ADUC SALUTE ======================== Articoli, documenti

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====== ADUC SALUTE ========================
Articoli, documenti, notizie e lettere sulla salute, con particolare attenzione alla libertà di cura e di
ricerca scientifica
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
Tel: 055.290606
Fax: 055.2302452
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------------------------------------------Archivio settimanale
Dal 08-10-2010 al 14-10-2010
2010-41
COMUNICATI
- Controlli antidroga a scuola. Chi paga per risultati inesistenti? Prevenzione legale e sanitaria affidata ai
Carabinieri?
http://salute.aduc.it/comunicato/controlli+antidroga+scuola+chi+paga+risultati_18229.php
- Attivita' fisica. Dopo le vacanze, per rimanere in forma
http://salute.aduc.it/comunicato/attivita+fisica+dopo+vacanze+rimanere+forma_18226.php
ARTICOLI
- Fecondazione assistita: buoni affari con la provetta
http://salute.aduc.it/articolo/fecondazione+assistita+buoni+affari+provetta_18245.php
LETTERE
- Discriminazione
http://salute.aduc.it/lettera/discriminazione_224463.php
- Rette Rsa - societa' della salute di Empoli
http://salute.aduc.it/lettera/rette+rsa+societa+della+salute+empoli_224362.php
NOTIZIE
- ITALIA/Droga. Sen. Lumia: falliti gli approcci usati fino ad oggi
http://salute.aduc.it/notizia/droga+sen+lumia+falliti+approcci+usati+fino+oggi_120513.php
- ITALIA/30% detenuti consuma droghe
http://salute.aduc.it/notizia/30+detenuti+consuma+droghe_120512.php
- ITALIA/Lotta alla droga. Quattro milioni dalla Regione Lazio
http://salute.aduc.it/notizia/lotta+alla+droga+quattro+milioni+dalla+regione_120510.php
- ITALIA/Eutanasia con eroina. Apre il processo
http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+eroina+apre+processo_120509.php
- ITALIA/Anestesia. mancano trattamenti per bambini
http://salute.aduc.it/notizia/anestesia+mancano+trattamenti+bambini_120507.php
- ITALIA/Staminali cordonali. Proposta di legge Pd
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cordonali+proposta+legge+pd_120506.php
- ITALIA/Farmaci illegali. Bloccati 10 mila
http://salute.aduc.it/notizia/farmaci+illegali+bloccati+10+mila_120505.php
- ITALIA/Staminali in tecnica anti-rigetto
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+tecnica+anti+rigetto_120504.php
- ITALIA/Storie proibizioniste. Neonata in astinenza da eroina, genitori a giudizio
http://salute.aduc.it/notizia/storie+proibizioniste+neonata+astinenza+eroina_120496.php
- ITALIA/Staminali, Marinello (Pdl): 15% dei cordoni della banca di Sciacca è doppione
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+marinello+pdl+15+dei+cordoni+della+banca_120495.php
- ITALIA/Droghe, Federserd: 70% bevitori abituali consuma cannabis
http://salute.aduc.it/notizia/droghe+federserd+70+bevitori+abituali+consuma_120494.php
- ITALIA/Staminali, buone speranze da studio su distrofia Duchenne
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+buone+speranze+studio+distrofia+duchenne_120493.php
- ITALIA/Salute. Tele-assistenza domiciliare per 5.000 pazienti piemontesi, accordo Regione-Telecom Italia
http://salute.aduc.it/notizia/salute+tele+assistenza+domiciliare+000+pazienti_120490.php
- GRAN BRETAGNA/Internet 'medico istantaneo'. Rapporto: una giungla disseminata di trappole
http://salute.aduc.it/notizia/internet+medico+istantaneo+rapporto+giungla_120488.php
- GERMANIA/Farmaco antidepressivo inutile e pericoloso. Studio
http://salute.aduc.it/notizia/farmaco+antidepressivo+inutile+pericoloso+studio_120481.php
- ITALIA/Piaghe decubito. Anziani spendono fino a 250 euro al mese. Denuncia Federanziani
http://salute.aduc.it/notizia/piaghe+decubito+anziani+spendono+fino+250+euro+al_120479.php
- USA/Ricerca scientifica e farmaci, accordo Italia-Usa su progetti di ricerca
http://salute.aduc.it/notizia/ricerca+scientifica+farmaci+accordo+italia+usa_120474.php
- ITALIA/Legge 40, Barbareschi (Fli): se fossi medico la violerei
http://salute.aduc.it/notizia/legge+40+barbareschi+fli+se+fossi+medico+violerei_120472.php
- ITALIA/Morte Cucchi, la sorella: vogliamo essere risarciti con la verità
http://salute.aduc.it/notizia/morte+cucchi+sorella+vogliamo+essere+risarciti_120471.php
- ITALIA/Droghe, l'esperto: oggi va di moda la 'bulimia dello sballo'
http://salute.aduc.it/notizia/droghe+esperto+oggi+va+moda+bulimia+dello+sballo_120469.php
- ITALIA/Staminali embrionali, Marino (Pd): affrontare questione con razionalità e laicità
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+embrionali+marino+pd+affrontare+questione_120467.php
- USA/Staminali embrionali. Partito il primo trattamento per un umano
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+embrionali+partito+primo+trattamento_120450.php
- ITALIA/Biotestamento. Operativo anche a Reggio Emilia
http://salute.aduc.it/notizia/biotestamento+operativo+anche+reggio+emilia_120449.php
- SPAGNA/Eutanasia. Favorevoli 6 spagnoli su 10
http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+favorevoli+spagnoli+10_120448.php
- GRAN BRETAGNA/Nato bimbo da embrione congelato 20 anni fa
http://salute.aduc.it/notizia/nato+bimbo+embrione+congelato+20+anni+fa_120442.php
- ITALIA/Riti proibizionisti. Aprono le giornate di San Patrignano
http://salute.aduc.it/notizia/riti+proibizionisti+aprono+giornate+san+patrignano_120435.php
- GRAN BRETAGNA/Suicidio assistito. L'attore Michael Caine fece sopprimere il babbo malato terminale
http://salute.aduc.it/notizia/suicidio+assistito+attore+michael+caine+fece_120426.php
- ITALIA/Staminali contro la distrofia di Duchenne. Studio
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+contro+distrofia+duchenne+studio_120423.php
- ITALIA/Staminali. Nasce a Terni centro di riferimento mondiale
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+nasce+terni+centro+riferimento+mondiale_120422.php
- ITALIA/Staminali per ricostruire articolazioni rovinate del ginocchio
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+ricostruire+articolazioni+rovinate_120421.php
- ITALIA/Staminali. Partono le sperimentazioni per le neuronali
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+partono+sperimentazioni+neuronali_120418.php
- CINA/Documentario contro consumo carne di gatto
http://salute.aduc.it/notizia/documentario+contro+consumo+carne+gatto_120405.php
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11-10-2010 13:35 Controlli antidroga a scuola. Chi paga per risultati inesistenti? Prevenzione legale e
sanitaria affidata ai Carabinieri?
Blitz antidroga stamane in alcuni istituti superiori di Trapani. Blitz che non sono una
novita' per l'Italia in generale, e il cui risultato e' sempre irrisorio rispetto allo spiegamento di mezzi e
persone: in genere qualche grammo di sostanze leggere. Oggi il risultato e' stato ancora peggiore: zero. E
sembra che, contenti di questo risultato, nei prossimi giorni le autorita' faranno altrettanto in alte scuole della
citta' siciliana.
