PDF: fare n 10 - Unindustria Bologna

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PDF: fare n 10 - Unindustria Bologna
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
n. 10 settembre 2010
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FARE
le idee e le proposte degli industriali bolognesi
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www.sicomunica.com
FARE 1
FARE
RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
numero 10 settembre 2010
Direttore responsabile
Carlo Rossini
05
Editore
FARE S.r.l.
via Serlio 26 - 40128 Bologna
tel. 0516317111 - fax 051356118
06
Direzione e Redazione
Unindustria Bologna
via Serlio 26 - 40128 Bologna
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FOCUS
Verso Nord
VITA INDUSTRIALE
Carlo Rossini - Cristina Galli - Anna Merloni
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ARTICOLO DI COPERTINA - Assemblea Unindustria Bologna
La questione del Nord
Maurizio Marchesini
Stampa
Grafica Editoriale Printing srl
via Mattei 106 - 40138 Bologna
tel. 0514592900
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Luca Ricolfi
Enrico Letta
Pubblicità
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Enrico Mentana
a cura di Valentina Soluri
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Mercato, sussidiarietà, società
intervento di:
Maurizio Sacconi
Foto
Studio FN, archivio Unindustria Bologna,
archivio Hammer Communication
a cura di Valentina Righi
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Liberare risorse
intervento di:
Autorizzazione del Tribunale di Bologna
n. 6858 del 26.11.1998
Poste Italiane s.p.a.
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Gli articoli presentati possono
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li ritiene un contributo sul piano
dell’informazione e dell’opinione
Quei 50 miliardi
interventi di:
Emma Marcegaglia
a cura di Barbara Bertuzzi
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HANNO DETTO DI NOI
NEWS UNINDUSTRIA
Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi
FOCUS
Verso Nord
La grande crisi non ha soltanto accelerato la trasformazione dell’economia, ma ha posto anche in evidenza la
debolezza politica dell’Europa e la fragilità finanziaria di alcuni Paesi dell’Unione. E dunque, mentre il sistema
produttivo italiano continua il proprio difficile processo di adattamento al nuovo scenario, appaiono sempre più
evidenti le contraddizioni che penalizzano il nostro Paese e ne condizionano le scelte.
Debito pubblico, carenza di risorse, fiscalità e divario tra Settentrione e Mezzogiorno sono i nodi irrisolti che l’attuale congiuntura economica drammatizza ulteriormente.
In tale quadro la cosiddetta “questione del Nord” non rappresenta un’idea di parte, ma è un problema dalla cui
soluzione dipende, nel lungo periodo, una parte significativa del futuro di tutti gli italiani e che pone molteplici interrogativi.
E’ veramente così grande il trasferimento di risorse dal Nord al Sud?
Il federalismo rappresenta la soluzione o potrebbe rafforzare, specie nel Mezzogiorno, un ceto politico che non
intende ridurre le proprie spese?
Possiamo ancora permetterci questo enorme trasferimento di risorse che ha consentito a milioni di italiani di vivere al di sopra dei propri mezzi?
E infine: dove si colloca l’Emilia Romagna in un quadro come questo dove intraprendenza, economia, geografia
e politica si intrecciano come mai era accaduto in passato?
Temi sui quali si interroga anche Bologna che, riconoscendosi nella comunità nazionale, si colloca a buon diritto
per storia e caratteristiche socio-economiche in quel Nord che rappresenta una delle aree più sviluppate e dinamiche d’Europa, dove l’impresa e la cultura del fare hanno assicurato nel tempo benessere e coesione sociale.
E proprio alla “questione del Nord”, tra fisco, infrastrutture e burocrazia, Unindustria Bologna ha voluto dedicare
uno spazio di riflessione privilegiato, quello della sua Assemblea generale 2010, di cui questo numero di FARE
riporta nelle pagine interne voci, proposte, immagini.
FARE 5
ACEM
La ricerca e lo studio volti a creare le
migliori condizioni di lavoro, soprattutto in termini di efficienza visiva,
per medici, chirurghi e personale di
sala operatoria è per ACEM Medical
Company (divisione di ACEM
S.p.A.) fondamentale. A tale scopo il
suo Reparto Ricerca e Sviluppo
studia e si aggiorna costantemente.
Gli interventi chirurgici rappresenta-
VITA
industriale
Carlo Rossini
Cristina Galli
Anna Merloni
no infatti una delle sfide più esigenti
per il personale medico e paramedico soprattutto in termini di efficienza visiva. In questo particolare contesto è fondamentale scegliere un sistema dedicato e all’avanguardia che
consenta livelli ottimali di illuminazione e di comfort visivo, nel rispetto delle novità sulla normativa ri-
6 FARE
guardante gli strumenti elettromedicali. E’ stato proprio questo il tema
del convegno “Chiaro come il sole:
problematiche e tecnologie nell’illuminazione nelle sale operatorie” che
ha organizzato e promosso ACEM
S.p.A., in collaborazione con Consorzio Star e Lanzoni srl, e patrocinato dall’AIIC (Associazione Italiana
Ingegneri Clinici). Rivolto a chirurghi, personale dalla sala operatoria e
ingegneri clinici, l’incontro ha fornito strumenti utili per considerare
tutti gli aspetti che concorrono a fare la qualità di una lampada scialitica,
di cui esistono tecnologie molto diverse, nonché delle lampade con tecnologia a LED di nuova generazione. Innanzitutto, occorre valutare
con grande attenzione i parametri
visivi come l’intensità di illuminazione, la temperatura di colore in
gradi Kelvin e l’indice di resa dei
colori in % IRC. A seconda delle
prestazioni cliniche richieste, questi
aspetti permettono di ottimizzare la
visione e vanno controllati e garantiti nel tempo. Anche la normativa si
sta modificando in questo senso, per
riuscire a garantire le prestazioni di
alto livello ad ampio spettro. Oltre al
moderatore del convegno, l’Ing.
Gianluca Bandini, responsabile manutenzioni Direzione Tecnologie
Biomediche dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico S. Orsola – Malpighi, numerosi esperti del
settore sono intervenuti per condividere la loro esperienza in ambito
normativo e tecnologico.
ADHR
Si chiama “Smart Call” il call center
attivato dall’agenzia per il lavoro
ADHR che assorbe una dozzina di
operatori oltre ai tre già operativi
presso la sede di Granarolo dell’Emilia. “L’implementazione del call center - spiega Leonardo Nieri, presidente e amministratore delegato di
ADHR - è dettata da due ordini di
motivi. In primo luogo dare un supporto alla nostra rete commerciale
che opera nel campo della somministrazione di lavoro, nella ricerca e selezione del personale e nei programmi di outplacement. In seconda bat-
senza fermarsi alla sola somministrazione di manodopera. Noi operiamo
con business unit dedicate alla ricerca e selezione del personale e all’outplacement, innanzitutto. Fanno
inoltre parte del gruppo le società
ADHR Formazione, che gestisce appunto corsi di formazione, e ADHR
Consulting, che offre consulenza del
lavoro e tenuta paghe. Con i nostri
servizi integrati l’azienda si assicura
un valore aggiunto e un importante
vantaggio competitivo, adeguando
anche l’incidenza del costo del lavoro alla realtà delle commesse, un
aspetto, questo, che ogni imprenditore deve tenere sotto controllo per
ottimizzare il conto economico.”
ADRIEN
Leonardo Nieri, presidente di ADHR
tuta come diversificazione dell’attività e offerta a tutti i nostri clienti,
attivi e potenziali, di un classico servizio call center inbound e outbound che migliori le loro performances aziendali.” Il call center opera attualmente per una società d’intermediazione finanziaria e per un’azienda che opera nel ramo delle certificazioni, oltre che per la rete di
vendita ADHR. “Pur in una congiuntura economica difficile - prosegue Nieri - il nostro impegno attuale è rivolto anche allo sviluppo della
rete delle nostre filiali: negli ultimi
mesi abbiamo aperto uffici in Lombardia e nel Lazio, portando avanti il
piano di sviluppo che prevede di
avere cinquanta filiali entro la fine
del prossimo anno. Per le agenzie è
ormai un must diversificare l’offerta,
E’ sempre più forte la presenza sul
mercato di Adrien, agenzia web e di
servizi informatici per le piccole e
medie imprese, nonché fornitrice di
Telecom Italia. Un successo che si
basa su un formidabile trio di Busi-
ness Unit: Adrien IT, Adrien Telco e
la più recente Adrien TLC. La prima
è preposta alla delivery di progetti
informatici infrastrutturali di Business Continuity, il cui cliente prevalente è Infolab. Adrien Telco è invece
un’agenzia var di Telecom Italia nella
parte indiretta, che in soli tre anni ha
saputo raggiungere la posizione di
vertice italiano, grazie alla squadra
creata sotto la regia di Rita Dolenz,
coordinatrice e Direttore Commerciale della Business Unit. L’ultima arrivata è appunto Adrien TLC, che
sviluppa reti LAN cablate e/o wireless con implementazione di algoritmi e policy di gestione, reti WAN
con soluzioni geografiche xDSL, reti
wireless e soluzioni di sicurezza integrate quali firewall, autenticazione e
gestione degli accessi, vpn, disaster
recovery, sicurezza nei data center,
videocontrollo. Inoltre Adrien TLC
sviluppa sistemi di videoconferenza e
di unified communications, ossia soluzioni integrate Fonia su IP per la
creazione di un unico ambiente di
lavoro.
ADVANCE SCHOOL
Rita Dolenz, coordinatrice di Adrien
A Bologna ci si forma globali: la
scuola manageriale Advance School
è infatti Authorized Education Provider di APICS, Association for
Operations Management, una tra le
più grandi associazioni professionali
globali in Operations e Supply
Chain Management. “Siamo una
realtà locale, ma anche globale, grazie
al network APICS che copre più di
35 scuole al mondo e raggruppa più
di 42000 membri provenienti da migliaia di aziende” spiega Anne Simone Pfister, Direttore della scuola. “La
novità dei nostri Master è che oltre a
FARE 7
BASCHIERI & PELLAGRI: 125 ANNI
E UNA VISIONE “A SISTEMA”
125 anni vissuti tra genialità, temperamento e organizzazione, e oggi la Baschieri & Pellagri è pronta a colpire nuovamente nel segno.
La capacità creativa ed intuitiva, confermata e consolidata nell’arco di un secolo e 1/4, unita
alla scrupolosa ricerca della migliore qualità dei prodotti, sono i valori che costituiscono uno
dei fondamentali patrimoni della Baschieri & Pellagri. Dal 1885 all’iniziale prodotto “prima
polvere da sparo senza fumo” sono seguite nel tempo le affermazioni di priorità, nella produzione industriale di cartucce da caccia e tiro, nella vendita di borre in plastica ed infine nella
realizzazione di un bossolo con tecnologia innovativa tramite il sistema Gordon. Le vittorie
conseguite in tutti i continenti hanno accompagnato in modo significativo un cammino di differenziazione tecnologica rivolto alle attese della clientela più esigente. La famiglia, intesa
come struttura operativa depositaria di un patrimonio autentico di capacità creative, e il culto della qualità e dell'esclusività sono i valori che hanno sempre contraddistinto la tradizione
centenaria di quest’azienda. Dalla sede di Marano di Castenaso (Bologna), sono pronti a celebrare quest’importante anniversario con una festa dedicata a tutti i dipendenti (quelli di
una volta e quelli attuali), Golf Cup e la realizzazione di un prestigioso volume che racconta
una storia “scoppiettante”. Baschieri & Pellagri nel 2010 mira alla creazione di un “sistemaIl vertice della Baschieri & Pellagri: il Presidente Paolo Man- azienda” italiano. “La formazione continua dei dipendenti come driver di creatività, un rigofredi (al centro) tra il Vice Presidente Giovanni Ghini (a sini- roso sistema di controllo qualità, l’innovazione e la diversificazione di prodotto sono i nostri
stra) ed il Consigliere Delegato Nerio Cicotti (a destra)
punti di forza – spiega il consigliere delegato Nerio Cicotti -: dalla “prima polvere da sparo
senza fumo” alle cartucce da caccia e tiro, dalle borre in plastica al bossolo che usa il sistema Gordon, brevetto esclusivo di B&P, di strada ne è stata fatta parecchia”. “Abbiamo affrontato valigia in mano i mercati esteri e oggi siamo presenti in circa 50 paesi del mondo, dal 1992 al 2010 il fatturato è passato da 6 a 40 milioni di euro – continua Cicotti -: la percentuale
estera è del 60%, in costante crescita; la sfida per il futuro è riunire le più importanti aziende italiane del settore in un gruppo coeso, aggregando le attività produttive, logistiche e commerciali e consolidando il marchio Made in Italy nel mondo”. “Fino al 1992 producevamo e vendevamo solo il nostro marchio, poi per la forte capacità produttiva della componentistica abbiamo iniziato a gestire anche i marchi più importanti del sistema europeo e nel 2004, a Marano, siamo riusciti a realizzare un magazzino di logistica produttiva in sinergia con Fiocchi
Munizioni, punto di riferimento del settore – conclude Cicotti -: i risultati sono positivi, il primo passo verso la creazione di un polo del munizionamento civile nazionale è stato fatto”.
Già le origini dell’azienda rimandano a unioni vincenti. Settimio Baschieri e Guido Pellagri, i fondatori, nel 1885 misero insieme le rispettive
competenze lanciandosi in un’entusiasmante avventura. Se Guido Pellagri sparì presto dalla scena, il filone di Settimio Baschieri proseguì
con la figlia Maria, sposata con Ulisse Manfredi, e con i loro figli e nipoti fino a Gianni Manfredi. Nel 1999 la famiglia Manfredi cedette la
maggioranza delle quote societarie alla famiglia Cimatti Ghini, di Forlì. Oggi al vertice della società ci sono Paolo Manfredi, presidente, Giovanni Ghini, vicepresidente, e Nerio Cicotti, consigliere e socio. Se si considera che Cicotti è nell’azienda da 40 anni, e nei 30 anni precedenti c’era stato il padre, risulta chiaro che quella di Baschieri & Pellagri è una storia dalla solida vocazione di “famiglia”. E pare che l’eccellenza dello spirito di squadra dell’azienda si trasferisca anche agli atleti della Federazione Italiana del Tiro a Volo. Baschieri & Pellagri,
che ne è lo sponsor ufficiale, detiene il record di vittorie olimpiche nel settore: solo gli ori sono 8. Nessuna azienda al mondo ha mai vinto
tanto. Buon 125° anniversario, Baschieri & Pellagri! (Valentina Righi)
trasferire competenze eccellenti riconosciute come best practice, preparano agli esami per l’ottenimento
8 FARE
delle certificazioni APICS, che sono
riconosciute in tutto il mondo”.
APICS offre infatti due programmi
di certificazione professionale e internazionale, CPIM e CSCP. “Oltre
a professionisti che accedono ai no-
stri corsi autonomamente, abbiamo
come clienti diverse multinazionali
che adottano tale formazione a livel-
Anne Simone Pfister, Partner di Advance
School
lo Corporate per avere dai propri dipendenti performance e risultati sostenibili nel tempo” aggiunge la
Dott.ssa Pfister. La Scuola punta in-
gioco di simulazione nell’area Supply Chain Management: The Fresh
Connection. Attraverso questo gioco, risultato di anni di sviluppo di
un’azienda olandese, squadre di 4
persone si cimentano nel portare in
attivo un’azienda in grave difficoltà,
facendo leva sulle Vendite, gli Acquisti, la Produzione e la Supply Chain.
“E’ un gioco incredibile, perché
sembra veramente di vivere in una
realtà aziendale e si possono vedere
subito gli effetti delle decisioni strategiche attuate. E’ una vera e propria
formazione alla gestione della crisi e
al lavoro di squadra” racconta Paolo
Napoli, Consulente di JPS Consulting, che ha partecipato alla gara alla fine dello scorso anno. Da quest’anno Advance School è anche
diventata Partner ed unico Exam
Centre in Italia dell’International
Indipendent Board for Lean Certification (IIBLC): presso la scuola è
possibile sostenere gli esami per ottenere le certificazioni professionali
LEAN Green Belt, Black Belt e
Champion e seguire i Master
LEAN propedeutici.
Un seminario formativo di Advance School.
In piedi a destra Anne Simone Pfister, direttore della scuola
ONE EXPRESS, IL PALLET
ESPRESSO
nanzitutto su internazionalità e innovazione, lanciando ad esempio il
Numerose ricerche di settore evidenziano come si sta assistendo negli ultimi tempi in Italia, in Europa
e in tutti i paesi occidentali, ad una
evoluzione vertiginosa del mercato, che sta cambiando molto rapidamente le esigenze di trasporto
delle aziende: è aumentata la frequenza delle consegne, è cresciuta
la richiesta di servizi espressi, sono
diminuite le quantità medie per
spedizione.
Questo trend, che esaspera il con-
Un seminario formativo di Advance School
cetto di just in time, ha reso la gestione dei trasporti all’interno delle
aziende molto più complessa, costosa e inadeguata al nuovo contesto, evidenziando al contempo tutti
i limiti dell’offerta tradizionale, incapace di soddisfare le nuove richieste.
E’ proprio al superamento di questi
limiti che One Express, il pallet
espresso ha basato la propria offerta, proponendo al mercato italiano
la soluzione per r ispondere alle
nuove e mutate esigenze di trasporto delle aziende attraverso il sistema del pallet network.
In poco più di due anni One Express, il pallet espresso è diventato
il punto di riferimento per tutte le
aziende che hanno l’esigenza di
spedire merce su pallet in 24h in
tutta Italia, in quantità minime anche di un solo pallet, rivoluzionando di fatto il modo di trasportare.
“Le aziende oggi sono costantemente alle prese con il dualismo
tra il contenimento dei costi di gestione e la soddisfazione delle richieste dei propri clienti,” – dice
Claudio Franceschelli, vicepresidente del gruppo – “One Express,
il pallet espresso è la soluzione
ideale per tagliare gli sprechi e trasformare il costo di trasporto in un
FARE 9
LE QUARANTA CANDELINE DI BIGTOURS
Quaranta candeline per la BigTours Travel service, l’azienda
che dal 1970 dedica ai propri clienti un servizio personalizzato
basato su professionalità e
competenza.
Dal biglietto del
treno al jet privato,
dalla
babysitter al
personal shopper, dalla luna
Larry Altruda, socio e direttore commerciadi miele al viag- le di BigTours Travel service
gio di lavoro,
l’azienda continua ad allargare la propria offerta per privati e
aziende. Oltre ad esser rappresentante “Travel Service” di
American Express per l’Emilia Romagna, dal 2007 BigTours
Travel Service è anche fornitore esclusivo di Quintessentially,
il primo luxury lifestyle club al mondo, e ha ricevuto premi prestigiosi come "Top Producing Travel Agency for The Leading
Hotels of the World” negli anni 2006, 2007, 2008 e 2009 e Top
Producing Travel Agency 2009 per l’affitto di Aerei Privati sia per business che per Leisure
con Air Partner Inc.
Con 12 dipendenti dislocati fra gli uffici di Bologna e Milano, BigTours vanta infine l’utilizzo
di sistemi informatici all’avanguardia, grazie anche all’esclusivo software TWITY creato per
un’efficiente gestione del servizio per la clientela 24 ore su 24.
servizio on demand a valore aggiunto che fidelizza i propri clienti”.
Nei prossimi mesi l’azienda terrà
un ciclo di workshop per illustrare
come riorganizzare i trasporti grazie al sistema offerto da One Express, il pallet espresso e garantire
alla propria azienda risparmi anche
a due cifre percentuali.
ALBERGO
AL CAPPELLO ROSSO
L’albergo Al Cappello Rosso è una
delle più antiche strutture ricettive
10 FARE
ma di cappello cardinalizio.
La struttura è stata completamente
ristrutturata e rinnovata nel 2001 e
gli interni beneficiano, ora, di arredamenti contemporanei di colore
rosso che riflettono le sue origini.
L’albergo – 4 Stelle Superior – mette
a disposizione degli ospiti 33 camere
di cui 2 camere Superior e 4 Junior
Suite alcune delle quali mansardate e
3 appartamenti per soggiorni più
lunghi.
Le camere sono equipaggiate di tutti
i più moderni comfort: minibar, collegamento ad internet gratuito, aria
condizionata, cassaforte, televisione,
asciugacapelli ed un simpatico e originale menù del cuscino per venire
incontro alle richieste dei sonni più
esigenti. Presso Al Cappello Rosso
trovano ospitalità anche gli amici a
quattrozampe degli ospiti in comfortevoli camere Pet Friendly. L’albergo
è inoltre in grado di dare assistenza
alle richieste degli ospiti organizzando servizi transfer, escursioni e tanto
altro.
E’ inoltre stato recentemente inaugurato anche il ristorante interno all’hotel – aperto anche al
pubblico – in grado di
soddisfare anche le richieste più particolari.
La tradizione di ospitalità a
4 stelle Superior de Al Cappello
Rosso è a disposizione tutto l’anno
per soggiorni business e leisure.
ALFA WASSERMANN
di Bologna, risalente al 1375. Dista
solamente 50 metri dalla centralissima e affascinante Piazza Maggiore.
Come ricordato da Giuseppe Mitelli
nel suo “Giuoco delle Osterie” il
Cardinale Albornoz assegnò all’albergo il suo inusuale simbolo a for-
Dopo un buon 2008 in cui il fatturato ha tagliato il traguardo dei 257
ml di euro, escluso il business diagnostico ceduto in corso d’anno, Alfa Wassermann ha chiuso il 2009 con
un fatturato in aumento del 9% a
280 milioni di euro e un Ebitda in
crescita del 46% a 67,7 milioni di
euro, pari al 25% del fatturato di
Gruppo.
A fronte del consolidamento del
Stefano Golinelli, amministratore delegato
di Alfa Wassermann
mercato italiano che continua a risentire delle pesanti misure di taglio
dei prezzi delle specialità farmaceutiche, come quelle contenute nel cosiddetto “Decreto Abruzzo”, lo sviluppo internazionale di Alfa Wassermann ha fatto registrare una progressione del 24% portando così il
fatturato generato fuori dal territorio domestico ad oltre 118 milioni
di euro.
«I Paesi in cui la società ha ottenuto
il più alto tasso di crescita – spiega
l’amministratore delegato Stefano
Golinelli – sono quelli in cui ha investito nell’apertura di filiali locali ed
è presente con proprie organizzazioni: la Russia, dove il fatturato è addirittura triplicato; e poi la Cina, a
+57%; la Romania, +36%; la Polonia, +33%; la Spagna, +9%; il Portogallo, +5%”.
“Anche sul fronte dello sviluppo dei
nostri prodotti nell’anno trascorso
sono stati raggiunti importanti risultati – prosegue Golinelli. – Infatti
l’FDA ha approvato una nuova importante indicazione terapeutica per
la nostra specialità Xifaxan, commercializzata negli Stati Uniti su licenza
di Alfa Wassermann dalla società Salix Pharmaceuticals, Inc.”
“Nel 2009, a quattro anni dal lancio,
Xifaxan ha fatturato sul mercato
americano circa 120 milioni di dollari. Analisti indipendenti hanno stimato che Xifaxan potrà triplicare
questo fatturato grazie alla nuova indicazione terapeutica, che Alfa Wassermann estenderà a tutti i paesi in
cui è presente direttamente o tramite
distributori locali.”
“Questi risultati ci confortano –
continua Golinelli – nel perseguire
con determinazione la nostra strategia di crescita: ricerca con focus sullo
sviluppo clinico, consolidamento
della posizione competitiva in Italia,
sviluppo internazionale con l’allargamento della presenza diretta in Europa e nei paesi emergenti.”
La significativa performance economica ha consentito di generare cassa
per finanziare investimenti per oltre
18 milioni di euro. In particolare in
due anni sono stati investiti nello stabilimento di Alanno (Pescara) quasi
10 ml di euro, confermando la volontà di Alfa Wassermann di mantenere un forte radicamento industriale in Italia.
“L’obiettivo che ci siamo posti per il
2010 – afferma infine Golinelli – è
di superare il traguardo dei 310 milioni di euro. I risultati del primo
trimestre ci fanno dire di essere sulla
buona strada, anche se gli effetti della
crisi economica mondiale si fanno
ancora sentire pesantemente sull’indebitamento pubblico degli Stati,
che di conseguenza adottano politiche fortemente restrittive per i Sistemi Sanitari Nazionali.”
ATHENA 21
Athena21 Srl è la società di servizi
che nasce dall’idea delle socie fondatrici Angela Rizzi, Carlotta Giuliani
e Feder ica Cazzola. Una società
snella, esperta e competitiva che si
Le socie fondatrici di Athena21.
Da sinistra: Federica Cazzola, Carlotta Giuliani e Angela Rizzi.
avvale dei più validi collaboratori
specializzati nei diversi ambiti. Athena21 offre alla propria clientela, attraverso le proprie unità organizzative, un servizio completo per rispondere in maniera puntuale ad ogni
esigenza.
La divisione Sales e Marketing partecipa in modo fattivo alla definizione di politiche di marketing e comunicazione efficaci all’ideazione
delle iniziative promozionali e all’elaborazione delle strategie di prodotto e corporate.
La divisione Eventi, provider nazionale ECM (Educazione Continua in
Medicina) per il ministero della Sa-
FARE 11
lute, si propone alle più importanti
strutture sanitarie nazionali e aziende
farmaceutiche e parafarmaceutiche
per l’organizzazione di congressi
medici.
In ambito più squisitamente aziendale Athena21 si occupa dell’organizzazione di eventi corporate di livello ed attraverso la propria rete di
PR organizza incontri per favorire
lo sviluppo commerciale e le opportunità di business delle aziende, supportando mediaticamente ogni iniziativa attraverso il proprio ufficio
stampa.
La sezione Fundraising è specializzata nella raccolta fondi con l’obiettivo
di sostenere i progetti in ambito
scientifico e culturale garantendo
ampia visibilità al mondo della ricerca e dell’associazionismo.
CAMST
In occasione della giornata mondiale
dell’ambiente istituita dall’ONU, il
cosiddetto W.E.D. (World Environment Day), Camst ha lanciato una
Il totem della campagna Camst per il rispetto delle risorse e dell’ambiente
campagna verde rivolta ai propri dipendenti, con l’obiettivo di ridurre
l’impatto ambientale delle proprie
attività di ristorazione, anche attraverso un consumo più consapevole
12 FARE
ed oculato di energia elettrica, acqua
e carta.
Convinta che il comportamento delle persone singole possa essere un
volano determinante per ridurre
l’impatto ambientale e rendere sostenibile il servizio di ristorazione erogato a oltre 250.000 consumatori
ogni giorno, Camst ha realizzato una
campagna di sensibilizzazione rivolta
ai propri dipendenti, ai quali viene
ironicamente rivolto questo messaggio ”Da oggi dobbiamo produrre
meno. Meno inquinamento, meno
emissioni, meno spreco”.
La campagna si articola a partire dal
logo “ECO”, che accompagna tutte
le azioni che puntano a comportamenti rispettosi dell’ambiente, per
continuare con una serie di comunicazioni nei luoghi di lavoro quali
uffici, bagni, sale riunioni, spogliatoi,
luoghi raccolta differenziata, che
danno precise indicazioni su cosa fare per proteggere l’ambiente. Inoltre
una serie di simpatici adesivi attaccati nei luoghi opportuni servono a
rafforzare e ricordare i comportamenti corretti da tenere per rispettare le risorse che provengono dall’ambiente, giocando in modo ironico sulle superficialità (perché dimenticare l’acqua o la luce accesa
quando non è necessario?) o mancanza di attenzioni (non usare l’ascensore aiuta anche a mantenere il
fisico in forma).
L’impegno ambientalista per Camst
non è una novità: oltre ad aver ottenuto la certificazione ISO 14001, da
diversi anni l’azienda ha messo in atto diverse azioni per abbattere l’inquinamento in ogni fase delle attività
produttive. Sul fronte dei consumi
energetici Camst ha investito in impianti e tecnologie a basse emissioni
e ha avviato una politica di riduzione degli sprechi, mentre per ridurre
la produzione di rifiuti è stata favorita la raccolta differenziata e il riutilizzo dei contenitori. Anche le nuove
cucine sono costruite all’insegna del
massimo risparmio energetico e, grazie a un serio lavoro di progettazione
dei percorsi, gli spostamenti ordinari
dell’azienda sono razionalizzati per
favorire il minor spreco di tempo e,
soprattutto, di carburanti.
Oltre alle novità ecologiche, buone
notizie anche sul fronte economico
per la società che nel 2009, grazie
anche a investimenti per oltre 30
milioni, ha registrato l’11% di crescita del fatturato, ha rafforzato il patrimonio netto in seguito a un utile di
oltre 13 milioni, facendo infine crescere l’occupazione di 235 unità.
Trainante è stato innanzitutto il settore dei buoni pasto, ma anche i settori della ristorazione scolastica e sanitaria.
“Sono più di 30 anni che i bilanci
della nostra impresa hanno andamenti positivi – ha commentato
Marco Minella, Segretario Generale
della Camst – e quelli 2009 sono
importanti se calati nell’attuale situazione di crisi economica che ormai
non è più possibile considerare come
passeggera, ma strutturale, soprattutto
in vista delle sempre più prossime
scadenze delle coperture derivanti
dagli ammortizzatori sociali. Camst è
stata in grado di “tenere” perché ha
posto grande attenzione alla gestione
dei costi e perché ha un portafoglio
differenziato in diversi segmenti della ristorazione.”
Durante il 2009 sono state attivate
anche diverse iniziative per il socio
lavoratore, a cominciare dal fondo di
solidarietà, inoltre è stato adottato il
Codice ETICO e sottoscr itto la
Carta Italiana per le Pari Opportunità e la gestione della Diversità.
E’ TARGATO BONFIGLIOLI IL CAMPO EOLICO OFF-SHORE
PIÙ GRANDE DEL MONDO
CAVOUR CORPORATE
FINANCE
Parla anche bolognese il più grande campo
eolico off-shore del mondo: “Alpha Ventus”
Cavour Corporate Finance ha assistito il fondo Alto Partners e la famiglia Cavalli nella transazione per
l’acquisizione del 51% della Ipe Ca-
Antonio Zecchino, presidente di Cavour
Corporate Finance
valli, la società bolognese che produce arredamento di alta gamma e lusso nota soprattutto per il marchio
Visionnaire.
Costituita dal padre di Luigi Cavalli
per la produzione di divani, la Ipe è
divenuta negli ultimi anni una azienda di riferimento nell’arredamento
di lusso anche grazie all’intuito e all’intraprendenza di Leopoldo Cavalli, nipote del fondatore e azionista
oggi con il 40%. Da azienda tipicamente produttiva, la Ipe si e' trasformata in una solidissima società di
design e progettazione, focalizzata
sulla commercializzazione di prodotti di terzi con un proprio marchio e
produzione in outsourcing presso i
migliori artigiani dell’arredamento.
La rete commerciale conta 14 negozi
monomarca all'estero, fra cui Hong
è stato inaugurato a 45 km. al largo dell'isola
tedesca di Borkum,nel Mare del Nord. Una
struttura che conta 12 torri alte tra i 148 e i
155 metri, ciascuna delle quali produce una
potenza di 5Mw. Il Gruppo Bonfiglioli, che
produce circa 700 milioni di fatturato, dal
1985 realizza sistemi per il controllo della
movimentazione dei generatori di energia
eolica con oltre il 30% di quota mondiale di
mercato, è stato scelto come partner in questo progetto del valore di 250 milioni di euro,
fornendo i motoriduttori che orientano la torre e l'angolazione delle pale rispetto al vento. Per il 2010 il Gruppo Bonfiglioli spa prevede un fatturato per il solo settore eolico di
98,5 milioni.
Kong, Istanbul, Cypro, Jeddah Sidney, uno di prossima apertura a
Montecarlo e tre show room a Milano, Bologna e Roma.
Ipe Cavalli ha più che raddoppiato il
proprio giro d'affari negli ultimi
quattro anni passando dagli 8 milioni
del 2006 ai 18 del 2009 con un
Ebitda pari al 15% del fatturato.
Tra gli obiettivi da realizzare con
l’ingresso del Fondo, oltre a dotare la
società di una struttura manageriale,
vi è il rafforzamento del canale distributivo con l'apertura di almeno
una decina di nuovi punti vendita
monomarca nei prossimi quattro anni e il rafforzamento della presenza
nei mercati esteri.
La nuova struttura azionaria di Ipe
Cavalli vede il fondo Alto Partners e
l’imprenditore bolognese Daniele
Selleri in quote di maggioranza e
Leopoldo Cavalli con una quota di
minoranza qualificata e il ruolo di
CEO. E questa operazione testimonia la continua capacità di rinnovamento di alcune imprese bolognesi e
la corretta ed equilibrata gestione del
passaggio generazionale.
Cavour Corporate Finance ha svolto
un ruolo chiave nell’operazione, selezionando il giusto fondo di private
equity in base alle esigenze degli imprenditori, gestendo i difficili equilibri nella fase della negoziazione e tenendo le fila dell’operazione anche
nei momenti di difficoltà grazie a
una costante attenzione agli aspetti
FARE 13
sia economici che psicologici.
Altra novità nel gruppo Cavour è
l’ingresso di due nuovi Partners Associati, che si dedicheranno allo sviluppo dell’attività di M&A, con particolare focus sul mid-market, alle
operazioni con i fondi di Private
Equity, ed allo sviluppo dei progetti
internazionali attraverso il network
IMAP di cui cavour è il partner
esclusivo per l’Italia.
Filippo Avidano, 42 anni, ha una
esperienza consolidata decennale
nella gestione dei Fondi di Private
Equity e nel controllo delle società
partecipate dai Fondi, nel coordinamento delle operazioni di finanza
straordinaria e, in particolare, dei
processi di dismissione delle partecipate, quotate e non.
Giovanni Belli, 38 anni, ha una esperienza consolidata nelle operazioni
di finanza straordinaria: valutazioni,
fairness opinion, M&A con focus nei
settori Banche, Istituti Finanziari,
Fondi immobiliari e fondi di Private
Equity.
Secondo Cavour, l’ingresso di questi
due professionisti porterà un rilevante contributo alla società in termini
di competenze professionali, esperienze specifiche e sviluppo delle relazioni nel settore bancario, finanziario e dei Fondi di Private Equity.
