«Scuolaarabainregola».«No,subitoaltreverifiche»
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«Scuolaarabainregola».«No,subitoaltreverifiche»
C ORRIERE DELLA S ERA U L UNEDÌ 6 N OVEMBRE Cronaca di Milano 2006 3 MI Oggi ripartono le lezioni in via Ventura. I genitori: evitato un danno per i nostri figli. La Lega protesta: è la resa delle istituzioni «Scuola araba in regola». «No, subito altre verifiche» La direttrice Acerboni: abbiamo i permessi. Il Comune: necessari nuovi controlli sull’agibilità Sara, iscritta in seconda media, indosserà un velo rosa. «L’occasione è troppo importante». Noora, che va in prima elementare e non porta lo hijab, si farà fare una treccia. A Mohamed non importa dei vestiti, «basta cominciare». Saranno su un pullman diretto a Lambrate, questa mattina. Loro tre e un centinaio di giovani egiziani. Cartella in spalla, si torna a studiare: oggi riapre l’istituto arabo di via Ventura. Ma la Lega protesta: «È la resa delle istituzioni». E per le 11 organizza un presidio, con slogan e striscioni. In classe dalle 8.30. Circa 130 bambini sui banchi, 16 insegnanti, lezioni in arabo e italiano per cinque ore al giorno. Qualche straordinario si farà: durante le vacanze di Natale e in alcuni pomeriggi. «I nostri figli devono recuperare due mesi», dicono i genitori. «Per l’inaugurazione c’è tempo», aggiungono i fondatori dell’istituto intitolato a Nagib Mahfuz. E aggiungono: «Inviteremo tutte le istituzioni. Il sindaco di Milano sarà la benvenuta». Alcuni ragazzi erano in classe anche ieri. «Per ripassare» con gli 80 bambini che frequentano la scuola italiana e che durante il weekend seguono i corsi di arabo. Perché in via Ventura non ci saranno solo elementare e media. Nei prossimi giorni partiranno i corsi di italiano per le mamme, di L’INAUGURAZIONE «Inviteremo tutte le istituzioni. Il sindaco? Sarà la benvenuta» arabo per gli italiani. «E un gruppo di artisti — fa sapere la direttrice, Lidia Acerboni — ci ha proposto la sua collaborazione per realizzare una mostra». Sorrisi, abbracci, i genitori che non smettono di dire: «Abbiamo sempre avuto fiducia nella democrazia italiana, è stato evitato un grave danno ai nostri bambini». Sembrano lontani i giorni in cui decidevano se iscrivere i figli nelle scuole pubbliche di Mila- IL ratori e uffici». I tecnici comunali ribadiscono: «Se dovesse succedere qualcosa, la responsabilità sarà del direttore scolastico lombardo, Mario Dutto». Ribatte la direttrice della scuola: «Abbiamo tutti i premessi, la richiesta per il nuovo accatastamento è in partenza. Siamo in regola». Sotto le finestre di via Ventura, oggi alle 11, ci saranno anche i militanti della Lega. Con uno striscione di 10 metri: «Invasione islamica: c’è chi dice no». Il capogruppo del Professori e maestri: c’è insofferenza per le religioni diverse, però siamo un modello di convivenza La scheda «Ci sono scuole statali egiziane a pezzi. Ma controllano solo noi» porta». Non passa giorno senza una visita: «Controlli feroci». Tre anni fa hanno imposto di mettere la moquette in alcune aule. Via immediato ai lavori. L’anno dopo, contrordine. «Ci hanno imposto di toglierla per questioni di igiene». Quel giorno il prete è sbottato: «Se volete farci chiudere, ditelo chiaramente». Cavilli e provocazioni legalitarie. Altro nodo aperto: «Noi rispettiamo la festa islami- LE LEZIONI Un insegnante cattolico, salesiano, nel cortile della scuola elementare Don Bosco di Alessandria d’Egitto con alcuni bambini e una madre. In questo istituto 3 alunni su 10 sono cristiani (cattolici o copti), il resto musulmani S GLI ISTITUTI Sono 162 le scuole cattoliche aperte in Egitto. Istituti retti da salesiani, gesuiti, orsoline e marcelline. I controlli degli ispettori di Stato, Comune e ministero sono frequenti e severi S LE LEZIONI Gli istituti hanno 600 iscritti, il 65% cristiani. Nei programmi sono previste due ore di religione: una a classi separate (catechismo e Corano), una tutti insieme. Storia, geografia e religione sono insegnate in arabo, tutte le altre materie in italiano ca del venerdì — racconta un dirigente dell’istituto — ma poi, chissà perché, il provveditorato piazza sempre gli esami nei giorni di domenica, Natale o Pasqua». Alle spalle dei burocrati, ogni giorno, accadono però episodi come quello raccontato da don Renzo Leonarduzzi, direttore della Don Bosco al Cairo, istituto tecnico superiore: «A settembre è venuta nel mio studio una donna col velo nero che le copriva completamente il volto». Alle spalle del sacerdote c’è una croce. Poco sotto, la foto di papa