Rassegna stampa 07-08-2012

Transcript

Rassegna stampa 07-08-2012
INDICE
Cronaca
Sfrutta-mimi: salgono a 15 gli accusati
07/08/12
2
La Voce di Romagna Ravenna
Cultura e Turismo
Alla Villa Romana di Russi si rievocano le “feriae Augusti”
07/08/12
Corriere Romagna Ravenna
Il festival internazionale del folklore fa tappa in piazza a Fusignano
07/08/12
Il Resto del Carlino Ravenna
3
4
Pubblica Amministrazione
Tagli al test del pubblico impiego
07/08/12
5
Il Sole 24 Ore
L’Imu fa volare le entrate del primo semestre
07/08/12
8
Il Sole 24 Ore
Imposta sulla pubblicità bloccata
07/08/12
9
Il Sole 24 Ore
Troppe smentite sui tagli agli stipendi pubblici
07/08/12
10
Italia Oggi
Le entrate in crescita del 4,3% grazie all'acconto dell'Imu
07/08/12
Italia Oggi
Spending review, un colabrodo
07/08/12
12
Italia Oggi
Edilizia e programmazione, affare provinciale
07/08/12
11
13
Italia Oggi
Pagina 1 di 13
press LinE
FOC E
DI
ROMAGNA
RAVENNA
FAENZA LUGO
& IMOLA
Direttore Responsabile: Franco Fregni
07/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Sfrutta-mimi: salgono a 15 gli accusati
IL CASO
I due romeni arrestati a Russi in silenzio davanti al giudice. Dall'ordinanza spuntano altri nomi
uoli differenti, ma la presunta associazione era la stessa.
Salgono a 15 le persone indagate nell'ambito del giro
di sfruttamento di giovani
romeni con disagi personali (psichici o
economici) scoperto dai carabinieri del
Reparto Operativo. Ma se 11 di loro hanno nome e cognome, per altri quattro esistono solo soprannomi. Si tratta di persone che lavoravano in Romania nella
fase del reclutamento e per le quali gli
inquirenti sono alla ricerca di ulteriori
riscontri. E quanto si evince dalle 86 pagine dell'ordinanza con il quale il gip bolognese Alberto Ziroldi, su richiesta del
pm Stefano Orsi della Dda, ha erogato le
misure restrittive. In particolare il mandato di carcerazione ha riguardato sei
romeni. Per altri cinque la stessa richiesta è stata respinta. Al momento ignoriamo dove possano trovarsi i destinatari
delle misure. Non è escluso che la magistratura romena abbia aperto un procedimento parallelo muovendosi in autonomia. In ogni modo, per i due arrestati in Italia - Aneta Adam, 32 anni, ed
Emanuel Bogdan, 31, entrambi domiciliati a Russi -, l'interrogatorio di garanzia
si è concluso senza nuovi elementi. I due
- difesi dagli avvocati Giampaolo Remondi di Ferrara e Michele Dell'Edera
di Ravenna - si sono infatti avvalsi della
facoltà di non rispondere. Per ora restano dentro. La difesa non ha escluso di
ricorrere al tribunale del Riesame. L'inchiesta era partita a inizio 2011 dopo un
intervento dei carabinieri della Stazione
di Russi nella casa di San Pancrazio nella
quale venivano ospitati i giovani romeni
reclutati in Patria con la promessa di una
vita migliore e poi dirottati a chiedere le
elemosina anche travestiti da mimi o
con pesanti costumi di animali-peluche.
Tra le città, a Cervia, Pinarella e Milano Marittima si guadagnava bene.
A Forlì invece entrate
non erano soddisfacenti
Ritmi vorticosi di lavoro, dalle 8 alle
19.30, dedotti da riscontri di vario genere. Li portavano a Russi, dietro casa. Ma
anche a Ravenna, in centro. E poi c'era
la riviera: Cervia, Pinarella e Milano Marittima, dove si guadagnava bene. A Forlì
invece le entrate non erano state soddisfacenti. Quindi l'entroterra: Lugo, Bagnacavallo, Faenza, Imola. E oltre provincia: Porto Viro (Rovigo) e Mezzogoro
(Ferrara). Che potesse esserci qualcosa
di strano in quella casa di Russi era emerso quando il 24 febbraio 2001 da Milano un romeno aveva riferito di una fuga di un suo conoscente da una "casaprigione" del Ravennate. Il ragazzo in
questione aveva poi raccontato agli inquirenti che era stato avvicinato a Natale
2010 in Patria con la proposta di un lavoro in una dita edile italiana. Uguale a
800 euro al mese. E il 14 gennaio era partito in bus. Viaggio pagato e tanta speranza. Ma il giorno dopo lo avevano portato in giro per Ravenna a mostrargli gli
altri connazionali mendicanti. Ed è così
che si era arrivati alla casa. Dentro, oltre
a tanti ragazzi romeni e a materassi
sparsi per terra per farli dormire, anche
una lista dove erano indicati nomi e località di "lavoro" per ogni giorno della
settimana.
