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A cura di Europe Direct Carrefour Alpi
Centro europeo di informazione
Istituto Agrario di San Michele all’Adige
All’interno
La Costituzione
Europea
La Carta dei diritti
Istituzioni
Accordo sul bilancio
UE 2007-2013
Cittadini
Dominio Internet
“.eu” per tutti
Allargamento
Bulgaria e Romania il
1° gennaio 2007?
ISTITUTO AGRARIO
SAN MICHELE ALL’ADIGE
REGIONE AUTONOMA
TRENTINO ALTO ADIGE
nforma
Anno 10, n. 7 del 12 aprile 2006
202 Spediz. in abb. post. art. 2, comma 20/C - Legge 662/96 - Filiale di Trento
Le proposte di riforma del mercato vitivinicolo
Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno redatto un memorandum in cui presentano la loro visione della riforma del
settore vitivinicolo. Ritengono che l’organizzazione comune del mercato (OCM) del settore debba svilupparsi nel senso
di favorire una maggiore competitività della catena viticola comunitaria ed un suo adeguamento all’evoluzione del
mercato mondiale. I quattro paesi mediterranei raccomandano il rafforzamento delle misure strutturali, di gestione del
mercato e regolamentari, volte a rendere più dinamico il comparto.
Il programma di lavoro 2006 della Commissione europea prevede la revisione del regolamento 1493/1999 del 17 maggio 1999, che rappresenta la normativa di base dell’ OCM vino. Dopo aver organizzato a Bruxelles il 16 febbraio scorso il
seminario “Sfide e opportunità per i vini europei”, l’esecutivo ha in programma di presentare in giugno una relazione sulle varie opzioni di riforma del settore, prima di adottare, entro la fine dell’anno, le proposte legislative di modifica.
Il documento elaborato dai quattro paesi ha l’obiettivo di fornire alla Commissione europea indicazioni utili in occasione della presentazione delle proposte di riforma.
I paesi firmatari ricordano che il settore vitivinicolo è nell’Unione europea un’attività economica molto importante, in
particolare per quanto riguarda le esportazioni, e che l’UE costituisce il primo vigneto al mondo: Francia, Italia e Spagna sono infatti, nell’ordine, i tre maggiori produttori mondiali di vino.
Il settore però deve far fronte ad un contesto di mercato in forte evoluzione, segnato in particolare dalla concorrenza
sempre maggiore dei paesi terzi, mentre il consumo interno europeo è stazionario. I quattro paesi chiedono che il
bilancio annuale dell’OCM (1,5 miliardi di euro nel 2006, di cui 501 milioni riservati alla distillazione del vino e 450
milioni alla ristrutturazione e alla riconversione dei vigneti) sia “consolidato”, in considerazione dell’entrata dei nuovi
Stati membri. Secondo i proponenti del documento l’OCM vino è poco onerosa per il bilancio comunitario, dato che
impiega solo il 3% del bilancio della PAC generando invece ben il 7% dei proventi di tutto il comparto agricolo.
Il memorandum elenca i grandi principi che dovrebbero guidare la revisione del settore:
Controllare il potenziale di produzione. I quattro Stati membri produttori ritengono che per controllare il potenziale di
produzione, si debba innanzitutto migliorarne la conoscenza, in particolare attraverso l’ammodernamento dello schedario viticolo informatizzato. Sostengono inoltre che, per non creare eccedenze di produzione, il divieto di piantare nuove viti debba restare una regola di principio, come d’altronde il divieto di vinificazione e di miscelazione di mosti e/o di
vini provenienti da paesi terzi. Raccomandano inoltre di mantenere il regime di sradicamento definitivo, ma corredato
da un dispositivo di sradicamento temporaneo che permetterebbe di attribuire un sostegno finanziario ad un viticoltore che decida di sopprimere viti; il diritto di piantarne di nuove rimarrebbe congelato per vari anni, al termine dei quali il viticoltore potrebbe procedere al reimpianto, oppure cedere il diritto di reimpianto oppure ancora chiedere la trasformazione in sradicamento definitivo.
