Rassegna stampa - Centro Servizi per il Volontariato della Provincia
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Ufficio stampa Rassegna stampa lunedì 22 aprile 2013 Pagina 1 di 13 INDICE Corriere Romagna Cesena «Ecco perchè “Attiviamoci” è necessario» 3 22/04/13 Il Corriere Romagna Forlì Insieme per difendere la famiglia 4 22/04/13 Il Resto del Carlino Cesena Emergenza sfratti, quest’anno è già record ‘Sul lastrico finiscono le famiglie giovani’ 22/04/13 6 Il Resto del Carlino Forlì Associazioni a confronto sulla famiglia 8 22/04/13 Il Sole 24 Ore Sul welfare il non profit va ko 9 22/04/13 I troppi crediti arretrati impongono l’alt ai progetti 11 22/04/13 Penalizzati case-famiglia e centri antiviolenza 12 22/04/13 La Voce di Romagna Cesena A Cesena Il Centro di Aiuto alla Vita tra musica e parole 22/04/13 Pagina 2 di 13 13 press LinE ,ornere ci 2,),,J12\r_iiu. di Forlì e Cesena Direttore responsabile: Pietro Caricato 22/04/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. .:1 «Eccoperchè " Attiviamoci" è necessario» Carlo Sarpieri (Auser) replica alle critiche mosse da Tommaso Marcatelli (Pdl) CESENA. «Marcatelli sbaglia». E' questo, in estrema sintesi, il pensiero di Carlo Sarpieri, presidente Auser. Il riferimento è alla lettera che il consigliere comunale del Pdl aveva inviato sul progetto "Attiviamoci per Cesena". Sarpieri si dice sorpreso per le argomentazioni che Tommaso Marcatelli adduce. Secondo il presidente di Auser l'iniziativa è legata al quadro di estrema difficoltà in cui versa la condizione finanziaria dei Comuni ma essa indubbiamente ha il merito di uscire da atteggiamenti di mero rivendicazionismo per tentare di individuare forme e modalità utili a ridurre le spese fuori dagli schemi fin qui adottati (spending review); cercare di fare un'operazione che, coinvolgendo i cittadini, propone una crescita del senso di appartenenza e di attenzione ai beni comuni. «Francamente - dice - non vedo come tutto ciò possa nuocere al mondo del volontariato e lo trasformi automaticamente in una «Stampella dell'apparato comunale» e nemmeno vedo una contrapposizione tra queste attività e quelle relative al contrasto del disagio e della solitudine delle persone che le associazioni del volontariato portano avanti» motivazioni addotte da Marcatelli. Sarpieri ritiene che il welfare del futuro debba contare su un largo apporto del volontariato sociale per essere sostenibile e capace di realizzare una più alta qualità delle relazioni e dei percorsi di vita dei singoli. «Ed è per queste ragioni che il mondo del volontariato e del terzo settore non viene marginalizzato ma può trovare, anche attraverso questa iniziativa, la conferma di un ruolo e di una funzione fondamentale per tutti coloro che sono impegnati, la persona, considerata come singolo e come portatore di relazione, resta il punto centrale di un impegno collettivo che deve avere nell'Ente locale il punto di riferimento e di governo». Pagina 14 CronacatliCesere Pagina 3 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE ci,o'r'''Fiere di Forlì e Cesena Direttore responsabile: Pietro Caricato 22/04/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Al centro "San Francesco" incontro promosso dalle Consulte diocesane FORLÌ. Saranno l'assessore comunale Davide Drei, il presidente della Fondazione Carisp Forlì, Piergiuseppe Dolcini e il responsabile della Consulta comunale delle famiglie, Paolo Bergonzoni, i principali relatori dell'incontro "La famiglia risorsa nel territorio", questa sera alle 20.45, al centro culturale San Francesco. Interverranno anche Marcello Copertino ed Elena Galeazzi, di Caritas Insiemeper difendere la fami a Appello al Comune per l'equità di tariffe e contributi diocesana, Daniele Severi della Comunità Papa Giovanni XXIII e Sara