ACo
Pagina 13
Sfrutta-mimi: salgono a 15 gli accusati
Aè3R1ENTE
Pagina 2 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
.5> i\ L\O
orriere
pressunE
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
07/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
FERRAGOSTO
Alla. Villa Romana di Russi
si rievocano le "feriae Augusti"
Agosto è tempo di ferie, ma non per tutti. Lo sapevano
bene gli antichi Romani, che hanno
ricavato il termine "Ferragosto" da
"feriae Augusti", la festività istituita dall'imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.c., per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori
agricoli. Così, per ricordare l'origine pagana di questa festività - che il
calendario cattolico ha poi dedicato
all'Assunzione di Maria - il complesso archeologico
della Villa
Romana di
Russi per
un giorno
ritornerà
indietro di
duemila anni per rivivere le ferie
di Augusto.
Mercoledì
15 agosto la
Pro Loco di
Russi - in
collaborazione con il
Uno sguardo al passato
Comune, il
Gruppo raRAVENNA.
L'area archeologica
sarà allestita in modo
da ricreare abitudini
e momenti di vita
pubblica e privata dei
suoi antichi abitanti
vennate archeologico
(Gra) e la
Soprintendenza regionale per i
Beni archeologici organizza
un evento
davvero speciale nell'antica Villa
Romana. Dalle 16 alle 21, i volontari
rievocheranno una giornata tipo
nella Villa Rustica al tempo dei Romani.
L'area archeologica sarà allestita
in modo da ricreare abitudini e momenti di vita pubblica e privata dei
suoi antichi abitanti, esponendo
anche antiche ricette romane.
I volontari, in abbigliamento d'epoca, illustreranno le funzioni delle
diverse strutture della villa, rispondendo alle domande dei visitatori. In particolare, presidieranno
le cucine, le sale del banchetto (triclini), l'orto-giardino e il Torcularium (pigiatoio dell'uva), dove saranno serviti cibi e bevande in tema con il territorio e la stagione. La
giornata sarà accompagnata dal
suono dei flauti. Per informazioni:
tel. 0544 587670; oppure 0544 581357.
Una
giornata a
ritroso nel
tempo per
rivivere le
atmosfere
delle
antiche
Pagina 9
si
domus
Pagina 3 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
AllaMllaRomanadIRussi
le
press unE
il Resto del Carlino
RAVENNA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
07/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Il festiva( internazionale del fotklere
fa tappa in piazza a Fusignano
L FESTIVAL internazionale dei folklore fa
tappa a Fusignano. Questa sera alle 21 in
piazza Coralli, due gruppi tradizionali di Russia
Cotornbia daranno vita atto spettacoto. L
ifestazione è organizzata dai Canterin i
arroli di Russi, Ingresso gratuito
ktd» ',unir) nvieno, b ,I gram,,ina
Pagina 4 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
07/08/2012
pressunE
ll'erldOIS
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
al test del pubblico impiego
Riordino delle province e costi per beni e servizi: la spending review entra nella fase 2
Marco Mobili
ROMA
La fase due della spending
review passa inevitabilmente
per l'attuazione delle disposizioni sulla revisione della spesa che
oggi la Camera approverà definitivamente. Entro la fine di questa settimana la conversione del
decreto legge approderà sulla
Gazzetta Ufficiale. Non solo.
Per la riunione di venerdì prossimo del Consiglio dei ministri,
salvo eventuali ripensamenti, il
premier Mario Monti avrebbe
chiesto a tutti i ministeri lo stato
dell'arte delle riforme varate in
questi mesi, o meglio il quadro
di quanto si è fin qui fatto e di
quanto si dovrà fare alla ripresa
dei lavori. Una vera e propria
road map per consentire all'Esecutivo di riavviare rapidamente
la complessa macchina dell'attuazione delle riforme al termine della pausa estiva, che dovrebbe concludersi il 25 agosto.
Tre gli appuntamenti strategici e che rappresentano il cuore
dell'intero processo di revisione
della spesa: la determinazione
dei fabbisogni standard e l'avvio
della piattaforma Consip per gli
acquisti di beni e servizi; la definizione delle nuove piante organiche dei dipendenti pubblici
sulla base delle quali saranno tagliate non meno di 24mila unità,
tra dipendenti stai (nmila) e degli enti territoriali (13mila); il
riordino delle province.
Il fronte più caldo per il prossimo autunno si preannuncia essere quello del pubblico impiego.
Lo stesso ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Patroni Griffi, ha già
avuto modo di assicurare che gli
effetti del taglio sugli organici sarà strutturale e comporterà «da
una parte, una diminuzione della spesa e, dall'altra, consentirà
nuove assunzioni mirate sui giovani e per le carriere direttive».
Ma non ci sarà neanche il tempo di rientrare, dunque, che il
Governo sarà chiamato a gestire con le rappresentanze sindacali le procedure di mobilità collettiva che si apriranno nei sin-
goli ministeri e negli enti pubblici con il taglio delle dotazioni organiche. Il primo appuntamento con i sindacati è già in agenda
per il 4 settembre, mentre per il
28 dello stesso mese resta confermato (a oggi) lo sciopero proclamato da Cgil e Uil. Dai contatti preliminari di settembre dovrà dunque prendere il via la
procedura per arrivare a ridurre
gli uffici e le dotazioni organiche della Pa (2o% per il personale dirigenziale di livello generale e di livello non generale e 10%
della spesa complessiva relativa
al numero dei posti in organico
per il personale non dirigenziale). E questo accadrà con il varo
VENERDt
CDM
Monti attende dai ministeri
lo stato dell'arte delle riforme
fin qui varate dal Governo:
le cose fatte e quelle da fare
alla ripresa dei lavori
\i'•••\_\,
Consip
È una società del ministero
dell'Economia, che ne è azionista
unico. Il suo ambito di intervento è
volto, da una parte, a fornire servizi
di consulenza e di assistenza
progettuale, organizzativa e
tecnologica per l'innovazione del
Mef e della Corte dei conti;
dall'altra, a gestire il programma
per la razionalizzazione degli
acquisti nella Pa. La spending
review rafforza il sistema
centralizzato degli acquisti
puntando alla realizzazione di
economie di scala che consentono
alle singole amministrazioni di
beneficiare di prezzi più
vantaggiosi e di ridurre gli oneri
connessi alla gestione autonoma
delle procedure contrattuali.