Due solo gli aspetti che ci preoccupano:
- chi paga per questa lotta alla droga con risultati uguali allo zero? Tutti i contribuenti ovviamente sono
coinvolti in una strategia di lotta alla droga che colpisce anche i consumatori e non solo spacciatori e
produttori. Strategia che, pero', se va avanti cosi' non solo non sembra essere di grande prospettive ma e'
anche dannosa: perche' distrarre le forze dell'ordine da controlli su spaccio e produzione... forse perche'
questi ambiti sono ampiamente controllati? Ne dubitiamo.
- i Carabinieri di Trapani -e spesso fanno cosi' anche in altre citta'- sono anche entrati nelle aule per dare
lezioni su conseguenze penali e sulla salute che l'uso delle droghe illecite provoca. Siamo sicuri che
debbano essere le autorita' di sicurezza a parlare agli studenti di diritto e codice penale? E siamo sicuri che
debbano essere sempre le medesime autorita' a parlare di pericoli alla salute? Sembrerebbe normale avere
dei carabinieri nelle scuole per fare prevenzione penale e sanitaria su droghe piu' pericolose, per esempio,
della marijuana, e che mietono una marea di vittime ogni giorno, droghe tipo alcool, tabacco e dipendenze
da gioco? Solo a pensarlo verrebbe un sorriso....
Due aspetti che ci confermano che c'e' piu' di qualcosa che non torna nelle politiche di prevenzione,
che ci sembrano piu' impostate a strumento di propaganda per cio' che il potere ha deciso debba essere il
metodo giusto, che non alla salvaguardia della salute giuridica e sanitaria degli studenti.
Vincenzo Donvito
11-10-2010 09:00 Attivita' fisica. Dopo le vacanze, per rimanere in forma
Tornati dalle vacanze, riprese le attivita' lavorative molti vorrebbero mantenere le buone
condizioni fisiche acquisite. Non ci vuole molto, basta una passeggiata di mezz'ora al giorno. L'iscrizione alle
palestre o l'intensa attivita' sportiva non servono alle nostre tasche e tutto sommato non servono al nostro
corpo. Una passeggiata, anche distribuita nel corso della giornata, mantiene in forma e protegge da una
serie di affezioni, quali le malattie cardiovascolari, l'obesita', il cancro dell'intestino crasso, l'artrite e
l'osteoporosi. Unica avvertenza e' quella di passeggiare nel verde; camminare o, peggio, correre in mezzo
alle automobili (come vediamo spesso nelle nostre citta') non fa che aumentare la quantita' di inquinanti
assorbiti dal nostro organismo.
Primo Mastrantoni
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14-10-2010 19:47 Fecondazione assistita: buoni affari con la provetta
La scoperta della fecondazione in vitro ha messo in moto un mercato globale con un gran
numero di cliniche, donatrici di ovociti e madri surrogate. E se in Germania i margini legali sono rigidi,
nell'Europa orientale le opportunità sono tante.
L'industria che s'occupa del desiderio delle persone di avere un figlio dispone di tutto quel che serve alle
industrie moderne: tecnica, know how, divisione internazionale del lavoro e, soprattutto, una clientela
potenzialmente molto ampia. L'Istituto demoscopico Allensbach calcola che nella sola Germania ci siano 1,4
milioni di persone col desiderio inappagato d'avere un figlio a causa di motivi medici. Gran parte delle coppie
si rassegna, ma da quando nel 1977 al medico britannico Robert Geoffrey Edwards riuscì la prima
fecondazione in vitro, molte coppie, da allora, acquistarono speranza. Edwards riuscì a fecondare in vitro un
ovulo con uno spermatozoo che impiantò con successo nell'utero di una sua paziente: nel 1978 è nata
Louise Joy Brown, il primo nato in provetta; da allora ne sono venuti al mondo 4,2 milioni, di cui 198.000 in
Germania. Per la sua scoperta Edwards ha appena ricevuto il premio Nobel per la medicina.
Raramente un'innovazione medica ha fatto strada così in fretta. Già nel 1982 in Germania c'erano cinque
centri di fecondazione medicalmente assistita; nel frattempo sono divenuti 120, coprono tutto il territorio e
ogni anno eseguono 70.000 trattamenti su 43.000 donne. E' un'attività che vale 250 milioni di euro l'anno.
Meno bimbi in provetta
Ma da qualche anno gli specialisti tedeschi in fisiopatologia della riproduzione umana devono vedersela con
problemi finanziari e paletti giuridici. Il 2003 è stato l'ultimo anno in cui le casse malattia obbligatorie hanno
pagato il trattamento completo. Quell'anno nel registro delle fecondazioni in vitro ne sono state registrate
105.000, l'anno dopo 60.000. Dal 2004, infatti, le mutue coprono solo la metà dei costi, per un massimo di
tre cicli. La conseguenza è così sintetizzata dallo specialista Klaus Diedrich di Lubecca: "Prima nascevano
20.000 bambini in provetta all'anno, oggi sono 10.000. Alla Germania mancano 10.000 bambini ogni anno".
Anche la severa legge tedesca è un freno. Essa vieta la donazione di ovociti, ossia che giovani donatrici
cedano i loro ovuli perché siano fecondati e poi impiantati nell'utero di donne che non ne possono produrre.
Perciò, le donne che cercano una soluzione e hanno abbastanza soldi e pazienza vanno all'estero.
Il "take-home-baby rate" sfocia spesso in denuncia
Il trasferimento selettivo di embrioni è il secondo procedimento più utilizzato al mondo ma vietato ai medici
tedeschi. Esso consente d'impiantare solo gli embrioni con le migliori prospettive d'annidamento. Il metodo
ha due vantaggi: aumenta la probabilità di una gravidanza e riduce quella di gravidanze multiple. Non è cosa
da poco, tenuto conto che in Germania, quasi un parto gemellare su due è attribuibile alla medicina
riproduttiva.
Un altro fattore è l'età della donna. Le assicurazioni sanitarie obbligatorie non pagano se la donna ha
superato i 40 anni; le private rimborsano solo se le probabilità di successo (take-home-baby rate) supera il
15%.
Infine, difficilmente le coppie lesbiche e chi vive da solo possono fruire di una fecondazione assistita.
Boom del turismo della fertilità
Poiché in Germania la fecondazione assistita non è facile, è nato il turismo della fertilità. E in Europa sono
30.000 le coppie che ogni anno cercano il rimedio fuori confine, indica la Società europea di riproduzione
umana ed embriologia. "E' come per l'acquisto dell'auto. La gente cerca su Internet ciò che più le si confà",
sostiene Markus Kupka dell'Università di Monaco. La Rete pullula di offerte che, in un tedesco un po'
approssimativo, vantano le virtù del loro personale medico e delle leggi permissive nel loro Stato, mentre i
fornitori di servizi praticano un lucrativo "arbitraggio regolamentare".
Cliniche in Barcelona, Valencia e Alicante attirano le coppie tedesche soprattutto con la possibilità delle
donazione di ovuli. Sono gli spagnoli stessi a cercare le donatrici, per lo più donne di 26 anni che abbiano
superato vari test sanitari, che siano abbastanza simili alla donna che si sottoporrà al trattamento e
bisognose di soldi. Il gruppo clinico Institutocefer paga 900 euro a donazione.
