Rassegna stampa - Centro Servizi per il Volontariato della Provincia
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Ufficio stampa Rassegna stampa lunedì 18 marzo 2013 Pagina 1 di 8 INDICE Il Corriere Romagna Forlì Sostegno alle donne detenute 3 18/03/13 Il Sole 24 Ore Il Terzo settore rilancia l’impegno sulla trasparenza 18/03/13 Social bond ad alto gradimento 4 5 18/03/13 L’arte di cucinare sconfigge il disagio 8 18/03/13 Pagina 2 di 8 18/03/2013 ci,o'r'fiere pressunE Periodicità: Quotidiano di Forlì e Cesena Tiratura: n.d. Direttore responsabile: Pietro Caricato N N \ NN \' ' ' N' Diffusione: n.d. ■n •• Sostegno alle donne detenute Azioni di carità e solidarietà concreta coniugate al femminile FORLÌ. Rappresentanti del Comune, del Forum delle Donne, di Coop Adriatica e dell'associazione Con...tatto hanno fatto visita alle donne detenute nel carcere Circondariale di Forlì per la consegna di alcuni omaggi da parte di Coop Adriatica. Hanno preso parte all'incontro Veronica Bridi, presidente del distretto soci Forlì-Cesena; Carmen Strocchi, vice presidente della zona soci di Forlì; Giuseppina Carbonetti, coordinatrice del Gruppo di ausilio di Forlì; Chiara Zaffagnini, capo negozio del punto vendita Coop di Corso della Repubblica e Renzo Savi- ni, responsabile politiche sociali Area Romagna. Per il Forum delle Donne la delegazione era composta da Rosalba Navarra e Anna Pedrelli. Per il Comune le assessore alle Pari Opportunità, Maria Maltoni e alla Istruzione, Gabriella Tronconi, e per Con...tatto la presidente Viviana Neri che hanno consegnato alle detenute Visita alle donne detenute di un folto gruppo di donne impegnate in enti e istituzioni che hanno partecipato all'incontro la pubblicazione sul tema della immagine femminile nella stampa locale "Immagini che" e illustrato attività svolte del Centro Donna Comunale (pi.car.). Pagina 11 forRePwrincia Cerimonia in piana per il tricolore Sostegno alle donne detenute Pagina 3 di 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 18/03/2013 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 Remkontazione, Dopo l'analisi del Sole 24 Ore sui bilanci Il Terzo settore rilancia l'impegno sulla trasparenza Antonella Tagliabue L'impegno per la trasparenza non è un optional per le organizzazioni del Terzo settore e va perseguito con atti concreti, a cominciare dalla pubblicazione dei bilanci, quanto meno online. Occorrono, però, strumenti omogenei di rendicontazione e valutazione dei risultati, in una logica che metta in rilievo, accanto ai dati numerici, anche il peso del valore aggiunto sociale che viene prodotto. Sono queste, in sintesi, le considerazioni espresse dagli enti non profit dopo la pubblicazione sul Sole 24 Ore (si veda l'edizione di lunedì 4 marzo) dell'analisi sui bilanci delle Onlus, condotta dalla società di ricerche Un-Guru in base agli ultimi elenchi del 5 per mille disponibili. La ricerca è stata l'occasione per riflettere su come la misurazione dell'efficienza per le organizzazioni senza fini di lucro possa contribuire a cogliere i segnali di evoluzione del Terzo settore, chiamato a rispondere a esigenze di solidarietà sempre più ampie, ma in presenza di una riduzione delle risorse economiche disponibili. L'aspetto che ha riscosso, nei commenti degli interessati, il maggiore interesse è stato l'accento posto sul tema della trasparenza dei dati di bilancio non tanto come obiettivo in sé, quanto come strumento per migliorare le relazioni di fiducia con i donatori, oltre che mezzo di controllo di gestione, alla luce della missione che ogni organizzazione ha scelto di perseguire. Un altro aspetto largamente condiviso è che la trasparenza è una strada a senso unico, dalla quale non si può e non conviene tornare indietro, che diviene gradualmente parte integrante del modo di operare di chi, all'interno del non profit, si pone