N. 16 - giugno 2012
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N. 16 - giugno 2012
FARE 1 Logistica di magazzino: • e-commerce • doganale iva • fiscale vini • a temperatura controllata • editoriale Logistica distributiva • network dedicato al biomedicale e farmaceutico • trasporto a temperatura controllata Due Torri è affiliata per Bologna al network One express e offre un servizio di distribuzione espressa per merci su pallet a condizioni assolutamente vantaggiose, non esitare contattaci per un preventivo. adv: Lucignolo (Bo) AFFIDACI LE TUE MERCI SU PALLET 2 FARE RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 16 giugno 2012 Direttore Responsabile Carlo Rossini Editore FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Direzione e Redazione UNINDUSTRIA BOLOGNA via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Impaginazione Lorella Luccarini - Unindustria Bologna Stampa GRAFICA EDITORIALE PRINTING srl via Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 0514592900 [email protected] www.poligraficiprinting.it Pubblicità FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 PUBBLI’concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Foto Studio Fn, archivio Unindustria Bologna 05 FOCUS Mezzo vuoto mezzo pieno Alberto Vacchi 07 Ricostruire 10 VITA INDUSTRIALE Carlo Rossini - Cristina Galli - Giacomo Ruggero 44 ARTICOLO DI COPERTINA - Assise delle Piccole Imprese 45 Faccia a faccia su credito e burocrazia Elena Boromeo 46 Come è difficile accedere al credito E.B. 48 La burocrazia ci costa 24 miliardi E.B. 50 Progetti validi e business plan credibili E.B. 52 Giuseppe Morandini: “Credere nei progetti” E.B. 53 Il futuro è la fusione dei comuni E.B. 55 Dare forza a tutti, grandi e piccoli Alberto Vacchi Presidente Alberto Vacchi 58 Quante aggregazioni si fanno a Bologna Direttore Generale Tiziana Ferrari 60 Da Budrio alla Cina. Ma insieme Sedi operative via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel.0542644044 - fax 0542643971 Sede di rappresentanza via San Domenico 4 - 40124 Bologna www.unindustria.bo.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione Antonella Zangaro 62 Reti d’impresa? I tempi sono maturi A.Z. 64 Professionalità e gioco di squadra A.Z. 66 Il futuro non si ferma in Italia A.Z. 68 E gli ordini stanno già arrivando A.Z. 70 NEWS UNINDUSTRIA Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi FARE 3 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana www.bolognafiere.com BolognaFiere Eventi giugno-dicembre 2012 giugno settembre SMAU BUSINESS Information & Communication Technology per Imprese e Pubbliche Amministrazioni SANA Salone Internazionale del Naturale 6-7 9 - 12 25 - 29 6-7 R2B-RESEARCH TO BUSINESS 2012 7° Salone Internazionale della Ricerca Industriale 19 - 21 NGV 2012 Bologna 3rd NGVA Europe International Show & Workshops Natural Gas Vehicles-BiomethaneCNG-LNG-Hydrogen blends Worldwide CERSAIE Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno ottobre 9 - 11 LINEAPELLE Mostra Internazionale di pelli, accessori/componenti, sintetico/tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento SIMAC Salone Internazionale delle Macchine e delle Tecnologie per le Industrie Calzaturiera e Pelletteria TANNING-TECH Salone Internazionale delle Macchine e delle Tecnologie per l’Industria Conciaria 18 - 21 SAIE Salone Internazionale dell’Edilizia SAIE ENERGIA Salone delle energie rinnovabili e tecnologie a basso consumo per il Costruire Sostenibile novembre 21 - 23 EIMA INTERNATIONAL Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio BIG BUYER Mostra Convegno del settore cartoleria/cancelleria di prodotti Ufficio-Scuola-Fantasy per Grandi Compratori italiani ed esteri 7 - 11 16 - 18 IL MONDO CREATIVO Salone dell’Hobbistica Creativa, Belle Arti e Fai Da Te 17 - 18 dicembre 7 - 16 MOTOR SHOW Salone Internazionale dell’Automobile MODEL GAME Modellismo statico e dinamico 29 - 31 SMART City Exhibition Comunicazione, qualità e sviluppo nelle città intelligenti Eventi giugno-dicembre 2012 giugno dicembre luglio agosto settembre novembre ILLUSTRATORS EXHIBITION Travelling Exhibition from The Bologna Children’s Book Fair, Japan COSMOPROF NORTH AMERICA Las Vegas, Mandalay Bay Convention Center TREND SELECTION LINEAPELLE NEW YORK New Trends in leather, textiles and synthetics for shoes, handbags, leathergoods and leatherwear New York, Metropolitan Pavilion SH CONTEMPORARY The Leading Asian Contemporary Art Fair Shanghai, SEC - Shanghai Exhibition Centre LINEAPELLE ASIA Guangzhou, Pazhou Complex 4 FARE 22 - 24 29 - 30 7-9 ottobre 16 - 19 OBUV’ MIR KOZHI International Exhibition of Shoes and Leather Products Spring - Summer Collection Moscow, Krasnaja Presnja 8 - 10 14 - 16 COSMOPROF ASIA The Asia Beauty Event Hong Kong, Hong Kong Convention & Exhibition Centre FOCUS Mezzo vuoto mezzo pieno Scrivendo questo editoriale mi sono posto la domanda di come valutare il momento critico che stiamo vivendo, e di conseguenza cosa vedere nella parte piena che rimane di un bicchiere in gran parte vuoto. Stiamo infatti affrontando una crisi che per alcuni aspetti non ha precedenti, anche perché lo scenario dell’economia internazionale e la stessa politica internazionale hanno subito mutazioni straordinarie che stanno mettendo in discussione, in questa fase matura delle economie occidentali, i modelli di riferimento, il mondo bancario e la finanza, la spesa sociale, il ruolo della politica e delle istituzioni. Il bicchiere è vuoto perché sono assenti le politiche e le istituzioni virtuose; naturalmente non mancano esempi positivi, ma nella generalità dei casi i cittadini e le imprese non trovano politiche “ amiche”, non trovano burocrazie capaci di facilitare la vita di tutti noi in un mondo sempre più complesso. Il bicchiere è mezzo pieno perché la capacità delle nostre imprese e dei nostri lavoratori di produrre, di competere, di sopravvivere alla crisi ed ai disastri naturali, non solo non è fiaccata, ma mostra segni vitali ed una grande voglia di reagire. Da questo potenziale positivo dobbiamo consolidare i nostri punti di forza invitando le forze politiche europee e nazionali ad una attenta riflessione sulle misure necessarie per tornare a crescere dato che la spinta propulsiva generata dall’export non può bastare se i consumi interni non ripartiranno. Alberto Vacchi Presidente di Unindustria Bologna © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 5 6 FARE RICOSTRUIRE FARE 7 U na ferita profonda e dolorosa al nostro territorio, dura da rimarginare e difficile da dimenticare. Questo è stato il terremoto che ha sconvolto interi comuni delle province di Modena, Ferrara e Bologna con le due violente scosse del 20 e del 29 maggio e poi con uno sciame ininterrotto di scosse che tuttora non accenna a tacere. In primo piano la tragedia delle vite umane spezzate e il dolore di coloro che a causa del sisma hanno perso affetti e abitazione, costretti ad una condizione di precarietà resa meno disagevole dall’ intervento della Protezione Civile e delle Amministrazioni locali – che hanno mostrato una pronta capacità di reazione - , nonchè di una rete di solidarietà spontanea che si è attivata fin dalle prime ore. E non va dimenticato nemmeno il tributo pagato dal patrimonio storico architettonico, che è parte integrante della fisionomia e della forza di attrazione dei nostri territori. Parallelamente, e non meno importante, il duro colpo inferto al tessuto economico in una zona ad altissima densità produttiva e industriale. E ci riferiamo non soltanto alle imprese crollate o inagibili, ma anche al fatto che il terremoto sta insinuando crepe nella filiera fornitori-clienti, col rischio di mettere in ginocchio la continuità delle commesse e quindi un intero modello economico. Si pensi ai distretti del biomedicale e dell’abbigliamento, così come al comparto diffuso della meccanica. Al di là degli interventi delegati al livello istituzionale, come associazione e come imprenditori ci siamo chiesti e ci chiediamo: che cosa possiamo fare? 8 FARE Nell’immediato riteniamo che sia importante attivare una rete di solidarietà tra imprenditori. Per questo, come Unindustria, dopo una immediata prima ricognizione dei danni provocati dal sisma nelle aziende associate, ci siamo preoccupati di raccogliere dai Comuni più colpiti a noi vicini ( Sant’Agostino e Crevalcore), ma anche da quelli del modenese, la richiesta di materiali e attrezzature di prima necessità, che abbiamo rimbalzato alle aziende del territorio. Poi abbiamo avviato tra le imprese associate un censimento dei capannoni sfitti da mettere temporaneamente a disposizione delle aziende rese inagibili dal sisma. Perché è proprio qui il vero cuore del problema economico: come garantire continuità alle produzioni e al lavoro. Il risultato non si è fatto attendere e lo ha annunciato lo stesso Presidente di Unindustria, Alberto Vacchi: 50.000 metri quadrati che verranno messi a disposizione gratuitamente in primis alle aziende bolognesi danneggiate, mentre la quota in eccesso sarà resa disponibile alle aziende di altri territori, in accordo con le altre province. “Nessun ratto, ma solo la voglia di aiutare in termini solidaristici” ha opportunamente chiarito il nostro Presidente. Già, perché uno dei fantasmi che aleggiano sui danni già di per sé gravi di questo sisma è quello delle delocalizzazioni produttive. Anche su questo punto Unindustria ha voluto essere chiara e lo ha ribadito nella nota congiunta diffusa insieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria cittadine : un forte richiamo a non delocalizzare, per non disperdere il patrimonio manifatturiero del territorio. Un richiamo che vale per Bologna, ma anche per le imprese di altre province temporaneamente (ripetiamo, temporaneamente) ospiti nel nostro territorio. Altro ancora è stato fatto dall’Associazione: l’adesione alla iniziativa promossa da sindacati e imprese per la donazione di una o due ore di lavoro da parte dei dipendenti, con analogo concorso dei datori di lavoro; l’aggiornamento e l’assistenza costante alle imprese associate lesionate sugli aspetti legislativi e fiscali, sugli ammortizzatori sociali straordinari e su tutto ciò che concerne l’agibilità e i danni; la messa a disposizione di camere da parte di alcune strutture associate; la definizione di progetti specifici, con il contributo di imprenditori, per alleviare il disagio di bambini e ragazzi che si trovano a non poter frequentare i campi scuola estivi perché adibiti a dormitorio per gli sfollati. Dopodichè, insieme a questo e al di là di questo, occorre essere consapevoli del fatto che tale percorso di solidarietà non può e non deve concentrarsi soltanto sulla prima fase di emergenza, ma deve fin da ora avere una visione di ampio respiro e guardare alla ripresa, senza perdere di vista alcuni punti fermi. Del fermo contrasto alle delocalizzazioni abbiamo già detto. Ma occorre anche agevolare la ricostruzione degli stabilimenti e la ripresa produttiva, alleggerendo e semplificando al massimo la burocrazia. A questo proposito ci si aspettavano dal Governo e dall’ultimo decreto legge provvedimenti meno fiscali per aiutare lo sforzo delle aziende a ripartire, senza per questo derogare alle esigenze di sicurezza che anche le imprese ritengono imprescindibili. Ci sarà dunque molto da fare nei prossimi mesi; non smetteremo di sottolineare gli appesantimenti burocra- tici e vigileremo sui fondi promessi dal Consiglio dei Ministri perché vengano utilizzati correttamente e senza sprechi. L’attenzione resterà alta fino a quando anche l’ultimo capannone non sarà stato rimesso in funzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 9 ABAS ITALIA vita industriale Carlo Rossini Cristina Galli Giacomo Ruggero Invitiamo le aziende della provincia di Bologna a segnalare notizie su attività, iniziative od avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Dott. Carlo Rossini, responsabile della comunicazione dell’Associazione: [email protected]). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE. Si è svolto al Teatro comunale di Bologna il primo evento Abas in Italia, al quale hanno partecipato aziende provenienti da diverse regioni italiane che hanno potuto conoscere i vertici di Abas, presente all’evento Peter Forscht uno dei fondatori del gruppo internazionale ABAS Software AG. Per la rete internazionale dei partner Abas erano presenti, oltre ad Abas Business Solutions Italia S.r.l. distributore per l’Italia, Abas Iberica, distributore per la Spagna, e Sistec S.r.l., distributore per la Romania. Durante la giornata i convenuti sono venuti in contatto con le politiche di sviluppo di Abas, hanno potuto apprendere il metodo di implementazione globale che Abas utilizza al suo interno, “GIM - Global Implementation Method”, sviluppato mettendo a frutto le esperienze di tutti i partner a livello mondiale. L’evento si è sviluppato poi in una presentazione delle ultime novità della suite applicativa ABAS che ha permesso ai partecipanti di venire a contatto con le logiche di gestione per “ruoli” e visionare le funzioni e la completezza del sistema, collegata alla semplicità di utilizzo e alle potenzialità di adattamento alle esigenze delle piccole e medie imprese. Un momento dell’evento Abas al Teatro Comunale di Bologna 10 FARE Apprezzati sono stati gli interventi delle imprese italiane che hanno partecipato all’evento per testimoniare la loro esperienza nell’utilizzo dell’ERP Abas. Erano presenti Paolo Zanchi, Financial controller della Rondo Srl di Schio (Vicenza), e Vincenzo Piro, Direttore Operations della Corradi Spa di Bologna. In entrambi i casi i convenuti hanno ascoltato, dalla voce di chi utilizza da anni ABAS ERP, i risultati ottenuti sia in termini di disponibilità di funzioni ed elaborazioni che, nei precedenti sistemi gestionali, non avevano a disposizione sia in termini i ottimizzazione dei processi aziendali con un positivo riscontro nel campo del risparmio dei costi di gestione. Interventi anche da Unindustria Bologna (Morena Fiorentini), che ha illustrato le esperienze legate all’imprenditoria bolognese nelle fasi di internazionalizzazione e le politiche di supporto di Unindustria a queste fasi, e da Informest Consulting (Giuliano Russo), che ha messo in evidenza l’importanza di saper sfruttare gli strumenti messi a disposizione delle aziende italiane per favorirne la internazionalizzazione. Non è mancata una veloce, ma alquanto suggestiva, visita alla struttura del Teatro Comunale. L’intero evento è stato poi trasmesso in streaming dando la possibilità a chi, impossibilitato ad essere fisicamente presente all’evento, desiderava comunque venire in contatto con il mondo ABAS. Molti anche i contatti che hanno seguito l’evento da varie parti del mondo. Per ricevere gli atti del convegno [email protected] FARE 11 AL CAPPELLO ROSSO Al Cappello Rosso regno del fumetto. A compiere la magica trasformazione dello storico albergo di via de’ Fusari è BlexBolex, celebre fumettista e illustratore francese. L’occasione è data da BilBOlbul, il festival internazione del fumetto curato dall’associazione culturale Hamelin che, grazie all’intuito dell’albergo Al Cappello Rosso, ha potuto dare vita al progetto Bedroom Boredom. In pratica, ogni anno un autore è invitato a creare una camera d’artista che va ad arricchire Al Cappello Rosso, rendendone davvero unica la sua tradizione d’ospitalità. Durante il festival l’artista ha, quindi, la possibilità di sviluppare un progetto ad hoc all’interno di una delle stanze dell’albergo che, anno dopo anno, si impreziosisce con le visioni di alcuni tra i più importanti autori della scena del fumetto internazionale. La camera del Cappello Rosso trasformata dall’illustratore francese Blexbolex in occasione di BilBolBul, il festival internazionale del fumetto Quest’anno, dopo l’argentino Liniers e il duo di autori Ruppert & Mulot, è stato appunto il fumettista e illustratore francese Blexbolex a dare una sua personale interpretazione visiva. Considerato uno dei pochi artisti della nuova generazione che abbia saputo proseguire in modo originale 12 FARE lo stile di Jooste Swarte, il tratto di Blexbolex squadrato e stilizzato ricorda i gialli degli anni ‘50-’60 e i manifesti di Jacques Tati. Nato ad Aurillac, in Francia, nel 1966, è un fumettista e illustratore tra i più apprezzati dalla scena contemporanea d’Oltralpe. In Italia sono state pubblicate da Orecchio acerbo due tra le sue opere più innovative e dirompenti: Stagioni (2010) e Immaginario (2008). Sono al via i lavori di ristrutturazione. La parola d’ordine è quindi realizzare, con l’obiettivo di aprire la struttura entro l’inizio dell’inverno, che è un momento di emergenza per le fasce più deboli della nostra città. Si tratta di un progetto innovativo, il cui successo dipenderà dal lavoro in rete con le istituzioni, i cittadini e le imprese. ANTONIANO ONLUS Continua la Campagna di Antoniano onlus “Progettiamo una città senza povertà”, finalizzata a realizzare a Bologna un Centro di Accoglienza per senza dimora. “Il progetto nasce per dare risposte concrete alla nostra comunità. Risposte che riguardano il crescente numero di persone che vivono in povertà e in condizioni di emarginazione sociale” afferma Fr. Alessandro Caspoli, Direttore di Antoniano onlus. Infatti, nel 2011 la Mensa di Antoniano ha distribuito oltre 22.000 pasti e il Centro d’Ascolto ha svolto attività di segretariato sociale per oltre 1.000 persone. Continua Fr. Alessandro: “La nostra esperienza ci insegna che è prioritario superare l’assistenza in emergenza, per costruire percorsi di reinserimento sociale e lavorativo”. Proprio questi percorsi saranno attivati per 50 persone l’anno nel nuovo Centro, in sinergia con i servizi sociali. Oltre all’accoglienza notturna, la struttura sarà infatti dotata di aree comuni, spazi per colloqui e vi saranno impegnati operatori specializzati. È inoltre previsto un ambulatorio e locali per persone con disabilità. “Soprattutto nella comunicazione verso queste ultime, è stato di fondamentale importanza il supporto di Unindustria Bologna, che con grande attenzione ci aiuta nella diffusione del progetto agli associati”. Spiega Fr. Alessandro. Sono proprio le imprese del nostro territorio che, in questa fase, possono fare la differenza: ad esempio contribuendo alla ristrutturazione edile con materiali o servizi. È possibile anche devolvere ad Antoniano (che non riceve i fondi dell’8x1000) il 5x1000 e diffondere questa opportunità presso i propri dipendenti. Il ricavato sarà destinato FARE 13 FARE A FRANCO PANNUTI IL PREMIO PROVINCIA 2012 Ha umanizzato la medicina, restituendo dignità ai sofferenti di tumore fino all’ultimo respiro con il Progetto Eubiosia. Ha inventato gli ospedali domiciliari oncologici dove, in nove regioni, 24 ore su 24, ogni giorno 3.600 malati (87mila quelli seguiti dal 1985 ad oggi) sono assistiti da un battaglione di medici, infermieri, psicologici, nutrizionisti, fisioterapisti e farmacisti. Sostiene, anche economicamente oltre che in una logica socio-assistenziale, le famiglie dei sofferenti. Ant è il nome di questa rivoluzione nata nel 1978 dalla lungimiranza di Franco Pannuti, oncologo e presidente onorario della Fondazione Ant, al quale la Provincia di Bologna ha assegnato il premio Provincia 2012. Un riconoscimento voluto, come si legge nella motivazione, per «aver contribuito significativamente alla diffusione dell’assistenza medica a domicilio dei pazienti affetti da patologie oncologiche e per aver svolto un’azione costante per l’umanizzazione della medicina». Una cerimonia intensa quella tenutasi in Consiglio provinciale e che si è aperta con la prolusione di Andrea Martoni, direttore dell’Unità operativa di Oncologia Medica del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Profondo il legame che unisce Ant alla nostra comunità al punto, ricorda Pannuti, da essere stato determinante per la nascita della Fondazione e per lo sviluppo di tutti i suoi progetti di solidarietà in Italia e all’estero. «Questo riconoscimento – afferma Pannuti - premia forse qualche mio merito, ma è sicuramente un segno di alto valore della considerazione della comunità, che voi rappresentate, nei confronti di Ant, di tutti i suoi operatori e, soprattutto, dei suoi assistiti. Dico il mio grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto in tutti questi anni con fiducia e con affetto e che mi hanno affiancato in questa meravigliosa avventura, sempre con una straordinaria armonia di motivazioni e d’intenti». Un premio che fa il contro-canto al Sigillo d’Argento che l’Alma Mater Studiorum ha conferito a Stephan Tanneberger, oncologo tedesco noto in ambito nazionale e internazionale che ha avuto una proficua collaborazione con la Fondazione Ant. Un Sigillo per la sua carriera di scienziato e di docente in campo oncologico e alla dedizione alla La Presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, consegna al Professor formazione oncologica che ha riservato all’Università. Franco Pannuti, il premio Provincia 2012. Dal 1993, Tanneberger è stato responsabile del controllo di qualità e del centro studi, coordinatore scientifico dell’Istituto della ricerca e della formazione Ant, oltre a essere stato promotore di Ant International, per portare il progetto di ospedalizzazione domiciliare in India, Bangladesh, Albania e Repubblica Ceca. © RIPRODUZIONE RISERVATA a supportare la gestione del Centro ora e negli anni futuri. Si tratta infatti di un progetto di lungo periodo, che fa della sostenibilità nel tempo il proprio elemento distintivo. Per informazioni: Caterina Fabbro 051 3940204 [email protected]. Per devolvere il 5x1000 ad Antoniano: basta firmare nel riquadro delle onlus e inserire il codice fiscale: 010 98 68 03 72 www.antoniano.it 14 FARE ATS MICROFOUND Ats Microfound investe sulla cultura. E scommette sul talento di giovani artisti. Scultori in primis. Affonda qui le sue radici la prima edizione del Premio di Scultura in fusione Ats Microfound voluto dall’omonima fonderia di precisione a cera persa di Sasso Marconi. Sostenuto da Ats Microfound e rivol- to agli allievi delle Accademie italiane di Belle Arti, il concorso ha incassato anche l’appoggio della direzione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del Fai-Delegazione di Bologna. Una presenza quella del Fai che ha determinato anche la scelta del tema su cui si sono sfidati gli scultori: l’ambiente e il paesaggio declinati in tutte le loro implicazioni materiali, culturali e sociali. ma ancor più il know how dei suoi operatori. Creando così un momento di confronto importante tra scuola e realtà industriale. AUTOMOBILI LAMBORGHINI Marco Bigliardi, Gianfranco Maraniello e Francesca Pagnini consegnano il premio ATS Microfound alla scultrice Elena Rondini (foto di Rodolfo Giuliani) Trentuno i bozzetti (esposti poi in una mostra ad hoc) in gara esaminati da un’attenta giuria composta da Gianfranco Maraniello, direttore del MAMbo, dallo scultore Giuseppe Spagnulo e da Marco Bigliardi, amministratore delegato di Ats Microfound. Ma è stata Elena Rondini, giovane scultrice al secondo anno di specializzazione a Carrara, a sbaragliare la creativa concorrenza. La sua opera è riuscita a dimostrare, nella sua elaborazione culturale, consapevolezza della tradizione paesaggistica italiana; formalizzandosi in maniera efficace, immediata, simbolica e ironica. In palio la fusione a cera persa del progetto scultoreo vincitore, in tre edizioni più una prova d’artista. La fusione che l’artista potrà scegliere se fare in bronzo, in acciaio o in alluminio, sarà realizzata nello stabilimento ATS Microfound che metterà a disposizione non solo i materiali, Una star ha brillato al Salone dell’Auto di Ginevra: la Lamborghini Aventador J, la supersportiva aperta più estrema nella storia della Casa del Toro. Unica in tutto e per tutto: per il suo design senza compromessi, l’assenza del tetto e del classico parabrezza e per il suo colore esclusivo, un rosso estremamente intenso con un leggero effetto cromato realizzato appositamente. Unica anche perché non ne esisterà un’altra e neppure ne verranno realizzati altri prototipi o esemplari per il museo. Puro Dna Lamborghini che a Ginevra ha sorpreso tutti. Anche in rete: dove la Lamborghini Aventador J, a distanza di solo una settimana dal suo unveiling, è stata oggetto di 21,5 milioni di ricerche su Google ed è stata menzionata in più di 6.800 tweet con un reach mondiale di oltre 40 milioni di persone. «Eravamo consapevoli del carattere speciale dell’Aventador J, ma non ci aspetta- vamo una reazione così sorprendente da parte del pubblico - ha ammesso Stephan Winkelmann, Presidente e AD di Automobili Lamborghini -. Siamo molto soddisfatti dei riscontri ottenuti da questa vettura e conti- La Lamborghini Aventador J è stata la stella indiscussa del Salone di Ginevra. nueremo a spingerci oltre i limiti del design e della tecnologia anche per le nuove generazioni e per i prodotti del futuro». Insomma un’esperienza al limite per questa due posti da 700 CV (515 kW) che offre soluzioni tecnologiche e materiali all’avanguardia che danno prova dell’eccellente know how che la Casa di Sant’Agata possiede nel settore della fibra di carbonio. «Questa automobile è senza compromessi come solo una Lamborghini può essere - aggiunge Winkelmann -. La nuova Lamborghini Aventador J è la vettura aperta più radicale nella storia di Lamborghini. Il nome nasce dalla nostra tradizione e la vettura unisce un design non convenzionale all’innovazione tecnologica». FARE 15 CAMST Trasferta a Milano per 129 cuochi e camerieri della Camst. Meta: il VII Incontro mondiale delle Famiglie che ha visto la presenza di papa Benedetto XVI. Molto più di un ‘semplice’ sponsor tecnico, Camst ha scelto di sostenere questi Family-Days, mettendo a disposizione un gruppo di lavoro doc con una fortissima esperienza nelle gestione di grandi eventi. E quindi in grado di progettare servizi su misura, elaborando, grazie a fornitori selezionati, un’offerta gastronomica varia, sicura e di qualità, anche nel rispetto di specifiche esigenze alimentari (vegetariani e celiaci). I partecipanti all’Incontro mondiale delle Famiglie di Milano hanno potuto usufruire dei servizi di ristorazione della Camst. Sollecitata dall’opportunità di incontrare Sua Santità, Camst farà sedere a tavola le tante famiglie in arrivo dai cinque continenti per confrontarsi con loro, per lasciarsi accogliere dalla Chiesa milanese, vivendo così la ricchezza culturale del capoluogo lombardo. Ma anche per approfondire il tema “La famiglia: il lavoro e la festa” nel cui menu sono presenti, in una logica di confronto proficuo, le sue best practice a favore delle famiglie. I numeri che meglio testimoniano il lavoro del colosso della ristorazio- 16 FARE ne al VII Incontro mondiale delle Famiglie sono impressionanti: 1 milione le bevande distribuite, 100.000 