PDF: Fare n 2 WEB - Unindustria Bologna

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PDF: Fare n 2 WEB - Unindustria Bologna
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
n. 2 novembre 07
FARE
le idee e le proposte degli industriali bolognesi
metropolis
Bologna città metropolitana 2007
paginaECA
10-09-2007
15.54
Pagina 1
INFORMAZIONI INSUFFICIENTI
PER PRENDERE DECISIONI IN TEMPO REALE
INTERRUZIONI NEL FLUSSO
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FARE
05
Cesare Bernini
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VITA INDUSTRIALE
Carlo Rossini - Cristina Galli
RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
numero 2 novembre 07
FOCUS
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ARTICOLO DI COPERTINA
La centralità di Bologna
intervista a Gaetano Maccaferri
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Direttore responsabile
Carlo Rossini
Editore
SEAS Servizi Associativi S.r.l.
via Serlio 26 - 40128 Bologna
tel. 0516317111 - fax 051356118
Direzione e Redazione
Unindustria Bologna
via Serlio 26 - 40128 Bologna
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Stampa
Renografica S.r.l.
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ARTE E INDUSTRIA
Competere a regola d’arte
Carla Francesca Catanese
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Ecco che cosa intendo per Italy Made in Art
Achille Bonito Oliva
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Gli articoli presentati possono
non rispecchiare le posizioni di
Unindustria Bologna che comunque
li ritiene un contributo sul piano
dell’informazione e dell’opinione
MOTOR VALLEY
Quei miracoli della Motor Valley
Osca
Ducati
Lamborghini
Minarelli
Foto
Studio FN, archivio Unindustria Bologna,
archivio Hammer Communication
Autorizzazione del Tribunale di Bologna
n. 6858 del 26.11.1998
Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1, comma 1, DCB Bologna
Le infrastrutture per Bologna Metropolitana
Interventi di:
Giuseppina Gualtieri
Michele Porcelli
Gian Carlo Sangalli
Pubblicità
SEAS Servizi Associativi S.r.l.
via Serlio 26 - 40128 Bologna
tel. 0516317111 - fax 051356118
Pubblì concessionaria editoriale S.r.l.
corso Vittorio Emanuele 113
41100 Modena
tel. 059212194 - fax 059226627
[email protected]
Tredici voci metropolitane
Interventi di:
Sergio Cofferati
Beatrice Draghetti
Flavio Delbono
Anna Maria Artoni
Luigi Gilli
Giacomo Venturi
Duccio Campagnoli
Fabio Roversi Monaco
Marco Cammelli
Silvia Noè
Andrea De Maria
Enzo Raisi
Gian Piero Calzolari
NEWS UNINDUSTRIA
Carlo Rossini - Cristina Galli
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IL RICORDO
La scomparsa di Oriano Rolenzetti
FOCUS
dalla vessazione
all’equità fiscale
per competere nel mondo
Nel 2006, tra imposte e tributi, gli
italiani hanno pagato più di 60 tasse.
Hanno destinato, in altri termini, oltre 600 miliardi di euro alla fiscalità e
alla previdenza pubblica. È impressionante, in particolare, l’aumento
delle tasse a livello locale: negli ultimi dieci anni le entrate fiscali di Regioni, Comuni e Province sono aumentate di oltre il 110%, contro una
crescita del Pil pari al 20%. Ma ancor
più del livello delle aliquote, sono le
modalità del prelievo a creare insofferenza verso i tributi. Secondo una
recente indagine, più del 90% degli
imprenditori valuta il sistema fiscale
poco trasparente e, soprattutto, dominato dall’incertezza.
Certo, nelle ultime due legislature
sono state introdotte innovazioni
importanti, ma il cammino per rendere le aliquote italiane comparabili
con quelle dei diversi Paesi concorrenti, in Europa e nel mondo, è ancora lungo. Unindustria Bologna,
consapevole della responsabilità che
comporta essere una delle maggiori
associazioni di imprese del Paese, ha
deciso di analizzare i bilanci di oltre
900 aziende locali per misurare la
percentuale di oneri fiscali che que-
ste registrano sui risultati economici
conseguiti.
Gli esiti dell’indagine realizzata sono
impressionanti: confrontando l’ammontare delle imposte e l’utile ante
imposte, il 73% delle aziende presenta un’aliquota effettiva di pressione
fiscale superiore al 50%. In particolare, per il 31% delle imprese questa
pressione è tra il 50% ed il 70%, per
il 42% di esse supera addirittura il
70%. Si tratta, si badi bene, di un dato in crescita: nel 2006, infatti, la
pressione fiscale ha superato il 50%
per un 4% di aziende in più rispetto
al 2005.
Qualcuno potrebbe obiettare che
nella Finanziaria 2008 ci saranno
importanti e positive novità per le
aziende. Certo, risulta apprezzabile lo
sforzo per le riduzioni nominali delle aliquote IRES e IRAP richiamate.Tuttavia, va detto che tali riduzioni saranno finanziate dalle stesse imprese attraverso l’ampliamento delle
basi imponibili determinato dell’indeducibilità di taluni oneri.
Nel mese di novembre Unindustria
Bologna ha incontrato a Roma,
presso la sede di Confindustria, i
parlamentari eletti nella provincia
per un confronto dedicato agli esiti
della nostra ricerca e alla Legge Finanziaria. Al di la delle specifiche
considerazioni legate alla manovra
per il 2008, la richiesta degli industriali bolognesi ai parlamentari è
stata inequivocabile: le imprese hanno bisogno di massicce semplificazioni fiscali. È indispensabile un fisco
più giusto e più equo, che non penalizzi la creazione di valore, gli investimenti, l’innovazione e l’occupazione. Ciò che occorre è un fisco
più coerente, capace di fornire alle
imprese non più rivolgimenti continui, ma certezze.
Gli imprenditori attendono decisioni
concrete su questa delicata materia.
Intanto il tempo scorre riproponendo un’imposizione fiscale tale da
rendere, gior no dopo gior no, le
aziende italiane meno competitive.
Questo è, a ben vedere, la vera sintesi
della nostra ricerca e si tratta di un
dato che dovrebbe preoccupare non
solo il Governo e la politica, ma l’intero Paese.
C e s a re B e r n i n i
Direttore Generale
Unindustria Bologna
FARE 5
CHLORIDE ACADEMY
Con la fondazione della sua Academy, Chloride Group PLC, multinazionale quotata al London Stock
Exchange e leader nelle soluzioni di
Il cuore di Chloride Academy è a
Castel Guelfo. Qui verranno definite
le strategie della formazione di tutti i
1500 dipendenti del gruppo sparsi
nel mondo. L'Academy inoltre si pone come obiettivo di dare quanto
prima le medesime opportunità formative anche ai 4500 dipendenti dei
propri business partner.
Obiettivo nel breve periodo è di ga-
VITA
industriale
Carlo Rossini
Cristina Galli
Keith Hodgkinson,
CEO di Chloride Group PLC
Roberta Gentile,
direttore di Chloride Academy
energia sicura per applicazioni ‘mission critical’ (gruppi statici di continuità, inverter, raddrizzatori, convertitori, sistemi di condizionamento
La sede di Chloride Academy
a Castel Guelfo
ecc.), ha creato la prima Corporate
University nel settore delle soluzioni
di energia sicura.
6 FARE
rantire ogni anno la formazione di
300 persone attraverso percorsi formativi di lunga durata con metodologie di blended learning in tutto il
mondo: verranno erogate mille ore
di formazione on line attraverso la
piattaforma di e-learning. Comitati
Tecnici specializzati, composti dai
massimi esperti del gruppo nel mondo, sviluppano i percorsi didattici per
le famiglie professionali di riferimento, portando a sistema le competenze distintive e le specificità delle
sedi di provenienza.
I corsi nascono e si svolgono in Italia
nella sede centrale dell’Academy e
nelle altre sedi del gruppo Chloride.
Vengono erogati a seconda della famiglia professionale di appartenenza
e possono essere obbligatori o a richiesta.
Direttore di Chloride Academy è
Roberta Gentile.
PIZZOLI
Budrio ha voluto premiare i suoi
concittadini più autorevoli e stimati
con un riconoscimento prestigioso:
il Premio Città di Budrio. Un riconoscimento che non poteva non essere attribuito ad un imprenditore
come Ennio Pizzoli.
Il marchio Pizzoli nasce nel 1926 ed
è a Budrio che l'azienda inizia la
propria attività, in un ambito geografico tradizionalmente votato alla
produzione della patata. La storia
dell'azienda, dagli anni Venti ai giorni nostri, è una dimostrazione di fedeltà ai valori della qualità e della
tradizione nonché una riprova del-
gliere i segnali di rinnovamento del
mercato e delle nuove tecnologie, affidando la gestione dell'azienda ad
un membro giovane della famiglia:
una scelta di continuità familiare che
ha garantito all'azienda solidità e benessere”.
SADEL
Da spin-off dell’Università di Bologna a leader nel settore delle nuove
tecnologie il passo sembrerebbe bre-
CAVOUR CORPORATE
FINANCE
Ha festeggiato i 20 anni di attività
nel migliore dei modi, con ben 6
operazioni di finanza straordinaria
dall’inizio del 2007. Cavour Corporate Finance è cresciuta dal giorno
della sua nascita e oggi conta 4
partners operativi, 3 associati, 4 se-
Ennio Pizzoli
Antonio Zecchino, presidente di Cavour
Corporate Finance
l'incessante ricerca del miglioramento produttivo.
“Il Premio” ha scritto l’Amministrazione comunale di Budrio nella motivazione ufficiale “è un riconoscimento ad un imprenditore che ha
dimostrato doti manageriali ed intuizioni assolutamente innovative
per l'epoca, capacità che hanno dato
vita ad una realtà industriale di grande importanza per l'economia del
territorio budriese”.
“Un altro grande merito che si vuole riconoscere ad Ennio Pizzoli” afferma ancora l’Amministrazione comunale “è quello di aver saputo co-
nior managers, 3 analisti e 3 persone di staff. La nuova struttura organizzativa, sempre presieduta da Antonio Zecchino che ne è anche il
maggior azionista, insieme alla consolidata membership con Imap e alla partnership con Borsa Italiana,
hanno consentito a Cavour di sviluppare notevolmente il portafogli
progetti. Tra questi, appunto, le 6
operazioni di finanza straordinaria.
In particolare spiccano poi due
nuove acquisizioni in Germania e
Ungheria e l’ingresso nel capitale
del gruppo Tesmec da parte del finanziere bolognese Gianluca Vacchi.
ve, visto che è stato lungo solo 16
anni. In questi 16 anni Sadel Spa ha
raggiunto risultati importanti come
la fornitura dei convertitori per i generatori eolici di Riva Calzoni, la
realizzazione dei convertitori per saldatura auto forniti al gruppo WWAudi e la produzione dei sistemi di
controllo per i convertitori di carrozza che Ocem ha fornito alle ferrovie. Oggi infine, Sadel è orgogliosa
di avere progettato e fornito a TSF
gli apparati che realizzano il tracking
e automatizzano gli annunci e le
informazioni a bordo della flotta nazionale di Trenitalia, Nel 2004 è arrivata la certificazione UNI EN ISO
9001:2000 per il sistema di Qualità
FARE 7
aziendale. Infine nel 2006 è stata
creata la nuova business unit Telemedicina. Nella presentazione di Sadel
si legge: siamo un’azienda B2B con
la mission di garantire il successo e la
soddisfazione totale dei nostri clienti. Progettiamo e produciamo sistemi
Hi-Tech all’avanguardia impiegando
il meglio della tecnologia e della conoscenza secondo le più aggiornate
procedure di qualità. A garantire i
successi della Spa sono oltre 40 collaboratori, tra interni ed esterni, nel
80% dei casi laureati in ingegneria o
fisica e che hanno un’età media di
34 anni.
EURORICAMBI: 40 ANNI DI ATTIVITÀ
DI MARISA E ORAZIO TADDEI
Il 22 settembre la Euroricambi di Crespellano ha festeggiato i 40 anni di attività dei propri
fondatori, Marisa e Orazio Taddei. E lo ha fatto in grande stile, con una cerimonia che ha visto la presenza di autorità (in particolare, i sindaci di Anzola dell’Emilia e di Crespellano),
personalità, dipendenti e collaboratori e l’inaugurazione di due nuovi stabilimenti.
Marisa e Orazio Taddei iniziarono la loro attività nel 1967 a San Lazzaro come piccoli artigiani nel mondo dei ricambi per autocarri. In poco tempo seppero capire e impostare nuove
idee per lo sviluppo e il rilancio del settore. Nel 1979 fondarono la Euroricambi con il primo stabilimento a Crespellano.
Le tappe successive furono un crescendo di risultati positivi: nuovi reparti ad Anzola nel 1983 e nel 1989 fino al 1995,
anno in cui fu inaugurata la nuova sede di Crespellano.
Oggi la creatura di Marisa e Orazio Taddei è divenuta un
gruppo che si inserisce tra i leader mondiali nel settore
della ricambistica per autoveicoli di ogni categoria e che occupa 320 dipendenti, ha superato i 72 milioni di euro di fatturato nel
2006 e raggiungerà gli 80 nel 2007. Il gruppo
attualmente si sviluppa su 6 stabilimenti tra
Anzola Emilia e Crespellano per un totale di
42mila metri quadrati, 22mila 400 dei quali
coperti. Con quasi 6000 articoli in gamma e
500 nuovi prodotti ogni anno, Euroricambi
esporta oggi in quasi 80 paesi del mondo,
A Marisa e Orazio Taddei il presidente
confermando l’export come principale canaGaetano Maccaferri ha consegnato
le di introiti capace di garantire il 97% del
un riconoscimento di Unindustria Bologna
fatturato del gruppo. E tutto partendo da San
Lazzaro di Savena, 40 anni fa. Alla cerimonia è intervenuto il Presidente di Unindustria Bologna, Gaetano Maccaferri, il quale ha consegnato una targa a Marisa ed Orazio Taddei,
complimentandosi con loro e con i figli Pierluigi e Patrizia. Nel suo saluto, Maccaferri ha
sottolineato in particolare “il grande ruolo delle imprese che perseguono un profitto legittimo e necessario e proprio per questo, contemporaneamente, sono protagoniste ed artefici
dello sviluppo del territorio: non solo creando ricchezza ed occupazione, ma interagendo
con le istituzioni e la comunità locale”.
8 FARE
MONTI ASCENSORI
C’era anche lo stand della Monti
Ascensori al “Fiaba Day 2007. Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, la manifestazione che si è svolta il 7 ottobre in
piazza Re Enzo a Bologna organizzata
da ANIAMPI.EU (Associazione Nazionale Europea Imprese Ascensoristiche Medie e Piccole). L’azienda bolognese ha partecipato all’iniziativa con
un proprio gazebo al cui interno è
stato distribuito materiale informativo
affinché anche chi non si è mai dovuto confrontare direttamente col problema della disabilità, e quindi con le
barriere architettoniche, non sia insensibile davanti a un problema tanto
importante per la società civile.
LUIS.IT
Luis.it comincia la sua avventura nel
2001 a Bologna. Fin da subito l’apporto eterogeneo dei tre fondatori,
Luigi Zanolio, Marco Piva e Giovanna Zanolio, è fondamentale per
consentire all’azienda di svilupparsi
nel settore multimediale, coinvolgendo sinergicamente il video, il
web e la grafica. Un team giovane
con una forte propensione alle nuove tecnologie, che ha consentito alla
Luis.it di cavalcare l’ondata di rinnovamento in corso nell’ultimo decennio. Tra le innovazioni, il settore video ha visto l’introduzione di nuovi
sistemi di montaggio basati sull’alta
definizione (HD).
Nel 2004 il trasfer imento in via
Malvasia 14, fuori le mura, ha segnato un importante traguardo aziendale. La nuova sede infatti, dal design
moderno, unico ed inconfondibile
ha rappresentato la cornice perfetta
dove ripartire con maggior grinta e
determinazione verso nuovi traguardi. Nel 2007 l’acquisizione di due
nuovi locali, all’interno del medesimo stabile, ha permesso di ampliare
il settore video e quello grafico.
Una serie di traguardi sanciscono il
successo Luis nel 2007: la campagna
promozionale per il Mercatone Uno,
passata su tutte le tv nazionali, con
protagonista Enzo Iacchetti (concept
creativo Max Information); il progetto di comunicazione web Kimbo;
la realizzazione di un cortometraggio destinato a Sky per la rassegna
“Sotto5”; la realizzazione di un film
che ha visto come protagonista John
De Leo, una delle voci più interessanti del panorama musicale italiano,
che uscirà a novembre in allegato al
cd del suo ultimo album.
ECA CONSULT
Fino a qualche mese fa anche in
E.C.A. Consult erano convinti che
nella offering di SAP non ci fosse un
prodotto software destinato al mercato della Pmi. Per questo la proposta di valutare questa soluzione da rivendere sul mercato fu accolta con
una certa perplessità. Presto però
dallo scetticismo iniziale si è passati
all’entusiasmo. SAP Business One si
è infatti dimostrata una soluzione
gestionale che risponde pienamente
alle esigenze del mercato: semplice,
efficace ed economicamente vantaggiosa. Non solo, SAP Business One
offre funzioni per tutte le più importanti aree aziendali come contabilità, reporting, logistica, automazione della forza vendita. A tutto ciò va
aggiunta una navigazione di tipo intuitivo grazie all’utilizzo di un ambiente universalmente noto come
Microsoft Windows. SAP Business
One è quindi la soluzione per chi
vuole ridurre le complessità IT e disporre di un solo prodotto software
con molteplici funzionalità. Per questi motivi, E.C.A. Consult ha scelto
di diventare SAP Channel Partner.
GAMMARAD
Gammard Italia ha recentemente
ottenuto un importante riconosci-
con i Clienti, al fine di garantire la
massima qualità del servizio offerto
nel settore della sterilizzazione industriale con i raggi gamma, nel rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. Prossimo obiettivo di Gammard
Italia, che conta di centrare entro il
2007, è quello della conformità alla
norma SA 8000 (Social Accountability) e per la quale l’azienda ha
già ottenuto il riconoscimento dello stato di Applicant.
PER ADMCOM LEONE DI BRONZO A CANNES
Bologna premiata al Festival di Cannes. O meglio un’agenzia di comunicazione sorta all’ombra delle
Due Torri si è meritata il Leone di Bronzo al Festival della Pubblicità.
A conquistare il riconoscimento è stata AdmCom per la realizzazione della campagna Keep Playing,
commissionata dal Casinò di Venezia. Si tratta di una installazione che dallo scorso mese di febbraio
ha trasformato in roulette due nastri per il trasporto bagagli all’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Quello sviluppato dall’agenzia fondata da Daniele Maestrami e che ha sede in via Canova, è un perfetto esempio di ambient marketing: una strategia di comunicazione capace di raggiungere il pubblico in luoghi in cui si aggrega spontaneamente e, magari, laddove non c’è abbondanza di messaggi
pubblicitari.
Nata nel 1977 come piccolo studio grafico, oggi AdmCom conta una trentina di collaboratori e opera
nel settore dell’advertising, dei new media e offre servizi di direct marketing, relazioni pubbliche e
uffici stampa. Per il futuro ha in progetto la creazione di un dipartimento del lusso: un’area dedicata
alla realizzazione di campagne pubblicitarie per i brand più esclusivi. “La scelta di scommettere sull’innovazione paga - ha commentato con soddisfazione Daniele Maestrami - e il premio che abbiamo
ricevuto ne è la più chiara dimostrazione”.
mento: la Certficazione di Eccellenza, con la quale Certiquality
premia le proprie organizzazioni
clienti che hanno integrato efficacemente i Sistemi di Gestione della
Qualità, della Sicurezza e dell’Ambiente, in conformità ai requisiti
delle norme UNI EN ISO 9001,
UNI EN ISO 14001 e OHSAS
18001. Questo riconoscimento attribuito all’azienda di Minerbio ne
testimonia l’impegno costante a
mantenere fede agli impegni assunti
MASCAGNI
La Mascagni Spa di Casalecchio di
Reno, azienda che conta 240 dipendenti per un fatturato di 30 milioni di
euro e che nel 2006 ha avuto un incremento dell’export del 35% rispetto
all’anno precedente, si è aggiudicata la
commessa per l’arredamento della
nuova sede della Texas A&M University nella Education City di Qatar.
Si è trattato di un impegno di grande prestigio poiché l’Università
FARE 9
americana di Administration and
Management ha sedi ed è conosciuta
in tutto il mondo. L’edificio che ha
arredato la Mascagni è di 4 piani e si
sviluppa su 53mila metri quadrati. La
commessa per 260 posti di lavoro e
128 uffici è stata già realizzata con
totale soddisfazione del cliente, sotto
la supervisione dei general contractors e degli architetti americani, per
un valore complessivo di 1milione e
200mila euro.
MASTER KEY FA RIVIVERE IL MITO DI ONDINA VALLA
TECNOMECCANICA
Un anno fa si spegneva, all’età di 90 anni, Ondina Valla, la più famosa atleta bolognese della storia. Eclettica e dotata di forte personalità ed eleganza atletica, vestì 16 volte la maglia
azzurra vincendo 15 titoli italiani nelle corse piane, sugli ostacoli ed eccellendo nel salto in
alto e nel pentathlon.
Ai Giochi Olimpici di Berlino, il 6 agosto 1936, toccò l’apice della carriera ed entrò nella storia dello sport italiano divenendo a vent’anni la prima donna a vincere un oro olimpico.
Bologna non poteva dimenticare una delle stelle sportive più mitiche e grazie all’impegno
congiunto di Coni, Comune e Fondazione Carisbo sono stati organizzati dalla nostra associata Master Key alcuni importanti momenti commemorativi.
Emozioni, brividi ed un pizzico di commozione sono stati gli ingredienti della mostra biografica su Ondina curata da Stefano Stagni
presso la Galleria Il Punto di via San Felice,
che ha riscosso enorme successo di pubblico e di critica per i suoi filmati multimediali e
la ricca esposizione di cimeli per lo più inediti con quadri, fotografie, libri e ritagli di
giornali dell’epoca fra cui spiccava l’astuccio con la medaglia d’oro ed il pettorale 343
con cui la Valla vinse l’oro alla Olimpiadi di
Berlino.
Il 16 ottobre scorso il Comune ha prima intitolato alla Valla una strada del nuovo quartiere fieristico e poi con una toccante cerimonia ha rimesso in sede allo Stadio Dall’Ara sia la targa originale del ’36 sia la quercia a
ricordo di quella pianta che la stessa Ondina Valla vinse a Berlino (documentato nel film
Olympia di Leni Riefenstahl) e poi volle piantare dietro la piscina dello Stadio.