Barbieri della coop "Paolo Babini". Coordina Angela Fabbri, del Centro aiuto alla vita. Promossa dalla Consulta degli organismi socio-assistenziali e dalla Consulta delle aggregazioni laicali, col Centro diocesano per la pastorale famigliare, l'incontro ha l'ambizione di riaccendere i riflettori su uno dei dilemmi più paradossali del sistema "Italia": perché la famiglia naturale è così osteggiata dalle istituzioni? In tutti i paesi dell'Occidente, anche i più laici come Fran- cia e Svezia, la coppia eterosessuale che intende generare figli è sostenuta in tutti i modi, anche e soprattutto dal punto di vista economico. «A cominciare dalla realtà locale interviene Paolo Bergonzoni - è giusto cominciare ad affrontare il problema dell'equità nelle tariffe e nei contributi comunali, ritenendo l'Isee profondamente ingiusta: penalizza la famiglia con molti figli e quelle che accolgono anziani e disabili». Bergonzoni proporrà al Comune di Forlì un progetto a favore dei nuclei familiari, soprattutto quelli più numerosi. Le Consulte diocesane Pagina 12 , Code al Cup, protesta dei sindacati Pagina 4 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE ci,o'r'fiere di Forlì e Cesena Direttore responsabile: Pietro Caricato 22/04/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. approfitteranno anche della presenza dell'avvocato Dolcini per ringraziarlo ufficialmente, come presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, per il contributo, non solo economico, alla promozione degli enti del Terzo settore e per l'impegno a favore degli ultimi. «Allo scoppio della crisi - dichiareranno i responsabili degli organismi per primo ha sentito la necessità di mettere a disposizione della comunità locale ulteriori risorse per far fronte alla nuove e crescenti povertà, generate dalla prolungata crisi economica e sociale». Senza dimenticare l'intensa attività a favore dello sviluppo di Forlì e comprensorio, e per il disegno di una "nuova Forlì" città d'arte. (p.g.) Pagina 12 Code al Cup, protesta dei indacati Inqeme ddentleela inu "issassi .' Pagina 5 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 press LinE Resto del Carlino CESENA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi 22/04/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Emergenza sfratti, quest' o è già record glie giovani' Sul lastrico finiscono le Sono già oltre sessanta le procedure esecutive avviate nel primo bimestre SI AGGRAVA a Cesena in città il problema sfratti. Dopo i dati allarmanti del 2012, che si è chiuso con 388 sfratti contro i 238 del 2011 e i 100 del 2010, già 67 sono state le procedure esecutive portate a termine dagli uffici competenti nel primo bimestre dell'anno in corso. «Si tratta—spiegano il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore Simona Benedetti — della conseguenza più grave e preoccupante della crisi economica che sta così pesantemente colpendo anche la nostra città. L'aumento esponenziale del tasso di disoccupazione (35.000 sono i cece nati e i forlivesi senza lavoro), unitamente a molte altre migliaia di posizioni lavorati- AL COLL2.550 A incidere l'aumento dei tasso di disoccupazione che spicca anche net Cesenate ve fragili e precarie, stanno determinando per la nostra comunità un problema casa di dimensioni epocali». «GLI SFRATFI colpiscono quasi esclusivamente famiglie giovani, spesso con bambini a carico, rimasti senza reddito o con reddito insufficiente aggiunge l'assessore Benedetti In considerazione dell'emergenza, i servizi sociali del Comune hanno messo a punto in questi mesi procedure di intervento precise ed articolate che hanno permesso di non lasciare nessuno sulla strada e, soprattutto, di mettere ai sicuro mamme e bambini piccoli. Si è. trattato di un lavoro fato in rete con alcune fondamentali