CHLORIDE
E’ arrivato alla terza edizione il concorso nazionale Camplus, iniziativa
promossa anche dalla società inglese
Chloride con sede italiana a Castel
Guelfo di Bologna. Camplus è un
network di 7 residenze per studenti
universitari con sede a Milano, Bologna, Torino, Catania, che consente
loro di vivere l’università al meglio
14 FARE
Le aziende che hanno partecipato al concorso nazionale Camplus
Gli studenti vincitori del concorso nazionale Camplus
attraverso la valorizzazione dei talenti e il supporto della costruzione del
loro futuro lavorativo. Il concorso è
volto a favorire l’incontro tra ragazzi
e mondo del lavoro: due giornate in
cui i 30 migliori studenti, selezionati
tra i 500 di Camplus e suddivisi in 5
gruppi di lavoro, si sono confrontati
con un business case già concordato
con le aziende partner dell’iniziativa
(Agusta Westland, Bosch, Chloride,
Faam, It Frames). Il workshop e la
supervisione al lavoro in team sono
stati affidati ad esperti di Coaching
della SCOA e ogni gruppo di lavoro
è stato seguito da un tutor nominato
da ciascuna azienda partner che, in
qualità di esperto, ha affiancato i ragazzi nella risoluzione delle problematiche proposte. Questi i nomi dei
vincitori: Barletta Ilaria Giovanna
(corso di laurea Ingegneria Gestionale), Carrea Francesco (corso di
laurea Ingegneria Civile), Cascone
Luigi (corso di laurea Relazioni Internazionali), Di Maria Tiziana (corso di laurea Lettere Moderne), Manca Davide (corso di laurea Ingegneria dell’Automazione) e Zuanni Andrea (corso di laurea Ingegneria dell’Autoveicolo). In palio, il percorso
formativo “Skills for the future” gestito dal Centro di formazione manageriale e gestione d’impresa della
Camera di Commercio di Bologna
che sarà strutturato sulla base degli
obiettivi indicati da ciascun vincitore, contr ibuendo a sviluppare le
principali competenze e potenzialità
professionali dello studente.
CONVERGENCE
CONSULTING
La società bolognese di servizi, consulenza e formazione in ambito progettuale e di sviluppo prodotto è stata protagonista, insieme alla sua so-
Roberto Pasceri, amministratore di Convergence Consulting nel corso del convegno
in occasione del TAPA 2010 - Thailand Auto
Parts & Accessories Exhibition - la più importante fiera del Sud-est Asiatico nel settore automotive
cietà partner thailandese, ad uno degli eventi più significativi nel settore
automotive:TAPA 2010.
Organizzata dal DEP, Department of
Export Promotion e Thai Auto-parts
Manufacturers Association, il TAPA Thailand Auto Parts & Accessories
Exhibition - è la più importante fiera del Sud-est Asiatico per quanto
riguarda questo settore. Giunto alla
sua quarta edizione, l’evento si è tenuto al centro espositivo BITEC in
Bangna, Bangkok, dove ha ospitato
le più significative aziende thailandesi e dei paesi limitrofi produttrici di
OEM e REM.
Nell’ambito delle conferenze organizzate per tutta la durata della manifestazione, Roberto Pasceri, amministratore di Convergence Consulting è stato relatore a uno dei convegni in programma, con una presentazione dal titolo “Best Practices in the
Product Design & Development in
the Italian Automotive Industry”.
“La Thailandia rappresenta oggi un
importante punto di riferimento per
l’industria automotive a livello internazionale, grazie alle competenze acquisite e l’elevato standard di qualità
dei propri fornitori – ha commentato Pasceri – L’Italia, caratterizzata da
brand di eccellenza in questo mercato, può trovare pertanto delle ottime
possibilità di collaborazione con gli
OEM thailandesi in un’ottica di reciproco vantaggio e di crescita del
proprio business”.
A livello nazionale, Convergence
Consulting ha anche partecipato al
Client/Supplier Day organizzato da
CRIT Research, in quanto membro
del Network Fornitori Accreditati.
L’incontro annuale realizzato da
CRIT Research™ per i fornitori
APPASSIONATI DI TUTTO IL MONDO,
MANAGER, IMPRENDITORI, GIORNALISTI
ALLA GELATO UNIVERSITY DI CARPIGIANI
Andrea Cocchi, direttore generale di Carpigiani, insieme ai giornalisti che hanno partecipato al corso della
Carpigiani Gelato University
La meravigliosa piazza Santissima Annunziata di Firenze è divenuta per quattro
giorni l’Aula Magna della Carpigiani Gelato University, la Scuola di Gelateria più
prestigiosa del mondo, fondata nel 2003
ad Anzola dell’Emilia. All’interno del Firenze Gelato Festival, la Gelato University ha
tenuto sessioni in italiano e inglese studiate ad hoc per il grande pubblico, per
svelare ai visitatori alcuni segreti del gelato artigianale, in un momento in cui questo
alimento è al centro dell’interesse internazionale.
Gianpaolo Valli, Maestro d’eccezione della Carpigiani
Gelato University, ha rivelato gli ingredienti che compongono un gelato di crema o di cioccolato, le sane e
saporite proprietà dei sorbetti, le origini e l’evoluzione
del “dolce ghiacciato” e le nozioni base per una bilanciatura, mantecazione, pastorizzazione e conservazione di successo.
Ogni anno, circa 6000 persone in tutto il mondo seguono i corsi della Gelato University, per imparare un mestiere, per diventare Maestri Gelatieri e, perché no,
cambiare vita e aprire una gelateria in qualche angolo
del mondo. E’ il caso di Theresa Morelli, ex imprenditrice del settore moda ora in procinto di aprire una cate- Un gruppo di allievi che hanno frequentato le sesna di gelaterie nei dintorni di Seattle, e di Giampaolo sioni della Carpigiani Gelato University
Grazioli, che si occupava di marketing del settore immobiliare e ha da poco aperto una gelateria di
successo a Auckland, in Nuova Zelanda, e anche di Cristina Persisti, che si è trasferita alle Mauritius
con il fidanzato (ora marito), per aprire un laboratorio che fornisce vari hotel della zona. Anche diversi giornalisti pare vogliano aprire una gelateria dopo una semplice visita alla Gelato University. Quindici giornalisti, tra cui i corrispondenti a Roma delle maggiori testate ed emittenti internazionali, come Daily Telegraph, New York Times, El Pais, CBS News, Le Matin ecc, hanno seguito un corso dedicato per capire i motivi del successo dell’Università più golosa del mondo. Entusiasti dell’esperienza,
alcuni hanno dichiarato l’intenzione di aprire una gelateria a Roma, per la quale Stephane Penouel di
Le Matin ha anche suggerito il nome: “Good News".
FARE 15
CEMASTIR LAVAMETALLI ACQUISISCE AMALIND:
NASCE UN GRANDE GRUPPO
DI MACCHINE LAVA METALLI “SU MISURA”
Cresce la Cemastir Lavametalli. Staccando un assegno a sei zeri, la srl alle porte di San Lazzaro acquisisce uno storico concorrente, l’Amalind di Castelmaggiore. Riuscendo così a centrare, al contempo, due
obiettivi: ampliare il suo raggio di azione e offrire ai suoi clienti una gamma completa di prodotti, macchi- Alberto Tromponi, presine lava metalli, progettati e realizzati su misura. Da oltre trent’anni.
dente di Cemastir LavaNel luglio 2009, il Presidente del Consiglio di amministrazione di Ce- metalli
mastir, Alberto Tromponi, considerando il potenziale legato alla tecnologia ed ai marchi di Amalind (Ama Universal, Lindus, Suprema), ha sottoscritto con quest’ultima un
accordo per la concessione in licenza di questi ultimi.
Successivamente tali accordi di licenza sono stati ampliati anche alla tecnologia ed al marchio Delfino, sempre di proprietà di Amalind.
Infine, in una logica imprenditoriale di sviluppo, Cemastir si è adoperata per riuscire ad aggiudicarsi,
come di fatto è stato, in udienza pubblica, l’intera azienda di Amalind, sede inclusa.
Un’opportunità tale da spingere Cemastir, che con quest’ultima firma potenzia il suo giro di affari, al
trasloco da San Lazzaro a Castelmaggiore. Da 900 a 2.400 metri quadri.
«E’ stata un’operazione mirata al settore in cui è attiva Ama Universal – spiega Tromponi, la cui impresa ha radici anche nel Nord e nel Sud America, oltre che in India-, nome noto a livello mondiale specializzato nella realizzazione di macchine lava metalli a solvente». Mentre Cemastir progetta e realizza sempre macchinari lava metalli, ma con acqua e detergente. «Si è trattato di un
logico completamento della gamma dei nostri prodotti»,
osserva il Presidente.
Una strategia che guarda oltre la crisi e che investe sul futuro. Unendo, infatti, le due tecnologie, ora riunite sotto un
unico tetto, ciò permetterà «ai nostri clienti di scegliere il
tipo di impianto che meglio risponde alle loro esigenza».
Fermo restando l’inderogabile atout che caratterizza la Cemastir: il progettare e quindi realizzare non macchine
standard, ma ‘cucite’ sulle richieste di chi bussa al loro stabilimento.
«Questo importante risultato – evidenzia Tromponi - è espressione della nostra filosofia e della nostra volontà di affermarci sempre di più come leader del mercato, al fine di offrire alla nostra clientela una gamma di prodotti sempre più ampia e completa, garantendo massima qualità e professionalità».
Con l’acquisto dell’azienda di Amalind, sintetizza l’imprenditore, «Cemastir Lavametalli ha unito capacità e competenza per proporre al mercato mondiale un’offerta tecnologica sempre più innovativa accompagnata da una presenza commerciale capillare e da una assistenza post-vendita qualificata. La nascita di questa importante realtà industriale ci colloca, infatti, all’avanguardia nell’offerta tecnologica».
Ma non è tutto. Perché questo passaggio comporta anche l’assorbimento, tra le file del nuovo proprietario, di figure altamente professionali (7 unità ora, più 4 nel 2011) proveniente da Amalind. «Il nostro piano di espansione non si ferma a tale acquisizione, che consideriamo un
semplice punto di partenza: a breve attueremo ulteriori azioni tese a rafforzare ancor di più la nostra realtà, il tutto sempre a vantaggio della nostra clientela, senza la quale tutto ciò non sarebbe stato possibile».
«Un ringraziamento alla Banca Interprovinciale che ci ha supportato nell’operazione ed una nota di merito – conclude infine Tromponi- all’ottimo lavoro svolto da S.CO.A., società di consulenza aziendale, che assiste Cemastir ormai da anni e che è riuscita, grazie all’innata professionalità, a far concludere nel miglior modo l’operazione». (Giacomo Ruggero)
16 FARE
accreditati e le imprese socie, è il
momento ideale per presentare e
proporre, anche ad imprese esterne
alla rete CRIT, questo esempio eccellente di aggregazione di imprese.
“L’aggregazione di impresa e la costituzione di network di eccellenze è
un modello di business in cui Convergence Consulting crede molto,
partendo dalla convinzione che mai
come oggi un approccio al mercato
attraverso alleanze, partnership, outsourcing e network nel processo di
sviluppo prodotto, è l’unico modo
che consente a un’azienda di essere
competitiva” ha commentato Roberto Pasceri.
Nel frattempo, proseguono le giornate di for mazione sul Lean
Thinking e Lean Development organizzati da Convergence Consulting, una serie di incontri per valutare questa metodologia in ambito
progettuale e di sviluppo prodotto
insieme ad alcune aziende leader nel
proprio settore.
tura e di sorprendersi della sua capacità di emozionare. Le proposte 2010
dell’azienda italiana leader nel mercato delle coperture e dell’arredamento da esterno, presentate all’ultima edizione di Fuori Salone, si sono
ispirate all’esperienza, le sensazioni,
lo stile di vita e il modo di essere. E
così il pic-nic diventa per Corradi il
CORRADI
Le vele di Corradi a Fuori Salone, in occasione del Salone del Mobile
Torna la bella stagione e tornano le
proposte Corradi per arredare l’esterno, senza barriere né limiti, in
uno spazio in cui riscoprire l’essenza
della libertà, la voglia di vivere la na-
pretesto per raccontare la sua filosofia dell’outdoor living: momento di
libertà, quiete, ma allo stesso tempo
aggregazione ed espressione. Vivere
lo spazio aperto per cogliere le sottili
sfumature che la luce genera su ogni
particolare, scoprirne la vera essenza,
sentirlo e condividerlo. Ispirandosi a
questo concept di freschezza e convivialità, con un’attenzione particolare al design e allo stile, Corradi ha
allestito in occasione del Salone del
Mobile, nel giardino di Superstudio
Più, un pic-nic virtuale all’aria aperta in uno spazio espositivo di 500
mq: un grande e singolare tartan
scozzese fatto di pietre, legno ed er-
Una visione d’insieme dell’allestimento
Corradi a Fuori Salone
ba, all’ombra di Pergotenda®, il sistema brevettato di copertura scorrevole ad impacchettamento.
A completare il mondo Corradi, le
vele ombreggianti e le quattro linee
di arredi, tra le quali “Foglia”, firmata da Gianluca Rossi, designer e direttore creativo Corradi. E grazie alla
nuova gamma di complementi –
tappeti, vasi e candele – lo spazio
esterno da vivere diventa ancora più
raffinato. Gianluca Rossi, direttore
creativo di Corradi, dichiara: “la pittura en plein air (all’aria aperta) è la
tecnica utilizzata dagli impressionisti
per cogliere con immediatezza l’espressione di tutte le infinite sfumature della luce, del colore, dei movimenti e degli spazi. Abbiamo chiamato il nostro progetto al Fuori Salone "En plaid air" per riprendere
queste suggestioni attraverso l’idea
del pic-nic, perfettamente in linea
con il concept che Corradi desidera
comunicare e con un richiamo al
plaid, che ha caratterizzato il pavimento del nostro spazio espositivo.
L’alternanza di materiali naturali, come le pietre, il legno e il prato, determina, infatti, il macro disegno ad
imitazione del tartan, dove le linee
ortogonali divengono i percorsi attraverso i quali è possibile incontrare
il mondo Corradi. I grandi quadrati,
che si creano nell’intersezione delle
linee, diventano le aree intermedie di
sosta, dove è possibile ritrovare il piacere del contatto con la natura, singolarmente o in modo aggregante,
essenzialmente in un clima rilassato”.
THE CULTURE BUSINESS
E’ possibile conciliare il mondo della
cultura con le dinamiche del mercato e gli obiettivi dell’industria? Nel
FARE 17
CUBO, CONSULENZA A TRECENTOSESSANTA GRADI
Offre alle aziende servizi completi di consulenza direzionale e gestionale, formazione, ricerca e selezione del personale e ricollocazione
professionale, con metodi innovativi e un affiatato team di esperti. È la Cubo Società di Consulenza Aziendale Srl, azienda bolognese con
sede in via Mazzini, a due passi dal centro di Bologna.
"Ci caratterizziamo come centro di eccellenza nella consulenza e formazione e nel coaching
e nella ricerca e selezione del personale, offrendo alle aziende metodologie innovative soprattutto in ambito tecnico e tecnologico - dice il presidente Gianni Cuppini - ma anche nell'ambito della logistica, della ricerca e sviluppo e per la gestione delle risorse umane. Aiutiamo le imprese a migliorare i propri servizi ai clienti".
Cubo organizza corsi di formazione per importanti clienti, il mercato di riferimento copre l'Emilia-Romagna ma anche Veneto, Lombardia, Piemonte e Marche.
Nell'ambito della consulenza per l’area produzione "aiutiamo le aziende a ridurre i tempi nell’esecuzione dei processi, offriamo in sostanza il metodo per avere una produzione più snella
eliminando gli sprechi - spiega il presidente - mentre nel settore della logistica le aiutiamo a
ridurre i costi e migliorare il servizio e offriamo assistenza anche per quanto riguarda l’outGianni Cuppini, presidente di Cubo
sourcing del
servizio. Nell’ambito delle risorse umane, aiutiamo le aziende
a evidenziare le competenze dei propri dipendenti, a studiare
come migliorarle, come eliminarne le carenze e sviluppare
quelle trasversali. Utilizziamo anche un nostro questionario
per valutare il clima aziendale, l’organizzazione com’è vissuta dai propri attori e le cause da stress da lavoro correlato”.
Per completare i propri servizi Cubo ha creato la divisione
Metodi Bedaux, assorbendo la Metodi Bedaux italiana nota
nel mondo industriale per lo studio e l’applicazione di metodologie avanzate per lo studio dei tempi e il bilanciamento
delle linee di produzione, ma soprattutto ha stretto un accordo di partnership con il centro di formazione e consulenza
della Ford Aus und Weiterbildung e.V di Colonia.
"Con questo accordo siamo diventati gli unici licenziatari in Lo staff di Cubo
Italia per organizzare i corsi di formazione e fornire consulenza alle aziende fornitrici di Ford" spiega Cuppini.
La partnership ha permesso a Cubo di integrare il proprio programma di formazione mettendo a punto corsi dedicati all'area tecnica e all'organizzazione e gestione dell'area produttiva, e altri corsi sia per il settore automotive ed elettromedicale in particolare, sia per il settore
manifatturiero in generale.
Cubo ha inoltre introdotto alcune importanti innovazioni nelle proprie metodologie di formazione.
La prima riguarda la creazione, durante il corso, di piccoli gruppi (2/3 persone) dove i partecipanti vengono indotti a discutere brevemente
sul tema presentato lasciando al docente il compito di fornire approfondimenti sulla metodologia operativa per la soluzione delle problematiche affrontate.
La seconda riguarda i seminari, che vengono divisi in due parti: la prima di due giorni, concentrata sulla teoria e la casistica di base, e la
seconda dopo quindici giorni per insegnare ai partecipanti come applicare gli insegnamenti forniti su un caso aziendale, preferibilmente, di
interesse dei partecipanti stessi. (Elena Turrini)
18 FARE
2003 Andrea Romeo, giornalista e
organizzatore di eventi, fonda la società The Culture Business che sceglie di dare a questa domanda una
risposta positiva. Dopo sette anni di
progetti a livello nazionale ed internazionale la società ha ottenuto successo e risultati oltre ogni aspettativa
nell’ambito del marketing per l’entertainment, della produzione di
eventi, della comunicazione avanzata
e della valorizzazione dei contenuti
culturali.
Distinguendosi dalle tradizionali
realtà milanesi e capitoline, storicamente avanzate nel settore della comunicazione e degli eventi stretta-
Lo staff di The Culture Business.
Seduti da sinistra: Andrea Romeo, general
manager; Emanuela Ceddia, marketing manager; Monica Ghisleri, production manager; Marco Monsurrò, project manager FanaticaboutFilms
mente commerciali, The Culture
Business ha scelto di lavorare dal capoluogo emiliano, attento e sensibile
all’offerta culturale di qualità e terreno fertile e ricettivo per realizzare
progetti che coniughino efficacemente il business e la cultura, quest’ultima considerata come un importante motore di sviluppo del territorio e fondamentale investimento
strategico per la città.
Con un approccio sempre innovati-
vo e grazie alla competenza delle
professionalità coinvolte, la società
bolognese sviluppa le proprie attività
attraverso quattro divisioni: Fanaticaboutfestivals collabora con le più importanti manifestazioni cinematografiche italiane e promuove con successo sia Biografilm Festival International Celebrations of Lives, l’unico
evento al mondo dedicato alle biografie e ai racconti di vita, che Festival of Festivals, il primo congresso
rivolto agli operatori del settore
eventi culturali.
Fanaticaboutfestivals realizza inoltre
l’omonimo magazine dedicato al
mondo dei festival. La divisione FanaticaboutVenice sviluppa progetti
di marketing e comunicazione nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, valorizzando il know-how della
società nell’organizzazione di eventi e nella progettazione di promozioni nell’ambito dei festival cinematografici. Fanaticaboutfilms offre
un sistema di servizi in grado di
coniugare sinergicamente le esigenze di comunicazione di g randi
aziende ed i valori espressi dall’industria dell’entertainment, diventando punto di riferimento di tutti
i distributori cinematografici italiani tra cui Warner Bros. Pictures,
Universal Pictures, Sony Pictures e
Medusa. Infine Fanaticaboutgames
opera nel settore dei videogames,
concentrandosi sui rappor ti tra
software house e publisher attraverso una vasta gamma di canali di diffusione e promozione.
Tra le aziende con cui The Culture
Business ha avuto il piacere di collaborare, IBM, Lancia, Zuegg, Honda,
Euronics, Peroni,Vodafone, senza dimenticare importanti realtà del terri-
tor io emiliano-romagnolo come
Prink e Mercatone Uno.
DEDANEXT
Cresce il distretto bolognese dell’Information Technology grazie alla
nascita di Dedanext, frutto della fusione di due storiche società dell’ICT bolognese, Dexer e Infolab.
Dedanext eredita l’esperienza e la
forza di due aziende sane e in crescita, con un fatturato complessivo che,
nel 2009, è stato di 10 milioni di
Euro e con un ampio e prestigioso
portfolio clienti, tra cui Regione
Emilia Romagna, Arpa, Università di
Paolo Angelini, già amministratore delegato di Dexer e ora amministratore delegato
di Dedanext, la società nata dalla fusione
di Dexer e Infolab
La presentazione di Dedanext nella giornata inaugurale di Smau Bologna. Da sinistra:
l’amministratore delegato di Dexer Paolo
Angelini, l’a.d. di Dedagroup Gianni Camisa, il presidente di Infolab Maurizio Lenzi.
FARE 19
DELPHI-DIAVIA: CLIMATIZZAZIONE DA 40 ANNI
Il poster realizzato per i quarant’anni, omaggiato a tutti i dipendenti ed ospiti
Il presidente di Delphi Italia Giovanni Carlo Mantellini (al centro) e l’ing Roberto Grotti (alla sua
destra) con il gruppo dirigente attuale e passato
In pochi avrebbero scommesso sul successo della climatizzazione nelle automobili, quando, 40 anni fa, l’imprenditore bolognese Widmo Vanti, attraversò l’oceano alla volta degli Stati Uniti, e tornò in Italia
con i primi componenti chiave per gli impianti di condizionamento dell’aria. Erano
gli inizi degli anni ’70, e a Molinella nacque
la Diavia, prima azienda italiana capace di
dotare le auto di un comfort che poi diventerà irrinunciabile: l’aria condizionata. Da
quel momento ebbe inizio l'espansione sui
mercati esteri attraverso accordi con prestigiose case automobilistiche per l’omologazione e la vendita dei condizionatori aftermarket (cioè post vendita), e in seguito,
anche di primo equipaggiamento. Così, dalle poche decine di kit che la Diavia costruiva e distribuiva negli anni ’70, si è passati a
ben 350 mila impianti venduti nel 1995,
quando il fatturato dell’azienda toccò i 380
miliardi di vecchie lire. Nello stesso anno,
l’azienda, che intanto si era imposta come
leader nel mercato europeo, venne com-
La stretta di mano Paolo Angelini, già amministratore delegato di Dexer e ora amministratore delegato di Dedanext, e Maurizio
Lenzi, già presidente di Infolab e ora vice
presidente di Dedanext, celebra la nascita
della nuova società
Bologna e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e in ambito privato
Conserve Italia, Riello, Camst Ristorazione, Tetra Pak, Marr, Bartolini
Trasporti, Cooperativa Ceramica
Imola. L’obiettivo a breve termine è
quello di raggiungere un giro di affari di 15 milioni di euro grazie alla
20 FARE
Un momento della mostra: in primo piano il
presidente di Delphi Italia Giovanni Carlo
Mantellini ed Elena Maier, responsabile risorse umane
pletamente acquisita dalla Delphi, una partecipata della General Motors (dal 1999, invece, è indipendente, anche se GM è tuttora uno dei principali finanziatori).
Oggi, Delphi-Diavia, oltre a fornire sistemi
di climatizzazione per tutti i modelli di Ferrari e Maserati (per citarne solo due), è in
grado di progettare in tempi brevi sistemi
su misura per minibus, ambulanze, macchine movimento terra e agricoltura, e veicoli speciali in generale, nonché sistemi di
integrazione delle competenze e alla
‘forza’ che deriva dall’ingresso in un
network fortemente accreditato sul
mercato nazionale. Dedanext sarà infatti una controllata di Dedagroup
Ict Network: attivo nel settore bancario, della pubblica amministrazione
e dell’industria che - con oltre 20
federate - fornisce soluzioni a 165
istituti di credito, 1.600 enti pubblici
ed oltre un migliaio di aziende italiane ed estere.
“La collaborazione e l’aggregazione
tra imprese complementari dello
stesso settore crea nuove energie e
dello stabilimento di Molinella.
manteniamo nei settori di nicchia con volu-
Per l’occasione, in-
mi bassi e applicazioni complesse- afferma
fatti, lungo il corri-
- ora per sostenere il nostro business dob-
doio principale dello
biamo mantenere, oltre alla forza ingegneristica, anche quella commerciale e logistico
stabilimento è stata allestita una mostra foto-
produttiva: oltre alle grandi case automobili-
grafica per raccontare la
stiche, raggiungiamo anche altri clienti”.
D’altronde Delphi-Diavia ha già dimostrato
che è questo il segreto di 40 anni di storia in
refrigerazione completi per veicoli commerciali.
Ed è a questi 40 anni di storia che, lo scorso 9 giugno, l’azienda assieme al presidente di Delphi Italia , Carlo Mantellini, che ha
guidato l’azienda dai primi anni 70’ fino alla
completa acquisizione da parte della
Delphi, ha brindato aprendo le porte anche
agli ex dipendenti e alle famiglie. “Visto il
particolare periodo, è stato un evento‘low
profile’, ma comunque di festa. Abbiamo
utilizzato poche risorse, e abbiamo sfruttato la passione e le idee delle persone”,
spiega Roberto Grotti, managing director
vita dell’azienda nelle
quattro decadi. A corredare le immagini c’erano anche alcuni oggetti che hanno fatto la storia della DelphiDiavia, come i libri mastri sui
quali gli ingegneri descrivevano e schizzavano a mano i progetti, oppure i ventagli
con la scritta “il condizionatore più economico” che venivano distribuiti come gadget, o ancora un gruppo di condizionamento del ’72 realizzato completamente in lamiera e destinato a una Bmw.
Quella dei 40 anni è una festa che ricorre in
un periodo decisivo per la Delphi-Diavia. “A
fine 2009 è iniziato il piano di riorganizzazione aziendale, che in realtà è un piano di rilancio”, fa sapere Grotti, che nello stabilimento di Molinella lavora fin dal 1985, ma
che ha anche le idee chiare per il futuro. “Ci
nuove potenzialità - spiega Paolo
Angelini, già amministratore delegato di Dexer attualmente di Dedanext
- Sul nostro territorio ci sono centinaia di aziende nel settore IT, ma il
95% ha meno di 20 dipendenti.
Dexer e Infolab insieme potranno
misurarsi su progetti di più ampio
respiro ed avranno la possibilità di
investire di più nella formazione e
nell’innovazione della propria offerta. Al di là del grande valore che ricopre per le nostre aziende, credo
quindi che questa operazione possa
rappresentare un segnale importante
su come si può reagire alla crisi”.
La neonata società fornirà soluzioni
infrastrutturali ed applicative alle
aziende e alla P.A. del territorio, ma
grazie al sostegno della capogruppo
avrà anche la possibilità di aprirsi al
mercato nazionale, con un’offerta innovativa che trova le sue fondamenta
nelle rinnovate esigenze del settore
ICT, dove non esiste più un confine
distinto fra hardware, software e servizi. “Il valore dell'infrastruttura tecnologica deriva dal considerare le
sue componenti come un unico insieme inscindibile. - commenta
Due poster che illustrano i primi 40 anni di Delphi Italia
La torta dei quarant’anni
un mercato competitivo e imprevedibile come quello delle automotive: la capacità di
adattarsi con flessibilità alla domanda, tenendosi sempre pronti a ripensare i propri
processi produttivi. (Elena Boromeo)
Maurizio Lenzi, già presidente di
Infolab e attualmente vice presidente
di Dedanext - Il cambiamento di paradigma che sta portando il mondo
IT verso i temi della virtualizzazione
e del cloud computing permette significativi miglioramenti, anche in
termini di efficienza economica, solo
se affrontato attraverso strumenti
intelligenti di monitoraggio dei risultati”.
Dedagroup sta investendo concretamente nell'ambito dei servizi tecnologici ed infrastrutturali, puntando ai
temi emergenti del risparmio ener-
FARE 21
getico, della virtualizzazione, della alta affidabilità e della sicurezza con
focus specifico sul mid market. Per
questo il Gruppo desidera accrescere
la propria presenza in Emilia-Romagna, territorio considerato strategico
in virtù della forte presenza di aziende di media dimensione dinamiche e
votate all'internazionalizzazione, temi centrali del posizionamento che
il Gruppo si è dato nel Piano Industriale 2009-11.
“Dal lancio del nostro piano di sviluppo abbiamo deciso di focalizzarci
sulle aree di business a valore, dove la
competenza professionale fa e farà
sempre la differenza. - dichiara Gianni
Camisa,amministratore delegato di
Dedagroup - Infolab e Dexer, portano
al network un importante bagaglio di
competenze professionali, un posizionamento di mercato assolutamente
coerente e complementare con il nostro ed un portafoglio clienti di altissimo standing. Siamo pronti a puntare e
investire in quei territori che, nonostante la crisi, stanno ancora dimostrando vitalità ed effervescenza”.
La struttura bolognese, che già oggi
conta oltre 25 professionisti, verrà
potenziata. La nuova sede di Dedanext sarà situata, a partire da settembre, a Casalecchio di Reno, dove
convergeranno le altre unità locali
del Gruppo. Con un totale di circa
80 persone, Bologna diventerà quindi la seconda sede di Dedagroup Ict
Network in termini dimensionali,
con forti prospettive di crescita e occupazionali. Dedagroup Spa deterrà
il 51% della nuova società , il cui top
management resta bolognese per 4/5
essendo composto da Paolo Angelini, Maurizio Lenzi, Pietro Angelo
Callegari, Enrico Tasquier e Giorgio
Pianesani.
22 FARE
RIFATTA LA CAMPANA DEI SS. GREGORIO E SIRO CON UN PROGETTO
Un’avventura a ritroso nel tempo per sco-
piamente confermato gli obiettivi di proget-
prire con le tecniche più moderne il suono
to, ottenendo un perfetto inserimento nel
di un’antica nota svanita. E’ il progetto
“Campana”, presentato all’interno della IV
coro; per di più, l’estensione temporale del
suono ottenuto risulta superiore a quella
Giornata dei Saperi Tecnici, con cui gli stu-
prevista per quel diametro.
denti delle classi V B Meccanici e V A Chimica dell’Istituto Aldini Valeriani sono riusciti a svelare i segreti sepolti fin dal 1898,
data dell’ultimo concerto, pur di riprodurre
lo stesso esatto timbro della campana piccola della Chiesa dei Santi Gregorio e Siro
in Via Montegrappa a Bologna. Il campanile comprende un concerto di 5 campane
originariamente realizzate dalla Fonderia
Giuseppe Brighenti nel 1898, ma a causa
della Seconda Guerra Mondiale furono requisite due di queste campane (la più grossa e la più piccola) e, come indennizzo dello Stato, nel 1955 furono rifuse da un fonditore non bolognese. Di queste, la grossa risultò passabile, la piccola invece nacque
molto male e non viene mai suonata. Lo
scopo del progetto dell’Istituto Aldini-Valeriani è stato quello di ridisegnare e rifare
questa campana, copiando le caratteristiche tecniche delle tre vecchie campane rimaste per restituirne il suo primitivo splendore sonoro.
Le verifiche sperimentali sulla campana,
realizzata con la collaborazione della fonderia Grassmayr di Innsbruck hanno am-
Questo progetto ha dimostrato che unendo
conoscenze legate alla tradizione e strumenti di grande attualità (CAD e modellizzatori 3D) si possono recuperare abilità di
grande valore storico e capacità di realizzare manufatti in tutto simili a quelli già esistenti.
Lo studio sistematico per la realizzazione di
questo progetto ha previsto anche la costituzione di una Impresa di Restauro che
presenti internamente competenze diverse
di tipo meccanico, fisico, chimico, economico, culturale e umanistico, in sinergia fra
esse e focalizzate all’ottenimento del risultato con spirito imprenditoriale. Coinvolgendo gli studenti, assieme ai docenti interessati, è stato possibile simulare, a scopo
didattico, come sia possibile lavorare in
team all’interno di una struttura d’impresa.
Nella prima fase del progetto, gli studenti
della sezione Meccanica sono saliti sul
campanile per rilevare per punti – tramite
un apposito strumento meccanico – i profili
interni ed esterni delle vecchie campane
DREAMING
pito per garantire ai soci una dimensione di esclusivo relax” spiegano
Francesco Iezzoni e Sergio Beccalli,
Amministratori della Dreaming srl,
società che detiene il brand.
Gli ambienti, i materiali e i percorsi
sono stati ideati da professionisti specializzati in interior design ed esperti
di allestimenti per centri sportivi hi-
Inaugurato nell’aprile del 2009 in
pieno centro a Bologna (Via Albiroli
5, angolo via Goito), Prime Fitness
& Beauty è una nuova concezione
del benessere. Un’idea di wellness
totale, che celebra il culto del corpo
“in uno spazio integralmente conce-
del concerto, per elaborarli al computer e
capirne i segreti di progettazione e di dise-
DEGLI STUDENTI DELL’ALDINI VALERIANI
gno. Sono state rilevate le note da molte
materiali (mattoni, argille, ecc.) che stori-
campane della fonderia Brighenti, ponen-
camente venivano utilizzati nel procedi-
dole in relazione al loro diametro e ricavando un grafico che consentisse di sapere in
mento di fusione, in modo da fornire al fonditore tutti gli elementi necessari per la
anticipo, fissata la nota, quale fosse il dia-
realizzazione ottimale della campana. Il
metro della campana da disegnare.
È stato essenziale uno studio fisico-matematico per mettere in relazione le dimensioni del manufatto con la nota che produrrà, perché per inserire la nuova campana in un concerto preesistente, occorre
che sia intonata con le altre. I dati relativi
al profilo interno ed esterno sono stati riportati su un foglio di lavoro AutoCAD e,
utilizzando il metodo geometrico di rilevazione della circonferenza passante per tre
punti, sono state evidenziate le circonferenze costruttrici dei profili rilevati. Per
mezzo del modellizzatore CAD 3D disponibile nei laboratori della scuola, è stato
quindi realizzato un modello tridimensionale della campana, che la riproduce esattamente in scala.
Gli studenti della sezione Chimica hanno
invece effettuato un piccolo prelievo del
bronzo, per analizzarlo e fare uno studio
sulla lega. Dall’analisi si è stati in grado di
riprodurre la lega del bronzo, in modo che
risulti essere simile a quella delle campane
fonditore che ha reso possibile il lavoro è
la fonderia Grassmayr di Innsbruck, che ha
accettato un confronto critico e tecnico
per collaborare al progetto, apportando a
questo studio di ricerca anche il proprio
secolare know-how ed accettando di mettersi in gioco, effettuando la fusione sulla
base dello studio fatto.
L’iniziativa fa parte del progetto “Fare Impresa a scuola ” di Programma Quadrifoglio, gestito e coordinato dalla Fondazione
Aldini Valeriani per rinsaldare il contatto
del mondo della scuola con le imprese del
territorio. Giunto al quinto anno di attività, il
Programma Quadrifoglio, nel quale rientrano anche i progetti Orientamento Consapevole per le classi medie e il Concorso Cultura e Innovazione per gli Istituti Tecnici, ha
festeggiato con un’esposizione all’interno
della Sala Borsa.