gelati e 300.000 panini, impiegando per il trasporto delle materie prime (tutte dal centro di distribuzione della Camst per una gestione più sicura dei rifornimenti) 50 automezzi e mettendo in campo un top staff di 268 persone. Due le location in cui si divideranno gli uomini e le donne Camst: a Milano Congressi, con il marchio Party Ricevimenti, (tre i servizi realizzati: al tavolo per 100 ospiti in area riservata; a buffet assistito con tavoli apparecchiati per 4.000/5.000 partecipanti e il servizio di ristorazione per le 800 persone in servizio e i volontari) e a Milano Parco Nord (37 snack bar per la vendita di snack, panini, tramezzini, gelati, bibite e box lunch; 50 vending machines con bevande calde; snack bar tradizionale; self service da 1.000 posti a sedere e 10 punti per la distribuzione di acqua). Ultimo, ma non per questo meno importante, il rispetto della sostenibilità attraverso un controllo scrupoloso: molto materiale usa e getta utilizzato è ecologico e anche tutta la mobilità del personale è gestita per ridurre l’impatto ambientale. A conclusione del Family 2012, poi, Camst ha organizzato, attraverso il proprio servizio logistico, una raccolta alimenti destinata ai territori emiliani colpiti dal sisma. La notte del 3 giugno i camion refrigerati contenenti i box lunch (cestini con generi alimentari e bibite) sono rientrati da Milano a Bologna presso il Centro Distributivo Camst, dove i cestini sono stati stoccati e preparati nelle giuste quantità per essere consegnati, il giorno successivo, nelle zone terremotate. CEZANNE SOFTWARE Prima hanno analizzato a fondo le dinamiche che governano Facebook e Twitter: dalla gestione dei profili alle relazioni dirette tra utenti fino alle comunicazioni in tempo reale. Dopodiché, prendendo a modello le logiche dei social network, hanno creato un software per la gestione delle risorse umane. Software di cui oggi si avvalgono aziende quali Photobox, Lowcostholiday, Eyc, Moschino, Octo, Lapithus e Samskip. A mettere a punto questo nuovo strumento sono stati i cervelli di Cezanne Software, realtà leader nel settore. Cezanne OnDemand, già utilizzata da 3.000 utenti collegati da oltre 20 Carlo Ugdulena, CEO di Cezanne Software paesi nel mondo, sfrutta l’esperienza maturata dalla software house nelle imprese medio-grandi (Luxottica, Carrefour, Nec, Credem, Ferrovie dello Stato). Oltretutto il nuovo software è certificato Iso 27001:2005, l’unico riconoscimento internazionale che garantisce l’applicazione di alti standard in materia di protezione dei dati. In pratica il programma, frutto di un investimento di oltre cinque milioni di euro, offre funzionalità di gestione dei dati HR, gestione assenze, valutazione performance, generazione di IL NUOVO LABORATORIO ARCESE – UNIVERSITA’ SULLA LOGISTICA INDUSTRIALE E I TRASPORTI Si progetta la logistica del futuro nel nuovo laboratorio di Ricerca sulla logistica industriale e i trasporti nato dalla sinergia tra il Gruppo Arcese e il dipartimento di Ingegneria industriale dell’Alma Mater. Impresa e università vanno a braccetto in questo progetto che mira a sviluppare temi all’avanguardia nell’ambito della logistica industriale e distributiva sul territorio nazionale. Sostenendo, quindi, programmi concreti e ricerche sperimentali. In particolare, la nuova realtà di ricerca, che per Arcese si inquadrerà all’interno dell’A-Lab (il centro di R&S interno al gruppo), si dedicherà allo studio di modelli e strumenti finalizzati alla progettazione, gestione, controllo e ottimizzazione di reti logistiche distributive e di impianti di stoccaggio sia manuali che automatici. «Il nostro nuovo laboratorio di ricerca per la logistica industriale e i trasporti (guidato dal professor Riccardo Manzini, ndr) è il compimento di un cammino verso l’integrazione con il territorio e messa a frutto delle enormi risorse interne in termini di competenze – com- Lo stabilimento del Gruppo Arcese a Castel San Pietro Terme menta Mauro Audisio, Logistics Solutions Director di Arcese, operatore logistico leader in Europa che conta 4.000 dipendenti, 500.000 mq di magazzini e un parco mezzi di proprietà di 1.200 trattori e oltre 2.800 semirimorchi -. Auspichiamo di dar seguito a questa con altre iniziative, grazie al coinvolgimento di sempre nuovi partner, verso il perseguimento del concetto di rete, oggi ancora in fase embrionale nel contesto nazionale». Far dialogare la metodologia accademica e l’esperienza professionale di Arcese nella gestione e controllo di impianti di logistica avanzati permetterà di definire nuovi modelli industriali di riferimento, di realizzare progetti concreti e all’avanguardia e di produrre pubblicazioni scientifiche sui risultati raggiunti. © RIPRODUZIONE RISERVATA organigrammi aziendali, strumenti di reportistica e dashboard. E transita su www.cezanneondemand.com come servizio pay-as-you-go. «Il nostro obiettivo – spiega Carlo Ugdulena, ceo di Cezanne Software - è fornire soluzioni che possano migliorare il lavoro quotidiano dei dipendenti. Mentre sino a ora le soluzioni HR erano usate prevalentemente da addetti ai lavori e manager. Con Cezanne OnDemand puntiamo a un utilizzo diffuso. Uno strumento flessibile, ma ancor più di comunicazione, condivisione e collaborazione». Ma l’attenzione al capitale umano, per Cezanne Software, si traduce in vari modi. Ad esempio, durante la VI edizione della “Race for the Cure - di corsa contro i tumori del seno” che si è tenuta a Bari. Una mini maratona di 5 KM e una passeggiata di 2 KM organizzata dalla Susan G. Komen Italia onlus per raccogliere fondi e sostenere la lotta ai tumori del seno. Per il secondo anno consecutivo Cezanne Software, che sostiene l’iniziativa e promuove la partecipazione di tutte le sue dipendenti donne, si è fatta carico della quota di iscrizione. CHEMICAL CENTER Il Chemical Center, nato nel 2009 dall’iniziativa di docenti, ricercatori e imprenditori bolognesi, è una società finalizzata alla ricerca per l’innovazione tecnologica. Opera prevalentemente nel settore delle nanotecnologie e biotecnologie per la progettazione, sintesi e caratterizzazione chimico-fisica di nuovi materiali tecnologicamente avanzati per applicazioni in ambito biomedicale, ambientale e agroalimentare. E nasce dalla volontà di mettere a disposizione delle aziende competenze di FARE 17 A SCUOLA DI COMPETITIVITA’ NELLA LEAN FACTORY SCHOOL DI BONFIGLIOLI CONSULTING Una school dove imparare, facendo, a ottimizzare i processi che governano un’azienda – in primis quelli connessi alla catena produttiva - al fine di potenziarne la capacità competitiva. E’ la Lean Factory School che, nelle sue aule a Crespellano, vedrà, in cattedra, gli esperti di Bonfiglioli Consulting e, dietro ai banchi, manager e imprenditori. Metodo di studio: applicazione sia delle metodologie gestionali Lean sia di quelle orientate al world class manufacturing. Insomma, una strada nuova per fare formazione avanzata che risponde alle vere esigenze delle imprese, essendo la Lean Factory School l’unica scuola modellata su una vera realtà produttiva (www.leanfactoryschool.it). «Siamo soddisfatti dei primi riscontri operativi che la Lean Factory School ha ottenuto in questi mesi. - rileva Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting – Cogliamo Taglio del nastro alla nuova Lean Factory School creata da con chiarezza nel nostro sistema industriale una forte capacità di reazione alla cri- Bonfiglioli Consulting a Crespellano si puntando su nuovi livelli di eccellenza nelle operations, sull’innovazione e sulla sostenibilità». Ad inaugurare la prima «scuola taglia sprechi che migliora la competitività delle imprese», Tiziana Ferrari, direttore generale di Unindustria Bologna che ha ribadito il valore della Factory, «un investimento importante perché posiziona Bologna e l’Emilia Romagna tra le aree più innovative del Paese e al passo con le sfide globali anche dal punto di vista della formazione avanzata». In prima fila anche Graziano Prantoni, assessore provinciale alle Attività Produttive e il vice sindaco di Crespellano, Fabio Federici («il lean thinking è una soluzione di grande interesse anche per la Pubblica Amministrazione»), che hanno ascoltato le due esperienze di lean di Tellure Rota e Calzoni rappresentate rispettivamente dal direttore generale, Giorgio Mercalli, e dall’ad Alberto Colliva. «Il lean funziona in tutte le aree aziendali e garantisce risultati concreti, – osserva Mercalli – ma si tratta di un vero cambiamento culturale. E’ necessario il supporto di consulenti capaci di aiutare il team aziendale a superare le difficoltà, che ci sono, per arrivare in fretta a risultati concreti anche in area Ricerca e Sviluppo». Coordinato da Lorenzo Moi, il programma didattico della Lean Factory School sarà «un’alternanza continua tra momenti di formazione teorica che occuperanno circa un 20% del tempo totale e troveranno nella successiva applicazione pratica un completamento fondamentale. – spiega Moi - Cerchiamo di sviluppare lo spirito di gruppo e la conoscenza reale dei problemi che si incontrano sulle linee di montaggio. Ogni lezione sarà basata su esercitazioni concrete che riprodurranno problematiche e situazioni che ritroviamo nelle varie realtà aziendali». E la riprova di questa premessa si è avuta durante il ‘primo giorno’ di lezione quando hanno avuto ampio spazio simulazioni sulle linee e nel “corner innovazione” ricreate da Bonfiglioli Consulting nella school. «Per una società di consulenza come la nostra (un fatturato di 7 milioni di euro, ndr), attiva da quasi 40 anni, si tratta di un investimento molto significativo – osserva Michele Bonfiglioli - . Vogliamo dare alle imprese la certezza che il piano di sviluppo lanciato nel 2011 con l’Operation Excellence Summit e con l’Operation Excellence sul ‘campo’ continua senza rallentamenti perché è in questo momento che tutti devono investire per migliorare la competitività: valorizzando le risorse umane aziendali e partendo da costi decisamente contenuti». © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 FARE eccellenza acquisite durante decenni di ricerca di base svolta presso diversi Dipartimenti dell’Università di Bologna in particolar modo riguardo allo studio della struttura, morfologia, stabilità, reattività e proprietà chimico-fisiche superficiali di materiali nano e microstrutturati. Molteplici sono i settori industriali interessati alle ricadute commerciali, derivanti dall’applicazione di innovazioni tecnologiche, ecologiche, nano e biotecnologiche attraverso la progettazione e sintesi di nuovi materiali funzionali, nell’ambito della cosmesi, del packaging, dell’alimentare, dell’agricoltura, dell’acquicoltura, della decontaminazione ambientale di metalli e composti tossici, del trattamento antibatterico di superfici, dei biosensori, dei biomateriali e dei dispositivi tecnologici per l’ energia rinnovabile. Chemical Center si propone quindi come punto di riferimento nella ricerca sia pubblica sia privata riguardo alla progettazione e studio di nuovi materiali “intelligenti” e tecnologie innovative per le aziende, al fine di risolvere le più diverse problematiche, offrendo quindi alle imprese soluzioni ad hoc grazie all’integrazione sinergica delle competenze acquisite in ambito universitario, alla specializzazione scientifica e alla complementarietà delle numerose strutture di ricerca coinvolte. Inoltre, essendosi dotato di sofisticate strumentazioni scientifiche, si propone anche come Laboratorio di analisi avanzate in grado di sviluppare nuove metodiche analitiche e processi analitici nuovi per giungere a determinazioni analitiche attendibili anche in casi in cui le metodiche tradizionali mostrano i propri limiti. Al fine di sviluppare e commercializzare i nuovi prodotti scaturiti dall’attività di ricerca, Chemical Center adotta una politica aziendale rivolta alla creazione di diverse spin-off con l’obiettivo di dare uno sbocco industriale ed una ricaduta di mercato ad un’idea nata nel contesto della ricerca scientifica di base e applicata. In quest’ottica è nata recentemente da Chemical Center Srl una nuova azienda, Bio-Eco-Active Srl, che attraverso la sua attività produttiva è in grado di realizzare la pre-industrializzazione e l’industrializzazione di prodotti e processi, ideati, elaborati e messi a punto nell’ ambito dell’ attività di ricerca e sviluppo dell’ azienda madre. CNC Dal New Jersey alla Lombardia passando per Bologna. Giro del mondo con tavoli, sedie e luci per la CNC Ambientazioni e Arredi di Ozzano che inanella un successo dopo l’altro. Prima tappa: Bernardsville nel New Jersey per l’inaugurazione della Osteria Morini, sorella di quella aperta nel 2010 a New York. Un nuovo locale per il quale la Cnc ha costruito un new look tutto made in Italy fatto di arredi, soffitti, luci, tende e inse- gne esterne. Si rientra in Italia e più precisamente a Milano per la seconda tappa del tour. Qui la sala stampa dell’undicesimo piano della recentissima sede della Regione Lombardia porta la firma di Cnc. Dalle balaustre alle pedane che rendono possibile l’inserimento delle poltrone Lamm che escono dal pavimento. Un lavoro non semplice tenuto conto degli spazi limitati e circolari nei quali era prevista la messa in opera di strutture invisibili, ma resistenti per supportare le sedute. Infine, Bologna - via Rizzoli dove Cnc, su input del brand spagnolo Desigual, ha dato vita in soli 15 giorni al primo concept store in Italia. Un impegno rilevante per la Cnc in termini sia di coordinamento sia di esecuzione reso possibile grazie al know-how e allo spirito di collaborazione che, da sempre, caratterizzano il modus operandi dell’azienda ozzanese anche nel settore del retail. Dall’adeguamento impiantistico alla realizzazione delle originali finiture, Cnc ha seguito ogni singola fase del nuovo concept store Desigual, trasformato in una vera esperienza sensoriale grazie anche alle tinteggiature in effetto anticato, all’applicazione delle svariate carte da parati e alla pavimentazione in patchwork di moquette su tutti i 250 metri quadri. DATALOGIC La sala stampa della Regione Lombardia a Milano realizzata da CNC Continental chiama Datalogic. L’azienda leader a livello mondiale nella produzione di pneumatici si è affidata a Datalogic per migliorare la tracciabilità in tutte le fasi della produzione. Nell’ottica della logistica, del work- FARE 19 in-progress e anche del controllo della qualità e della conformità del prodotto, Continental deve riuscire a controllare i pneumatici passo dopo passo, dai primi passaggi del materiale grezzo fino alla fine della catena. Continental realizza giornalmente dai 40mila agli 80mila pezzi, ed è fondamentale migliorare il processo di tracciabilità. Il sistema laser in uso precedentemente «non assicurava percentuali elevate di lettura a causa dei numerosi codici a barre rovinati nei processi a cui erano sottoposti i pneumatici», spiega Datalogic. Oltretutto, i lettori laser richiedevano spesso interventi di manutenzione e ogni pezzo non letto imponeva un’ulteriore gestione manuale, con un significativo impatto sui costi finali. Continental ha trovato la soluzione in STS400™ di Datalogic, un sistema Continental si è affidata a Datalogic per migliorare la tracciabilità della produzione appositamente realizzato per la lettura dei codici a barre dei pneumatici, che opera attraverso l’innovativo lettore MATRIX 410™. STS400™ è 20 FARE perfetto per le esigenze di Continental, visto che è completamente preassemblato e già calibrato e quindi pronto per essere utilizzato in linea di produzione. Inoltre non necessita di sensori di altezza o encoders. STS400™ è estremamente compatto ed meccanicamente integrato in modo da permettere un’installazione semplice e rapida anche in situazioni di spazio limitato. DEDANEXT Si chiama Cisco Virtualization Experience Infrastructure (VXI), l’infrastruttura end-to-end flessibile, sicura e innovativa che permette di virtualizzare il desktop, estendendone le funzionalità con servizi di comunicazione realtime audio-video. A ‘idearlo’, Dedanext e Gencom: l’una propone soluzioni infrastrutturali e applicative in Emilia-Romagna; l’altra operante nel mercato delle soluzioni avanzate di comunicazione aziendale integrata. Due importanti realtà produttive (Dedanext è bolognese) che, per l’occasione, hanno siglato una partnership tra i cui frutti, oltre a Cisco XVI, c’è anche la formazione di un team di lavoro che si pone l’obiettivo di rilasciare pacchetti di soluzioni dedicate al mondo della security. Con particolare riguardo alle aziende che hanno sedi distribuite e personale mobile. Virtualizzare il desktop è, quindi, il punto forte di Cisco XVI. Un nuova prospettiva visto che, nel recente passato, le implementazioni di Virtual Desktop Infrastructure erano state, in alcuni casi, ostacolate anche a causa di limitate integrazioni con voce e video, dalle performance del networking, nonché per il costo e la complessità della loro distribuzione in azienda. Ora si cambia. «La partnership con Dedanext è strategica – spiega Davide Fiumi, amministratore di Gencom -, le nostre competenze sono perfettamente complementari. Sia le soluzioni di Collaboration sia quelle di Virtualizzazione richiedono forti specializzazioni e profonda esperienza, la sinergia tra le nostre aziende ci consente di rispondere a questa richiesta nella maniera più seria e completa possibile». L’accordo con Gencom, avverte il presidente Dedanext, Maurizio Lenzi, «ci permette di estendere le nostre soluzioni di virtualizzazione del desktop proposte da parecchi anni alle aziende con nuove funzioni voce e video. Le nuove tecnologie Cisco ci permetteranno di proporre facilmente i nuovi workspace virtualizzati anche in ottica Cloud Computing facendo leva sulle infrastrutture industriali data center dei nostri partners e di Dedagroup ICT Network». Il convegno che ha sancito la nuova partnership tra Dedanext e Gencom L’alleanza tra Dedanext e Gencom nata intorno a Cisco VXI, per David Bevilacqua, ad Cisco Italia e vice president Cisco Corporate «è esemplare: di fronte a una soluzione che rivoluziona il concetto di desktop virtua- NASCE LA FONDAZIONE BRUTO E POERIO CARPIGIANI PER DIFFONDERE LA CULTURA DEL GELATO ARTIGIANALE Gola, ma non solo. Dietro ad un gelato fresco ci sono cultura, storia, mani sapienti e innovazione: valori che d’ora in poi saranno tutelati dalla Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani. Un’istituzione dove saperi, sapori e scienza si fondono. E che la Carpigiani, leader mondiale nel settore delle macchine del gelato, dedica ai suoi fondatori in occasione del centenario della nascita di Poerio Carpigiani, fratello di quel Bruto ingegnere e inventore del brevetto della famosa Autogelatiera, riconosciuta tra le 34 invenzioni fondamentali del XX secolo. «La Fondazione - sottolinea Andrea Cocchi, direttore generale di Carpigiani Group - si ispira e rende onore all’operato di Bruto e Poerio Carpigiani, due bolognesi che hanno contribuito a diffondere nel mondo la tecnologia, la cultura e il business del gelato artigianale. E intende far sì che la loro memoria permanga nel Presentata presso il Museo della Storia di Bologna, la Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani si propone la diffusione della tempo, foriera di progresso, innovazione e nuove conquiste culturali». Passato, presente e futuro: ad Anzola si intrecciano. Ecco perchè questo istitucultura del gelato made in Italy to, primo al mondo ad essere dedicato ad un simile alimento, ha come mission di «diffondere nel mondo la cultura del gelato fresco, prodotto artigianale italiano fondato su una lunga ed illustre tradizione culinaria». Un prodotto fresco, figlio di una tradizione di alta qualità made in Italy, con un potenziale enorme di successo; essendo «forse - osserva Cocchi - il più accessibile in termini di costi per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale». E che la crema o il cioccolato siano un business lo decretano i numeri: un giro di affari che supera i 5 miliardi di euro e un’occupazione per quasi 100mila persone, nelle stragrande maggioranza italiani, in tutto il mondo. Affonda qui le sue radici la Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani. «Chi ha avuto la fortuna di conoscerli - ricorda Romano Verardi, presidente della Fondazione durante la cerimonia di presentazione al Museo della Storia di Bologna -, può sentire aleggiare in questo evento i loro ideali: l’orgoglio dell’imprenditore, il genio che non ha lesinato idee e investimenti in campo industriale, la volontà di innovare e l’attenzione per i giovani. Un ringraziamento speciale va poi alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, per averci ospitati in una struttura museale che rende onore alla città e che ci ispira nella realizzazione del Gelato Museum che inaugurerà a luglio 2012». Ma, oltre a tutelare il know how della creazione di prodotti artigianali e a favorirne lo sviluppo quali alimenti dal prezioso valore nutritivo e sociologico, la Fondazione s’impegnerà a supportare l’educazione allo studio e alla salvaguardia del patrimonio alimentare artigianale per preservarne la tipicità e a seguire nei suoi progressi lo sviluppo tecnologico così da alzare i livelli di sicurezza e di igiene dei gelati.Obiettivi perseguiti attraverso il sostegno del progetto del Gelato Museum, struttura dedicata all’approfondimento, alla documentazione e alla trasmissione della storia e dei valori del gelato artigianale (aperto da luglio 2012 ad Anzola dell’Emilia, e preannunciato al Firenze Gelato Festival con un’anteprima dedicata a “La storia del Gelato a Firenze”, all’interno del prestigioso Museo Alinari); l’organizzazione di corsi, seminari e workshop di for- Bruto (sopra) e Poerio Carpigiani (sotto) mazione e la promozione di eventi, conferenze e corsi, dotati all’occorrenza di premi o borse di studio, tesi alla valorizzazione dello sviluppo tecnologico che punta all’eccellenza e a migliorare la qualità del lavoro degli operatori del gelato. Come il Premio “Designing Gelato Cone Evolution”, competizione che intende stimolare giovani designers e architetti internazionali a disegnare il cono gelato del futuro. www.fondazionebrutoepoeriocarpigiani.it © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 21 A PECHINO IL FASHION MADE IN EMILIA CON UN PROGETTO AFFIDATO A KF&F – RED TEAM CONSULTING Sbarca in Cina il top del fashion made in Emilia Romagna. Meta, la Fiera Chic di Pechino alla ventesima edizione. A farli volare nella terra del Dragone, Unindustria Bologna e Confindustria Emilia Romagna che, grazie al contributo della Regione, hanno affidato la messa in campo di un progetto ad hoc a Kf&f-Red Team Consulting. Sei le eccellenze del mondo della moda atterrate a Pechino, insieme al Centergross, la più grande in Italia e la più famosa in Europa piattaforma aggregativa e distributiva del pronto moda, del tessile e degli accessori che annovera più di 600 imprese e un volume di affari di circa 5 miliardi di euro. Accanto a Carmen Gherardi di Carpi, She’s So di Savignano sul Rubicone e Paola Frani di San Mauro Pascoli, tre le realtà bolognesi partite: Grant che produce abbigliamento per bambini; Hettabretz, leader nei capi in pelle pregiata per uomo e donna; e Lavinia Turra, abiti solo per donna. Un debutto in terra cinese per queste sei forze del nostro made in Italy che, nell’aggregazione, hanno visto il punto di forza per tessere rapporti e reti commerciali all’estero. Ricercando, così, nuovi accordi non solo commerciali in senso stretto, ma anche distributivi e finanziari. Due le tappe in cui si è articolato il viaggio: la prima con la partecipazione alla Fiera Chic e l’organizzazione di un defilé all’ambasciata italiana a Pechino, patrocinato dal nostro ambasciatore Attilio Iannucci. La seconda con una missione incoming di operatori cinesi del settore moda e Le griffes emiliane hanno portato in Cina la moda italiana con il progetto curato da distribuzione. Fashion, ma anche food. Perchè la nostra italianità significa anche questo. Sette aziende leader KF&F-Red Team Consulting nel settore che, con i loro prodotti, hanno accompagnato la serata di gala: la Lanterna con i suoi tortellini in brodo; Fabbri 1905, da un decennio in Cina, con i suoi gelati e alcuni prodotti originali; Ferrarelle per l’acqua minerale; Sino Drink con vini italiani di importazione; la locale Beretta con salumi e alimenti da forno by Pivetti Molini. E infine la Lavazza. © RIPRODUZIONE RISERVATA lization integrandovi nativamente anche le tecnologie di collaboration, hanno scelto di lavorare insieme mettendo a fattor comune le rispettive specializzazioni, arrivando in tempi brevi a formulare una offerta che garantirà ai loro clienti il miglior servizio». DUCATI Ducati über alles. Almeno così la pensano i lettori di Motorrad chia- 22 FARE Nella Diavel Carbon c’è tutta la grinta delle rosse di Borgo Panigale mati a votare la ‘Moto dell’anno 2012’ dalla prestigiosa rivista tedesca che con 110mila copie è la più diffusa in Europa. Un trionfo poiché, nel segreto dell’urna (ben 39.084 le schede arrivate alla redazione), i bikers hanno decretato il successo di ben tre modelli Ducati: Diavel, Multistrada 1200 e la nuovissima 1199 Panigale. Nel dettaglio, con il E AL CENTERGROSS I CINESI RESTITUISCONO LA VISITA. POI IN AUTUNNO ARRIVERANNO I BUYERS Centergross-Cina: andata e ritorno. Una delegazione di imprenditori del Dragone, guidata da Zhang Xin Min, vice Chairman del CCCT (la Camera di Commercio Cinese Import & Export of textiles, ndr), è sbarcata al Centergross,. Obiettivo: vagliare l’opportunità di inviare i propri buyers nel prossimo autunno nel più grande hub italiano ed europeo dedicato al pronto moda. Il viaggio rappresenta il primo effetto del progetto Emilia Romagna Roundtrip To China che ha offerto al Centergross l’occasione di partecipare a Chic, la Fiera internazionale di Pechino. Promosso da Unindustria Bologna e Confindustria Emilia Romagna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e organizzato da KF&F srl, Emilia Romagna Roundtrip To China si propone come veicolo per concretizzare un asse economico-commerciale permanente di interscambio fra le nostre aziende e il mercato cinese. “Siamo onorati di aver ospitato Zhang Xin Min, vice Chairman CCCT - sottolinea Lucia Gazzotti, presidente del Centergross -. Abbiamo avuto modo di presentare il distretto Centergross e mostrare loro la “città del commercio” attraverso un vero e proprio tour. Il vice presidente è rimasto piacevolmente colpito dalle dimensioni del distretto e dal numero importante di aziende che vi lavorano ogni giorno all’interno del Centergross. La delegazione cinese ha confermato la volontà di ritornare al Centergross a ottobre, con l’obiettivo di valorizzare i contatti presi durante questa occasione e dare il via ad una lunga serie di scambi commerciali». Lucia Gazzotti Presidente del Centergross accoglie la delegazione cinese in visita a Bologna (sopra), che ha © RIPRODUZIONE RISERVATA fatto seguito alla missione emiliana a Pechino (a destra) 41,2% di preferenze, la 1199 Panigale vince la categoria ‘Moto Sportive’, surclassando del 20% la Bmw S1000RR. Il Diavel/Cromo scippa la categoria ‘Naked Bikes’ alla Triumph Speed Triple, con il 9,7% dei voti. Chiude la Multistrada 1200 S Touring prima tra le allrounder moto stradali (23,9%) davanti alla Bmw K1300S. Entra in questo palmares anche il podio della Hypermotard 1100EVO SP (categoria ‘Enduro/Supermoto’) e quello per il miglior marchio sportivo 2012 (77%). Le Rosse di Bor- go Panigale si portano a casa anche il ‘Good look 2012’ e il ‘Marchio preferito 2012’ con Ducati in pieno sorpasso (52%) su Bmw e Triumph. «Non possiamo che essere orgogliosi e felici di questa impressionante serie di riconoscimenti – commenta Gabriele Del Torchio, presidente Ducati Motor Holding –. Un risultato importante che premia gli sforzi profusi dalla nostra azienda per affermare la qualità, l‘innovazione e il prestigio delle nostre moto, risultato confermato anche dalla crescita che stiamo avendo in Germania dove la competenza di un pubblico molto esigente come quello tedesco, conferma le scelte operate da Ducati negli ultimi anni». Rombano e corrono inarrestabili le Rosse su due ruote che con Diesel si rifanno il look. Nasce così il Ducati Monster Diesel, una nuova interpretazione della moto declinata in un’inedita versione urban military chic. Un gioiello tenuto a battesimo a Roma da Del Torchio e Renzo Rosso, fondatore della Diesel; oltre a celebrities quali Fiorello, Asia Argento, Valerio Staffelli, Claudia Pandolfi, FARE 23 FAAC Carolina Crescentini e Ringo. La base da cui sono partiti sia il team creativo di Renzo Rosso sia il Ducati Design Center, per realizzare il nuovo Monster Diesel che si ispira al tema militare, è la versione 1100EVO, modello di punta della famiglia Monster. Nero il telaio a traliccio Ducati, i cerchi, i carter motore, lo scarico e la forcella, il “Diesel Brave Green matte” della livrea verde opaco richiama l’aspetto essenziale dei mezzi militari, mentre la finitura giallo shocking delle pinze freni anteriori sottolinea il carattere performante di questo modello. Il Monster customizzato Diesel non è, però, l’unica novità del matrimonio perché Diesel ha realizzato una capsule collection dedicata a Ducati (giacche ispirate al mondo motociclistico, proposte con vestibilità slim, felpe, t-shirt, un denim raw a cinque tasche oltre ad una selezione di accessori). 