Strada di Lorina serve un accordo

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Strada di Lorina serve un accordo
Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
venerdì 14 febbraio 2014
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«Nessuna frode, si è agito in buona fede»
La difesa di
Riccardo ed
Edda Vidi e
Pier Luigi
Vernazza è
convinta che
in appello si
arriverà ad
assoluzione
piena
STORO
RENDENA - Dopo la condanna
inflitta dal tribunale di Trento
per frode fiscale, il commercialista Riccardo Vidi, la sorella
Edda e Piero Luigi Vernazza (a
titolo diverso amministratori
o soci della società «Me e Me
Srl») sono convinti di arrivare
all’assoluzione piena in appello. E ripetere quanto già successo per una vicenda analoga
a Rovereto tempo fa, con una
condanna in primo grado e una
successiva assoluzione in se-
condo.
L’ultimo processo, celebrato
l’altro giorno a palazzo di Giustizia di Trento, come abbiamo
riferito ha visto il giudice monocratico Guglielmo Avolio
sentenziare un anno e due mesi di reclusione per il commercialista e otto mesi per gli altri
coimputati.
Le imputazioni riguardavano
una presunta compensazione
illecita dell’Iva e dichiarazioni
infedeli per mancata indicazio-
ne di plusvalenze.
Le chance di capovolgere la
sentenza in appello, per tutti i
tre interessati al procedimento, sarebbero comunque molte. La difesa, sostenuta dall’avvocato Claudia Vettorazzi, ha
infatti in mano delle carte interessanti, dal punto di vista processuale. «In questo procedimento la stessa Agenzia delle
Entrate ha dichiarato e scritto
che evasione non c’è stata tant’è che ha riconosciuto alla so-
cietà “Me e Me Srl” una perdita riportabile illimitatamente
ai fini Ires di ben 584.359 euro
e affermato che, seguendo il ragionamento dell’accusa, c’è
stata stata una doppia tassazione». La questione dei crediti Iva, dunque, non sarebbe da
imputare ad una volontà di evadere le tasse ma ad un errore
materiale di inserimento dati.
Ed è quanto la difesa cercherà
di dimostrare nel processo
d’appello.
L’avvocatura di Stato dà ragione a Ledro: la convenzione è scaduta e deve essere rifatta. La rabbia in Val del Chiese
Strada di Lorina
serve un accordo
STORO - «Qui si dà un colpo al
cerchio e uno alla botte». Questo il commento (informale e
senza intestazione) che esce
dal municipio di Storo riguardo alla conclusione del contenzioso con il vicino comune di
Ledro per il rimborso dei soldi spesi per sistemare la strada di Lorina, una valle in parte in comproprietà fra i due Comuni.
Il Comune di Ledro ha fatto ricorso all’Avvocatura di Stato,
ed il risultato in sostanza è il
seguente: la convenzione fra i
due Comuni non vale nulla, perché non è rinnovabile automaticamente (come pensavano a
Storo) oltre un certo lasso di
tempo: infatti i contratti stipulati da enti pubblici debbono
avere una durata e un termine
certi; in compenso è giusto che
Ledro e Storo si mettano d’ac-
IN BREVE
CAMPIGLIO
Neve: funerale spostato
Troppa neve. Necessità di
«scaricare» in via
precauzionale il tetto della
chiesa di Santa Maria
Nuova. Due giorni di lavori,
ruspe avanti e indietro. Per
tale motivo, il funerale di
Corrado Beberi, anziché a
Madonna di Campiglio, si
terrà oggi alle 11 presso la
chiesa di San Lorenzo di
Pinzolo.
PINZOLO
Sciare più a lungo
Si allunga l’orario di
apertura delle piste da sci di
Pinzolo. La società
impiantistica informa che
da domani, 15 febbraio,
tutti gli appassionati di sci
avranno a disposizione dieci
minuti in più da trascorrere
sulle piste. Gli impianti
prolungheranno infatti
l’apertura di dieci minuti
rispetto all’orario di
chiusura previsto per i
diversi impianti. Rimarrà
invece invariato l’orario
della Pinzolo-Campiglio
Express.Tantissima è la
neve presente, con
un’altezza che in alcuni
punti supera i 3 metri. Sono
dunque ottimali le
condizioni per godersi una
bella sciata.
PINZOLO
Oggi al cinema
Nuovo appuntamento con il
cinema. Questa sera alle
21.15 presso il
PalaDolomiti di Pinzolo sarà
proiettato il film «American
Hustle, l’apparenza
inganna».
cordo, perché Ledro deve rifondere parte delle spese sostenute dai vicini, pena incorrere in un arricchimento illecito. Per il futuro il suggerimento è di stipulare una nuova convenzione, nella quale vengano
determinate le modalità di esecuzione del finanziamento delle manutenzioni, convenzione
che dovrà avere un termine
preciso.