Un’occasione per raccontare alla città i
progetti, i laboratori e le iniziative che il
Programma, promosso da Associazione
Amici del Museo del Patrimonio Industria-
esistenti.
Similmente sono stati analizzati anche i
le, Fondazione Aldini-Valeriani, Istituti Aldini-Valeriani e Museo del Patrimonio Indu-
per tema “Scuola Tecnica tutto un altro
film”.
Gli ambienti di Prime Fitness & Beauty, il
centro aperto a Bologna da Dreaming srl
Prime, sin dalla sua apertura, ha voluto dunque coniugare l’esclusività
di un centro che si contraddistingue
per posizionamento e per offerta dei
servizi, con la completezza e la cortesia di uno staff a totale disposizione
dei soci.
Prime significa infatti allenamenti
personalizzati con l’ausilio di attrez-
level, per offrire agli iscritti un viaggio alla ricerca del proprio equilibrio
psico-fisico; “le attrezzature portano
tutte la firma Techogym, oggi sinonimo di eccellenza e qualità” proseguono Iezzoni e Beccalli.
La campana della Chiesa dei Santi Gregorio e
Siro a Bologna realizzata, con la collaborazione
della fonderia Grassmayr di Innsbruck, grazie a
un progetto degli studenti di meccanica e chimica dell’Istituto Aldini Valeriani
striale, ha realizzato dalla sua nascita nel
2005 e che ha coinvolto migliaia di studenti
delle scuole medie, inferiori e superiori con
i rispettivi insegnanti, l’Università, i Centri
di Ricerca e le imprese del territorio. In
contemporanea, alla presenza dell’Assessore all’Istruzione e Formazione della Provincia di Bologna Giuseppe de Biasi e dell’Assessore regionale alla Scuola e alla
Formazione Professionale Patrizio Bianchi,
nell’ambito della IV Giornata dei Saperi
Tecnici, sono stati presentati i lavori che
hanno partecipato al progetto Fare Impresa e premiato il vincitore del Concorso Cultura e Innovazione che quest’anno aveva
FARE 23
zature d’avanguardia e di istruttori
qualificati: Tonificazione funzionale,
Flexible Strenght, Ginnastica Posturale,Total Body Workout, Stretching.
Per definire i propri muscoli e renderli armonici, correggere problemi
di postura, scaricare le tensioni.
Significa piacere di tuffarsi in una piscina riscaldata di venti metri, per
una nuotata rigenerante, o per seguire i corsi di Aqua Tonic, Aqua Training, Aquaerobica, Aquagym. Dove
l’acqua diventa prezioso alleato per il
rimodellamento, la tonificazione e la
coordinazione del corpo.
Significa, infine, abbandonarsi alle
coccole del Thermarium, dove lasciarsi avvolgere dai vapori del Bagno Thalasso, ricchi di iodio e dei
principi attivi; immergersi nella Bio
Sauna, per eliminare le tossine e rilassare i tessuti; godere dei benefici
dell’Idromassagg io, delle Docce
Emozionali e del relax dei lettini ad
acqua.
Prime significa dare al corpo il proprio tempio, fortificare il corpo e liberare lo spirito.
E ad un anno dall’apertura bolognese, Prime si prepara a regalare il bis: a
partire dal prossimo inverno, sarà
inaugurato il secondo centro, integrato nel complesso commerciale Le
Piazze di Castelmaggiore.
www.primefitness.it
ELAU
Il futuro del packaging diventa spettacolo. Elau ha presentato la nuova
tecnologia PacDrive 3 a Packology,
la fiera dedicata tenutasi presso il
Parco Oltremare di Riccione. Oltre
allo stand fieristico, dove è stato possibile scoprire tutti i dettagli tecnici
del nuovo sistema, Elau ha voluto re-
24 FARE
galare una serata di spettacolo tra natura, musica e altro ancora per inaugurare l’arrivo dell’ultima avanguar-
EMILCAMION
La ripresa parte da piccoli e grandi
passi. La ricerca tecnologica e l’innovazione di prodotto hanno consentito alla Emilcamion di combattere la
crisi con successo, resistendo al micidiale crollo degli ordini avvenuto
dalla fine del 2008. Come in tutto il
settore metalmeccanico la domanda
nazionale si infatti è ridotta con percentuali a due cifre.
La nuova tecnologia PacDrive 3 di Elau è
stata presentata nel corso di Packology a
Riccione
dia nel campo dell’automazione.
Con PacDrive 3, Elau introduce la
comunicazione basata su Ethernet
usando SERCOS III ed un nuovo
ambiente di sviluppo software per
ridurre ulteriormente i tempi di
progettazione.
Il nuovo sistema sarà caratterizzato
anche da una maggiore flessibilità di
design dell’azionamento e da una
soluzione di sicurezza integrata. Per
l’utente, PacDrive 3 significa innanzitutto una serie di vantaggi. La scalabilità dei controller infatti consente di realizzare soluzioni d'automazione complete con 0 - 99 servoassi
oppure con un massimo di 30 robot, controllabili con strutture di
programma conformi allo standard
IEC 61131.3.
Per quanto riguarda il software, la
procedura d'installazione rende disponibili sul PC tutti i tools necessari, mentre il concetto multi-utente è
la base per i processi paralleli di progetto.
Momenti della giornata “I cantieri della ripresa”, nella quale Marco Bettini, titolare
di Emilcamion, ha consegnato 10 allestimenti ribaltabili al Gruppo Simonelli di Teverola (Caserta)
La recente consegna di 10 allestimenti ribaltabili al Gruppo Simonelli di Teverola in provincia di Caserta,
una delle più importanti imprese di
costruzioni del Sud Italia, è stata
un’occasione sia per incontrare operatori e giornalisti, sia per lanciare
un segnale di ottimismo, elemento
indispensabile per innescare la ripresa della nostra economia reale.
GAZZOTTI: 100 ANNI E NON DIMOSTRARLI
Per festeggiare i cento anni della propria attività, dopo aver celebrato con la mostra personale di Valbò
la materia che ha consentito all’azienda di affermarsi come leader nel settore del parquet, Gazzotti ha
omaggiato con un “pranzo di famiglia” presso il Ristorante Nonno Rossi le braccia che a quella materia, il legno, hanno dato una forma unica e riconoscibile.
Nel corso della festa che hanno voluto dedicare ad impiegati ed operai, i vertici aziendali hanno colto
Tutta la famiglia Comani, alla guida della Gazzotti, partecipa al taglio della torta del centenario
l’occasione per ringraziare chi lavora ogni giorno per il mantenimento di una posizione di leadership
nonostante le difficoltà che la crisi ha disseminato sul terreno a livello globale. «Abbiamo cento anni, anche se non li dimostriamo – scherza Carlo Comani,
Amministratore Delegato di Gazzotti - Ci presentiamo a questo appuntamento con una posizione di leadership nel parquet di qualità. Oggi però non voglio
essere qui come imprenditore. Oggi voglio essere qui come rappresentante di tutti coloro che ogni giorno e da tanti anni danno il loro contributo per superare le nuove sfide. E’
un periodo difficile, le
problematiche sono
molte, specie per un’azienda che non evade
le tasse, non sfrutta il
lavoro in nero e fa della sicurezza una delle
proprie prerogative. E
tuttavia noi abbiamo il
potenziale e la forza
per andare avanti e
crescere insieme».
Il team Gazzotti al completo
«Per il nostro comune,
che ospita gli stabilimenti Gazzotti – ha commentato Marco Monesi, sindaco di Castelmaggiore - questo è un evento molto importante. Gazzotti è un bella
realtà, una presenza significativa che si è integrata e dialoga costantemente col territorio. Spesso, le aziende arrivano, fanno i loro comodi e se ne vanno.
Questo invece è un caso diverso. Ed è anche in considerazione di ciò, che conferiamo a Gazzotti l’Ape d’Argento, un premio destinato ai cittadini e alle
aziende che hanno tenuto alto il nome della nostra città. Una realtà come quella guidata dal Dottor Comani merita questo riconoscimento per l’impegno
profuso al benessere dei propri dipendenti e quindi del territorio. Gazzotti è un nome internazionale, che ha saputo sfidare quelli di cui tutti hanno paura:
andando ad investire in Cina. Combattere la concorrenza con armi proprie è fondamentale».
Al Sindaco ha fatto eco Maurizio Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna: «Oggi finalmente posso evitare di parlare di crisi per raccontare invece
di un’azienda che compie 100 anni. Un’azienda che internazionalizza e non delocalizza. Cosa che dovrebbe essere una bandiera del made in Italy, perché
significa portare il nostro lavoro fuori dai confini nazionali».
Oggi l’azienda conta 120 dipendenti e ha una rete consolidata di rivenditori autorizzati su tutto il territorio nazionale. Forte della sua produzione interamente Made in Italy, Gazzotti esporta in circa 40 Paesi, tra cui i principali sono Corea del Sud, Turchia, Russia, Ungheria, Romania e Francia. La presenza in Cina è stata rafforzata con la recente apertura di uno showroom monomarca a Shanghai, a cui seguiranno nei prossimi tre anni altri 14 punti vendita nelle
principali città della Cina. Per questa operazione, molto coraggiosa e controcorrente, Gazzotti ha vinto il premio China Awards 2009, assegnato dalla Fondazione Italia Cina alle realtà italiane che meglio hanno saputo cogliere le opportunità di crescita offerte dal mercato cinese.
Il pranzo del centenario ha inoltre consentito di fare il punto sul presente di Gazzotti e sulle strategie che in un’ottica di sviluppo e di ripresa l’azienda intende adottare nel futuro prossimo. «Sia la commercializzazione di prodotti amici dell’ambiente che l’ampliamento del proprio export sono obiettivi che
Gazzotti sta perseguendo con grande caparbietà. Sono in corso importanti investimenti – anticipa il Direttore Generale Andrea Signoretti - e nuovi prodotti
vedranno la luce prima della fine dell’anno per consolidare l’immagine ed il posizionamento in Italia ed all’estero di una azienda che vuole essere al passo
con i tempi e, ove possibile, precorrerli».
FARE 25
LUIS.IT: FORMIDABILI QUESTI DIECI ANNI DI CREATIVITÀ
A sostare per un po’ nelle stanze della Luis.it c’è da farsi girare la testa. Ogni nicchia tra il bianco
delle pareti è uno scrigno. La sala di regia dietro la cinepresa. Lo studio di registrazione e l’archivio
di cassette. Le parrucche di scena appoggiate ironicamente là. Le forme di Parmigiano, ah no, quella è solo finzione, sono altri oggetti di scena. Loro, quelli della Luis.it, dicono di essere “un’agenzia
di creatività di nuova generazione che si occupa di comunicazione a 360 gradi”, ma sono molto di
più. Questa società dà vita a tutte quelle buone pratiche che normalmente restano solo nelle intenzioni. Alla Luis.it sono giovani (il più vecchio ha 44 anni), sono in 15 e sono in crescita. Qui si assume
(4 contratti solo nel 2009) e soprattutto si crede nella ricerca e nelle nuove tecnologie. “L’attività di
ricerca e sviluppo è il cuore che pulsa” spiega Luigi Zanolio, Presidente del gruppo. L’obiettivo di
fatturato per il 2010 è di 1,2 milioni di euro suffragato da un trend annuale del +15%. Ma per le menti
effervescenti di Luis.it questo è un dettaglio. “Vogliamo produrre denaro divertendoci, ma solo per
continuare così, non certo per arricchirci” spiega Zanolio che intanto ha preso il suo Mac per mostrarci un
po’ di prodigi. Nel frattempo Maria Giovanna Zanolio, intraprendente socia esperta in produzioni audiovisive, racconta come sia riuscita a trasformare una vacanza in California in business, creando una partnership
con l’agenzia “L7 Creative” di San Diego. La creatività italiana che sposa la patria delle nuove tecnologie.
“Alla fine tutto nasce lì, e noi siamo sempre in ascolto, cercando di anticipare quello che normalmente in
Italia arriva un po' dopo” sorride Marco Piva, ingegnere elettronico, socio ed elemento razionale del gruppo. Eccoli i protagonisti di questa avventura. Amici che, nel 2001, con un colpo di vita “hanno mollato tutto”,
carriere avviate e stipendi certi, per scommettere in proprio su internet, e–learning e streaming quando in
Italia erano “arabo”. Oggi sembrano preistoria. Zanolio corre veloce e ricorda che all’epoca persino inserire il “punto it” nella ragione sociale sembrava avveniristico. Oggi Luis.it è già oltre. La sezione LuisLab sviluppa applicazioni per iPhone, realtà aumentata e fa sperimentazione, con una tale intensità da rammaricarsi di non aver saputo sfruttare certi progetti che oggi sono diventati grandi business. Facebook in nuce era
l’idea del portale www.compagnidiclasse.it creato nel 2002 per trovare vecchi compagni di scuola. Un embrione come l’antesignano di YouTube già annoverato nel curriculum dell’agenzia in tempi non sospetti. Ma
andiamo avanti. “Luis.it si poggia sulla legge dei vasi comunicanti”: web, sì, ma anche grafica e video sono
il core business dell’agenzia. “La diversificazione è quella che ci aiuta ad andare avanti”. E poi c’è il cinema. A dire il vero, questo è il fiore all’occhiello; è l’amore da cui tutto ha avuto origine e su cui tutto torna,
prima o poi. Da quella passione, l’agenzia ha ereditato la capacità di realizzare produzioni e post-produzioni
video in HD per spot pubblicitari, video industriali, motion design e animazioni 3D. Luigi Zanolio - che non sta
mai fermo – è il regista del documentario “TV buona maestra” dedicato ad Alberto Manzi, opera che si è
meritata uno spazio ad hoc nell’edizione 2010 del Biografilm Festival di Bologna.
Le idee brillanti in fatto di marketing aziendale prodotte? Si potrebbe cominciare parlando dei serpentoni colorati di guerrilla marketing per l'apertura di un nuovo punto vendita che ha registrato 50000 visitatori in 2
giorni. E ancora il meteo delle zanzare da consultare sul telefonino. Viene il dubbio, mentre scriviamo, che
quelle menti prodigiose abbiamo già pensato a qualcosa che nel paese dei naviganti poco informatici lascerà presto tutti a bocca aperta. www.luis.it (Antonella Zangaro)
Emilcamion è un’azienda all’avanguardia nella produzione di allestimenti ribaltabili per veicoli indu-
26 FARE
striali adibiti al “cava-cantiere”, fondata da Ariosto e Marco Bettini nel
1977. Nel 2001 si è insediata nel
nuovo stabilimento, progettato con
linee di produzione tecnicamente
avanzate, raggiungendo un modello
industr iale molto apprezzato sia
dalle principali case costruttrici di
camion che dalle imprese di costruzione.
Grazie all’impegno di Marco Bettini,
l’azienda ha investito in un nuovo
piano industriale concentrandosi su
modelli dalle caratteristiche estetiche
e funzionali decisamente uniche se
confrontati al resto della produzione
nazionale. La strategia che l’imprenditore bolognese ha saputo attuare
sia per la sopravvivenza della propria
azienda che per la salvaguardia dei
posti di lavoro si è incentrata su tre
fattori: internazionalizzazione, partnership con le reti commerciali delle
principali case di produzione di veicoli industriali e riposizionamento
delle linee produttive, sia in termini
di processo che di prodotto.
GEA TECH
Gea Tech srl è stata costituita il 22
settembre 1999 da tecnici che hanno
operato nel settore ambiente e sicurezza dal 1992. Il team è formato da
otto tecnici specializzati in vari settori dell’ambiente, della sicurezza e
della prevenzione infortuni, più dieci
collaboratori esterni e il raggio di
azione della società si estende a tutta
l’Emilia-Romagna e parte del Veneto, per un totale di circa 4000 clienti.
L’azienda si occupa prevalentemente
di valutazione dei r ischi (D.lgs.
81/08) per piccole e medie imprese,
prove fonometriche, corsi di formazione per pronto soccorso, antincendio e RSPP, igiene degli alimenti,
consulenze in campo ambientale
(pratiche per emissioni in atmosfera,
scarichi idrici, rifiuti, ecc.), consulenze nel settore della prevenzione incendi, visite mediche, ecc.
CENTO ANNI DI NAZIONALE DI CALCIO
NEL “SECOLO AZZURRO” DI MINERVA EDIZIONI
De Simoni; Varisco, Calì; Trerè, Fossati, Capello; De Bernardi, Rizzi, Cevenini I, Lana, Boiocchi. La conoscete?
E’ la formazione della prima nazionale italiana di calcio che alle 15.30 di domenica 15 maggio 1910, all’Arena
di Milano, sconfisse in amichevole la Francia 6-2. Non erano ancora “gli azzurri”: indossavano una camicia
bianca con nastrino tricolore bianco, rosso e verde sul petto. La maglia azzurra arrivò poco dopo, con la partita del 6 gennaio 1911, ancora all’Arena di Milano: Italia-Ungheria, ahinoi, 0-1. In altre parole, il 15 maggio di
quest’anno la Nazionale ha compiuto 100 anni: un traguardo che testimonia le profonde radici popolari della
squadra che rappresenta tutti gli italiani e il suo fondamentale ruolo tanto nella storia del nostro Paese quanto del calcio mondiale, come testimonia il suo prestigioso albo d’oro, ricco di ben quattro titoli mondiali e di
uno europeo.
Non meritava, un evento così, una adeguata celebrazione anche sul piano editoriale? E così Roberto Mugavero e la sua Minerva Edizioni, proseguendo nel loro cammino di ricerca e di divulgazione di tutto ciò che è storia
del costume, locale e non solo, hanno realizzato “Il secolo
azzurro”, uno straordinario volume che racconta tutti –
ma proprio tutti – gli attori del grande film della squadra
più amata dagli italiani: i giocatori, i Commissari tecnici, i
grandi dirigenti della Federcalcio. Di ognuno vengono
pubblicati: la foto, i dati anagrafici completi, la biografia, i
dati statistici della carriera azzurra.
Curato da Carlo F. Chiesa e Lamberto Bertozzi, il volume si
divide in due grandi parti. C’è la Storia, che prende le
mosse dai primi anni del Novecento e si snoda in un romanzo lungo e avvincente, ricco di personaggi, di fatti, di
“casi”, di polemiche, ma soprattutto di calcio autentico e
grandi campioni: l’epoca dei pionieri, le vittorie mondiali
del 1934 e del 1938, la grande crisi degli anni Cinquanta, la
resurrezione con il titolo Europeo del 1968 e il secondo
posto a Mexico ’70 (Italia-Germania 4-3, vi dice niente?), il
trionfo di Spagna ’82, le grandi illusioni dei vent’anni che seguono e poi ancora campioni a Berlino 2006 (manca Sudafrica 2010, il volume è uscito prima: ma dubitiamo che qualcuno noti la differenza). E c’è l’Enciclopedia: che va da Abbiati a Zuffi, ma anche da “abatini” (ricordate? Rivera, Corso, Mazzola, e Brera che, beh ...)
a “zona Cesarini”, passando per “Carosio Niccolò”, “golden goal”, “tempi supplementari” e persino “vaffa”.
Un percorso in cui ci accompagnano 700 tabellini di tutte le partite ufficiali, 721 schede statistiche, 831 biografie e 1283 foto: dei campioni e dei gol, ma anche delle cartoline emesse per i mondiali italiani del ’34, o
delle pagine del Calcio Illustrato, del Corriere dello Sport, della Domenica del Corriere, dello Sport Illustrato.
E lungo tutte le 440 pagine riprendono vita, uscendo dalla storia per tornare ad abitare la cronaca, piccoli e
grandi uomini che hanno fatto appassionare generazioni di tifosi. (c.r.)
I principali clienti della società sono
enti pubblici (come il Ministero di
Giustizia, i Comuni e le scuole) ed
enti privati con particolare riferimento alla piccola e media industria.
“Crediamo che la sicurezza sui luo-
FARE 27
DALLE NUOVE TECNOLOGIE NPT
L’ADESIVO ECOLOGICO PER I PARQUET
Il cerchietto con la R accanto al nome, EcoSiMP®, suggella la loro abilità e il loro fiuto di scienziati. Il ‘cigno’
scandinavo ne certifica l’assoluta eco-compatibilità. NPT e la colla prodotta con tecnologia silanica atossica:
una rivoluzione. Alambicchi e business: quando la ricerca fa impresa. Con successo. Globale.
Chimica made in Italy. Con due indirizzi insoliti, via Guido Rossa, Crespellano e Viale Zanotti, Gropello Cairoli
(Pavia). Perché è lì che abita la NPT, produttore di adesivi e sigillanti. Ed è proprio lì, in quei laboratori ultra-tecnologici, che
un team di formidabili ricercatori chimici, guidati dal dottor
Alessandro Galbiati, responsabile Ricerca e sviluppo di sintesi,
ha inanellato una serie di traguardi che stanno garantendo alla
srl nuovi orizzonti di crescita. Nel creare innovative macromolecole silaniche, i chimici della NPT hanno anche inventato nuovi prodotti basati su questa materia, impeccabili da un punto di vista ecologico. Essendo
cioè in grado di eliminare le sostanze tossiche, quali il metanolo e lo stagno, generate con la ‘vecchia’ metodologia metossi-silanica MS, oggi sul mercato.
All’inizio, si diceva, la tecnologia metossi-silanica. Gli studi di NPT partono da qui. Inevitabile però, per l’azienda, puntare il microscopio su qualche cosa di nuovo ed unico, auto-prodotto che andasse oltre la tecnologia silanica tradizionale, nonostante «fosse in mano a grandi multinazionali chimiche che ne hanno fatto un
oligopolio», avverte Enrico Goldoni, direttore commerciale di NPT. Questo non spaventa l’azienda che, seppure anagraficamente junior, classe 1993, vanta un pedigree imprenditoriale e scientifico di spessore, risalente
alle famiglie Goldoni e Galbiati. Un cavallo di razza. Con un atout: saper scommettere sulla ricerca e ancora
prima sui giovani cervelli. Tanto che, tra laboratori e management, l’età media si aggira sui 35-40 anni.
La rivoluzione comincia quando l’NPT, ispirandosi alla scuola del Politecnico di Milano, figlia del Nobel Giulio Natta, pensa «di utilizzare la polimerizzazione di Michael per costruire nuove macromolecole con funzionalità silaniche». Primo obiettivo centrato. E brevettato. Con un particolare in più. In genere i polimeri silanici nascono in un’impresa e diventano prodotto finito in un’altra. Alla NPT, accade il contrario. Le due fasi avvengono sotto lo stesso tetto. «In questo modo – sottolinea con giusto orgoglio Goldoni -, oltre al controllo della materia, le nostre conoscenze sono più approfondite». Le ‘nuove’ macromolecole con funzionalità silaniche hanno mercato. Ma alla NPT non sono soddisfatti, l’impatto ambientale sugli utilizzatori è
troppo elevato. L’asticella si sposta più in alto. Il tarlo della sostenibilità lavora e «forti della nostra esperienza abbiamo scelto di orientare la tecnologia silanica verso l’ecocompatibilità». Secondo obiettivo centrato. E, anch’esso brevettato. E la NPT manda in soffitta la tecnologia metossi-silanica, l’antenata
‘poco pulita’ della futura EcoSiMP®.
Nasce così, appunto, la tecnologia EcoSiMP® che, osserva Goldoni, «elimina i composti organici dello stagno utilizzati come catalizzatori (inutili con la
nuova tecnica, ndr) di indurimento sia nella tecnologia poliuretanica che, pesantemente, in quella metossisilanica». E «sostituisce il metanolo, tossico e volatile, con l’etanolo, non pericoloso per la salute, biodegradabile e non suscettibile di bioaccumolo».
Per esaltarne al meglio la performance, si decide di destinare la nuova tecnologia al settore dell’edilizia e, più nello specifico, nella posa dei parquet, dove i
problemi igienico-sanitari sono molto sentiti. Nasce così l’adesivo ecologico EcoSiMP®Flooring. Il bilancio corre, ma anche la concorrenza dei colossi.
«Dovevamo confermare la validità della nostra tecnologia» precisa Goldoni. Come? «Appoggiandoci a istituti internazionali riconosciuti a livello mondiale».
Quale appunto il Nordic Eco-Label, organizzazione governativa composta dai cinque governi scandinavi che «certifica l’ecologicità e la salubrità dei prodotti secondo parametri rigidissimi e all’avanguardia». Un bollino super blu che raffigura un cigno il quale, puntualmente, vola su EcoSiMP®.
E, nel frattempo, arrivano i riconoscimenti. EcoSiMP Flooring è stato infatti premiato quale “Innovazione amica dell’ambiente” 2009, premio nazionale istituito da Legambiente e Regione Lombardia. Sul fronte UE intanto, nel corso del 2009, NPT aveva presentato un progetto nell’ambito del programma europeo
Eco-innovation. Il progetto, dal titolo: “Ecolabelled Chemical Building Products - New adhesives at high environmental profile for the wood-flooring building
sector”, è stato finanziato, selezionato (con altri 7) quale esempio nel press-release Ecoinnovation 2009 ed avrà una durata di 32 mesi: freschissimo il suo
inizio ufficiale, avvenuto il 1 di settembre. (Giacomo Ruggero)
28 FARE
ghi di lavoro debba essere efficace e,
per poterlo diventare, debba entrare
a fare parte integrante dell’organizzazione aziendale.” affermano i responsabili di Gea Tech “La nostra
missione è affiancare le aziende per
un tranquillo parco secolare, il Green
Park Bologna Hotel & Congressi è
situato in posizione facilmente raggiungibile: vicino al centro di Bologna, ad un passo dal quartiere fieristico e dalle principali autostrade, a
breve distanza dalla Stazione ferroviaria e dall’Aeroporto Guglielmo
Marconi.
Lo staff di Gea Tech
la consulenza nel settore ambiente,
sicurezza, qualità ed igiene del lavoro. Siamo in grado di dare servizi integrati nei settori sopra citati mediante tecnici qualificati e specializzati nei diversi settori e ci proponiamo come punto di riferimento per
le aziende per rispondere a tutte le
loro esigenze”.
“Crediamo che un’azienda in qualità, con una buona organizzazione
aziendale, in equilibrio con l’ambiente, che adotta sistemi di risparmio energetico e che presenta un
basso indice infortunistico, possa essere un’azienda che si sviluppa e cresce nel futuro.” sottolineano ancora i
responsabili di Gea Tech “Negli ultimi anni ci siamo sviluppati e siamo
passati da cinque a dieci dipendenti.
Attualmente siamo convenzionati
con Unindustria e siamo pronti a
fornire consulenza agli associati”.
GREEN PARK BOLOGNA
HOTEL & CONGRESSI
Prestigioso complesso, immerso in
l’alta professionalità garantiscono agli
ospiti un piacevole soggiorno. Dall’ampia Hall ottagonale, è possibile
accedere a tutti i servizi: Green Bar,
Sale Congressi e Sala Colazione. Il
Ristorante adiacente consente un’ulteriore punto di ritrovo.
Al mattino, la prima colazione a buffet offre un’ampia scelta di delizie
dolci e salate.
Il Green Park Bologna Hotel &
Congressi è dotato di 154 camere
elegantemente arredate in stile coloniale e provviste di ogni moderno
comfort: aria condizionata, cassaforte,
frigobar, telefono con linea diretta,
schermo LCD,Tv satellitare, lavanderia, asciugacapelli, servizio wireless.
Il Green Park Bologna Hotel &
Congressi è particolarmente indicato
per una clientela business e costituisce un esclusivo riferimento per i
soggiorni d’affari (6 sale modulari fino a 600 posti, dotate delle più moderne attrezzature) dove poter organizzare riunioni e meeting importanti. Tutti i servizi quali bar, buffet
per coffee break e segreteria congressuale sono adiacenti alla grande
Hall ottagonale senza barriere architettoniche.
HI-TECH MEDIA
l giardino del Green Park Bologna Hotel
La hall del Green Park Bologna Hotel
Il salone del Green Park Bologna Hotel
L’Hotel è dotato di garage e di ampio parcheggio esterno dove è possibile parcheggiare anche autobus e
pullmanns.
L’atmosfera accogliente e familiare e
Si chiama Italian Country Mile l’iniziativa al seguito della 1000 Miglia
Storica e dedicata agli appassionati di
Harley-Davidson. Protagonisti di
questo “giretto” di circa 1.600 km
sono stati infatti una trentina di
bikers, tutti amici e tutti rigorosamente in sella alle cromatissime moto americane.
Animatore dell’iniziativa è stato
Maurizio Leonelli, titolare di Hi-Tech Media, azienda bolognese che
FARE 29
POGGIPOLINI PUNTA TUTTO SUL CARBONIO
E PRESENTA LA NCR M16
Nuove sfide attendono il Gruppo Pogipolini
vorate meccanicamente
alla vigilia del suo sessantesimo anniversa-
in leghe leggere, a mar-
rio. L'azienda specializzata nella trasformazione delle leghe leggere, punta di diaman-
chi storici quali Ferrari,
te del territo-
ghini, Aston Martin,
Porsche e Mercedes. E
dal 1996 serve l'aeronautica, dopo essersi
specializzata anche nelle leghe utilizzate per le
parti speciali di aerei e
elicotteri, come i super
L’esclusiva NCR M16, il modello (più leggero di una Mo- acciai (tra i maggiori
toGP) progettato dal Gruppo Poggipolini su motore Ducati clienti Agusta, WeDesmo16 RR
stland, Aermacchi ed
Alenia). “L'aeronautica
- commenta Rosanna Masi, consigliere
nio) e compositi (carbonio) - precisa Midella società e moglie del presidente, che
chele Poggipolini l'ad della NCR, il brand
da circa 36 anni segue l'amministrazione e
del gruppo sanlazzarese che realizza moto
il personale – è il settore trainante, copre
esclusive e uniche motorizzate Ducati - e
circa il 45% del fatturato ma necessita di
proprio l'accordo con l'ATR, che ha una
grossi investimenti (un bullone dell'Agusta
capacità produttiva di 60mila metri quadrati
richiede 150 certificati) e tempi molto lune circa 650 dipendenti, ci permette di diverghi: dalla commessa alla produzione passificare il nostro business nel settore del
sano almeno due mesi che vanno impiegati
carbonio e dei compositi e di realizzare conella progettazione”. E sorridendo ricorda:
sì il prodotto finito, pronto per essere mon“Vale sempre la regola: per ogni chilo di
tato in linea”. Una nuovissima frontiera per
Calisto Poggipolini, il fondatore dell'azienda:
84 anni, ogni giorno lavora al suo tornio in
azienda
Stefano Poggipolini, figlio di Calisto e attuale
Presidente della società, nel suo ufficio nello
stabilimento centrale del Gruppo Poggipolini
rio nella ricerca, progettazione, produzione e commercializzazione di componenti speciali in titanio
ed altre leghe
leggere, lo
scorso maggio
ha stretto un
accordo di
partnership
con il gruppo
ATR, leader
italiano nel
settore del
carbonio e dei
materiali compositi. Vista
dai più come
un'operazione
di salvataggio
industriale
(l'ATR è in amministrazione
controllata dal
2009) di fatto
la partnership
ha permesso
alla Pogipolini
di ampliare il
proprio mercato di riferimento. “Il futuro è nella combinazione tra leghe leggere (titanio ed allumi-
30 FARE
Audi, Bugatti, Lambor-
quest'azienda familiare giunta alla sua terza generazione (dal fondatore Calisto, genio della meccanica, all'attuale presidente
Stefano, rispettivamente nonno e padre di
Michele).
Il gruppo Poggipolini è stato il primo negli
anni '70 a testare e lanciare sul mercato viterie e pernerie speciali in titanio, lasciandosi alle spalle quelle in alluminio, e annovera un passato glorioso a fianco dei team
di Formula 1 McLaren e Ferrari (oggi però il
Racing è solo il settore di nicchia, il fiore
all'occhiello). Fornisce componentistica all'avanguardia, dalla bulloneria alle parti la-
materiale in volo, 40 chili di carta a terra!”.
Ma la gamma industriale non si ferma qui,
comprende esclusivi prodotti firmati in toto
dalla casa madre. E' il caso della moto NCR
M16 presentata al World Ducati Week di
giugno. Una sintesi di tecnologia e potenza,
progettata interamente in NCR e tutta costruita con materiali nobili, leggeri e resistenti, quali il carbonio (prodotto in ATR) ed
il titanio. Con prestazioni da prima della
classe, frutto dello straordinario rapporto
peso/potenza. Alcuni dati: il motore è quello della Ducati Desmo16 RR ma viene portato ad oltre 200 cavalli per soli 145 kg di
peso (è più leggera della MotoGP). “Un’autentica opera d'arte – precisa con orgoglio
Michele Poggipolini – una moto da meditazione ideata su misura per i collezionisti
che la vogliono parcheggiare in salotto o in
Da sinistra: Stefano Poggipolini, Presidente
del Gruppo; Michele Poggipolini, figlio di
Stefano e ad di NCR; Rosanna Masi, moglie
di Stefano e da 36 anni CFO del Gruppo
Poggipolini.
camera da letto, ma soprattutto una moto
per gentleman riders che puntano a godersela in pista. Contiamo di produrne una serie limitata di esemplari e la realizzazione
sarà solo su richiesta. Il costo? Circa
135.000 mila euro (varierà a seconda della
configurazione richiesta dal cliente). E' comunque un investimento che nel tempo acquisisce valore”.
A questo punto una domanda è d'obbligo:
qual è l'ultimo sogno nel cassetto? “Progettare e realizzare un telaio strutturale in
carbonio per le vetture GT di un'importante
casa automobilistica (2000-3000 pezzi all'anno nell'arco di 5 anni). E far sì che il
carbonio, legato alle leghe leggere, diventi
il nuovo standard nelle strutture dell'autovetture del prossimo decennio. McLaren
sta già realizzando una GT car così. Noi ci
stiamo proponendo sia per le parti in titanio, sia per quelle in carbonio”.
(Barbara Bertuzzi)
opera nel settore pubblicitario, già
conosciuta come main sponsor per
almeno un lustro della squadra di
football americano dei Warriors Bologna.
La prima edizione dell'Italian Country Mile ha acceso i motori venerdì
7 maggio in via Michelino, partendo
con le auto storiche alla volta di Ro-
ma. Il secondo giorno il gruppo è
rientrato a Bologna, mentre il terzo
ha percorso la tratta Bologna - Brescia - Bologna.
Il gruppo Veterans Bologna Hoggers,
del quale Maurizio Leonelli è promotore e anima, attivo in seno all'HOG Bologna Chapter ufficiale
Harley-Davidson, è organizzatore
Il logo che ha accompagnato la prima edizione dell’Italian Country Mile: un gruppo di
bikers bolognesi ha accompagnato la Mille
Miglia Storica in sella a cromatissime Harley-Davidson
Le Harley-Davidson dell’Italian Country Mile sfilano lungo il percorso della Mille Miglia Storica
I protagonisti dell’Italian Country Mile all’arrivo della Mille Miglia Storica a Brescia
primario di questo evento fatto di
tanti chilometri di asfalto, di tanti tavoli conviviali e di momenti speciali.