24 FARE Per regalare un futuro ai ragazzini di Vila Velha, la favela di Fortaleza (Brasile), Faac ha organizzato un concerto con il ‘loro’ pianista, Matteo Giorgioni. L’occasione è stata l’inaugurazione del nuovo Auditorium Faac intitolato agli storici titolari dell’azienda: Giuseppe Manini, il fondatore, ed il figlio Michelangelo, recentemente scomparso. Lo stesso Arcivescovo di Bologna, Cardinale Carlo Caffarra (nuovo “azionista di riferimento” della società, come ha sottolineato l’Amministratore delegato Andrea Marcellan), ha voluto essere presente alla serata, nel corso della quale sono risuonate le note della musica del giovane compositore bolognese che, da anni, esegue concerti di beneficenza il cui ricavato è destinato alla favela attraverso l’associazione Macondo Suoni di Sogni. insegnare a circa 40 ragazzi under 18 un ‘mestiere’. Dai falegnami agli elet- Matteo Giorgioni con il quartetto d’archi Mondriaan tricisti, dalle parrucchiere alle sarte così da evitargli, un domani, il ritorno al degrado della favela. Anche con questa iniziativa Faac, azienda leader nel settore di cancelli e porte automatiche, oltre ai sistemi per i parcheggi, ha significativamente manifestato di schierarsi dalla parte degli ultimi, impegnandosi nella formazione di chi non avrebbe alcuna chance. Perché mettere in mano i ferri del mestiere significa aiutare questi giovani a integrasi nella società, regalando loro un’identità sociale. GI GROUP Il pianista Matteo Giorgioni e Lisa Frassi, voce solista, al concerto della Faac Nel concerto, Matteo Giorgioni è stato accompagnato dalla voce di Lisa Frassi, dalla tromba di Matteo De Angelis e dal Quartetto d’archi Mondriaan, in un repertorio prevalentemente contemporaneo che ha riscosso grandi applausi. Le donazioni sono state destinate al nuovo progetto di formazione per Gi Group è la prima multinazionale italiana del lavoro, nonché una delle principali realtà, a livello mondiale, nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro. Il Gruppo è attivo nei seguenti campi: lavoro temporaneo, staff leasing, ricerca e selezione mass market e middle, executive search, outplacement, consulenza HR, formazione e sistemi di caring e sviluppo del personale. Per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro sempre più competitivo e complesso, Gi Group ha Con te e la tua impresa CONTO NET IMPRESE TI CONSENTE DI GESTIRE L’OPERATIVITA’ DELLA TUA IMPRESA, IN AUTONOMIA, A COSTI CONTENUTI, SENZA FILE ALLO SPORTELLO. Scopri i dettagli sul sito www.bancadibologna.it FARE 25 avviato una serie di iniziative dedicate a servizi ad alto valore aggiunto per i candidati e le aziende. Tra questi c’è il progetto “Placement Specialist” che vede all’interno della struttura Gi Group specialisti impegnati sul tema del Candidate Management in grado di offrire alle aziende del territorio un servizio di Ricerca e Selezione di candidati portatori di benefici economici, normativi, contributivi: candidati in mobilità ex Legge 223/91 - 236/93, lavoratori svantaggiati secondo il regolamento CE 800/2008 o appartenenti a target individuati dalle Province e Regioni nell’ambito di progetti Welfare to Work e politiche attive del lavoro. Per la Direzione Operativa Emilia • Supporto per riqualificazione • • professionale e formazione del lavoratore Accompagnamento durante l’intero iter di selezione fino alla ricollocazione Tutorship durante le missioni di lavoro Per informazioni in merito al progetto e richieste di consulenza: D.ssa Carlotta Lenoci - Placement Specialist Direzione Operativa Emilia Romagna/Toscana/Marche/Umbria e Abruzzo - e- mail: carlotta.lenoci@ gigroup.com; [email protected] GOLDEN GROUP Carlotta Lenoci di Gi Group Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Abruzzo il riferimento per il progetto è la Dr.ssa Carlotta Lenoci che è responsabile sul territorio come interlocutore specializzato sulla normativa e sulla progettualità in tema di politiche attive del lavoro in particolare di: Un road show per scoprire ‘Come farsi assumere dalle aziende migliori in tempi di crisi’. A organizzarlo, da Nord a Sud (isole comprese), è Davide Malaguti, insieme al suo team di formatori e in collaborazione con Golden Group, Assofinage, le aziende che operano nel campo della finanza agevolata e YouCv il • Processi di selezione e orienta• mento al reingresso nel mercato del lavoro Progettazione e gestione di programmi di candidate management costruiti con aziende ed enti pubblici 26 FARE Serena Communara, psicologa del lavoro curerà il road show di Golden Group primo portale specializzato per la ricerca di personale. Destinatari del road show tutti coloro che si vogliono collocare o ricollocare al meglio sul mercato del lavoro e puntano ad affrontare l’iter di selezione in modo efficace per centrare l’obiettivo dell’assunzione in tempi rapidi. A tenere l’evento saranno, Davide Malaguti, formatore di fama nazionale, e Serena Communara, psicologa del lavoro esperta nel campo del recruiting e della selezione del personale. Un evento destinato ad avere grande risonanza, come testimoniano gli ottocentocinquanta iscritti nei primi giorni di promozione, nonché un’opportunità per le oltre cento figure che saranno assunte a svolgere varie mansioni in occasione delle diverse tappe. GONDRAND Una flotta di oltre 200 unità, dai piccoli furgoni ai camion con sponda idraulica fino agli autoarticolati e ai mezzi speciali: questo è Gondrand. Una presenza capillare sul territorio con 20 sedi in tutta Italia comprese le principali città portuali e aeroportuali, oltre a partnership, collaborazioni e corrispondenze con operatori qualificati in tutto il mondo. Anche questo è Gondrand. Ma è soprattutto una gestione manageriale di queste risorse che consente di seguire da vicino ogni fase dallo stoccaggio alla spedizione. E di offrire un servizio veloce, puntuale, discreto. L’altissima specializzazione nell’ambito della logistica e l’integrazione con il trasporto permette di offrire ai clienti una riduzione dei costi di ge- MOTO MORINI: UNA STORIA D’AMORE Riparte la Moto Morini, rilevata all’asta nel luglio scorso da due imprenditori milanesi, Sandro Capotosti e Ruggeromassimo Jannuzzelli, quattordici mesi dopo il fallimento della gloriosa casa di Casalecchio di Reno. Pubblichiamo sulle pagine di FARE questa lettera di Sandro Capotosti: la lettera appassionata di un imprenditore che, come egli stesso afferma, vuole produrre moto in Italia “con capitali italiani, lavoratori italiani, fornitori italiani”. “L’acquisto di Moto Morini è stata l’operazione più priva di senso della mia vita. Acquistare un’azienda fallita, in una situazione di profonda crisi come l’attuale, è stato motivo di dileggio da parte di molti amici, che nella migliore delle ipotesi mi hanno dato del matto. Ma al contempo Moto Morini rappresentava per noi la sfida perfetta, la balena bianca da abbattere, l’ossessione impossibile da realizzare. In una parola una storia d’amore, dove la razionalità, l’interesse, il calcolo sono La grinta dello Scrambler di Moto Morini banditi,specialmente dopo aver passato una vita nelle vesti di banchiere con tutte le evocazioni negative che questa cosa oggi comporta. In trent’anni ho fatto cose straordinarie da banchiere, eppure nessuno le conosce o le ricorda, giustamente considerate troppo noiose o forse incomprensibili ai più, mentre dopo l’acquisto di Moto Morini tutti mi conoscono, è quasi come diventare una rockstar a 60 anni! Strano paese il nostro, sempre pronta la battuta classica “chissà come ha fatto i soldi”. Così un imprenditore deve decidere se guadagnare, e quindi rischiare di essere considerato un bieco speculatore, o perdere i soldi e diventare un fesso fallito troppo poco scaltro per vivere in un mondo di furbi. In Italia puoi fare solo il calciatore, la velina o il politico, in queste tre professioni raggiungi l’agognata vetta della notorietà. Spesso, quando aziende italiane anche di fama vengono comprate dagli stranieri, tutti lodano il successo dell’operazione. Viceversa, nei mesi successivi all’acquisto di Moto Morini, navigando tra i forum degli appassionati di moto, mi è capitato di leggere tante cattiverie contro di noi, “vendendo le moto su Internet falliranno presto, la Rebello fa schifo, meglio se l’azienda fosse andata in mano ai cinesi” ed altre perle del genere. Per fortuna non è mancato il grande affetto di tanti fan di Moto Morini dall’Italia e da tutto il mondo, che ci hanno inviato i loro magnifici messaggi di sostegno e di auguri. Noi acquistando Moto Morini abbiamo soltanto fatto un piccolo atto d’amore, cercando di far risorgere un’azienda straordinaria che ha diffuso nel mondo per 75 anni il genio e l’arte italiana, ancora oggi amata ed apprezzata dagli stranieri mille volte di più di quanto sia apprezzata in patria. Sandro Capotosti e Ruggeromassimo Jannuzzelli Non ho idea se la nostra missione, perché di missione si tratta, riporterà questa azienda nel posto che merita, producendo moto in Italia con capitali italiani, lavoratori italiani, fornitori italiani. Ogni dipendente ci sta mettendo l’anima per far ripartire questa azienda. Vogliamo dire a tutti che noi ci siamo, che nonostante tutto lottiamo per cercare di dare il nostro contributo al nostro paese, che questa piccola azienda Italiana con tanta storia gloriosa vuole continuare a produrre, lavorare, garantire posti di lavoro e prosperità a tante famiglie e, perché no, anche meritati guadagni agli imprenditori che hanno avuto il coraggio di accettare la sfida. Sandro Capotosti” © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 27 VENTICINQUE CANDELINE PER TECNOTREND Il 18 Marzo la Tecnotrend di Pianoro ha festeggiato con grande e calorosa partecipazione dei clienti e partner più stretti i suoi 25 anni di esistenza, contrassegnati da una costante ricerca di innovazione nella progettazione e produzione di macchine automatiche con alta produttività per il riempimento di polvere e liquidi in flaconi di tipo farmaceutico. Sempre presente nel panorama internazionale, in occasione della recente Ipack-Ima a Milano ha esibito una ghieratrice a lama a 400 pezzi/minuto, soluzione molto valida per ambienti asettici in classe B, con un avanzatissimo livello tecnologico, già in produzione da alcuni anni. Il prossimo appuntamento sarà alla principale fiera del mondo farmaceutico, Achema a Francoforte con una riempitrice di liquidi dotata di un sistema di trasporto a movimenti composti (continuo/intermittente), brevetto dell’azienda conseguito nel 1999, in grado di garantire l’esecuzione di una pluralità di operazioni e di raggiungere un’alta velocità in uno spazio molto ridotto. Tecnotrend ha dimostrato la flessibilità e la grinta giusta per affrontare l’attuale contesto economico e industriale disponendo della professionalità ed esperienza necessaria per disegnare macchine “customizzate” praticamente “cucite” addosso al prodotto, interpretando le richieste dei clienti più esigenti. Valerio Bisi, Amministratore Unico di Tecnotrend, fe- Alla guida dell’azienda Valerio Bisi con una steggiato dai collaboratori per i venticinque anni della pluriennale esperienza nel campo farmasocietà ceutico, soprattutto nelle polveri iniettabili, ha costituito un team di collaboratori molto coeso e motivato che lo affianca stabilmente nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni. www.tecnotrend.com © RIPRODUZIONE RISERVATA stione delle merci e un aumento della qualità del servizio. Un processo in continua evoluzione, grazie ad un efficace sistema operativo che si basa su studi e ricerche da cui emerge una profonda conoscenza del mercato. Così la logistica diventa la base imprescindibile di un’offerta integrata, ampia e diversificata. Ecco perché Gondrand è molto di più. Spedizioni: via terra, via mare o via aerea, nazionali o internazionali, partnership con oltre 50 nazioni nel mondo, massima affidabilità e sicurezza. Traslochi: dal 1866 un servizio all’a- 28 FARE vanguardia garantito da specialisti nella cura, nell’imballo e nel trasporto mobili. Arte: uomini e mezzi specializzati anche per gli allestimenti, il deposito e la falegnameria. Un servizio che ha permesso a Gondrand di seguire tra- sporti eccellenti e allestire mostre di rilievo internazionale. Fiere: dalla logistica al trasporto all’allestimento fieristico. Deposito storage: un servizio che consente di depositare i propri mobili ad un prezzo estremamente conveniente. Infine il più nuovo dei servizi: l’Home Delivery, in linea con le mutate esigenze delle aziende produttrici, che gestiscono la consegna in outsourcing dei propri mobili e attrezzi. Gondrand cura stoccaggio, spedizione, consegna e installazione del prodotto all’utente finale. Tutto questo è Gondrand. Dal 1866. GRAZIOLI LUCIANO Lo hanno chiamato “Modesto”, alludendo alla sua semplicità ed alle soluzioni a basso costo a cui è chiamato. Di fatto si tratta di un dispositivo per imballaggi, o meglio, uno strumento per incellophanare i pallets, anche quando sono composti da colli di diverso formato. Chi lo ha creato è Luciano Grazioli, titolare dell’omonima fonderia di San Matteo della Decima. “Non sostituisce un robot” precisa “semmai può integrarlo. E’ infatti uno strumento completamente manuale, corredato da un manubrio tipo bicicletta, che può anche alzarsi o abbassarsi per regolare in altezza un rotolo di pellicola che gli viene applicato. ‘Modesto’ viene fatto girare attorno al pallet e provvede all’incellophanatura: la persona che lo conduce non deve piegarsi e quindi non fa alcuna fatica”. Realizzato in quattro versioni diverse, a seconda della piastra alla base e del numero delle ruote (tre o quat- tro), e comunque ulteriormente personalizzabile per esigenze particolari, costruzione di stampi, la fusione in conchiglia, le lavorazioni meccaniche, l’impregnazione, la carpenteria, anche con prodotti propri. Quanto a “Modesto”, costituisce un prodotto diverso dal suo core business tradizionale. “Ma con questa diversificazione si riesce a passare il guado delle difficoltà” commenta Luciano Grazioli, che con un cauto ottimismo aggiunge “Le idee, la passione e la volontà premiano”. GRUPPO CIEMME Si chiama “Modesto” l’ultima creazione della Grazioli Luciano “Modesto” è stato pensato per chi non può fare grandi investimenti in questo momento di crisi: essendo manuale, infatti, non ha bisogno di corrente o di batterie, non ha costi aggiuntivi ed è privo di manutenzione. Brevettato a febbraio, entra adesso in produzione (ma il prototipo, alla sua presentazione in fiera, ha già raccolto interesse e gli ordinativi stanno già arrivando). Gli interessati sono tanti: dalle utensilerie alle aziende della logistica, agli stessi rivenditori di pellicola. “E’ utile” spiega ancora Grazioli “per lavori anomali e per il confezionamento di prodotti o particolari irregolari. Ed occupa poco spazio: è alto poco più di un metro e mezzo, e per muoversi gli basta un raggio di un metro”. Di fronte alla crisi, insomma, la Grazioli Luciano Snc (che il suo fondatore conduce insieme alla moglie Patrizia e ai figli Ambra e Luca) ha trovato un suo nuovo equilibrio: il suo cuore resta nella progettazione, la Overengineering srl (www.overengineering.it) nasce nel 2010 dall’unione di tecnici e professionisti con oltre 20 anni di esperienza internazionale nel settore delle macchine automatiche per il soffiaggio di contenitori di plastica, ed offre assistenza tecnica, ricambi e consulenza specifica. Nelle precedenti esperienze dei soci fondatori, lo strumento di collaborazione utilizzato è sempre stato Lotus Domino e, punto imprescindibile nella creazione della nuova società era quello di continuare ad usare la stessa piattaforma, che si è sempre di- Overengineering si è affidato a Gruppo Ciemme quale partner tecnologico mostrata stabile, sicura ed affidabile. Le persone di Overengineering passano la maggior parte del loro tempo in trasferta o in viaggio, e la mobilità, la possibilità di utilizzare la posta sempre e comunque è un fattore fondamentale per questa scelta. La piattaforma era già scelta, mancava solo il partner a cui affidarsi. In Gruppo Ciemme è stata trovata la competenza e l’esperienza sul mondo Lotus. “Non solo Gruppo Ciemme era in grado di supportarci nel creare la nostra infrastruttura Lotus, ma ci ha anche proposto di avere il servizio in cloud” afferma Roberto Mentini, uno dei soci “Siamo nati da poco e siamo focalizzati al 100% sul business. Era fondamentale trovare un partner che ci potesse togliere i pensieri del gestire un server ed un sistema di collaborazione.” Gruppo Ciemme ha proposto a Overengineering di prendersi in carico l’intera infrastruttura fornendo il servizio in cloud. Le persone di Overengineering sanno come utilizzare la posta e gli altri strumenti messi a disposizione… e non hanno bisogno di fare o conoscere altro. “Conoscevo Lotus Notes da parecchio, non solo come sistema di posta, ma soprattutto come strumento di collaborazione vero e proprio” continua Fabio Udine “Lotus è la piattaforma ideale per condividere informazioni. Usavo degli strumenti di CRM ma, quando ho visto quello sviluppato da Gruppo Ciemme non ho avuto dubbi. Completo e semplice da usare. Posso essere da qualsiasi parte ed avere sempre a disposizione le informazioni sui clienti e sui prospect, e se io o un mio collega inseriamo delle nuove informazioni, sono immediatamente disponibili per tutti.” La competenza del partner, l’affidabi- FARE 29 lità di Lotus Domino, la completezza del servizio e delle applicazioni sono i punti di forza che hanno portato Overengineering a scegliere Lotus come tecnologia e Gruppo Ciemme come proprio partner tecnologico. INNOVARETE Una Rete per le Reti: è questa l’ambiziosa mission di Innovarete, network nato nel 2011 a supporto di quelle aziende che abbiano intrapreso un percorso di integrazione come nuova strategia di posizionamento su un mercato sempre più globalizzato. “Mettersi in rete” è infatti ciò che le Pmi possono fare oggi sotto diverse forme (Reti, Associazioni Temporanee d’Impresa, Consorzi, Gruppi) per cogliere opportunità fino a qualche tempo fa di esclusivo accesso alle grandi imprese. I consulenti di Opta, società capofila del progetto Innovarete Tuttavia, condividere conoscenze, risorse e prestazioni, non è affatto facile, neppure tra aziende che si conoscono da tempo. Per questo motivo quattro società di Bologna, hanno deciso di condividere le proprie competenze maturate negli anni in diversi settori della consulenza, per affiancare le aziende nella delicata fase di start up di una Rete o per mettere a disposizione strumenti operativi per 30 FARE il suo sviluppo e la crescita del business. Opta, società capofila del progetto Innovarete, fornisce servizi in ambito operations, logistica e organizzazione aziendale. Bioikos Ambiente si occupa di sicurezza, ambiente e sistemi integrati. Lo Studio Ivaldi è specializzato in amministrazione e finanza e nei sistemi informativi. Forma del Tempo, infine, opera nel change management, nella gestione delle risorse umane e nello sviluppo del capitale sociale organizzativo. L’idea è quella di mettere queste conoscenze al servizio delle aziende che vogliono concretizzare, attraverso lo strumento della Rete di imprese, quella miriade di relazioni e sinergie, spesso già esistenti in modo informale, che possono diventare forza motrice di nuovi prodotti e servizi da proporre al mercato. Ma perchè fare Rete? Le PMI che realizzano aggregazioni possono presentarsi come un soggetto unico di fronte ai mercati nazionali e internazionali, ai fornitori, agli istituti di credito e in tutte quelle occasioni in cui è o sarà possibile accedere a forme di agevolazioni (fiscali, contributive, assicurative, ecc.). Tale posizione di privilegio vale naturalmente anche per l’acquisto di tutti i servizi indispensabili per lo svolgimento del lavoro: informatici, di consulenza commerciale, produttiva e logistica, amministrativa e di controllo, legati alla sicurezza e all’ambiente oltre che per la formazione al personale di tutti i livelli: appunto i servizi forniti da Innovarete. If you don’t move with the times, the times leave you behind (Adam Parr, chairman di Williams Grand Prix Holdings PLC) Informazioni e contatti su www.innovarete.net LUIS.IT CAKE FASHION SCHOOL Ha debuttato il 2 giugno al Mercatone Uno presso il Centro Navile di Bologna Cake Fashion School, la nuova scuola multimediale di Cake Design: un progetto interamente curato dall’agenzia di comunicazione Luis.it, di video tutorial per diventare artisti delle torte. Cake Design significa letteralmente arte di realizzare torte decorative, ed è la tecnica usata per preparare prodotti di pasticceria artigianale di buon sapore dall’estetica sorprendente. L’arte di realizzare torte decorative è l’oggetto della Cake Fashion School creata da Luis.it L’attività di decorare torte con la pasta di zucchero nasce nei paesi anglosassoni ma si diffonde ben presto, attraverso la moda ed i mezzi di comunicazione di massa, anche in Italia dove sempre più persone si stanno avvicinando a questo mondo, sia come clienti che come potenziali cake designer. SAPERE IMMAGINARE CREARE DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO La vetrina delle imprese bolognesi 17-18 settembre 2012 Unipol Arena [email protected] http://farete.unindustria.bo.it FARE 31 Il Cake Design è nel nostro paese un settore in continua crescita che si è trasformato da semplice passione a vero e proprio business. A testimonianza, nel 2011 nasce a Verona l’AICD, Associazione Italiana Cake Designer che “si riconosce come espressione del libero associazionismo di persone accomunate dall’interesse per il cake design e la sugar art”. Il progetto Cake Fashion School nasce da un’idea di Maria Giovanna Zanolio, socio dell’agenzia di comunicazione Luis.it, che nel 2008 negli Stati Uniti ha avuto occasione di conoscere Daniela Carranza, Cake designer californiana. Questa passione e questo “intuizione” commerciale sono riemersi incontrando Giulia Guandalini, una Cake Designer di Bologna, con la quale Giovanna ha voluto realizzare il primo videocorso di Cake Fashion School. Il primo Dvd è già disponibile per il pubblico a partire dall’inizio di giugno nel punto vendita Mercatone Uno presso il Centro Navile a Bologna. Ma è solo un progetto pilota che vedrà coinvolti nella distribuzione del Dvd anche altri canali tradizionali, multimediali e 2.0. E’ previsto infatti che il progetto Cake Fashion School diventi una vera e propria collana di videocorsi per diventare cake designer. Metodi, strumenti, piccoli trucchi e segreti per realizzare facilmente dolci e torte personalizzate, in tema con le ricorrenza da festeggiare: il DVD consente di apprendere le principali tecniche di preparazione e decorazione con la pasta di zucchero, attraverso semplici step spiegati con chiarezza dall’abile Cake Designer Giulia Guandalini.www.cakefashionschool.it 32 FARE MACRO GROUP dell’ERP, i primi benefici operativi per G.I. Industrial Holding si sono Macro Group - in qualità di Premier concretizzati nel miglioramento dei Business Partner - collabora da sem- processi decisionali e organizzativi, pre con IBM, dalla quale proviene e quindi in una maggiore efficienza l’attuale Presidente, Roberto Ander- nelle logiche di approvvigionamento lini. Con quasi 30 anni di esperienza per le diverse unità produttive del dedicati all’area gestionale delle pic- Gruppo, nella possibilità di gestire cole e medie imprese di ogni setto- la pianificazione con simulazione re, dalla storica sede di San Lazzaro in tempo reale per garantire date di di Savena Macro Group ha esteso la consegna certe alla clientela e nella propria attività sul territorio italia- gestione dei cicli di produzione sia no con due nuove sedi: una a Vero- nelle sedi italiane che in quelle estere. na, già nel 2004 e una a Treviso, nel “Ritenendo il sistema informatico aziendale 2010. Sempre un punto nel 2010 ha essenziale raggiunto un per lo sviimportante luppo straaccordo di tegico del partecipazione con la Lo stabilimento di produzione della G.I. Industrial Holding gruppo, ho voluto forsocietà Info Consulting, con sede a Osimo e ope- temente un cambio radicale nell’approccio alla gestione aziendale attrarante nel Centro Italia. Le ACG, Applicazioni contabili ge- verso uno strumento che garantisse