L’Ondina week si è chiuso in una Cappella Farnese da tempo mai così colma di spettatori
con un convegno di studi nell’ambito del quale sono stati trattati da docenti di storia dello
sport alcuni importanti temi inerenti Ondina Valla ed il suo tempo con una rivisitazione dello
sport al femminile. Ciliegina sulla torta il 1° Premio Ondina Valla istituito dalla Carpigiani del
vice presidente di Unindustria Gino Cocchi (la statua di Ondina, opera scultorea del fratello
Rito Valla, campeggia da decenni all’ingresso dello stabilimento di Anzola) che ha visto
premiata un altro mito dell’atletica: Donata Govoni, bolognese doc, 4 olimpiadi e la bellezza
di 34 titoli italiani dal ’60 al ’78.
La Tecnomeccanica Srl, società bolognese di proprietà della famiglia Romagnoli, attiva nella produzione e
vendita di macchine automatiche
per il confezionamento di tè e pro-
dotti da infusione in sacchetti filtro,
ha siglato un accordo societario con
la Acma Spa, controllata da Coesia,
primario gruppo italiano attivo nelle
DUGOMRULLI
Dugomrulli, azienda leader nella
produzione di rulli per trasportatori,
che fa capo alla famiglia Gamberini,
ha certificato i propri prodotti per
l’industria mineraria, conformemente alle norme ATEX. ATEX è il nome convenzionale della direttiva
94/9/CE dell’Unione Europea per
la regolamentazione di apparecchiature destinate all’impiego in zone a
rischio di esplosione.
I rulli Dugom, serie ATEX, contraddistinti da un’apposita marchiatura,
sono progettati e costruiti in conformità ai requisiti essenziali della direttiva comunitaria di riferimento e
rientrano nella definizione di componenti privi di funzione autonoma.
Proprio per questa loro caratteristica
possono essere impiegati in apparecchi destinati ad operare in atmosfere
potenzialmente esplosive come, ad
esempio, le miniere.
10 FARE
macchine automatiche per il confezionamento di sigarette e prodotti
alimentari e chimici. L’accordo, volto
a rafforzare lo sviluppo futuro di
Tecnomeccanica, prevede l’entrata
dell’Acma nel capitale dell’azienda di
Villanova di Castenaso con una quota rilevante ed è mirato a supportare
la crescita di Tecnomeccanica nei
prossimi anni. Le sinergie industriali,
commerciali e finanziarie che deriveranno dall’alleanza con un partner
primario come il Gruppo Coesia
permetteranno a Tecnomeccanica di
ampliare i propri orizzonti di sviluppo e di fare fronte alla sfida della crescita in un mercato globalizzato
sempre più competitivo, all’interno
di un Gruppo forte e strutturato, internazionalmente noto per la leadership tecnologica dei propri prodotti.
Le macchine confezionatrici di tè in
sacchetti filtro tecnologicamente
avanzate di Tecnomeccanica ben si
inseriscono nella gamma di prodotti
hi-tech del gruppo Coesia e permetteranno ad Acma di entrare in
un nuovo business, che si caratterizza
per l’eccellenza tecnologica e l’alto
valore aggiunto dei prodotti.
economica e nell’area della produzione di macchine automatiche per
confezionamento, ha recentemente
ottenuto un importante traguardo
penetrando nel mercato portoghese
con la vendita di 2 AFT 2x3 e relativi macinatori termostabili per caffè
tostato in grani.
La AFT 2x3 è una macchina confezionatrice in grado di produrre una
capsula con tecnologia di termoformatura, di riempirla e sigillarla. Tale
tecnologia ha costi molto competitivi e può utilizzare il PLA, polimero
biodegradabile.
MGM
la, Azzorre e Islanda, ora la MGM è
pronta a sbarcare in America.
“Attualmente il mercato estero rappresenta il 70% del nostro fatturato –
spiega Girolamo Mazzeo, presidente
e fondatore dell’azienda -. Ora siamo
pronti a entrare negli Stati Uniti, un
mercato sicuramente non facile, ma
che penso possa rappresentare una
nuova opportunità di evoluzione per
noi. In America, infatti, esiste un approccio al business completamente
diverso dal nostro: per l’Europa il dato più importante è il ‘costo’, mentre
per gli americani il ‘guadagno’”. La
sfida è lanciata e, visti i precedenti, si
può scommettere che verrà vinta.
Da Crevalcore agli Stati Uniti in un
cammino lungo 40 anni e lastricato di
successi. E’ la strada che ha percorso la
MGM, azienda che opera nella realizzazione di negozi per l’elettronica.
Dopo essere penetrata con successo
nei mercati europei e in quelli dei
paesi più lontani come Siberia,Ango-
CAE
Girolamo Mazzeo,
presidente di MGM
Installazioni di monitoraggio ambientale
della CAE
L’organizzazione Meteorologica
Mondiale, organo delle Nazioni
Unite che ha il compito di controllare i fenomeni climatici e i loro
effetti a livello globale, ha recentemente riconosciuto il pluviometro
SETTEBELLO
Dopo 30 anni di ininterrotta attività
la Settebello Srl, azienda che opera
nel settore degli allestimenti fieristici, passa alla seconda generazione.
Seconda generazione che, ricordano
dall’azienda, era già da tempo operativa. Questa novità rappresenta
un’occasione importante di diversificazione e orientamento a nuovi prodotti e mercati. Già nel prossimo
2008 l’azienda prevede di dare vita a
importanti novità.
KISSTECH
La Kisstech Srl, giovane azienda attiva nel consulting di progettazione
FARE 11
CAE come miglior strumento per
misurare la pioggia e prevenire le
catastrofi climatiche. Si tratta di un
riconoscimento importante, quello
ottenuto dall’azienda di San Lazzaro che dal 1977 produce sistemi per
il monitoraggio ambientale e collabora attivamente con la Protezione
Civile, vari enti nazionali e regionali, per far fronte alle situazioni di
disagio e per icolo causate dagli
eventi climatici.
di grande interesse strategico. Si tratta della fabbricazione di una linea di
prodotti, attualmente assenti sul territorio nazionale, destinati a mercati
stranieri e di largo e differenziato
impiego, con soluzione tecnologica
innovativa rispetto alle soluzioni fino
ad oggi offerte dagli attori esteri sugli stessi mercati. Per poter dare seguito a questo progetto l’impresa è
alla ricerca di un’alleanza strategicofinanziaria. Un partner con cui an-
un modo per versare sapone, maionese, olio o aceto usando due sole
dita e senza nemmeno il pericolo di
sporcarsi: è la Bb Packaging. Nata il
31 gennaio 2007 grazie ad un finanziamento di 250mila euro dal sistema dei Consorzi fidi, la piccola
azienda – 5 soci - si è messa subito
all’opera brevettando la geniale bustina monodose che non farà mai
più sporcare le dita dei più maldestri.
Il nuovo contenitore, ideato dal tren-
I 60 ANNI DI SCANDELLARI INFISSI
Compie sessant’anni la Scandellari Infissi,
una tradizione imprenditoriale che di padre
in figlio è giunta alla quarta generazione:
da piccoli artigiani del ferro fino alla specializzazione di oggi nei serramenti e negli
infissi in alluminio anodizzato.
La storia dell’azienda inizia nel 1947, quando Alberto Scandellari, artigiano del ferro
appunto, insieme ai figli (uno dei quali, Cesare, è tuttora alla guida della società) comincia a fabbricare reti da letto in una vecchia fornace. I primi tempi sono difficili. «I
soldi – ricorda Cesare Scandellari – me li
prestò il vecchio Maccaferri, Gaetano».
Poi, nel 1952, gli affari decollano con la cosruzione di gabbie per l’allevamento del
pollame e nel ‘57, finalmente, gli Scandellari riescono a costruire il loro primo capannone e avviano la produzione di serramenti
e infissi in acciaio per porte e finestre. Il
vero salto di qualità l’azienda lo fa negli anni ’60, iniziando a lavorare anche con l’e-
ITALMEC ELETTRONICA
Impresa industriale certificata ISO
9001 da oltre dieci anni e che opera
da circa 40 nel controllo elettronico
di processo, Italmec Elettronica è attualmente coinvolta col CNR nella
realizzazione di un progetto di R&D
12 FARE
Cesare Scandellari
stero, finchè negli anni ’70 si specializza
nella produzione di infissi in alluminio anodizzato. Negli anni ’90 la Scandellari si concentra sul business degli appalti pubblici.
dare avanti sulla strada degli ottimi
risultati già evidenziati dalle prime
verifiche fatte con il CNR.
BB PACKAGING
Una giovanissima azienda di San
Giovanni in Persicelo ha brevettato
Tra le maggiori realizzazioni del periodo,
i lavori all’Aula magna di S. Lucia, a San
Giovanni in Monte e all’ex Mulino Tamburi a Bologna; quelli all’ex Foro Boario a
Modena, la sede Inail di La Spezia, il Comune di Prato, il Belweder (la residenza
presidenziale) di Varsavia restaurato
gratuitamente, per il quale ricevette i ringraziamenti dal presidente polacco Lech
Walesa.
Oggi l’azienda ha deciso di mantenere una
dimensione medio-piccola e di puntare
sulla qualità: produce serramenti, facciate,
porte di sicurezza per banche e uffici postali. Sta chiudendo il 2007 con un + 35%
sul fatturato dell’anno precedente, e la sua
proiezione all’internazionalizzazione guarda soprattutto verso l’Africa. La chiave di
questi sessant’anni di attività? Per Cesare
Scandellari è soprattutto una: “la passione
per il mestiere che mio padre ha trasmesso a me e io a mio figlio e ai miei nipoti».
tunenne Christian Burattini,ha una
struttura semirigida ed è facile da
utilizzare grazie al sistema unico di
apertura che ne consente l’apertura
grazie alla leggera pressione di due
sole dita. Ma alla Bb Packaging non
si sono fermati: dopo la bustina hanno brevettato anche la macchina che
la produce e, instancabili, hanno avviato rapporti con grandi aziende
italiane e straniere.
FAMIGLIA CHIARI
C’è da scommettere che i buongustai di Bologna presto si daranno
appuntamento proprio lì: nel nuovo
negozio “Famiglia Chiari” di via
Pescherie Vecchie 3. Si tratta del
quarto esercizio commerciale dei
Chiari e che si aggiunge a quelli di
Zola Predosa, dell’Aeroporto Marconi e di via Mazzini. Tra le eccellenze che faranno fare la fila ai
gour met bolognesi ci sono Sua
Maestà il Nero, già vincitore del
primo premio al concorso dei formaggi di montagna, lo yogurt fatto
in casa, il prosciutto crudo di Santa
Lucia, tutte le mozzarelle e i latticini teneri tipici del Mezzogiorno
d’Italia realizzati nei caseifici della
famiglia Chiari di Putignano e di
Napoli. Ma la vera novità è il distributore da 100 litri del latte crudo,
munto la mattina a Bentivoglio e
distribuito durante gli orari di apertura del negozio.
COFIMP
La Responsabilità Sociale d’Impresa
da oggi può contare su un nuovo
strumento operativo per la sua diffusione: il Vademecum di “PercoRSI”,
il progetto realizzato da Cofimp in
collaborazione con il Cise, Centro
per l’innovazione e lo sviluppo economico, per promuovere e incentivare nelle Pmi le migliori dinamiche
gestionali per un’azienda di stampo
etico. “PercoRSI” è un progetto cofinanziato dal FSE, dal Ministero del
Lavoro e dalla Regione Emilia Ro-
magna che raccoglie la sfida imprenditoriale moderna della costruzione
di una cultura manageriale etica e
consapevole, in grado di competere
con gli standard gestionali dei paesi
leader europei.
Fruibile e scaricabile gratuitamente
tramite il sito www.progettopercorsi.it, il Vademecum è stato presentato
in un convegno che si è tenuto presso la sala conferenze di Savhotel.
AIR-TEC SYSTEM
L’internazionalizzazione di Air-Tec
System, azienda di Calderara di Reno costruttrice di componenti per il
trasporto pneumatico di polveri e
granuli, si espande ulteriormente nei
paesi del Sud-Est Pacifico.
Dopo le joint-ventures realizzate in
India, in Giappone e in Cina, in
questo mese l’azienda ha aperto una
nuova sede di distribuzione dei sistemi a Bangkok, in Thailandia, inserendo personale altamente qualificato e specialista nel Bulk Handling.
La nuova sede, con il nome di AriaTech Co. Ltd, è allestita in una palazzina di recente costruzione, e avrà la
possibilità, con un impianto di prova,
di mostrare direttamente ai clienti in
quale modo funziona il sistema di
trasporto pneumatico e di testare i
diversi prodotti.
Gli uffici inizialmente avranno lo
scopo di promuovere i sistemi AirTec e, solo successivamente, di verificare la possibilità della costruzione di
alcuni componenti in loco per evitare i costi di trasporto.
I sistemi di trasporto pneumatico
Air-Tec sono utilizzati in tutti i settori, tra i quali i più importanti sono
i settori dei mangimifici, della ceramica, della plastica e dell’alimentare.
E’ possibile visionare il sito aziendale
in www.air-tec.it
ECO BUSINESS
CONSULTING
Eco Business Consulting, società di
consulenza esperta in internazionalizzazione e sviluppo d’impresa in
Italia e all’estero, ha di recente creato
L’Alambicco Edizioni: “Un progetto
editoriale – afferma l’Amministratore Delegato Giovanni Roncucci –
che crediamo possa accompagnare la
nostra esperienza professionale e
quella delle imprese che affianchiamo ogni giorno, oltre a suscitare discussioni e approfondimenti su tematiche economiche e di attualità”.
Prime pubblicazioni della collana
Imprendi de L’Alambicco Edizioni
sono la “Guida pratica per investire
in Serbia”, un vademecum di facile
consultazione su come fare business
in Serbia, una delle realtà economiche emergenti dell’area balcanica, e
“Le istituzioni finanziarie nazionali e
internazionali: una guida per l’Internazionalizzazione delle aziende italiane”, dedicata alle organizzazioni
nazionali e internazionali a sostegno
delle imprese nei processi di internazionalizzazione.
DEHONIANA LIBRI
Questa volta sono i libri a finire sotto i riflettori in quanto prelevati e
imballati sotto l’attenta regia di lettori a radio frequenza. Grande precisione tecnologica per evadere quotidianamente migliaia di pacchi verso
gli oltre 2500 punti vendita di destinazione, cioè le librerie. La Dehoniana libri, che nel settore della distribuzione libraria commercializza
FARE 13
una sessantina di case editrici, per
gestire al meglio la logistica dei propri cinque magazzini (Milano-Padova-Bologna-Roma-Napoli) e r ispondere in maniera tempestiva agli
ordini, ha adottato un nuovo sistema
di gestione e movimentazione attraverso un programma di logistica
(Automa di Esa Software di Rimini)
collegato a 25 lettori RF.
L’adozione dei terminali portatili in
radio frequenza ha rappresentato un
passaggio innovativo nella semplificazione del processo logistico da un lato e del lavoro degli operatori dall’altro. Il prelievo dei libri in magazzino
avviene per prelievo massivo: l’operatore seguendo le istruzioni riportate
sul display del terminale procede alle
operazioni di prelevamento delle diverse referenze assegnate attraverso
un percorso guidato. Così anche la
spedizione diventa più facile!
Dehoniana Libri, realtà commerciale
del gruppo editoriale dehoniano
(espressione dei padri dehoniani di
Bologna), opera ormai da più di
vent’anni nel campo della distribuzione libraria attraverso una propria
rete promozionale di 18 agenti e una
rete distributiva con 53 dipendenti.
Tre le librerie con il marchio proprio: Padova, Bologna, Roma.
0 ore di assenza per ferie al di là dei
periodi di chiusura. “Sento doveroso
un riconoscimento per il suo Guin-
MT MOTORI ELETTRICI
OMAS
Congratulazioni a Donatella Mazzali, dipendente della MT Motor i
Elettrici di San Giovanni in Persiceto, alla quale va ascritto un record sicuramente eccezionale: in dieci anni
di collaborazione con l’azienda (della
quale entrò a far parte il 3 novembre
1997) ha totalizzato 0 ore di assenza
per malattia, 0 ore di assenza per
permessi, 0 ore di assenza per ritardi,
Mantiene “cuore” e “cervello” a Bologna, ma acquisisce nuove potenzialità di sviluppo sui mercati mondiali.
Omas, specialista dal 1925 nella creazione di raffinati strumenti di scrittura ed azienda a forte presenza internazionale con circa il 75% dei ricavi fuori dall'Italia, ha visto acquisire il 90% della propria partecipazione azionar ia dalla cinese Xinyu
14 FARE
Virgilio Rende, titolare della MT Motori
Elettrici, consegna un riconoscimento a
Donatella Mazzali, collaboratrice
da Guinness!
ness dei primati, credo non sia azzardato dire a livello nazionale.” ha affermato Virgilio Rende, titolare della
MT Motori Elettrici, conferendo
una particolare attestazione a Donatella Mazzali nella ricorrenza dei
dieci anni di collaborazione “Complimenti e tanti auguri a chi si cimenterà per battere questo lodevole
primato”.
Hengdeli Group, società pubblica
presente nella principale borsa asiatica di Hong Kong, leader nella distribuzione e vendita al dettaglio di
orologi di lusso in Asia ed ora impegnata ad ampliare globalmente il
proprio business anche attraverso
l'acquisizione di marchi prestigiosi a
livello mondiale.
Considerata la grandezza e lo spessore di Xinyu Hengdeli Group in Asia,
specialmente nella Grande Cina,
Omas avrà a propria disposizione
un'eccezionale piattaforma per incrementare i propri affari in questo
mercato in forte crescita. Al tempo
stesso, Xinyu Hengdeli Group vorrebbe costruire un piano solido di
estensione del marchio Omas fino a
comprendere gli accessori, arricchendo in tal modo la gamma attuale degli strumenti di scrittura offerta
dall’azienda bolognese.
Questa acquisizione conferma anche
la stretta collaborazione tra Xinyu
Hengdeli Group e LVMH Watches
& Jewelry Division (che aveva acquisito Omas nel 2000). LVMH continuerà a fornire supporto a Xinyu
nello sviluppo di Omas e garantirà
una transizione fluida verso la nuova
gestione sotto la guida di Michele
Sofisti, membro del Consiglio di
Amministrazione di Omas in rappresentanza di Xinyu Hengdeli Group.
Mantiene il suo ruolo attuale Christophe Artaux, Managing Director di
Omas.
Nel corso degli ultimi 2 anni Omas
ha intrapreso un piano ambizioso di
ampliamento del portfolio prodotti
partecipando al progetto di rinnovamento del marchio grazie al proprio
know-how tecnico e progettuale.
L'intenzione del nuovo azionista è
quella di continuare su questa strada
gestendo ogni attività da Bologna e
nel pieno r ispetto dei valor i del
marchio.
OFFICINE MACCAFERRI
Nuove prospettive per le Officine
Maccaferri che, dopo aver messo a
segno nel corso dell'anno alcune importanti operazioni come l'apertura
di un nuovo sito produttivo a Pune
(in India), estendono il loro raggio
d'azione nel settore delle gallerie. Il
gruppo, leader mondiale nel comparto della geotecnica e del controllo dell'erosione del suolo, ha acquisito la Elas Geotecnica di Segrate
(Mi), specializzata, appunto, nella
fornitura di sistemi e prodotti per la
realizzazione di opere sotterranee legate a tunnel, metropolitane, miniere, dighe e canali fluviali.
La Elas e' stata impegnata direttamente in numerosi progetti in Italia,
fornendo i propri prodotti per le
gallerie dell'Alta velocità tra Firenze
e Bologna e della metropolitane di
Roma e Brescia. Uno dei brevetti
più importanti in mano all'azienda
lombarda, per esempio, e' il "Grout
master", una particolare soluzione
che permette di consolidare e impermeabilizzare grossi ammassi di
terreno attraverso l'utilizzo di una
miscela chimica.
Elas Geotecnica (19 dipendenti) dovrebbe chiudere il 2007 con un giro
d'affari di 4,5 milioni di euro, ma
Officine Maccaferri conta di rag-
OFFICINE MACCAFERRI PER IL MOSE DI VENEZIA
Officine Maccaferri, leader mondiale nel campo della geotecnica e
del controllo dell’erosione del suolo, mette a disposizione la propria
tecnologia e le proprie risorse per difendere Venezia.
Il gruppo bolognese è infatti impegnato nella fornitura e posa in
opera di un sistema di materassi filtranti, unico nel suo genere a livello mondiale, che contribuisce alla protezione dei fondali della laguna di Venezia. Questo progetto ha un valore complessivo di 30 Milioni di Euro. Il sistema fornito da Officine Maccaferri, inserito nel contesto dei lavori legati al MO.S.E.
(Modulo Sperimentale Elettromeccanico)
portati avanti dal Consorzio Venezia Nuova,
permette di ottenere grande stabilità e durata della protezione del fondale (facendo la
funzione di filtro tra scogliera e fondale).
Queste soluzioni hanno un impatto ambientale praticamente nullo, un fattore fondamentale per ottenere la
massima tutela dell’ecosistema veneziano. “La protezione di Venezia - spiega Alessandro Maccaferri, Presidente di Officine Maccaferri – rappresenta un obiettivo prioritario per tutti noi e, per questo,
abbiamo deciso di investire ingenti risorse per realizzare un sistema
assolutamente innovativo, non solo per l’Italia ma a livello mondiale.
Questo permette di dimostrare concretamente la nostra esperienza
e il nostro know how nel portare avanti progetti nuovi e ambiziosi.
Ma la nostra attenzione è dedicata, in primis, alla prevenzione e alla
tutela dell’ambiente, fattori realmente prioritari per noi”.
Officine Maccaferri (un giro d’affari consolidato di 242 milioni di eu-
ro nel 2006, previsto in crescita a 270 milioni per il 2007, con 1600 dipendenti) collabora al progetto MO.S.E dal 2002.
Il sistema sviluppato è in grado di stabilizzare e proteggere i fondali
dalle maree e dal moto ondoso, adattandosi perfettamente alle
condizioni della laguna.
Per realizzare questo ambizioso progetto, l’impresa bolognese ha
creato il “Consorzio Maccaferri Progetto Venezia”, che coinvolge anche Adanti di Bologna (società specializzata nel campo delle
opere pubbliche che fa parte, come Officine
Maccaferri, del Gruppo Industriale Maccaferri) e Impresa Giuseppe Sarti & C. S.p.A.
(azienda ferrarese che opera, da sempre, nel
settore dell’ingegneria idraulica).