Questo per il futuro. Resta il
passato da sanare, mediante
(come suggerito) un accordo
che preveda l’intervento di Ledro per rifondere le spese anticipate dal Comune di Storo.
Protagonista suo malgrado della disfida è un piccolo paradiso naturale: Val Lorina, che imbocchi salendo dalla strada del
passo dell’Ampola per arrivare ai fienili di Storo. Proseguendo, giungi al bosco dei ledren-
si. Qualche bel lustro è passato da quando fra Storo e l’allora Comune di Tiarno di Sopra
fu stipulata una convenzione
per dividersi le spese di manutenzione (ordinaria e straordinaria) della strada. Tiarno allora versava, Ledro oggi dovrebbe versare 2.000 euro all’anno per la manutenzione ordinaria, mentre la straordinaria costa in base alle esigenze:
le strade di montagna ne hanno un gran bisogno, vuoi per
le condizioni meteo, vuoi per
il passaggio di mezzi pesanti
carichi di legname. Tutto bene
fino al 2008, quando si è registrato un primo intoppo: Tiarno (in attesa di fusione) ha marcato visita bloccando i pagamenti. Politica continuata a
partire dal 2010, dopo la fusione, da Ledro.
Storo, inutile dirlo, non l’ha pre-
MADONNA DI CAMPIGLIO
La strada lungo il canyon della Val Lorina la cui manutenzione è contesa tra Storo e Ledro
sa bene. Prima di far nascere
un contenzioso si sono avuti
più incontri fra le amministrazioni, anche alla presenza della Forestale, ma non è successo nulla. Ad ogni buon conto
gli storesi hanno quantificato
il debito dei vicini in 25.000 euro: 10.000 per i cinque anni di
manutenzione
ordinaria,
15.000 per interventi straordinari. I responsabili dell’amministrazione di Ledro hanno mostrato una grande disponibilità, ma intanto si sono rivolti all’Avvocatura di Stato. Il Comune di Storo, per parte sua, ha
minacciato sfracelli: «Se non
pagate chiudiamo la strada ai
mezzi pesanti, così vogliamo
Stagione compromessa. L’Asuc si rivolge al tribunale
«Zangola», ora fioccano cause legali
MADONNA DI CAMPIGLIO - Neanche questo fine settimana, «La Zangola» (nella foto)
riaprirà. Ed è anzi probabile che lo storico disco pub, preso in gestione in dicembre dai fratelli Stefano e Giovanni Penasa,
veda definivamente compromessa la stagione invernale. Sulla vecchia malga trasformata in discoteca, di proprietà dell’Asuc di Fisto, oltre che neve, fioccano ora
carte bollate e guai giudiziari. All’indomani della chiusura a titolo precauzionale, ad
inizio febbraio, il presidente dell’Asuc, Oreste Masé, aveva spiegato di aver chiesto ad
un tecnico di valutare la stabilità del tetto, dopo che era stato rilevato lo spostamento di una trave. La domanda che in valle si fanno tutti è scontata: com’è possibile che, prima, il vecchio tetto avesse resistito per oltre un secolo, reggendo a nevi-
TIONE
cate straordinarie, come quella del 1951
(oltre venti metri di neve), mentre il tetto
nuovo, ricostruito in seguito all’incendio
del dicembre 2007, alla prima nevicata, intensa sì ma non eccezionale, abbia dato
segni di cedimento? L’Asuc di Fisto, lo scorso 7 febbraio, ha dato incarico all’ingegner
Giuseppe Pellegri di Tione di predisporre
una «valutazione tecnico-strutturale» e contestualmente affidato allo studio legale Luigi Olivieri-Mirella Cereghini l’incarico della
tutela legale per gli eventuali danni riscontrabili. Ci sono, dal punto di vista costruttivo, parametri precisi da rispettare per
garantire la portanza del tetto, in base all’altitudine. Nel caso della «Zangola», la copertura dev’essere in grado di sostenere
tra i 7 e i 9 quintali per metro quadro. Così non è stato. Un danno per i gestori, che
dovranno essere risarciti della «stagione
persa». Ed il proprietario, cioè l’Asuc, se
del caso, dovrà chiedere conto del danno
«a monte», cioè a progettista e impresa che
ha ricostruito la «Zangola». Primo passo:
chiedere al tribunale di Trento un accertamento tecnico preventivo con la nomina di un consulente tecnico di ufficio.