il problema di essere virtuoso. Un primo punto di arrivo, insomma, che precede il tema delle regole condivise e comuni, di cui si tor- na puntualmente a parlare quando si tratta di bilanci. Ciò anche tenendo conto delle «differenze enormi che ci sono tra chi opera in campi diversi, per offrire dei corretti parametri di valutazione a chi è interessato a sostenere le buone cause di solidarietà», come suggerisce Raffaella Pannuti, presidente di Ant, fondazione che si occupa dell'assistenza socio-sanitaria gratuita a domicilio ai malati di tumore. Quello della diversità rispetto alla natura, allo scopo, ai modi di agire e anche di finanziarsi è un tema importante, che però non può tradursi nella sola possibilità di confronto tra realtà omogenee. L'obiettivo, infatti, non è il confronto in sé. Oltre Sz Wt:n Le imprese si confrontano sulla coesione Anche il mondo delle imprese, sotto pressione per una crisi dagli effetti sempre più gravi, si interroga sulla necessità di rivedere gli strumenti utili per rafforzare la coesione sociale nel nostro Paese. Un'iniziativa che intende richiamare l'attenzione di tutte le componenti impegnate in percorsi di responsabilità sociale, a partire dalle stesse imprese, è stata annunciata da Sodalitas, la fondazione per la Csr di Assolombarda, per 23 aprile. Oggetto della discussione l'individuazione di un sistema di valori condivisi che sia in grado di proporsi come motore di sviluppo economico e sociale. Per informazioni e adesioni www.sodalitas.it agli indicatori quantitativi, esistono oggi numerosi strumenti che le organizzazioni non profit possono utilizzare per spiegare chi sono, cosa fanno e perché, eventualmente, hanno fatto scelte diverse per raggiungere uno stesso obiettivo. Un altro elemento importante in termini di efficienza e trasparenza è quello che la stessa Raffaella Pannuti identifica come «la sostenibilità del progetto e dell'ente». Un tema richiamato anche dalla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro (Fprc), che pone l'accento sui valori di lungo periodo. L'analisi pubblicata dal Sole 24 Ore ha preso in considerazione i bilanci 2011 (gli ultimi disponibili), misurando l'efficienza - secondo il benchmark adottato da questo giornale fin dal 2005 - in base alla quota di impieghi de dicati nel corso dell'anno all'attività di missione e in base alla percentuale rispetto ai proventi che viene effettivamente destinata alle attività di solidarietà. È chiaro che per chi, come la Fprc, chiude l'esercizio con un forte avanzo, collegato in questo caso alla scelta di finanziare un centro di ricerca, i centesimi per euro destinati agli scopi sociali nell'arco dei dodici mesi risultano inferiori rispetto all'efficienza del progetto e alla capacità di garantirne la sostenibilità nel lungo periodo. È per questo che, come alcuni stanno provando a fare, la vera sfida è misurare l'efficienza dell'attività svolta, rendere il bilancio uno strumento di rendicontazione reale della vita dell'organizzazione, facendo le scelte più opportune, dove possibile, in termini di modalità e di tempi in cui avvengono le scritture contabili. Come sostiene Alessandro Benedetti, segretario della Fondazione Meyer, «il bilancio è sempre in ogni caso difficile da interpretare, ma è l'occasione per testimoniare l'impegno che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro». Pagina 4 di 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 , Soda' bond ad alto gradimento 18/03/2013 pressunE ll'erldOIS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano Diffusione: 262.360 ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Fìnanza solìdate Vale almeno 300 milioni di euro il mercato dei titoli di debito agganciati a progetti degli enti non profit Social bond ad alto gradimento Le obbligazioni convogliano il risparmio privato verso obiettivi di valore etico Monica