I25annidiChernobyl neigiornideldubbio edellapauranucleare
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ESTERO GIORNALE DI BRESCIA MARTEDÌ 26 APRILE 2011 Wikileaks: vecchi e bambini a Guantanamo WASHINGTON Anche vecchi e bambini tra i detenuti di Guantanamo. Ese Bin Ladenfosse statocatturato, i vertici di Al Qaeda erano pronti a provocare un «inferno nucleare» in Europa. È quanto emerge dai quasi 800 documenti militari americani top secret raccolti tra il 2002 e il 2009, diffusi da Wikileaks, e pubblicati ieri da diversi media inglesi e americani. In pratica, queste carte contengono i verbali degli interrogatori dei 779 sospetti terroristi rinchiusi in questi anni nell’isola di Cuba. Secondo il Telegraph, Guantanamo è stata usata per incarcerare decine di terroristi che hanno confessato di voler organizzare spaventosi attentati contro l’Occidente, ma tra loro ci sono state anche alcune persone totalmente estranee a tutto ciò. Tra questi, Mohammed Sadiq, un contadinoafghano all’epoca di 89 anni malato di demenza senile, e un ragazzino di 14 imprigionato dopo esser statorapito e costretto adarruolarsi in una banda talebana. I 25 anni di Chernobyl nei giorni del dubbio e della paura nucleare India: fra pianti e tafferugli l’addio al guru Sai Baba Oggi la ricorrenza del disastro in Ucraina mentre ci si interroga sul dopo-Fukushima KIEV Dalla sicurezza all’informazione, dagli studi medici ad un sarcofago ancora da ultimare dopo 25 anni: il disastro nucleare di Chernobyl sembra una lezione mancata dopo un quarto di secolo, e non solo per il recente bis a Fukushima. Oggi a Kiev si tenterà l’ennesimo bilancio con una maxi conferenza, dopo la messa-lampo del patriarca di Mosca Kirill e la rapida visita alla centrale dei presidenti di Ucraina e Russia, i due paesi più colpiti dalla nube radioattiva (insieme alla Bielorussia). Qualche leader ha già tentato di trarre un insegnamento per il futuro. Il capo del Cremlino Dmitri Medvedev, erede di quell’Urss che nascose il disastro per tre giorni, ieri si è detto convinto che «la principale lezione» è «dire la verità alla gente, perché il mondo è talmente fragile, e noi siamo talmente interdipendenti, che ogni tentativo di nascondere la verità, di non dire tutto... si risolve in tragedia». E ha condannato la condotta «irresponsabile» dello Stato sovietico, «che non trovò subito il coraggio di riconoscere quello che era successo», ha ammonito mentre consegnava al Cremlino l’ordine del coraggio ad alcuni «liquidatori». In quattro anni l’Urss ne mandò oltre 600 mila per liquidare le conseguenze del disastro, esponendoli a forti dosi di radiazioni con una protezione minima. Eppure, dopo 25 anni, la lezione sembra tutta da imparare. Chernobyl fu frutto di un errore umano in una centrale senza adeguati sistemi di sicurezza. Ma l’ultimo dei suoi quattro reattori è stato chiuso definitivamente solo nel dicembre 2000. La ricorrenza di oggi, già di per sè altamente simbolica, si è caricata, in queste ultime settimane, di forti tensioni a seguito delle fuoriuscite di radioattività dall’impianto giapponese di Fukushima, devastato dal sisma e dal successivo tsunami che hanno colpito la parte nord orientale del Giappone l’11 marzo scorso. Il disastro ha fatto lievitare le critiche e le proteste di ambientalisti e movimenti di opinione contrari all’energia nucleare in tutto il mondo, inducendo molti governi, tra cui quello italiano, a rivedere i piani di implementazione di nuovi e vecchi impianti. 7 Un’immagine d’archivio della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina FIRMATA IERI DAL CAPO DELLO STATO Una Costituzione autoritaria per l’Ungheria BUDAPEST Preceduta da molte critiche, la nuova Costituzione ungherese, voluta con forza dal Governo conservatore del premier Viktor Orban, è stata firmata ieri a Budapest dal presidente della Repubblica Pal Schmitt. Era stata approvata la settimana scorsa in Parlamento con i soli voti della maggioranza governativa, che ha due terzi dei seggi, ed entrerà in vigore nel gennaio 2012. La Legge Fondamentale, questo il suo nome, è stata criticata in patria e all’estero come ultraconservatrice, nazionalistica, autoritaria. È stata votata solo dai deputati del partito di Governo Fidesz, con l’assenza dell’opposizione socialista e verde. Per i critici, questa Carta sconvolge l’ordinamento democratico. Per cambiare leggi in materia fiscale, economica e sociale sarà necessaria una maggioranza di due terzi. PUTTAPARTHI Ci sono stati alcuni momenti di tensione nella notte fra sabato e domenica all’ashram di Puttaparthi, nell’India centrale, dove era in corso la veglia funebre del Sathya Sai Baba, il guru indiano morto sabato mattina all’età di 85 anni. Per precauzione la polizia ha chiuso per qualche ora i cancelli ed eretto nuove barricate per regolare il flusso dei fedeli. I tafferugli sono scoppiati tra la folla in coda da diverse ore senza cibo e acqua quando sono arrivate alcune personalità politiche. Alcuni hanno tentato di forzare le barricate, creando uno scompiglio che per fortuna non ha provocato feriti, ma solo momenti di paura per i seguaci già stremati per i giorni precedenti trascorsi a pregare per il santone ricoverato in ospedale. Sai Baba sarà sepolto domani nella grande sala dell’ashram di Puttaparthi. Come vuole la tradizione induista, il guru, a capo di una setta che conta milioni di fedeli in tutto il mondo, non sarà cremato, ma le sue spoglie mortali saranno tumulate in un «samadhi», una tomba, e lui sarà venerato come un «santo».