Regolazione del mercato e strumenti di gestione delle crisi. La consegna di sottoprodotti della vinificazione in distilleria deve restare la regola da seguire, poiché consente di eliminare un quantitativo consistente di eccedenze, quantificato circa nel 3,5% della produzione comunitaria, in maggior parte di cattiva qualità. I paesi chiedono inoltre il mantenimento del sostegno ai contratti di stoccaggio a lungo termine per i mosti e per i vini da tavola, in modo da poter regolare nel tempo la commercializzazione del prodotto; chiedono ancora che gli Stati membri che lo desiderino possano
rendere obbligatorio sul loro territorio il meccanismo di distillazione di crisi: questo consentirebbe di ridurre ulteriormente il volume di vini in eccedenza. Il memorandum sottolinea anche la necessità per gli Stati membri d’instaurare di
propria iniziativa nuovi strumenti, complementari alle misure attuali, come ad esempio la “vendemmia in verde”, strumento che permette di distruggere preventivamente una parte del raccolto, prima della vendemmia, in modo da ridurre i volumi eccedentari che poi sarebbe necessario distillare.
Favorire la commercializzazione. I quattro paesi sono favorevoli al mantenimento del regime di ristrutturazione e di
riconversione dei vigneti ed alla semplificazione delle sue modalità d’applicazione. Ritengono inoltre necessario mantenere l’aiuto alla produzione di succo d’uva e l’aiuto all’uso di mosti concentrati per facilitare l’uso di produzioni non
vinificate. Si pronunciano inoltre per una modifica del dispositivo di “distillazione alcool da bere”, per permettere sia
d’inviare verso la trasformazione in alcool da bere vari milioni di ettolitri di vino, sia di mantenere la competitività delle
bevande tradizionali usando alcool di vino.
Inoltre è essenziale, secondo questi paesi, garantire meglio la protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine controllata nel quadro di negoziati multilaterali e degli accordi commerciali bilaterali.
L’ultima richiesta è relativa alle decisioni in materia di uso degli strumenti di gestione (distillazione, misure strutturali,
rendimenti, ecc.) che devono essere prese al livello pertinente (comunitario, nazionale, oppure di bacino di produzione)
in modo da tener meglio in considerazione le diversità delle varie strutture produttive.
Un interessante documento di approfondimento sul tema è il documento di lavoro elaborato nel febbraio scorso dalla
Direzione generale “Agricoltura e sviluppo rurale” della Commissione europea dal titolo “Vino: economia del settore”,
disponibile (in inglese) presso lo Europe Direct - Carrefour Alpi.
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La Costituzione
Europea
Istituzioni
L’accordo raggiunto prevede anche
l’aumento di 2,5 miliardi di euro di riserve
della Banca Europea per gli Investimenti con
l’obiettivo di finanziare i programmi di ricerca
e sviluppo, le reti di trasporto ed aiuti alle
PMI
Cittadini
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(continua da Europa informa n. 201 – Carta dei diritti fondamentali dell’Unione)
ARTICOLO II-94
Sicurezza sociale e assistenza sociale
1. L’Unione riconosce e rispetta il diritto di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale e ai servizi sociali che
assicurano protezione in casi quali la maternità, la malattia, gli infortuni sul lavoro, la dipendenza o la vecchiaia, oltre che in caso di perdita del posto di lavoro, secondo le modalità stabilite dal diritto dell’Unione e
le legislazioni e prassi nazionali.
2. Ogni persona che risieda o si sposti legalmente all’interno dell’Unione ha diritto alle prestazioni di sicurezza sociale e ai benefici sociali conformemente al diritto dell’Unione e alle legislazioni e prassi nazionali.
3. Al fine di lottare contro l’esclusione sociale e la povertà, l’Unione riconosce e rispetta il diritto all’assistenza sociale e all’assistenza abitativa volte a garantire un’esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti, secondo le modalità stabilite dal diritto dell’Unione e le legislazioni e prassi
nazionali.
ARTICOLO II-95
Protezione della salute
Ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni
stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività
dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana.
ARTICOLO II-96
Accesso ai servizi d’interesse economico generale
Al fine di promuovere la coesione sociale e territoriale dell’Unione, questa riconosce e rispetta l’accesso ai
servizi d’interesse economico generale quale previsto dalle legislazioni e prassi nazionali, conformemente
alla Costituzione.
ARTICOLO II-97
Tutela dell’ambiente
Un livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell’Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile.
ARTICOLO II-98
Protezione dei consumatori
Nelle politiche dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione dei consumatori.
(continua)
Accordo raggiunto sul bilancio 2007-2013
Due sono i miliardi di euro netti in più che il Parlamento europeo è riuscito a “ottenere” dal Consiglio europeo
nell’ambito del negoziato che lo scorso 4 aprile ha portato all’accordo sul bilancio dell’Unione europea 20072013.