entro il 31 ottobre prossimo da
parte del Governo di una raffica
di decreti della presidenza del
consiglio. Solo per Viminale,
Farnesina e Difesa i termini saranno più lunghi.
A settembre, poi, è già stata annunciata dal commissario straordinario perla spesa pubblica, Enrico Bondi, l'accelerazione per
arrivare alla definizione dei costi standard. Anche questo sarà
unpassaggio cruciale della riforma sulla spesa pubblica per beni
e servizi, soprattutto se sarà in
grado di assicurare allo Stato, come sottolineato dallo stesso Bondi, risparmi a regime per io miliardi di euro.
Sul controllo in materia di acquisti di beni e servizi da parte
della pubblica amministrazione
assumerà particolare importanza il ruolo che sarà chiamato a
svolgere il Tesoro nel curare lo
sviluppo e la gestione del sistema informatico di e-procurement a supporto del programma
di razionalizzazione degli acquisti gestito da Consip. Per farlo la
società potrà operare come centrale di committenza delle pubbliche amministrazioni, anche
relativamente al programma
per l'efficientamento delle procedure di dismissione di beni
mobili, sulla base di apposite
convenzioni stipulate con il ministero dell'Economia.
Il terzo dossier atteso per l'esame di settembre è il pacchetto
province. I tempi sono stretti. Le
regioni, infatti, entro metà ottobre dovranno inviare al Governo il prospetto conle loro indicazioni sul riordino previsto dalla
spending review. Le ipotesi di intervento saranno messe a punto
nell'ambito del consiglio delle
autonomie locali e serviranno
come traccia definitiva all'Esecutivo. Spetterà poi al Governo,
entro fine ottobre, emanare il
proprio atto finale di riordino degli enti, probabilmente un nuovo decreto legge da convertire
entro la fine dell'anno. L'obiettivo è quello di arrivare al dimezzamento degli enti teritoriali.
I
Pagina 9
Ti
ag al test del pubblico impiego
O RIPRODUZIONE RISERVATA
ì
Pagina 5 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
07/08/2012
press unE
ll'erld CAS
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Il quadro degli interventi
AGF
1
.
AGF
Va e
-'.
',..f"s:: —`k • ,,,,..
, Z'k''''','\ •
\
Ta g r
ni
iante
orga niche
per
dpridu rr e
20%i dirigenti
e - 10%i dipendenti
iPendent'
sonate
oc cupati nen Pa,
in sovrannumero pntr.. dare
201a:
se ha
i
anagr a fici e
gT
prima
cont r i butivi
'g aore
Mena posti letto
Stretta su beni e servizi
Le otto regioni in disavanzo
I contratti stipulati fuori dal
sistema Consip saranno nulli
a meno che non non
prevedano condizioni più
favorevoli. Il Governo blocca
da quest'anno fino al 2014 gli
adeguamenti Istat sui canoni
pagati dalle amministrazioni
per gli immobili in affitto. Dal
1 gennaio 2015 i canoni
saranno anche ridotti del 15
per cento
sanitario (Piemonte, Lazio,
Abruzzo, Molise, Campania,
Puglia, Calabria e Sicilia)
potranno anticipare a12013
l'aumento dell'addizionale Irpef
dallo 0,5%. Le regioni e
le province autonome di Trent°
e di Bolzano dovranno adottare,
entro il 31 dicembre 2012, piani
per ridurre da 4 a 3,7i posti letto
per ogni mille abitanti
ifavrm
dell'ultima rie
in
D i1 'ott
°bre il
More d buonia`
valore
pasto non
Potr, rare i 7 euro Sarà
asuPe
vietato monetizzzare
arei e.ferie
AGF
FA:
■ ••k:\
\,
4.
s„.
Tagli ai fondi
Con una riduzione del fondo
sperimentale di riequilibrio i
Comuni dovranno rinunciare a
500 milioni quest'anno e a 2
miliardi dal 2013.1 sindaci si
vedono però riconoscere (solo
per il 2012) 800 milioni, 300
girati direttamente dalle
Regioni e altri 500 reperiti dal
fondo peri rimborsi fiscali.
Entro il 2014, poi, dovrà
partire la gestione associata
delle funzioni fondamentali
Verso il. climezzamento
Il provvedimento punta ad
accorpare le , province con
Cessioni alla Cdp
l'obiettivo di dimezzarne il
numero attuale. Per
sopravvivere, gli enti
dovranno avere 2.500 km
quadrati e 350mila abitanti.
