e hanno come docenti i consulenti di Porsche Consulting che vantano una vasta esperienza sul campo nell’introduzione dei principi lean presso numerose aziende. Nel primo incontro svoltosi alla Fondazione Aldini Valeriani gli imprenditori, divisi in piccoli gruppi, hanno sperimentato le “filosofie” Porsche simulando le diverse fasi di un ciclo produttivo: dal magazzino al pre-assemblaggio dei componenti, dall’assemblaggio finale al successivo controllo qualità. Valutando in questo modo i progressi in termini di tempi di attraversamento, giacenze, spazio, output, produttività. La Cassa di Risparmio di Cento, da sempre sponsor del Settore metalmeccanico di Unindustria Bologna, ha messo a disposizione 30 borse di studio per le imprese che parteciperanno ai corsi della Porsche Akademie. AL TEATRO DUSE “ARTEFARE”E IL CONTEMPORARY PARTY DEI GIOVANI IMPRENDITORI PORSCHE AKADEMIE: TUTTI I SEGRETI PER ARRIVARE ALLA FABBRICA SNELLA “Bisogna migliorare continuamente se si ha l’obiettivo di diventare perfetti. Infatti, una vera fabbrica snella non è mai costante: è quella in cui quando torni trovi sempre qualche cambiamento”. Così il responsabile Divisione di Porsche Consulting Italia, Simone Cigada, spiega uno dei principi che 20 anni fa hanno provocato “una sorta di choc culturale” in Porsche, ma che hanno fatto della casa di produzione tedesca l’azienda leader mondiale della lean production. Si tratta del principio giapponese del kaizen, ovvero del miglioramento continuo. Proprio il kaizen è il primo argomento trattato da Porsche Akademie (il braccio ‘formativo’ di Porsche Consulting) nel seminario organizzato in collaborazione con Unindustria Bologna e rivolto al top management del settore metalmeccanico. “Si tratta di un seminario di tre giorni in cui trasformeremo una fabbrica tradizionale in una snella. Insegneremo i principi base del lean manufacturing (come il processo produttivo Just in time), ma soprattutto faremo tanta pratica. - spiega Cigada, che è anche responsabile di Porsche Akademie - Nella nostra fabbrica modello, manager, direttori e amministratori delegati impareranno la lean manufacturing per poi portarla nelle proprie aziende”. Sotto la guida dei consulenti Porsche, i dirigenti del settore diventeranno operai e toccheranno con mano, ad esempio, le applicazioni e i vantaggi del processo produttivo Just in time: “prendiamo l’amministratore delegato e gli facciamo fare il logistico”, fa sapere Cigada. Simone Cigada, responsabile Divisione di Porsche Con- In Italia, il metodo Porsche ha già messo a segno alcuni successi. “È il caso della sulting Italia e responsabile di Porsche Akademie Biesse di Pesaro, dove tramite implementazione e formazione abbiamo ottenuto forti aumenti di produttività e drastiche diminuzioni di attraversamento del prodotto e del capitale circolante. Complessivamente, cioè, abbiamo ottenuto un aumento del livello di servizio”, riferisce il numero uno di Porsche Akademie. “I nostri clienti spaziano dalle piccole e medie imprese, alle multinazionali”, prosegue. Ma la ricetta è sempre la stessa: diventare “lean”, cioè snelli. “Lean manufacturing è un processo sistematico di eliminazione degli sprechi nei processi aziendali – spiega ancora ovviamente esiste una sequenza logica di implementazione: noi partiamo dall’ottimizzazione della produzione. Per questo si parla di lean production. Dopo la produzione si passa a tutti gli altri processi aziendali: all’integrazione dei fornitori, ad esempio, e all’ottimizzazione delle fasi di sviluppo del prodotto e dei reparti indiretti, come il controllo e la finanza”. Tutti questi principi “non sono un segreto aziendale, eppure le aziende che li applicano sono ancora poche. Porsche è una di queste e li sta applicando con una coerenza teutonica che sta portando grandi risultati”, sottolinea Cigada. Non a caso, forse, il termine italiano “snello” ha origini tedesche, e rimanda direttamente a “schnell”: rapido e veloce, come i tempi di produzione di una vera azienda “lean”. (elena boromeo) © RIPRODUZIONE RISERVATA Una location speciale per Contemporay Party: il Teatro Duse. L’evento invernale dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna quest’anno ha presentato come importante no- vità proprio la collaborazione con l’associazione culturale Amici del Duse. Questa sinergia è nata dal desiderio di rilanciare un luogo simbolo della cultura bolognese, colpito negli ultimi mesi da una pesante crisi che ne ha messo a rischio la sopravvivenza. Ospite di eccezione a sostegno della causa è stato Andrea Mingardi, artista bolognese “doc” che si è FARE 121 news unindustria esibito sul palco accompagnato dalla Rossoblues Brothers Band. Negli spazi del teatro è stata allestita la mostra ‘ArteFare’, con opere di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti. Le creazioni sono state giudicate da una giuria che ha assegnato all’artista dei giovani è importante, per il teatro, per l’industria e per la città. Questo evento serve a sostenere il Teatro Duse e a metterne in luce l’importanza e la storicità. Non dobbiamo permettere che venga definitivamente chiuso il sipario”. SERBIA: UN FOCUS SU MECCANICA E AUTOMOTIVE Due momenti dello spettacolo andato in scena al Teatro Duse in occasione del Contemporay Party dei Giovani Imprenditori vincitore una borsa di studio. “Contemporary party, come sempre, è molto più di una festa – ha detto Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, presentando l’evento - Noi lo abbiamo sempre considerato un appuntamento speciale, un laboratorio dove giovani imprenditori e giovani artisti possono condividere le loro esperienze: l’occasione, dunque, in cui si incontrano la creatività artistica e la creatività imprenditoriale”. “Sono grata a Unindustria per questa