21 Novembre 2016 - Azienda Agricola Di Meo
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21 Novembre 2016 - Azienda Agricola Di Meo
MODA LUNEDÌ, 21 NOVEMBRE 2016 VIENNA: DALL’ILLUMINISMO A JEAN NOUVEL, PARLANDO DEL VINO DI MEO di Eleonora Attolico Generoso Di Meo e Vittorio Sgarbi Raccontare la Napoli Illuminista in quel di Vienna e realizzare un calendario infarcito di sponsor (Dorotheum, L’Oréal, Gallo, Ferrarelle ecc…). Ecco la missione del 2017 dell’azienda vinicola Di Meo, si trova a Salza Irpina in provincia di Avellino. L’operazione di marketing è presto spiegata. Generoso di Meo insieme al fratello Roberto, ogni autunno sceglie una città dove organizzare un grande lancio. Quest’anno, il 19 novembre, serata di gala al Kunsthistorisches Museum con orchestra e ballerini di tarantella fatti venire apposta da Montemarano in Campania (paese culla di questa danza popolare). L’evento ha anche un peso istituzionale. Prova ne è il cocktail di benvenuto a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia. In passato il calendario è stato presentato a Varsavia, Londra, Mosca, New York, Marrakech. Lo scopo non troppo nascosto, è scoprire, assaggiare e parlare del vino Di Meo (Fiano di Avellino, Falanghina ecc..), ma anche ricordare che Napoli fu tappa del Grand Tour. Generoso Di Meo lo sa e, dal 2013, il fotografo del calendario è quanto di meglio si possa trovare nella fotografia di interni: Massimo Listri. In quanto alla prefazione da anni la scrive Vittorio Sgarbi il quale ricorda che, al Kunsthistorisches, si trova un dipinto monumentale del Maestro napoletano Francesco Solimena ( 1657-1747). Tracce di Napoli anche alla biblioteca nazionale frequentata già dalla prima metà del Settecento da giuristi partenopei alla corte degli Asburgo. Vienna per troppi anni si è adagiata sul passato asburgico. Ora si sta risvegliando dal letargo. Lo ha capito l’architetto Jean Nouvel che ha progettato la torre di vetro e acciaio del Sofitel. L’albergo minimalista nell’arredo, è stato inaugurato nel 2010. Da non perdere la vista dell’ultimo piano dove si trova “The Loft”, il miglior ristorante francese d’Austria. Il lato interessante di Vienna è anche quello delle avanguardie. E in questo senso conviene partire da Gustav Klimt (1862-1918) e Egon Schiele (1890-1918). E se è scontato ammirare “Il bacio” di Klimt al Belvedere, lo è di meno recarsi al Leopold Museum. Qui si trova la più grande collezione al mondo di Schiele. E’ considerato uno dei cento musei d’arte contemporanea più influenti al mondo. Rudolf Leopold vi ha raccolto cinquemila lavori tra disegni, dipinti (anche di Oskar Kokoschka) e splendidi mobili della Wiener Werkstätte. Il meglio dell’arte austriaca della prima metà del Ventesimo secolo. A questo punto viene voglia di sedersi in un caffè evitando quelli turistici. A rischio il Demel e il Central mentre il meno fastoso Caffé Korb, fondato nel 1904 ma riarredato negli anni Sessanta, appartiene all’ex modella e attrice Suzanne Widl. Qui soprattutto giornalisti, scrittori e show business. Un punto di riferimento degli artisti del Secessionismo fu lo Sperl che ancora oggi è un luogo di ritrovo cittadino. Faro della Vienna contemporanea è la galleria di gioielli di Renate Slavik. La proprietaria fa scouting di designer che realizzano per lei pezzi unici. In quanto alla moda andate da Amicis, un “Colette” Viennese” dove si trovano le scarpe di Manolo Blahnik ( l’unico negozio che le vende in tutta l’Austria) ma anche abiti di Balenciaga, Tom Ford, Givenchy, Balmain ecc… . A dieci minuti a piedi ci si può tuffare nell’outlet. Tra le mostre in corso quella sul Puntinismo. Una magnifica raccolte di opere di Seurat, Signac fino ad arrivare a Van Gogh, Matisse, Picasso. All’Albertina fino all’8 gennaio.