FARE N. 12 - Unindustria Bologna

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FARE N. 12 - Unindustria Bologna
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
FARE
n. 12 aprile 2011
le idee e le proposte degli industriali bolognesi
FORMAZIONE
Stefauto
in
festa
Per i primi 40 anni di attività
Claudio Ciampi, Anna Maria Stefanelli,
Patrizia Ciampi, Mario Stefanelli
Francesca Stefanelli e Alessandro Maccaferri
C’era una volta lo spot di una casa
produttrice di pneumatici che recitava: le prestazioni migliori sono quelle
che durano. Senza entrare nel merito
del lavoro di questo copywriter, una
simile osservazione applicata all’universo delle aziende può sembrare retorica eppure nel mondo dell’econo-
mia globale, tutto si può dire tranne
che quel creativo non avesse trovato
un’ottima missione da ambire per
tutti. Nel settore dell’automobile e
nello specifico nella vendita di auto
di fascia alta, un’azienda che resta sul
mercato per 40 anni è un esempio da
esibire e di cui compiacersi. È il caso
della Stefauto, della famiglia Stefanelli nota a tutti perché rappresenta
la stella a tre punte della MercedesBenz in Bologna. Oggi proprio nello
show-room dell’azienda Francesca
Stefanelli ha deciso di festeggiare il
quarantesimo compleanno dell’attività creata dal padre, l’Avv. Mario
Stefanelli, desiderando condividere la gioia del momento con amici
e clienti. Così fra una canzone e un
aperitivo in un salone arricchito di
elementi vintage prestati dalla dorata
epoca hollywoodiana anni 50, le persone con cui condividere suggestioni
imprenditoriali, politiche e sociali
non sono mancate di certo. Molti poi
si sono sfidati in una gara di automobiline slot-car perché per una sera le
macchine, quelle vere, non c’erano.
Una serata diversa per l’importanza
che riveste per un’azienda un simile
anniversario svoltasi con richiamo
allo spirito degli anni ’50 che hanno
rappresentato un’epoca di rinascita, di
voglia di intraprendere in un’atmosfera di eleganza, un fattore comune con
le vetture Mercedes-Benz proposta
dalla Stefauto.
È stata una serata straordinaria conclude Francesca Stefanelli per la partecipazione di tanti ospiti che con la
loro presenza ci hanno indotti nella
convinzione di aver fatto bene il nostro lavoro che per me e per i mie familiari è il migliore riconoscimento.
La nostra è stata una bella avventura
che abbiamo affrontato con l’affiancamento di collaboratori dotati di
competenze inequivocabili e solidali
nella determinazione di vincere le sfide del mercato.
Francesca Stefanelli, Paola
e Marino Golinelli
Giuseppe e Daniela Veronesi,
Simonetta e Franco Frabboni
Romano Volta e Stefano Possati
Nuova SLK.
Quando la strada ti scorre dentro.
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Adrenalina, vento e la consapevolezza di una potenza superiore. Questo è ciò che si prova quando
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contratti sottoscritti entro il 31 maggio 2011 e vetture immatricolate entro il 30 giugno 2011. Non cumulabile con altre iniziative in corso. La
vettura raffigurata è una SLK Premium.
Stefauto S.p.A.
Si scrive Stefanelli e si legge affidabilità. Dal 1971.
Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz
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FARE 1
FARE
RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
numero 12 aprile 2011
Direttore responsabile
Carlo Rossini
Editore
FARE S.r.l.
via Serlio 26 - 40128 Bologna
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Pubblicità
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Una visione di sistema
Maurizio Marchesini
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ARTICOLO DI COPERTINA - Formazione
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Lo strumento per governare il cambiamento
Maurizio Marchesini
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www.unindustria.bo.it
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Gli articoli presentati possono
non rispecchiare le posizioni di
Unindustria Bologna che comunque
li ritiene un contributo sul piano
dell’informazione e dell’opinione
Saper gestire, saper fare
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Sede di Rappresentanza
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L’impegno di Unindustria
Cesare Bernini
Foto
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Acquisire la cultura per il mercato globale
Giacomo Ruggero
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Direttore generale
Cesare Bernini
VITA INDUSTRIALE
Carlo Rossini - Cristina Galli - Anna Merloni
PUBBLÌ concessionaria editoriale S.r.l.
corso Vittorio Emanuele 113
41100 Modena
tel. 059212194 - fax 059226627
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Presidente
Maurizio Marchesini
FOCUS
Per coniugare efficienza e innovazione
Stefano Aldrovandi
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Le proposte formative di Cofimp
Lo stesso DNA del territorio
Maurizio Marchesini
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Le proposte formative di Fondazione Aldini Valeriani
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Un piano formativo per combattere la crisi
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Fondimpresa: una realtà al servizio delle aziende e dei lavoratori
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Fondirigenti: un 2011 ricco di impegni e novità
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Investire sulle persone
Patrizio Bianchi
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Un volano di sviluppo economico
Giacomo Ruggero
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Nuovi modelli didattici e organizzativi
Claudio Gentili
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Ci vuole l’ITS per rilanciare la competitività
Salvatore Grillo
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A supporto del sistema produttivo
Claudio Magagnoli
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Conoscere la scuola - Guida per le imprese
106 Perchè i giovani conoscano la realtà dell’Impresa
Marcello Pierdicchi
110 Valorizzare la cultura tecnica
112 L’eccellenza nel post-laurea
Marcello Pierdicchi
114 Un grande viaggio tra innovazione e scoperte
118 NEWS UNINDUSTRIA
Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi
FOCUS
Una visione di sistema
Mentre esce questo numero di FARE, ci troviamo alla vigilia di un appuntamento amministrativo importantissimo per il nostro capoluogo e denso di implicazioni anche per tutto il territorio: perché oggi, in uno scenario in
cui la competizione è tra sistemi, l’economia e lo sviluppo si muovono sempre più in una dimensione vasta.
Sono grandi le attese, come tutte le volte in cui inizia un nuovo mandato del governo del territorio.
Unindustria Bologna ha ben chiaro che cosa si aspetta dalla prossima Amministrazione che uscirà da questa
tornata elettorale: e, anzi, si appresta a presentare ai candidati sindaco le proposte elaborate per la competitività e la crescita economica e sociale di Bologna.
A monte di qualsiasi proposta, occorre tuttavia porsi una domanda inevitabile: che cosa vuole fare di se stessa
Bologna nel medio periodo?
Vuole vivacchiare sugli allori del passato, oppure pensa a rilanciare la propria centralità nel nuovo contesto europeo e internazionale?
Senza chiarezza su questo punto di partenza non si va da nessuna parte.
Chiarito questo, occorre passare alla selezione degli obiettivi e all’individuazione degli strumenti e delle risorse
indispensabili per raggiungerli. Serve, in altre parole, una visione di sistema sugli indirizzi che vogliamo dare al
nostro sviluppo.
E’ insomma necessario quello che da tempo abbiamo indicato come Piano strategico: perchè l’idea di un Piano
discusso e condiviso dalle istituzioni con i principali attori e con le forze vive del territorio è la necessaria cornice a qualsivoglia progetto di riposizionamento competitivo della città.
Non dobbiamo mai dimenticare che quelli che abbiamo di fronte sono anni cruciali per l’avvio di iniziative volte a
costruire il futuro del sistema locale.
Visione condivisa, scala dimensionale, coerenza di interventi e velocità: ci attendiamo che diventino questi i paradigmi di riferimento della nuova Amministrazione comunale.
Maurizio Marchesini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Presidente di Unindustria Bologna
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ACCADEMIA
DEL BENESSERE
VITA
industriale
Carlo Rossini
Cristina Galli
Anna Merloni
Invitiamo le aziende della provincia di Bologna
a segnalare notizie su attività, iniziative od avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna
(riferimento Dott. Carlo Rossini, responsabile
della comunicazione dell’Associazione: [email protected] ). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE
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Dopo il successo del 2010, è tornato
anche quest’anno “SOS lavoro”, il
corso anti crisi promosso da Accademia del Benessere.
L’obiettivo è quello di dare risposte
e strumenti utili al bisogno delle
persone di reinventarsi ogni giorno
in un mercato del lavoro instabile e
precario, esplorando le competenze
e le capacità dei partecipanti, arrivando a definire gli obiettivi e a
formulare un piano d’azione che
lascia poco spazio all’improvvisazione.
I partecipanti provengono dai più
svariati ambiti lavorativi, alcuni anche manager che intendono dare
una svolta alla propria carriera. Nell’arco di una mattinata, il corso insegna ad acquisire consapevolezza
nelle proprie capacità, a realizzare
un curriculum efficace, e aiuta a capire come proporsi e a chi. Inoltre,
“SOS lavoro” mira ad aumentare
l’autostima dei partecipanti, stimolando la forza e l’energia per affrontare il cambiamento. “Il mercato del
lavoro è profondamente cambiato e
il cambiamento è diventato un modo di vivere il lavoro” spiega Cristina Condello, fondatrice dell’Accademia del Benessere. “Soprattutto
per le persone che hanno girato la
boa dei 40 anni, trovarsi a terra,
senza futuro e senza prospettive genera problematiche profonde che
non si possono certamente risolvere
in una mattinata di corso. Quello
che abbiamo fatto, insieme, è stato
dare gli strumenti per acquisire fiducia, consapevolezza delle proprie
capacità, la spinta e la forza per affrontare il cambiamento”.
ANGELA LAGANA’
Il mondo della moda apre le porte
ad Angela Laganà, azienda attiva nel
settore della cosmetica professionale,
grazie a nuove sinergie e nuovi progetti. In occasione della passerella
moda autunno-inverno dedicata ai
bambini, Angela Laganà ha infatti
creato, in collaborazione con la stilista Paola Montaguti, la prima fragranza di Grant spa. Nella cornice di
Pitti Immagine Bimbo, la collezione
A Pitti Immagine Bimbo, la collezione Miss
Grant ha presentato l’acqua profumata N.1
Eau Magic creata da Angela Laganà
Miss Grant ha sfilato in un giardino
d'inverno con fantasie in rosa che, oltre ai vestiti, hanno presentato anche
l’acqua profumata N.1 Eau Magic.
Il salone internazionale per l'infanzia
è sempre più attento ai trend e alle
novità e Angela Laganà ha colto nel
segno proponendo un logo olfattivo
alle note di vaniglia e cacao per trasportare la fantasia in un mondo fatato. L’essenza, priva di alcool e allergeni, si può spruzzare sul corpo,
nell’ambiente, su bambole e peluche, ma soprattutto personalizza il
guardaroba e rende il look ancora
più chic.
“Siamo orgogliosi di poter affiancare
il nostro marchio ad aziende così rinomate e prestigiose” ha commentato Angela Laganà, titolare dell'azien-
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DALLA COSMESI DI ANGELA LAGANÀ UN BREVETTO
PER CONTRASTARE LA CELLULITE ATTRAVERSO I CAPI D’ABBIGLIAMENTO
Contrastare la cellulite con un principio attivo che penetra nella pelle attraverso i capi d’abbigliamento: è l’ultima innovazione per il mondo della moda, ed ha origine dall’esperienza e dalla ricerca dell’industria cosmetica, grazie ad un brevetto esclusivo che è nato proprio a Bologna.
Nei laboratori A.N.R. (Advanced Natural Research) del gruppo Eley-Rolland-Angela Laganà di Granarolo dell’Emilia (55 dipendenti, fatturato
2010 di 14 mln di Euro), è stato infatti sviluppato un esclusivo principio attivo per contrastare la cellulite che può essere veicolato attraverso le fibre tessili.
Il brevetto adcc® (Advanced Delivery from Cosmetic to Clothes), utilizzando una tecnica esclusiva ed
ecologica, consente di veicolare i principi attivi attraverso le fibre tessili, assicurando una penetrazione
profonda, costante e prolungata. L’azione liporiducente è inoltre caratterizzata dal rilascio di una nota
profumata e dolcemente persistente.
In sostanza, dunque, si tratta di un metodo esclusivo per applicare ai capi di abbigliamento differenti
proprietà funzionali, conferendogli caratteristiche innovative che ne aumentano il valore aggiunto. E la
prima applicazione concreta di questo progetto è dedicata alle donne per aiutarle a contrastare, appunto, il loro principale inestetismo: la cellulite.
“I nostri punti di forza sono legati all’impiego di nanotecnologie, di cellule staminali e, in particolare, a
un sistema di microincapsulazione, messo a punto con l’Istituto Rovesti di Milano, che ha un duplice
Angela Laganà, cosmetologa e
amministratore delegato
scopo: la perfetta adesione degli attivi al tessuto e l’ottimizzazione della loro penetrazione in profondità
del Gruppo Eley-Rolland-Angela Laganà
nella pelle” spiega Angela Laganà, amministratore delegato del gruppo Eley-Rolland-Angela Laganà,
cosmetologa, nonché presidente del settore chimico di Unindustria Bologna.
“È stata una ricerca complessa e affascinante, che ha la forza di coniugare differenti competenze e ha richiesto molti mesi per essere
messa a punto.” sottolinea Angela Laganà. “Nello sviluppo tecnologico non ci si improvvisa e servono test scientifici che avvalorino gli
obiettivi raggiunti”.
“Crediamo molto nelle sinergie industriali” aggiunge Angela Laganà “che nascono dalla collaborazione con istituti di ricerca, università e
multinazionali che ci hanno affiancato e supportato nel raggiungimento di questo obiettivo.”
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da. “La nostra missione è interpretare
i bisogni di una clientela attenta e alla ricerca di proposte di qualità e
nuovi stimoli. Con questo profumo
abbiamo voluto regalare indimenticabili sensazioni in un momento in
cui il mercato di emozioni è piuttosto avaro.”
“Ogni anno il mercato si rinnova e
occorre avere sempre uno sguardo
rivolto al futuro e all'innovazione”
ha continuato la dottoressa Laganà.
“Stiamo lavorando a nuovi progetti
nel settore della moda e non solo.
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Attualmente abbiamo contatti importanti con aziende leader nel settore dell'abbigliamento, ma non rinunciamo per questo a trovare nuovi
spazi nella cosmetica professionale”.
ACEM
Fortemente voluta dalla Direzione
Generale che crede nello sviluppo e
continua ad investire in questo settore, Acem S.p.A. arricchisce il suo reparto Ricerca e Sviluppo con nuove
prestigiose figure tra le quali quella
del Dr. Tommaso Zuccheri nel nuovo ruolo di Material Project Specialist. Questa collaborazione ha già
portato alla realizzazione del brevetto ABC® (Anti Bacterial Coating),
trattamento che viene effettuato sulle lampade scialitiche tramite l’applicazione di Biossido di Titanio
(TiO2) in dispersione acquosa e che
le rende antibatteriche verso i ceppi
maggiormente responsabili delle infezioni nosocomiali. Negli ospedali,
e in special modo nelle sale operatorie, dove i pazienti spesso hanno de-
AVENTADOR, LA NUOVA SUPERSPORTIVA DI PUNTA DELLA LAMBORGHINI
E' costruita con processo brevettato la nuova Lamborghini Aventador LP 700-4, l’erede della Murciélago presentata al salone di Ginevra. Tra le
sue punte di diamante, la nuova Lamborghini V12 vanta una tecnologia all’avanguardia e un uso esteso di materiali compositi in fibra di carbonio, anche per la costruzione della sua monoscocca. La scocca della nuova supersportiva di punta della Lamborghini è realizzata infatti interamente in fibra di carbonio, nonché progettata con una struttura unica. Ciò significa che la scocca della vettura si presenta come un guscio
unico, che agisce fisicamente come un singolo componente, traendo il massimo vantaggio dall’estrema rigidezza dei materiali rinforzati in fibra di carbonio (CFRP). In Formula 1, infatti, già da molti anni vengono costruite auto da corsa con monoscocca in CFRP, la cui sicurezza in caso di incidente è stata testata ripetutamente. Altrettanto sicure sono di conseguenza le vetture supersportive da strada
caratterizzate dalla stessa tecnologia, in cui la monoscocca
in fibra di carbonio agisce come una gabbia estremamente
sicura.
Ovviamente il termine “guscio unico” viene utilizzato esclusivamente in senso descrittivo. La nuova monoscocca Lamborghini è composta da diverse parti aventi ognuna una funzione specifica, quali ad esempio alcuni elementi di rinforzo
realizzati con la tecnologia Braiding, la
più efficace per assorbire energia in caso di incidente. Oltre a una eccezionale
sicurezza passiva, la monoscocca è caratterizzata da una elevata rigidità torsionale. Dopo essere stata sottoposta ad un
processo di compressione, la struttura
agisce come un unico componente,
composto sia dalla parte inferiore sia dal
tetto, e pesa soltanto 147,5 kg. L'intero
Il profilo (sopra), il muso (sotto a sinistra) ed il posto di guida (sotto a destra) della Aventador, la nuova
telaio del nuovo modello V12 pesa solo
V12 della casa di Sant’Agata
229,5 kg ed offre una rigidità torsionale
fenomenale: 35.000 NM per ogni grado di
torsione. Il tutto garantisce una sensazione di solidità senza precedenti, ma soprattutto un controllo ed una precisione di sterzata eccellenti.
Nell’ambito della tecnologia a sua disposizione, Il team di Ricerca e Sviluppo di Lamborghini ha scelto tra le tre metodologie CFRP principali, in
base alla forma, alla funzione e ai requisiti dei singoli elementi da realizzare. Le tre tecniche non si differenziano soltanto per il processo di
produzione, ma anche per il tipo di fibra di carbonio utilizzata, per il relativo intreccio e, principalmente, per la composizione chimica della resina sintetica impiegata. In particolare, Lamborghini ha compiuto un’importante svolta sviluppando ulteriormente il processo Resin Transfer
Moulding, brevettando “RTM-Lambo”, in cui i rotoli di fibra di carbonio vengono preformati e impregnati con una determinata quantità di resina, quindi induriti con il calore mentre il componente si trova in lavorazione.
Proprio per l’unicità di tale processo, Lamborghini ha deciso di produrre internamente la monoscocca presidiando così una fase strategica
nella costruzione del nuovo modello. Altri elementi strutturali sono realizzati in schiuma epossidica e sono utilizzati per aumentare l’inerzia della monoscocca agendo come distanziali tra gli strati compositi e assorbendo rumore e vibrazioni.
Grazie al peso minimo, la V12 consuma meno ed emette una quantità inferiore di CO2. Tuttavia, la novità più significativa è il miglioramento del
rapporto peso/potenza, fattore decisivo per una vettura sportiva, e quindi delle prestazioni.
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ficit immunitari, l’incidenza di casi
di infezioni nosocomiali è altissima,
motivo per cui l’impegno di Acem e
dei suoi collaboratori è volto a creare non solo lampade tecnologicamente all’avanguardia, ma anche sicure e antibatteriche.
Sempre nell’ottica di creare prodotti
delle necessità di utilizzo. Già nel
2010 è stata fattiva la collaborazione
con l’AIIC che ha patrocinato il
convegno organizzato da Acem
“Chiaro come il sole: problematiche
e tecnologie nell’illuminazione nelle
sale operatorie”, volto ad approfondire aspetti tecnici, normativi e di
aggiornamento circa le necessità che
si riscontrano in sala operatoria. “Il
contributo e la collaborazione dell’AIIC sono utilissimi” sostiene Pier
Paolo Tacconi, amministratore delegato di Acem S.p.A. “L’Ingegnere
Clinico è infatti un professionista
che partecipa alla cura della salute
garantendo un uso sicuro ed appropriato delle tecnologie nei servizi sanitari, pertanto produrre con il loro
benestare significa avere una certezza
in più della validità del proprio prodotto”.
ADHR
Pier Paolo Tacconi, amministratore delegato di ACEM
ancora più sofisticati e tecnologicamente competitivi sul mercato, la divisione Acem Medical Company è
recentemente diventata Socio Sostenitore dell’AIIC, l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, che ha lo
scopo di contribuire all'avanzamento
delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo dell'ingegneria clinica. Acem Medical Company, specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di lampade scialitiche per uso medicale,
ambulatoriale e per sale operatorie,
ritiene infatti indispensabile il confronto con esperti al fine di realizzare prodotti sempre più all’avanguardia nel rispetto delle normative e
10 FARE
Qualità garantita per ADHR-Agenzia per il Lavoro S.p.A., che ha ottenuto il certificato di conformità alla
norma UNI EN ISO 9001:2008. A
Leonardo Nieri, amministratore delegato di
ADHR
seguito della razionalizzazione interna delle procedure riguardanti il corretto svolgimento dei propri ambiti
operativi, è stata documentata la
qualità nelle attività di somministrazione di lavoro, di ricerca e selezione
di personale, di intermediazione e di
supporto alla ricollocazione professionale.
Per l’azienda non si tratta di un traguardo raggiunto, bensì di “una base
sulla quale fortificare l’eccellenza
delle prestazioni e dei servizi resi alla
clientela nell’ambito della gestione
delle risorse umane, per migliorare
ogni giorno gli standard di erogazione dei servizi offrendo soluzioni certificate”. ADHR-Agenzia per il Lavoro S.p.A., costituita nel 2007 con
sede a Granarolo dell’Emilia, è capofila di un gruppo di aziende che
opera a tutto campo nella gestione
delle risorse umane: ricerca e selezione del personale tramite la business unit ADHR Selection; progettazione e realizzazione di corsi di formazione tramite ADHR Formazione S.r.l.; programmi di supporto alla
ricollocazione, individuale e collettiva, in supporto a fasi di ristrutturazioni aziendali attraverso un team di
esperti di ADHR Outplacement;
consulenza del lavoro e tenuta paghe
tramite ADHR Advanced Services
S.r.l.
ADHR, che ha fatturato circa
10.000.000,00 euro nel 2010, è operativa con le proprie filiali in Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia
Giulia. Il piano di sviluppo prevede
una rete di cinquanta filiali operative
entro il 2013, con la copertura dei
distretti industriali più importanti
nel panorama produttivo nazionale.
AMEDEA SERVIZI
Anno 2011: è nato il portale web di
Amedea Servizi srl, dedicato ai
VUOI APRIRE UNA GELATERIA ITALIANA ALL’ESTERO?
CARPIGIANI FORMA I “GELATO PIONEERS”
Quanti italiani l’avranno pensato almeno una volta nella vita: “mollo tutto e vado a vivere dall’altro capo del mondo!”. Con “Gelato Pioneers”, Carpigiani, in collaborazione
con Praxi, ha pensato di trasformare il sogno in realtà. L’iniziativa punta a portare nel
mondo la cultura del gelato artigianale, pensando a un’emigrazione nuova, apripista di
emigrazioni successive, moltiplicatore virtuoso di attività di
successo che diffondano e consolidino la cultura del
gelato artigianale italiano con i nuovi e intraprendenti
pionieri, i Gelato Pioneers. “La sfida è duplice –
commenta l’ad di Carpigiani Andrea Cocchi - portare nel mondo la cultura del gelato artigianale e realizzare il sogno di tanti italiani, sviluppando un modello di start-up “chiavi in mano” in un momento in cui la
crisi ha fatto intendere che per avere successo nel lavoro, come nella vita, occorre innanzitutto investire
su se stessi e sui valori della propria Terra”.
Il progetto Gelato Pioneers non è improvvisato. In Germania sono attive oltre 2.500 gelaterie italiane: secoli di emigrazione “attiva” hanno portato in vari paesi del mondo i prodotti e il frutto del nostro ingegno.
“Il motore principale di chi si metterà in viaggio nel 2011 verso un “dolce successo” non sarà più la necessità, ma la passione per il gelato e per il business” continua Cocchi. “Carpigiani ha deciso di investire
nelle persone che hanno talento e motivazione per vincere questa sfida e metterà a disposizione di costoro
la forza del network internazionale che la contraddistingue nel mondo”.
Ciò grazie al supporto della Carpigiani Gelato University, la scuola di gelato più frequentata del mondo: nel 20092010 ha attivato 9.000 docenze all’anno attraverso il suo network globale, con un incremento oltre il 50% a due anni prima.
E le previsioni per la stagione 2010-2011 fanno pensare a un risultato finale di 15.000 docenze. Per gli iscritti al progetto “Gelato Pioneers”, si
inizierà da un Percorso Formativo di 4 settimane, al termine del quale tutti i partecipanti riceveranno un voucher, dello stesso importo dell’investimento per la didattica, valido per l’acquisto di macchine da gelato Carpigiani. I partecipanti verranno quindi valutati sulla base degli esami
sostenuti e del proprio Project Work, e i consulenti Praxi che collaborano all’iniziativa selezioneranno i 10 studenti più talentuosi, motivati e
meritevoli. La “borsa di studio” comprende non solo il rimborso del Percorso Formativo, ma anche la partecipazione gratuita al “Gelato Stage”, un’esperienza di 7 giorni in una gelateria italiana di successo (con la supervisione eccezionale dei Maestri della Carpigiani Gelato University) e poi tutta una serie di servizi esclusivi: un finanziamento del 50% sull’acquisto delle macchine, un Tutor di Maestria per 12 mesi, Business
Mentoring prima e durante i viaggi esplorativi all’estero e Business Coaching per 12 mesi, un recovery plan su 24 mesi e altro ancora. Tra i pionieri che apriranno una gelateria all’estero entro il 30 giugno 2012, una giuria di esperti sceglierà il vincitore della prima edizione, che si aggiudicherà, in esclusiva, la concessione d’uso del marchio “Gelato Pioneers Edizione 2011” e potrà esporlo nella propria insegna. Al vincitore
sarà infine dedicata una premiazione speciale nel corso della fiera più importante del settore del gelato, il Sigep di Rimini, nel Gennaio 2013.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
clienti gestiti in global service. Si
tratta di una piattaforma attraverso la
quale gli utenti possono finalmente
abbandonare il sistema di comunicazione via e-mail o telefono. Il tempo, oggi definibile come l’elemento
più prezioso all’interno di un’azien-
da, in questo modo è ottimizzato al
massimo, sia in termini di gestione
chiamate/interventi, sia per quanto
concerne l’analisi degli storici. Si accede direttamente dalla home-page
www.amedeaservizi.com e cliccando
sull’icona “accesso gestione facility”
si può entrare nel proprio gestionale,
questo mediante compilazione dei
campi relativi a username e password.
La piattaforma è quindi aperta e da
qui si possono coordinare e gestire le
varie attività: vi è un’area dedicata
alle “segnalazioni”, da dove si posso-
FARE 11
IL GRUPPO CIEMME PER LA FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Il segreto del successo di uno spettacolo teatrale è la perfetta armonia fra musica e canto, la giusta scelta scenografica ed i colori dei costumi, l’intesa fra regista, direttore d’orchestra, musicisti, cantanti e mimi, ed il lavoro preciso dei tecnici. La collaborazione e la comunicazione
sono la base per un risultato perfetto e vincente. Anche nel mondo dell’informatica comunicazione e collaborazione hanno lo stesso ruolo:
condividere informazioni per creare valore.
E’ con questo spirito che il Gruppo Ciemme, da sempre focalizzato e specializzato sulla tecnologia IBM Lotus Domino, ha intrapreso una collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna mettendo a disposizione risorse, competenze ed esperienze maturate in questo
campo con il software Lotus.
“Crediamo che la crescita economica di un territorio non significhi solo avere aziende competitive, ma anche un humus territoriale ricco di iniziative culturali e attrattivo per i cittadini, i turisti
e le aziende di tutto il mondo” ha commentato Luca Ferri, Amministratore di Gruppo Ciemme.
“Siamo particolarmente orgogliosi di essere partner della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, e di contribuire con le nostre energie e competenze a migliorare e semplificare il lavoro dei
dipendenti e dei collaboratori della Fondazione. Sono sicuro che con l’adozione delle tecnologie
Lotus, leader mondiale nel settore della Collaboration & Communications, il personale interno, i
partner ed i fornitori lavoreranno meglio e più velocemente, con strumenti e informazioni corretLuca Fer r i, amministratore di Gruppo
te e precise in ogni momento, facendo risparmiare tempo, energie e denaro”.
Ciemme
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no inoltrare richieste d’interventi
compilando i campi richiesti, come
la tipologia di servizio oggetto della
chiamata (pulizie, front-office/por-
tierato, r istorazione e cater ing,
ecc…) oppure il grado di urgenza.
Le richieste passano quindi dal server aziendale per essere poi automaticamente indir izzate ai singoli
BlackBerry e palmari in dotazione ai
12 FARE
Capi Gestione e ai Capi Area di
competenza. La chiamata viene poi
processata e tradotta in una serie di
azioni, si definiscono modalità e
tempistiche e una volta effettuato
l’intervento, quest’ultimo viene
“chiuso” in quanto completato. Tutto questo mediante il portale web, da
dove si possono poi visualizzare lo
storico degli interventi/ordini richiesti, quelli conclusi e quelli ancora in fase di processo, l’anagrafe del
cliente stesso, da dove è poi possibile
apportare autonomamente eventuali
aggiornamenti, modifiche e integrazioni. Vi è infine la possibilità di
consultare, sempre on-line, l’area dedicata alla fatturazione, con la possibilità di verificare in maniera assolutamente trasversale i singoli interventi generatori dell’importo.
In un momento di forte contrazione
economica del mercato globale, apprendere che esistono ancora aziende capaci di investire ingenti somme
economiche in tecnologia e sviluppo, rappresenta un importante segnale d’impegno e merito. “Si tratta di
un’importante innovazione – spiega
Luca Dermidoff, Amministratore
Unico della società bolognese - che
Amedea Servizi mette a disposizione
dei propri clienti. Questa creazione è
rivolta in particolar modo ai clienti
utilizzatori di nostri multiservizi. Abbiamo affrontato un investimento
molto impegnativo ma ritengo che,
proprio nei momenti di maggiore
crisi, sia determinante investire e
puntare sul futuro, sono questi i fattori che oggi fanno la differenza. E’
la più efficace strategia commerciale
in grado di manifestare la vera policy
aziendale in cui l’imprenditore inve-
NASCE A MARZABOTTO IL “BORGO ECOLOGICO” DI DISMECO
Un luogo “ideale” per far incontrare i protagonisti imprenditoriali, istituzionali e sociali del territorio
e della new-green-economy. Un modo unico e diverso di parlare di “recupero” e sostenibilità ambientale facendone comprendere il vero, oggettivo valore economico, scientifico, culturale. E’ il
nuovo “Borgo Ecologico” progettato dalla Dismeco srl e inaugurato a Marzabotto(BO), in un’area
di oltre 45.000 metri quadri della ex cartiera Burgo, ora in via di progressiva, completa riqualificazione grazie a un investimento di 10 milioni di
euro. Si tratta di un impianto unico al mondo per concetto progettuale e caratteristiche, dove svolgere attività articolate ma concretamente
connesse alla sostenibilità ambientale, trattando ad esempio 400 lavatrici al giorno ma anche tonnellate di piccoli elettrodomestici o neon
esauriti, il tutto in estrema sicurezza e con tecnologie all’avanguardia. La ex Villa Rizzoli, ubicata nel complesso, sarà destinata a divenire un
centro multifunzionale, in cui si potranno svolgere sia attività di ricerca ambientale, rivolte alla massima valorizzazione delle materie prime recuperate, in collaborazione con le Università di Bologna e di Goteborg (Svezia), ma anche aule in cui si svolgeranno attività didattiche per le
scuole, per mostrare fattivamente ai bambini le effettive fasi connesse ai processi di riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici. Luogo dove sarà
possibile produrre energia da fonti alternative, tramite il ricorso al geotermico, al mini-eolico e ai pannelli fotovoltaici che saranno collocati
sui capannoni dismessi ma ora in fase di recupero, rispettando i canoni di riqualificazione imposti dalla moderna archeologia industriale. Ma il
Borgo Ecologico sarà anche luogo dove potere esporre, naturalmente, opere di artisti che usano metalli o apparecchiature connesse al riciclo
e altro ancora.
Dismeco opera, di fatto, a Bologna, dal 1977 ed è stata la prima azienda in Italia nello specializzarsi in gestione, trattamento, e avvio allo smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici
urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, rivolgendosi prevalentemente al mercato delle
imprese commerciali e industriali e a quello formato da enti pubblici.
“Con la formale inaugurazione del nuovo stabilimento, è giunta a compimento, secondo i
tempi programmati, la prima parte di un progetto unico per le valenze ed i contenuti commenta l’AD di Dismeco Srl, Claudio Tedeschi. “Un progetto fortemente voluto e condiviso da
un gruppo di aziende del territorio, coinvolgendo istituti di credito locali, per sede, operatività concreta, cultura. Un approccio innovativo, sul tema della sostenibilità ambientale, dove il ciclo produttivo viene finalizzato esclusivamente al recupero della materia prima da av- Claudio Tedeschi, AD di Dismeco (a destra) con
viare al recupero e al reimpiego all'interno del processo produttivo originale. E dove il lavo- il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio
Marchesini
ro dell'essere umano rimane al centro degli obiettivi e delle delle attività aziendali, riprendendo la vocazione al sociale e al territorio, patrimonio costitutivo delle aziende emiliane. In
tal senso Dismeco ha già in atto progetti laboratoriali di recupero lavorativo di detenuti presso le carceri di Bologna e Ferrara e si è impegnata,
immediatamente, nell'individuare un percorso formativo e occupazionale che coinvolge 22 ex cassaintegrati dell'ex Cartiera Burgo”.
Secondo Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna, “vedere nascere un’impresa così importante nei numeri e nell’impegno in
un periodo di crisi come questo è un traguardo a cui dobbiamo guardare con fiducia. Questo è un territorio che ha pagato un prezzo alto con la
chiusura di tre cartiere. Una di queste oggi riprende vita, convertita in un’attività diversa e che rientra a pieno titolo nella progettualità più innovativa della green economy”.
Per celebrare l'inaugurazione del nuovo stabilimento Dismeco, l’azienda ha donato ai collaboratori e a tutti coloro che hanno contribuito a farla crescere un calendario d’autore, realizzato espressamente dal pluripremiato artista bolognese Mattia Ruggeri. Un'opera d'arte stampata in
sole 50 copie, numerate e firmate. Dodici grandi fogli ovali (per ricordare l'orbita della terra attorno al sole) in carta patinata con il meglio della
produzione fotografica di Ruggeri, che negli anni ha elaborato una particolare tecnica basata sulla lunga esposizione notturna dei soggetti, qui
alberi e cosmo. “Cerchiamo ci avere un approccio diverso al tema della sostenibilità” spiega Tedeschi. “L'obiettivo è costruire un rapporto costante con il territorio. Il calendario è il primo prodotto del “Progetto Mecenarte”, con il quale vogliamo stimolare le imprese a tornare ad investire proponendosi come committente in campo artistico, magari puntando sui giovani talenti locali, ponendosi quindi in forma attiva, propositiva, non episodica”.
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FARE 13
DOLCETTI: CRESCE IL PROTAGONISTA DELLA PRODUZIONE DI INFISSI IN PVC
Dal ferro battuto al pvc: è questa la storia di Dolcetti, azienda bolognese nata nel 1976 con la produzione di infissi. Oggi,
giunta alla seconda generazione, Dolcetti è azienda leader in Emilia Romagna nella produzione di finestre e porte in PVC,
con un'espansione veloce e costante in tutta Italia grazie ai nuovi agenti diffusi sul territorio nazionale. La grande intuizione di Dolcetti è stata infatti proprio quella di comprendere le potenzialità di
questo materiale plastico applicato ai serramenti: è così che in breve la produzione si è spostata sempre più dai tradizionali materiali metallici al PVC.
Questo materiale si è rivelato particolarmente adatto per la realizzazione di finestre, porte e serramenti grazie a un insieme di caratteristiche che lo rendono estremamente funzionale. Prima tra tutte, la sua estrema resistenza all'usura e agli attacchi degli agenti atmosferici: il PVC resiste a sole, pioggia, sbalzi
di temperatura e sostanze inquinanti presenti nell'aria mantenendo inalterate
le sue caratteristiche estetiche e meccaniche. Per questo, a differenza di altri materiali come il legno, non richiede nessuna manutenzione:
una passata di spugna bagnata per rimuovere la polvere, e gli infissi riprendono il loro aspetto originale. Oltre alla resistenza, un'altra caratteristica rende questo materiale prezioso e unico: la sua estrema capacità di isolamento termico. Una proprietà, questa, che ne fa una scelta intelligente e conveniente dal punto di vista del risparmio energetico.
Evitando la dispersione di calore verso l'esterno, d'inverno la casa si scalda più rapidamente e il calore si conserva più a lungo, permettendo
di risparmiare sulle spese di riscaldamento. D'estate, accade il contrario: l'ottimo isolamento degli infissi impedisce al calore di entrare, la casa si mantiene fresca e anche le spese per il condizionamento si riducono. Un modo per risparmiare, ma anche per rispettare l'ambiente limitando le emissioni di gas serra. Perché il PVC non è amico dell'ambiente solo per il suo utilizzo negli infissi, ma anche nella fase di produzione:
realizzare questo materiale richiede poca energia e nessun albero viene abbattuto. Infine, trattandosi di un materiale riciclabile, il PVC continua ad avere un impatto leggero sull'ambiente anche quando viene smaltito. E a rendere ancora più efficienti le finestre Dolcetti oggi c'è la
preziosa collaborazione con l'azienda tedesca Salamander, che fornisce i nuovi profili a sette camere grazie ai quali è possibile avere ancora
più isolamento acustico e ambientale.
L'espansione dell'azienda e della sua attività sono tangibili: con una produzione di 80-90 finestre al giorno, Dolcetti in meno di un anno ha superato del 30% la produzione quotidiana, che fino a metà del 2010 era di 60 finestre. E con l'attivazione della terza linea produttiva, attualmente in fase di progettazione, l'azienda bolognese punta ad arrivare alle 120 finestre al giorno. Un obiettivo importante che sarà reso possibile,
oltre che dalla collaborazione con fornitori importanti come Salamander, dall'ampliamento della sede aziendale, che è stata completamente
rinnovata nel 2010. Situata nella principale area industriale della città di Bologna, la zona Roveri, la sede ha una superficie di 4000 mq, di cui
2000 interamente dedicati alla produzione di finestre, 1000 alla produzione di persiane e scuri e 1000 al magazzino. L'espansione dell'azienda
non è finita: grazie all'acquisto di un'altra area adiacente all'attuale, l'azienda mira a costruire nuovi capannoni e allargare gli spazi a disposizione. La struttura odierna è stata ristrutturata sia negli uffici che nell'area produttiva, che vanta le migliori tecnologie presenti sul mercato
e garantisce così ai 45 dipendenti il massimo comfort per lavorare con qualità. E' questa, oggi, la più grande risorsa di Dolcetti: una struttura
aziendale che mantiene il suo carattere familiare di piccola impresa, mentre si appresta a diventare un'azienda sempre più affermata sul
mercato dei serramenti.
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ste concretamente sul futuro dell’azienda e nell’azienda: abbiamo visto
troppo spesso casi in cui sono stati
spolverati anche i cassetti e solo
quando si presenta l’imprevisto, si
corre ai ripari, ma molto spesso è già
14 FARE
troppo tardi. Noi abbiamo deciso di
investire oggi, creandoci la migliore
occasione per stravolgere il nostro
futuro”. Oggi Amedea Servizi può
davvero fare la differenza, ponendosi
sul mercato con una veste e una di-
mensione di assoluta competenza e
tecnologicamente strutturata, manifestando così la propria eccellenza
nel merito e nella costruzione di una
veste che la rende sempre di più un
partner strategico e affidabile, can-
FARE 15
cellando la banale visione di mera
azienda di servizi”.
Amedea Servizi, nata nel 2007, vanta
oggi un organico pari a 120 dipendenti e una struttura composta da
diversi Capi Gestione e Capi Area,
destinati al governo delle varie attività. E’ oggi una delle realtà più dinamiche sul territorio regionale e
nazionale, mentre i servizi che gestisce spaziano dal front-office/portierato alla stesura di piani di sicurezza
e autocontrollo, dalla gestione degli
impianti tecnologici (elettrici, termici e idraulici) alla gestione delle aree
verdi, dalla ristorazione collettiva
(gestione di mense e cucine aziendali e ospedaliere) al servizio di pulizie:
questi due ultimi sono servizi certificati a livello di qualità ISO
9001:2008.
Orchester Frankfurt, Orchestra del
XVIII Secolo. E ancora, Vladimir Jurowski, Daniel Harding, Yuri Temirkanov, Frans Brüggen, Paavo Jär-
BOLOGNA FESTIVAL
La London Philharmonic Orchestra (foto
Richard Cannon)
Ci ha regalato trent’anni di musica,
di grandi orchestre, direttori, solisti
ed ensemble cameristici scelti nel
mondo del concertismo internazionale, con particolare attenzione alla
scelta dei programmi. E’ il Bologna
Festival, che torna quest’anno con
un’edizione che conferma la vocazione sinfonica della rassegna, ampliando la presenza dei complessi
sinfonici di rilievo internazionale,
spesso mai ascoltati a Bologna.
Per ogni concerto – e in trent’anni
Bologna Festival ne ha organizzati
quasi 600 – si sono sempre presentati
gli interpreti più idonei e le prassi
esecutive più fedeli ai repertori proposti. Il 2011 non sarà certo da meno: London Philharmonic Orchestra, Swedish Radio Symphony Orchestra, Orchestra Filarmonica di
San Pietroburgo, Radio-Sinfonie-
16 FARE
L’ Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
La Swedish Radio Symphony Orchestra
Il pianista András Schiff (foto Serra)
vi. Orchestre rinomate, storiche e
celebri direttori di lunga carriera o
della nuova generazione si susseguono nella serie dei concerti della rassegna “Grandi Interpreti” con i pianisti András Schiff, Paul Lewis, Arcadi Volodos e la violinista Janine Jansen.
Il duo Isabelle Faust/Alexander
Melnikov – insieme ad interpreti
emergenti dell’odierna scena europea – lega la propria presenza al progetto “Debussy-Boulez”, sezione
contemporanea della rassegna “Il
Nuovo l’Antico”. Sono invece tutti
giando alcuni aspetti della letteratura
romantica francese.
Prosegue anche la programmazione
dedicata ai giovani che l’Associazione Bologna Festival realizza già da
alcuni anni. “Note sul registro” propone percorsi di formazione all’ascolto rivolti alle scuole materne,
elementar i, medie e super ior i, e
“Baby BOFE’” è una rassegna di
musica classica per i bambini dai 3
agli 11 anni.
Il Bologna Festival è sponsorizzato
quest'anno da 34 aziende, un coro
fatto da imprenditori sensibili, dai
soci, dalle fondazioni, dagli istituti
bancari, dalle istituzioni pubbliche, e
anche da Unindustria Bologna e
molte sue associate, che, assieme al
pubblico stesso, credono e contribuiscono a questo prestigioso progetto
musicale.
Frans Brüggen
GRUPPO BONFIGLIOLI
italiani gli ensemble vocali e i cori a
cappella scelti per i tre concerti del
ciclo di musica antica “Rifrazioni
Corali”.
Nelle sue tre sezioni, “Grandi Interpreti” (15 marzo – 10 settembre),
“Talenti” (31 marzo – 12 maggio),
“Il Nuovo l’Antico” (15 settembre –
3 novembre), l’edizione 2011 si snoda seguendo alcune specifiche linee
tematiche. Il sinfonismo di Gustav
Mahler, nella Prima, Quinta e Nona
Sinfonia segna i passaggi più significativi dell’attività creativa del compositore boemo, nel primo centenario della morte. La musica corale tardo-rinascimentale, barocca e romantica - un repertorio raramente eseguito in Italia – domina il progetto
autunnale “Rifrazioni Corali”. Tra i
Talenti figurano giovani concertisti
di notorietà internazionale, privile-
“Premio Leonardo Qualità Italia”
per la Bonfiglioli di Calderara di
Reno, gruppo internazionale che ha
to consegnato dal Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, all’interno della “Giornata della Qualità Italia”, con la partecipazione dei
rappresentanti del Comitato Leonardo Italian Quality Committee e di
esponenti del “Made in Italy” che,
nei diversi campi, promuovono l'immagine, lo stile e l'eccellenza dell'Italia nel mondo.
In una nota, l’azienda sottolinea come il premio le riconosca "di essere
un'impresa che ha fatto dell'innovazione l'elemento principale del proprio sviluppo. L'aver affiancato al
tradizionale settore meccanico della
trasmissione di potenza mediante riduttori un forte impegno nello studio e nella produzione di componenti per sfruttare l'energia fotovoltaica ed eolica - prosegue la nota ha per messo alla Bonfiglioli di
espandersi su nuovi mercati diventandone player primario. Proprio
questa capacità di aver saputo interpretare i tempi, scegliendo strategie adeguate sia in ter mini di
sviluppo che di mantenimento dell'occupazione qualificata, ha fatto sì
che la Bonfiglioli fosse scelta dal
Comitato del Premio Leonardo
come esempio di azienda italiana
capace di essere un modello internazionale ed un credibile ambasciatore dell'eccellenza italiana nel
mondo”.
CAMST
Sonia Bonfiglioli, amministratore delegato
e presidente del Gruppo Bonfiglioli, riceve
il “Premio Leonardo Qualità Italia” dal
Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano
sedi in tutto il mondo per un totale
di circa 3000 addetti. Il premio è sta-
Un ponte ideale unisce i dipendenti
Camst (una delle principali imprese
di ristorazione in Italia, presente con
i propri servizi nelle scuole, nelle
aziende, negli ospedali e nelle comunità) alle donne di Ziguinchor, paese
della provincia della Casamance, Se-
negal, grazie ad un accordo tra Camst e Cospe.
