Rassegna stampa - Centro Servizi per il Volontariato della Provincia

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Rassegna stampa - Centro Servizi per il Volontariato della Provincia
Ufficio stampa
Rassegna stampa
lunedì 22 aprile 2013
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INDICE
Corriere Romagna Cesena
«Ecco perchè “Attiviamoci” è necessario»
3
22/04/13
Il Corriere Romagna Forlì
Insieme per difendere la famiglia
4
22/04/13
Il Resto del Carlino Cesena
Emergenza sfratti, quest’anno è già record ‘Sul lastrico finiscono le famiglie giovani’
22/04/13
6
Il Resto del Carlino Forlì
Associazioni a confronto sulla famiglia
8
22/04/13
Il Sole 24 Ore
Sul welfare il non profit va ko
9
22/04/13
I troppi crediti arretrati impongono l’alt ai progetti
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22/04/13
Penalizzati case-famiglia e centri antiviolenza
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22/04/13
La Voce di Romagna Cesena
A Cesena Il Centro di Aiuto alla Vita tra musica e parole
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di Forlì e Cesena
Direttore responsabile: Pietro Caricato
22/04/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
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«Eccoperchè " Attiviamoci" è necessario»
Carlo Sarpieri (Auser) replica alle critiche mosse da Tommaso Marcatelli (Pdl)
CESENA. «Marcatelli sbaglia». E' questo, in estrema sintesi, il pensiero di Carlo Sarpieri, presidente Auser. Il riferimento è alla lettera che il consigliere comunale del Pdl aveva
inviato sul progetto "Attiviamoci per Cesena".
Sarpieri si dice sorpreso per le
argomentazioni che Tommaso
Marcatelli adduce. Secondo il
presidente di Auser l'iniziativa
è legata al quadro di estrema difficoltà in cui versa la condizione
finanziaria dei Comuni ma essa
indubbiamente ha il merito di
uscire da atteggiamenti di mero
rivendicazionismo per tentare
di individuare forme e modalità
utili a ridurre le spese fuori dagli schemi fin qui adottati (spending review); cercare di fare
un'operazione che, coinvolgendo i cittadini, propone una crescita del senso di appartenenza
e di attenzione ai beni comuni.
«Francamente - dice - non vedo come tutto ciò possa nuocere
al mondo del volontariato e lo
trasformi automaticamente in
una «Stampella dell'apparato
comunale» e nemmeno vedo una contrapposizione tra queste
attività e quelle relative al contrasto del disagio e della solitudine delle persone che le associazioni del volontariato portano avanti» motivazioni addotte
da Marcatelli.
Sarpieri ritiene che il welfare
del futuro debba contare su un
largo apporto del volontariato
sociale per essere sostenibile e
capace di realizzare una più alta
qualità delle relazioni e dei percorsi di vita dei singoli. «Ed è
per queste ragioni che il mondo
del volontariato e del terzo settore non viene marginalizzato
ma può trovare, anche attraverso questa iniziativa, la conferma di un ruolo e di una funzione
fondamentale per tutti coloro
che sono impegnati, la persona,
considerata come singolo e come portatore di relazione, resta
il punto centrale di un impegno
collettivo che deve avere
nell'Ente locale il punto di riferimento e di governo».
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di Forlì e Cesena
Direttore responsabile: Pietro Caricato
22/04/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
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Al centro "San Francesco" incontro promosso dalle Consulte diocesane
FORLÌ. Saranno l'assessore comunale Davide
Drei, il presidente della
Fondazione Carisp Forlì,
Piergiuseppe Dolcini e il
responsabile della Consulta comunale delle famiglie, Paolo Bergonzoni, i principali relatori
dell'incontro "La famiglia risorsa nel territorio", questa sera alle
20.45, al centro culturale
San Francesco.