L’iniziativa, inoltre, ha avuto anche
un risvolto sociale: il ricavato, tolte le
spese di organizzazione (oltre 1.000
Euro, proveniente dalle quote di
iscrizione dei partecipanti e da offerte libere degli stessi), è stato destinato
ad AMACI, la onlus collegata alla
Chirurgia Pediatrica del Prof. Mario
Lima all’Ospedale "Gozzadini" e all’Ospedale Maggiore di Bologna.
IDSC
Foto di gruppo per i protagonisti dell’Italian
Country Mile. L’iniziativa è stata animata da
Maurizio Leonelli, titolare di Hi-Tech Media
IDSC (Investimenti Direzione Servizi e Consulenza) Srl, società di
consulenza di direzione, nasce a Bologna nel 1981 con l’obiettivo di integrare ed ampliare la gamma di servizi professionali offerta dallo Studio
Barbieri & Associati Dottori Commercialisti.
FARE 31
Sin dagli anni ’80 è stato chiaro al
dott. Gianfranco Barbieri che le imprese bolognesi chiedevano, oltre ai
tradizionali valori di deontologia, affidabilità e riservatezza riconoscibili
nello Studio tradizionale, anche organizzazione, efficienza e tecnologia
all’avanguardia.
Oggi IDSC è in grado di proporre
ai propri clienti progetti di innova-
Giacomo Barbieri, presidente di IDSC
zione di alto impatto in ambito organizzativo e gestionale, coordinando una rete di professionisti attivi in
tutta Italia. Si tratta ad esempio di
progetti per l’avvio e la crescita di
nuove imprese, di supporto nel passaggio generazionale o di affiancamento nella soluzione delle crisi o
nelle ristrutturazioni aziendali, con
particolare attenzione all’area amministrativa.
Il metodo di lavoro è il tratto
maggiormente caratterizzante della attività di IDSC. Grazie all’attività di r icerca svolta dalla dott.
Alessandra Damiani, Manag ing
32 FARE
par tner di Barbier i & Associati
Dottori Commercialisti, nei campi
dell’organizzazione e della sostenibilità, le tecnologie utilizzate da
IDSC infatti consentono ai clienti
di scegliere in maniera flessibile
quali fasi dei processi amministrativi mantenere all’interno dell’azienda e quali affidare in gestione
esterna. In questo modo ad esempio l’imprenditore può trovare
supporto nella riorganizzazione dei
processi amministrativi e nella razionalizzazione delle attività al fine
di contenere i costi del personale
amministrativo, dell’infrastruttura
informatica e dei servizi professionali. Tutto quello che serve per
partire è un collegamento a Internet affidabile.
Poiché la tecnologia rende fluido il
trasferimento di fasi di lavoro dall’azienda allo Studio professionale, al
var iare delle propr ie esigenze, il
cliente potrà trovare conveniente far
crescere proprio personale interno
continuando a lavorare in collegamento remoto con il sistema dello
Studio e delegando allo Studio solo
le attività specialistiche, oppure lasciare in outsourcing l’intero processo amministrativo-contabile.
Per Giacomo Barbieri, presidente di
IDSC,“in questa fase di transizione è
estremamente importante aiutare le
imprese a migliorare la propria reattività ai cambiamenti. L’infrastruttura
tecnologica deve aiutare ad accelerare la realizzazione delle scelte strategiche, anziché costituire un freno all’innovazione.”
IDSC aderisce ad Assoconsult, Associazione Federativa delle Imprese di
Consulenza, nell’ambito del settore
PMI e supporto all’internazionalizzazione.
JOINET
Joinet festeggia i 10 anni di attività
con restyling d’immagine e ampliamento del target di mercato. La società bolognese del gruppo UniCredit, protagonista nell’offerta di soluzioni e servizi per l’ottimizzazione
della gestione dei flussi informativi
tra le aziende ed i propri fornitori,
Michele Ungaro, amministratore delegato
di Joinet e senior vicepresident di UniCredit
presenta il restyling del logo e annuncia la focalizzazione su nuovi target di mercato proponendosi come
punto di riferimento non solo per il
segmento manufacturing, ma anche
per banche, assicurazioni e utilities.
La nuova immag ine g rafica del
brand, caratterizzata da gradazioni di
grigio e rosso e da un layout dinamico e moderno, intende trasmettere al
mercato il nuovo posizionamento di
Joinet e il forte legame con il solido
gruppo di appartenenza. Recentemente acquisita da UniCredit attraverso la società i-Faber, leader in Europa nell'offerta di servizi e soluzioni
OLTRE LA CURA: I PROGETTI DI MARKETING SOCIALE
DEL POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI
Responsabilità, equità e partecipazione sono fra i valori che guidano l'attività del S.OrsolaMalpighi, con cui Unindustria ha recentemente siglato un importante accordo di collaborazione.
Proprio in questa ottica, il Policlinico ha lanciato l’iniziativa di marketing sociale “Oltre”, per
realizzare, con il contributo
delle aziende partner, pro- La nuova segnaletica del Policlinico S. Orsola – Malpighi fa parte del progetto “Un
getti di solidarietà che ac- percorso pensato per te”
crescano il benessere di
chi vive l’esperienza dell’ospedale.
In questa pagina presentiamo alcuni dei nuovi progetti finanziabili per
l’anno 2010.
CLOWN IN CORSIA - È dimostrato da studi clinici che il sorriso e il buonumore portati dai clown possono incidere positivamente sui tempi di guarigione del paziente. Già da alcuni anni, con il progetto “Clown in corsia”,
è stato possibile regalare questo supporto a tanti bambini e adulti ricoverati nei reparti del Policlinico.
“Clown in corsia” è un progetto attuato già da alcuni anni all’interno del
Policlinico S. Orsola - Malpighi
RITARDARE LA DEMENZA? SI PUÒ! - Diversi studi scientifici hanno dimostrato
che è possibile rallentare il decadimento cognitivo coinvolgendo i pazienti geriatrici in attività che tengano impegnata la mente. Le attività
per la riattivazione psichica possono essere proposte come un mezzo per ritardare la comparsa e lo sviluppo della demenza, concentrandosi non solo sul benessere fisico del paziente, ma anche su quello mentale e sociale.
UN PERCORSO PENSATO PER TE - Il Policlinico S.Orsola-Malpighi ha aperto il bando per la sponsorizzazione della nuova segnaletica esterna nelle
lingue italiana, inglese e araba, con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai servizi ospedalieri da parte dei cittadini. Le aziende sponsor potranno esporre il proprio marchio all’interno di spazi riservati della segnaletica per un periodo di 10 anni.
Le aziende interessate possono consultare l’indirizzo internet www.aosp.bo.it/content/le-aziende-il-policlinico o contattare l’Ufficio Marketing del Policlinico S.Orsola-Malpighi al numero 051 6362226
web-based per la gestione degli approvvigionamenti, Joinet ha ampliato
la propria offerta di soluzioni e servizi
‘on demand’ dedicati alla Supply
Chain Collaboration ponendo un focus particolare sulla fatturazione elettronica quale applicazione fondamentale per massimizzare i processi di business ed accelerare il roi aziendale.
Novità anche all’interno del management di Joinet: Michele Ungaro, se-
34 FARE
nior vicepresident di UniCredit, assume la carica di amministratore delegato conservando il ruolo di direttore
generale della controllante i-Faber,
mentre la direzione della divisione
commerciale è affidata a Fabio Ferraro, il quale avrà il compito di coordinare il team vendite e posizionare le
soluzioni aziendali nei nuovi mercati
di riferimento.“La capacità di generare valore concreto per banche, as-
sicurazioni e utilities è oggi supportato anche da un ampliamento dell’offerta di soluzioni e servizi. In
particolare, riteniamo che la possibilità di gestire la filiera end-to-end
sia valor izzata dalla fatturazione
elettronica, un’applicazione fondamentale per massimizzare i processi
di business e accelerare il ROI
aziendale”, ha dichiarato Michele
Ungaro.
MASCAGNI
Aria di novità alla Mascagni, che ha
deciso di festeggiare gli ottant’anni
di attività, con una serie di incontri
per presentare ai propri clienti e agli
operatori del settore la nuovissima
serie di mobili operativi disegnata
dall’architetto Claudio Bellini: Op.
Il nuovo prodotto, candidato a ricoprire un ruolo di riferimento per il
mercato, è frutto di 2 anni di studi e
certificazione FSC dei materiali utilizzati. Gli incontri, svolti presso la
Mascagni S.p.A. nella sua sede di Casalecchio di Reno, sono stati moderati dall’architetto Renata Sias, direttrice della rivista Ufficio Stile del
gruppo “Il Sole 24ore”, e hanno visto tra i relatori l’autore del progetto
architetto Claudio Bellini, preceduto
dall’intervento dell’ing. Mario Zoccatelli presidente del Green Building
Council Italia, che ha sensibilizzato il
d’autunno. Molto meno belle le ombre, le rughe e le macchie che l’esposizione solare lascia sulla pelle,
sempre più di frequente. E’ quello
che pensano le donne da settembre
in poi. Maya Beauty Engineering ha
deciso di stupirle con un nuovo trattamento efficace al 100% e di grande
piacevolezza. E la chiave è l’ossigeno.
Idratazione e nutrimento non possono prescindere dall’elemento vitale
per eccellenza, l’ossigeno: vincente
Isabella, Alberto, Marina Guillaume
Momenti degli incontri alla Mascagni, in cui
è stata presentata Op, la nuovissima serie
di mobili operativi disegnata dall’architetto
Claudio Bellini
ricerche volte a sviluppare e ingegnerizzare l’idea presentata all’azienda dal designer milanese. Op è stato
pensato e realizzato per rispondere ai
criteri di impatto ambientale in tutte
le fasi di vita del prodotto contribuendo al raggiungimento delle certificazioni LEED CI, NC, EB, CS.
Questo perché nel suo sviluppo si è
tenuto conto della sua riciclabilità
(fino al 96%), alle basse emissioni di
formaldeide, alla riduzione di peso e
volume degli imballi nonché alla
pubblico sull’importanza della progettazione eco-sostenibile nel panorama edilizio italiano.
Nella stessa occasione è stato presentato il progetto dell’architetto Gianpaolo Imbrighi relativo alla realizzazione del Padiglione Italia presso
l’Expo Universale di Shanghai 2010,
manifestazione di cui Mascagni è
stato eletto fornitore ufficiale avendo
arredato la biblioteca/sala riunioni
del padiglione.
MAYA
BEAUTY ENGINEERING
Bella l’estate, belli i ricordi che ci
portiamo a casa nelle prime giornate
per rivitalizzare la pelle.
Maya Beauty Engineering ha messo
a punto una serie di apparecchiature
a propulsione di ossigeno, la ha fatte
testare dalle migliori Università del
mondo e le ha distribuite con successo in migliaia di centri estetici e
spa di tutto il continente.
Oggi Maya Beauty Engineering trasferisce il proprio know how anche
alle professioniste italiane, vere e
proprie artiste del beauty, certe che
anche loro sapranno cogliere l’importanza vitale e strategica dell’ossigeno, alleato della bellezza e dell’eterna giovinezza di molte magnifiche donne dello spettacolo.
La famiglia Guillaume ha da poco
creato e dato vita ad un nuovo progetto innovativo: Green Beauty Engineering, nuovo connubio tra estetica e bioedilizia. il primo beauty
center 100% naturale. La nuova so-
FARE 35
cietà GBE si occupa della progettazione, costruzione, organizzazione di
nuovi centri improntati sul concetto
di equilibrio ambientale.
Fulcro della proposta GBE è il
Bioformat: un bio centro benessere
costruito secondo una logica di ecosostenibilità e scarso impatto ambientale utilizzando materiali 100%
naturali e/o frutto di riciclo
MICRO-VETT
Continua il successo internazionale
di Micro-Vett, che entra a pieno titolo nel mercato tedesco, spagnolo e
francese. Sono state infatti consegnate le prime 500 vetture elettriche al
cliente tedesco E.ON, società di
vendita di energia elettrica e gas naturale. Sempre in Germania è da segnalare che la società di noleggio
Alcune delle vetture Micro-Vett presentate
a Madrid al Salón Internacional del Automóvil Ecológico y de la Movilidad Sostenible
Sixt ha iniziato a rendere disponibili
per i propri clienti di Essen alcune
auto elettriche tra cui le 500 e il
Fiorino elettrico Micro-Vett, che si
potranno presto noleggiare anche a
Monaco di Baviera, Amburgo, Dresda e Berlino.
A Madrid la società imolese ha presentato alcune delle sue creature al
Salón Internacional del Automóvil
Ecológico y de la Movilidad Sostenible, salone che promuove l’uso
delle automobili elettriche ecologiche sia per i cittadini che per le
36 FARE
aziende e le amministrazioni pubbliche attraverso la promozione del
veicolo elettrico che viene visto come alternativa industriale tecnologica nella nuova cultura della mobilità
sostenibile. Rimanendo in Spagna,
Micro-Vett ha consegnato di una
decina di veicoli Fiorino elettrico a
Lease Plan, azienda finanziaria leader
nel settore del Leasing auto, mentre
dalla Francia la TNT ha confermato
gli ordini per il Fiorino elettrico che
saranno in consegna in estate.
A livello nazionale, Micro-Vett Spa è
stata ancora una volta tra i protagonisti di “Aria Nuova 2010” classificandosi al secondo posto nella competizione tenutasi presso l’Autodromo di Monza. Questa manifestazione è divenuta il punto di riferimento
nel mondo della mobilità sostenibile,
del trasporto e delle energie alternative, un’occasione di informazione,
formazione e divulgazione scientifica. L’Autodromo nazionale di Monza infatti si è trasformato con il tempo in un vero e proprio polo scientifico, dove si studiano e si realizzano
progetti indirizzati al mondo dell’ambiente e della sicurezza con il
supporto di aziende partners. MicroVett ha presentato anche la nuova
500 Electrical Formula Racing per
coloro che desiderano correre in
elettrico. La vettura è stata dotata di
un assetto ribassato con ammortizzatori anteriori e posteriori regolabili
e pneumatici speciali da gara, inoltre
sono stati adottati sedili e cinture di
sicurezza da competizione. La vettura può raggiungere una velocità
massima di 150 Km/h ed è dotata di
cambio originale a 6 rapporti. L’accelerazione è sorprendente: da 0 a 50
Km/h in 3,5 secondi.
Tra gli altri eventi nazionali a cui ha
preso parte l’azienda imolese, il convegno “Ambiente e mobilità sostenibile” e “Green Economy: una nuova
frontiera”, la manifestazione “Non
solo Motori” e “Electric Day”, e l’iniziativa del WWF Emilia-Romagna
“2010:Odissea nella biodiversità", un
convegno regionale tenutosi presso
la Sala Borsa di Bologna e sponsorizzato da Micro-Vett, per discutere
della biodiversità e del futuro ambientale del nostro pianeta.
L’azienda imolese è inoltre sostenitrice del Master in Ingegneria del
Veicolo, arrivato alla X Edizione. Tra
i partner dell’iniziativa sono anche
aziende come Ferrari, Lamborghini,
Pirelli ecc. Il Master in Ingegneria
del Veicolo vuole essere la risposta
culturale e scientifica alla forte domanda della realtà industriale del
territorio di un’approfondita professionalità nel settore automotive e
mira a coniugare la formazione universitaria con la realtà delle imprese
per formare una figura professionale
flessibile adatta all’inserimento in diverse aree tecniche dell’automotive.
MINERVA EDIZIONI
Un libro può nascere nei modi più
inaspettati: basta una frase, un’idea
approssimativa, una traccia vaga su
cui indagare. “Bologna Ride. Le origini, i luoghi, i personaggi del cabaret”, scritto da Lorenzo Arabia e
Eraldo Turra, è nato facendo due
chiacchiere dopo uno spettacolo.
“Nessuno aveva scritto niente, anzi
nessuno aveva ancora raccontato la
storia della comicità a Bologna! –
raccontano gli autori - Così ci siamo
messi al lavoro per riunire e raccontare, partendo da inizi lontani nel
tempo, le persone e i posti che ci
PRAGMATIKA E I SUOI DIECI ANNI DI SUCCESSI
Festeggia in questi giorni dieci anni di attività Pragmatika, agenzia di marketing, consulenza e comunicazione strategica per le aziende. Un
anniversario celebrato rinnovando l’immagine aziendale sul web: nuovo sito ufficiale (www.pragmatika.it), un profilo su Facebook, un canale dedicato Youtube (www.youtube.com/pragmatikachannel), tweets giornalieri (www.twitter.com/pragmatika) e un blog dedicato alla comunicazione
(www.pragmatiko.it).
Dieci anni di successi in un mercato delle comunicazioni i cui clienti spaziano in diversi settori del mercato, dall’elettronica di consumo all’energia, al
food&beverage. Ma esistono delle attività comuni e imprescindibili per tutti i
segmenti di attività di cui Pragmatika si occupa? “Alcune attività sono uniche come le media relations.” afferma Rossella Lucangelo, CEO della società “Comunicare un brand per un’azienda è fondamentale e altrettanto è
dunque avere un contatto diretto con la stampa, in quanto il posizionamento
del marchio e dei prodotti passa attraverso la professionalità dei giornalisti
e degli opinion leaders ed il grande sostegno dei pubblici”.
Nel frattempo, la società ha progressivamente ampliato il proprio ambito di
attività, lavorando sia in ambito nazionale che europeo. Esistono differenze Rossella Lucangelo, Ceo di Pragmatika
nel comunicare nelle diverse nazioni? E, viceversa, quali sono i punti in comune nell’approccio comunicativo? “Punti in comune possono essere quelli relativi alla grande attenzione che ogni agenzia deve avere nei
confronti del cliente.” prosegue Lucangelo “Certo è che i mercati sono profondamente diversi: l’errore che viene spesso commesso da chi
ha poca esperienza dei mercati esteri è quello di ‘copiare/incollare’ la comunicazione come è già stata fatta per un Paese. Le diversità, soprattutto nel mondo dei media, sono svariate: il Regno Unito, per esempio, precursore delle pr, ha ancora una sorta di ‘reverenza’ nei confronti del giornalista, quindi le logiche di comunicazione sono estremamente formali, distinto e a senso unico. In Italia invece c’è più interattività, un feedback più ‘colloquiale’. Questo per dire che bisogna sempre stare attenti a chi ci si relaziona. E a che lingua parla”.
Ma in questi dieci anni è mutato il modo di fare marketing? “Oltre agli strumenti, è cambiato il mood del mercato” ribadisce la CEO di Pragmatika “se fino a qualche tempo fa – e forse la crisi ha aiutato – un’azienda pensava di avere il miglior prodotto in assoluto, questa forte
trazione che viviamo in questi anni ha fatto fermare i direttori marketing e dato la facoltà ad aziende come la nostra di cominciare con autorevolezza a capire il reale posizionamento del brand e la reale penetrazione nel mercato. Noi di Pragmatika, per esempio, abbiamo poi proposto ai clienti moltissimi altri strumenti che concorrono al successo, attraverso attività come le survey o le analisi di clima, fino alla riconoscibilità online, le co-marketing activities e le consulenze strategiche”.
E il social media marketing è uno strumento valido o una moda? “Quando Internet entrò nelle nostre vite” sottolinea Rossella Lucangelo
“tutti ci chiedevamo che cosa sarebbe successo, le implicazioni che avrebbe portato. Erano le stesse domande al tempo: ora nessuno può
permettersi di non avere un network aziendale, un account di posta elettronica e forse di facebook. Il social media marketing è un fenomeno da conoscere e un mezzo diretto particolare da studiare. Partendo dal presupposto che Internet sia incontrollabile, l’importante è dunque affidarsi a chi conosce e sa navigare questa Rete, perché farlo a caso non solo porta a niente, ma può dare un riscontro profondamente negativo. Farlo bene, produce ottimi risultati”.
hanno regalato tante risate, personaggi famosissimi sia nel mondo del
comico che della musica. La storia e
le storie si sono intrecciate, si sono
fatte sempre più interessanti e buffe:
personaggi dimenticati e altri ancora
noti, che rivediamo nelle foto d’epoca con tanti capelli neri e molti chili
in meno; cantine ai limiti della decenza dove si faceva spettacolo; locali
storici, sedie da osteria, umidità da
palude, uscite di sicurezza inesistenti,
panini alla mortadella che venivano
lanciati contro il comico che non
piaceva, assessori che cadevano dai
tetti, comici televisivi agli esordi teatrali, cantanti famosi che facevano
cabaret invece di cantare, ma soprat-
FARE 37
LA CULTURA IN SICUREZZA
CON IL BINOMIO ZANICHELLI EDITORE - TELEIMPIANTI
La cultura è uno dei beni primari dell’uomo, per questo motivo va renze dei 3 edifici.
difesa con ogni mezzo, ogni giorno. Le nuove tecnologie permetto- A tal proposito
no tutto questo, con una protezione completa a 360°.
Stefano Sandri,
Il binomio Zanichelli Editore-Teleimpianti è la tangibile testimo- responsabile comnianza di come sia possibile integrare due mondi apparentemente merciale di Temolto diversi; la cultura e la tecnologia.
leimpianti Spa,
La sede della Teleimpianti
La Casa Editrice Zanichelli fu fondata nel 1859 da Nicola Zanichelli. azienda leader
Editore di Carducci e Pascoli, e di gran parte della cultura bolo- bolognese che si occupa dal 1974 della progettazione installazione
gnese a cavallo dei due secoli, ha contribuito alla diffusione della e manutenzione di impianti tecnologici di telecomunicazioni e sicuconoscenza scientifica pubblicando fin dal 1864 Charles Darwin e rezza, spiega come si è riusciti ad ottenere un eccellente risultato:
nel 1921 Albert Einstein. Questo impegno editoriale è continuato fi- “Il filo conduttore di queste realizzazioni è non solo l’impianto di sino ad oggi con importanti traduzioni scientifiche di testi fondamen- curezza, ma integrazioni evolute, flessibili e innovative per edifici
tali di divulgazione e didattici della cultura anglosassone.
molto diversi tra loro. Siamo partiti dalla bellissima sede di BoloL'attenzione per la scuola, per la formazione culturale e professio- gna, molto complessa in quanto distribuita su piu’edifici con i relanale ha costituito e costituisce uno degli aspetti più caratteristici tivi ingressi e passaggi. L’esigenza era quella di controllare tutti gli
della Zanichelli, e ne motiva profondamente l'attività. Oggi Zani- accessi, carrabili e pedonali, anche in funzione del rifacimento tochelli ha in catalogo più di 550 libri universitari; 200 fra opere e rivi- tale della zona d’ingresso e della reception, di monitorare con l’auste giuridiche; 600 titoli scolastici; libri di alpinismo, di nautica, di silio di videocamere di ultima generazione le aree maggiormente
sport, guide naturalistiche, di giardinaggio, testi di fotografia, di ar- sensibili e di proteggerle con un innovativo sistema anti-furto ed
te e di architettura. Tra gli altri, il prestigioso Vocabolario della Lin- anti-intrusione. Posso affermare con orgoglio, che Teleimpianti è
gua Italiana di Nicola Zingarelli, il Ragazzini, l'Enciclopedia, a cura riuscita a soddisfare pienamente le esigenze della committenza.
di Edigeo, l'Atlante, il Nuovo Atlante Storico, il Codice Civile e leggi Anche il deposito centrale di Quarto Inferiore è stato messo in sicollegate di Giorgio De Nova.
curezza, con particolare attenzione alla funzionalità antifurto, vista
Zanichelli è entrata fra i primi nel set- l’ubicazione dell’edificio e soprattutto vista l’importanza del patritore dell'editoria elettronica, la nuova monio custodito al proprio interno. Ultimo intervento, proprio di
frontiera della cultura.
questi giorni, è stata la realizzazione di tutta l’impiantistica speciaZanichelli è distribuita capillarmente le per la nuova prestigiosa sede di Milano, che racchiude sia la fisu tutto il territorio nazionale con oltre liale che il deposito. Essendo un nuovo edificio, il nostro team di
21 filiali. Il cuore di tutte le attività si Ingegneri e tecnici ha progettato ed installato le più moderne tectrova nella storica sede centrale di
Bologna in Via Irnerio, mentre sempre
a Bologna, a Quarto Inferiore, si trova
il magazzino generale per lo stoccaggio dei libri.
In questi giorni, a Milano, si sta completando la nuova filiale con deposito;
2000 mq di ufficio e 5000 mq di magazzino con soluzioni tecnologiche di ultima generazione a testimonianza della vision della proprietà e del management.
E’ proprio su questi 3 edifici che si è concentrata l’attività di Teleimpianti. La richiesta della proprietà è stata quella di mettere “in
sicurezza” i 3 siti, compito non facile viste le peculiarità e le diffe-
38 FARE
nologie facendo di questo insediamento il fiore all’occhiello, per
funzionalità e comfort, delle sedi di Zanichelli presenti in Italia. Il
vero plus che Teleimpianti è in grado di dare, è il servizio di assistenza post vendita, sempre
mantenuto a livelli di eccellenza
ed assicurato da proprio personale specialistico, garantendo
un preciso e puntuale servizio di
manutenzione su tutto il territorio nazionale, indispensabile per
garantire nel tempo l’efficienza
degli impianti ed il loro aggiornamento tecnologico.”
Una telecamera di videosorveglianza realizzata dalla Teleimpianti
tutto tanta gente, tante idee e tanta
voglia di divertire e divertirsi”. Il risultato finale è un racconto cronolo-
menti della XXIV edizione dei
Concerti di Musica Insieme
2010/2011 hanno per protagonisti
Brunello, Michele Campanella, Andrea Lucchesini, Giuliano Carmignola. E tra i più giovani: Lorenza
Il violoncellista Mario Brunello
L’Orchestra della Toscana
Il Trio di Parma
gico scritto a quattro mani, ascoltando le voci dei protagonisti intervenuti con i loro ricordi, come il nostro “Maestrone” Francesco Guccini,
Lucio Dalla, Gigi e Andrea, Alessandro Bergonzoni, i fratelli Santonastaso, Gianni Cavina, Patrizio Roversi,
Syusy Blady, Vito, Enzo Jacchetti,
Daniele Luttazzi, Gene Gnocchi,
Giuseppe Giacobazzi, Duilio Pizzocchi e tanti altri.
MUSICA INSIEME
Una scelta originalissima e di grande
valore artistico e morale, un’iniziativa coraggiosa che va controcorrente
e intende dare un preciso segnale:
questo è Maestri d’Italia, il cartellone
che la Fondazione Musica Insieme
ha deciso di realizzare in occasione
delle celebrazioni per i 150 anni dall’Unità d’Italia. I quindici appunta-
esclusivamente artisti italiani, scelti
tra i migliori interpreti formatisi nel
nostro paese ed oggi affermati a livello internazionale. Sotto i riflettori
s’incontreranno generazioni diverse
di talenti italiani, volendo così marcare una continuità che caratterizza
la storia della musica nel nostro paese fin dai suoi inizi. Per sottolineare
con ancor maggior forza la specificità della nostra cultura, in ciascun
concerto verrà eseguito almeno un
brano di un compositore italiano.
Nasce così un itinerario storico-musicale che s’intreccia in maniera suggestiva con quello interpretativo.
I protagonisti sono artisti di riconosciuto valore che in tutto il mondo
sono alfieri proprio della maestria
italiana nell’arte della musica, tra cui
ritroviamo ad esempio Maurizio
Pollini, Salvatore Accardo, Mario
Borrani, Mariangela Vacatello, Matteo
Fossi, Maurizio Baglini. Non mancheranno neppure alcuni tra gli ensemble cameristici e orchestrali che
hanno contribuito a dare una nuova e
più fulgida immagine dell’Italia musicale nel mondo, quale il Trio di Parma, il Quartetto di Cremona e l’Accademia Bizantina. E’ dunque una
sorta di summa del talento italiano,
raccolta in un’occasione tanto speciale, come le celebrazioni per i cento
cinquanta anni dall’Unità. Un talento
che riteniamo meriti tutta l’attenzione possibile, tanto più in un momento così difficile per la cultura e l’arte
nel nostro paese. A sostegno della stagione, Musica Insieme realizza due
iniziative di particolare rilievo: un ciclo di cinque conferenze dedicate al
rapporto tra musica e storia dal Risorgimento ad oggi ed una rassegna
cinematografica, nella quale verranno
proiettati alcuni dei maggiori capolavori della cinematografia italiana, tra
quelli nei quali la musica è uno degli
elementi caratterizzanti.
PALAZZO ALBERGATI
Palazzo Albergati residenza del XVII
FARE 39
secolo, è considerato uno tra i più
importanti e originali esempi di tutto il barocco europeo.
Grazie alle sue caratteristiche architettoniche e alla flessibilità di utilizzo
degli spazi, il Palazzo è la sede ideale
per la realizzazione di meeting
aziendali, presentazioni prodotto, sfilate di moda, concerti, cene di gala
come anche di brunch o semplici
colazioni di lavoro.
La facciata e gli interni di Palazzo Albergati
La cornice unica di storia, arte e natura rappresentata da Palazzo Albergati fornisce a qualsiasi evento, dal
più piccolo al più grande, enorme
prestigio e garanzia di successo. A
questo si uniscono l’eccellenza della
cucina della casa e la grandissima
esperienza dello staff, in grado di
soddisfare le richieste della clientela
più esigente.
Palazzo Albergati si trova a pochi
minuti dal centro di Bologna, in posizione strategica rispetto alle principali strade e autostrade e all’aeroporto di Bologna.
42 FARE
LA PETRONIANA
Nata circa 30 anni fa come impresa
di pulizie, La Petroniana è riuscita ad
evolversi negli anni, garantendo ai
propri clienti servizi globali che non
riguardano il core business delle
aziende. La società programma una
molteplicità di servizi, ottimizzando
con i clienti organizzazione, tempi e
costi delle loro attività accessorie.
Flavio Guastafierro, Amministratore
della società, e i soci de La Petroniana possono con orgoglio affermare:
“Abbiamo formato un gruppo di
aziende capaci di offrire un servizio
di alta qualità ad un prezzo di mercato, ottimizzando i processi di gestione dei servizi alle imprese.”
Oltre ovviamente alle pulizie (civili
ed industriali, di manutenzione e
straordinarie), La Petroniana offre
servizi ambientali (disinfezioni, disinfestazioni e derattizzazioni), fornitura
di materiale igienico di consumo,
manutenzione del verde, imbiancatura, manutenzione elettrica e idraulica,
manutenzioni edili, servizi di fabbro,
facchinaggio, portierato e vigilanza
non armata. Nel 2010 inoltre è stato
trovato l’accordo con un’azienda che
ha una buona esperienza sulle energie rinnovabili, con particolare riferimento al settore del fotovoltaico:
“Abbiamo deciso di puntare su un
settore per noi di vitale importanza”
sottolinea Guastafierro “visto che
consider iamo l’ecologia uno dei
principi cardine del nostro futuro”.
Info: www.lapetroniana.com [email protected]
PROGRAMMA
QUADRIFOGLIO
Cinque anni festeggiati con una mo-
stra: Programma Quadrifoglio 20052010. Formazione, Impresa, Innovazione: Costruire il futuro sui saperi ha passato in rassegna i progetti, i laboratori e le iniziative condotte fino a oggi
dal Programma Quadrifoglio. Il progetto, promosso dall'Associazione
Amici del Museo del Patrimonio Industriale, dalla Fondazione AldiniValeriani, dagli Istituti Aldini-Vale-
Un momento della mostra sui cinque anni
del Programma Quadrifoglio, allestita a Bologna in Sala Borsa
riani e dal Museo del Patrimonio
Industriale, è nato con lo scopo di
promuovere il valore formativo della
cultura tecnico-scientifica, di riscoprire l'identità industriale di Bologna
e di favorire l'incontro tra offerta
formativa e fabbisogno delle aziende
del locale distretto industriale.
Il Progetto Quadrifoglio ha coinvolto nelle sue cinque edizioni alcune
migliaia di studenti del nostro territorio, dalle medie inferiori alla formazione post lauream, e con loro
decine di insegnanti ed imprese sono
DA SAN LUCA ALLA CHIUSA DI CASALECCHIO:
DA MEZZO SECOLO GLI IMPIANTI
SONO FIRMATI DA ORESTE URAGANI
Oreste Uragani, classe 1937 e presidente della Uragani srl di Casalecchio di Reno, ama le sfide e ama il proprio lavoro a cui si dedica con
passione da 50 anni. Una vita dedicata giorno dopo giorno, assieme alla propria famiglia, al settore dell'impiantistica elettrica e idro-termo
sanitaria per tutti i tipi di edifici: abitazioni e industrie, attività commerciali, scuole, edifici destinati allo spettacolo e intrattenimento, oltre a
impianti di illuminazione pubblica. E così quando gli è stato proposto di rifare i parafulmini di uno degli edifici storici simbolo di Bologna, la
basilica della Beata Vergine di San Luca, Oreste Uragani non si è di certo tirato indietro. Ha raccolto la sfida con la passione di sempre.
"Quando ho accettato di rifare i parafulmini del santuario molti colleghi mi hanno detto che ero
matto" dice il titolare dell'azienda. "Grazie a un team di esperti tecnici e scalatori siamo riusciti a
fasciare tutta la cupola con la protezione in rame. Un lavoro portato a termine con successo,
l'impianto funziona perfettamente".
Uragani srl si occupa infatti anche di impianti che riguardano edifici storico culturali e perfino
edifici ad elevato rischio ambientale. Ha realizzato l'impianto di illuminazione del canale della chiuLa famiglia Uragani al completo taglia la
torta dei cinquant’anni.
Da sinistra: Massimo, Oreste (il fondatore),Anna, Daniela
sa di Casalecchio di Reno, la ristrutturazione di Villa Smeraldi a
San Martino di Bentivoglio, sede
del Museo della civiltà contadina.
Sono firmati Uragani anche gli impianti a servizio dell'università di Bologna negli spazi di via Belmeloro, quelli
dell'istituto delle Belle Arti e della sede del Cnr.
Un curriculum invidiabile realizzato in cinquant'anni di vita che la Uragani srl
ha festeggiato lo scorso maggio: erano presenti anche il sindaco di Casalecchio di Reno Simone Gamberini e il vice presidente di Unindustra Bologna Gino Cocchi che hanno consegnato a Oreste Uragani un riconoscimento per i
risultati raggiunti. Risultati confermati dal fatturato, 10 milioni di euro nel 2009
Oreste Uragani (a sinistra) riceve dal vice presidente vicario di Uninducon una crescita di oltre il 50 per cento.
stria Bologna, Gino Cocchi, la targa celebrativa del cinquantenario dell’aÈ iniziato tutto nel 1960, quando Oreste Uragani, appena 23enne, apre la sua zienda
prima impresa individuale in via San Felice a Bologna, dopo aver maturato alcuni anni di esperienza come installatore di impianti elettrici e di cablaggio di
apparecchi radio. La prima azienda ha già due dipendenti. "Di giorno lavoravo e la sera frequentavo i corsi serali alle Aldini Valeriani per
migliorare la mia preparazione" ricorda. Poi sono arrivate le prime commesse importanti, la realizzazione di alcuni impianti elettrici in negozi
prestigiosi del centro e il nome della Uragani ha cominciato a circolare nel settore.