Già a partire dallo scorso Natale i dipendenti Camst (oltre 7800 in tutta
Italia), acquistando gadget come tazze, calendari, pastelli per i più piccoli
e biglietti di Natale, hanno raccolto
contributi che serviranno a formare
30 donne para-giuriste e para-sanitarie, a sostenere le varie attività di un
Centro Donne in Senegal per 24
mesi e a garantire l’ organizzazione
di seminari e convegni di sensibilizzazione.
Il clou dell’iniziativa ha avuto luogo
in occasione della festa della Donna:
in Camst, invece di acquistare le tradizionali minose da regalare alle lavoratrici è stato devoluto il corrispondente valore economico al progetto a
favore delle donne del Senegal.
Cospe, attivo in Senegal fin dagli anni ’90, sempre a fianco di donne e
delle associazioni locali di agricoltori
per sostenere l’economia e la società
della Casamance, devastata da anni di
guerra civile, si impegna a rendicon-
FARE 17
ANCHE MERCHANDISING E IMPEGNO SOCIALE
DAL CONNUBIO DUCATI-VALENTINO
FESTEGGIATI DA BOLOGNA IN UNA NOTTE INDIMENTICABILE
Ducati e Valentino Rossi hanno ufficializzato
un ulteriore sviluppo dell’accordo che ve-
drà, per i prossimi due anni, il nove volte
Campione del Mondo vestire i colori del Ducati Marlboro Team alla guida della “Rossa
di Borgo Panigale”.
Sia Ducati che Valentino, oltre ad essere
tare e raccontare tutto il lavoro fatto
in Senegal dall’associazione facendo
incontrare volontari e responsabili
Cospe con i dipendenti Camst in alcune occasioni aziendali.
Coniugare l’attività economica dell’impresa con gli obiettivi di solidarietà sociale è parte integrante delle
scelte di Camst, che con questa iniziativa non vuole semplicemente
compiere un’operazione di charity,
ma vuole coinvolgere in prima persona i propri lavoratori in un’operazione che è anche di sensibilizzazio-
18 FARE
due brand espressione del meglio del Made
in Italy, hanno anche al proprio seguito due
nados di questa storica alleanza, Ducati e
VR46 hanno infatti pensato di creare una linea di merchandise disegnata dal comune
designer Aldo Drudi e di commercializzarla
già dall’inizio dell’oramai prossima stagione
agonistica. Per la prima volta il colore “giallo” caratteristico della brand identity di Valentino e della sua linea VR46 ed il colore
“rosso” proprio della corporate identity e
dell’anima di Ducati , si incontreranno per
dar vita ad una collezione di abbigliamento
appassionate comunità di
tifosi che adesso potranno
finalmente ricongiungersi
sotto un unico ombrello. Per
loro e per tutti i nuovi aficio-
ne interna verso i temi di partecipazione sociale.
******
Anche Camst è stata tra i finalisti
del Premio per il Lavoro 2010. Pasquale Saracino, Responsabile Progettazione Prodotto per l’Area Gastronomia di Camst presso lo stabilimento di Castelmaggiore, è stato
insignito del Premio per il Lavoro,
categoria impiegati, per la regione
Emilia-Romagna. Il premio, pro-
Il matrimonio con
Ducati ci regala anche un Valentino Rossi sempre più “bolognese”. A dimostrazione di questo, il grande
sportswear e tempo libero disponibile presso la rete ufficiale di concessionarie Ducati
in tutto il mondo oltre che su tutti i circuiti in
occasione delle gare del campionato MotoGp. La collezione si aggiunge alle linee a
marchio Ducati Corse, a marchio VR46 ed ai
capi replica dell’abbigliamento ufficiale del
Ducati Marlboro Team realizzati da Puma,
fornitore ufficiale dell’abbigliamento.
E’ invece un pezzo unico quello nato per Telethon dal connubio Vale – Ducati. E’ stata
infatti messa all’asta su eBay una Ducati
Monster 696 firmata da Valentino Rossi per
raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie genetiche. Il valore della moto messa all’asta è stato moltiplicato grazie all’auto-
entusiasmo e tifo nella
serata del 4 marzo in Piazza
Maggiore a Bologna, dove
Valentino Rossi, Nicky Hayden e la mitica Desmosedici
GP11 hanno letteralmente
galvanizzato oltre 38.000 appassionati giunti da ogni
parte d’Italia per salutare il
Ducati Marlboro Team. Ad
omaggiare la Ducati e i suoi
Le immagini della favolosa notte che Bologna ha dedicato
piloti, anche otto “Campioni
alla Ducati e a Valentino Rossi il 4 marzo in Piazza Maggiore. A sinistra in basso: la Ducati Monster 696 firmata da Valen- della Cucina Italiana”: all’intino, pezzo unico messa all’asta su eBay a favore della raccolta segna della passione “dedi fondi per Telethon
smodromica”, dell’italianità
e dello sport, otto rinomati
grafo di Vale sulla cover del serbatoio, avvechef – comunque tifosi ed appassionati Dunuta a Sepang durante i primi test stagionali
cati – hanno preparato piatti speciali dediin programma sul circuito malese.
cati all’evento.
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mosso da Manpower e dai Giovani
Imprenditori di Confindustria, ha
l’obiettivo di riconoscere l’eccellenza delle persone in quanto protagoniste nella creazione del tessuto
aziendale, indipendentemente dalla
posizione che ricoprono all’interno
dell’azienda o da altre caratteristiche personali. Il premio consegnato
a Pasquale Saracino è “un riconoscimento alla capacità di problem
solving e collaborazione, volte a
contribuire al consolidamento del
tessuto aziendale e ad interpretare e
soddisf are le reali esigenze dei
clienti”.
CAVOUR
CORPORATE FINANCE
E’ Antonio Zecchino, Partner e Presidente di Cavour Corporate Finance, il nuovo Presidente dell’EMEA
Council, il Consiglio che rappresenta i membri IMAP in Europa, Middle East e Africa. Nominato nel corso
del Meeting di IMAP a Parigi, Antonio Zecchino, già membro del
Main Board IMAP, presiede dunque
l’importante consiglio formato da altri 4 membri: lo svedese Jan-Olof
Svensson, il croato George Oniunas,
Elske Rook dalla Germania, e Constantine Biller del Regno Unito.
L’EMEA Council definisce le linee
strateg iche dello sviluppo del
network nelle aree rappresentate, individua le priorità e le aree critiche,
condivide idee e iniziative con i
partners delle altre aree, suggerisce e
adotta le iniziative di marketing più
opportune e la best practice per
rafforzare la collaborazione tra i
membri, ma soprattutto stimola le
operazioni di M&A fra i partners
della regione EMEA.
Tra i recenti successi della società
bolognese, ricordiamo anche la prima operazione di Cavour Corporate
Finance nel settore delle energie rinnovabili. Ha infatti assistito Immocapital, società che progetta e realizza
impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare da fonte solare, nella cessione a
Green Network della proprietà di
FARE 19
GALLETTI, LEADER NELLA CLIMATIZZAZIONE E NEL CONDIZIONAMENTO
CON LE RADICI NEL TERRITORIO DAL 1906
È pragmatico Luca Galletti, terza generazione, con il fratello Michele, alla
guida dell’omonimo Gruppo bolognese. Loro hanno raccolto il testimone dell’azienda di famiglia fondata dal nonno Ugo, nel 1906. “Speriamo di continuare così, sfatando la nomea della terza generazione che dilapida il patrimonio” scherza l’Ad mentre ci accompagna all’interno dello stabilimento produttivo di Bentivoglio. Poi si fa serio e a parlare è la concretezza. Il Gruppo
Galletti oggi è leader nella climatizzazione civile e industriale, nella produzione di scambiatori di calore e nel settore del condizionamento di precisione e
refrigerazione dei processi industriali. Galletti significa 10 aziende: 3 a Bologna, 7 tra Padova e Verona. Oggi, l’ultimo arrivato è un impianto fotovoltaico
di 6.500 mq. Un investimento green da 4 milioni di Euro fatto di 5 mila moduli
solari, ad alto rendimento, installati sulle sedi di Bologna e Padova. “Il fotovoltaico risponde a una logica di superamento del gas in favore dell’elettricità. È in linea con le tendenze dell’Unione Europea, senza dimenticare che –
spiega ancora Luca Galletti – rappresenta anche un prodotto finanziario. Insomma – conclude – è una scelta importante per noi e per il territorio nel “Dal 1906 italiani al 100 % e ce ne vantiamo” afferma con
quale ope- orgoglio la pubblicità del gruppo Galletti, sottolineando: “investiamo in Italia, progettiamo in Italia, produciamo in Italia,
riamo”.
Il radica- vendiamo in mezzo mondo”
mento nel
territorio, per il Gruppo Galletti, è una mission. “Il nostro orgoglio è creare posti di lavoro qui; se Galletti andrà fuori dall’Italia vorrà dire che non ci sarà più
un Galletti alla guida dell’azienda”. In effetti, nel 1906, tutto ha inizio a Castelmaggiore. Qui Ugo Galletti fonda un piccolo opificio artigianale per la lavorazione del ferro. Poi, la svolta industriale arriva coi figli Fiorenzo e Luigi che
mettono il nome di famiglia sulla produzione in proprio. Si passa così dagli
stampi per il ghiaccio ai radiatori a piastre Jolly, ai termoconvettori Condor e
Falcon che, negli anni ’60, sono i più diffusi. Nel museo allestito nella sede di
Bentivoglio ci sono anche tracce di una passata collaborazione con la FerraIl nuovo impianto fotovoltaico di 6500 mq, un investimento ri, per quel che riguarda i prodotti di lavorazione della lamiera e con imporda 4 milioni di euro, fatto di 5 mila moduli solari, installato tanti case motociclistiche. Ma la strada verso il futuro, per Galletti, è indicata
nello stabilimento Galletti di Bentivoglio
altrove. “Normalmente, le scelte le discutiamo in famiglia, a tavola” sorride
Luca Galletti chiudendo la porta del museo. Lì, l’allestimento è frutto di un percorso che fotografa in parallelo storia aziendale e ciò che, contestualmente, succedeva nel mondo. Il ritratto degli emigranti nelle Americhe e
gli strumenti utilizzati da nonno Ugo. La svolta degli anni ’70, con i primi condizionatori a marchio Galletti e i cult hollywoodiani. L’evoluzione è
constante: dalla produzione di scambiatori di calore al condizionamento di precisione e refrigerazione dei processi industriali, Galletti tiene la
filiera produttiva saldamente nelle mani dei suoi 400 dipendenti. Tra questi, molte donne. Così, dalla lavorazione della lamiera, al collaudo, alla
finitura, fino alla spedizione, tutto si gestisce dentro l’azienda. “Noi ci confrontiamo con multinazionali a livello europeo – chiosa Luca Galletti
salutandoci – la nostra forza sta nella nicchia di unicità che riusciamo sempre a creare”. (Antonella Zangaro)
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20 FARE
un parco fotovoltaico di 11 MW situato in Molise. Negli ultimi anni
Immocapital ha avviato lo sviluppo
di diversi impianti fotovoltaici in
Molise, della potenza complessiva di
circa 25 MW; l’impianto in oggetto
(da 11 MW) verrà realizzato e gestito da Solcap, società di scopo appositamente costituita (SPV) per consentire lo sviluppo del progetto.
Green Network, che ha acquistato il
100% di Solcap, si occupa della produzione e del trading di energia.
Costituita nel 2003 da managers ex
Enel, e guidata dal Presidente Piero
Saulli, Green Network ha raggiunto
nel 2008 un fatturato di 1,2 miliardi
di Euro e conta di crescere nel mercato dell’energia e del fotovoltaico.
In particolare, Cavour ha assistito
Immocapital nella definizione del
business plan, nella ricerca e individuazione dei soggetti finanziari erogatori del project financing, nella ricerca e individuazione di soggetti industriali interessati a investire nel
progetto.
CENTERGROSS
Cambio di vertice al Centergross
con la nomina a Presidente di Lucia Gazzotti, prima donna alla guida del Centro. Dopo il r innovo
dell’organo direttivo, i consiglieri
hanno espresso all’unanimità il pieno consenso sull’imprenditrice bolognese. Il nuovo Consiglio presieduto da Lucia Gazzotti è composto
da Piero Scandellari (Vice Presidente), Romano Pagani (Consigliere Delegato), Silvano Brancaleoni
(Segretario), e ancora Gabriele Airaghi, Roberto Barbiera, Omobono
Calzolari, Cesare Collina, Barbara
Dall’olio, Giorgio Limoni, Vittorio
Tadei, Riccardo Yien.
Secondo la neoeletta Lucia Gazzotti, “Centergross è una realtà importante del ter r itor io di Bologna,
spesso non valorizzata e non nota a
tutti i bolognesi; comprende più di
600 aziende, con migliaia di lavoratori. Il flusso dei visitatori al Cen-
GRUPPO CIEMME
Anche Gruppo Ciemme, recentemente diventata Premier Business
Partner di IBM, è stata tra i protagonisti del CeBIT di Hannover. Attraverso la sua controllata Abas Italia, il
gruppo ha preso parte all’importante
Al CeBIT di Hannover Gruppo Ciemme
ha partecipato attraverso la controllata
Abas Italia
Lucia Gazzotti, presidente del Centergross
terg ross si è attestato su circa
150.000 presenze mensili, di cui il
67% dei visitatori/clienti vengono
dall’estero. Quindi già qui al Centergross si può incontrare la clientela estera e valorizzare i propri prodotti, infatti le nostre ditte ormai
sono quasi tutte produttrici di linee
in esclusiva del miglior Made in
Italy e i clienti provenienti dall’estero vengono da noi per cercare il
prodotto Made in Italy. Credo che
questi dati siano un buon punto di
partenza su cui riflettere, e lavorare
per un nuovo Centergross, che operi in rete con il territorio, le imprese, le istituzioni. Il mio impegno
sarà quello di farlo conoscere sempre di più in Italia e all’estero e, come previsto nel programma di mandato, di attrarre sempre più imprenditori di ogni settore, favorendone
l’insediamento e la collaborazione”.
fiera internazionale presentando una
nuova versione del modulo di gestione documentale (DMS).
In linea con il tema legato alla sicurezza e all'innovazione, il messaggio
di Abas si è focalizzato sulle possibilità offerte dall'Information Technology, non solo in termini di aumento
della redditività e di ottimizzazione
dei processi di business, ma anche
per adattarsi alle nuove specifiche
aziendali. Continuando l'investimento in una struttura semplice e flessibile del Sistema ERP, al CeBIT 2011
Abas ha annunciato alcune novità
progettate e sviluppate per le Pmi a
vocazione internazionale. Hannover
è diventata così la cornice del debutto di una nuova versione del prodotto di Abas, che privilegia la piattaforma Linux, pur garantendo la versione Windows. Una versione che con
il CRM integra il DMS, una soluzione evoluta che consente di gestire
articolati processi documentali e di
FARE 21
trasformare i dati in preziose informazioni a supporto delle decisioni. I
clienti potranno così archiviare, ricercare, modificare, inviare per mail o
fax qualsiasi documento con vantaggi
notevoli in termini di tempi e costi.
Il DMS firmato Abas rappresenta
una soluzione estremamente innovativa, semplice ed economica sviluppata con strumenti di ultima generazione. Sono infatti poche le software-house che hanno raggiunto i numeri del gruppo Abas, presente nel
mondo con oltre 73 software partner
e con continui attestati di garanzia e
qualità provenienti dagli oltre 2200
clienti.
tiro (minor tempo, minori costi,
maggiore qualità, minori rischi). Il
PLM non è solo una tecnologia
informatica, ma una soluzione integrata, basata su un insieme di tecnologie, su metodologie di organizzazione del lavoro collaborativo e sulla
DEDANEXT
Dedanext consolida la partnership
con PTC e sceglie la tecnologia
Windchill per il mercato PLM, Product Lifecycle Management. A pochi
mesi dalla sua nascita, grazie alla fusione tra Infolab e Dexer, Dedanext
estende la sua offerta di soluzioni per
le imprese, puntando decisamente
sulla tecnologia PTC per il mercato
CAD/PLM garantendo un approccio globale ai progetti: dalle integrazioni con ambienti applicativi come
ERP, ILM, BPM, CRM, all’implementazione delle infrastrutture tecnologiche (Server, Storage, desktop
virtualizzati).
Negli ultimi tempi è cresciuta enormemente l’attenzione delle aziende
verso il PLM, ossia l’ottimizzazione
della gestione del ciclo di vita del
prodotto. Si tratta di un approccio
strategico alla gestione delle informazioni, dei processi e delle risorse a
supporto del ciclo di vita di prodotti
e servizi, dalla loro ideazione, allo
sviluppo, al lancio sul mercato, al ri-
22 FARE
Internazionale di Miami il nuovissimo motoscafo Cigarette Racing
42X Ducati Edition, dando ufficialmente inizio alla collaborazione tra i
due leggendari marchi dalle performance - motociclistiche e nautiche assolutamente distintive.
Ducati e Cigarette Racing Team,
icone della competizione sportiva,
hanno scelto di presentare al pubblico il nuovo esclusivo modello di
motoscafo presso la sede del Cigarette Racing Team in Florida. Il motoscafo 42X Ducati Edition esprime la
quintessenza di tutto ciò che i tifosi
e gli appassionati di entrambi i marchi tanto amano nelle rispettive case.
Con una tradizione sportiva costruitasi nei decenni di numerosissimi
campionati e competizioni che hanno visto partecipi le due aziende, il
42X Ducati Edition vanta un’identità esclusiva, radicata nelle iconiche,
Gianluca Bozzoli
definizione di processi.
Consapevole del valore strategico di
questo tipo di soluzioni, Dedanext
ha deciso dunque di consolidare la
sua partnership con PTC, leader sul
mercato CAD/PLM, costituendo
una nuova Business Unit dedicata,
nella quale operano professionisti
con un’ampia e consolidata esperienza. Responsabile della Business
Unit è Gianluca Bozzoli, già responsabile del mercato CAD in Infolab.
DUCATI
E' stato presentato al Salone Nautico
Il nuovissimo motoscafo Cigarette Racing
42X Ducati Edition
ineguagliate prestazioni di Ducati e
Cigarette.
“Siamo molto lieti di “fare squadra”
QUASI UN’OPERA D’ARTE IL CALENDAR BOOK 2011 DI GRAFICHE DELL'ARTIERE
E’ un CalendarBook davvero d’eccezione quello presentato prodotto e stampato quest’anno da Grafiche
dell'Artiere, uno dei migliori stampatori italiani che vanta più di 30 anni di esperienza nel settore. Il progetto CalendarBook, realizzato già da 6 anni in collaborazione con l’illustre esperto di fotografia Peter Weiermair ed il team creativo internazionale di Ice & Ghiaccio - K Lab NY, vanta nell’edizione 2011 l’eccezionale
collaborazione della più importante agenzia di fotografi al mondo: la Magnum Photos, cooperativa di grande varietà e distinzione, i cui fotografi ripercorrono la cronaca del mondo, interpretandone persone,
eventi, problemi e personalità. Mettendo a
disposizioni le immagini del proprio archivio, la Magnum Photos ha contribuito interamente alla parte fotografica del progetto
con tema “Festivals, Rituals and Celebrations”. Partendo dal sensazionale, passando dallo storico e dall’inconsueto, il contributo di Magnum è ricco ed autentico, evidenziando la coesa seppure varia comuPersonalità dell’imprenditoria e dello spettacolo (a destra,
nità globale.
Alberto Masotti ed Alessandro Bergonzoni) sono intervenuti
Ma non è tutto. Grazie alla maestria dello
alla presentazione del Calendar Book 2011 di Grafiche
stampatore, le immagini, nonché la grafica,
dell'Artiere, accolti dal titolare dell’azienda Gianni
Gamberini (al centro)
sono state elaborate, nobilitate e valorizza- Due immagini tratte dal Calendar Book:
te da varie e ricercate tecniche di stampa. gli scatti sono di Guy Le Querrec (in alto) e
Peter Marlow (in basso)
L’inserimento di supporti speciali e di rilegature non convenzionali contribuiscono infine alla creazione di un
prodotto ricercato e prezioso. Perché stampare bene è un’arte, e per Grafiche dell’Artiere è anche una vocazione, l’obiettivo principale da oltre trent’anni. Il suo segreto ha origine nel nome: Artiere, che unisce in un’unica parola le abilità dell’artista
e quelle dell’artigiano. Un artista-artigiano moderno che utilizza la tecnologia e le nuove tecniche di stampa per migliorare continuamente la
qualità delle sue opere. Grafiche dell’Artiere è una struttura nata a misura d’uomo, dove ogni singolo operatore è animato da una grande passione per la stampa, e dove ogni lavoro, dal più piccolo al più grande, viene accolto con il massimo impegno ed entusiasmo e viene seguito
con forte sensibilità e attenzione verso il colore, la carta, i supporti e le lavorazioni speciali. Fondata nel 1977 da Gianni e Patrizia Gamberini,
l’azienda è diventata una pluripremiata realtà, unica nel panorama delle aziende grafiche italiane, grazie alla continua ricerca di qualità e di
nuove soluzioni di stampa, cartotecnica e legatoria. Ciò che contraddistingue lo spirito di Grafiche dell’Artiere è infatti la curiosità, l’attenzione
verso tutto ciò che è nuovo, il continuo investimento, l’utilizzo della tecnologia per migliorare la tecnica e la qualità di stampa, senza dimenticare la tradizione e l’arte del passato. E’ proprio per questo che all’interno dell’azienda troviamo un ufficio di Ricerca e Sviluppo, dove vengono
sperimentate tecniche speciali per stampare su tutti i tipi di carta (laminata, madreperlata, metallizzata) e su materiali particolari (plastica, seta, tela, fintapelle, gomma, magneti, lega di piombo), utilizzando all’occorrenza vernici UV lucide e opache, inchiostri sensibili al calore o alla
luce e inchiostri profumati.
Una maestria che in occasione del CalendarBook 2011 ha prodotto un risultato eccezionale, una vera opera d’arte con 500 copie numerate di
un oggetto da collezione di altissima qualità, che non viene venduto ma donato in esclusiva a collezionisti, designer ed amici.
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FARE 23
IL GLAMOUR DELLA MODA HETTABRETZ A MONACO
PER FESTEGGIARE I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA
Attivissima nelle iniziative per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia, l’Ambasciata
italiana nel Principato di Monaco ha dedicato una serata all’Emilia Romagna, con una
cena di gala preparata dal Ristorante Diana di Bologna cui ha partecipato lo stesso Principe Alberto II
insieme ad autorità di Governo e personalità del
mondo imprenditoriale monegasco e italiano, del
mondo economico, culturale, della moda. A fare gli
onori di casa, l’Ambasciatore italiano a Monaco,
Il Principe Alberto di Monaco (al centro) tra
Antonio Morabito. Tra i protagonisti di questa eccel’ambasciatore italiano Antonio Morabito (a sinistra)
zionale occasione per promuovere il Sistema Italia e Federico Bertuzzi (a destra) nella serata all’Hotel de
vi è stata Hettabretz, l’azienda bolognese ricono- Paris di Montecarlo, organizzata dall’Ambasciata
italiana nel Principato per festeggiare i 150 anni
sciuta leader mondiale nell’abbigliamento di lusso.
dell'Unità d’Italia
Nella prestigiosa serata all’Hotel de Paris, gli intervenuti sono stati accolti da alcune “Donne Hettabretz” che hanno
presentato, in anteprima sulle sfilate di Milano e di Parigi, modelli della collezione Hettabretz Donna autunno-inverno
2011-2012 realizzata sotto la direzione artistica di Sofia Crociani (pregresse intense esperienze in Kenzo, Christian
Dior e Karl Lagerfeld).
Hettabretz e l’Ambasciata italiana di Monaco hanno inoltre donato a ciascuno degli ospiti il libro “Hettabretz the
Book”, realizzato in occasione dei 50 anni dell’azienda bolognese da François Halard, uno dei più contesi e rinomati
fotografi di architetture del nostro tempo, collaboratore di Vogue America, Vanity Fair, GQ, House & Garden, di Fabien Baron e Alex Lieberman, di Giorgio Armani, Burberry, Ralph Lauren, Yves Saint-Laurent. In questo volume, tirato
in milletrecentotredici copie numerate, le preziose immagini di Halard raccontano, con raffinato stile e design, uno
straordinario spaccato della moda italiana e, con essa, di tutta la nostra capacità di fare. Hettabretz,
In alto: le modelle Hettabretz che hanno sfilato per
del resto, è il sigillo di una lunga storia familiare ma anche un pezzo importante della storia della moda
gli ospiti della serata di Montecarlo. In basso: uno
italiana. Fondata nel 1960 da Enrichetta Bertuzzi, fin dalla sua nascita ha operato nei mercati mondiali
scatto di François Halard tratto dal volume
“Hettabretz the Book”, realizzato in occasione dei
del lusso, specializzandosi nella ideazione, creazione e produzione di abbigliamento in pelle e pelliccia.
50 anni dell’azienda bolognese
Guidata da trent’anni dal figlio di Enrichetta, Paolo Bertuzzi, oggi affiancato dai figli Federico ed Enrico,
l’azienda da sempre ha creato collezioni di altissimo standard sia sotto il profilo del design che della
costruzione dei modelli: e questo le ha permesso di essere veicolata nelle migliori strutture distributive del mondo, annoverando nel tempo tra
i suoi clienti nomi quali Rotschild, Ford, Onassis, Arnold Schwarzenegger, i Bush padre e figlio, Frank Sinatra, Michael Douglas, Antony
Hopkins, il sultano del Brunei. L'evoluzione di mezzo secolo ha portato Hettabretz dalla creazione di una sola collezione Donna, ad una collezione maschile, "HB Uomo", destinata ad estimatori di un lusso classico ed opulento, e alla collaborazione con importanti società produttrici di
abbigliamento di lusso, tra cui Prada, Louis Vuitton, Valentino, Brioni, e Stefano Ricci.
La sede di Via Emilia Ponente, peraltro, si presenta allo stesso tempo come azienda, boutique e galleria d'arte. Artigiani e designer lavorano in
un discreto silenzio, esprimendo eccellenze intellettuali e manuali, analogamente al processo creativo di un artista, in grandi volumi inondati di
luce, a fianco di testimonianze visive del presente e del passato, mentre dalla verde corte interna trapelano sguardi di creature intrappolate
nella pietra indonesiana (da anni Paolo Bertuzzi sostiene scavi in Indonesia che stanno progressivamente consentendo il rinvenimento dei
fantastici reperti di una civiltà sonosciuta).
Hettabretz tornerà nuovamente a Monaco in occasione di un’eccezionale mostra per i 150 anni di stile italiano, che la nostra Ambasciata organizzerà nel mese di giugno. In quell’occasione l’azienda bolognese presenterà una selezione di modelli femminili dal 1960 ad oggi.
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24 FARE
col Cigarette Racing Team, la '’Ducati del mare'” ha dichiarato Gabriele Del Torchio, Presidente e Amm.
Delegato di Ducati Motor Holding
S.p.A. “Questo nuovo 42X Ducati
Edition costituisce il trait d’union
tra le due aziende, leggendarie per
performance, design e tradizione
sportiva. Sono entusiasta di presentare questo favoloso motoscafo, abbiamo individuato nel team Cigarette Racing un nuovo eccellente
partner”.
Il 42X Ducati Edition vanta un’eccezionale potenza motore di 2.200
cavalli, generata dai due motor i
Mercury Racing da 1100 cavalli l’uno. La livrea dello scafo è in puro stile Ducati, di colore bianco e con
una riga rossa, come vuole la tradizione delle livree sportive. L’interno,
in bianco lucente, presenta dettagli
rossi ricchi di personalità e contiene
uno stereo appositamente creato da
JL Audio. Lo scafo, che misura 12,80
metr i per 2,5 circa di larghezza
completa questa eccezionale macchina, capace di correre a 120 miglia
orarie.
“Siamo orgogliosi di annunciare la
nostra partnership con Ducati: una
delle aziende più prestig iose al
mondo, che fa scuola con la sua tradizione di altissime performance,
design e lifestyle” ha dichiarato Skip
Braver, ad del Cigarette Racing
Team. “La relazione tra Ducati e
Cigarette Racing consente ai due
marchi dalle incredibili personalità
sportive di mettere in mostra insieme la proprie passioni, in maniera
complementare. Ducati è l’unico
marchio motociclistico che soddisfi
le aspettative di prestazioni e lifestyle che contraddistinguono i clienti
di Cigarette”.
EF EDUCATION FIRST
Con un nuovo, elegante ufficio nel
centro città, EF Education First, la
più grande organizzazione internazionale di viaggi studio, si insedia nel
cuore di Bologna, portando tutta la
sua esperienza nel campo della formazione linguistica a 360°.
Nata infatti agli inizi degli anni ’60
con il proposito di abbattere le bar-
riere linguistiche e culturali che dividono il mondo, EF è oggi il più
grande gruppo privato nel settore
dell’educazione, che si occupa di vacanze studio, corsi di lingue all’estero, scambi culturali, istruzione postdiploma e post universitaria.
Al network di oltre 400 scuole e uffici in oltre 70 Paesi, si aggiunge oggi EF Bologna, al 3° piano di Galleria Ugo Bassi 1.
“Siamo davvero soddisfatti di aver
trovato una location così prestigiosa”
dice Alice Merlo, Responsabile EF
Bologna “e siamo certi che la nostra
presenza in città ci permetterà di essere ancora più vicini ai bolognesi,
che già da molti anni apprezzano la
nostra esperienza e la qualità dei nostri programmi”.
“Siamo infatti un’organizzazione veramente internazionale” sottolinea
Natalia Anguas, Direttore Generale
EF Italia, “ ma crediamo fermamente
nell’importanza di saper offrire sempre un qualificato servizio anche a
livello locale, proprio per essere in
grado di adeguare la nostra offerta
alle necessità sempre nuove dei nostri clienti”.
Dal 2008 EF collabora con la University of Cambridge ESOL per lo
sviluppo di nuovi metodi per la didattica e la valutazione linguistica.
EF Education First Italia è accreditata dal Ministero della Pubblica Istruzione come Ente Formatore del Personale della Scuola ed è partner del
progetto “ioStudio / Carta dello
Studente”.
I programmi di studio all’estero EF
sono strutturati per ogni fascia di
età, esigenza ed obiettivo formativo:
- formazione linguistica all’estero
per ragazzi in età scolare (EF Vacanze
Studio all’Estero), per universitari
(EF Corsi di Lingue all’Estero), adulti e giovani professionisti (EF Corsi
di Lingue all’Estero Plus);
- scambi culturali per studenti della
scuola superiore (EF Anno Scolastico all’Estero);
- formazione linguistica/accademica
post diploma e post laurea (EF Anno
Accademico all’Estero e EF Preparazione Universitaria all’Estero).
Per ulteriori informazioni, consultare il sito http://www.ef-italia.it
ELETTRONICA SANTERNO
Dal Canada alla Russia, grandi novità per Elettronica Santerno, l’azienda presente da oltre 40 anni nel
mercato dell’automazione e della gestione delle energie rinnovabili che
conferma la propria vocazione internazionale. Con i propri inverter solari, ha infatti contribuito alla realizzazione di uno dei primi impianti fotovoltaici funzionanti in Russia. Situato nella regione di Belgorod, nella
FARE 25
IMA SVILUPPA IL PACKAGING ALIMENTARE DI NICCHIA
E SI PREPARA A FESTEGGIARE I 50 ANNI
Prosegue l’espansione di IMA nel packaging alimentare di nicchia. E’ stato infatti perfezionato
l’acquisto del settore “Dairy & Convenience Food” ed acquisito il business “Chocolate & Confectionery” del Gruppo Sympak Corazza. In particolare, il leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per l’industria farmaceutica e del tè, ha ottenuto “Dairy & Convenience Food”
a un prezzo pari a 57,5 milioni di euro corrisposti interamente al trasferimento della proprietà delle
azioni, oltre all’assunzione di un debito finanziario al closing pari a circa 6 milioni di euro. Il bilancio della società capogruppo relativo all’esercizio 2010 evidenzia, a livello consolidato, un fatturato di circa 91 milioni di euro ed un EBITDA di circa 13 milioni di euro. Anche per effetto dell’acquisto del business “Chocolate & Confectionery” di cui infra la posizione finanziaria netta al closing
risulta negativa per circa 6 milioni di euro; il multiplo implicito dell’operazione risulta quindi pari
circa a 5 volte il rapporto EV/EBITDA.
Per il finanziamento dell'operazione, IMA si è avvalsa della consulenza di UniCredit, che ha agito
Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato di Ima
come unico arranger di un finanziamento
di 100 milioni di euro destinato a sostenere l'acquisizione di Sympak ed in parte
al riposizionamento del debito a medio
termine del gruppo. Oltre ad UniCredit il
finanziamento è stato sottoscritto da
Banca Intesa, BNL e UGF Banca.
IMA ha inoltre acquisito da Sympak Corazza, attraverso la società interamente
detenuta CMH Srl, tutte le azioni di OPM
SpA, che gestisce, anche tramite la controllata FIMA Srl, partecipata al 70%, il business relativo al packaging del settore “Chocolate & Confectionery”. L’acquisto è stato effettuato attraverso una società veicolo allo scopo di valutare prossime alleanze strategiche nel business, a un
prezzo convenuto tra le parti di 6,5 milioni di euro, interamente versato al closing, con un’assunzione di debito pari a circa 2 milioni di euro. L’operazione è stata finanziata da UniCredit per 4,5 milioni di euro.
“Abbiamo completato con successo l’importante operazione già annunciata lo scorso 14 ottobre” ha commentato Alberto Vacchi, Presidente
e Amministratore Delegato di IMA. “Siamo molto soddisfatti della vivacità del settore in cui opera il Gruppo Sympak Corazza, dimostrata in
questi mesi di gestione interinale, e stiamo studiando importanti alleanze industriali nel settore del packaging per l’industria del cioccolato,
che si potranno estendere anche ad altri settori limitrofi a quelli da noi attualmente presidiati”.
Nel frattempo, arrivano le stime preliminari di consuntivo 2010: ricavi a 503,3 milioni di euro, EBITDA a 62,4 milioni di euro ante oneri non ricorrenti (2,7 milioni di euro), portafoglio ordini consolidato a 280,6 milioni di euro e indebitamento finanziario netto a 113,5 milioni di euro. “Siamo
soddisfatti delle stime preliminari di consuntivo 2010” commenta Alberto Vacchi. “E' stato un anno di consolidamento in cui abbiamo confermato la solidità del nostro business, oltre ad avere gettato le basi per lo sviluppo nel settore del packaging alimentare di nicchia, con importanti investimenti. Guardiamo ora con fiducia al 2011, anno in cui IMA festeggia 50 anni di attività, anche in considerazione dell’ottimo portafoglio ordini che fornisce una buona visibilità sull’anno in corso”.
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26 FARE
Russia europea occidentale, l’impianto di 100 kW è suddiviso in due
parti speculari per potenza. Cuore
del sistema, i due inverter solar i
SunwayTM TG 61 600V specificamente progettati per essere integrati
in rete. Il progetto vede come enduser la società Alt-Energo, mentre
l’installazione è stata seguita da Vieco
e StroyPromSnab-L, in collaborazione con Zao Santerno di Mosca, società del gruppo attiva sul territorio
russo nella progettazione, ingegnerizzazione, commercializzazione e
assistenza post vendita degli inverter.
“Il momento decisamente positivo e
di grande sviluppo che sta vivendo
Fulvio Carlo Toma, chief commercial officer
di Elettronica Santerno
Elettronica Santerno trova conferme
significative anche a livello internazionale” ha dichiarato Franco Valentini, Direttore Marketing di Elettronica Santerno. “Oltre a consolidare
dunque la nostra leadership in Italia
negli inverter per il fotovoltaico, il
nostro impegno si sta concentrando
in modo molto significativo nel
rafforzamento della nostra presenza a
livello worldwide. Il progetto che ha
visto la nostra partecipazione in
Russia ci conferma la correttezza di
una strategia aziendale che poggia le
proprie fondamenta su qualità, innovazione e capacità di lettura delle
esigenze dei differenti mercati”.
La seconda novità ha portato invece
l’Elettronica Santerno S.p.A. in Richmond Street a Toronto, dove ha
aperto un nuovo ufficio commerciale per rafforzare la presenza sul territorio americano, già presidiato con
la filiale di San Francisco. A guidare
Quello realizzato da Elettronica Santerno
nella regione di Belgorod è uno dei primi
impianti fotovoltaici funzionanti in Russia
le operazioni un team professionale
tutto italiano, con l’obiettivo di creare un nuovo centro di competenza
sul fotovoltaico, focalizzandosi sulla
sostenibilità ambientale dell’energia
pulita e sulle opportunità generate
dalla green economy.
“Con questi nuovi uffici, Santerno
Inc. garantisce una concreta presenza
sul territorio e l'impegno della Società verso il nascente mercato del
fotovoltaico solare nella provincia
dell’Ontario e del Nord America”.
ha commentato Guido Tonin, Vicepresidente esecutivo di Santerno Inc.
“In seguito a quelle di Germania e
Cina, l'apertura della nuova sede di
Toronto è parte integrante della nostra strategia aziendale nello scenario
della globalizzazione, in modo da
soddisfare i mercati regionali oltreoceano e offrire un servizio migliore
con una presenza locale” spiega Fulvio Toma, Chief Commercial Officer
di Elettronica Santerno S.p.A.
Ed è proprio Fulvio Carlo Toma la
novità tutta italiana dell’azienda
imolese. Manager di lunga esperienza e grande professionalità, in Elettronica Santerno da gennaio 2010,
Fulvio Carlo Toma è diventato il
nuovo Chief Commercial Officer.
Laureato in Fisica all’Università di
Milano, specializzato in strategie di
business attraverso prestigiosi master
a Madrid e in America, Toma ha
l’incarico di coordinare e gestire la
rete commerciale e tutte le filiali
presenti nel mondo, occupandosi in
particolare delle strategie commerciali e di sviluppo dell’organizzazione. “Questa è una nuova avventura
che intraprendo con orgoglio ed entusiasmo - ha dichiarato Toma Elettronica Santerno è una solida
realtà nel panorama internazionale
con ambiziosi obiettivi sia nelle rinnovabili che nel settore industriale. Il
mio contributo sarà di favorire la
crescita dell’azienda consolidando gli
attuali trend positivi anche nei prossimi anni”.
EMMECIPI STUDIO
C’è anche Andrea Paladini tra i quarantotto giovani imprenditori scelti
da Jaguar Italia per rappresentare
l’eccellenza under 40. Paladini, responsabile marketing e comunicazione di Emmecipi Studio Srl di Bologna, nonché Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna e Presidente nazionale del
Gruppo Giovani Imprenditori della
Federazione Sistema Moda Italia, è
infatti tra i dodici imprenditori protagonisti del calendario “Jaguar per
l'Eccellenza 2011".
L’iniziativa rientra nel più generale
progetto “Jaguar per l’Eccellenza”,
nato dalla volontà dell'azienda di
aprire un dibattito sul tema dell’ec-
FARE 27
cellenza imprenditoriale.
L’obiettivo consiste nell’individuare
e premiare industriali e top manager
italiani under 40, distintisi per meriti
e successi in ambito imprenditoriale
e associativo. Sono stati quindi sele-
Andrea Paladini fotografato per il
calendario “Jaguar per l'Eccellenza 2011"
zionati quarantotto giovani imprenditori che ricoprono ruoli di responsabilità all’inter no di altrettante
aziende italiane di successo, operanti
in diversi settori merceologici di beni e servizi.
Tra questa rosa di giovani imprenditori, Jaguar Italia - insieme a una
giuria di professionisti operanti in
campo nazionale e internazionale ha identificato dodici imprenditori
che, nel corso del 2010, abbiano raggiunto risultati eccellenti e li ha nominati “Ambasciatori di merito”.
Sono loro, con le proprie aziende e
storie di successo, i protagonisti del
Calendario “Jaguar per l’Eccellenza
2011”: oltre ad Andrea Paladini, classe ’72, ci sono Enrico Berto,Vincenzo Carpentiere, Annibale Chiriaco,
Elisabetta Cividin, Alessandro Colombini, Stefano Commini, Katia Da
Ros, Gianmarco Gabrieli, Alberto
Marenghi, Manuele Maria Musso e
Francesco Uberto.
I dodici imprenditori sono ritratti da
altrettanti giovani fotografi emergenti, e così ogni scatto è la sintesi di
una emozione, di un istinto, un’in-
28 FARE
tuizione, il fermo-immagine di una
storia, personale e aziendale, eccellente.
FID
Si chiama Fid la nuova officina meccanica aperta nel carcere della Dozza, un’impresa sociale che ha come
obiettivo la formazione e l'inserimento lavorativo dei detenuti. La
meritevole iniziativa è di tre colossi
bolognesi del packaging, Ima, G.D e
Marchesini Group, che, assieme alla
Fondazione Aldini Valeriani, hanno
danno vita all’officina Fid (che sta
per Fare impresa in Dozza). Al suo
interno, una dozzina di persone all'interno del penitenziario bolognese
eseguiranno lavori di carpenteria, assemblaggio e montaggio di componenti meccanici. Contemporaneamente, la Provincia di Bologna finanzierà un corso di formazione
professionale propr io in ambito
meccanico. Del consiglio di Fid
fanno parte Andrea Ansaloni, Paola
Lanzarini, Massimo Marchesini, Italo Giorg io Minguzzi, Maur izio
Marchesini, Valentina Marchesini,
Cinzia Sassi, più due componenti
ester ni, Don Mar io Fini e Gian
Guido Naldi.
GAMMARAD
Gammarad è il nuovo sponsor del
CUS Bologna. L’azienda bolognese,
leader italiano nel settore della sterilizzazione industriale per irraggiamento, sosterrà la sezione Atletica
Leggera femminile del Centro Universitario Sportivo come main sponsor per la stagione sportiva 2010/2011.
Con questo accordo di sponsorizzazione si concretizza una partnership
che testimonia non solo il forte legame di Gammarad Italia con il territorio e con il mondo universitario,
ma anche la volontà dell’azienda di
sostenere una delle più importanti
tradizioni agonistiche della città, vero
e proprio riferimento per l’atletica
femminile a livello nazionale, dalle
cui fila sono uscite atlete azzurre del
calibro di Ester Balassini, attuale detentrice del record italiano nel lancio
del martello.
«La scelta di diventare main sponsor
di una storica realtà bolognese quale
Da sinistra: Francesco Franceschetti, presidente del CUS Bologna; Roberto Nicoletti,
Pro-rettore per gli studenti dell’Università
di Bologna; Luigia Irti e Massimiliano Magagnoli, amministratore delegato e presidente di Gammarad Italia
il Centro Universitario Sportivo –
spiega Massimiliano Magagnoli, Presidente di Gammarad Italia – ha radici profonde, che affondano nel vissuto della nostra azienda. Da una lato, la sponsorizzazione si inserisce
nel solco della nostra consolidata
collaborazione con il mondo universitario, che da anni sosteniamo attraverso il finanziamento di progetti di
formazione e ricerca. Dall’altro, questa partnership vuole celebrare l’importanza dello sport - e dell’atletica
in particolare - come strumento di
promozione di modelli etici di comportamento quali la responsabilità,
l’impegno e la ricerca dell’eccellen-
I TRENT’ANNI DE LA PETRONIANA
Trent’anni di servizi alle imprese, ai cittadini ed alla collettività. Festeggia un compleanno d’eccezione La Petroniana che, nata come azienda
artigiana di pulizie negli anni ’70, assunse poi le caratteristiche di Società nel 1981, trasformandosi definitivamente in Srl nel 2000 ed estendendo la propria operatività a tutto il Centro-Nord.
Col tempo, il consolidamento dell’attività di pulizie rivolta
ad una clientela qualificata ha permesso di ampliare i
servizi come risposta alle esigenze di mercato. “Questo
risultato è stato possibile grazie ad un team di persone
motivate e qualificate in grado di tradurre in pratica l’ideale di continuità nell’ offerta di prestazioni di qualità
non solo per le pulizie ma anche per tutti gli altri servizi
che oggi La Petroniana è in grado di offrire” afferma Flavio Guastafierro, Rappresentante Legale della Società.
E proprio in occasione della ricorrenza del trentesimo
anniversario dell’attività de La Petroniana, lo stesso Flavio Guastafierro, nella continuità della tradizione di famiglia, ha deciso di procedere ad un ammodernamento e
riqualificazione generale dell’azienda, a partire dal marchio per procedere con la sostituzione di tutti gli automezzi con altri ecologici, alla risistemazione dei locali
magazzino ed uffici, fino alla sostituzione di tutti i macchinari ed attrezzature con quanto di più innovativo e
Flavio Guastafierro, rappresentante legale de La Petroniana
tecnologico offra il mercato.
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za: gli stessi valori che, da sempre,
animano la nostra attività d’impresa».
«Diamo il benvenuto a Gammarad
Italia come sponsor della Sezione
Atletica – commenta il Professor
Francesco Franceschetti, Presidente
del CUS Bologna – con la consapevolezza della profonda comunità di
intenti che ci unisce. Con Gammarad Italia condividiamo infatti una
visione dello sport come straordinaria palestra di vita, capace di insegnare principi quali la lealtà, la responsabilità, la gestione delle sconfitte e dei
successi, l’individuazione degli obiettivi. Il sostegno di Gammarad Italia –
continua Franceschetti – darà nuova
linfa a una realtà vivace e vincente
quale la squadra di atletica, che, seppur depositaria di un patrimonio
enorme di competenze ed esperienze a livello sia atletico che tecnicodirigenziale, da troppo tempo risente
della precarietà di sovvenzioni e finanziamenti».