Interverranno anche
Marcello Copertino ed Elena Galeazzi, di Caritas
Insiemeper difendere la fami a
Appello al Comune per l'equità di tariffe e contributi
diocesana, Daniele Severi della Comunità Papa
Giovanni XXIII e Sara
Barbieri della coop "Paolo Babini". Coordina Angela Fabbri, del Centro
aiuto alla vita. Promossa
dalla Consulta degli organismi socio-assistenziali
e dalla Consulta delle aggregazioni laicali, col
Centro diocesano per la
pastorale famigliare, l'incontro ha l'ambizione di
riaccendere i riflettori su
uno dei dilemmi più paradossali del sistema "Italia": perché la famiglia
naturale è così osteggiata
dalle istituzioni? In tutti i
paesi dell'Occidente, anche i più laici come Fran-
cia e Svezia, la coppia eterosessuale che intende
generare figli è sostenuta
in tutti i modi, anche e soprattutto dal punto di vista economico. «A cominciare dalla realtà locale interviene Paolo Bergonzoni - è giusto cominciare ad affrontare il problema dell'equità nelle tariffe e nei contributi comunali, ritenendo l'Isee
profondamente ingiusta:
penalizza la famiglia con
molti figli e quelle che accolgono anziani e disabili». Bergonzoni proporrà
al Comune di Forlì un
progetto a favore dei nuclei familiari, soprattutto
quelli più numerosi.
Le Consulte diocesane
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Code al Cup, protesta dei sindacati
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di Forlì e Cesena
Direttore responsabile: Pietro Caricato
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approfitteranno anche
della presenza dell'avvocato Dolcini per ringraziarlo ufficialmente, come presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, per il contributo, non solo economico,
alla promozione degli enti del Terzo settore e per
l'impegno a favore degli
ultimi.
«Allo scoppio della crisi
- dichiareranno i responsabili degli organismi per primo ha sentito la
necessità di mettere a disposizione della comunità locale ulteriori risorse
per far fronte alla nuove e
crescenti povertà, generate dalla prolungata crisi economica e sociale».
Senza dimenticare l'intensa attività a favore dello sviluppo di Forlì e comprensorio, e per il disegno
di una "nuova Forlì" città
d'arte. (p.g.)
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Code al Cup, protesta dei indacati
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Resto del Carlino
CESENA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
22/04/2013
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Emergenza sfratti, quest' o è già record
glie giovani'
Sul lastrico finiscono le
Sono già oltre sessanta le procedure esecutive avviate nel primo bimestre
SI AGGRAVA a Cesena in città
il problema sfratti. Dopo i dati allarmanti del 2012, che si è chiuso
con 388 sfratti contro i 238 del
2011 e i 100 del 2010, già 67 sono
state le procedure esecutive portate a termine dagli uffici competenti nel primo bimestre dell'anno in
corso. «Si tratta—spiegano il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore Simona Benedetti — della conseguenza più grave e preoccupante
della crisi economica che sta così
pesantemente colpendo anche la
nostra città. L'aumento esponenziale del tasso di disoccupazione
(35.000 sono i cece nati e i forlivesi
senza lavoro), unitamente a molte
altre migliaia di posizioni lavorati-
AL COLL2.550
A incidere l'aumento
dei tasso di disoccupazione
che spicca anche net Cesenate
ve fragili e precarie, stanno determinando per la nostra comunità
un problema casa di dimensioni
epocali».
«GLI SFRATFI colpiscono quasi esclusivamente famiglie giovani, spesso con bambini a carico, rimasti senza reddito o con reddito
insufficiente aggiunge l'assessore Benedetti In considerazione dell'emergenza, i servizi sociali del Comune hanno messo a
punto in questi mesi procedure di
intervento precise ed articolate
che hanno permesso di non lasciare nessuno sulla strada e, soprattutto, di mettere ai sicuro mamme e bambini piccoli. Si è. trattato
di un lavoro fato in rete con alcune fondamentali associazioni di
volontariato (alcune delle quali
storicamente afferenti al 'tavolo
povertà', come Caritas, San Vincenzo, Centro di aiuto alla vita,
ALLARME Secondo l'amministrazione l'emergenza è tale che ogni sfratto ha bisogno «dì un progetto
a sé e dell'individuazione di tutte le risorse, non solo pubbliche ed economiche ma anche umane,
che hanno voglia di mettersi in gioco ed aiutare le famiglie che rischiano di rimanere senza un tetto»
Cri Sezione femminile), il cui ruolo risulta, ancora una volta, determinante». Gli strumenti messi in
campo fino ad oggi sono molteplici: si va dalle assegnazioni di alloggi popolari, naturalmente solo
quando la graduatoria per l'assegnazione lo consente, alla collaborazione fattiva con la Fondazione
per l'affitto (ente costituito da Comune, Diocesi e Fondazione Cassa di Risparmio) che attualmente
gestisce 160 alloggi messi a disposizione da enti privati e cittadini
cesenati, al reperimento di nuovi
alloggi sul mercato con la collaborazione attiva della famiglia sfrattata». «L'emergenza è tale — con-
tinuano sindaco e assessore —
che ogni sfratto necessita di un
progetto a sé e dell'individuazione di tutte le risorse – non solo
pubbliche ed economiche ma anche umane – che hanno voglia di
mettersi in gioco ed aiutare le famiglie che rischiano di rimanere
senza un tetto».
