T`informo che....n° 151 - Centro Provinciale Sportivo Libertas Lucca

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T`informo che....n° 151 - Centro Provinciale Sportivo Libertas Lucca
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CENTRO PROVINCIALE SPORTIVO
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LIBERTAS LUCCA
Via Mazzini 96 – 55100 Lucca
Tel. e Fax: 0583 956431
Ai Consiglieri, Presidenti, Dirigenti ed
Amici del Centro Libertas di Lucca
Lucca, 26 Aprile 2016
Il Centro Provinciale della Libertas ha in essere un Protocollo di intesa con la Regione di Gomel in
Bielorussia, Regione gravemente contaminata dalle radiazioni
radiazioni di Chernobyl, per un progetto di
Cooperazione Internazionale intitolato: "Gomel - Lucca: un viaggio verso il ben-essere
ben
attraverso lo
sport", per promuovere la salute e l’educazione ad uno stile di vita
a più sano ed ecologico e
sensibilizzare
ensibilizzare i ragazzi alla solidarietà e all’incontro con persone di culture diverse. Il Progetto riceve il
contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
26 aprile1986 –26 aprile 2016
Com’è Chernobyl 30 anni dopo
by LUCA SCIALÒ
dal sito http://www.tuttogreen.it/
Com’è ridotta Chernobyl 30 anni dopo? Il disastro della centrale nucleare ucraina
porta
ta ancora delle tracce sul territorio e la salute delle persone nonostante sia
passato tanto tempo.
Il 26 aprile 2016 ricorre una evento importante: si
tratta dell’anniversario dell’esplosione della
centrale nucleare di Chernobyl 30 anni dopo. La
situazione è ancora preoccupante e gli abitanti,
soprattutto i bambini, continuano ad ammalarsi. E
come se non bastasse, a questo scenario
allarmante
si
somma
anche l’insensata
costruzione della nuova centrale nucleare di
Ostrovets, nel nord della Bielorussia, a soli 55 km
dal confine con la Lituania.
Recentemente,, ironia della sorte, attorno alla
centrale dove si consumò la tragedia,
è scoppiato un altro incendio (o meglio una
serie di incendi) che ha interessato un’area
complessiva di 13.300 ettari. Le fiamme sono
arrivate a circa 20 km dal sito della centrale.
Leggi anche:
L’incidente di Chernobyl e tutte le sue
cause
In Norvegia renne radioattive per colpa di
Chernobyl
1
Ma a parte questo nuovo disastro, com’è lo stato
dell’arte in quell’area? Le cose non vanno certo
bene. La messa in sicurezza della centrale non
è ancora stata risolta e sono in essere i lavori di
costruzione di un enorme sarcofago che
avrebbe dovuto coprire il reattore ormai
distrutto, sigillandolo e limitando ulteriori perdite di
materiale radioattivo. Un reattore, in pessime
condizioni, che è la vera bomba a orologeria
da disinnescare.
Com’è Chernobyl 30 anni dopo: cartelli che
indicano radioattività nella tranquillità della neve
Attorno alla centrale, in un’area piuttosto ampia,
fino a 30 km da Pripyat, la città della centrale, si
trovano le quantità maggiori di materiali radioattivi,
che hanno contaminato tutto, acqua, suolo,
piante. Ancora oggi sono presenti notevoli
quantità di
sostanze
radioattive
pericolose come il cesio 137, lo stronzio 90 e il
plutonio 239.
Prendiamo il cesio 137: ha un tempo di
dimezzamento di circa 30 anni, quindi non
possiamo oggi considerare l’area decontaminata,
perché ci vogliono dieci cicli di dimezzamento per
ottenere
questo
risultato. Ovvero300 anni.
Va meglio per lo stronzio 90 (molto pericoloso
perché sostituisce il calcio nelle ossa) per il quale
occorrono circa 30 anni. Il plutonio 239 invece è
un osso duro, ci vuole un’eternità: 242.000 anni!
Chernobyl 30 anni dopo: luoghi spettrali
abbandonati da tutti per la paura della
contaminazione
Non va meglio per le zone più lontane, situate
oltre i 30 km di distanza dal disastro. Boschi e
terreni sono fortemente contaminati e ancora oggi
interdetti al pubblico. C’è poi da considerare la
dispersione irregolare del materiale radioattivo
attraverso l’atmosfera, grazie ai venti, e nel
terreno; si sa che molti detriti della centrale sono
stati seppelliti in quest’area. Tuttavia, non si sa
ufficialmente dove.
C’è
poi
la
questione
degli agenti
atmosferici (soprattutto pioggia e neve) che
dilavando il terreno hanno contribuito a disperdere
la radioattività in aree ancora più vaste rispetto al
sito dell’incidente. Per non parlare degli incendi
delle foreste contaminate dalla radioattività.
Dopo quello del 2010, si sono trovate tracce di
radioattività trasportate nell’aria e ricadute nel
suolo, sugli alberi e altre piante perfino in
Turchia, 1000 km più a sud. E secondo uno
studio condotto proprio dopo quest’incendio, i
rischi sono aumentati negli ultimi anni poiché il
cambiamento climatico ha aumentato le
temperature e favorito la siccità.
Com’è Chernobyl 30 anni dopo: la città disabitata
di Prypiat è il luogo più vicino alla centrale
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la conclusione è nel caso peggiore il rilascio
di radioattività in atmosfera potrebbe equivalere
a
un
incidente
di
livello
6
della
scala INES (International Nuclear Events Scale).
Cosa significa? Basti pensare che sia l’incidente
di Chernobyl che
quello
più
recente
di Fukushima sono stati collocati al livello 7 della
scala INES. A secondo degli scenari, potrebbero
essere rilasciati da 0,3 to 4,5 PBq di cesio 137,
con un impatto sanitario valutabile tra 20 e 240
casi di tumore e una stima di mortalità tra 10 e
170 casi.
Il dato preoccupante è che dopo quasi trent’anni,
la radioattività non è sotto controllo. E ciò implica
che quel disastro continuerà a farne altri in futuro.
Per chissà quanto tempo ancora…303
Ricerca di radioattività nelle campagne
attorno a Chernobyl subito dopo l’incidente
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