Anche il Prorettore per gli Studenti
Roberto Nicoletti, portando il saluto dell’Alma Mater, ha espresso la
propria soddisfazione per la nascita
di questa importante partnership:
«L’accordo sancisce un rapporto che
va oltre la sponsorizzazione – commenta Nicoletti – finalizzato a sviluppare un legame tra un’azienda del
territorio e una componente fondamentale dell’Università di Bologna,
quale è appunto il CUS».
Gammarad Italia è leader italiano nel
settore della sterilizzazione industriale per irraggiamento. Vanta un’esper ienza consolidata in oltre quarant’anni di attività e il suo stabilimento di Minerbio (Bo) rappresenta
uno dei più completi e versatili centri europei di irraggiamento.
Ha come obiettivo la diffusione e lo
sviluppo della propria tecnologia,
nell’ottica di una crescita continua e
costante nei mercati di riferimento e
nel rispetto costante di valori guida
quali la qualità, la sicurezza e il ri-
FARE 29
DA VENT’ANNI L’OSSIDAZIONE ANODICA SI CHIAMA LUALMA
spetto dell’ambiente e dei diritti dei
lavoratori.
ID GROUP
Venti candeline per Lualma Anodica, azienda imolese di ossidazione anodica che ha preso il nome dai 3 fondatori “figli d'arte”: Luca, Alberto e Mauro. Grazie anche all'esperienza delle rispettive famiglie Lelli e Astori, in Lualma Anodica si sono fuse storie imprenditoriali diverse:
una proveniente dal mondo della brillantatura chimica dell’alluminio e anodizzazione di particolari di minuteria, l’altra proveniente dal mondo dell’anodizzazione dei serramenti e dei profili industriali. Grazie a questa unione strategica si è potuto garantire un servizio totale per
tutti i settori merceologici che utilizzano alluminio anodizzato. Inizialmente l’azienda aveva come caratteristica una gestione familiare artigianale, con pochi addetti, pochi clienti e un fatturato di poche
centinaia di milioni di lire (all’epoca esistevano ancora). Crescendo nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri l’azienda ha
raggiunto uno staff di 27 collaboratori, la presenza comunque
continua dei 3 titolari fondatori, una clientela che negli anni raggiunge 200 nominativi serviti e un fatturato che nel 2010 si attesterà sui 2 milioni e 700 mila euro. Anche se i tempi cambiano e
l’adattamento a nuovi sistemi è d’obbligo, l’azienda continua a
mantenere quella vocazione artigianale di allora che caratterizza l’attenzione e la cura, quasi maniacale, per i dettagli dei lavori che vengono svolti, focalizzandosi nello stesso tempo in un’ottica rivolta a produzione e organizzazione industriali.
Lualma Anodica in questi vent’anni ha raggiunto importanti traguardi: formazione costante del personale; aggiornamenti continui degli impianti; reparti interni di pulitura lucida e nastrata altamente all’avanguardia; un nuovo stabilimento per il magazzino
dei materiali in arrivo; un nuovo impianto di brillantatura chimica
che consente la lavorazione di profili con dimensioni tra le più
lunghe del settore; un impianto specifico dedicato a colorazioni
speciali; procedure di avanzamento con bar code (codice a barra) delle singole fasi di lavorazione; il riconoscimento della certificazione di processo Qualanod, certificazione riconosciuta e
ben apprezzata dai clienti esteri; dalla Provincia il riconoscimento AIA (autorizzazione integrata ambientale), Direttiva Comunitaria sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento e impatto ambientale. A conferma dell'impegno nella tutela dell'ambiente, Lualma Anodica ha da poco installato un
nuovo impianto innovativo e all’avanguardia per un potenziamento e un ulteriore miglioramento della depurazione dei fumi
della brillantatura chimica; ed è stata conclusa l’installazione e
l’allacciamento di un impianto fotovoltaico per la diminuzione
dei consumi energetici.
Per festeggiare i suoi primi vent'anni, Lualma Anodica ha ristrutI fondatori di Lualma Anodica (in basso) Gian Luca Lelli, Alberto Lelli, Mauro
turato il logo aziendale, con un lifting moderno ed essenziale.
Astori e (in alto) con i familiari, portatori di storie imprenditoriali diverse che si
sono fuse in Lualma. Da sinistra: Alberto Lelli, Lina Rossetti, Gian Luca Lelli, Camillo Lelli, Franco Astori, Mauro Astori
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30 FARE
Ha scelto d’investire su Bologna il
gruppo familiare francese Id Group,
proprietario dei marchi d’abbigliamento per l’infanzia Okaidi e Jacadi
che fattura 700 milioni di euro all’anno. Scommette proprio sulle Due
Torri trasferendo la sede operativa in
Id Group, la multinazionale francese che ha
portato a Bologna la sua sede per l’Italia, è
proprietaria dei marchi d’abbigliamento per
l’infanzia Okaidi e Jacadi
via Cairoli, smentendo chi sostiene
che Bologna non sia in grado di attirare investimenti. Secondo l’amministratore per l’Italia del gruppo, Alexis
de Seze, “Ci serviva una sede strategica, abbiamo valutato città come
Roma, Milano o Firenze, ma alla fine abbiamo scelto Bologna”. Come
ci racconta de Seze, “è una città modello per l’integrazione tra diverse
culture, e dinamica a livello economico. Da qui lavoreremo per proseguire
il nostro sviluppo nel Bel Paese”.
Id Group, multinazionale nata in
Francia nel 1996, è presente dal
2003 in Italia dove conta ad oggi
120 punti vendita, tra cui a Bologna
il negozio Okaidi di via Marconi,
quello Jacadi di via Castiglione e
quelli presenti al centro Lame e alle
Officine Minganti. Dopo una prima
fase di start up a Vignola, l’azienda ha
voluto puntare sulle Due Torri per
avvicinarsi alle risorse esterne di cui
ha bisogno una azienda per crescere
(università, consulenti, fiere, eventi
culturali). “Oltre a collegamenti preziosi come Tav e aeroporto, qui c’è
l’Università – spiega ancora de Seze
– avremo bisogno di laureati in economia ed esperti di diritto commerciale che sappiano due o tre lingue e
a Bologna sarà facile trovarli”.
Oltre ai negozi di abbigliamento, il
gruppo progetta l’apertura di asili nido a metà tra strutture interne alle
aziende e quelle pubbliche, seguendo
l’esperienza francese.
Questi asili seguono una precisa linea
pedagogica che ricorda quella di Maria Montessori, e coinvolgono attivamente anche i dipendenti del gruppo. “Studieremo le strutture bolognesi e proveremo a coinvolgere qualche
soggetto pubblico – racconta de Seze
– il nostro obiettivo è quello di essere
attori nel mondo del bambino, anche
al di là del progetto economico”.
ILIP
ILIP è sempre più ecosostenibile
grazie a un innovativo prodotto in
PET riciclato. E’ la nuova versione
della cestella termosaldabile B22-TS,
presentata a Berlino durante Fruit
Logistica, importante manifestazione
per il settore ortofrutticolo.
L’azienda di Bazzano ha fatto un ulteriore passo avanti nel suo impegno
in favore dell’ambiente, progettando
una gamma di cestelle per ospitare,
offrendo la massima protezione e sicurezza, prodotti delicati come i
frutti di bosco o i pomodorini. È
una innovazione che pone al centro
l’ecosostenibilità, non solo per il materiale con cui è costruita, ma anche
per le sue caratteristiche. L’imballaggio, infatti, è progettato per essere
chiuso tramite termosaldatura: procedimento che non richiede l’uso di
un coperchio, riducendo così l’utilizzo di materia prima nella produzione.
L’impegno per il rispetto dell’ambiente e per lo sviluppo di un’economia pienamente ecocompatibile
non è una novità per l’azienda di
Bazzano. ILIP ha infatti attuato da
diversi anni un percorso di sviluppo
improntato sulla ricerca di materiali
innovativi ad elevata compatibilità
FARE 31
ambientale per i suoi imballaggi, come l’R-PET o il PLA (polilattide),
un prodotto completamente compostabile, derivato dalla fermentazione
dell’amido di mais. L’azienda è stata
inoltre la prima in Italia ad aver ricevuto la certificazione Plastica Seconda Vita Food Contact per la sua
gamma di contenitori clamshell per
la gastronomia realizzati in R-PET,
una certificazione rilasciata da IPPR
(Istituto per la Promozione delle
Plastiche da Riciclo).
ISTITUTO SALESIANO
Dal laboratorio di “Fisica in moto”
alle linee di produzione che sforna-
Foto di gruppo degli studenti dell’Istituto
Salesiano in visita di studio alla Ducati
no il mitico rombo desmodromico,
la Ducati Motor ha spalancato le sue
porte ai Salesiani. E, per un giorno,
via Cavalieri Ducati si è trasformata
in una aula-laboratorio dell’istituto
di via Jacopo della Quercia. Da dove,
grazie al Rotary che ha organizzato
la “gita”, è partita una pattuglia mista
composta da una quarantina di studenti della quarta meccanici del professionale e del penultimo anno del
32 FARE
liceo scientifico.
Tecnici e liceali: percorsi differenti di
studio che alla Ducati hanno potuto,
entrambi, soddisfare le loro curiosità
per quelle che sono le loro competenze. Toccando così con mano
quanto appreso sui banchi e, nel
contempo, stimolandone l’apprendimento in modo attivo e, soprattutto,
appassionante. Insomma un modo
diverso di fare scuola. Dove i meccanici, aggirandosi per la fabbrica, hanno cercato di carpire i segreti della
produzione e del montaggio del
motore o del telaio fino all’immancabile collaudo della famosa rossa a
due ruote. I liceali, invece, dando
fondo a tutte le loro conoscenze di
fisica, si sono lanciati nei mille esperimenti dei laboratori di ‘Fisica in
moto’ che consentono di vedere
concretizzati, in ambito motociclistico, i principi (a volte astratti) della
Fisica. Per tutti, alla fine, un passaggio obbligato al museo Ducati per
ripercorrere tutta la storia della gloriosa azienda bolognese dalla sua nascita, negli anni Venti, fino ai giorni
nostri.
“Don Bosco – spiega don Alessandro
Ticozzi, direttore dei Salesiani amava la scuola pratica perché imparare facendo rende stabili le conoscenze apprese. Dobbiamo ringraziare la Ducati per aver messo a disposizioni dei nostri allievi il suo laboratorio dove il principio del nostro
fondatore trova piena espressione”.
LAON
Mai come in questo momento, la
mancanza di liquidità rappresenta un
problema per le imprese, a volte cruciale per la loro stessa sopravvivenza.
Recuperare i propri crediti, in parti-
colare quando si tratta di importi
contenuti, non è facile perché richiede tempo e risorse e spesso non
si avvia un’azione di recupero per i
costi che può richiedere. È quindi
importante trovare un partner affidabile e trasparente in grado di assicurare un rapido incremento della liquidità, operando a costi vantaggiosi.
Per questo Laon ha pensato ad un
pacchetto di servizi di recupero crediti che abbatte i tempi di incasso e
permette all’impresa di concentrarsi
sul proprio core business, a costi
competitivi e trasparenti. Laon è un
network fondato in Belgio nel 1992
che combina un centro servizi per la
gestione ed il recupero dei crediti
aziendali ed un team di consulenti e
avvocati specializzati in diritto delle
imprese. Presso la sede italiana di Palazzo Giovagnoni a Bologna (Via Altabella 21), Laon offre una combinazione di servizi integrati per un’assistenza completa nella gestione d’impresa: dalla phone collection al recupero crediti (sia stragiudiziale che
giudiziale), alla consulenza operativa
e legale. Grazie alla pluriennale esperienza in ambito nazionale ed internazionale, Laon garantisce ai propri
clienti soluzioni personalizzate, una
chiara struttura dei costi ed una gestione efficiente e rapida delle pratiche affidate, sia in Italia che all’este-
MALOSSI: SETTANT’ANNI CON IL CUORE NELLE CORSE
L’organizzazione delle manifestazioni
sportive, quelli di Malossi, ce l’anno
nel sangue. E così anche quest’anno, fedele alla missione ed allo spirito dell’azienda, ha preso il via un mi- Al Trofeo Maxiscooter Malossi 2010, sulni tour tutto italiano, una triplice oc- l’autodromo di Adria, una Yamaha T. L’azienda di Calderara di Reno è leader nella
casione per incontrare, da nord a
produzione di parti speciali racing per scoosud, tutti gli appassionati di moto e ter e moto
scooter: è il Meeting & Test 2011 orGara degli scooter, categoria 70 cc., nel Trofeo Malossi ganizzato dall’azienda di Calderara di Reno che, dopo la prima tappa siciliana a Fa2009 all’autodromo di Adria
vara, si è spostato ad Adria e quindi al Circuito Internazionale Napoli di Sarno.
E’ da tempo che la Malossi s.p.a. idea ed organizza trofei destinati a diversi modelli
di scooter: veri e propri campionati, con regolamenti precisi e dettagliati che ne disciplinano ogni aspetto, da quello sportivo a quello tecnico, fino a giungere alla lista
dei componenti da adottare che nel loro complesso costituiscono un kit vincente
senza il quale non è possibile ottenere alcun risultato positivo. Leader nella produzione di parti speciali racing per scooter e moto, l’azienda di Calderara di Reno vanta
un’esperienza lunga settant’anni in cui tre generazioni si sono susseguite per raggiungere livelli sempre più elevati di qualità e tecnologia.
A fondarla nel 1930 fu Armando Malossi, ultimo di nove fratelli in una famiglia di agricoltori, fin da ragazzo grande appassionato di meccanica e di motori, che aveva lavorato in aziende metalmeccaniche bolognesi, poi a Milano alla Caproni (un nome
1957: l’officina per la preparazione delle moto da allora all'avanguardia nel settore aeronautico), poi ancora a Bologna alla Maserati.
competizione. Quella sul banco è una Benelli Leones- Armando Malossi inizia un’attività in proprio come artigiano riparatore di moto e bicisa bialbero 250 cc.
clette, nonché costruttore di queste ultime. A cambiare completamente il volto dell'azienda, passando dalla semplice riparazione alla costruzione di parti speciali per
moto, è suo figlio Ugo, il primogenito, entrato in azienda nel 1946. Nel 1958 Ugo Malossi inizia la produzione della prima delle 76 linee di prodotti che oggi l'azienda può
vantare, ovvero gli accessori per carburatori: i filtri aria ed i collettori di aspirazione
maggiorati atti al potenziamento dei motori. Nel 1969 è la volta del secondogenito di
Armando, Sandro Malossi, che assume la direzione marketing dell'azienda e si occupa della supervisione di tutte le manifestazioni sportive. Poi negli ultimi venticinque anni diventa protagonista la terza generazione; nel 1986 Andrea ed Alessandra
Malossi, figli di Ugo e nipoti del fondatore, entrano a far parte del Consiglio di amministrazione con incarichi di responsabilità: Andrea assume la direzione tecnica ed
1958: Ugo Malossi alla Motosciatoria, gara invernale
Alessandra la direzione commerciale. Arriviamo così ai giorni nostri. Oggi, il punto di
in salita (partenza da Casalecchio di Reno – arrivo al
forza dell’azienda di Calderara è il ciclo completo di lavorazione, che permette di geCorno alle Scale) combinata con uno sciatore
stire internamente tutte le fasi, dalla ricerca e dalla progettazione fino alla costruzione degli stampi ed alle lavorazioni robotizzate, per terminare con i collaudi in sala prova e nei laboratori chimici e di metrologia. E la leadership
di Malossi nelle parti speciali racing per scooter e moto si consolida. Le sue basi? L'esperienza che nasce da settant’anni di attività ininterrotta, la forte passione per la moto che accomuna senza soluzione di continuità tre generazioni di questa famiglia e, infine, una filosofia aziendale
da sempre incentrata sulle tecnologie all'avanguardia e sulla qualità del prodotto. Prodotto, si badi, completamente Made in Italy. (c.r.)
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FARE 33
MINERVA EDIZIONI: COM’ERA MAGICA
BOLOGNA SOTTO LA NEVE CINQUANT’ANNI FA
Cominciavano già a mordere i primi geli dell’inverno (e a presagire coltri
bianche che poi quest’anno sono arrivate in ritardo) quando in Sala d’Ercole
a Palazzo d’Accursio è stata inaugurata “Bologna sotto la neve”, magnifica
mostra di immagini scattate negli anni Cinquanta e Sessanta da quel grande
fotografo (poi alla Rai) che fu Walter Breveglieri. Quelle foto sono state raccolte in un volume da Roberto Mugavero e dalla sua Minerva Edizioni, attentissimi sempre a tutto ciò che è storia e costume di Bologna.
“Bologna sotto la neve” è, in qualche modo, un libro magico. Le foto di Walter Breveglieri ci offrono, sotto il manto di neve, una Bologna molto diversa
da quella di oggi: la Bologna coi tramvai, la città dove si poteva circolare
dovunque e si parcheggiavano le auto in piazza Maggiore, piazza Nettuno,
piazza Galvani, piazza Re Enzo. Ma ci presentano anche la Bologna che conosciamo, con i tetti imbiancati, col laghetto dei Giardini Margherita ghiacciato, coi veicoli fermi (biciclette, motociclette e automobili) coperti dalla
neve, mentre quelli in movimento arrancano su strade ridotte a poltiglia. Chi
ha qualche anno in più ricorda benissimo questa città che si imbiancava ma
non si fermava e reagiva al maltempo. Vedi, ad esempio, l’immagine del
venditore di stufe, che stava al freddo e aveva prodotti che avrebbero riscaldato gli altri, o le tante squadre di spalatori giovani e anziani un po’ dovunque, da piazza Maggiore allo stadio.
Sono tante, in questo grande libro di immagini arricchito dai testi di due bolognesi doc come Marco Poli e Franco Basile, le foto che restano nella memoria e nel cuore. Il vigile inflessibile che multa la Seicento in piazza Malpighi, via Indipendenza dall’alto con le scie delle ruote per terra e l’Arena illuminata, le Millequattro intorno al Gigante, il cartello fuori dal negozio “Offerta speciale un panettone e un moscato spumante lire 950”,
il marciapiede coperto di neve del portico dei Servi. Perfino quegli scatti che tanto andavano allora dei giocatori di calcio in famiglia davanti
all’albero di Natale: Bulgarelli e Fogli, Haller e Perani. Una raccolta per molti versi imperdibile per chiunque ami Bologna e la sua storia. (c.r.)
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ro. Inoltre, Laon offre la possibilità
di avvalersi di un’attività di consulenza legale, commerciale e tributaria completa, a costi vantaggiosi e
standard di elevata professionalità
ed efficienza.
Par tner come Ar iston Ther mo
Group e Miroglio, ma anche imprese come Fim Finanziaria Immobiliare e il franchising SoloAffitti
hanno scelto Laon: perchè li fa sentire nelle mani giuste.
34 FARE
LAVOROPIU’
Cambiare logo nel corso dell’attività
di un’azienda è sempre una scelta
difficile e rischiosa, sia per motivi logistici e tecnici, in quanto comporta
la sostituzione di tutto il materiale
(insegne, timbri, biglietti da visita,
carta intestata, sito internet), sia per
motivi strategici, in quanto il rinnovo dell’immagine comporta una rivoluzione a livello di mentalità e or-
ganizzazione aziendale e ha un impatto sul mercato e sulla concorrenza, senza contare la complessità del
lavoro di costruzione del nuovo
marchio a livello grafico.
Lavoropiù SpA, Agenzia per il Lavoro, ha deciso di rinnovarsi per trasmettere al mercato in modo più efficace alcuni aspetti chiave della sua
identità: con il nuovo marchio si
propone come un’azienda giovane,
dinamica e moderna, flessibile e
orientata al miglioramento.
Nello specifico, il nuovo logo presenta colori più accesi: la scelta del
ciano vuole richiamare e mantenere il
blu classico dell’immagine precedente,
mentre il magenta è un colore più acceso e vivo e manifesta l’intenzione di
valorizzare la preponderante presenza
femminile all’interno della società.
L’ingranaggio rappresenta un richiamo al mondo del lavoro in continuo
movimento, a differenza della ghiera
raffigurata nel vecchio logo che sembrava racchiudere al suo interno soltanto l’azienda stessa, ora il richiamo
dell’ingranaggio al mondo del lavoro
intende rivolgersi in modo più ampio ai lavoratori e alle aziende.
Inoltre, viene messo in particolare
risalto il “più”, per evidenziare meglio il valore aggiunto che caratterizza il servizio di Lavoropiù rispetto
alla concorrenza.
Questo restyling comporta una sfida
per Lavoropiù, che desidera scommettere e investire sull’innovazione e
sulla flessibilità, ponendosi come un
partner attento alle esigenze sempre
diverse dei suoi interlocutori.
MARPOSS
Dopo il “Japan Award” ricevuto nel
2009, arriva anche il premio “Top
Investor in China 2010” per la Marposs di Bentivoglio, a conferma della
sua presenza e dei suoi investimenti
nell’area asiatica.
L’azienda è stata premiata nell’ambito della quinta edizione dei “China
Awards”, manifestazione organizzata
dalla Fondazione Italia-Cina e da
MF-Milano Finanza con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo
Economico, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero degli Esteri, la
partnership della Camera di Commercio Italiana in Cina ed il contributo di Intesa Sanpaolo.
I “China Awards” hanno la finalità di
premiare le aziende italiane che meglio hanno saputo cogliere le opportunità del mercato cinese e le realtà
cinesi che si sono distinte in Italia. I
premi, suddivisi in sette categorie, sono stati attribuiti da una prestigiosa
giuria presieduta da Cesare Romiti
(Presidente della Fondazione ItaliaCina) e da Paolo Panerai (Vice-Pre-
Lo stabilimento Marposs a Nanchino, in Cina
sidente e Amministratore Delegato di
Class Editori) e composta, fra gli altri, da Alberto Bombassei (Presidente
Brembo), Francesco Merloni (Presidente Ariston Thermo), Umberto
Vattani (Presidente ICE).
Il riconoscimento “Top Investor in
China” è riferito alle società italiane
che hanno realizzato i più significativi investimenti in Cina. Marposs,
presente sul mercato cinese dal 1986,
ha realizzato nel 2009 a Nanchino
uno stabilimento di 14.000 metri
quadri che impiega circa 300 persone. Questo stabilimento, oggi completamente operativo, è dedicato alla
progettazione e costruzione di sistemi di misura Marposs destinati al
mercato interno cinese.
Il premio “China Award – Top Investor in China” è stato ritirato da Stefano Possati, Presidente del Gruppo
Marposs, a Palazzo Mezzanotte di
Milano, durante un charity dinner i
cui proventi sono stati devoluti a favore del progetto LifeLine Express,
un treno-ospedale che viaggia per le
regioni più remote della Cina per
curare la cataratta, patologia che nel
Paese colpisce ogni anno 400.000
persone, anche bambini.
MAYA
BEAUTY ENGINEERING
Anche quest’anno Maya Beauty Engineering ha preso parte al Cosmoprof dal 18 al 21 Marzo, con un ruolo da protagonista. Presente sul mercato internazionale di macchinari per
il settore estetico dal 1988, la grande
“sfida” di Maya Beauty, confermata
da studi scientifici e test di laboratorio, è stata la metodica Propulsione di
Ossigeno® : un trattamento per viso
e corpo in grado di veicolare tramite
l'ossigeno puro, pressurizzato i principi attivi fino al derma. Un trattamento, eseguito con macchinar i
esclusivi, in grado di rigenerare i tessuti, rivitalizzare l'epidermide, curare
numerosi inestetismi in modo piacevole e indolore. Oggi le imitazioni
FARE 35
non si contano, ma la propulsione di
Ossigeno® è, e rimane, un'esclusiva
Maya Beauty Engineering.
Non solo, ma recentemente la metodica è stata perfezionata per rivolgersi persino al mondo medico: è nata
la Oxy Xtra Med, macchinario con
certificazione medicale, incrementata
nella potenza, studiata appositamente
per dermatologi e medici estetici.
Erogando ossigeno puro fino a 2 bar,
il macchinario è indicato per problematiche più serie come acne di media gravità, atonia dei tessuti, segni di
bruciature, pelle senescente, adiposità
localizzate. Anche nel campo della
medicina riabilitativa la Propulsione
di Ossigeno si è dimostrata efficace:
molti medici dello sport utilizzano
infatti questi macchinari per curare
contratture, ematomi, stiramenti muscolari.
MICRO-VETT
Si chiama “e-vai” il nuovo servizio
che consente ai viaggiatori in arrivo
alla stazione di Milano Cadorna di
36 FARE
noleggiare un'auto elettrica e circolare liberamente per il centro di Milano. L’obiettivo è ambizioso: offrire
entro tre anni un'organizzazione di
40 elettro-parcheggi in punti strategici di tutte le province lombarde.
Tra le auto elettriche che compongono la flotta di Cadorna e che sono
gestite da SeMS, una società con sede a Saronno (dove aprirà un altro
dei prossimi punti “e-vai”), c’è anche
l’eccezionale Cinquecento elettrica
Micro-Vett, l’azienda imolese leader
per la progettazione e la costruzione
di veicoli a trazione elettrica. “Il car
sharing integralmente elettrico - ha
detto Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia - è il
servizio più importante in Europa di
questo tipo. Non è uno sfizio chic
che ci togliamo, ma l'idea di costruire un servizio per tutta la Lombardia. Questo significa perseguire insieme una politica che vuole aumentare la mobilità, la libertà di movimento dei cittadini e aumentare la
qualità dell'ambiente, aiutando il cittadino a scegliere sempre il mezzo di
trasporto, possibilmente pubblico,
meno inquinante”.
Grande visibilità anche per il nuovo
Doblò elettrico e il Qubo elettrico,
esposti nell’area Test drive dall’importatore AUTO AG al 2° Forum
della mobilità elettrica che si è svolto
nel Museo dei trasporti di Lucerna.
La manifestazione, patrocinata dall'Accademia della mobilità e sostenuta dall'Ufficio federale delle strade
(USTRA) e dal Touring Club Svizzero (TCS), è la vetrina per eccellenza della mobilità elettrica in Svizzera. L’importanza di questo appuntamento è stata sottolineata quest'anno con la firma del Challenge di Lucerna. L’evento è di fatto il centro di
competenza nazionale per la mobilità elettrica, ed offre uno spaccato
delle tendenze globali della mobilità
elettrica presentando le prospettive
svizzere in questo settore.
Successo internazionale infine anche
per il Fiorino elettrico Micro-Vett: il
Gruppo TNT, uno dei leader mondiali del trasporto espresso, dopo numerosi test ha infatti acquistato per
la filiale di Parigi anche due di questi
esemplari Made in Italy.
MWM
Non siamo soli al mondo, e guardare
con solidarietà a chi è meno fortu-
Foto di gruppo alla serata organizzata dalla
MWM per la Fondazione Dopo di Noi.
Raffaele Mongiorgi, presidente di MWM, è
il terzo da sinistra
nato è un dovere per tutti: questa
consapevolezza, Raffaele Mongiorgi
e la sua MWM l’hanno fatta propria
da tempo. Sono oltre cinque anni,
oramai, che l’azienda di Zola Predo-
IL MACBETH DI MOLPASS E AV1
PREMIATO ALL’AUSTRALIAN EVENT AWARDS
C’è anche lo “zampino” della Molpass nel grande successo di “Hightlights of Macbeth”, a cura di AV1 Audiovisual Production di Waterloo - Australia, premiata come
Miglior Performance nella Produzione Tecnica all’interno dell’Australian Event
Awards. Un evento che ha trasformato la corte quadrangolare interna
dell’ Università di Sidney in un pal- “Hightlights of Macbeth”, per la regia di Paolo Miccicoscenico architetturale, in occa- chè, è stato realizzato dalla Molpass proiettando un set
sione del 90° anniversario della fon- virtuale sulla facciata della Torre dell’Orologio di Sidney
dazione dell’ENIT Ufficio Turistico
Nazionale Italiano a Sidney.
“Highlights of Macbeth”, con la regia del famoso Visual Director italiano Paolo Miccichè, è un
adattamento di una delle più avvincenti tragedie di Shakespeare della durata di 20 minuti, che
coniuga la musica di Giuseppe Verdi ed i versi di Shakespeare, rivisti in dialetto parmense e
utilizzando le più sofisticate tecnologie digitali.
L’evento consisteva in 3 proiezioni live nell’arco della stessa serata, di fronte ad un pubblico
costituito da personalità, professionisti di viaggi e turismo, studenti, insegnanti e semplici passanti. Proiettando un set virtuale sulla facciata della Torre dell’Orologio, questa produzione ha
rappresentato uno strabiliante ed innovativo approccio alle performing arts in un’ambientazione notturna unica e coinvolgente.
AV1 si è affidata alle più sofisticate e moderne apparecchiature presenti sul mercato per esaltare la dinamicità delle varie tecnologie, quali video, luci, audio ed effetti speciali. Fulcro di tutto ciò è stato appunto il sistema “Pandoras Box” di Coolux, dispositivo tecnologicamente innovativo che permette la gestione di molteplici immagini e suoni su grandi superfici.
Occorre ricordare che questo risultato è la conseguenza di una sperimentazione, tutta italiana, di un “Macbeth al Castello” che fu presentato
per la prima volta nel 2008 tramite le proiezioni sulla facciata di Villa dei Ronchi a Crevalcore (ne abbiamo parlato su Fare n. 5 – novembre 2008).
Da questa esperienza di successo – voluta da Giorgio Molinari e Paolo Miccichè - è nata una nuova società “Visualclassics s.r.l.”, con sede a
Bologna che ha come core business quello di associare le nuove tecnologie alla cultura musicale e visiva italiana. Il fine è la creazione di un
nuovo genere di Visual Show Architetturale rivolto ad un vasto pubblico, che si ritrova per emozionarsi fisicamente ed intellettualmente nelle
piazze e in altri luoghi emblematici della nostra architettura civile e religiosa. Questi “nostri” luoghi possono così rivivere, tramite grandi immagini proiettate unite ad un suono avvolgente, in un nuovo rito di memoria collettiva.
Allo stesso modo Visualclassics ha intenzione di farsi ambasciatrice della cultura italiana nel mondo “pitturando di Italia” le piazze e le architetture delle capitali estere. www.molpass.it www.visualclassics.info. Per il Macbeth di Sydney http://www.youtube.com/watch?v=dMk_nYcHsfE http://www.youtube.com/watch?v=dMk_nYcHsfE. Per il Macbeth dei Ronchi http://www.youtube.com/watch?v=EWyDxhJzpEg
http://www.youtube.com/watch?v=bF4rvnud01M
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sa, leader in un settore complesso
come l’automotive, dedica impegno
e risorse alla promozione di associazioni ed iniziative di carattere socia-
le. E’ stato così anche quest’anno, attraverso il sostegno al progetto “Casa
Fuoricasa: un futuro sereno per gli
adulti con disabilità” della Fondazio-
ne Dopo di Noi onlus: progetto che
prevede un nuovo appartamento dove persone con disabilità sperimenteranno occasioni di vita autonoma.
FARE 37
PAIOLI COMPONENTS FESTEGGIA I 100 ANNI
E ALLA GUIDA C’È SEMPRE LA FAMIGLIA
Paioli Components Srl di Sant’Agata Bolognese compie i suoi primi cento anni di ininterrotta attività, sotto la gestione dello stesso gruppo familiare. Un’attività che l’ha portata, anche attraverso modifiche negli assetti societari e nelle specializzazioni produttive, all’affermazione nella componentistica di qualità per il settore motociclistico e
perfino nelle competizioni sportive.
Era il 31 gennaio 1911 quando Ricciotti Paioli
registrò alla Camera di Commercio di Bologna l’atto di costituzione del suo negozio di
parafanghi, molle per selle ed altri accessori velocipedistici. Lavorò nell’officina di Via
de’ Castagnoli, dando lavoro a venti operai e
apportando numerose innovazioni tecniche
che produsse e vendette, fino al 25 settembre 1943 quando un bombardamento distrusse l’officina e l’attigua abitazione. Dopo
la guerra (nel corso della quale egli, seguace di Andrea Costa, diede rifugio a persone
sfuggite alla strage di Marzabotto ed a transfughi di campi di prigionia, per cui fu pubblicamente ringraziato dal generale Alexander, comandante degli alleati nel Mediterraneo) Ricciotti Paioli cedette la direzione e la
gestione dell’azienda alle figlie Laura e Loredana.
La società “Sorelle Paioli”, costituita il 6
Attraverso denominazioni successive (Paioli
agosto 1945, aggiunse ben presto alla clienMeccanica nel 1962, poi Paioli SpA nel 1963,
tela di ciclisti quella dei ciclomotoristi, dei
Paioli Lavorazione Lamiere nel 1969) la nuoguidatori di scooter e delle motociclette. Nel
va società fondata da Laura Paioli ed Attilio
1954 la Paioli dispone di tre sedi: in Via de’
Castagnoli 12 si
vendono al minuto
accessori per ciclomotori; in Via
Facchini 5 c’è l’ingrosso di oggettistica varia; in Via
Stalingrado 74 si
costruiscono molle e parafanghi.
Fra i clienti ci sono
tutti i grandi nomi
del motociclismo L'interno dello stabilimento Paioli Components a Sant'Agata Bolognese
di allora: Benelli,
Garelli, Guzzi, BM,
Gnudi si afferma nello stampaggio di lamieCM, DEMM, Maserati, Testi, Verlicchi, Dure, parafanghi, carter, cavallotti. E nel 1967
cati (che ha un reparto a lei dedicato).
inaugura lo stabilimento di Sant’Agata BoloAlla fine del 1961, anche a causa dell’eterognese.
geneità dei prodotti, la società delle due soLa storia degli anni Settanta, Ottanta e Norelle si divide. Laura Paioli ed il marito Attilio
vanta vede il succedersi di nuove produzioGnudi continuano nella cura del settore dei
ni, riorganizzazioni societarie sempre nelcicli e delle moto. Loredana Paioli e il coniul’ambito della famiglia proprietaria, progresge Luciano Pirazzini si dedicheranno agli arsivo assorbimento di ditte fornitrici o conticoli sportivi ed alle resine fenoliche prima
correnti. Nel 1972 inizia la produzione di fored alle fibre di carbonio in seguito.
In una serata dai numerosi ospiti illustri, tra cui giornalisti e politici locali nonchè lo stesso Sindaco di Zola
Predosa Stefano Fiorini, sono state
portate testimonianze ed immagini
delle attività della Fondazione Dopo
di Noi, anche attraverso il colloquio
diretto con diverse persone attualmente seguite dalla Fondazione, pre-
senti in sala. A fare gli onori di casa
naturalmente lo stesso Raffaele
Mongiorgi, presidente della MWM,
insieme alla presidente della Fondazione Cesira Berardi.
Clou della serata, una lotteria a premi a sostegno della realizzazione del
progetto Casa Fuoricasa. E, fuori
programma, sono stati messi all’asta
38 FARE
due trofei d’eccezione: le maglie autografate di due eroi rossoblu, Marco
Di Vaio e Gaby Mudingayi. Testimonial applauditissimo della serata
un’altra bandiera del Bologna: Franco Colomba, che dei rossoblu è stato
allenatore dopo averne vestito la maglia per tanti anni, e che in questa
occasione è stato intervistato dal
celle teleidrauliche per turismo, velocità, regolarità, cross. Negli anni successivi, il
commercio all’ingrosso di articoli sportivi ed
accessori soprattutto per il settore motociclistico. Nel tempo, la Paioli si afferma come
produttrice di ammortizzatori oleopneumatici e idraulici per cross e velocità, rubinette-
Ricciotti Paioli davanti all’officina-negozio
di Via Castagnoli a Bologna nei primi anni
del Novecento
ria per benzina ed olio, parafanghi metallici.
I suoi clienti si chiamano di volta in volta Cagiva, Ducati, Hercules, Norton, Peugeot,
Triumph, Zundapp e poi, dagli anni Ottanta,
le moto del Sol Levante.
giornalista e vice direttore del Quotidiano.net Giuseppe Tassi.
SIB SIBER
A seguito dell’incremento del fatturato dell’ultimo anno, Sib Siber ha
effettuato un rilevante aumento di
capitale sociale, trasformando la so-
Paioli, ed il figlio Riccardo. Giunta alla quarta generazione, l’azienda conta 28 dipendenti. Il suo fatturato 2010 ha raggiunto i 3
milioni di euro (di cui il 46% dal mercato italiano, il 48% dai Paesi Ue ed il 6% Extra Ue).
“Questi sono tempi di partnership, da un lato lusingatrici con colossi della meccanica
mondiale, soprattutto asiatica, dall’altro insidiosi per le dimensioni e le possibili sinergie
assorbitrici di questi colossi” affermano Andrea e Riccardo Gnudi “Cogliere le opportunità che un mercato così ampio e distante
offre, in rapporto ad una stagnazione continentale che non accenna a risolversi, richiede lungimiranza, lavoro, dinamismo personale e rigorosa analisi dei costi”.
“Le difficoltà cicliche ci sono state anche
durante i primi cento anni di vita della Paioli e sono state superate.” aggiungono Andrea e Riccardo Gnudi “In provincia di Bologna siamo rimasti in quattro-cinque a poter orgogliosamente rivendicare una uguale costanza di impegno e di passione imprenditoriale, che, nel settore specifico di
Paioli, richiede una costante innovazione
tecnologica e sensibilità riguardo al mercato, alle sue variazioni, mode ed esigenze.
E’ un buon viatico per proseguire e rilanciare, e per iniziare un nuovo capitolo della
saga di famiglia”.
Negli anni Novanta si ribadisce la divisione
fra i due rami della ditta originaria, secondo
la categoria dei prodotti. La Paioli Meccanica, sotto la direzione di Maria Giovanna
Gnudi (figlia di Laura Paioli) e del marito Luciano Santovito, si occuperà della fabbricazione delle forcelle anteriori, cavalcherà la
rapidissima evoluzione tecnologica di questi
anni e, dopo l’accordo di joint-venture con
la Yamaha Motor Europe e la Kayaba Industry del 1999, realizzerà un nuovo polo industriale ad Altedo(Bo).
La Paioli di Sant’Agata Bolognese, che diventerà Paioli Components nel 2008, è discendente diretta della Paioli Lavorazione
Lamiere del 1969. Ne è Presidente Andrea
Gnudi, figlio di Laura Paioli. Eccelle nelle
pompe a depressione; nei rubinetti elettrici;
negli indicatori di livello dell’olio e del carburante; nei rubinetti per gli impianti di condizionamento; negli ammortizzatori posteriori per moto, scooter e mountain bikes. Sono
suoi clienti Aprilia, Benelli, BMW, Derbi, Ducati, Fantic Motor, Harley Davidson, KTM,
Yamaha, Laverda, MBK-Yamaha, Peugeot,
Suzuki. E arrivano anche gli allori agonistici,
con la vittoria di Fabrizio Pirovano su Suzuki
nel Campionato mondiale Supersport
“World Series” e nei titoli mondiale ed italiano del 1989.
Oggi alla guida di Paioli Components sono
Andrea Gnudi, nipote del fondatore Ricciotti
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cietà da Srl in SpA.
E’ già attiva la prima installazione
TurboMASS® targata Sib Siber. Dopo le prove di collaudo sull’impianto
installato a Covo, in provincia di
Bergamo, funzionante a pollina, non
rimane che attendere l’allacciamento
col GSE per avere la continuità della
produzione. Secondo l’azienda, “l’e-
sito positivo ci stimola a perseverare
ancora più alacremente col nostro
progetto. Tra un paio di mesi circa
saranno pronte altre due installazioni, la prima nel Parmense che funzionerà a stocco di mais e cippato, la
seconda nell’Aretino che funzionerà
con potature agroforestali”.
Turbomass è un impianto a biomassa
FARE 39
vergine di tipo cogenerativo che
combina turbina e caldaia, bruciando
gli scarti di lavorazione per restituire
Il Consiglio d’amministrazione di Sib Siber:
Teresa Menarini, Eugenio Menarini, Marco
Monari (in alto) e l’impianto Turbomass T80,
nella foto in fase di completamento, installato a Covo in provincia di Bergamo, funzionante a pollina (sotto)
energia elettrica e termica con rendimento superiore all’80%. Inoltre
questo sistema consente il recupero
dell’investimento iniziale nell’arco di
soli 3-4 anni. Una grande novità e
forse una vera rivoluzione, che prospetta all’azienda bolognese un aumento del fatturato del 50% in due
anni, e un giro d’affari di 10 milioni
di euro nel 2011.
SYSDATA ITALIA
Il Comune oggi è in diretta su COMUNIcaInTV, il nuovo servizio
frutto della partnership tutta bolognese tra ANUSCA (Associazione
40 FARE
Nazionale degli Ufficiali di Stato
Civile e d’Anagrafe) e Sysdata Italia
SpA. COMUNIcaInTV (CIT)S è
un nuovo strumento telematico a
disposizione delle Pubbliche Amministrazioni locali che vogliono
informare in tempo reale i cittadini
sulla propria attività e sui servizi a
disposizione, garantendo trasparenza
e accessibilità. Il progetto consiste
nella fornitura di un canale informativo multimediale, visibile dai
cittadini attraverso punti video posizionati nelle aree di ricevimento al
pubblico in alcuni uffici comunali
(anagrafe, URP, etc.). Insieme ai
contenuti istituzionali forniti da
ANUSCA e alle news di attualità di
Roberto Vecchione, presidente di Sysdata
Italia
ANSA, il Comune potrà organizzare un proprio palinsesto di contenuti, personalizzando così la propria
capacità di informare e relazionarsi
con la cittadinanza. Per la veicolazione dei contenuti multimediali è
sufficiente, per ogni punto di diffusione, un computer dedicato (dotato di connessione ad internet veloce) e uno schermo LCD. Il servizio,
costruito e personalizzato secondo
le indicazioni del Comune, sia per
quanto riguarda i contenuti che per
la grafica, viene erogato direttamen-
te via internet sui punti video da un
server Sysdata. La flessibilità del sistema consente di variare le tipologie di notizie a seconda dei punti
video e della loro collocazione. Tra
le caratter istiche di COMUNIcaInTV, anche la possibilità di acquisire direttamente le news pubblicate nel Portale del Comune. Inoltre, grazie all’integrazione con un
hardware dedicato, è possibile implementare il sistema “Conta Fila”,
che permette la visualizzazione del
conteggio progressivo di una fila all’interno di un’area specifica dello
schermo. CIT offre infine l’opportunità di gestire in autonomia la
raccolta pubblicitaria aggiungendo
contenuti pubblicitari nelle aree video e banner. “Da trent’anni la mission di ANUSCA è quella di contribuire a snellire il rapporto tra PA
e cittadino-utente” ha dichiarato
Paride Gullini, presidente dell'associazione. “Il nuovo servizio COMUNIcaInTV, realizzato in collaborazione con Sysdata, si inserisce
perfettamente nel quadro di queste
attività, poiché risponde alla duplice
esigenza del cittadino, da un lato, di
essere informato sulle attività della
PA e dall’altro, grazie al contafile, di
vedere ridotti i tempi di attesa agli
sportelli comunali”.
Per Roberto Vecchione, presidente
di Sysdata Italia, “Il lavoro svolto
insieme ad ANUSCA e l’utilizzo
innovativo degli strumenti multimediali hanno consentito lo sviluppo di un sistema all’avanguardia per
valorizzare la comunicazione istituzionale. Siamo convinti che COMUNIcaInTV sia la risposta migliore al desiderio di trasparenza,
diventato ormai un’esigenza prioritaria per molte amministrazioni”.
DA TELEIMPIANTI A BUGNION: LA MIGLIORE TECNOLOGIA
PER UN EDIFICIO INNOVATIVO
Da più di quarant’anni Bugnion è fra i leader italiani ed europei nel settore della consulenza in proprietà industriale e intellettuale. La mission
di Bugnion è la tutela dei beni immateriali delle aziende: i risultati della ricerca, dell'innovazione e della creatività (brevetti per invenzione e
modelli industriali, disegni, processi produttivi innovativi, know-how, software, diritto d'autore, ecc.) e i segni distintivi (marchio, ditta o denominazione sociale, insegna, nome a dominio, ecc.) ed ottenere dei diritti esclusivi. Offre elevata competenza, esperienza e professionalità, una rete capillare, gli strumenti più evoluti.
Fiore all’occhiello del gruppo, che vanta 12 uffici a livello nazionale e 2 all’estero, è
la nuova prestigiosa sede in via di Corticella a Bologna, un vero e proprio concentrato di bellezza e tecnologia. Un bellissimo edificio che dispone delle più moderne
tecnologie impiantistiche, all'interno del quale trova spazio l'ufficio bolognese della società, l'ufficio amministrazione, annualità e personale della Bugnion intera.
Per gli impianti speciali è stata scelta l’azienda leader del settore del nostro territorio, Teleimpianti SpA, system integrator che si occupa di tutta la filiera, dalla progettazione, alla realizzazione e alla successiva assistenza tecnica on site.
Teleimpianti ha realizzato per Bugnion:
- la piattaforma di comunicazione telefonica digitale;
- la rete cabling system con fibra ottica e apparati di networking in gigaethernet;
- il sistema senza fili dati Wi-Fi e fonia Dect;
- l’impianto di security integrato anti-furto ed anti-intrusione, videosorveglianza a
TVcc, controllo degli accessi pedonale e veicolare con tecnologia RFID;
- il sistema di rivelazione incendio di tutto l’edificio con spegnimento automatico a La nuovissima sede Bugnion in via di Corticella a Bologna. Teleimpianti
ne è stato il partner tecnologico per tutti gli impianti speciali
gas per la zona archivi.