L'attività cresce e ad Oreste Uragani si affianca nella gestione del lavoro la moglie Anna. Nel 1973 l'azienda si trasferisce in via Canonica a
Casalecchio e successivamente nella sede attuale in via Caduti di Reggio Emilia. "In quegli anni che ricordo con nostalgia - dice il titolare ho avuto diverse opportunità di crescita aziendale e l'attività ha cominciato ad acquisire credibilità sul mercato. Contestualmente i miei figli
crescevano ed io coltivavo il sogno di averli con me nella mia azienda".
E così è stato. Nel 1993 si ufficializza l'attuale Uragani srl di cui fa parte tutta la famiglia: la moglie di Oreste, Anna, i figli Massimo e Daniela.
Un team affiatato, “ognuno nella propria area di competenza ci mette la propria personalità e professionalità - dice Uragani - abbiamo
creato insieme quella che oggi è un'azienda stimata e riconosciuta”. (Elena Turrini)
FARE 43
IL MOTOR SHOW SEMPRE PROTAGONISTA
DELLA STORIA ITALIANA “A MOTORE”
Dal 4 al 12 dicembre a BolognaFiere é in programma la 35^ edizione del Motor Show di Bologna, Salone Internazionale dell’Automobile, che quest’anno torna alla dimensione internazionale garantita dalla presenza nel calendario ufficiale OICA (Organisation Internationale des Constructeurs Automobiles) e che si propone nuovamente tra le manifestazioni motoristiche di vertice su scala nazionale ed europea. Come di consueto, anche l’edizione
2010 sarà teatro di numerose anteprime nazionali e internazionali,
mentre la MotorSport Arena ospiterà spettacolari competizioni di
auto e moto, test drive, esibizioni
ed eventi collaterali di notevole interesse e tutti legati ai diversi focus che gli organizzatori hanno
definito e sviluppato espressamente per soddisfare le esigenze
di un’ampia fascia di clientela.
I focus, che costituiscono il piatto
forte di quest’anno, s’incentrano
tutti su temi molto attuali: Electric
City e Gas Tech approfondiscono le tematiche legate ai veicoli elettrici o a ridotto impatto
ambientale, Percorso Sicurezza ripropone il sempre attuale dibattito sulla sicurezza stradale, Porte Aperte consente alle case automobilistiche di organizzare iniziative mirate con la
possibilità di effettuare test drive sul circuito della MotorSport Arena, Percorso Donna presenta l’auto espressa al femminile, l’ormai collaudato Motor Show Club e Business Class,
un’iniziativa dedicata ai visitatori che desiderano visitare il Salone come in prima classe.
La manifestazione vedrà le giornate del 2 e 3 dicembre riservate come è ormai tradizione
alla stampa e ai professionisti del settore, mentre la prima giornata di apertura al pubblico
é prevista per sabato 4 dicembre.
state raccontate con immagini, filmati, progetti e lavori realizzati dai
ragazzi nelle varie edizioni dell'iniziativa. La mostra, allestita presso la
Sala Borsa, è stata ideata e curata dal
Museo del Patrimonio Industriale e
dalla Fondazione Aldini-Valeriani.
RETEICT
E’ online il portale di ReteIct, il
44 FARE
network di imprese dell’Information
& Communication Technology promosso da Unindustria Bologna: un
ulteriore passo per favorire le sinergie tra le imprese associate che, attraverso la condivisione di informazioni e opportunità , potranno incrementare l’efficacia nel rispondere alla
domanda di informatizzazione evoluta delle imprese del segmento pubblico e privato.
Il nuovo portale www.reteict.it è un sito web che, accanto ad un’area pubblica che contiene informazioni dedicate al mercato ICT e alle aziende
del settore, prevede uno spazio specificamente riservato alle imprese appartenenti al network. Oltre dunque
ad informare il mondo imprenditoriale e le amministrazioni pubbliche
sulle potenzialità del network, che si
configura già oggi come una realtà di
riferimento nel mercato nazionale
dell’Information & Communication
Technology, il sito si presenta come
un vero e proprio strumento di relazione tra gli associati. Nell’area riservata, infatti, le imprese del network,
oltre a tutte le notizie relative alla vita associativa, possono reperire contenuti utili (tecnologie complementari,
mercati alternativi sui quali proporsi,
eventi ai quali partecipare congiuntamente, ecc.) per valorizzare la propria
offerta e, attraverso la collaborazione,
incrementare le proprie potenzialità
commerciali.
“Abbiamo ritenuto utile sviluppare
un sito che potesse favorire concretamente il dialogo tra gli Associati ha commentato Paolo Angelini, presidente di ReteICT - Lo scambio di
contenuti e opportunità rappresenta
la base essenziale per favorire quelle
sinerg ie che consentiranno alle
aziende del network di raggiungere
una più alta capacità competitiva”.
RONCUCCI & PARTNERS
Lavorando sui temi relativi ai processi di internazionalizzazione, l’India è
divenuta oggi una sorta di obiettivo
fisiologico nei percorsi di sviluppo
per le imprese. Ciò nonostante, si ha
la netta percezione che in India, per
tante ragioni il mercato più com-
plesso al mondo, prima di internazionalizzarsi occorra integrarsi, confrontandosi con una cultura millenaria come la nostra, così uguale e così
diversa. E’ questo l’obiettivo del convegno organizzato da Roncucci&Partners e dalla rivista Limes “Pianeta India: Integrazione e percorsi di internazionalizzazione”.
Un momento del convegno “Pianeta India:
Integrazione e percorsi di internazionalizzazione”, organizzato da Roncucci&Partners
e dalla rivista Limes.
E’ al microfono Giovanni Roncucci, presidente di Roncucci&Partners Group
L’India, forse più di ogni altro mercato, richiede strategie di approccio
che tengano conto della necessità di
una conoscenza culturale approfondita, in base alla quale definire poi
una strategia imprenditoriale che
massimizzi le probabilità di successo.
Nondimeno, l’Italia, ricca di knowhow industriale, oggi in una congiuntura difficile che ha messo a nudo le carenze strutturali del proprio
sistema imprenditoriale, rappresenta
per l’India una grande opportunità
di investimento, non solo per il mercato interno ma anche come piattaforma per uno sviluppo in Europa.
Secondo Roncucci&Partners, il confronto su questi temi potrà offrire
una base di apprendimento delle
condizioni, delle opportunità e dei
rischi che devono essere considerati
nei percorsi di integrazione, e quindi
di internazionalizzazione, nel grande
continente indiano.
All’interno del convegno, tre tavole
rotonde per un confronto attivo e
costruttivo su tematiche cruciali. La
prima, coordinata da Lucio Caracciolo, direttore di Limes, ha approfondito il tema “India nel contesto politico ed economico internazionale”, grazie all’intervento di Ugo
Astuto, vice capo missione presso
l’Ambasciata d’Italia a New Delhi, di
Saurabh Kumar, incaricato d’affari
dell'Ambasciata dell'India a Roma,
Meghnad Desai, docente di Economia e direttore del Centro Studi di
Global Gover nance alla London
School of Economics and Political
Science, nonché membro della Camera dei Lord, e Paolo Guerrieri, vice-presidente dell’Istituto Affari Internazionali.
La seconda tavola rotonda è stata incentrata sulla “Cooperazione tra comunità locali”. Grazie al coordinamento di Francesca Marino, direttrice di Stringer Asia, si sono susseguiti
gli interventi di Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività Produttive
della Regione Emilia Romagna,
Sauro Mezzetti, presidente della Camera di Commercio Indo-Italiana,
rappresentante consolare italiano a
Chennai e membro del Regional
Committee di Auroville – Pondicherry, Maurizio Tosi, direttore della
facoltà di Archeologia dell’Università
di Bologna, e Fabio Fava, docente di
Industrial & Enviromental Biotechnologies dell’Università di Bologna.
Infine, l’ultima tavola rotonda è stata
coordinata da Giovanni Roncucci,
presidente di Roncucci&Partners
Group, per discutere del tema “India
e Italia come opportunità reciproca
di sviluppo imprenditoriale”.
Tra i relatori lo stesso Sauro Mezzet-
ti, Ruben Sacerdoti, responsabile
SPRINT-ER della Regione Emilia
Romagna, Nicola Boletta, Business
Development Director presso Fomas
Group, Lecco, V.M.L. Karthikeyan,
vice presidente Butterfly Group,
Gandhimathi Appliances Ltd, Chennai, Francesco Berselli, presidente di
Varvel SpA, Bologna, e V. Rajagopalan – Country Manager Roncucci&Partners India.
SECI ENERGIA
Dieci centrali idroelettriche in cascata, una potenza complessiva installata
di 103 MW, una produzione di
418,6 GWh annui e un investimento
stimato di 283,5 euro/mil: è il progetto previsto nel protocollo di intesa tra Elektropriveda Srbije e Seci
Energia S.p.A. Nello specifico, il
protocollo prevede la costituzione di
una società per la progettazione, costruzione e sfruttamento di impianti
idroelettrici sul fiume serbo Ibar, con
la possibilità di esportazione dell’energia in Italia attraverso le nuove
interconnessioni tra Serbia e Montenegro e tra Montenegro e Italia in
corso di studio e realizzazione da
parte di Terna. Il progetto si inquadra
negli accordi tra Serbia e Italia per la
collaborazione nel settore energetico, nei quali Elektropriveda Srbije e
Seci Energia figurano come partner
strategici per la generazione elettrica
ed Elektromreza Srbije e Ter na
S.p.A. per la trasmissione.
Il progetto sul fiume Ibar ha suscitato l’interesse della finanziaria pubblico-privata Simest S.p.A., che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero e che ha già affiancato
il Gruppo Maccaferri in Sudafrica,
Cina e Albania. Simest ha infatti
FARE 45
espresso il suo interesse ad intervenire anche nel capitale della nuova società tra Elektropriveda Srbije e Seci
Energia, nonché nel finanziamento
del progetto stesso.
In occasione dell’importante accordo, è stato anche sottoscritto un
Joint Statement tra i Ministri della
Serbia, dell’Italia e della Bosnia-Erzegovina, a cui farà seguito un Protocollo di Intesa tra i partner strategici Elektropriveda Srbije, Elektropriveda Republike Srpske e Seci
Energia per l’avvio degli studi di fattibilità degli impianti sulla Drina
Media, della potenza installata di 365
MW, la produzione di 1.197 GWh e
il costo stimato di 648 euro/mil.
Seci Energia è una sub-holding del
Gruppo Industriale Maccaferri nata
nel 2006, in cui sono state concentrate le partecipazioni azionarie relative a iniziative esistenti e nuove
realtà aziendali per progetti nei settori energia e ambiente. Seci Energia
è impegnata con ingenti investimenti
in Italia e all’estero per lo sviluppo
di un sistema energetico industriale
sia da fonti assimilabili che attraverso
l’utilizzo di fonti alternative come, le
biomasse, il fotovoltaico, l’eolico, il
biogas e l’idroelettrico.
SOSUSHI
Quest’anno il brand food bianco e
magenta è sbarcato al Cosmoprof,
portando la sua testimonianza e i
suoi sapori giapponesi perchè “siamo
quello che mangiamo”, ed il sushi
oltre ad essere sinonimo di gusto è
anche un alimento della salute. Proprio perchè il sushi non è solo tendenza ed esotismo ma anche un
piatto della salute, si è parlato delle
proprietà benefiche e delle tante cu-
46 FARE
riosità del piatto principe della cucina giapponese. Ad intervenire su
questi temi presso il Cosmoff Lab,
l’area del salone dedicata alle tendenze 2010, c’erano Sara Roversi,
fondatrice del brand Sosushi, Domenico Tiso, medico chirurgo e nutrizionista, e Aisu Hirotsugu, cuoco
Sosushi, che hanno recentemente
pubblicato il libro “Sushi gusto e
benessere”.
Sosushi da sempre presta la massima
attenzione ad un’alimentazione sana
ed equilibrata, ad esempio indicando
nei menù di tutti i food point le
proprietà nutrizionali dei suoi piatti.
Ma il marchio è anche sinonimo di
glamour e creatività, pur rimanendo
a contatto con le tradizioni millenarie della cucina giapponese.
Per Sara Roversi e Andrea Magelli, i
fondatori Sosushi, la parola chiave è
“contaminazione di tendenze”, un’idea vincente che ha portato la catena di r istorazione giapponese in
franchising a diventare la maggiore
realtà Made in Italy del settore.
SOCIETA’ DEGLI ALBERGHI E
DELLE TERME DI PORRETTA
Le Terme di Porretta sono tra i più
celebri centri termali in Italia, non
solo per la qualità curativa delle sue
acque, ma anche per la piacevolezza
del territorio - l'Appennino toscoemiliano – e la breve distanza che la
separa da città d’arte di fama internazionale quali Firenze, Pisa e Lucca.
La Società degli Alberghi e delle Terme di Porretta ha recentemente ultimato l’ampliamento e la ristrutturazione dell’Hotel Castanea**** e
dello stabilimento termale, al quale
l’albergo è direttamente collegato,
per offrire ai propri ospiti un’accoglienza e un livello di servizio di
standard elevato.
Alle Terme di Porretta, anche nel periodo estivo, sono attive numerose
promozioni: dalle offerte speciali per
Il salone dell’Hotel Castanea, appena ristrutturato e la piscina dello stabilimento
termale
coppie a quelle riservate alle donne
in gravidanza. Inoltre, tra i numerosi
optional, non mancano le sedute di
musicatherapy (percorso termale di
rilassamento in acqua guidato dalla
musica e dai quattro elementi base:
acqua, terra, aria e fuoco), la ginnastica libera-mente, il risveglio bioenergetico, nonché itinerari natura alla scoperta dell’Appennino toscoemiliano. Inoltre, è pienamente operativo il nuovo settore dedicato alla
cura e alla prevenzione delle patologie che i musicisti sviluppano come
conseguenza della loro attività professionale.
Da luglio a settembre 2010 Porretta
Terme, in collaborazione con i comuni circostanti, offre ai visitatori
infinite proposte di svago, escursioni,
feste, sagre, mercatini; la zona è molto attiva anche per gli eventi musicali tra cui spicca il 23° Porretta Soul
Festival – Tribute to Otis Redding,
la più importante manifestazione europea di musica soul, con la partecipazione di grandi personaggi della
black music.
Per ulteriori approfondimenti sui
pacchetti: www.termediporretta.it
SYSDATA
Bilancio positivo per Gruppo Sysdata. Il gruppo bolognese, specializzato
nella fornitura di soluzioni e servizi
IT, annuncia di aver chiuso l’esercizio fiscale 2009 con un incremento
del volume d’affari a livello consolidato del 14%.
In crescita tutti i parametri finanziari
del Gruppo che ha la sede a Bologna
e uffici operativi a Mestre, Roma,
Trieste e Udine. Il valore della produzione è passato da 18,8 milioni di
euro a oltre 21,4 milioni di euro. Se-
gno “più” anche per Ebitda ed Ebit,
che mostrano un incremento rispettivamente dell’8% e del 2%, raggiungendo i 2,5 ed i 2 milioni di euro
nel 2009.
In linea con la gestione operativa, il
risultato netto registra un miglioramento del 10% attestandosi su 1,2
milioni di euro e contribuendo cosi
Roberto Vecchione, fondatore e presidente
di Sysdata Italia S.p.a.
alla riduzione dell’esposizione verso
le banche che scende del 2%.
Il buon andamento del Gruppo si riflette anche nel bilancio della capogruppo Sysdata Italia S.p.a. nonostante la grave crisi che ha colpito il
settore principalmente nella seconda
metà dell’anno. Sysdata Italia, infatti,
chiude l’esercizio fiscale 2009 con
un incremento del valore della produzione del 4% (a 10,9 milioni di
euro), evidenziando un aumento
dell’utile netto del 15% e un netto
miglioramento della posizione verso
gli istituti finanziari (che scende a
0,4 volte l’Ebitda).
“Nonostante un anno di grande flessione, il Gruppo Sysdata è riuscito a
chiudere il bilancio 2009 positivamente, grazie anche alle nuove soluzioni inserite nella nostra piattaforma d’offerta, come il Timbro Digitale, prodotto distribuito in esclusiva
da Sysdata. L’obiettivo per il futuro è
puntare a consolidare il nostro sviluppo anche attraverso acquisizioni
di realtà sinergiche con il Gruppo”,
ha dichiarato Roberto Vecchione
Presidente di Sysdata Italia S.p.a.
Fondata a Bologna nel 1980 da Roberto Vecchione, Sysdata Italia S.p.A.
ha maturato trent’anni di esperienza
nel campo dello sviluppo e della realizzazione di soluzioni informatiche.
In particolare, la società è attiva su
cinque principali business line:
• Soluzioni gestionali ed ERP, sia per
le grandi organizzazioni che per le
PMI, con relativi servizi di consulenza ed assistenza.
• Sviluppo e implementazione di
progetti di Business Intelligence
(Oracle e Business Object) e Corporate Performance Managment (Oracle, Hyperion,Tagetik)
• Sviluppo di Software Customizzato per la grande impresa in ambienti tecnologici diversificati (Java,
Microsoft) e organizzativamente
complessi.
• Progettazione e sviluppo di soluzioni “best-in-class” che integrino
prodotti propri e tecnologie allo stato dell'arte, in particolare nei settori
dell’ E-democracy, Security Document, Software Re-engineering.
• Digital Signage con il prodotto
MediaSpreader, piattaforma web in
grado di distribuire contenuti multimediali su monitor, totem e mobile
LA TAVOLA
DELLA SIGNORIA
La Tavola della Signoria è la società
di catering che in questi ultimi anni
ha curato con successo la ristorazione rivolta alla clientela sempre più
esigente ed esclusiva di Palazzo Albergati. Lo chef Biagio Cifuni pro-
FARE 47
pone una cucina particolarmente
versatile, che spazia dalla tradizione
classica regionale, nazionale ed internazionale alle più audaci sperimentazioni moderne.
Grazie alla collaudata esperienza e
allo staff altamente qualificato, La Tavola della Signoria è in grado di fornire un impeccabile servizio anche
casione dell’Earth Day 2010 da
Think3 assieme al software partner
Seac02. Si tratta di un progetto condiviso che propone al mercato internazionale una piattaforma innovativa
ed in linea con le esigenze dell’ambiente e del mercato. Da sempre precursore e pronta a proporre al mercato soluzioni innovative sfruttando
Un esempio di utilizzo della Green Digital
Marketing Platform lanciata da Think3: l’immagine offre la possibilità di inserire in modo dinamico un oggetto (in questo caso una
vettura) in un contesto reale (una strada di
Bologna)
in esterno, presso aziende, stand fieristici, sedi congressuali, dalla colazione di lavoro alla cena di gala, dal
coffe break all’aperitivo.
La sinergia tra l’alta qualità del servizio e la ricca gamma di proposte
collaterali come mise en place,montature di apparato, decorazioni floreali, stampa menù, consente una felice
personalizzazione di ogni evento.
THINK 3
Scegliere i propri acquisti in una dimensione virtuale: è la Green Digital
Marketing Platform, lanciata in oc-
48 FARE
al massimo le opportunità offerte
dalla tecnologia, think3 ed il suo
network di software partners hanno
da tempo adottato la smaterializzazione e la virtualizzazione sia dal
punto di vista dell’offerta tecnologica, sia come filosofia aziendale ed
etica della quale si fanno portavoce e
protagonisti. L’obiettivo non è solo
confermarsi come vera e propria
Green Company, ma anche promuovere questa filosofia sul mercato
presso i propri clienti.
La Green Dig ital Marketing
Platform nasce, quindi, per rispondere non tanto all’esigenza di virtualizzazione della progettazione e della
prototipazione, settore in cui le imprese stanno investendo molto denaro, ma soprattutto alla fase successiva,
quella in cui il modello virtuale deve
essere reso disponibile a settori diversi dell’azienda o al mercato. Le tre
vie attualmente adottate dall’azienda
sono, per loro stessa natura, costose,
poco efficaci e decisamente poco
“ecocompatibili”: sia che si decida di
adottare la strada della creazione di
un prototipo fisico, sia che si propenda per il mantenimento della virtualità con presentazione dello stesso
in sale attrezzate, o si decida per il
rendering che deve essere creato e
ricreato in base alle modifiche apportate all’oggetto. Grazie all’utilizzo
massiccio delle più moderne tecnologie di progettazione Cad, “real time rendering” e di “AR” (Augmented Reality), invece, è possibile operare sul prototipo virtuale con variazioni in tempo reale nella fase di
collaborative engineering, o creando
piattaforme per il digital marketing
che consentano, nella fase di proposizione del prodotto al mercato, di
renderne interattiva e multimediale
la vendita. Il consumatore potrà scegliere il prodotto sia via internet che
su punto vendita (attraverso corner
multimediali attrezzati), o direttamente sul proprio computer, iphone
o persino ipad, grazie al semplice
utilizzo di una webcam che consente
di vedere sè stessi inseriti in un contesto virtuale, mentre si indossa il
prodotto che si è scelto di acquistare,
o lo si vede in un contesto domestico e ambientato, sia esso un paio di
occhiali, un casco da motociclista,
un’automobile od un complemento
di arredo.
A fianco di think3 il software partner
Seac02, dinamica azienda torinese
leader nel mercato dell’augmented
reality e del render in tempo reale,
che ha progettato la soluzione Lin-
FARE 49
ceoVR perfettamente in linea con
ThinkDesign, il Cad di progettazione
di think3 per il rendering e l’animazione in real time nonché per l’”augmented reality”, nuove frontiere della
virtualizzazione via web, al servizio
dei progettisti e dei designer.
“Think3, l'azienda del software ‘that
works’, che lavora, ancora una volta
si conferma attenta alle esigenze del
mercato anticipandole con le migliori, più efficienti ed efficaci soluzioni garantendo il rapporto prezzoperformance che l'attuale congiuntura impone – commenta Silvano
Joly, executive vice presidente di
Think3 - Dalla Release 2010 gli
utenti Thinkdesign saranno i primi
al mondo a poter disporre di un
output nativo in realtà aumentata”.
TRE EFFE
TreEffe srl è l’azienda depositaria del
marchio “Mare Termale Bolognese”.
Il gruppo raccoglie 5 centri che co-
scine termali di S.Luca – Pluricenter, Terme Felsinee, Acquabios, Villaggio della Salute Più.
I servizi del Mare Termale Bolognese
sono mirati alla prevenzione, alla salute e al benessere globale attraverso
tutte le proposte di diagnosi, cure,
trattamenti, medicina fisica e riabilitazione, medicina termale, fitness e
wellness. I servizi di specialistica e fisioterapia sono completati dai centri
del Circuito della Salute Più, presenti nelle province di Bologna, Ferrara
e Venezia.
rittima, nonchè la vendita di pacchetti di viaggio (costruiti anche su
misura), spicca come fiore all’occhiello l’esperienza pluridecennale
nell’organizzazione di viaggi incentive e l’esclusivo servizio di business
travel riservato alle aziende.
Forte di contatti con diversi uffici
corrispondenti in tutto il mondo, i
quali assicurano le migliori strutture
a prezzi privilegiati, e legami consolidati con i migliori vettori mondiali, che garantiscono sempre tariffe
esclusive particolarmente vantaggiose, Viaggi Nuova Era si è posta
negli anni come una delle realtà più
conosciute e qualificate del comparto turistico bolognese. Questo
binomio vincente rende il viaggio
organizzato dall’azienda del gabbia-
VIAGGI NUOVA ERA
stituiscono il più grande complesso
di terme, piscine termali, palestre,
poliambulatori e acquapark presenti
in Bologna città e provincia: Piscine
termali di S.Petronio – Antalgik, Pi-
50 FARE
Viaggi Nuova Era è una delle agenzie viaggi storiche del territorio bolognese.
Fondata nel 1972, da quasi quarant’anni è sinonimo di serietà, professionalità e competenza. Un punto
fermo per coloro che non si limitano a vivere passivamente l’esperienza
di un viaggio, ma vogliono viverlo e
portarselo dentro negli anni a venire.
Nella sua celebre sede di San Lazzaro di Savena, a fianco delle normali
attività di agenzia dettagliante quali
biglietteria aerea, ferroviaria e ma-
no, sia esso leisure o business, contraddistinto immancabilmente da
quell’impronta di qualità e serietà
che solo l’esperienza e la competenza sanno lasciare. Un marchio di
fabbrica a cui molti non sanno più
rinunciare.
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il ricordo
Chissà se negli anni ‘40, sui banchi di scuola, Clementino Bonfiglioli già ipotizzava che un
giorno avrebbe creato un’azienda con filiali in 16 paesi del mondo, dalla Repubblica Slovacca all’India e al Vietnam. Probabilmente no, ma di una cosa possiamo essere certi, a così poco
tempo dalla sua scomparsa: quel giovane perito industriale classe 1928, formato alle Aldini
Valeriani e poi addestrato in disegno e collaudo in importanti aziende di ingranaggi del territorio, non ha mai smesso di realizzare i suoi sogni.
All'inizio Bonfiglioli ha sfidato se stesso mettendosi in proprio come artigiano-fornitore dei
vecchi padroni, poi ha fondato la Bonfiglioli Riduttori. Era il 1956, e la domanda del settore
meccanico di ricambi e componenti di precisione lo convinse a credere nel proprio talento.
Oggi Bonfiglioli Riduttori ha filiali in 16 paesi e distributori in 80 stati, 2500 addetti e un
fatturato da 700 milioni di euro.
Le tappe principali della storia della azienda delineano i tratti del carattere del suo fondatore.
Nel 1964 fu progettato e brevettato il riduttore a due stadi epicicloidale serie RAE, il 1975
vide l'acquisizione di Trasmital, azienda costruttrice di riduttori per escavatori, macchine
stradali e impianti eolici, e nel 1982 si lanciò la sfida dell'internazionalizzazione. In quegli
anni pensare di andare all’estero non era così ovvio, ma il rischio non spaventò minimanente
Clementino Bonfiglioli: orfano di madre dalla nascita e perso il padre a 10 anni, quest’uomo
era abituato a lottare, e indubbiamente aveva l’X-Factor del Capitano d'Industria. Ottenute
importanti certificazioni del sistema qualità, in pochi anni Bonfiglioli trasformò l’azienda di
Lippo di Calderara in una multinazionale all’avanguardia tecnologica. Nel 1999 inaugurò la
filiale indiana a Chennai, nel 2000 attivò un innovativo (e antesignano) servizio di e-com-
CLEMENTINO
BONFIGLIOLI,
LA VOLONTÀ E
L’ENTUSIASMO
52 FARE
merce, nel 2001 ci fu l’acquisizione di Vectron e con essa l'ingresso nel settore dell’elettronica applicata ai sistemi di controllo. Ancora, nel 2005 aprì il primo stabilimento nella Repubblica Slovacca e nel 2008 quello a Ben Cat binh Doung, in Vietnam.
“La nostra presenza nel mondo si è qualificata con filiali che sono vere e proprie imprese
che interagiscono con il proprio mercato di riferimento – ha scritto sul suo portale web
Clementino Bonfiglioli –: abbiamo voluto sottolineare i punti di riferimento per le nostre
scelte future, la centralità del cliente e la condivisione e partecipazione alla formulazione
delle strategie”. Non ha mai smesso di dimostrare che l’eccellenza era il suo “obiettivo primario”, e sapeva che il raggiungimento di tale traguardo dipendeva dalla capacità della sua
squadra di lavorare in sinergia. Oltre trent’anni fa decise di operare nel mercato delle energie
rinnovabili, e oggi la multinazionale vanta il 30% di share nel settore eolico. Anche per questa ragione, la Camera di Commercio di Bologna gli ha assegnato il premio di “Ambasciatore dell’economia del mondo”.
Aveva 82 anni quando si è spento all’Ospedale Maggiore, e noi ipotizziamo che fosse sereno.
La sua famiglia porterà avanti l’attività e la figlia Sonia ha fatto proprio il suo credo: “la sfida
è ambiziosa, ma l’occasione che abbiamo è unica e irripetibile e mai come oggi vale la pena
di giocare per vincere”. (Valentina Righi)
FARE 53
ARTICOLO DI
copertina
54 FARE
1
assemblea unindustria
LA QUESTIONE
DEL NORD
FISCO
INFRASTRUTTURE
BUROCRAZIA
TUTTI I TEMI DELLA RELAZIONE
DEL PRESIDENTE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
FARE 55
MAURIZIO MARCHESINI
56 FARE
ignor Ministro, Autorità, Signore e Signori, Colleghe e
Colleghi, con un paradosso
solo apparente abbiamo
scelto l’inno nazionale per aprire i
lavori della nostra assemblea dedicata alla “questione del Nord”.
Lo abbiamo fatto nel convincimento
che parlare della terra in cui viviamo
S
“...a Bologna l’entusiasmo rimane
il tratto dominante tra quanti
hanno scelto di rischiare
in proprio per veder realizzati
i propri sogni e costruire
in tal modo un futuro per tutti”
non sia affatto in contraddizione con
un autentico spirito nazionale. Una
scelta che assume un particolare significato in una regione, la nostra,
che da troppo tempo pare essersi
chiamata fuori da questo confronto.
Un tempo l’Emilia Romagna era
considerata parte integrante del
Nord.
Lo era sul piano geografico, economico, sociale e culturale.
Oggi, sotto molti aspetti, pare abbia
deciso di abbandonarsi a una deriva
appenninica che guarda idealmente
al Centro-Sud. Questo è anche il
prodotto di una contrapposizione
politica e ideologica fondata più sui
luoghi comuni e sugli slogan che
non su un’attenta valutazione della
realtà. Nord, Nord Ovest, Nord Est,
Padania, sono i nomi con i quali si
cerca di rappresentare un universo
economico e sociale agganciato all’Europa e in grande e costante trasformazione.
Un formidabile sistema economico
e sociale di cui l’Emilia Romagna è
FARE 57
il pubblico
58 FARE
senza dubbio parte e al quale la nostra regione può e deve dare un
grande contributo. Oggi ci sentiamo
animati da due convincimenti.
Il primo, è l’orgoglio di essere cittadini di un Paese che amiamo e del
quale celebriamo i primi centocinquanta anni di vita unitaria.
Il secondo, è la consapevolezza di
appartenere a una terra che ha fondato il proprio benessere – così tenacemente perseguito dalle ultime
generazioni – sull’intraprendenza,
sul lavoro e sul rispetto della legalità.
Il buon senso ereditato dai nostri
padri ci porta ad affermare che la
“rinascita” di una nazione risponde
a regole che non sono molto diverse
da quelle che governano una famiglia o un’impresa.
In entrambi i casi, il successo dipende dalla coesione e dal coordinamento tra le varie componenti.
Al contrario, l’insuccesso è proporzionale al grado di conflitto e d’incoerenza che esiste al suo interno.
Ebbene, la necessità di una fattiva
unità d’intenti e la consapevolezza
della grande trasformazione in atto,
sono la chiave per interpretare le riflessioni che oggi sottoponiamo alla
vostra attenzione.
Non ci sono dubbi: viviamo anni
decisivi.
Come imprese, siamo chiamati a misurarci non solo con una difficile crisi
e con i suoi esiti, ma anche con la dimensione ormai globale dei mercati.
Come comunità, dobbiamo affrontare il venir meno di vecchie certezze riuscendo, allo stesso tempo, a dar
vita a un nuovo “patto sociale” capace di proiettarci in avanti.
LA GRANDE CRISI E L’ITALIA
Non intendiamo fare giri di parole:
60 FARE
per il nostro Paese gli ultimi venti
mesi sono stati durissimi.
Nel Factbook 2010 – il rapporto annuale dell’Ocse – troviamo dati che
si commentano da sé.
La recessione è costata all’Italia un
calo del Pil superiore al 6%.
I consumi privati e gli investimenti
degli italiani sono calati rispettivamente del 2,6 e del 15,8%. Le
esportazioni hanno subito una contrazione del 24%. Tutto ciò si è tradotto in un crollo del 25% della
produzione industriale. L’occupazione è scesa di due punti percentuali.
Fin qui ci siamo limitati a riferire gli
effetti della crisi dell’economia reale,
avviatasi nell’estate 2008 con l’esplosione della bolla finanziaria inter nazionale. Dunque, in questa
“contabilità” mancano ancora gli effetti diretti e indiretti della drammatica crisi innestata dalla Grecia nei
mesi scorsi. Un evento annunciato,
ma inatteso nella sua dimensione
continentale e, soprattutto, nei possibili esiti che, in ogni caso, hanno
imposto ai Paesi europei onerose
manovre finanziarie.
UNA FINANZA FUORI DA
OGNI CONTROLLO
Nelle scorse settimane siamo tutti
rimasti colpiti dal perverso intreccio
mediatico e speculativo che ha rischiato di travolgere non solo l’Euro
e le Borse, ma anche il sistema economico e sociale Comunitario, già
provato dagli effetti del credit crunch americano. L’attacco al “debito
sovrano” è, nei fatti, un nuovo “prodotto” speculativo che conferma la
degenerazione di troppi operatori
finanziari internazionali.
Non ci stancheremo di ripeterlo.
L’autoreferenzialità del rischio, l’ec-
cesso del debito, la deregolazione e
la massimizzazione del profitto a un
fine assoluto.
Un dato negativo che Benedetto
XVI ha colto con efficacia nell’enciclica “Caritas in veritate”.
Il Santo Padre ci ha ricordato nella
sua “lettera” che è responsabilità degli uomini orientare la crescita materiale in coerenza con la dimensione morale.
Dunque, da questa crisi si esce non
solo ponendo in atto nuovi e più efficaci controlli al sistema finanziario
internazionale, ma anche ripristinando valori etici e morali da troppo tempo dimenticati.
L’ITALIA E LA CADUTA DELLA
PRODUTTIVITÀ
Per l’Italia, ai due tsunami finanziari
richiamati se ne aggiunge un terzo,
endemico e forse ancor più subdolo
e pericoloso. Ci riferiamo ai ritardi
e alle troppe contraddizioni del Paese. I dati parlano chiaro: l’Italia continua a perdere velocità economica
e sociale. Sono molte le concause di
tale stato di cose.
La prima, è certamente la caduta
della produttività, vale a dire, quella
che gli economisti definiscono la
crescita del Pil per ora lavorata.
L’Italia, infatti, è l’unico Paese dell’area Ocse in cui questo indicatore
non ha registrato nessuna crescita tra
il 2001 e il 2008.
La produttività non è quella della
celebre scena di “tempi moderni”
nella quale Charlie Chaplin è sopraffatto dai folli ritmi di una catena
di montaggio.