“Per quanto riguarda il completamento dei
lavori a Venezia - spiega Luigi Penzo, Amministratore Delegato di Officine Maccaferri – le previsioni indicano
che, se non sussistono complicazioni, tutte le operazioni portate
avanti da Officine Maccaferri verranno completate entro la fine del
2009. Stiamo già valutando varie possibilità di applicazione dei nostri sistemi, sia all’estero che in Italia, in particolare in Sicilia”. Il
know how e l’esperienza maturata da Officine Maccaferri nel Progetto Venezia hanno suscitato l’interesse dello U.S. Corps of Engineers americano, per interventi nell’area litoranea della Louisiana e,
soprattutto, attorno a New Orleans, e delle Autorità Messicane, in
relazione alla crescente erosione costiera che sta interessando i
dintorni di Cancun.
FARE 15
giungere entro tre anni i 10 milioni.
D'altronde, fa notare Luigi Penzo,
amministratore delegato del gruppo
Maccaferri – di rafforzare la nostra
posizione in un mercato strategico
come quello delle gallerie”.
CATERPILLAR MEC-TRACK
Alessandro Maccaferri, presidente delle
Officine Maccaferri
bolognese, “il settore del ‘tunneling’
è in costante crescita, grazie anche
agli importanti progetti nelle opere
pubbliche che stanno coinvolgendo
le reti di comunicazione, in tutta Europa e nel mondo”. In quest’ottica,
Maccaferri punta non solo a rafforzarsi in Europa, ma anche in altri
paesi strategici in forte sviluppo, come quelli del Sud America.
L’acquisizione della Elas rientra nel
piano triennale d’investimenti 20072009 da dieci milioni di euro delle
Officine Maccaferri, che nel 2006
hanno registrato un giro d’affari consolidato di 242 milioni di euro, con
un aumento del 25% rispetto al 2005.
Nel 2007 si prevede un’ulteriore crescita, che porterà la società (1600 dipendenti) a sfiorare un giro d’affari di
260 milioni.“Ci siamo posti l’obiettivo – spiega il presidente, Alessandro
16 FARE
Caterpillar Mec-Track nasce nel
1961 come piccola officina meccanica e dopo un percorso prima di collaborazione poi di partneship, nel
1993 diventa interamente di proprietà del gruppo multinazionale
Caterpillar.
Caterpillar Mec-Track attualmente
impiega circa 340 persone suddivise
in tre stabilimenti, due dei quali nell’area di Castelvetro (Modena) che
fanno capo alla sede centrale situata
a Bazzano (Bologna). Oggi l’azienda
rappresenta il principale produttore
mondiale di rulli per il sottocarro
Caterpillar, componente fondamen-
sone l’obiettivo primario a cui l’azienda punta: “Target zero”, essere
un’azienda senza infortuni.
Il coinvolgimento nel sociale ed in
particolare l’attenzione alla salute ed
alla sicurezza dei lavoratori testimoniano il grande impegno con cui
Caterpillar Mec-Track sta investendo nel benessere delle persone.
Benessere significa anche salute,
quindi prevenzione: ne è esempio il
riconoscimento ricevuto dall’AIRC
nel 2003 per l’importante progetto
che ha visto l’eliminazione dal processo produttivo di tutte le possibili
cause di esposizione al rischio oncogeno all’interno dell’azienda e la recente collaborazione con l’organizzazione ABO Project a sostegno di
progetti di ricerca che mirano a raggiungere lo sfidante obiettivo di massima cura del cancro entro il 2010.
F.M. MATRAS
La F.M. Matras di Budrio ha ottenuto l’assegnazione di una fornitura di
500 “Biciclette elettriche a pedalata
assistita” da adibire al servizio di recapito postale, a seguito di una gara
lanciata da Poste Italiane Spa.
Le biciclette dovevano rispondere ad
Veduta aerea dello stabilimento
di Caterpillar Mec-Track a Bazzano
tale delle macchine movimento terra, esportato in tutto il mondo.
Fortemente integrata all’interno del
gruppo che ha adottato strategie di
management a lunga scadenza con
obiettivi di crescita continua, Caterpillar Mec-Track basa la propria strategia sullo sviluppo delle persone ed
in particolare su valori come Integrità, Eccellenza, Lavoro di Squadra
ed Impegno; ed è proprio sulle per-
Stefano Cesari, titolare della FM Matras,
con un esemplare delle biciclette elettriche
fornite a Poste Italiane
uno specifico dettagliato capitolato
tecnico, redatto dai tecnici di Poste
Italiane. Inoltre, fra i requisiti per un
migliore punteggio vi era, oltre al
minor prezzo, la maggiore presenza
di centri di assistenza su tutto il territorio nazionale. Con la collaborazione dei tecnici di F.M. Matras e di
Poste Italiane è stata configurata una
bicicletta elettrica a pedalata assistita
che risponde alle esigenze specifiche
del servizio di recapito postale in riferimento sia alle diversità del territorio che i veicoli dovranno percorrere, sia agli operatori che dovranno
utilizzare i veicoli.
Le biciclette elettriche a pedalata assistita fornite a Poste Italiane sono
state costruite utilizzando tutte le
tecnologie di ultima generazione
che riguardano i veicoli ad energia
alternativa con motore elettrico:
motore brushless da 250W, centraline elettroniche di controllo e di comando sigillate, le batterie ad elevato
rendimento, sistema “MPA” (Matras
Pedal Assisted System) che ottimizza
il contributo del motore elettrico alla pedalata dell’operatore per rendere
minimo lo sforzo fisico. Particolare
attenzione è stata rivolta, inoltre, alla
sicurezza degli operatori.
E’ stato previsto di potere caricare, su
ogni veicolo, fino a 35 kg. di posta
da consegnare. La consegna delle biciclette elettriche a pedalata assistita
a diversi centri di Poste Italiane Spa
su tutto il territorio nazionale è stata
effettuata in ottobre.
SUGAR COMPANY
Le intolleranze alimentari gravi sono
numerose e Sugar Company ha deciso di combatterle selezionando,
controllando ed evitando le contaminazioni derivanti da materie prime contenenti allergeni.
Per quanto riguarda in particolare il
cioccolato, l’unico modo per garantirne la sicurezza è creare una “Oasi
Produttiva”. E’ quello che Sugar
Company appunto ha fatto, scegliendo di non produrre, nel proprio stabilimento, tavolette di cioccolato al latte
e neppure tavolette di cioccolato con
nocciole o altra frutta con guscio.
Ora dunque nello stabilimento Su-
gar Company, in particolare nel ciclo
produttivo del cioccolato Cuorenero, ottenuto esclusivamente con massa di cacao pregiata dell’America Latina, non sono ammesse materie prime contenenti: arachidi, crostacei,
frutta con guscio (noci, mandorle,
nocciole ecc.), glutine, latte, proteine
del latte, soia, lupini, senape, sesamo,
sedano e uova. Inoltre le materie
prime impiegate sono OGM Free.
Una vera e propria "Oasi Produttiva
Anti Allergeni".
Questa scelta è particolarmente significativa per tutto quel mondo di
consumatori che non possono assumere cioccolato, in quanto affetti da
intolleranze alimentari particolarmente gravi.
Lo stabilimento del cioccolato Cuorenero della Sugar Company è l’uni-
co esempio in Europa ad attuare una
scelta così radicale, al fine di garantire
l’assenza di sostanze allergeniche nel
cioccolato e la sua assoluta qualità.
GMPR GROUP
GMPRgroup, ai primi posti nel panorama italiano delle agenzie per la
costruzione reale di una palazzina di
uffici e appartamenti, che verrà realizzata da Costruzioni Residenziali a
Reggio Emilia. GMPR, già presente
con una sua sede in Second Life, ha
infatti riprodotto l’intero progetto
3D di Via Marchi a Reggio Emilia
nell’ambiente virtuale, per offrire ai
clienti la possibilità di un’esperienza
molto realistica di come saranno i
nuovi uffici e appartamenti in costruzione.
La nuova palazzina di Reggio Emilia
è già interamente costruita e può essere visitata all’indirizzo Costruzioni
Residenziali Srl, Second Italia 1 (34,
27, 22) o digitando “costruzioni residenziali” nel Search di SL. Entrando
nella famosa piattaforma il compratore può infatti visitare l’immobile
che vuole acquistare, andando oltre
la semplice funzione dei rendering o
delle foto, e comprendendo appieno
le sue caratteristiche.
GMPRgroup già da tempo ha aperto una propria sede virtuale in Second Life, il nuovo fenomeno mediatico che ha già attirato al suo interno 9,5 milioni di persone di oltre
100 paesi, che hanno contribuito a
creare una vera e propria “economia
parallela” dove ogni giorno sono
scambiati 2 milioni di dollari (veri)
in transazioni di vario tipo. “GMPR
ha deciso di affacciarsi a questo nuovo mondo convinta che possa rappresentare per i propri clienti una
FARE 17
nuova reale opportunità di business.”
commenta Franco Giacomozzi (Ferenk Biedermann su Second Life, responsabile della divisione ICT e SL
manager di GMPRgroup “Se si vogliono sfruttare appieno le potenzialità di Second Life è necessario conoscerne le regole e ritagliarsi un
proprio spazio in quella ‘business
community’ virtuale che nella rete
cerca una nuova finestra per aprirsi
anche a mercati lontani”.
MANDARINA DUCK
Il marchio Mandarina Duck sbarca
nel mondo dei telefonini. Grazie ad
un accordo con Alcatel, infatti, sarà
DA IDEA FUTURA IL NUOVO PORTALE
WEB E MOBILE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
FlexMobile (www.flexmobile.it) è la piattaforma della software house Idea Futura dedicata alla realizzazione di siti perfettamente visualizzabili da telefonini e palmari. Informazioni e servizi vengono erogati a palmari e cellulari in modalità grafica ottimizzata e vengono veicolati anche verso il portale web tradizionale, con
impaginazione ad hoc per ciascun portale.
Tra le prime implementazioni della nuova tecnologia, è stato presentato il nuovo portale, in versione sia web
che mobile, di Unindustria Bologna. Il nuovo sito www.unindustria.bo.it si presenta come uno spazio navigabile perfettamente anche da telefonino o smartphone.
Il nuovo portale riunisce tutto il patrimonio informativo precedentemente organizzato nei due siti distinti
delle associazioni originarie. Le informazioni dei due precedenti siti, infatti, sono state convertite ed importate attraverso flussi XML nella nuova piattaforma FlexMobile.
Per gestire al meglio l’erogazione delle informazioni su telefonini e palmari, poi, si è proceduto ad una opportuna progettazione editoriale per il sito mobile in linea con le esigenze di velocità di fruizione: informazioni focalizzate, menu di navigazione evidenti ed autoesplicativi, leggerezza di erogazione dei contenuti. Il
personale Unindustria nell’arricchire di pagine e news il
proprio portale, inserisce una unica volta i contenuti scegliendone poi l’erogazione differenziata sul sito web e mobile, grazie a funzionalità integrate nella piattaforma: in questo modo la gestione delle informazioni è sempre adatta ai
diversi dispositivi di fruizione.
Tra i servizi web/mobili ora a disposizione degli associati, è
stata particolarmente potenziata la sezione della rassegna
stampa (grazie alla collaborazione con Nei Spa, che cura la
rassegna stampa per numerose associazioni imprenditoriali). Trasformate le informazioni in pagine omogenee con
l'impostazione del sito, anche la rassegna stampa è poi veicolata sui cellulari sia in modalità pull, in cui navigatori richiedono le notizie, sia in modalità push, con avviso via Sms della pubblicazione di novità agli
iscritti che ne richiedono il servizio.
Nell’autenticazione on-line degli associati si è poi spinto ulteriormente l’acceleratore sulle possibilità di
profilazione granulare degli iscritti: in questo modo sarà possibile per gli associati ricevere, sia attraverso
email sia se desiderati Sms, comunicazioni maggiormente targetizzate sui propri interessi e bisogni, anche
richiedendo l’attivazione di più profili per associato, da assegnare alle diverse figure chiave dell’azienda.
18 FARE
in vendita per il Natale 2007 un cellulare con la griffe dell'anatra, "il primo progettato esclusivamente per un
pubblico femminile". Si chiama
“Mandarina Duck Mobile Phone"
ed è il frutto di una nuova collaborazione tra Finduck, la holding bolognese che controlla il marchio specializzato in pelletteria e accessori,
con Alcatel Mobile Phones, l'azienda
di telefonia cellulare di TLC Communication Group. L'accordo, della
durata di tre anni, prevede un piano
di distribuzione strutturato su tutti i
principali paesi europei, entro la fine
di questo anno, per estendersi al mercato russo e a quelli dell' America
Latina nel corso del 2008, per un totale di 220.000 telefoni entro il 2009.
"Da strumento per effettuare e ricevere telefonate, il cellulare si sta trasformando in oggetto di costume”,
sottolinea Sergio Rao, vicepresidente
di Finduck. “Una borsa è prima di
tutto un accessorio e secondariamente uno strumento; in ugual modo il
nuovo cellulare Mandarina Duck nasce ed è progettato come accessorio
esclusivamente femminile”.
THINK 3
A Expo Laser a Piacenza, la fiera dedicata alle applicazioni industriali
della tecnologia laser, la multinazionale italiana Think3 ha presentato in
anteprima assoluta la nuova soluzione Thinkreshape, la nuova suite di
strumenti per il reverse engineering
e il controllo degli scostamenti dal
modello originale, che consente di
ricostruire il modello matematico di
un oggetto fisico.
Si tratta di una tecnologia di triangolazione ottica che permette di acquisire oggetti tridimensionali di va-
rie dimensioni sotto forma di modelli digitali 3D, costituiti da nuvole
di punti triangolati tra loro (“mesh”). Thinkreshape importa una o
più mesh velocemente, le trasforma
con strumenti di decimazione,
smoothing, modifica diretta (GSM
Global Shape Modeling on Meshes)
e le converte in un singolo modello
valido per la prototipazione rapida,
FEA, la simulazione, l’animazione, il
controllo, l’inspection.
La nuova soluzione permette anche
di creare un modello di superfici parametriche (“Brep-Skins”) appoggiate direttamente sulle mesh che
può essere usato con altri software,
modificato o creato fisicamente tramite tooling o con macchine di prototipazione rapida.
Think3 opera da oltre 25 anni nel
comparto Ict e fornisce l’unica tecnologia in grado di coniugare i tre
ambiti progettuali: concept, sviluppo
e realizzazione del prodotto.
COFIMP E
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
“Internazionalizzazione per le imprese” è il progetto di sistema a valenza regionale messo a punto per
facilitare l’internazionalizzazione
delle Pmi verso i Balcani, il Brasile,
la Cina e l’India, mercati che possono offrire alle imprese emiliano-romagnole sbocchi commerciali interessanti e nuove possibilità di investimenti produttivi. A presentare il progetto è Cofimp, che lo realizza grazie al contributo dell’Ice, della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dell’Assessorato alle Attività
Produttive della Regione EmiliaRomagna, con la collaborazione di
Unindustria Bologna. L’iniziativa si
rivolge a Pmi interessate a sviluppare
un progetto di internazionalizzazione e ad acquisire informazioni approfondite relative alle aree paese individuate. Ciascuna azienda potrà
verificare il proprio progetto aziendale in queste aree-paese (sviluppo
dell’attività commerciale o investimento produttivo) analizzando tutti
gli aspetti strategici (commerciali,
produttivi, organizzativi, legali, economici, finanziari,etc..) fino all’analisi di pre-fattibilità.
Il progetto prevede la realizzazione
integrata di attività di: divulgazione
delle opportunità di mercato esistenti nei paesi target; consulenza
personalizzata ad hoc per l’azienda,
orientata all’approfondimento di
aspetti legali, organizzativi, finanziari
e d’investimento nei paesi target;
business tour mirati con missioni
imprenditoriali nei paesi target, durante le quali verranno garantite assistenza logistica e organizzazione di
agende personalizzate di incontri;
formazione generale specialistica
con 120 ore d’aula dedicate agli uffici commerciali e amministrativi;
formazione specialistica per paese
con 4 laboratori dedicati alle 4 aree
paese mirati a imprenditori ed export manager.
Il progetto si concluderà nel Giugno
2008. La partecipazione è riservata a
20 aziende emiliano-romagnole
(quota euro 1.800+Iva).
DATALOGIC AUTOMATION
Datalogic Automation, attraverso l'azienda consociata Laservall, ha acquisito un'ulteriore commessa del
valore di circa 5,5 milioni di Euro
per la fornitura al governo spagnolo
di 210 sistemi per la marcatura laser
delle nuove carte d'identità elettroniche anticontraffazione (il gruppo
bolognese aveva già acquisito un primo lotto di fornitura comprendente
118 sistemi di marcature, per un valore di oltre 3 milioni di Euro).
L’accordo siglato rientra nel progetto
DNI (Documento National Identifi-
GRANDE SUCCESSO
PER PROGAMESHOW
Un salone dedicato a quelli che la dea bendata la inseguono con gratta e vinci, superenalotto e videopoker:
si chiama Progameshow, è organizzato da ACMI, l’Associazione dei costruttori di macchine da intrattenimento, e dal 20 al 22 settembre ha occupato i padiglioni della Fiera di Bologna. Giunta alla sua quarta edizio-
ne, la prima aperta anche ai non addetti ai lavori, la
manifestazione ha attirato in città migliaia di appassionati cacciatori di fortuna. Giocare non fa male, se non
si superano i limiti e non si sfocia nella patologica dipendenza. “Noi vogliamo far conoscere alle persone spiega Gennaro Parlati, responsabile di Progameshow
- anche tutti i meccanismi che stanno dietro un biglietto del gratta e vinci o come nasce una slot machine di
nuova generazione, per questo abbiamo pensato a
delle vere viste dietro le quinte”. I più curiosi, poi, hanno anche potuto fare un passaggio nei due stand dei
Monopoli di Stato dove gli esperti hanno spiegato tutto ciò che si è sempre voluto sapere e non si è mai
osato chiedere: anche come difendersi dalla dipendenza dal gioco.
FARE 19
I 60 ANNI DI FATRO FARMACEUTICI
Per i suoi 60 anni FATRO ha scelto come simbolo l’ape: segno di laboriosità, di impegno, di lavoro di team, di costanza. Il simbolo giusto per un’azienda che ha festeggiato 60 anni di attività nei quali, da
piccolissima ditta produttrice di farmaci veterinari, si è gradualmente
sviluppata fino a raggiungere la
leadership del settore in Italia e una
notevole espansione all’Estero.
La storia della FATRO affonda le radici nell’immediato dopoguerra: nel
1947 Gualtiero Zaini, farmacista e
veterinario, insieme al figlio Corrado, studente in chimica, fondano un
piccolo laboratorio farmaceutico in
un palazzo di Forlì risparmiato dalle
bombe. Corrado Zaini si laurea in
chimica e prende la guida dell’azienda e nel 1963 il trasferimento ad Ozzano Emilia, nel primo stabilimento di 1200 mq.
Le produzioni vengono meccanizzate, cresce la tecnologia di produzione e di controllo, il personale si specializza e dà forza all’azienda, si intensifica la partecipazione ai congressi, la conoscenza
di FATRO si allarga in Italia e all’estero. L’internazionalizzazione
gioca un ruolo importante: oggi viene dall’export il 40% del fatturato (toccando 80 paesi), FATRO acquisisce aziende del settore all’estero e rimane l’unica azienda farmaceutica veterinaria interamente a capitale italiano.
cacion) commissionato dai Ministeri
dell'Interno e dell'Industria, Turismo
e Commercio spagnoli, ad un pool
di aziende, costituito da Telvent GIT
(Nasdaq TLVT), che agisce in qualità
di main contractor, Laservall, Ixla
(partner di distribuzione di Laservall)
e Datacard (azienda americana leader
nei sistemi automatici per la personalizzazione di carte di credito e documenti).
“Il progetto DNI è un ulteriore suc-
20 FARE
Arriva un ambito riconoscimento: la laurea ad honorem in Medicina Veterinaria a Corrado Zaini.
FATRO nel frattempo ha acquisito affiliate in Spagna, Polonia, Grecia, Repubblica Ceca, Argentina, Uruguay, India.
Al primo stabilimento di Ozzano (che negli anni ha subito continui ampliamenti, l’ultimo dei quali proprio in questo sessantesimo anniversario) se ne sono aggiunti altri su un’area complessiva di 73 mila mq.
A Maclodio (Brescia) edifici interamente dedicati alla produzione
di vaccini per la prevenzione delle malattie aviarie, e poi Wroclaw,
Buenos Aires e un Istituto di Ricerche a Praga.
A fianco di tutto questo, c’è l’impegno dell’azienda nel sociale: con
la “Fondazione Bruno Maria Zaini“ ha finanziato completamente la
costruzione di un dormitorio per i bambini che frequentano la scuola di Hanga in Tanzania; collabora con la Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna al progetto “Un bicchiere di latte per i bambini di
Hanga” con l’intento di costituire
e mantenere una
piccola mandria
di vacche da latte; sostiene iniziative per lo studio di malattie rare di origine genetica nell’uomo
(Crigler Najjar).
Sessant’anni meravigliosi, per un’azienda che segue da sempre
una vocazione: la salute animale per la salute dell’uomo.
cesso che ci rende molto orgogliosi.”
afferma Guglielmo Piazzi, General
Manager di Datalogic Automation.
“Questo è il risultato più significativo dell'importante investimento tecnologico che la società ha realizzato
per offrire soluzioni innovative nell'ambito dell'identificazione personale e della sicurezza. Confidiamo che
la nostra soluzione verrà adottata per
simili applicazioni, a livello mondiale, nel prossimo futuro”.
I PORTICI HOTEL
Nel pieno centro di Bologna, nello
storico Palazzo Maccaferri che ricorda fasti e luoghi dello spettacolo
del passato (qui sorgeva la migliore
espressione della belle époque bolognese, il mitico caffè-concerto Eden
Kursaal), è nato “I Portici Hotel Bologna”: ampie vetrate che si affacciano direttamente sull’angolo più bello
di via Indipendenza dando così l’im-
pressione all’ospite, prevalentemente
corporate e congressuale, di essere
parte della vita della città; ristorante
zioni rivolte agli ospiti una piccola
ma ben attrezzata palestra con bagno
turco e i 50 posti auto sotterranei.
L’immobile è stato acquistato per un
importo di 21 milioni dall’ultimo
proprietario, l’Enel. Sono stati spesi
4,5 milioni per la ristrutturazione, 1,4
milioni per il restauro, 1 milione per
gli arredi. Proprietario dell’immobile
è la San Paolo Leasint per conto di
Imperial Spa di Adriano Aere. La gestione è affidata alla srl che ha come
soci Equador Spa (controllata Aere
Giberti) e Riccardo Bacchi Reggiani.
E con “I Portici Hotel Bologna” è sta-
to inaugurato e aperto al pubblico,
proprio nella cornice liberty originaria dell’antico Eden Kursaal, il Ristorante Teatro Eden, che sarà caratterizzato da una fitta e vivacissima programmazione artistica. Dal jazz all’opera e alla poesia, dalla musica etnica e
medioevale ai concerti live agli spettacoli di Giorgio Comaschi e di Vito,
dalle conferenze alla presentazione di
libri, i bolognesi e tutti coloro che
transitano nel capoluogo potranno cenare o trascorrere un dopocena all’insegna della cultura e del divertimento
in un contesto di sicuro fascino.