Un risultato nettamente inferiore alle richieste dell’assemblea di Strasburgo, che si attestavano sui 12-13
miliardi di euro (si veda “Europa informa” n. 201), ma in linea con quanto ci si poteva oggettivamente aspettare dal negoziato, considerato che il Consiglio europeo non era inizialmente intenzionato a cedere in nessun
modo.
Ai due miliardi di euro netti se ne aggiungono altri due che derivano dalla messa a disposizione delle diverse
politiche europee di fondi recuperati da altre voci del bilancio. I quattro miliardi di euro complessivi in più consentiranno di accrescere la dotazione di una serie di specifiche iniziative europee: 2,1 miliardi andranno alla
competitività per la crescita e l’occupazione e di questi: 500 milioni per le Reti Trans Europee, 800 milioni per
l’apprendimento (ed in particolare per i programmi Erasmus e Leonardo), 300 milioni per il settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, 400 milioni per la competitività e l’innovazione, 100 milioni per
la politica sociale; 300 milioni per i fondi strutturali (ed in particolare per la cooperazione territoriale); 100
milioni saranno messi in riserva per le azioni dei programma LIFE e NATURA2000; 200 milioni per la sanità
e la protezione dei consumatori; 300 milioni per lo sviluppo della cultura e della cittadinanza europea (ed
all’interno di questa voce rientra il futuro programma “Gioventù in azione”); 800 milioni per la Politica europea di sicurezza comune e 200 milioni per la politica di vicinato (vale a dire la collaborazione con i paesi vicini ai confini dell’Unione).
Forse ancora più importante della maggiore disponibilità finanziaria ottenuta è il fatto che l’accordo raggiunto (e che sarà ratificato dal Parlamento europeo nella seduta di maggio) consente di partire il 1° gennaio
prossimo con i nuovi programmi validi per i sette anni che vanno dal 2007 al 2013.
Internet: “.eu” per tutti
Dopo un periodo di transizione, dal 7 dicembre 2005 al 7 febbraio 2006, durante il quale società ed enti pubblici hanno potuto inoltrare una richiesta di registrazione, dal 7 aprile scorso, alle ore 11.00, il nuovo dominio
internet dell’Europa “.eu” è diventato realtà anche per tutti i cittadini europei.
Il successo del nuovo dominio Internet, che vuole creare un’“identità europea” anche sul web, è dimostrato
dal numero di richieste di registrazione: ben 320.000 domini registrati alla fine del periodo transitorio e
60.000 ulteriori domande pervenute nelle ore immediatamente successive alle 11.00 del 7 aprile.
I cittadini che vogliono registrare un nome di dominio “.eu” possono ora scegliere un ufficio di registrazione
autorizzato, poi il loro nome di dominio “.eu” dovrebbe essere attivato in qualche ora, secondo il principio “il
primo arrivato è il primo servito” (qualora lo stesso nome di dominio fosse richiesto da due persone diverse,
la prima che avrà fatto la richiesta sarà soddisfatta). I costi per la registrazione varieranno all’interno dell’Unione europea ma dovrebbero aggirarsi attorno a 12 euro. Tutte le istituzioni europee e i funzionari adotteranno il nuovo nome di dominio europeo e adegueranno il proprio indirizzo entro il 9 maggio, Giornata dell’Europa. I vecchi indirizzi e quelli nuovi coesisteranno per almeno un anno.
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Energia solare ed Europa
Nel 2004 il mercato europeo dell’industria termica solare ha avuto un incremento del 12% e lo stesso andamento è previsto per il 2005 (i dati finali relativi all’anno scorso non sono ancora disponibili). In Europa nel
2004 sono stati installati 1.586.184 metri quadrati di nuovi collettori per una potenza di 1.110 Megawatt. In
termini di capacità funzionante pro capite sono i cittadini di Cipro a guidare la classifica con 431Kilowatt per
mille abitanti. Molto distanziate seguono alla pari, in seconda posizione, l’Austria e la Grecia con 179 Kilowatt
per mille abitanti.
Nel frattempo la Commissione europea ha dovuto avviare un procedimento contro otto paesi che non hanno
rispettato la scadenza dell’ottobre 2003 per recepire la legislazione comunitaria sulle energie rinnovabili. In
particolare Italia, Lettonia, Cipro, Grecia e Irlanda hanno adottato misure insufficienti per promuovere adeguatamente le energie rinnovabili, mentre ancora l’Italia, oltre a Polonia, Repubblica ceca e Regno Unito non
hanno riferito alla Commissione circa i progressi ottenuti nell’uso dell’energia elettrica da fonti energetiche
rinnovabili.