associazioni di volontariato (alcune delle quali storicamente afferenti al 'tavolo povertà', come Caritas, San Vincenzo, Centro di aiuto alla vita, ALLARME Secondo l'amministrazione l'emergenza è tale che ogni sfratto ha bisogno «dì un progetto a sé e dell'individuazione di tutte le risorse, non solo pubbliche ed economiche ma anche umane, che hanno voglia di mettersi in gioco ed aiutare le famiglie che rischiano di rimanere senza un tetto» Cri Sezione femminile), il cui ruolo risulta, ancora una volta, determinante». Gli strumenti messi in campo fino ad oggi sono molteplici: si va dalle assegnazioni di alloggi popolari, naturalmente solo quando la graduatoria per l'assegnazione lo consente, alla collaborazione fattiva con la Fondazione per l'affitto (ente costituito da Comune, Diocesi e Fondazione Cassa di Risparmio) che attualmente gestisce 160 alloggi messi a disposizione da enti privati e cittadini cesenati, al reperimento di nuovi alloggi sul mercato con la collaborazione attiva della famiglia sfrattata». «L'emergenza è tale — con- tinuano sindaco e assessore — che ogni sfratto necessita di un progetto a sé e dell'individuazione di tutte le risorse – non solo pubbliche ed economiche ma anche umane – che hanno voglia di mettersi in gioco ed aiutare le famiglie che rischiano di rimanere senza un tetto». Pagina 2 Lmerpenz,lgii, rioN 3, 1a1Strie0 liall,,,Iit Pagina 6 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 :111■111e ri.1 TUA .1., press LinE il Resto del Carlino CESENA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi 22/04/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. CUB C'è chi, Ave 7r s end non arEay e a pag ar e n assi Lto b ossa no e as a den11;zPPOrtmeonto è d „, enszero . ass;/1 ''''''' divl ei bo. Lo 8,-t 1'è; o de/iaa sfatto . ntitto . ezb' iaitii ri owPs' c• ,quaiji::diciirtnn e ' i t: de soi, , ,ittaci a'c 'h> 'a I . . . , ia,na, avam glia iell e p;e:nrr t:in' i e,tà1,rxams,i,:3q,754,1:::ta . ef:io '.i,i.ie' I ez '„o'2i l:djiirish'3,,' :itteio. ie i.:t a- craie:de , ,a7 :v '' ir senso, _' i c Più ías , . .ia senso c‘; .e. ,..zzata ‘ ” .'rgari '''della e Polm alla fielinifo. '.li,ella rit'tà, dal '. alto 4, f oa Pée..?„Tadi radce—ii ,rall'' te it iI id i ssistenz n° - cc '..role'3,cyt.,tetad'ti P° 5°gAn°-alosa 13e' .°s (irea "- era:nilgilvae i;ee:z. tic effe m ' 2 '.7-.2/tiì'D g., ''''''l 831 r arre<, a per te f egr ?aut?, m, rL g,1;,zc:.ad no ''''',:'se, 'gi''i(,.1, ° ene ; c , ; i ; . 3 : d , a c . ei i i . : , , z g, e ' . i: . . r je n oe . n . sì z f , r : z , .: i : l e pt (' V s',.. La situzzz a _ 4"Pre i.,,,,,,— dice ' dramin4tica ' 4 ec° 'g ze se 010 3'«im: ani2n:aa :::.1"lo mese per gli: acquisti di cer i, uffa sono indietro di tne,si edellioqtr tetti e .atto. Cla anno sfi. Ci cesnati e ,echi e part ' :cedé uhid?,e 12-.':° ., — t Pagina 2 v U1 31 1a1Strie0 Pagina 7 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 i :111■111e rd . il Resto del Carlino pressunE FORLÌ Direttore Responsabile: Giovanni Morandi 22/04/2013 Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. A, so i n ac.n o o l afamiglia ALI 2€1,45 al Centro uI t urale San Francesco a colini, 4)„ la Consu degli organismi socio-assi st enziali e la consulta delle aggregazioni laicali, in collaborazione con il Centro dio.