iniziativa – ha spiegato Marzia Zambelli, presidente dell'associazione culturale Amici del Duse - L’aiuto 122 FARE Nell'ambito delle attività del proprio Desk Belgrado, Unindustria Bologna ha dato il via ad una serie di LABs di approfondimento settoriale su alcuni dei comparti economici più importanti del territorio. Obiettivo: trasferire conoscenze, fatti e opinioni da parte di chi è presente in Serbia e favorire lo scambio di idee tra gli imprenditori che vi si stanno avvicinando o che sono interessati. Ogni LAB prevede un percorso dedicato che si compone delle seguenti fasi: un workshop dedicato di approfondimento; incontri individuali tra aziende interessate e professionisti; selezione delle aziende più idonee a procedere nello sviluppo di una iniziativa in Serbia; attività di ricerca di partner; missione di un gruppo ristretto di imprese per incontrare le aziende serbe precedentemente selezionate; incontro postmissione per valutare come proseguire l'attività. Il primo workshop è stato rivolto alle imprese della meccanica, con particolare riferimento alla subfornitura meccanica, automotive, componentistica, stampi e stampaggio e automazione industriale, propense ad avviare un percorso di internazionalizzazione in Serbia. Insieme a Gino Cocchi, Consigliere Delegato per l'Internazionalizzazione di Unindustria Bologna, hanno preso parte all’incontro: Giovanni Roncucci, Chairman Roncucci&Partners Group; Milena Nikitovic, Country Manager Roncucci&Partners Balkans; Rade Berbakov, Primo Segretario dell’Ambasciata della Repubblica di Serbia in Italia; Santa Molè, Direttore dell’Unità Tecnica Locale – Serbia, Kossovo, Montenegro e Bosnia-Erzegovina – Cooperazione Italiana a Belgrado; Luca Nanetti, Sipla Srl – Bologna; Aleksandar Kovacevic, Manager for SMEs Banca Intesa Sanpaolo – Belgrado; Milena Nikitovic, Country Manager Roncucci&Partners Balkans GLI INCOTERMS 2010 “Gli Incoterms® 2010 della Camera di Commercio Internazionale: tra contratti di vendita e contratti di trasporto. Presentazione della nuova versione". E' stato questo il tema del seminario organizzato da Unindustria Bologna nell’Auditorium di Ugf Banca. Gli Incoterms sono regole uniformi per l’interpretazione dei principali termini commerciali di resa nella vendita internazionale di beni, con l’obiettivo di ridurre fraintendimenti e controversie. Essi disciplinano in modo uniforme come e dove avviene la consegna della merce, la ripartizione delle spese relative al trasporto da un luogo ad un altro, la ripartizione degli oneri di sdoganamento delle merci, le obbligazioni delle parti in un contratto di compravendita con riferimento alla consegna delle merci, quando e dove avviene il trasferimento, dal venditore al compratore, dei rischi e delle responsabilità di perdita o di danni INDAGINE UNINDUSTRIA: NEL 2009 QUASI IL 90% DELLE IMPRESE IN PERDITA HA PAGATO IMPOSTE Nel 2009 più della metà delle imprese industriali bolognesi ha versato al fisco oltre il 50% del proprio utile ante-imposte. E insieme a loro ha pagato imposte anche quasi il 90% delle imprese in perdita! Sono i dati emersi da una ricerca condotta da Unindustria Bologna, che ha preso in esame la pressione fiscale sulle imprese della provincia nel triennio 2007-2009. “Siamo di fronte, per molti aspetti, ad un sistema fiscale decisamente vessatorio – ha detto il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini, commentando l’inchiesta - La politica fiscale potrebbe costituire uno degli elementi fondamentali di una politica di crescita delle imprese e, più in generale, di sviluppo economico del Paese. Ma quali strategie di sviluppo e di investimenti possono perseguire imprese che versano all’erario oltre il 50%? E pensiamo di poter attrarre investimenti dall’estero a queste condizioni?”. Già nel 2007 Unindustria aveva condotto un’indagine su un campione di circa 1000 imprese, esaminando i loro dati di bilancio 2006 e 2005, per rilevare la pressione fiscale effettiva su di esse: allora, il 73% del campione aveva presentato un’aliquota effettiva di pressione fiscale superiore al 50%. A distanza di tre anni, Unindustria ha voluto aggiornare l’indagine e verificare l’evoluzione della pressione fiscale sulle aziende bolognesi nel triennio 2007-2009, anche alla luce dei nuovi interventi di legislazione tributaria e alle mutate prospettive economiche (crisi del sistema economico mondiale, crescente affermarsi delle economie emergenti, ecc.). L’indagine è stata condotta su imprese industriali con la forma giuridica di società di capitale (Spa, Srl, Sapa), escludendo le microimprese e le forme societarie che fruiscono di regimi di tassazione agevolati o particolari: un campione di 957 imprese. L’indagine si è concentrata in prima battuta sulle sole imprese del campione che nel triennio 2007-2009 hanno evidenziato un risultato economico positivo, cioè un risultato ante-imposte maggiore di zero: un dato, quest’ultimo, che nel biennio 2008–2009 è diminuito in maniera significativa. Il campione delle imprese costantemente in utile nel triennio 2007-2009 si è così ridotto a 552 imprese, di cui: 3% grandi imprese (con oltre 250 occupati, e un fatturato annuo di oltre 50 milioni di euro); 59% medie imprese (tra 50 e 250 occupati, fatturato annuo non superiore a 50 milioni); 38% piccole imprese (meno di 50 occupati, fatturato annuo entro i 10 milioni di euro). Come nel 2007, per ciascuna di esse sono state esaminate le voci relative alle imposte, agli utili, ai ricavi, ai costi, ed al numero di dipendenti mediante la consultazione dei relativi fascicoli di bilancio e delle note integrative. Prendendo come indicatore il rapporto tra l’ammontare delle imposte e l’utile ante-imposte, nell’anno 2009 il 55% delle imprese esaminate ha subito una pressione fiscale