Belgio capofila della medicina riproduttiva
Nel mondo si consolidano i centri che si specializzano su determinati desideri di trattamento o su tipologie di
clienti. Copenaghen attrae coppie lesbiche e donne sole. Il Belgio è uno dei Paesi in cui la medicina
riproduttiva è la più avanzata. Lì gli embrioni sono analizzati scrupolosamente e vengono impiantati solo i più
idonei. A Bruxelles opera e fa ricerca il fisiopatologo della riproduzione più importante d'Europa, Paul
Devroey, la cui équipe ha elaborato il metodo ICSI con cui un ovocita viene fecondato tramite iniezione di un
unico spermatozoo. Un metodo usato anche in Germania dove è di routine. Solo che all'estero nel praticare
questo metodo vengono prodotti più embrioni: uno viene impiantato nell'utero, gli altri sono crioconservati
magari per essere adottati in seguito, cosa proibita in Germania. L'adozione di embrioni congelati e non più
utilizzati dalla coppia è divenuto un nuovo terreno negoziale soprattutto negli Stati Uniti, dove organizzazioni
cristiane s'impegnano a salvare gli embrioni sovrannumerari.
L'Europa dell'est attira con le sue opportunità
I Paesi dell'Europa orientale possono far valere non solo leggi più lassiste ma anche prezzi più bassi. Ci
sono agenzie tedesche che gestiscono le trasferte delle coppie verso Praga, Bruenn, Mosca o Bratislava e
nel contempo organizzano i viaggi di chirurgia estetica nell'Europa orientale.
Esiste una formula ferrea: più ci si allontana dal territorio tedesco e più possibilità si trovano. In Ucraina si
può avere la maternità surrogata che invece è proibita nella maggioranza degli Stati europei. In pratica, una
giovane donna sana accoglie nel suo utero un ovocita fecondato e porta avanti la gravidanza. Il suo
compenso può arrivare anche a 10.000 euro; la coppia sterile che fruisce del servizio sborsa il doppio.
Lo stress psicologico fa percorrere lunghe strade
Perché è un mercato tanto imponente? "La sofferenza delle coppie è grande e le porta a fare molto, anche
ad andare lontano", dice Kupka -in America, se ci sono abbastanza soldi, in Sudafrica, a Cipro, in Israele o in
India, dove i medici parlano inglese, i prezzi sono bassi e le procedure poco convenzionali. Lì si racconta
anche di un caso di divisione globale del lavoro. E' la storia di Nicole e Scott Brown della Florida. Fallito il
tentativo di fecondazione in vitro, i due hanno intrapreso il giro del mondo alla ricerca di una donatrice di
ovociti idonea. Sono andati in Argentina, in Grecia e in Vietnam, dove hanno trovato la persona giusta. Ma i
Brown non erano soddisfatti delle condizioni sanitarie del luogo, perciò si sono recati in India insieme alla
vietnamita. In una clinica di Mumbai è avvenuta la fecondazione dell'ovocita donato e il seme del marito, e
l'embrione è stato impiantato nell'utero della moglie.
(articolo di Winand von Petersdorff tradotto dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung del 10-10-2010)
redazione
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LETTERE
13-10-2010 00:00 Discriminazione
Sono un 58enne di Cesena e sono affetto da una forma molto seria di osteoporosi con una perdita di massa
ossea di oltre il 60%. Avendo delle fratture vertebrali in atto usufruisco della " nota 79" che mi permette di
non pagare i farmaci necessari per tale patologia. durante l'ultimo controllo effettuato, il medico mi ha
cambiato cura e mi ha prescritto il "protelus 2" e, con mia somma sorpresa. Mi è stato comunicato che tale
farmaco è completamente gratuito per le donne, mentre gli uomini (pur affetti dalla medesima patologia ed in
possesso della nota 79)devono pagarlo per intero. a mio modesto avviso tale discriminazione (basata
UNICAMENTE sulla differenza di sesso) è in totale contrasto con l'articolo 3 della nostra costituzione e vorrei
un vostro parere in proposito anche per vedere come si può ovviare ad una tale assurdità. In attesa di un
vostro gentile riscontro invio distinti saluti.
Marcello, da Cesena
Risposta:
le consigliamo di farsi valere con una lettera raccomandata A/R di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora_8675.php
e di interessare del caso il difensore civico. Se poi volesse andare fino in fondo potrebbe chiedere l'ausilio di
un legale di fiducia che provveda nelle forme giudiziali previste a tutela della non discriminazione.
09-10-2010 00:00 Rette Rsa - societa' della salute di Empoli
La società della salute di Empoli mi ha inviato la richiesta di compartecipazione al costo delle prestazioni per
i servizi residenziali riferiti a mia madre ricoverata alla RSA le vele di Fucecchio. Ho già in precedenza
utilizzato i vostri servizi chiedendo che la contribuzione fosse riferita solo ai redditi di mia madre (vedova).
Adesso mi viene chiesta la certificazione ISEE del beneficiario e dei parenti in linea retta entro il 1° grado per
stabilire la nuova certificazione, retroattiva al 1 gennaio 2010.
Questa richiesta deriva dalla D.G.R. n.385 del 11/5/2009.
Come devo comportarmi? La delibera regionale esclude la legge nazionale? Vi prego di inviarmi una
risposta e anche quanto è necessario per rispondere alla lettera inviatomi dalla società della Salute di
Empoli.
Lucia, da Campi Bisenzio (FI)
Risposta:
crediamo che la legge regionale non possa deliberare in contrasto con la normativa ISEE nazionale.
Purtroppo pero, almeno per adesso, la questione e' ancora incerta perche' il Tar Toscana (competente anche
nel caso di sua madre), ad oggi la pensa diversamente e da' ragione alle richieste di pagamento di comuni e
rsa. Il Consiglio di Stato, tuttavia, l'organo giudiziario nazionale che stabilira' la decisione una volta per tutte,
ancora non si e' pronunciato in via definitiva, anche se, in via cautelare pare dare ragione all'utente. In
questa situazione di incertezza spetta a lei decidere se affrontare la societa' della salute con lettera di diffida
e successivo ricorso al Tar Toscana, oppure per adesso pagare e attendere l'esito giudiziale che le abbiamo
esposto.
Questo il nostro settore di approfondimento:
http://salute.aduc.it/info/rettersa.php
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14-10-2010 20:01 ITALIA/Droga. Sen. Lumia: falliti gli approcci usati fino ad oggi
I due approcci tentati finora nella lotta alla droga, quello permissivo e quello repressivo, sono
entrambi falliti: lo ha detto il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione
parlamentare antimafia, intervenendo al quarto congresso nazionale di Federserd (la federazione dei servizi
pubblici per le dipendenze), in corso a Riva del Garda (Trento).