La produttività, al contrario, è una
miscela formata da capitale umano,
innovazione, logistica, servizi, utilizzo degli impianti, orari, turni e, non
certo da ultimo, un ambiente esterno competitivo e non parassitario.
Non serve andare lontani: basta rimanere “agg rappati alle Alpi” e
guardare alla Germania.
Un Paese che incrementa la produttività ed esporta prodotti tecnologici
o di qualità nei paesi low cost che
ne hanno e ne avranno sempre di
più necessità o desiderio. La perdita
di produttività, insieme alla dimensione della spesa e del debito, sono i
nodi storici dell’Italia che stanno ora
venendo al pettine.
Questo è lo scenario nel quale, purtroppo e nostro malgrado, le imprese
manifatturiere e dei servizi della nostra provincia si sono trovate ad
operare.
L’IMPRENDITORIA BOLOGNESE
Nella consapevolezza di ciò voglio
personalmente ricordare l’impegno
e il coraggio espresso, nel corso degli ultimi dodici mesi, dalle imprenditrici e dagli imprenditori bolognesi. Un riconoscimento particolarmente significativo in un territorio,
come il nostro, dove il fare impresa è
un fenomeno socialmente diffuso e
organizzato in un capitalismo fondato sulle persone. L’esistenza stessa di
Unindustria Bologna è legata alla
peculiarità di questo straordinario
sistema produttivo “diffuso”.
UN SISTEMA PRODUTTIVO A
RETE
Da anni la tipica impresa locale si è
specializzata in una precisa attività e
ha scelto di acquistare da fornitori
esterni materiali, componenti, semilavorati, lavorazioni, servizi e persino
conoscenze. Un processo di divisione del lavoro in filiere che ha assun-
to una dimensione imponente.
Secondo Mediobanca le medie imprese – vale a dire le 4.000 aziende
che trainano l’economia nazionale –
comprano da fornitori esterni l’ottanta per cento di ciò che vendono
alla propria clientela. Ciò significa
che le loro decisioni produttive
mettono in movimento molta più
gente “fuori dai cancelli” dell’azienda che al proprio interno. Mediobanca rileva che siamo di fronte a
“fabbriche estese” nelle quali per
ogni 20 lavoratori alle dirette dipendenze, ce ne sono almeno altri 80
che appartengono alle rete di fornitura. Sta in questa fisionomia il segreto della flessibilità e dell’adattabilità della “rete” produttiva locale.
Ben si comprende, dunque, come la
tutela delle piccole imprese e la loro
valorizzazione siano oggi due azioni
indispensabili per garantire la sopravvivenza del sistema produttivo
nel suo complesso.
L’INDUSTRIA BOLOGNESE
Una necessità ancora più sentita se
consideriamo che il 2009 ha registrato un calo significativo dell’attività industriale nell’intera provincia.
Un dato rilevato puntualmente dall’interessante ed esaustivo rapporto
presentato nelle scorse settimane
dalla Camera di Commercio di Bologna.
I settori delle macchine, degli apparecchi meccanici e dell’elettronica
sono quelli che hanno subito la
maggiore caduta degli ordinativi.
La meccanica avanzata – settore di
punta dell’industria bolognese – ha
chiuso il 2009 con una contrazione
media superiore al 15%.
Dati significativi, eppur ancora insufficienti per cogliere le profonde
differenze registrate nei diversi comparti produttivi.
Un solo esempio.
L’automotive, la motoristica e i motocicli, le macchine agricole e operatrici, la trasmissione di potenza e la
componentistica correlata, hanno
confermato cali di fatturato oscillanti tra il 20 e il 50%.
Se guardiamo agli altri settori più significativi notiamo che le imprese
dell’alimentare hanno dimostrato,
pur nella generalizzata difficoltà, una
buona capacità di tenuta. In tale ambito produttivo, infatti, la perdita
media dei volumi collocati è stata di
poco superiore a un punto.
Il sistema moda, al contrario, ha subito con maggiore intensità la fase
recessiva che ha accelerato ulteriormente il processo di ristrutturazione
in corso da tempo.
L’INDUSTRIA BOLOGNESE E
IL MONDO
Contrariamente a quanto si possa
pensare, le imprese bolognesi confermano il loro orientamento all’export e la loro storica apertura internazionale.
I cali registrati, infatti, non dipendono da un deficit di competitività, ma
dall’andamento negativo della domanda internazionale.
Ci riferiamo, in particolare, all’Europa e al Nord America.
Vale a dire i due maggiori mercati
di riferimento nei quali la recessione
ha assunto dimensioni mai sperimentate in precedenza.
Una situazione che deve far riflettere perchè indica l’esistenza di una
sorta di “dipendenza” geografica.
In altri termini, siamo forti, ma in
aree che non sono più le locomotive dello sviluppo mondiale.
FARE 61
Per tale ragione è indispensabile un
ulteriore impegno – locale e nazionale – per sostenere le medie imprese bolognesi nel loro approccio alle
economie emergenti dell’Asia, della
Russia e del Sud America.
La crisi non deve modificare la visione vincente perseguita nell’ultimo decennio. Dobbiamo continuare
a impegnarci per fare del nostro sistema locale una piattaforma produttiva connessa con il mondo.
Si tratta di un obiettivo decisivo.
Allo stesso tempo, è indispensabile
aumentare il numero di aziende capaci di produrre e “pensare” anche
al di fuori dell’Italia. Un orientamento all’internazionalizzazione che
non ha nulla a che fare con la cosiddetta delocalizzazione, ma che, al
contrario, costituisce la vera grande
62 FARE
opportunità per una riqualificata filiera locale di subfornitura.
L’INDUSTRIA BOLOGNESE E
IL CREDITO
Il nostro impegno per affrontare la
crisi e proseguire i percorsi evolutivi
aziendali si è scontrato, purtroppo,
con alcuni elementi negativi che
hanno reso ancor più difficili questi
mesi.
Il primo è certamente il credito.
Non intendiamo in alcun modo essere fraintesi: nessuno chiede alle
banche di rinunciare al legittimo diritto di selezione e controllo della
clientela. Ma ci deve essere per forza
una via di mezzo tra il prestito facile
ai troppi che hanno ottenuto e per-
so miliardi di euro, e la rigidità operativa sperimentata da tante imprese
nel 2009. Un dato è certo: tra crisi,
fusioni, riorganizzazioni e scorpori
le banche sono profondamente
cambiate.
Uno dei risultati è che si fatica a lavorare con funzionar i bancar i –
spesso provenienti da altre regioni –
che ben poco sanno della storia delle aziende o dei loro settori e che,
per di più, rispondono a direzioni
lontane dal nostro territorio.
Si tratta di un problema serio, soprattutto, in un mondo di piccole
imprese – come il nostro – fondato
sul rapporto fiduciario tra le persone. Troppi istituti di credito paiono
andare in direzione opposta. Non
solo, corriamo il rischio di trovarci
in una situazione che – per paradosso – potrebbe aggravarsi nonostante
i primi segnali di ripresa.
Proprio in queste settimane presentiamo al sistema bancario i bilanci
consuntivi di un brutto 2009.
Si profila, dunque, l’eventualità che,
nel momento di massima necessità,
le banche possano decidere di razionare ulteriormente i loro prestiti.
Una scelta che, si badi bene, punirebbe un numero elevatissimo di
aziende vitali.
Imprese che in questi anni hanno
investito, sono cresciute, hanno
esportato o hanno partecipato a filiere internazionali.
Gli algoritmi di Basilea uno, due, e
tre, sono forse uno strumento “giusto”, ma certamente applicato nel
modo e nel momento sbagliati.
Lo sanno le imprese, lo sanno le associazioni e lo sanno anche le banche: dunque, dobbiamo tutti prendere atto di questa verità e porvi rimedio. Oggi è indispensabile, da una
FARE 63
parte, che gli istituti di credito si
sforzino di comprendere meglio la
realtà aziendale e, dall’altra, che le
imprese migliorino la loro capacità
di confronto e negoziazione con le
Non facciamo giri di parole: si tratta
di una prassi inaccettabile.
Sono occorsi decenni per creare un
sistema produttivo fondato sulla fiducia e sulla correttezza.
banche. Non ci sono alternative.
La prospettiva economica che abbiamo davanti si caratterizza con un
accesso al credito più selettivo rispetto al passato.
Dunque, in tutte le aziende saranno
sempre più indispensabili: la trasparenza; la volontà e la capacità di motivare le richieste alle banche; la
puntuale conoscenza dei dati economici e finanziari aziendali e, soprattutto, è richiesta una maggiore
propensione alla capitalizzazione.
Da ultimo, ma non certo per importanza, intendiamo r ichiamare la
questione dei pagamenti che presenta due diversi aspetti.
Il primo è riferito alla pubblica amministrazione in tutte le sue articolazioni che deve iniziare a pagare nei
tempi pattuiti tutti i prodotti e i servizi che compra dalle nostre aziende. Il secondo è riferito ai troppi ritardi nei pagamenti che gravano sulle aziende della sub-fornitura.
Un formidabile capitale relazionale
che rischia oggi di essere dissipato
tra contenziosi e risentimenti.
Dobbiamo impegnarci tutti per
mantenere questo vero e proprio
vantaggio competitivo territoriale.
64 FARE
IL CAPITALE UMANO DELLE
IMPRESE BOLOGNESI
Un’originalità virtuosa alla quale
contribuisce anche la coesione sociale rivelatasi indispensabile per
reggere l’urto della crisi.
Un impatto forte e visibile che in
venti mesi ha portato al 4,8% la disoccupazione nella nostra provincia.
Un risultato, negativo, che, tuttavia,
si colloca al di sotto della media regionale e nazionale a conferma della
capacità di reazione e adattamento
del sistema locale.
La “tenuta” dell’occupazione è dovuta al concorso di una pluralità di
fattori. Il più significativo è certamente il ricorso alla Cassa Integra-
zione che, giova ricordarlo, utilizza
fondi versati nel corso degli anni dalle nostre aziende. Il suo esteso utilizzo ha consentito di non recidere il
legame tra lavoratori e imprese.
Mantenere vivo il rapporto di lavoro
è un obiettivo che abbiamo condiviso, in questi difficili mesi, con le
Organizzazioni sindacali bolognesi.
A questo proposito voglio pubblicamente ringraziare i Sindacati, gli
Enti locali e, in particolare, il Ministro Sacconi per il suo grande impegno nella gestione della difficile
congiuntura.
Dunque, l’attenzione al capitale
umano si è confermata, ancora una
volta, come uno dei tratti distintivi
del nostro sistema produttivo.
Naturalmente, ci sono state anche
situazioni di criticità che hanno imposto ristrutturazioni dolorose, ma
la maggioranza dei casi aziendali
conferma l’indirizzo richiamato.
Riferendoci ancora al lavoro proponiamo un’ultima considerazione.
Noi crediamo che la crisi non debba
indurre solo atteggiamenti difensivi
o di semplice conservazione.
Per questo affermiamo con grande
pragmatismo che scambiare più produttività con maggiore salario ci pare un obiettivo giusto, non solo per
imprese e lavoratori, ma anche per
l’intero Paese.
Ci auguriamo che a questo proposito le Organizzazioni sindacali bolognesi possano ritrovare quell’unità
d’intenti che è la precondizione per
contrastare la crisi, sostenere la ripresa e, non certo da ultimo, aumentare il valore delle retribuzioni.
Il nostro sistema produttivo si confronta da troppo tempo con componenti sindacali antagoniste che
scambiano le nostre fabbriche per
un “laboratorio sindacale”.
Correnti che si dimostrano refrattarie
a misurarsi con le attuali e irrinunciabili esigenze della produttività.
Attenzione, i segnali ci sono tutti.
Al primo cenno di ripresa sappiamo
che ripartirà la logora liturgia dei
blocchi ai cancelli che offende il lavoro e quanti stanno ancora r ischiando di perderlo.
Da anni le nostre imprese si sono
internazionalizzate, sono entrate in
filiere globali, hanno ridotto i lotti
di produzione, i magazzini e i tempi
di consegna. I nostri prodotti: gli assali, i motori, le componenti oleodinamiche, i riduttori e così via, non
possono fermarsi nei piazzali aziendali perché bloccati da vertenze sindacali. In nessuno dei tanti Paesi nei
quali operiamo accadono fatti di
questo genere.
BOLOGNA TRA DECLINO E
CENTRALITÀ
L’uscita dalla congiuntura negativa
rappresenta oggi una sfida ancora
maggiore per il sistema locale chiamato ad affrontare una tra le più
gravi crisi politiche della sua storia.
Solo un anno fa salutavamo con
speranza l’avvio di una nuova legislatura del Governo municipale. Nel
volgere di pochi mesi è accaduto un
fatto che nessun politologo avrebbe
mai immaginato: il commissariamento del Comune di Bologna.
Nel 2008 la nostra Associazione aveva esordito denunciando il progressivo declino di Bologna nella vita e
nell’immaginario collettivo del Paese. Allora facemmo riferimento a
una sorta di “cono d’ombra” nel
quale si trovava il nostro Capoluogo.
Una città che, si badi bene, solo pochi decenni prima era annoverata tra
le più significative del Paese.
Due anni fa cogliemmo nel segno,
non attraverso una sterile denuncia,
ma indicando un obiettivo e lo strumento indispensabile per raggiungerlo. Proponemmo, infatti,
la progettazione di una rinnovata
“centralità” da perseguirsi attraverso la pianificazione strategica.
Da allora le idee di “centralità” e
“piano strategico” sono diventate
patrimonio condiviso e, non a caso, ampiamente dibattute nel corso degli ultimi confronti elettorali.
Sono molte le questioni aperte
nella nostra provincia.
Dalla fiera alle infrastrutture; dal
ruolo della Tav agli interventi di riqualificazione urbana; dall’Univer-
zione Comunale aveva avviato un
confronto tra una pluralità di attori
locali. Un’iniziativa che – pur nei limiti di un approccio verticistico –
sità al rapporto con Firenze, dalle
politiche di sviluppo alla capacità di
attrazione; dall’aeroporto alla visione
metropolitana; dalla cultura alla coesione sociale. In tale prospettiva il
venir meno della politica al proprio
ruolo d’indirizzo, mediazione e decisione, costituisce oggi una vera e
propria menomazione, soprattutto,
in una fase nella quale la variabile
del tempo è fondamentale. Ciò è
tanto più vero se consideriamo che
nell’autunno scorso l’Amministra-
pianificazione strategica per Bologna e per il suo intero territorio.
Noi siamo convinti che il valore di
quella decisione e di quell’iniziativa
non debba andare perduto.
Siamo ben consapevoli del primato
della politica e non pensiamo certo
a improbabili quanto velleitarie iniziative di “supplenza”.
aveva avuto il merito di porre all’ordine del giorno la questione della
BOLOGNA E LA SUA
SOCIETÀ CIVILE
Tuttavia, l’urgenza dei temi e la pro-
FARE 65
spettiva di attendere i dodici
mesi che ci separano dalle elezioni del nuovo Sindaco, ci
spingono a formulare una precisa
proposta all’insieme degli attori locali.
Riprendiamo la prassi del confronto.
Impegniamoci alla selezione degli
obiettivi e alla predisposizione degli
strumenti indispensabili per perseguirli. Un percorso da avviarsi attraverso un soggetto, come la Camera
di Commercio che, per sua natura,
rappresenta l’ambito naturale nel
quale la dimensione del privato s’intreccia con quella pubblica.
Ci auguriamo che il Commissario
Straordinario, Anna Maria Cancellieri, possa pur nei vincoli del proprio mandato, esercitare un ruolo
attivo in questa iniziativa.
Non perdiamo tempo.
Le idee ci sono, numerosi progetti
sono ben definiti e ora è indispensabile una sola cosa: Fare.
La società civile bolognese deve avere la forza e la capacità non solo di
offrire alla politica un contributo
concreto, ma anche di abbandonare
personalismi che portano solo a paralizzanti veti incrociati.
Visione condivisa, scala dimensionale, coerenza degli interventi e velocità, devono diventare i paradigmi di
66 FARE
riferimento della nuova Amministrazione comunale. Quelli di fronte a noi sono anni cruciali
per l’avvio di iniziative volte a costruire il futuro del sistema locale.
Dobbiamo guardare avanti, contando sui nostri mezzi e sulle nostre capacità. Sappiamo, infatti, che viviamo e ci confrontiamo con un Paese
che, per recuperare le posizioni perdute, è obbligato a offrire più sacrifici che benefici.
L’ITALIA TRA CRISI E RITARDI
Nel corso degli ultimi tre decenni
l’Italia ha visto deteriorarsi, giorno
dopo giorno, la propr ia capacità
competitiva complessiva.
Nello stesso tempo, noi imprenditori abbiamo visto crescere non solo
quella vischiosità fiscale, burocratica
e amministrativa che ci frena, ma
anche i troppi costi che finiscono
col pesare sul sistema produttivo.
Il numero di risorse umane occupate nella “macchina burocratica” dell’intero Paese è impressionante.
Qui non si tratta di antipolitica, ma
di misura colma. Per una volta, non
consoliamoci dietro al mito del buon
governo che un tempo abbiamo conosciuto o limitandoci a guardare
chi ha esagerato ancora più di noi.
Smantelliamo i Consigli di amministrazione inutili, mandiamo a casa
quei professionisti delle poltrone
che da venti o trenta anni si muovono trasversalmente da un ente ad un
altro, sono profumatamente pagati e
non hanno alcuna intenzione di andare in pensione.
Quello delineato è un quadro che
aiuta a comprendere i due difficili
compiti che il Governo ha davanti a
sé: traghettare il Paese fuori dalla
crisi e affrontare le questioni irrisolte che soffocano l’Italia.
In tale prospettiva abbiamo apprezzato gli interventi della Finanziaria che
si muovono correttamente per rallentare la spesa e arginare l’evasione.
DALLA FINANZIARIA AGLI INTERVENTI STRUTTURALI
Misure indispensabili, ma non ancora sufficienti.
Ci vuole di più.
Serve, esattamente, ciò che Confindustria ha indicato nel documento
Italia 2015 presentato nelle scorse
settimane.
Un vero e proprio “piano strategico
nazionale” che descrive, puntualmente, gli interventi indispensabili
per curare i mali cronici del Paese.
Il primo, è costituito dalle infrastrutture che non solo devono essere
realizzate, ma che vanno costruite
con tempi e costi certi.
Il secondo, è l’energia, il cui prezzo
all’ingrosso non può continuare ad
essere del 40% superiore alla media
europea.
Il terzo, è la Ricerca dalla quale dipende il riposizionamento competitivo del sistema produttivo nazionale.
Il quarto, è il capitale umano che oggi viene formato troppo poco e male. Il quinto, è la fiscalità, un ambito
nel quale è ormai indispensabile una
riforma che riduca le tasse, alle imprese e ai lavoratori, iniziando a togliere la componente del costo del
lavoro dalla base imponibile IRAP.
Il sesto, è la giustizia, i cui tempi sono quattro volte più lunghi rispetto
agli altri Paesi europei. Una situazione intollerabile che mina la certezza del diritto, impedisce l’attuazione dei contratti, intacca la fiducia
dei cittadini e scoraggia la voglia di
investire delle imprese.
Siamo convinti che la manovra varata dal Governo rappresenti un’opportunità di grande portata per iniziare a porre mano alle riforme richiamate. A questo proposito, ci auguriamo che Governo e Opposizione possano, finalmente, trovare quell’intesa in assenza della quale non vi
può essere alcun rinnovamento nazionale. Una prospettiva, quest’ultima, che dipende anche dalla riforma
in senso federale dello Stato e dal
federalismo fiscale.
Sbaglia chi si limita a denunciare il
rischio di vedere frantumata l’unità
nazionale o l’abbandono delle aree
meno “fortunate”.
Noi fatichiamo a comprendere che
cosa centri la “fortuna” con il fatto
che nel Mezzogiorno l’evasione fiscale supera stabilmente il 50%, fino
a raggiungere l’incredibile 85% della
Calabria.
Questa a Bologna non si chiama
sfortuna, ma evasione fiscale.
Una semplice considerazione quantitativa. I commentatori politici hanno
giustamente definito “pesante” la manovra finanziaria da ventiquattro miliardi di euro suddivisi su due anni.
Ebbene, si consideri ora l’enormità
rappresentata dai cinquanta miliardi
di euro che, come ha calcolato il
prof. Ricolfi, vengono “trasferiti” –
ogni anno – dalle maggiori regioni
del Nord a quelle del Sud.
Sono decenni che subiamo questa
“manovra” annuale, che prosciuga le
risorse indispensabili per il nostro
sviluppo, le nostre infrastrutture e la
competitività del nostro sistema locale. Dunque il federalismo non ha
nulla a che vedere con l’egoismo
perché, al contrario, si propone di
affermare il buon governo e l’equità. Se il federalismo fiscale non
raggiungerà in tempi ragionevoli
questi obiettivi passerà alla storia come l’ennesima riforma di un Paese
condannato dalla propria insipienza
al declino.
CONCLUSIONI
Presidente Marcegaglia, colgo questa
occasione pubblica per ringraziarti
di un impegno grande e generoso.
Grazie, in particolare, per aver nuovamente sollecitato la proroga della
Tremonti ter. Uno strumento utile
per aiutarci a cogliere la ripresa.
Una prospettiva, quella della crescita
e del rilancio del Paese, per la quale
Confindustr ia deve continuare a
battersi. Una sfida che r ichiede
grande disponibilità al confronto e,
allo stesso tempo, rigorosa fermezza
verso le forze politiche e sociali che
ostacolano la soluzione dei problemi. È ora di riaffermare il valore del
merito, della responsabilità, del lavoro, dell’autorità, dello spirito di sacrificio e della giustizia.
È ora di rifiutare i ricatti di chi sa
solo dire no.
Ministro Sacconi,
al Governo chiediamo di porre ma-
no subito alle riforme senza dimenticare l’importanza cruciale che il
sostegno all’innovazione ha per le
nostre aziende. A questo proposito
chiediamo non solo di chiudere tutte le vertenze generate dalla sciagurata roulette del click day, ma anche
di poter contare su cinque anni di
credito d’imposta automatico su tutti gli investimenti per l’innovazione.
Chiediamo, infine, che la produttività sia perseguita come l’obiettivo
prioritario in un Paese nel quale è
indispensabile lavorare di più.
Colleghe e Colleghi,
Noi siamo una piccola parte di quelle centinaia di migliaia di imprenditori coraggiosi che ogni giorno, in
Italia, scelgono di competere sui
mercati aperti, di rispettare le regole
e di investire per sviluppare la propria azienda. Se oggi siamo qui così
numerosi è per testimoniare questo
silenzioso e fattivo impegno condiviso con i nostri collaboratori. Un
grande scrittore francese sosteneva
che “l’uomo muore una prima volta
nel momento in cui perde l’entusiasmo”. Ebbene, posso affermare con
cognizione di causa che a Bologna –
nonostante tutto – l’entusiasmo rimane il tratto dominante tra quanti hanno scelto di rischiare in proprio per
veder realizzati i propri sogni e costruire in tal modo un futuro per tutti.
FARE 67
ARTICOLO
DI
2
assemblea unindustria
copertina
QUEI 50
MILIARDI
VALENTINA SOLURI
• Luca Ricolfi
• Enrico Letta
• Enrico Mentana
Federalismo e
scelte del
Governo
68 FARE
il celebre “Money” dei
Pink Floyd il brano
scelto come sfondo
musicale dall’assemblea 2010 di Unindustria Bologna,
dedicata alla questione del Nord.
Denaro: in tempo di sacrifici è un
fattore che le aziende non possono
dimenticare, mentre altro denaro
scorre senza controllo nei flussi fiscali tra Nord e Sud. Ne hanno discusso, insieme al giornalista Enr ico
Mentana, il sociologo e analista di
dati Luca Ricolfi, autore de “Il sacco
del Nord”, ed Enrico Letta, Ministro
dell’Industria nella XIII Legislatura e
attuale vicesegretario del Pd.
Qual è dunque la portata del “sacco”
ai danni del Nord? Lo studioso e articolista de La Stampa ha cercato di
calcolare la quantità di fondi trasferiti in modo coatto verso le regioni
del Sud: 50 miliardi di euro l’anno,
pari al doppio della finanziaria al
centro della discussione di primavera. Eppure, aggiunge Ricolfi, il dato
è sottostimato perchè basato sull’ipotesi di solidarietà perfetta, mentre un
calcolo “iperresponsabilista”, vicino
perciò al federalismo puro, farebbe
schizzare l’ammontare del credito fino a 83 miliardi: più di tre volte la
manovra.
Una situazione pesantissima per le
regioni d’eccellenza, penalizzate
inoltre da problemi ormai quasi endemici nel governo del paese: uno
stato sociale costoso quanto quello
svedese, eppure ancora carente di
servizi essenziali; una pressione fiscale insostenibile, che spinge le aziende
all’investimento all’estero dissuadendo i partner stranieri; i rischi occupazionali legati alle politiche clientelari e a un deficit di capitale umano
che Ricolfi definisce “disastroso”;
E’
ancora, i tempi della giustizia, che
complicano la risoluzione di problematiche frequenti come i fallimenti,
pur nella consapevolezza che altri
ritmi sarebbero possibili (lo dimostrano i tribunali di Torino o Bolzano, fino a otto volte più efficienti di
altre sedi). Infine, sarebbero necessarie politiche diverse per le esigenze
delle diverse imprese: se per le piccolissime aziende il principale nodo
da risolvere è il costo dell’energia, su
quelle di media grandezza pende la
spada dell’Irap, anche in caso di perdita. Riflessione amara quella di Ricolfi: in assenza di adeguate “terapie
shock” che possano risolvere tante
questioni aperte e
intrecciate, il destino dell’industria, e soprattutto
dell’industria del
Nord, è quello di
rassegnarsi all’impressione “che tutti facciano sacrifici
per niente?”
Attenzione, però,
ad affidarsi al federalismo come a
una panacea. Se
Ricolfi si definisce nettamente
favorevole a scelte
di decentramento,
i suoi studi evidenziano però
come l’attuale legge 42/2009, concentratasi soprattutto sul taglio alla
spesa pro-capite, lasci insoluti i problemi dell’evasione e degli sprechi,
responsabili di 38 dei 50 miliardi di
debito del Sud. Se le scelte del governo rischiano di dimenticare rari
ma pur reali esempi virtuosi (è il caso della Puglia), un federalismo così
attuato potrebbe peggiorare la situazione anziché risolverla, aumentando
spropositatamente la singola burocrazia di Comuni e Province senza
un reale ritorno economico. Contro
una politica federale esclusivamente
filo-governativa si è pronunciato Enrico Letta, per il quale un decentramento efficace deve avvenire in accordo con l’opposizione e diventare
una bandiera bi-partisan. Dopo aver
evidenziato i problemi da risolvere
con maggiore urgenza (il peggioramento delle regioni del Sud ancora
in balia della criminalità organizzata;
la creazione di un sistema di valutazione degli amministratori, che im-
pedisca a chi ha sbagliato di ricandidarsi; la questione del lavoro nero;
infine il dislivello tra altissime tasse
sul lavoro e bassissime imposte sul
reddito), Letta ha concluso il suo intervento con un’esplicita richiesta
(sonoramente applaudita) al governo: la nomina di un Ministro per
l’Industria e lo Sviluppo Economico.
FARE 69
ARTICOLO
DI
3
assemblea unindustria
copertina
MERCATO
SUSSIDIARIETÀ
SOCIETÀ
VALENTINA RIGHI
L’intervento
del Ministro del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Maurizio Sacconi
70 FARE
ieto di essere qui
con voi che rappresentate l’Italia che
produce e lavora, e
appartenete a quel Nord Est che è la
piastra logistica naturale per l’unione
di tutta Italia nella direzione di un’economia che guarda ai Paesi Emergenti – ha detto al principio del suo
intervento il Ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi –: a voi sottolineo che oggi più
che mai è necessario ridurre l’intervento e l’impegno dello Stato e avere
il coraggio di realizzare una vera deregulation. Gli imperativi categorici per
il futuro sono meno regole, più mercato; meno strutture pubbliche, più
“L
sussidiarietà; meno Stato, più Società”.
Questo il messaggio chiaro e deciso
che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, all’Assemblea di Unindustria Bologna
2010, ha lanciato agli imprenditori.
“Molte norme vanno cancellate, occorre dare forza alla libertà e alla responsabilità dei privati, non si potrà
più utilizzare come in passato la leva
finanziaria dello Stato - ha spiegato il
Ministro Sacconi -: è importante riflettere sul modo in cui sono state costruite e ossificate le funzioni pubbliche e sulle caratteristiche di società
che si definiscono per azioni ma in
realtà non operano a condizioni di
mercato”.
“Le direzioni sono due, l’Est Europeo
e il bacino del Mediterraneo - ha
detto Sacconi -: solo partecipando alla crescita delle economie emergenti
noi italiani riusciremo a crescere, e il
Nord Est deve svolgere il ruolo di
guida in tale processo. I vincoli sono
tre: la crescita irreversibile del debito
sovrano, il declino demografico e l’inesorabile contrazione strutturale dei
meccanismi interni, che dal 2007 ha
rotto il circolo virtuoso della fiducia.
Le istituzioni finanziarie del nostro
Paese d’altronde appaiono salde: non
siamo indebitati con paesi a rischio
né caratterizzati da pericolosi livelli di
instabilità. L’Italia ha indicatori solidi,
un’economia reale e la leadership in
molti segmenti di mercato. Abbiamo
tutte le potenzialità, anche grazie a
reti lunghe, per soddisfare i consumi
emergenti. Insieme ad Emma Marcegaglia, a Shanghai per l’Expo 2010,
abbiamo verificato che in quell’area
del mondo ci sono moltissime possibilità. Ma c’è bisogno di migliorare la
nostra competitività, agire nella logica
delle reti di imprese e lavorare sulle
condizioni interne delle aziende”.
Meno Stato, più Società è la visione
che noi tutti dovremmo avere per il
futuro, ha continuato il Ministro, per
uno ‘Stato Migliore’. Anche in Emilia
Romagna si deve far sì che una minore intermediazione politico societaria
generi una maggiore responsabilità
per i corpi intermedi. “Stiamo lavorando per incrementare la coesione
sociale e la competitività interna. Grazie a questo Governo” ha sottolineato
Sacconi “si sono ridotti drasticamente
i livelli politico-istituzionali: basti dire
che abbiamo cancellato i Consigli di
Amministrazione di 15 enti previdenziali. Chiedo a Unindustria Bologna
di partecipare a questo concorso di
bellezza tra funzioni sociali per realizzare progetti sempre più ambiziosi”.
In questo momento di crisi diffusa, ha
proseguito il titolare del Lavoro, è
fondamentale evitare il cronicizzarsi
dell’impiego di ammortizzatori sociali. E diventano fondamentali gli amministratori locali. “L’appello che faccio alla Regione Emilia Romagna e
agli imprenditori presenti” ha affermato “è di iniziare un percorso che
tenga fede a tre criteri di formazione,
perché gli amministratori possano essere davvero utili alla società: innanzitutto monitorare in tempo reale i fabbisogni professionali, nessuno meglio
di un’associazione di categoria può
farlo. Fare certificazioni di mestiere,
dando valore alle competenze. La formazione deve rispondere ai reali bisogni delle aziende.Anche in questo caso, Unindustria Bologna può dare un
grande contributo. Infine, smetterla
con una formazione di matrice ‘scolastica’: realizzare una formazione
professionalizzante, studiata ad hoc
per le esigenze del mercato del lavoro”.
E nell’applicazione di tali criteri, la
leva pubblica deve essere utilizzata
meno, ha ribadito Sacconi. Come sosteneva Marco Biagi,‘non c’è incentivo finanziario che possa compensare
un disincentivo normativo’. Le vicende di Pomigliano sono interessanti, in
questo senso. Non ci si deve preoccupare, se ci si accinge a dare il via a una
stagione di cooperazione. E’necessario imparare a condividere i percorsi,
FARE senza ideologismi.
Questo percorso s’interseca inevitabilmente con il federalismo. E riportando il pensiero di Giulio Tremonti,
Sacconi ha commentato: “Due sono
le condizioni perché il federalismo fiscale regionale possa funzionare davvero: i costi in base ai quali si effettuano i trasferimenti alle Regioni devono essere costruiti prendendo a modello gli standard della Regione migliore, e deve sussistere il criterio di
deterrenza, sfatando l’idea cinica secondo cui ‘sappiamo tutti cosa fare,
ma non come farlo in modo da essere
eletti di nuovo dopo’ ”.
E le encicliche, ha concluso il Ministro, offrono un forte criterio di
orientamento per realizzare tutto
questo. “La nostra sfida, come dicevano gli antichi, deve essere omnium rerum, mensura homo. La misura di tutto
deve essere l’uomo, e così l’impresa,
che non è solo una comunità di uomini, ma di valori”.
FARE 71
ARTICOLO
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assemblea unindustria
copertina
LIBERARE
RISORSE
Emma Marcegaglia:
ridurre le tasse e sostenere l’innovazione
BARBARA BERTUZZI
ra le note dell'inno di
Mameli e quelle del tanto
auspicato federalismo
“virtuoso” si avviano alla
conclusione i lavori dell'Assemblea
T
72 FARE
Generale e la numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia saluta
la platea dell'Europauditorium con
una sferzata di ottimismo. “Il mondo
ha ripreso a correre” incalza. Poi si
sofferma sulle percentuali: “Alcuni
mercati crescono maggiormente come Cina (+ 10%), India, Indonesia,
Sud America e Stati Uniti. Tuttavia è
una crescita diversificata, Europa e
Italia infatti si attestano intorno
all'1%”. E rimarca: “Quali sono allora
gli insegnamenti da cogliere? Porre
attenzione ai mercati appetibili che
però conosciamo poco e sono difficili. Ma soprattutto 'internazionalizzarsi': è impensabile vendere e produrre
qui, bisogna andare là. Inoltre servono regole dei mercati finanziari chiare e universali”.
Ed è proprio sul tema della finanza
che lancia un accorato appello al Governo: “L'impatto dell'attuazione di
Basilea 3 (ovvero maggiori requisiti
patrimoniali per le banche) potrebbe
essere devastante sulle nostre imprese.
Le banche devono tornare a fare il
loro mestiere principale: sostenere
l'economia reale, vera e sana, capace
di creare occupazione”. E conquista
l'applauso dei duemila imprenditori
bolognesi.
Quindi l'attenzione si sposta sull'Europa, un'Europa che deve essere ripensata “dove ci sia una moneta unica ma
anche un coordinamento delle politiche economiche dei vari paesi, dove
l'industria non sia più guardata con
diffidenza e osteggiata da burocrazia e
vincoli perchè non ci può essere
un'Europa senza manifattura”.