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Resto del Carlino
CESENA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
22/04/2013
Periodicità: Quotidiano
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FORLÌ
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
22/04/2013
Periodicità: Quotidiano
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ll'erldOIS
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Assistenza, I tagli ai fondi pubblici e alle convenzioni, sommati ai ritardi nei rimborsi, stanno provocando effetti a catena
Sul welfare il non profit va ko
A rischio chiusura molte attività per giovani, immigrati e non autosufficienti
Elio Silva
La crisi dei servizi sociali
che, giorno dopo giorno, colpisce milioni di utenti e, con loro,
la rete di strutture pubbliche e
private cresciute nel tempo a presidio dei beni comuni si sta avvitando in una spirale che rischia
di travolgere anche quelle stesse
realtà non profit che vengono invocate a soccorso.
Volendo sintetizzare al massimo una situazione quanto mai
complessa, si riscontra che l'intervento pubblico diretto, sia a
livello centrale, sia da parte degli enti locali è in costante ritirata da almeno cinque anni, sotto
la duplice spinta dei tagli ai fondi da un lato, del patto di stabilità dall'altro.
Lo spazio vuoto lasciato dalla
sfera pubblica, in presenza di bisogni comunque crescenti, ha
aperto spazi nuovi al privato sociale che, in effetti, ha intrapreso la via della crescita e fornito,
per quanto possibile, risposte innovative, ma è stato a sua volta
frenato dalla drastica riduzione
delle convenzioni e, non ultimo,
dai mancati pagamenti delle
pubbliche amministrazioni. Nel
2012 la media dei ritardi nei rimborsi da parte degli enti locali è
stata di 221 giorni, con punte oltre i quattro anni, e l'ammontare
dei crediti vantati dalle sole cooperative sociali è salito a cinque
miliardi, cifra enorme se si considera che il comparto ha un fatturato annuo aggregato intorno ai
sei miliardi.
La spinta a trovare comunque
soluzioni in grado di alleviare il
disagio sociale si è spostata, inoltre, anche sul volontariato, per il
quale, però, esistono limiti invalicabili, dati dai principi di gratuità e, in senso proprio, di volontarietà delle prestazioni. Le orga-
nizzazioni hanno più volte lanciato l'allarme sul rischio di essere trasformate in «ruote di scorta» dello Stato sociale ma, se le
sollecitazioni continuano a crescere, anche questa eventuale
ruota si ritrova sgonfia.
«Non possiamo essere noi i
soggetti sui quali si scaricano tutte le emergenze», scandisce Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore, l'organizzazione di secondo livello che
rappresenta larga parte degli enti non profit. «La spesa sociale
nel nostro Paese è già molto bassa e si è più che dimezzata rispet-
LA SPESA SOCLALE
I fondi dello Stato
si sono più che dimezzati
dal 2008 ad oggi
mentre dal 2014 incombe
il rischio di aumento dell'Iva
to al 2008, quando peraltro eravamo sotto la media europea, con
un valore intorno al 2,4% del
Pil». «Bisogna assolutamente
spostare poste di bilancio verso i
servizi alla persona - aggiunge anche perché il Paese in questo
campo è da tempo spaccato in
due: da una parte le famiglie che
possono comprarsi i servizi,
dall'altra quelle che non ne hanno la possibilità».
Quale esempio concreto Barbieri porta il tema delle badanti:
«Oggi - dice - rappresentano
una grande fonte di spesa privata, per lo più in nero, che non si
incrocia né con le politiche pubbliche, né con il Terzo settore.