Lodi ::::: Conosce la crisi, ma ne fa un punto di forza, perchè la situazione economica generale impone di dare risposte ai bisogni di welfare, lavoro, microcredito, qualità dello sviluppo. É il comparto delle obbligazioni di solidarietà o obbligazioni solidali, emissioni che hanno come scopo quello di sostenere finanziariamente organizzazioni e progetti sociali, in particolare nell'ambito del Terzo settore. In Italia non sono ancora molto diffuse (si calcola una raccolta media annua nell'ordine di almeno 30o milioni di euro), ma stanno incontrando un crescente consenso sia da parte delle imprese sociali, sia da parte del- le istituzioni bancarie e dei risparmiatori. Tra i principali operatori ci sono in primis Banca Etica (che destina tutta la propria raccolta al fmanziamento di organizzazioni che operano nella cooperazione sociale e internazionale, nella cultura e nella tutela ambientale), Banca Prossima, la banca per il non profit del gruppo Intesa SanPaolo, che ha creato anche il progetto Terzo Valore, Ubi Banca, Unicredit e tanti altri, fino ad arrivare alla piccola Banca Alpi Marittime, una cooperativa fondata nel 1899 e attiva in provincia di Cuneo, che ha legato un'obbligazione sociale quinquennale da 5 milioni di euro alla Onlus Autismo e Società, a cui devolve lo 0,7%, cio è 35 mila euro per ogni anno. Queste obbligazioni solidali sono chiamate anche Social bond (Sb), tuttavia la traduzione non è tecnicamente appropriata, perchè i Social impact bond (Sib) britannici, a cui si ispirano, hanno caratteristiche fondamentali diverse, come il fatto che il rendimento è stretta- mente legato all'impatto sociale del prodotto. Un esempio per tutti. La scorsa estate, negli Stati Uniti, Morgan Stanley ha chiuso un'operazione con la municipalità di New York City con la formula del Sic (noto anche come "Pay for success bond") che prevede da parte del colosso bancario la disponibilità ad investire fino a 9,6 milioni di dollari per riabilitare i giovani carcerati ed evitare un loro ritorno in prigione, con conseguenti costi sociali e amministrativi significativi per la collettività. L'accordo sancisce che la banca americana, se riuscirà a diminuire di almeno il to % la criminalità recidiva dei carcerati adolescenti della prigione (Riker Island), guadagnerà più di 2 milioni di dollari oltre alla restituzione del capitale investito secondo la logica che, con il calo del 10% della recidiva, la pubblica amministrazione risparmia e il margine che si crea può essere utilizzato per la remunerazione degli investitori. In Italia il Sic, di fatto, non esi- :i10:11 Il peso del mercato la stima del valore globale delle emissioni di social bond, anche se non esiste una specifica classificazione, vista la pluralità e disomogeneità dei criteri adottati dai singoli istituti di credito. e ...) L'emissione del giorno l'importo del nuovo prestito obbligazionario solidale, in sottoscrizione da oggi e con durata 5 anni, emesso dalla Banca Popolare Etica. , fis \),a La quota devoluta la percentuale che le obbligazioni "Ubi Comunità per Cesvi" (sottoscrizione chiusa la settimana scorsa) destinano a progetti nelle zone centrali dell'Uganda. Pagina 17 Soda' bond ad alto wadimento Pagina 5 di 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 pressunE S°Ie 18/03/2013 rld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano ste ancora e le cose, data la normativa vigente, funzionano in linea di massima così: la banca emette titoli obbligazionari (alcuni quotati al Mot), finalizzati totalmente o parzialmente al sostegno di iniziative e progetti ad alto valore sociale. Le obbligazioni prevedono per il sottoscrittore un ritorno sull'investimento effettuato e, allo stesso tempo, abilitano la banca emittente a utilizzare parte dell'importo complessivamente raccolto, o parte del rendimento, per sostenere le iniziative