Entro il primo gennaio 2014
verranno istituite dieci città
metropolitane: Roma Torino
Milano Venezia Genova
Bologna, Firenze, Bari, Napoli,
Reggio Calabria
ministero del Tesoro
prevede di completare entro
fine 2012 Io cessione delle
sue controllate Sace, F'ntecna
e Simest alla Cassa depositi e
Prestiti. L'importo
complessivo dell'operazione,
stimato ín 10 miliardi di euro,
sarà utilizzato per ridurre il
debito pubblico.
provvedimento individua poi
i criteri del salvataggio di
Banca Mps
Pagina 9
Ti
ag al test del pubblico impiego
Pagina 6 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
07/08/2012
pressunE
ll'erldOIS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
FOTOGRAMMA
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Diffusione: 262.360
IMAGO ECO NO MICA
Tagli alle controllate
Tetto agli entolunien
Le società a totale
partecipazione pubblica che
hanno ottenuto nel 2011 oltre
il 90% del fatturato da
prestazioni di servizi a favore
di pubbliche amministrazioni
dovranno essere sciolte entro
fine 2013 o alienate entro 1130
giugno 2013. La misura non si
applica alle società che
erogano servizi «in favore dei
cittadini»
Non potrà superare i 300mil
euro annui (pari allo
stipendio del primo
presidente della Corte dì
cassazione) remunerazione
complessiva di dirigenti e
dipendenti di società non
quotate che siano partecipate
dalto Stato. La stretta entra in
vigore con la nomina dei
nuovi consigli di
amministrazione
Più tasse peri fuori corso
Gl i atenei potranno raddoppiare
le tasse agli studenti fuori corso
con Isee superiore a 150mila
euro. Aumento fino al 25% con
Isee inferio e a 90m la euro e al
50%tra 9Omila e 150mila euro
Pertre anni accademici, a
decorrere da
3- 014, le
rette degli studenti con Isee
sotto i 40m la euro non possono
aumentare più dell'indice dei
prezzi al consumo
Pagina 9
Ti
ag al test del pubblico impiego
Pagina 7 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
111 Soleltd
pressunE
opin
Lku NORME E TRIBUTI
07/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Canti pubbaí,Il gettito registrato nel periodo gennaio-giugno di quest'anno è aumentato del 4,3%
L'Imu fa volare le entrate del primo semestre
Marco Mobili
ROMA
::::::::: L'Imu fa volare le entrate
del primo semestre 2012. Il gettito erariale della prima rata di acconto dell'imposta municipale,
con i suoi 3,934 miliardi di euro,
ha contribuito per circa il 50% a
far crescere il gettito di oltre 7,9
PIÙ E MENO
Dalla rata di acconto
dell'imposta municipale
sono entrati 3,934 miliardi
L'Iva in flessione
dell'1,4 per cento
miliardi di euro, pari al 4,3% in
più rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. E come
sottolinea il Dipartimento delle finanze nella nota di accompagnamento ai dati sulle entrate gennaio - giugno 2012, il gettito per l'Erario rispetto al precedente mese di maggio è cresciu-
to dell'1,8 per cento. E al netto
della una tantum sul leasing immobiliare registrata nel mese di
aprile 2011, la crescita tendenziale - sottoliena il Dipartimento - «è ancora più sostenuta e
pari al 5,1 per cento».
La crisi, comunque, si fa sentire soprattutto sul fronte dei consumi interni di beni durevoli:
l'Iva fa registrare una flessione
de12,2%, solo parzialmente compensata dall'aumento dell'aliquota ordinaria della scorsa estate. A sostenere l'Iva, che complessivamente perde 1'1,4% nel
semestre (meno 705 milioni), è
la componente di imposta pagata sulle importazioni (+2,8%).
Sul fronte delle imposte indirette è l'imposta di bollo che fa il
pieno con i1136,3% (2,06 miliardi
in più) grazie al gettito della patrimoniale sui conti correnti,
strumenti di pagamento, titoli e
prodotti finanziari, introdotta
con gli aumenti dell'imposta di
bollo previsti sia con la manovra
estiva dello scorso anno sia con
le modifiche apportate dalla manovra salva-Italia di fine 2011.
Se si fa un passo indietro e si
guarda alle imposte dirette il dato positivo arriva dalla tasazione delle rendite finanziarie con
un incremento nel primo semestre 2012 del 46,7%, pari a un gettito di 1,545 miliardi. Complessivamente le dirette crescono di
quasi 5 miliardi (+4,964 miliardi). Resta in flessione dell'1,6% il
gettito Ires, che perde 157 milioni di euro. Il momento verità
sull'impatto della crisi sulle imprese arriverà, però, con i dati
dell'autossazione fatta slittare
dal Governo dal 9 luglio al 20
agosto. In flessione anche l'Ire,
con il calo delle ritenute dei lavori autonomi (-3,8%) e delle rietenute d'acconto, la cui aliquota è
scesa dal io a14%, applicate ai bonifici per le detrazioni Irpef del
36 e 55 per cento.
In segno positivo chiudono il
primo semestre 2012 le imposte
sulle transazioni (32,5%) e soprattuto l'imposta di fabbricazio-
ne sugli oli minerali (2,136 miliardi in più, pari al +24,2%). E questo grazie al "caro accisa" o alla
"tassa sulla disgrazia" utilizzata
dal Governo per far fronte alle
emergenze del terremoto che ha
coinvolto l'Emilia-Romagna, la
Lombardia e il Veneto.
Prosegue il calo dei giochi dove si certifica una perdita nel primo semestre di 404 milioni, di
cui 234 legati alla flessione del
gioco del lotto che perde il 7 per
cento. Non bastano a sostenre i
proventi del gioco la crescita costante dei Gratta&Vinci (+3,4%
pari a +27 milioni di euro) e delle
new slot (+1,8% pari a +36 milioni di euro).