-esano per la Pastorale fantire, propongono una serasul tema 1.2 famiglia ria nel territorio', nter rranno tra gli altri D vide F)rei, assessore al e fare e Piergiuseppe tirai, presidente Fondazione Cassa dei Risparmi, Le onsulte irttendorto tivolgeall'avvocato Dolcini 'ngraziamento per l'attivi ita svolta, come presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. , Pagina 4 Loe,p1Thab ∎le., PI uni Pagina 8 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 ,s7,233ri n,11 ,10 22/04/2013 pressunE ll'erldOIS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 Assistenza, I tagli ai fondi pubblici e alle convenzioni, sommati ai ritardi nei rimborsi, stanno provocando effetti a catena Sul welfare il non profit va ko A rischio chiusura molte attività per giovani, immigrati e non autosufficienti Elio Silva La crisi dei servizi sociali che, giorno dopo giorno, colpisce milioni di utenti e, con loro, la rete di strutture pubbliche e private cresciute nel tempo a presidio dei beni comuni si sta avvitando in una spirale che rischia di travolgere anche quelle stesse realtà non profit che vengono invocate a soccorso. Volendo sintetizzare al massimo una situazione quanto mai complessa, si riscontra che l'intervento pubblico diretto, sia a livello centrale, sia da parte degli enti locali è in costante ritirata da almeno cinque anni, sotto la duplice spinta dei tagli ai fondi da un lato, del patto di stabilità dall'altro. Lo spazio vuoto lasciato dalla sfera pubblica, in presenza di bisogni comunque crescenti, ha aperto spazi nuovi al privato sociale che, in effetti, ha intrapreso la via della crescita e fornito, per quanto possibile, risposte innovative, ma è stato a sua volta frenato dalla drastica riduzione delle convenzioni e, non ultimo, dai mancati pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Nel 2012 la media dei ritardi nei rimborsi da parte degli enti locali è stata di 221 giorni, con punte oltre i quattro anni, e l'ammontare dei crediti vantati dalle sole cooperative sociali è salito a cinque miliardi, cifra enorme se si considera che il comparto ha un fatturato annuo aggregato intorno ai sei miliardi. La spinta a trovare comunque soluzioni in grado di alleviare il disagio sociale si è spostata, inoltre, anche sul volontariato, per il quale, però, esistono limiti invalicabili, dati dai principi di gratuità e, in senso proprio, di volontarietà delle prestazioni. Le orga- nizzazioni hanno più volte lanciato l'allarme sul rischio di essere trasformate in «ruote di scorta» dello Stato sociale ma, se le sollecitazioni continuano a crescere, anche questa eventuale ruota si ritrova sgonfia. «Non possiamo essere noi i soggetti sui quali si scaricano tutte le emergenze», scandisce Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore, l'organizzazione di secondo livello che rappresenta larga parte degli enti non profit. «La spesa sociale nel nostro Paese è già molto bassa e si è più che dimezzata rispet- LA SPESA SOCLALE I fondi dello Stato si sono più che dimezzati dal 2008 ad oggi mentre dal 2014 incombe il rischio di aumento dell'Iva to al 2008, quando peraltro eravamo sotto la media europea, con un valore intorno al 2,4% del Pil». «Bisogna assolutamente spostare poste di bilancio verso i servizi alla persona - aggiunge anche perché il Paese in questo campo è da tempo spaccato in due: da una parte le famiglie che possono comprarsi i servizi, dall'altra quelle che non ne hanno la possibilità». Quale esempio concreto Barbieri porta il tema delle badanti: «Oggi - dice - rappresentano una grande fonte di spesa privata, per lo più in nero, che non si incrocia né con le politiche pubbliche, né con il Terzo settore. Basterebbe un piccolo incentivo alle famiglie per mobilitare risorse qualificate che il non profit può mettere a disposizione, in più con la garanzia dell'emersione». Un altro intervento ritenuto prioritario è il rilancio del servizio civile, «un generatore positivo di innovazione - afferma Barbieri - che con costi assolutamente modesti avvicina i giovani alle tematiche e ai valori del bene comune». Il richiamo generale è, dunque, a un cambio di passo della politica che fin qui, al contrario, ha stretto la morsa intorno ai fondi (si veda la tabella qui a lato) e, contestualmente, ha inasprito