Dopo aver puntato il dito contro i "fallimenti che registriamo nella lotta alle droghe in Afganistan, in Colombia,
in Messico e nel sud est Asiatico", Lumia ha spiegato che su entrambi i fronti, quello repressivo e quello
permissivo, "si sono consumate enormi risorse, scatenate vere e proprie guerre di religione e fatto anche la
fortuna sociale e politica di chi ne ha guidato la rappresentazione e le strategie. I due approcci hanno un
nemico in comune: la dimensione curativa nella sua accezione piú ampia di prevenzione e intervento
terapeutico e di riabilitazione". Ed e' proprio la dimensione curativa, secondo il senatore democratico, quella
che puó rimettere al centro, in modo piú corretto e positivo, il problema droga. L'altro salto di qualità, ha
aggiunto, è richiesto alla politica per reimpostare le strategie normative e operative, "abbandonando cosí i
fallimentari approcci emergenziali e ideologici tanto su scala internazionale che in quella nazionale e
regionale".
Tra le cose da fare, per Lumia, occorre destinare alle dipendenze una quota minima del fondo Sanitario
Nazionale e riconoscere autonomia al Dipartimento delle dipendenze. Da non escludere il rafforzamento
degli organici e il potenziamento della ricerca. Inoltre, bisognerebbe definire un sistema condiviso di
valutazione dei risultati, e implementare l'alta integrazione tra pubblico e privato sociale. "E' necessario che il
Parlamento italiano - ha detto ancora - dedichi una sezione speciale a questo tema, coinvolgendo in una
fase preparatoria le principali organizzazioni del pubblico e del privato sociale. Stesso percorso andrebbe
fatto a livello regionale".
14-10-2010 19:56 ITALIA/30% detenuti consuma droghe
In Italia il 30% circa degli oltre 60 mila detenuti sono consumatori di sostanze, e di questi
18 mila, l'80%, sono affetti da epatite C e il 25% sono hiv positivi. Ma pochi di loro sanno di essere malati e
fra coloro che ne sono consapevoli pochissimi sono in grado di accedere alle cure. Con pericoli anche per la
collettivita'. L'allarme e' emerso a Riva del Garda, nel corso del quarto congresso di Federserd, la
federazione degli operatori dei Servizi pubblici per le dipendenze.
La cura delle patologie nei tossicodipendenti detenuti diventa percio' una priorita'. 'Oggi malattie come
l'epatite C e l'hiv possono essere curate con successo anche nei tossicodipendenti - ha spiegato Felice
Nava, direttore del comitato scientifico di Federserd - ma sono ancora pochi i pazienti che ricevono le cure
piu' appropriate. Bisogna superare percio' molti ostacoli, fra i quali forse il piu' forte e' lo stigma che fa
credere che chi consuma droghe, e per giunta e' in carcere, non meriti di essere curato'.
Curare pero' non basta, bisogna anche pensare alla riabilitazione dei detenuti consumatori di sostanze. 'I
programmi alternativi sono uno strumento efficace per il reinserimento sociale - ha detto Sonia Calzavara,
psicopedagogista dell'Unita' Funzionale del Carcere di Padova - ma devono essere potenziati. Numerose
evidenze dimostrano che chi ha usufruito di misure alternative ha una minore recidiva sia nell'uso di
sostanze che nel commettere un nuovo crimine'.
14-10-2010 19:50 ITALIA/Lotta alla droga. Quattro milioni dalla Regione Lazio
"Quattro milioni di euro per la lotta alla droga". Questo lo stanziamento previsto
dall'assessorato alle Politiche sociali e Famiglia in accordo con la giunta Polverini. "Si tratta di un intervento ha spiegato l'assessore Aldo Forte - che segue due direttrici principali, da un lato quella della prevenzione,
dall'altro del recupero e del reinserimento sociale di chi e' caduto nella rete delle tossicodipendenze". Forte
ha sottolineato che "non bisogna abbassare la guardia sui pericoli connessi all'uso delle droghe e in
particolare sulla loro diffusione tra i giovani. Il mio intervento intende essere un segnale in tal senso, dal
momento che permettera' di finanziare una serie di progetti educativi nelle scuole. Progetti che potranno
essere presentati dai vari distretti regionali al mio assessorato fino al prossimo trenta novembre. Oltre alla
prevenzione, pero', - ha precisato - lo stanziamento e' rivolto anche a quei progetti che puntano direttamente
al reinserimento nel contesto sociale dei tossicodipendenti, dal momento che oltre ai danni fisici le droghe ne
causano di ben piu' profondi a livello psicologico e affettivo. Ecco perche' tra i progetti finanziabili, oltre a
centri diurni specializzati, sono previsti centri di ascolto per le famiglie che, se informate e affiancate da
figure competenti, possono rappresentare il tramite piu' adeguato per il completo reinserimento dei
tossicodipendenti".
14-10-2010 16:21 ITALIA/Eutanasia con eroina. Apre il processo
Procuro' dosi fatali di eroina all'amico per 'aiutarlo' a morire. Con quest'accusa un uomo di 47 anni, e' stato
rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Palermo. La vittima aveva anch'egli 47 anni. Il suo corpo venne
rinvenuto nella casa di Cefalu' dove viveva da solo. L'uomo era stato stroncato da un'overdose di eroina che,
per attuare il suo proposito di suicidio, si era procurato con il decisivo aiuto dell'amico tossicodipendente.
Con lui si sarebbe recato da Cefalu' nel quartiere di Bonagia, dove opera una rete di spacciatori. In cambio
avrebbe ottenuto gratuitamente per se' alcune dosi di stupefacenti.
Secondo quanto ipotizzano le indagini l'uomo che voleva uccidersi era perfettamente consapevole dell'uso
che il suo amico avrebbe fatto della droga. E per questo il gip lo ha ora rinviato a giudizio per istigazione o
aiuto al suicidio. Il processo comincera' il 13 dicembre in corte d'assise.
14-10-2010 14:33 ITALIA/Anestesia. mancano trattamenti per bambini
Ancora oggi il bambino riceve meno cure per il dolore rispetto all'adulto. E molte delle
procedure dolorose effettuate in ospedale sui piccoli pazienti vengono eseguite "senza un adeguato
trattamento antalgico". Lo sottolineano in una nota gli anestesisti rianimatori pediatrici, riuniti a Parma in
occasione del 64.esimo Congresso nazionale Siaarti, denunciando la mancanza nel nostro Paese di farmaci
analgesici registrati per la cura del dolore in eta' pediatrica.
"Particolarmente critico e' il trattamento del dolore postoperatorio. In Italia ogni anno vengono operati oltre
100.000 bambini a cui si dovrebbero somministrare farmaci analgesici, piu' o meno potenti a secondo
dell'intervento", afferma Ida Salvo, direttore dell'Unita' operativa di Anestesia e rianimazione del Buzzi di
Milano.
Purtroppo, secondo Fabio Borrometi, presidente Societa' di anestesia pediatrica (Sarnepi), "il dolore
postoperatorio in eta' pediatrica riceve un adeguato trattamento solo nel 30-40% dei casi. E questa e'
probabilmente una stima prudente. Le cause di questa bassa percentuale sono diverse, ma e' importante
sottolineare che i bambini sono 'orfani terapeutici': solo una piccola percentuale dei farmaci per la cura del
dolore e', infatti, registrata per l'eta' pediatrica e il loro uso 'off label' e' complesso e indaginoso e resta,
pertanto, poco praticato in molti ospedali".
14-10-2010 13:43 ITALIA/Staminali cordonali. Proposta di legge Pd
Prevedere la donazione del sangue del cordone ombelicale "in modo equilibrato, sia autologa
che eterologa in un connubio virtuoso, e far si' che cio' avvenga in tutta sicurezza sia in centri pubblici che
privati autorizzati". Questa la finalita' di una proposta di legge presentata dalla parlamentare Pd Luciana
Pedoto in commissione Affari sociali della Camera.