Il bollettino diramato ieri
dal Dipartimento delle Finanze pone l'accento anche sulla
lotta all'evasione: gli incasi da
ruoli relativi all'attività di accertamento e controllo crescono nei primi sei dell'anno del
4,5% portando nelle casse dello Stato 146 milioni.
RIPRODUZIONE RISERVATA
La composizione percentuale
Gennaio-Giugno 2011
Irpef 43,2
Altre entrare 11,4
Oli minerali,
consumo sul gas,
oli lubrificanti
e bitumi di petrolio
6,3
Imposte sulle
transazioni
2,4
Lotto, lotterie e altre
attività di gioco
3,5
Ires 5,4
Iva 27,8
Gennaio-Giugno 2012
Altre entrare 15,1
Oli minerali,
consumo sul gas,
oli lubrificanti
e bitumi di petrolio
Imposte sulle
transazioni
2,3
6,7
Ires 5,1
Iva 26,2
Lotto, lotterie e altre
attività di gioco
3,4
Fonte: Dipartimento delle Finanze
Pagina 8 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
Pagina 17
pressunE
Sole/2
eri)Lkil
Ih■
07/08/2012
NORME E TRIBUTI
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 331.753
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Diffusione: 262.360
Entì uak.ì, Niente aumenti anche per il diritto sulle affissioni
Imposta sulla pubblicità bloccata
Giuseppe Debenedetto
Non è più possibile aumentare le tariffe di imposta sulla
pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni. È l'effetto
dell'abrogazione disposta dal Dl
83/2012) dell'articolo n comma
10 della legge 449/97, che consentiva di aumentare fino ad un
massimo del 5o% queste voci
per le superfici superiori al metro quadrato.
Tra le disposizioni abrogate
dal D183/2012, convertito in leg-
ge il 3 agosto, l'allegato i contempla, al punto 30, proprio l'articolo n della legge 449/97 cancellando così la norma sugli aumenti tariffari. L'articolo 23 comma
n del D183/12 fa comunque salvi
i procedimenti avviati prima
del 26 giugno scorso, data di entrata in vigore del decreto, quindi è possibile perfezionare solo
le delibere con istruttoria anteriore a tale data.
Non è chiara la ragione
dell'abrogazione dell'intero arti-
colo n della legge 449/97, se si
considera che il Dl 16/2012 ha
sbloccato dal 2012 la possibilità
di aumentare aliquote e tariffe di
tutti i tributi locali. È probabile
quindi che si tratti dell'ennesimo errore "tecnico".
In ogni caso viene limitato lo
spazio di manovra sulle tariffe
dei tributi "minori" (imposta sulla pubblicità, affissioni e tassa occupazione spazi ed aree pubbliche), spingendo gli enti locali
verso l'adozione di prelievi alter-
nativi (Cosap e Cimp) più adattabili alle proprie esigenze.
Sulle possibilità di aumentare
le tariffe dei tributi minori, l'articolo 12 e seguenti del Dlgs 507/93
prevede le tariffe "fisse" per l'imposta sulla pubblicità e per il diritto sulle pubbliche affissioni
(articolo 19), distinte per classi
di Comuni. Le tariffe sono state
adeguate con Dpcm del
16/2/2001, a decorrere dal i °marzo 2001, e da allora mai più ritoccate. L'articolo n della legge
449/1997 consentiva ai Comuni
di aumentare l'imposta sulla pubblicità e le affissioni fino a un
massimo del 20% dal i° gennaio
1998 e fino ad un massimo del
50% dal i °gennaio 2000 per le superfici superiori al metro quadrato. Tale eventualità è ora venuta
meno a causa dell'abrogazione
disposta dal decreto 83/2012. Resta quindi la possibilità di introdurre la categoria speciale (prevista dall'articolo 4 Dlgs 507/93),
con conseguente maggiorazione fino al 150% delle tariffe sulla
pubblicità e sulle affissioni, ma
solo limitatamente ad una parte
del territorio comunale.
O RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 19
Pagina 9 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
press unE
07/08/2012
t
QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
9
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
Così l'argomento resta d'attualità: il 10% varrebbe 20 miliardi
Troppe smentite sui tagli
agli stipendi pubblici
dialogo tra alcuni esponenti degli staff governativi
che si sono occupati della spending review in cui
i certo non ci saranno tagli alle retribusi faceva esplicito riferimento a questa misura. Il
zioni pubbliche. E non abbiamo alcuna
dato di partenza è che il contributo di solidarietà
intenzione di toccare le tredicesime, non
oggi già applicato ai dirigenti (il 5 per cento per
siamo in queste condizioni». L'ultimo in
chi guadagna più di 90mila euro annui, il 10 per
ordine di tempo è stato il sottosegretario alla presicento per chi è sopra i 120mila euro) è una misura
denza del consiglio, Antonio Catricalà, in un'inche non incide sui conti pubblici mentre per farlo
tervista domenicale al Corriere della
occorre agire sulla massa. Il dato riSera (la domanda era: «Cosa farete
ferito è di 2 miliardi per ogni punto
per evitare l'aumento Iva?»); ma è lunpercentuale di salario comlessivo (non
ghissimo l'elenco delle excusatio non
quello contrattuale) tagliato. Un'altra
petite governative su questa materia.