IL DOLCE SUCCESSO DI CARPIGIANI
“CAMPIONE D’ITALIA” PER THE ECONOMIST
e caffetteria al primo piano, entrambi
aperti al pubblico. E non a caso la
caffetteria avrà una forte vocazione
culturale e mondana: degustazioni,
concerti, sfilate di moda.
Le camere sono 87, di cui 5 suites. In
60 di queste sono stati riportati agli
antichi splendori gli affreschi in stile
liberty, ciascuno diverso dall’altro,
con un intervento durato 18 mesi
per opera della società Sos Art e una
spesa di 1,4 milioni. Progettate per
essere simili ma non uguali, alcune
camere si affacciano su via Indipendenza, cuore della città, altre sul bellissimo parco del Pincio.
Adiacenti alla caffetteria si trovano le
tre sale congressi nella splendida cornice liberty dove sorgeva il café chantant Eden Kursaal, una da 250, l’altra
da 200 e la terza da 30 posti. In tutti
gli spazi dell’hotel è presente il sistema Hi-Port, che consente collegamenti wireless. A completare le atten-
“Campioni italiani”. Così l’Economist ha definito nei mesi scorsi i primati internazionali di
due aziende italiane, Luxottica e Carpigiani. Il settimanale britannico ha dedicato alle due
società due sezioni della rubrica ‘Business’, e per quanto riguarda l’azienda di Anzola dell’Emilia ne ha evidenziato quello che ha definito il suo “dolce successo”. Caso emblematico
quello di Carpigiani, presente con le proprie macchine da gelato in oltre 100 paesi, con una quota di
mercato mondiale di circa il 50%. L’azienda italiana,
precisa l’Economist, rifornisce catene come Pizza
Hut e McDonald’s o come Cold Stone (1.400 negozi
tra America e Asia orientale). La ricetta del successo, recuperato negli ultimi anni dopo la stagnazione tra anni ‘80 e ‘90, sta in “taglio dei costi, controlli di qualità e innovazione tecnologica, che hanno permesso a Carpigiani di sconfiggere i più economici rivali cinesi, che hanno in gran parte copiato il design italiano”. Tanto che il marchio italiano è
pronto ad aprire una nuova fabbrica in Cina per
produrre macchine destinate al mercato locale.
“Che si tratti di cono o coppa, gelato tradizionale o Gino Cocchi, presidente di Carpigiani
morbido, sono alte le possibilità che quest’estate
acquistiate in un chiosco o sulla spiaggia un gelato fatto da Carpigiani” scrive l’autorevole
settimanale. Una tale diffusione fa sì che The Economist non si stupisca che la Carpigiani
stia facendo profitti a palate con un margine operativo di più del 20% lo scorso anno. Un
dominio che “non sorprende, dopo tutto le aziende italiane producono molte delle macchine usate per fare altre cose per le quali l'Italia è famosa come la pasta o l’espresso”. Un
esempio, come sottolinea in conclusione The Economist, da seguire nello scenario globale.
FARE 21
ARTICOLO
DI
copertina
22 FARE
1
intervista
“Nel definire le linee dello sviluppo
della nostra regione non si può prescindere
dal ruolo svolto da Bologna, che è capoluogo regionale,
perno degli scambi Nord-Sud ed è, soprattutto,
ai primi posti in Europa per quanto riguarda
i traffici commerciali”
Gaetano Maccaferri
LA
CENTRALITÀ
DI BOLOGNA
Gaetano Maccaferri,
Presidente Unindustria
Bologna
intervistato da Carlo Rossini
FARE 23
“La competizione tra territori sarà
una delle grandi sfide che si giocheranno in Europa nei prossimi anni.
Ogni regione, quindi anche la nostra, dovrà valorizzare le diverse specificità e soprattutto far emergere i
punti di eccellenza che possono innescare il cosiddetto effetto gate, diventando il ‘cancello’ attraverso cui si
diffondono nel territorio quei flussi
di informazioni, persone e risorse
che transitano solo tra nodi strategicamente rilevanti e li rendono più
competitivi e più attraenti per gli investimenti internazionali. Bologna è
uno di questi snodi: è capoluogo re-
gna e non solo, secondo il Presidente
di Unindustria Gaetano Maccaferri.
“Nel definire le linee dello sviluppo
della nostra regione” ribadisce “non
si può prescindere dal ruolo svolto
dal capoluogo, sia come metropoli di
riequilibrio di un sistema policentrico, sia come suo punto di eccellenza.
Anzi, questa città deve essere considerata un patrimonio al servizio della crescita dell’intero sistema emiliano-romagnolo. Del resto, il nuovo
PTR della Regione prende atto di
questa sua centralità”.
– E questo ruolo di Bologna come può
UN CONVEGNO SUL RUOLO
DELL’AREA METROPOLITANA BOLOGNESE
Il ruolo dell'area metropolitana bolognese nel piano territoriale regionale è stato anche il tema centrale
del convegno "Città Sistema - Bologna: risorse e reti territoriali per la crescita”, promosso da Legacoop
ed Unindustria Bologna, che si è tenuto nella Cappella
Farnese di Palazzo d'Accursio.
I lavori, moderati dal direttore della sede Rai di Bologna,
Fabrizio Binacchi, sono stati aperti dall'intervento di
Gianpiero Calzolari, presidente di Legacoop Bologna. Si
sono poi susseguite le relazioni di Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, su "Gli aspetti strategici del piano territoriale regionale e il ruolo di Bologna", Walter Vitali, senatore componente della Commissione Affari Istituzionali del Senato
su "Il rilancio delle politiche per le città come motore per
lo sviluppo sostenibile", Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna, e Sergio Cofferati,
sindaco del comune di Bologna, sul tema "Le istituzioni a confronto". Ha concluso il dibattito l'intervento di Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria Bologna..
gionale; è città perno degli scambi
Nord-Sud; è, soprattutto, ai primi
posti in Europa per quanto riguarda
i traffici commerciali”.
Sono questi i punti da cui partire per
disegnare il futuro prossimo di Bolo-
24 FARE
essere valorizzato?
– “Occorre garantire l’accessibilità
dei servizi alla generalità della popolazione e delle imprese.” sottolinea
Maccaferri “Per vincere questa sfida
non basteranno politiche di raziona-
lizzazione dell’esistente. Le scelte
economiche, le loro ricadute sociali,
il grado di funzionamento del sistema Emilia-Romagna dipenderanno
sempre più dalla dotazione infrastrutturale, rispetto alla quale occorre
prendere atto che siamo in una situazione di forte crisi da congestione, da una parte, e da obsolescenza,
dall’altra”.
– Concretamente, questo cosa significa?
– “Per funzionare come una metropoli che diffonde effetti positivi a
tutto il territorio regionale” spiega il
Presidente di Unindustria “Bologna
dovrebbe essere dotata di un sistema
infrastrutturale che le garantisca una
facile accessibilità sul piano non solo
locale, ma anche nazionale e internazionale”. Unindustria Bologna intende impegnarsi concretamente per
questi obiettivi. “Ci confronteremo
con il governo, le istituzioni,
le forze politiche” prosegue
Maccaferri “affinché si affronti il nodo bolognese non come uno dei tanti problemi infrastrutturali del Paese ma come il perno dei collegamenti
Nord-Sud”.
L’altro aspetto della questione è quello della pianificazione. “Condivido il passaggio
da quello che si chiamava Sistema policentrico regionale alla cosiddetta Regione-Sistema” afferma
Maccaferri “a patto che non sia solo
un documento di programmazione
economica, bensì costituisca il quadro
di riferimento all’interno del quale
collocare le scelte strategiche sulle infrastrutture, le conseguenti priorità di
investimento e le relative iniziative di
pianificazione”.
Sulle modalità della pianificazione, il
SCHEDA • IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE
Il Piano Territoriale Regionale (PTR ) è il principale strumento di programmazione e pianificazione regionale. In pratica un vero e proprio Piano di sviluppo economico-territoriale, che farà da base per tutta l’azione della Regione. Individua gli obiettivi strategici di sviluppo del sistema economico e sociale, con l’obiettivo di rafforzare la competitività dell’Emilia-Romagna.Per la prima volta contiene un approccio nuovo: passa da una visione pianificatoria dirigistica/territoriale
ad una visione di futuro in chiave di rafforzamento della competitività.
GLI OBIETTIVI PRIORITARI DEL PTR
• Incentrare le strategie sui fattori di sviluppo: ricerca e innovazione;
• Produttività, qualità delle risorse umane, logistica, mobilità e infrastrutture, internazionalizzazione;
• Inserimento nella rete europea dei sistemi regionali più innovativi e delle città intermedie;
• Attrattività del territorio; internazionalità del sistema-regione;
• Sviluppo sostenibile.
COME PENSA LA REGIONE DI ATTUARE GLI OBIETTIVI
• Occorre passare da “funzioni di sostegno” a “funzioni di sistema”;
• L’Emilia-Romagna deve passare dall’insieme di realtà locali che oggi la caratterizza ad una “rete di componenti locali”, superando l’attuale modello policentrico;
• Innovare la governance territoriale, slegando la pianificazione dai confini amministrativi delle singole istituzioni e basando l’attività normativa e programmatoria su una cooperazione condivisa;
• Bologna città metropolitana, punto di snodo capace di valorizzare le diverse vocazioni territoriali.
FARE 25
Presidente di Unindustria ha due
proposte. “Intanto occorrerebbe una
pianificazione-cornice forte da parte
della Regione, che consenta di armonizzare il quadro della pianificazione sottordinata. In questi anni
spesso si è vista una pianificazione a
‘macchia di leopardo’; tanto per fare
un esempio, i Ptcp (piani territoriali
provinciali) delle Province di Parma
e di Bologna sono lontanissimi come
gionale, sta approvando un PSC (il
Piano strutturale comunale) che durerà dieci anni e che precede il PTR
che le attribuisce un aumento di
rango e di ruolo. Ci sarà una variante correttiva dopo l’approvazione del
PSC? O Bologna e la Regione procederanno parallelamente senza incontrarsi? Quale influenza nei rapporti fra i vari livelli di governo locale e centrale potrà avere la auspica-
rafforzare la metropoli regionale” replica il Presidente di Unindustria
“non indebolisce le altre città. Semmai, consente al sistema policentrico
di rafforzarsi a sua volta nella competizione tra aree regionali: perchè
un territorio equilibrato, dotato di
identità e specificità, per essere competitivo deve avere al suo interno
una vera e propria ‘metropoli di riequilibrio’. Senza che ci sia sudditan-
concezione: uno tratteggia strategie,
l’altro determina vincoli immediati
sulla destinazione d’uso dei territori.
E per le attività economiche questo
provoca una disparità rilevante in
termini di competitività. Per quanto
riguarda poi Bologna nello specifico,
questa città, che dovrebbe divenire
punto di eccellenza e metropoli re-
ta realizzazione della Città Metropolitana? Sono questioni che vanno affrontate, lasciando da parte il falso
problema della possibile primazia di
Bologna sulle altre città emiliano romagnole”.
Già, le altre città emiliano-romagnole: non sembrano tutte d’accordo su
questo ruolo del capoluogo. “Eppure
za tra gli altri poli del sistema e la
metropoli regionale.Anzi, ad ognuno
di questi centri viene chiesto di intrecciare relazioni per specializzazione in specifici settori per raggiungere, tutti insieme, quella massa critica
che i grandi sistemi metropolitani
nostri competitori hanno organicamente al loro interno”.
26 FARE
ARTICOLO
DI
copertina
28 FARE
0
le opinioni
Lo sviluppo di Bologna e della sua area metropolitana
nelle analisi e nelle valutazioni di alcuni
fra i principali esponenti delle istituzioni
e del mondo politico, economico, finanziario
TREDICI VOCI
“METROPOLITANE”
INTERVENTI DI
Sergio Cofferati
Beatrice Draghetti
Flavio Delbono
Anna Maria Artoni
Luigi Gilli
Giacomo Venturi
Duccio Campagnoli
Fabio A. Roversi Monaco
Marco Cammelli
Silvia Noè
Andrea De Maria
Enzo Raisi
Gianpiero Calzolari
Hanno collaborato
Barbara Bertuzzi, Deborah Dirani, Luca Lamberti, Marco Montaguti, Simona Storchi
FARE 29
ARTICOLO
DI
1
“nulla ci impedisce
di cominciare a operare
come se il modello di città
metropolitana sia
già realizzato”
copertina
QUALCOSA
CHE È GIÀ
IN CAMPO
Sergio Cofferati
Sindaco di Bologna
“
on un’ipotesi in divenire. Ma
qualcosa che, di fatto, è già in
campo”.
Per Sergio Cofferati, sindaco di Bologna, ciò che ancora manca “è una
completa definizione della ‘città metropolitana’, senza che questa rappresenti un ulteriore livello istituzionale”. Sarà questo “l’ultimo, importante
passaggio che consentirà di valorizzare le integrazioni esistenti, assicurando maggiore dinamicità all’eco-
N
30 FARE
Sergio Cofferati
nomia e un più alto standard di qualità della vita alle persone”.
Bologna, commenta Cofferati, ha ormai una dimensione “che va al di là
dei suoi confini di città, e ha da tempo una struttura economica e sociale
che integra Comuni diversi”. Anche
per questo, in attesa della determinazione degli assetti istituzionali, “nulla
ci impedisce di cominciare a operare
come se il proprio modello di città
metropolitana sia già realizzato”.
Il sindaco del capoluogo emiliano
ricorda per esempio “le esperienze
straordinarie portate avanti nel no-
stro ter r itor io nel campo delle
aziende dei servizi, che si sono connesse tra di loro progressivamente e
con grande efficacia, oltre i confini
che la storia ci ha consegnato”. E
questo stesso modello di connessione di ciò che è diviso istituzionalmente, secondo Cofferati “si può
immaginare anche per tante altre attività, dalla cura alla persona fino ai
trasporti”. E tutto questo “senza perdere l’identità del territorio e il rapporto con l’utenza, ma con l’obiettivo di migliorare e fare crescere le
aziende dei servizi”.
2
“ripensare funzioni,
programmazione, organizzazione,
strutture: offrire servizi migliori
al cittadino”
a Città metropolitana rappresenta “una vera sfida di ammodernamento, non un’operazione che
‘riaggiusta’ istituzioni vecchie”. L’obiettivo, spiega Beatrice Draghetti,
presidente della Provincia, è infatti
“creare un sistema nuovo, che corrisponda a esigenze di attualità e sviluppo”. Non si tratta semplicemente
“di riassestare i confini, ma di ripensare funzioni, programmazione, organizzazione, strutture adeguate. Insomma, offrire servizi migliori al cittadino”. Si lavora dunque “per trovare un assetto istituzionale che risponda al meglio alla vita delle persone
che vivono nel nostro territorio e
che si possono già definire ‘cittadini
metropolitani’: si lavora in un comune, si abita in un altro e si mandano i
figli a scuola in un terzo”.
Intanto, “non si parte però da zero”,
assicura la Draghetti. In questi anni,
attraverso la Conferenza metropolitana dei sindaci, coordinata dalla Provincia, “il sistema delle autonomie
locali ha esercitato le proprie funzioni e i propri compiti, connotati soprattutto dalla cooperazione fra le
istituzioni e dal consolidamento di
L
relazioni virtuose con altri soggetti.
In un’ottica metropolitana, per programmare le politiche e tendere alla
qualificazione del nostro sistema”.
Di fatto, sottolinea la Draghetti, si sta
già “praticando una forma di governo metropolitano volontario”. Gli
strumenti sono vari: dalla Conferenza dei sindaci “alla scelta di organizzarsi in unioni, associazioni, comunità montane e circondario di Imola”. E le modalità con cui si stanno
coordinando “la pianificazione e la
realizzazione del Piani strutturali comunali in forma associata, rappresentano un rilevante salto di qualità”.
Intanto, Regione, Provincia e Comune – riuniti al tavolo interistituzionale per la Città metropolitana –
lavorano per formulare una proposta
che parta dall’esperienza maturata,
“verificando possibili sinergie fra le
diverse funzioni degli enti locali, in
termini di semplificazione ed economicità”. In ogni caso, “la pratica ha
dimostrato essere necessari e funzionali sia il livello di governo sovracomunale, sia un livello di governo subregionale per il coordinamento territoriale”.
Beatrice Draghetti
CREARE UN
SISTEMA
NUOVO
Beatrice Draghetti
Presidente della Provincia di Bologna
FARE 31
ARTICOLO
DI
3
copertina
AL CENTRO
DI UNA
RETE
Flavio Delbono
Vicepresidente della Regione Emilia Romagna
“
punto di forza del nuovo Piano
Territoriale Regionale - afferma
il vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Flavio Delbono - sta
certamente nel metodo, nell’essere
tornati a pensare alle scelte di lungo
periodo del territorio”. Con la città di
Bologna nel ruolo centrale, capace di
trainare lo sviluppo di tutta la regione.
La strategia di via Aldo Moro ha suscitato pareri discordanti. Abbandono del policentrismo del vecchio
piano territoriale, di 15 anni fa, per
andare oltre o per muoversi verso un
modello centralistico che relegherebbe le altre città emiliane a mero
fanalino di coda? Delbono getta acqua sul fuoco. “La regione non sarà
Il
32 FARE
Flavio Delbono
“dall’Europa il segnale è
preciso: ogni regione deve
avere un gate importante”
di certo meno policentrica, perché la
nostra regione è strutturalmente policentrica. Non ha una capitale che
cannibalizza le altre città, come avviene in Lombardia o in Piemonte.
Bologna ha una popolazione che è
due volte, e non dieci volte, quella
della seconda città dell’Emilia Romagna”. Il punto cruciale è un altro
“riguarda le reti e le infrastrutture.
Dall’Europa il segnale sembra essere
preciso: ogni regione deve avere un
gate importante, dove si concentra
l’aeroporto principale, la stazione
ferroviaria, ecc. Questo non significa
però impover ire altre zone, ma
rafforzare uno snodo, che sarà il motore di crescita di tutta la regione”.
Quindi Bologna al centro sì, ma di
una rete.
Non si tratta di riproporre la spinosa
questione dei campanili o dell’Emilia, invece che la Romagna, “ma di
ubicare al meglio i punti di maggiore
competitività anche strutturale, senza
nulla togliere alle altre eccellenze
produttive (es. il turismo in Romagna o l’agroalimentare a Parma) che
saranno le prime a beneficiare della
valorizzazione di Bologna”.
Ai sindaci delle altre città Delbono
risponde così: “il nuovo PTR non è
un gioco a somma zero, in base al
quale dare ad un singolo significherebbe togliere all’altro. A Bologna,
tangenziale e stazione ferroviaria
non servono solo i residenti. Anzi. E
rafforzare le infrastrutture - come il
collegamento veloce tra stazione e
aeroporto, il People Mover, che la regione ha cofinanziato - darà un beneficio logistico, quindi anche economico, a tutta la regione. Gli allarmismi sono dunque ingiustificati”.
I tempi? “Entro il 2008 - conclude il
vicepresidente della regione - finirà
l’iter di audizioni e consultazioni. Il
PTR diventerà così un documento
cogente. E la programmazione sarà
spalmata tra questa e la prossima legislatura, considerato che i fondi europei interessano il periodo che va
dal 2007 al 2013”.
4
Anna Maria Artoni
“la regione come grande area
metropolitana”
residente Artoni, da qualche tempo
è aperta una riflessione sul nuovo
ruolo di Bologna nella regione…
“Ogni riflessione sul ruolo della ‘Bologna Futura’ non può prescindere
dalla visione del futuro che riguarda
tutta l’Emilia-Romagna, che per noi
imprenditori significa una regione
pronta e capace di cogliere le sfide
della globalizzazione secondo un disegno dove ogni eccellenza e vocazione territoriale diventa snodo attivo all’interno di una rete regionale
di eccellenza”.
Come pensate di muovervi su questo
terreno?
“E’ evidente che su questo fronte
non possiamo perdere posizioni.
Anzi, dobbiamo impegnarci per
mantenere il ruolo di regione leader in Europa nella vocazione manifatturiera, all’avanguardia quanto a
capacità produttive, ricerca e innovazione, export ed internazionalizzazione. Bologna esercita tuttora su
questo versante un ruolo primario e
trainante nel raggiungimento di
queste performances collettive, che
va mantenuto e ulteriormente alimentato”.
Come declinare, quindi, il ruolo di
Bologna?
“Penso non tanto a una ‘capitale amministrativa’, quanto a una Bologna
che affermi ulteriormente un ruolo,
centralità, autorevolezza, all’interno di
una rafforzata capacità competitiva
P
dell’Emilia-Romagna, basata sull’introduzione di livelli decisionali e
meccanismi di governance in grado
di incidere sui fattori dello sviluppo”.
Su quali asset può sviluppare il suo futuro Bologna?
“Bologna esprime già oggi straordinarie capacità industriali e asset fondamentali tra i quali la fiera, l’aeroporto e l’università. Su questi asset
Bologna può giocare un ruolo da
protagonista in un quadro competitivo aperto”.
Quali rapporti quindi tra Bologna e le
altri capitali del policentrismo emilianoromagnolo?
“E’ ormai il tempo di convincersi
che per ogni fattore di sviluppo,
economico o sociale che sia, deve
essere ricercato il livello ottimale
che ne determini la massima valorizzazione e accessibilità. L’ottica in
cui porsi è quella di una regione
‘grande area metropolitana’ in cui
Bologna possa autorevolmente collocarsi giocando i propri atout, e sono molti, in rapporto agli altri territori e alle altre città della rete regionale, dando un contributo alla creazione di ricchezza con le proprie
eccellenze e specializzazioni. Pensiamo insomma all’Emilia-Romagna
come ad una squadra con una propr ia strategia unitar ia, una regia
complessiva senza sovrapposizioni di
ruoli, in cui Bologna si collochi come ‘fuoriclasse’”.
L’EMILIA
ROMAGNA
COME UNA
SQUADRA
Anna Maria Artoni
Presidente di Confindustria Emilia Romagna
FARE 33
ARTICOLO
DI
5
Luigi Gilli
copertina
IMPULSO
A UNA
CRESCITA
VIRTUOSA
Luigi Gilli
Assessore alla Programmazione Territoriale
della Regione Emilia Romagna
34 FARE
“mettere in campo le
progettualità sia del governo
regionale e dei governi
locali, sia degli attori sociali
ed economici”
er Luigi Gilli, assessore alla programmazione territoriale della
Regione “la Città metropolitana di
Bologna può essere la risposta che
dà ulteriore impulso al modello di
crescita virtuosa che nel territorio
P
bolognese – così come a livello regionale- ha permesso all'economia,
alla società e alle istituzioni di raggiungere livelli di qualità”.
