del piero: «questa partita
Transcript
del piero: «questa partita
START/NEWS SOLIDARIETÀ DEL PIERO: «QUESTA PARTITA TESTIMONIAL DA 12 ANNI DELLAIRC, ALESSANDRO HA VISITATO L'ISTITUTO DI CANDIOLA PER LA RICERCA E LA CURA La morte ti lascia sempre u n senso di impotenza. Soprattutto quando ti porta via u n a persona che ami e magari avresti le disponibilità economiche per ogni tipo di cura ma il problema è che manca proprio la e ura. All'inizio del 2001 Alessandro Del Piero perse ilpadre Gino a causa di un t umore: «Il dolore più grande della mia vita». Dal 2 0 0 2 Ale è testimonial dell'Aire: in quei giorni di sofferenza comprese l ' i m p o r t a n z a della ricerca, unica strada efficace per combattere la malattia. P r i m a di p a r t i r e per l'India, ultima (magari solo in senso cronologico) tappa della sua splendida carriera, Del Piero ha passato qualche ora nei laboratori dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, a u n paio di chilometri dal centro di a l l e n a m e n t o della Juve a Vinovo. Ale, com'è stata la giornata trascorsa a Candiolo? «Una g i o r n a t a i n n a n z i t u t t o bella e istruttiva. La mia presenza a Candiolo aveva u n duplice significato: conoscere da vicino chi fa ricerca e sostenerli in tutti i modi. Credo che sia molto importante trasmettere all'esterno quello che avviene nei laboratori e cercare di coinvolgere il maggior numero di persone». MANDA UN SMS ftL 45503 RICERCATORE SPECIALE Alessandro Del Piero, 40 anni il 9 novembre, ha trascorso alcune ore con i ricercatori di Candiolo (Torino). Lei è testimonial dell'Aire da dodici anni. Tutto iniziò con la scomparsa di suo padre. «La malattia di papà mi t r a s m i s e u n g r a n d e senso di impotenza. Ero lì con lui, avrei avuto i soldi per le cure, m a a volte ti scontri con una realtà difficile da affrontare perché non hai contromisure, non hai a r m i . È come una partita che puoi solo perdere. Ecco perché è importantissimo sostenere la ricerca. Tante persone che morirono quindici anni fa. adesso sarebbero probabilmente vive grazie ai progressi dovuti alla ricerca. A t utti i ragazzi che ho incontrato nei laboratori m a n d o u n augurio speciale, loro sanno di avere il mio sostegno». Durante la sua visita ha trovato grande entusiasmo. «Ma è ancora più g r a n d e l'entusiasmo che tutti loro hanno trasmesso a me. Vedere da dentro un laboratorio mi ha fatto u n effetto particolare: ho potuto associare dei volti e dei l u o g h i alla parola ricerca». A Candiolo lavorano tanti giovani: l'ha sorpresa l'età media dei ricercatori? «Piti che sorprendermi mi ha rallegrato. È importante che ci siano bravi ricercatori giovani a combattere questa lunga battaglia. E poi, in tutti i campi, i giovani DOBBIAMO VINCERLA» DEL CANCRO: «UNA BATTAGLIA DA SOSTENERE: CHI NON CE L'HA FATTA 15 ANNI FA, OGGI FORSE SAREBBE VIVO» hanno entusiasmo, voglia, forza, passione: anche in una materia delicata come questa sono doti fondamentali. È stato bello vedere che la struttura e l'ambiente sono belli e familiari, non freddi e asettici. Capita che qualcuno si debba fermare fino a mezzanotte e allora c'è sempre u n collega che si trattiene per dargli u n a mano». È un lavoro d i s q u a d r a . . . «Per firmare u n a g r a n d e impresa il lavoro di squadra è fondamentale. E battere il cancro sarebbe davvero l'impresa del secolo». Si corre il rischio di p e n s a r e a c e r t e cose solo se ci t o c c a n o d a vicino o in occasione di g i o r n a t e p a r t i c o l a r i com e q u e l l e p e r la ricerca? «È così, ma è anche naturale. Ovviamente una presa di coscienza q u o t i d i a n a sarebbe importante, ma credo che negli ultimi anni l'attenzione a uno stile di vita più salutare sia aumentata. Ed è già un passo in avanti. Penso ai messaggi sui danni creati dal fumo o sui benefìci derivanti da un'alimentazione sana. L'argomento del tumore è naturalmente più delicato e ognuno si approccia a questo tema con la propria sensibilità». L'INIZIATIVA D a q u e l l o che ha c a p i t o a C a n d i o l o Un gol al cancro c'è o t t i m i s m o sul risultato finale d e l - Il mondo del calcio si mobilita per aiutare l'Aire nella sua battaglia contro il cancro. Oltre a Del Piero, anche Javier Zanetti, Stephan El Shaarawy e Claudio Marchisio inviteranno i tifosi a sostenere il lavoro di 5.000 ricercatori. Sabato 8 e domenica 9 novembre l'intero m o n d o del calcio sosterrà l'iniziativa Un «Sarà una lunga battaglia, anche perché questa m a l a t t i a continua a p r o p o r r e nuove mutazioni e situazioni difficili da curare. Però la ricerca ha già consentito di raggiungere risultati importanti». Col per la ricerca, promossa da Aire in collaborazione con Lega Serie A, Aia, Figo e Tim. Fino al 17 novembre calciatori, allenatori e arbitri chiederanno ai tifosi di chiamare da telefono fisso il 45503 per donare 2, 5 o 10 euro o di inviare un sms allo stesso numero per donare 2 euro. la l o t t a al cancro? Si p o t r e b b e f a r e d i più? «Si può sempre fare di più, ma non è u n rimprovero: è uno sprone. A n n o dopo arino le statistiche migliorano, anche se il cancro è in evoluzione esattamente come la scienza. A d e s s o b i s o g n a insistere». G.B. Olivero