considerazione riportata riguarda il
Perché, allora, i più autorevoli espofatto che molte aziende private, al
nenti del governo continuano a parlarfine della conservazione dei posti di
ne anche quando il tema non è oggetlavoro, hanno già sottoposto tutti i
to di una domanda specifica? Queste
propri dipendenti ad un contributo
affermazioni sembrano assumere il
di solidarietà del 10 per cento e un
valore di un indizio che l'argomento
intervento, dunque, sarebbe possibile
resta comunque di attualità. Certo,
anche nel pubblico, considerato che
si può dire che molti blog sindacali
gli indici delle retribuzioni nette nel
ed anche alcuni quotidiani abbiano
complesso della pubblica amministrafatto a gara per rivelare presunti piazione diffusi dall'Aran dicono che sono
Antonio Catricalà
ni B del governo per prevedere tagli
cresciute più del privato: dal 2005 nell
degli stipendi dei dipendenti pubblici
misura del 15 per cento (anche se la
di tutti i comparti dello Stato e degli enti locali:
massa salariale pubblica è stata stabilizzata gravariabilmente dal 2,5 al 10 per cento, a seconda
zie al blocco del turnover). La terza consideraziodel dossier cui farebbero riferimento le indiscrene su cui tutti sembravano convenire, a margine
zioni e che sarebbero tutti custoditi nelle segrete
delle polemiche sul provvedimento della spending
stanze di via XX Settembre. Forse il punto è che
review su cui ieri il governo ha chiesto il voto di
l'ipotesi di un piano di emergenza di questo tipo,
fiducia alla Camera, era che i tagli selettivi non
da attuarsi soltanto se il governo dovesse davvero
sono possibili- i tagli della spesa pubblica o sono
trovarsi alle strette, appare tutt'altro che campata
lineari o non esistono, è stata la conclusione.
--e Riproduzione riservata —111
per aria. Italia Oggi, per esempio, ha carpito un
DI FRANCO ADRIANO
D
Pagina 3
3,113Mi hi fallo male ai
.•
Truppe amPr. e sui 'agii
figli stipendi pyibbliri
Pagina 10 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
pressunE
t
QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
9 ai
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
07/08/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Diffusione: 78.822
Le entrate in crescita del 4,3%
grazie all'acconto dell'Imu
L'acconto Imu salva il gettito. La spettanza erariale della prima rata di acconto,
pari a 3.934 milioni di curo, in linea con le previsioni, garantisce nel complesso,
pur in presenza di una congiunta/sa fortemente negativa, la dinamica delle entrate tributarie una tendenza alla crescita a ritmi superiori rispetto all'analogo
periodo dello scorso anno per effetto delle misure correttive varate a partire
dalla seconda metà del 2011. A renderlo noto il ministero dell'economia che ha
diffuso ieri i dati sulle entrate tributarie del periodo gennaio-giugno 2012. La
boccata d'ossigeno si concretizza con una crescita, rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente del 4,3%.
«Nel periodo gennaio-giugno 2012 le entrate tributarie erariali», scrivono da via
Venti Settembre, «si sono attestate a 191.180 milioni di euro, mostrando una
crescita del 4,3% (+7.963 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente e recuperando 1,8 punti percentuali rispetto al mese di maggio. Ai
fini di un confronto omogeneo, al netto dell'imposta sostitutiva una tantum sul
leasing immobiliare registrata nel mese di aprile 2011, la crescita tendenziale è
ancora più sostenuta e pari al 5,1%». Sul fronte delle imposte dirette, si segnala
il calo dell'Iva, anche se le imposte indirette fanno rilevare un incremento complessivo del 3,5% (+2.999 milioni di euro). In particolare al netto dell'imposta
sostitutiva una tantum sul leasing immobiliare la crescita delle imposte indirette
è risultata pari a 5,0% (+4.258 milioni di euro). In flessione, però, il gettito Iva
(-1,4% pari a -705 milioni di curo) che riflette l'effetto congiunto dell'aumento
della componente Iva del prelievo sulle importazioni (+2,8%) e della flessione
della componente relativa agli scambi interni (-2,2%) che risente della stagnazione della domanda interna compensata solo parzialmente dagli effetti legati all'incremento di un punto percentuale dell'aliquota Iva introdotta dal dlgs
138/2011. Le imposte dirette aumentano del 5,1% (+4.964 milioni di euro). Il
gettito Ire evidenzia una lieve variazione negativa dello 0,5 % (-381 milioni di
euro) che riflette l'andamento delle ritenute dei lavoratori autonomi (-3,8%) e
delle ritenute d'acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai
contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o di spese per le quali spetta la
detrazione d'imposta, per effetto della riduzione dell'aliquota della ritenuta dal
10% al 4%. Crescono le ritenute dei lavoratori dipendenti pubblid (+0,4%) e dei
dipendenti privati (+0,7). Il gettito Ires registra una flessione dell'1,6% (-157
milioni di euro). le altre imposte dirette significativo risulta l'incremento
dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+1.545
milioni di euro, pari a +46,7%) influenzata da diversi fattori di carattere tecniconormativo e in particolare dalle modifiche apportate al regime di tassazione
delle rendite finanziarie. In crescita significativa l'imposta di bollo che registra
un incremento del 136,3% (+2.066 milioni di euro) dovuto alle modifiche normative apportate con i provvedimenti della seconda metà del 2011 alle tariffe
di bollo applicabili su conti correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti
finanziari, nonché all'anticipo del versamento dell'acconto sull'imposta di bollo.