Stefano Sandri, Responsabile Commerciale di Teleimpianti, spiega: “Con i nuovi sistemi ICT, Information & Communication Technology, Bugnion riesce ad ottenere elevatissime performance per avere quel vantaggio tecnologico indispensabile per le proprie attività. Vista la delicatezza delle informazioni e dei dati trattati, la sicurezza per Bugnion è strategica; è stato necessario proteggere elettronicamente tutti gli accessi e tutte le banche dati, dare le permission di accesso solo alle persone autorizzate,
sapere in ogni momento chi c’è e dove, videosorvegliare le aree più sensibili, monitorare 24 ore su 24, 365 giorni all’anno l’intero building. Oggi
riusciamo a ‘creare’ impianti importanti con tutte queste caratteristiche che, tramite il web, sono accessibili da qualsiasi luogo in qualsiasi momento. Un plus molto apprezzato. Altro aspetto importante della nostra realizzazione è stata l’estetica dell’edificio: tutti gli impianti s’integrano
perfettamente nell’architettura globale della struttura, studiata nei minimi dettagli, aumentando la sensazione di modernità e avanguardia tecnologica che il visitatore percepisce immediatamente. Questo è stato possibile grazie alla preparazione e precisione dei nostri tecnici, della
quale siamo particolarmente orgogliosi e motivo di successo di Teleimpianti. Un’azienda che riesce a coniugare tecnologie all’avanguardia e
centralità del fattore umano, aspetto sempre più importante”.
L’ing. Luciano Lanzoni direttore dell'ufficio bolognese di Bugnion (più di 50 persone tra professionisti e segreteria) ritiene l’intervento di Teleimpianti fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Sottolinea Lanzoni: "nella costruzione del nuovo edificio abbiamo pensato, fin dalla fase progettuale, di interfacciarci con un partner tecnologico che ci permettesse di sviluppare e concretizzare le nostre richieste. Teleimpianti è stata in grado di soddisfare i nostri desideri mediante
una serie di iniziative che hanno trovato subito la nostra approvazione. Davvero importante è stato affidare ad un unico interlocutore la progettazione prima, e poi la realizzazione, in loco, degli impianti fra loro strettamente collegati. Non solo, ma con Teleimpianti siamo riusciti ad attivare anche un servizio di assistenza che ci garantisce interventi anche in remoto".
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FARE 41
A.TESTONI
Nuova apertura nel cuore del Sudest asiatico per a.testoni: il brand calzaturiero simbolo della raffinatezza
italiana ha inaugurato il nuovo store
di Singapore, un’esclusiva boutique
di 130 metri quadri in una delle
tamente Made in Italy. Una scelta in
linea con il percorso fino ad ora fatto da a.testoni. “L’Italia e l’Europa,
Orientale ed Occidentale, rimangono per noi un nucleo centrale, ma
dal punto di vista geografico vogliamo valorizzare la nostra presenza ormai ventennale nell’area Asiatica”,
afferma Bruno Fantechi, CEO A.Testoni “Una realtà che sta sempre più
diventando un mercato di riferimento e in cui a.testoni è concretamente
presente da tempo con tre società in
Hong Kong, Shanghai e Tokyo”.
VARVEL
Il nuovo store Testoni a Singapore, nel cuore di Marina Bay Sands
città simbolo dell’Asia in espansione.
La location è il cuore stesso dell’area
entertainment di Singapore: Marina
Bay Sands. Con i suoi hotel, teatri,
musei, ristoranti gourmet e shopping
mall, Marina Bay Sands è la destinazione ideale per gli amanti dello
shopping, che qui trovano 300 negozi che uniscono il top del luxury internazionale e locale.
Nel nuovo tempio dello shopping e
del glamour di Singapore, a.testoni
propone le proprie calzature uomo e
donna, ma anche creazioni di pelletteria e accessori portando nel cuore
del Sud-est asiatico un gusto squisi-
42 FARE
Istruzione e cultura per 100 bambini
africani grazie all'impegno di Varvel
Un momento della consegna a Varvel del
certificato di “Impresa Amica” dell’Unicef.
Da sinistra: Lea Boschetti, presidente del
comitato Unicef di Bologna; Giacomo Venturi, vice presidente della Provincia; Francesco Berselli e Mauro Cominoli, presidente e direttore generale di Varvel
insieme a Unicef Bologna. L'azienda
bolognese, attiva dal 1955 nella progettazione e realizzazione di riduttori
e variatori per applicazioni fisse di
piccola e media potenza, ha anche ricevuto da Unicef il certificato di
“Impresa Amica” per l’anno 2010.
“Impresa Amica” è il programma rivolto alle piccole e medie imprese e
ai professionisti, che vogliono comu-
nicare il proprio impegno solidale
verso un obiettivo comune: dare la
possibilità di andare a scuola a tanti
bambini dell’Africa e avere un futuro
migliore, sostenenedo la campagna
Unicef “Schools for Africa”, che
coinvolge 8 milioni di bambini in 11
Paesi del continente africano. Si tratta di un progetto ambizioso nato in
collaborazione con 5 Paesi africani,
promosso da Nelson Mandela, e successivamente sottoscritto da altre
Nazioni e sviluppatosi grazie alla
collaborazione attiva di tutti. Per diventare Impresa Amica Unicef occorre essere un’azienda che opera secondo criteri compatibili con la missione e con le finalità Unicef, ed effettuare una donazione compresa tra
i 5.000 e i 15.000 euro.Varvel, grazie
alla donazione di 2 centesimi di euro
per ogni prodotto venduto, ha elargito complessivamente a Unicef oltre
30.000 euro.
L’azienda di Crespellano ha così
contr ibuito alla realizzazione di
un’aula che consente a 100 bambini
di andare a scuola. “Essere una media
impresa – spiega il Direttore Generale Varvel, Mauro Cominoli - addirittura piccola se confrontata con alcuni dei nostri competitor, non significa non poter essere protagonisti
facendo qualcosa di grande per la
collettività. Cerchiamo di essere d’esempio come azienda socialmente
BOLOGNA DELLE ACQUE, DALLA SETA ALLE TERME
È stata inaugurata il 22 febbraio dal Commissario Anna Maria Cancellieri e da Mons. Ernesto Vecchi la condotta termale della Fonte San Petronio: l’opera è una condotta sotterranea lunga 5 Km, che porta l’acqua termale della sorgente Alexander (la stessa che dal 1995 serve le Terme Felsinee) fino alle Terme San Petronio in Via Irnerio. Si tratta di
un’ingente opera idraulica sotterranea realizzata nel 2010: collegando la sorgente direttamente allo stabilimento delle Terme
San Petronio, queste ultime prelevano la stessa acqua termale
bicarbonato-solfato-calcica e
sono quindi terme a tutti gli effetti.
L’opera fa riscoprire due volte In alto: il taglio del nastro alle Terme San Petronio in
Bologna come città delle acque. Via Irnerio. In primo piano il Commissario Anna
Ci sono le acque dei canali della seta, che nel Rina- Maria Cancellieri e Mons. Ernesto Vecchi. A sinistra:
scimento (fino al XVII secolo) resero grande Bolo- immagini della condotta che porta l’acqua termale
dalla sorgente
gna, navigabile anche nel sottosuolo; e ci sono le
acque termali, impiegate fin dai tempi dell’Imperatore Augusto per le terme storiche di Bononia. La condotta passa lungo il tracciato dei canali della seta
e sancisce una volta di più il legame storico di Bologna con le acque (termali e non solo). La toponomastica stessa delle vie in cui scorre la condotta ricorda questa storia: Via della Grada (dalla grata che
chiudeva il canale), Via Riva Reno (sulle sponde appunto del Canale Reno), Via delle Moline (il salto del
Canale delle Moline veniva appunto impiegato per muovere le ruote dei mulini).
Con le Terme San Petronio, Bologna diventa l’unica città italiana ad avere le terme in pieno centro storico: un risultato importante in vista di un
arricchimento dell’offerta turistica e di interesse per l’intera città, anche perché lo stabilimento è a due passi dalla stazione e dall’autostazione. Le Terme San Petronio sono a Bologna in Via Irnerio, 12/A. www.maretermalebolognese.it
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responsabile, mettendo al centro il
valore degli esseri umani, delle persone. Per noi l’attività non è fatta di
solo capitale”.
“Siamo lieti di avere tra i nostri
partner in questa importante sfida
una realtà come Varvel SpA, da sempre impegnata socialmente sul territorio” commenta Lea Boschetti, Presidente del Comitato Unicef di Bologna. “Ci auguriamo che questa
collaborazione possa proseguire an-
cora a lungo nel tempo. Noi come
Unicef ci impegniamo affinché questo avvenga, offrendo delle garanzie
nel nostro operato, in quanto la
maggior parte dei nostri progetti sono monitorabili e la nostra struttura
è impegnata in report quotidiani per
consentire a tutti di verificare in
ogni momento cosa fa Unicef con le
risorse che riceve dalle aziende. Ci
piacerebbe riuscire a coinvolgere
sempre più realtà del bolognese ed è
per questo che ci stiamo sforzando
di diversificare le nostre proposte per
aprirci sempre più al mondo imprenditoriale bolognese”.
Oltre alle importanti donazioni a
Unicef, Varvel è impegnata con altre
Onlus come Medici senza frontiere
e ANT Italia Onlus, aderisce a progetti comunali per garantire il trasporto di persone con problemi di
mobilità, ed è puntualmente attenta
all’impatto sociale del suo operato.
FARE 43
Durante la premiazione come “Impresa Amica”, il Vice Presidente della
Provincia di Bologna, Giacomo Venturi ha definito l'azienda come “un
esempio che le istituzioni dovrebbero valorizzare. Ritengo che la responsabilità sociale, espressa attraverso queste iniziative, sia la giusta maniera di manifestare l’integrazione fra
impresa e territorio.”
“Questa connessione fra azienda e
territorio per noi è già una verità” –
racconta Francesco Berselli, Presidente di Varvel. “Ci siamo ingranditi
fino ad esportare il 60% della nostra
produzione in una sessantina di Paesi, e abbiamo spostato la sede a Crespellano, ma questa crescita non ha
tradito mai i valori che da sempre
accompagnano Varvel: sobrietà, correttezza, umanità, responsabilità sociale, connessione col territorio, fiducia e… “porte aperte”. Ci piace
raccontare che, nella nostra sede,
nessun ufficio ha le porte chiuse: si
bussa sullo stipite per entrare. Può
apparire un dettaglio, ma per noi è
un segnale di apertura e dialogo. In
questo senso ci troviamo a nostro
agio con Unicef, perché anche loro
hanno gli stessi valori a fondamento
della propria attività”.
“VINO E TURISMO”
E’ alla sua seconda edizione “Vino e
Turismo”, l’evento patrocinato dal
Comune di Monte San Pietro e dall'assessorato Regionale all'Agricoltura, e organizzato da Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna e
A.I.E.S. (Accademia internazionale
enogastronomi sommeliers), che si
terrà nella splendida cornice di Villa
San Martino, a San Martino in Casola
sulle colline bolognesi, nelle giornate
44 FARE
di sabato 7 maggio (orario 15-22) e
domenica 8 maggio (orario 15-22).
In entrambe le giornate si potranno
degustare i vini delle cantine associate al Movimento Turismo del Vino Emilia Romagna, i prodotti tipici e le eccellenze della gastronomia
regionale. Saranno presenti una ventina di aziende vitivinicole con i
produttori, e si potranno assaggiare
più di 100 etichette di vini regionali
con servizio di mescita svolto dai
Bologna settore Turismo, con la presenza di strutture ricettive del territorio), “Vino è letteratura” (spazio in
cui interverranno diversi autori con
interventi programmati aventi ad
oggetto libri con tema cibo o vino).
Da non perdere il Raduno del Club
della Lambretta Emilia Romagna
nel pomeriggio di domenica 8 maggio 2011.
Per informazioni:
www.mtvemiliaromagna.it
www.accademiasommeliers.it / [email protected]
[email protected]
ING. F. BORIANI
ASSICURAZIONI
Maestri Sommeliers dell’Accademia.
A testimoniare poi che le giornate
sono “Non solo vino” vi sarà la presenza di una decina di artigiani di
prodotti della gastronomia regionale,
dal Caffè Terzi al Presidio Slow Food
del Salmerino e molti altri ancora.
Per chi non voglia stare con le “mani in mano” ci saranno anche quattro laboratori del gusto: “Vino è vino” (in cui si svolgeranno, su prenotazione, degustazioni di vino guidate
dai produttori), “Vino è cibo” (in cui
si svolgeranno sperimentazioni e dimostrazioni aperte al pubblico legate alla pasta sfoglia, alla degustazione
di caffè e the pregiati, al cioccolato,
al miele), “Vino è territorio” (spazio
con desk informativi di associazioni
patrocinanti l’evento: Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, Strada
Città Castelli Ciliegi, Unindustria
Un ufficio di brokeraggio assicurativo
gestito da un ingegnere ed un avvocato, la Ing. Boriani Assicurazioni srl,
permette di affrontare i rischi da più
punti di vista; ed analogamente per i
sinistri, nei quali spesso la differenza tra
risarcibilità e non risarcibilità è molto
sottile e quindi la sinergia tra le due
competenze permette di combattere la
sempre frequente opposizione di “non
risarcibilità” avanzata dalle compagnie.
Per fare un esempio già capitato, le
compagnie tendono a rilevare nei
macchinari carenze di manutenzione,
e quindi non risarcibilità del danno,
dove invece sussistono difetti di progettazione e quindi danno risarcibile.
E' importante anche rilevare che nelle
polizze incendio sono difficilmente
coperti i danni da “lucro cessante”,
cioè i danni derivati dalla mancata
produzione a seguito di sinistro; e questi danni spesso sono dello stesso ordine di grandezza ed anche maggiori del
danno cosiddetto “diretto” che in genere è un incendio. Naturalmente riveste molta importanza anche l'aggior-
NOTTE BLU: UNA FESTA DELL’ACQUA PER SCOPRIRE
LE BELLEZZE NASCOSTE DI BOLOGNA
Quando si parla di Bologna si usano parole come la Capitale della Cultura, la Ghiotta e la Rossa. Raramente si descrive Bologna come Città dell’acqua e dei suoi canali. Da alcuni anni però
si respira nell’aria un certo interesse nei bolognesi per la storia idraulica e per il reticolo sotterraneo della loro città e dei suoi dintorni. Si percepisce una forte curiosità e volontà di riscoprire questa parte della città conosciuta ai pochi, nascosta e inesplorata ma di grande fascino.
Per questo motivo i Consorzi dei Canali di Reno
e Savena in Bologna, che da più di 800 anni sono determinati a continuare la loro opera di difesa, conservazione e sviluppo del sistema
idraulico artificiale di Bologna, si sono proposti
come promotori e coordinatori di una nuova iniziativa, denominata “Notte blu”, dedicata proprio alla valorizzazione della storia idraulica,
dei sotterranei e delle bellezze nascoste della
città. La notte del 30 aprile si tingerà di blu nelle vie, nei sotterranei, nei palazzi, nei musei e negli angoli di una Bologna mai vista. La notte sarà un'esplosione di luci, suoni, visite insolite, mostre, spettacoli, magiche scenografie, tutti volti a sottolineare ai cittadini e al turismo l’importanza dell’acqua, con lo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio idraulico e sotterraneo della città. Notte blu è la festa dell’acqua. Una
notte per tutti. Un evento monotematico di spettacoli in luoghi di particolare interesse culturale (Opificio della Grada, Bagni di Mario, Museo del
Patrimonio Industriale, Capo di Lucca ….) con risultati ad alto impatto emotivo. Un insieme di iniziative collegate tra loro da un comune denominatore: l’acqua. La Notte Blu è quindi un'occasione di confronto e di riflessione all’insegna della cultura, ma anche un momento di festa, di scoperta e di incontro. Il momento più emozionate dell’evento sarà in fin di serata, quando il canale delle Moline, che attraversa il centro, sarà trasformato in una cascata di ninfee luminose che con il loro movimento lento sembreranno uscite da una fiaba, irradiando pura magia per tutta la
città. Per informazioni: Consorzi dei Canali di Reno e Savena in Bologna, Referente Silvia Gianni [email protected]
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namento dei capitali con riferimento
alla svalutazione monetaria, in quanto
è difficile trovare aziende con i capitali
aggiornati, con il rischio quindi di non
disporre, in caso di sinistro, del risarcimento integrale. Comunque, la Ing.
Boriani Assicurazioni si adopera affinchè la “regola proporzionale”, che
comporta il non integrale risarcimento
del sinistro in caso di capitali assicurati
insufficienti, non sia dalle compagnie
applicata in maniera matematica, ed
esistono clausole spesso trascurate per
poter disporre del beneficio della non
integrale applicazione di questa regola,
che va in genere a svantaggio dell'assicurato. Inoltre, qui come non mai gioca il rapporto di cordialità con le compagnie stesse, che il broker mantiene
da lungo tempo, cioè da quasi un trentennio.
Da ultimo, va ricordato che la Ing. Boriani Assicurazioni è stata incaricata da
un “Member Agent” di reperire possibile investitori italiani desiderosi di
partecipare al “business” dei Lloyd’s di
Londra, ente che è in grande sviluppo,
avendo un nome di eccezionale soli-
dità e correttezza: in pratica ogni anno
si fa la differenza fra premi incassati e
sinistri pagati ed il risultato è il profitto
dell'investitore; naturalmente l'investimento prevede un certo rischio, il profitto può essere anche perdita, ma dopo l’anno delle torri gemelle (2001) i
Lloyd’s hanno sempre guadagnato, incluso l’anno dell'uragano di New Orleans (2005), il più grave disastro assicurativo mai avvenuto e … pagato.
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FARE 45
CI SONO ANCHE LE SCELTE ETICHE
A GUIDARE LO SVILUPPO DELLE IMPRESE
“Nello sviluppo delle imprese di questo territorio, l’etica ha giocato un ruolo importante. Se sono cresciute, se sono riuscite a prosperare prima e a resistere alla crisi dopo, ad affermarsi su mercati difficili, con
ricadute importanti anche per i lavoratori, è proprio perchè sono riuscite a fare dell’etica il loro motore”. L’affermazione è di Daniele Salati Chiodini, titolare de La Minerva e consigliere di Unindustria Bologna, nonchè responsabile del settore impresa del Circolo culturale
Marco Biagi che, nella ricorrenza della drammatica scomparsa del
giuslavorista, ha organizzato un convegno dedicato appunto ad “Etica e Impresa oggi”. Su questo tema, di fronte ad una platea di quasi
duecento imprenditori, si sono confrontati autorevoli esponenti di
aziende anche molto diverse tra loro, ma tutte accomunate da un forte radicamento ed uno stretto legame con il territorio: Alberto Vacchi,
presidente e amministratore delegato di Ima; Gianluigi Baccolini, amministratore delegato di Renografica; Domenico Olivieri, presidente
di Sacmi.
Coordinati dal vice direttore del Resto del Carlino, Massimo Gagliardi,
gli intervenuti hanno portato la loro esperienza di uomini d’azienda ed
hanno ripercorso le loro diverse storie imprenditoriali, affrontando
un’ampia serie di argomenti che implicano, ciascuno, scelte etiche
ben precise: occupazione giovanile, precarietà del lavoro e mancanza di manodopera specializzata, delocalizzazione, scelta e rapporti
con i nuovi mercati emergenti, in particolare la Cina. Tutti si sono sofDaniele Salati Chiodini, titolare de La Minerva e consigliere di fermati su un concetto: valore etico in azienda significa scegliere di
Unindustria Bologna, responsabile del settore impresa del Circolo agire secondo le necessità dell’impresa ma nel rispetto della persoculturale Marco Biagi
na; e quindi accrescere il valore aziendale per la crescita e lo sviluppo del territorio stesso. Così Alberto Vacchi ha sottolineato appunto il
forte legame col territorio, affermando che “abbiamo stabilimenti in Europa, Usa, India, Cina, ma per noi delocalizzare vuol dire comunque
mantenere qui il cuore dell’azienda, senza mai calare i livelli occupazionali”. Perchè, ha ribadito “quello che ci rende ancora fortissimi è la capacità di fare sistema tra aziende capofila e indotto”. Mentre Gianluigi Baccolini si è soffermato sulle attenzioni che la sua azienda dedica ai
propri collaboratori in materia di durata della maternità, libri scolastici per i figli di tutti i dipendenti, borse di studio per quelli più meritevoli. E
Domenico Olivieri ha puntualizzato l’impegno di Sacmi per un coinvolgimento reale delle persone sui bilanci (dieci assemblee all’anno su budget e investimenti) e sulle pensioni (un Fondo pensione Sacmi esiste e funziona fin dal 1992). Ma in questo rapporto con il territorio e la collettività, tutti hanno altrettanto indicato il vero punto dolente: la progressiva mancanza di quei tecnici, soprattutto periti, di cui le imprese hanno bisogno. “La nostra forza è che qui abbiamo sempre avuto una manodopera specializzata, ma il ricambio è ormai sempre più scarso" è stato detto nel corso del dibattito del Circolo Marco Biagi, sottolineando che "bisogna che in una regione come la nostra avviciniamo i ragazzi alle
scuole tecniche, o saremo perdenti”. In altre parole, è il momento di fare ciò che Alberto Vacchi ha definito “un'opera di propaganda positiva
del nostro modo di fare impresa, che non è lo stesso di altre aree italiane”. Perchè “abbiamo scuole tecniche di livello, purtroppo mancano i
ragazzi", ai quali è necessario far capire che fabbrica non significa per forza "catena di montaggio". Tra tanti uomini d’impresa, le conclusioni
dell’incontro sono state affidate ad un uomo di fede: Mons. Ernesto Vecchi. Questi ha sottolineato soprattutto un aspetto: dietro alla motivazione di chi opera in azienda non si deve intravedere solo un'azione di profitto, ma di rispetto e di crescita dell'Uomo. (c.r.)
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46 FARE
FARE 47
ARTICOLO DI
copertina
FOR
ZIO
48 FARE
FARE 49
ARTICOLO
DI
1
formazione
copertina
LO STRUMENTO
PER GOVERNARE
IL CAMBIAMENTO
di Maurizio Marchesini
Presidente di Unindustria Bologna
Le aziende
che investono nella
formazione dei
collaboratori
saranno le più
competitive
quando partirà
la ripresa
50 FARE
a tempo ne siamo tutti
consapevoli. La crisi economica che stiamo vivendo
ci chiede insistentemente, o meglio
ci impone, di modificare concezioni
di fondo e comportamenti che sono
alla base delle nostre scelte e delle
nostre strategie. Ci sollecita a sostenere forti cambiamenti nei sistemi
gestionali ed organizzativi, nell’assetto produttivo, nel modo di affrontare
le insidie del mercato, nell’affrontare i
bisogni di ricerca ed innovazione.
Lo strumento in grado di governare
questo rinnovamento così necessario
e di essere un fattore essenziale per lo
sviluppo è soprattutto uno: la formazione, estesa dal management aziendale a tutti i lavoratori. Tanto più che
la necessità di introdurre forti inno-
D
vazioni nelle aziende comporta un
adeguamento continuo delle professionalità, per non ritrovarsi superati
dall’evoluzione ultrarapida che caratterizza i nostri tempi e un mercato
sempre più globale.
Questo, le aziende che investono nella formazione dei propri collaboratori, ad ogni livello, lo hanno già capito. E soprattutto hanno compreso
prima di altri che, quando partirà la
ripresa, avranno a disposizione più
strumenti, e più efficaci, per essere
competitive.
Per la verità, l’industria bolognese
era già cresciuta con queste consapevolezze fin dai suoi anni più epici.
Gran parte delle aziende grandi, medie e piccole su cui si fonda lo sviluppo, l’occupazione, il benessere del
nostro territorio sono state create da
tecnici usciti da quella grande fucina
di professionalità e di know how che
è stato l’Aldini Valeriani. E gran parte
dei loro collaboratori hanno seguito
il medesimo cursus professionale. In
altre parole, la grande specializzazione dell’industria bolognese, e le mol-
te leadership che imprese del nostro
territorio hanno conquistato in produzioni sofisticate, di nicchia e ad alta
specializzazione, trovano il loro fondamento nella grande tradizione di
formazione, soprattutto tecnica, che
ha caratterizzato la nostra comunità
da oramai più di un secolo.
Se oggi dunque tante imprese hanno
continuato su questa strada, ed investono sul capitale umano per non restare indietro sulla via del superamento della crisi, è perchè sono consapevoli che fare formazione è condizione necessaria per garantire sviluppo e crescita economica.
Naturalmente, in una società e in
un’economia complesse come quelle
attuali, le aziende non devono essere
lasciate sole. Devono essere supportate con un sistema formativo adeguato alle necessità.
Sotto questo profilo, nonostante tutto, negli ultimi tempi si è fatto molto. Ad esempio con l’attivazione dei
fondi interprofessionali governati
dalle parti sociali, che in questi anni
hanno messo a disposizione delle
aziende e dei lavoratori importanti
risorse.
Ma in un campo così strategico, lo
sappiamo bene, non è mai abbastanza; ed occorre fare ancora, e sempre,
di più. Ciò che serve è, in definitiva,
un impegno costante lungo quattro
direttrici prioritarie:
1. L’orientamento scolastico e professionale rivolto ai giovani e alle loro
famiglie. Una tematica, questa, che le
imprese “sentono” come particolarmente nevralgica e sulla quale hanno
sempre speso impegno ed energie.
Penso ad esempio alle Giornate dell’Orientamento che Unindustria Bologna organizza già da anni, e che
ogni volta coinvolgono migliaia di
FARE 51
2
studenti e decine di scuole del territorio: occasioni privilegiate e concrete
per conoscere dal di dentro la realtà
aziendale e l’applicazione pratica e quotidiana della cultura d’impresa.
2. La valorizzazione della cultura tecnica, che non solo merita apprezzamento e stima per la sua importanza
intrinseca, ma soprattutto è essenziale
per dare continuamente nuova vitalità
alle imprese. Non dobbiamo mai dimenticare che è la cultura tecnica, nelle nostre aziende, quella che si traduce
concretamente in innovazione.
3. Un raccordo costante tra scuola ed
impresa. Questo comporta anche l’opportunità che le imprese partecipino
alle scelte delle scuole per portare le
loro esigenze, per definire i profili
professionali richiesti, ma soprattutto le
competenze necessarie per entrare nel
mondo del lavoro in modo adeguato.
52 FARE
Oggi le aziende infatti richiedono
alla scuola di fornire ai giovani, oltre
che una preparazione di base , una
formazione adeguata in grado soprattutto di far acquisire alcune essenziali competenze le cosiddette
“meta competenze” quali ad esempio il saper essere, il saper stare, la capacità di rapportarsi e di lavorare con
gli altri in un sistema complesso come è l’azienda. Tutte capacità fondamentali per potersi inserire nel mondo del lavoro in modo adeguato e
positivo
4. Formazione continua nei luoghi di
lavoro: tempestiva, efficace, legata alle
esigenze, flessibile. Supportando, naturalmente, le aziende con professionalità adeguate nell’individuazione
delle loro criticità e dei fabbisogni
formativi dei loro dipendenti.
Di queste priorità, le imprese sono
molto convinte. E sanno che formazione significa investimento;
dunque va affrontato come tale, al
pari di altri: in termini complessivi,
definendo piani complessi che
coinvolgano i diversi ambiti aziendali, programmati nel tempo e non
come interventi spot legati alla
quotidianità.
D’altra parte, il nostro Paese accusa
una insufficienza di tecnici ormai
cronica. Le stime parlano chiaro: sono 110 mila i tecnologi di cui le imprese italiane hanno bisogno. E nel
nostro territorio, in particolare, ci sono aziende fortemente specializzate
che richiedono collaboratori preparati. E’ ora di affrontare il toro per le
corna; con la concretezza che ci caratterizza come imprenditori.
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ACQUISIRE
LA CULTURA
PER IL MERCATO
GLOBALE
formazione
Roberto Gamberini, consigliere delegato
di Unindustria Bologna
per l'Education e la Formazione
Affiancare le imprese
nei loro processi di crescita e valorizzare
la cultura tecnica:
le priorità di Unindustria Bologna
viste da Roberto Gamberini,
consigliere delegato per l'Education
di Giacomo Ruggero
Il sapere declinato nelle sue varie
forme: fare, innovare, progettare.
Avendo ben chiaro che investire sul
capitale umano ha come inevitabile
ricaduta lo sviluppo economico.
Parole riassumibili in una: formazione. Uno ‘strumento’ che, dalle imprese, osserva Roberto Gamberini,
consigliere delegato di Unindustria
FARE 53
Bologna per l’Education e la Formazione, è «ormai universalmente percepito come una risorsa strategica».
Al punto da divenire una voce importante nei bilanci.
Programmi, corsi e interventi che
vedono Unindustria in prima fila.
Poiché, in via Serlio, si ha ben chiaro come «occorra preparare le persone in modo adeguato per evitare
che il nostro tessuto industr iale
muoia per asfissia a causa dell’insufficiente disponibilità di una forza
lavoro, soprattutto di tipo tecnico».
Tre, in sintesi, le strade da percorrere: «attività di orientamento alle famiglie, quelle di coordinamento
con le scuole e quelle di formazio-
ne al lavoro».
Ma non è tutto, incalza Gamberini.
«Bisogna affiancare le aziende nel
loro impegno volto a far crescere la
qualità del loro lavoro ad un livello
che le metta il più possibile al riparo
dalla concorrenza delle produzioni a
basso costo, provenienti dai paesi
emergenti». E’ evidente che la chiave di volta di questo processo è la
«formazione sul lavoro che include
la ‘formazione continua’, le attività
di riconversione professionale di lavoratori momentaneamente disoccupati e, non ultimo, la formazione
agli stessi imprenditori. Questo anche in forme che assumono l’aspetto di fornitura di servizi per la for-
mazione e quindi di consulenza».
- Una molteplicità di ambiti.
«L’impegno di Unindustria si concreta in attività in gran parte svolte
da organizzazioni collegate, ma operativamente autonome; il cui scopo,
in definitiva, è quello di creare sapere. Sono la Fondazione Aldini Valeriani, concentrata sul saper fare, Cofimp (saper gestire) e Alma Graduate
(saper dirigere). In particolare, è la
formazione-istruzione di chi è ancora sui banchi quella che richiederà
un magg ior impegno r ispetto a
quanto fatto fin’ora».
- Sotto l’etichetta ‘Formazione’, oltre alla scuola, vengono rubricati anche i per-
corsi a sostegno dei lavoratori che devono
‘riconvertirsi’ e quelli legati alla formazione permanente. Quale ambito necessita di maggiori innesti?
«Le tre tipologie d’intervento sono
interconnesse perché finalizzate ad
un unico scopo: la sopravvivenza del
nostro tessuto industriale. Ovviamente sono attività con ricadute forti e significative sul sociale in termini, per esempio, di occupabilità.
Questo giustifica la necessaria collaborazione con le altre forze sociali,
in primo luogo il sindacato e con le
istituzioni locali, nazionali e anche
europee».
non diverse dalle grandi, che poi,
con poche eccezioni, in Italia grandi
non sono».
- Quanto ‘pesa’ la formazione sulla singola industria?
«Il fatto che molte attività di formazione fruiscano di contributi derivanti sia dalla fiscalità generale che
dall’accantonamento di contributi
versati da aziende e lavoratori, le
aveva connotate come attività marginali perché, in genere, si tende a non
attribuire valore a ciò che viene fornito gratuitamente. Oggi tutto è
cambiato, la formazione è ormai
percepita come una risorsa strategica
su cui le aziende investiranno sempre
di più e in misura molto superiore a
quanto reso possibile dai finanziamenti “pubblici”».
- In tempo di crisi, la formazione è anche
un ammortizzatore sociale?
«Di fatto, sì. Tuttavia, fermo restando
la necessità di rinforzare il sostegno a
chi, perso il lavoro, si trova in situazioni di disagio, preferirei che ad
ogni cosa venisse dato il suo nome.
Si avrebbe maggiore chiarezza e si
faciliterebbe quel controllo sull’efficacia degli interventi, che, in questo
Paese, è del tutto inadeguato».
- L’economia marcia anche grazie al capitale umano. Ma, mentre per i grandi e i
medi far passare la logica di questo genere
di investimenti forse è più semplice, per i
piccoli vale altrettanto?
«Mio padre mi diceva che chi lavora
in cantina non può vedere lontano.
Me lo diceva, però, sessant’anni fa.
Oggi il “cantinaro” è diventata una
figura marginale e le cosiddette piccole imprese operano con logiche
54 FARE
- Formazione permanente: secondo l’Agenda di Lisbona, l’obiettivo era del
12,5%. L’Italia è ferma a circa il 6%.
Perchè? Come si inverte la rotta?
«Sul perché mi avvalgo della facoltà
di non rispondere. Sul come: si sta
cercando di avviare un processo di
trasformazione culturale e ‘antropologica’ che inverta una più che decennale tendenza alla normalizzazione della cultura del Paese ai livelli
più bassi».
ogni genere. Come si valuta la qualità?
«Va controllata l’efficacia degli interventi. Non ci può essere un solo metodo di valutazione, ma sarebbe necessario che qualsiasi progetto includesse esplicitamente anche le modalità di verifica del raggiungimento
degli obiettivi previsti e, aggiungo, su
questa base fosse finanziato».
- La formazione di domani sarà ...
«Il compito che ci attende sarà quello di aiutare le aziende del territorio
- le cui competenze erano adeguate
per un mercato che non c’è più - ad
acquisire la cultura e le competenze
richieste dai mercati globali. Sarà una
sfida difficile da vincere, ma determinante per il futuro non solo del
nostro tessuto industriale, ma anche
per la sopravvivenza del nostro livello di civiltà e di benessere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
- Finanziamenti: pubblici e privati, ma
anche fondi interprofessionali. Sufficienti
o da implementare?
«Uno degli impegni operativi di
Unindustria è di fare in modo che
vengano utilizzate, senza sprechi, tutte le risorse disponibili che non sono
molte. Sull’utilizzo dei fondi interprofessionali, negli ultimi anni, c’è
stata una vera esplosione. E’ un fatto
estremamente positivo poiché, in definitiva, si tratta di stanziamenti che
provengono dalle stesse aziende e dai
loro lavoratori. E che, quindi, nulla
prendono dalle tasche degli italiani».
- A prima vista, è un fiorire di corsi di
FARE 55
ARTICOLO
DI
3
formazione
• informazioni sulle modalità di accesso ai finanziamenti per la realizzazione dei piani formativi indicando i canali più
idonei.
Anche grazie all’impegno dell’Associazione nella promozione dei Fondi Interprofessionali il numero di aziende aderenti a Fondimpresa in provincia di Bologna è raddoppiato tra la fine del 2008 e il 2010 attestandosi intorno alle 1300
copertina
( Tab. 1) Adesioni aziende in provincia di Bologna ai Fondi interprofessionali
Fondimpresa
Fondirigenti
L’IMPEGNO
DI UNINDUSTRIA
di Cesare Bernini
Direttore Generale di Unindustria Bologna
Offerta
formativa,
supporto, servizi
per le esigenze
specifiche di ogni
impresa
56 FARE
Unindustria Bologna ha posto fin dalla sua nascita tra le priorità da perseguire
lo sviluppo delle attività di formazione quale elemento cardine per la valorizzazione delle risorse umane e la competitività delle imprese.
L’Associazione si è pertanto fortemente impegnata nei confronti delle imprese associate in un’attività di:
• promozione di una offerta formativa progettata sulla base delle loro specifiche esigenze e rispondente a criteri di flessibilità e di tempestività dell’intervento;
• supporto operativo per la fruizione delle risorse finanziarie messe a disposizione da Fondimpresa e da Fondirigenti attraverso gli Avvisi e il Conto
Formazione.
I servizi, prestati in stretta collaborazione con gli enti di formazione di riferimento dell’Associazione, riguardano la :
• informazione ed assistenza tecnica sulla gestione e verifica dello stato di
adesione ai Fondi da parte delle aziende, sull’operatività di Fondimpresa e
di Fondirigenti ed in particolare del Conto Formazione;
• definizione e gestione degli accordi sindacali aziendali, necessari per la presentazione dei piani formativi sia negli Avvisi che sul Conto Formazione;
• realizzazione di un check-up aziendale atto a individuare i fabbisogni formativi aziendali e conseguente progettazione dell’intervento formativo;
n° aziende aderenti
2008
n° dipendenti
2008
623
378
51.600
1.855
n° aziende aderenti
2010
1.225
523
n° dipendenti x
2010
78.000
2.513
( Tab. 2) Adesioni aziende ai Fondi interprofessionali in italia
Fondimpresa
Fondirigenti
n° aziende aderenti
2010
77.000
12.936
n° dipendenti
2010
3.500.000
72.305
aziende. Meno appariscente, ma comunque significativo appare l’aumento delle adesioni a Fondirigenti che sono passate da 378 aziende nel 2008 a 523 nel 2010.
Nel solo 2010 l’impegno profuso dall’Associazione nel promuovere gli Avvisi pubblicati dai Fondi interprofessionali ha
comportato la presentazione di 7 piani formativi che hanno coinvolto più di 150 aziende e circa 1600 partecipanti. I
finanziamenti complessivi relativi ai piani promossi dall’Associazione tra il 2008 e il 2010 erogati dai fondi ammontano a Euro 5.500.00.
I piani formativi sono stati proposti alle aziende del territorio bolognese e hanno affrontato ambiti relativi a:
- sicurezza e ambiente;
- innovazione organizzativa e tecnologica;
- competenze tecnico professionali e gestionali;
- riqualificazione e aggiornamento.
I dati riportati nelle tabelle A e B qui pubblicate a pag. 58 e relativi agli anni 2007-2010 ben evidenziano, in termini
quantitativi, l’attività e l’impegno dell’Associazione in questo settore.
A completamento del quadro delle attività realizzate prendiamo ora in considerazione i piani formativi presentati dalle
aziende sul proprio conto formazione (Tab. C di pag. 59).
Il conto formazione è lo strumento che permette all’azienda di poter presentare un piano formativo, condiviso in
ogni momento, sulla base delle disponibilità del conto, in modo da rispettare pienamente le esigenze del contesto produttivo, della fase economica e dell'aggiornamento delle competenze professionali.
I dati relativi alle attività realizzate attraverso l’utilizzo del Conto Formazione evidenziano che:
- le aziende bolognesi si collocano al primo posto in regione per numero di piani presentati;
- solo tra il 2009 e il 2010 il numero dei piani presentati è raddoppiato;
- oltre il 50% dei piani presentati nel 2010 hanno usufruito del contributo aggiuntivo di Fondimpresa a favore delle
piccole imprese - provvedimento fortemente sollecitato da Unindustria Bologna-;
- anche per quanto riguarda le attività relative al conto formazione, l’Associazione e gli enti di suo riferimento rappre-
FARE 57
sentano un fondamentale interlocutore per le aziende; oltre l’85% delle aziende che hanno presentato piani formativi si
sono avvalsi dei servizi associativi e degli enti.
Nel 2011 continuerà l’impegno dell’Associazione soprattutto per quanto riguarda la promozione di piani formativi da
presentare sugli Avvisi 2011 dei Fondi evidenziati nella tabella D
A conclusione di questo quadro che fa il punto sulle attività relative alla formazione intraprese da Unindustria Bologna
merita sottolineare la forte collaborazione che si è instaurata tra l’Associazione e gli Enti di formazione di proprio riferimento: Cofimp e Fondazione Aldini Valeriani veri punti di eccellenza nel panorama bolognese.
L’impegno dell’Associazione è rivolto a garantire una offerta formativa programmata dagli enti sempre più efficace,
tempestiva nei tempi di erogazione e soprattutto progettata sulla base delle esigenze espresse dalle imprese.
A questo riguardo l’Associazione ha di recente costituito una Commissione Formazione – composta dal delegato alla
formazione Roberto Gamberini, dai Presidenti di Cofimp Stefano Aldrovandi e di Fondazione Aldini Valeriani Maurizio Marchesini, da Daniele Vacchi e da Alberto Colliva – con il compito, in particolare di svolgere un’azione di coordinamento finalizzata alla definizione di una proposta formativa complessiva nell’interesse delle aziende in un’ottica di
miglior utilizzo delle risorse disponibili e di concordare con gli Enti il catalogo delle proposte formative tenendo conto delle esigenze delle diverse tipologie delle aziende associate.
In questo quadro si è strutturato nell’ambito dell’associazione un servizio “Education-Formazione” (e-mail [email protected] ) seguito dal Dr. Nereo Tosatto a cui le imprese associate potranno far riferimento per tutto ciò che
riguarda il settore; inoltre si sta procedendo a definire un programma di intervento sugli enti che porti ad una maggiore integrazione tra gli stessi e anche tra questi e l’Associazione valorizzando la loro esperienza e il loro know-how, in
una ottica di progressiva e maggiore loro specializzazione, sulla base alla propria vocazione: organizzazione e gestione
aziendale Cofimp; raccordo scuola e impresa, cultura tecnica Fondazione Aldini Valeriani.
Abbiamo, pertanto individuato nell’ambito dei cataloghi dei due enti una selezione di percorsi formativi che meglio
focalizzano le loro professionalità e le loro specializzazioni che intendiamo qui presentare.
Tab. C Attività relativa al Conto Formazione di Fondimpresa
anno
N° piani
formativi
Ammontare
totale dei piani
Finanziamenti
Erogati
N°
aziende
N°
partecipanti
Operai
Impiegati
e quadri
Monte
ore
2007
2008
2009
2010
12
30
126
250
1.062.111
1.134.357
4.305.204
4.844.765
639.334
702.631
2.786.659
3.218.500
9
20
96
201
1.289
1.689
5.260
7.220
539
734
1.849
3.004
750
955
3.411
4.216
24.556
28.159
99.910
152.440
Tab. D Attività Unindustria Bologna 2011
FONDO
Tipologia
di piano
N.
piani
N
aziende
N
N
partecipanti ore
Importo del
finanziamento
Stato dell'arte
2007
Settoriale chimico
1
8
184
750
€ 124.000
Realizzato
2008
Territoriale
Settoriale metalmeccanico
Sperimentale
Appalto sicurezza
2
2
1
1
40
20
4
37
2500
720
150
514
4300
3015
217
144
€ 710.000
€ 497.000
€ 35.856
€ 172.700
Realizzato
Realizzato
Realizzato
Realizzato
Territoriale
Settoriale metalmeccanico
2
2
47
19
1890
610
5890
2036
€ 970.150
€ 336.000
In corso di realizzazione
In corso di realizzazione
Territoriale
Settoriale metalmeccanico
Sicurezza
Territoriale lavoratori
in mobilità
1
2
1
52
41
2
683
600
140
2254
1522
436
€ 372.000
€ 269.000
€ 71.940
In corso di approvazione
In corso di approvazione
In corso di approvazione
1
Non previste
100
3200
€ 528.000
In corso di approvazione
2009
2010
Scadenze
Caratteristiche avviso
31-03-2011
I scadenza
Fondimpresa
Avviso
1-2011
17-10-2011
II scadenza
Finanziamenti alle imprese per la formazione sui temi della sicurezza nei luoghi di
lavoro
Fondimpresa
Avviso
2-2011
13-05-2011
Finanziamenti alle imprese per la formazione sui temi ambientali
Avviso
3 - 2010
II scadenza
30-06-2011
Finanziamenti alle imprese per la formazione sui temi della sicurezza e ambiente,
innovazione organizzativa e tecnologica, competenze tecnico professionali e
gestionali, riqualificazione
Fondimpresa
Avviso
4 - 2010
Richieste
a sportello
Finanziamenti aggiuntivi alle disponibilità sul conto formazione a favore delle
PMI
Fondimpresa
Avviso
5 - 2010
Richieste
a sportello
Finanziamenti aggiuntivi alle disponibilità sul conto formazione a favore delle
imprese in difficoltà
Fondirigenti
Piano solidale
31-3-2011
Finanziamenti per il recupero delle risorse scadute rivolti alla formazione
di dirigenti
Fondimpresa
Tab. A Attività promossa dall’Associazione in accordo con le OO SS - FONDIMPRESA anni 2007-2010
Anni
Avvisi in corso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tab. B Fondirigenti: piani territoriali approvati, aziende coinvolte, dirigenti formati, risorse erogate 2006-2010
Provincia Bologna
Avviso 1/2006
Avviso 1/2008
Avviso 1/2009
Avviso 1/2011
Conto formazione 2010
Voucher formativi per dirigenti
58 FARE
Piani
Aziende
Dirigenti
5
12
7
3
122
64
28
48
38
50
145
63
194
73
150
567
64
Risorse
260.000
580.000
Piani in fase di realizzazione
Piani in fase di realizzazione
671.530
214.000
FARE 59
ARTICOLO
DI
4
formazione
copertina
SAPER GESTIRE
SAPER FARE
di C. B.
L’impegno di
Unindustria
Bologna
per mettere
a sistema Cofimp e
Fondazione Aldini
Valeriani, le attività
formative che ad
essa fanno
riferimento,
valorizzandone le
specificità
60 FARE
l nostro territorio è caratterizzato da un tessuto industriale molto importante in termini quantitativi e qualitativi, che, grazie anche
alla sua organizzazione in distretti, ha
saputo conquistare posizioni di leadership mondiale in molti settori.