maggiore del 50%: dunque superiore di quasi venti punti al tax rate nominale pari al 31,4% (27,5% IRES + 3,9% IRAP). Il dato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. Infatti, dal 2007 la percentuale di aziende con una pressione fiscale maggiore del 50% era diminuita in maniera significativa. Il minimo del quinquennio si era toccato nel 2008, quando solo il 48% del campione aveva pagato più del 50%. Peraltro, la pressione fiscale incide in maniera decisamente differente a seconda della dimensione delle aziende. A subire nel 2009 una pressione fiscale superiore al 50%, infatti, sono solo il 31% delle grandi imprese, il 53% delle medie imprese, il 58% delle piccole imprese. Ma il dato più sconcertante è che nel 2007 e nel 2008, rispettivamente il 70% e il 79% delle società in perdita ha pagato imposte. E nel 2009, proprio mentre le realtà produttive in perdita (al lordo delle imposte) sono aumentate notevolmente, le ha pagate addirittura l’88% delle società con i bilanci in rosso. Sul banco degli imputati soprattutto l’Irap, che delle imprese tassa soprattutto i costi (costi del personale, oneri finanziari, svalutazioni e perdite su crediti, ecc.) rimanendo così sostanzialmente “insensibile” al peggioramento delle loro performances reddituali. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 123 news unindustria LE TENDENZE DEL CONSUMO NELL’ERA POST CRISI: UNINDUSTRIA INTERROGA FUTURE CONCEPT LAB Fiducia reciproca consumatore-azienda; prodotti e servizi più semplici ed efficaci; più peso ai valori che contano; affermazione e diffusione più vasta di prodotti unici e locali. Sono queste le grandi direzioni che plasmeranno la società e il mercato dei prossimi anni. Una società in cui i consumatori saranno dei single per definizione (anche se di fatto connessi in una Rete permanente), la credibilità della marca sarà tra i pochi arbitri del mercato, ed emergeranno nuovi paradigmi della post-opulenza: la sostenibilità, la condivisione, la cura e la salute del corpo, la qualità del tempo e dello spazio, la centralità alimentare. Per capire dove stanno andando i consumi, Unindustria Bologna con i suoi Settori chimico, tessile e alimentare - per loro natura più legati al mercato consumer - ha avviato un percorso di riflessione sul tema “I nuovi paradigmi di consumo. Comprendere i trend per generare valore”. Si è fatta guidare per l’occasione da due autorità indiscusse in questo campo: Future Concept Lab e il suo presiedente Francesco Morace. Sociologo, scrittore e giornalista Francesco Morace lavora da oltre venti anni nell’ambito della ricerca sociale e di mercato. Future Concept Lab, da lui fondato, è l’Istituto di Ricerca e Consulenza strategica che si distingue nel panorama internazionale come uno dei centri più avanzati nel mondo degli studi di marketing e nella elaborazione e previsione di tendenze di consumo. In particolare Future Concept Lab ha individuato e illustrato alle imprese di Unindustria i 4 paradigmi che caratterizzeranno il modo di consumare negli anni a venire. Si tratta di 4 grandi direzioni che plasmeranno la società e il mercato del futuro: − Trust & Sharing: sottolinea la necessità di rinnovare lealtà e condivisione puntando sulla convergenza tra consumatore e azienda; generare una catena del valore basata sull’integrazione tra produttore e consumatore; significa ancora fiducia reciproca, condivisione di sensazioni e impressioni arrivando a sentirsi, produttori e consumatori, sulla stessa metaforica barca che si chiama “marca”; − Quick & Deep: enfatizza la richiesta di prodotti e servizi semplici ed efficaci, la necessità di esaudire in maniera incisiva e rapida le richieste di un cliente con sempre meno tempo e più conoscenza, il desiderio di disporre con facilità e tempestività dell’oggetto d’acquisto, la felicità fruitiva e l’immediatezza d’uso; − Crucial & Sustainable: sintetizza la volontà e il bisogno di una nuova etica della sostenibilità; la capacità di restituire il giusto peso ai valori che contano; la sensibilità per un cambiamento legato alla presa di coscienza collettiva ( e non più soltanto di nicchie elitarie) relativa all’ambiente e alle sue priorità; − Unique & Universal: è il paradigma con il quale si uscirà definitivamente dall’antinomia tra locale e globale, verrà riconosciuto il valore di prodotti unici e locali che si trasformeranno in opzioni uniDue momenti dell’incontro sulle nuove tenversali, verrà riconosciuta con maggior trasparenza la distintività della loro origine e dei loro prodenze del consumo, organizzato da Unindustria insieme al Future Concept Lab di Fran- cessi, mentre la rete offrirà nuove logiche distributive e comunicative dando loro maggiori opportucesco Morace nità di affermazione. Sono questi, secondo Morace e il suo istituto, i paradigmi che condizioneranno la costruzione dei nuovi scenari del consumo e dai quali tutte le imprese, comprese quelle del lusso, non potranno prescindere nei prossimi anni. “In un mondo che si sta evolvendo, chi sa cogliere i cambiamenti strutturali, può attivarsi in modo corretto e nella giusta direzione. – ha commentato Angela Laganà, Presidente del Settore chimico di Unindustria Bologna, che ha promosso l’iniziativa insieme ai colleghi del tessile e dell’alimentare – Sono tanti gli spunti di riflessione che ci sono stati dati da Future Concept Lab. L'intenzione è quella di avviare un ciclo di incontri per noi imprese del consumer, che ci aiutino a riflettere, traendo spunti innovativi su come raggiungere il nostro cliente finale". © RIPRODUZIONE RISERVATA 124 FARE LE IMPRESE A SOSTEGNO DEL BOLOGNA FC Sono rapidamente in aumento le imprese bolognesi che hanno concretamente aderito al progetto coordinato da Unindustria Bologna a sostegno del Bologna Football