la tassazione. L'anno scorso, ad esempio, l'introduzione dell'Imu non ha riguardato solo i beni ecclesiastici, ma ha colpito orizzontalmente tutte le Onlus, tanto che, a febbraio, i rappresentanti di 280 circoli associativi, Arci e società di mutuo soccorso hanno simbolicamente consegnato a Firenze nelle mani del Prefetto le chiavi delle rispettive sedi. C'è, poi, lo spauracchio dell'aumento dal 4 al m% sulle prestazioni di servizi socio-sanitari ed educativi che, a legislazione vigente, dovrebbe scattare dal gennaio prossimo. «Una misura che colpirà le famiglie, le cooperative sociali e le stesse istituzioni locali senza un reale vantaggio per lo Stato», lamenta Giuseppe Guerini, portavoce dell'Alleanza delle cooperative sociali italiane, il comparto che fin qui ha sostenuto il peso maggiore nell'area dei servizi di welfare. «Quello che chiediamo - afferma Guerini - è un patto per il sociale: non vogliamo più soldi, ma ci dev'essere riconosciuta la possibilità di fare le cose». Un'opportunità che, sulla carta, viene offerta più che in passato ma che, nei fatti, risulta spesso interdetta per ragioni regolamentari o burocratiche. O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 17 22/04/2013 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 I numeri della crisi MENO FONDI STATALI Fondi statali di carattere sociale. In milioni di euro Fondi 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Per le politiche della famiglia 346,5 186,6 185,3 51,5 32,0 19,8 10,5 10,8 Pari opportunità Politiche giovanili Infanzia e adolescenza 64,4 30,0 3,3 17,2 137,4 79,8 94,1 12,8 8,2 6,2 43,9 43,9 40,0 39,2 40,0 39,6 Per le politiche sociali 929,3 583,9 435,3 274,0 70,0 344,0 Non autosufficienza 300,0 400,0 400,0 o 275,0 Affitto 205,6 161,8 143,8 32,9 Inclusione immigrati 10 0, 0 o Servizi infanzia 10 0, 0 10 0, 0 o o o o o o o o Servizio civile 299,6 171,4 170,3 111,0 68,8 71,2 Fonte: bilanci di previsione dello Stato - o o o legge di stabilità 2013 I NUOVI CONTRATTI Le assunzioni nei Comuni (Sett. 2012-febb. 2013) I SERVIZI IN AFFIDAMENTO Spesa sociale affidata all'esterno dagli enti locali Assunzioni a tempo indeterminato Isole Nord/Ovest 9,3% 26,1% Collaborazioni a progetto 19,9% 14,3% Sud 17,4% Contratti a tempo determinato 27,0% Contratti di collaborazione occasionale Centro Nord/Est 38,8% 26,4% 20,8% Fonte: Auser Pagina 17 Pagina 10 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 22/04/2013 pressunE ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Diffusione: 262.360 Impmsa s«We, Attesa per l'applicazione del decreto sblocca-pagamenti I troppi crediti arretrati impongono l'alt ai progetti L'impresa sociale che, fino all'anno scorso, aveva presentato numeri in crescita e, trainata dalla forte domanda di servizi, aveva saputo proporre soluzioni innovative di mercato è ora piegata dalla drastica riduzione delle convenzioni con il pubblico, dai ritardi nei pagamenti e dai crescenti oneri fiscali e burocratici. Per la prima volta dal debutto di questa forma giuridica si stanno, così, sperimentando anche nella cooperazione sociale gli ammortizzatori tipici delle fasi di crisi, dai contratti di solidarietà al blocco degli aumenti contrattuali, fino alla riduzione delle retribuzioni. Ma il problema del personale è solo una faccia della medaglia: l'altra, altrettanto drammatica, riguarda l'impatto sull'utenza. Gli esempi, dal Nord al Sud, sono ormai una catena. A Bussolengo, in provincia di Verona, la cooperativa sociale «Spazio aperto», che si occupa di servizi socio-sanitari ed educativi, destinati in particolare all'infanzia e alla terza età, con 25o soci lavoratori e un fatturato annuo di circa 7 milioni, ha visto calare drasticamente il contributo regionale dai io2mila euro del 2009 ai 58.900 euro del 2012. La