Esso è, tuttavia, composto da aziende, che si sono sviluppate in un contesto molto diverso da quello odierno e, quindi, con competenze e specializzazioni, spesso non più adeguate alle esigenze di mercati sempre
più competitivi e globalizzati.
Questo processo di adeguamento ad
una realtà in rapida e profonda trasformazione è la sfida che le nostre
aziende e, più in generale, il nostro
territorio devono affrontare per garantirsi un futuro al livello del loro
passato.
E’ una sfida che, per essere vinta, richiede risorse culturali, tecniche e
gestionali, la cui acquisizione è un
I
processo ancora in corso e, in alcuni
casi, appena iniziato.
Le attività di formazione, nelle loro
varie accezioni, s’inseriscono in questo processo come un servizio essenziale, la cui valenza strategica è un
dato ormai stabilmente acquisito.
Per Unindustria Bologna, l’organizzazione ed il sostegno alle attività
formative è un’attività altrettanto
importante di quelle di rappresentanza politica e sindacale, con una
duplice missione:
1. preservare quelle competenze, sopratutto tecniche, che hanno storicamente caratterizzato il nostro territorio e la cui sopravvivenza è messa
in crisi dall’insorgere di nuovi stili di
vita, resi peraltro possibili dal livello
di benessere, che quelle competenze
hanno, nel tempo, generato;
2. accompagnare le aziende nel lungo e difficile processo di acquisizione delle nuove capacità culturali,
tecniche ed organizzative, indispensabili per conseguire quei diversi
vantaggi competitivi, necessari per
conservare una posizione di leadership, sempre più minacciata dall’irruzione di produzioni provenienti da
paesi emergenti.
Nei suoi primi quattro anni di attività, dopo l’unificazione tra API e
Assindustria, l’impegno di Unindustria Bologna è stato quello di mettere a sistema le attività formative,
che ad essa fanno riferimento, valorizzandone le specificità e con l’obiettivo di fornire alle aziende del
territorio una proposta articolata e
completa, qualitativamente qualificata e con prodotti sempre aggiornati,
senza trascurare quelle attività di
consulenza necessariamente correlate alla formazione, soprattutto se riferita a processi d’innovazione.
Senza trascurare la formazione di
routine, priva di valenze strategiche,
ma sempre più indispensabile nella
gestione quotidiana di attività sempre
più complesse, si sono qui voluti
mettere in particolare evidenza, tra
tutti i servizi formativi che i due Enti
di Formazione riferibili ad Unindustria Bologna possono fornire, quelli
di particolare interesse per il sostegno
dei processi d’innovazione tecnologica ed organizzativa, che vedono oggi
impegnate le nostre industrie.
Nelle proposte formative che qui
vengono presentate si è tenuto conto, in un’ottica di valorizzare la specializzazione delle strutture formative - obiettivo che l’Associazione intende perseguire - della differente
vocazione, della diversa esperienza
finora maturata e delle professionalità presenti nelle due strutture.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 61
ARTICOLO
DI
5
formazione
copertina
PER CONIUGARE
EFFICIENZA
E INNOVAZIONE
di Stefano Aldrovandi
Presidente di Cofimp
62 FARE
l viaggio di Cofimp nella formazione inizia 28 anni fa: una
struttura voluta da un gruppo di
imprese per avere risposte e soluzioni alle loro esigenze di formazione.
Da allora tanti passi sono stati fatti e
tante cose sono accadute che hanno
cambiato profondamente le industrie
e le professioni.
Da anni di crescita economica, dove
i modelli di business erano orientati
ad assicurare efficienza in presenza di
volumi produttivi crescenti, ad anni
caratterizzati da bassa crescita, pressione sulle marginalità unitarie, drastico accorciamento del ciclo di vita
medio dei prodotti, ingresso di nuovi
competitor internazionali.
E’ proprio questo nuovo scenario ad
aver imposto la necessità per le imprese di avere solide capacità manageriali e gestionali per organizzare,
governare e innovare l’impresa.
Valore questo che assume nel capitale intangibile il vero differenziale di
competitività.
I
Questo è lo spirito che anima Cofimp e i 50 professionisti che lavorano al suo interno: far crescere le persone capaci di abbinare alle tecniche
manageriali una tensione all’innovazione, al cambiamento, una visione
internazionale dei processi di impresa
con assunzione appieno del proprio
ruolo e delle proprie responsabilità.
Persone capaci di inserirsi in contesti
organizzativi nuovi, dove la dimensione d’impresa forse oggi ha perso il
suo storico significato.
Oggi esistono solo industrie impegnate in contesti globali complessi
che hanno la necessità di coniugare
da un lato efficienza nel breve periodo e dall’altro, ricerca, innovazione e
nuova imprenditorialità per aumentare il differenziale da giocare nella
competizione globale.
Queste sono le nuove sfide.
E per affrontare queste sfide, insieme
alle imprese, Cofimp lavora su progetti di formazione e sviluppo che
rafforzano le capacità manageriali:
dalla visione strategica alla gestione
economico-finanziaria, dagli strumenti di marketing ai processi d’internazionalizzazione, dalla gestione
dei collaboratori allo sviluppo della
leadership.
Ma le sfide sono anche quelle di tutti i giorni, quelle che impattano sui
professional delle varie aree aziendali, che possono trovare in Cofimp
una risposta concreta alle loro esigenze di formazione specialistica.
FORMARE PER INNOVARE
quindi è la missione di Cofimp.
Cofimp crea alleanze, giocando su
campi nazionali ed internazionali per
trovare network di Business e di ricerca senza confini.
Una rete strutturata per creare luoghi di incontri per la conoscenza e
lo sviluppo di esperienze di eccellenza nelle diverse parti del mondo,
per incubare i nuovi imprenditori
internazionali e per interagire con
imprese oltre frontiera.
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FARE 63
5
formazione
LE PROPOSTE FORMATIVE DI COFIMP
AREA MANAGER
Lean ThinKing: busines game
Putting people First – la gestione efficace delle risorse umane
TAN: Training Avanzato di tecniche di Negoziazione efficace – Un laboratorio intensivo per lo sviluppo
e la pratica delle capacità negoziali
Think On Your Feet (TOYF) TM – Avere idee non basta, occorre spiegarle, diffonderle, venderle
Teambuilding – Da gruppo a team di lavoro vincente
AMMINISTRAZIONE FINANZA DI CONTROLLO
Il bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS
Il bilancio consolidato
Pianificazione e controllo di gestione
Creazione del budget
Budget finanziario
Contabilità gestionale
Il rapporto banca-impresa come ottenere credito
Da Basilea 2 a Basilea 3
COMMERCIALE E MARKETING
Key account manager
Strategie di vendita per junior account e tecnici commerciali
Telemarketing: vendere al telefono servizi e prodotti
II budget delle vendite
Forecasting: prevedere i risultati di mercato
64 FARE
Marketing per Piccole e Medie Imprese
Marketing metrics: scelte di marketing e risultati aziendali
CRM: informazioni per il business e la customer satisfaction
Social network ed enterprise 2.0
Search engine marketing
Il contratto di agenzia in Italia e all'estero
COMPETENZE INTERFUNZIONALI
Bilancio per non specialisti
Finanza per non specialisti
Formazione formatori
Guida sintetica agli strumenti di controllo dei costi in azienda
La selezione per non specialisti
COMPETENZE TRASVERSALI E RELAZIONALI
Projet management
Business plan:lo sviluppo strategico dell’azienda
Progettare eventi
LINGUE
Flying start
English for business
Full immersion in english
Presenting your company and your products
Communication skills in english
Tandem one to one
Business english weekend
Per contatti:
COFIMP
Via di Corticella 1/2
40128 Bologna
Tel. +39 051 4165711
Web www.cofimp.it
Email [email protected]
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FARE 65
ARTICOLO
DI
6
copertina
formazione
LO STESSO DNA
DEL TERRITORIO
Per contatti:
FAV
Fondazione Aldini Valeriani, via Bassanelli 9/11, 40129 Bologna
Tel. 051.4151911 – Fax 051.4151920
www.fav.it – [email protected]
di Maurizio Marchesini
Presidente designato della
Fondazione Aldini Valeriani
La FAV Fondazione
Aldini Valeriani
interviene
su tutti i livelli
della formazione
tecnica,
dall’orientamento
dei giovani
alla formazione
continua
66 FARE
In un territorio che vede nelle competenze tecniche la forza dei suoi
comparti industriali eccellenti, la capacità di identificare in tempo reale i
profili tecnici di cui le aziende hanno necessità e il know-how per sviluppare progetti che valorizzino la
cultura tecnico-scientifica, sono fattori chiave per stimolare competitività e innovazione.
Fondazione Aldini Valeriani ha lo stesso dna del territorio ed ha nello sviluppo della cultura tecnica la sua mission, fil rouge che collega tutta l’offerta di formazione e servizi alle imprese.
Se è vero che la capacità di innovare
è oggi l’elemento discriminante per
la competitività, è compito della formazione aiutare le imprese ad acquisire e far crescere risorse con la progettualità necessaria per alimentare
l’innovazione, dotate di un solido
nucleo di competenze tecniche e
tecnologiche che consentano di dare
forma e sostanza alle idee. È con
questo focus che FAV interviene su
tutti i livelli della filiera della formazione tecnica, dall’orientamento dei
giovani alla formazione continua.
E’ significativa, e unica sul territorio,
l’esper ienza maturata dall’area
Scuola e Impresa che, con finalità
di orientamento dei giovani e delle
famiglie, ha sviluppato progetti realizzati con una forte e sostanziale
collaborazione tra ambito scolastico
ed imprenditoriale, che hanno mobilitato migliaia di ragazzi delle
scuole medie inferiori e superiori,
decine di insegnanti e le facoltà universitarie scientifiche. L’accordo di
rete siglato dalla Fondazione Aldini
Valeriani con tutte le scuole tecniche
della provincia ed alcune facoltà universitarie sancisce la volontà dei
partner del mondo scuola di continuare a proporre progetti che favoriscono l’avvicinamento dei giovani
alle imprese, ed il ruolo di mediazione culturale e coordinamento esercitato da FAV è di estremo interesse
anche per le stesse imprese che stanno iniziando a mettersi in gioco nel
rapporto con la Scuola.
Sul versante della for mazione
continua, per l’aggiornamento e la
specializzazione dei lavoratori delle
imprese, la Fondazione ribadisce
l’approccio decisamente applicativo
con una offerta di percorsi e servizi
formativi che mirano a fornire competenze concretamente spendibili
nella pratica lavorativa di organizzazioni ed individui. Una formazione
decisamente orientata al “saper fare”,
consentita dalla dotazione di laboratori informatici, tecnici e tecnologi-
ci, dove ogni corsista sperimenta il
proprio apprendimento lavorando su
macchine di ultima generazione
normalmente adottate dalle aziende.
I laboratori, e la presenza di personale tecnico altamente specializzato,
consentono inoltre alla Fondazione
di offrire alle aziende un articolato
supporto di servizi tecnici, che
comprende prove e test su materiali
e prodotti, servizi di progettazione e
prototipazione rapida, certificazioni
riconosciute a livello internazionale.
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FARE 67
6
formazione
Automazione di potenza
Oleoidraulica
LE PROPOSTE FORMATIVE
DI FONDAZIONE ALDINI VALERIANI
Pneumatica
Elettropneumatica e tecnologia del vuoto
Sensoristica industriale
ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA
Avviamento all’elettronica analogica e digitale
CAD elettronico I (OrCAD 10.5)
MECCANICA
Dispositivi programmabili: verso il microcontrollore e le sue applicazioni
Metrologia d’officina
Elaborazione numerica del segnale: il DSP (Digital Signal Processing)
Acciai: proprietà, normative, collaudo, trattamenti termici
Elettrotecnica di base: reti in corrente continua ed alternata
Materie plastiche
Corso per progettisti ed installatori per l'implementazione di un sistema domotico (By-me) base e avanzato
Leghe di titanio: proprietà, trattamenti, normative, controlli
Tecnico per l'energia: energie alternative, risorse e collegamento con la rete di distribuzione
Failure analysis
Illuminotecnica
Taratura degli strumenti di misura e controllo
Lettura del disegno meccanico
INFORMATICA
Disegno del particolare
Aggiornamento competenze Business Intelligence da SQL Server 2008 a SQL Server 2008R2
CAD 2D - Corso base di AutoCAD
Visual Studio 2010: sviluppo di applicazioni Web con ASP.NET 4.0
AutoCAD 3D Delta training: dalla versione 2006 alla versione 2009
Installazione ed amministrazione di Linux
Solid Edge base e avanzato
Programmazione Java
PROEngineer Wildefire 4 base e avanzato
Le reti Wireless: struttura, configurazione e sicurezza
Pro/Mechanical base e avanzato
Interconnecting Cisco Network Devices 1 e 2 (ICND1 e ICND2)
Modellazione solida mediante Solid Works
CCNA Boot Camp “Routing & Switching”
Dimensionamento di parti meccaniche mediante il calcolo agli elementi finiti (FEM)
Hacker: strumenti e metodi di attacco
Prototipazione Rapida: dal CAD 3D alla realizzazione del prototipo
Policy di sicurezza informativa
Introduzione alla meccatronica per progettisti meccanici
Gli adempimenti sulla Privacy per gli Amministratori di Sistema - Provvedimento Garante del 27.11.2008
DFA Design For Assembly: la progettazione orientata al montaggio
Analisi e disegno di un Data Warehouse
Parametri di taglio
Fondamenti di SQL
Programmazione ISO tornio Graziano CTX310 con controllo Siemens 840d
Amministratore di database Oracle
Programmazione ISO centro di lavoro Leadwell MCV OP con controllo Fanuc 0M
Oracle 10g RAC for Administrator
Corso avanzato CAM con TopSolid / TopSolid'Cam fresa e tornio
Saldatura degli acciai: TIG, MIG/MAG, metodologia ad elettrodo
TECNOMEDIALE : GRAFICA WEB VIDEO
Saldatura delle leghe di alluminio
Adobe Creative Suite (Photoshop, Illustrator, Indesign, Acrobat)
Affiancamento ai Patentini di Saldatura
Fotografia digitale
Controlli non distruttivi: corsi di formazione per l’ottenimento del livello 2 (VT, UT, RT, PT, MT)
Workshop avanzato: creare logotipi e marchi
Workshop avanzato: creare materiale pubblicitario
AUTOMAZIONE
Workshop avanzato: impaginare elaborati editoriali complessi
Automazione mediante PLC
Il disegno 3D – Autodesk AutoCAD
68 FARE
FARE 69
HTML
Dreamweaver
Flash
Workshop avanzato: realizzare un sito web
Progettare Landing Pages efficaci e persuasive
Realizzare ed amministrare un sito web aziendale con Joomla
Montaggio video con Avid e con Adobe Premiere
Video compositing
MANAGEMENT OPERATIVO: PRODUZIONE, LOGISTICA, INNOVAZIONE
Tecniche di sviluppo prodotto
DOE - Design Of Experiments
Fmea di progetto e Fmea di processo
QFD - Quality Function Deployment
Tempi e metodi: come progettare cicli di lavorazione efficienti
La gestione dei guasti e degli interventi di manutenzione: lo sviluppo di una manutenzione autonoma da parte della produzione
La Logistica interna: come risolvere i vincoli di spazio ed i vincoli di prodotto
Controllare le attività in outsourcing logistico per ridurre costi, reclami e sprechi
La Logistica Lean: come individuare i costi degli sprechi interni e ottenere il coinvolgimento degli operatori
SERVIZI TECNICI PER LE AZIENDE
Certificazione di saldatura
Accompagnamento per le aziende e gestione di tutti gli adempimenti per la Certificazione di Sistema UNI EN ISO 3834, obbligatoria per tutte le aziende che producono manufatti saldati.
Emissione della Patente per i professionisti del settore su tutte le tipologie di saldatura, sia nuove certificazioni che rinnovi. La
Fondazione propone anche sessioni molto pratiche di formazione/affiancamento che costituiscono una preparazione ottimale
all’esame per la Patente.
Certificazione sui Controlli Non Distruttivi
Corsi di formazione certificati di 1° e 2° livello, in ottemperanza alla norma UNI EN 473 che prevede una formazione obbligatoria per accedere agli esami di certificazione, che si svolgono presso la sede della Fondazione in collaborazione con RINA.
Prove di Laboratorio
Analisi metallografiche, prove meccaniche e tecnologiche, prove di corrosione accelerata, controlli non distruttivi, analisi chimiche.
Progettazione e Prototipazione Rapida
Progettazione, modellazione solida 3D, prototipazione, reverse engineering, traduzione di archivi cartacei in modelli 3D o 2D,
produzione di manuali tecnici.
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70 FARE
FARE 71
ARTICOLO
DI
7
formazione
copertina
UN PIANO FORMATIVO
PER COMBATTERE LA CRISI
Intervento
di Unindustria
Bologna
a sostegno
dei lavoratori
in mobilità
72 FARE
Unindustria Bologna ha siglato lo
scorso dicembre, con le organizzazioni sindacali, un accordo nel quale
viene ribadito il valore della formazione continua come strumento per
l’aggiornamento/accrescimento delle
competenze dei lavoratori, utile per
aumentare le possibilità occupazionali, e per la crescita competitiva delle
imprese e del sistema economicoproduttivo del territorio.
A tale proposito si è affermata la necessità di sperimentare modalità di
interventi innovativi per affrontare le
difficoltà occupazionali determinate
dalla crisi economica e finanziaria
degli ultimi due anni.
In questo quadro si è attivato un
gruppo di lavoro bilaterale che ha
coinvolto anche l’Assessorato alla
Formazione della Provincia di Bologna, allo scopo di definire un piano
formativo che, fruendo delle risorse
messe a disposizione da Fondimpresa,
fosse in grado di dare risposte alle
esigenze di natura formativa dei lavoratori posti in mobilità.
Dal lavoro del gruppo bilaterale che
preventivamente ha proceduto a individuare:
- i profili professionali maggiormente
richiesti attraverso indagini realizzate
nell’ambito delle aziende associate a
Unindustria Bologna;
- le qualifiche più idonee all’attuale
evoluzione del mercato del lavoro e
conseguentemente a progettare i percorsi formativi;
- la possibile utenza avvalendosi della
collaborazione dell’Assessorato alla
Formazione della Provincia di Bologna nell’ambito dei lavoratori soggetti a procedure di mobilità nel 2010;
è nato un piano formativo dal titolo
“Riqualificare per una maggiore occupabilità”, oggi in attesa di approvazione
da parte di Fondimpresa.
I soggetti individuati per realizzare il
progetto sono la Fondazione Aldini
Valeriani (capofila), Cofimp, Formarea, Enfap e Ial.
Si tratta di Enti di formazione espressione delle parti sociali che operano,
con diversi profili, nell’ambito della formazione professionale, e condividono
l’obiettivo comune di operare a favore
di una crescita sostanziale delle professionalità e dei profili dei lavoratori.
Le attività sono partite dal coinvolgimento delle realtà locali, con le quali
si è fatta una diagnosi e una rilevazione dei fabbisogni formativi delle
aziende e dei lavoratori, al fine di individuare le competenze che possono
risultare “forti” per lavoratori e imprese nel “dopo crisi”, per poter
strutturare interventi formativi e opportunità di aggiornamento in grado
di rafforzare tali competenze. In questa prima fase, quindi, sono state già
avviate azioni volte alla:
- definizione e raccolta dei fabbisogni formativi, attraverso incontri e confronti
con le parti sociali, istituzionali e
aziendali avvalendosi anche dei dati
forniti dai questionari inviati alle
aziende a cura di Unindustria Bologna;
- informazione e raccolta di adesioni da
parte dei lavoratori attraverso contatti telefonici, incontri di presentazione dell’intervento, colloqui individuali.
A seguito di questa fase di indagine
delle esigenze occupazionali aziendali, e delle esigenze formative individuali, sono stati progettati 4 percorsi
formativi:
- per l’area Amministrazione e controllo
d’impresa, è stato individuato il percorso “Tecnico di amministrazione,
finanza e controllo di gestione”;
- per l’area Logistica industriale, del trasporto e spedizione, è stato individuato
il percorso “Tecnico della logistica
industriale”;
- per l’area Marketing e vendite, è stato
individuato il percorso “Tecnico
commerciale-marketing”;
- per l’area Progettazione e produzione
meccanica ed elettromeccanica, è stato individuato il percorso “Progettista
meccanico”.
Ogni percorso ha una durata complessiva di 350 ore, suddivise in:
300 ore che verranno svolte come
lezioni teoriche in aula, e comprenderanno esercitazioni, simulazioni e
studi di caso in laboratori didattici
debitamente attrezzati,
50 ore che verranno destinate ad una
attività specificamente volta alla riqualificazione e ricollocazione professionale.
Il partecipante verrà guidato nelle fasi di autovalutazione e ricerca di potenzialità, competenze, conoscenze
professionali, connesse e collegate
con gli obiettivi di carriera. Il programma prevede l’abbinamento di
strumenti e di metodologie di base
che caratterizzano il processo dell’outplacement, con bilanci delle
competenze, simulazioni di colloqui
e presentazioni, redazione del curriculum vitae e della lettera di presentazione.
La progettazione è stata presentata
per l’approvazione del finanziamento
da parte di Fondimpresa a fine dicembre 2010.
I percorsi formativi, che interessano
circa 50 lavoratori posti in mobilità,
avranno inizio previa autorizzazione
di Fondimpresa indicativamente a
maggio 2011, e prevedono una frequenza quotidiana. Al termine del
percorso, verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di qualifica.
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FARE 73
ARTICOLO
DI
8
copertina
FONDIMPRESA:
UNA REALTÀ AL SERVIZIO
DELLE AZIENDE
E DEI LAVORATORI
formazione
Ruolo e attività del più importante Fondo interprofessionale
per la formazione continua, costituito da
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per
finanziare i piani formativi rivolti ai dipendenti delle imprese
ondimpresa è il più importante Fondo interprofessionale per la formazione continua
in Italia. Costituito da Confindustria,
Cgil, Cisl e Uil e aperto alle imprese
di ogni dimensione e settore produttivo, con lo scopo di finanziare i piani formativi rivolti ai dipendenti,
condivisi con le rappresentanze sindacali.
Il ruolo ed il peso dei Fondi interprofessionali nell’ambito del sistema
nazionale della formazione continua
sono in costante crescita. Il contributo dello 0,30% sulle retribuzioni dei
dipendenti, versato ai Fondi tramite
l’INPS dalle aziende che vi aderiscono ai sensi dell’art. 118 della L.
23.12/2000 n. 388 e s.m., ha raggiunto nel 2010 il 62% del gettito
complessivo dello 0,30% in Italia.
F
74 FARE
Da sola Fondimpresa riceve il 47%
del totale della contribuzione destinata ai Fondi e poco meno del 30%
del gettito complessivo dello 0,30%.
Raccoglie l’adesione di oltre 77.000
aziende (matricole INPS), che occupano circa 3.500.000 lavoratori (dati
INPS - novembre 2010), con una
larga prevalenza delle piccole imprese che rappresentano quasi l’85% del
totale, con poco meno del 22% dei
lavoratori. Le grandi imprese si attestano sotto il 3% delle adesioni
con il 50% circa del totale dei dipendenti.
Il consolidamento della leadership di
Fondimpresa è dovuto alla originalità del suo approccio alla formazione continua, che punta innanzitutto
sulla centralità delle aziende e delle
parti sociali nella rilevazione dei fab-
bisogni e nella programmazione degli interventi formativi necessari per
lo sviluppo della competività delle
imprese e dell’occupabilità dei lavoratori.
Come noto, ogni azienda aderente a
Fondimpresa ha un suo “Conto Formazione” nel quale viene accantonato il 70% dei contributi che ha versato al Fondo tramite l’INPS. Si tratta di risorse immediatamente e direttamente disponibili, che l’impresa
può comodamente controllare on line e utilizzare in qualsiasi momento:
quando individua un fabbisogno formativo, mediante il sistema informatico di Fondimpresa l’azienda è sempre in condizione di presentare un
piano di formazione condiviso con
le rappresentanze sindacali, scegliendo liberamente obiettivi, contenuti,
modalità, fornitori, tempistiche.
Con questo meccanismo semplificato, che prevede ora anche la possibilità di avvio anticipato della formazione dal giorno successivo alla presentazione del piano, non ci sono
più rigide scadenze, progetti invecchiati, lunghe attese e anche la fase
gestione dei piani avviene interamente on line.
Alle aziende che hanno necessità
formative più ampie o che comunque non riescono a soddisfare direttamente – si pensi alle imprese di
minori dimensioni con minore capacità organizzativa nelle attività
esterne al “core business”– viene invece offerta la possibilità di partecipare a piani formativi finanziati in
ambito territoriale, settoriale o interaziendale.
A ciò Fondimpresa provvede, in una
dimensione redistributiva e “solidaristica” tra gli associati, con le risorse
del “Conto di Sistema”, costituite
dal 26% delle contribuzioni ricevute
tramite l’INPS.
Il finanziamento del “Conto di Sistema” viene assegnato tramite Avvisi
rivolti all’insieme delle aziende aderenti, in condizioni di parità di accesso e trasparenza, con scadenze
certe e ricorrenti. A seconda dei casi,
gli Avvisi promuovono piani formativi di contenuto generale e trasversale, piani tematici (come sicurezza e
ambiente nei luoghi di lavoro) o piani di carattere straordinario (per i lavori posti in mobilità dalle imprese
aderenti in crisi ).
Inoltre, per dare sostegno all'autonoma pianificazione formativa delle
PMI, Fondimpresa mette a loro disposizione, con specifici Avvisi “a
sportello”, contributi del “Conto di
Sistema” integrativi alle risorse del
“Conto Formazione”, quando queste ultime non sarebbero sufficienti
alla realizzazione dei piani formativi.
La pluralità dei canali di finanziamento offerti alle imprese consente a
Fondimpresa di realizzare le proprie
linee di intervento prioritarie nell’ambito di iniziative diversificate, ma
tra loro coordinate ed integrate: il
sostegno alla formazione nelle imprese aderenti di minori dimensioni;
lo sviluppo della formazione per la
salute e la sicurezza sul lavoro, oltre
che sulle tematiche ambientali; il finanziamento di interventi straordinari di formazione in funzione anticrisi, sia per i lavoratori con ammortizzatori che per quelli in mobilità,
provenienti da aziende aderenti o
destinati ad essere rioccupati in imprese associate.
A queste opportunità Fondimpresa
intende aggiungere, nel corso del
2011, linee di finanziamento dedicate ad altri temi di grande rilevo qualitativo: la formazione per l’innovazione, con la partecipazione di centri
ed organismi di ricerca; la formazione a supporto delle aziende che partecipano ai contratti di rete, sugli
obiettivi comuni alla rete; la formazione per le imprese confiscate definitivamente alla criminalità, per il recupero di una valida collocazione sul
mercato.
Un ulteriore tratto distintivo dell’azione di Fondimpresa è infatti lo
sforzo continuo di adattamento ed
innovazione, degli obiettivi e degli
strumenti di intervento, sulla base
delle esperienze, dei risultati di gestione e delle esigenze segnalate dai
territori e dalle parti sociali. Su
questo versante assume un rilievo
decisivo l’attività delle 21 Articolazioni Territoriali del Fondo, a livello
delle regioni e delle province autonome, e delle organizzazioni delle
parti sociali, che assicura anche una
diffusa e capillare azione di sensibilizzazione, informazione e assistenza
di base alle imprese ed ai lavoratori.
Il pieno utilizzo della formazione
continua e delle risorse messe a disposizione viene perseguito da Fondimpresa anche con l’adozione di
modalità flessibili, modulari e il più
possibile semplificate di gestione dei
piani. Questi meccanismi trovano
però una forte limitazione nell’assoggettamento delle risorse collettive
del “Conto di Sistema” al regime
comunitario degli aiuti di Stato, che
pone condizioni gravose nell’accesso
ai finanziamenti da parte delle imprese e accresce il peso degli adempimenti a loro carico.
Per questo, le parti sociali hanno da
tempo sollevato l’esigenza di piena
autonomia e responsabilità nella gestione del Fondo che, per esprimere
tutta la sua potenzialità, deve poter
operare in logica di sussidiarietà rispetto all’intervento pubblico, senza
essere ad esso assimilato. Occorre
quindi che la normativa che regola il
funzionamento dei Fondi sancisca
definitivamente il carattere volontario dei versamenti delle imprese aderenti, che non devono più essere
considerati – anche solo in parte alla stregua di aiuti pubblici.
Nonostante questi vincoli, le attività
finanziate da Fondimpresa hanno
raggiunto dimensioni di assoluto rilievo, con una fortissima accentuazione del tasso di crescita proprio
nell’ultimo biennio, in presenza della
crisi produttiva ed economica.
Nell’ambito dei 13 mila piani sinora
finanziati da Fondimpresa, sono
coinvolte circa 35 mila aziende ade-
FARE 75
renti e oltre un milione i lavoratori,
di cui più di 700 mila posti in formazione nel periodo 2009-2010.
Dal 2007 il Fondo ha destinato agli
interventi for mativi un importo
complessivo di circa 815 milioni, di
cui ben 322 milioni derivanti esclusivamente dalle risorse del “Conto
Formazione” delle imprese aderenti
che hanno presentato direttamente i
loro piani formativi. Nel solo anno
2010 i finanziamenti assegnati ai piani aziendali autorizzati superano i
137 milioni di euro.
Un numero sempre crescente di
aziende sta quindi beneficiando della
possibilità offerta da Fondimpresa di
realizzare i piani con continuità e
con certezza delle risorse, a dimostrazione del fatto che la formazione
continua sta finalmente diventando
uno strumento importante per accompagnare e supportare i processi
di riassetto produttivo e la ripresa
della competitività.
La partecipazione della provincia di Bologna alle attività di
Fondimpresa
Nel contesto nazionale la provincia
di Bologna e l’Emilia Romagna costituiscono ambiti nei quali si registra
un significativo e crescente livello di
adesione a Fondimpresa, con un rilevante utilizzo dei finanziamenti.
La percentuale di aziende aderenti
nella sola provincia di Bologna si
colloca all’1,7% del dato nazionale,
con il 2% dei lavorator i (1.324
aziende con 70.347 addetti), e sfiora il 25% sul totale regionale; in
Emilia Romagna si registra un livello di adesioni aziendali pari al
7% del totale nazionale, con l’8%
dei lavoratori.
Nel rapporto con il dato nazionale,
76 FARE
la percentuale di piccole imprese
aderenti nella provincia di Bologna e
in Emilia Romagna è lievemente inferiore alla media, mentre è superiore il tasso di presenza delle aziende
di dimensioni medio – grandi, in
particolare nelle fasce tra 100 e 249
addetti e da 250 a 499 dipendenti.
(Tab.A)
Sull’insieme dei piani aziendali del
“Conto Formazione” conclusi e liquidati da Fondimpresa entro il 2010
le attività formative svolte da lavoratori appartenenti ad imprese della
provincia di Bologna corrispondono
a poco meno del 2% del valore nazionale, in linea con il rapporto esistente a livello di adesioni.
I piani aziendali del “Conto Formazione” in corso o conclusi al
31.12.2010 che coinvolgono imprese della provincia di Bologna sono il
5,2% del totale nazionale e rappresentano il 35,8% dei piani a cui partecipano aziende della regione.
Il tasso di partecipazione ai piani nel
territorio bolognese risulta più elevato, in rapporto con il dato nazionale,
per le grandi imprese (con oltre 250
dipendenti) e, in misura meno accentuata, per le medie aziende collocate
nella fascia tra 100 e 249 addetti.
La partecipazione dei lavoratori presenta invece percentuali leggermente
più elevate rispetto alla media nazionale tra le piccole imprese (da 10 a
49 addetti) e per le aziende tra 50 e
249 addetti. (Tab. B)
Nell’ambito degli Avvisi del “Conto
di Sistema” di Fondimpresa, i piani
formativi territoriali e settoriali in
corso o conclusi al 31.12.2010 che
coinvolgono aziende della provincia
di Bologna sono il 9,7% del totale
nazionale e il 45,7% dei piani a cui
partecipano imprese della regione.
In rapporto al dato nazionale, tassi di
partecipazione alle attività formative
più elevati rispetto alla media si registrano in particolare per le grandi
imprese con oltre 500 dipendenti e
per le medie aziende, nella fascia tra
100 e 249 addetti.
Rispetto alla partecipazione dei lavoratori, percentuali mediamente
più elevate, nel rapporto con il dato
nazionale, si rilevano invece solo per
le imprese di medie dimensioni (tra
50 e 249 addetti). (Tab. C)
L’insieme dei dati sui piani formativi
in corso o conclusi con il finanziamento di Fondimpresa (“Conto
Formazione”) e (“Conto di Sistema”) evidenzia che nella provincia
di Bologna, pur a fronte di una presenza delle imprese di maggiori dimensioni superiore alla media, sono
le medie aziende (e le piccole aziende, limitatamente ai piani aziendali)
a beneficiare della formazione per
una percentuale più rilevante di lavoratori.
Complessivamente, nel sistema territoriale di Bologna si evidenziano
una crescente capacità di investimento formativo da parte delle imprese e
un ruolo attivo delle parti sociali nel
favorire la collaborazione e l’integrazione delle diverse componenti economiche e sociali sul tema della formazione.
La provincia di Bologna può quindi
costituire una sede privilegiata per
l’attuazione delle linee di intervento
di Fondimpresa e un osservatorio significativo per la verifica del loro
impatto e per la raccolta delle indicazioni utili per modularle ed affinarle sulla base delle esigenze formative emergenti delle imprese e dei
lavoratori.
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Tab.A
Classe
dimensionale
Aziende aderenti
Lavoratori
(N. addetti)
Provincia
Bologna
Emilia
Romagna
Bologna /
Emilia R
Bologna /
Italia
Provincia
Bologna
Emilia
Romagna
Bologna /
Emilia R.
Bologna /
Italia
<=9
36,6%
37,4%
24,2%
1,2%
2,9%
2,9%
24,7%
1,4%
10–49
40,3%
40,9%
24,5%
2,0%
17,1%
17,8%
23,8%
2,0%
50–99
9,6%
9,8%
24,3%
2,2%
12,0%
12,6%
23,6%
2,1%
100–249
9,5%
8,1%
29,1%
3,2%
27,3%
23,4%
28,9%
3,3%
250–499
2,6%
2,4%
26,9%
3,1%
15,9%
15,6%
25,3%
2,9%
>=500
1,4%
1,4%
25,0%
2,3%
24,8%
27,7%
22,3%
1,3%
Totale
100%
100%
24,8%
1,7%
100%
100%
24,8%
2,0%
Tab.B
Classe
dimensionale
Aziende beneficiarie dei piani aziendali
corso o conclusi sul “Conto Formazione”*
Lavoratori in formazione nei piani aziendali
in corso o conclusi sul “Conto Formazione”*
(N. addetti)
Provincia
Bologna
Emilia
Romagna
Bologna /
Emilia R
Bologna /
Italia
Provincia
Bologna
Emilia
Romagna
Bologna /
Emilia R.
Bologna /
Italia
<=9
3,6%
6,4%
17,8%
2,2%
0,7%
0,8%
23,3%
2,0%
10–49
22,7%
28,7%
25,1%
3,5%
5,6%
6,0%
25,4%
3,1%
50–99
15,1%
15,3%
31,5%
3,5%
6,6%
5,9%
29,8%
3,0%
100–249
24,4%
21,7%
35,9%
4,8%
17,9%
18,4%
26,1%
3,4%
250–499
13,3%
13,5%
31,6%
5,5%
9,9%
20,2%
13,2%
2,1%
>=500
20,9%
14,4%
46,1%
8,7%
59,3%
48,7%
32,7%
2,9%
Totale
100%
100%
31,9%
4,5%
100%
100%
26,9%
2,9%
* compresi i piani aziendali che beneficiano del contributo integrativo di Fondimpresa.
Tab.C
Classe
dimensionale
Aziende beneficiarie dei piani in corso o
conclusi sugli Avvisi del “Conto di Sistema”
Lavoratori in formazione nei piani in corso o
conclusi sugli Avvisi del “Conto di Sistema”
(N. addetti)
Provincia
Bologna
Emilia
Romagna
Bologna /
Emilia R
Bologna /
Italia
Provincia
Bologna
Emilia
Romagna
Bologna /
Emilia R.
Bologna /
Italia
<=9
12,8%
12,7%
18,4%
0,8%
2,7%
2,4%
16,8%
0,8%
10–49
31,3%
41,5%
13,8%
1,0%
15,7%
19,5%
11,9%
1,0%
50–99
17,3%
16,8%
18,8%
1,6%
18,0%
19,9%
13,5%
1,6%
100–249
21,8%
16,2%
24,7%
2,3%
34,6%
27,0%
19,1%
2,2%
250–499
6,2%
6,2%
18,0%
2,0%
8,8%
14,3%
9,1%
1,2%
>=500
10,6%
6,6%
29,2%
4,0%
20,2%
17,0%
17,7%
1,2%
Totale
100%
100%
18,2%
1,3%
100%
100%
14,9%
1,4%
FARE 77
ARTICOLO
DI
9
formazione
copertina
FONDIRIGENTI:
UN 2011 RICCO
DI IMPEGNI E NOVITÀ
ondirigenti è il Fondo interprofessionale promosso da
Confindustria e Federmanager per promuovere, all’interno delle
imprese, la formazione continua come leva di creazione di valore: sviluppo delle organizzazioni e crescita personale e professinale degli individui.
Il Fondo consente alle imprese di disporre, senza costi aggiuntivi, delle
risorse dello 0,30% trasferite dall’Inps per finanziare piani formativi definiti in funzione delle strategie di
sviluppo e degli obiettivi di competitività di ogni azienda aderente.
I piani formativi – le cui finalità, dimensioni, metodologie vanno condivisi tra le Parti Sociali – possono riguardare singole aziende, gruppi di collegate e controllate, aggregazioni di aziende
dello stesso territorio o settore.
Ogni azienda aderente dispone di un
conto web sul quale vengono accantonate le risorse 0,30% trasferite
dall’INPS: dalla propria area riservata l’azienda controlla in tempo reale
F
Programmi e
progetti del
Fondo di
Confindustria e
Federmanager
per promuovere
la formazione
continua nelle
imprese
78 FARE
l’andamento delle proprie risorse,
presenta e gestisce un piano formativo in tutte le sue fasi.
Per venire incontro alle necessità
delle aziende di minori dimensioni,
in un’ottica di sempre maggiore
semplificazione, Fondirigenti ha promosso il Conto 24, modalità di accesso ai finanziamenti rapidissima: si
fa tutto on line, e l’approvazione arriva entro le 24 ore successive alla
presentazione.
Oltre al Conto formazione, il Fondo
finanzia piani formativi territoriali,
settoriali e individuali con un’ulteriore modalità: gli Avvisi, bandi pubblici le cui dimensioni e finalità sono
decise annualmente dagli Organi
Statutari del Fondo per supportare le
imprese in ambiti formativi e gestionali specifici.
Fondirigenti promuove inoltre una
serie di servizi a sostegno dell’occupabilità: progetti di ri-professionalizzazione, attività di riorientamento e
matching tra domanda e offerta di
lavoro manageriale attraverso l’Agenzia del Lavoro; valutazione delle
proprie attitudini, capacità e bisogni
formativi attraverso il Bilancio delle
Competenze gratuitamente disponibile per tutti i dir igenti sul sito
www.fondirigenti.it. Tra i progetti più
rilevanti per i manager temporaneamente inoccupati si ricorda “Columbus”, promosso da Confindustria
Emilia Romagna e Federmanager.
Fondirigenti conduce attività progettuali e di ricerca volte a promuovere la cultura d’impresa, la qualità e
l’innovazione della formazione, la
conoscenza delle competenze distintive del management e dei fabbisogni formativi delle imprese. Anche
attraverso l’azione dell’Associazione
Management Club, il centro permanente di dibattito e ricerca sulla clas-
se dirigente promosso in partnership
con l’Università Luiss Guido Carli
(www.managementclub.it).
“Fondirigenti intende accompagnare
e sostenere il cambiamento che rappresenta la condizione lavorativa ed
esistenziale per ogni impresa e manager – sostiene Pietro Fiorentino,
Direttore del Fondo – L’innovazione
è un seme da diffondere nel sistema
affinché si trasformi in opportunità
di sviluppo. In un mondo fortemente complesso occor re espr imere
standard qualitativi sempre più elevati per composizione della forza lavoro, grado di formazione e competenze manageriali. La sfida è quella di
affermare anche in Italia un modello
già consolidato nei più avanzati Paesi
europei in cui lo strumento formativo assume il ruolo preminente e
fondamentale nelle strategie ed ai livelli decisionali più elevati dell’organizzazione aziendale che deve contribuire ad innovare”.
“Tra gli strumenti – continua Pietro
Fiorentino – di recente ideazione mi
preme sottolineare l’iniziativa dei
piani formativi solidali, messa a punto per offrire alle imprese aderenti la
possibilità di recuperare le cosiddette
risorse ‘dormienti’. Il piano definito
emblematicamente solidale, proprio
perché da un lato consente alle
aziende di non perdere definitivamente le risorse in scadenza, e dall’altro di aggregarle in piani territoriali che potranno essere presentati
dalle associazioni locali di Confindustria e Federmanager”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DATI
Fondirigenti è
Aziende
Dirigenti
12936
72305
Conto Formazione: piani formativi approvati, aziende coinvolte, dirigenti formati, risorse erogate 2004-oggi
Piani
Aziende
Dirigenti
Risorse
Nazionale
2116
3.073
29.020
32.253.317
Avviso 1: piani territoriali approvati, aziende coinvolte, dirigenti formati, risorse erogate 2006-2010
Nazionale
Piani
Aziende
Dirigenti
Risorse
Avviso 1/2006
39
628
1.274
3.300.000
Avviso 1/2008
67
1.427
4.776
11.000.000
Avviso 1/2009
41
1.056
2.810
8.000.000
Avviso 2 (voucher): piani individuali approvati, risorse erogate 2006-2010
Nazionale
Piani
Risorse
Avviso 2/2008
170
544.000
Avviso 2/2009
190
627.000
FARE 79
10
formazione
FONDIRIGENTI, COME FARE PER …
… aderire
… presentare un piano
in Conto Formazione
… presentare un piano
in Conto 24
… partecipare a un Piano Territoriale Solidale
… ottenere il proprio Bilancio
delle Competenze
80 FARE
Nella "DenunciaAziendale" del flusso UNIEMENS aggregato, all'interno dell'elemento "FondoInterprof":
selezionare l'opzione "Adesione"
inserire il codice FDIR
indicare il numero dei dirigenti interessati all'obbligo contributivo.
L’adesione è gratuita, ha validità immediata, può essere fatta in
qualsiasi momento dell’anno.
Nell’area riservata alle aziende aderenti, su www.fondirigenti.it:
compilare i formulari del Piano Formativo Condiviso e la
Richiesta Aziendale
inviarli via web almeno 15 gg prima dell’inizio delle attività formative;
stamparli e raccogliere le firme di condivisione a livello
aziendale o delle associazioni competenti a livello territoriale;
far pervenire al Fondo la documentazione cartacea entro i
7 gg precedenti l’inizio delle attività formative.
Il Fondo darà riscontro alla richiesta entro 15 gg.
Nell’area riservata su www.fondirigenti.it:
compilare il formulario unico
convalidarlo e inviarlo via web almeno 24 ore prima dell’inizio delle attività formative.
Il Fondo entro le 24 ore successive all’invio darà approvazione automatica in merito ai requisiti formali di ammissibilità. La documentazione cartacea andrà inviata solo in fase di rendicontazione.
Se ad un’azienda aderente sono scadute le risorse accantonate
nel 2006…
… le può recuperare partecipando ad un Piano Territoriale Solidale insieme ad altre aziende del suo territorio, contattando l'Associazione della sua Provincia per avere i dettagli degli interventi
formativi e confermare la sua partecipazione.
All’interno del sito www.fondirigenti.it:
cliccare sul banner “Bilancio delleCompetenze”
effettuare la registrazione
cliccare su inizia il percorso.
INVESTIRE
SULLE PERSONE
di Patrizio Bianchi
Assessore alla Scuola, formazione
L’Emilia-Romagna continuerà ad investire su
professionale, università e ricerca, lavoro
della Regione Emilia-Romagna
una formazione professionale che sappia
intercettare e rispondere in modo tempestivo ed efficace alle richieste di
competenze, afferma l’Assessore Regionale alla formazione e al lavoro
a formazione è il principale
strumento per innalzare le
competenze dei lavoratori,
delle imprese e dei sistemi di impresa, e rappresenta una leva strategica
per uscire dalla crisi.
Attraverso la conoscenza si evolvono
e si diffondono nel sistema produttivo
nuove professionalità, che consentono
alle persone di costruirsi le condizioni per un’occupazione stabile e qualificata e alle imprese di affrontare le
nuove sfide competitive.
La Regione ha in questi anni attribuito un ruolo centrale alla formazione e, nella grave situazione di crisi
che ha colpito anche l’Emilia-Romagna, ha definito una serie di strumenti
di orientamento e di formazione per
i lavoratori sospesi o licenziati, per favorire un loro rapido reinserimento.