stionali IBM, costituiscono il sistema innovazione, flessibilità ma anche sigestionale di maggior successo in curezza” ha dichiarato Paolo BaldisItalia con oltre 5000 installazioni; di sin, Amministratore Delegato G.I queste, Macro Group ne può vantare Industrial Holding “Il rapporto con Macro Group si è rivelato fin dall’iben 250. È in atto un’importante evoluzione nizio molto positivo innanzitutto per tecnologica che rende le ACG IBM la forte proiezione del management multipiattaforma, aperte cioè verso all’innovazione ed alla flessibilità i più importanti sistemi operativi nell’affrontare le diverse problematiquali Power (AS/400), Linux, Win- che che via via si sono manifestate”. dows. La prima installazione in Italia www.macrogroup.it www.macroverodi questa innovativa versione ACG na.it www.macrotreviso.it www.infoVision 4, Macro Group l’ha realiz- consultingsrl.it zata in un’azienda del Gruppo G.I. Industrial. G.I. Industrial Holding e Macro MARPOSS Group: con un ERP completo e flessibile, innovazione ed efficienza dei Acquisizione tedesca per la Marprocessi sono a supporto del busi- poss. La storica industria leader nelness. la fornitura di apparecchiature di A valle della messa in produzione misura elettronica acquista il 100% della Brankamp GmbH, azienda di Erkrath (Düsseldorf ) che sviluppa, produce e fornisce soluzioni per il monitoraggio del processo di lavorazione su macchine utensili. Un’opportunità strategica per entrambe le realtà produttive che intravedono nuove soluzioni tecniche molto interessanti. In primis, per Brankamp che, entrando nel gruppo Marposs, può sfruttare la rete mondiale di distribuzione e assistenza dell’impresa bolognese (2.300 persone in 80 sedi sparse in 21 paesi) come trampolino di lancio per allargare la diffusione delle proprie tecnologie. «Sono entusiasta dell’opportunità di entrare nel gruppo italiano - commenta Hans-Peter Schneider, direttore generale dell’azienda di Erkrath fondata nel 1977 - e di integrare così le reciproche posizioni di leadership nel settore del controllo su macchina utensile». Basti pensare che gli oltre 50.000 sistemi prodotti dalla Brankamp e installati in ogni parte del mondo hanno permesso alle imprese di aumentare la produttività e dimi- Possati, presidente di Marposs -. Il nostro obiettivo è, infatti, di crescere in maniera solida e continuativa sia nel nostro mercato tradizionale che su nuovi settori. Dopo l’acquisizione di Artis nel 2008 e di SANtec nel 2011, aziende tedesche entrambe operanti nello stesso settore di Brankamp, questa nuova operazione porterà alla creazione di un polo che ricoprirà una posizione di leadership a livello mondiale in un mercato complementare a quello tipico Marposs. Acquisire aziende di qualità è uno strumento che continueremo ad usare in aggiunta alla nostra forte attività di ricerca e sviluppo interna all’impresa». MAYA BEAUTY ENGINEERING La bellezza viaggia con le apparecchiature elettromedicali di Maya Beauty Engineering. Dopo un lungo tour tra congressi ed eventi interna- menti di oxyneedling. Dal Principato di Monaco alla Grecia il volo è stato breve. Ad Atene, Maya Beauty Engineering ha incontrato molti medici e professionisti del settore che si sono dimostrati molto interessati alle innovazioni dell’azienda. Dimostrando così la loro voglia di investire, nonostante la situazione economica in cui versa la Grecia. «Abbiamo trovato un Paese che, a dispetto dell’immagine trasmessa dai media, ha ancora voglia di affrontare delle sfide e uscire dalla crisi – commenta Isabella Guillaume, presidente di Maya Beauty Engineering -. Abbiamo presentato i nostri macchinari medicali per i trattamenti di propulsione di ossigeno e di carbossiterapia, utili per risolvere vari inestetismi della pelle. L’accoglienza è stata entusiasta e abbiamo avuto grandi soddisfazioni. Maya beauty engineering intende proseguire sulla strada della qualità e dell’innovazione investendo in nuove tecnologie per un prodotto di alto livello». MINERVA EDIZIONI Lo stabilimento della Marposs a Bentivoglio nuire i costi. Dal canto suo, l’azienda tedesca «offre soluzioni all’avanguardia, di largo potenziale per l’utilizzo in diverse applicazioni sia da parte dei clienti Marposs attuali che di quelli futuri, su base mondiale – osserva Stefano Maya Beauty Engineering ha partecipato ai più importanti congressi medici europei zionali, l’azienda bolognese è approdata a Montecarlo per il X congresso di Medicina anti-aging. Dove ha illustrato la Oxy Xtra Med, un’eccellenza tecnologica d’avanguardia per la propulsione di ossigeno e i tratta- E’ un vero e proprio omaggio alla città il volume “Bologna” realizzato dalla Minerva Edizioni, opera di due storici come Beatrice Borghi e Rolando Dondarini che, affermano, “rivisitando il passato di Bologna alla luce del presente al fine di comprenderne i caratteri originali” hanno voluto mettere in risalto “storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria” in una pubblicazione di alto pregio e di grande formato. Il libro si snoda attraverso 272 pagine a colori, in italiano ed in inglese e FARE 33 ripercorre innanzitutto la storia della città: dai primi insediamenti a Felsina e poi a Bononia, dagli Etruschi ai Galli ed ai Romani. Dal Medio Evo (quando Bologna assume quei caratteri urbanistici che ancora adesso si possono ammirare: la cerchia delle mura, le porte, le torri, i portici, i canali, ed il suo sviluppo urbano era comparabile a quello delle maggiori città italiane ed europee) all’età moderna, fino al Novecento ed al XXI secolo. Poi, accompagnato da immagini magnifiche, perlustra quelli che chiama “i volti e i patrimoni” della città: i palazzi, le chiese, i canali, i portici, le mura, le torri, fino ai musei e alle biblioteche. Ai diversi percorsi si alternano le descrizioni che di Bologna hanno fatto, nel corso dei secoli, cronisti e viaggiatori: Cherubino Ghirardacci, Wolfgang Goethe, Matilde Serao. Chi ne ritrae i momenti che hanno fatto la storia, chi gli scorci della vita e della cronaca: l’accoglienza dei bolognesi nel 152930 a Carlo V proprio qui incoronato Beatrice Borghi - rolando dondarini STEFANO POSSATI CAVALIERE DEL LAVORO Stefano Possati, Presidente della Marposs, è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente Giorgio Napolitano. Unico bolognese tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati quest’anno dal Presidente della Repubblica in occasione della festa del 2 giugno, Stefano Possati fin dal 1974, a soli 24 anni, ha fatto il suo ingresso in Marposs, l’azienda fondata dal padre Mario, leader a livello mondiale nella fornitura di misuratori ad alta tecnologia utilizzati nei processi produttivi dall’industria, automobilistica, aerospaziale, degli elettrodomestici e degli impianti di condizionamento. Prima responsabile delle relazioni sindacali; poi, come Responsabile Organizzativo, si è occupato della costituzione di un sistema informativo aziendale fortemente articolato ed integrato. Dal settembre 1983 ha acquisito la responsabilità della Direzione Generale; in seguito ha assunto la carica di Consigliere Delegato e, dal gennaio 1991, quella di Presidente. Consigliere di Unindustria Bologna, all’interno dell’Associazione ricopre inoltre la carica di Presidente della Sezione Meccanica Strumentale. Membro del Consiglio Superiore della Banca d’Italia dal 2001, ne è divenuto recentemente “Consigliere Anziano” (o Decano). All’interno dell’istituto di emissione è inoltre Membro supplente del Comitato Consultivo in materia di revisione interna dal 2010, nonchè Presidente del Consiglio di Reggenza della Sede di Bologna. A Stefano Possati le vive felicitazioni di Unindustria Bologna. © RIPRODUZIONE RISERVATA Storia, volti e patrimoni di una comunitá millenaria OLOGNA Minerva edizioni 34 FARE imperatore, l’inaugurazione del Porto nel 1494, ma anche i conventi, le cantine, i barbieri, i filatoi, la pietra fosforica. Infine, una cronologia minuziosa della storia bolognese dal IX secolo a.C. fino al 2011. Mettendo in risalto, proprio come affermano gli autori, “i caratteri distintivi di una città che fin dall’antichità si è posta come crocevia di culture, di storie e di rotte tra il Mediterraneo e l’Europa”. MUSICA INSIEME Riecheggiano da 26 anni le note di Musica Insieme, il suggestivo cartellone in cui i classici dialogano sul pentagramma con la contemporaneità. Una stagione, sostenuta anche da Unindustria Bologna, che quest’anno si allarga all’ensemble e all’orchestra da camera, ma al contempo si raccoglie nell’intimità del duo e del solo. L’Orchestra Giovanile Italiana sarà protagonista il 22 ottobre del concerto inaugurale della stagione di Musica Insieme Due le orchestre a cui Musica Insieme affida l’overture e il gran finale: l’Orchestra Giovanile Italiana che riunisce da trent’anni i migliori fra i nostri talenti (22 ottobre) e l’Orchestra da Camera Italiana guidata con passione da Salvatore Accardo (13 maggio). Come interludio, l’orchestra della Toscana con Stefano Bollani al pianoforte, guidata da uno specialista del Novecento come Marco Angius (11 febbraio). Pianoforte anche con Kissin e Ax (rispettivamente il 29 ottobre e il 6 maggio) e Alexander Romanovsky (il 14 gennaio) che, accanto al Quartetto Prometeo (28 gennaio) testimonia l’eccellenza del camerismo italiano. Quartetto, dunque, il Borodin (4 Stefano Bollani sarà di scena l’11 febbraio 2013 con l’Orchestra della Toscana marzo) al quale si affianca – per la prima volta a Bologna – il tedesco Mandelring. In quest’ultimo caso (il 19 novembre), agli archi si affiancherà la marimba. Attesissimo il ritorno del violinista Vadim Repin, in concerto il 25 febbraio 2013 Prospettive inattese con l’universo vocale dei King’s Singers (10 dicembre), l’oro musicale di Napoli (e di Sicilia) firmato Sollima e I Turchini (22 aprile), le geometrie variabili del Nash Ensemble di Londra o del Beijing String Trio con l’oboe di Arnaldo de Felice (rispettivamente il 18 marzo e l’8 aprile). Grande l’attenzione riservata ai nuovi talenti: nel concerto di Edoardo Zosi e Yoko Kikuchi (12 novembre) eccellenti solisti e testimoni dell’eccellenza di quelle Accademie, dalla “Stauffer” alla “Chigiana” agli “Incontri col Maestro” di Imola. Ed è sempre vivo l’impegno di Musica Insieme per la divulgazione e la promozione che si traduce nella decima edizione di Invito alla Musica e nel nono anno di Musica per le Scuole, che porta a concerto gli studenti delle superiori. Si riconfermano le conversazioni introduttive affidate ai più validi musicologi, mirate a preparare l’ascolto con un’impronta accattivante, ma senza rinunciare all’approfondimento dei contenuti storico-musicali. NATISOFT Misurare la reale ‘qualità’ degli edifici sulla base di parametri oggettivi, ora è possibile. Ci ha pensato Natisoft, società specializzata in sistemi informativi per la gestione dei patrimoni immobiliari e urbani, che ha siglato un accordo ad hoc con il Centro interdipartimentale ricerca industriale (Ciri) per conto del nostro Ateneo e Macfin Management Consultants, società di consulenza direzionale specializzata in internal controls & risk Alessandro Calvo AD di Natisoft FARE 35 management. Insomma una firma per sviluppare un modello di rating immobiliare applicabile ai patrimoni immobiliari e urbani pubblici. Un cambiamento di prospettiva poichè sino ad ora più che su criteri reali il ‘calcolo’ poggiava su (precari) modelli e strumenti di finanza immobiliare. Un piccolo passo nella direzione dell’intesa voluta da Natisoft è il Corporate Real Estate Management (CREM), ovvero fare “network” per proporre offerte integrate così da ottimizzare i costi di esercizio degli immobili, il livello di efficienza gestionale ed energetica, anche grazie ai sistemi informativi. L’idea di Natisoft di creare un team di lavoro multidisciplinare sul tema del rating immobiliare va, però, oltre. Tre gli obiettivi: sviluppare una metodologia per definire le capacità prestazionali di un patrimonio analizzando tutte le variabili connesse a costruzione, gestione e utilizzo; costruire una score matrix evoluta che misuri il vero livello prestazionale del patrimonio e dimostrare in modo tangibile come qualità del patrimonio e dei servizi e il valore del patrimonio siano connessi tra loro. Tra gli aspetti analizzati: manutenzione, comfort, sostenibilità ambientale ed energetica, contesto urbano, adeguamento normativo degli impianti, rischi trasversali e silenti con cui si viene in contatto all’interno di un contesto edilizio o urbano, rischi connessi alla conduzione da parte del cliente interno e qualità dei servizi al patrimonio. Un’eterogenità e una complessità di dati che richiede di un sistema informativo, tramite una tecnologia web. 36 FARE OBIETTIVO LAVORO Obiettivo Lavoro è l’Agenzia per il lavoro che ha fatto della qualità del servizio e della Responsabilità sociale d’impresa la propria caratteristica distintiva e competitiva. Attiva a Bologna nella nuova sede direzionale di Castel Maggiore - inaugurata da pochi mesi con un open day nel quale ha fatto da cicerone il comico e presentatore Patrizio Roversi - e nelle diverse filiali, Obiettivo Lavoro si propone alle imprese che cercano un partner capace di offrire soluzioni a tutti i problemi relativi alla gestione del personale. Obiettivo Lavoro è in primo luogo somministrazione di personale qualificato a tempo determinato. Trovare profili professionali particolarmente rari o di difficile reperibilità sul mercato del lavoro locale, formarli e accompagnarli fino al completo inserimento nel luogo di lavoro sono solo alcuni dei suoi punti di forza. Obiettivo Lavoro ha creato un Gruppo di società proprie che operano in tutti i campi di gestione del personale: La nuova sede di Obiettivo Lavoro a Castel Maggiore OL Formazione, Ente accreditato, con i fondi Forma.Temp e gli altri fonti interprofessionali organizza corsi di formazione per i lavoratori somministrati, ma anche per i dipen- denti e i manager dell’impresa. OL Temporary Management offre alla imprese competenze e abilità professionali di alto livello su progetti specifici, misurati sulle esigenze della singola impresa e da essa condivisi, con contratti di durata e costi predefiniti. Hit e Pay offrono un servizio personalizzato sia per l’elaborazione delle buste paga sia per la gestione amministrativa, fino all’outsourcing parziale o completo della funzione del personale. Di particolare rilievo sono, in questo periodo, il servizio di outplacement e ri-collocazione dei lavoratori e quello di ricerca e selezione. La ricollocazione e il supporto alla ristrutturazione (Politiche attive del lavoro) danno una risposta specializzata nelle fasi di riorganizzazione o ristrutturazione causate da cambiamenti di mercato. Attraverso i percorsi di riqualificazione e i processi di ricollocazione è possibile inserire di nuovo il Capitale umano nel ciclo economico. OL Professional è la divisione specializzata che si occupa della Ricerca e Selezione del personale che l’impresa intende assumere direttamente. La Divisione è in grado di offrire l’intera gamma di servizi all’impresa che intende potenziare e sviluppare il proprio personale diretto (R&S, analisi di clima, somministrazione di test, assessment). PHILIPS SAECO Guerrieri della Salute si diventa. E magari, in occasione del Green Social Festival, si sale anche sul podio dell’omonimo progetto didattico- RETEICT A SMAU BOLOGNA TESTIMONIA I VANTAGGI DELL’AGREGAZIONE TRA OPERATORI DELL’INFORMATION TECHNOLOGY ReteICT, l’associazione di imprese dell’Information & Communication Technology promossa da Unindustria Bologna, ha rinnovato la propria partecipazione a Smau Bologna il 6 e 7 giugno. Presente con un proprio stand, ReteICT è stata a disposizione degli operatori IT che volevano approfondire come l’esperienza aggregativa tra aziende tecnologiche possa trasformarsi in una leva competitiva per le imprese associate. In particolare, l’associazione si è messa a disposizione di software house, operatori del canale IT, system integrator, hardware vendor e società di consulenza per illustrare come, nel concreto, la creazione di sinergie tra le diverse competenze ed offerte apra effettivamente nuove opportunità di business, difficilmente perseguibili dalle singole realtà imprenditoriali. ReteICT inoltre è stata ospite anche nel corso dell’evento inaugurale di Smau Bologna, il Premio Innovazione ICT Emilia - Romagna. In questo contesto, Paolo Angelini, Presidente di ReteICT, ha portato alla platea i saluti degli associati insieme a Vasco Errani, Presidente della Regione, e a Bruno Filetti, Presidente della Camera di Commercio di Bologna. “A due anni dalla costituzione, ReteICT può già evidenziare alcuni risultati positivi in termini di capacità di aggregare l’offerta e rendere le imprese associate più forti sul territorio. La presenza a Smau ci pare una vetrina ideale per confrontarci con gli altri operatori e condividere le nostre Paolo Angelini, Presidente di ReteICT esperienze” ha commentato Paolo Angelini. Come è noto, ReteICT è un’associazione senza scopo di lucro che nasce dalla volontà di un gruppo di imprese operanti nel mercato dell’Information & Communication Technology di avviare un percorso collaborativo e attivare nuove sinergie mettendo a fattor comune esperienze, competenze e tecnologie. La missione di ReteICT consiste nel generare nuovo valore sia per i singoli associati, in termini di incremento delle capacità competitive e di ampliamento delle potenzialità d’offerta, sia per il mercato finale in termini di semplicità di accesso ai vantaggi determinati dall’utilizzo delle soluzioni IT. L’associazione, promossa da Unindustria Bologna, si propone come un interlocutore di riferimento in grado di rispondere a tutte le esigenze infrastrutturali e applicative - di modernizzazione informatica delle organizzazioni pubbliche e private. Con un fatturato aggregato di 145 milioni di euro ed un numero di dipendenti totali di oltre 1300 unità, ReteICT rappresenta già oggi una delle principali realtà nazionali nel mercato dell’Information & Communication Technology. © RIPRODUZIONE RISERVATA educativo voluto da Philips Saeco per stimolare gli under 10 ad assumere comportamenti più responsabili a tutela della salute propria e dell’ambiente in cui vivono. E’ accaduto alla quinta dell’elementare Martiri di Ronchidoso (I.C. Salvo d’Acquisto) di Gaggio Montano e alle due terze delle elementari Don Enea Albertazzi (I.C. Salvo d’Acquisto) di Silla e R. Montecuccoli (I.C. Sestola) di Sestola che hanno sbara- gliato l’agguerritissima concorrenza: 54 le classi che hanno partecipato al concorso, più di cento quelle coinvolte nel progetto “Guerrieri della Salute”, attivazione locale del progetto globale a marchio Philips tra le province di Bologna, Modena e Pistoia, area limitrofa a Gaggio Montano, sede dell’azienda Philips Saeco. Le tre classi si sono aggiudicate “SchoolVision”, il sistema d’illuminazione dinamico realizzato da Philips per migliorare lo star bene a scuola e le performance di apprendimento dei bambini. Una giornata speciale per i piccoli Guerrieri. “Il Green Social Festival è l’occasione più adatta per ribadire il nostro impegno alla sostenibilità e nel rendere il contesto sociale e urbano sempre più orientato alla salute e al benessere degli individui” ha commentato Lucia Freschi, Internal Communications Officer Coffee, FARE 37 Philips Consumer Lifestyle. “Philips Saeco è da sempre impegnata in prima linea nel proporre sviluppi innovativi e sostenibili. Lo ha fatto patrocinando questo progetto che vuole insegnare ai bambini di oggi e ai cittadini di domani come tutti possono contribuire alla realizzazione di un ambiente più sostenibile. Lo farà attivamente facendo dell’illuminazione dinamica una bandiera per l’efficienza e una chiave per il benessere dei bambini”. Arma segreta dei “mini-guerrieri”: la creatività che ha preso la forma di libro o di gioco da tavolo, valutati da una giuria di giornalisti, esperti di comunicazione di impresa e di progetti di edutainment, una critica di arte contemporanea e il sindaco di Gaggio Montano, Maria Elisabetta Tanari. Le classi della scuola Don Enea Albertazzi di Silla, premiate da Philips Saeco Strumenti didattici differenti accomunati dall’obiettivo di spiegare al meglio l’importanza del ruolo svolto da luce, aria, acqua, movimento e sonno per il proprio benessere. Cinque temi su cui gli alunni si sono potuti cimentare in concreto partecipando ai laboratori interattivi ludicodidattici tenuti dai “Messaggeri della Salute”, dipendenti di Philips Saeco, affiancati dagli educatori della Fondazione Marino Golinelli. E così la scuola elementare Martiri 38 FARE di Ronchidoso ha disegnato tavole su aria, acqua, luce, movimento e sonno; i bambini del Don Enea Albertazzi hanno raccontato il sogno del bambino Morfeo che incontra tanti personaggi quante sono le tematiche del progetto e da loro apprende le regole per un corretto stile di vita; mentre la classe di Sestola ha inventato “Il gioco della salute”, un gioco da tavolo corredato di istruzioni e pedine. Menzione speciale è andata all’elementare di Treppio (I.C. Cino da Pistoia) di Sambuca Pistoiese, con un elaborato tridimensionale che rappresenta il mondo e i piccoli Guerrieri della Salute. PODERE SAN GIULIANO Compiono dieci anni gli ambasciatori del made in Bologna culinario. Tante sono infatti le candeline che il Podere San Giuliano, agriturismo alle porte di San Lazzaro, ha spento nel corso di una grande festa. Un appuntamento che, oltretutto, sarà replicato ogni mercoledì estivo. Molto più di un semplice agriturismo, il Podere San Giuliano nasce per volontà di Federica Frattini e Andrea Monteguti che hanno trasformato radicalmente quella che era una tradizionale attività agricola in una fucina di idee, di progetti, di attività dove il futuro s’impasta con il passato. Per questo il Podere è diventato un’occasione per diffondere quella che è la tradizione bolognese. Suo tratto distintivo, la cura delle materie prime per il ristorante agrituristico. Alcune prodotte direttamente in loco, altre ricercate con pazienza tra vari produttori ed artigiani. Andrea Monteguti e Federica Frattini del Podere San Giuliano Tutta la cucina cambia al ritmo delle stagioni. Ciò che la terra offre viene servito agli ospiti; materie prime freschissime, scelte e a Km zero. Risultato, questo, di una agricoltura sempre in crescita, tradizionale con un occhio all’innovazione. Ma il Podere non è solo ristorazione, anche alloggio che accoglie turisti corporate e leisure in visita o di passaggio e punto di partenza per tour enogastronomici e corsi di cucina bolognese tenuti in varie lingue. www.poderesangiuliano.it RONCUCCI & PARTNERS Perché il sistema imprenditoriale italiano perde progressivamente competitività? Quali sono le conseguenze della nostra incapacità ad affrontare le sfide che la globalizzazione ci pone? Come valorizzare il perdurante (per fortuna) “saper fare” italiano e rendere i nostri prodotti globali e allo stesso tempo unici e non omologati? Il volume “L’internazionalizzazione del tortellino. Pene e travagli dell’Italia nel mercato globale” (Pag. 132, Fondazione Istud - Lupetti , Euro 18) di Giovanni Roncucci, affronta questi interrogativi partendo da una visione storica, per comprendere il presente e ipotizzare il futuro, utiliz- zando il tortellino come esempio delle tante tipicità e produzioni italiane che possono essere le vere trascinatrici di un processo di internazionalizzazione della nostra economia. L’autore, forte di una lunga esperienza da economista d’impresa, maturata affiancando le imprese sui mercati internazionali, traccia un’analisi di quelli che sono i punti di forza e le carenze del nostro sistema produttivo. Lo fa intrecciando temi più propriamente economici con considerazioni sociologiche al fine di spiegare il perché di certi comportamenti che caratterizzano gli imprenditori italiani e li distinguono da quelli di altri paesi. Ecco allora che la perdita di competitività si spiega con la mancanza di cultura dell’internazionalizzazione, per motivazioni in parte legate all’orientamento al prodotto, in parte legate a connotazioni comportamentali consolidate e che, oggi, si fanno fatica a cambiare; oppure con la debole identità nazionale che mal si accompagna all’accettazione di un sistema di regole condiviso e alla promozione e valorizzazione di un sistema paese. “Si avverte la necessità di nuove ricette, che però implicano un pensiero differente - scrive nella prefazione, Maurizio Guandalini, economista della Fondazione Istud - la necessità di modificare la cultura familiare dell’impresa per porre le basi per una reale internazionalizzazione della nostra economia, dove non è più solo l’esportazione che crea le condizioni per lo sviluppo, ma l’abilità di trasferire il know how necessario a competere anche sui mercati internazionali. È il tempo del coraggio, dell’acquisizione di metodi, della fame di conoscenza per crescere, prima ancora che come imprese, come Italiani”. Insomma, ancora una volta occorre ripartire da un rinnovamento culturale. Solo così l’Italia dei tanti tortellini potrà farcela. Giovanni Roncucci è nato nel 1960 a Fusignano, vive tra Ravenna e Bologna, dove lavora come economista d’impresa, esperto di percorsi di internazionalizzazione. Nel 2001 ha fondato la società di consulenza Roncucci & Partners, oggi presente oltre che a Bologna, a Belgrado in Serbia e a Chennai in India. SYSDATA ITALIA Grazie anche a Sysdata, Bologna è stata tappa del Foursquare Day, l’evento che, in contemporanea con le community internazionali, celebra le nuove tecnologie e il mondo dei so- cial network. Nel giorno più quadrato dell’anno, main sponsor dell’appuntamento Roberto Vecchione Presidente di Sysdata Italia sotto il Nettuno è stata Sysdata Italia SpA, protagonista da oltre 30 anni nel campo dello sviluppo, realizzazione e integrazione di soluzioni informatiche. Novità di questa edizione che quest’anno ha unito geolocalizzazione, social e appassionati di foto, è la partnership con Instagram Bologna, la community della piattaforma più famosa per la condivisione foto che da pochi giorni ha aperto i battenti anche per gli utenti Android. «La geolocalizzazione, il mobile e i social network – ha spiegato Roberto Vecchione, presidente di Sysdata Italia - sono tutti temi al centro dell’attenzione della nostro società che, occupandosi di tecnologia da oltre 30 anni, fa dell’innovazione la propria filosofia. Abbiamo così deciso di sponsorizzare il Foursquare Day, una bellissima iniziativa che ogni anno coinvolge migliaia di persone in tutto il mondo e che, quest’anno ci vedrà protagonisti coinvolti direttamente al centro dell’esperienza». FARE 39 TECHNE GRAHAM PACKAGING COMPANY ITALIA Castel Guelfo, trampolino per l’Europa. Almeno così la pensano i top manager finanziari della Graham Packaging Company Lp, multinazionale leader mondiale