“Lavorare per la Città metropolitana
di Bologna” aggiunge Gilli “significa
soprattutto mettere in campo – facendole interagire – le progettualità
politiche e culturali sia del governo
regionale e dei governi locali, sia degli attori sociali ed economici”.
“Al di la del modello istituzionale
che ver rà scelto” sottolinea poi
l’assessore regionale “la Città metropolitana di Bologna realizzando
politiche integrate, mettendo in relazione le eccellenze, le vocazioni e
le specializzazioni del proprio territorio potrà posizionare il proprio
sistema socio-economico nelle reti
lunghe dello sviluppo e della competitività, e ciò sarà di vantaggio
per tutto il territorio e la comunità regionale”.
6
“confrontarsi con i sistemi
metropolitani europei”
ra la Città metropolitana e l’idea
di Bologna delineata dal Ptr c’è
“evidente comunanza”. L’area vasta,
spiega Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia, “risponde alla
necessità di dare risposte nelle forme
e nelle pratiche di governo a comportamenti e abitudini già consolidati”. Allo stesso modo Bologna “come perno e nodo del sistema regionale, risponde all’esigenza di dare al
territorio emiliano-romagnolo strumenti e forme di confronto con sistemi europei che hanno fatto di
questa caratteristica un fattore di efficienza e competitività”.
Per aziende e cittadini, commenta
Venturi, “disporre di un sistema di
infrastrutture fortemente coordinato
alle diverse scale – da quella nazionale a quella locale – è un’esigenza
imprescindibile, dettata dal quotidiano allargarsi del proprio raggio di
azione e della propria rete di relazioni”. Sullo stesso livello, una pianificazione urbanistica e territoriale che
valorizza le specificità, “permette di
rafforzare un sistema policentrico e
decentrato, e quindi una più equa
distribuzione delle opportunità e un
più razionale equilibrio territoriale”.
F
Il sistema di indirizzi e decisioni che
l’Accordo per Bologna città metropolitana e il Ptr regionale mettono
in campo, ricorda il numero due della Provincia, “si fonda innanzitutto
sull’idea che occorre trovare scale
più adeguate per decisioni che hanno effetti che travalicano i confini di
una singola amministrazione”. Per
esempio “le funzioni di governo,
concrete e reali, quelle da cui occorre partire per determinare gli assetti
istituzionali e la nuova distribuzione
dei poteri”.
Non a caso, quindi, pianificazione
territoriale e urbanistica, trasporti,
mobilità, servizi a rete di carattere
ambientale e servizi sociali sono “i
primi terreni su cui si stanno verificando ipotesi di governo metropolitano di funzioni il cui grado di efficienza e razionalità è direttamente
proporzionale e influente sulla competitività del sistema territoriale e
sulla sua attrattività”. Oggi, afferma
Venturi, dopo lunghi anni di dibattito astratto su quale livello istituzionale dovesse soccombere, “lo spirito
con cui si cammina verso la costruzione della Città metropolitana è,
per fortuna, pratico e concreto”.
Giacomo Venturi
UNA
SCELTA
PER
COMPETERE
Giacomo Venturi
Vicepresidente della Provincia di Bologna
FARE 35
ARTICOLO
DI
7
Duccio Campagnoli
copertina
LA CHIAVE
DELLO
SVILUPPO
REGIONALE
Duccio Campagnoli
Assessore alle attività produttive dell’Emilia Romagna
36 FARE
“intrecciare
capacità produttive e servizi”
“
uella di Bologna città Metropolitana è un’idea di cui da tempo
si parla ma che può diventare realtà
perché è necessaria per lo sviluppo futuro del capoluogo emiliano e di tutta
la regione”. Ad affermarlo è Duccio
Campagnoli, assessore alle attività produttive dell’Emilia Romagna.
Q
L’ipotesi, che presto potrebbe concretizzarsi, di modificare la struttura
amministrativa bolognese avrebbe
una ricaduta positiva ad ampio raggio. Non solo per Bologna, dunque,
ma per tutta la regione.
“Con la Città Metropolitana - continua Campagnoli - il capoluogo sarà
il centro in cui si intrecciano capacità
produttive e servizi. Di conseguenza
si avrebbe anche un consolidamento
anche delle attività produttive”.
Dal punto di vista industriale la creazione di Bologna Città Metropolitana, poi, si incastrerebbe perfettamente
con le politiche portate avanti grazie
a iniziative come le “nuove aree ecologicamente attrezzate”. Previste dall’art. 26 del D. Lgs 112/98 (Decreto
Bassanini), sono aree dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a
garantire la tutela della salute, della
sicurezza e dell’ambiente.
8
“una sferzata di energia per
Bologna”
er il Presidente della Fondazione
Car isbo Roversi Monaco, il
nuovo piano territoriale regionale
rovescia il tradizionale policentrismo
dell'Emilia-Romagna. Pensa che darà
un ruolo più deciso a Bologna ...
“Che Bologna sia il capoluogo dell'Emilia Romagna è noto ed è noto
anche che la regione è caratterizzata
da una forte divaricazione tra l'Emilia nord e Bologna e la Romagna.
Ed è noto che la regione ha città di
grande dignità, storia e vivacità economica e culturale. Però che Bologna sia il punto di raccordo mi sembra indiscutibile. Non sono solo la
storia e le dimensioni, ma le condizioni di grande qualità economica
che fanno di Bologna un centro che
merita il riferimento regionale”.
Ma ci sono state polemiche da parte
dei sindaci di altre città...
“Bologna è un nodo fondamentale
ma non marca affatto una superiorità
nei confronti delle altre città, proprio
perché rispetta il policentrismo”.
Allora perché questa levata di scudi?
“Il presidente Errani ha posto il problema in termini corretti. Non c'è
dubbio che un po' di campanilismo
ci sia. Ma mi sembra più delle altre
città nei confronti di Bologna che
viceversa. E non credo sia fondato.
Pensiamo ai presidenti della regione:
uno solo, Fanti, era bolognese. E anche gli assessorati più importanti sono quasi sempre appannaggio di altre
P
città. Anzi, credo che nell'istituzione
Regione Bologna sia recessiva”.
Quali sono i centri di eccellenza
della città?
“Abbiamo un aeroporto che rimarrà
il principale della regione, un nodo
ferroviario cruciale e una fiera che
ha patito gravemente in questi ultimi
tre, quattro anni di un sistema di governo che non ha senso e di una gestione che rispetto al passato non è
stata positiva. Per la fiera il problema
è questo: Bologna ha agito in un
ambito fieristico in cui aveva (grazie
a persone preveggenti) moltissime
chances. Ora la concorrenza è più
forte e non sempre leale, come insegnano i casi di Milano e Roma. Ma
bisogna che Bologna si abitui alla
concorrenza”.
E i rapporti con le altre città?
“Bologna è diventata grande perché
ha avuto il sostegno della Romagna,
mentre oggi non ha un'attenzione
adeguata verso questa parte della
Regione. Credo che Bologna senza
la Romagna sia molto poca cosa”.
E il sistema universitario?
“Il modello universitario di decentramento in Romagna è portato ad
esempio in Italia e all'estero. Le disponibilità delle comunità locali sono state rilevanti e lo Stato fino a
qualche anno fa ha sostenuto il decentramento. Quindi quelli che dicono che l'università si è dissanguata
per la Romagna dicono una cosa
Fabio Roversi Monaco
UN
PUNTO DI
RACCORDO
Fabio Roversi Monaco
Presidente della Fondazione Carisbo
non solo sbagliata, ma falsa. Il completamento del decentramento è la
volontà di considerare di serie A anche la componente romagnola. Per
il resto è chiaro che Bologna ha bisogno, nelle sue istituzioni, di una
sferzata di energia e anche di un
forte sostegno della sua classe imprenditoriale”.
FARE 37
ARTICOLO
DI
9
Marco Cammelli
copertina
“la regione è la dimensione chiave
dei sistemi socio-economici
attuali”
POLO DI
FUNZIONI
VITALI
D
Marco Cammelli
Presidente della Fondazione del Monte
di Bologna e Ravenna
38 FARE
a qualche tempo è tornato d’attualità il ruolo di Bologna come
centro propulsore della regione. Cosa
ne pensa il Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
“Ruolo di Bologna e ruolo della regione sono legati. Bologna è capitale
di cosa? Di un sistema regionale. E
tutti gli indicatori più seri vanno nel
senso di dire che la regione è la dimensione chiave dei sistemi socioeconomici attuali”.
Ma la regione esiste da tempo ...
“Potremmo infatti chiederci come
mai la felice intuizione istituzionale
di avviare le regioni 40 anni fa abbia
preceduto così di tanto il dato sostanziale del sistema regionale che
viene in primo piano ora. L’ente ha
preceduto di decenni il sistema. E
forse i due livelli non si sono ancora
pienamente incontrati”.
Quali le ragioni?
“Il perché di questo ruolo regionale
è noto. Il punto chiave ora va sotto il
nome di globalizzazione, della quale
globalizzazione è da capire non tanto
che i sistemi siano tra loro interconnessi: lo è sempre stato, fin dall’antichità. Ma è singolare che ciò sia avvenuto con una percezione negativa,
nella convinzione che globalizzazione significhi perdita di identità locale. Questa è la ragione per cui la re-
gione-sistema acquisisce oggi tanta
importanza rispetto alla regione-istituzione. Se poi si vuol dire invece
che ci sono particolari condensazioni
di funzioni strategiche e di funzioni
superiori che non sono sparse sul
territorio, ma che si condensano in
certi nodi e, in particolare, in alcuni
di questi, allora sì, certamente a Bologna ci sono certe condensazioni”.
Quali?
“Alcune ben note. Altre meno, come
la funzione superiore di collegare questo sistema territoriale con le sedi europee. Una cosa simile l’ha fatta Roversi Monaco con il nono centenario
dell’Alma Mater: ha portato a livello
superiore un intero territorio. Queste
funzioni indivisibili richiedono concentrazione di mezzi, di governance e
di conoscenza. Questo non impedisce
che ciascun nodo del sistema abbia sue
relazioni dirette all’esterno. Ma se dobbiamo sbarcare in Cina non possiamo
andarci uno alla volta. C’è un problema Unione Europea che riguarda intere filiere, di infrastrutture che riguardano intere aree. Ci sono compiti nascosti ma crescenti, nella ricerca applicata. E’ un dato, quest’ultimo, sul quale
le regioni hanno funzioni rilevanti e
crescenti. Già avviene nell’area sanitaria, altre aree stanno emergendo sul
fronte universitario”.
10
“Bologna città metropolitana si
collocherebbe in una dimensione
europea, confermando un
protagonismo nazionale”
Silvia Noè
IL RISCHIO
DI UN
ALTRO
ENTE
Silvia Noè
Capogruppo UDC alla Regione Emilia Romagna
iventando a tutti gli effetti
Città metropolitana, Bologna
si collocherebbe “in una dimensione
europea”. Potrebbe rimanere “tra le
protagoniste del circuito economico
del Paese e le nostre imprese ne
trarrebbero sicuro giovamento”. Ma,
avverte Silvia Noè, capogruppo dell’Udc in Regione, “una cosa sono
gli obiettivi che ci si prefiggono, altra la loro concreta attuazione”. A
questo riguardo, infatti,“la confusione regna sovrana”.
Di un’area sovracomunale si parla da
oltre quindici anni, ma nulla di concreto è stato fatto, nonostante diversi
progetti di legge.“L’incertezza è assoluta: non si è chiarito quali debbano
essere i compiti del nuovo ente, quali
i suoi confini territoriali. Ma come si
fa a costruire una casa se prima non
si gettano le fondamenta?”.
Nella sostanza, commenta la Noè, il
progetto di Città metropolitana “rischia, nella sua concreta realizzazione, di disattendere gran parte delle
aspettative iniziali”. A oggi, infatti,“si
D
sta correndo il rischio di costituire
l’ennesimo ente di coordinamento
territoriale che va in senso opposto
rispetto alla prospettiva di una reale e
complessiva semplificazione e a una
seria riduzione degli sprechi”.
Invece di creare un ente che si sostituisca a Province e Comuni, “se ne è
infatti creato un doppione”. Insomma, tutt’altra cosa rispetto “a una auspicabile semplificazione degli apparati burocratici che, se ben gestita,
può portare a una maggiore efficienza ed economicità della gestione delle funzioni politiche e amministrative, oltre che a un minore costo per i
cittadini”.
E proprio anche in relazione a quest’ultimo obiettivo, “si r ischiano
grandi delusioni”. Basti considerare il
fatto, sostiene la Noè, che “i servizi
pubblici locali dell’area metropolitana
non sarebbero gestiti dall’ente pubblico (essendo Hera spa proprietaria
delle reti e dei servizi), mentre invece
la competenza per la pianificazione
territoriale resterebbe ai Comuni”.
FARE 39
ARTICOLO
DI
11
Andrea De Maria
copertina
“necessaria una collaborazione
tra il capoluogo regionale e le
altre province”
UN RUOLO
FORTE PER
BOLOGNA
Andrea De Maria
Segretario Ds di Bologna
40 FARE
“
’Emilia-Romagna ha bisogno di
un capoluogo che svolga un
ruolo forte e significativo, la crescita
di Bologna è infatti un'opportunità
per tutto il territorio regionale”. Andrea De Maria, segretario dei Ds di
Bologna, sul capitolo Ptr e sul ruolo
che deve rivestire Bologna, ha le idee
chiare. “Una Bologna dinamica che
assolva fino in fondo alle sue funzioni di capoluogo è una delle condizioni primarie di crescita della regione così come, per uno sviluppo efficace e di qualità, è fondamentale che
Bologna ampli i suoi confini in un
L
quadro regionale”. De Maria parla
quindi di “collaborazione” tra il capoluogo e le altre province della regione allo scopo di “mantenere l'Emilia-Romagna ai vertici delle classifiche europee”, tra le aree più sviluppate d'Europa in tema di qualità
sociale e sistema economico.
Il segretario dei Ds è ottimista. “La
città ha nella sua storia e nella realtà
tutte le energie e le risorse per crescere in modo socialmente e ambientalmente equilibrato. Grazie all'azione degli enti locali, in particolare del Comune, sono stati già raggiunti risultati concreti. Penso al
nuovo Piano strutturale comunale
che ha scelto di fare interagire la
città con il resto del territorio provinciale e con gli altri comuni. Penso
al significato che ha per Bologna il
progetto della nuova Stazione centrale”. Ma De Maria non si ferma
qui e aggiunge: “In città è in atto da
tempo una discussione negativa, chi
ha responsabilità politiche e di governo deve cominciare a parlare ai
cittadini in termini di maggiore ottimismo perchè questa è una delle
condizioni per il successo”.
12
“non c’è né la progettualità né la
volontà politica per riconoscere
a Bologna una leadership nel
terziario”
“
i sembra che non ci sia nè la
progettualità nè la volontà politica per delineare un percorso che
riconosca a Bologna un ruolo primario soprattutto nel terziario che
sarà la vocazione futura della nostra
città”. L'onorevole Enzo Raisi, capogruppo di Alleanza Nazionale in
Consiglio comunale, esclude che nel
Piano territoriale regionale messo a
punto dalla Regione Emilia-Romagna sia incluso un progetto specifico
per la città. Bologna, infatti, secondo
Raisi potrà avere un ruolo concreto
nel futuro, anche in un contesto regionale, “solo se saprà invertire un
trend che fino ad ora l’ha vista sola
contro tutti”. In che modo? “Dobbiamo lavorare per far capire, ad
esempio, che una Bologna capitale
della logistica al servizio anche di
una parte del Nord-Est, darebbe un
beneficio a tutte le provincie emiliano-romagnole”. Ma è davvero possibile un rapporto di assoluto equilibrio fra Bologna e le altre città della
regione? “Sarebbe possibile e auspicabile se ci fosse meno campanilismo
e più sinergia”. Un esempio concreto? “Per il futuro in Emilia-Roma-
M
gna ci potranno essere solo una
grande fiera e un grande aeroporto”.
Scarse ad oggi, secondo Raisi, le speranze che Bologna arrivi ad essere
una “capitale innovativa europea”,
come auspicato dall’assessore regionale alla programmazione e sviluppo
territoriale Luigi Gilli. “Mi sembra
un bel sogno in cui tutti speriamo.
In realtà se non riusciamo a mettere
in connessione il sapere della nostra
Università con il mondo della produzione, cosa che sino ad oggi non
è accaduta, il sogno rimarrà tale”.
Enzo Raisi
MENO
“CAMPANILI”
PIÙ
SINERGIA
Enzo Raisi
Capogruppo Alleanza Nazionale
al Comune di Bologna
FARE 41
ARTICOLO
DI
13
copertina
FAR
CRESCERE
LE
ECCELLENZE
Gianpiero Calzolari
Presidente di Legacoop Bologna
residente Calzolari, come vede,
dall’angolazione del mondo Legacoop il rinnovato interesse sui temi di Bologna capoluogo, città me-
P
42 FARE
Gianpiero Calzolari
“ritrovare uno spazio di
competitività, decisione e
organizzazione della città”
tropolitana un po’ in contrasto con
una trentennale pratica di policentrismo regionale?
“L’angolazione non è solo quella del
mondo Legacoop, ma anche di quello imprenditoriale. Ricordo l’iniziativa che abbiamo preso, su questo
tema, giusto un anno fa con l’Associazione Industriali e che abbiamo
proseguito con il convegno del 5
novembre sul ruolo di Bologna nel
nuovo piano territoriale regionale.
Per noi imprese il tema della città
metropolitana significa r itrovare
uno spazio di competitività, decisione e organizzazione della città,
mentre ci auguriamo che non si
trasformi in un esercizio di ingegneria istituzionale”.
Bologna è capoluogo e può esserlo a titolo
ancora più solido?
“Ci sono due fatti da ricordare: Bologna è nell’elenco delle città metropolitane e si spera che venga presto
riconosciuta come tale; inoltre la
Regione, con il nuovo Piano Territoriale rivede il policentrismo e riconosce che Bologna capitale serve
alla stessa Regione. Ci tengo a ricordare che proprio noi insieme all’Associazione degli Industriali lo scorso
anno proponemmo il tema all’attenzione del governo e contribuimmo a
non far escludere Bologna dall’elenco delle città metropolitane.”.
Quali sono le eccellenze della città?
“Ci sono grandi opportunità per
Bologna. Mettiamo in campo una
importante apertura urbanistica,
grandi infrastrutture; e non per essere campanilisti, ma noi bolognesi abbiamo un ruolo di saldatura, visto la
posizione baricentrica rispetto ai
grandi flussi di mobilità nord-sud. E
quindi ci sono opportunità non solo
per Bologna, ma per le eccellenze e
specialità di tutti gli altri capoluoghi
provinciali della regione”.
Le nostre eccellenze, ben note, sono sufficienti?
“Dobbiamo farle crescere per raggiungere quel livello europeo che
ormai ci spetta. Penso agli snodi logistici fondamentali come l’aeroporto che ormai è tra i più importanti in Italia e non può certo giocare una partita al ribasso. Su questo fronte dobbiamo anche migliorare la pianificazione e sviluppare
ancora di più i sistemi intermodali,
ad esempio”.
E sul fronte economico-produttivo in generale?
“Abbiamo una coesione sociale importante, dove ha svolto e svolge un
ruolo importante la peculiarità cooperativa e un ateneo che è da sempre
un centro di sviluppo del sapere e
che può crescere ancora tanto, specie
nel rapporto con le imprese. Insomma, con Bologna capitale dobbiamo
anche cercare di scrollarci di dosso il
complesso di una provincialità autosufficiente e autoreferenziale”.
ARTICOLO
DI
copertina
Le infrastrutture
per Bologna
metropolitana
L’Aeroporto
la Fiera,
la Camera
di Commercio:
i loro ruoli,
le loro esigenze,
i loro obiettivi
INTERVENTI DI
Giuseppina Gualtieri
Michele Porcelli
Giancarlo Sangalli
44 FARE
1
“l’aeroporto è un esempio
concreto di luogo in cui si dovrà
sperimentare la volontà
di integrare le diverse politiche
territoriali”
“
e Bologna ha una funzione centrale per tutta la reg ione, in
quanto snodo primario del nostro
territorio, l’Aeroporto di Bologna è
evidentemente l’emblema dell’incrocio delle politiche di sviluppo economico e infrastrutturale che caratterizzano l’area metropolitana e l’intera regione” sostiene la presidente
del ‘Marconi’, Giuseppina Gualtieri.
“E’ una ‘porta di accesso’ con il
mondo: non solo oggettivamente e
fisicamente – come mezzo di collegamento di persone e merci, importante alleato delle imprese vocate all’internazionalizzazione, strumento
facilitatore dello sviluppo turistico e
risorsa ormai indispensabile per l’intercultura dei saperi – ma anche per
l’interazione tra politiche territoriali
in un’ottica di competizione globale” aggiunge Gualtieri.
“Il ‘Marconi’, infatti, è il luogo” rile-
S
va la presidente dello scalo bolognese “dove si incrociano le principali
politiche di sviluppo del nostro territorio: quelle relative alle più importanti infrastrutture e quelle relative alla crescita delle vocazioni terziarie del territorio, come è necessario
per aree metropolitane avanzate come quella di Bologna”.
“L’Aeroporto di Bologna” sottolinea
Giuseppina Gualtieri “è un esempio
concreto di luogo in cui si dovrà
sperimentare la volontà di integrare
le diverse politiche territoriali per lo
sviluppo”.
“La nostra società, nell’ottica del ‘saper fare sistema’, ha dunque un interesse forte allo sviluppo della città
metropolitana” ribadisce la presidente dell’Aeroporto di Bologna “per
operare al meglio e per poter offrire
risposte adeguate alla domanda del
territorio”.
Giuseppina Gualtieri
SI
INCROCIANO
QUI LE
POLITICHE DI
SVILUPPO
Giuseppina Gualtieri
Presidente Aeroporto di Bologna
FARE 45
ARTICOLO
DI
2
Michele Porcelli
copertina
LA
RISPOSTA
A ISTANZE
DI
EFFICACIA E
VELOCITÀ
Michele Porcellii
Amministratore Delegato di BolognaFiere
46 FARE
“un polo fieristico non può
che auspicare forme
di gestione il più possibile
interconnessa fra i diversi
sistemi infrastrutturali”
“
ell’ambito del confronto sul tema della città metropolitana, un
soggetto legato per genesi e storia al
concetto di scambio e relazione territoriali, quale la Fiera, non può che assumere una posizione favorevole ad
un processo di trasformazione finalizzato all’integrazione ed allo sviluppo
del territorio stesso” dichiara Michele
Porcelli, AD di BolognaFiere.