La Regione continuerà ad investire
su una formazione professionale che
sappia intercettare e rispondere in
L
modo tempestivo ed efficace alle richieste di competenze e, al tempo
stesso, che faccia della relazione stabile con le organizzazioni produttive
lo strumento per una lettura dei bisogni non ancora espliciti ma funzionali all’innovazione. Un dialogo
continuo che può essere rafforzato
pensando alla formazione come un
processo che accompagna le persone
nelle diverse transizioni - dalla scuola
al lavoro, dall’università al lavoro, dalla ricerca all’impresa, da un’occupazione all’altra - e all’apprendimento
dei singoli come sviluppo continuo
di conoscenze e competenze.
Di recente abbiamo avviato la riforma del sistema di istruzione e formazione professionale, che pone con
forza la centralità della scuola tecnica
e professionale e la sua importanza
fondamentale per il nostro territorio.
Abbiamo pensato ad un sistema unitario che raccorda i percorsi degli
istituti professionali e della formazione professionale e li rende equivalenti
e complementari, e capaci di intrecciare i bisogni formativi dei ragazzi e
le necessità del mercato del lavoro.
Abbiamo inoltre dato il via agli Istituti Tecnici Superiori, una rete regionale di scuole post diploma altamente specializzate per formare tecnici nelle figure professionali più richieste dalle imprese.
Abbiamo finanziato le attività formative per gli apprendisti, destinando una parte delle risorse all’apprendistato in alta formazione, con cui si
potrà acquisire anche il dottorato di
ricerca e il master di II livello. Iniziative da cui si evince come la Regione sia fermamente convinta nella
necessità di investire sulle persone,
una strategia che è motore dello sviluppo e prospettiva di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 81
ARTICOLO
DI
11
formazione
azioni per il miglioramento della
competitività delle imprese, le attività finalizzate all'inserimento o al
reinserimento lavorativo, anche di
persone svantaggiate. Grazie al Fondo Sociale Europeo, la Provincia ha
potuto investire risorse importanti
(22 milioni di euro nel 2010), che
purtroppo per il 2011-13 sono in
netta contrazione”.
copertina
UN VOLANO
DI SVILUPPO ECONOMICO
di Giacomo Ruggero
Valorizzare
il capitale umano
e produrre
innovazione.
Questi
gli obiettivi di
Giuseppe
De Biasi, assessore
all’istruzione, alla
formazione e al
lavoro della
Provincia
di Bologna
82 FARE
ormazione multitasking. Differenti percorsi con un duplice obiettivo: valorizzare il capitale umano e produrre innovazione. Perché la formazione, per Giuseppe De Biasi, assessore provinciale
all’Istruzione, alla Formazione e al
Lavoro, “è un prezioso strumento”
che supporta i giovani nel passaggio
scuola-lavoro. Ma anche, “un volano
di sviluppo economico poiché, attraverso il lifelong learning, le persone
accrescono e trasformano le proprie
competenze professionali lungo l’arco della vita, così da adeguarle ad un
mercato del lavoro in perenne cambiamento”. E, non ultimo, “sul fronte
aziendale si caratterizza come supporto alla crescita, all’adattamento
organizzativo e all’innovazione per
migliorare la competitività”.
F
- Fondazione ITS: Bologna è stata la
prima a partire in regione. Qual è la logica che sottende a questo progetto?
“Bologna ha colto subito l’opportunità di avviare l’Istruzione Tecnica
Superiore (ITS) sul territorio provinciale costituendo la Fondazione ITS
per l’Automazione Meccanica in soli
11 giorni, il 24 dicembre 2010. L’ITS
è la concretizzazione della formazione come strumento di sviluppo economico nel quale convivono scuola,
formazione e aziende. Una “scuola
speciale di tecnologia”, capace di formare tecnici iper-specializzati”.
- La formazione può avere valenza di
ammortizzatore sociale?
“Non è tanto un ammortizzatore
sociale quanto una grande opportunità per superare la crisi. Attraverso
una formazione a sostegno dell’innovazione si può contribuire a salvaguardare il patrimonio produttivo
del territorio. La Provincia rivolge
particolare attenzione alla formazione dei lavoratori di aziende in crisi,
in riorganizzazione o in ristrutturazione, al fine di favorire la loro permanenza o il rientro nel mercato del
lavoro”.
- Insieme a Unindustria Bologna e sindacati vi siete impegnati in un progetto
finanziato da Fondimpresa, realtà privata. E’ auspicabile un più stretto rapporto
pubblico-privato?
“E’ fondamentale creare integrazioni
e sinergie, armonizzando le diverse
fonti di finanziamento (europee, ministeriali, interprofessionali) per garantire un’offerta formativa equilibrata nel territorio. La nostra ade-
sione al progetto finanziato da Fondimpresa, destinato a persone in
mobilità, va proprio in questa direzione avendo la Provincia la competenza nella gestione dei servizi per
l'impiego. Quanto al rapporto pubblico-privato nel campo della formazione, va incentivato, con il soggetto pubblico impegnato nel ruolo
di regia”.
- Qual è il futuro della formazione?
“Difficile dirlo. A dispetto di risorse
pubbliche in netto calo la formazione rimane un investimento di valore. Certo si dovrà porre ancor più
attenzione alla concertazione delle
politiche fra pubblico e privato per
sviluppare quelle sinergie virtuose
che facciano diventare la formazione uno strumento a disposizione
dell’intero sistema economico-sociale”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giuseppe De Biasi, assessore provinciale
all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro
- Quanto è strategica per Palazzo Malvezzi?
“Per la Provincia, l’investimento in
formazione è prioritario. Si lavora su
più fronti: il percorso formativo obbligatorio dei minori, l’adeguamento
delle competenze dei lavoratori, le
FARE 83
ARTICOLO
DI
12
formazione
vince con il più alto tasso di industrializzazione, storicamente caratterizzate da una forte vocazione manifatturiera, che hanno identificato, nei
rispettivi territori, 17 istituti tecnici
con cui hanno dato vita al “Club dei
15 istituti dell’innovazione manifatturiera”; il percorso di valorizzazione
degli Istituti Tecnici che ha sostenuto
circa 20 istituti tecnici del Veneto
nell’anticipare i contenuti fondamentali della riforma, rafforzando il
collegamento tra istruzione tecnica,
territorio e impresa.
Da ricordare poi il Progetto “Crescere nell’industria” (Confindustria
Lombardia) che promuove l’istruzio-
copertina
NUOVI MODELLI
DIDATTICI
E ORGANIZZATIVI
ne tecnica nei confronti di studenti,
famiglie e docenti attraverso l’utilizzo del portale www.teknicamente.it
con cui si diffondono le iniziative di
orientamento e le best practices sul
ter r itor io nazionale; il Progetto
“Back to Basics” (Finmeccanica) che
attraverso la Survey “Back to Basics”
ha mappato le varie forme di collaborazione tra tutte le società del
Gruppo operanti in Italia e in Europa e gli Istituti Tecnici e Professionali. Infine il progetto “Lo sviluppo di
reti di imprese per il rilancio dell’istruzione tecnica” (Assolombarda),
che a partire dalla rilevazione delle
competenze e delle conoscenze ri-
chieste ai diplomati in azienda, si
propone di sviluppare un network di
aziende disponibili alla collaborazione con le scuole.
Con il riordino cambierà dunque
il modo di fare scuola degli istituti
tecnici, sollecitati a mettere a punto nuovi modelli didattici e organizzativi che comportano l’integrazione dei saper i, l’utilizzo di
metodologie didattiche più attive,
una diffusa attività laboratoriale in
tutti gli ambiti disciplinari e l’apertura ad un dialogo sistemico con il
mondo produttivo, del lavoro e
delle professioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Claudio Gentili
Direttore Education di Confindustria
Con il nuovo
Regolamento di
riordino
cambierà il modo
di fare scuola
degli istituti
tecnici, sollecitati
ad un dialogo
sistemico con il
mondo
produttivo, del
lavoro e delle
professioni
84 FARE
Il nuovo Regolamento di riordino
degli istituti tecnici, approvato il 4
febbraio 2010 in CdM ed entrato in
vigore nelle prime classi a partire da
settembre 20101 , rappresenta un’occasione preziosa per mettere a punto
nuovi modelli didattici e organizzativi. Riduce gli indirizzi e i profili
evitandone la frammentazione; istituisce i Dipartimenti per favorire la
professionalità degli insegnanti e
coordinare gli insegnamenti affini; dà
vita ai Comitati tecnico scientifici
per aprire la scuola al territorio; promuove la flessibilità formativa; potenzia gli stage e l’alternanza scuolalavoro; introduce le scienze integrate
e l’insegnamento di una disciplina
tecnica in lingua inglese.
1 Regolamento recante norme concernenti il riordino
degli istituti tecnici ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del
decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. (emanato con d.P.R. 15 marzo
2010, n. 88).
Numerose le sperimentazioni già realizzate sul territorio: in Veneto, in Lombardia, in Puglia e nei territori dove sono attive le Delivery Unit regionali.
Tra queste vorrei ricordare il progetto dei 16 istituti tecnici della Delivery Puglia; il percorso di lavoro attivato da alcune scuole del Veneto
sulla valutazione e la certificazione
delle competenze che ha coinvolto
direttamente 80 istituti su un totale
di 222 scuole di 2° grado in Veneto e
il progetto realizzato dalla Regione
Lombardia sulla valutazione degli
esiti e dei risultati nella scuola.
E cosa fanno le imprese sul territorio per collaborare con gli istituti
tecnici? In questi ultimi anni sono
state realizzate numerose iniziative e
sperimentazioni tra cui: il Progetto
“Club dei 15 istituti dell’innovazione manifatturiera” che riunisce le
Associazioni Industriali delle 17 pro-
FARE 85
ARTICOLO
DI
13
formazione
copertina
CI VUOLE L’ITS
PER RILANCIARE
LA COMPETITIVITÀ
di Salvatore Grillo
Dirigente scolastico dell’Istituto
di istruzione superiore
Aldini Valeriani – Sirani di Bologna
Finalmente nasce
l’Istituto Tecnico
Superiore, il
sistema integrato
per l’alta specializzazione tecnica
dei giovani
diplomati. L’ITS
di Bologna,
appena costituito,
sarà dedicato alla
meccanica ed
all’automazione
industriale
86 FARE
on il DPCM 25/01/2008
viene introdotto anche in
Italia un sistema di istruzione tecnica superiore che risponde al
bisogno, fortemente sentito e non
più procrastinabile, di aprire nuove
strade e possibilità per i giovani diplomati. Ma è soprattutto la necessità
di rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano che ha fatto individuare sei aree strategiche
sulle quali innestare processi innovativi in grado di generare sviluppo. La
Regione Emilia-Romagna nel ritenere parimenti importanti tutte le
aree ha deciso l’istituzione di ben 9
percorsi ITS ed ha individuato per
l’area Bolognese il settore strategico
della Meccanica e dell’Automazione
da sempre contraddistinta da processi
fortemente creativi sui quali innestare tecnologie innovative. I soci fon-
C
datori: Provincia di Bologna, Istituto
Aldini Valeriani Sirani (istituto di riferimento), DIEM dell’Università di
Bologna, Facoltà di ingegneria, Fondazione Aldini e le aziende IMA e
Marchesini Group hanno potuto così costituire la Fondazione di partecipazione, primo passo per la nascita
e l’avvio dei percorsi ITS.
La fondazione si arricchirà di nuovi
soci, fondatori o partecipanti, che
contr ibuiranno alla per manente
connessione di questo sistema formativo con quello produttivo caratterizzandone i percorsi attraverso
una progettazione flessibile fortemente permeabile all’emergere di
nuovi bisogni in relazione al prodursi di nuovi campi di conoscenza e di
nuove tecnologie.
E’ importante infatti che le fondazioni possano contare su finanzia-
L’Istituto Aldini Valeriani Sirani è l’istituto di riferimento dell’ITS di Bologna
menti statali e che i percorsi ITS
rientrino nei piani triennali delle
Regioni e siano proattivi nella ricerca di fondi sia pubblici che privati.
Due punti enfatizzano e sottolineano la volontà di coinvolgimento negli ITS dei partner sociali: su un
monte ore complessivo di 2.000 ore,
suddivisi in quattro semestri, il 30%
del monte ore (circa 600) saranno di
stage aziendali e tirocini ed il 50%
dei docenti dovrà provenire dal
mondo del lavoro e possedere una
specifica esperienza professionale nel
settore di indirizzo (almeno 5 anni).
A conclusione del percorso i parte-
cipanti conseguiranno il Diploma di
Tecnico Superiore relativo all’area
tecnologica ed alla figura nazionale
di riferimento opportunamente coniugata alle esigenze del territorio di
riferimento, che sarà valido su tutto
il territorio europeo raccordandosi
con il 5° livello dell’EQF (sistema
delle qualifiche Europeo).
Il Diploma verrà rilasciato previa
verifica finale delle competenze acquisite da parte di una commissione
d’esame cui partecipano docenti
dell’istituto di riferimento, docenti
dell’Università, esperti della formazione professionale e del mondo del
lavoro. Il percorso consentirà l’accesso agli studi universitari previo riconoscimento dei crediti formativi.
Potranno iscriversi studenti diplomati degli istituti tecnici, professionali e
dei licei che dovranno comunque
possedere, prima dell’inizio dei corsi,
competenze linguistiche di livello
B2 e competenze infor matiche
ECDL avanzato attraverso l’eventuale frequenza di percorsi appositamente predisposti dalla fondazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 87
ARTICOLO
DI
14
formazione
copertina
A SUPPORTO
DEL SISTEMA PRODUTTIVO
Un progetto della Provincia per migliorare il raccordo
tra la scuola e l’impresa
di Claudio Magagnoli
Dirigente del Servizio Scuola e formazione della Provincia di Bologna
l progetto Realizzazione di interventi informativi, formativi e di supporto al sistema produttivo provinciale in tema di riforma del sistema dell’istruzione all’interno del “Servizio di
supporto alle relazioni scuola-territoriomondo del lavoro” rientra nella programmazione 2010 della Provincia
di Bologna relativa all’Asse Adattabilità del Fondo Sociale Europeo, e fa
parte delle azioni rivolte al sistema
produttivo per promuovere e sostenere il valore aggiunto di una sua più
stretta integrazione con il sistema
scolastico-formativo e le autonomie
locali del territorio provinciale bolognese.
I
88 FARE
I recenti cambiamenti nel sistema
dell’istruzione che investono gli ordinamenti della scuola secondaria di
secondo grado, il raccordo tra istruzione e formazione ed il sistema dell’istruzione degli adulti, avranno certamente un impatto significativo sulle
modalità di raccordo tra le scuole e i
sistemi produttivi di riferimento e sui
rapporti scuola-impresa già in essere
e per quelli ancora da costruire.
In tale scenario, il progetto rappresenta una possibilità :
• di informazione e sensibilizzazione del sistema produttivo sulle trasformazioni in atto nel nostro sistema scolastico;
• di riflessione rispetto alle molteplici iniziative realizzate nel corso
degli anni nel territorio provinciale;
• di progettazione di nuove iniziative.
L’obiettivo è quello di superare l’estemporaneità che ha caratterizzato
molte delle esperienze di raccordo
tra scuole e organizzazioni produttive, per rendere le più efficaci tra esse
prassi consolidate in un’ottica di sostenibilità, intesa come possibilità di
mantenere nel tempo i benefici derivanti da tali esperienze.
Fondamentale per il raggiungimento
delle finalità sopracitate sarà la realiz-
zazione, entro la fine di giugno
2011, di un ciclo di seminari/laboratori
rivolti alle imprese e loro associazioni, ai lavoratori e loro associazioni e
più in generale agli operatori del sistema economico-produttivo provinciale.
I seminari/laboratori saranno finalizzati a:
• diffondere informazioni in merito
alla riforma del sistema di istruzione, dal punto di vista normativo e
degli specifici dispositivi di raccordo scuola-impresa;
• promuovere le specifiche opportunità offerte dal sistema di istruzione degli adulti anche come
strumento per il fronteggiamento
della crisi economica;
• informare su buone prassi relative
a esperienze già realizzate;
• promuovere riflessioni e proposte;
• valorizzare nuove opportunità di
collaborazione con istituti scolastici, agenzie formative ed enti locali
del territorio nel nuovo quadro
normativo, con particolare attenzione all’istruzione tecnica e professionale;
• mettere a punto documenti di sintesi che descrivano presupposti ed
esiti dei seminari/laboratori, ai fini
di una loro diffusione presso ulteriori operatori del sistema economico-produttivo provinciale.
Nell’ambito del progetto saranno
inoltre individuate alcune iniziative di
raccordo tra scuola e mondo del lavoro, ritenute prioritarie nel quadro delle riflessioni emerse dai seminari/laboratori e sostenibili nel tempo.
Tali iniziative saranno progettate nel
dettaglio ed attivate quanto meno in
termini di start up entro la fine del
progetto, con il coinvolgimento delle
associazioni datoriali e sindacali, di
scuole e di aziende.
Per garantire un efficace sviluppo
delle attività in termini di rispondenza ai fabbisogni dei beneficiari, di
correttezza e completezza dell'informazione fornita e di rilevanza delle
azioni realizzate, è stato costituito un
Gruppo di progetto rappresentativo del
sistema di istruzione-formazione-lavoro locale, che si sta confrontando
sulle diverse proposte, sta sviluppando
collaborazioni operative e sta seguendo in modo coordinato le azioni.
Questo Gruppo di Progetto, anche attraverso i contributi della riflessione
scientifica, potrà fornire alle istituzioni e agli enti che operano a livello
territoriale indicazioni utili per lo
sviluppo delle future attività.
Al Gruppo di progetto, oltre alla Provincia di Bologna, partecipano:
Feedback, società di servizi con esperienza pluriennale in interventi di
supporto al sistema integrato scuolaformazione-territorio-mondo del
lavoro - soggetto gestore del proget-
to con ruolo di direzione e di coordinamento dello staff;
Confcommercio Imprese per l’Italia
ASCOM Provincia di Bologna
Cna Bologna
IIPLE Istituto per l’Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili di Bologna e provincia
Unindustria Bologna
come referenti del sistema imprenditoriale locale;
CISL Bologna
in rappresentanza delle Associazioni
dei lavoratori e del sistema delle
OO.SS. locali, con il coinvolgimento
di CGIL Bologna e UIL Bologna nella
realizzazione congiunta delle diverse
azioni previste;
ASABO Associazione Scuole Autonome
Bologna – rete rappresentativa degli
istituti scolastici del territorio provinciale di ogni ordine e grado,
compresa l’istruzione degli adulti,
con funzione di supporto alla realizzazione dei seminari/laboratori e
delle iniziative pilota;
C.I.Do.S.Pe.L. (Centro Internazionale
di Documentazione e Studio sui Problemi del Lavoro) del Dipartimento di
Sociologia “A. Ardigò” dell'Università di Bologna, a garanzia di un adeguato sviluppo della dimensione
teorico-scientifica del progetto.
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FARE 89
ARTICOLO
DI
15
formazione
copertina
CONOSCERE LA SCUOLA
guida per le imprese
CONOSCERE
LA SCUOLA
Documento messo a punto nell'ambito del progetto Realizzazione di interventi informativi, formativi e di
supporto al sistema produttivo provinciale in tema di riforma del sistema dell’istruzione, all’interno del
“Servizio di supporto alle relazioni scuola-territorio-mondo del lavoro” – Operazione P.A. 2010-1242/Bo –
Approvata con determina dirigenziale n. 184 del 14/09/2010 – cofinanziata Fondo Sociale Europeo “Investiamo nel
vostro futuro” - Soggetto gestore Feedback sas
Nell’ambito del progetto della
Provincia, Unindustria Bologna
ha realizzato, con il contributo di
rappresentanti delle istituzioni
scolastiche e di imprese, uno
strumento per avvicinare gli
imprenditori al mondo della scuola
90 FARE
FARE 91
PREMESSA
IL RIORDINO DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE IN PILLOLE
II sistema industriale della nostra regione, in una situazione congiunturale difficile e complessa come quella attuale, per
rimanere competitivo sui mercati internazionali e affrontare i necessari processi di trasformazione basati sull'innovazione e sulla specializzazione dei prodotti e dei processi produttivi necessita di competenze tecnico-scientifiche sempre
più elevate. Prioritaria in tal senso è la collaborazione tra il mondo delle imprese e quello della scuola: un raccordo
costante e proficuo è indispensabile per favorire il diffondersi della cultura del lavoro e, nello stesso tempo, anche la valorizzazione dello studio e dell'impegno personale.
Per l'impresa, la messa a sistema di una collaborazione fattiva con la scuola rappresenta una grande opportunità per affermare l'importanza del proprio ruolo sociale e per dare un contributo significativo alla definizione dei percorsi formativi. Grazie ad un maggiore raccordo tra scuola e impresa si potrà supportare il sistema educativo e formativo nella
definizione di percorsi che, in particolare nell'area tecnica e professionale, dovranno essere sempre più rispondenti ai
profili professionali richiesti, tenendo così in considerazione le esigenze delle imprese che operano nel contesto locale
e garantendo l’acquisizione delle competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro in modo adeguato. Oggi le
aziende, infatti, sempre più richiedono alla scuola di fornire ai giovani una adeguata preparazione tecnica, ma anche
una formazione in grado di far acquisire alcune competenze fondamentali, cosiddette “meta-competenze”, quali ad
esempio la capacità di rapportarsi e di lavorare con gli altri in una realtà complessa come è l’impresa, ma anche la capacità di problem solving, l'orientamento all'apprendimento e al cambiamento, la creatività, il pensiero strategico, la progettualità professionale e personale.
La riforma della scuola superiore, approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio 2010, favorisce in maniera significativa il dialogo e il confronto tra la scuola, il mondo produttivo e più in generale il contesto locale di riferimento.
L’incoraggiamento che ne deriva è quello di operare in forte sintonia e di favorire una sperimentazione di modelli di
collaborazione attiva.
La Provincia di Bologna, da sempre attenta a favorire le relazioni scuola-territorio-mondo del lavoro, ha promosso con
finanziamenti Fondo Sociale Europeo il progetto “Realizzazione di interventi informativi, formativi e di supporto al sistema
produttivo provinciale in tema di riforma del sistema dell’istruzione, all’interno del “Servizio di supporto alle relazioni scuola-territorio-mondo del lavoro”, dove Unindustria è partner.
All’interno di tale progetto Unindustria Bologna ha realizzato, con il contributo di rappresentanti delle Istituzioni scolastiche e di imprese, questo strumento che vuole avvicinare gli imprenditori al mondo della scuola fornendo informazioni rispetto alla recente riforma, ponendo particolare attenzione a quegli aspetti che hanno a che fare con il rapporto
tra scuola e mondo del lavoro e con l’attivazione dei Comitati Tecnico Scientifici.
Le imprese del territorio, pur essendo positivamente orientate al raccordo con la scuola, sono infatti disorientate di
fronte allo strumento del CTS ed è pertanto necessaria un’informazione in merito, che evidenzi anche quale possa essere in esso il ruolo dell’Associazione e delle singole imprese.
L’Associazione, nell’intento di favorire il raccordo tra scuola ed impresa e per garantire che la presenza imprenditoriale
negli Organi di governo della scuola sia portatrice delle reali esigenze dell’intero tessuto produttivo, si mette a disposizione del sistema imprenditoriale del territorio bolognese attraverso:
- la redazione della guida “Conoscere la scuola”;
- la creazione di una sorta di “Albo” degli imprenditori e manager disponibili a partecipare ai CTS, a cui le scuole potranno far riferimento;
- la proposta di costituzione di un gruppo di lavoro scuola-impresa denominato “CTS IN RETE” a cui affidare il
compito di supportare l’istituzione dei CTS e di fornire linee di riferimento per la loro attivazione e gestione.
L’Associazione opererà quale punto di riferimento e di coordinamento per supportare le imprese nel rapporto con la
scuola, nel rispetto dell’alterità di ciascun istituto e territorio, ma in una logica di omogeneità di interventi e condivisione di azioni ed obiettivi.
I riferimenti legislativi
• Il D.L. 112 del 25 giugno 2008, art.64, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133 ha previsto la
revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico attraverso regolamenti.
• Con la L. 40/2007 art. 13 non sono più contemplati il Liceo Economico e il Liceo Tecnologico ed è ricostituita
l’Istruzione tecnica e professionale.
• La L. 14/2009 ha previsto l’avvio del sistema dei Licei.
92 FARE
La nuova Secondaria Superiore
Parole chiave della riforma: autonomia e flessibilità
Le scuole possono apportare modifiche coerenti con il profilo deciso dal Ministero utilizzando la quota del 20% prevista dall’autonomia in tutte le scuole, a cui si aggiunge la quota variabile di flessibilità per le materie di indirizzo nel
triennio dei tecnici e dei professionali (in questi ultimi è applicabile fin dal primo biennio). Nel piano di studi dei licei
tale opportunità risulta ampliata per il secondo biennio fino ad una quota massima del 30%, ma vengono introdotti
vincoli per i quali a saldo dell’intero quinquennio nessuna disciplina può essere ridotta di più di un terzo del totale e
nel quinto anno nessuna disciplina tra quelle obbligatorie può essere eliminata dal piano.
Gli spazi di flessibilità consentono:
• di rispondere a documentate esigenze del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni;
• di articolare le aree del triennio in opzioni non previste dal regolamento.
FARE 93
L’autonomia scolastica si esplica in:
• autonomia didattica: le istituzioni scolastiche regolano tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline; flessibilità oraria;
• autonomia organizzativa: le istituzioni scolastiche adottano modalità organizzative che siano espressione di libertà progettuale e percorsi, attività scelte autonomamente fino al 20% dei curricoli delle discipline;
• autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo: le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano
l’autonomia di ricerca e di sperimentazione;
• funzioni amministrative di gestione: le istituzioni scolastiche provvedono all’amministrazione, alla gestione del bilancio e
dei beni e alle modalità di definizione e di stipula dei contratti di prestazione d’opera secondo le regole di contabilità
dello Stato.
L'INTERAZIONE FRA SCUOLA E IMPRESA
Tra gli attori che oggi devono affiancare la scuola nel suo difficile ma auspicato passaggio da scuola dell’insegnamento
a scuola dell’apprendimento, da una formazione di tipo nozionistico a una formazione “per competenze”, l’impresa sicuramente riveste un ruolo strategico fondamentale e la convergenza nell’azione o meglio l’alleanza fra questi due
mondi renderà certamente più efficace questo passaggio. E ciò è tanto più vero se si pensa all’istruzione tecnica e professionale, che dal rapporto con il tessuto produttivo del proprio territorio trae le ragioni della propria esistenza.
Condizione necessaria perché si instauri una collaborazione proficua fra scuola e impresa è l’assunzione di responsabilità da parte di entrambe le parti: la scuola svolgendo appieno il proprio ruolo di formazione in ambito scolastico, l’impresa dimostrando nei fatti la propria capacità sia di proporsi come luogo di apprendimento sia di saper utilizzare e valorizzare le competenze acquisite dai neo-diplomati inserendole in un quadro di autentico sviluppo del territorio.
PERCHE’ L’IMPRESA DEVE INTERESSARSI ALLA FORMAZIONE DEI GIOVANI
La riforma della scuola e la prevista partecipazione delle imprese ai CTS rappresentano senza alcun dubbio un’occasione da non perdere per mettere a sistema e diffondere un modello di rapporto virtuoso che oggi coinvolge, sia nelle
scuole sia nelle imprese, un numero di attori ancora troppo limitato.
Vale dunque la pena interpretare l’istituzionalizzazione del raccordo, tramite l’ingresso delle aziende in uno degli organi di governance della scuola, come uno stimolo affinché:
• il mondo delle imprese diventi sempre di più un contesto cognitivo di riferimento per la scuola in quanto sede di relazioni sociali importanti per fornire ai giovani conoscenze aggiornate non solo nell’ambito delle applicazioni tecnologiche e delle competenze professionali, ma anche dell’organizzazione del lavoro e della cultura d’impresa;
• la scuola, in quanto luogo deputato all’apprendimento e alla conoscenza, costituisca per le imprese non solo un serbatoio da cui attingere talenti e profili qualificati, ma un terreno dove impegnarsi affinché formazione e professionalità
opportunamente intrecciati e coniugati contribuiscano in modo significativo allo sviluppo economico e sociale del
nostro paese.
Compito della scuola è fornire competenze e abilità trasversali “meta competenze” e professionali che servano ai giovani
anche nell’inserimento e nella permanenza nel mercato del lavoro aiutandoli a diventare protagonisti del proprio futuro,
permettendo loro di utilizzare in modo efficace il patrimonio individuale di conoscenze e competenze acquisite.
L’impresa d’altro canto può cogliere l’occasione di affiancare la scuola in questo suo “non facile” compito formativo,
offrendo stimoli, suggerimenti e proponendo concrete occasioni di crescita, con l’obiettivo di:
• fornire informazioni utili alla scuola al fine di supportarla nella definizione degli indirizzi e dei curricula per renderla
maggiormente capace di cogliere e dare risposta ai fabbisogni dei settori produttivi di riferimento operanti sul territorio;
• collaborare con la scuola nella programmazione e nella realizzazione di attività e strategie formative che, nell’ambito
dell’autonomia didattica e delle quote di flessibilità, meglio colleghino il sapere al saper fare (ad esempio: progettazione di esperienze di alternanza scuola-lavoro, supporto nelle attività di laboratorio, lavori per progetti, contratti di
lavoro con docenti esterni, etc.);
94 FARE
• rendere i giovani consapevoli della complessità del “sistema impresa” consentendo loro di sperimentarne le diverse
dimensioni lavorative;
• contribuire a sviluppare nei giovani la capacità di lavorare con gli altri attraverso metodologie di apprendimento in
team;
• promuovere l’uso della conoscenza in un’ottica di orientamento al risultato, superamento delle difficoltà e soluzione
dei problemi;
• diffondere la cultura d’impresa e il ruolo sociale dell’impresa.
L’IMPEGNO DI CONFINDUSTRIA TRA PASSATO E FUTURO
L’attenzione costante di Confindustria per i temi dell’istruzione e della formazione nasce da lontano ed è stata un elemento non trascurabile dell'interesse imprenditoriale fin dal secondo dopoguerra. In quel periodo era riconosciuta, infatti, come prioritaria la necessità di creare scuole tecniche e professionali in grado di assicurare al maggior numero di
cittadini un’adeguata formazione professionale di base.
Negli anni settanta si è andata sviluppando l'esigenza dì fornire al mondo degli insegnanti gli elementi essenziali di
cultura industriale.
Negli anni ottanta-novanta è cresciuta l'attenzione degli industriali alla qualità della scuola e dell'università: è nata così
la politica delle intese e sono state sottoscritte importanti convenzioni tra Confindustria e Ministero della Pubblica
Istruzione e dell'Università.
Le profonde trasformazioni che l’innovazione tecnologica ha introdotto nelle aziende hanno richiesto alla scuola una
maggiore formazione di base per tutti, in cui gli obiettivi formativi, legati alla crescita delle persone, possono coincidere con quelli dell'occupabilità dei singoli e con quelli della competitività delle imprese. Lo sviluppo di competenze
sociali e di base è indispensabile sia per il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza che per la crescita professionale. La
distinzione 'sapere' - 'saper fare' va interpretata non come contrapposizione fra due modi di essere della conoscenza,
ma come complementarietà tra linguaggi e competenze diverse.
Per questo oggi Confindustria è impegnata al fianco delle istituzioni educative con í giovani e per i giovani.
La riflessione sulla necessità di integrazione del sistema di education e sulle conseguenti linee strategiche su cui indirizzare le attività confindustriale per il futuro, nasce dalla consapevolezza del ruolo delle imprese quali promotori di innovazione culturale e “anticipatori” del cambiamento.
IL RUOLO DELL’IMPRESA NEL SISTEMA FORMATIVO
L’impresa, come la scuola, può essere considerata un’agenzia formativa, un luogo di apprendimento di competenze non
solo professionali ma anche sociali e personali.
Gli obiettivi formativi della scuola e dell’azienda ovviamente non coincidono, ma possono avere molti punti di contatto e la loro collaborazione, se realizzata nel rispetto dell’alterità di ciascun soggetto, può produrre un innalzamento
nella qualità degli apprendimenti.
L’impresa non è solamente un’importante destinataria delle competenze professionali formate dalla scuola ma è anche
la sede dove sono apprese molte delle cosiddette meta-competenze che fanno parte del profilo educativo, culturale e
professionale dei giovani diplomati.
In quest’ottica il raccordo tra scuola e impresa può esplicitarsi in una proficua collaborazione tra due agenzie formative, che producono analoghe competenze attraverso percorsi differenziati.
La collaborazione con la scuola in una logica di governance, in forza della quale le imprese sono coinvolte con le loro
prerogative e potenzialità in una prospettiva di rete, va pensata come una modalità efficace per garantire al maggior numero possibile di giovani diplomati l’acquisizione di un’elevata padronanza di quelle competenze chiave indispensabili
per la crescita del sistema produttivo.
La partecipazione alle attività del Comitato Tecnico scientifico CTS istituito dalla riforma costituisce quindi un’occasione per sviluppare tale incontro.
FARE 95
IL CTS: UN’OCCASIONE DA NON PERDERE
Dall’1 settembre 2010 è entrato in vigore il Riordino degli istituti tecnici e professionali. Fra le novità e opportunità
che prevede, molte coinvolgono o possono coinvolgere direttamente le imprese:
• la costituzione dei dipartimenti “quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica
e alla progettazione formativa”;
• l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico “CTS” quale organo “consultivo e di proposta per l’organizzazione
delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità”;
• l’attivazione, negli Istituti tecnici del settore tecnologico e negli Istituti professionali del settore industria e artigianato, dell’Ufficio tecnico che ha il compito di organizzare in maniera funzionale i laboratori, il loro adeguamento alle
innovazioni tecnologiche, le misure necessarie per la sicurezza delle persone e dell’ambiente;
• il potenziamento degli stage e dell’alternanza.
PERCHÉ È IMPORTANTE PARTECIPARE AI LAVORI DEL CTS?
L’istruzione secondaria superiore e in particolare l’istruzione tecnica e professionale, con la nuova riforma, è chiamata,
tra le altre cose, a cogliere il cambiamento in atto nel mondo del lavoro in tutte le sue declinazioni: tecnologiche, gestionali, organizzative e culturali.
Per contribuire al rilancio degli Istituti tecnici e professionali e al miglioramento della loro offerta formativa è necessario essere informati su quel che succederà, e sulle concrete opportunità di partecipazione.
E’ inoltre necessario specificare che anche il Regolamento dei Licei prevede la possibilità di costituire:
• i dipartimenti, “quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e
alla didattica”;
• un comitato scientifico composto di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con “funzioni
consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità”.
CHE COS’È IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS)?
In base alla riforma, le scuole possono avvalersi della consulenza di un Comitato Tecnico Scientifico (per gli Istituti
tecnici e professionali) e di un Comitato Scientifico (per i Licei) quale supporto ai processi decisionali finalizzati all’elaborazione del piano dell’offerta formativa.
Il CTS, costituito dal dirigente scolastico, è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e
della ricerca scientifico-tecnologica in relazione ai settori di riferimento. La composizione del CTS potrà valorizzare il
principio di pariteticità tra rappresentanti della scuola e rappresentanti esterni.
Il CTS svolge funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi
di autonomia e flessibilità della scuola, raccordandosi con gli altri organi presenti negli istituti.
L’Associazione, nel processo di attivazione dei CTS, si mette a disposizione delle imprese e delle scuole per svolgere
un ruolo di coordinamento e di indicazione di nominativi per i componenti dei CTS per il settore di proprio riferimento e rappresentanza.
96 FARE
Le imprese hanno la possibilità di affiancare la scuola in questa delicata fase di transizione offrendo la loro esperienza
per:
• aggiornare la scuola rispetto ai più recenti processi di evoluzione tecnologica intrapresi dalle aziende e alla conseguente richiesta di competenze e conoscenze in ingresso “nuove“ per i giovani che entrano nel mercato del lavoro;
• mettere a disposizione dei docenti informazioni in merito alle competenze richieste dal mercato del lavoro anche al
fine di supportarli nella definizione degli indirizzi e dei curricula;
• contribuire alla costruzione di nuovi modelli organizzativi per sostenere il ruolo delle scuole come “centri di innovazione”;
• fornire occasioni per sperimentare nuove metodologie didattiche che prevedano la realizzazione di percorsi formativi
in azienda basati sulla contestualizzazione delle informazioni e delle conoscenze;
• collaborare nella progettazione di attività didattiche-laboratoriali, negli stage e nell’alternanza studio-lavoro.
Il CTS può essere l’organismo che accompagna il processo di ripensamento dell’istruzione tecnica e professionale e in
generale della secondaria di secondo grado e il suo adeguamento alle nuove normative e lo strumento per realizzare il
collegamento organico tra l’istituto e il mondo del lavoro che costituisce uno degli elementi centrali della riforma.
Ma l’efficacia del contributo dipende:
• dalla disponibilità delle imprese a farsi coinvolgere nei complessi meccanismi decisionali della scuola;
• in generale, dall’apertura delle imprese nei confronti delle dinamiche di cambiamento che il raccordo con la scuola
può innescare;
• da una visione chiara degli obiettivi da raggiungere.
Chiarezza degli obiettivi e disponibilità alla partecipazione e al cambiamento sono le condizioni affinché la collabora-
FARE 97
zione al CTS sia utile alla scuola, alle imprese e ai giovani.
L’Associazione Territoriale è a disposizione per qualsiasi consulenza ed assistenza tecnica e relazionale con la scuola e
con gli altri componenti del CTS, esterni alla scuola.
di campo, di eccessivo “utilitarismo”.
Occorre pertanto un atteggiamento attento all’ascolto delle ragioni della scuola, anche quando non se ne condividono
fino in fondo le posizioni o gli accenti.
ALCUNE INDICAZIONI PER UN BUON FUNZIONAMENTO
Per garantire una continuità progettuale a nostro avviso è auspicabile che:
• il CTS abbia durata almeno biennale;
• sia presieduto dal Dirigente Scolastico dell’Istituto;
• si possa articolare in gruppi di lavoro;
• si riunisca almeno tre volte all’anno e le riunioni siano valide almeno con la presenza della maggioranza dei componenti;
• possano partecipare ai lavori del CTS anche esperti esterni o collaboratori dell’Istituto su invito del D.S.
ALCUNI STRUMENTI DI RACCORDO TRA SCUOLA E IMPRESA
QUALI SONO LE FUNZIONI DEL CTS?
Il CTS può fornire utili informazioni per la definizione dei percorsi di apprendimento.
I nuovi istituti tecnici, ad esempio, prevedono 11 indirizzi. Tuttavia ciascun istituto, nell’ambito della propria autonomia, può proporre per le aree cosiddette di indirizzo opzioni di specializzazione che meglio rispondano alle specifiche
esigenze del territorio.
Il CTS, in grado di mettere a disposizione della scuola i dati sulle professioni e sulle competenze richieste nel mercato
del lavoro, potrà svolgere un importante ruolo per definire tali opzioni.
In concreto, il CTS può contribuire a fornire un supporto per:
• analizzare i fabbisogni formativi del territorio e i profili professionali più richiesti;
• determinare, in base a questa analisi, l’offerta delle opzioni di specializzazione per il triennio all’interno di ciascun
indirizzo (dal 30% al 35%);
• definire le attività di competenza dell’autonomia di ogni istituto (fino al 20%);
• definire le attività legate alla flessibilità proprie di ciascun indirizzo professionale;
• valorizzare al massimo i laboratori;
• realizzare ed incentivare attività di raccordo tra scuola e mondo del lavoro quali alternanza scuola lavoro, stage, tirocini, visite, impresa simulata, eventi, ecc.;
• realizzare attività di orientamento e di supporto all’inserimento lavorativo;
• formulare proposte e pareri al Consiglio di Istituto ed al Consiglio dei Docenti in ordine ai programmi di attività;
• collaborare alla valutazione dei risultati raggiunti e al monitoraggio rispetto alla progettualità tecnico-scientifica della
scuola.
Rispetto al mondo della scuola, il sistema imprenditoriale che sarà rappresentato nei CTS può contribuire a far sì che
il modo di fare scuola sia maggiormente orientato a sviluppare nei giovani la capacità di lavorare con gli altri e, più in
generale, può fornire gli strumenti per far acquisire le competenze e le meta-competenze propedeutiche ad un positivo inserimento lavorativo (ad esempio: sapersi rapportare in un contesto lavorativo, conoscere una organizzazione
complessa come l’impresa, essere orientati al risultato e al fare, essere capaci di affrontare le difficoltà e risolvere i problemi in ambito lavorativo).
Il mondo della scuola e quello dell’impresa usano da troppo tempo linguaggi diversi ma solo il riconoscimento dell’utilità del dialogo rende concetti e parole comprensibili a entrambi.
Scuola e impresa hanno al proprio centro la persona da formare ed educare ed entrambi lavorano per un fine sociale: la
scuola per la cultura e l’educazione, l’azienda per la professionalità, l’occupazione e la creazione di ricchezza; per questo devono conoscersi, dialogare e lavorare insieme.
Nella scuola, soprattutto nella scuola tecnica e professionale, è oggi molto diffusa l’esigenza di apertura al mondo esterno, nello stesso tempo la presenza dell’imprenditore nel governo della scuola può suscitare qualche timore di invasione
98 FARE
VISITE AZIENDALI
Consistono nella realizzazione, generalmente per classi o gruppi di classi accompagnate dai docenti degli istituti, di visite presso realtà del mondo del lavoro ritenute significative in rapporto all’indirizzo di studi frequentato. Gli studenti
vengono accolti e guidati all’osservazione o più raramente alla sperimentazione di alcuni processi aziendali. Spesso sono previsti incontri anche in forma assembleare con rappresentanti dell’organizzazione ospitante
ORIENTAMENTO
L'orientamento rappresenta un percorso continuo di sviluppo dell'autonomia personale e un contributo importante al
processo di costruzione dell'identità sociale; ricomprende al proprio interno sia l'orientamento “personale”, legato ai
diversi ambiti di crescita e sviluppo di una persona, sia l'orientamento “scolastico-professionale”, riferito più specificamente ai processi di scelta e di transizione dell'esperienza formativa e lavorativa. Si esplicita nella capacità di prendere
decisioni, sostiene lo sviluppo della progettualità nei processi di scelta e di transizione. Matura nella persona attraverso
l'acquisizione di competenze specifiche, in fasi diverse della vita, con il contributo di risorse diverse e attraverso azioni
diverse.
Ci sono interventi volti allo sviluppo di competenze orientative che possono facilitare l’incontro tra la domanda e l'offerta di formazione e, successivamente, tra la domanda e l'offerta di lavoro. Possono essere rivolti a studenti delle scuole
secondarie di primo e secondo grado e agli universitari per la scelta, rispettivamente, della scuola superiore, dell'università oppure per l'inserimento nel mercato del lavoro.
Unindustria Bologna ha profuso un forte impegno nel campo dell'orientamento realizzando, oltre ad iniziative tradizionali specifiche (guide, incontri nelle scuole, stage in azienda, corsi di formazione all'imprenditorialità, istituzione di
premi), anche progetti strutturati volti a valorizzare la cultura tecnica: ne è un esempio “Fabbriche Aperte”, manifestazione che si svolge ogni anno e che si rivolge ai giovani che frequentano gli istituti tecnici.
Gli imprenditori vengono spesso coinvolti nelle attività di orientamento.
Le principali tematiche trattate sono:
- come si diventa imprenditori (l'idea, la motivazione, la competenza);
- cos'è l'azienda e come è organizzata;
- come si evolve l'azienda per rimanere all'avanguardia;
- quali competenze l’azienda ricerca nei collaboratori.
STAGE
Lo stage costituisce un’esperienza svolta dagli studenti presso le sedi di imprese, enti pubblici, centri di ricerca od organizzazioni no-profit.
E’ un termine generico che può essere utilizzato per tutte le esperienze di formazione “on the job”. Nel periodo scolastico, può avere una durata variabile, da un minimo di una settimana fino a sei settimane.
- Per l’attivazione degli stage gli istituti scolastici si accordano con le organizzazioni del mondo del lavoro, generalmente attraverso convenzioni specifiche; viene predisposto per ogni studente un progetto formativo che specifica
gli obiettivi che il periodo di stage si prefigge, la durata del rapporto, le coperture assicurative, il nome del tutor
della scuola e del tutor dell’organizzazione ospitante, la modalità con cui tale esperienza verrà realizzata, i compiti
che verranno affidati, e il modo con cui lo studente verrà seguito per il periodo di permanenza presso tale organizzazione
FARE 99
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
L’alternanza scuola-lavoro, fatte salve le modalità di raccordo tra scuola e organizzazioni del mondo del lavoro già indicate per lo stage, rappresenta una specifica metodologia didattica prevista dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77,
in merito alla quale la Regione Emilia-Romagna ha messo a punto apposite “Linee Guida”, che si utilizza nell’ambito
del percorso scolastico curricolare al fine di innovare i contesti di apprendimento. Può essere rivolta ad allievi di classe
III, IV e V e prevede di norma una durata minima di 150 ore curricolari di permanenza in azienda, svolte anche in più
periodi distribuiti durante l’anno scolastico, a cui si aggiungono fino a 50 ore svolte in classe per la preparazione e la
discussione degli esiti dell’esperienza. Vengono di norma definite prima dell’avvio delle attività le competenze possedute dagli studenti in ingresso in azienda, le competenze da acquisirsi durante il progetto di alternanza, le modalità di
valutazione di tali competenze all’interno della valutazione complessiva effettuata dalla scuola.
