21 Novembre 2014

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21 Novembre 2014
IlFattoQuotidiano.it / Trash-Chic
Trash-chic, l’anno sta per finire e
cominciano a fioccare i calendari
di Januaria Piromallo | 21 novembre 2014
Trash-Chic
Ogni anno una location diversa. Questa è la formula del party
itinerante di Generoso Di Meo, da ginecologo a enologo e
miglior promoter di se stesso. Il risultato? Cinquecento
invitati del gotha mitteleuropeo alla Royal Academy of
Arts di Londra, tempio della cultura. Fra cui Damien
Hirst e Mario Testino. Ma non tutti si sono resi conti di
gustare ostriche e sgranocchiare aragoste davanti a uno dei
più famosi ritratti di Joshua Reynolds, che è un po’ la ‘foto’
del primo padrone di casa della Royal Academy.
E siccome non si vive solo di “The Cal” (il calendario
Pirelli), l’occasione gourmet era la vernice di un altro lunario
d’autore “Il Grand Tour del Vesuvio“, rivisitato dal
maestro del click Massimo Listri e promosso dalla
associazione Di Meo Vini ed Arte e prefazione di Vittorio
Sgarbi. Accompagnato da speciale etichetta di Taurasi
Riserva in edizione limitatissima, per deliziare i palati di
Gelasio Gaetani, della principessa Beatrice di Borbone,
dell’eccentrica Gaia Servadio (in abito verde oliva ornato di
piume di faggiano), di Ippolita Martone, mogliesceneggiatrice del regista Mario.
Anche Generoso indossava uno smoking griffato
Mariano Rubinacci, foderato di seta giallo oro con
stampe ispirate ai luoghi deputati del Grand Tour. Con questa
mostra, quest’anno ha voluto rinsaldare il rapporto tra
Londra e Napoli, l’ex Capitale del Regno delle Due Sicilie,
attraverso l’occhio di Listri, rievocando la Napoli di Sir
William Hamilton, grande collezionista di quadri e oggetti
molto apprezzati dai visitatori del Grand Tour, all’epoca
stupiti dal fascino, appena venuto alla luce, di Pompei ed
Ercolano”.
Varchi l’ingresso della villa ottocentesca. Tutto è partito da
qui, Generoso, visioni strategiche e fiuto ineccepibile, con suo
fratello Roberto si sono spinti ben oltre le vigne della loro
terra irpina. Teatri, musei e ambasciate di tutto il mondo, gli
spalancano le porte. Da New York a Madrid, passando per
Mosca. E va beh l’abbiamo detto il prossimo appuntamento è
propria la Russia della zarina Caterina. Il party più
socialmente utile? Quello nell’antico Convento dei
Girolamini, una meraviglia, per attirare l’attenzione sulle
“chiese negate” ai napoletani.
Generoso è anche poeta, per diletto compone in rima baciata.
Ecco una sua ode dedicata a chi scrive:
“Dottore mio, in questo mondo non c’è più religione”
sentenziò così Donna Titina un dì mentre facevo colazione.
Parole sante e benedette, avete proprio ragione! Pensate, la
mia amica Januaria alla scienza s’è votata. Lei che era della
gioia di vivere, l’allegria squisita evocatrice del bonton, delle
mie feste del gossip, dei cafonazzi elegante pittrice ora ha
scritto un tomo poderoso che a leggerlo deve essere pure
assai noioso io per affetto tra i livres de chevet ce l’ho sul
comodino non lo leggo? O lo leggo? È un dilemma sera e
mattino…”