nella produzione di contenitori plastici, che si sono riuniti nello stabilimento bolognese per confrontarsi sulle prospettive europee del gruppo. Barcellona. La presenza a tali expo ha sancito la ripresa dell’azienda a livello mondiale, con indubbio interesse dei clienti, ai quali Techne ha sempre garantito supporto da parte del proprio Customer service. TECNOMECCANICA Si chiama T4 Modula l’arma segreta con cui Tecnomeccanica ha conquistato la Tea & Coffee Trade Fair di Vienna. Dove l’azienda di Villanova di soluzioni per il confezionamento del tè messo sul tavolo contemplava differenti tipologie di buste single o double chambler per prodotti granulari o full leaf. Ma la maggiore attrazione è stata appunto la nuova confezione prodotta dal modello T4 Modula: l’innovativa macchina, tutta made in Bologna, in grado di realizzare la “confezione perfetta” per il tè, ad un prezzo accessibile e garantendo elevate performance. T4 produce buste double chamber, le più apprezzate dal mercato, dotate Lo stabilimento di Techne Graham Packaging Company Italia a Castel Guelfo Grande successo alla Tea&Coffee Trade Fair di Vienna per le nuove confezioni prodotte dal modello T4 Modula di Tecnomeccanica Un osservatorio privilegiato sul rapporto Italia-Europa e Stati Uniti scelto per sottolineare i buoni risultati di ripresa registrati dalla realtà produttiva di Castel Guelfo dopo l’acquisizione del luglio scorso. Al centro del meeting, il confronto sulle realtà industriali europee dove la Graham Packaging Company vanta sedi ad alto tasso di tecnologia. Graham Packaging Company Italia inoltre ha ribadito la propria rinnovata presenza e la piena attività produttiva partecipando, da aprile ad oggi, ad alcune tra le fiere più importanti del settore a livello mondiale: NPE a Orlando (Florida, Usa), Chinaplas a Shanghai, Plast a Milano e Hispack a di Castenaso è sbarcata con un ampio portafoglio di soluzioni per il confezionamento di tè e caffè frutto dell’integrazione con Acma, azienda del gruppo Coesia. Grazie alla nuova confezione prodotta dal modello T4 Modula, durante la tre giorni viennese lo stand allestito da Tecnomeccanica ha avuto un incremento di visitatori del 40% rispetto al 2010. Insomma a poco più di un anno dall’acquisizione, l’unione tra le due imprese comincia a produrre valore: tra i punti di forza le innovazioni sviluppate dal dipartimento engineering di Acma, vera benzina tecnologica per Tecnomeccanica. Al Tea & Coffee Trade Fair, il poker 40 FARE di hard tag e sigillate senza utilizzare colla né metallo. Durante la fiera viennese, T4 è stata oggetto di un’operazione di teasing, realizzata esponendo all’interno dello stand un moke-up che mostrava il working cycle della macchina in scala 1/1. Ma non è tutto perchè in virtù dell’integrazione tecnico/commerciale tra Acma e Volpak (anch’essa parte del Gruppo Coesia), lo spettro delle soluzioni presentate al Tea&Coffee è risultato particolarmente ampio: a cominciare dalle differenti diverse proposte per il confezionamento di tè e caffè, in polvere solubile o sfuso, in buste flessibili, anche in versione stand up (doypack). TELEIMPIANTI Il cruscotto energetico di Teleimpianti Possiamo aiutarvi a risparmiare! E’ questa la parola d’ordine di Teleimpianti SpA, società certificata ecoXpert. L’obiettivo è risparmiare energia riducendo i consumi e il loro impatto sull’ambiente; la soluzione è l’efficienza energetica, il risultato è la riduzione fino al 30% dei consumi energetici. Con questa strategia Teleimpianti vuole essere il principale partner dell’energy saving. Gli step necessari sono tre. 1) Monitoraggio e Misura: non si può cambiare quello che non si conosce e non si può conoscere quello che non si misura. La misura e il monitoraggio dei fenomeni elettrici sono il primo passo essenziale per accrescere la consapevolezza e cambiare abitudini e comportamenti non corretti. Il Power Logic Energy Box è lo strumento che permette di misurare tutti i consumi energetici in tempo reale, li rende disponibili sotto forma grafica via web e permette di fare analisi comparative. Tutte le informazioni raccolte da Power Logic Energy Box sono trasmesse su qualsiasi computer, smartphone o iPad e, tramite il portale Energy Online, sempre a portata di mano. 2) Ridurre il consumo energetico: utilizzare sistemi di automazione e controllo per essere certi di consumare solo l’energia necessaria. Aggiun- gere servizi di monitoraggio e manutenzione per realizzare miglioramenti consistenti e prolungati nel tempo. Il sistema di Building Automation dell’edificio di Teleimpianti SpA permette di: - controllare l’illuminazione in funzione dell’occupazione dei locali e della luce naturale; - impostare scenari luminosi personalizzati e automatizzati per diverse zone e situazioni; - controllare e modificare in automatico le temperature degli ambienti in funzione delle necessità; - regolare la temperatura dell’acqua nei circuiti di riscaldamento secondo una modulazione giornaliera corrispondente alle tipicità d’uso; - controllare il rendimento della cli- HVAC, illuminazione e sicurezza. 3) Ridurre i costi energetici: utilizzare strategie che riducano l’acquisto di energia ottimizzando i costi di gestione. Scegliere soluzioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Per ogni informazione: risparmio. [email protected] A.TESTONI a.testoni sbarca sui social network. Dall’inizio di maggio il brand bolognese è presente su Facebook con una fanpage e su Twitter (con l’account@a_testoni) per comunicare in tempo reale con follower di tutto il mondo. La nuova pagina di a.testoni su Facebook matizzazione utilizzando livelli minimi di energia; - monitorare e controllare i carichi elettrici; - combinare diversi sistemi di controllo per massimizzare i risparmi energetici; - integrare in modo globale i sistemi Uno dei marchi simbolo del Made in Italy entra dunque a far parte delle community on line per dedicare al mondo della Rete curiosità e anticipazioni all’insegna della multimedialità. Da Facebook e Twitter, oltre alle principali notizie sul mondo a.testoni world wide, passeranno in- FARE 41 fatti le immagini in anteprima delle collezioni, i focus sui prodotti must have che a.testoni come sempre dedica a donne e uomini estremamente contemporanei e attenti all’eleganza, oltre a esclusivissimi video che porteranno gli appassionati del brand bolognese nel cuore dell’azienda. Sui social network a.testoni parte con la collezione Primavera Estate 2012. Sul profilo Facebook i follower troveranno quindi le immagini dei nuovi capi ma anche foto di backstage della campagna ADV e video in cui step by step l’azienda presenta il complesso quanto affascinante processo di lavorazione dei suoi prodotti. Ma non sarà solo una vetrina naturalmente: su Facebook e Twitter a.testoni dialogherà costantemente con clienti di sempre e nuovi follower, rispondendo a curiosità e domande, condividendo le impressioni e la passione per calzature, borse e accessori di qualità e il design. “Far entrare i nostri clienti sempre di più nel mondo a.testoni, è per noi un piacere prima di essere un’opportunità” afferma Bruno Fantechi, CEO di a.testoni. “Essendo a.testoni una piccola multinazionale, il web è il canale privilegiato per riuscire ad avere un contatto worldwide con i nostri clienti. Abbiamo quindi creato tramite i social un’occasione d’incontro e di scambio in più, allineandoci su quelli che oggi sono diventati canali di comunicazione imprescindibili per qualunque azienda.” Brand di altissimo livello nel settore calzaturiero, presente nel mondo con più di 70 punti vendita monomarca, la società bolognese fin dagli anni ‘70 ha esportato il proprio prodotto sui mercati di Giappone, USA, Far e Middle East, in un programma di in- 42 FARE ternazionalizzazione e globalizzazione del mercato che oggi rappresenta circa l’85% del fatturato complessivo del Gruppo. L’azienda in questi ultimi anni ha sviluppato un progressivo ampliamento della rete monomarca, con l’apertura di punti vendita in Asia, Europa Occidentale e Orientale, grazie a sette società commerciali interamente controllate, insieme ad un rinnovamento stilistico costante. L’azienda ha inoltre sviluppato un programma di distribuzione rivolto ai canali multibrand, ed è quindi presente in selezionati punti vendita multimarca nel Middle East, dove ha recentemente inaugurato un monomarca, in USA, in Europa Occidentale ed Orientale. © RIPRODUZIONE RISERVATA A SARA ROVERSI IL PREMIO MARISA BELLISARIO 2012 E’ stato assegnato a Sara Roversi il Premio della Fondazione Marisa Bellisario, dedicato a “giovani donne che hanno portato al successo con determinazione e coraggio un’idea imprenditoriale innovativa o nel Made in Italy, rischiando e investendo sulle proprie idee”. Sara Roversi è una delle imprenditrici più giovani nel panorama dell’imprenditoria nazionale. 32 anni, sposata e madre di due bambini, formatasi prima alla European School of Economics e poi a New York, ha creato con il compagno Andrea Magelli Lifeinaclick, innovativo progetto di emotional marketing, e Sosushi Italia Srl, la più diffusa e conosciuta catena in franchising di ristorazione giapponese nel nostro Paese. Insieme al marito ha continuato ad intraprendere avventure imprenditoriali con You Can Srl, ad oggi partner ufficiale e unico rivenditore europeo dei prodotti Molo Design, Masabi Srl e infine You Can Group Srl, punto di incontro per tutte le realtà che i due imprenditori hanno costruito negli anni. Sara Roversi è inoltre Consigliere di Unindustria Bologna e Presidente della sezione Fiere, marketing e comunicazione dell’Associazione. Ed è proprio a Bologna che Sara vuole dedicare le sue energie e le sue idee di rinnovamento: recentissimo è Bologna Food Boutique, nuovo concept di food retail affacciato su Piazza Maggiore, dove prodotti locali e tradizionali, birre artigianali e un esclusivo merchandising che rinnova l’immagine della città la fanno da protagonisti; e poi ancora Soul Factory, sorta nel cuore del Despina Business Park come innovativo concept di ristorazione collettiva dove il break diventa un momento di rigenerazione e arricchimento per corpo e mente. E’ questa esperienza nella creazione di format di ristorazione, maturata insieme al marito, a dar vita oggi ad una grande e stimolante Kitchen Incubator da cui stanno crescendo progetti a respiro internazionale come il nuovissimo Lasagnette e tanto altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 43 ARTICOLO DI copertina 44 FARE 1 assise delle piccole imprese Per due giorni, il 4 e 5 Maggio, le piccole imprese bolognesi si sono confrontate con direttori di banca ed amministratori pubblici, in un botta e risposta “a tutto campo” sui freni alla loro competitività. FACCIA A FACCIA SU CREDITO E BUROCRAZIA di Elena Boromeo Il 4 e 5 maggio 2012, nella cornice di Palazzo Albergati, a Zola Predosa, si è svolta l’Assise delle Piccole imprese: una due giorni all’insegna del confronto, organizzata da Unindustria Bologna con l’obiettivo di fare il punto assieme agli associati sulla difficile situazione che le imprese, e soprattutto proprio quelle di minore dimensione, stanno attraversando, e sui principali problemi da affrontare. Con interlocutori “mirati”: nella prima giornata, sono stati i rappresentanti del mondo delle banche, chiamati a rispondere alle questioni più urgenti degli imprenditori, grazie alla mediazione di Marco Lamandini, professore ordinario di Diritto commerciale all’Università di Bologna. La seconda giornata, invece, è stata l’occasione per un faccia a faccia con i rappresentanti delle amministrazioni locali sui problemi della burocrazia: sindaci e assessori hanno risposto alle domande degli imprenditori sotto la regia del Vice direttore del Resto del Carlino, Massimo Gagliardi. Al dibattito hanno partecipato anche Daniele Salati Chiodini, vicepresidente di Unindustria con delega al Credito e alle Politiche fiscali, e Massimo Cavazza, rappresentante della Piccola industria. L’incontro è stato aperto dal presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, e ha visto il contributo di Giuseppe Morandini, imprenditore e presidente di banca © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 45 HANNO DETTO Andrea Anderlini – Anderlini Meccanica Perché le politiche di bilancio degli istituti di credito diventano uno strumento molto invasivo per le imprese a fine anno, proprio nel momento in cui le aziende hanno difficoltà legate a diversi pagamenti, ad esempio le tredicesime? Un istituto di credito ci ha chiesto di non presentare allo sconto le ricevute bancarie per problemi di chiusura di bilancio. Ad ogni modo le banche più piccole, con forti legami con il territorio, hanno maggiore capacità di rispondere alle esigenze delle Pmi. Andrea Bonafè – Gruppo Bitem Le banche adottino un approccio meno statico e più vicino alle logiche imprenditoriali. Oggi vogliono vedere la capacità delle imprese di generare flussi finanziari, ma le imprese si basano su ipotesi che hanno profili di incertezza, difficilmente confermabili al cento per cento a priori. Maurizio Lenzi - Dedanext Avevamo richiesto un credito; fatta la delibera, ci hanno rinviato l’erogazione perché non c’erano i soldi. Arrivati i soldi la delibera era scaduta. Perché le banche non rispettano gli accordi e non vengono applicate penali come accade a noi imprenditori se non rispettiamo correttamente gli impegni presi con i nostri clienti? Giorgio Giatti - Termal Le possibilità di finanziamento a medio-lungo termine ci sono, ma a costi talmente alti da far rinunciare spesso all’investimento. La banca che fa raccolta su un territorio deve dare garanzia di una quota parte di investimento su quel territorio e sulla sua economia produttiva. Questa è la chiave per avere con le banche un rapporto paritario. Enrico Nannetti - Sana Express Di chi è la proprietà della moneta al momento dell’emissione? Il debito pubblico si chiama così ma in realtà è privato: infatti l’euro è una moneta stampata in una ‘tipografia privata’ chiamata Banca Centrale Europea, prestata a debito agli Stati al valore nominale stampigliato sopra (500, 200, 100, 50, 20, 10, 5 euro) più un interesse chiamato ‘tasso ufficiale di sconto’. Per pagare gli interessi sulla moneta, lo Stato aumenta le entrate tassando aziende e cittadini, privatizzando le società partecipate, vendendo immobili e beni demaniali di proprietà pubblica. Ma se la moneta prestata (= il debito pubblico) non ha un valore intrinseco - non essendo coperta da oro come era la lira - perché lo Stato non si stampa la moneta in proprio, invece di prenderla a prestito pagando miliardi di interessi (sembrerebbe circa 40 mld/anno)? Non sarebbe ora che la prerogativa della stampa della moneta - e con essa la Banca Centrale - tornasse di proprietà pubblica? Paolo Angelini - Dedanext La natura delle banche è fare profitto, per cui finchè sul mercato ci sono investimenti che rendono più dell’offerta di liquidità al sistema produttivo, sarà sempre difficile l’accesso al credito per le imprese. Il meccanismo va cambiato. Giovanni Contino - Contino & Partners Ci credono veramente le banche nelle reti di 46 FARE impresa? Confindustria sta facendo la sua parte, e le banche? © RIPRODUZIONE RISERVATA Daniele Salati Chiodini Vice Presidente di Unindustria Bologna con delega al credito Quello del credito è un tema nevralgico per le nostre imprese: non a caso Unindustria Bologna sta intensificando il suo impegno su questo fronte con un contributo sempre più ampio di risorse impiegate per venire incontro alle esigenze attuali e prospettiche degli associati. Abbiamo organizzato questo “faccia a faccia” perchè siamo stanchi delle solite risposte, e vogliamo far capire meglio i nostri problemi, e contemporaneamente conoscere in maniera più dettagliata, le motivazioni “ufficiali e non” delle dinamiche comportamentali del sistema bancario. Tutto ciò in un sano confronto, con lo scopo di migliorare il rapporto, visto che è obiettivo comune il buon andamento e funzionamento delle imprese, soprattutto delle più piccole. ALLE BANCHE CHIEDIAMO LOGICHE IMPRENDITORIALI È ancora possibile per le imprese ottenere finanziamenti per progetti di medio e lungo termine? Quali sono gli strumenti che un imprenditore ha a disposizione per ottenere liquidità? Sono alcuni degli interrogativi emersi durante la prima giornata dell’Assise delle Piccole imprese organizzata da Unindustria Bologna e dedicata al tema del credito. Seguendo una modalità di confronto inedita, le domande sono state espresse in una fase iniziale riservata agli associati, per poi essere rivolte ai rappresentanti delle banche. Anzitutto, gli associati hanno ribadito l’esigenza di dare voce alle piccole imprese in questo momento storico particolarmente complesso. In secondo luogo, hanno chiesto di fare luce sull’efficacia e sul futuro delle forme associative, a partire dalle reti d’impresa. La preoccupazione più urgente, tuttavia, riguarda l’accesso al credito. Diversi imprenditori, infatti, riportando le esperienze vissute in prima persona, hanno manifestato crescenti difficoltà ad ottenere liquidità. Sui curricula delle piccole imprese pesano gli effetti della crisi economica: come può un imprenditore ottenere un finanziamento pur non potendo presentare bilanci brillanti? Un suggerimento è arrivato proprio dalla platea degli industriali: nella valutazione dei progetti, le banche potrebbero adottare una logica più dinamica orientata al prodotto, invece che basarsi solo su consuntivi e documenti previsionali. Altri associati, invece, hanno spiegato che le radici del problema partono da lontano, e cioè da una più generale politica competitiva del credito. Il mercato internazionale, infatti, offrirebbe alle banche investimenti ben più appetibili (e remunerativi) dei progetti firmati dai piccoli imprenditori locali. A tutto questo bisogna aggiungere le prescrizioni di “Basilea 3”, giudicate troppo severe dagli industriali, nonché l’entità dei tassi d’interesse (troppo alti, a detta di molti). © RIPRODUZIONE RISERVATA ARTICOLO DI copertina Loris Mantovani – Studioemme Quali strumenti devono adottare gli imprenditori per accedere al credito, dal momento che devono presentare alla banca bilanci che di anno in anno mostrano difficoltà crescenti? 2 assise delle piccole imprese COM’E’ DIFFICILE ACCEDERE AL CREDITO I problemi delle imprese, le risposte delle banche. E.B. COSA VOGLIONO GLI ISTITUTI? PROGETTI DI QUALITA’ Sulla validità dei progetti, gli istituti di credito hanno ribadito che oggi si finanzia ciò che crea produttività, sviluppo all’estero e innovazione. Se da una parte è ormai assodato che la selezione si sta inasprendo, è altrettanto vero che le stesse banche per sopravvivere hanno bisogno di impiegare il denaro. In altre parole, per gli istituti di credito, i progetti delle imprese rappresentano l’ossigeno. Ma da questo punto di vista, la qualità è imprescindibile. Per quanto riguarda l’aumento dei tassi d’interesse, il ragionamento è più complesso. I rappresentanti delle banche hanno spiegato che l’anno scorso si è registrato un periodo di difficoltà senza precedenti: la crisi di liquidità ha generato tensioni che a loro volta si sono riflettute sul costo e l’approvvigionamento del denaro. Ciò nonostante, alcuni istituti di credito hanno testimoniato di aver continuato a impiegare sul territorio, talvolta anche al di sopra delle proprie capacità. A proposito del rapporto con le imprese, i rappresentanti delle banche, inoltre, hanno sottolineato l’importanza della costruzione di un dialogo nuovo, impostato sulla franchezza e sulla conoscenza approfondita. In questo senso, sul merito creditizio c’è ancora tanto lavoro da fare: agli istituti di credito spetta il compito di far comprendere meglio i meccanismi di attribuzione del rating. Più in generale, secondo alcuni, i bancari del futuro dovranno essere capaci di uscire dai propri uffici per andare a guardare coi propri occhi le realtà aziendali. Infine, per quanto riguarda il tema delle reti d’impresa, è stato lo stesso presidente di Unindustria, Alberto Vacchi, a spiegare che “il passaggio successivo è l’aggregazione vera. Come Associazione saremo particolarmente insistenti nei confronti del mondo bancario affinché supporti le imprese che intendano compiere questo passo”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Antonio Benincasa - Assotech Da tempo, la piccola impresa è del tutto “afona” a fronte di questo momento di grande oscurità. Consiglio a tutti i colleghi, demoralizzati, di essere a continuo contatto con l’Associazione. E’ finita dal 2008 un’epoca imprenditoriale ed è iniziata una nuova era, che comporta un nuovo modo di fare l’imprenditore all’interno dell’azienda. Perché non riflettere sull’opportunità di introdurre, per quelle imprese di elevata apertura culturale imprenditoriale, una qualche formula di cogestione? E perché non insistere con la BCE su un allentamento dei vincoli di Basilea 3, dal momento che requisiti stringenti per le banche risultano ancora più impattanti sulle imprese? Luciano Pirazzoli – Ovako Bisogna chiedere agli imprenditori delle Pmi che siedono nei Cda delle banche locali di avere maggiore attenzione per i piccoli imprenditori. Barbara Rabbi - Rabbi Sergio & c. Sempre più di frequente, per accedere al credito, le banche chiedono garanzie quali la sottoscrizione di una polizza assicurativa e la fideiussione per una linea di credito salvo buon fine. Nicola Montanari – Nimax Lavoriamo con sei istituti di credito: con quattro abbiamo rating 1, con gli altri rating 2. Abbiamo chiesto un mutuo per un investimento. Tre istituti su sei non ci hanno risposto, dei rimanenti due hanno proposto tassi altissimi: a che serve avere un ottimo rating? Massimo Franzaroli - Pulsar A seguito dei continui accorpamenti e relativa riorganizzazione, oggi spesso nelle banche ci mancano gli interlocutori qualificati ed autonomi nelle decisioni , con tempi di attesa lunghissimi. Francesco Fusco – Cardea Perchè non esportare a livello italiano il modello comunitario che prevede un fondo di rischio per coprire le situazioni di default, evitando così che le imprese debbano chiedere alle banche delle fideiussioni per poter beneficiare dei contributi all’innovazione? Paolo Sottara – White Line A volte alcune banche, in buona fede spero, propongono alle aziende affidamenti di carattere finanziario con durata 18 mesi meno 1 giorno (a breve termine) anzichè affidamenti oppure aumenti di affidamenti già esistenti, ma di carattere commerciale (per es.: affidamenti per smobilizzo SBF e/o fidi import/ export). Spesso però le aziende sono costrette a rifiutare tali affidamenti finanziari in quanto utilizzabili in un’unica soluzione ed a tassi elevati e magari in quel momento non ne hanno la necessità, mentre potrebbero aver bisogno FARE di affidamenti 47 commerciali. Con questo sistema, alcune banche dichiarano di concedere liquidità alle aziende ma in realtà concedono poco perchè le stesse sono costrette a rinunciare a tale liquidità per i motivi suddetti. © RIPRODUZIONE RISERVATA HANNO DETTO Mauro Cominoli - Varvel La legge regionale sulla semplificazione per i procedimenti interni regionali ad oggi si applica solo agli ambiti regionali, e perché si possa applicare agli enti locali deve esserci una specifica adozione dagli stessi. Perché ad oggi solo alcuni enti l’hanno recepita? Solo lunghezze burocratiche? Gianmarco Biagi - Corradi Siamo alla seconda crisi nell’arco di quattro anni, ma, a differenza della crisi del 2008, quella di oggi avviene a tasche vuote. Quindi diventa fondamentale il fattore tempo. Se i tempi delle amministrazioni statali, regionali, in parte anche quelle provinciali, non sono sempre compatibili con quelli delle imprese, lo siano almeno quelli dei Sindaci, perché altrimenti le imprese sono davvero sole. Perciò agli amministratori dico: usate le nostre aziende come se fossero dei consulenti e dei partner; cercate di capire che per essere compatibili con le aziende, i tempi devono essere declinati in settimane e non in mesi. Francesco Fusco - Cardea Si stanno definendo in questi giorni i POR, Piani Operativi Regionali, strumenti per ottenere fondi strutturali europei che coprano il periodo 2014-2020. Ma cosa stanno facendo operativamente gli enti locali regionali per capire quali sono le esigenze di sviluppo del proprio territorio nei prossimi otto anni? Poi non dobbiamo stupirci se in Calabria, un unico progetto ha ricevuto fondi per 36 milioni di €, mentre qui tutti i progetti di innovazione per le PMI raccolgono complessivamente 4 milioni di €. Perché non si discute con il governo centrale come armonizzare le dotazioni finanzarie? Giacomo Barbieri - IDSC srl Un impedimento frequente all’avvio della fase esecutiva di nuovi progetti è rappresentato dal ritardo, dall’intermittenza e dalla frequenza con i quali la pubblica amministrazione richiede alle imprese l’integrazione dei progetti presentati, con evidenti diseconomie a carico dell’intero sistema economico. Qualunque iniziativa della p.a. finalizzata a migliorare sin dall’origine la qualità dei progetti presentati dalle imprese e dai loro tecnici si tradurrebbe in un grande recupero di efficienza in tutte le fasi successive di istruttoria, consentendo tempi di valutazione più brevi, modifiche più tempestive ed esiti meno incerti. Sono convinto che le imprese ed i professionisti offrirebbero piena collaborazione. Marco Bettini - Emilcamion Che fine sta facendo il progetto del Passante Nord? Si parla molto recentemente di versione lunga e corta: verso quale scenario stiamo andando? © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 FARE 3 assise delle piccole imprese LA BUROCRAZIA CI COSTA 24 MILIARDI Come razionalizzare la macchina amministrativa. E.B. DATECI TEMPI E RISPOSTE CERTE Sfoltire gli iter burocratici è possibile: gli industriali bolognesi ne sono convinti e lo hanno dimostrato concretamente proponendo diversi spunti durante la seconda giornata dell’Assise delle piccole imprese organizzata da Unindustria Bologna, dedicata al confronto diretto con gli amministratori degli enti locali. Secondo alcuni studi, il costo della burocrazia per le piccole e medie imprese, in Italia, è di oltre 23 miliardi di euro, e incide per 334 ore l’anno: numeri che pesano tanto più su un’azienda quanto più essa è piccola. Cosa potrebbero fare da parte loro i Comuni per agevolare la vita delle imprese? Un esempio è l’adozione della legge regionale per gli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo (n.18 del 7 dicembre 2011). Come hanno spiegato gli associati, potenzialmente la legge rappresenta una piccola rivoluzione burocratica all’insegna della semplificazione. Basterebbe che gli enti locali la applicassero, ma ad oggi sono pochissimi quelli che lo hanno fatto. In generale, a complicare il lavoro delle imprese è anzitutto la disomogeneità delle risposte