Nell’ambito del nostro territorio è attiva una specifica convenzione tra Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna
e Unioncamere dell’Emilia-Romagna, tra le cui finalità rientra la promozione delle collaborazioni tra le Istituzioni
scolastiche e le Camere di Commercio per la realizzazione di percorsi in alternanza scuola-lavoro.
Le attività indicate come alternanza scuola-lavoro vengono spesso realizzate, anche in collaborazione con enti di formazione professionale, con il contributo di finanziamenti nazionali o europei assegnati sulla base di apposite graduatorie
BORSE LAVORO ESTIVE
Le borse lavoro estive consistono in attività extracurricolari che gli studenti, generalmente del III e IV anno delle
scuole secondarie di secondo grado, svolgono in organizzazioni del mondo del lavoro individuate dalle scuole o segnalate alla scuola dagli stessi studenti. L’inserimento dei ragazzi avviene di norma nel periodo estivo, dopo la fine della
scuola, per una durata variabile dalle 3 alle 6 settimane.
Anche per l’attivazione delle borse lavoro estive gli Istituti scolastici si accordano con le organizzazioni del mondo del
lavoro, generalmente attraverso convenzioni specifiche.
I ragazzi sono impegnati in attività lavorative e affiancati dal tutor aziendale che ha il compito di rispettare il progetto
formativo concordato con la scuola. Una peculiarità di tale esperienza risiede nella possibilità, da parte dell’organizzazione lavorativa coinvolta, di prevedere un riconoscimento economico a favore del ragazzo che entra nell’organizzazione aziendale per il periodo previsto.
L’attività può assumere il valore di credito formativo e può essere riportata nel curriculum scolastico dell’allievo
TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO
Il tirocinio formativo e di orientamento è l’inquadramento generale in cui vengono collocate le esperienze di stage, di
alternanza scuola-lavoro e di borsa lavoro svolte dagli studenti degli istituti secondari di secondo grado.
Il tirocinio formativo è utilizzabile anche per tutte le esperienze di formazione "on the job" presso un'azienda.
I possibili destinatari possono infatti essere studenti che frequentano la scuola secondaria, l'Università o corsi di qualifica e specializzazione, neodiplomati, neolaureati, lavoratori inoccupati o disoccupati e persone svantaggiate.
E' regolato da una convenzione che prevede la presenza di un tutor per la realizzazione del progetto formativo. Il tirocinio non è considerato rapporto di lavoro subordinato e non comporta retribuzione né adempimenti previdenziali da
parte dell'azienda ma, a discrezione dell'ente promotore o dei soggetto ospitante, è possibile un rimborso spese.
Al termine del tirocinio l'azienda può rilasciare al tirocinante una dichiarazione sulle competenze acquisite, utile ad arricchirne il curriculum formativo e/o professionale.
Obiettivo del tirocinio è agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e favorirne l'inserimento. Gli Enti che possono promuovere tirocini (enti promotori) sono agenzie regionali e centri per
l'impiego, università e istituti di istruzione universitaria; scuole statali e non statali che rilasciano titoli di studio con valore legale; enti di formazione e/o orientamento pubblici e privati (es. Fondo Sociale Europeo - FSE).
Esiste un numero massimo di tirocinanti: la normativa prevede una proporzione tra il numero dei tirocinanti e quello
degli addetti totali dell'impresa nei limiti seguenti:
100 FARE
1 tirocinante
aziende fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato
Fino a 2
aziende con dipendenti a tempo indeterminato compresi fra 6 e 19 unità
Fino al 10% Tirocinanti
aziende con oltre 20 dipendenti a tempo indeterminato
La durata di un tirocinio varia a seconda delle tipologie dei soggetti:
studenti delle scuole superiori
lavoratori inoccupati o disoccupati
massimo 4 mesi
allievi degli istituti professionali di Stato
studenti di corsi post diploma o post laurea
studenti universitari o laureati da non più di diciotto mesi
Massimo 6 mesi
dottorandi o studenti di scuole di specializzazione (fino a 18 mesi dopo)
persone svantaggiate
Massimo 12 mesi
portatori di handicap
Massimo 24 mesi
Dal punto di vista degli adempimenti, il tirocinio viene attivato sulla base di apposite convenzioni stipulate tra il soggetto promotore e l'azienda ospitante. L’impresa allega alla convenzione un progetto formativo che contiene indicazioni su: durata dei tirocinio, orario di lavoro, obiettivi, modalità, facilitazioni, obblighi e impegni per lo studente.
I soggetti promotori hanno l'obbligo di provvedere all'assicurazione dei tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l'INAIL ed eventualmente presso una compagnia assicurativa per la responsabilità civile verso terzi.
I principali impegni dell’azienda che ospita il tirocinante sono:
- informare dettagliatamente lo stagista sui rischi dell'ambiente di lavoro;
- rispettare e far rispettare il progetto di tirocinio in termini di finalità, contenuti, tempi e modalità;
- trasmettere al promotore la valutazione finale sullo svolgimento dello stage e il raggiungimento degli obiettivi previsti nel progetto;
- segnalare tempestivamente all'ente promotore ogni eventuale assenza del tirocinante e/o interruzione del tirocinio;
- effettuare tutti gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di sicurezza e salute nel luoghi di lavoro;
- in caso di infortunio provvedere alla denuncia di infortunio nel termini di legge agli Istituti assicurativi e segnalare
l'evento all'ente promotore.
I principali impegni del tirocinante sono:
- svolgere le attività previste dal progetto e frequentare con regolarità;
- seguire le indicazioni del tutor e dei responsabili aziendali;
- rispettare i regolamenti disciplinari, le norme di igiene, sicurezza e salute;
- mantenere la riservatezza sulle informazioni acquisite durante lo svolgimento del tirocinio.
IMPRESA FORMATIVA SIMULATA - SIMULAZIONE DI IMPRESA
L’Impresa Formativa Simulata (IFS) è una metodologia formativa che ha l’obiettivo di sviluppare, in forma innovativa,
una stretta collaborazione tra l’istituzione scolastica e una o più realtà produttive e/o di servizi del territorio.
Tale metodologia consente agli studenti di operare nella scuola come se fossero in un’azienda, attraverso la creazione,
FARE 101
all’interno della scuola, di un’azienda laboratorio in cui è possibile rappresentare e vivere le funzioni proprie di un’azienda reale. Ciò avviene tramite il tutoraggio di una “vera” organizzazione produttiva del territorio (azienda “madrina”) che costituisce il modello di riferimento per ogni fase del ciclo produttivo.
P.I.A.F.S.T. - PERCORSI INTEGRATI IN ALTERNANZA FORMAZIONE-SCUOLA-TERRITORIO
Si tratta di percorsi rivolti a studenti disabili per i quali è stata individuata l’opportunità di orientamento in alternanza
con l’ambiente lavorativo. Tali percorsi, realizzati con la collaborazione della formazione professionale di norma su finanziamento pubblico, si strutturano attraverso specifiche attività curricolari, anche laboratoriali, svolte all’interno della
scuola o esterne ad essa, in ambienti individuati come formativi: a seconda dell’anno di frequenza della scuola superiore, il percorso assume valenza orientativa (di norma il terzo anno) o di avvicinamento al lavoro (biennio conclusivo).
A conclusione del percorso scolastico, la scuola, d’intesa con la famiglia e in coerenza con le scelte operate nella programmazione didattica, può rilasciare, in alternativa alla qualifica o al diploma, un “certificato/attestato di crediti formativi” ugualmente valido e utile per la prosecuzione degli studi e l’inserimento nel mondo del lavoro.
LA SCUOLA TRADOTTA - GLOSSARIO
AUTONOMIA SCOLASTICA
Termine che designa la possibilità offerta alle singole istituzioni scolastiche di organizzarsi autonomamente per realizzare una offerta formativa adeguata al territorio in cui sono collocate, tenendo conto anche delle esigenze delle famiglie e degli studenti. Rispetto all'attività didattica, l'autonomia riguarda in particolar modo:
1) la facoltà di superare vincoli in materia di unità oraria della lezione, di unitarietà del gruppo classe (classi aperte), di
modalità di impiego dei docenti, di distribuzione oraria delle attività;
2) la facoltà di scegliere le metodologie, gli strumenti e l'organizzazione dei tempi di insegnamento.
L’autonomia scolastica è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 275/1999. In base alla Riforma Gelmini di febbraio del 2010 le istituzioni scolastiche possono modificare il monte ore annuale delle discipline di insegnamento di ciascun anno scolastico per una quota che parte dal 20% per le classi prime, per realizzare attività e insegnamenti
facoltativi, coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente in relazione al percorso scelto.
CFP
Abbreviazione di “centri di formazione professionale”, strutture dove si svolgono corsi di formazione professionale, al
termine dei quali viene rilasciato una attestato di qualifica professionale, di qualificazione, di specializzazione o di aggiornamento.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Organo collegiale costituito da tutti i docenti dell'istituto ed avente compiti deliberativi in materia di offerta formativa
e didattica.
Nelle scuole di secondo grado è composto da tutti i docenti della classe, da 2 rappresentanti dei genitori e 2 rappresentanti degli studenti. E’ presieduto dal dirigente scolastico o da un docente del consiglio da lui delegato.
CONSIGLIO D'ISTITUTO
Organo collegiale a livello di istituto, composto dai rappresentanti dei docenti, del personale amministrativo, tecnico
ausiliario (A.T.A), dei genitori, degli alunni (solo per le scuole superiori) e dal Dirigente Scolastico. Il consiglio d'istituto è dotato di autonomia amministrativa e ha, principalmente, il potere di deliberare, su proposta della Giunta Esecutiva, l'organizzazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle disponibilità finanziarie.
CREDITO FORMATIVO
Attestazione di un percorso formativo che certifica l'acquisizione di una determinata abilità o conoscenza, che consente di svolgere solo alcuni moduli formativi per il raggiungimento di uno specifico obiettivo formativo.
CURRICOLO
Piano di studi proprio di ogni scuola. Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione scolastica
compone il quadro unitario in cui sono indicate le discipline e le attività fondamentali stabilite a livello nazionale,
quelle fondamentali alternative tra loro, quelle integrative e gli spazi di flessibilità.
DIPLOMA DI MATURITA’
Titolo di studio rilasciato al termine del percorso di studi secondari di secondo grado.
DIRIGENTE SCOLASTICO (DS)
II DS è un dirigente pubblico dello Stato preposto al vertice di un istituto scolastico. Fino al 2001 la figura del Capo
d'istituto era suddivisa nei ruoli di Preside, preposto a dirigere scuole secondarie di primo o secondo grado, e di Direttore didattico, posto al vertice delle scuole primarie. A seguito della legge sull'Autonomia Scolastica, e dell'attribuzione
della qualifica dirigenziale, le due figure si sono accorpate in quella unica del DS. Il DS nel rispetto delle competenze
degli organi collegiali scolastici, ha poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane.
Il dirigente controlla le risorse finanziarie concesse dallo stato alla scuola a lui affidata e deve fare periodicamente il resoconto del bilancio al Consiglio d'istituto.
E’ sua la firma sotto ogni circolare o documento emesso dalla scuola e, di conseguenza, è anche sua la responsabilità su
ciò che i documenti dicono.
ESAMI DI STATO
Esami conclusivi che si sostengono al termine del corso di studi superiori secondari di secondo grado, i quali danno
accesso all'Università o al lavoro. Comprendono prove scritte e orali.
COMPETENZE
“La nozione di competenza include componenti cognitivi ma anche componenti motivazionali, etiche, sociali relative
ai comportamenti. Costituisce l’integrazione di tratti stabili, risultati di apprendimento (conoscenze e abilità), sistemi di
valori e credenze, abitudini e altre caratteristiche psicologiche” (Ocse – Pisa).
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE (IFTS)
Dopo il diploma di scuola media superiore, o con il possesso di altri requisiti da verificare a seconda dai percorsi, è
possibile accedere a percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (I.F.T.S.) di durata annuale (800-1000 ore)
e a percorsi di Formazione Superiore, di durata inferiore, programmati dalla Regione Emilia-Romagna.
La realizzazione di tutti gli I.F.T.S. prevede la partecipazione diretta di un istituto scolastico. Entrambe le tipologie di
percorsi prevedono il partenariato con imprese e una quota elevata di monte ore dedicato allo stage.
CONSIGLIO DI CLASSE
Nelle scuole di primo grado è composto da tutti i docenti della classe e da 4 rappresentanti dei genitori. E’ presieduto
dal dirigente scolastico o da un docente facente parte dei consiglio, da lui delegato.
ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITS)
Enti dotati di personalità giuridica propria (Fondazione in Partecipazione), che offrono un percorso formativo post diploma secondario, non universitario.
102 FARE
FARE 103
RIFERIMENTI UTILI
Tra i soggetti fondatori, è necessaria la presenza di almeno un'impresa appartenente al settore produttivo cui l’ITS afferisce.
ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Comprende i vari tipi di scuole superiori (licei, istituti tecnici, istituti professionali) i cui programmi di studio sono fissati dallo Stato e che al termine, dopo un esame, rilasciano un titolo di studio riconosciuto.
PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO (ATA)
Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali,
operative e di sorveglianza connesse all'attività delle istituzioni scolastiche, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente.
PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA (POF)
Documento con cui la singola istituzione scolastica rende nota la propria proposta formativa, tenendo conto delle
aspettative sociali. In esso vengono descritte le scelte didattiche, culturali, tecniche e organizzative operate dalla scuola.
Oltre alle discipline e alle attività facoltative, nella proposta sono esplicitati gli eventuali accordi di rete e i percorsi formativi integrati. Con il POF, ogni scuola si propone di stabilire con la propria utenza un contratto, che deve essere
condiviso, trasparente, flessibile, credibile e verificabile.
SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
Il nuovo Sistema unitario di Istruzione e Formazione Professionale regionale previsto dalle norme nazionali prenderà
avvio a partire dal prossimo anno scolastico, e vede protagonisti gli Istituti professionali di Stato e gli Enti di formazione professionale accreditati dalla Regione Emilia-Romagna per l'obbligo di istruzione.
Nell'ambito del percorso quinquennale degli Istituti Professionali, sarà possibile per i giovani acquisire al terzo anno
una Qualifica Regionale a valore nazionale. Anche nella Formazione Professionale Regionale, a partire dal secondo
anno, sarà possibile conseguire una Qualifica Regionale. Il triennio parte quindi dalla scuola (I anno degli Istituti Professionali). Ma già dal primo anno Scuole ed Enti di Formazione lavoreranno per una progettazione unitaria che agevolando il passaggio degli allievi da un sistema all'altro, consenta di contenere il fenomeno della dispersione scolastica.
UNITA' DI APPRENDIMENTO
Le Unità di Apprendimento, individuali, di gruppo di livello o di gruppo classe realizzano gli obiettivi specifici di apprendimento esplicitandoli negli obiettivi formativi, nei contenuti, nelle metodologie didattiche, nei tempi e nelle modalità e strumenti di ver ifica dei r isultati conseguiti nell'ottica della personalizzazione del processo di
insegnamento/apprendimento.
VALUTAZIONE EX ANTE
Valutazione realizzata prima della partenza di un progetto.
VALUTAZIONE EX POST
Valutazione degli esiti di un progetto effettuata dopo la sua conclusione. L'obiettivo è quello di studiare se e in che
modo il progetto abbia raggiunto gli obiettivi prefissati, nonché di trasferire eventuali soluzioni che hanno avuto successo ad analoghi interventi futuri.
VALUTAZIONE IN ITINERE
Detta anche valutazione a medio termine, realizzata mentre il progetto è ancora in corso. Ha la funzione di correggere
eventuali deviazioni dal progetto originario a causa di errori di progettazione o di modifiche del contesto, intervenute
successivamente.
104 FARE
UNINDUSTRIA BOLOGNA
Via Sebastiano Serlio 26
40128 Bologna
Area Education Formazione
Dr. Nereo Tosatto
Tel. 051 6317242
[email protected]
www.unindustria.bo.it
FONDAZIONE ALDINI VALERIANI
Via Bassanelli 9/11
40129 Bologna
Dr Maddalena Suriani
Tel. 051 4151919
[email protected]
www.fav.it
COFIMP
Via di Corticella 1/2
40128 Bologna
Dr. Carla Tolomelli
Tel. 051 4165711
[email protected]
www.cofimp.it
SERVIZIO SCUOLA FORMAZIONE DELLA
PROVINCIA DI BOLOGNA
Via Malvasia 4
40131 Bologna
Dirigente Dr Claudio Magagnoli
Tel. 051 659.8508
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SERVIZIO DI SUPPORTO ALLE RELAZIONI
SCUOLA-TERRITORIO-MONDO DEL LAVORO
Tel. 051 659.8906
[email protected]
www.provincia.bologna.it/scuola
www.guidascuolesuperiori.provincia.bologna.it
Ministero dell’Istruzione,
dell'Università e della Ricerca
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
PER L’EMILIA-ROMAGNA
DIREZIONE GENERALE
Ufficio IX Ambito Territoriale
per la Provincia di Bologna
Dott.ssa Michela Spagnoli
Via de’ Castagnoli,1
40126 Bologna
Tel. 051 37851 (Centralino)
[email protected]
www.usp.scuole.bo.it
ASA.BO ASSOCIAZIONE
SCUOLE AUTONOME BOLOGNA
c/o IC n.12
Via Bartolini n.2
40139 Bologna
Prof. Laura Villani
Tel. 051 542229
PROGRAMMA QUADRIFOGLIO
Associazione Amici del Museo
del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123
40131 Bologna
Dr. Letizia Pezzella
Tel 051 6343262
[email protected]
www.programmaquadrifoglio.it
FARE 105
ARTICOLO
DI
16
formazione
copertina
PERCHÈ I GIOVANI
CONOSCANO
LA REALTÀ DELL’IMPRESA
di Marcello Pierdicchi
In queste pagine, immagini delle visite degli studenti alle aziende nella “Giornata dell’Orientamento” promossa da Unindustria Bologna
La “Giornata dell’Orientamento” ha
compiuto tre anni ed è entrata a far
parte, al tempo stesso, di un più am-
pio progetto nazionale voluto da
Confindustria per le piccole e medie
imprese.
L’iniziativa, organizzata a partire dal
2008 da Unindustria Bologna per
offrire ai giovani e alle loro famiglie
BONFIGLIOLI: COSA, COME, DOVE, TEMPO
La “Giornata dell’Orientamento” di Unindustria, svolta in coincidenza con
“Industriamoci”, prima Giornata nazionale delle Piccole
e Medie Imprese di Confindustria, ha portato 1400 studenti degli istituti tecnici
bolognesi negli stabilimenti di 16 imprese del territorio
106 FARE
“Guardare al cosa, al come, al dove e al tempo”. Per Sonia Bonfiglioli, presidente del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna, sono questi i punti di riferimento che devono orientare le scelte di chi si appresta a pianificare il proprio percorso formativo.
Ecco perché. Il Cosa. “I ragazzi devono seguire le proprie inclinazioni ma nelle loro scelte non possono non tenere conto di quello
che il mercato del lavoro richiede – dice l’amministratore delegato e presidente del Gruppo Bonfiglioli – Noi, per esempio, siamo un’azienda elettromeccanica che cerca giovani con solide competenze tecnico-scientifiche”. Il Come. “Il come oggi vuol dire eccellenza. Non c’è più spazio per le
aziende mediocri. Per avere imprese eccellenti servono risorse umane
molto preparate. Per questo dico agli studenti di studiare con passione ed
impegno, non solo per passare l’esame”. Il Dove. “Occorre scegliere scuole e università di livello perché per chi recluta il personale questo è un elemento importante di scelta”. Infine, il Tempo. “E’ una variabile sempre più
decisiva. I giovani devono concludere il loro ciclo di studi in tempi ragionevoli, perché oggi si confrontano con studenti che all’estero cominciano a
lavorare già a 23-24 anni”.
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FARE 107
ed ascoltare le testimonianze di giovani tecnici ed addetti alla produzione sulla loro esperienza di lavoro.
Dopo la visita degli stabilimenti, la
terza edizione della “Giornata dell’Orientamento”, che ha avuto anche quest’anno il sostegno della Cassa di Risparmio di Cento, è proseguita al Teatro Duse dove a ragionare
sul ruolo della cultura tecnica nell’economia del territorio bolognese sono stati il presidente di Unindustria
Bologna Maurizio Marchesini, il
rappresentante della Piccola Industria Massimo Cavazza e l’assessore a
Scuola, Formazione e Lavoro della
CAVAZZA: PENSARE INNOVATIVO
“Ogni piccola impresa è un insieme di competenze dove i giovani possono entrare, toccare con mano ogni parte dell’azienda nei
suoi diversi settori, e creare quel legame importantissimo dato dalla propria crescita
personale con quella dell’impresa”. Con
questo messaggio Massimo Cavazza, vice
presidente nazionale della Piccola industria
di Confindustria e rappresentante della piccola industria di Unindustria Bologna, si è rivolto ai giovani e ai loro accompagnatori intervenuti alla terza edizione della Giornata
dell’Orientamento. “Le aziende bolognesi
sono fabbriche di intelligenza. Si sono distinte a livello mondiale per la capacità di innovare, investono quotidianamente in
ricerca e sviluppo, fanno prodotti sempre più ricercati per i quali sono necessarie
nuove competenze tecniche. Con questa iniziativa vogliamo stimolare i giovani a
pensare innovativo ed a cogliere la ricchezza di opportunità del territorio in cui hanno la fortuna di vivere”.
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108 FARE
Regione Emilia-Romagna, Patrizio
Bianchi. “Riteniamo importante che
i giovani e le loro famiglie conoscano da vicino la realtà d’impresa e
quali opportunità offra a ciascuno
per la propria realizzazione professionale e personale, e si rendano
conto che lavorare nelle imprese è
qualificante anche sotto il profilo sociale. – ha detto Maurizio Marchesini – Il nostro tessuto produttivo è
fatto di aziende medio-piccole ma
leader nella propria nicchia, in grado
di produrre tecnologia e prodotti sofisticati, che investono in innovazione e hanno bisogno di personale
estremamente specializzato e qualificato”. L’incontro si è concluso con
una performance del comico Dario
Vergassola che insieme a Marchesini,
ha premiato la classe 5C dell’Isis M.J.
Keynes di Castemaggiore (Bo) per il
miglior slogan incentrato sui temi
della responsabilità e del merito.
La Giornata, come si è detto, ha fatto
parte di un progetto nazionale più
ampio. Si è svolta infatti in coincidenza con "Industriamoci", la prima
Giornata nazionale delle Piccole e
Medie Imprese organizzata da Confindustria.
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un’occasione per conoscere da vicino il mondo del lavoro e poter
orientare il proprio percorso formativo, quest’anno ha coinvolto 1.400
studenti di 14 istituti tecnici della
nostra provincia. L’ottima riuscita
delle precedenti edizioni della manifestazione ha spinto anche quest’anno Unindustria a coinvolgere non
solo le imprese metalmeccaniche
(come avvenne nel 2008), ma anche
quelle appartenenti agli altri settori
produttivi: chimica, alimentari, arredamento, ecc.
I ragazzi, accompagnati da genitori e
docenti, hanno oltrepassato i cancelli
degli stabilimenti di 16 imprese del
territorio confrontandosi sui percorsi
di formazione e crescita che gli imprenditori hanno attivato nelle loro
aziende. I partecipanti hanno potuto
vedere da vicino gli impianti e le
tecniche di lavorazione delle aziende
FARE 109
ARTICOLO
DI
17
formazione
IL PROGRAMMA QUADRIFOGLIO
L’attività di Programma Quadrifoglio ha l’obiettivo di valorizzare la cultura tecnica e
industriale attraverso la messa a sistema delle risorse presenti sul territorio e lo sviluppo di attività formative a tutti i livelli. Da un lato, quindi, sono stati messi a punto
progetti diversi a seconda del ciclo scolastico, dall’altro è stato ottenuto l’aiuto di
importanti aziende.
Il Programma è realizzato da Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani, Istituti aggregati Aldini Valeriani e Museo del
Patrimonio Industriale e lo sostengono Fondazione Carisbo, Fondazione del Monte,
ICE e Unindustria.
copertina
VALORIZZARE
LA CULTURA TECNICA
ltima (ma solo per il momento) di una lunga serie
di iniziative: la consegna
nella sede di Unindustria degli attestati di frequenza ai primi giovani
freschi di studi universitari che, nell’ambito di Programma Quadrifoglio, hanno potuto trascorrere un
periodo di formazione e sperimentare tecnologie d’avanguardia all’estero, in istituti e centri di ricerca
europei di primissmo piano dalla
Germania all’Inghilterra, dalla Francia alla Svezia (ne abbiamo parlato
nel n° 11 di Fare). Una realizzazione
resa possibile grazie all’Associazione
Amici del Museo del Patrimonio Industriale - che ha concretamente
messo a disposizione le borse di studio assegnate dalla UE con il programma europeo Leonardo Da Vinci
– in collaborazione con Unindustria
Bologna, Fondazione Carisbo, Aster.
Protagonisti alcuni giovani laureati
in Tecnologie Fisiche Innovative a
Ferrara o in discipline tecnico scientifiche che erano stati scelti attraverso un bando e che, giunti al termine
U
L’obiettivo di
Programma
Quadrifoglio:
riportare la
passione della
cultura tecnica
tra i giovani,
accompagnandoli
nel loro percorso
formativo dalle
scuole medie
all’università
110 FARE
della loro esperienza, hanno ricevuto
il r iconoscimento dalle mani di
Maurizio Marchesini, Presidente di
Unindustria Bologna, da Daniele
Vacchi, project manager del programma Quadrifoglio e rappresentante dell’Associazione Amici del
Museo del Patrimonio Industriale, e
dalla responsabile del Museo, Maura
Grandi.
L’assegnazione di queste borse di
studio è un tassello, fondamentale, di
una attività ben più vasta: Programma Quadrifoglio, infatti, nasce con
l’obiettivo di valorizzare la cultura
tecnica e riportarne la passione tra i
giovani, accompagnandoli nelle diverse tappe del loro percorso formativo - dalle scuole medie all’università - e mantenendo costante il collegamento con il mondo delle imprese e del lavoro.
All’origine del progetto vi sono Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani, Istituti Aldini Valeriani
e Museo del Patrimonio Industriale,
uniti per realizzare un programma di
formazione completo che rafforzi la
cultura tecnica, fonte di sviluppo e
di crescita del territorio. La collaborazione fra queste quattro realtà diverse, tutte fortemente radicate a
Bologna, ciascuna con specifiche
competenze nei settori della cultura,
della formazione e dell’associazionismo d’impresa, nasce dalla volontà di
valorizzare un patrimonio culturale
tecnico-industriale comune.
Daniele Vacchi, project manager di programma Quadrifoglio
“In Emilia Romagna c’è la più alta
concentrazione di industria meccanica del mondo - spiega Daniele
Vacchi, anima di Programma Quadrifoglio, commentando i dati secondo i quali su 16 miliardi di euro
di attivo della bilancia dei pagamenti
della nostra regione, 12 arrivano dall’industria meccanica e tecnologica –
Ciò significa che i 3/4 della ricchezza sono prodotti dal 5,5% della popolazione”. La conclusione, secondo
Daniele Vacchi, è che è sempre più
importante che vengano garantite
condizioni, capacità e conoscenze
per permettere a nuove imprese di
svilupparsi e al sistema di rimanere
solido e di evolversi.
Ecco perché è indispensabile, per la
sopravvivenza di distretti come il
nostro ad alto contenuto di tecnologie, il rilancio della formazione tecnica, negli ultimi anni sempre più
snobbata dai ragazzi e dalle loro famiglie. Obiettivo di Programma
Quadrifoglio è proprio fare di tutto
per invertire questa tendenza. Come?
Attraverso un nuovo rapporto con le
imprese, lo sviluppo di legami con il
mondo della ricerca e la creazione di
un percorso universitario innovativo,
legato al lavoro.
Programma Quadrifoglio agisce ai
vari livelli, e le sue azioni coinvolgono il mondo dell’istruzione, della
formazione e le aziende, creando legami e obiettivi comuni fra realtà diverse e complementari. Così, si rivolgono ai ragazzi delle scuole medie le attività di “Or ientamento
Consapevole” ed il concorso “ScienzaInMente”. Agli studenti delle
scuole superiori viene proposto “Fare Impresa a Scuola” (studenti delle
ultime classi degli istituti tecnici individuano autonomamente, con il
supporto dei docenti, un progetto
tecnico e la sua occasione di business) ed il concorso “Cultura e Innovazione”. Cuore di Programma
Quadrifoglio, poi, è il corso di laurea
in Tecnologie Fisiche Innovative: un
percorso universitario che integra
formazione tecnico-scientifica e cultura industr iale, e che ha come
obiettivo la creazione di una nuova
figura professionale – quella del Tecnologo dell’Innovazione – in grado
di intervenire nei processi innovativi
delle imprese.
Si inserisce in questo quadro anche
l’iniziativa post-lauream delle borse
di studio di cui si parlava all’inizio:
una ulteriore tappa del percorso universitario che si propone da una parte di portare i ragazzi a confrontarsi
con realtà europee di eccellenza, dall’altra di facilitarli nel loro inserimento nel mondo del lavoro. “Infatti
– conclude Daniele Vacchi - è nei
giovani e nei loro talenti tecnici e
scientifici che Programma Quadrifoglio individua la linfa vitale per la
sopravvivenza e lo sviluppo del sistema industriale nei prossimi anni”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 111
ARTICOLO
DI
18
formazione
prese rappresenti una delle ragioni
d’essere di una business school. L’integrazione con il modo produttivo è
da sempre una delle caratteristiche
della business school dell’Università
di Bologna che registra oltre il 90%
di occupati a tre mesi della fine del
master”. Alma Graduate è nata nel
2000 come Consorzio tra Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio
in Bologna e Fondazione Guglielmo
Marconi. Nel 2006 si è fusa con
Profingest Management School, ri-
copertina
L’ECCELLENZA
NEL POST LAUREA
cevendo "in dote" un'esperienza
ventennale nell'ambito della formazione manageriale. Il nuovo progetto
di internazionalizzazione della Scuola
è stato reso possibile grazie all’intervento della Fondazione del Monte.
Oggi la scuola bolognese ha una vasta
rete di imprese partner che fanno parte del Business Network: dalle aziende
del territorio di maggior successo internazionale (Lamborghini auto, Technogym, Ducati, Furla, Ferrari, Coop,
Alfa Wassermann, Barilla, Granarolo,
Datalogic, Maccaferri) a nomi impor-
tanti del panorama imprenditoriale
nazionale e non. “La metà dei nostri
studenti viene da fuori regione e una
parte importante di loro una volta terminato il master decide di fermarsi
qui continuando a lavorare nelle
aziende dove ha svolto il project work
– sottolinea Massimo Bergami - In
aumento sono anche gli studenti stranieri che provengono da venti paesi di
tutti i cinque continenti. In questo
modo Alma da un contributo importante all’internazionalizzazione dell’economia del nostro territorio”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Marcello Pierdicchi
Obiettivo di Alma Graduate School,
la business school dell’Università di
Bologna: sostenere lo sviluppo delle
imprese del territorio
formando giovani quadri con forti
competenze di International business
Massimo Bergami, consigliere delegato di
Alma Graduate School
nterdisciplinarietà, integrazione
con il mondo delle imprese,
orientamento all’internazionalità. Sono queste le tre linee guida
dell’offerta formativa di Alma Graduate School. La business school dell'Università di Bologna insieme alla
Bocconi di Milano, alla Luiss di Roma e al Mip del Politecnico di Milano fa parte oggi del ristretto gruppo
delle eccellenze italiane della formazione post lauream. Nel 2009 e nel
2010 ha ricevuto le Quattro Palme
da Eduniversal (network delle prime
1.000 business school al mondo),
ment”. Dagli Mba per professionisti
in “Business and Amministration”, a
quelli in inglese per manager globali
sul Brasile o su “Green energy”. Il
bouquet formativo di Alma è finalizzato a sostenere lo sviluppo delle
imprese del territorio mediante la
formazione di giovani quadri (italiani e stranieri) con forti competenze
di International business. “Vogliamo
dare un forte segnale di concretezza
- spiega Massimo Bergami, consigliere delegato di Alma Graduate
School- e riteniamo che il rapporto
molto forte con il mondo delle im-
I
112 FARE
piazzandosi al secondo posto in Italia
tra le “Top Business Schools Internationally Strong”. Grazie ad un’offerta
formativa consolidata e alla continua
progettazione di nuovi master in linea con il mercato, la business school
dell’Università di Bologna è diventata un punto di riferimento nell’executive education e nella formazione
post laurea, full e part-time. Dai master per neolaureati in "Amministrazione, finanza e controllo" a quelli in
gestione di impresa più innovativi
come quelli su “Made in Italy”,
“Food&Wine” e “Retail Manage-
FARE 113
ARTICOLO
DI
19
formazione
copertina
UN GRANDE VIAGGIO
TRA INNOVAZIONE E SCOPERTE
ltre cento eventi tra mostre, spettacoli, incontri, laboratori didattici e sperimentali sul tema dell'arte e della
scienza, che hanno r ichiamato
41.000 persone (di cui un 40% under 18). E' più che lusinghiero il bilancio di "Arte e scienza in piazza",
la manifestazione che per il sesto anno ha animato il centro storico di
Bologna, divulgando la scienza a tutti i cittadini e conducendo grandi e
piccoli in un viaggio nell'innovazione tecnologica e tra le scoperte dell'uomo.
Per dieci giorni Palazzo Re Enzo e
Palazzo d'Accursio si sono trasformati in veri e propri centri di ricerca
che hanno ospitato percorsi educati-
O
vi, formativi e culturali. Il cuore della manifestazione, ideata e organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli
con la collaborazione del Comune
di Bologna e dedicata alla diffusione
della cultura scientifica, è stata la
mostra "Happy tech. Macchine dal
volto umano", esposizione che ha
unito arte e scienza per esplorare il
lato positivo del rapporto uomo-tecnologia attraverso le opere di artisti
di fama internazionale come Tony
Cragg, Cao Fei, Martino Gamper e
molti altri, e che ha registrato quasi
12 mila visitatori.
Ricchissimo (più di 100 repliche tra
attività e incontri) è stato poi il calendario di "Science center": un luogo di sperimentazione diretta dove è
stato possibile arricchire le proprie
conoscenze attraverso il fare; uno
spazio che ha permesso a tutti di capire la scienza e l'arte, incuriosendo
e stimolando la 'sete di sapere'.
Quanto ai più piccoli, hanno potuto
giocare imparando al "Children center", l'area interattiva rivolta ai bambini dai 2 ai 13 anni.
Ma "Arte e scienza in piazza" è stata
ancora molto altro: dagli spettacoli
per avvicinarsi alla scienza con un
approccio empatico e trasversale agli
incontri per approfondire temi, confrontarsi ed arricchire le proprie conoscenze. Insomma, un fulcro di saperi scientifici e di innovazioni tecnologiche che fanno di Bologna un
ponte tra l'uomo e la conoscenza.
“Arte e scienza in piazza”,
la manifestazione della
Fondazione Marino Golinelli
dedicata alla cultura scientifica,
ha concluso la sua sesta edizione:
più di cento eventi
nel centro di Bologna
tra mostre, spettacoli, incontri,
laboratori didattici e sperimentali
sull'arte e la scienza
114 FARE
FARE 115
Le foto di “Arte e scienza in piazza” sono state scattate da Iguana Press
Alta come sempre l'affluenza delle
scuole. Tutto esaurito, sia durante i
fine settimana che nei giorni feriali,
per i laboratori sperimentali e le attività didattiche interattive; in particolare richiestissimi "Il Viaggio dell'Astronauta", "Cucina Molecolare" e
"Chimica. Che spettacolo", per i
quali è stato necessario organizzare
repliche. Sono poi state 700 le presenze di bimbi sotto i sei anni nel
"Baby Science" di "Start" Laboratorio di Culture Creative, un progetto
permanente del Comune di Bologna
e della Fondazione Golinelli, con
percorsi per chi (tra i due ed i 13
anni) muove i pr imi passi nella
scienza.
Ottima risposta di pubblico anche
per "Agorà": la ricerca di frontiera,
spazio dedicato ai ricercatori dell'U-
116 FARE
niversità di Bologna che hanno ottenuto il finanziamento del Consiglio Europeo per la loro forza innovativa e l'eccellenza scientifica dei
loro progetti.
Ed interesse hanno suscitato anche i
"Dialoghi di arte e scienza", che
hanno visto la partecipazione del
neuroscienziato Lamberto Maffei e
dell'artista Alberto Garutti; dello storico della scienza Gilberto Corbellini e del filosofo Giulio Giorello; dello storico della tecnologia Vittorio
Marchis e della creativa Annamaria
Testa; del giornalista Luca De Biase,
esperto del mondo digitale, e del designer Alessandro Mendini.
Insomma, l'edizione del febbraio
scorso ha confermato che la scelta
di portare l'arte e la scienza in piazza
aiuta a "diffondere il concetto dell'u-
nicità della cultura e a coinvolgere in
primo luogo i giovani. – ha dichiarato Marino Golinelli, presidente della
Fondazione che porta il suo nome E' proprio la cultura che consente
loro di diventare futuri cittadini,
consapevoli e responsabili". E con
questa formula, il pubblico e le scuole si avvicinano a temi complessi che
vengono resi "familiari". Perchè i
giovani, continua Golinelli, "rappresentano il futuro del nostro pianeta e
alimentare le loro menti con la cultura significa alimentare il pianeta
stesso, garantendo al contempo la sostenibilità e l'equità dello sviluppo
del genere umano".
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FARE 117
BENVENUTO ALL’ITS,
IL “MASTER DEI PERITI“
NEWS
unindustria
Carlo Rossini
Cristina Galli
Marcello Pierdicchi
118 FARE
Se ne parla più ampiamente a pag.
86, ma anche in questa rubrica vogliamo sottolineare la nascita a Bologna dell’ITS, l’Istituto tecnico superiore per il made in Italy specializzato nella formazione nel campo della
meccanica e dell'automazione industriale. La nascita del 'master per periti', come lo ha ribattezzato Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria, è stata formalizzata dai soci
fondatori dell’istituto: la Provincia di
Bologna, l'Istituto e la Fondazione
Aldini Valeriani, il dipartimento di
Ingegneria delle costruzioni meccaniche dell'Università, il gruppo Marchesini e Ima. L'istituto, mettendo a
sistema laboratori, docenti, strutture
ed esperti dei soci fondatori, offrirà
corsi di specializzazione post-diploma, ma anche formazione per i lavoratori in cassa integrazione e disoccupati. I percorsi di studio, a numero
chiuso, dureranno quattro semestri
(dalle 1.800 a 2.000 ore) o sei semestri nell'ambito di specifiche convenzioni con l'Università e prevedono
tirocini obbligatori, anche all'estero,
per almeno il 30% del monte ore
complessivo. Il 50% dei docenti prover rà dal mondo del lavoro con
esperienza di almeno cinque anni.
Alla fine, gli studenti otterranno il titolo di 'tecnico superiore'. "Questo è
un modo concreto di avvicinare il
mondo delle imprese alla scuola - ha
detto Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna - abbiamo un bisogno disperato di persone ben formate. Le sfide che attendono in futuro le aziende sono difficilissime. La meccanica europea sopravviverà solo se sarà di eccellenza e
questo sarà possibile solo con un
rapporto con il mondo della formazione".
“BOXBO”
UN PROGETTO DELLE
ASSOCIAZIONI ECONOMICHE
PER RIPROGETTARE
BOLOGNA
15 giovani talenti, 7 settimane e un
progetto: disegnare la città che vor-
remmo. E’ questa l’essenza di BoxBo,
un nuovo progetto di comunicazione pubblica e valorizzazione dei giovani talenti cittadini voluto dalle associazioni economiche unite per riprogettare Bologna. Unindustria Bologna, Ance, Ascom, Confesercenti,
Cna, Confartigianato, Legacoop Bologna, Confcooperative, Agci hanno
firmato unitamente un Manifesto
per aprire “una nuova stagione di
coraggio e di orgoglio” per Bologna.
Ed hanno rivolto un invito pubblico
a giovani neolaureati entro i 35 anni
d’età (architetti, designer, economisti
FARE 119
news unindustria
specializzati nei temi della gestione
culturale, sociologi) residenti tra Bologna e provincia: i 15 ragazzi selezionati (su 146 candidature arrivate
in due settimane a BoxBo) da lunedì
21 marzo sono al lavoro full time,
con una borsa di studio di 1500 euro
per ciascuno, a Palazzo dei Notai dove si tiene un Laboratorio interdisciplinare di Architettura condotto dall’architetto Mario Cucinella.
BoxBo è, appunto, il nome del laboratorio temporaneamente allestito
all’interno del Palazzo dei Notai, affacciato su Piazza Maggiore. All’interno del palazzo i ragazzi sono al lavoro su temi di riqualificazione urbana e della città dei creativi, con lezioni, sopralluoghi, incontr i che
avranno per ospiti rappresentanti
delle categorie produttive della città
e invitati a sorpresa del mondo culturale e creativo cittadino. Per sette
settimane, a Palazzo dei Notai si incroceranno idee, progetti, visioni per
la Bologna dei prossimi anni. Mentre
i bolognesi potranno seguire in tempo reale le attività del laboratorio
grazie a un sito, un blog e una pagina facebook aperta appositamente
per l’iniziativa, quotidianamente aggiornata e disponibile ad accogliere i
contributi della città.
L’obiettivo delle Associazioni economiche è tanto preciso quanto innovativo: restituire centralità e impulso
a Bologna, attraverso proposte concrete. I risultati del lavoro di progettazione, infatti, verranno innanzitutto
illustrati ai candidati sindaco il 6
maggio prossimo durante un incontro pubblico, e successivamente consegnati in forma definitiva alla prossima Amministrazione comunale che
uscirà dalle consultazioni elettorali di
maggio.
120 FARE
Nel corso delle settimane di lavoro
del laboratorio, che si concluderà a
fine aprile, inoltre, si terranno alcuni
incontri pubblici in Sala Borsa. I sindaci di alcune importanti città italiane e straniere saranno gli ospiti di
questi appuntamenti, chiamati a portare l’esempio di alcune ‘best practice’ sui temi dell’architettura, dell’urbanistica, delle attività produttive e
culturali. Realizzato a cura di Mismaonda srl, il progetto BoxBo ha il
patrocinio di Comune di Bologna,
Urban Center, Camera di Commercio di Bologna, con il sostegno di
UGF Banca e Assicoop.
A BOLOGNA
LA PORSCHE AKADEMIE
Che cosa è veramente la “produzione snella”? Come si può ottenerla in
modo semplice e veloce? Come si
possono semplificare processi complicati, riducendone i costi aggiuntivi? Per avviare con le imprese un approfondimento su questi temi, il Settore Metalmeccanico di Unindustria
Bologna ha invitato la prestigiosa
Porsche Akademie (se ne parla più
ampiamente nel box qui a fianco), la
prima scuola mondiale in materia di
sistemi di produzione “lean” in grado di proporre le soluzioni sviluppate da Porsche Consulting e applicate
con successo alla Porsche AG e presso altri clienti. La prestigiosa casa di
Stoccarda è leader mondiale della
cosiddetta "lean production" e Porsche Akademie ne è la più autorevole interprete. Il programma formativo è stato presentato da Porsche
Akademie ad un qualificato gruppo
di imprese - guidate da Sonia Bonfiglioli, presidente del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna -
nella sede della Fondazione Aldini
Valeriani. L’iniziativa rientra nel ciclo
di seminari organizzati dal Settore
Metalmeccanico di Unindustria Bologna per affrontare fondamenti, metodi e strutture per la creazione e ottimizzazione dei processi di produzione. Si va dal just in time con i
suoi 4 principi (flusso, cadenza, pull,
0 errori) destinati ad aumentare l’efficienza dei processi di produzione e
logistica, ai principi base del Kaizen,
il metodo giapponese del miglioramento continuo per l’ottimizzazione
dei processi. I seminari si rivolgono
al top management e ai responsabili
di ottimizzazione dei processi delle
imprese e hanno come docenti i
consulenti di Porsche Consulting
che vantano una vasta esperienza sul
campo nell’introduzione dei principi
lean presso numerose aziende. Nel
primo incontro svoltosi alla Fondazione Aldini Valeriani gli imprenditori, divisi in piccoli gruppi, hanno
sperimentato le “filosofie” Porsche
simulando le diverse fasi di un ciclo
produttivo: dal magazzino al pre-assemblaggio dei componenti, dall’assemblaggio finale al successivo controllo qualità. Valutando in questo
modo i progressi in termini di tempi
di attraversamento, giacenze, spazio,
output, produttività. La Cassa di Risparmio di Cento, da sempre sponsor
del Settore metalmeccanico di
Unindustria Bologna, ha messo a disposizione 30 borse di studio per le
imprese che parteciperanno ai corsi
della Porsche Akademie.
AL TEATRO DUSE
“ARTEFARE”E IL
CONTEMPORARY PARTY
DEI GIOVANI
IMPRENDITORI
PORSCHE AKADEMIE: TUTTI I SEGRETI
PER ARRIVARE ALLA FABBRICA SNELLA
“Bisogna migliorare continuamente se si ha l’obiettivo di diventare perfetti. Infatti,
una vera fabbrica snella non è mai costante: è quella in cui quando torni trovi sempre qualche cambiamento”. Così il responsabile Divisione di Porsche Consulting
Italia, Simone Cigada, spiega uno dei principi che 20 anni fa hanno provocato “una
sorta di choc culturale” in Porsche, ma che hanno fatto della casa di produzione
tedesca l’azienda leader mondiale della lean production. Si tratta del principio
giapponese del kaizen, ovvero del miglioramento continuo. Proprio il kaizen è il primo argomento trattato da Porsche Akademie (il braccio ‘formativo’ di Porsche
Consulting) nel seminario organizzato in collaborazione con Unindustria Bologna e
rivolto al top management del settore metalmeccanico. “Si tratta di un seminario
di tre giorni in cui trasformeremo una fabbrica tradizionale in una snella. Insegneremo i principi base del lean manufacturing (come il processo produttivo Just in time), ma soprattutto faremo tanta pratica. - spiega Cigada, che è anche responsabile di Porsche Akademie - Nella nostra fabbrica modello, manager, direttori e amministratori delegati impareranno la lean manufacturing per poi portarla nelle proprie aziende”. Sotto la guida dei consulenti Porsche, i dirigenti del settore diventeranno operai e toccheranno con mano, ad esempio, le applicazioni e i vantaggi del
processo produttivo Just in time: “prendiamo l’amministratore delegato e gli facciamo fare il logistico”, fa sapere Cigada.
Simone Cigada, responsabile Divisione di Porsche Con- In Italia, il metodo Porsche ha già messo a segno alcuni successi. “È il caso della
sulting Italia e responsabile di Porsche Akademie
Biesse di Pesaro, dove tramite implementazione e formazione abbiamo ottenuto
forti aumenti di produttività e drastiche diminuzioni di attraversamento del prodotto
e del capitale circolante. Complessivamente, cioè, abbiamo ottenuto un aumento del livello di servizio”, riferisce il numero uno di Porsche
Akademie. “I nostri clienti spaziano dalle piccole e medie imprese, alle multinazionali”, prosegue. Ma la ricetta è sempre la stessa: diventare “lean”, cioè snelli. “Lean manufacturing è un processo sistematico di eliminazione degli sprechi nei processi aziendali – spiega ancora ovviamente esiste una sequenza logica di implementazione: noi partiamo dall’ottimizzazione della produzione. Per questo si parla di lean
production. Dopo la produzione si passa a tutti gli altri processi aziendali: all’integrazione dei fornitori, ad esempio, e all’ottimizzazione delle
fasi di sviluppo del prodotto e dei reparti indiretti, come il controllo e la finanza”. Tutti questi principi “non sono un segreto aziendale, eppure le aziende che li applicano sono ancora poche. Porsche è una di queste e li sta applicando con una coerenza teutonica che sta portando
grandi risultati”, sottolinea Cigada. Non a caso, forse, il termine italiano “snello” ha origini tedesche, e rimanda direttamente a “schnell”:
rapido e veloce, come i tempi di produzione di una vera azienda “lean”. (elena boromeo)
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Una location speciale per Contemporay Party: il Teatro Duse. L’evento
invernale dei Giovani Imprenditori
di Unindustria Bologna quest’anno
ha presentato come importante no-
vità proprio la collaborazione con
l’associazione culturale Amici del
Duse. Questa sinergia è nata dal desiderio di rilanciare un luogo simbolo della cultura bolognese, colpito
negli ultimi mesi da una pesante crisi
che ne ha messo a rischio la sopravvivenza. Ospite di eccezione a sostegno della causa è stato Andrea Mingardi, artista bolognese “doc” che si è
FARE 121
news unindustria
esibito sul palco accompagnato dalla
Rossoblues Brothers Band. Negli
spazi del teatro è stata allestita la mostra ‘ArteFare’, con opere di giovani
artisti dell’Accademia di Belle Arti.
Le creazioni sono state giudicate da
una giuria che ha assegnato all’artista
dei giovani è importante, per il teatro, per l’industria e per la città.
Questo evento serve a sostenere il
Teatro Duse e a metterne in luce
l’importanza e la storicità. Non dobbiamo permettere che venga definitivamente chiuso il sipario”.
SERBIA: UN FOCUS
SU MECCANICA
E AUTOMOTIVE
Due momenti dello spettacolo andato in
scena al Teatro Duse in occasione del Contemporay Party dei Giovani Imprenditori
vincitore una borsa di studio. “Contemporary party, come sempre, è
molto più di una festa – ha detto
Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria
Bologna, presentando l’evento - Noi
lo abbiamo sempre considerato un
appuntamento speciale, un laboratorio dove giovani imprenditori e giovani artisti possono condividere le
loro esperienze: l’occasione, dunque,
in cui si incontrano la creatività artistica e la creatività imprenditoriale”.
“Sono grata a Unindustria per questa iniziativa – ha spiegato Marzia
Zambelli, presidente dell'associazione
culturale Amici del Duse - L’aiuto
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Nell'ambito delle attività del proprio
Desk Belgrado, Unindustria Bologna
ha dato il via ad una serie di LABs di
approfondimento settoriale su alcuni
dei comparti economici più importanti del territorio. Obiettivo: trasferire conoscenze, fatti e opinioni da
parte di chi è presente in Serbia e favorire lo scambio di idee tra gli imprenditori che vi si stanno avvicinando o che sono interessati.
Ogni LAB prevede un percorso dedicato che si compone delle seguenti
fasi: un workshop dedicato di approfondimento; incontri individuali
tra aziende interessate e professionisti; selezione delle aziende più idonee a procedere nello sviluppo di
una iniziativa in Serbia; attività di ricerca di partner; missione di un
gruppo ristretto di imprese per incontrare le aziende serbe precedentemente selezionate; incontro postmissione per valutare come proseguire l'attività.
Il primo workshop è stato rivolto alle imprese della meccanica, con particolare riferimento alla subfornitura
meccanica, automotive, componentistica, stampi e stampaggio e automazione industriale, propense ad avviare un percorso di internazionalizzazione in Serbia.
Insieme a Gino Cocchi, Consigliere
Delegato per l'Internazionalizzazione di Unindustria Bologna, hanno
preso parte all’incontro: Giovanni
Roncucci, Chairman Roncucci&Partners Group; Milena Nikitovic,
Country Manager Roncucci&Partners Balkans; Rade Berbakov, Primo
Segretario dell’Ambasciata della Repubblica di Serbia in Italia; Santa
Molè, Direttore dell’Unità Tecnica
Locale – Serbia, Kossovo, Montenegro e Bosnia-Erzegovina – Cooperazione Italiana a Belgrado; Luca Nanetti, Sipla Srl – Bologna; Aleksandar
Kovacevic, Manager for SMEs Banca
Intesa Sanpaolo – Belgrado; Milena
Nikitovic, Country Manager Roncucci&Partners Balkans
GLI INCOTERMS 2010
“Gli Incoterms® 2010 della Camera di Commercio Internazionale: tra
contratti di vendita e contratti di trasporto. Presentazione della nuova
versione". E' stato questo il tema del
seminario organizzato da Unindustria Bologna nell’Auditorium di
Ugf Banca. Gli Incoterms sono regole uniformi per l’interpretazione
dei principali termini commerciali di
resa nella vendita internazionale di
beni, con l’obiettivo di ridurre fraintendimenti e controversie. Essi disciplinano in modo uniforme come e
dove avviene la consegna della merce, la ripartizione delle spese relative
al trasporto da un luogo ad un altro,
la ripartizione degli oneri di sdoganamento delle merci, le obbligazioni
delle parti in un contratto di compravendita con riferimento alla consegna delle merci, quando e dove avviene il trasferimento, dal venditore
al compratore, dei rischi e delle responsabilità di perdita o di danni
INDAGINE UNINDUSTRIA: NEL 2009 QUASI IL 90%
DELLE IMPRESE IN PERDITA HA PAGATO IMPOSTE
Nel 2009 più della metà delle imprese industriali bolognesi ha versato al fisco oltre il 50% del proprio utile ante-imposte. E insieme a loro ha
pagato imposte anche quasi il 90% delle imprese in perdita! Sono i dati emersi da una ricerca condotta da Unindustria Bologna, che ha
preso in esame la pressione fiscale sulle imprese della provincia nel triennio 2007-2009. “Siamo di
fronte, per molti aspetti, ad un sistema fiscale decisamente vessatorio – ha detto il presidente di
Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini, commentando l’inchiesta - La politica fiscale potrebbe
costituire uno degli elementi fondamentali di una politica di crescita delle imprese e, più in generale, di sviluppo economico del Paese. Ma quali strategie di sviluppo e di investimenti possono perseguire imprese che versano all’erario oltre il 50%? E pensiamo di poter attrarre investimenti dall’estero a queste condizioni?”. Già nel 2007 Unindustria aveva condotto un’indagine su un campione
di circa 1000 imprese, esaminando i loro dati di bilancio 2006 e 2005, per rilevare la pressione fiscale effettiva su di esse: allora, il 73% del campione aveva presentato un’aliquota effettiva di pressione fiscale superiore al 50%. A distanza di tre anni, Unindustria ha voluto aggiornare l’indagine e verificare l’evoluzione della pressione fiscale sulle aziende bolognesi nel triennio 2007-2009, anche alla luce dei nuovi interventi di legislazione tributaria e alle mutate prospettive economiche (crisi del
sistema economico mondiale, crescente affermarsi delle economie emergenti, ecc.). L’indagine è
stata condotta su imprese industriali con la forma giuridica di società di capitale (Spa, Srl, Sapa),
escludendo le microimprese e le forme societarie che fruiscono di regimi di tassazione agevolati o
particolari: un campione di 957 imprese. L’indagine si è concentrata in prima battuta sulle sole imprese del campione che nel triennio 2007-2009 hanno evidenziato un risultato economico positivo,
cioè un risultato ante-imposte maggiore di zero: un dato, quest’ultimo, che nel biennio 2008–2009 è
diminuito in maniera significativa. Il campione delle imprese costantemente in utile nel triennio
2007-2009 si è così ridotto a 552 imprese, di cui: 3% grandi imprese (con oltre 250 occupati, e un fatturato annuo di oltre 50 milioni di euro); 59% medie imprese (tra 50 e 250 occupati, fatturato annuo
non superiore a 50 milioni); 38% piccole imprese (meno di 50 occupati, fatturato annuo entro i 10
milioni di euro). Come nel 2007, per ciascuna di esse sono state esaminate le voci relative alle imposte, agli utili, ai ricavi, ai costi, ed al numero di dipendenti mediante la consultazione dei relativi fascicoli di bilancio e delle note integrative. Prendendo come indicatore il rapporto tra l’ammontare delle imposte e l’utile ante-imposte, nell’anno 2009 il 55% delle imprese esaminate ha subito una pressione fiscale maggiore del 50%: dunque superiore di quasi venti punti al tax rate nominale pari al 31,4% (27,5% IRES
+ 3,9% IRAP). Il dato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. Infatti, dal 2007 la percentuale di aziende con una pressione fiscale maggiore del 50% era diminuita in maniera significativa. Il minimo del quinquennio si era toccato nel 2008, quando solo il 48%
del campione aveva pagato più del 50%. Peraltro, la pressione fiscale incide in maniera decisamente differente a seconda della dimensione delle aziende. A subire nel 2009 una pressione fiscale superiore al 50%, infatti, sono solo il 31% delle grandi imprese, il 53% delle medie
imprese, il 58% delle piccole imprese.
Ma il dato più sconcertante è che nel 2007 e nel 2008, rispettivamente il 70% e il 79% delle società in perdita ha pagato imposte. E nel 2009,
proprio mentre le realtà produttive in perdita (al lordo delle imposte) sono aumentate notevolmente, le ha pagate addirittura l’88% delle società con i bilanci in rosso. Sul banco degli imputati soprattutto l’Irap, che delle imprese tassa soprattutto i costi (costi del personale, oneri
finanziari, svalutazioni e perdite su crediti, ecc.) rimanendo così sostanzialmente “insensibile” al peggioramento delle loro performances
reddituali.
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FARE 123
news unindustria
LE TENDENZE DEL CONSUMO NELL’ERA POST CRISI:
UNINDUSTRIA INTERROGA FUTURE CONCEPT LAB
Fiducia reciproca consumatore-azienda; prodotti e servizi più semplici ed efficaci; più peso ai valori che contano; affermazione e diffusione più vasta di
prodotti unici e locali. Sono queste le grandi direzioni che plasmeranno la società e il mercato dei prossimi anni. Una società in cui i consumatori saranno dei
single per definizione (anche se di fatto connessi in una Rete permanente), la credibilità della marca sarà tra i pochi arbitri del mercato, ed emergeranno
nuovi paradigmi della post-opulenza: la sostenibilità, la condivisione, la cura e la salute del corpo, la qualità del
tempo e dello spazio, la centralità alimentare.
Per capire dove stanno andando i consumi, Unindustria Bologna con i suoi Settori chimico, tessile e
alimentare - per loro natura più legati al mercato consumer - ha avviato un percorso di riflessione sul
tema “I nuovi paradigmi di consumo. Comprendere i trend per generare valore”.
Si è fatta guidare per l’occasione da due autorità indiscusse in questo campo: Future Concept Lab e
il suo presiedente Francesco Morace. Sociologo, scrittore e giornalista Francesco Morace lavora
da oltre venti anni nell’ambito della ricerca sociale e di mercato. Future Concept Lab, da lui fondato,
è l’Istituto di Ricerca e Consulenza strategica che si distingue nel panorama internazionale come
uno dei centri più avanzati nel mondo degli studi di marketing e nella elaborazione e previsione di
tendenze di consumo.
In particolare Future Concept Lab ha individuato e illustrato alle imprese di Unindustria i 4 paradigmi che caratterizzeranno il modo di consumare negli anni a venire.
Si tratta di 4 grandi direzioni che plasmeranno la società e il mercato del futuro:
− Trust & Sharing: sottolinea la necessità di rinnovare lealtà e condivisione puntando sulla convergenza tra consumatore e azienda; generare una catena del valore basata sull’integrazione tra produttore e consumatore; significa ancora fiducia reciproca, condivisione di
sensazioni e impressioni arrivando a sentirsi, produttori e consumatori, sulla stessa metaforica barca che si chiama “marca”;
− Quick & Deep: enfatizza la richiesta di prodotti e servizi semplici ed efficaci, la necessità di esaudire in maniera incisiva e rapida le richieste di un cliente con sempre meno tempo e più conoscenza, il desiderio di disporre con facilità e
tempestività dell’oggetto d’acquisto, la felicità fruitiva e l’immediatezza d’uso;
− Crucial & Sustainable: sintetizza la volontà e il bisogno di una nuova etica della sostenibilità; la
capacità di restituire il giusto peso ai valori che contano; la sensibilità per un cambiamento legato
alla presa di coscienza collettiva ( e non più soltanto di nicchie elitarie) relativa all’ambiente e alle
sue priorità;
− Unique & Universal: è il paradigma con il quale si uscirà definitivamente dall’antinomia tra locale
e globale, verrà riconosciuto il valore di prodotti unici e locali che si trasformeranno in opzioni uniDue momenti dell’incontro sulle nuove tenversali,
verrà riconosciuta con maggior trasparenza la distintività della loro origine e dei loro prodenze del consumo, organizzato da Unindustria insieme al Future Concept Lab di Fran- cessi, mentre la rete offrirà nuove logiche distributive e comunicative dando loro maggiori opportucesco Morace
nità di affermazione.
Sono questi, secondo Morace e il suo istituto, i paradigmi che condizioneranno la costruzione dei
nuovi scenari del consumo e dai quali tutte le imprese, comprese quelle del lusso, non potranno prescindere nei prossimi anni.
“In un mondo che si sta evolvendo, chi sa cogliere i cambiamenti strutturali, può attivarsi in modo corretto e nella giusta direzione. – ha commentato Angela Laganà, Presidente del Settore chimico di Unindustria Bologna, che ha promosso l’iniziativa insieme ai colleghi del tessile e
dell’alimentare – Sono tanti gli spunti di riflessione che ci sono stati dati da Future Concept Lab. L'intenzione è quella di avviare un ciclo di incontri per noi imprese del consumer, che ci aiutino a riflettere, traendo spunti innovativi su come raggiungere il nostro cliente finale".
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124 FARE
LE IMPRESE A SOSTEGNO DEL BOLOGNA FC
Sono rapidamente in aumento le imprese bolognesi che hanno concretamente aderito al progetto coordinato da Unindustria Bologna a sostegno
del Bologna Football Club.
L’iniziativa - che ha preso impulso dall’impegno di due tra i più importanti gruppi industriali
del territorio, entrambi leader nel settore del packaging: Ima e Marchesini Group - si articola
in due modalità: “Riempiamo lo Stadio Dall’Ara” e “Partnership ufficiale del Bologna Fc”.
La “Partnership ufficiale” collega direttamente l’immagine dell’azienda al Bologna Fc. L’azienda avrà il diritto di utilizzare il logo ufficiale della squadra rossoblu e la possibilità di fregiarsi del titolo di Partner ufficiale del Bologna Fc in tutte le sue iniziative promo-pubblicitarie e commerciali. Il logo dell’azienda sarà presente con un link dedicato sul sito ufficiale del
Bfc (www.bolognafc.it). L’azienda stessa avrà inoltre led luminosi attorno al campo da gioco.
Nel caso del progetto “Riempiamo lo Stadio Dall’Ara”, invece, le imprese hanno acquistato
dei “pacchetti” ticket per la tribuna laterale, i distinti laterali oppure la curva San Luca, valevoli per tutte e sette le partite che la squadra rossoblu giocherà in casa a partire dal 20 febbraio (Bologna - Palermo) fino alla fine del campionato 2010-2011.
Le imprese che, facendo seguito all’impegno iniziale di Ima e Marchesini Group, hanno aderito al progetto sono finora: Marposs; Seci - Gruppo
Maccaferri; Centergross; Cesab Carrelli Elevatori; Veronesi Separatori; Open Data; Cave Misa; Politec; G.S.I.; Neri Motori; LM Lavorazioni Meccaniche; Mec Track; Fittings.
“Il Bologna è caro a tanti fra gli imprenditori bolognesi e i loro collaboratori.” ha affermato Maurizio Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna “Ed è soprattutto un patrimonio della nostra Città, della sua cultura, delle sue radici e della sua immagine nel Paese. Ecco perchè già diversi
imprenditori hanno sentito l’importanza di questo progetto: il nostro sostegno va non solo alla squadra rossoblu in quanto tale, ma anche ad uno
dei valori storici di Bologna, che peraltro può rappresentare anche un forte elemento di marketing per il nostro territorio”.
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della merce trasportata. Nel 2010 la
Camera di Commercio Internazionale ha approvato l'ultima revisione
degli Incoterms® entrata in vigore
dal 1° gennaio 2011. Durante il seminario sono state presentate le novità di questa ultima revisione - ridotto il numero dei termini, inserito
il Delivered at Terminal (DAT) e il
Delivered at Place (DAP) - e sono
stati affrontati anche aspetti da sempre considerati insidiosi nel commercio internazionale. Ai partecipanti è stata consegnata una copia
della nuova pubblicazione Incoterms® 2010 edita dalla Camera di
Commercio Internazionale ICC Italia, in italiano ed inglese. I lavori so-
no stati aperti da Gino Cocchi, vice
presidente vicario di Unindustria
Bologna con delega per l’Internazionalizzazione, e Giacomo Vitale, direttore commerciale di Ugf Banca.
“MOTOR SHOW INCENTIVE
EXPERIENCES”
PER EVENTI E INIZIATIVE DI
MARKETING
Si chiama "Motor Show Incentive
Experience", ed è l’iniziativa pilota
nata dalla collaborazione tra GL
events Italia, Viaggi Salvadori 1929
Lufthansa City Center ed il Settore
Turismo di Unindustria Bologna,
che ha debuttato con successo nel-
l’ultima edizione del Motorshow di
Bologna. L’obiettivo dell’iniziativa è
stato quello di proporre alle più importanti imprese italiane di ogni settore, clienti di Lufthansa City Center
Italy, il Salone Internazionale dell’Automobile come meta per operazioni di marketing rivolte a manager
o top client. In questa prima edizione di "Motor Show Incentive Experience", i rappresentanti di oltre 20
aziende (in particolare i responsabili
acquisti o event manager di alcune
tra le più importanti realtà italiane)
hanno preso parte ad un programma
mirato, predisposto appositamente
per loro. Nei padiglioni della Fiera,
gli ospiti hanno potuto prendere
FARE 125
news unindustria
UNACOMA: È BOLOGNA LA CAPITALE
DELLA MECCANICA AGRICOLA
Unica tra tutte le associazioni di categoria di Confindustria (le cosiddette “verticali” che raggruppano le imprese che operano in un determinato settore merceologico), Unacoma, ovvero l’Unione nazionale dei costruttori di macchine agricole, ha da tempo a Bologna una propria sede pienamente operativa. Una scelta non casuale, del resto: delle 300 imprese associate, il 40 per cento sono emiliano-romagnole,
ed un terzo nel solo triangolo Bologna-Modena-Reggio.
“Più il tempo passa e più la scelta di una sede a Bologna si è rivelata corretta e lungimirante.” osserva con soddisfazione Massimo Goldoni, presidente di Unacoma “Gran parte delle nostre imprese ha qui le sue origini e le sue radici, si sono sviluppate qui ed hanno creato un
indotto di enorme importanza tanto per le lavorazioni meccaniche quanto per la componentistica”. “Abbiamo un tessuto di piccole e medie
imprese di eccellenza” aggiunge Stefano Cesari, consigliere di Unacoma con delega ai rapporti istituzionali in Emilia-Romagna “secondo
nel mondo per volume di produzione e primo per varietà e completezza
della gamma. E queste aziende non solo hanno tenuto anche in questo
periodo tremendo, ma esportano oltre il 70 per cento e contribuiscono
al saldo attivo della nostra bilancia commerciale per diversi miliardi: 4,5
fino a due anni fa, 3,2 ancora oggi nonostante la crisi”.
A Bologna peraltro Unacoma organizza l’Eima, vale a dire la maggiore
rassegna mondiale di macchine agricole e di componentistica per la
meccanica agricola che proprio nel 2010, mentre la crisi faceva fare
passi indietro alla maggior parte delle manifestazioni fieristiche, ha battuto tutti i record di affluenza: 1601 espositori, più del 25% stranieri, e
oltre 166 mila visitatori, 26 mila gli stranieri. “Questa performance continua un trend di sviluppo internazionale già in corso da anni: più espositori, più visitatori, più delegazioni ufficiali” afferma Massimo Goldoni
“cui si aggiunge anche un record di aziende che ci hanno chiesto il riMassimo Goldoni, presidente di Unacoma (a destra) e Stefano Cesa- conoscimento delle loro novità tecnologiche”.
ri, consigliere con delega ai rapporti istituzionali in Emilia-Romagna Con Bologna il rapporto di Unacoma è stretto, e lo conferma anche l’im(a sinistra)
pegno con cui, nel corso degli anni, si sono moltiplicate le iniziative per
avvicinare l’Eima alla città e viceversa. “Abbiamo sviluppato rapporti
sempre più stretti con le istituzioni, e sono state organizzate iniziative mirate come la Notte Verde del 2009.” continua Stefano Cesari “Ora
vogliamo accrescere ulteriormente questi rapporti, in primo luogo con la Fiera di Bologna”.
Unacoma ha le idee chiare. “Da un lato c’è l’Eima” precisa Goldoni “per il quale abbiamo innanzitutto bisogno di spazi, almeno 25 mila mq.
netti in più per la prossima edizione, quella del 2012. Parallelamente, pensiamo ai mercati internazionali, dove ci stiamo già muovendo con
iniziative ad Abu Dhabi ed a New Delhi. Al tempo stesso, ci sono le possibilità consistenti di sviluppo della nostra base associativa, non foss’altro che per i nuovi scenari che si aprono con lo sviluppo di tutta la sfera del no food e di nuove filiere, in particolare nel campo delle
bioenergie”.
E per venire incontro alle esigenze e alle trasformazioni della base associativa, gli obiettivi sono ambiziosi. “Pensiamo innanzitutto a servizi
mirati” sottolinea Stefano Cesari “ma stiamo anche sviluppando un progetto Unacoma Domani che ci veda trasformati in una federazione
di settore, mentre i diversi gruppi merceologici diventerebbero associazioni: dei trattori, delle macchine operatrici, del movimento terra,
della componentistica, del giardinaggio, delle bioenergie”.
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parte a diverse attività dinamiche, cimentandosi in test drive (prove di
slalom cronometrate, prove di frenata, prove consumo, ecc.) ma anche in
prove pratiche di guida sicura, dalla
skid car (ovvero la sbandata del retrotreno) alla frenata differenziata
(due ruote su asfalto e due ruote su
fondo scivoloso). Nelle stesse giornate inoltre – grazie in particolare
alle aziende associate Hotel Cosmopolitan, Tenuta Bonzara, Officina degli Eventi, Agriturismo Podere San
Giuliano, il Quadrifoglio, Agriturismo Santa Maria Maddalena – i partecipanti al primo "Motor Show Incentive Experience" hanno sperimentato, attraverso un percorso enogastronomico creato in collaborazione tra gli associati ad Unindustria
Bologna, le mille sorprese della cucina del nostro territorio: dai primi
piatti ai salumi ed ai formaggi; dalle
differenti varietà di pane e di crescente ai condimenti balsamici; dai
vini ai dolci della tradizione.
ALT AI CONTRIBUTI
DELLE AZIENDE
DELLE ROVERI
ALLA BONIFICA RENANA
Stop dei contributi al Consorzio
Bonfica Renana per le aziende delle
Roveri. E’ il risultato dell’accordo siglato dalla Regione, dall’Autorità
d’Ambito e dal Consorzio di Bonifica Renana, con l’assenso del Comune di Bologna e del Comune di Castenaso dopo che negli ultimi quindici anni i contributi pagati dalle
aziende insediate nell’area industriale
Roveri al Consorzio di Bonifica
Renana erano passati da alcune decine di migliaia di lire a qualche migliaio di euro. “Si è giunti a questo
dopo una azione costante svolta in
collaborazione tra Unindustria Bologna ed il Consorzio Roveri – ha
detto soddisfatto Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna - che ha avuto il suo culmine in
un incontro svoltosi in Regione,
chiesto dalle stesse Unindustria e
Consorzio Roveri, al quale hanno
preso parte tutti gli enti interessati”.
“In quell’incontro – ha aggiunto
Marchesini - sentiti anche Unindustria ed il Consorzio, si è creata la
condivisione sulla sigla di un Accordo che prevedesse che, previa la realizzazione di alcune opere infrastrutturali, dal 2012 le aziende insediate
alle Roveri non dovessero più pagare
gli oneri di bonifica. E’ la conferma
ulteriore che la collaborazione tra
chi rappresenta le esigenze delle
aziende e gli enti pubblici produce
risultati positivi”.
AD UNO STUDENTE
ALBANESE
LA BORSA DI STUDIO
“MARIO POSSATI”
E’ stato Mario Brataj, studente albanese della Johns Hopkins, ad aggiudicarsi quest’anno la Borsa di studio
Mario Possati.
La Borsa, intitolata alla memoria del
fondatore della bolognese Marposs,
azienda leader nella elettronica di
precisione, è messa a disposizione
congiuntamente da Unindustria Bologna e da Marposs SpA, che ogni
anno la destinano ad uno studente
particolarmente meritevole proveniente dai Paesi dell’Est europeo,
specializzando presso la sede bolognese dell’Università amer icana
Johns Hopkins.
La cerimonia di consegna si è svolta
presso la sede della Marposs SpA a
Bentivoglio (Bologna).
Sono intervenuti: Stefano Possati,
Presidente della Marposs SpA, insieme ai fratelli Edoardo ed Alberto, rispettivamente Vice presidente e
Consigliere della società; Maurizio
Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna, insieme al Direttore
generale Cesare Bernini; Kenneth
H.Keller Direttore e docente della
Johns Hopkins University Bologna
Center.
La Borsa Mario Possati fu istituita
oramai vent’anni fa con l’obiettivo
di consentire a giovani talenti provenienti dall’Est europeo di perfezionare la propria formazione secondo
standard internazionali. E i risultati
hanno dato ragione alle intenzioni:
nel tempo i borsisti sono approdati a
significativi incarichi nel campo dell’economia e delle istituzioni, sia nei
loro paesi di origine che in altre
realtà internazionali.
Mario Brataj, cittadino albanese, vive
in Italia dal 1996 dove ha terminato
La consegna della Borsa di studio Mario
Possati. Da sinistra: il Direttore della Johns
Hopkins University Kenneth Keller, Edoardo
Possati, Alberto Possati, il vincitore della borsa di studio Mario Brataj, Maurizio Marchesini, Cesare Bernini e Stefano Possati
il Liceo. Nel 2005 ha conseguito la
Laurea in Relazioni Internazionali e
Diplomatiche presso l’Università di
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news unindustria
LA GRANDE VOCE DI GIORGIA
AL CONCERTO DI UNINDUSTRIA
UN MESSAGGIO DAI GIOVANI IMPRENDITORI:
PASSA DALLA “CULTURA DEL MERITO”
IL RILANCIO DELLO SVILUPPO
Oltre mille imprenditori, e insieme a loro tutte le principali autorità e personalità bolognesi, sono intervenuti al Concerto di Natale di Unindustria
Bologna e di Ance Bologna (con la collaborazione della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna) all’Europauditorium del Palazzo dei Congressi. Una
serata che ha avuto quale protagonista una delle
“signore” indiscusse della musica leggera italiana, universalmente riconosciuta come una delle
più grandi interpreti del panorama internazionale:
Giorgia.
Applauditissima nel corso di tutto lo spettacolo,
festeggiata ripetutamente a scena aperta, l’artista romana si è prodotta senza risparmiarsi nelle
musiche che hanno segnato il suo repertorio di
tutti questi anni, dai classici agli ultimi successi,
da “Gocce di memoria” a “L’eternità”, da “Girasole” a “Spirito libero”, da “Di sole e d’azzurro” a
“E poi ...” e ad un cult quale “Come saprei”.
A Giorgia ha fatto seguito il gruppo di otto voci
gospel diretto da Cheryl Porter, che hanno coinvolto il pubblico in sala nella magia, nei ritmi e
nelle coreografie della musica nera americana.
L’idea di affiancare alla “ugola d’oro“ italiana l’artista statunitense è stata di HB Comm, società del
Gruppo Best Union Company, che ha curato l’organizzazione artistica, tecnica e scenografica
della serata.
A fare gli onori di casa il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini, il quale ha rivolto ai presenti ed alla città il suo augurio per il
nuovo anno. “Non disperdiamo le forze e concentriamo le nostre energie per ritornare ad essere una grande città italiana ed europea.” ha detto
Marchesini “Impegniamoci per migliorare le nostre conoscenze, favorire la competitività delle imprese e, con essa, il benessere e la coesione
della nostra società. Questo è l’augurio che formulo alla nostra comunità per il 2011”.
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Bologna, campus di Forlì. Successivamente ha conseguito la Laurea
Specialistica sempre nello stesso ateneo, con una tesi che analizza le relazioni tra l’ineguaglianza e il flusso di
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disoccupazione in Cina. Inoltre, ha
avuto l’opportunità attraverso il programma Erasmus di studiare dal
2003 al 2004 presso l’Università di
Trier in Germania; e durante la Spe-
cialistica, dal 2005 al 2006 ha potuto
seguire dei corsi di Scienza Politica
ed Economia presso l’Università di
UCLA, negli Stati Uniti. Infine nel
2007, ha cominciato il Master in Fi-
Il rilancio economico e lo sviluppo dell’Italia passano dall’affermazione di una
vera cultura del merito. Partendo da questa consapevolezza i Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna hanno presentato con il convegno “Guardare al futuro con merito” uno studio che ha coinvolto per un anno intero un comitato
scientifico composto da imprenditori e docenti universitari, coordinati dal professor Mario Mazzoleni. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Alberto
Meomartini, presidente della Commissione università di Confindustria, Susanna
Camusso, segretario generale della CGIL, Ivano Dionigi, Magnifico Rettore del- Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di
l'Università di Bo- Unindustria, presenta il documento “Guardare al futuro con
Merito” insieme a Gian Guido Riva, vice presidente del
logna e Federica Gruppo (a sinistra) e a Sergio Nava, giornalista di Radio 24
Guidi, presidente (a destra)
dei Giovani Imprenditori di Confindustria. L’obiettivo ambizioso del documento presentato dai
Giovani Imprenditori bolognesi è quello di contribuire alla diffusione, nelle aziende
ma anche nella società civile, della “cultura del merito”, come motore irrinunciabile di crescita economica ma anche elemento indispensabile di inclusione e di
coesione sociale. “La scelta di concludere il biennio di attività di studio e approfondimento iniziata dai Giovani Imprenditori di Unindustria nel 2008 affrontando
la tematica del meDa sinistra: Susanna Camusso, segretario generale della Cgil;
rito, è da ricondurFederica Guidi, presidente dei Giovani Imprenditori di
Confindustria; e Alberto Meomartini, presidente di Asso- re alla consapevolombarda e della commissione università di Confindustria
lezza che il merito,
in quanto valore,
sia uno dei campi principali sui quali si giocherà la fondamentale partita del futuro e dello sviluppo delle aziende e del Paese” ha ricordato in apertura di lavori
Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, che
ha presentato lo studio insieme al suo vice presidente Gian Guido Riva, project
leader dell’apposito gruppo di lavoro. Secondo vari studi negli ultimi anni 30 in Italia si è ridotta la mobilità sociale ed è aumentata la stagnazione tra le classi sociali. “La mancata valorizzazione del merito deprime di fatto le nostre risorse migliori a discapito del benessere dell’intera organizzazione, sia essa la società, Affollatissima la sede di Via San Domenico per il convegno
un’azienda, un ente, un sindacato – ha sottolineato Paladini – Per invertire la ten- dei Giovani Imprenditori
denza occorre mettere il merito e la formazione al centro dell’agenda italiana e
sconfiggere il partito della rendita che è il vero blocco conservatore trasversale e senza colore politico del nostro Paese”. I Giovani di Unindustria hanno lanciato due proposte concrete. La prima è quella di fare dell’imposta di successione una vera tassa di scopo che vada a finanziare
il processo di formazione e di inserimento attivo nel mercato del lavoro di giovani meritevoli. La seconda è quella di rivedere in chiave più moderna e meritocratica le norme in materia di immigrazione, per favorire l’incontro tra domanda e offerta.
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news unindustria
GIULIANO GOTTI,
TESTIMONE ED INTERPRETE
DI TRE DECENNI DELL’INDUSTRIA BOLOGNESE
Con la scomparsa di Giuliano Gotti, già segretario generale dell’Associazione Industriali dal 1985 al 2007, Bologna ha perso uno dei protagonisti
della sua vita economica degli ultimi decenni.
Attento interprete della evoluzione dei tempi e pronto a coglierne i fermenti innovativi per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale, Gotti
ha affiancato nel loro mandato ben cinque presidenti e ha lavorato con almeno due generazioni di imprenditori, accompagnando il cammino dell’industria bolognese in un periodo di grandi trasformazioni, nel passaggio
dalla dimensione locale alla globalizzazione.
Il suo insediamento alla direzione di via San Domenico coincise con l’inizio di una importante stagione di rinascita per l’industria cittadina, che
si lasciava alle spalle anni difficili sia da un punto di vista economico che
sociale.
Spartiacque simbolico di quella nuova fase fu il salvataggio, con successivo
rilancio, di una delle aziende storiche del territorio, la Ducati Energia. Sono gli anni contrassegnati dal consolidarsi dell’industria metalmeccanica,
con l’affermazione del distretto del packaging e lo sbocciare di realtà innovative nel campo delle nuove tecnologie, alcune destinate a diventare nuove protagoniste sulla ribalta internazionale.
Sono anche anni importanti per la presenza degli imprenditori sul territorio. Lo dimostrano, ad esempio, iniziative come il restauro della fontana
del Nettuno, quello dell’aula absidale di Santa Lucia in occasione del IX
Centenario dell’Università, le Celebrazioni per il Centenario Marconiano dell’invenzione della radio.
Di quella stagione Gotti è stato testimone privilegiato e lucido interprete, oltre che attivo protagonista, con una visione sempre aperta agli scenari internazionali, ancorché solidamente ancorata ai valori del nostro territorio e all’etica
d’impresa, dimensione laica in cui si rifletteva anche il suo essere uomo di fede e di profonda sensibilità culturale.
Unindustria Bologna e il mondo economico bolognese ne ricordano l’assoluta dedizione e l’intelligenza, il rigore, la
coerenza e grande onestà intellettuale, generosamente al servizio della imprenditoria locale.
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nanza presso l’Università di Brescia.
Assieme ai suoi compagni di corso,
ha partecipato nello stesso anno alla
competizione denominata Trading
Game on Italian equity Market.
Ora, dunque, la Borsa di studio Possati lo aiuterà a conseguire il suo sogno, che è quello di completare per
prima cosa l’indirizzo in “Energy,
Resources and Environment” e di
sviluppare le proprie capacità professionali, senza perdere di vista l’obiettivo di occuparsi un giorno di politiche multilaterali e di finanza all’interno di organizzazioni internazionali, nonché dell’integrazione e dello
sviluppo dei Balcani o dei Paesi in
via di sviluppo.
cilio ai sofferenti di tumore e svolge
attività di prevenzione. Cinque le
aziende vincitrici, selezionate tra le
oltre 60 candidate al premio. Per la
categoria “progetto che ha favorito
maggiormente la partecipazione e il
coinvolgimento dei dipendenti e dei
IL PREMIO EUBIOSIA
DELLA FONDAZIONE ANT
cittadini” si è distinta Ups Italia, che
ha sostenuto in maniera significativa
l’acquisto del nuovo ambulatorio
mobile, dotato di un mammografo
digitale, e coinvolto positivamente i
propri dipendenti in attività di volontariato. L’agenzia di comunicazione Diaframma Advertising è stata
premiata come “progetto di attività
di comunicazione congiunta e mirata”, per aver donato all’Ant la creatività delle campagne pubblicitarie nazionali realizzate nel 2010 e del nuovo sito internet. Per la terza categoria, “livello di co-partecipazione dell’azienda che ha contribuito allo sviluppo del progetto ANT”, è stata
scelta Esso Italia per aver supportato
“Bimbi in Ant”, progetto che rende
possibile l’assistenza domiciliare ai
piccoli sofferenti curati dalla Fondazione. Microsoft si è distinta nella
categoria “condivisione di più obiettivi alla missione ANT” per aver permesso all’Ant di aggiornare una parte rilevante del proprio parco informatico. Infine, per la categoria “pro-
La sede di Unindustria Bologna ha
ospitato la seconda edizione del Pre-
Il professor Franco Pannuti, fondatore e presidente della Fondazione Ant, insieme al presidente di Unindustria Maurizio Marchesini
mio Eubiosia, il riconoscimento rivolto ad aziende, fondazioni d’impresa e istituzioni che, nel 2010, si
sono distinte per il loro interesse e
sostegno verso l’attività sociale e i
progetti della Fondazione Ant Italia
Onlus. La fondazione Ant da oltre
trent’anni fornisce assistenza oncologica socio-sanitaria gratuita a domi-
La seconda edizione del Premio Eubiosia della Fondazione Ant nella sede di Unindustria
getto di valorizzazione della missione ANT”, ha vinto la Fondazione
del Monte di Bologna e Ravenna,
che da anni sostiene il Progetto Eubiosia. Inoltre, un riconoscimento
speciale è stato assegnato a Mediafriends, per aver sostenuto le attività
della Fondazione rivolte alla prevenzione oncologica attraverso l’edizione 2010 della maratona televisiva benefica “La Fabbrica del Sorriso”. La
premiazione è stata presieduta dal
professor Franco Pannuti, fondatore
e presidente della Fondazione Ant.
“MISSIONE IMPRESA”
CON I GIOVANI
IMPRENDITORI
“Missione impresa. La managerialità
di una missione. La missione della
managerialità” è stato il tema di un
incontro dei Giovani Imprenditori
di Unindustria Bologna. Protagonista
L’appassionata esposizione di Padre Aldo
sulla sua impresa missionaria in Paraguay. Al
suo fianco Andrea Paladini, presidente dei
Giovani Imprenditori di Unindustria
Padre Aldo, al secolo Antonio Trento,
che, intervistato da Fabrizio Binacchi, Direttore Rai Emilia-Romagna,
ha raccontato la sua straordinaria impresa missionaria in Paraguay dove
da vent’anni anima una parrocchia,
che si connota come comunità di fede, ma anche come comunità fortemente impegnata nella promozione
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sociale ed economica degli uomini
che ne fanno parte.
Padre Aldo Trento, sacerdote dal
1971, prima immerso nel clima tormentato degli anni della contestazio-
Un pubblico attento ha seguito il dibattito dedicato dai Giovani Imprenditori a “Missione
impresa”
ne e del conflitto sociale, poi inviato
al Sud ad assistere i figli dei carcerati,
quindi insegnante di liceo, cambia
radicalmente la propria vita nel 1989
andando in missione in Paraguay, un
paese che esce allora dalla dittatura
per incamminarsi faticosamente verso la democrazia. E’ lì che Padre Aldo, superando momenti difficili, dà
vita alla “sua impresa”. Come ha raccontato ai Giovani Imprenditori, oggi sotto la sua guida la parrocchia di
San Rafael è una comunità dotata di
una scuola elementare dove studiano
oltre 200 bambini, un poliambulatorio, l’hospice per i malati terminali,
la fattoria, la cooperativa di credito
impegnata nell’erogazione di microcredito, una pizzeria che, oltre a dare
lavoro a diverse persone, assicura un
sostegno economico alla vita della
parrocchia. Una comunità vivace anche sotto il profilo culturale, animata
da caffè letterari, conferenze e dalla
redazione di un giornale, che coinvolge nelle sue svariate attività di
centinaia di volontari.
“Il nostro modo totalmente laico e secolare di intendere la missione imprenditoriale si è aperto all’ascolto dell’esperienza di chi ha orientato la propria
missione a valori ultramondani, dando
vita ad una impresa, per così dire, sui
generis – ha spiegato Andrea Paladini,
presidente dei Giovani Imprenditori di
Unindustria Bologna – Credo che la
cultura d’impresa possa trarre importanti stimoli dal confronto con prospettive diverse: al centro c’è sempre l’uomo, il suo lavoro, le sue aspirazioni, la
sua realizzazione sociale e personale”.
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ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
UN CORSO SULLE RETI D’IMPRESA
CON LA COLLABORAZIONE DI UNINDUSTRIA
Presso la Facoltà di economia dell’Università di Bologna avrà inizio alla fine di maggio un corso dedicato a “Costituzione e gestione delle reti
d'impresa” organizzato dai proff. Marco Lamandini e Cosimo Sasso.
Finalità del corso è dotare i partecipanti di strumenti lavorativi atti a facilitare la costituzione e la gestione del contratto di rete. Una particolare
attenzione sarà posta alle agevolazioni finanziarie e fiscali attualmente possibili per gli aderenti alla rete.
Il corso si rivolge a imprenditori (e loro dipendenti o collaboratori) che partecipano a vario titolo a formazioni di reti d’impresa, nonchè a dirigenti
o professionisti che vogliano mettere le proprie conoscenze al servizio di sistemi di reti d’impresa, ed a funzionari e dipendenti di enti istituzionali
che operano con aggregazioni imprenditoriali reticolari.
Il corso, della durata di 32 ore, si svolgerà i venerdì e sabato mattina fino alla fine di giugno, e si avvarrà della collaborazione di esperti dell’Agenzia delle Entrate, di Unindustria, di Banca Intesa-San Paolo, oltre che di docenti dell'Università di Bologna.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 16 maggio 2011.
Indicazioni sulle modalità di iscrizione e il fac-simile della domanda sono scaricabili dal sito www.unibo.it (corsi di Alta Formazione e di Formazione Permanente); per informazioni 333 3943121, mail [email protected]
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UNINDUSTRIA BOLOGNA
LA MILLE MIGLIA TORNA A BOLOGNA
GRAZIE ANCHE AL CONTRIBUTO DI UNINDUSTRIA
Dopo il successo dello scorso anno, la Mille Miglia
ripete il passaggio da Bologna: le “mitiche” auto
della Freccia Rossa attraverseranno sia all’andata,
sia al ritorno, le vie del centro storico della città.
“Ringraziamo le istituzioni e le associazioni locali
per la collaborazione” fa sapere Paolo Binelli, Vice
presidente del Comitato organizzatore della Mille
Miglia “il loro contributo permetterà ai partecipanti
della mitica corsa di regolarità di ammirare le bellezze del capoluogo emiliano”. Tutti gli operatori
economici del Settore Turismo di Unindustria Bologna fin dallo scorso anno si sono impegnati per offrire alla Mille Miglia un’accoglienza consona al
valore dell’evento, felici di salutare il ritorno sotto
ASSEMBLEA GENERALE 2011
Martedì 7 giugno 2011 • ore 17.30
Europauditorium • Palazzo dei Congressi
le Due Torri di questa stupenda manifestazione. “Quest’anno l’impegno di Unindustria Bologna si rinnova” spiega Marianna Di Giansante, presidente del Settore Turismo “Gli
equipaggi, i loro accompagnatori, tutto lo staff
tecnico e gli appassionati ancora una volta
troveranno a Bologna il saluto festoso della
città. Sarà una gioia per ognuno di noi vedere
ripetersi lo spettacolo entusiasmante delle
vetture senza tempo, di un’atmosfera irripetibile, di uno degli eventi più amati in tutto il
mondo non solo dagli appassionati d’auto, ma
da tutti coloro che amano il bello e la velocità.
E Unindustria Bologna sta lavorando perchè
la festa continui anche dopo che l’ultimo rombo si sarà perso lungo la Via Emilia”.
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Stefauto manca