Club. L’iniziativa - che ha preso impulso dall’impegno di due tra i più importanti gruppi industriali del territorio, entrambi leader nel settore del packaging: Ima e Marchesini Group - si articola in due modalità: “Riempiamo lo Stadio Dall’Ara” e “Partnership ufficiale del Bologna Fc”. La “Partnership ufficiale” collega direttamente l’immagine dell’azienda al Bologna Fc. L’azienda avrà il diritto di utilizzare il logo ufficiale della squadra rossoblu e la possibilità di fregiarsi del titolo di Partner ufficiale del Bologna Fc in tutte le sue iniziative promo-pubblicitarie e commerciali. Il logo dell’azienda sarà presente con un link dedicato sul sito ufficiale del Bfc (www.bolognafc.it). L’azienda stessa avrà inoltre led luminosi attorno al campo da gioco. Nel caso del progetto “Riempiamo lo Stadio Dall’Ara”, invece, le imprese hanno acquistato dei “pacchetti” ticket per la tribuna laterale, i distinti laterali oppure la curva San Luca, valevoli per tutte e sette le partite che la squadra rossoblu giocherà in casa a partire dal 20 febbraio (Bologna - Palermo) fino alla fine del campionato 2010-2011. Le imprese che, facendo seguito all’impegno iniziale di Ima e Marchesini Group, hanno aderito al progetto sono finora: Marposs; Seci - Gruppo Maccaferri; Centergross; Cesab Carrelli Elevatori; Veronesi Separatori; Open Data; Cave Misa; Politec; G.S.I.; Neri Motori; LM Lavorazioni Meccaniche; Mec Track; Fittings. “Il Bologna è caro a tanti fra gli imprenditori bolognesi e i loro collaboratori.” ha affermato Maurizio Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna “Ed è soprattutto un patrimonio della nostra Città, della sua cultura, delle sue radici e della sua immagine nel Paese. Ecco perchè già diversi imprenditori hanno sentito l’importanza di questo progetto: il nostro sostegno va non solo alla squadra rossoblu in quanto tale, ma anche ad uno dei valori storici di Bologna, che peraltro può rappresentare anche un forte elemento di marketing per il nostro territorio”. © RIPRODUZIONE RISERVATA della merce trasportata. Nel 2010 la Camera di Commercio Internazionale ha approvato l'ultima revisione degli Incoterms® entrata in vigore dal 1° gennaio 2011. Durante il seminario sono state presentate le novità di questa ultima revisione - ridotto il numero dei termini, inserito il Delivered at Terminal (DAT) e il Delivered at Place (DAP) - e sono stati affrontati anche aspetti da sempre considerati insidiosi nel commercio internazionale. Ai partecipanti è stata consegnata una copia della nuova pubblicazione Incoterms® 2010 edita dalla Camera di Commercio Internazionale ICC Italia, in italiano ed inglese. I lavori so- no stati aperti da Gino Cocchi, vice presidente vicario di Unindustria Bologna con delega per l’Internazionalizzazione, e Giacomo Vitale, direttore commerciale di Ugf Banca. “MOTOR SHOW INCENTIVE EXPERIENCES” PER EVENTI E INIZIATIVE DI MARKETING Si chiama "Motor Show Incentive Experience", ed è l’iniziativa pilota nata dalla collaborazione tra GL events Italia, Viaggi Salvadori 1929 Lufthansa City Center ed il Settore Turismo di Unindustria Bologna, che ha debuttato con successo nel- l’ultima edizione del Motorshow di Bologna. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di proporre alle più importanti imprese italiane di ogni settore, clienti di Lufthansa City Center Italy, il Salone Internazionale dell’Automobile come meta per operazioni di marketing rivolte a manager o top client. In questa prima edizione di "Motor Show Incentive Experience", i rappresentanti di oltre 20 aziende (in particolare i responsabili acquisti o event manager di alcune tra le più importanti realtà italiane) hanno preso parte ad un programma mirato, predisposto appositamente per loro. Nei padiglioni della Fiera, gli ospiti hanno potuto prendere FARE 125 news unindustria UNACOMA: È BOLOGNA LA CAPITALE DELLA MECCANICA AGRICOLA Unica tra tutte le associazioni di categoria di Confindustria (le cosiddette “verticali” che raggruppano le imprese che operano in un determinato settore merceologico), Unacoma, ovvero l’Unione nazionale dei costruttori di macchine agricole, ha da tempo a Bologna una propria sede pienamente operativa. Una scelta non casuale, del resto: delle 300 imprese associate, il 40 per cento sono emiliano-romagnole, ed un terzo nel solo triangolo Bologna-Modena-Reggio. “Più il tempo passa e più la scelta di una sede a Bologna si è rivelata corretta e lungimirante.” osserva con soddisfazione Massimo Goldoni, presidente di Unacoma “Gran parte delle nostre imprese ha qui le sue origini e le sue radici, si sono sviluppate qui ed hanno creato un indotto di enorme importanza tanto per le lavorazioni meccaniche quanto per la componentistica”. “Abbiamo un tessuto di piccole e medie imprese di eccellenza” aggiunge Stefano Cesari, consigliere di Unacoma con delega ai rapporti istituzionali in Emilia-Romagna “secondo nel mondo per volume di produzione e primo per varietà e completezza della gamma. E queste aziende non solo hanno tenuto anche in questo periodo tremendo, ma esportano oltre il 70 per cento e contribuiscono al saldo attivo della nostra bilancia commerciale per diversi miliardi: 4,5 fino a due anni fa, 3,2 ancora oggi nonostante la crisi”. A Bologna peraltro Unacoma organizza l’Eima, vale a dire la maggiore rassegna mondiale di macchine agricole e di componentistica per la meccanica agricola che proprio nel 2010, mentre la crisi faceva fare passi indietro alla maggior parte delle manifestazioni fieristiche, ha battuto tutti i record di affluenza: 1601 espositori, più del 25% stranieri, e oltre 166 mila visitatori, 26 mila gli stranieri. “Questa performance continua un trend di sviluppo internazionale già in corso da anni: più espositori, più visitatori, più delegazioni