"Auspico - aggiunge - che il Parlamento emani la legge in tempi brevi: la donazione del sangue cordonale
non deve essere piu' una donazione ad ostacoli".
14-10-2010 13:23 ITALIA/Farmaci illegali. Bloccati 10 mila
L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha partecipato, in collaborazione con l'Agenzia
delle Dogane e il CCTS-NAS, all'operazione 'Pangea III: International Internet week of action' per contrastare
la contraffazione farmaceutica.
L'iniziativa, che si e' svolta a livello internazionale e alla quale hanno preso parte 43 paesi, e' nata a seguito
dell'evidente incremento registrato nel commercio online di farmaci illegali e pericolosi.
Nel corso dell'operazione, che ha consentito di ispezionare piu' di 140 spedizioni postali, contenenti farmaci
o altri prodotti riportanti in etichetta indicazioni terapeutiche, sono state bloccate complessivamente 10.000
unita' tra compresse, capsule e fiale importate illegalmente in Italia, i cui campioni sono stati inviati all'Istituto
Superiore di Sanita', membro di Impact Italia (la task-force anticontraffazione dell'Organizzazione Mondiale
della Sanita') , per le necessarie analisi.
I risultati hanno confermato la crescente richiesta in rete di farmaci per il trattamento delle disfunzioni
sessuali maschili, di farmaci anoressizzanti, antidepressivi e di quei medicinali acquistati per fini diversi
rispetto alle indicazioni terapeutiche riportate in etichetta.
Coordinata da Interpol, Impact e World Customs Organization (Organizzazione Mondiale delle Dogane),
l'iniziativa di monitoraggio si e' svolta dal 5 al 12 ottobre. A livello nazionale l'attivita' e' stata realizzata,
attraverso la task-force nazionale Impact Italia coordinata da Agenzia Italiana del Farmaco, dalla stessa AIFA
insieme all'Agenzia delle Dogane e ai Carabinieri del NAS.
14-10-2010 12:27 ITALIA/Staminali in tecnica anti-rigetto
L'intervento di doppio trapianto di mano avvenuto al San Gerardo di Monza ha usato una
tecnica anti-rigetto basata sulle cellule staminali.
La tecnica si basa su un principio gia' noto in teoria, ma ancora mai applicato: l'equipe del San Gerardo l'ha
utilizzato per primo. Le cellule sono le stesse che producono ossa e cartilagini, e iniettate nel paziente nelle
prime 24 ore hanno un'azione immunosoppressiva.
La nuova tecnica preleva le staminali dal midollo della stessa paziente, e le re-inietta nelle prime 24 ore
successive al trapianto. 'Si tratta di cellule che, per motivi che ancora non sappiamo, hanno una potente
azione immunosoppressiva' spiega Andrea Biondi, direttore della Cell Factory del San Gerardo, il reparto
dove si coltivano le cellule staminali, una delle tre 'officine cellulari' attive in Italia.
Oltre all'uso di queste staminali mesenchimali alla paziente verra' praticato in seguito un trapianto di tessuti
adiposi, anche questi nella mano e prelevati dalla donna stessa, e successivamente anche un trapianto di
epidermide sul dorso.
'Questo inserimento di elementi cellulari propri negli arti estranei ha la funzione di 'depistare' gli anticorpi che
tendono ad aggredirli - ha spiegato Biondi - In questo modo viene depotenziata l'azione di rigetto
dell'organismo'. Queste nuove metodiche consentiranno di ridurre la quantita' di farmaci antirigetto che
verranno somministrati alla paziente. Le staminali mesenchimali sono gia' usate in funzione antirigetto nel
trapianto di midollo, ma e' la prima volta che vengono utilizzate per il trapianto di un organo
13-10-2010 20:01 ITALIA/Storie proibizioniste. Neonata in astinenza da eroina, genitori a giudizio
Nel 2008 una neonata dovette essere curata con il metadone per
fronteggiare crisi di astinenza dovute all'assunzione di eroina da parte della madre, un'anconetana di 36
anni. Per questo la donna e il suo compagno di 34 anni, entrambi tossicodipendenti, sono stati rinviati a
giudizio dal gup Francesca Zagoreo per lesioni personali.
Il processo prendera' il via ad Ancona il 21 marzo prossimo.
Parte civile si e' costituito il tutore legale della bimba, che ora e' fuori pericolo ed e' stata affidata ad una
comunita'. I genitori stanno intraprendendo un percorso di disintossicazione e possono visitare la piccina.
La vicenda era venuta alla luce dopo una segnalazione dei problemi accusati dalla neonata in ospedale ad
Ancona e causati, secondo l'accusa, dall'utilizzo di eroina da parte della madre durante la gravidanza. Una
circostanza per cui la procura ha comunque chiamato in causa oltre alla madre anche il padre della bimba.
Gli imputati si difendono negando con forza la volonta' di danneggiare la loro figlia e sostenendo di esserle
stati invece sempre vicini.
13-10-2010 18:31 ITALIA/Staminali, Marinello (Pdl): 15% dei cordoni della banca di Sciacca è
doppione
Le cellule staminali del cordone ombelicale sono in grado di combattere le malattie del sangue, poiche',
essendo identiche a quelle del midollo osseo, possono essere utilizzate nei trapianti in pazienti affetti da
leucemie ed altre malattie del sangue; la caratteristica principale di queste cellule staminali e' che in un
trapianto il livello di compatibilita' di cui queste cellule hanno bisogno e' del 70 per cento a differenza di'
quelle trapiantate dal midollo osseo, le quali hanno bisogno di un livello i compatibilita' di' circa il 99 per
cento; la possibilita' di effettuare trapianti con sangue cordonale ha indotto alla costituzione di vere e proprie
"banche" dove vengono conservate le unita' di sangue cordonale raccolte; in Italia, le banche di sangue
cordonale, istituite esclusivamente all'interno di strutture pubbliche, svolgono la loro attivita' in base a
standard di qualita' e di sicurezza definiti a livello nazionale ed internazionale; la legge 21 ottobre 2005, n.
219, ha previsto la predisposizione da parte del mistero della salute - con proprio decreto e previo accordo
con la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e
Bolzano - di un progetto per l'istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di sangue da
cordone ombelicale a fini di trapianto.
La rete nazionale italiana e' attualmente composta da 18 banche, distribuite su tutto il territorio nazionale,
gia' riconosciute idonee dalle regioni di appartenenza in base alle vigenti disposizioni in materia trasfusionale
e all'accordo Stato-regioni del 10 luglio 2003, fatto salvo il regime autorizzativo e di accreditamento introdotto
dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191 per le banche di nuove istituzione. La banca del sangue del
cordone ombelicale situata presso il servizio di medicina trasfusionale dell'ex azienda ospedaliera
<<Ospedali Civili riuniti>> Giovanni Paolo II di Sciacca, fa parte della rete italiana di banche per la
conservazione del sangue del cordone ombelicale, coordinata a livello centrale dal Centro nazionale sangue
in collaborazione con il Centro nazionale trapianti, per i rispettivi ambiti di competenza. Attualmente la banca
del cordone ombelicale di Sciacca, assicura - con i 20 mila cordoni gia' raccolti - la varieta' genetica che
garantisce la massima compatibilita' nella popolazione regionale; aumentando il numero dei cordoni raccolti,
pertanto, non cresce la probabilita' di compatibilita' per i malati in attesa di trapianto ma, al contrario cresce il
numero dei cordoni con lo stesso codice genetico che non potranno essere ceduti; la percentuale di doppioni
nella banca di Sciacca si attesta, con i dati relativi alle unita' gia' tipizzate, intorno all'8 per cento ed e' facile
prevedere che tale percentuale raggiungera' il 15-18 per cento una volta tipizzati tutti i cordoni gia' raccolti.