“L’idea di città metropolitana, contemplando un governo integrato del
sistema urbano, sia sul piano amministrativo, che economico, che commerciale e sociale” rileva Porcelli “rappresenta oggi la risposta adeguata alle
istanze di efficacia e velocità di connessioni, comunicazioni e spostamenti
derivanti dalle varie aree del territorio e dal mercato”.
“In un’ottica di ricerca di un modello
qualitativo di sviluppo, la possibilità
che le autorità amministrative assumano il governo complessivo di intere
N
aree metropolitane, non solo attraverso strumenti pianificatori, ma con
strumenti operativi e di controllo” aggiunge l’Amministratore Delegato di
BolognaFiere “può contribuire a raggiungere un equilibrio fra esigenze
delle singole entità urbane ed il territorio nazionale, fra operatori economici territoriali al loro interno ed il
resto del mercato sia a livello nazionale che internazionale”. “Una realtà
come quella di un polo fieristico, così
profondamente dipendente da trasporti e mobilità” prosegue Porcelli
“non può che auspicare forme di gestione il più possibile interconnessa fra
i diversi sistemi infrastrutturali; ciò soprattutto laddove gestione integrata significhi miglioramento del servizio
attraverso il potenziamento delle infrastrutture sia in termini di maggiore
copertura delle aree, che di ampliamento delle reti che di introduzione
di nuove tecnologie nei trasporti”.
3
“non investire sul nodo
infrastrutturale bolognese
significa scegliere lucidamente
il declino della capacità
competitiva italiana”
“ l ruolo di Bologna non può essere
sottovalutato né in relazione alla
forza del suo sistema economico né
in relazione al ruolo di integrazione
della mobilità che svolge nel Paese”
afferma Giancarlo Sangalli, Presidente della Cciaa di Bologna.
“In particolare” prosegue Sangalli “il
problema della dotazione infrastrutturale di Bologna non è una questione che possa essere considerata problema esclusivo di questa provincia.
Da Bologna passa la mobilità del nostro Paese e la mobilità europea che
collega il sud del Mediterraneo con
il Nord Europa”.
“Nell’ambito di una competizione
globale basata sulla facilità e velocità
di collegamento, non investire sul
nodo infrastrutturale bolognese significa scegliere lucidamente il de-
I
clino della capacità competitiva italiana. Perché tanti sono nel mondo i
sistemi territoriali che sono in competizione con il nostro, pronti ad offrire integrazioni efficienti fra le diverse modalità di trasporto” aggiunge il Presidente della Camera di
Commercio.
“Il ruolo di Bologna città metropolitana” rileva ancora Sangalli “richiede
inoltre un’accezione delle infrastrutture fisiche che ricomprenda la possibilità del sistema economico che le
accoglie di sviluppare servizi ad alto
valore aggiunto a favore della mobilità. Mobilità che genera collegamento, economia, confronto, elementi indispensabili a quel rinascimento anche culturale di cui abbiamo necessità per valorizzare al meglio le nostre specificità”.
Gian Carlo Sangalli
PASSA DI QUI
LA MOBILITÀ
NORD-SUD
Gian Carlo Sangalli
Presidente Aeroporto di Bologna
FARE 47
48 FARE
1
motor valley
Dagli anni Venti ai giorni nostri,
una lunga storia di aziende motociclistiche
(se ne contano 84!) ed automobilistiche segna le glorie
dell’industria meccanica bolognese.
Storia fatta di nomi gloriosi: Ducati e Morini, Malaguti
e Minarelli, Maserati e Lamborghini.
Fino alla Osca, il piccolo grande mito degli anni Cinquanta
QUEI MIRACOLI
DELLA MOTOR
VALLEY
A sinistra: alcune delle auto esposte alla mostra dedicata alla Osca,
al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna
FARE 49
UN GRANDE
CUORE A
QUATTRO
E A DUE
TEMPI
di Marco Tavasani
50 FARE
“la Motor Valley con quelle aziende
che gli americani chiamano
‘dream cars’: Lamborghini,
Ferrari e Maserati”
G
li anni Venti del XX secolo,
all’indomani della Grande
Guerra, segnarono per l’industria bolognese l’avvio di un comparto produttivo che avrebbe lasciato
un’impronta indelebile: sotto le Due
Torri fiorirono, infatti, decine di aziende motociclistiche(secondo autorevoli
ricercatori ben 84) e componentistiche, anche se allora gli accessori veni-
vano costruiti dagli stessi produttori di
moto, che raggiunsero il culmine alla
vigilia della seconda guerra mondiale.
Come nasce questo ‘fenomeno’? L’avvio di questa attività va ricercata nell’inventiva di molti artigiani meccanici. Non pochi di questi erano reduci
addetti alle officine di riparazione del
Regio Esercito che lavoravano nelle
retrovie dei fronti della Seconda e Terza Armata, dove la motocicletta aveva
fatto la sua prima apparizione con le
stellette. Sicuramente Bologna aveva
un terreno fertile per la meccanica che
facilitò questo crescente insediamento
di piccole aziende motociclistiche.
Erano, infatti, gli anni in cui l’automobile era una rarità e solo pochi privilegiati potevano acquistarla: nacque così
e si sviluppò l’alternativa della moto
grazie anche ai valenti tecnici che
uscivano dall’Istituto Tecnico Aldini
Valeriani: la grande fucina dell’industria bolognese.
La comparsa del comparto motociclistico (sia ben chiaro: molte botteghe
artigiane nascevano e chiudevano i
1
battenti dopo pochi mesi,‘gemmando’
però altri tecnici e altre officine) va inquadrata, nell’ottica di oggi, in quella
che orgogliosamente viene chiamata la
Motor Valley bolognese. Una zona che
si estende lungo la Via Emilia, con interessanti ramificazioni anche nell’Appennino e che comprende anche le tre
fabbriche di automobili nate prima e
subito dopo la seconda guerra mondiale: Maserati, Osca e Lamborghini.
Dalla fine degli anni Quaranta l’attività
dell’industria motociclistica bolognese
riprese, inevitabilmente su scala ridotta, ma con marchi di prestigio. Le distruzioni provocate dalle incursioni aeree, la razzia di macchine automatiche
per la lavorazione del metallo da parte
motor valley
della Wehrmacht avevano imposto una
difficile ricostruzione che, nel comparto motociclistico e motoristico, spesso
si avvaleva di residuati bellici di cui
c’era grande abbondanza, come il rame e l’alluminio allora introvabile in
Italia. Un dato per tutti dà il valore del
comparto: secondo la Provincia di Bologna sul territorio ci sono ben 102
IL TRIONFO
DI DUCATI
CAMPIONE
DEL MONDO
La Ducati riporta la Bologna a due ruote sul tetto del Mondo. Dopo anni di esilio dal mondo dei motori ecco arrivare il traguardo sognato da tutti gli amanti delle Rosse: titolo mondiale per il grandissimo Casey Stoner (che ha sempre avuto al fianco un magnifico Loris Capirossi), titolo costruttori per la casa di Borgo Panigale, titolo dei team per il Ducati MotoGP Team. Tra i primi
a salutare il ritorno dell’alloro iridato sotto le Due Torri è stato il Presidente di Unindustria Bologna Gaetano Maccaferri: “A nome di tutti gli imprenditori bolognesi - ha
detto poche ore dopo la storica vittoria - voglio esprimere l’orgoglio provato per la
vittoria della Ducati nel campionato mondiale costruttori, che rappresenta un ulteriore successo della eccellenza dell’industria bolognese. La vocazione motoristica, che
ha sempre caratterizzato il nostro territorio, ancora una volta ha saputo esprimersi
con risultati che testimoniano la genialità e il know-how del nostro tessuto produttivo.
Alle Rosse di Borgo Panigale vanno i complimenti di tutto il mondo industriale della nostra provincia”.
Tanti gli autori di un successo che i bolognesi si culleranno nel cuore per sempre: Gabriele
Del Torchio, CEO di Ducati Motor Holding; Livio Suppo, team manager; Claudio Domenicali,
CEO Ducati Corse e Direttore Prodotto Ducati Motor Holding, arrivato in Ducati negli anni ’80 ;
tutti i tecnici di Ducati Corse; e poi Federico Minoli, per anni l’uomo del rilancio della casa di
Borgo Panigale. Senza dimenticare il genio che si è inventato la Desmo: Filippo Preziosi, ingegnere perugino di 39 anni, che ha letteralmente disegnato e costruito il sogno. Lui che dal 2000,
a causa di incidente, è costretto su una sedia a rotelle è l’esempio più bello di come ogni
affronto della vita possa essere trasformato in risorsa vincente.
FARE 51
collezioni private di moto, a cui vanno
aggiunte quelle esposte al Museo del
Patrimonio industriale con otto mo-
Oggi è lo scooter, ma una volta era un
‘Cucciolo’; o meglio il ‘Cucciolo’, la bici motorizzata che nel dopoguerra fece la fortuna della Ducati e alla quale è dedicato il libro di un giornalista bolognese del Corriere
dello Sport- Stadio, Giuliano Musi. Penna
arcinota a Bologna, Giuliano Musi con questo suo libro di 160 pagine ha oltrepassato i
confini locali per arrivare tra i 6 finalisti del
premio Bancarella (sezione sport). Intitolato “Il cucciolo, un gigante”, il volume è
pubblicato da Minerva Edizioni e ha un costo di 30 euro. Sfogliando le sue pagine si
scopre, o si riscopre, la storia di questa bici a motore nata dal connubio di un avvocato, Aldo Farinelli, e un perito industriale,
Aldo Leoni. Per 20 anni, e forse qualcosa di
più, il Cucciolo ha rappresentato un vero e
proprio fenomeno sociale per l’Italia, capa-
52 FARE
delli, al Museo della Comunicazione,
alla Collezione storica dell’Atc, al
Museo Lamborghini e a quello della
Ducati.
Queste collezioni faranno capo a un
progetto organico che la Regione sta
mettendo a punto nell’ambito di un
percorso interregionale che ha i suoi
punti focali nei territori di Bologna e
Modena. Basti pensare, in campo automobilistico, che nei pochi chilometri
che separano Sant’Agata Bolognese a
Modena è nata e si è sviluppata fino a
raggiungere livelli impensabili la Motor Valley con quelle aziende che gli
americani chiamano ‘dream cars’:
Lamborghini, Ferrari e Maserati.
Ma torniamo all’anteguerra.Tra le fabbriche di punta dell’industria motociclistica bolognese spiccano i nomi della GD (l’attuale azienda leader nel settore del packaging per tabacco), dalle
iniziali di Ghirardi e Dall’Olio. Quando i due costruttori si separarono, il secondo avviò una fabbrica di moto che
portava il suo nome. Poi nacquero la
ce di conquistare tutti semplificando gli
spostamenti di chi lo sceglieva come mezzo di trasporto. Questa bici a motore è riuscita a riavvicinare una nazione che era
stata spaccata da lotte politiche e che per
crescere aveva un assoluto bisogno di comunicare e di incontrarsi. Nel libro di Musi
(edito anche in inglese) si trova tutta la storia del Cucciolo, ma non solo. Il volume riporta anche schede tecniche ufficiali, cartelloni pubblicitari, lo spartito e il testo della canzonetta resa famosa dalle stelle dell’orchestra Angelini, Gino Latilla e Carla
Boni. Tutti ritratti sul Cucciolo, ovviamente.
“il Cucciolo
ha rappresentato un vero e
proprio fenomeno sociale
per l’Italia”
QUANDO
L’ITALIA
ANDAVA
IN ‘CUCCIOLO’
MM (Morini Mazzetti), diventata in
seguito Moto Morini, e la CM.
E i nomi di spicco del dopoguerra?
Samp (che produceva un micromotore), Demm, Cimatti, Malanca, Malaguti, Morini, le moto Maserati, Minarelli
e Ducati, ma anche il primo bicilindrico: il Comet.
La storia della Ducati è interessante. Sotto i capannoni della fabbrica distrutti dal
bombardamento di 75 B-24 il 12 ottobre 1944, due anni più tardi uscì il pri-
GIOCO
DI SQUADRA
TRA
LAMBORGHINI
E SCUOLA
54 FARE
mo motore del Cucciolo. Fino al 1955
ne furono prodotti circa mezzo milione.
La scelta dei fratelli Cavalieri Ducati era,
in un certo senso, obbligata. Con l’economia a pezzi e le esigue risorse della
gente, chi se la sentiva di comperare una
macchina fotografica (uno dei prodotti
di punta della Ducati anteguerra) quando ben altre erano le priorità per sbarcare il lunario? Le auto erano introvabili e
comunque costavano un patrimonio,
così la Ducati motorizzò migliaia di ita-
liani con la geniale idea di applicare quel
motorino alla bicicletta. E, dal ‘52 al ‘54,
la casa di Borgo Panigale lanciò sul mercato, vendendone circa duemila esemplari, il Cruiser, l’antesignano dello
scooterone, un 175 cc a quattro tempi
con accensione elettrica e un avveniristico (anche se complesso) cambio automatico. La moto non raggiunse un’accettabile messa a punto per le difficoltà
di quegli anni, ma sotto l’aspetto tecnologico anticipava di quasi sei lustri il pri-
Lamborghini apre le porte del proprio stabilimento di Sant’Agata bolognese agli studenti degli istituti superiori “Archimede” di San Giovanni in Persiceto e “Malpighi” di Crevalcore. Il
programma di collaborazione tra le due scuole, il territorio e la storica azienda motoristica e'
stato messo a punto insieme alla Provincia di Bologna, ai Comuni di Sant’Agata Bolognese,
San Giovanni in Persiceto e Crevalcore e ai rappresentanti sindacali. Lamborghini ha confermato la volontà di lanciare iniziative formative specifiche a sostegno dell'occupazione
giovanile. “L'incontro di oggi – ha spiegato in occasione della definizione del programma
Umberto Tossini, direttore Risorse umane e organizzazione dell'azienda motoristica – si inserisce in un programma generale di rafforzamento del legame della Lamborghini col territorio bolognese. L’obiettivo specifico è quello di favorire la formazione professionale
dei giovani bolognesi all’interno di una azienda italiana, centro di eccellenza mondiale nella produzione di vetture sportive di lusso”.
L’azienda, inoltre, intende “contribuire a valorizzare il
patrimonio tecnico professionale del territorio
elevando il grado di qualità e di innovazione dell’istruzione richiesto dagli standard europei”.
motor valley
mo, vero, scooterone della Honda, il Cn
250.
L’apice dell’industria motociclistica
bolognese venne raggiunto negli anni
Ottanta, prima dell’inizio di un lento
declino anche se oggi sotto le Due
Torri prosperano marchi di valore
mondiale come Ducati Motor, Minarelli e Malaguti.
E le automobili? I fratelli Alfieri, Ettore,
Bindo ed Ernesto Maserati iniziarono a
produrre a Bologna nel 1914 le vetture,
caratterizzate dal Tridente della famosa
statua del Giambologna a partire dal
1926: automobili specializzate per le
corse su strada. Su queste vetture piloti
come Tazio Nuvolari raccolsero successi
clamorosi e una Maserati (nel ‘39 e nel
‘40) è stata l’univa vettura italiana a vincere la 500 miglia di Indianapolis. Nel
1937 il controllo della casa venne ceduto alla famiglia Orsi di Modena con il
conseguente trasferimento dell’attività
sotto la Ghirlandina.
Nell’immediato dopoguerra i fratelli
Maserati (Alfieri era scomparso prematuramente nel 1932) si rimboccarono le maniche e crearono nel 1947,
l’Osca: Officine Specializzate Costruzioni Automobili, che diede lustro per
circa vent’anni all’industria bolognese.
L’ingegner Alfieri Maserati, che oggi
ha settant’anni e vive a Torino, ricorda
così quella straordinaria esperienza.
“Mio padre Ernesto, il più giovane dei
fratelli che avevano ‘firmato’ tutte le
PORTE APERTE
ALLA MINARELLI
E’ stato un successo l’open day organizzato dalla Motori Minarelli di Lippo di Calderara di Reno.
Per la prima volta la storica azienda motoristica, leader nello sviluppo e produzione di motori per scooter e motocicli da 50 cc a 660 cc a 2 e 4 tempi, ha aperto gli uffici e i reparti produttivi ad un pubblico del tutto speciale di visitatori non professionali: i familiari dei propri dipendenti e collaboratori. Una occasione per valorizzare l’eccellenza
produttiva di questo campione dell’industria motociclistica bolognese, per rafforzare il legame con l’azienda e per
sottolineare il suo radicamento nel territorio. In un clima di festa, oltre mille persone (mariti e mogli, figli e fidanzate,
ma anche diversi dirigenti di Unindustria Bologna ed il segretario provinciale della Fiom Bruno Papignani) hanno visitato in questa occasione lo stabilimento di Lippo di Calderara di Reno, nel quale faceva bella mostra di sé, fra l’altro, la Yamaha di Valentino Rossi. Motori Minarelli – nome storico dell’industria bolognese fondata oltre cinquant’anni fa (1951), che dal 2002 fa parte del gruppo Yamaha Motor Co. – è guidata da un management interamente italiano e impiega nello stabilimento di Lippo 375 dipendenti, con una produzione annua di 300.000 motori. Per il 2007 prevede un fatturato di 154 milioni di euro, di cui l’80% destinato all’export, e investimenti per 14
milioni di euro, con un EBITDA del 20%. Particolarmente significativa l’incidenza delle spese per R&S, che è pari al 5% del fatturato .
“Abbiamo organizzato per la prima volta un evento di questo tipo per fare conoscere ai parenti dei nostri collaboratori il posto di lavoro nel
quale tanto tempo e impegno viene dedicato dai loro familiari – ha dichiarato Gianmarco Bastia, presidente e CEO di Motori Minarelli, una
carriera di lungo corso in azienda dove lavora dal 1979 –. L'iniziativa è stata accolta positivamente dai dipendenti, tanto che abbiamo registrato la partecipazione di circa un migliaio di persone.”
FARE 55
“la Ducati è una casa
straordinaria in una regione
altrettanto straordinaria”
L’ASSESSORE
CAMPAGNOLI
E LE ROSSE
Maserati dal ‘32 al ‘47, concepì e progettò la prima Osca nella nostra casa di
via Bellacosta 45. La prima fabbrica
era in via Emilia Levante 144, non
lontano da dove sorgevano gli stabilimenti Maserati. Successivamente ci
trasferimmo a San Lazzaro».
Il segreto di questo ‘miracolo’ che
rappresentava il top della meccanica
motoristica bolognese? Nell’officina
lavoravano i tre fratelli Bindo, Ernesto
ed Ettore con otto operai e un manovale. Tutto veniva fatto all’interno,
ad eccezione dei collaudi su strada
lungo la Via Emilia. L’organico massimo, alla metà degli anni Cinquanta,
arrivò a sfiorare i 30 dipendenti. Motore, telaio, carrozzeria in alluminio,
tutto veniva realizzato in quei piccoli
56 FARE
C’era anche lui, l’assessore regionale alle
Attività Produttive Duccio Campagnoli, tra i
motociclisti devoti alle Rosse di Borgo Panigale che all’alba della domenica della vittoria mondiale festeggiava la Ducati. Anche lui Ducatista da tempo immemorabile,
Campagnoli è stato il primo testimone della
rinascita che ha portato al raggiungimento
del più alto dei traguardi: quel titolo che ha
messo l’azienda sul tetto del mondo delle 2
ruote. “Questo risultato - spiega - è il modo
migliore per rappresentare la condizione
vincente di buona parte dell’industria bolognese ed emiliano-romagnola”. Soddisfatto
come assessore e come motociclista,
Campagnoli non è parco di, meritatissimi,
complimenti all’azienda: “La Ducati è una
casa straordinaria che fa parte di un una
regione altrettanto straordinaria per la capacità di impegnarsi e arrivare in testa alle
classifiche sull’export e che continua ad
investire in ricerca e sviluppo”.
Quando il sogno delle Rosse partì, o meglio
ripartì, 5 anni fa, l’assessore c’era e lo ha
visto nascere passo dopo passo.
“Questa vittoria ha un valore straordinario
anche sotto un altro punto di vista. Questa
vittoria viene dal sistema di trasmissione
desmodronica, un sistema sviluppato nei
laboratori della Ducati e che, anno dopo
anno, l’ha condotta a superare anche la
tecnologia giapponese”. Una soddisfazione
indescrivibile, alla quale va aggiunto un
dettaglio. Il titolo non è stato conquistato in
una delle tante piste sparse per il mondo.
Ma in Giappone, a casa di quelli che fino a
ieri facevano mangiare la polvere a chi oggi ha finalmente vinto.
capannoni. E il successo arrivò già alla seconda corsa, il Gran Premio di
Napoli del ‘48, quando Gigi Villoresi
tagliò per primo il traguardo. E con
motore da 1.450 Stirling Moss nel ‘54
conseguì una strepitosa vittoria alla
12 ore di Sebring mettendo tutti in
fila. I ruoli, nella fabbrica, erano precisi: Ernesto era il progettista del motore e della carrozzeria, Ettore era responsabile dell’Officina mentre Bindo
si occupava della gestione quotidiana.
L’Osca costruì circa 130 vetture da
corsa e circa mille Gran Turimo derivate dalle corse (oltre a fornire motori alla Fiat) carrozzate da Vignale,
Touring, Zagato, Fissore e altri. «Il ricordo più bello? Le numerose vittorie sulle più blasonate auto dell’epo-
ca: Ferrari, Maserari, Cisitalia» ricorda
Alfieri Maserati. In altre parole, il piccolo Davide riusciva a sconfiggere i
vari Golia. L’Osca trionfò in un’impresa clamorosa. Nel 1955 costruì
una speciale vettura con un motore
da 1.500 cc. dall’aerodinamica raffinata (tutta in alluminio) che sulla pista del deserto salato nello Utah battè
ben 18 primati mondiali. Oggi l’auto
è di proprietà di un collezionista austriaco. Questa straordinaria meteora
(le poche vetture rimaste sono oggetti di cult) terminò nei primi anni
Sessanta, quando l’Osca venne ceduta
alla Mv Agusta. E oggi sul pennone
più alto dell’industria automobilista
bolognese è rimasto un altro mito: la
Lamborghini.
58 FARE
1
arte e industria
Competere
a regola
d’arte
“I legami tra arte, creatività,
Made in Italy,
competitività industriale,
in un dibattito organizzato
da Unindustria Bologna
in occasione
di Arte Libro”
I
ntegrare per competere: anche a
regola d’Arte… Se nella contemporaneità vige la parola d’ordine
integrazione, allora mondi seppure
apparentemente lontani come industria e arte possono e devono trovare
punti di contatto, terreni di scambio e
sollecitazioni reciproche. Attingere da
campi e ambiti eteronomi diviene, anche per il contesto produttivo, un’esi-
Carla Francesca Catanese
FARE 59
genza non solo percorribile ma soprattutto da ricercare.