gestione degli asili nido è così passata in rosso: attualmente i posti di lavoro non sono stati toccati e alle famiglie sono stati chieste maggiorazioni minime (lo euro mensili) sulle rette, ma il previsto aumento dell'Iva dal4 al io% dal prossimo anno darebbe il colpo definitivo all'attività. Nella provincia Verb ano-C usio-Os- EFEM SUL PERSOULE Per la prima volta anche nelle coop sociali in aumento il ricorso ad ammortizzatori e a contratti di solidarietà sola la coop sociale «La Bitta», nata nel 1993 per gestire una piccola casa per anziani e oggi attiva con servizi differenziati in ambito assistenziale, socio sanitario ed educativo, era arrivata ad accumulare ritardi nei pagamenti degli enti pubblici per le attività in convenzione che risalivano fino all'agosto del zon, per un importo di oltre un milione di euro. Solo grazie ad alcune ingiunzioni di pagamento è riuscita recentemente a ottenere il rientro di gran parte del capitale, ma l'equilibrio gestionale è precario. In Umbria tra le realtà colpite dai tagli e dai ritardi nei rimborsi c'è la coop sociale Oasi Sport Libertas di Terni, dedicata alla riabilitazione professionale delle persone con disabilità. Nella compagine sociale sono presenti, tra l'altro, i familiari degli utenti. Il presidente Francesco Bonanni, nel denunciare l'acuirsi del ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, conferma però l'avvio di nuovi progetti per rispondere alle emergenze. Mentre si attendono riscontri su una tempestiva applicazione del decreto governativo che sblocca i pagamenti della Pa, il non profit produttivo tenta anche il contropiede, per fornire soluzioni di fronte a una domanda sempre più forte: tre cooperative sociali abruzzesi, ad esempio, hanno costituito un consorzio per l'integrazione socio-sanitaria, rilevando 16 centri di riabilitazione che erano falliti a causa dei tagli degli enti locali, hanno riassorbito i dipendenti e rilanciato gli interventi di riabilitazione psico-motoria. «Oltre a scongiurare i tagli e a erogare in tempi brevi i rimborsi per l'arretrato- conclude Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidariet à-C onfcooperative e portavoce dell'Alleanza delle coop sociali - è importante anche che la pubblica amministrazione inizi a rispettare la direttiva sui pagamenti entrata in vigore quest'anno, con la puntualità che la norma richiede». E.SI. e RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 Pagina 11 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE 22/04/2013 ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Diffusione: 262.360 VoWntari2o, Giro d'Italia tra le organizzazioni in difficoltà Penalizzati case-famiglia e centri antiviolenza Che anche il Terzo settore sia alle corde, nell'offerta dei servizi di welfar e, è un fatto. Sulle difficoltà del volontariato di strada a Torino è stato addirittura girato un documentario: si intitola «Non ci sono più soldi» e spiega che a chiudere sono soprattutto i servizi a bassa soglia (drop-in, unità di strada, dormitori), nati per le tossicodipendenze, ma poi allargatisi all'accoglienza dei nuovi poveri. Da parte sua, all'agenzia giornalistica «Redattore Sociale» è bastato aprire un canale per raccontare il Terzo settore che chiude e la redazione si è trovata sommersa di segnalazioni. A volte basta davvero poco per mettere in crisi gli enti, soprattutto quando si tratta di volontariato. Ammonta a cinquemila euro il contributo annuo che l'amministrazione di Lecce versava al Centro antiviolenza Renata Fonte per donne vitti- me di abusi, gestito dall'associazione di volontariato Donne Insieme, che tratta 700 casi l'anno. Ci pagavano giusto le bollette, ma senza telefono e senza luce non si può lavorare, quindi il centro rischia la chiusura. A Firenze 20 tossicodipendenti sono rimasti