Strada di Lorina serve un accordo
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Strada di Lorina serve un accordo
Valli Giudicarie e Rendena l'Adige venerdì 14 febbraio 2014 47 «Nessuna frode, si è agito in buona fede» La difesa di Riccardo ed Edda Vidi e Pier Luigi Vernazza è convinta che in appello si arriverà ad assoluzione piena STORO RENDENA - Dopo la condanna inflitta dal tribunale di Trento per frode fiscale, il commercialista Riccardo Vidi, la sorella Edda e Piero Luigi Vernazza (a titolo diverso amministratori o soci della società «Me e Me Srl») sono convinti di arrivare all’assoluzione piena in appello. E ripetere quanto già successo per una vicenda analoga a Rovereto tempo fa, con una condanna in primo grado e una successiva assoluzione in se- condo. L’ultimo processo, celebrato l’altro giorno a palazzo di Giustizia di Trento, come abbiamo riferito ha visto il giudice monocratico Guglielmo Avolio sentenziare un anno e due mesi di reclusione per il commercialista e otto mesi per gli altri coimputati. Le imputazioni riguardavano una presunta compensazione illecita dell’Iva e dichiarazioni infedeli per mancata indicazio- ne di plusvalenze. Le chance di capovolgere la sentenza in appello, per tutti i tre interessati al procedimento, sarebbero comunque molte. La difesa, sostenuta dall’avvocato Claudia Vettorazzi, ha infatti in mano delle carte interessanti, dal punto di vista processuale. «In questo procedimento la stessa Agenzia delle Entrate ha dichiarato e scritto che evasione non c’è stata tant’è che ha riconosciuto alla so- cietà “Me e Me Srl” una perdita riportabile illimitatamente ai fini Ires di ben 584.359 euro e affermato che, seguendo il ragionamento dell’accusa, c’è stata stata una doppia tassazione». La questione dei crediti Iva, dunque, non sarebbe da imputare ad una volontà di evadere le tasse ma ad un errore materiale di inserimento dati. Ed è quanto la difesa cercherà di dimostrare nel processo d’appello. L’avvocatura di Stato dà ragione a Ledro: la convenzione è scaduta e deve essere rifatta. La rabbia in Val del Chiese Strada di Lorina serve un accordo STORO - «Qui si dà un colpo al cerchio e uno alla botte». Questo il commento (informale e senza intestazione) che esce dal municipio di Storo riguardo alla conclusione del contenzioso con il vicino comune di Ledro per il rimborso dei soldi spesi per sistemare la strada di Lorina, una valle in parte in comproprietà fra i due Comuni. Il Comune di Ledro ha fatto ricorso all’Avvocatura di Stato, ed il risultato in sostanza è il seguente: la convenzione fra i due Comuni non vale nulla, perché non è rinnovabile automaticamente (come pensavano a Storo) oltre un certo lasso di tempo: infatti i contratti stipulati da enti pubblici debbono avere una durata e un termine certi; in compenso è giusto che Ledro e Storo si mettano d’ac- IN BREVE CAMPIGLIO Neve: funerale spostato Troppa neve. Necessità di «scaricare» in via precauzionale il tetto della chiesa di Santa Maria Nuova. Due giorni di lavori, ruspe avanti e indietro. Per tale motivo, il funerale di Corrado Beberi, anziché a Madonna di Campiglio, si terrà oggi alle 11 presso la chiesa di San Lorenzo di Pinzolo. PINZOLO Sciare più a lungo Si allunga l’orario di apertura delle piste da sci di Pinzolo. La società impiantistica informa che da domani, 15 febbraio, tutti gli appassionati di sci avranno a disposizione dieci minuti in più da trascorrere sulle piste. Gli impianti prolungheranno infatti l’apertura di dieci minuti rispetto all’orario di chiusura previsto per i diversi impianti. Rimarrà invece invariato l’orario della Pinzolo-Campiglio Express.Tantissima è la neve presente, con un’altezza che in alcuni punti supera i 3 metri. Sono dunque ottimali le condizioni per godersi una bella sciata. PINZOLO Oggi al cinema Nuovo appuntamento con il cinema. Questa sera alle 21.15 presso il PalaDolomiti di Pinzolo sarà proiettato il film «American Hustle, l’apparenza inganna». cordo, perché Ledro deve rifondere parte delle spese sostenute dai vicini, pena incorrere in un arricchimento illecito. Per il futuro il suggerimento è di stipulare una nuova convenzione, nella