E’ questo l’assunto di base della riflessione che ha acceso un nutrito dibattito sul rapporto tra arte e impresa, in
occasione della scorsa edizione di Arte Libro. Ma, al di là dell’occasione
specifica - un confronto sinottico tra
posizioni e ruoli differenti, da intellettuali a sociologi fino a insigni rappresentanti di donne e uomini d’impresa
- lo scenario abbozzato nell’evento
circoscritto, dal titolo “Itay Made in
Art: cultura, creatività e impresa”, ha
aperto ed apre squarci di intuizione/azione, sui quali varrebbe la pena
soffermarsi. Un titolo-tributo, quello
dell’Italy Made in Art, che ha visto
mutuare la sinonimia del tema all’ospite d’eccezione Achille Bonito Oliva, recuperando il nomen di una delle
sue più recenti mostre.
“Uno dei compiti principali dell’arte
è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare”, affermava Walter
Benjamin, ne L’arte nell’epoca della sua
riproducibilità tenica. Da eterno provocatore ed anticipatore quasi profetico,
Walter Benjamin ha bene evidenziato
un punto cardine del rapporto tra arte e contesto produttivo: quello dell’esigenza.
Gaetano Maccaferri, Presidente di
Unindustria, sembra avere raccolto
questo importante spunto: “Il nostro
impegno – ha dichiarato – è quello di
assistere le nostre imprese, di sostenerle nell’attività produttiva di tutti i
giorni, ma anche nell’agevolare lo
sviluppo delle loro opportunità. Elemento assolutamente fondamentale
per le nostre imprese, infatti, deriva
dall’esigenza e dalla necessità di stare
sul mercato in maniera competitiva.
Ecco perché appare indispensabile,
60 FARE
nella contemporaneità, supportare le
nostre aziende anche in un processo
di crescita culturale. Cerchiamo di sostenere momenti di riflessione, di dibattito e di confronto che possano effettivamente aprire ai nostri imprenditori nuovi scenari e visioni desunte
da altre prospettive”.
“L’arte non consiste nel rappresentare
cose nuove, ma nel rappresentarle con
zienda del presente di stimoli che la
rendono futuribile. Del resto, l’Italia –
e Bologna, nello specifico – ha sempre potuto vantare, prima, un tessuto
ed uno sviluppo protoindustriale
molto attento alla dimensione della
forma, poi, nell’era dell’industrializzazione, una sintesi unica tra design e
produzione. Tanto da determinare il
carattere peculiare del prodotto italia-
ARTE LIBRO E L’INDUSTRIA
Il convegno “Italy Made in Art. Cultura, creatività e impresa”
nell’auditorium di Unindustria Bologna
novità”. Ugo Foscolo, Epistolario. Il
paradigma competitivo globalizzato,
dunque, risente dell’esigenza del nuovo o, perlomeno, di una nuova rappresentatività: di stile e di prodotto. Perché “L’arte (…) è una spugna (…) deve succhiare e lasciarsi impregnare
(…). Deve sempre essere in mezzo
agli spettatori e guardare ogni cosa
con una ricettività sempre più grandi”, Boris Pasternak, Alcune posizioni.
Intercettare l’innovazione ad ogni costo, dunque, e renderla “intrisa” di valenza estetica: sembra questa la formula più adeguata per permeare l’a-
no, che oggi manifesta in tutto e per
tutto la volontà di mantenere vivi i
contenuti del cosiddetto Made in
Italy. Con fatica, con difficoltà, vista la
crisi ed il clima agguerrito di competitors, in quanto a idee e a costi di
realizzazione… Oggi la nuova frontiera è la ricerca della gratificazione
estetica declinata nello stimolo emozionale: trarre stimoli dai giovani
creativi è la sfida contemporanea. In
tutto questo processo gioca un ruolo
decisivo. “La consapevolezza di un
nuovo corso della creatività italiana –
come ha rilevato Aristide Canosani,
2
Presidente di UniCredit Banca –. La
nostra imprenditoria ha un compito
importante nello sviluppo delle interconnessioni tra presente, passato, cultura, creatività, impresa”.
Un nuovo corso della creatività. Proprio così. Quanto a creatività, infatti,
stando alle classifiche del guru Richard Florida, l’Italia sarebbe collocata al 34° posto, giusto giusto tra Turchia e Messico. A ciò ribatte fortunatamente il nostro Aldo Bonomi, appellandosi ad un criterio – quello del
territorio – che Florida sembra non
tenere in considerazione per meglio
“radiografare” il caso italiano.“L’Italia
è il regno del Capitalismo di territorio”. Un capitalismo in cui, accanto
ai grandi gruppi storici dove si è diluita la tradizione fordista, esiste tutto
un insieme di medie imprese che costituiscono il cosiddetto capitalismo
molecolare, dando vita a distretti industriali specifici. E l’Emilia-Romagna è un grande esempio di capitalismo molecolare: un’enorme piattaforma produttiva dove dentro trovi
di tutto, dal bullone alla mattonella,
arte e industria
fino ad arrivare al distretto del piacere (la riviera romagnola), punto nel
quale viene sdoganata la “fantasia degli uomini” attraverso spazi di desiderio. I creativi sono quelli che aiutano
a “vestire”, a comercializzare la merce, a desiderare. L’impresa attuale è
un grande laboratorio dove si perfeziona il rapporto tra innovazione dei
materiali e loro rappresentazione e si
ricerca il legame tra design e desiderio. Del resto, “L’arte contesta il reale,
ma non vi si sottrae”, Albert Camus,
L’uomo in rivolta. E noi siamo pronti.
“ECCO COSA INTENDO PER ITALY MADE IN ART”
Per il critico Achille Bonito Oliva “l’arte italiana è l’unica che possiede un retroterra che
assiste la produzione, anche materiale, attraverso la progettualità”
“
nterdisciplinarità come antidoto alla
minaccia gialla. Io ho sempre puntato
sulla interdisciplinarità e lavorato sempre
sulle arti di confine, anche quando ho
coniato il titolo-slogan di Italy Made in
Art per la mostra che ho curato al MOCA, Museo d’Arte Contemporanrea di
Shangai” ha detto Achille Bonito Oliva
nel convegno di Unindustria Bologna
dedicato ad Italy Made in Art.
“Ho curato le differenze: oggi si teme
la Cina perché propone un modello
culturale e produttivo che deriva le
proprie origini dalla cultura imperiale,
nella quale esiste un Noi e non un Io.
Di qui la tendenza all’assorbimento, alla riproduzione, e l’affermazione di
quello che chiamo socialismo endemico.” Ha aggiunto l’autorevole critico
d’arte “Importante invece, oggi, è superare l’autarchia e puntare sull’interdisciplinarità, cosa nella quale i cinesi
scarseggiano e gli italiani eccellono.
Perché l’arte di per sé è apolide, sconfina: salta dal locale al globale. L’artista
I
è colui che crea uno strappo nel linguaggio corrente e attraverso queste
fessure fa crescere la propria arte-creazione. Ecco, un qui pro quo frequente:
una cosa è l’artista, altra cosa è il creativo. Artista è colui che rompe un linguaggio seguendo un impulso. Creativo è la persona che lavora per un prodotto che deve essere messo in grado
di sfondare. E oggi più che mai, la sfida
dei creativi si innesta in una società
che ha sviluppato una sensibilità pellicolare: l’immagine è ciò che conferisce
statuto alla realtà. Quindi pluralità di
stimoli, certo, ma con distinzione”.
“Perché allora (o ancora) Italy Made in
Art?” si è chiesto ancora Achille Bonito Oliva “Perchè l’Italia rappresenta” è
la risposta “una sorta di eccezione alla
regola: l’Italia può vantare il genius loci, ovvero una radice elastica che ridonda memoria. L’arte italiana è l’unica che possiede un retroterra che assiste la produzione, anche materiale, attraverso la progettualità. Si pensi a
Achille Bonito Oliva
Leonardo da Vinci, con le sue intuizioni,
anticipazioni. Con il suo eclettismo profetico. L’artista visionario che progetta e
costruisce idee di prototipi. In Italia, infatti, la produzione artistico-culturale e
quella materiale è frutto di un genius
loci che non scomparirà mai, malgrado
le condizioni del nostro paese che non è
uno stato, ma uno stato d’animo”.
FARE 61
IL PRESIDENTE
DI FEDERMECCANICA
SUL RINNOVO DEL CCNL
NEWS
unindustria
Carlo Rossini
Cristina Galli
62 FARE
Massimo Calearo, Presidente nazionale
di Federmeccanica, ha incontrato nella
sede di Unindustria gli imprenditori
bolognesi per valutare insieme l’avvio
delle trattative per il rinnovo del
CCNL del settore metalmeccanico.
“Fino a ieri abbiamo detto che era in
atto una positiva ripresa dei volumi,
pagata però con una fortissima compressione dei margini; oggi anche i
volumi cominciano a rallentare” ha
affermato Calearo in questa occasione.
Perciò “il rinnovo del contratto nazionale si mostra quanto mai difficile a
causa di una piattaforma rivendicativa
onerosa e complessa che trae origine
anche da una percezione sbagliata del
contesto economico in cui operano le
imprese metalmeccaniche”.
“Chiediamo al sindacato un atteggiamento diverso sull’orario di lavoro
che, anche alla luce di quanto sta accadendo nelle nazioni a noi più vicine – a partire da Francia e Germania
-, deve essere reso più elastico ed efficiente.” ha aggiunto Calearo “Il contratto nazionale deve servire anche a
questo, definendo strumenti, indicando percorsi e creando un contesto
partecipativo in cui anche il sindacato
possa essere protagonista positivo della sfida competitiva che il sistema metalmeccanico deve affrontare”.
L’incontro – al quale erano presenti
un centinaio di imprenditori – è stato
coordinato da Gino Cocchi, Vice
Presidente di Unindustria Bologna
con delega alle relazioni industriali, il
quale ha sottolineato in particolare le
specificità dell’industria metalmeccanica bolognese e le condizioni del
territorio in cui essa opera.
Molti i temi affrontati nel dibattito
che è seguito. Tra questi: l’inquadramento, la flessibilità, l’orario di lavoro,
la decontribuzione degli straordinari,
ma anche le diversità normative rispetto ad altri Paesi dell’Europa occidentale che in diversi casi stanno comunque ritornando più competitivi
del nostro.
LE NOVITA’
DEL MODELLO 770
Nevio Bianchi, consulente del lavoro,
e Marcello Margotto, dottore commercialista, entrambi pubblicisti, sono
stati i relatori dell’incontro organizzato dall’Associazione su “Le novità del
Modello 770/2007”.
L’incontro (coordinato da Enza Lupardi, Responsabile Area Fiscale ed
Amministrativa di Unindustria Bologna) ha avuto lo scopo di fornire una
guida per la compilazione e la trasmissione del modello semplificato e
del modello ordinar io relativi al
2006. Tra gli argomenti dibattuti: le
nuove regole di compilazione del
770/2007 Semplificato; modalità e
termini di trasmissione della dichiarazione; casi particolari di compilazione
(operazioni straordinarie e successioni); modalità di compilazione del modello 770/2007 Ordinario; indicazione degli utili; redditi di capitale; compensazioni, versamenti, sanzioni e ravvedimento operoso.
IL RIMBORSO DELL’IVA
SULLE AUTO AZIENDALI
“Istanza di rimborso Iva auto aziendali” è stato il tema di un incontro
che l’Ufficio fiscale di Unindustria
Bologna ha proposto alle aziende associate, al fine di fornire gli strumenti
news unindustria
operativi necessari per la corretta
compilazione dell’istanza di rimborso
Iva approvata il 22 febbraio 2007 con
Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate previa valutazione della convenienza ed opportunità
all’inoltro.
Nel corso del dibattito si è parlato di:
principi comunitari e nazionali in
materia di detrazione dell’Iva; istanza
di rimborso forfetario; istanza di rimborso analitico (analizzando, in entrambi i casi, i termini per la presentazione dell’istanza e la trasmissione
telematica; le percentuali di detrazione; cessioni di veicoli: rettifica dell’imposta; Ires/Irap: effetti in seguito
alla deduzione Iva; valutazioni della
convenienza della richiesta di rimborso con il sistema forfetario e con il
sistema analitico); detrazione dell’imposta a regime.
Relatore dell’incontro (coordinato da
Enza Lupardi, Responsabile Area Fiscale ed Amministrativa di Unindustria Bologna) è stato Franco Ricca,
esperto tributarista e pubblicista.
re alcuni tra gli obiettivi prioritari
dell’Associazione: sostenere la centralità della Pmi nella società; contribuire ad orientare le scelte degli Enti
Locali, affinché siano più consapevoli
che favorire la crescita delle aziende
significa favorire la crescita del territorio; rafforzare l’azione di tutela delle
imprese; contribuire al riposizionamento competitivo del sistema produttivo locale. Il tutto, operando come
la più grande associazione di imprese
della regione.
In particolare, il Presidente Maccaferri ha poto l’accento sull’importanza
del confronto con gli associati e sulla
valorizzazione degli organi associativi
e del loro lavoro. Sui servizi alle
aziende associate si è poi soffermato il
Direttore generale Cesare Bernini.“Vogliamo affiancare e sostenere le imprese
in un mondo che cambia” ha detto “offrendo servizi a misura di ciascuna di esse, favorendo la collaborazione tra imprenditori e imprese, ed offrendo concrete opportunità per l’ottimizzazione
della gestione”.
RIUNIONE CON
GLI IMPRENDITORI
DEL CIRCONDARIO
IMOLESE
FATTURAZIONE
ELETTRONICA
E CONSERVAZIONE
SOSTITUTIVA
Ha avuto luogo a Imola la prima delle riunioni di Unindustria sul territorio, per incontrare gli imprenditori ed
ascoltarne esigenze e suggerimenti.
Nella sala congressi del Molino Rosso circa un centinaio di imprenditori
associati hanno preso parte all’incontro, che è stato aperto da Marco Gasparri, Consigliere delegato per il circondario imolese.
Con loro il Presidente Gaetano Maccaferri si è confrontato sul progetto
associativo, sottolineando in particola-
“La fatturazione elettronica e la conservazione sostitutiva” è stato il tema
di un incontro con il quale Unindustria Bologna ha voluto approfondire
sia gli aspetti della normativa civilistica e fiscale, alla luce degli ultimi provvedimenti attuativi, sia quelli applicativi relativi alla dematerializzazione
dei documenti contabili e fiscali.
Ne sono stati relatori Federico Campomori, dottore commercialista, e
Giusella Finocchiaro, professore associato di Diritto di Internet presso
IL RICORDO
LA SCOMPARSA
DI ORIANO ROLENZETTI
Scompare una figura primaria nel mondo dell’imprenditoria bolognese, che
non verrà dimenticata: Oriano Rolenzetti, fondatore della Alfarec Spa di Pian di
Macina, che ha perso la vita in un incidente stradale sulla Fondovalle Savena.
Rolenzetti, 49 anni, era sposato e aveva due figli. Nel 1983 aveva fondato la
Alfarec, azienda che opera nei servizi
ambientali e che in poco tempo aveva
conquistato un ruolo primario nella
raccolta, lo stoccaggio e il trattamen-
to dei rifiuti industriali. Tra i suoi clienti
si contano anche le amministrazioni
regionali di Emilia Romagna, Toscana
e Marche.
FARE 63
SI CHIAMA PAY IL SERVIZIO PAGHE
DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
Continua la razionalizzazione e il potenziamento dei servizi di Unindustria per le imprese. A partire da novembre 2007, a seguito di
un’operazione straordinaria, i servizi paghe dell’associazione si
concentreranno in Pay, società controllata al 51% dalla stessa
Unindustria Bologna e per il 49% da HIT, la cui gestione nel 2007
conta circa 5000 cedolini.
La partnership con HIT non è casuale: è, anzi, giustificata dalla sua
esperienza specifica sul campo, visto che la società attualmente
opera su un portafoglio di circa 14000 cedolini a livello regionale.
La domanda di implementare i servizi paghe dell’associazione, peraltro, è diffusa. Sul mercato, pochi sono i player che si sono distinti
per la capacità di organizzare i dati delle aziende clienti su supporti
informativi in grado di dialogare realmente con i sistemi delle aziende stesse. Così come limitate sono le competenze in grado di operare su aziende di medie e grandi dimensioni garantendo affidabilità
di prodotto: si pensi, ad esempio, alle esigenze di tutte quelle aziende italiane che sono controllate da multinazionali.
“Il nuovo servizio paghe di Unindustria” commenta Cesare Bernini,
direttore generale di Unindustria Bologna “sarà un servizio su misura per i nostri associati. In altre parole, quello che oggi siamo in
grado di offrire è un servizio che cerca di coprire tutte le diverse
esigenze che le aziende presentano a seconda della dimensione e,
a volte, anche del settore”.
Su misura in che senso?
“La struttura di Pay è in grado di fornire un servizio diverso per ogni
interlocutore: dalla consulenza sulla gestione interna del servizio
l’Università di Bologna. Ha coordinato i lavori Davide Brentani, dell’Area
Fiscale di Unindustria Bologna.
Nel corso del dibattito si è parlato in
particolare di: dematerializzazione dei
documenti (la normativa); la conservazione sostituiva dei documenti
contabili e fiscali (principi, responsabilità, controlli); casi pratici di fatturazione elettronica e conservazione sostitutiva.
64 FARE
paghe, alla fornitura della piattaforma informativa, alla formazione
sulla gestione del personale, alla fornitura del servizio completo in
outsourcing. Il must è in ogni specifico caso quello di garantire un
livello di assistenza altamente qualificato e mirato alle specifiche
esigenze, grazie alla conoscenza dei clienti”.
Quale valenza ha il servizio per Unindustria?
“Indubbiamente è uno strumento per fidelizzare la base associativa” afferma Bernini “ma al tempo stesso è una leva di sviluppo associativo, per diffondere anche su nuovi potenziali associati, che fino ad oggi non avevano sul mercato una valida alternativa all’offerta esistente, l’idea di un servizio ulteriore di grande validità”.
Che tipo di servizio si garantisce attraverso Pay alle PMI?
“Un servizio mirato e competitivo” risponde il direttore generale di
Unindustria Bologna “in grado di ridurre i tempi di gestione interna
del personale e di competere con il mercato, garantendo sempre
un servizio di assistenza primaria. Uno sportello sempre aperto”.
E alle grandi imprese che tipo di servizio si garantisce?
“Una piattaforma tecnologicamente avanzata, in grado di gestire internamente il servizio o di esternalizzarlo a Pay mantenendo una
continua visibilità ed interfaccia con i sistemi interni. Un servizio di
elaborazione e suddivisione del costo lavoro per centri di costo, per
bilanci a doppi binari, per contabilità soggette a reporting per multinazionali estere. Il servizio arriva all’elaborazione del dato nelle diverse forme richieste ed è in grado di garantire l’integrazione nella
contabilità del cliente con un semplice clic. In definitiva, un servizio
di assistenza continua nella gestione del personale”.
AZIENDE BOLOGNESI
IN KAZAKISTAN
CON UNINDUSTRIA
Accompagnate da Unindustria, anche
diverse imprese bolognesi hanno partecipato alla missione in Kazakistan,
dall’8 al 10 Ottobre, che Confindustria ha organizzato in occasione della
visita di Stato del Presidente del consiglio Romano Prodi. A fianco di
gruppi di rilevanza non solo nazionale, quali Eni o Alstom, vi sono state
imprese della nostra provincia di molteplici settori produttivi: macchine
per l’agricoltura (Titan Italia, Crespellano); installazioni (Manuli Rubber Industries, Calderara di Reno);
porte ed infissi (3 Elle, Imola); abbigliamento intimo (Gruppo Arcte, Bologna); ristorazione (Camst, Villanova
di Castenaso). La missione ha fatto
news unindustria
tappa ad Astana, la capitale del Kazakistan, e ad Almaty, ex capitale e
città storica del Paese. In tali occasioni
le imprese hanno partecipato a workshop, seminari e ad incontri con operatori economici locali, nonché ad un
forum economico con gli interventi,
fra gli altri, del Presidente del consiglio Romano Prodi, del Presidente di
Confindustria Luca di Montezemolo,
del Presidente dell’Abi Corrado Faissola e del Ministro per il commercio
internazionale Emma Bonino.
“UNINCONTRO A PALAZZO”
PER I GIOVANI
IMPRENDITORI
Trecento giovani imprenditori hanno
partecipato a “Unincontro a Palazzo”,
l’evento estivo che il Gruppo Giovani
di Unindustria Bologna ha organizzato a Palazzo de’ Rossi a Pontecchio
Marconi.
La tradizionale serata, che ha registrato un successo assolutamente
straordinario, si è svolta quest’anno
sotto il segno della novità: è stato
infatti il primo incontro conviviale
del Gruppo Giovani di Unindustria Bologna dalla sua recente costituzione.
“Si è trattato di una occasione davvero speciale di conoscenza tra i
Giovani Imprenditori in una cornice di festa con musica e intrattenimento, a poche settimane dalla nascita di Unindustr ia Bologna –
commenta il co-presidente Andrea
Paladini – Con questa modalità
Una suggestiva immagine del Palazzo de’ Rossi in occasione di “Unincontro a palazzo”
organizzato dai Giovani Imprenditori.
informale di incontro abbiamo voluto consolidare lo spirito di gruppo
in previsione del lavoro e dei progetti che ci vedranno impegnati a
partire dall’autunno”.
A sinistra: i co-presidenti del Gruppo
Giovani, Giovanni Mistè (a sinistra) e
Andrea Paladini (a destra)
“Ci ha fatto particolarmente piacere
che alla partecipazione davvero numerosa dei giovani imprenditor i
bolognesi si sia accompagnata la
presenza di una significativa rappresentanza dei Giovani Imprenditori
dell’Emilia Romagna con il loro
presidente Aldo Ferruzzi – sottolinea il co-presidente Giovanni Mistè
– E’ il segno della capacità del nostro Gruppo di fare sistema e della
sua piena collaborazione alla vita
del movimento Giovani di Confindustria ”.
GIOVANI IMPRENDITORI
E PASSAGGIO
GENERAZIONALE
Che fare quando le imprese familiari
sono di fronte al passaggio generazionale? Come assicurare la tutela
della competenza e della professionalità, le quali diversamente dalla proprietà non sono ereditarie? Come garantire il rispetto dei ruoli? E come
assicurare lo sviluppo della leadership
e la governabilità?
Di questo hanno parlato i Giovani
Imprenditori di Unindustria Bologna in un incontro che ha avuto per
titolo: “Ottimizzare le imprese familiari: il passaggio generazionale, i
patti di famiglia, i sistemi di governo, la leadership”.
L’iniziativa fa parte del ciclo di incontri “Leadership e cultura vincente” organizzato dai Gruppi Giovani Industriali di Bologna, Ravenna, Rimini e
di AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) dell’Emilia Romagna,
in collaborazione con Ambrosetti.