ufficiali” afferma Massimo Goldoni “cui si aggiunge anche un record di aziende che ci hanno chiesto il riMassimo Goldoni, presidente di Unacoma (a destra) e Stefano Cesa- conoscimento delle loro novità tecnologiche”. ri, consigliere con delega ai rapporti istituzionali in Emilia-Romagna Con Bologna il rapporto di Unacoma è stretto, e lo conferma anche l’im(a sinistra) pegno con cui, nel corso degli anni, si sono moltiplicate le iniziative per avvicinare l’Eima alla città e viceversa. “Abbiamo sviluppato rapporti sempre più stretti con le istituzioni, e sono state organizzate iniziative mirate come la Notte Verde del 2009.” continua Stefano Cesari “Ora vogliamo accrescere ulteriormente questi rapporti, in primo luogo con la Fiera di Bologna”. Unacoma ha le idee chiare. “Da un lato c’è l’Eima” precisa Goldoni “per il quale abbiamo innanzitutto bisogno di spazi, almeno 25 mila mq. netti in più per la prossima edizione, quella del 2012. Parallelamente, pensiamo ai mercati internazionali, dove ci stiamo già muovendo con iniziative ad Abu Dhabi ed a New Delhi. Al tempo stesso, ci sono le possibilità consistenti di sviluppo della nostra base associativa, non foss’altro che per i nuovi scenari che si aprono con lo sviluppo di tutta la sfera del no food e di nuove filiere, in particolare nel campo delle bioenergie”. E per venire incontro alle esigenze e alle trasformazioni della base associativa, gli obiettivi sono ambiziosi. “Pensiamo innanzitutto a servizi mirati” sottolinea Stefano Cesari “ma stiamo anche sviluppando un progetto Unacoma Domani che ci veda trasformati in una federazione di settore, mentre i diversi gruppi merceologici diventerebbero associazioni: dei trattori, delle macchine operatrici, del movimento terra, della componentistica, del giardinaggio, delle bioenergie”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 126 FARE parte a diverse attività dinamiche, cimentandosi in test drive (prove di slalom cronometrate, prove di frenata, prove consumo, ecc.) ma anche in prove pratiche di guida sicura, dalla skid car (ovvero la sbandata del retrotreno) alla frenata differenziata (due ruote su asfalto e due ruote su fondo scivoloso). Nelle stesse giornate inoltre – grazie in particolare alle aziende associate Hotel Cosmopolitan, Tenuta Bonzara, Officina degli Eventi, Agriturismo Podere San Giuliano, il Quadrifoglio, Agriturismo Santa Maria Maddalena – i partecipanti al primo "Motor Show Incentive Experience" hanno sperimentato, attraverso un percorso enogastronomico creato in collaborazione tra gli associati ad Unindustria Bologna, le mille sorprese della cucina del nostro territorio: dai primi piatti ai salumi ed ai formaggi; dalle differenti varietà di pane e di crescente ai condimenti balsamici; dai vini ai dolci della tradizione. ALT AI CONTRIBUTI DELLE AZIENDE DELLE ROVERI ALLA BONIFICA RENANA Stop dei contributi al Consorzio Bonfica Renana per le aziende delle Roveri. E’ il risultato dell’accordo siglato dalla Regione, dall’Autorità d’Ambito e dal Consorzio di Bonifica Renana, con l’assenso del Comune di Bologna e del Comune di Castenaso dopo che negli ultimi quindici anni i contributi pagati dalle aziende insediate nell’area industriale Roveri al Consorzio di Bonifica Renana erano passati da alcune decine di migliaia di lire a qualche migliaio di euro. “Si è giunti a questo dopo una azione costante svolta in collaborazione tra Unindustria Bologna ed il Consorzio Roveri – ha detto soddisfatto Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna - che ha avuto il suo culmine in un incontro svoltosi in Regione, chiesto dalle stesse Unindustria e Consorzio Roveri, al quale hanno preso parte tutti gli enti interessati”. “In quell’incontro – ha aggiunto Marchesini - sentiti anche Unindustria ed il Consorzio, si è creata la condivisione sulla sigla di un Accordo che prevedesse che, previa la realizzazione di alcune opere infrastrutturali, dal 2012 le aziende insediate alle Roveri non dovessero più pagare gli oneri di bonifica. E’ la conferma ulteriore che la collaborazione tra chi rappresenta le esigenze delle aziende e gli enti pubblici produce risultati positivi”. AD UNO STUDENTE ALBANESE LA BORSA DI STUDIO “MARIO POSSATI” E’ stato Mario Brataj, studente albanese della Johns Hopkins, ad aggiudicarsi quest’anno la Borsa di studio Mario Possati. La Borsa, intitolata alla memoria del fondatore della bolognese Marposs, azienda leader nella elettronica di precisione, è messa a disposizione congiuntamente da Unindustria Bologna e da Marposs SpA, che ogni anno la destinano ad uno studente particolarmente meritevole proveniente dai Paesi dell’Est europeo, specializzando presso la sede bolognese dell’Università amer icana Johns Hopkins. La cerimonia di consegna si è svolta presso la sede della Marposs SpA a Bentivoglio (Bologna). Sono intervenuti: Stefano Possati, Presidente della Marposs SpA, insieme ai fratelli Edoardo ed Alberto, rispettivamente Vice presidente e Consigliere della società; Maurizio Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna, insieme al Direttore generale Cesare Bernini; Kenneth H.Keller Direttore e docente della Johns Hopkins University Bologna Center. La Borsa Mario Possati fu istituita oramai vent’anni fa con l’obiettivo di consentire a giovani talenti provenienti dall’Est europeo di perfezionare la propria formazione secondo standard internazionali. E i risultati hanno dato ragione alle intenzioni: nel tempo i borsisti sono approdati a significativi incarichi nel campo dell’economia e delle istituzioni, sia nei loro paesi di origine che in altre realtà internazionali. Mario Brataj, cittadino albanese, vive in Italia dal 1996 dove ha terminato La consegna della Borsa di studio Mario Possati. Da sinistra: il Direttore della