1° gennaio 2007 per Bulgaria e Romania?
L’adesione all’Unione europea di Bulgaria e Romania il prossimo 1° gennaio è possibile, ma soltanto se i problemi fondamentali, vale a dire la corruzione e la riforma del sistema giudiziario, saranno trattati con maggior
rigore dai due paesi. È necessario che i due governi presentino risultati tangibili, specialmente in materia di
lotta contro la corruzione ad alto livello. Il 16 maggio prossimo la Commissione europea esaminerà i progressi fatti e saranno individuati i problemi ancora in essere. Se uno dei due paesi non avesse “le carte in
regola”, la Commissione potrebbe raccomandare di rinviarne l’adesione dal 2007 al 2008. Questa proposta
di rinvio sarà comunque fatta solamente nel caso in cui vi fossero problemi estremamente rilevanti. Se venissero evidenziate lacune di limitata importanza, queste potranno essere corrette tramite le “clausole di protezione” previste nel trattato di adesione, che permettono di escludere provvisoriamente i due paesi da talune
politiche comunitarie.
Per quanto riguarda la Romania, sono stati fatti progressi nella lotta contro la corruzione, ma le autorità devono ora presentare “risultati tangibili”, sotto forma di indagini che portino a imputazioni, a sentenze e a pene
dissuasive. Il traffico di esseri umani rimane tuttora un problema, anche se alcune reti sono state smantellate. La situazione nei centri di raccolta per bambini e orfani è decisamente migliorata. Passi avanti devono
essere fatti, invece, per l’integrazione delle minoranze (specialmente dei Rom).
In Bulgaria sono stati invece pochi i progressi della riforma del sistema giudiziario e sono necessari miglioramenti nella lotta alla criminalità organizzata. Anche qui il traffico di esseri umani e la tutela delle minoranze
sono problemi da risolvere.
L’Europa del desiderio
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca bandisce il Concorso “L’Europa del desiderio…” che
ha per finalità la promozione di un dibattito sull’Europa di oggi descritta attraverso il linguaggio audiovisivo,
vicino ai giovani. I destinatari del Concorso sono gli studenti e i docenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Il video potrà essere un documentario, un “reportage giornalistico”, uno spot, una fiction, disegni animati,
ecc. e dovrà essere in grado di rappresentare attraverso il linguaggio e le immagini:
- l’approccio dei giovani agli obiettivi e alle strategie avviate con il Consiglio Europeo e al loro stato di attuazione, così come rappresentato nel rapporto intermedio “Istruzione e Formazione 2010”.
- I desideri e i sogni dei giovani per una Europa a loro più vicina e amica.
- Lo spirito critico delle giovani generazioni di fronte al processo di unificazione europea.
Tutti i video in gara devono contenere immagini del “backstage”della produzione audiovisiva che documentino le fasi preparatorie, le situazioni divertenti e/o critiche della realizzazione del video.
Ambiente
Allargamento
Giovani
Ogni scuola dovrà far pervenire gli elaborati
entro il 30 Giugno 2006.
Per prendere in visione l’intero bando:
http://www.istruzione.it/buongiorno_europa/
news/2006/allegati/bando_fine_relmac2%2
0_3.pdf
Erasmus: i dati dell’anno accademico 2004/2005
Il cavallo di battaglia della Commissione europea nel campo dell’istruzione, il programma di scambi universitari Erasmus, continua a crescere. Nell’anno accademico 2004/2005 sono stati 144.037 gli studenti Erasmus che hanno partecipato a scambi universitari, con un incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, hanno partecipato allo scambio Erasmus 20.877 docenti, con un incremento del
12,9%. La maggior parte dei 31 paesi partecipanti ha avuto modo di sperimentare una crescita della mobilità in entrata, mentre i dati relativi alla mobilità in uscita sono più variabili.
L’anno accademico 2004/2005 è stato anche il primo in cui le università turche hanno partecipato al programma Erasmus: ne hanno beneficiato 1.142 studenti turchi; 342 studenti di altri paesi partecipanti hanno
invece trascorso alcuni mesi negli atenei turchi.
