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25 NOVEMBRE 2005
GIORNATA PER LA RICERCA SUL CANCRO
G I O R N ATA P E R L A R I C E R C A S U L C A N C R O
Oggi la ricerca
è parte della CURA
Quella contro il cancro è ancora
una guerra aperta e accorciarne
i tempi è un impegno vitale
per tutti noi: la ricerca c’è, AIRC c’è
A
lla presenza di Carlo Azeglio Ciampi, delle massime autorità dello Stato, dei ricercatori e dei volontari, Piero Sierra,
presidente AIRC, ha aperto i lavori dell’ottava Giornata per
la ricerca sul cancro. Protagonista la ricerca che cura. Più che
uno slogan, un traguardo: quarant’anni di investimenti strategici
hanno condotto le ricerche sempre più vicino ai pazienti. Grazie
ai progressi della genetica molecolare oggi possiamo leggere la
capacità di una cellula tumorale di crescere e di diffondersi. Non
solo, possiamo prevedere come questa cellula risponderà alle
cure mediche. Consapevole degli sforzi che hanno portato la
ricerca a diventare un atto terapeutico, il Presidente Ciampi, nel
suo intervento ha ringraziato la nostra Associazione “per questo
impegno che, anche grazie alla generosità di tanti sostenitori, ha
consentito di finanziare un gran numero di progetti”, ben 7.300
in quarant’anni.
Medicina del dialogo
e prevenzione
Grazie alla genetica molecolare e alle nuove tecnologie, che
permettono diagnosi sempre più precoci, siamo quindi di fronte a
una medicina più efficace ma anche più scientifica. A questo proposito il Capo dello Stato ha ricordato che non deve mai mancare
“l'attenzione al malato come persona ‘informata e cosciente’, sì da
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porlo in grado di contribuire alla propria guarigione. Il mantenimento della qualità della vita dovrebbe perciò costituire una priorità medica quanto umanitaria”. Un concetto su cui Umberto Veronesi si è trovato d’accordo: “Quanto più si va verso una medicina
scientifica, certamente più efficace, tanto più bisogna alimentare la
medicina empatica, quella del dialogo, dell’informazione, della partecipazione. Se la ricerca cura sempre meglio, la medicina deve
prendersi carico del malato e il sottile equilibrio fra curare e prendersi cura è il vero punto discriminante”. Per il medico il malato è
un corpo da guarire; per il ricercatore è un corpo da studiare. Ma i
due atteggiamenti devono coesistere.
Accanto alla ricerca che avanza non devono mancare stili di vita
corretti. Anche grazie a loro oggi possiamo parlare di tassi di mortalità decisamente ridotti rispetto al passato. Come ha ricordato
Ciampi “la riduzione del numero dei fumatori dal 55 al 33 per cento
Piero Sierra (presidente AIRC)
QUIRINALE
negli ultimi trent’anni ha comportato una corrispondente contrazione della mortalità determinata dal cancro del polmone. Analogamente, una corretta alimentazione opera favorevolmente sull'andamento di alcuni tumori”.
Un autorevole contributo è arrivato anche dal mondo accademico.
Il filosofo Emanuele Severino ha sottolineato che: “Si allarga sempre
di più sulla Terra la convinzione che la capacità di ‘muovere le montagne’, cioè di liberare l'uomo dalla sofferenza e dalla morte competa alla tecnica guidata dalla scienza moderna”. E ha anche ricordato: “Un sistema sociale ingiusto provoca conflitto; il conflitto rende
impotente il sistema. La potenza autentica della scienza e della tecnica è inseparabile dalla giustizia”.
Più fondi alla ricerca
AIRC c’è e c’è stata per quarant’anni. Ha rappresentato insieme
a FIRC il principale polo privato di finanziamento per la ricerca
oncologica italiana e, grazie alla strategia con cui ha investito i
fondi raccolti, oggi possiamo affermare che la ricerca è la cura.