Johns Hopkins University Kenneth Keller, Edoardo Possati, Alberto Possati, il vincitore della borsa di studio Mario Brataj, Maurizio Marchesini, Cesare Bernini e Stefano Possati il Liceo. Nel 2005 ha conseguito la Laurea in Relazioni Internazionali e Diplomatiche presso l’Università di FARE 127 news unindustria LA GRANDE VOCE DI GIORGIA AL CONCERTO DI UNINDUSTRIA UN MESSAGGIO DAI GIOVANI IMPRENDITORI: PASSA DALLA “CULTURA DEL MERITO” IL RILANCIO DELLO SVILUPPO Oltre mille imprenditori, e insieme a loro tutte le principali autorità e personalità bolognesi, sono intervenuti al Concerto di Natale di Unindustria Bologna e di Ance Bologna (con la collaborazione della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna) all’Europauditorium del Palazzo dei Congressi. Una serata che ha avuto quale protagonista una delle “signore” indiscusse della musica leggera italiana, universalmente riconosciuta come una delle più grandi interpreti del panorama internazionale: Giorgia. Applauditissima nel corso di tutto lo spettacolo, festeggiata ripetutamente a scena aperta, l’artista romana si è prodotta senza risparmiarsi nelle musiche che hanno segnato il suo repertorio di tutti questi anni, dai classici agli ultimi successi, da “Gocce di memoria” a “L’eternità”, da “Girasole” a “Spirito libero”, da “Di sole e d’azzurro” a “E poi ...” e ad un cult quale “Come saprei”. A Giorgia ha fatto seguito il gruppo di otto voci gospel diretto da Cheryl Porter, che hanno coinvolto il pubblico in sala nella magia, nei ritmi e nelle coreografie della musica nera americana. L’idea di affiancare alla “ugola d’oro“ italiana l’artista statunitense è stata di HB Comm, società del Gruppo Best Union Company, che ha curato l’organizzazione artistica, tecnica e scenografica della serata. A fare gli onori di casa il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini, il quale ha rivolto ai presenti ed alla città il suo augurio per il nuovo anno. “Non disperdiamo le forze e concentriamo le nostre energie per ritornare ad essere una grande città italiana ed europea.” ha detto Marchesini “Impegniamoci per migliorare le nostre conoscenze, favorire la competitività delle imprese e, con essa, il benessere e la coesione della nostra società. Questo è l’augurio che formulo alla nostra comunità per il 2011”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bologna, campus di Forlì. Successivamente ha conseguito la Laurea Specialistica sempre nello stesso ateneo, con una tesi che analizza le relazioni tra l’ineguaglianza e il flusso di 128 FARE disoccupazione in Cina. Inoltre, ha avuto l’opportunità attraverso il programma Erasmus di studiare dal 2003 al 2004 presso l’Università di Trier in Germania; e durante la Spe- cialistica, dal 2005 al 2006 ha potuto seguire dei corsi di Scienza Politica ed Economia presso l’Università di UCLA, negli Stati Uniti. Infine nel 2007, ha cominciato il Master in Fi- Il rilancio economico e lo sviluppo dell’Italia passano dall’affermazione di una vera cultura del merito. Partendo da questa consapevolezza i Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna hanno presentato con il convegno “Guardare al futuro con merito” uno studio che ha coinvolto per un anno intero un comitato scientifico composto da imprenditori e docenti universitari, coordinati dal professor Mario Mazzoleni. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Alberto Meomartini, presidente della Commissione università di Confindustria, Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, Ivano Dionigi, Magnifico Rettore del- Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di l'Università di Bo- Unindustria, presenta il documento “Guardare al futuro con Merito” insieme a Gian Guido Riva, vice presidente del logna e Federica Gruppo (a sinistra) e a Sergio Nava, giornalista di Radio 24 Guidi, presidente (a destra) dei Giovani Imprenditori di Confindustria. L’obiettivo ambizioso del documento presentato dai Giovani Imprenditori bolognesi è quello di contribuire alla diffusione, nelle aziende ma anche nella società civile, della “cultura del merito”, come motore irrinunciabile di crescita economica ma anche elemento indispensabile di inclusione e di coesione sociale. “La scelta di concludere il biennio di attività di studio e approfondimento iniziata dai Giovani Imprenditori di Unindustria nel 2008 affrontando la tematica del meDa sinistra: Susanna Camusso, segretario generale della Cgil; rito, è da ricondurFederica Guidi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria; e Alberto Meomartini, presidente di Asso- re alla consapevolombarda e della commissione università di Confindustria lezza che il merito, in quanto valore, sia uno dei campi principali sui quali si giocherà la fondamentale partita del futuro e dello sviluppo delle aziende e del Paese” ha ricordato in apertura di lavori Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, che ha presentato lo studio insieme al suo vice presidente Gian Guido Riva, project leader dell’apposito gruppo di lavoro. Secondo vari studi negli ultimi anni 30 in Italia si è ridotta la mobilità sociale ed è aumentata la stagnazione tra le classi sociali. “La mancata valorizzazione del merito deprime di fatto le nostre risorse migliori a discapito del benessere dell’intera organizzazione, sia essa la società, Affollatissima la sede di Via San Domenico per il convegno un’azienda, un ente, un sindacato – ha sottolineato Paladini – Per invertire la ten- dei Giovani Imprenditori denza occorre mettere il merito e la formazione al centro dell’agenda italiana e sconfiggere il partito della rendita che è il vero blocco conservatore trasversale e senza colore politico del nostro Paese”. I Giovani di Unindustria hanno lanciato due proposte concrete. La prima è quella di fare dell’imposta di successione una vera tassa di scopo che vada a finanziare il processo di formazione e di inserimento attivo nel mercato del lavoro di giovani meritevoli. La seconda è quella di rivedere in chiave più moderna e meritocratica le norme in materia di immigrazione, per favorire l’incontro tra domanda e offerta. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 129 news unindustria GIULIANO GOTTI, TESTIMONE ED INTERPRETE DI TRE DECENNI DELL’INDUSTRIA BOLOGNESE Con la scomparsa di Giuliano Gotti, già segretario generale dell’Associazione Industriali dal 1985 al 2007, Bologna ha perso uno dei protagonisti della sua vita economica degli ultimi decenni. Attento interprete della evoluzione dei tempi e pronto a coglierne i fermenti innovativi per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale, Gotti ha affiancato nel loro mandato ben cinque presidenti e ha lavorato con almeno due generazioni di imprenditori, accompagnando il cammino dell’industria bolognese in un periodo di grandi trasformazioni, nel passaggio dalla dimensione locale alla globalizzazione. Il suo insediamento alla direzione di via San Domenico coincise con l’inizio di una importante stagione di rinascita per l’industria cittadina, che si lasciava alle spalle anni difficili sia da un punto di vista economico che sociale. Spartiacque simbolico di quella nuova fase fu il salvataggio, con successivo rilancio, di una delle aziende storiche del territorio, la Ducati Energia. Sono gli anni contrassegnati dal consolidarsi dell’industria metalmeccanica, con l’affermazione del distretto del packaging e lo sbocciare di realtà innovative nel campo delle nuove tecnologie, alcune destinate a diventare nuove protagoniste sulla ribalta internazionale. Sono anche anni importanti per la presenza degli imprenditori sul territorio. Lo dimostrano, ad esempio, iniziative come il restauro della fontana del Nettuno, quello dell’aula absidale di Santa Lucia in occasione del IX Centenario dell’Università, le Celebrazioni per il Centenario Marconiano dell’invenzione della radio. Di quella stagione Gotti è stato testimone privilegiato e lucido interprete, oltre che attivo protagonista, con una visione sempre aperta agli scenari internazionali, ancorché solidamente ancorata ai valori del nostro territorio e all’etica d’impresa, dimensione laica in cui si rifletteva anche il suo essere uomo di fede e di profonda sensibilità culturale. Unindustria Bologna e il mondo economico bolognese ne ricordano l’assoluta dedizione e l’intelligenza, il rigore, la coerenza e grande onestà intellettuale, generosamente al servizio della imprenditoria locale. © RIPRODUZIONE RISERVATA 130 FARE nanza presso l’Università di Brescia. Assieme ai suoi compagni di corso, ha partecipato nello stesso anno alla competizione denominata Trading Game on Italian equity Market. Ora, dunque, la Borsa di studio Possati lo aiuterà a conseguire il suo sogno, che è quello di completare per prima cosa l’indirizzo in “Energy, Resources and Environment” e di sviluppare le proprie capacità professionali, senza perdere di vista l’obiettivo di occuparsi un giorno di politiche multilaterali e di finanza all’interno di organizzazioni internazionali, nonché dell’integrazione e dello sviluppo dei Balcani o dei Paesi in via di sviluppo. cilio ai sofferenti di tumore e svolge attività di prevenzione. Cinque le aziende vincitrici, selezionate tra le oltre 60 candidate al premio. Per la categoria “progetto che ha favorito maggiormente la partecipazione e il coinvolgimento dei dipendenti e dei IL PREMIO EUBIOSIA DELLA FONDAZIONE ANT cittadini” si è distinta Ups Italia, che ha sostenuto in maniera significativa l’acquisto del nuovo ambulatorio mobile, dotato di un mammografo digitale, e coinvolto positivamente i propri dipendenti in attività di volontariato. L’agenzia di comunicazione Diaframma Advertising è stata premiata come “progetto di attività di comunicazione congiunta e mirata”, per aver donato all’Ant la creatività delle campagne pubblicitarie nazionali realizzate nel 2010 e del nuovo sito internet. Per la terza categoria, “livello di co-partecipazione dell’azienda che ha contribuito allo sviluppo del progetto ANT”, è stata scelta Esso Italia per aver supportato “Bimbi in Ant”, progetto che rende possibile l’assistenza domiciliare ai piccoli sofferenti curati dalla Fondazione. Microsoft si è distinta nella categoria “condivisione di più obiettivi alla missione ANT” per aver permesso all’Ant di aggiornare una parte rilevante del proprio parco informatico. Infine, per la categoria “pro- La sede di Unindustria Bologna ha ospitato la seconda edizione del Pre- Il professor Franco Pannuti, fondatore e presidente della Fondazione Ant, insieme al presidente di Unindustria Maurizio Marchesini mio Eubiosia, il riconoscimento rivolto ad aziende, fondazioni d’impresa e istituzioni che, nel 2010, si sono distinte per il loro interesse e sostegno verso l’attività sociale e i progetti della Fondazione Ant Italia Onlus. La fondazione Ant da oltre trent’anni fornisce assistenza oncologica socio-sanitaria gratuita a domi- La seconda edizione del Premio Eubiosia della Fondazione Ant nella sede di Unindustria getto di valorizzazione della missione ANT”, ha vinto la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che da anni sostiene il Progetto Eubiosia. Inoltre, un riconoscimento speciale è stato assegnato a Mediafriends, per aver sostenuto le attività della Fondazione rivolte alla prevenzione oncologica attraverso l’edizione 2010 della maratona televisiva benefica “La Fabbrica del Sorriso”. La premiazione è stata presieduta dal professor Franco Pannuti, fondatore e presidente della Fondazione Ant. “MISSIONE IMPRESA” CON I GIOVANI IMPRENDITORI “Missione