La Spagna rimane la destinazione più popolare tra gli studenti, con 25.511 studenti accolti; la Francia è al
secondo posto (20.519) seguita da Germania (17.273) e Regno Unito (16.266). La Germania continua ad
essere la principale destinazione dei docenti, avendone accolti 2.623 nel corso dell’anno, seguita da Francia
(2.261) e Italia (1.897).
Gli studi economici sono ancora una volta i più popolari per gli scambi di studenti, seguiti da lingue e filologia
e dalle scienze sociali. Il profilo è differente per lo scambio dei docenti: il settore più richiesto è quello di lingue e filologia, seguito da ingegneria e tecnologia e dagli studi economici.
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Europa da leggere
Partnership
L’Europa orientale dal 1970 a oggi
Teatro e giovani svantaggiati
di Buelent Gokai
Collana “Universale Paperbacks il Mulino”, 2005
200 pagine
10,50 euro
L’Associazione teatrale “Galli Group” di Vienna,
impegnata a promuovere il teatro come strumento di cambiamenti sociali, organizza un corso di
formazione nell’ambito del Programma Gioventù
(azione 5). Il seminario, rivolto ad organizzazioni
che lavorano con giovani svantaggiati e socialmente emarginati, prevede stages di tecniche
teatrali e approfondimenti sulle valenze sociali ed
educative del teatro. Il corso si svolgerà a Vienna
dal 27 novembre al 2 dicembre 2006. La lingua
di lavoro sarà l’inglese. Le persone interessate
devono contattare l’Associazione entro il 28 aprile 2006. (A 1)
La crisi dei regimi comunisti nel 1989-91 ha cambiato radicalmente lo scenario politico mondiale,
obbligando l’Occidente a riconsiderare il proprio atteggiamento nei confronti dei paesi che aderivano al
Patto di Varsavia. Questo volume ricostruisce il percorso che ha portato i paesi est-europei e balcanici
ad uscire dal comunismo e la loro lunga transizione alla democrazia, tuttora in corso e lontana dall’aver assicurato una stabilizzazione all’area, che oggi si affaccia alla nuova realtà dell’Europa a venticinque. Dopo un’introduzione che fornisce il contesto geopolitico e un bilancio delle diverse interpretazioni sulle cause del crollo, l’autore affronta la storia politica dei vari paesi negli anni Settanta e Ottanta,
poi si concentra sull’economia e i suoi problemi, largamente ritenuti i principali responsabili della crisi;
descrive quindi il triennio che segnò il tracollo dei regimi comunisti, e termina con un’analisi complessiva della transizione, nella quale emerge in particolare la tragedia della Iugoslavia
Bandi aperti
Socrates
eLearning
Assunzioni
Invito a presentare proposte “Concessione di sovvenzioni per attività di diffusione e di
valorizzazione (conferenze/seminari) dei risultati di progetti Socrates”. Lo scopo dell’invito è concedere sovvenzioni per attività che promuovono la diffusione e lo sfruttamento dei
risultati di progetti Socrates. L’azione consiste nelle tre fasi seguenti: -fase preparatoria
per individuare e porre a confronto le necessità degli utenti con i risultati dei progetti selezionati; -organizzazione di un evento; -fase finale con l’attività di verifica. Possono presentare domanda università, istituti di formazione per insegnanti, scuole, enti per la formazione degli adulti, organizzazioni o imprese europee, nazionali, regionali, locali, settoriali e intermedie, reti europee.
La disponibilità di bilancio per questo invito è di 700 000 Euro.
Per l’intero testo dell’invito:
http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/site/it/oj/2006/c_056/c_05620060308
it00120013.pdf
Per ulteriori informazioni, contattare: EAC-B1-CALL-EAC/12/[email protected]
Scadenza: 28 Aprile 2006
L’invito è incentrato sulla promozione, la divulgazione e la valorizzazione dei risultati, delle buone prassi e degli insegnamenti acquisiti tramite l’utilizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per l’istruzione, la formazione e l’apprendimento permanente in Europa. Le proposte verteranno su altri progetti dell’iniziativa o programma di eLearning (completati o in corso) o su altre azioni finanziate dalla Commissione, gli Stati membri, le autorità regionali e locali nonché enti pubblici o privati. Lo scopo è
di garantire che prodotti, risultati e conclusioni esercitino un impatto massimo colpendo
la vasta comunità dell’istruzione e della formazione. Le proposte devono garantire che i
risultati e le realizzazioni riguardino essenzialmente il settore pubblico (ad es. fonti aperte, shareware, ecc.) anziché essere di natura strettamente commerciale o parte di una
normale evoluzione di attività. Sono previsti due tipi di progetti: - i progetti di valorizzazione che contribuiranno ad effettuare un’analisi critica dei risultati e delle esperienze, ad
avviare analisi comparative e a divulgare le conoscenze acquisite; - i progetti di rete che
forniranno i servizi essenziali necessari alla divulgazione e allo sfruttamento dei risultati
su una scala più vasta possibile.