Adesso, l'assessore regionale della Salute, con proprio decreto, ha proceduto a commissariare la banca del
cordone ombelicale di Sciacca con lo scopo di riattivare la raccolta; questo portera' solo un non giustificabile
spreco di risorse umane ed economiche. La crescita del numero dei doppioni infatti non solo non si traduce
nell'aumento per i pazienti delle probabilita' di trovare, tra i nuovi, quello compatibile, ma rappresenta altresi' - un costo non indifferente per l'azienda in quanto la loro conservazione richiede gran di quantita' di
azoto liquido. La cessione dei cordoni tipizzati, invece, risulta assai piu' vantaggiosa, sia dal punto di vista
economico che da quello - ben piu' importante - medico, in quanto da' il 62 per cento di possibilita' di guarire
ai bambini affetti da gravi malattie ematologiche che - in assenza di trapianto - sarebbero condannati a morte
sicura. Nell'ultimo anno la banca del sangue cordonale di Sciacca ha ceduto ai bambini di tutto il mondo un
cordone al mese e la cessione puo' raddoppiare una volta che tutti i cordoni saranno tipizzati, ma la
presenza dei doppioni nelle banche del sangue del cordone ombelicale e' un limite per la struttura di Sciacca
cosi' come non e' utile la raccolta indiscriminata fatta quotidianamente per aumentare il numero delle unita' (il
cui costo e' di un milione di euro all'anno), mentre deve aumentare la raccolta delle unita' dedicate. A questo
proposito, gia' nel mese di aprile, i deputati del Popolo della Liberta' Giuseppe Marinello, Vincenzo Fontana,
Pagano e Germana' avevano presentato una interrogazione al Ministro della salute per sapere quali
iniziative, anche di natura economica, il Ministero voleva adottare per incentivare in tutte le banche
appartenenti alla rete nazionale per la conservazione di sangue da cordone ombelicale, ed in particolare
nella struttura di Sciacca, la cessione delle unita' tipizzate, la tipizzazione delle unita' di cui non si conosce il
codice genetico e la raccolta delle unita' dedicate.
13-10-2010 18:28 ITALIA/Droghe, Federserd: 70% bevitori abituali consuma cannabis
Nei Paesi europei il consumo di alcol coinvolge dal 20% di giovani in alcuni Paesi all'80% di Paesi dell'area
nord europea e circa il 15-60% ne abusa (consuma sei o piu' drink in un'unica occasione). Il 70% di bevitori
abituali inoltre fa anche uso di cannabis e circa il 30% di cocaina, mentre tra i normali bevitori il 20% dichiara
di fare uso di cannabis e pochi punti percentuali rappresentano coloro che dichiarano di usare cocaina.
Tale stretta correlazione tra abuso di alcol e consumo di stupefacenti e' emersa stamani nella seconda
giornata del quarto Congresso nazionale FeDerSerD (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e
dei Servizi delle Dipendenze), a Riva del Garda, in Trentino. Si tratta di dati riportati da Danilo Ballotta,
responsabile Coordinamento istituzionale Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze (Oedt) di
Lisbona, relativi ad uno studio su 70.000 giovani tra i 15 e i 34 anni. Cio' in un mercato che ha visto solo nel
2009 24 nuove sostanze disponibili.
Quanto all'Italia, al congresso e' stato sottolineato come il 70% degli italiani adulti consumi regolarmente
bevande alcoliche e di questi ben il 10% sia a rischio di diventare alcolista o di sviluppare gravi patologie
organiche alcol-correlate (dati ufficiali forniti dal ministero della Salute).
A sottolineare la necessita' di lavorare sulla prevenzione e' stato Alfio Lucchini, presidente FeDerSerD, poi
Nicola Gratteri, Procuratore Dda Reggio Calabria, ha allargato gli orizzonti.
'Il mercato delle droghe - ha detto - ha subito negli ultimi dieci anni una trasformazione. L'Europa dovrebbe
fronteggiare in maniera integrata e omogenea il fenomeno attraverso il sistema giudiziario e quello penale, a
complemento dell'azione dei servizi territoriali. Il consumo di cocaina negli Stati Uniti e' diminuito negli ultimi
anni grazie alla prevenzione'.
13-10-2010 18:22 ITALIA/Staminali, buone speranze da studio su distrofia Duchenne
Battere la distrofia di Duchenne sul tempo potrebbe essere possibile: è quanto emerge da una ricerca
condotta da Pier Lorenzo Puri, ricercatore dell'Istituto Telethon Dulbecco e dell'IRCCS Fondazione Santa
Lucia di Roma, grazie alla quale sono stati individuati nuovi meccanismi in base ai quali le cellule staminali
possono rigenerare i muscoli "buoni" nei soggetti affetti da distrofia di Duchenne. Pubblicato sulla rivista "Cell
Stem Cell", lo studio ha individuato nuovi bersagli farmacologici per rinviare il piú possibile quel "punto di non
ritorno" oltre il quale i muscoli dei pazienti distrofici non riescono piú a rigenerarsi. La massa muscolare dei
soggetti affetti da questa patologia viene a poco a poco sostituita da cicatrici e diventa incapace di contrarsi,
obbligando il paziente sulla sedia a rotelle e segnando la progressione verso la fase terminale, quando
vengono compromessi anche il cuore e i muscoli del respiro. In condizioni normali il danno muscolare
innesca un processo infiammatorio che manda una cascata di segnali all'ambiente circostante fino a colpire
particolari cellule staminali adulte presenti nel muscolo che vengono stimolate a generare nuovo tessuto. Nei
pazienti distrofici questo processo diventa alla lunga insostenibile: a causa della mancanza di distrofina,
infatti, le fibre muscolari sono sottoposte a continui cicli di contrazione e degenerazione, e se nei primi stadi
della malattia questo fenomeno è compensato da una rigenerazione che limita la perdita di tessuto, nel
tempo la capacità rigenerativa si esaurisce e la rigenerazione muscolare lascia il posto alla proliferazione di
tessuto fibrotico e di grasso. I ricercatori si sono focalizzati su due fattori cellulari: la citochina infiammatoria
TNF e la chinasi p38, una proteina che media l'azione di TNF nelle cellule staminali muscolari, che a sua
volta dirige la capacità delle cellule staminali di rigenerare il muscolo. E hanno dimostrato in un modello
animale che bloccando con anticorpi specifici l'azione di TNF si puó aumentare il numero delle cellule
staminali muscolari.
Da qui la prospettiva di sperimentare un trattamento farmacologico intermittente con cui "spegnere e
accendere" geni specifici che portino alla generazione di nuove fibre muscolari: "Stiamo valutando diversi
composti chimici - spiega lo scienziato - per aumentare la capacità delle cellule staminali muscolari di
rigenerare il tessuto muscolare".