che arrivano dalle amministrazioni. In provincia di Bologna, ad esempio, si contano ben 60 Comuni: troppi per chi, invece, avrebbe necessità di rapportarsi al massimo con otto o nove soggetti. In questo senso, ben vengano i progetti di fusione. Ma il fattore decisivo, per le aziende, è il tempo. In una situazione di crisi economica – hanno sottolineato gli imprenditori – è ancora più importante che i Comuni riescano a sintonizzarsi con i ritmi delle imprese, dando risposte in settimane, e non in mesi, come invece accade oggi. Allora, perché non utilizzare le stesse imprese come consulenti per razionalizzare la gestione della macchina amministrativa? © RIPRODUZIONE RISERVATA ARTICOLO DI copertina Mario Menetti - Promobil Attrezzature Industriali Perché in fatto di burocrazia non copiamo l’Europa, dove tutti dicono che si fa prima e meglio? Perché, se conosco le leggi e le procedure e se faccio le cose in modo corretto, non posso autocertificarmi di fronte alla pubblica amministrazione per una determinata pratica, senza dovere aspettare i tempi, talora estenuanti, di una risposta ? Cesare Scandellari - Scandellari Infissi Se guardiamo alla burocrazia e ai suoi oneri, oggi chi fa impresa è un eroe. Perché, per fare un esempio, costa tanto un frazionamento o un cambio di destinazione di un immobile? Il costo della burocrazia per le Pmi è stimato tra i 24 e i 32 mld. In un momento come questo ridurre tali costi sarebbe un aiuto enorme per le imprese. Quanto al costo della burocrazia, incide sulle Pmi per 334 ore/anno. Aggiungiamo a ciò l’impiego di personale, che per svolgere queste incombenze viene sottratto alle attività produttive: avremo un costo inversamente proporzionale, tanto più alto quanto più piccola è l’impresa. Massimo Cavazza rappresentante della Piccola Industria di Unindustria Bologna I COMUNI: CONSIDERATECI DEI PARTNERS In realtà, gli enti locali sono già a lavoro per facilitare la vita delle imprese. Lo hanno dichiarato sindaci e assessori, ricordando che proprio in provincia di Bologna sono partiti gli Sportelli unici per le attività produttive (Suap), con l’obiettivo di offrire alle aziende un unico interlocutore in rappresentanza di un gruppo di Comuni e degli enti terzi (come i Vigili del Fuoco). Tuttavia, gli stessi amministratori hanno ammesso che oggi i Suap non funzionano al meglio delle loro possibilità, a causa del quadro di scarse risorse in cui versano gli enti locali. Inoltre, sul fronte degli investimenti, hanno ribadito come i Comuni abbiano le mani legate per via del patto di stabilità. Per quanto riguarda le tempistiche, ci sono altri vincoli che fanno sì che le stesse amministrazioni comunali siano vittime della burocrazia: quando un imprenditore presenta una variante, ad esempio, dopo l’ok della commissione urbanistica devono passare 60 giorni per le osservazioni, quindi il progetto deve essere approvato in consiglio comunale. È chiaro, dunque, come i Comuni talvolta debbano attendere (loro malgrado) mesi prima di rilasciare un’autorizzazione. Ad ogni modo, l’invito dei sindaci alle imprese è quello di considerare ora più che mai le amministrazioni comunali come un partner, e non come un ostacolo. Da parte loro, i Comuni hanno assicurato una rinnovata attenzione verso le esigenze del mondo produttivo (ad esempio sulla legge regionale per gli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo). Qualcun altro ha già teso la mano agli imprenditori con azioni concrete: è il caso di un’amministrazione comunale che ha deciso di sospendere il pagamento degli oneri di urbanizzazione per chi si insedia in una determinata area produttiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fabio Fabbri -Vivara Viaggi Abbiamo presentato la medesima pratica ai Suap di tre diversi Comuni della nostra Provincia: due ci hanno risposto positivamente, il terzo l’ha rifiutata e per far valere le nostre ragioni abbiamo dovuto ricorrere ad un consulente legale a nostre spese. Non ci si deve stupire allora se nasce un senso di sfiducia. Massimo Franzaroli - Pulsar A seguito dei continui accorpamenti e relativa riorganizzazione, oggi spesso nelle banche ci mancano gli interlocutori qualificati ed autonomi nelle decisioni , con tempi di attesa lunghissimi. Nicola Montanari - Nimax La Pubblica Amministrazione è disposta a riconoscere con fatti concreti che, senza l’impresa, non possono trovare sviluppo attività collaterali quali servizi privati e pubblici, attività professionali, credito? Walter Gualtieri - ADS 60 comuni sono troppi. Si deve realizzare la città metropolitana. Andrea Bonafè - Bitem Assistiamo purtroppo ad una manutenzione delle strade sempre minore da parte dei comuni. Senza comprendere che, così facendo, non soltanto si mette a repentaglio la sicurezza delle persone, ma si fanno crescere esponenzialmente nel tempo i costi di manutenzione. Antonio Benincasa - Assotech Emergono difficoltà crescenti nel realizzare le infrastrutture nei nuovi insediamenti, oltre che rigidità nelle forniture delle utilities. In questo momento potremmo definire la burocrazia “una difficoltà per ogni soluzione”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 49 4 assise delle piccole imprese PROGETTI VALIDI E BUSINESS PLAN credibili E.B. ARTICOLO DI copertina Il futuro dei rapporti imprese-banche secondo Enzo Mengoli (Banca di Bologna)? Grande trasparenza, flusso di informazioni costante, pochi interlocutori bancari ma con rapporti consolidati, basati sulla fiducia e su una profonda conoscenza. S e qualcuno ha un progetto valido supportato da un business plan credibile, si faccia avanti: le banche sono pronte ad analizzarlo. È il messaggio lanciato dal direttore generale del gruppo Banca di Bologna, Enzo Mengoli, durante l’Assise delle Piccole imprese. Dottor Mengoli, durante l’Assise si è parlato di stretta creditizia. Lei che da diversi anni guida il gruppo Banca di Bologna, come ha visto cambiare le condizioni di erogazione del credito? 50 FARE “Indubbiamente negli ultimi mesi del 2011 le banche hanno attraversato un momento particolarmente critico dal punto di vista della liquidità, ma oggi la situazione mi pare cambiata. Voglio ricordare poi che se non ci sono situazioni critiche contingenti di liquidità e di patrimonio per le banche non erogare è come per le aziende non vendere i loro prodotti. Penso quindi che la stretta creditizia percepita non sia altro che un approccio delle banche alla concessione del credito che tiene conto della forte incertezza sulle prospettive dell’economia”. Qual è a suo parere il punto debole del rapporto tra banche e imprese? Durante l’Assise ha spiegato che gli istituti di credito “non si sono mai preoccupati più di tanto di entrare nel cuore delle imprese”, contribuendo alla loro sottopatrimonializzazione. Cosa significa? “Sì è vero, penso che le banche negli anni passati abbiano fatto danni, aspetto che nessuno rileva, erogando in modo troppo disinvolto e superficiale il credito. E questo non ha educato le imprese a ricercare un corretto equilibrio finanziario e patrimoniale rendendole nel tempo più fragili. Infatti, a volte le imprese si sono indebitate più del dovuto non a fronte di una corretta pianificazione finanziaria, ma solo perché ottenevano con facilità il credito”. Come se lo immagina il rapporto del futuro fra banche e imprese: quali sono i punti fermi su cui dovrebbe essere costruito? “Grande trasparenza, flusso di informazioni costante, pochi interlocutori bancari, ma con rapporti consolidati basati sulla fiducia e su una profonda conoscenza”. Alcuni imprenditori esprimono preoccupazione per l’accesso al credito, osservando che per una banca è più redditizio investire nei mercati finanziari internazionali piuttosto che in un progetto imprenditoriale locale. Quanto corrisponde al vero questa affermazione? “Detto che ci sono banche come la nostra che concentrano tutto il loro core business raccogliendo i risparmi sul proprio mercato e impiegandoli tutti sui privati e sulle imprese del territorio, non si può non registrare che l’economia reale e tutto il mercato mondiale continuino ad essere in balia della mera speculazione finanziaria ancora oggi dopo quasi cinque anni dal default della Lehman, e questo mi pare il vero grande scandalo che stiamo vivendo, generato dalla deregolamentazione della finanza internazionale con grande responsabilità dei regolatori e dei governi Enzo Mengoli, Direttore generale della Banca di Bologna che non riescono ad intervenire per cambiare questo stato imprenditore che per la prima volta si di cose”. rapporta con un istituto di credito? Che caratteristiche deve avere il suo progetSi diceva che la selezione che fanno oggi to perché abbia buone chance di essere le banche è (e sarà) sempre più severa. finanziato? È così? “In primo luogo deve avere un bu“Non parlerei di severità. Direi piutto- siness plan credibile, poi deve far sto che la valutazione del merito credi- percepire di avere la capacità e le tizio delle imprese oggi richiede valuta- competenze per svilupparlo. A quezioni più articolate ed una conoscenza sto punto la banca deve scommettere del cliente più approfondita”. su di lui”. Che consiglio darebbe a un giovane © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 51 GIUSEPPE MORANDINI: “CREDERE NEI PROGETTI” “Quel cuore delle banche che batte vicino all’impresa non ha smesso di battere. Ha solo vissuto un momento drammatico”. Parola di chi quel cuore lo conosce bene: è Giuseppe Morandini, presidente della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, già presidente della Piccola industria di Confindustria, ma prima di tutto, “un imprenditore di tradizione familiare”. Il suo messaggio alla platea dell’Assise delle Piccole imprese organizzata da Unindustria Bologna, è stato all’insegna della fiducia e della tenacia. “Pensando alla storia imprenditoriale della nostra famiglia, devo dire grazie alle banche per quanto ci sono state vicine nel corso degli anni – ha affermato – e se guardo i giorni di adesso dico credeteci e non molliamo. Perché le banche non chiedono altro che di capire fino a che punto noi e le nostre famiglie crediamo in quello che facciamo. Dimostriamoglielo, anche se questo vuol dire sacrifici e rinunce”. Parlando di futuro, Morandini ha rilanciato l’importanza delle fusioni, soprattutto per quelle imprese che – come la sua – vivono di solo mercato interno. “L’internazionalizzazione è l’ossigeno, ma quante sono le imprese in Italia che possono vivere di internazionalizzazione?”, ha domandato. “Nella nostra azienda negli ultimi quindici anni abbiamo fatto nove fusioni, con tutti gli aumenti di capitale necessari. Questo vuol dire crederci. In settori come questi non c’è altra speranza – ha spiegato – non dobbiamo lasciare la selezione nelle mani del mercato: dobbiamo avere la lucidità di gestirla noi, con le fusioni e le aggregazioni”. In generale, però, secondo Morandini oggi “non basta più rimboccarsi le maniche da soli”, perché “non c’è un problema di banche e di imprese, che anzi, dovrebbero fare fronte comune. C’è un problema di Paese, e questo bisogna porlo con forza a tutti i livelli”. Infatti, ha concluso, “è arrivato il momento in cui tutti assieme, banche e imprese, ci sediamo a un tavolo unico, col grande padre della politica che finalmente cominci a dire tre o quattro cose serie che possano portare il Paese fuori dalla secca”. (e.b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA 52 FARE 5 assise delle piccole imprese IL FUTURO E’ LA FUSIONE DEI COMUNI ARTICOLO DI copertina E.B. Cinque Comuni della Valle del Samoggia cercano di fondersi in un unico ente, con vantaggi certi per la semplificazione burocratica. Previsioni? Un risparmio del 10% sulla gestione, del 10% sugli acquisti e del 15% sul personale. Augusto Casini Ropa, Sindaco di Savigno e Presidente della Unione dei Comuni della Valle del Samoggia FARE 53 “Noi siamo dei pionieri: stiamo conquistando il West, e non abbiamo ancora strade tracciate. Ma se andrà bene, nulla sarà più come prima”. Ci scommette Augusto Casini Ropa, il sindaco di Savigno (Bologna) che da tempo si sta battendo affinché cinque Comuni della Valle del Samoggia si fondano in un unico ente, con vantaggi certi dal punto di vista della gestione e della semplificazione burocratica. Sindaco, che cos’è una fusione di Comuni, e a che punto siete con questo processo? “È un processo di riforma istituzionale, che a differenza dell’Unione dei Comuni, dove gli enti conservano una loro autonomia, fonde tutte le strutture politiche e amministrative. In altre parole, ci sarà un solo sindaco, una sola giunta, un solo Consiglio comunale, al posto degli attuali cinque sindaci, 23 assessori e 77 consiglieri. Come Comuni abbiamo già deliberato il processo di fusione, ora spetta alla Regione legiferare. Presumibilmente ci sarà un referendum consultivo a novembre, e se l’esito sarà positivo si scioglieranno i cinque Comuni per dare vita a quello 54 FARE unico”. Concretamente, quali sono i vantaggi di questa fusione? “Secondo uno studio che abbiamo commissionato, in termini di gestione su scala, ci sarà un risparmio pari al 10% del bilancio, cioè di 2,6 milioni di euro. I benefici sulla spesa ammontano a circa 260 mila euro. Basti pensare, infatti, che al posto di tre segretari comunali ne avremo uno solo: da questo punto di vista, il risparmio è già di 200 mila euro l’anno. Inoltre, a regime prevediamo un risparmio del 10% sugli acquisti e del 15% sul personale. Senza contare che sono previsti importanti contributi statali e regionali, più una deroga al patto di stabilità per i primi due anni”. Attualmente l’Unione dei Comuni della Valle Samoggia dispone già di uno Sportello unico per le attività produttive (Suap). Come cambierà questo ufficio? “Oggi il nostro Suap è abbastanza efficiente, ma sicuramente dobbiamo ancora lavorare sull’abbattimento dei tempi di rilascio delle autorizzazioni. Con la fusione si andrà in questa direzione, dal momento che lo Sportello dovrà interfacciarsi con un solo Comune, e non con cinque. La nostra idea, tuttavia, è quella di trasformarlo da semplice ufficio burocratico quale è adesso, in uno strumento che sia anche capace di affiancare le imprese nella progettazione, e di studiare strategie di marketing per l’attrattività del nostro territorio”. Nella Provincia di Bologna si contano ben 60 Comuni. Crede che il “modello Valle del Samoggia” sia esportabile? Ci sono delle resistenze? “Anzitutto bisogna dire che anche se la legislazione italiana spinge affinché i Comuni si uniscano, a livello pratico non aiuta più di tanto. Quello che stiamo facendo noi è davvero molto complesso, e non ci sono strade tracciate. Ma la difficoltà più grande forse è quella culturale: c’è una grande paura della marginalità. Sono tutti intenti a coltivare il proprio orto senza guardare oltre. Quello che vorrei che anche i cittadini capissero è che piccolo è bello, vero, ma è anche debole”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 assise delle piccole imprese DARE FORZA A TUTTI, GRANDI E PICCOLI ARTICOLO DI copertina di Alberto Vacchi Internazionalizzazione, Europa, capitale umano nella relazione del presidente all’Assemblea privata di Unindustria. FARE 55 In occasione delle Assise delle Piccole Imprese si è tenuta anche l’Assemblea privata di Unindustria Bologna. Pubblichiamo su queste pagine uno stralcio delle parti più salienti della relazione del Presidente Alberto Vacchi. L e linee di azione della nostra Associazione saranno focalizzate su: - il capitale umano; - l’internazionalizzazione; - l’Europa. Competere sui mercati presuppone oggi una massa critica, una robustezza patrimoniale, una capacità di integrare competenze diverse ma complementari, che molto spesso si infrangono contro i limiti dimensionali della piccola impresa. Aggregarsi comporta anche un cambiamento culturale e di atteggiamento: la propensione, cioè, a vincere le resistenze del nostro individualismo. Dobbiamo pensare infatti che mettersi insieme per condividere delle sfide non ci farà perdere la nostra identità, ma, anzi, ne valorizzerà le caratteristiche migliori. Dipenderà dallo spirito con cui affronteremo le novità, trasformando i limiti in opportunità competitive. Vorrei dunque invitare le nostre imprese a fare nuove alleanze; vorrei che crescendo inevitabilmente la dimensione dei gruppi industriali competitivi non ci fosse una esclusione della rete di subforniture e di servizi; vorrei che la massa critica desse forza a tutti gli attori virtuosi, grandi e piccoli nel definire nuove politiche con le banche e che quest’ultime cominciassero a definire un rapporto più solidale e moderno con i loro veri danti causa. In questo la nostra associazione ha da ieri un’unità dedicata per rispondere al meglio alle richieste di network nel mondo, ma ci proponiamo di fare molto di più. Il nostro obiettivo è infatti quello di favorire la nascita di decine di nuove aggregazioni. Infine il capitolo Europa, quello politicamente più importante, perché se ben sviluppato potrebbe darci quelle risorse che oggi a livello nazionale scarseggiano. Questo è l’ultimo anno “grasso” del VII Programma Quadro dell’Unione Europea. Dico “grasso” - e passatemi il termine un po’ eccessivo - perché centinaia di milioni di euro saranno messi a disposizione delle imprese che intendono investire in programmi di ricerca e sviluppo tecnologico. Ciò avverrà in due chiamate, con i bandi di luglio e dicembre. Noi ci proponiamo di migliorare i nostri standard di presenza in Europa: l’intento è quello di portare il maggior numero di imprese ad avvicinarsi per la prima volta ad un bando europeo, 56 FARE partendo proprio da quest’ultima significativa chiamata. Ma guardando gia avanti con le linee programmatiche di Horizon 2020, abbiamo iniziato, dallo scorso Febbraio a prendere parte ai tavoli ed ai gruppi di lavoro della commissione europea. E’ un obiettivo ambizioso, non solo perché i tempi per concorrere sono molto stretti, ma anche perché negli ultimi 14 anni (6° e 7° programma) non abbiamo certamente brillato in termini di partecipazioni, scontando in ciò – anche questo va detto – una scarsa attitudine del nostro Paese a utilizzare gli strumenti di finanziamento europei o a essere presenti in Europa nei luoghi che contano e in cui si prendono le decisioni. Su questo prometto il massimo impegno della nostra associazione. Vorrei concludere questa relazione a 11 mesi dal mandato che mi avete dato, con una riflessione sul nostro modo di dialogare all’interno dell’associazione, sulle opportunità che spesso non cogliamo perché impegnati altrove, o troppo attaccati alla nostra storia di successo, oggi per molti messa in discussione. La nostra associazione è e rimane il primo punto di incontro di tutti noi. Le proposte di miglioramento degli strumenti di comunicazione, l’apertura di spazi internet dedicati, la disponibilità costante della struttura ad accompagnarvi in qualsiasi percorso di crescita sono tutti elementi importanti che già oggi facciamo nostri. Continueremo a migliorarli ed intensificarli, a cercare di far partecipe ogni singolo collega che ancora non conosce a fondo Unindustria. © RIPRODUZIONE RISERVATA E IL 17 E 18 SETTEMBRE C’E’ DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO Una Due giorni di incontri fra le imprese ed il mondo della cooperazione in collaborazione con il Gruppo Sabatini. Lunedì 17 e Martedì 18 Settembre, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, centinaia di stand ospiteranno le imprese di Unindustria Bologna per una “Due giorni” che costituirà, di fatto, la vetrina delle produzioni, delle lavorazioni, della subfornitura, dei servizi che il sistema produttivo bolognese offre in tutti i settori. Sarà questo lo svolgimento di “FARETE”, un momento organizzato con Legacoop Bologna, in collaborazione con il Gruppo Sabatini, con un obiettivo preciso: fare incontrare le imprese tra di loro. L’appuntamento – non a caso dedicato a “Le imprese fanno Network” – consentirà nelle due giornate, a tutte le imprese piccole, medie e grandi associate ad Unindustria Bologna, di presentarsi e di conoscersi alla ricerca di possibili clienti, fornitori, partner commerciali e produttivi. Assume quindi particolare significato la collaborazione con Legacoop Bologna: una collaborazione che si propone di sviluppare il dialogo fra le imprese di Unindustria Bologna e quelle del mondo della cooperazione. A fianco dell’Assemblea vera e propria, per due giorni “FARETE” metterà in contatto sia gli imprenditori, i top manager ed i massimi vertici delle realtà cooperative, sia i responsabili degli uffici acquisti e degli uffici tecnici delle imprese. E, a fianco del momento espositivo e di incontro tra i manager delle singole realtà produttive, ci sarà la possibilità di incontri dedicati a trattative B2B riservate. “FARETE sarà un luogo che favorirà occasioni di conoscenza reciproca, di partnership, di business.” ha sottolineato Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna, presentando l’iniziativa “Vogliamo creare le condizioni affinchè emergano tutte le possibili opportunità di collaborazione tra imprese del territorio, e le imprese stesse possano individuare nuovi partners con i quali affrontare le sfide della globalizzazione. E, perchè no, affinchè possano nascere anche nuove idee”. “Il sistema produttivo bolognese ha, del resto, una lunghissima storia di collaborazione al proprio interno.” ha aggiunto Vacchi “I rapporti di fornitura e di collaborazione tra imprese complementari sono stati uno dei fattori alla base di quello che Romano Prodi già trent’anni fa definiva il ‘meccano della Via Emilia’. E nel corso del tempo intere filiere hanno preso vita e si sono sviluppate nel raggio di poche decine di chilometri”. “Ogni singola impresa in realtà è il nodo di una rete complessa di scambi e relazioni” ha affermato il Presidente di Legacoop Bologna, Gianpiero Calzolari, “L’iniziativa di settembre sarà l’occasione di rinvigorire la collaborazione fra le tante imprese, grandi e piccole, clienti e fornitori che rappresentano il reticolo produttivo bolognese, ma soprattutto per offrire l’opportunità di costruire nuovi scambi ed ampliare ulteriormente quella rete preziosa che consoliderà il nostro territorio”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 57 plubo PLastic Union BOlogna 58 FARE Per crescere e per conquistare nuove posizioni sui mercati internazionali è indispensabile una crescita dimensionale delle nostre imprese piccole e micro: perchè il mercato globale richiede massa critica, capacità di penetrazione e di integrare competenze diverse ma complementari. Per imprese di piccola dimensione, come quelle del nostro territorio, i processi di aggregazione sono la strada maestra per competere. Bologna è stata un’apripista in fatto di aggregazioni d’impresa . Ed Unindustria ha direttamente favorito soluzioni inedite ed innovative fondate sulle Reti d’Impresa, aiutando e supportando la nascita di nuove forme di aggregazione, sia sul territorio bolognese che su quello imolese, nell’ambito della subfornitura meccanica, dell’automazione elettrica ed elettronica, dell’information and communication technology, dello stampaggio di materie plastiche, del turismo. Sotto l’egida di Unindustria Bologna sono nate già 8 diverse aggregazioni, appartenenti ai più svariati settori: IS Bologna, la prima nata (settembre 2009), aggregazione di piccole e medie imprese metalmeccaniche della subfornitura; 01 Wiring, automazione elettrica ed elettronica ; Rete ICT, network di aziende dell’Information and Communication Technology; Imola FA, imprese di Imola, Bologna e Ravenna dell’automazione, energie rinnovabili, meccanica e ICT; Race Bo, il primo contratto di rete vero e proprio costituito in Italia tra aziende manifatturiere, tutte piccole e medie imprese subfornitrici delle case dell’automotive; Artù Bologna, club di prodotto nato nell’ambito del settore del turismo; Plubo, stampaggio delle materie plastiche; e Baco. Quest’ultimo è un vero e proprio contratto di rete con al suo interno una newco, che si inserisce nel più ampio progetto del distretto della protesica come polo internazionale della riabilitazione. E che ha centrato nel 2011 un primo obiettivo con la sottoscrizione di un accordo di cooperazione con l’associazione dei disabili cinesi, primo passo per la penetrazione in quel grande mercato. Proprio a Baco sono dedicati gli articoli delle pagine seguenti. Quante aggregazioni si fanno a Bologna © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 59 1 H a un’ambizione, Bologna: diventare il “polo della riabilitazione internazionale”. Un obiettivo che non è rimasto nel cassetto; anzi, ha già mosso i suoi primi passi e continua a guardare lontano. Tecnica, ricerca scientifica e soprattutto personalizzazione del prodotto si sono rivelate le carte vincenti per aprire al distretto bolognese le porte del mercato globale. In questo contesto è nato, un anno fa, Baco Srl. Tradotto: Building A Common Objective, costruire un obiettivo comune. Radici a Budrio, ma mirino puntato verso la Cina, perchè è là che corrono il futuro e la crescita. Ruolo 60 FARE protesica e riabilitazione chiave, per aprire a coraggiose imprese di nicchia gli orizzonti del mercato globale, lo ha svolto Unindustria Bologna. Intorno al suo tavolo si sono sedute quattro realtà: la RTM di Budrio (che produce soluzioni protesiche); la Corazza di Molinella (produttrice di plantari ortopedici); la TGR di Ozzano Emilia (specializzata in monta-scale per disabili) e la marchigiana Duna (che a Falconara produce scarpe ortopediche). Complessivamente, tutte imprese che solo associate in una Srl hanno ottenuto il peso specifico per competere nel mercato internazionale. La “rete” delle buone intenzioni non bastava, serviva un soggetto giuridico riconosciuto all’estero; da qui l’esigenza di mettere sulla carta una società, un’interfaccia unica per assumersi gli oneri commerciali ed esportare prodotti e know how. Le quattro imprese coinvolte, oggi si presentano con un unico nome, solo così è stato possibile per ciascuna di loro valicare confini che altrimenti sarebbero stati interdetti. Ma il contagio non si è fermato lì. Altre imprese si sono alleate con la Newco Baco Srl, creando un network più grande e di conseguenza appetibile. Prodotti, sì e poi anche servizi in un’offerta che successivamente ha visto l’ingresso di Rizzoli Ortopedia DA BUDRIO ALLA CINA. MA INSIEME di Antonella Zangaro Bologna può diventare il polo internazionale della riabilitazione. Merito di Baco, un network di imprese al quale si sono unite anche realtà pubbliche. Ora quattro di loro hanno costituito una Newco, e con quella sono sbarcate in Oriente. Spa e Centro di Riabilitazione Casalino. Anche il pubblico, dunque, che sommandosi al privato ha messo in evidenza la forte componente di servizio. Un indubbio valore aggiunto per la rete Baco. Al progetto poi hanno partecipato anche Technogym, Finceramica, Pollution, Noemalife, Opo, Samo; Vassilli, il centro clinico di riabilitazione di Montecatone, l’Arcispedale Santa Maria di Reggio Emilia, il Centro Nazionale delle Ricerche di Faenza e il Centro Ausili dall’Ausl di Bologna e Istituto Ortopedico Rizzoli. A dare conforto a questa strategia di sistema di prodotto e servizio, privato e pubblico, ci sono i numeri. Per il settore dei dispositivi ortopedici e delle tecnologie per la mobilità si prevede una crescita annua del 3,6% e il mercato asiatico è un test d’ingresso molto interessante. Là, il governo intende assicurare la copertura sanitaria alla popolazione promettendo al settore delle tecnologie mediche una significativa espansione. In Cina vivono 83 milioni di disabili che rappresentano il 6,4% della popolazione. Il miglioramento progressivo delle condizioni di vita e l’allargamento delle prestazioni di cura e assistenza offerte dai servizi sanitari di questo, come molti altri Paesi emergenti, rappresentano un’opportunità per il network emiliano che punta tutto sull’alta qualità. Gli studi condotti sul territorio asiatico da Unindustria hanno altresì dimostrato una chiara inclinazione a privilegiare prodotti di importazione, giudicati di qualità superiore. Nel giugno dello scorso anno è arrivato l’accordo di cooperazione internazionale con la Federazione dei disabili cinesi e l’Associazione Cinese di Riabilitazione del Ministero degli Affari Civili cinese. “Trasferire competenze in Oriente significa spiegare ai cinesi il tratto tipico del prodotto italiano”: preparazione specifica per ogni esigenza. In un recente articolo di Dario di Vico pubblicato sul Corriere della Sera, il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, ha sottolineato l’importanza della “politica di aggregazioni e reti, un valore aggiunto necessario. La riabilitazione – ha aggiunto Vacchi – è sicuramente un caso interessante perché ci permette immediatamente di essere competitivi nelle esportazioni”. Non solo. Guardando alle diverse nicchie di specializzazione che contraddistinguono il dna delle imprese di questo territorio, “il modello – ha concluso – potrebbe essere replicato”. Un esempio? La filiera dell’agroalimentare. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 61 2 protesica e riabilitazione RETI D’IMPRESA? I TEMPI SONO MATURI A.Z. Tra le realtà che hanno dato vita a Baco c’è RTM: protesi su misura, tanta ricerca di materiali e tecniche innovativi, personale specializzato con un’età media sui venticinque anni. Lo staff RTM al completo 62 FARE E ra il 1987 quando tre giovani tecnici ortopedici, che avevano già maturato una lunga esperienza nel centro Inail di Vigorso del prof Hannes Schmidl, decisero di dare vita a una nuova officina ortopedica. Giampaolo Rimondini, Franco Tedeschi e Moreno Marchesini fondano così la RTM Ortopedia Personalizzata, una realtà all’avanguardia nella realizzazione di protesi su misura che ha fatto della ricerca di materiali e tecniche innovativi il suo punto di forza. Su tutto, però, c’è un aspetto che ha contribuito a catapultare questa realtà su orizzonti lontani da quella provincia bolognese in cui ha posato i suoi mattoni: la cura e l’attenzione per la personalizzazione. “Ogni paziente è portatore di esigenze e aspettative differenti e solo una protesi realizzata su misura potrà permettere il suo recupero e il reintegro nel mondo del lavoro e nella società”. Questa la mission aziendale, questo il lasciapassare per il salto nel mercato globale. Dal 2011, RTM è una della quattro realtà specializzate che dà vita a Baco Srl, quello che viene definito “l’incu- batore di imprese creato per portare sul mercato internazionale il talento e il know how di realtà storiche troppo piccole per potersi tutelare da sole nel confronto con giganti come la Cina”. RTM da Budrio, in Oriente, ha portato in dote la sua storia professionale. Questa realtà è una delle versioni tra le più raffinate del settore. “La nostra particolarità – spiega Moreno Marchesini – è che, con noi tre ‘vecchi’ soci, solo in cinque superiamo i quarant’anni di età perché tutti gli altri hanno meno di venticinque anni!”. RTM conta quaranta addetti. “Negli ultimi anni – aggiunge - abbiamo investito molto sulle nuove tecnologie, su Internet e questa si è rivelata una scommessa vincente”. Ma non solo, c’è una importante lezione da scoprire se si fa un passo indietro. “La nostra fortuna è stata quella di conoscere un direttore tecnico che ha investito su noi tre all’epoca quattordicenni. Lui ci ha voluti credendo in noi come un maestro e un padre”. E questa attenzione verso i giovani da formare “come un legno che non ha ancora il tarlo” in RTM è rimasta un valore aggiunto imprescindibile. Il prodotto di punta di RTM è la cura della persona e questo non si può facilmente internazionalizzare però, va oltre Moreno guardando lontano: “L’uso delle tecnologie ci porterà anche in Cina”. Il riferimento è a quel progetto che ha permesso a RTM di realizzare protesi estetiche a distanza. Al concreto: “Se in Italia la persona ce l’hai di fronte, con il nostro scanner noi otteniamo i dati di chi si trova lontano”. RTM è in grado di andare anche oltre il rilievo dei dati tradizionali. A Budrio sanno cogliere dettagli particolarissimi, essenziali per personalizzare un prodotto che, nello specifico, è una protesi su misura. “Paura che in Cina ci possano copiare?”. Non ha molte esitazioni Moreno Marchesini che ha le spalle larghe. “A fare la differenza è la nostra esperienza”. Baco, dunque, prima di tutto è e rimane una grande occasione. Nessun timore di fronte al mercato globale in casa RTM. “Noi ci abbiamo messo quarant’anni a fare tutto questo, se riescono a copiarci sono bravi, ma non bisogna avere paura”. Insomma, questa rete d’impresa che si presenta sul mercato internazionale è nata interpreta il pensiero di Giampaolo Rimondini e Franco Tedeschi: RTM. Entrato in contatto con Baco, il team di tecnici bolognesi voleva andare a vedere cosa la Cina fosse in grado di offrire, quindi dare formazione e poi, successivamente, si è integrata anche la possibilità della fornitura. “Se Unindustria ci aiuterà – conclude – sicuramente ci si potrà perfezionare. Noi vorremmo andare avanti”. Sor- Lo stabilimento RTM a Budrio per aziende diverse tra loro che però condividono un obiettivo comune che non è meramente economico. “Quello che conta per noi è l’investimento, la sperimentazione. Oltre a vendere qui si impara”. Questa è la Cina per Moreno Marchesini che ride Marchesini, se guarda indietro: “Se solo quattro anni fa mi avessero parlato di una rete d’impresa avrei tagliato corto rispondendo non ho tempo”. Oggi i tempi sono maturi. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 63 3 protesica e riabilitazione PROFESSIONALITA’ E GIOCO DI SQUADRA A.Z. Anche la Corazza (plantari ortopedici) è più forte con la rete Baco. “La Cina è un mercato da prendere a braccetto.” sostiene Violetta Corazza “Vanno ascoltati costruendo buone collaborazioni. Il beneficio ci sarà per entrambi”. Q u a r a n t’ a n n i di attività “in rosa”. Corazza Srl è una realtà leader nel mercato italiano che da sempre si occupa di prodotti per la cura e il supporto dei piedi. Tutto saldamente nelle mani di uno staff al femminile. Corazza Srl è un marchio presente sul mercato italiano ed europeo dal 1968. Oggi, alla guida di una realtà di ventiquattro dipendenti, siede Violetta Corazza. L’impronta femminile non è tangibile solo nei numeri (il 90% del personale è donna) 64 FARE ma anche nell’organizzazione del lavoro. Flessibilità, ottimizzazione e personalizzazione non sono qualità riconducibili solo alla produzione dell’azienda di Molinella, ma anche a quelli che sono i ritmi e i tempi del lavoro. Qui, gli orari di produzione sono frutto di un accordo tra la direzione e i dipendenti. Il risultato è che si comincia presto, la mattina, verso le sette, ma altrettanto presto poi si chiude il ciclo della giornata. A casa alle 15.30. Perché? Ci sono una logica e una scelta precisa in questa scansione. “La mattina a quell’ora non c’è traffico”, la prima motivazione resa in un’intervista pubblicata sul quotidiano “il Resto del Carlino”. E poi il tocco femminile: “Uscendo presto il pomeriggio rimane tutto il tempo da dedicare ai figli e alla vita familiare”. Come a dire: le donne, in quest’azienda hanno un accesso e un trattamento privilegiato. Violetta Corazza ha iniziato a lavorare qui quando aveva solo dodici anni e alla guida dell’azienda c’erano i suoi geni- tori. L’azienda oggi realizza circa mille plantari al giorno riuscendo a garantire prezzi sempre contenuti. “Se avete l’intelligenza, sotto i piedi calzate un plantare Corazza” titolava il quotidiano bolognese. Certificazioni di qualità, investimento nella ricerca sono i fari a guidare Corazza Srl che, grazie all’ingresso nella rete Baco, ora ha la forza necessaria per guardare al mercato globale a testa alta. Lo sbarco in Cina arriva con una telefonata di Unindustria che, dopo aver letto di Corazza in un’intervista al sindaco di Molinella, ha ritenuto di contattare la titolare in persona. Nel 2010, l’azienda ha ricevuto un riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale. “Un premio per rendere omaggio ad un’azienda tutta al femminile, tra le prime ad essere certificate ISO 9001”. Ma soprattutto, ci tengono a precisare qui dentro, “una delle poche realtà italiane a non essere ricorsa al credito bancario in un momento difficile come quello che stiamo tutt’ora vivendo”. L’apporto di Corazza alla “p i a t t a f o r m a emiliana del biomedicale” si concentra anche su altro. Violetta non perde mai il sorriso né l’entusiasmo quando racconta: “Noi offriamo formazione su come applicare il prodotto ai clienti”. In cambio “loro si impegnano a garantire che per un certo numero di anni compreranno i plantari da noi”. Insomma, conclude il ragionamento “Facciamo lavorare gli italiani. E di questi tempi è un vanto”. Ripercorrendo la storia dell’avventura cinese, Violetta spiega come, dopo l’invito di Unindustria Bologna a partecipare ad una missione in Oriente, il coinvolgimento della realtà di Molinella sia stato totale e in- condizionato. “Noi non siamo andati in Cina per fare business e questo loro l’hanno capito subito”. E l’hanno apprezzato, c’è da giurarci. Sono i fatti a dirlo. I primi ordini alla rete d’impresa sono già arrivati. Baco in Cina ha fatto breccia e il segreto brilla negli occhi di Violetta: “Noi siamo un gruppo di aziende con più di trent’anni di storia sulle spalle. Fra di noi c’è una grande stima. E si vede”. Questo, dunque, hanno immediatamente percepito i cinesi. Una grande professionalità e un gioco di squadra di sostanza, nessuna apparenza “in rete”. Il tutto va poi condito con un atteggiamento che niente ha a che fare con l’idea dei “conquistatori”. “La Cina è un mercato da prendere a braccetto - rafforza il concetto - Non è utile andarci contro”. Violetta è pragmatica. “Loro crescono molto in fretta, non vanno ignorati ma ascoltati costruendo buone collaborazioni. Il beneficio ci sarà per entrambi”. E se lo dice la titolare di un’impresa che ha fatto dell’ascolto delle esigenze particolari del personale (soprattutto di quello femminile) la sua prerogativa, qualcuno avrebbe mai l’ardire di metterlo in dubbio? Violetta Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 65 4 protesica e riabilitazione IL FUTURO NON SI FERMA IN ITALIA A. Z. Alla TGR (sali-scale per disabili) l’hanno toccato con mano: presentarsi alla sanità cinese come un’unica Srl, capace di offrire un’ampia gamma di prodotti di più aziende, genera da subito un interesse maggiore. Maria Ferrari ed Enrico Toselli con la nipote Valentina A credere che la Cina sia un interlocutore importantissimo c’è anche TGR. L’azienda di Ozzano dell’Emilia rappresenta una delle quattro realtà entrate a far parte della rete Baco Srl. Di queste probabilmente, TGR è quella che, per le sue dimensioni, già attua una vera politica di internazionalizzazione. “Nel 1984 siamo stati i primi a ridare la possibilità ai disabili di scendere le scale e uscire di casa laddove non c’era un ascensore” esordisce con 66 FARE piglio deciso Maria Ferrari, titolare insieme al marito, di TGR. Grazie al primo “modello Scoiattolo”, infatti, l’azienda bolognese ha conosciuto il suo grande successo. “Quando siamo partiti – continua Maria Ferrari – eravamo una piccola azienda e i nostri prodotti erano tutti brevettati. Dopo ci hanno copiato, ma lo Scoiattolo, quello no”. La prerogativa di questo sali-scale è quella di essere mobile, a ruote e dotato di sistema a trazione elettrica. “Quante mamme, all’epoca mi hanno telefonato ringraziandomi perché i loro figli erano tornati a frequentare la scuola – ricorda Maria Ferrari – e quanti anziani, che dopo anni passati chiusi in una casa, finalmente hanno ricominciato ad uscire”. L’esperienza diretta raccontata da chi ha vissuto in prima persona la conquista della ritrovata libertà è diventata poi il viatico per la promozione e la diffusione del “gioiello” inventato da TGR. Ma l’ascesa dell’azienda bolognese non si è fermata qui, dietro l’angolo c’era ancora il vasto mercato internazionale da conquistare e il suo fondatore, il Cavalier Emilio Toselli, non è stato certo a guardare. Accanto a lui, sempre la moglie, Maria, che oggi è ancora lì, al suo fianco e parlando di sé si definisce una ex casalinga che semplicemente ha seguito il marito nel lavoro. Ma basta osservarla un attimo per capire che la sua è una presenza determinante. La storia dell’azienda quindi va avanti con nuovi brevetti e nuovi prodotti innovativi che nel tempo hanno contribuito alla sua affermazione, anche oltre i confini nazionali. Il valore aggiunto rappresentato dall’ingresso nella rete d’impresa Baco Srl? “Promuoverci è sempre positivo” la risposta. L’analisi poi si fa più ampia e va ad includere anche gli aspetti legati all’importanza della razionalizzazione della strategia aziendale da sommare alla relazione proficua sviluppata con tutte le altre imprese. Il punto è che, di fronte ad un interlocutore come il Ministero degli Affari Civili cinese, il fatto di presentarsi come un unico soggetto, una Srl, capace di offrire un’ampia gamma di prodotti, genera da subito un interesse maggiore. “Quando si ha a che fare direttamente con la sanità cinese e non con un importatore, le cose cambiano” ammette Maria Ferrari. E ancora. “Unindustria Bologna è venuta a cercarci direttamente e noi ci siamo aggregati”. Nessuna esitazione, dunque. Anche in questo caso, come accaduto per le altre realtà coinvolte, lo sbarco in Cina ha significato prima di tutto la possibilità di conoscere questo mercato, capirne le dinamiche e le esigenze; il tutto, però, entrando dalla porta principale. Quella offerta dai contatti avviati dal lavoro di regia preventivo sviluppato da Unindustria. E anche in questo caso, l’eventuale timore di poter essere copiati è passato in subordine. “Loro copiano il grande consumo, ma per la qualità bisogna andare nei paesi dove veramente esiste”. Insomma, la qualità sta in Italia, per Maria Ferrari e quando si parla del distretto biomedicale, bisogna guardare dritto a Bologna. La mente corre al do- mani. Baco, secondo l’imprenditrice emiliana, potrebbe già cominciare a guardare altri mercati, anche quelli dove l’azienda di Ozzano è già presente. “Noi facevamo telai quando abbiamo cominciato, poi ci siamo trasformati” ricorda ancora Maria Ferrari. “Il futuro non si ferma in Italia e Baco è vincente”. Ma se dice futuro, lei vede anche il volto di sua nipote, Valentina. La Cina è stata un’esperienza importantissima anche per la giovane da poco entrata in azienda. “A mia nipote – conclude – dico sempre di far parlare le persone almeno due volte; questo le servirà, insieme ai suoi studi in psicologia, per capire chi ha veramente davanti”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 67 5 protesica e riabilitazione “Baco – affermano alla Duna (scarpe ortopediche) – ha messo a disposizione prima di tutto una regia organizzativa, che si è presa in carico la gestione degli aspetti burocratici e di strategia necessari per preparare il nostro ingresso in Cina”. A. Z. E GLI ORDINI STANNO GIA’ ARRIVANDO Lo stabilimento della Duna a Falconara Marittima (AN) 68 FARE D una Srl è la vera outsider nella formazione a quattro che ha dato vita alla rete d’impresa Baco Srl. La sede è a Falconara Marittima, siamo nelle Marche. Ma anche lì, l’eco della “Budrio Valley” risuona da tempo. Dunque, se l’area di Bologna rappresenta la culla dell’ortopedia in Italia, Duna Srl, da quel di Falconara, non è stata ferma a guardare. “Noi siamo una realtà industriale consolidata, pur trattando un ambito di nicchia” spiega Maurizio Rosiglioni, titolare di Duna. Lui, insieme alla sorella Sara e al fratello Diego è entrato in forze nell’azienda affiancando il padre che l’ha fondata nel 1974. Qui sta il secondo tratto distintivo a connotare le peculiarità di Duna rispetto alle altre consociate Baco Srl. Ora siamo oltre il tema geografico. L’azienda che è nata, sì, come impresa artigiana oggi è cresciuta nelle dimensioni e nella sua capacità produttiva. “Noi siamo in grado di produrre su larga scala - sottolinea Rosiglioni – pur conservando un livello di personalizzazione che è proprio dei nostri prodotti”. Il risultato è che la rete d’impresa Baco Srl, grazie a Duna, ha potuto avvantaggiarsi della produzione industriale “applicata su prodotti di nicchia”. Torniamo alla geografia. Dopo un importante progetto di ricerca per i bambini sviluppato qualche tempo fa con l’Alma Mater, nell’ambito biomedico e ingegneristico, il passaggio in città dell’impresa marchigiana è andato oltre. La strada verso Bologna è stata indicata da Unindustria e conduce esattamente al punto su cui ragioniamo oggi. “Quello che ci ha messo a disposizione l’associazione degli industriali – continua il racconto Rosiglioni – è stato prima di tutto una regia organizzativa che si è presa in carico la gestione degli aspetti burocratici e di strategia necessari per preparare al meglio il nostro ingresso in Cina”. L’imprenditore di Falconara è diretto e schietto: “L’associazione degli industriali ha messo in campo una risorsa umana, il dott Serse Soverini, che ha condotto precise analisi sul mercato e ha fatto ciò che ogni associazione dovrebbe fare”. Per il resto hanno parlato i fatti. Una delegazione della Duna lo scorso anno ha partecipato a due missioni con Baco Srl in Cina. Ciò che gli imprenditori italiani hanno trovato in giugno e poi in settembre sono stati i risultati della semina già compiuta, già belli e pronti. “Noi siamo partecipati al 20% da una grande realtà tedesca, la Otto Bock che è leader mondiale nel settore dell’ortopedia” e sono stati proprio i partner tedeschi a confermare ai fratelli Rosiglioni la validità dei passi preventivi mossi dall’associazione bolognese. “Un ottimo lavoro sviluppato presso il Ministero degli Affari Civili cinese e tutti i contatti più giusti per il nostro settore”. Insomma, in un mondo così vasto come quello del paese orientale, la delegazione di Baco Srl si è trovata davanti gli interlocutori più adeguati e autorevoli. Da subito. Il prodotto realizzato dall’azienda marchigiana è di tipo tecnico ed è collegato all’applicazione di calzature specialistiche per disabili; ma esiste Maurizio Rosiglioni un sottile legame che coniuga questa “funzione di servizio” con l’idea del Made in Italy che tanto piace all’estero. Qui, quel connubio si nobilita. Le scarpe Duna aggiungono alla funzionalità e alla tecnica anche il benessere, quello psicologico. Un bene prezioso per chi, nella gradevolezza estetica delle scarpe ortopediche, può ritrovare anche un motivo per sentirsi meglio. In un momento come quello che stiamo attraversando, gli imprenditori non hanno bisogno solo di speranze, servono anche certezze e la missione in Cina ha già dato i suoi primi frutti. “Stanno già tornando alcuni ordini” chiosa Maurizio Rosiglioni. Duna Srl in Oriente esporta di sé il suo bagaglio di competenze, ma non si muove sola. Ad arrivare laggiù è un sistema complessivo. Anche per questo motivo la rete è già entrata nel cuore dei suoi fondatori perchè “quello che presentiamo è la sanità emiliana nel suo insieme”. Il biglietto da visita migliore. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 69 IMPRESE RESPONSABILI E SVILUPPO DEL TERRITORIO NEWS unindustria Carlo Rossini Cristina Galli Marcello Pierdicchi 70 FARE In che misura le imprese gestite in modo responsabile contribuiscono a sviluppare il capitale e il benessere del territorio in cui operano? Come possono contribuire ad accrescere la sua attrattività e competitività? Quali interrelazioni si creano tra territori e imprese nella creazione di valore condiviso? Al convegno organizzato presso la sede di Unindustria Bologna, Impronta Etica e SCS Consulting hanno presentato i risultati della ricerca “Il contributo dell’Impresa Responsabile nella creazione di valore per il territorio”, condotta in collaborazione con Legacoop Bologna e Unindustria Bologna, sotto la supervisione scientifica dell’Università di Bologna. La ricerca si è posta l’obiettivo di definire un modello per la valutazione degli impatti dell’attività d’impresa sul territorio in cui essa opera. La tesi sostenuta è che le imprese gestite in modo sostenibile concorrano allo sviluppo della competitività territoriale e che i territori equi attraggano e supportino lo sviluppo di imprese che producono valore. Le imprese, in particolare quando gestite in linea con i principi della sostenibilità, sono in grado di contribuire all’incremento del capitale territoriale (nelle sue diverse dimensioni: cognitivo, sociale, ecosistemico e paesaggistico, insediativo e infrastrutturale) nel breve e nel lungo termine. Il progetto di ricerca ha permesso di costruire un framework per la lettura e la rilevazione degli interventi attuati dalle aziende che contribuiscono a rinnovare o ad accrescere il capitale territoriale e il benessere di un territorio, con particolare riferimento alle aziende gestite in modo sostenibile. La ricerca può in questo senso rappresentare anche uno strumento di potenziale supporto all’individuazione di politiche pubbliche incentivanti. Si inserisce, inoltre, nella più ampia riflessione sull’individuazione di nuovi indicatori di benessere e di progresso sociale oltre il Pil che si sta sviluppando a livello nazionale ed internazionale. All’incontro sono intervenuti, fra gli altri, il presidente di Impronta Etica, Maurizio Chiarini, l’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Gian Carlo Muzzarelli, e Carlotta Balestra della Direzione statistica OCSE. LE IMPRESE BOLOGNESI AD ARCH MOSKWA Foto di gruppo per gli imprenditori bolognesi partecipanti ad Arch Moskwa Alla diciassettesima edizione di Arch Moskwa, la rassegna internazionale di architettura e design che si tiene a Mosca, ha preso parte anche una delegazione di dieci imprese coordinate da Unindustria Bologna, che si sono aggregate con il nome di FRID - Furnish Russia with Italian Design -ottenendo un importante contributo dalla Regione Emilia Romagna. In contemporanea con la Biennale di architettura, la cerimonia di apertura della fiera ha visto anche l’Ambascia- news unindustria A CONFRONTO SU FINANZA ED IMPRESA I profondi cambiamenti del contesto economico mondiale degli ultimi anni, le sue persistenti difficoltà e la sua continua evoluzione investono in maniera particolare il rapporto tra Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo imprese e finanza. Unindustria BoloParterre affollatissimo in via San Domenico per il convegno su Fi- gna, in partnership nanza ed Impresa con Il Sole 24 Ore, ha organizzato il convegno “Finanza ed impresa alla luce dei nuovi scenari” per riflettere sulle trasformazioni e le prospettive di tale rapporto, con il contributo di importanti rappresentanti del mondo della finanza, del credito e del governo del territorio. Il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè, il finanziere e amministratore delegato di Sator Matteo Arpe, l’assessore regionale alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli e il Vice presidente di Unindustria Daniele Salati Chiodini si sono confrontati su diversi temi, quali: Matteo Arpe, finanziere, amministratore delegato credit crunch, ricapitalizzazione delle aziende, fondi di private equity, strumenti finanziari di Sator innovativi e ruolo della pubblica amministrazione. L’incontro è stato aperto dall’introduzione di Tiziana Ferrari, direttore generale di Unindustria. Dopo di lei è intervenuto Gaetano Miccichè che ha parlato di “Come coniugare bilanci bancari e servizio sul territorio alle imprese”. Successivamente Matteo Arpe nella sua relazione “Private equity, interventi dei fondi per la capitalizzazione e lo sviluppo delle PMI verso modelli più competitivi“ ha ricordato come “le imprese italiane siano apprezzate e appetite per la loro qualità produttiva, ma poco attrezzate sul fronte distributivo e, specie quelle di minori dimensioni, poco capitalizzate. Da ciò la fatica ad accedere al credito”. “Con questa crisi le banche dovranno ritornare in maniera energica a con- Giancarlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna centrarsi sull’economia reale e sul territorio” ha concluso Daniele Salati Chiodini sottolineando come “le imprese per crescere e competere debbano lavorare soprattutto su tre fattori: ricapitalizzazione, capacità di aggregarsi, visione strategica”. Daniele Salati Chiodini, Vice presidente di Unindustria Bologna con delega al credito e alle politiche fiscali © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 71 tore italiano Antonio Zanardi Landi rivolgere un saluto alle imprese, e ricordare come l’architettura sia da sempre una liaison importante per la cultura e gli scambi tra Italia e Russia. Lo stand delle aziende bolognesi alla rassegna moscovita Le imprese bolognesi sono al secondo appuntamento moscovita quest’anno, dopo un evento lo scorso aprile presso il MOD Design Center durante il quale hanno presentato le eccellenze del design ai principali studi di architettura della capitale russa. Audia Italia, Corradi, Gazzotti, L’Invisibile, Mascagni, SPI, Suncover, Ta Li e Vetreria Bazzanese hanno portato il design “made in bo” a Mosca: parquet, mobili e sedute per ufficio, finestre, tende, outdoor living, poltrone per collettività, ecopelle, vetroarredo e porte invisibili hanno riscosso in Russia molto interesse. INVESTIRE IN TUNISIA .... “Nuova Tunisia: piattaforma strategica per il Mediterraneo” è stato il tema di un incontro che Unindustria Bologna ha organizzato in collaborazione con Assafrica & Mediterraneo. La Tunisia è il Paese del Mediterraneo più favorevole agli scambi internazionali e l’Italia occupa un posto 72 FARE importante e strategico nell’economia tunisina. E’ infatti il secondo partner commerciale del Paese, dopo la Francia, e il terzo per investimenti: In Tunisia sono presenti oltre 700 imprese italiane con 55mila addetti. Le potenzialità dell’area sono ampie: le opportunità d’investimento, le ristrutturazioni, il livello della qualità della mano d’opera, la conoscenza delle nuove tecnologie e la vicinanza geografica con l’Europa fanno della Tunisia uno dei centri economici più attrattivi del Mediterraneo. Dopo il rallentamento del 2011, gli indicatori economici tunisini mostrano inoltre interessanti segnali di ripresa. L’incontro ha perciò avuto l’obiettivo di evidenziare le opportunità commerciali e industriali di quel Paese come importante piattaforma distributiva e produttiva del Mediterraneo, anche in vista del “Tunisia Investment Forum 2012”, che si è successivamente tenuto a Tunisi nel mese di giugno sotto l’organizzazione di FIPA Tunisia, l’Agenzia per gli investimenti Esteri del Governo Tunisino. All’incontro, coordinato da Pier Luigi d’Agata, Direttore Generale di Assafrica & Mediterraneo-Confindustria, sono intervenuti: Paolo Parlangeli, responsabile dell’Area economia d’impresa di Unindustria Bologna; Naceur Mestiri, ambasciatore della Tunisia in Italia; Pietro Benassi, ambasciatore d’Italia in Tunisia; Hechmi Chatmen, delegato generale FIPA (Foreign Investment Promotion Agency) Tunisia; Gian Carlo Bertoni, responsabile promozione e marketing di Simest; Giuseppe Gradi, responsabile desk Emea – Servizio internazionalizzazione imprese Gruppo Intesa Sanpaolo; Giu- seppe Lelli, amministratore unico di Diecast Srl. ... E IN AZERBAIJAN Le opportunità di mercato e di investimento dell’Azerbaijan sono state al centro di un incontro organizzato da Unindustria presso la sede di Imola, che ha avuto come ospite d’onore l’ambasciatore dell’Azerbaijan in Italia, Vaqif Sadiqov. L’incontro è stato l’occasione per conoscere e per spiegare agli imprenditori le caratteristiche e le potenzialità dell’economia azera. Oggi il Paese è conosciuto principalmente per le sue importanti risorse petrolifere nel Mar Caspio. Dal 1995 l’economia dell’Azerbaijan ha beneficiato di più di 15 miliardi di dollari di investimenti diretti esteri, principalmente nel settore petrolifero. Ma la Repubblica dell’Azerbaijan possiede grandi potenzialità non solo nel settore dell’oil and gas, ma anche nei settori non petroliferi: agricoltura, industria leggera, turismo, chimica, metallurgia, industria dell’alluminio, meccanica, ecc. Ed è considerato prioritario per il governo azero differenziare gli investimenti e promuovere condizioni di accesso al mercato per tutti i settori. L’incontro è stato aperto dal vice presidente della Delegazione Imolese di Unindustria, Marco Galliani. I RAPPORTI CON L’IRAN Come cambiano i rapporti commerciali tra Italia e Iran alla luce del nuovo regolamento europeo? Sul tema Unindustria Bologna ha organizzato un workshop in collaborazione con news unindustria AL VIA UN AUDIT LOGISTICO GRATUITO PER LE AZIENDE INSEDIATE A CENTO DI BUDRIO Rendere più efficiente la logistica interna ed esterna delle aziende attraverso una attenta analisi delle loro attività. E’ questo l’obiettivo del progetto finanziato dalla Provincia di Bologna che sarà avviato entro l’estate e consentirà alle aziende di Budrio, insediate nella Apea (Area produttiva ecologicamente attrezzata) in località Cento, di ricevere un audit logistico gratuito. L’audit verrà realizzato tramite un questionario, elaborato dalla Provincia stessa con la collaborazione della Sezione Logistica di Unindustria Bologna. Alla fine tutte le aziende che aderiranno all’iniziativa, riceveranno un report finale dei miglioramenti possibili nella loro logistica interna ed esterna. Il progetto coinvolge tutte le associazioni imprenditoriali e prevede entro la fine del 2012 circa 50 audit logistici. “Questa operazione consolida il nostro rapporto con le amministrazioni locali, dando vita ad un nuovo corso di collaborazioni anche operative. E’ L’Assessore Graziano Prantoni questo il primo stadio di un progetto che Unindustria Bologna si propone di realizzare nelle aree industriali, che ha allo studio anche audit energetici ed ambientali.” afferma Roberto Kerkoc, Vice Presidente vicario di Unindustria Bologna con la delega al territorio e all’ambiente. “Il nostro obiettivo finale è il miglioramento delle performances ambientali delle aziende (ottenendo quindi forti risparmi) in tema di trasporti, energia, consumo delle risorse idriche, smaltimento dei rifiuti - aggiunge Kerkoc - In questo momento di grande difficoltà dell’economia, vogliamo dare vita a progetti concreti che aiutino le imprese a lavorare meglio, perchè per esse ciò significa, tra l’altro, spendere meno”. “Si tratta di un’esperienza pilota di grande importanza - afferma Graziano Prantoni, Assessore alle attività produttive della Provincia di Bologna - La nostra scelta per dare il via a questa iniRoberto Kerkoc ziativa si è indirizzata sulla Apea di Cento di Budrio in considerazione della vivacità industriale del territorio budriese, nel quale si contano numerosi casi di eccellenza, non ultimo il distretto della protesica e della riabilitazione. Inoltre, trovo particolarmente significativo che il progetto abbia coinvolto tutte le associazioni imprenditoriali: è un segnale ulteriore dell’importanza crescente che la logistica assume nella razionalizzazione delle attività aziendali e dei loro costi”. © RIPRODUZIONE RISERVATA la Camera di Commercio e Industria Italo – Iraniana. Si è trattato del primo incontro in Italia sul nuovo regolamento UE n. 267-2012, pubblicato lo scorso 24 marzo, che sostituisce quello del 2010 e fornisce il quadro completo delle restrizioni UE da e verso l’Iran. Dal punto di vista sostanziale la nuova normativa non cambia la “procedura finanziaria” di notifica/autorizzazione dei trasferimenti superiori a 10 mila euro, già prevista nel precedente regolamento, ma anzi il nuovo regolamento fa chiarezza sulle varie ipotesi di trasferimento di denaro utilizzabili dalle aziende e include nell’obbligo di autorizzazione anche i trasferimenti non elettronici. Sono aumentati i beni soggetti a divieti/restrizioni e le esigenze di autorizzazione all’esportazione di beni dual use e beni connessi, che potranno essere concesse solo per beni destinati a scopi medici, alimentari, agricoli o umanitari. Viene introdotto il divieto all’importazione, salvo un periodo transitorio per i contratti in essere, di petrolio greggio, prodotti petroliferi e prodotti petrolchimici. Sono vietati l’import e FARE 73 MACCAFERRI VICE PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA CAVAZZA IN CONSIGLIO DIRETTIVO Due bolognesi hanno acquisito ruoli di particolare responsabilità in Confindustria, fra i trenta componenti della squadra di Giorgio Squinzi. Gaetano Maccaferri, infatti, è stato chiamato dal nuovo Presidente confederale a fare parte dei Vice Presidenti della Confederazione. A Maccaferri è stata affidata la delega alle Politiche regionali ed alla semplificazione. Gaetano Maccaferri, Presidente di Confindustria EmiliaRomagna, è stato uno dei principali artefici della nascita di Unindustria Bologna, della quale è stato Presidente dal 2007 al 2009. Nella medesima occasione Massimo Cavazza è entrato a Gaetano Maccaferri far parte del Consiglio direttivo della Confederazione. Cavazza, che in Unindustria Bologna ricopre la carica di Rappresentante della piccola industria, è attualmente Vice presidente nazionale della Piccola industria di Confindustria. Massimo Cavazza l’export di oro e metalli preziosi del settore pubblico iraniano. Tuttavia è emerso con chiarezza dall’incontro che il nuovo regolamento n.267 non è un embargo totale nei confronti del mercato iraniano. Continuare a lavorare con l’Iran per la grande maggioranza delle Pmi italiane è quindi possibile nell’ambito di quanto previsto dalla legislazione europea. I dati del 2011 dicono che l’Italia continua ad essere il principale partner dell’Iran in ambito UE con un interscambio commerciale che ha superato i 7 miliardi di euro. Le aziende italiane non possono lasciare tale mercato ad altri competitor europei ed asiatici. Le aziende iraniane infatti apprezzano la qualità del prodotto italiano riconoscendo le imprese del nostro paese come validissimo partner industriale e commerciale. 74 FARE TUTELA DEL MARCHIO IN CINA Quando si affronta il mercato cinese una delle prime cose cui pensare dovrebbe essere come proteggere i propri beni immateriali: marchi, modelli, know how, ecc. Soprattutto nei settori come moda, cosmetici, calzature e pelletteria, arredamento e design dove il valore del brand è altissimo e la contraffazione diffusa. Per illustrare alle imprese bolognesi lo stato della disciplina della tutela della proprietà industriale nell’ordinamento cinese, con particolare riferimento alle tutele necessarie per le imprese del settore moda, cosmetico, arredamento ecc., Unindustria ha organizzato il seminario “La tutela del marchio in Cina nel mercato dei beni di consumo”. © RIPRODUZIONE RISERVATA All’incontro è intervenuto Giovanni de Sanctis, responsabile dell’IPR Desk di Pechino, istituito nel 2010 dal Ministero dello Sviluppo Economico. LA GIORNATA DEI SAPERI TECNICI In occasione della “Sesta Giornata dei Saperi Tecnici”, a conclusione delle attività 2011-2012 del progetto di formazione “Fare Impresa a Scuola” sono stati presentati i progetti realizzati dagli studenti di cinque istituti tecnici della provincia di Bologna. L’iniziativa si è svolta nell’auditorium Biagi della Sala Borsa ed è stata organizzata dall’Area Scuola e Impresa della Fondazione Aldini Valeriani, con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, news unindustria nell’ambito del Programma Quadrifoglio, un percorso di orientamento alla cultura tecnica e scientifica rivolto ai giovani promosso dalla Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini Valeriani, Istituti Aldini Valeriani e Museo del Patrimonio Industriale, con il sostegno anche di Unindustria Bologna. Gli studenti dell’ IIS Alberghetti di Imola hanno presentato un eco-scooter a cilindrata ridotta alimentato a gpl. Quelli delle Aldini Valeriani un compattatore per contenitori per bevande che riduce l’ingombro ai fini della raccolta differenziata. I ragazzi dell’istituto Beata Vergine di San Luca hanno realizzato una lampada MAURIZIO MARCHESINI PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA A seguito della nomina di Gaetano Maccaferri a Vice Presidente di Confindustria, il Consiglio regionale di Confindustria EmiliaRomagna ha eletto quale nuovo Presidente Maurizio Marchesini. Confermati tutti i componenti del Comitato di Presidenza: i quattro Vice presidenti Riccardo Bertolini di ModeMaurizio Marchesini na (rapporti associativi), Alberto Lunardini di Parma (territorio), Paolo Maggioli di Rimini (formazione, lavoro, sicurezza sul lavoro), Massimo Ratti di Piacenza (politiche industriali) ed i tre Consiglieri Delegati Gino Cocchi di Bologna (internazionalizzazione), Giovanni Andrea Farina di Ravenna (terziario), Savino Gazza di Reggio Emilia (ambiente ed energia). Ad essi si aggiungono, come Vice presidenti di diritto, la Presidente regionale della Piccola Industria Cristina Gherpelli e la Presidente regionale dei Giovani imprenditori Giorgia Iasoni. Confermati anche i Presidenti delle altre Commissioni tematiche: Ricerca e Innovazione (Marco Baccanti, Forlì-Cesena); Sanità (Marco Chiadò Piat, Modena); Semplificazione, normative urbanistiche e territorio (Francesco Montanari, Bologna); Turismo (Massimo Bucci, Ravenna); Progetto Sistema regionale Confidi (Vilmo Ferioli, Ferrara). Alla guida del Gruppo Marchesini di Pianoro, Maurizio Marchesini è stato Presidente di Unindustria Bologna per il biennio 2009-2011. © RIPRODUZIONE RISERVATA CONTRATTI DI DEPOSITO E CONTO VENDITA L’eco-scooter alimentato a gpl realizzato dagli studenti dell’IIS Alberghetti di Imola per l’illuminazione di emergenza che sfrutta i led ad alta potenza. Gli alunni del Belluzzi-Fioravanti hanno creato un dispositivo che avvisa l’utente del sovraccarico nel consumo di energia elettrica prima che si interrompa l’erogazione. Gli studenti dell’Ettore Maiorana, infine, hanno messo a punto un kit che permette di trasformare uno scooter con motore a scoppio in uno con motore elettrico. Partito nel 2006 con un progetto pi- Il dispositivo di segnalazione del sovraccarico nel consumo di energia elettrica creato dal Belluzzi-Fioravanti (a destra) lota realizzato con gli Istituti Aldini Valeriani, “Fare Impresa a Scuola” ha prodotto ad oggi 21 diversi progetti d’impresa e 5 nuovi progetti sono in cantiere e si concluderanno nel dicembre 2012. Le problematiche contrattuali e fiscali dei contratti di deposito e del consignment (conto vendita) con riferimento a Usa, Cina, Hong Kong, Russia e Germania. Il tema è stato al centro di un seminario organizzato da Unindustria Bologna. Due le sessioni del workshop. Nella prima sono stati analizzati i profili contrattuali: aspetti civilistici del contratto di deposito, “conto vendita” (consignment), garanzie assicurative, proprietà dei beni custo- FARE 75 AGLI STUDENTI DEI SALESIANI LE BORSE DI STUDIO DEL SETTORE METALMECCANICO E DI CARICENTO Sgobbare sui libri ripaga. Lo sanno bene Simone Chiari, Stefano Bortolotti, Dario Zappalà, Tiziano Michelini, Nicola Fava, Simone Melis, Nicholas Risi e Federico Zirotti che, dopo aver sudato per un intero anno tra banchi e laboratori dell’istituto tecnico e professionale dei Salesiani, ora sono stati premiati con una borsa di studio assegnata da Unindustria Bologna. Un assegno da 500 euro al merito, per la loro media non inferiore all’8 e mezzo (qualcuno addirittura ha sfiorato il dieci), che l’Associazione ha messo a disposizione grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Cento. Un investimento che Unindustria Bologna fa sui giovani per incentivare la cultura tecnica e che è frutto di un patto educativo siglato con i Salesiani. «Questa attenzione da parte del mondo datoriale – ha commentato don Alessandro Ticozzi, direttore dei Salesiani - dice il valore che la scuola Salesiana ricopre per la preparazione dei futuri tecnici e permette agli allievi di cimentarsi per essere eccellenti. L’anima di Don Bosco si rende così viva anche oggi». «Riconfermiamo, più convinti che mai, il nostro impegno di sempre, in partnership con CariCento, a supporto della formazione dei giovani e della cultura tecnica. – ha sottolineato Sonia Bonfiglioli, Presidente del settore metalmeccanico di Unindustria Bologna – Il capitale umano e la specializzazione delle persone hanno sempre ‘fatto la differenza’ per l’industria bolognese. Ed oggi, che stiamo attraversando grandi cambiaNelle due foto, gli otto studenti dell’Istituto Salesiano premiati menti dettati dalla necessità di innovare e di internazionalizzarsi, le nostre con una borsa di studio di Unindustria Bologna, grazie al contri- aziende hanno più che mai bisogno di giovani collaboratori di grande qualità buto della Cassa di Risparmio di Cento e preparazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA diti in deposito, deposito di parti di ricambio, ecc. Nella seconda sessione quelli tributari: contratti di deposito e la stabile organizzazione all’estero, contratti di deposito nella normativa IVA, trasferimenti di beni in deposito in ambito comunitario, depositi costituiti in paesi extracomunitari, ecc. I lavori sono stati coordinati da Enza Lupardi, responsabile del Servizio Fisco e Diritto d’Impresa di Unindustria. 76 FARE I DOCUMENTI PER L’IMPORT-EXPORT La forte vocazione all’export delle imprese della provincia di Bologna va supportata con un’adeguata preparazione agli adempimenti del commercio estero, che prevedono la redazione di svariati documenti di tipo contrattuale, commerciale, di trasporto, pagamento, ecc. La nuova Guida “I documenti per l’import – export” di Antonio Di Meo è uno strumento operativo che contribuisce ad acquisire o affinare le competenze di chi opera con l’estero. Per questo Unindustria Bologna ha deciso di distribuirla gratuitamente ai propri associati, in occasione di un convegno organizzato dal Servizio Internazionalizzazione. Nel corso dell’incontro l’autore della guida Antonio Di Meo, consulente di commercio estero, Alberto Ghel- Impagabile Avere sempre informazioni esclusive e raccolte alla fonte. FARE 77 WHO’S WHO IN ITALY S.r.l. email: [email protected] www.whoswho.eu INCONTRI DI ORIENTAMENTO CON GLI STUDENTI: UNINDUSTRIA E FAV VANNO NELLE SCUOLE Continua l’impegno di Unindustria Bologna per l’orientamento dei giovani e per la valorizzazione della formazione tecnica. Quest’anno l’associazione di via San Domenico ha in programma un fitto calendario di incontri nelle scuole, per consentire ai ragazzi di confrontarsi in presa diretta con imprenditori e figure del mondo del lavoro. Per tutto il 2012 gli esperti di Unindustria e quelli della Fondazione Aldini Valeriani – che collabora all’iniziativa - accompagnati da imprenditori che di volta in volta racconteranno la loro esperienza d’azienda, batteranno a tappeto le scuole del territorio. Sono stati già programmati 27 incontri con una presenza complessiva di oltre 2 mila studenti partecipanti. A questi si affiancano due momenti con le famiglie, nell’intento di proseguire un percorso di vicinanza che porti elementi di riflessione utili a compiere scelte il più possibile consapevoli nell’orientamento scolastico e nei percorsi di carriera dei figli. Intanto, Unindustria ha commentato positivamente la notizia della rimonta degli istituti tecnici e professionali nelle iscrizioni 2012–2013 alle scuole superiori bolognesi. “E’ un risultato che ci sentiamo un po’ addosso anche noi come mondo associativo – sottolinea Sandra Samoggia, consigliere delegato di Unindustria Bologna alla formazione Dopo anni in cui gli istituti tecnici erano stati relegati a ‘bronx’ della formazione, e quindi meno appetiti dai giovani di buona famiglia, finalmente la nostra città si è risvegliata. E Oltre 2 mila studenti parteciperanno nel 2012 agli incontri di le famiglie, forse per paura di fare progetti troppo a lungo termine, sono approdate alla orientamento di Unindustria Bologna scelta di un istituto tecnico. A ben pensarci la formazione tecnica è proprio una delle indispensabili risposte alla crisi: da una parte rafforza la capacità competitiva delle imprese, dall’altra offre concrete opportunità di inserimento lavorativo e di auto-realizzazione ai giovani”. “Il nostro impegno nell’orientamento parte da lontano – spiega Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna – portando nelle imprese i giovani, facendoli incontrare tecnici specializzati, illustrandogli con esperienze di vita vissuta percorsi di carriera, partendo proprio dal cuore dell’istruzione tecnica” © RIPRODUZIONE RISERVATA fi, avvocato esperto di diritto doganale e dei trasporti, e Mauro Sartori, General Manager Cogefrin Group Divisione Spedizioni Internazionali, hanno affrontato tutti i temi inerenti il commercio estero. Dai documenti commerciali (fattura, packing list, ecc.) a quelli contrattuali (offerta, conferma d’ordine, lettera di incarico allo spedizioniere, ecc.). Dai docu- 78 FARE menti di trasporto e di assicurazione delle merci (CMR, polizza di carico, Air Way Bill, ecc.) ai documenti di pagamento (distinta di invio documenti per l’incasso o l’accettazione, richiesta di emissione di credito documentario, pagherò cambiario internazionale, ecc.); nonchè i documenti doganali, fiscali e valutari (DAU, DAE, carnet ATA, ecc.) e i certificati (di ispezione merce, fitosanitario, di origine, ecc.). FORMAZIONE ALLA SICUREZZA Un seminario su “La formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro - Novità e approfondimenti” è ALLA STUDENTESSA BULGARA DORINA GEORGIEVA LA BORSA DI STUDIO “MARIO POSSATI” E’ stata attribuita a Dorina Georgieva, studentessa presso la Johns Hopkins University di Bologna, la Borsa di studio “Mario Possati” edizione 2012. La Borsa, intitolata alla memoria dell’imprenditore bolognese fondatore della Marposs, leader nella elettronica di precisione, viene congiuntamente messa a disposizione da Unindustria Bologna e Marposs SpA ed è destinata ad uno studente particolarmente meritevole proveniente dai Paesi dell’Est europeo, specializzando presso la sede bolognese dell’Università americana Johns Hopkins. La Borsa Possati è diventata un appuntamento fisso. Da ormai 20 anni permette a giovani talenti provenienti dall’Est europeo di perfezionare la propria formazione secondo standard internazionali, premessa per approdare ad importanti incarichi nel campo dell’economia o delle istituzioni, sia nei loro paesi natali che nel resto del mondo. La vincitrice di quest’anno, Dorina Georgieva , nativa della Bulgaria, è approdata alla Johns Hopkins vantando già un profilo internazionale di tutto rispetto: parla oltre al bulgaro, sua lingua natale, l’inglese, il cinese, il francese, il russo e il greco. Si è diplomata con lode nel 2011 in Studi internazionali e dell’Est asiatico presso il Ramapo College di New Jersey, partecipando inoltre a diversi seminari e conferenze internazionali, oltre ad aver partecipato con un ruolo di primo piano al Bulgarian Young Leaders Program presso l’Institute of International Education di New York. Nonostante la giovane età, il suo curriculum professionale include anche esperienze al Consolato generale della Repubblica di Bulgaria a Shanghai e presso il Ministero bulgaro degli Affari esteri a Sofia. Molto interessata alle dinamiche dei cambiamenti nel mondo globale, la sua aspirazione è quella di lavorare alle Nazioni Unite nel campo dello sviluppo internazionale e delle politiche per l’immigrazione. Alla cerimonia di consegna, che si è svolta nella sede dell’Università americana di via Belmeloro, sono intervenuti: Stefano Possati, Presidente di Marposs SpA, insieme ai fratelli Edoardo ed Alberto, rispettivamente Vice Presidente e Consigliere della società; il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, insieme al Direttore Generale, Tiziana Da sinistra: Tiziana Ferrari, Kenneth Keller, Alberto Vacchi, Dorina Georgieva, Stefano Possati, Alber- Ferrari; Kenneth H. Keller, Direttore e to Possati, Edoardo Possati. docente della Johns Hopkins University Bologna Center. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 79 stato organizzato da Unindustria Bologna per analizzare le nuove regole entrate in vigore il 26 gennaio 2012 dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli Accordi Stato-Regioni, approvati il 21 dicembre 2011, sulla formazione alla sicurezza di lavoratori, dirigenti e preposti. Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere. La novità principale riguarda la durata della formazione in base al rischio dell’attività aziendale: basso, medio, alto. Al seminario sono intervenuti Fabio Pontrandolfi della Direzione relazioni industriali, sicurezza e affari sociali di Confindustria, Paolo Galli della Azienda USL di Imola e Nereo Tosatto del Servizio sindacale e previdenziale di Unindustria Bologna. IL RINNOVO DELLE AIA Modulistica di IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) e rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Unindustria Bologna ha organizzato un seminario per spiegare le modalità per l’impostazione delle domande e le procedura da seguire per il rinnovo dell’Aia che in Emilia-Romagna prevede l’obbligo di utilizzo del portale IPPC. Oltre ad una riflessione generale sull’impostazione delle domande e sulle procedure da seguire, è stato illustrato il funzionamento del portale sia per l’inoltro delle domande di rinnovo che per l’invio del report annuale. http://ippc-aia.arpa.emr.it/Intro.aspx 80 FARE MISURE DI SICUREZZA E RESPONSABILITA’ DEL MANAGEMENT Per approfondire i rapporti tra responsabilità penale del datore di lavoro e dei dirigenti per l’inosservanza delle misure di sicurezza e responsabilità amministrativa dell’ente collettivo ai sensi del D.lgs. 231/2001, anche alla luce della recente giurisprudenza in materia, Unindustria Bologna ha organizzato un seminario rivolto ai propri associati. L’incontro ha visto la partecipazione dell’avvocato Riccardo Imperiali del Gruppo Imperiali, che ha illustrato lo stato dell’arte a circa dieci anni dalla entrata in vigore della disciplina in materia. Dopo di lui è intervenuto l’avvocato Claudio Piccaglia del Foro di Bologna, che ha analizzato le motivazioni della sentenza “Thyssen Krupp” della Corte di Assise di Torino, in relazione ai diversi profili di “colpa” e all’applicazione del D.lgs 231/01. PATRIMONI IMMOBILIARI ED URBANI “Gli strumenti dei patrimoni immobiliari e urbani” è il titolo dell’workshop organizzato da Unindustria. Il rapporto tra le aziende ed il territorio in cui sono inserite sta divenendo sempre più importante per diversi motivi. Gli enti locali e tra questi, in primis, le amministrazioni comunali, sono infatti stazioni appaltanti di lavori e forniture di beni e servizi, oltre che erogatori di quei servizi che sono determinanti per la qualità dell’abitare. Unindustria ha già incontrato più volte i sindaci della Provincia di Bologna, con l’intenzione di creare momenti di confronto e verificare possibili iniziative di interesse delle stesse amministrazioni comunali negli ambiti di riferimento delle aziende. Uno di questi ambiti è la gestione dei patrimoni immobiliari ed urbani dei Comuni rispetto al quale l’introduzione di procedure più razionali può produrre risparmio di risorse. L’incontro è stato aperto da Roberto Kerkoc, Vice presidente di Unindustria Bologna con delega all’Ambiente e al Territorio. LE NOVITA’ SULL’IVA COMUNITARIA “Iva comunitaria: le ultime novità a partire dal 17 marzo 2012”, questo il titolo di un seminario organizzato da Uninidustria per i propri associati. Il programma dell’incontro prevedeva approfondimenti sui temi seguenti: le nuove regole sul momento d’effettuazione dei servizi (i comportamenti da adottare); l’integrazione delle fatture comunitarie; l’immissione in libera pratica e prosecuzione dei beni importati (le regole per l’importazione con utilizzo dei depositi IVA); le novità per il settore aeronavale; i rimborsi infrannuali; spesometro e black-list novità. Relatore del seminario è stato Massimo Sirri dello Studio Sirri Gavelli Zavatta & Associati di Forlì Ha coordinato i lavori Enza Lupardi, responsabile del Servizio Fisco e Diritto d’Impresa di Unindustria. © RIPRODUZIONE RISERVATA F I N P R O GE X una formula innovativa FARE 81 bper.it Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. La Banca si riserva il diritto di subordinare l’accesso al finanziamento ad una valutazione del merito creditizio. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso ogni filiale della Banca o sul sito web www.bper.it - cod. 04.24.0092 - giugno 2012 IL FINANZIAMENTO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE