Messico - Camere di Commercio
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Messico - Camere di Commercio
SUPERFICIE POPOLAZIONE LINGUA 1.958.201 kmq 120.800.000 (2102) Spagnolo (ufficiale), idiomi amerindi Cattolica (90,4%), Protestante (3,8%) Città del Messico Repubblica Federale Presidenziale Peso Messicano (Ps) RELIGIONE CAPITALE FORMA ISTITUZIONALE UNITA’ MONETARIA TASSO DI CAMBIO 18.1477Ps = 1 € (Febbraio 2014) Fonte: ICE Quadro politico A livello interno, il Presidente Enrique Peña Nieto, leader del Partido Revolucionario Institucional (PRI) detiene le redini del Paese dal 10 dicembre 2012. Il nuovo esecutivo sin da subito dato prova di lavorare con efficacia, approvando importanti riforme nel settore del lavoro e dell'istruzione già a fine 2012. Rientra in tale strategia la firma del Pacto por México, un accordo con i principali partiti di opposizione volto all’implementazione di un centinaio di iniziative, in particolare nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, del fisco e della sicurezza di cui il Paese ha bisogno per la crescita. Benché la collaborazione trasversale tra partiti in Messico sia stata particolarmente turbolenta in passato, il Patto sembra rappresentare un buon inizio e un positivo segnale di inversione di tendenza rispetto alle tradizionali divisioni politiche che in passato hanno influito sullo sviluppo del Paese. Pertanto, se non si verificheranno imprevisti ostruzionismi da parte del Partito d'Azione Nazionale (i cui voti sono necessari al PRI per l'approvazione di riforme costituzionali), il PRI dovrebbe riuscire a ottenere il sostegno per gran parte delle sue proposte. Sul fronte delle relazioni internazionali, gli Stati Uniti restano il partner più importante. Il Messico mira tuttavia a intensificare i rapporti con i paesi dell’America Latina e dell’Asia. Le iniziative avviate dalla nuova Amministrazione sono finalizzate a costruire un Paese senza violenza, prospero, che non intende perseguire una politica di ingerenza negli affari interni degli altri Stati, impegnato a promuovere la pace, lo sviluppo sostenibile e la tutela dei diritti umani e delle liberta fondamentali. A conferma di ciò si ricorda che, negli ultimi anni, il Messico ha presieduto con successo grandi e importanti riunioni internazionali: nel 2010 ha ospitato la Conferenza Cop 16 di Cancun sui cambiamenti climatici, mentre nel 2012 ha esercitato la Presidenza del G20, i cui Capi di Stato e di Governo si sono riuniti al Vertice di Los Cabos. Gli Stati Uniti rappresentano il principale partner politico ed economico del Messico. Il problema dell'emigrazione clandestina messicana e' uno dei principali temi aperti con Washington, che negli ultimi anni ha intensificato i controlli al confine meridionale e il rimpatrio dei clandestini. Altro importante tema bilaterale è la collaborazione in materia di lotta al narcotraffico, tramite il c.d. "Piano Merida", che prevede un impegno annuale finanziario da parte degli Stati Uniti. Di particolare rilievo è la politica di apertura commerciale del Messico, che vanta trattati di libero scambio con più di 40 paesi (in primis, i trattati NAFTA e con l'U.E.). 2 Quadro macroeconomico Dopo una crescita del 3,9% nel 2012, l’economia messicana ha iniziato a progredire più lentamente. Nel primo semestre dell’anno in corso, il PIL messicano è cresciuto dell’1%, il tasso più basso dal 2009. Le previsioni di crescita per il 2013 si attestano tra l’1,2% (FMI) e l’1,4% (Banco de Mexico), mentre migliori sono le aspettative di crescita per il 2014, tra il 3 e il 3,5%. Le cause di tale andamento possono essere ricondotte a diversi fattori, primo tra i quali il rallentamento dell’economia statunitense, che si è accompagnato a una moderata riduzione del tasso di crescita dell’export messicano. Inoltre il Governo non ha ancora