13-10-2010 14:13 ITALIA/Salute. Tele-assistenza domiciliare per 5.000 pazienti piemontesi, accordo
Regione-Telecom Italia
Tele-assistenza domiciliare per 5.000 pazienti piemontesi. Partira' a dicembre il servizio
MyDoctor@Home di Telecom Italia in accordo con la Regione.
Nell'arco di tre anni i pazienti potranno seguire le cure e fare le analisi a casa grazie a un kit composto da
apparati elettromedicali e telefoni cellulari dotati di apposito software e sim card.
L'iniziativa e' stata presentata oggi, nella divisione Geriatria delle Molinette, dal governatore del Piemonte
Roberto Cota e dal presidente di Telecom Italia Gabriele Galateri di Genola.
Gia' sperimentato presso i reparti di Ospedalizzazione a domicilio e di Chirurgia oncologica,
MyDoctor@Home vedra' inizialmente il coinvolgimento di 416 pazienti, consentendo tra l'altro un risparmio
dell'80% rispetto ai costi dei ricoveri ospedalieri. Per ogni paziente la Regione corrispondera' a Telecom Italia
un canone di due euro al giorno.
A fruire dal servizio saranno soprattutto i malati cronici che potranno controllare da casa i propri parametri
fisiologici (peso corporeo, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione dell'ossigeno ematico,
glicemia, spirometria, elettrocardiogramma). Il medico potra' inviare un sms di allertamento impostando
soglie personalizzate per ogni paziente dei principali parametri sotto osservazione.
MyDoctor@Home, sviluppato all'interno del Telecom Italia Labi, viene erogato dalla Telecom Italia attraverso
i data Center del gruppo. Il sistema e' composto da una piattaforma tecnologica e da un software configurati
sul cellulare o sul pc del paziente e sul pc del medico.
13-10-2010 14:01 GRAN BRETAGNA/Internet 'medico istantaneo'. Rapporto: una giungla disseminata
di trappole
Una giungla disseminata di trappole, in cui i sempre piu' numerosi cybernauti in cerca di salute possono
restare impigliati senza accorgersene.
Bruciando cosi' tempo, speranze e denaro. A chiedere piu' regole e sicurezza a tutela dei cittadini in cerca di
informazioni e servizi sanitari online e' un rapporto stilato dal Nuffield Council on Bioethics britannico. Se le
informazioni sanitarie online e i servizi via web sono in genere piu' convenienti, possono pero' "trarre in
inganno, confondere o creare inutili ansie" nei pazienti, affermano gli esperti. Dunque occorre far si' che
navigare nella Rete a 'caccia di salute' diventi un'operazione sicura ed efficace.
Per ridurre al minimo i potenziali danni, il Council chiede al governo britannico di istituire un sistema di
accreditamento online per i provider di cartelle cliniche, ma anche per chi offre test del Dna e servizi di
analisi online. Insomma, questa giungla deve essere "regolata meglio, per proteggere i consumatori in cerca
di informazioni, consulti o che acquistano farmaci online".
"Internet e' ormai spesso il primo porto raggiunto dalle persone che vogliono saperne di piu' sulla loro salute.
La gente ha bisogno di sapere dove si possono ottenere informazioni accurate, come acquistare farmaci
online in modo sicuro, e come le informazioni sulla salute pubblicate sul web possono essere utilizzate ",
spiega Christopher Hood, responsabile del gruppo di lavoro che ha prodotto il rapporto.
La relazione si concentra anche sulle ombre di servizi controversi, come i test del Dna online, che
sostengono di prevedere il rischio di sviluppare malattie, e servizi come ultrasuoni, Tac e risonanze offerti
online a persone sane come una sorta di check-up preventivo, pubblicizzati e prenotabili via Pc.
13-10-2010 12:24 GERMANIA/Farmaco antidepressivo inutile e pericoloso. Studio
Ombre sull'antidepressivo reboxetina. Il farmaco Pfizer sarebbe "inefficace e potenzialmente
pericoloso", secondo un clamoroso studio tedesco pubblicato sul 'Bmj', che sta rimbalzando sulla stampa
internazionale.
La ricerca, pubblicata da studiosi del German Institute for Quality and Efficiency in Health Care, rivela inoltre
che circa i tre quarti (74%) dei dati sui 4.098 pazienti che hanno preso parte ai trial su reboxetina non sono
stati ancora pubblicati. Un elemento che evidenzia, secondo gli autori, un pericoloso vuoto, insieme alla
necessita' di obbligare urgentemente l'azienda a rendere noti questi dati.
Dall'analisi dei dati disponibili e relativi a 13 trial clinici, comunque, i ricercatori concludono che "reboxetina e'
in generale un antidepressivo inefficace e potenzialmente pericoloso". Inoltre non sono state rilevate
differenze significative con il farmaco, in termini di benefici, rispetto al placebo. Mentre i risultati dei pazienti
in cura con la fluoxetina (Prozac*) sono stati decisamente maggiori rispetto a quelli che hanno assunto
reboxetina.
La reboxetina e' stata approvata per il trattamento della depressione maggiore in molti Paesi Ue dal 1997.
Secondo i ricercatori tedeschi, diretti da Beate Wieseler e Thomas Kaiser, i dati pubblicati fino ad ora
"sovrastimano i benefici della reboxetina rispetto al placebo fino al 115% e rispetto ad altri Ssri del 23%", e
allo stesso tempo "sottostimano i pericoli".
13-10-2010 10:13 ITALIA/Piaghe decubito. Anziani spendono fino a 250 euro al mese. Denuncia
Federanziani
Gli anziani che soffrono di piaghe da decubito spendono per le medicazioni legate alla
loro patologia fino a 250 euro al mese che, considerato un reddito medio di circa 600 euro, significa bruciare
quasi la metà delle proprie entrate. Una spesa che ancora oggi grava interamente sulle spalle degli anziani,
malgrado le ripetute promesse del mondo della politica. La denuncia viene da FederAnziani, e si basa sui
dati elaborati dal suo centro studi SIC – Sanità in Cifre. Secondo lo studio SIC, circa 2 milioni di italiani affetti
da ulcere della pelle dovute a piaghe da decubito, da diabete e di origine chirurgica, incidono sui costi della
sanità pubblica per quasi 1 miliardo di euro l’anno, mentre fanno perdere poco meno di 500 mila giornate di
lavoro al sistema produttivo, tra pazienti e familiari dei malati che non si recano in ufficio per assisterli.
L’indagine, effettuata su tutto il territorio nazionale su soggetti affetti da ulcere cutanee ha mostrato che, su
1004 intervistati, rappresentativi degli oltre due milioni di italiani affetti da ferite difficili, soffrono in prevalenza:
di ulcere alla gamba (per il 53,3%), da decubito (per il 24,2%), del piede (per il 23,3%). Fra i problemi più
avvertiti spicca quello del dolore segnalato come costante dal 42,7% degli intervistati, mentre il costo per far
fronte alla malattia è stato quantificato fra i 100 e i 250 euro mensile per il 36% del campione e supera i 250
euro mensili per il 13,2%. E, proprio in considerazione dei costi di gestione della patologia, che influiscono
pesantemente sul budget mensile degli anziani, l’88,6% del campione FederAnziani ha chiesto che le
Regioni forniscano il materiale di medicazione ai pazienti in grado di automedicarsi. “Negli ultimi anni –
commenta il Presidente di FederAnziani, Roberto Messina – il problema “ulcere cutanee” (venose, arteriose,
diabetiche, da pressione) ha assunto un’importanza crescente, soprattutto in funzione del costante aumento
della popolazione in età avanzata e quindi della prevalenza delle patologie cronico-disabilitanti. Si tratta di un
problema invalidante e di difficile approccio che le Regioni dovrebbero affrontare in maniera organica per
garantire prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale. Dalla politica, invece, viene un silenzio
assordante”.