Ma questo non basta. Dal Presidente è arrivato un monito
“Occorre adoperarsi a tutti i livelli, istituzionale, associazionistico e
dei privati, per assicurare le condizioni operative indispensabili ad
un proficuo impegno della ricerca oncologica”. Non solo: “Dobbiamo dare maggiore impulso al lavoro delle nostre università e dei
nostri centri di ricerca. Devono essere incrementati i fondi pubblici e privati per concorrere a sostenere la ricerca, a livello nazionale ed europeo”. Gli fa eco Umberto Veronesi che ricorda: “L’Italia
investe in ricerca scientifica intorno all’1 per cento del suo PIL, una
fra le percentuali più basse fra i paesi industrializzati” e aggiunge:
“Alla ricerca contro il cancro vengono dedicati complessivamente
non più di 120 milioni di euro (40 per cento dei quali proviene da
AIRC). È molto poco per un Paese civilizzato e soprattutto per i suoi
250 mila malati di cancro che potrebbero avere più rapidamente
cure migliori”.
Si è soffermato su questo delicato argomento anche Mario
Monti, presidente dell’Università Bocconi, che nel suo intervento
ha parlato del rapporto tra economia e produttività scientifica.
“Non solo è un rapporto di competitività la produzione di scienza, di risultati scientifici, non solo lo è la capacità di trasfondere
quei risultati in processi produttivi, ma lo è anche sempre di più
la capacità di riconciliare la scienza con gli altri aspetti che compongono la cultura e la sensibilità collettiva”. Monti ha poi sottolineato che “la lotta contro il cancro è un investimento, oltre che
sull’uomo, sul capitale umano”. Il dato che meglio dimostra
quanto gli investimenti nella scienza facciano bene anche ai conti
pubblici arriva dagli Stati Uniti: diminuire la mortalità per tumore
dell’1 per cento significa recuperare in termini economici 500
miliardi di dollari.
Anche il ministro della Salute Francesco Storace ha parlato di
finanziamenti, assicurando agli italiani che ‘la lotta al cancro è
una priorità dello Stato’. “Negli ultimi dieci anni” ha spiegato “la
mortalità si è ridotta del 2 per cento l’anno e per i prossimi cinque anni si punta a ridurla del 9 per cento”.
LE IMMAGINI DELLA CERIMONIA
Dall’alto, il tavolo dei relatori con Umberto Veronesi (direttore dell’IEO), Piero Sierra (presidente AIRC), Francesco Storace (ministro
della Salute), Mario Monti (economista), Emanuele Severino (filosofo).
Più sotto, l’attore Remo Girone e il giornalista Piero Angela con il
Presidente Ciampi.
Anche il calcio è stato presente a Roma: i calciatori Simone Inzaghi e
Gianfranco Zola (in secondo piano) salutano il Presidente della
Repubblica.
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GIORNATA PER LA RICERCA SUL CANCRO
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Premio credere
nella RICERCA
A Esselunga e a Cocciante è andato
quest’anno il premio che ormai
tradizionalmente AIRC dedica a chi ha
contribuito a sostenere la ricerca sul
cancro
LE MOTIVAZIONI
A Riccardo Cocciante
autore di una straordinaria alleanza tra arte e scienza.
A Esselunga, prima azienda ad aprirsi alla collaborazione
con AIRC e per ventisette anni ininterrottamente al suo fianco
Le grandi qualità artistiche di Riccardo Cocciante, unite alla sua
sensibilità per i valori autentici, hanno creato i presupposti di un
successo senza confini: con l’opera Giulietta e Romeo ha lanciato
un ponte di solidarietà che partirà da Verona e per dieci anni unirà
città, paesi e continenti in nome della poesia, della musica e della
scienza.
Questo progetto offre un irripetibile esempio di alto valore creativo
e insieme di concreto impegno personale.
Un viaggio ambizioso che coinvolgerà ogni singolo spettatore nella
sfida per un futuro libero dal cancro.
Con coraggiosa convinzione ha inserito il richiamo alla ricerca sul
cancro nelle abitudini quotidiane, come coerente sviluppo della
propria filosofia aziendale.
La qualità dei beni primari si è unita così alla difesa della salute in
un più vasto concetto di qualità della vita.
Anno dopo anno Esselunga ha contribuito a diffondere tra tutti gli
italiani l’ideale della ricerca oncologica e ha costituito un esempio
trainante per tutto il settore della grande distribuzione organizzata.
Nelle foto in alto e a sinistra il momento
della consegna delle targhe.
In apertura, da sinistra: Piero Sierra (presidente AIRC),
Giovanni Maggioni (vicepresidente di Esselunga),
il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi,
Francesco Storace (ministro della Salute), Mario Monti
(economista), Emanuele Severino (filosofo).
Qui a fianco il cantante Riccardo Cocciante ritira il riconoscimento
dalle mani della massima autorità dello Stato.