Apre una lunga parentesi sull'industria
manifatturiera italiana, un vanto della
nostra economia “che ha dimostrato
di tenere e non ha perso quote di
mercato”. L'Italia è la quinta potenza
industriale ed è seconda, dopo la Germania, in termini di produzione industriale pro-capite. Di più: probabilmente il Nord (una parte del nord-est
e una del nord-ovest) è oggi l'area più
industrializzata al mondo. Invita a riflettere:“Siamo sempre più competitivi nei settori dove è importante fare
innovazione e ricerca e dove è importante essere forti a livello globale”. Il
45% delle nostre esportazioni, infatti,
proviene dalla meccanica di precisione, dall'elettronica e dalla metallurgia.
La voce si fa più pacata quando affronta i nodi spinosi. Riprende il delicato argomento dei “cattivi pagamenti” della Pubblica Amministrazione,
ampiamente sviluppato da Marchesini, per ribadire che “sta arrivando una
direttiva europea: non possono esserci
pagamenti a 1 anno o a 2 anni. Così si
strangolano le piccole imprese”.
Fa riferimento all'intervento del Ministro Sacconi e pone l'attenzione sul
rapporto tra impresa e Stato. Il messaggio dal palco arriva schietto e forte: bisogna ridurre i confini dello
Stato. Quindi bene a tutta una serie
di modifiche:“Cambiare l'art. 41 del-
la Costituzione (significa dare fiducia
all'imprenditore ed è importante a livello simbolico); cancellare le tante
leggi che bloccano la capacità d'impresa; liberalizzare i settori dei trasporti, dell'energia e del gas; privatizzare le società pubbliche locali che
sono 7 mila (lo Stato intermedia più
del 50% del PIL: è troppo); continuare nel taglio dei cosiddetti enti inutili
iniziato con la Finanziaria”.
Sul federalismo non usa mezzi termini: “E' l'unico modo per tenere
unito il paese e ridurre la spesa pubblica. I dati del prof. Ricolfi sono
drammatici: 80 miliardi di euro di
sprechi all'anno. E noi non possiamo
accettare il trasferimento di 80 miliardi di euro dal Nord al Sud”. Liberare risorse dunque per un unico
obiettivo, quello di ridurre le tasse e
investire nella ricerca devolvendo
soldi alle Università più innovative.
Per fare, appunto, dell'innovazione il
nostro must assoluto.
Poi parla di riforma fiscale: “Non si
può fare impresa con un tax rate del
70-80%. L'Irap va rivista e cambiata,
non è altro che una tassa contro la
voglia di intraprendere”.
Infine l'analisi del momento sulle relazioni sindacali. Sul tema caldo di
Pomigliano e non solo: “Abbiamo
perso il 32% di competitività a causa
del costo del lavoro”. Via allora alle
proposte, come quella di aprire un
tavolo tra le associazioni di categoria
e i sindacati. All'ordine del giorno:
dare spazio al secondo livello di salario; legare la produttività alla retribuzione; ragionare assieme di formazione, logistica, servizi, turni di lavoro.
In sintesi, lavorare sulla capacità di
produrre di più e meglio.
E conclude con un interrogativo: “Se
l'investimento di Pomigliano non si
farà, quale multinazionale potrà mai
decidere in futuro di investire in Italia? Abbiamo bisogno che il Sindacato comprenda le nostre difficoltà”.
FARE 73
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74 FARE
Corriere di Bologna 22 GIUGNO 2010
“Il Nord e l’inno nazionale suonato prima dell’inizio dei lavori. E gli applausi dei duemila presenti all’assemblea annuale di Unindustria. La sintesi: Bologna, l’Emilia, hanno voglia di Nord, vogliono agganciarsi più che mai al Nord, all’idea del Nord: alle regole, al mercato, allo sviluppo, al merito”.
Il Sole 24 Ore 22 GIUGNO 2010
“Bologna prepara la risalita. Marchesini: pubblico e privato lavorino allo sviluppo del territorio. Gli industriali chiedono lo sblocco di importanti infrastrutture e decisioni politiche celeri”.
Il Resto del Carlino Bologna 23 GIUGNO 2010
“I tempi della politica e quelli degli industriali non coincidono più”.
Il Sole 24 Ore,
22 GIUGNO 2010
“E al governo Marchesini chiede di chiudere le vertenze generate con la roulette del click day e cinque anni di credito
d’imposta automatico per gli investimenti in innovazione”.
L’informazione-Il domani
22 GIUGNO 2010
“Tutti d’accordo sul federalismo. Coro di consensi dal Ministro Sacconi a Emma Marcegaglia a Enrico Letta.‘Riforma
necessaria per investire le risorse sul territorio’”.
Il Resto del Carlino Bologna 22 GIUGNO 2010
“ ‘Ci piace l’inno di Mameli – dice la Marcegaglia – l’unità d’Italia è un valore vero e non vogliamo sentir parlare di
secessione’. Però ‘non possiamo più sopportare il trasferimento di 50-80 miliardi ogni anno dal Nord verso il Sud.Allora l’unico modo per tenere unito il Paese è fare un federalismo vero, virtuoso, un federalismo che responsabilizzi’ ”.
Repubblica 22 GIUGNO 2010
“E aprendo il summit annuale dei duemila industriali bolognesi, Marchesini ha provato a dare uno scossone alla città,
mettendo sul piatto il rilancio del piano strategico. Per evitare che Bologna si rassegni ad un immobilismo di altri dodici mesi, prima di nuove elezioni, ha poi candidato la Camera di Commercio, per la doppia vocazione pubblica e privata, alla regia di una cabina che dovrà coinvolgere ‘tutti gli attori locali’.Auspicando anche ‘un ruolo attivo del Commissario straordinario’ , nei vincoli del proprio mandato”.
Corriere di Bologna 26 GIUGNO 2010
“…conforta che ogni tanto ci si ricordi della necessità di ritrovare in una diversa visione etica della vita (con tutto ciò
che ne fa parte) una insostituibile ciambella di salvataggio. L’ha fatto anche il presidente di Unindustria, Maurizio Marchesini, nella sua relazione all’assemblea generale. … E sta certamente in una forte visione etica l’invito del presidente
di Unindustria ‘a riaffermare il valore del merito, della responsabilità, del lavoro, dell’autorità, dello spirito di sacrificio
e della giustizia’ ”.
FARE 75
ACCORDO
TRA UNINDUSTRIA E AOSP
S.ORSOLA - MALPIGHI
NEWS
unindustria
Carlo Rossini
Cristina Galli
Marcello Pierdicchi
76 FARE
Una piattaforma per lo scambio di
idee e d’informazioni: è quanto previsto dall’accordo di collaborazione
tra Unindustria Bologna e Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Bologna (AOSP) Policlinico S. Orsola –
Malpighi. A siglare l’accordo sono
stati Maurizio Marchesini, presidente
di Unindustria Bologna e Augusto
Cavina, direttore generale dell’ AOSP S.Orsola - Malpighi. Obiettivo
dell’iniziativa è quello di ricercare sinergie con le imprese del territorio
e l’Associazione che le rappresenta,
per migliorare la qualità dei servizi
offerti dall’Azienda Ospedaliera.
Diversi gli ambiti di collaborazione
individuati dall’accordo, che vanno
dallo sviluppo dell’attività congressuale, alle attività a supporto dell’internazionalizzazione del Policlinico;
dalla realizzazione di corsi di formazione manageriale attraverso gli istituti collegati ad Unindustria, alla
riorganizzazione delle reti di informazione aziendale di AOSP, alla
messa a disposizione degli spazi convegni e riunioni di Unindustria. In
particolare, per l’anno 2010 in corso,
l’accordo di collaborazione prevede
di concentrarsi su tre obiettivi. Il
primo è l’internazionalizzazione del
Policlinico attraverso la collaborazione del settore Turismo di Unindustria che si farà promotore di accordi
e convenzioni specifiche, tramite le
strutture ricettive e le agenzie di
viaggi associate, per la realizzazione
di offerte sanitarie integrate di ospitalità, r istorazione e proposte di
eventi. Il secondo obiettivo è quello
di favorire la collaborazione nella ri-
cerca di sponsor per la realizzazione
della segnaletica interna di AOSP. Il
terzo obiettivo è quello della condivisione del progetto “Più Shopping”
(la speciale card di Unindustria che
consente condizioni di acquisto vantaggiose e agevolate presso gli spacci
aziendali, gli outlet delle aziende associate e gli esercizi commerciali
della provincia convenzionati), con
assegnazione di tessere personalizzate
a tutti i dipendenti AOSP.
Augusto Cavina, direttore generale dell’AOSP S.Orsola -Malpighi, sigla l’accordo di
collaborazione tra Unindustria e Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Bologna.
“E’ con grande soddisfazione che
annunciamo questa collaborazione
con l’AOSP S. Orsola Malpighi. – ha
dichiarato il Presidente di Unindustria, Maurizio Marchesini – La sanità e la ricerca medica universitaria
rappresentano infatti uno degli asset
e dei punti di forza della nostra città,
che il sistema territoriale è chiamato
a valor izzare. La cultura medico
scientifica è un importante veicolo
di internazionalizzazione che connota fortemente Bologna come città
dei saperi e contribuisce in maniera
determinante alla crescita e allo sviluppo del nostro territorio. In tal
senso Unindustria ha ritenuto di
collaborare con l’Azienda Ospedalie-
FARE 77
RACEBO:
IL PRIMO CONTRATTO DI RETE IN ITALIA
TRA AZIENDE MANIFATTURIERE
Nasce a Bologna il primo “contratto di rete” finora costituito in
Italia tra aziende manifatturiere. Ne sono protagoniste 11 piccole e medie imprese, tutte subfornitrici delle case dell’automotive ed operanti nei diversi comparti della meccanica: dai
trattamenti dei metalli alle fusioni in leghe leggere, alle lavorazioni meccaniche di precisione, alla carpenteria metallica, alla
componentistica per telai e motori, alla verniciatura. Le 11 im-
Florenzo Vanzetto, titolare della Vrm e presidente di RaceBo
prese hanno dato vita al comune marchio RaceBo, dove le parole Race e Bo (la sigla di Bologna) sono contraddistinte dal
rosso e dal nero, colori che tipicamente richiamano l’universo
dei motori e delle competizioni. L’obiettivo è quello di condividere informazioni commerciali, programmare piani di promozione e vendita comuni, individuare nuove opportunità di mercato, mettere a disposizione strutture e
competenze per il raggiungimento della migliore efficienza. Le esperienze pilota in tema di reti d’impresa e di aggregazioni si arricchiscono, dunque, di una nuova realtà. Il contratto di
rete, previsto dal cosiddetto "Decreto Incentivi" (il n. 5 del 2009) e poi dalla
Legge 99 del 2009 (la cosiddetta “Legge Sviluppo” dell’estate scorsa), viene infatti stipulato tra due o più imprese che vogliono esercitare attività
economiche in comune per accrescere la loro capacità innovativa e la
competitività sui mercati. Il contratto di rete, inoltre, assume rilevanza
anche sul piano civilistico, poichè rappresenta un nuovo strumento di
aggregazione tra imprese (diverso da quelli finora esistenti): ed infatti è redatto per atto pubblico, deve essere iscritto nel registro delle imprese, prevede
la costituzione di un fondo patrimoniale comune ed ha un proprio consiglio di amministrazione. A Bologna gli 11 subfornitori hanno concluso il formale iter davanti al notaio Federico Rossi, per la firma della
scrittura autenticata, e aperto presso la Cassa di Risparmio di Cento un conto corrente comune. Le undici aziende protagoniste di RaceBo sono: 2 A Pulitura Metalli di Calderino, Leo Balestri di Montefredente, Fonderia Scacchetti Leghe Leggere di San Felice sul Panaro, FXT di Sala Bolognese e Icos di
Leonelli Marino di Zola Predosa, Rabbi Sergio & C. Costruzione Ingranaggi di Zola Predosa, S.A.I.FRA di
Granarolo dell’Emilia, Rifimpress di Castel San Pietro Terme, Siderit, Verniciatura Bolognese e VRM di
Zola Predosa. Presidente di RaceBo è Florenzo Vanzetto (VRM) affiancato nel consiglio di amministrazione da Maila Pelucchini (Rifimpress) e Paolo Leonelli (Icos).
“Le aziende di RaceBo che operano per l’automotive, e non solo, rappresentano l’eccellenza della motor valley bolognese - dice Florenzo Vanzetto - Insieme costituiscono un team dalle grandi performance:
circa 600 addetti e 90 milioni di euro di fatturato stimati 2010. Ci proponiamo due obiettivi fondamentali:
da un lato, non disperdere ma anzi accrescere le competenze specifiche di questo importante distretto
dei motori; dall’altro, trattandosi di aziende le cui attività si integrano l’una con l’altra, offrire ai clienti
prodotti finiti e servizi con standard di elevata qualità ed a costi sempre più competitivi”.
78 FARE
ra Sant’Orsola Malpighi mettendo a
disposizione il proprio know how, ad
iniziare dal settore Turismo”.
MISSIONE IN CILE
E IN BRASILE
Una delegazione di imprese emiliano-romagnole è stata accompagnata
da Unindustria Bologna alla ricerca
di nuovi mercati in Cile e Brasile. Le
dieci aziende che hanno preso parte
alla missione operano tutte nella filiera dell’impiantistica industriale
(produzione di organi di trasmissione e fluidodinamica di potenza). Si
tratta delle bolognesi Varvel, Elettro
CF, Mecvel, Poggi (insieme alla rappresentata Farbo); le emiliane Libe,
Galtech, Sai; e le romagnole Ibix e
Wide (anche quest’ultima rappresentata). La delegazione guidata da
Unindustria Bologna si è recata a
Santiago, dove ha partecipato ad Expomin, la più importante fiera dell’industria mineraria del Cile (e tra
le più importanti del mondo). Insieme, le aziende partecipanti hanno
potuto offrire agli interlocutori cileni una gamma completa di prodotti
della filiera: variatori di velocità, pulegge, attuatori, cuscinetti, distributori, saldatrici, sabbiatrici. La missione si è poi trasferita in Brasile, prima
a San Paolo e successivamente in altri centri, per incontrare importatori
e distributori che erano stati precedentemente selezionati. I risultati sono già promettenti: un paio di imprese hanno già concretizzato nuovi
sbocchi commerciali per i loro prodotti, mentre altre hanno tuttora in
corso trattative e negoziati con imprese locali che si candidano per acquistare i prodotti emiliano-romagnoli. Inoltre, la delegazione emilia-
FARE 79
“CAPITALISMO DI PERSONE”:
UN FORMAT DEI GIOVANI IMPRENDITORI
PER IL BILANCIO SOCIALE DELLE PMI
Coniugare etica e profitto per rimanere competitivi, migliorando la
pitalismo di persone”
reputazione dell’azienda e conquistando la fiducia dei portatori di interessi (stakeholder). E’ questa l’idea alla base del manifesto redatto,
così chiamato perché si
fonda sulla conoscenza
dopo un anno di intenso lavoro, dai Giovani Imprenditori di Unindu-
diretta dei soggetti che
stria Bologna, intitolato “Capitalismo
di persone, etica e responsabilità so-
direttamente o indirettamente influenzano o so-
ciale”. Il documento, presentato con
no influenzati dall’attività
un convegno nella sede di via San Domenico, è stato pensato per fornire a
dell’impresa: gli stakehol-
Il documento dei Giovani Imprenditori “Capitalismo di persone, etica e responsabilità sociale” è
stato presentato con un convegno nella sede di
via San Domenico
Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria
tutte le Pmi un format per redigere il
der. La piccola impresa
conosce personalmente i
bilancio sociale, più economico, snello e flessibile rispetto a quello abitualmente adottato dai grandi gruppi. Par-
soggetti con cui interagisce e ricorda il nome e il cognome di ciascuno
ma soprattutto ne conosce il carattere, lo stile, le competenze e molte
altre caratteristiche difficili da monitorare con qualsiasi strumento di
tendo da un dato statistico: a Bologna
e provincia esistono solo 5 gruppi industriali con più di 500 addetti, affian-
gestione. Partendo da questo l’imprenditore può determinare lo sviluppo e il successo per la propria impresa, perché vengono create condizioni in cui la relazione è
cati da un universo di 14.500 piccole
imprese con un media di 6 addetti.
“Per anni su questo territorio una serie di valori sociali sono stati as-
diretta e consente di sviluppare la fiducia che è
l’elemento più importante
sorbiti pressochè solo dal modello cooperativo – ha detto Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna,
per ogni rapporto di affari. Un vero e proprio pa-
aprendo il convegno ‘Capitalismo di persone. Il valore della gestione
responsabile’ – Massimo rispetto ma vogliamo dire che ci siamo anche noi”. Otto sono le sezioni del bilancio sociale previste dal modello
trimonio di relazioni. Il bilancio sociale è lo strumento per misurare e comunicare questo patrimonio. Con un vantaggio
competitivo per l’azienda.
Alla presentazione del documento dei Giovani
“L’economia non può Imprenditori è intervenuto Vincenzo Boccia, precrescere senza una di- sidente della Piccola Industria di Confindustria
mensione etica – ha
spiegato il tutor del progetto Carlo Luison nel suo intervento – Un comportamento socialmente responsabile contribuisce non solo a creare
reputazione, ma anche a migliorare i rapporti con tutti gli interlocutori
sociali ed economici dell’impresa: il personale, i clienti, i fornitori, la comunità locale con le istituzioni, gli investitori. Tutti fattori che concorrono a determinare lo sviluppo sostenibile dell’azienda”. Ora il modello
potrà essere adottato da altre imprese che potranno adattarlo alle loro
esigenze e alla propria identità, contribuendo alla diffusione della visione e della cultura della responsabilità sociale.
realizzato dai Giovani di Unindustria: identità di impresa (fatturato, sedi), occupazione (numeri e istruzione), sicurezza, mercato, filiera, pubblica amministrazione, collettività e ambiente. Sette invece le aziendepilota guidate da giovani imprenditori coinvolte nel progetto di Unindustria che al termine del percorso hanno redatto il loro bilancio sociale:
Areté, Amedea Servizi, Dehoniana Libri, Plastifur, Polonord Adeste,
You Can Group, Zaccanti. “Esempi di capitalismo di persone – li ha definiti il tutor del progetto Carlo Luison – che ha al centro del suo operare la relazione con la comunità larga che sta attorno all’azienda”.
Ma che cosa è la responsabilità sociale di impresa? Il concetto non
è nuovo. La maggior parte della aziende, soprattutto quelle piccole, è
da sempre vicina alle comunità locali. Nelle piccole imprese svolgono un ruolo determinante le persone che ne fanno parte e le relazioni
che il suo imprenditore e il suo staff riescono a sviluppare grazie ai
rapporti diretti tra gli individui. Prende così vita il fenomeno del “Ca-
80 FARE
news unindustria
no-romagnola è stata ospite dell’ambasciatore italiano in Cile e del console generale italiano di San Paolo
del Brasile, a dimostrazione della
grande attenzione che le istituzioni
riservano alle imprese che dimostrano un reale interesse ad operare nei
Paesi.
La missione in Cile e Brasile ha
fatto seguito alla grande missione
del sistema Italia del novembre
scorso, quando molte imprese guidate da Confindustria Ice ed ABI
erano sbarcate nel continente sudamericano.
BANCA DI BOLOGNA:
10 MILIONI DI EURO PER LE
IMPRESE
Un plafond di 10 milioni di euro per
le imprese del territorio. E’ il risultato dell’accordo siglato da Unindu-
UN REPORT SU TRE ANNI
DI INIZIATIVE PER LA PICCOLA INDUSTRIA
La piccola Industria tra presente e futuro. Unindustria Bologna ha presentato il “Report Piccola Industria 2007-2010” nell’ambito di un convegno che si è tenuto nella sede di via San Domenico. L’Associazione nei suoi primi tre anni di vita si è impegnata nella valorizzazione dell’intero sistema produttivo locale e, in particolare, del grande patrimonio economico e sociale costituito da migliaia di piccole e piccolissime imprese. Ha espresso una inedita capacità di rappresentanza, le cui principali realizzazioni e iniziative sono state sinteticamente
raccolte nel report. Le iniziative hanno riguardato il credito e la finanza d’impresa, il fisco, il
rapporto con il territorio, l’innovazione, l’internazionalizzazione, le reti e le alleanze tra imprese, e hanno rappresentato in moti casi un
punto di riferimento nazionale. La presentazioIl report che raccoglie tre anni di impegno di Unindustria Bologna per la piccola industria è stato presentato in un dibattito al quale hanno preso parte Maurizio Marchesini, Massimo Cavazza, Paolo Feltrin, Bruno Filetti, Daniele Manca, Graziano Prantoni e Simonetta Saliera
ne del report ha offerto l’opportunità per una riflessione sullo stato e sulle prospettive del tessuto produttivo del territorio. Per questo Unindustria Bologna ha invitato a confrontarsi alcuni dei principali stakeholder locali di riferimento, allo scopo di delineare le traiettorie evoluti-
ve dell’industria bolognese nel momento in cui la crisi in atto accelera la trasformazione e prefigura un
nuovo scenario. Ad introdurre i lavori è stato Massimo Cavazza, vice presidente Piccola Industria di
Confindustria. Dopo di lui Paolo Feltrin, presidente di Tolomeo Studi e Ricerche, ha presentato la relazione “Piccola Industria. Presente & futuro”. Nel successivo dibattito, insieme al Presidente dell’Associazione Maurizio Marchesini, sono intervenuti: Bruno Filetti, presidente della Camera di Commercio di Bologna, Daniele Manca, sindaco di Imola, Graziano Prantoni, assessore alle Attività Produttive e Turismo
della Provincia di Bologna e Simonetta Saliera, vice presidente della Regione Emilia-Romagna.
Enzo Mengoli, direttore generale della
Banca di Bologna
stria Bologna e Banca di Bologna,
per agevolare l’accesso al credito e
mettere a disposizione le più vantaggiose condizioni di tesoreria. In
particolare, il plafond complessivo
di 10 milioni di euro - di cui 5 milioni beneficiano di condizioni
agevolate grazie all’intervento a ga-
ranzia di Fidindustria Emilia Romagna - sarà destinato a finanziamenti per la capitalizzazione delle
imprese, agli investimenti produttivi
e in energie rinnovabili e ad una
convenzione che rende disponibili
le più vantaggiose condizioni in
termini di spese accessorie e tassi di
interesse.
L’accordo, che è stato firmato da
Maurizio Marchesini, presidente di
Unindustria Bologna, e da Enzo
Mengoli, direttore generale della
Banca di Bologna, rappresenta un
nuovo positivo risultato nella strategia di sostegno al credito perseguita dall’associazione imprenditoriale per le imprese aderenti.
“L’attenzione al credito resta uno
dei punti qualificanti dell’attività di
Unindustria, poiché è uno degli
elementi fondamentali per le strategie di sviluppo di qualunque azienda. – ha commentato il presidente
Maurizio Marchesini – E continueremo ad impegnarci perché non
FARE 81
“DESIGN MADE IN BO”: IL PORTALE
SUL DESIGN D’ECCELLENZA
NELLE AZIENDE BOLOGNESI
“Design Made in BO” è l’iniziativa promossa da Unindustria Bologna, con la collaborazione di Legacoop e il contributo della Regione Emilia Romagna,
per valorizzare, in occasione dell’Expo di Shangai, la creatività e l'eccellenza del design nella produzione delle aziende della provincia di Bologna. Si
tratta di un portale web dedicato alla creatività e al design, www.designmadeinbo.it: una istantanea
fedele delle realtà di design di Bologna e dell’Emilia Romagna.
Il progetto ha già coinvolto più di 200 tra aziende, progettisti, scuole e riviste di design, per la prima
volta riuniti per rappresentare e promuovere il made in Italy all'Expo di Shanghai, dove il portale verrà
presentato ufficialmente il 12 Settembre all'interno del Padiglione di Bologna.
“Design Made in BO” si rivolge a tutti i settori produttivi più significativi: abbigliamento e accessori;
arredamento e illuminazione; auto e moto; macchinari e apparecchiature; oggettistica; materiali e
componenti per l'edilizia; grafica e packaging.
Un momento della presentazione del portale Design
Made in Bo, nella sede di via San Domenico
Le aziende aderenti all’iniziativa hanno inviato
una breve descrizione di un massimo di 3 prodotti, accompagnati da immagine e didascalie.
Nella descrizione l’azienda doveva spiegare in
quale modo il design ha determinato il successo del prodotto indicando i caratteri innovativi,
i materiali utilizzati, le tecnologie impiegate, eventuali brevetti, varianti/colori, ecc Per selezionare aziende e prodotti apparsi poi su www.designmadeinbo.it, il comitato di
esperti ha preso in considerazione diversi criteri di valutazione: il livello di innovazione del prodotto, la sua funziona-
Paolo Mascagni, presidente del Settore lavori complementari dell’Edilizia di Unindustria Bologna
lità, l’ergonomicità, la qualità “self-explanatory e la qualità
formale, la compatibilità ecologica, la durata dei materiali,
il contorno del prodotto e la sinergia col territorio.
Alla presentazione di Design Made in Bo sono intervenuti Paolo Mascagni, presidente del Settore lavori complementari dell’Edilizia di Unindustria, l’architetto e designer Massimo Iosa Ghini, nella sua qualità di presidente dell’aDI Emilia Romagna (associazione per il Disegno Industriale), e l’assessore alle attività produttive della Regione
Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli.
“Unindustria Bologna ha organizzato Design Made in Bo con la duplice finalità di promuovere commercialmente
le eccellenze del design nella produzione del nostro territorio e di favorire la contaminazione creativa tra i soggetti interessati – ha affermato Paolo Mascagni - perché a volte le aziende conoscono la produzione di concorrenti americani e cinesi, mentre magari ignorano quello che fa il vicino di capannone. In questa ottica, Design
Made in Bo intende promuovere lo scambio di informazioni e di idee, per fare finalmente sistema e fare collaborare aziende, professionisti, scuole di
formazione e il mondo dell'editoria".
Peraltro Design Made in Bo, nelle intenzioni dei promotori, non si esaurirà con la manifestazione cinese, ma continuerà ad essere alimentato con eventi
dedicati e iniziative per coinvolgere gli utenti.
82 FARE
news unindustria
QUANDO L’ARTE CONTEMPORANEA
È UN INVESTIMENTO
“Il mercato dell’arte contemporanea. Cultura e nuova frontiera di investimento” è l’incontro che la commissione cultura di Unindustria Bologna ha
organizzato al Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMbo). L’incontro si proponeva di fornire una panoramica delle tendenze dell’arte contemporanea e delle modalità di funzionamento del mercato (gli artisti, i galleristi, i musei, i media, le fiere e le biennali). L’arte, oltre ad essere un momento di crescita culturale e di sviluppo della creatività, rappresenta una nuova possibilità di investimento sia reddituale sia in termini di immagine, le
cui modalità la commissione cultura di Unindustria e il MAMbo vogliono condividere con il mondo delle imprese. Ai lavori, aperti da Giangiacomo
I relatori da sinistra: Guido Candela, responsabile scientifico dell’Osservatorio sul Mercato dei Beni Artistici (OMBA) di Nomisma; Gianfranco Maraniello, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Silvia Evangelisti, docente di critica d’Arte e direttore artistico di
Arte Fiera; Giangiacomo Zabban, presidente della Commissione cultura di Unindustria Bologna
Gianfranco Maraniello, Silvia Evangelisti, Giangiacomo Zabban, nel
corso del dibattito
Zabban, presidente della Commissione cultura di Unindustria Bologna,
sono intervenuti esperti di grande autorevolezza: Gianfranco Maraniello, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Silvia
Evangelisti, docente di critica d’Arte e direttore artistico di Arte Fiera;
Guido Candela, responsabile scientifico dell’Osservatorio sul Mercato
dei Beni Artistici (OMBA) di Nomisma.
Molti gli imprenditori che hanno preso parte all’incontro sul mercato
dell’arte contemporanea, che la commissione cultura di Unindustria ha
organizzato al Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMbo)
manchi il credito alle imprese del
territorio in questa delicata fase
economica: l’asfissia finanziaria non
deve mettere in ginocchio attività
che stanno già compiendo un grande sforzo per continuare ad investi-
re e crescere”.
“Ci fa piacere – ha ribadito Marchesini – quando una banca del
territorio dimostra sensibilità verso
queste problematiche. E valutiamo
perciò con particolare soddisfazio-
ne l’accordo appena siglato con
Banca di Bologna, perché riguarda
importanti aspetti che rappresentano dei veri e propri nervi scoperti
nella vita e nella gestione delle nostre imprese”.
FARE 83
AL VIA L’ “OSSERVATORIO BANCHE” DI UNINDUSTRIA:
GLI IMPRENDITORI DANNO IL RATING ALLE BANCHE
Gli imprenditori non bocciano le banche. Il rapporto banca-impresa, attualmente, è infatti percepito dalle aziende ad un livello di sufficienza accettabile. Un giudizio tutto sommato positivo considerato l’attuale periodo economico e finanziario. Il dato emerge dalla prima indagine dell’
“Osservatorio Banche” promosso da Unindustria Bologna per creare un momento di verifica semestrale sulla qualità della relazione banca-impresa, misurata attraverso un campione di imprese associate selezionate (di fatto, una sorta di rating attribuito dalle aziende allo stesso sistema
bancario).
I primi dati dell’ “Osservatorio Banche” di Unindustria Bologna sono stati raccolti attraverso le risposte di 105 imprese associate. Le imprese intervistate sono per il 56% sotto i 5 milioni di euro di fatturato e per il 44% sopra questa soglia. Di esse, il 73% ha denunciato una performance
2009 peggiore del 2008. Dal campione delle imprese intervistate si rileva che il 38% di esse lavora con un massimo di 3 banche contro un 30%
che si serve di 4 o 5 banche ed un 21% di 6, 7 o 8 banche. Il restante 11% opera con un più di otto banche. In azienda, responsabile della funzione finanza è nel 38% dei casi l’imprenditore stesso; nel 23% l’amministratore delegato o il direttore generale; nel 39% uno specifico responsabile
amministrativo-finanziario. Nelle imprese minori se ne occupa in prevalenza l’imprenditore direttamente.
Alle imprese è stato chiesto innanzitutto di indicare le banche con cui lavorano maggiormente, attribuendo ad esse anche un punteggio in ordine di importanza. Ne è risultata la seguente graduatoria: Carisbo - Intesa San Paolo (258 punti); Gruppo Bper – Banca Popolare dell’Emilia-Romagna (235); Gruppo Unicredit (230); Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna (103); Gruppo Banco Popolare (74);
Banca di Bologna (69). Seguono ancora Monte dei Paschi di Siena; BNL; Banca di Imola – CariRavenna; Caricento; Carife; Credem; Banca Popolae di Milano; UGF; Cariparma; Gruppo UBI banca; Banca Marche; Banca Sella; Barclays; Caricesena.
In merito al rapporto con le banche, alle aziende è stato chiesto se avevano ricevuto eventuali richieste di rientro negli ultimi 12 mesi (il 9% delle
imprese è stata oggetto di richieste). e se avevano ricevuto dalle banche l’indicazione dell’attribuzione del rating o della classe di rischio (la percentuale ammonta al 36%).
Dall’indagine emerge che il complesso delle banche raggiunge la sufficienza nella comprensione del business delle aziende. Pur con differenze
non elevate, le migliori performance vanno a Caricento (leader sul segmento retail) e Unicredit Corporate Banking (sul segmento corporate).
Infine, l’Osservatorio Banche assegna una complessiva sufficienza al sistema del credito anche per quanto riguarda la preparazione degli interlocutori bancari. In particolare è Unicredit Corporate Banking a raggiungere il miglior risultato, seguita da Banca di Bologna. Tra le imprese minori, sino a 5 milioni di euro di fatturato, si affianca a Unicredit e Banca di Bologna anche Caricento.
Inevitabilmente, da parte delle imprese, viene riconosciuta agli istituti di credito, in maniera abbastanza evidente, una maggior competenza nel
business bancario rispetto alla comprensione del business aziendale. In ogni caso, i dati rilevati dicono che il complesso delle banche raggiunge una sufficienza nella percezione delle aziende. All’Osservatorio è stato possibile, infine, estrapolare un voto di sintesi, che rappresenta una
media, anche se non matematica, degli indicatori precedenti. Sulla base di tali indicazioni, emergono in particolare le performance positive di
Unicredit Corporate Banking, Gruppo Banco Popolare e Banca Popolare di Milano.
STRUMENTI ALTERNATIVI
DI SOLUZIONE
DELLE CRISI DI IMPRESA
“Controllo di gestione e strumenti
alternativi di soluzione delle crisi di
impresa (piani di risanamento ed accordi di ristrutturazione)”; è il titolo
84 FARE
del convegno organizzato dal centro
studi di Diritto Concorsuale di Bologna e da Unindustria Bologna. Vi
hanno partecipato il vice presidente
della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Giuliano Cazzola,
alcune tra le più importanti cariche
della magistratura italiana, giuristi,
professori universitari ed esperti.
L’incontro, per la sua importanza, ha
ottenuto il patrocinio del referente
distrettuale per la Formazione della
Magistratura Ordinaria, dell’Università di Bologna - Alma Mater Studiorum, dell’Università degli Studi
di Urbino, dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili
di Bologna, e dell’Ordine degli Av-
news unindustria
vocati di Bologna.
L’obiettivo del convegno è stato
quello di affrontare il tema dell’individuazione dei segnali di crisi attraverso i sistemi di prevenzione e le
soluzioni attualmente in vigore. L’incontro è stato l’occasione per formulare proposte per il miglioramento del rapporto di equilibrio tra l’esigenza di favorire il risanamento
dell’impresa e quella di tutelare i
portatori di interesse, in primo luogo
i creditori.
MARCHI, MODELLI
E ‘MADE IN’
“Marchi, Modelli e Made In... - tutela e valorizzazione dei brand e delle collezioni e disamina delle nuove
disposizioni sull’obbligatorietà dell’etichettatura made in...” è il titolo
del convegno organizzato da Unindustria Bologna in collaborazione
con il Centergross e con il contributo della Cciaa di Bologna. Il convegno si è svolto all’indomani della
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Legge n. 55 del 2010 "Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili,della
pelletteria, e calzaturieri", la cosiddetta Legge Reguzzoni-Versace, che
introduce un sistema di etichettatura
obbligatorio per i settori tessile, pelletteria e calzaturiero, ridisegnando
la disciplina sull’impiego del “Made
In Italy” e sollecitando implicitamente l’Unione Europea ad affrontare più a fondo il problema del made in. Difendersi dalla contraffazione
e valorizzare le eccellenze della moda italiana sono perciò imperativi cui
gli imprenditori non possono sottrarsi. Ed il convegno ha infatti illustrato l’attuale sistema di protezione
dei diritti di proprietà intellettuale,
in Italia e all’estero, fornendo strumenti di tutela contrattuali e giudiziari, e suggerendo una efficace politica aziendale di valorizzazione degli
assets. Con lo stesso obbiettivo,
Unindustria Bologna ha recentemente pubblicato la “Guida alla Proprietà Industriale”, consegnata a tutti
i partecipanti al convegno.