Scadenza: 19 maggio 2006
GUUE C 75 del 28 marzo 2006
-La Commissione cerca un sostituto del suo economista capo per le questioni di concorrenza, il cui mandato presso la direzione generale della Concorrenza scade il 1° settembre 2006.
Scadenza: 28 aprile 2006
GUUE C 78A del 31 marzo 2006
-La Commissione intende nominare un direttore generale aggiunto per il Centro comune
di ricerca.
Scadenza: 28 aprile 2006
GUUE C 78A del 31 marzo 2006
- L’Ufficio comunitario delle varietà vegetali intende nominare un vicepresidente. I candidati devono essere cittadini di uno degli Stati membri dell’Unione europea. Il vicepresidente è nominato dal Consiglio in base a un elenco di candidati proposto dalla Commissione in seguito al parere espresso dal consiglio d’amministrazione dell’Ufficio.
Scadenza: 8 maggio 2006
GUUE C 83A del 6 aprile 2006
L’elenco dei bandi ancora aperti pubblicati sulla Gazzetta ufficiale serie C è disponibile sul sito
di Europe Direct - Carrefour Alpi all’indirizzo: http://europedirect.iasma.it
Il centro Europe Direct - Carrefour Alpi è disponibile per qualsiasi chiarimento, informazione, assistenza, presso la sede di
Pergine Valsugana in orario d’ufficio. Indirizzo: via alla Val, 2 - loc. Costa di Casalino - 38057 Pergine Valsugana (Trento)
Tel. +39 0461 534848 - Fax +39 0461 531052 - E-mail: [email protected]
Europa Informa è un periodico quindicinale. Per ricevere gratuitamente copia in formato cartaceo o in formato digitale è sufficiente farne richiesta a EUROPE DIRECT - Carrefour Alpi. Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it - Autorizz.
Trib. Trento N. 984 dell’11.11.97 - Direttore responsabile: Silvia Ceschini - In redazione Giancarlo Orsingher, Stefania Trentin
Stampa: Esperia s.r.l. - Lavis (TN) - Via Galileo Galilei, 45
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Guide turistiche a scuola
Una scuola elementare di Goleszyn (Polonia) cerca delle scuole partner per realizzare assieme un
progetto nell’ambito del programma comunitario
Socrates - Comenius. La loro idea è quella di far
collaborare gli alunni per realizzare una guida
multimediale sulle loro comunità locali. Le guide
dovrebbero approfondire vari aspetti degli usi e
dei costumi locali, dall’arte all’architettura, alle
leggende, ai cibi tipici, alle tradizioni legate al
Natale alla Pasqua e ad altre feste. Il progetto
potrà avere durata triennale e la lingua di lavoro
sarà l’inglese. (PL 1)
Turismo culturale
Il turismo culturale offre varie opportunità a numerose località periferiche. Da questo presupposto
parte la proposta che arriva da Malta che intende
stringere collaborazioni tra comuni europei e del
bacino mediterraneo che siano interessati a portare avanti iniziative volte a promuovere sul proprio
territorio un turismo culturale.
L’idea progetto prevede la divulgazione tra i comuni partecipanti delle buone pratiche in questo settore, anche relativamente alle metodologie attivate
per valorizzare i propri patrimoni culturali ed
ambientali oltreché stabilire dei partenariati duraturi tra le diverse comunità. (M 1)
Rete UE-giovani
Nell’ambito del programma “Gioventù” l’associazione spagnola “AGB Group”, di Pamplona, cerca
partner tra comuni, indicativamente con più di
40.000 abitanti, per realizzare assieme una serie
di studi, seminari, scambi, pubblicazioni che possano aiutare a scambiarsi esperienze su come
creare a livello locale una rete che sviluppi il senso
di partecipazione civica, di tolleranza delle culture
e delle diversità nei giovani europei. (E 1)
I contatti per i partenariati pubblicati
sono disponibili presso
Europe Direct - Carrefour Alpi