Relatore dell’incontro è stato il prof.
Gianfranco Piantoni, già docente di
strategia aziendale presso la SDA
Bocconi, tra i massimi esperti della
FARE 65
materia con al suo attivo docenze
universitarie in Italia e all’estero e numerosissime pubblicazioni.
SISTEMI INCENTIVANTI
E TEMPORARY
MANAGEMENT:
DUE RICERCHE DI COFIMP
Il 60% delle imprese bolognesi dichiara la presenza al proprio interno
di meccanismi incentivanti (elementi
retributivi, benefit e forme di riconoscimento “una tantum”) per le figure di maggiore responsabilità
aziendale (dirigenti, quadri e impiegati direttivi).
E’ quanto emerge da un ricerca sulle
logiche retributive condotta da Cofimp, società di formazione e consulenza manageriale di Unindustria
Bologna, su un campione di 100
aziende bolognesi appartenenti ai
settori manifatturiero, informatico e
delle costruzioni.
Il ricorso a sistemi incentivanti assume, in particolare nelle imprese a
carattere familiare, un rilievo significativo per poche figure – direttori
generali e responsabili commerciali
-, mentre è ancora limitato il suo
utilizzo per i ruoli di tipo tecnico e
gestionale.
Particolarmente interessante è l’incidenza percentuale della parte variabile
sullo stipendio dei manager: 24,6%
per la direzione generale; 15,8% per il
responsabile commerciale; 10,6% per
il responsabile risorse umane; 7,2%
per i responsabili tecnici, di produzione, progettazione, logistica, ricerca e
sviluppo, qualità, amministrazione, legale e fiscale.
“Lo studio offre una immagine
frammentaria dei sistemi premianti,
popolata da alcune buone pratiche
66 FARE
ma anche da evidenti contraddizioni.
– spiega Federico Bencivelli, coordinatore della ricerca e responsabile
Area Management di Cofimp – L’obiettivo dei prossimi anni è puntare
con decisione ad una maggiore convergenza fra la visione strategica, le
politiche di gestione e sviluppo delle
risorse umane e gli aspetti metodologici, allo scopo di assicurare sviluppo
e competitività alle imprese”.
Quanto al temporary management,
oggetto di una seconda ricerca di
Cofimp, questo strumento risulta ancora scarsamente diffuso tra le imprese bolognesi (4% su un campione di
100 imprese), pur iniziando a delinearsi la sua conoscenza. Si dimostrano più disponibili a ricorrere al contributo professionale di un temporary
manager le imprese (commerciali e
industriali) di medie dimensioni che
stanno affrontando un processo di
riorganizzazione dopo una fase di
crescita rapida, ma con un buon potenziale di sviluppo.
Al contrario si percepisce un atteggiamento di cautela da parte di imprese ad esclusivo controllo familiare,
che pure necessitano di supporto
manageriale per affrontare situazioni
di difficoltà (deterioramento della
posizione competitiva, riduzione della marginalità, vuoto direzionale, disagio nel passaggio generazionale).
CONTRIBUTI UE
PER CHI INVESTE NELL’EST
EUROPEO
Strutturali a favore delle aree economiche in ritardo di sviluppo, tra cui
i Paesi di recente allargamento: Romania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Ciò mette a disposizione interessanti
opportunità di internazionalizzazione per le imprese che investono e
che sono presenti in quelle aree geografiche.
I finanziamenti, infatti, sono destinati alle imprese di diritto locale dei
Paesi beneficiari, anche se al 100%
di capitale italiano.Tutte le informazioni al riguardo sono a disposizione
presso il Servizio Internazionalizzazione di Unindustria Bologna.
E proprio allo scopo di informare le
aziende associate delle opportunità
derivanti dai Fondi Strutturali Comunitari per il periodo 2007-2013,
l’Associazione ha organizzato un incontro al quale sono intervenuti: Alberto Vacchi, consigliere delegato all’Internazionalizzazione di Unindustria Bologna; Giovanni Roncucci,
amministratore delegato Eco Business Consulting SRL; Giovanni Casadei Monti, direttore Eurosportello
della CCIAA di Ravenna.
Nell’occasione sono stati illustrati i
bandi per l’assegnazione dei contributi già aperti da alcuni Paesi (per la
precisione: Slovacchia, Repubblica
Ceca ed Ungheria) e sono state anticipate le caratteristiche di quelli
che usciranno nei prossimi mesi (ad
esempio in Romania).
“LA SCIENZA IN PIAZZA”
L’allargamento a 27 membri dell’Unione Europea ha reso necessario
modificare l’allocazione delle risorse
finanziarie comunitarie, determinando alcune variazioni nei meccanismi di assegnazione dei Fondi
Laboratori hands-on di biologia, genetica, fisica, chimica, climatologia e
matematica; mostre di astronomia,
matematica e arte-scienza; un planetario gonfiabile, spettacoli di intrat-
news unindustria
PAROLE CHIARE DALLA PICCOLA INDUSTRIA
AL CONVEGNO DI CASERTA
Massimo Cavazza
• Rappresentante della piccola industria di Unindustria Bologna
La piccola industria a Caserta ha detto chiaro e tondo
che non intende rinunciare ad essere uno dei motori
fondamentali dello sviluppo.
La stessa localizzazione del IX Forum ha specificato che la
piccola industria non intende neppure piegarsi ai condizionamenti di talune aree del meridione del nostro Paese.
Due sono le riforme indispensabili per la competitività: la
riforma del fisco e quella della burocrazia. Bisogna ridurre le aliquote. Bisogna ridurre il numero delle imposte, rendendole più semplici da gestire e da far pagare a
tutti, con detrazioni intelligenti in particolare per quanto
concerne le spese per l’innovazione e l’occupazione.
Occorre finalmente ridurre l’Irap.
il Team di Unindustria Bologna
Quanto alla burocrazia, per semplificare davvero, occorre intervenire sull’apparato. Meno dirigenti, più responsabilizzazione e valorizzazione dei criteri della qualità e
della produttività. Per parte sua l’industria ha agganciato la ripresa scegliendo di fare, in una parola di operare con la massima concretezza. Le istituzioni centrali e locali si muovano con altrettanta determinazione, reagendo ad uno stato di cose
che distrugge la ricchezza ed alimenta un regresso, che è nota dominante da troppi anni.
Una considerazione questa, con cui il Presidente Giuseppe Morandini ha aperto i lavori e che è stata sottolineata con inequivoci toni dal Presidente Luca Cordero di Montezemolo.
Il Forum ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di imprenditori. Unindustria Bologna ha presenziato con una delegazione composta dal Direttore Generale Dott. Cesare Bernini, dal Dott. Antonio Pirillo, dal Dott. Andrea Anderlini, dal Dott.
Antonio Benincasa, dal Sig. Marco Bettini, dal Sig. Serafino Curia, dal Geom. Gabriele Bernardi, dalla Sig.ra Antonietta
Edoardo, dall’Ing. Gabriele Landi, dalla Dott.ssa Daniela Mazza, dal Sig. Ermes Zaccherini, dal Dott. Paolo Beghelli, dal Dott.
Giampiero Civadda, da me in quanto consigliere per la piccola industria e dal Vicepresidente della piccola industria di Confindustria, Ing. Giovanni Caffarelli. L’appuntamento ha sicuramente corrisposto alle attese.
Il prossimo Forum si terrà a Prato, confidando che chi ha il dovere di ascoltare abbia ascoltato e adesso si metta a fare, così da permetterci di passare anche ad altri temi, che una vera azione riformistica non può ulteriormente rinviare.
tenimento scientifico, incontri con
lo scienziato e tanti altri eventi. C’è
questo e molto altro nel programma
della terza edizione de “La Scienza
in Piazza”, il progetto ideato dalla
Fondazione “Marino Golinelli” per
la diffusione della cultura scientifica
e la promozione di una percezione
positiva della scienza.
L’iniziativa, che vanta l’importante
supporto di istituzioni e aziende
private, è itinerante: è partita a set-
tembre da Loiano, ha toccato Casalecchio di Reno, per concludersi a
Modena dal 24 novembre a 2 dicembre.
“Puntiamo sui giovani sulla loro
formazione attraverso modalità di-
FARE 67
gare in maniera coinvolgente la cultura scientifica sul territorio, in particolare presso i giovani.
L’ASSEMBLEA
DEL SETTORE
TERZIARIO INNOVATIVO …
Due momenti de “La scienza in piazza”
dattiche innovative e coinvolgenti.
– ha spiegato Mar ino Golinelli,
presidente della omonima Fondazione – Anno dopo anno la Scienza in Piazza si è ampliata, non solo
estendendo il circuito di ‘luoghi
per la Scienza’ ma anche per quanto concerne un arricchimento delle tematiche trattate. La prima edizione ha visto protagoniste soprat-
68 FARE
tutto la biolog ia e la genetica,
l’anno successivo si sono aggiunte
la fisica, la chimica, l'astronomia e
le scienze naturali e quest’anno anche la matematica.”
Tra i sostenitori anche Unindustria
Bologna, che in questo modo dà
continuità al proprio impegno a favore de “La Scienza in Piazza”, alla
quale riconosce il merito di divul-
Con la elezione dei coordinatori di
Sezione è pienamente operativo il
Settore Terziar io Innovativo di
Unindustria Bologna, che ha tenuto
la sua prima Assemblea.
Presieduto da Cristiano Cobianchi,
vice presidente Maurizio Lenzi, il
Settore riunisce le imprese di consulenza direzionale, marketing e comunicazione, engineering, sicurezza
e le agenzie di lavoro aderenti ad
Unindustria Bologna, per un totale
di oltre 150 aziende che danno lavoro sul territorio provinciale a circa 8.000 addetti.
Questi gli imprenditori bolognesi che
l’ Assemblea ha eletto al coordinamento delle Sezioni che compongono il Settore:
• Maur izio Lenzi (Infolab srl):
coordinatore Sezione Consulenza
d i re z i o n a l e e d o r g a n i z z a z i o n e
aziendale; • Cristiano Cobianchi
(Moduli Elettronici e Componenti
SpA): coordinatore Sezione Engineering ed assistenza tecnica alla
produzione; • Stefano Stagni (Master key srl): coordinatore Sezione
Marketing e comunicazione; • Massimo Mioli (Sidel SpA): coordinatore Sezione Sicurezza; • Tomaso
Freddi (Lavoro più SpA): coordinatore Sezione Agenzie per il lavoro.
“Coinvolgimento delle imprese,
confronto, condivisione di valori ed
obiettivi, forte orientamento all’economia del fare: sono queste le linee guida del Settore Terziario In-
news unindustria
novativo di Unindustria che punta
a crescere e a svilupparsi – ha di-
zoli SpA), coordinatore Sezione Prodotti alimentari vari; • Andrea Tedeschi
ferimento alla rappresentanza in sede europea e alla tutela e promozione del made in Italy alimentare.
… E DEL SETTORE
METALMECCANICO
Prima Assemblea per il Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna che ha eletto i coordinatori delle
Sezioni, completando così i propri
assetti di vertice. Questo il quadro
completo dei rappresentanti dell’industria metalmeccanica bolognese:
• Maurizio Marchesini (Marchesini
Group SpA), Presidente del Settore
metalmeccanico; • Gino Cocchi
(Carpigiani Group–Ali SpA),Vice Presidente del Settore Metalmeccanico;
• Stefano Borghi (S.I.T.E. SpA),
Coordinatore Sezione Installatori;
Cristiano Cobianchi
Nicola Pizzoli
chiarato il presidente Cobianchi –
Va in questa direzione il programma
che implementeremo durante l’autunno e che prevede iniziative sociali interne, come i breakfast meeting tra imprenditori del settore,
convegni, incontri e un rafforzamento delle relazioni con le associazioni territoriali regionali ”.
(Alcisa SpA), coordinatore Sezione Industria del trattamento delle carni.
“Condividere con il maggior numero di aziende programmi di crescita
e sviluppo è la mission che ci siamo
dati - ha dichiarato all’Assemblea
Nicola Pizzoli, presidente del Settore, che rappresenta 50 imprese per
un totale di oltre 1300 occupati –
Intendiamo fare network lavorando
su temi trasversali alle diverse sezioni merceolog iche: dalla finanza
d’impresa alle politiche di filiera,
dalla sicurezza alimentare alla grande
distribuzione, dal costo delle materie
prime alla normativa europea sempre più stringente”.
All’incontro è intervenuto Dario
Dongo, responsabile Politiche Regolative di Federalimentare, che ha
illustrato l’attività ed i servizi della
Federazione nazionale di categoria
di Confindustria, con particolare ri-
… DEL SETTORE
ALIMENTARE …
L’Assemblea del Settore Alimentare
di Unindustria Bologna ha completato l’elezione dei propri vertici, che
risultano così composti:
• Nicola Pizzoli (Pizzoli SpA) presidente del Settore; • Antonio Pirillo
(Caffita System SpA) vice presidente
del Settore; • Antonio Pirillo (Caffita
SpA), coordinatore Sezione Prodotti
alimentari base; • Nicola Pizzoli (Piz-
Maurizio Marchesini
• Alberto Colliva (Calzoni Srl),
Coordinatore Sezione Lavorazioni
metalliche e metallurgiche; • Gino
FARE 69
Cocchi (Carpigiani Group – Ali
SpA). Coordinatore Sezione Meccanica strumentale; • Maurizio Marchesini (Marchesini Group SpA),
Coordinatore Sezione Macchine automatiche per il confezionamento e
l’imballagg io; • Marco Checchi
(Pelliconi & C. SpA), Coordinatore
Sezione Meccanica varia; • Marco
Bettini (Emilcamion Srl), Coordinatore Sezione Prodotti auto-motociclistici; • Marco Gasparri (A.E.P.I.
Costruzioni Elettromeccaniche Srl),
Coordinatore Sezione Produzione
elettrotecnica ed elettronica; • Mario
Rossi (Nobili SpA), Coordinatore
Sezione Macchine movimento terra
e macchine agricole.
Il Settore Metalmeccanico con circa 900 imprese rappresenta quasi il
50% della base associativa di Unindustria Bologna e dà lavoro a quasi
42.000 dipendenti, ovvero il 46% di
tutti gli occupati nelle aziende aderenti all’associazione.
“L’industria bolognese conserva un
forte ancoraggio alle sue radici metalmeccaniche, un comparto vitale
che all’ampiezza delle competenze
abbina un altissimo grado di specializzazione in tutte le fasce dimensionali d’impresa, con posizioni di leadership sui mercati mondiali - ha
dichiarato il Presidente del Settore,
Maurizio Marchesini – E’ un settore
con grandi potenzialità, che tuttavia
oggi ha di fronte a sé importanti sfide, come la rivitalizzazione del distretto e la riorganizzazione della filiera produttiva, l’innovazione ed un
più stretto collegamento con la ricerca, la necessità di ridare appeal all’istruzione tecnica per contrastare
la carenza di tecnici qualificati.”
Gino Cocchi, intervenendo nella sua
veste di Vice Presidente di Unindu-
70 FARE
stria Bologna e di Consigliere delegato alle relazioni sindacali, ha illustrato lo stato del confronto in corso
tra le parti sociali per il rinnovo del
contratto nazionale di lavoro, una
trattativa complessa di cui Unindustria sta seguendo con attenzione l’evoluzione.
traverso il cambiamento radicale di
uno o più processi critici.
“Ogni giorno” spiega Tatsuno “il
contesto del business evolve, cambiando le complessità in modo spesso imprevedibile ed introducendo
nuove esigenze di cambiamento che
l’azienda deve affrontare. Se l’azienda anticipa i cambiamenti del mer-
SVILUPPARE STRATEGIE
INNOVATIVE:
UN SEMINARIO
E DI COFIMP
Globalizzare il proprio business, conquistare nuovi mercati, anticipare i
bisogni dei clienti, innovare i prodotti, costruire la motivazione e le competenze delle risorse umane e soprattutto concertare tutte queste azioni
con una adeguata e chiara strategia di
business sono le sfide che le aziende
oggi devono affrontare con tempismo e rapidità. Questi sono i temi affrontati da Sheridan Tatsuno, Presidente di DreamScape Global, Società
di marketing strategico e innovazione della Silicon Valley, protagonista di
un seminario di Cofimp e del Gruppo Giovani Imprenditori.
Consulente di marketing, venture
capital, business strategy e pianificazione territoriale, in oltre 30 anni
Sheridan Tatsuno ha fornito il suo
contributo professionale ad oltre 700
aziende americane, europee, asiatiche
nel settore high tech diventando uno
dei massimi esperti a livello internazionale sulle dinamiche imprenditoriali e le strategie aziendali.
Sollecitato dall’economista Piero
Formica, Tatsuno ha focalizzato il
concetto di “Breakthrough Process”,
ovvero il percorso che permette all’azienda di realizzare significativi
miglioramenti delle prestazioni at-
Sheridan Tatsuno
cato ha la possibilità di costruire un
vantaggio competitivo; se invece la
reazione tarda, l’azienda deve cambiare per sopravvivere”. Tutti argomenti che hanno suscitato notevole
dibattito e interesse rispetto alla situazione della nostra economia, alle
prese con alcune priorità improrogabili, fra cui: lo sviluppo di una
nuova imprenditorialità nei settori
innovativi, la rivitalizzazione dei settori industriali strategici e, non da
ultimo, l’esigenza di incoraggiare il
sistema universitario, le istituzioni e
il mondo del business a collaborare
in modo più efficace nella promozione di iniziative ed opportunità di
sviluppo economico.
WORKSHOP SULL’ENERGIA
AL BRASIMONE
CON MACCAFERRI
ED EMMA MARCEGAGLIA
Il Presidente di Unindustria Bologna,
Gaetano Maccaferri, è intervenuto al
workshop “Il parco dell’energia. Le
fonti rinnovabili” organizzato dal Comune di Camugnano al Brasimone,
con la partecipazione di diverse imprese associate particolarmente attente
ai temi energetici (tra tutte, spicca
l’impegno manifestato in questa occasione da Infolab e dal suo presidente
Maurizio Lenzi). “Le aziende sono le
prime ad essere toccate dal tema dello
sviluppo e dell’efficienza energetica”
ha detto Maccaferri, sottolineando
che i consumi nazionali, pari a 310
TWH annui, sono per il 50% da attribuirsi alle imprese industriali (e sono
in crescita del 15% rispetto ai dati
2005).“In questo contesto” ha aggiunto “Unindustria Bologna intermedia
per più di 600 aziende associate un
volume di consumi preventivato per il
2008 intorno a 1.182 milioni di kw,
con un risparmio che, alle prime stime
di pre-chiusura per l’anno in corso, risulta attestarsi intorno al 20%”.
Ricordando poi le trasformazioni
negli ultimi tre anni (liberalizzazione dei mercati, necessità di energie
eco-compatibili, crescente bisogno
di energie ‘sicure’) il Presidente ha
sottolineato che “l’imperativo per
le imprese produttrici di energia
oggi è: diversificare in nuove tecnologie; ridurre la dipendenza dal canale di approvvigionamento tradizionale; investire in ricerca per sostenere l’innovazione di processo”.
Quanto alle imprese utenti, invece
“La parola d’ordine è: organizzarsi
sempre più in gruppi di acquisto,
per contenere il crescente costo dell’energia; sviluppare una sempre
maggiore educazione all’utilizzo ‘efficiente’ della risorsa energetica; percorrere nuove vie di approvvigionamento. Fondamentale anche in questo ambito è poi l’innovazione, ha
ribadito Maccaferri, ricordando che
“proprio in questi giorni un gruppo
di imprenditori di Unindustria Bologna ha dato vita al ‘Club Innovazione’, che ha come obiettivo ricercare nuove soluzioni tecnologiche e
promuovere la cultura della ricerca
tra le imprese”.
Ospite di rilievo del workshop Emma Marcegaglia, Vice presidente
energia e coordinamento politiche
industriali e ambientali di Confindustria. “Per rilanciare la competitività delle imprese” ha detto “bisogna rendere più efficiente il nostro
sistema energetico come fattore
chiave di sviluppo. L’alto costo dell’energia, la forte dipendenza dalla
fonte gas, la questione ambientale, il
rilancio del nucleare, il ricorso a
fonti rinnovabili e la creazione delle
necessarie infrastrutture richiedono
senza dilazioni un nuovo corso delle politiche nazionali e regionali,
senza farsi più condizionare dai veti, dai vari ‘no’ a prescindere, pena
un’ulteriore perdita di competitività
delle nostre imprese”.
LE NOVITA’ SULLA TUTELA
E SICUREZZA
DEI LAVORATORI
Oltre 150 imprese hanno partecipato al seminario dell’Associazione
sulla Legge n. 123/2007 in materia
di tutela e sicurezza dei lavoratori,
nel corso del quale sono state trattate da Alberto Pizzoferrato - profes-
sore di diritto del lavoro all’Università di Bologna, Davide Venturi della Direzione provinciale del Lavoro di Bologna, Villiam Alberghini
- responsabile UOPSAL Centro
dell’Azienda USL Bologna e Guido
Scarascia di Unindustria Bologna le
importanti novità per le aziende introdotte dalla normativa.
Nel corso dei lavori si è parlato in
particolare della gestione degli appalti, con l’introduzione tra l’altro
dell’obbligo del documento unico
di valutazione dei rischi, dell’indicazione dei costi relativi alla sicurezza del lavoro e della “tessera di
riconoscimento”; del potere di sospensione dell'attività imprenditoriale da parte degli Organi di controllo, esteso ai settori diversi dall’edilizia, per violazioni in materia di
regolarità del rapporto di lavoro,
orario di lavoro e salute e sicurezza
dei lavoratori; e della responsabilità
amministrativa delle persone giuridiche, con la modifica del D.Lgs. n.
231/2001 e la sua estensione, unitamente alla relative sanzioni, alle
ipotesi di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme
antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro.
Unindustria ha tra l’altro preannunciato che verranno messe a disposizione delle imprese associate
Linee Guida aggiornate per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, con l’obiettivo di evitare specificamente
alle piccole e medie imprese inutili
agg ravi in ter mini di costi e di
tempi e di realizzare un modello
organizzativo efficace anche ai fini
di fruire – nei casi previsti – dell’esonero dalla responsabilità.
FARE 71
IL PRIMO NETWORK A DIMENSIONE D’IMPRESA.
La Divisione Corporate di Gabetti Property Solutions Agency è la struttura, rivolta al mondo dell’imprenditoria
e degli operatori specialistici del real estate, nata per rispondere alla crescente richiesta di servizi legati all’acquisto, alla vendita, alla locazione e alla valorizzazione di immobili ad uso terziario, industriale e commerciale.
Filiale di Bologna - Viale Pietramellara 35 - Tel. 051.25.25.60 - [email protected]
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