impresa. La managerialità di una missione. La missione della managerialità” è stato il tema di un incontro dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna. Protagonista L’appassionata esposizione di Padre Aldo sulla sua impresa missionaria in Paraguay. Al suo fianco Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Padre Aldo, al secolo Antonio Trento, che, intervistato da Fabrizio Binacchi, Direttore Rai Emilia-Romagna, ha raccontato la sua straordinaria impresa missionaria in Paraguay dove da vent’anni anima una parrocchia, che si connota come comunità di fede, ma anche come comunità fortemente impegnata nella promozione FARE 131 sociale ed economica degli uomini che ne fanno parte. Padre Aldo Trento, sacerdote dal 1971, prima immerso nel clima tormentato degli anni della contestazio- Un pubblico attento ha seguito il dibattito dedicato dai Giovani Imprenditori a “Missione impresa” ne e del conflitto sociale, poi inviato al Sud ad assistere i figli dei carcerati, quindi insegnante di liceo, cambia radicalmente la propria vita nel 1989 andando in missione in Paraguay, un paese che esce allora dalla dittatura per incamminarsi faticosamente verso la democrazia. E’ lì che Padre Aldo, superando momenti difficili, dà vita alla “sua impresa”. Come ha raccontato ai Giovani Imprenditori, oggi sotto la sua guida la parrocchia di San Rafael è una comunità dotata di una scuola elementare dove studiano oltre 200 bambini, un poliambulatorio, l’hospice per i malati terminali, la fattoria, la cooperativa di credito impegnata nell’erogazione di microcredito, una pizzeria che, oltre a dare lavoro a diverse persone, assicura un sostegno economico alla vita della parrocchia. Una comunità vivace anche sotto il profilo culturale, animata da caffè letterari, conferenze e dalla redazione di un giornale, che coinvolge nelle sue svariate attività di centinaia di volontari. “Il nostro modo totalmente laico e secolare di intendere la missione imprenditoriale si è aperto all’ascolto dell’esperienza di chi ha orientato la propria missione a valori ultramondani, dando vita ad una impresa, per così dire, sui generis – ha spiegato Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna – Credo che la cultura d’impresa possa trarre importanti stimoli dal confronto con prospettive diverse: al centro c’è sempre l’uomo, il suo lavoro, le sue aspirazioni, la sua realizzazione sociale e personale”. © RIPRODUZIONE RISERVATA ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA UN CORSO SULLE RETI D’IMPRESA CON LA COLLABORAZIONE DI UNINDUSTRIA Presso la Facoltà di economia dell’Università di Bologna avrà inizio alla fine di maggio un corso dedicato a “Costituzione e gestione delle reti d'impresa” organizzato dai proff. Marco Lamandini e Cosimo Sasso. Finalità del corso è dotare i partecipanti di strumenti lavorativi atti a facilitare la costituzione e la gestione del contratto di rete. Una particolare attenzione sarà posta alle agevolazioni finanziarie e fiscali attualmente possibili per gli aderenti alla rete. Il corso si rivolge a imprenditori (e loro dipendenti o collaboratori) che partecipano a vario titolo a formazioni di reti d’impresa, nonchè a dirigenti o professionisti che vogliano mettere le proprie conoscenze al servizio di sistemi di reti d’impresa, ed a funzionari e dipendenti di enti istituzionali che operano con aggregazioni imprenditoriali reticolari. Il corso, della durata di 32 ore, si svolgerà i venerdì e sabato mattina fino alla fine di giugno, e si avvarrà della collaborazione di esperti dell’Agenzia delle Entrate, di Unindustria, di Banca Intesa-San Paolo, oltre che di docenti dell'Università di Bologna. La scadenza per la presentazione delle domande è il 16 maggio 2011. Indicazioni sulle modalità di iscrizione e il fac-simile della domanda sono scaricabili dal sito www.unibo.it (corsi di Alta Formazione e di Formazione Permanente); per informazioni 333 3943121, mail [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 132 FARE FARE 133 UNINDUSTRIA BOLOGNA LA MILLE MIGLIA TORNA A BOLOGNA GRAZIE ANCHE AL CONTRIBUTO DI UNINDUSTRIA Dopo il successo dello scorso anno, la Mille Miglia ripete il passaggio da Bologna: le “mitiche” auto della Freccia Rossa attraverseranno sia all’andata, sia al ritorno, le vie del centro storico della città. “Ringraziamo le istituzioni e le associazioni locali per la collaborazione” fa sapere Paolo Binelli, Vice presidente del Comitato organizzatore della Mille Miglia “il loro contributo permetterà ai partecipanti della mitica corsa di regolarità di ammirare le bellezze del capoluogo emiliano”. Tutti gli operatori economici del Settore Turismo di Unindustria Bologna fin dallo scorso anno si sono impegnati per offrire alla Mille Miglia un’accoglienza consona al valore dell’evento, felici di salutare il ritorno sotto ASSEMBLEA GENERALE 2011 Martedì 7 giugno 2011 • ore 17.30 Europauditorium • Palazzo dei Congressi le Due Torri di questa stupenda manifestazione. “Quest’anno l’impegno di Unindustria Bologna si rinnova” spiega Marianna Di Giansante, presidente del Settore Turismo “Gli equipaggi, i loro accompagnatori, tutto lo staff tecnico e gli appassionati ancora una volta troveranno a Bologna il saluto festoso della città. Sarà una gioia per ognuno di noi vedere ripetersi lo spettacolo entusiasmante delle vetture senza tempo, di un’atmosfera irripetibile, di uno degli eventi più amati in tutto il mondo non solo dagli appassionati d’auto, ma da tutti coloro che amano il bello e la velocità. E Unindustria Bologna sta lavorando perchè la festa continui anche dopo che l’ultimo rombo si sarà perso lungo la Via Emilia”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 134 FARE iscriviti su www.unindustria.bo.it FARE 135 136 FARE Stefauto manca