individuate. In alcuni casi è previsto il pagamento di cedole semestrali, in altri il rimborso anticipato. Oppure, soluzione ad oggi attivabile ad esempio con i Social bond di Ubi Comunità, la banca immette una percentuale dell'importo raccolto in plafond destinati all'erogazione di finanziamenti per iniziative di sviluppo del Terzo settore. I rendimenti delle obbligazioni solidali non sono particolarmente alti: si calcoli una media lorda del 4% che, dopo la devo- Diffusione: 262.360 luzione, si aggira intorno al 3,1%, per poi scendere al 2,5% post tassazione. Ma è anche vero che chi investe in questo tipo di prodotto non cerca speculazione, caso mai una remunerazione minima garantita a fronte di un progetto sociale da condividere e sostenere. «Un passo in avanti nella direzione del funding potrebbe venire da una norma inserita nella legge Sviluppo - spiega Mario Crosta, direttore generale di Banca Etica - che prevede la raccolta tra il pubblico, con devoluzione a progetti specifici nel settore dell'innovazione, che noi individueremo nel Terzo settore». «Mancano ancora i decreti attuativi - aggiunge Crosta - ma la Consob ha già avuto una seduta di consultazione su questo argomento». Un percorso ancora da tracciare, dunque, ma che potrebbe farci avvicinare agli altri paesi europei, dove normative e tradizioni di investimento diverso hanno reso i Social bond parte integrante dell'attività economica e sociale. © RIPRODUZIONE RISERVATA La stoHa Parla Giangi Milesi, presidente del Cesvi e pioniere della formula «Così si mobilitano risorse nuove» Elio Silva Quindici anni fa fece da apripista alla formula dei social bond, con un prestito obbligazionario solidale denominato «Sos Nord Corea», lanciato dall'allora Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino, ora Ubi Banca. Oggi Giangi Milesi, presidente di Cesvi, l'Ong per la cooperazione e lo sviluppo attiva da11985 nelle aree più povere e fragili del mondo, ri- lancia la formula, sempre più convinto che abbia una forte valenza strategica. «Uno dei nostri obiettivi spiega - è da sempre quello di riuscire a perseguire una maggiore efficacia dei progetti lavorando su scala ampia, trasformando ogni singolo finanziamento italiano in un volano per raccoglierne altri a livello internazionale. In questo modo possiamo moltiplicare la nostra capacità di raccolta per svariate volte. Certo, servono spalle larghe, alti standard di qualità e buona reputazione internazionale. Ma questi requisiti li abbiamo raggiunti: è, piuttosto, il nostro Paese che continua a preferire le piccole dimensioni». In questo quadro, il pieno collocamento (con due settimane di anticipo sul termine di adesioni previsto) di un nuovo prestito obbligazionario solidale, denominato «Ubi Comunità per Cesvi», lanciato per 20 milioni di euro e di prossima ammissione al Mot (si veda l'articolo qui sopra), segna un ulteriore passo avanti sul fronte dell'innovazione, in quanto la scelta dell'istituto di credito è stata, stavolta, quella di cofinanziare un progetto europeo. «I proventi devoluti da Ubi Banca - spiega Milesi - verran- Pagina 17 Soda' bond ad alto wadimento Pagina 6 di 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 18/03/2013 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano no impiegati per migliorare le condizioni divita delle popolazioni che vivono in Uganda centrale, dove lunghi anni di guerra hanno determinato l'interruzione della produzione agricola e frantumato il sistema di autosufficienza alimentare delle famiglie. Il progetto, che coinvolgerà non meno di 23mila persone, cercherà di garantire la sicurezza alimentare e, insieme, di incrementare il reddito delle famiglie, passando da un'agricoltura di sussistenza a una produzione orientata al mercato». La formula del prestito obbli- Diffusione: 262.360 gazionario solidale diventa, in questo modo, un finanziamento allo sviluppo che mette in gioco energie alternative ai fondi pubblici, quelle dei risparmiatori privati. «Il fatto che l'Italia sia in grado, attraverso di no i, in un momento come questo, di mobilitare risorse intorno a una causa sociale ci riempie di soddisfazione commenta Milesi - e dimostra ancora una volta la funzione anticiclica del non profit, che è saldamente agganciato all'economia reale e su questo legame costruisce fiducia». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 Soda' bond ad alto wadimento Pagina 7 di 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 18/03/2013 pressunE ll'erld CAS Periodicità: Quotidiano Tiratura: 331.753 Direttore Responsabile: Roberto Napoletano A CU RA DI Vita Diffusione: 262.360 (www. vita. it) L'arte di cucinare sconfigge il disagio i chiama semplicemente "Buono", ma non è un semplice ristorante. Quello che la Fondazione Bertini di Milano ha allestito all'interno di un ex oratorio dalle parti di via Padova è, piuttosto, un luogo pensato e creato per insegnare ai ragazzi con disagio psichico e sociale il mestiere di cuoco. Mestiere che, al di là dei miti da Masterchef che vanno per la maggiore, può consentire a tanti ragazzi svantaggiati un futuro professionale "normale" Anzi, a volte pure d'eccellenza, visto che a fare da insegnanti tra i fornelli del "Buono" vengono anche star stellate. La storia inizia nel dicembre 2010, quando la Curia di Milano ha assegnato in comodato d'uso alla Fondazione Bertini attiva dal 2007 con progetti di inclusione per ragazzi con disagio psichico - una grande struttura dismessa, da riattare e restituire alla città. «Questo spazio ha dato impulso a una nuova fase della nostra attività - spiegano Gisella e Fiorella Baserga, editori del magazine Italia Squisita e ai vertici della Fondazione Bertini - e l'idea di fondere il know how della nostra rivista, che si occupa di alta cucina e chef d'autore, con il mondo del sociale è stata immediata». Così, dall'anno scorso, al ristorante "Buono" molti ragazzi con problemi divario tipo impa rano un mestiere attraverso corsi base di cucina e l'organiz zazione di eventi culinari aperti al pubblico. «Il nostro corso base di cucina è nato, innanzitutto, dalla convinzione che l'esperienza all'interno di una cucina possa offrire ai giovani con disagio grandi opportunità a livello di socializzazione e consente loro di acquisire com petenze spendibili nel mercato del lavoro», spiega Fiorella Ba- serga.I corsi durano mediamente un paio di mesi e prevedono "incursioni stellate", lezioni speciali tenute da cuochi celebri per far amare ancora di più il lavoro di cuoco ai giovani che si avviano al mestiere. Per Aimo Moroni, celebrato chef del ristorante "Il Luogo" di Milano, «quella dei corsi di cucina della Fondazione Bertini è una gran bella iniziativa e per me è stata anche un'esperienza umana decisamente positiva». La presenza di chef di grido serve anche per dare un motore di sostenibilità economica all'iniziativa. Il "Buono", infatti, organizza corsi di cucina aperti a un pubblico pagante, ma anche vere e proprie cene su prenotazione (per eventi aziendali, per esempio, o per gruppi di amici in cerca di un posto tranquillo e di cibo buono), preparate da uno chef stellato che cucina con l'ausilio dei ragazzi coinvolti nel progetto in un'atmosfera divertente, ma di grande livello gastronomico. RIPRODUZIONE RISERVATA L'identikit 01 I CHI SONO Gisella Berti m Ma garini, 63 anni, e Fiorella Baserga, 53, sono nell'ordine presid ente e vicepresidente della Fondazione Berti i Malgarini, creata nel 2007 in memoria dell'imprenditore Gaetano Bertini Malgarini, che aveva sempre coltivato il desiderio di dedicarsi ai . . giova con disagio psichico per favorire il loro inserimento sociale. Pagina 8 di 8 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 17 Soda' bond ad alto gradimento