Basterebbe un piccolo incentivo alle famiglie per mobilitare risorse qualificate che il non profit può mettere a disposizione,
in più con la garanzia dell'emersione». Un altro intervento ritenuto prioritario è il rilancio del
servizio civile, «un generatore
positivo di innovazione - afferma Barbieri - che con costi assolutamente modesti avvicina i
giovani alle tematiche e ai valori
del bene comune». Il richiamo
generale è, dunque, a un cambio
di passo della politica che fin
qui, al contrario, ha stretto la
morsa intorno ai fondi (si veda
la tabella qui a lato) e, contestualmente, ha inasprito la tassazione. L'anno scorso, ad esempio,
l'introduzione dell'Imu non ha
riguardato solo i beni ecclesiastici, ma ha colpito orizzontalmente tutte le Onlus, tanto che, a febbraio, i rappresentanti di 280 circoli associativi, Arci e società di
mutuo soccorso hanno simbolicamente consegnato a Firenze
nelle mani del Prefetto le chiavi
delle rispettive sedi.
C'è, poi, lo spauracchio dell'aumento dal 4 al m% sulle prestazioni di servizi socio-sanitari ed
educativi che, a legislazione vigente, dovrebbe scattare dal gennaio prossimo. «Una misura che
colpirà le famiglie, le cooperative sociali e le stesse istituzioni locali senza un reale vantaggio per
lo Stato», lamenta Giuseppe Guerini, portavoce dell'Alleanza delle cooperative sociali italiane, il
comparto che fin qui ha sostenuto il peso maggiore nell'area dei
servizi di welfare. «Quello che
chiediamo - afferma Guerini - è
un patto per il sociale: non vogliamo più soldi, ma ci dev'essere riconosciuta la possibilità di fare
le cose». Un'opportunità che, sulla carta, viene offerta più che in
passato ma che, nei fatti, risulta
spesso interdetta per ragioni regolamentari o burocratiche.
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pressunE
ll'erld CAS
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
I numeri della crisi
MENO FONDI STATALI
Fondi statali di carattere sociale. In milioni di euro
Fondi
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Per le politiche della famiglia
346,5
186,6
185,3
51,5
32,0
19,8
10,5
10,8
Pari opportunità
Politiche giovanili
Infanzia e adolescenza
64,4
30,0
3,3
17,2
137,4
79,8
94,1
12,8
8,2
6,2
43,9
43,9
40,0
39,2
40,0
39,6
Per le politiche sociali
929,3
583,9
435,3
274,0
70,0
344,0
Non autosufficienza
300,0
400,0
400,0
o
275,0
Affitto
205,6
161,8
143,8
32,9
Inclusione immigrati
10 0, 0
o
Servizi infanzia
10 0, 0
10 0, 0
o
o
o
o
o
o
o
o
Servizio civile
299,6
171,4
170,3
111,0
68,8
71,2
Fonte: bilanci di previsione dello Stato
-
o
o
o
legge di stabilità 2013
I NUOVI CONTRATTI
Le assunzioni nei Comuni (Sett. 2012-febb. 2013)
I SERVIZI IN AFFIDAMENTO
Spesa sociale affidata all'esterno dagli enti locali
Assunzioni
a tempo
indeterminato
Isole
Nord/Ovest
9,3%
26,1%
Collaborazioni
a progetto
19,9%
14,3%
Sud
17,4%
Contratti
a tempo
determinato
27,0%
Contratti
di collaborazione
occasionale
Centro
Nord/Est
38,8%
26,4%
20,8%
Fonte: Auser
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ll'erld CAS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
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Impmsa s«We, Attesa per l'applicazione del decreto sblocca-pagamenti
I troppi crediti arretrati
impongono l'alt ai progetti
L'impresa sociale che, fino
all'anno scorso, aveva presentato numeri in crescita e, trainata
dalla forte domanda di servizi,
aveva saputo proporre soluzioni innovative di mercato è ora
piegata dalla drastica riduzione
delle convenzioni con il pubblico, dai ritardi nei pagamenti e
dai crescenti oneri fiscali e burocratici. Per la prima volta dal debutto di questa forma giuridica
si stanno, così, sperimentando
anche nella cooperazione sociale gli ammortizzatori tipici delle
fasi di crisi, dai contratti di solidarietà al blocco degli aumenti
contrattuali, fino alla riduzione
delle retribuzioni.