Giallo sulla «sfiducia» al sindaco, che dice: «Macché, andiamo d’amore e d’accordo»
Rognoni lancia il «Laboratorio per l’Alternativa»
TIONE - Giallo a Tione. Mancano una
quindicina di mesi alle elezioni
comunali, ma è già cominciato lo stato
di agitazione. «Domenica sera la Giunta
ha sfiduciato il sindaco», confida
Alessandro Rognoni, giovane renziano
del Pd, «perciò noi ci muoviamo». Ohibò!
Che succede? «Sfiducia?». Cade dalle
nuvole Mattia Gottardi, che ironizza:
«Sicuro che non si siano sbagliati col
sindaco di Vermiglio? Noi procediamo
d’amore e d’accordo come il primo
giorno. Nell’ultimo fine-settimana ho
passato il pomeriggio con il mio vice per
il cinquantesimo anniversario della pista
di Bolbeno. Mercoledì, poi, abbiamo
fatto Giunta. Intendiamoci, che per il
2015 ci stiamo organizzando è un fatto,
ma sono categorico: nessuna rottura».
«Giallo?», chiede un altro membro di
maggioranza senza nome, «guardi, credo
sia proprio una bufala». Bufala o no, di
certo c’è che l’avvicinarsi delle elezioni
rende i protagonisti inquieti. Non
dimentichiamo che a Tione il sindaco ha
come riferimento politico il
centrodestra, mentre il vicesindaco e
due assessori (Eugenio Antolini, Mario
Failoni e Francesco Salvaterra) fanno
riferimento all’Unione per il Trentino, e
quindi al centrosinistra. Però è vero che
finora non ci sono stati scossoni di
sorta. E allora, perché far girare voci di
crisi? Alla base c’è la fondazione
dell’associazione «Laboratorio per
l’Alternativa», il cui portavoce è
Alessandro Rognoni. Non è che questa
della sfiducia al sindaco è una trovata
pubblicitaria? Rognoni smentisce, e
attacca. «Nei prossimi mesi
l’Associazione incontrerà i cittadini e
tutte le categorie economiche e sociali
del comune di Tione, consapevoli dei
problemi che sta attraversando il
mondo produttivo e imprenditoriale a
causa della crisi internazionale.
L’Associazione vuole stimolare una
cittadinanza attiva da parte dei
residenti, incentivandoli alla redazione
di una pianificazione strategica,
evidenziando punti di forza e debolezza,
opportunità e minacce del nostro
territorio comunale, giungendo alla
formulazione di soluzioni alternative ed
innovative». Rognoni pensa che in
questo momento si debba «agire con
profonda umiltà, ascoltando e dando le
giuste risposte ai nostri concittadini», e
parla di «vuoto progettuale e
amministrativo», di «scelte disastrose in
termini di spopolamento e qualità della
vita». «Abbiamo il compito - chiosa con
un tocco di romanticismo - di riportare
Tione ad essere patria della bellezza e
della vitalità, investendo sulle giovani
generazioni». Insomma, parte la
campagna elettorale, anche se la corsa è
ancora molto lunga. Se non altro Mattia
Gottardi sa di avere un avversario. G. B.
vedere come andate a recuperare il legname. Perché a sfasciare la strada sono proprio i
camion e i trattori carichi».
Ora il tiro alla fune dovrebbe
essere esaurito. Si tratterà di
capire se i due Comuni riusciranno a mettersi d’accordo sulla transazione, ossia se non
G. B.
romperanno la fune.
Giudicarie
Esce di strada
a Ponte Pià
GIUDICARIE – Ieri mattina
una donna al volante di
una Renault Clio ha perso
il controllo della propria
auto nelle gallerie di Ponte
Pià, sulla statale 237 del
Caffaro, senza
fortunatamente riportare
lesioni gravi.
P.R. una donna
cinquantunenne di
Stenico, stava viaggiando
da Ponte Arche verso
Tione alle 8 di ieri mattina
quando in prossimità
dell’uscita della galleria ha
perso il controllo dell’auto
andando ad urtare il fianco
di cemento della galleria.
L’auto è finita in testacoda
invadendo l’altra corsia,
nella quale al momento
non stava transitando
fortunatamente nessuno, e
concludendo la sua corsa
all’uscita del tunnel.
Probabilmente il fondo
insidioso, spesso bagnato
e a tratti ghiacciato, delle
gallerie di Ponte Pià ha
tradito la donna che non è
riuscita a mantenere il
controllo della vettura.
Sul posto sono
immediatamente giunti i
Vigili del Fuoco di Tione e
una pattuglia della Polizia
municipale delle
Giudicarie per prestare i
primi soccorsi e accertare
la dinamica dei fatti.
La donna è stata
trasportata all’ospedale di
Tione dove è stata
trattenuta qualche ora per
gli accertamenti di routine,
ma le sue condizioni
secondo i sanitari non
destano preoccupazioni.
Solo qualche intoppo al
traffico.