quale vengano determinate le modalità di esecuzione del finanziamento delle manutenzioni, convenzione che dovrà avere un termine preciso. Questo per il futuro. Resta il passato da sanare, mediante (come suggerito) un accordo che preveda l’intervento di Ledro per rifondere le spese anticipate dal Comune di Storo. Protagonista suo malgrado della disfida è un piccolo paradiso naturale: Val Lorina, che imbocchi salendo dalla strada del passo dell’Ampola per arrivare ai fienili di Storo. Proseguendo, giungi al bosco dei ledren- si. Qualche bel lustro è passato da quando fra Storo e l’allora Comune di Tiarno di Sopra fu stipulata una convenzione per dividersi le spese di manutenzione (ordinaria e straordinaria) della strada. Tiarno allora versava, Ledro oggi dovrebbe versare 2.000 euro all’anno per la manutenzione ordinaria, mentre la straordinaria costa in base alle esigenze: le strade di montagna ne hanno un gran bisogno, vuoi per le condizioni meteo, vuoi per il passaggio di mezzi pesanti carichi di legname. Tutto bene fino al 2008, quando si è registrato un primo intoppo: Tiarno (in attesa di fusione) ha marcato visita bloccando i pagamenti. Politica continuata a partire dal 2010, dopo la fusione, da Ledro. Storo, inutile dirlo, non l’ha pre- MADONNA DI CAMPIGLIO La strada lungo il canyon della Val Lorina la cui manutenzione è contesa tra Storo e Ledro sa bene. Prima di far nascere un contenzioso si sono avuti più incontri fra le amministrazioni, anche alla presenza della Forestale, ma non è successo nulla. Ad ogni buon conto gli storesi hanno quantificato il debito dei vicini in 25.000 euro: 10.000 per i cinque anni di manutenzione ordinaria, 15.000 per interventi straordinari. I responsabili dell’amministrazione di Ledro hanno mostrato una grande disponibilità, ma intanto si sono rivolti all’Avvocatura di Stato. Il Comune di Storo, per parte sua, ha minacciato sfracelli: «Se non pagate chiudiamo la strada ai mezzi pesanti, così vogliamo Stagione compromessa. L’Asuc si rivolge al tribunale «Zangola», ora fioccano cause legali MADONNA DI CAMPIGLIO - Neanche questo fine settimana, «La Zangola» (nella foto) riaprirà. Ed è anzi probabile che lo storico disco pub, preso in gestione in dicembre dai fratelli Stefano e Giovanni Penasa, veda definivamente compromessa la stagione invernale. Sulla vecchia malga trasformata in discoteca, di proprietà dell’Asuc di Fisto, oltre che neve, fioccano ora carte bollate e guai giudiziari. All’indomani della chiusura a titolo precauzionale, ad inizio febbraio, il presidente dell’Asuc, Oreste Masé, aveva spiegato di aver chiesto ad un tecnico di valutare la stabilità del tetto, dopo che era stato rilevato lo spostamento di una trave. La domanda che in valle si fanno tutti è scontata: com’è possibile che, prima, il vecchio tetto avesse resistito per oltre un secolo, reggendo a nevi- TIONE cate straordinarie, come quella del 1951 (oltre venti metri di neve), mentre il tetto nuovo, ricostruito in seguito all’incendio del dicembre 2007, alla prima nevicata, intensa sì ma non eccezionale, abbia dato segni di cedimento? L’Asuc di Fisto, lo scorso 7 febbraio, ha dato incarico all’ingegner Giuseppe Pellegri di Tione di predisporre una «valutazione tecnico-strutturale» e contestualmente affidato allo studio legale Luigi Olivieri-Mirella Cereghini l’incarico della tutela legale per gli eventuali danni riscontrabili. Ci sono, dal punto di vista costruttivo, parametri precisi da rispettare per garantire la portanza del tetto, in base all’altitudine. Nel caso della «Zangola», la copertura dev’essere in grado di sostenere tra i 7 e i 9 quintali per metro quadro. Così non è stato. Un danno per i gestori, che dovranno essere risarciti della «stagione persa». Ed il proprietario, cioè l’Asuc, se del caso, dovrà chiedere conto del danno «a monte», cioè a progettista e impresa che ha ricostruito la «Zangola». Primo passo: chiedere al tribunale di Trento un accertamento tecnico preventivo con la nomina di un consulente tecnico di ufficio. Giallo sulla «sfiducia» al sindaco, che dice: «Macché, andiamo d’amore e d’accordo» Rognoni lancia il «Laboratorio per l’Alternativa» TIONE - Giallo a Tione. Mancano una quindicina di mesi alle elezioni comunali, ma è già cominciato lo stato di agitazione. «Domenica sera la Giunta ha sfiduciato il sindaco», confida Alessandro Rognoni, giovane renziano del Pd, «perciò noi ci muoviamo». Ohibò! Che succede? «Sfiducia?». Cade dalle nuvole Mattia Gottardi, che ironizza: «Sicuro che non si siano sbagliati col sindaco di Vermiglio? Noi procediamo d’amore e d’accordo come il primo giorno. Nell’ultimo fine-settimana ho passato il pomeriggio con il mio vice per il cinquantesimo anniversario della pista di Bolbeno. Mercoledì, poi, abbiamo fatto Giunta. Intendiamoci, che per il 2015 ci stiamo organizzando è un fatto, ma sono categorico: nessuna rottura». «Giallo?», chiede un altro membro di maggioranza senza nome, «guardi, credo sia proprio una bufala». Bufala o no, di certo c’è che l’avvicinarsi delle elezioni rende i protagonisti inquieti. Non dimentichiamo che a Tione il sindaco ha come riferimento politico il centrodestra, mentre il vicesindaco e due assessori (Eugenio Antolini, Mario Failoni e Francesco Salvaterra) fanno riferimento all’Unione per il Trentino, e quindi al centrosinistra. Però è vero che finora non ci sono stati scossoni di sorta. E allora, perché far girare voci di crisi? Alla base c’è la fondazione dell’associazione «Laboratorio per l’Alternativa», il cui portavoce è Alessandro Rognoni. Non è che questa della sfiducia al sindaco è una trovata pubblicitaria? Rognoni smentisce, e attacca. «Nei prossimi mesi l’Associazione incontrerà i cittadini e tutte le categorie economiche e sociali del comune di Tione, consapevoli dei problemi che sta attraversando il mondo produttivo e imprenditoriale a causa della crisi internazionale. L’Associazione vuole stimolare una cittadinanza attiva da parte dei residenti, incentivandoli alla redazione di una pianificazione strategica, evidenziando punti di forza e debolezza, opportunità e minacce del nostro territorio comunale, giungendo alla formulazione di soluzioni alternative ed innovative». Rognoni pensa che in questo momento si debba «agire con profonda umiltà, ascoltando e dando le giuste risposte ai nostri concittadini», e parla di «vuoto progettuale e amministrativo», di «scelte disastrose in termini di spopolamento e qualità della vita». «Abbiamo il compito - chiosa con un tocco di romanticismo - di riportare Tione ad essere patria della bellezza e della vitalità, investendo sulle giovani generazioni». Insomma, parte la campagna elettorale, anche se la corsa è ancora molto lunga. Se non altro Mattia Gottardi sa di avere un avversario. G. B. vedere come andate a recuperare il legname. Perché a sfasciare la strada sono proprio i camion e i trattori carichi». Ora il tiro alla fune dovrebbe essere esaurito. Si tratterà di capire se i due Comuni riusciranno a mettersi d’accordo sulla transazione, ossia se non G. B. romperanno la fune. Giudicarie Esce di strada a Ponte Pià GIUDICARIE – Ieri mattina una donna al volante di una Renault Clio ha perso il controllo della propria auto nelle gallerie di Ponte Pià, sulla statale 237 del Caffaro, senza fortunatamente riportare lesioni gravi. P.R. una donna cinquantunenne di Stenico, stava viaggiando da Ponte Arche verso Tione alle 8 di ieri mattina quando in prossimità dell’uscita della galleria ha perso il controllo dell’auto andando ad urtare il fianco di cemento della galleria. L’auto è finita in testacoda invadendo l’altra corsia, nella quale al momento non stava transitando fortunatamente nessuno, e concludendo la sua corsa all’uscita del tunnel. Probabilmente il fondo insidioso, spesso bagnato e a tratti ghiacciato, delle gallerie di Ponte Pià ha tradito la donna che non è riuscita a mantenere il controllo della vettura. Sul posto sono immediatamente giunti i Vigili del Fuoco di Tione e una pattuglia della Polizia municipale delle Giudicarie per prestare i primi soccorsi e accertare la dinamica dei fatti. La donna è stata trasportata all’ospedale di Tione dove è stata trattenuta qualche ora per gli accertamenti di routine, ma le sue condizioni secondo i sanitari non destano preoccupazioni. Solo qualche intoppo al traffico.