Ma il problema del personale
è solo una faccia della medaglia:
l'altra, altrettanto drammatica, riguarda l'impatto sull'utenza. Gli
esempi, dal Nord al Sud, sono ormai una catena. A Bussolengo, in
provincia di Verona, la cooperativa sociale «Spazio aperto», che
si occupa di servizi socio-sanitari ed educativi, destinati in particolare all'infanzia e alla terza età,
con 25o soci lavoratori e un fatturato annuo di circa 7 milioni, ha
visto calare drasticamente il contributo regionale dai io2mila euro del 2009 ai 58.900 euro del
2012. La gestione degli asili nido è
così passata in rosso: attualmente i posti di lavoro non sono stati
toccati e alle famiglie sono stati
chieste maggiorazioni minime
(lo euro mensili) sulle rette, ma il
previsto aumento dell'Iva dal4 al
io% dal prossimo anno darebbe
il colpo definitivo all'attività. Nella provincia Verb ano-C usio-Os-
EFEM SUL PERSOULE
Per la prima volta
anche nelle coop sociali
in aumento il ricorso
ad ammortizzatori
e a contratti di solidarietà
sola la coop sociale «La Bitta»,
nata nel 1993 per gestire una piccola casa per anziani e oggi attiva
con servizi differenziati in ambito assistenziale, socio sanitario
ed educativo, era arrivata ad accumulare ritardi nei pagamenti
degli enti pubblici per le attività
in convenzione che risalivano fino all'agosto del zon, per un importo di oltre un milione di euro.
Solo grazie ad alcune ingiunzioni di pagamento è riuscita recentemente a ottenere il rientro di
gran parte del capitale, ma l'equilibrio gestionale è precario.
In Umbria tra le realtà colpite
dai tagli e dai ritardi nei rimborsi c'è la coop sociale Oasi Sport
Libertas di Terni, dedicata alla
riabilitazione professionale delle persone con disabilità. Nella
compagine sociale sono presenti, tra l'altro, i familiari degli
utenti. Il presidente Francesco
Bonanni, nel denunciare l'acuirsi del ritardo dei pagamenti da
parte della pubblica amministrazione, conferma però l'avvio di
nuovi progetti per rispondere alle emergenze.
Mentre si attendono riscontri
su una tempestiva applicazione
del decreto governativo che
sblocca i pagamenti della Pa, il
non profit produttivo tenta anche il contropiede, per fornire
soluzioni di fronte a una domanda sempre più forte: tre cooperative sociali abruzzesi, ad esempio, hanno costituito un consorzio per l'integrazione socio-sanitaria, rilevando 16 centri di riabilitazione che erano falliti a causa dei tagli degli enti locali, hanno riassorbito i dipendenti e rilanciato gli interventi di riabilitazione psico-motoria.
«Oltre a scongiurare i tagli e a
erogare in tempi brevi i rimborsi per l'arretrato- conclude Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidariet à-C onfcooperative e portavoce dell'Alleanza delle coop sociali - è importante anche che la pubblica amministrazione inizi a rispettare la direttiva sui pagamenti entrata in vigore quest'anno, con la puntualità
che la norma richiede».
E.SI.
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ll'erldOIS
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VoWntari2o, Giro d'Italia tra le organizzazioni in difficoltà
Penalizzati case-famiglia
e centri antiviolenza
Che anche il Terzo settore
sia alle corde, nell'offerta dei
servizi di welfar e, è un fatto.
Sulle difficoltà del volontariato
di strada a Torino è stato addirittura girato un documentario:
si intitola «Non ci sono più soldi» e spiega che a chiudere sono soprattutto i servizi a bassa
soglia (drop-in, unità di strada,
dormitori), nati per le tossicodipendenze, ma poi allargatisi all'accoglienza dei nuovi poveri.
Da parte sua, all'agenzia giornalistica «Redattore Sociale» è bastato aprire un canale per raccontare il Terzo settore che
chiude e la redazione si è trovata sommersa di segnalazioni.