Positivo l'andamento degli incassi da ruoli relativi ad attività di accertamento e
controllo:+4,5% (+146 milioni di euro).
Pagina 27
Spending rInien. un ■ unbrodo
Pagina 11 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
press LinE
t
07/08/2012
ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
9
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Diffusione: 78.822
11 governo chiede la fiducia alla camera per blindare il testo. Ma i deputati lo smontano
Spending review, un colabrodo
Manca l'urgenza. Rischio caos su province e regioni speciali
DI FRANCESCO CERISANO
a spending review così
non va. Perché, pur contenendo norme in alcuni
casi destinate a entrare
in vigore nel 2016 e necessitando di 20 dpcm, 15 decreti ministeriali, 4 deleghe legislative
per essere attuata, ha assunto
la forma del decreto legge. E
poi perché è stata infarcita di
termini inglesi nonostante il
divieto di usare parole straniere nella formulazione dei
testi legislativi a meno che
non siano diventate di uso comune in italiano (cosa difficile
da dimostrare per espressioni quali «e-procurement», «in
house providing», «payment
by results» e «risk sharing»).
E ancora perché un testo del
genere non è stato sufficientemente corretto in parlamento
nonostante i tanti punti deboli che potrebbero esporlo in
futuro a impugnazioni e ricorsi (a cominciare dai tempi
per la procedura di riordino
delle provii-ice fino al mancato
rispetto delle prerogative delle regioni a statuto speciale),
Questi i rilievi della camera
dei deputati sulla spending
review, messi nero su bianco
nei pareri licenziati nei giorni
scorsi dalle commissioni e dal
comitato per la legislazione di
Montecitorio.
Parole destinate tuttavia
a cadere nel vuoto visto che
oggi il decreto sulla revisione
della spesa pubblica taglierà
il traguardo dell'approvazione
definitiva grazie alla 34esima
fiducia chiesta dal governo
L
Monti. Il dl 95, trasmesso alla
camera senza alcuna chance
di essere modificato rispetto
al testo del senato, diventerà
quindi legge con tutto il carico
di riserve di metodo e di merito
che il grande lavoro emendativo di palazzo Madama non è
riuscito a correggere. In alcuni
casi si tratta solo di mancanza
di coordinamento tra vecchie
e nuove disposizioni che si sovrappongono su alcune materie
specifiche (acquisto di beni e
servizi da parte della p.a., taglio degli organici, taglio alle
spese per le autoblu, tetto agli
stipendi dei dipendenti e dei
manager delle società pubbliche). In altri i vizi potrebbero
avere conseguenze ben più gravi, compresa l'impugnazione
davanti alla Consulta.
Riordino delle province.
Il comitato per la legislazione
presieduto dal deputato Pd Doris Lo Moro punta il dito sulla
nuova tempistica per il riordino delle province disegnata dal
maxiemendamento approvato
al senato. Qui la contraddizione è data dal fatto che i termini
relativi alle prime tre fasi. del
procedimento decorrono dalla
data di pubblicazione della delibera governativa sui criteri di
riordino (24 luglio), il che sposta al 25 ottobre 2012 la dead
line entro cui le regioni dovranno presentare le proposte di
accorpamento. Mentre il
termine dell'ultima fase
(adozione del provvedimento di riordino da
parte del governo) scade
60 giorni dopo 1' entrata in vigore della legge di
conversione della spending
review. E quindi verosimilmente a inizi ottobre, con
l'effetto paradossale che il
termine per l'adozione dell'atto
del governo verrebbe a spirare
prima di quello per la presentazione dei piani di
riordino.
Tagli alle regioni
a statuto speciale.
L'art.16 del dl 95,
nella parte in cui
fissa gli obiettivi
di risparmio delle
regioni autonome per il triennio
2012-2014, stabilisce che, in caso di i
mancato accordo
tra queste e il
governo, l'accantonamento sia
effettuato con
decreto del Mef
da varare entro il
15 ottobre 2012
in proporzione alle spese
per consumi
intermedi
del 2011. Il
comitato per
la legislazione chiede di
valutare la
compatibilità di tale
norma con l'art.27 della legge
delega sul federalismo fiscale
che impone l'adozione di procedure concordate per l'applicazione della normativa statale alle
regioni a statuto speciale. Tanto
più che, si legge nel parere, «la
violazione del vincolo che impone l'adozione delle procedure
pattizie di attuazione statutaria è la motivazione principale
alla base della recente sentenza (n.178/2012) con cui la Corte costituzionale ha dichiarato
l'illegittimità di una norma del
dlgs 118/2011 recante disposizioni sull'armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di
regioni ed enti locali».
Abuso dei decreti
legge. Quelle fin qui
esaminate sono contraddizioni tecniche,
ma c'è un vizio di
fondo nella spending
review che Monti
ha sempre ignorato
e su cui i deputati
pongono l'accento: la
necessità (ribadita
più volte anche dal
presidente della repubblica, Giorgio
Pagina 12 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015
Napolitano) di porre un freno
alla decretazione d'urgenza e
alla tendenza da parte dei governi di turno a blindare i testi
a colpi di fiducia. Qui il comitato
per la legislazione non fa sconti
e ritiene imprescindibile che i
decreti legge contengano norme
di immediata applicabilità, tali
da giustificare l'utilizzo del dl.