Ratzinger. La donna chiede: «Prendete mio figlio anche se sono vestita così». L’hanno accettato, «perché qui ogni ragazzo ha la garanzia di essere rispettato. siamo una scuola di convivenza». Il rispetto è una sorta di comandamento e sovrintende a un’organizzazione collaudata in 120 anni. Due ore di religione: una a classi separate (catechismo e corano), una tutti insieme («per i valori comuni»). Storia, geografia e religione insegnate in arabo, tutte le altre materie in italiano. Diploma riconosciuto in Italia e in Egitto. Seicento iscritti: il 65 per cento cristiani, il resto musulmani. «Mai un insulto — assicura don Renzo — mai uno studente che abbia detto "non faccio lezione in quell’aula perché c’è la croce sul muro"». Una moschea a piano terra. L’oratorio aperto fino alle 10 di sera. Istituto superiore solo maschile. «Almeno, qui da noi, il rischio di mescolare quaderni di maschi e femmine non c’è». Gianni Santucci Nel cuore della città proponiamo appartamenti residenziali e uffici direzionali in varie metrature; ambienti di prestigio con materiali e finiture di alta qualità. Tagli su misura per ogni tipo di esigenza. Posti auto e cantina. GRAFICA, FOTO E 3D: LeResidenze di piazza Santo Stefano 10 Annachiara Sacchi R EPORTAGE «Egitto, ispezioni e cavilli contro gli insegnanti cattolici» IL CAIRO (Egitto) — L’ispettore del ministero dell’istruzione egiziano bacchetta in tono severo: «I quaderni, signori... Ci vuole più attenzione. Non vedete che sono mischiati?». Un attimo di smarrimento. Sguardi che si incrociano. Facce incredule. Poi l’insegnante, un prete, prova a spiegare: «Con rispetto, capisco che maschi e femmine insie- sa (di religione diversa) si incarna nella me possano fare "pasticci". Ma i quader- stessa figura: un ispettore dello Stato, ni delle bambine e quelli dei bambini, del Comune o del ministero. A Milano, pur se mescolati e sovrapposti, non cre- come al Cairo, come ad Alessandria do che corrano il rischio di cadere in ten- d’Egitto. La scuola araba di via Ventura, che riapre oggi, è probabilmente tazione. O mi sbaglio?». Per oggi l’ispettore-inquisitore bor- l’istituto più «indagato» d’Italia: otto botta e s’accontenta. Ma tornerà. Do- ispezioni dei vigili del fuoco in meno di mani e ogni giorno. Come accade da un mese, studio guardingo e continuo dei documenti, dequalche anno in cine di richieste di ognuna delle 162 LA DENUNCIA certificati. «Se si anscuole cattoliche dasse a verificare il d’Egitto. Istituti rispetto delle norretti da salesiani, me nelle altre scuogesuiti, orsoline e le di Milano — ha marcelline. Religiodenunciato Retesi che arrivano da scuole — il 90 per mezza Europa per cento degli edifici insegnare a ragazzi non sarebbe in rearabi, per lo più musulmani. Istituti che espongono croci, gola». foto del papa, ritratti di preti, statue di Dall’altra parte del Mediterraneo, un santi e madonne. Orgogliosi della pro- insegnante di storia e geografia della pria missione e rispettati, alcuni da ol- Don Bosco School di Alessandria, saletre due secoli, in terra a maggioranza siano, racconta: «Accanto a noi c’è una islamica. Dove «oggi però le cose stan- scuola statale egiziana costruita nelno peggiorando» (come ammettono l’800». Si vede dalla finestra: «Cade a pezmolti religiosi): il nemico non è l’intolle- zi». Settanta bambini per classe. «Ma ranza, ma la burocrazia. chissà perché — sorride il maestro — gli La diffidenza per la pedagogia religio- ispettori imboccano sempre la nostra Carroccio, Matteo Salvini, spiega: «Daremo voce alla maggioranza dei milanesi, che non vogliono un nuovo ghetto». Critica anche Carla De Albertis, assessore alla Sanità di An: «L’arroganza del gruppo di integralisti continua ad averla vinta. Il ministro Giuseppe Fioroni dica che si rende garante per questa scuola. Così sapremo con chi prendercela se ne dovessero uscire piccoli terroristi». www.koinedesign.com DAL NOSTRO INVIATO no o rimandarli in Egitto. L’ultima riunione si è tenuta ieri. «Per confermare che si parte». Lezioni autorizzate dalla direzione scolastica (con il via libera della direzione scolastica e della prefettura, arrivato giovedì), non dal Comune. «Per noi la scuola non è in regola», ribadiscono da Palazzo Marino. Manca l’agibilità. Per ottenerla, la scuola deve consegnare il cambio di destinazione d'uso. Secondo il catasto, l’edificio può ospitare solo «abitazioni private, labo- Vendita senza intermediazione VIMO iniziative Ufficio vendite in loco: piazza Santo Stefano 10, Milano Tel. 02 58319537 Lunedì/Venerdì:15.00/19.00 www.santostefano10.net