JOSHUA FREEDMAN
E L’INTELLIGENZA
EMOTIVA
Joshua Freedman, uno dei maggiori
esperti al mondo di sviluppo della
performance e intelligenza emotiva,
è stato ospite del settore Terziario
Innovativo di Unindustria. Nel corso
della conferenza intitolata “Leader-
Joshua Freedman nel corso della conferenza tenuta in Via San Domenico
di aziende sa che ci sarà il cambiamento nelle proprie imprese. Di
questi solo il 9% si sente pronto ad
affrontarlo; il 71% ha paura e teme di
non saperlo gestire.“Su questi la cultura del management e il prevalere
dell'uomo sul professionista giocherà
un ruolo importante” ha commentato l’esperto, ricordando come più
del 50% della nostra performance ed
efficacia personale sia determinata
dall’Intelligenza Emotiva (IE). Occorre dunque essere consapevoli delle proprie emozioni e reazioni per
saperle sfruttare al momento opportuno, quando dobbiamo prendere
decisioni importanti e complesse:
questo vuol dire essere leader emotivamente intelligenti che valga la pena seguire. Leader, autore ed educatore, Joshua Freedman ha sviluppato
uffici in sei nazioni, formando specialisti e leader e implementando
strumenti di misurazione e assessment ormai utilizzati in tutto il
mondo. E’ l’autore di “Intelligenza
Emotiva al cuore della performance”
e, recentissimo, “Dentro il Cambiamento: trasformare le organizzazioni
partendo dalle persone” edito dal
Sole 24Ore e dedicato al tema del
Change Management. Da più di dieci anni Freedman supporta la direzione di Six Seconds International,
la più importante organizzazione al
mondo di studi sull’intelligenza
emotiva e lo sviluppo personale ed
organizzativo.
I BANDI UE
PER LE AZIENDE DELL’ICT
ship e capitale umano”, Freedman ha
ricordato come l'80 per cento dei
manager intervistati di un campione
E’ di 2,4 milioni di euro la somma
complessiva che l’Unione Europea
metterà a disposizione con i bandi
europei di prossima pubblicazione
FARE 85
C’È ANCHE IL CLUB INNOVATORI DI UNINDUSTRIA
NELL’ARRIVO DELLA BANDA LARGA SULL’APPENNINO
SI chiama “Wifi-Mountain-intervento per il riequilibrio del territorio” l’operazione che ha portato internet nei comuni di Camugnano, Pianoro e Lizzano in Belvedere (compresa Vidiciatico). Un progetto reso possibile grazie a un finanziamento di mezzo milione della Fondazione del Monte destinato alla Fondazione Marconi che ha, a sua volta, utilizzato il consorzio
Marconi Wireless per la realizzazione tecnica delle rete. Fondamentale
anche la collaborazione del Club Innovatori di Unindustria. “Innovazione
non vuol dire solo progresso tecnologico - racconta Maurizio Lenzi, imprenditore e membro del Club - Pertanto quando il Sindaco di Camugnano
Alfredo Verardi mi ha chiesto di dargli una mano ad ‘innovare’ il territorio
per renderlo attrattivo sia dal punto di vista turistico che imprenditoriale,
ho ritenuto coerente questa richiesta con la ‘mission’ strategica del
Club”. Assieme all’ENEA, è stato analizzato il territorio che e’ di quasi 100
Km quadrati ed ha dislivelli dai 300 ai 1200 metri di altitudine, con una popolazione di poco più di 2200 abitanti, inventariando le eccellenze presenti sia da un punto di vista paesaggistico e storico, che nella prospettiva
potenzialmente orientata allo sviluppo imprenditoriale. “Sono emerse tantissime eccellenze e tantissime potenzialità sia nell’area turismo che in
Un momento della presentazione di Wifi-Mountain, l’iniziativa che ha portato internet nei comuni di Camugnano, Pianoro e Lizzano in Belvedere.
Al centro della foto Maurizio Lenzi, imprenditore e membro del del Club
Innovatori di Unindustria
quella votata allo sviluppo di impresa, in particolare orientate alle politiche ambientali, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla coltivazione delle piante officinali ed alla estrazione da esse delle essenze, alla
lavorazione del bosco per la produzione di biomasse legnose ed alla ricerca e sviluppo in ogni settore industriale, grazie alla vicinanza dei labo-
ratori Enea del Brasimone” racconta Lenzi. “Senza infrastruttura però
non esiste sviluppo; oggi lo sviluppo in settori quali quelli su indicati, utilizza maggiormente il traffico delle informazioni rispetto a quello delle
merci; il paradigma sviluppo industriale a ‘Km zero’ richiama l’idea di una comunità a mosaico che genera sviluppo e benessere sul territorio per
il proprio tassello, esportandone il surplus attraverso sistemi di connessione a larga banda ed alle nuove tecnologie ‘smart grid’ che cambieranno
tra qualche anno storici paradigmi produttivi”.
L’operazione Wifi-Mountain è dunque il primo tassello di un progetto molto più ampio e ambizioso, come spiega Maurizio Lenzi. “E’ in corso la
creazione di una area per insediamenti produttivi e per la ricerca che, unica area montana della provincia di Bologna, ha avuto il riconoscimento
APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) ed ottenuto un cospicuo finanziamento dalla Regione attraverso la Provincia di Bologna”.
che riguardano le aziende dell’ICT Innovation and Communication Technology. Ed il contributo alla spesa
potrà raggiungere il 75% per le piccole e medie imprese ed il 50% per
le grandi imprese. Il tema è stato affrontato in un ciclo di tre seminari,
organizzato da Unindustria Bologna,
in collaborazione con l’Università di
86 FARE
Bologna, per esaminare con le imprese le modalità di partecipazione ai
bandi, le opportunità di partnership,
le competenze disponibili sul territorio sia dal lato tecnico-scientifico,
sia dal lato della gestione amministrativa dei progetti. Il primo incontro dal titolo “Il bando Società dell’Informazione”, è stato aperto da
Fabio Rangoni, consigliere delegato
di Unindustria Bologna per Innovazione Ricerca e Università, e da Dario Braga, pro-rettore per la ricerca
dell’Università di Bologna; vi è stato
presentato, tra l’altro, l’esempio di
un’impresa bolognese che ha già
avuto accesso ai finanziamenti comunitari: Noemalife, specializzata
news unindustria
DALL’ASSEMBLEA DI ANCEBOLOGNA
UNA OPERAZIONE VERITÀ SULLE INFRASTRUTTURE
“Abbiamo voluto provocare un’operazione verità sulle infrastrutture” . Così il presidente di Ancebologna, Luigi Amedeo Melegari, ha commentato le dichiarazioni rese dal ministro Matteoli e dai principali enti locali invitati a confrontarsi in occasione della Assemblea annuale dei costruttori tenutasi il 5 luglio.
Un quadro fosco quello uscito dall’incontro: il metrò appeso a un filo se non
si interviene sul Patto di stabilità; incognite sul Passante Nord, per il quale
Società Autostrade intanto ha già studiato un progetto alternativo più corto
– un potenziamento dell’attuale tratto – e compatibile con le prescrizioni
europee; risorse insufficienti per i nodi di Rastignano e Casalecchio.
“La verità può essere amara – ha proseguito Melegari – ma meglio essere consapevoli piuttosto che confidare che altri lavorino al posto nostro”.
Ancebologna, però, non intende darsi per vinta. "Raccoglieremo il testimone per altre iniziative e cercheremo di portare queste infrastrutture a
Bologna" ha assicurato Melegari, individuando come primo obiettivo "fare
Il presidente di Ancebologna, Luigi Amedeo Melegari, nel corso
della sua relazione in assemblea
in maniera che anche le istituzioni dialoghino maggiormente e creino presupposti per dare alla città la dimensione metropolitana che le compete".
Oltre che su Alta Velocità, Sistema Ferroviario Metropolitano, People Mover e Civis, l'attenzione si è concentrata in particolare su metropolitana e
Passante Nord, le due priorità delle priorità. "La città non può rinunciare al
metrò, va appaltato così come approvato dal Cipe - ha sostenuto il numero uno di Ance - per questo diamo pieno sostegno alle richieste del Comune (il commissario straordinario Cancellieri ha chiesto al Governo un
intervento che consenta di derogare al Patto di stabilità, ndr) e all'orientamento del ministro a fare il bando entro l'anno". Quanto al Passante Nord,
mentre è in atto un braccio di ferro tra Autostrade per l'Italia e enti locali
sul progetto, l'opera, secondo i costruttori "non può rimanere confinata in
un negoziato fra burocrazie, il territorio deve seguire il confronto in atto".
Grande è poi la preoccupazione per l'impatto della crisi sul settore delle
costruzioni. L'Ance stima, infatti, che tra il 2009 e il 2010 abbiano chiuso i
battenti circa 300 imprese, mentre 3.000 dipendenti hanno perso il lavoro
dal 2008 ad oggi. Il blocco delle opere pubbliche ha portato ad una riduzione del 61,4% del valore delle gare bandite nel 2009 e il mercato immobiL’intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero liare ha registrato un calo delle compravendite dell'8,9%. Di qui il pressing
Matteoli, all’assemblea di Ancebologna
per riprendere il cammino delle infrastrutture, fondamentali per proiettare
Bologna nel futuro.
All’Assemblea, aperta dal saluto di Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna, e proseguita con le dichiarazioni del presidente di
Ancebologna Luigi Amedeo Melegari, sono intervenuti: Alfredo Peri, assessore alle Infrastrutture della Regione Emilia Romagna; Giacomo Venturi, vice presidente della Provincia di Bologna; Annamaria Cancellieri, commissario straordinario del Comune di Bologna; Giovanni Castellucci,
amministratore delegato Autostrade per l’Italia SpA. Ha concluso i lavori Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
FARE 87
nella realizzazione di soluzioni
software per migliorare i processi clinici, leader nel mercato italiano dell’informatica clinica ospedaliera e
uno dei principali player europei,
quotata in Borsa Italiana. Gli altri
due convegni sono stati dedicati al
bando “Nanoscienze, Nanotecnologie, Materiali e nuovi processi di
produzione” e al bando “Salute”.
GAETANO MACCAFERRI
PRESIDENTE
DEL CONSORZIO CBEG
Il consiglio di amministrazione del
Consorzio Bolognese Energia Gal-
Gaetano Maccaferri
vani (CBEG) ha nominato, all’unanimità, Gaetano Maccaferri presidente del Consorzio. Il presidente
Maccaferri sostituisce alla guida di
CBEG Alberto Vacchi dopo due
mandati e sei anni di presidenza.
“Per prima cosa un sincero ringraziamento a chi mi ha preceduto, al
Consiglio uscente e in particolare ad
Alberto Vacchi che in questi anni ha
guidato il Consorzio con impegno e
dedizione, portando un fondamentale contributo di professionalità e di
esperienza che ha permesso a CBEG
di raggiungere obbiettivi ambiziosi e
risultati importanti - ha commentato
Gaetano Maccaferri - un percorso
88 FARE
proficuo che ha portato CBEG ad
essere uno dei più importanti consorzi della realtà confindustriale e che
ha saputo, cogliendo con dinamicità i
cambiamenti del mercato, implementare strategie con una visione di lungo periodo. Oggi spetta a questo
Consiglio consolidare i risultati raggiunti e impostare le strategie per il
futuro nell’esclusivo interesse delle
tante imprese che rappresentiamo”.
ANDREA PALADINI
PRESIDENTE DEI GIOVANI
DI SISTEMA MODA ITALIA
Andrea Paladini è stato eletto all’unanimità presidente nazionale del
Gruppo Giovani Imprenditori della
federazione Sistema Moda Italia per
il triennio 2010-2013. Con questa
nomina, Paladini parteciperà ai lavori
degli organi direttivi di Sistema Moda Italia, la federazione degli industriali del tessile e moda di Confindustria. Responsabile marketing e
comunicazione di Emmecipi Studio
di Bologna, Paladini è presidente dei
Giovani Imprenditori di Unindustria
Bologna e componente del Comitato di presidenza dell’Associazione.
“Sono un sostenitore del lavoro di
squadra e sono contento di coordinare questo gruppo formato da persone motivate che condividono
obiettivi comuni - ha detto Paladini
- In questo momento, il mio primo
scopo è di dare continuità alle attività in corso affinché si traducano,
come avvenuto in passato, in progetti
utili e concreti. E’ importante, inoltre, aggregare all’interno della Federazione un numero sempre maggiore
di imprenditori giovani che vogliano
confrontarsi sui temi propri del nostro movimento e che siano portavo-
ce dell’orgoglio di fare impresa e di
appartenere ad un settore che oggi
continua a rappresentare un solido
pilastro dell’economia italiana. Per
questo motivo, intendo anche lavorare al fine di aumentare l’integrazione e la rappresentatività del
Gruppo Giovani Imprenditori di
SMI in seno ai Giovani Imprenditori
di Confindustria nell’ottica di fare
sistema soprattutto con i giovani
imprenditori di settori con finalità e
problematiche affini a quelle del settore tessile moda”.
EFFICIENZA ENERGETICA:
UN CONVEGNO DI EICON
“Diamo più energia alla competitività. Un investimento sicuro ad alto
rendimento” è il titolo del convegno
organizzato da Eicon, consorzio per
l’energia industriale di Unindustria
Bologna. “L’incontro - ha detto Ste-
Stefano Aldrovandi
fano Aldrovandi, presidente del Consorzio Eicon - si pone l’obiettivo di
informare e coinvolgere tutti gli imprenditori in una nuova importante
sfida: l’opportunità di acquisire competitività migliorando la propria efficienza energetica. Aziende efficienti
sotto il profilo energetico possono
contare su un risparmio a lungo ter-
Arrivare in perfette condizioni
un centimetro prima del prodotto
che ci è stato affidato
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mine, attraverso un sensibile abbattimento dei costi di gestione aziendali, e su un investimento sicuro con
un Roi garantito”. Il convegno ha
affrontato soprattutto quattro tematiche: modalità di intervento sugli edifici industriali; analisi di un ‘case
study’ in termini sia di efficienza che
di ritorni economici ottenuti; presentazione dello Sportello Energia;
forme di investimento nell’efficienza
energetica. Tra i relatori del convegno: Stefano Aldrovandi, presidente
del Consorzio Eicon, Giorgio Lazzari, di Geetit Srl, Federico Ponti, di
Tebo Spa, Matteo Mattia Gemignani
e Matteo Franceschetti, di Global
Puntare sulla qualità del prodotto e
sulle sue prestazioni, infatti, non basta più. E il 2009 lo ha insegnato.
L'azienda metalmeccanica che vuole
competere nel mercato internazionale deve essere anche “eccellente
nelle operations”. E' questo il cuore
della nuova strategia gestionale messa
a punto dalla società di consulenza
bolognese, Bonfiglioli Consulting, e
presentata dal suo amministrato delegato, Michele Bonfiglioli, in occasione dell'assemblea del settore metalmeccanico di Unindustria Bologna. “Op Ex”, questo il nome della
strategia, si basa anzitutto su un'analisi del posizionamento delle aziende
Un momento del convegno sull’efficienza
energetica delle imprese organizzato dal
consorzio Eicon
Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting, ha illustrato agli
imprenditori metalmeccanici bolognesi la
strategia “Op Ex” e l'analisi sul posizionamento delle aziende italiane e tedesche rispetto ai processi operativi
Investment Energy Group, Alfredo
Verardi, sindaco di Camugnano. E’
intervenuto Cesare Bernini, direttore
generale di Unindustria Bologna.
‘OPERATIONAL
EXCELLENCE’
PER LE IMPRESE
METALMECCANICHE
Qualità dei processi, sostenibilità e
innovazione: sono queste le nuove
coordinate a cui il sistema industriale
metalmeccanico deve fare riferimento per affrontare il “dopo crisi”.
90 FARE
rispetto ai processi operativi (sostenibilità e innovazione sono ancora in
fase di studio), attraverso una comparazione della realtà italiana con
quella tedesca.
Dall'indagine, a cui hanno partecipato 99 aziende (53 tedesche e 46 italiane), distribuite tra settore meccanico, automotive e beni industriali,
con un fatturato inferiore a 100 milioni di euro in circa la metà dei casi,
è emerso che quelle tedesche sono
più strutturate nei processi, più chia-
re nell'uso degli indicatori logisticoproduttivi, e più orientate alla qualità. Le imprese italiane, invece, oltre
ad essere meno strutturate, sono più
orientate al servizio al cliente. Sul
piano della concorrenza, emerge subito un problema chiaro e diffuso:
quello dei costi di produzione, giudicati troppo alti in entrambi i Paesi.
Qui, però, spicca anche una debolezza tutta italiana: la scarsa affidabilità
delle consegne e la bassa performance in fatto di tempi. Andando avanti
con l'analisi e parlando di miglioramento, la Bonfiglioli Consulting, ha
evidenziato come sia le aziende italiane che quelle tedesche siano pressoché prive di un sistema di incentivazione del personale. A proposito di
sviluppo di nuovi prodotti, invece, la
ricerca ha dimostrato che le aziende
tedesche hanno processi maggiormente connessi, mentre quelle italiane soffrono molto a causa di un elevato numero di modifiche in fase di
progettazione. Infine, in entrambi i
Paesi, le imprese del settore metalmeccanico curano discretamente il
rapporto con i fornitori, ma, dal
punto di vista dell’integrazione, la
Germania è più evoluta (tende a
coinvolgere i fornitori nello sviluppo
e a condividere con loro gli obiettivi, più di quanto non faccia l'Italia).
Ecco, allora, dove bisogna investire
per mirare all’“Operational Excellence”: estendere la qualità dal prodotto al processo, diffondere i metodi di sviluppo e innovazione tra le
varie funzioni aziendali (qui Bonfiglioli parla di “possibili risultati entusiasmanti”), svincolare le azioni di
miglioramento dall’ottica dell’urgenza per renderle più strutturali e capillari, e infine ripensare il rapporto
con la catena di fornitori: “troppo
FARE 91
spesso si rimane alle buone intenzioni- osservano i consulenti- è necessar io un cambiamento anche
culturale”.
Sempre nel corso dell’assemblea del
settore Metalmeccanico, inoltre, si è
tenuto un dibattito su “Il futuro delle aziende manifatturiere” che ha
avuto per protagonisti Andrea Pontremoli (CEO di Dallara Automobili), Ivan Damiano (Direttore Generale di Caricento), Marco Gasparri
(Consigliere delegato di Unindustria
Bologna per il Circondario imolese), Massimo Cavazza (Vice presidente della Piccola Industr ia di
Confindustria).
‘FARETE’:
NUOVO SPAZIO WEB
PER LE OPPORTUNITA’
DI BUSINESS
DELLE IMPRESE
Uno spazio virtuale dedicato alle
aziende sul web per ampliare le occasioni di business, presentare il proprio profilo, inoltrare le proprie offerte di acquisto, cercare clienti e
fornitori.
E’ nato FaRete, la nuova opportunità
che Unindustria Bologna mette a disposizione di tutte le aziende associate con l’intento di aiutarle a sviluppare le collaborazioni all’interno
della business community.
Unindustria è infatti convinta che la
capacità di competere delle imprese,
in particolare quelle di più piccole
dimensioni, passi sempre più attraverso la capacità di integrare competenze diverse ma complementari, valorizzando tutti gli spazi possibili di
rapporto diretto e di collaborazione.
Accedere al network di FaRete è facile. Basta collegarsi al sito www.unin-
92 FARE
dustria.bo.it/farete.
Se si è associati a Unindustria, tramite una password dedicata sarà possibile “collegarsi” agli altri utenti presenti nella community, caricare immagini, video, news sulla propria attività e richiedere preventivi di acquisto attraverso il marketplace di
FaRete. “L’iniziativa sfrutta le potenzialità del web – spiega Cesare Bernini, direttore generale di Unindustria Bologna – A supporto e integrazione dei canali tradizionali abbiamo implementato il sito internet
dell’Associazione, potenziando gli
strumenti ad oggi in uso, come la
‘vetrina delle imprese’, con una nuova funzionalità interattiva. Siamo
convinti che unire le forze e collaborare, pur nella competizione, sia
una efficace risposta alla selettività
della crisi e in questa direzione stiamo attivando tutti gli strumenti possibili”.
NUOVE AZIENDE
IN IS BOLOGNA
Con l’ingresso di quattro nuove
Il logo di IS Bologna
aziende si allarga e si consolida l’esperienza di IS Bologna, l’aggregazione di piccole imprese della stessa
filiera che ha preso vita per iniziativa
del Settore metalmeccanico di
Unindustria Bologna. Si tratta di
Mollificio Mip, Studio Tecnico Zocca, Meccanica Mattarelli e Gilli, piccole aziende che stanno costruendo
insieme modelli innovativi di lavoro
che consentono la condivisione di
persone e di risorse. L’aggregazione è
in linea con la mission che IS Bologna si è data: presentarsi sul mercato
internazionale come unico interlocutore e offrire ai clienti un servizio
a tutto tondo, con l’ambizione di alti
standard e prestazioni. L’obiettivo è
quello di valorizzare sui mercati internazionali i tratti distintivi e la
qualità della subfornitura metalmeccanica bolognese, un modello di successo della imprenditoria emilianoromagnola ed italiana. L’internazionalizzazione dei mercati – e ora gli
effetti strutturali della crisi che ha
investito i mercati mondiali – hanno
imposto anche a questo modello una
nuova architettura.
IS Bologna è la risposta a questo
cambiamento e fa perno sulla capacità di fare rete, uno dei fattori decisivi su cui si gioca la capacità di
competere delle piccole imprese nel
nuovo scenario. I risultati non si sono fatti attendere: gli accordi conclusi in Svezia, dove IS Bologna ha
partecipato a novembre alla fiera di
Jonköping (la più grande a livello
mondiale della subfornitura metalmeccanica), e la presenza al Midest
di Parigi sono stati i primi concreti
effetti dell’aggregazione. Ora, con
l’arrivo delle quattro new entry, si
rafforza e si consolida questo progetto pilota della metalmeccanica
bolognese, che già contempla un
nucleo iniziale di dieci aziende pioniere: Meccanica Sarti, Fiocchi Libero, CB, FAM, Fonderia Atti, Fonderie Palmieri, Wegaplast, Oz, Tec-
nolamiera,Tinti & Tolomelli.
IL CAMBIO
GENERAZIONALE
Il cambio generazionale è un momento cruciale della vita di un’azienda e deve sempre più rappresentare un’opportunità di crescita e non
una minaccia per la sopravvivenza
della stessa. Del tema si è discusso in
un convegno organizzato da Unindustria che ha preso spunto da una
r icerca realizzata dall’Università
Bocconi di Milano, in collaborazione con Spencer Stuart, sotto l’egida
dell’Aidaf (Associazione italiana delle
aziende familiari). All’incontro sono
intervenuti Umberto Bussolati Dell’Orto di Spencer Stuart, Guido
Corbetta dell’Università Bocconi di
Milano, Nicola Pizzoli di Pizzoli
Spa, Sandra Samoggia di Samor Inter national Group Spa e Andrea
Marcellan di Faac. A moderare il dibattito è stato Gioacchino Attanzio,
direttore generale di Aidaf.
NOVE AZIENDE BOLOGNESI
PER LA ‘CASA DELLE DONNE’
Le aziende bolognesi mettono a diposizione i loro prodotti per una
vendita di beneficenza destinata alla
lotta contro la violenza sulle donne.
E‘ successo a Palazzo Albergati nel
corso di una iniziativa voluta dalla
Commissione solidarietà di Unindustria Bologna. Il ricavato della vendita è andato alla “Casa delle Donne”,
onlus che si occupa della tutela e
della salvaguardia di donne colpite
da fenomeni di violenza. Tra le
aziende che hanno aderito all’iniziativa si segnalano: la Bottega dell’Agricoltore di Bologna, Creazioni
Marsil di Bologna, Umberto Cesari
vini di Castel San Pietro, Eley di Cadriano, Paladini Lingerie di Bologna,
Sorbetteria Castiglione, Cotton Clan
The First, Moccia Zabov. Particolarmente significativa, inoltre, l’adesione
di Bruno Magli spa, che ha devoluto
all'iniziativa il 20 per cento dell'incasso di una giornata del negozio di
Galleria Cavour. “Sono veramente
molto grata agli sponsor, ben nove,
che hanno dimostrato la loro sensibilità in questa occasione – ha detto
Sandra Samoggia, presidente della
Commissione solidarietà di Unindustria Bologna - Le aziende hanno
devoluto gratuitamente i propri prodotti per la giornata a Palazzo Albergati. Già da tempo, del resto, nell’ambito dei progetti della Commissione solidarietà di Unindustria, abbiamo avviato un percorso a sostegno della ‘Casa delle Donne’. Ed intendiamo concentrare i nostri sforzi
e consolidare la nostra presenza a sostegno di questa iniziativa”.
IL CLAIM DESK
DI UNINDUSTRIA
Coinvolgere sempre di più gli associati nella vita di Unindustria Bologna per costruire, con il loro contributo, servizi mirati ed efficaci. Nasce
con questo obiettivo Claim Desk, il
nuovo strumento di lavoro creato da
Unindustria Bologna. Si tratta di un
canale di comunicazione diretto, attraverso un numero telefonico o un
sito internet, con cui gli associati
possono fornire suggerimenti e proposte per migliorare i servizi offerti
dall’associazione. Non solo: gli imprenditori possono anche segnalare
le difficoltà che riscontrano quotidianamente e dare quindi impulso
per la creazione di nuovi servizi o
per lo sviluppo di quelli già esistenti.
È possibile collegarsi al Claim Desk
in due modi: attraverso l’accesso al
sito [email protected], oppure telefonando al numero dedicato
della seg reter ia del desk, 051
529600. Il servizio è attivo dalla primavera e sta già ricevendo numerose
telefonate ed e-mail. Tra le segnalazioni arrivate, molte riguardano problematiche sugli oneri burocratici,
che continuano a pesare sulle aziende per gli eccessivi costi e tempi. In
particolare, le aziende più piccole
sottolineano la gravosità di dover
compilare lunghi questionari, come
quelli per le rilevazioni Istat.
“ECOINNOVAZIONE”
AL CLUB DEGLI INNOVATORI
“Strumenti di ecoinnovazione” è il titolo del convegno organizzato dal
Club Innovatori di Unindustria Bologna in collaborazione con il laboratorio Lisea della rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli strumenti per far si che le Pmi che abbinano la sostenibilità ambientale alla
competitività attraverso l’ecoinnovazione dei prodotti trovino nuovi spazi
di mercato. Inoltre, sono stati illustrati i
principi del Life Cycle Assessment,
dell’ecoprogettazione e la normativa
connessa. Infine è stato spiegato quali
sono le opportunità di partecipazione
al progetto europeo Act Clean.
SICUREZZA SUL LAVORO
E CULTURA
DELLA PREVENZIONE
La cultura della sicurezza sul lavoro è
stata al centro di un incontro presso
FARE 93
la sede di Unindustria Bologna, nell’ambito di una iniziativa bilaterale
promossa da Confindustria EmiliaRomagna e da CGIL CISL UIL
Emilia-Romagna con il supporto di
Fondimpresa. L’incontro è stato
un’occasione per una riflettere insieme su come diffondere la cultura della prevenzione e sicurezza sul lavoro e
promuovere, dove necessar io, un
cambiamento di atteggiamento e di
comportamento dei lavoratori e delle
imprese. In tale occasione sono stati
presentati i primi esiti dell’iniziativa,
realizzata a livello regionale dai sistemi formativi di Confindustria e sindacati con la partecipazione dell’Organismo bilaterale Orione. In particolare sono stati raccolti presso un
gruppo di imprese industriali alcuni
esempi di esperienze aziendali efficaci
in tema di sicurezza sul lavoro.
Alcuni esempi significativi: in tema
di formazione e comunicazione, sono state segnalate come “buone prassi” l’organizzazione periodica di seminari interni sulla cultura della sicurezza, la formazione pianificata
dall’azienda anche sulla base di eventuali esigenze segnalate dai lavoratori
e dai loro rappresentanti. Sul piano
del coinvolgimento dei lavoratori,
sono emerse in particolare l’effettuazione di un’indagine periodica presso i lavoratori sullo stato della sicurezza, realizzata dai rappresentanti
dei lavoratori RLS e analizzata in
apposite riunioni aziendali, e la redazione di un manuale interno aziendale sugli aspetti relativi a qualità,
ambiente e sicurezza. È stata inoltre
sperimentata presso un campione di
aziende una innovativa check list, ora
a disposizione di tutte le imprese e
dei lavoratori per identificare i fabbisogni di formazione e informazione
94 FARE
in tema di sicurezza sul lavoro. È in
corso nella nostra provincia, per le
aziende e i lavoratori interessati ad
approfondire questo particolare approccio alla sicurezza, un programma
di interventi formativi-informativi
gratuiti di 4 ore ciascuno, organizzati
presso le sedi aziendali e/o le sedi
degli enti di formazione, Cofimp e
Fondazione Aldini Valeriani. L’obiettivo è quello di sensibilizzare imprese e lavoratori sui temi della salute e
sicurezza sul lavoro e conseguenti
comportamenti e azioni, attraverso
Interventi di formazione ed informazione mirati. In particolare favorendo lo scambio di punti di vista
sulla percezione dei r ischi e sui
comportamenti agiti in un’ottica di
miglioramento.
le imprese" ); Pierluigi Venturini,
rappresentate Simest presso SPRINT
Emilia Romagna ( che ha illustrato i
nuovi strumenti).
“GREEN PARTY”:
LA FESTA D’ESTATE
DEI GIOVANI IMPRENDITORI
La serra dello splendido vivaio de
“La Bastia” di Bologna ha fatto da
cornice al Green Party, la Festa d’Estate organizzata dai Giovani Imprenditori di Unindustria: un evento
che, come ogni estate, ha richiamato
la giovane imprenditoria bolognese
I NUOVI STRUMENTI
DI SIMEST
Recentemente Simest, la finanziaria
del Governo italiano, ha introdotto
forti novità negli strumenti di agevolazione dedicati all’internazionalizzazione delle imprese italiane ed
una nuova misura di finanziamento
definita “patrimonializzazione PMI
Esportatrici”.
Per aggiornare le imprese associate
Unindustria ha organizzato il seminario "Sviluppo ed internazionalizzazione: i nuovi strumenti di Simest SpA".
Sono intervenuti: Gino Cocchi,Vice
presidente vicario e consigliere delegato per l’Internazionalizzazione di
Unindustria Bologna; Ruben Sacerdoti, responsabile SPRINT Emilia
Romagna; Gian Carlo Bertoni, responsabile Dipartimento Promozione e Marketing di Simest (che ha
parlato sul tema "Finanza e servizi
reali per l’internazionalizzazione del-
Grande partecipazione al Green Party con
cui i Giovani Imprenditori hanno festeggiato l’estate 2010
in un clima assolutamente conviviale
e che, anche quest’anno, ha visto una
folta presenza di imprenditori associati e non, oltre che di illustri personaggi in rappresentanza delle istituzioni cittadine.
Nell’occasione è stata presentata l’i-
niziativa benefica a favore di Arca di
Noè, l’organizzazione impegnata
nell’inserimento di giovani disabili
nel mondo del lavoro.
La raccolta fondi si è conclusa al termine della serata con grande soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti,
dai giovani imprenditori ai responsabili dell’Arca di Noè.
IL SETTORE TURISMO
DI UNINDUSTRIA
PER LA MILLE MIGLIA
Gli equipaggi e i tecnici al seguito
della Mille Miglia storica sono stati
ospitati, nella loro tappa a Bologna,
dalle strutture alberghiere che fanno
parte del settore turismo di Unindustria, grazie ad un accordo con gli
organizzatori della manifestazione.
Quest’anno la Mille Miglia è tornata
ad attraversare il centro di Bologna
dopo un’assenza di molti anni. Per
l’occasione i bolognesi hanno potuto
godersi un duplice spettacolo: le auto sono transitate sotto le Due Torri
una prima volta la notte del 6 maggio, per l’arrivo della prima tappa, e
hanno percorso nuovamente la città
sabato 8 maggio nel ritorno verso
Brescia. All’evento hanno partecipato
375 auto storiche e, con loro, anche
più di 100 Ferrari costruite dopo il
1958 (anno successivo alla fine della
grande corsa su strada). E il settore
turismo di Unindustria sta già lavorando per il 2011 ...
ACCORDO CON BANCA
MONTE DEI PASCHI
DI SIENA
Banca Monte dei Paschi di Siena e
Unindustria Bologna hanno firmato
un nuovo accordo a sostegno delle
imprese bolognesi. L’iniziativa prevede la consulenza degli esperti della
banca a favore delle imprese associate che intendano intraprendere progetti di investimento e sviluppo in
Italia e all’estero. In particolare, i responsabili del mondo corporate di
Banca Monte dei Paschi di Siena saranno a disposizione delle imprese
con incontri di consulenza direttamente nella sede dell’associazione, in
cui analizzare le reali esigenze delle
singole realtà bolognesi ed individuare con loro le migliori risposte in
base alle specifiche situazioni patrimoniali e finanziarie.
L’iniziativa fa seguito alla collaborazione tra Unindustria Bologna e
Banca Monte dei Paschi di Siena
iniziata lo scorso anno con un importante accordo che destinava un
plafond di 10 milioni di euro per
prestiti partecipativi a sostegno delle
imprese associate. “L’accordo di oggi
si propone non tanto di confezionare un plafond finanziario, quanto di
consolidare un’attività di consulenza
sicuramente importante per le imprese” ha detto Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna. “Siamo lieti che Banca Monte
dei Paschi di Siena, con la quale già
si sono sviluppate in passato forme
di collaborazione, abbia manifestato
questa disponibilità. Abbiamo sempre
sostenuto che occorre accrescere, da
parte degli istituti di credito, la conoscenza del mondo delle imprese,
delle loro aree produttive, dei loro
problemi”.
GIORNATA DEL CRIT
SUI FORNITORI
D’ECCELLENZA
Una intera g ior nata dedicata al
network dei fornitori d’eccellenza.
E’ stata organizzata da CRIT Research al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna. L’incontro dal
titolo “La Filiera dell’innovazione” è
stato l’occasione per presentare e
proporre, anche ad aziende esterne
alla rete soci e fornitori di CRIT,
questo esempio di aggregazione
d’imprese. CRIT Research è la società creata nel 2000 da alcune tra le
più prestigiose imprese dell’EmiliaRomagna, molte delle quali bolognesi, allo scopo di mettere in comune strumenti di ricerca, azioni di
approfondimento e brokeraggio tecnologico. Attualmente sono 25 le
imprese socie di CRIT: Gruppo Beghelli, Gruppo Caprari, Carpigiani,
Cefla Group, Cineca, Gruppo CMS,
CNH, Datalogic, Ducati Energia,
Ferrari, G.D, Gruppo Fabbri, Hydrocontrol, IMA, Italtractor ITM,
Rossi Motoriduttori, Sacmi, Saima
Avandero, Gruppo SCM, Selcom
Group, SITMA, System, Technogym,Tetra Pak,Wamgroup.
FARE 95