iniziato a varare progetti di spesa pubblica (infrastrutture, finanziamenti pubblici) che possano dare nuovo slancio all’economia. In freno anche il mercato delle costruzioni, sia a causa della revisione dei finanziamenti pubblici da destinare ai progetti di edilizia sia a causa dei tempi di attuazione del Programma Nazionale Infrastrutture. La riforma fiscale, diretta ad aumentare il gettito fiscale messicano, è stata approvata recentemente dalle Camere. A seguito delle forti contestazioni, non si è proceduto all’aumento dell’IVA sulle rette scolastiche, sulla vendita e sull’affitto di immobili, sui tassi di interesse reali di crediti ipotecari e sugli spettacoli pubblici. Tuttavia sono in programma nuovi aumenti sulle imposte. Numerose le misure che hanno sollevato lo scontento del mondo imprenditoriale locale: omologazione dell’IVA nelle zone frontaliere, dall’11% al 16%; applicazione dell’IVA sulle importazioni temporanee, fatta salva la richiesta di rimborso per i prodotti finiti esportati all’estero; introduzione di un’imposta del 10% sui profitti nel mercato azionario e sulla distribuzione dei dividendi alle persone fisiche residenti all’estero; introduzione dell’IVA sul trasporto terrestre extraurbano; riduzione delle deduzioni delle prestazioni sociali ai lavoratori (dal 100% al 50%) e per le donazioni di solidarietà; introduzione di un’imposta del 7,5% annuale sui proventi dell’industria mineraria; introduzione di un’imposta dell’8% sul prezzo di vendita di alimenti ad elevato contenuto calorico, di un’imposta di 1 peso per litro sulle bevande zuccherate e di un’ulteriore imposta sui carburanti e i pesticidi, mentre è previsto uno sgravio fiscale per i combustibili “verdi”. Gli investimenti esteri diretti presentano prospettive incoraggianti. Il sistema bancario è solido e ben capitalizzato, con un’elevata qualità degli asset. Attualmente operano nel paese 42 banche commerciali. Il settore è concentrato (le 6 principali banche commerciali detengono il 76% degli asset totali) e vanta una forte presenza internazionale (circa il 90% del sistema è controllato da banche straniere. Importante anche il protocollo firmato l’11/2/2014 nell’ambito dell’Alleanza Pacifica (Messico, Cile, Colombia, Perù) che prevede un’intesa per il taglio di 3 circa il 90% dei dazi su beni e servizi scambiati, che potrà tradursi in maggiori investimenti, accresciuta competitività e come conseguenza più posti di lavoro. Principali indicatori economici 2010 2011 2012 2013 S 2014 p PIL (variazione % reale) 5,1 4,0 3,7 1,2 3,4 Inflazione media annua (%) 4,2 3,4 4,1 3,7 3,3 Saldo Bilancio pubblico/PIL (%) -2,8 -2,5 -2,6 -2,6 -3,4 Bilancia dei pagamenti 2010 2011 2012 2013 S 2014 p Esportazioni ($ mld) 298,9 349,9 371,4 376,7 405,4 Importazioni ($ mld) -301,8 -351,2 -371,2 -380,4 -409,9 Saldo transazioni correnti/PIL (%) -0,3 -1,0 -1,2 -1,6 -1,6 2010 2011 2012 2013 S 2014 p Debito estero totale ($ mld) 243,8 287,0 347,5 382,3 404,6 Debito estero totale/PIL (%) 23,2 24,5 29,4 29,7 29,1 Riserve valutarie lorde ($ mld) 120,5 149,3 167,1 165,7 173,3 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4,4 4,7 5,0 4,8 4,7 Fonte: SACE; s: stime; p: previsioni Rischio Paese Sace, gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit, nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring, colloca il Messico nella categoria di rischio 3, essendo la settima categoria quella che denota il maggior rischio. 