senza strutture di riferimento, perché la cooperativa il Ponte si è vista tagliare 7oomila euro e ha dovuto chiudere due strutture. A Roma c'erano 6 centri diurni e 3 notturni a bassa soglia per tossicodipendenti e senza fissa dimora: ora ci sono due soli centri su tutto il territorio capitolino, anche se il numero dei potenziali utenti non è diminuito. Anche la rete territoriale di aiuto agli usurati rischia di frantumarsi: la legge regionale 23/2001 da tre anni non viene rifinanziata, e questo ha messo in crisi le associazioni, anche se nella regione si contano almeno 28mila vittime dell'usura. In altri casi il problema è il criterio con cui le poche risorse che ci sono vengono distribuite. A Cosenza, il Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino è rimasto senza finanziamenti. Aveva risposto a un avviso pubblico della Regione per la selezione di progetti in questo campo, ma delle sette proposte selezionate solo due sono state finanziate. Casi come questo rendono ancora più difficile il rapporto tra Amministrazioni pubbliche e Terzo settore, così come li esasperano i ritardi nei pagamenti. A Napoli non si contano più le manifestazioni delle case-famiglia: sono una novantina quelle accreditate con il Comune, che da 36 mesi non versa le quote previste dalle convenzioni. Le banche non fanno più credito e, poiché gli stipendi degli operatori sono in arretrato di mesi, le case famiglia si trovano a non essere in regola con il Durc (Docu- mento unico di regolarità contributiva), senza il quale molte Amministrazioni non saldano. Sempre in Campania, anche l'Uneb a - che riunisce 5o strutture di origine religiosa, che accolgono circa 5mila bambini e 800 anziani e occupano 1.700 operatori - è scesa in piazza più volte già nel 2012, per ottenere dal Comune i fondi che da quattro anni le spettano e sui quali ha ottenuto nel tempo solo acconti. Nel Lazio Salvamamme, associazione di volontariato che ha aiutato finora 5mila famiglie e 8mila bambini, finanziava le proprie attività con fondi della Regione (2oomila euro), del Comune di Roma (loomila euro) e privati (5mila donatori). Ma dei fondi assegnati per il 2011-12 ne sono arrivati solo la metà, e l'associazione è stata costretta ad anticipare le cifre necessarie, indebitandosi con le banche. Con analogo meccanismo, a Palermo si è indebitata la casa-famiglia Al Bayit, che è nata l'anno scorso dopo che, nel 2010, un'altra casa famiglia è stata costretta a chiudere a causa di 400mila euro di debiti che vantava con il Comune. P.Sp. O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 Pagina 12 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 E pressunE 22/04/2013 ROMAGNA FORLÌ & CESENA Direttore Responsabile: Stefano Andrini Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. VOLONTARIATO A Cesena II Centro di Aiuto alla Vita tra musica e parole CESENA (Lu.Ca.) - Le difficoltà della Vita non si risolvono eliminando la vita, ma superando le difficoltà con l'accoglienza, la solidarietà e la condivisione. Questo è il motto del Centro di Aiuto alla Vita di Cesena che in linea con i propri obiettivi organizza una serata tra note e parole per ricordare e difendere il bene più prezioso di tutti. L'associazione ha messo infatti in calendario per lunedì 29 aprile l'appuntamento "Musiche e testimonianze per la vita" con il Duo Gari-Eli (violino e pianoforte) e la partecipazione del tenore Theo Pezzi. L'evento, in programma a partire dalle ore 20.45 presso il Teatro Astra (zona Osservanza), vedrà la testimonianza della dottoressa Mariana Azzarone, volontaria del Centro di Aiuto alla Vita. Per info: tel. 0547/29153 o [email protected]. Pagina 26 ROMAGNA DONNA Quando siete in ballo ballate fermainente G. Pagina 13 di 13 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 WOCE