Ma come conciliare questo auspicio con l'entrata in vigore a
tappe della spending che dispiegherà i suoi effetti a partire dai
prossimi giorni e fino al 2016?
Insomma, a giudizio dei deputati, ci fosse stato tempo e
voglia di riaprire il cantiere
del provvedimento non sarebbe
mancata materia su cui intervenire. E lo dimostrano i 160
emendamenti presentati per
l'aula e ignorati dall'esecutivo
nel momento in cui il ministro
dell'economia, Vittorio Grilli,
ha posto la questione di fiducia.
La funzione di Montecitorio, lo
si sapeva dall'inizio, sarebbe
stata solo quella di chinare il
capo e asseverare il decreto.
Ma prima í parlamentari hanno voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
O Riproduzione riservata
Pagina 27
Spending revien.
■ •olal,rollo
press LinE
t
07/08/2012
ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
9
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 127.349
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
Diffusione: 78.822
Le materie restano di competenza dell'ente locale, il passo indietro nel maxiemendamento alla Spending
Edilizia e programmazione, affare provinciale
DI MARIO D'ADAMO
T
ornano alle province le competenze in materia di programmazione provinciale della rete scolastica e di gestione dell'edilizia
scolastica relativa alle scuole secondarie di secondo grado. La nività è stata
inserita ne 1 maxiemendamento alla
spending review, decreto legge n. 95 del
2012, maxiemendamento presentato al
Senato nella seduta del 31 luglio e sul
quale è stata posta e ottenuta la fiducia. La formulazione iniziale del decreto
legge aveva previsto con il ridimensionamento delle province il trasferimento
ai comuni delle funzioni amministrative
già da esse esercitate per disposizione
di legge «e rientranti nelle materie di
competenza legislativa esclusiva dello
Stato ai sensi dell'articolo 117, comma
secondo, della Costituzione» (art. 17, 6°
comma, del decreto).
Uniche eccezioni la pianificazione territoriale, i servizi di trasporto e le strade
provinciali (art. 17, 10° comma). Grazie
all'introduzione dell'emendamento, la
programmazione dell'offerta formativa
e l'edilizia degli istituti superiori continueranno a essere posizionate sul livello
provinciale. Da un lato, infatti, il bacino
degli utenti delle scuole del secondo ciclo presenta dimensioni oggettivamente
più ampie e intersecate dell'ambito di
ciascun comune, impossibilitato perciò a
gestirne la complessità; dall'altro i comuni, non necessariamente solo i maggiori
già sede di amministrazioni provinciali,
si sarebbero visti assegnare sia la proprietà
sia, con bilanci ulteriormente gravati, la
ben più onerosa manutenzione degli edifici di scuola secondaria
superiore.
E sarebbe stato
anche uno stravolgimento del sistema
già geometricamente
riordinato da una legge del 1996, la n. 23,
che aveva attribuito
ai comuni proprietà
e competenze passive
delle scuole materne
e del primo ciclo, il
cui ambito territoriale aveva e ha dimensione intracomunali,
e alle province quelle
del secondo ciclo, il
cui ambito e le cui dimensioni avevano
e hanno caratteristiche intercomunali.
Dopo proteste e denunce degli enti locali e dei loro rappresentanti che avevano paventato rischi di compromissione
del regolare inizio dell'anno scolastico,
il governo ha riportato indietro le lancette dell'orologio, lasciando alla competenza delle province compiti e funzioni
in materia di patrimonio edilizio degli
istituti e scuole secondarie di secondo
grado ricadenti nei rispettivi territori. E
speriamo che le province rimaste dopo il
cosiddetto riordino, meno di cinquanta,
riorganizzazione, ma si è
preferito riconferire alle
province la formulazione
dei piani di riordino scolastico, in ragione della
loro maggiore vicinanza
ai cittadini e agli utenti.
Ci si augura anche in
questo caso che la maggiore dimensione che assumerà ciascuna provincia consenta lo stesso di
valutare con precisione
profili territoriali e bacini di utenza più adatti
alle esigenze di studio
dei suoi abitanti.
Come anche segnalato da questo giornale,
le competenze delle province in materia di programmazione scolastica
e dell'offerta formativa
andrebbero completate,
assegnando a esse anche le funzioni relative a formazione e mercato del lavoro, così da garantire interventi organici
non solo in fatto di contenitori, edifici
e rete scolastica, ma anche in merito a
contenuti, formazione e mercato del lavoro, appunto, «per dettagliare l'offerta,
diversificarla e adeguarla alle esigenze
produttive del territorio». Purtroppo,
l'approvazione della spending review
non sembra essere la sede per altri interventi legislativi sulle competenze delle
province.
©Riproduzione riservata
possano contare, oltre che su territori
più vasti, anche su bilanci quanto meno
sufficienti a gestire il patrimonio edilizio, di cui devono poter garantire non
solo la manutenzione ordinaria ma la
prosecuzione degli interventi di messa
in sicurezza.
Quanto alla programmazione della
rete scolastica, si tratta di una competenza che con tutta evidenza non poteva
essere trasferita ai comuni; poteva essere demandata alle regioni, alle quali in
ogni caso spetta l'adozione del provvedimento finale di dimensionamento e di
Pagina 34
Inidonei al pa
Pagina 13 di 13
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015