4 Rischi politici Il Governo è costretto a fronteggiare i postumi di una drammatica guerra contro il narcotraffico che dal 2006 ha portato alla morte di circa 55.000 persone. La nuova Amministrazione ha come obiettivo la riduzione del numero di vittime di omicidi e sequestri già dal 2013, grazie a una serie di misure che includono la creazione di una gendarmeria specializzata. Rischi economici Sebbene nel 2012 si sia registrata una crescita pari al 3,7%, durante il 2013 il PIL ha mostrato una brusca contrazione, con una crescita stimata all’1,2% su base annua. ciò imputabile in larga parte dall’insufficiente domanda estera. L’economia messicana resta infatti strettamente legata a quella statunitense (il 78,5% dell’export è desti-nato agli USA), esponendo il Paese al rischio di shock esterni. Il FMI ha rinnovato a fine 2012 una linea di credito flessibile da USD 73 miliardi, per sostenere la strategia macroeconomica del governo e proteggere il paese da possibili rischi globali. Rischi operativi La pesante burocrazia e la diffusa corruzione costituiscono ostacoli significativi, nonostante l’atteggiamento favorevole verso gli investitori esteri. Indicatori di rischio Standard&Poor’s Moody’s Fitch Rating BBB Baa1 BBB+ Prospettive future Le riforme strutturali avviate in Messico stanno spingendo al rialzo la crescita potenziale e le prospettive di sviluppo immediato sono altrettanto positive. Quella messicana, infatti, appare come una delle poche economie emergenti che non soffre squilibri macroeconomici. La partecipazione dei consorzi privati messicani e stranieri alle gare di appalto per la costruzione di nuove infrastrutture, che aveva subito un blocco a metà 2013 è ricominciata e sono stati inseriti in agenda 27 nuovi progetti sulle superstrade e tre progetti legati all’alta velocità ferroviaria. Anche la ripresa della domanda negli Usa sta ovviamente contribuendo a dare una buona spinta al Paese: dopo l’estate, infatti, le esportazioni sono tornate a crescere. L’unico rischio potenziale per l’andamento dell’economia messicana resta quindi legato all’ipersensibilità del mercato rispetto all’uscita dal quantitative easing americano. 5 Interscambio con l’Italia Le relazioni economico – commerciali tra imprese italiane e quelle messicane sono solide ed in forte crescita. La bilancia commerciale bilaterale è strutturalmente in attivo per il nostro Paese. Il sistema produttivo messicano si è sempre dimostrato un grande acquirente di tecnologie “Made in Italy”. Tradizionalmente, circa 2/3 delle importazioni dall’Italia sono costituite da macchinari e da beni industriali intermedi, anche se, recentemente, i beni di consumo, i prodotti alimentari e le bevande hanno registrato dinamiche di crescita maggiori dei beni strumentali. La sostenuta crescita economica e l’ascesa della classe media messicana ha determinato interessanti opportunità per le nostre imprese operanti nei settori tradizionali dell’arredamento, abbigliamento, calzature, gioielleria, bevande. Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri, il locale Ministero dell’Economia ha registrato la presenza stabile nel Paese di oltre 1.400 imprese italiane. Negli ultimi anni, i grandi gruppi industriali nazionali e le imprese di medie dimensioni hanno dimostrato un crescente interesse verso il Messico ed hanno realizzato importanti progetti. Si evidenzia, inoltre, il fenomeno dei medi/piccoli investimenti realizzati da cittadini italiani nella "Riviera Maya”. Le località Playa del Carmen e Tulum sono diventate, grazie anche agli investimenti italiani, destinazioni turistiche di rilievo mondiale. Dal punto di vista della localizzazione geografica, gli investimenti diretti nostrani sono presenti nella parte settentrionale e nella parte centrale del Paese. Si segnala la concentrazione della presenza italiana nelle aree metropolitane di Cittá del Messico e di Monterrey, nell'area industriale di Querétaro (200 km a nord della Capitale) e nel "distretto calzaturiero” di Leon, nello Stato di Guanajuato. È inoltre rilevante la presenza italiana nel settore hotel e ristorazione in Riviera Maya. GENOVA-MESSICO Le imprese genovesi che hanno scambi commerciali con il Paese sono 37. Febbraio 2014 6