A volte basta davvero poco
per mettere in crisi gli enti, soprattutto quando si tratta di volontariato. Ammonta a cinquemila euro il contributo annuo
che l'amministrazione di Lecce
versava al Centro antiviolenza
Renata Fonte per donne vitti-
me di abusi, gestito dall'associazione di volontariato Donne Insieme, che tratta 700 casi l'anno. Ci pagavano giusto le bollette, ma senza telefono e senza luce non si può lavorare, quindi il
centro rischia la chiusura.
A Firenze 20 tossicodipendenti sono rimasti senza strutture di
riferimento, perché la cooperativa il Ponte si è vista tagliare
7oomila euro e ha dovuto chiudere due strutture. A Roma c'erano
6 centri diurni e 3 notturni a bassa soglia per tossicodipendenti e
senza fissa dimora: ora ci sono
due soli centri su tutto il territorio capitolino, anche se il numero dei potenziali utenti non è diminuito. Anche la rete territoriale di aiuto agli usurati rischia di
frantumarsi: la legge regionale
23/2001 da tre anni non viene rifinanziata, e questo ha messo in
crisi le associazioni, anche se nella regione si contano almeno
28mila vittime dell'usura. In altri
casi il problema è il criterio con
cui le poche risorse che ci sono
vengono distribuite. A Cosenza,
il Centro contro la violenza alle
donne Roberta Lanzino è rimasto senza finanziamenti. Aveva
risposto a un avviso pubblico della Regione per la selezione di progetti in questo campo, ma delle
sette proposte selezionate solo
due sono state finanziate.
Casi come questo rendono ancora più difficile il rapporto tra
Amministrazioni pubbliche e
Terzo settore, così come li esasperano i ritardi nei pagamenti.
A Napoli non si contano più le
manifestazioni delle case-famiglia: sono una novantina quelle
accreditate con il Comune, che
da 36 mesi non versa le quote
previste dalle convenzioni. Le
banche non fanno più credito e,
poiché gli stipendi degli operatori sono in arretrato di mesi, le case famiglia si trovano a non essere in regola con il Durc (Docu-
mento unico di regolarità contributiva), senza il quale molte Amministrazioni non saldano. Sempre in Campania, anche l'Uneb a
- che riunisce 5o strutture di origine religiosa, che accolgono circa 5mila bambini e 800 anziani e
occupano 1.700 operatori - è scesa in piazza più volte già nel
2012, per ottenere dal Comune i
fondi che da quattro anni le spettano e sui quali ha ottenuto nel
tempo solo acconti.
Nel Lazio Salvamamme, associazione di volontariato che ha
aiutato finora 5mila famiglie e
8mila bambini, finanziava le proprie attività con fondi della Regione (2oomila euro), del Comune di Roma (loomila euro) e privati (5mila donatori). Ma dei fondi assegnati per il 2011-12 ne sono
arrivati solo la metà, e l'associazione è stata costretta ad anticipare le cifre necessarie, indebitandosi con le banche. Con analogo meccanismo, a Palermo si è indebitata la casa-famiglia Al
Bayit, che è nata l'anno scorso dopo che, nel 2010, un'altra casa famiglia è stata costretta a chiudere a causa di 400mila euro di debiti che vantava con il Comune.
P.Sp.
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E
pressunE
22/04/2013
ROMAGNA
FORLÌ &
CESENA
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
VOLONTARIATO
A Cesena II Centro
di Aiuto alla Vita
tra musica e parole
CESENA (Lu.Ca.) - Le difficoltà della
Vita non si risolvono eliminando la
vita, ma superando le difficoltà con
l'accoglienza, la solidarietà e la condivisione. Questo è il motto del Centro di Aiuto alla Vita di Cesena che in
linea con i propri obiettivi organizza
una serata tra note e parole per ricordare e difendere il bene più prezioso di tutti. L'associazione ha messo infatti in calendario per lunedì 29
aprile l'appuntamento "Musiche e testimonianze per la vita" con il Duo
Gari-Eli (violino e pianoforte) e la
partecipazione del tenore Theo Pezzi. L'evento, in programma a partire
dalle ore 20.45 presso il Teatro Astra
(zona Osservanza), vedrà la testimonianza della dottoressa Mariana Azzarone, volontaria del Centro di Aiuto
alla Vita. Per info: tel. 0547/29153 o
[email protected].
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ROMAGNA DONNA
Quando siete in ballo ballate
fermainente
G.
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WOCE