12-10-2010 19:10 USA/Ricerca scientifica e farmaci, accordo Italia-Usa su progetti di ricerca
L'Agenzia Italiana del Farmaco partecipera' allo sviluppo dei progetti previsti dall'Accordo bilaterale ItaliaUsa, relativo al campo della salute e delle scienze mediche, siglato oggi a Washington dal ministro della
Salute Ferruccio Fazio e dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d'America. Lo
riferisce una nota della stessa Aifa.
Il Memorandum d'intesa prevede la collaborazione dei due Paesi in progetti di ricerca nei settori
dell'oncologia (oncoproteomica e microRNA), malattie rare, medicina riparativa, cellule staminali tumorali e
diagnosi molecolare, malattie infettive, patologie legate all'invecchiamento, ricerca e terapie innovative,
protezione e promozione della salute.
La sigla dell'Accordo e' avvenuta in coincidenza con l'apertura del 'Global Health Forum', Simposio a cui ha
partecipato per l'Aifa il presidente Sergio Pecorelli e che riveste particolare importanza nel quadro della
cooperazione Italia-Usa poiche' raccoglie le eccellenze nel campo della ricerca e della farmacologia.
L'operativita' avviata oggi a Washington e' stata affiancata dall'incontro riservato Aifa-Fda, svoltosi ieri a
Roma, per consolidare i rapporti tra le due Istituzioni e promuovere un dialogo costruttivo finalizzato alla
progettazione di un network mondiale che garantisca la qualita' dei farmaci e dei principi attivi, in un
contesto, anche ispettivo, divenuto ormai globale.
12-10-2010 19:05 ITALIA/Legge 40, Barbareschi (Fli): se fossi medico la violerei
"Se fossi medico, seguirei la mia coscienza e sicuramente aiuterei una coppia ad avere
un bambino, anche con la fecondazione eterologa. Frenare la scienza e' di una tale imbecillita'". Lo ha detto
il deputato del Fli Luca Barbareschi durante un'intervista per il programma tv Klauscondicio in onda su
YouTube. E alla domanda di Klaus Davi "Questo significa che lei inciterebbe un medico ad andare contro la
legge?", Barbareschi ha risposto: "Assolutamente no. Non lo posso fare. Ma, se mi chiede cosa farei io, le
dico che lo farei, pur violando la legge, perche' vorrei essere libero di fare quello che la scienza mi consente
di fare in tutta Europa e che mi proibisce solo in Italia, anche perche siamo in Europa e non si puo' essere
europei a giorni alterni e seguirla solo quando ci fa comodo".
12-10-2010 19:04 ITALIA/Morte Cucchi, la sorella: vogliamo essere risarciti con la verità
"La pena di morte in Italia non esiste, ma per mio fratello e' stata applicata'. Lo ha detto Ilaria Cucchi,
intervenuta alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24, a un anno dalla morte del fratello Stefano, arrestato il
15 ottobre a Roma e morto dopo qualche giorno in circostanze mai chiarite. Cucchi, commentando il
risarcimento di 2 milioni di euro ottenuto dalla famiglia di Federico Aldrovandi, morto durante un fermo di
polizia a Ferrara, ha affermato: "Il risarcimento che chiedo allo Stato e' semplicemente la verita', verita' da
cui oggi siamo lontani".
"Paragonare un risarcimento economico a una vita umana mette davvero tristezza - ha detto - ma e'
importante come segnale, e' un modo dello Stato per ammettere che al proprio interno qualcosa non ha
funzionato e quel qualcosa e' costato la vita a qualcuno. E' quasi un modo di chiedere scusa, allora assume
un contesto diverso. Un risarcimento per la nostra famiglia? Noi siamo all'inizio di questo percorso, parlarne
mi sembra talmente impensabile. Il risarcimento che chiedo allo Stato e' la verita', da cui oggi siamo lontani".
"Ho l'impressione che arriveremo alla fine di un processo - ha detto ancora Ilaria Cucchi - in cui verra' fuori
una qualche giustizia di comodo ma non la verita' su cio' che e' successo a mio fratello'. Ilaria Cucchi ha
scritto un libro sulla morte di Stefano: 'Mio fratello aveva sbagliato, ma aveva una famiglia alle spalle,
normale. E' stato inghiottito dalle istituzioni, e dopo sei giorni e' morto in condizioni disumane. Mio fratello
aveva sbagliato, sono la prima a dirlo, ma chi deve rispettare le leggi deve tutelare l'essere umano. Non
esiste la pena di morte in Italia, nel caso di mio fratello e' stata applicata'.
Infine e' tornata sulla polemica con il sottosegretario Giovanardi che disse a Radio 24 che Cucchi era morto
'perche' anoressico e tossicodipendente e la droga ha rovinato la sua vita': 'Non c'e' mai stato un vero
chiarimento tra di noi - ha detto Ilaria Cucchi - Giovanardi mi telefono' cercando di spiegarmi il senso delle
sue parole. Ma continuo a pensare che siano state parole, oltre che false, inopportune nei confronti di una
famiglia che stava soffrendo e di una persona che non poteva difendersi piu'. Mio fratello non e' morto
perche' era tossicodipendente o perche' si faceva gli spinelli a 16 anni, mio fratello e' stato ucciso, e' una
cosa diversa'.
12-10-2010 18:44 ITALIA/Droghe, l'esperto: oggi va di moda la 'bulimia dello sballo'
Dal tossicodipendente fedele a una sola droga agli amanti
dell'abbinamento fisso, fino ad arrivare alla 'bulimia dello sballo'. Sostanze mischiate a caso, combinazioni
infinite dall'effetto imprevedibile, in cui cambiano gli ingredienti del cocktail, ma non l'obiettivo finale:
"Alterarsi profondamente, per poi tornare alla routine di tutti i giorni". Cosi', a cavallo tra secondo e terzo
millennio, e' cambiata la schiavitu' dagli stupefacenti. Oggi il must e' il policonsumo, un fenomeno che si
allarga ed evolve, ma "esiste da anni", assicura Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento dipendenze dell'Asl
di Milano, dopo la morte del 19enne bolognese ucciso da un mix di alcol, anfetamine e ketamina. Enrico,
l'ultima vittima di una moda killer, entrato in coma sabato in discoteca.
"Tra chi arriva ai nostri servizi - spiega Gatti all'Adnkronos Salute - non esiste piu' una sola persona che
abusi di un'unica sostanza". E se e' vero che "vediamo pazienti che hanno gia' problemi" conclamati di
dipendenza dalla droga, ormai la mania dello 'sballo multiplo' si inserisce in contesti sempre piu' normali.
Almeno in apparenza. "Piu' che le droghe in se', quello che sta cambiando e' il modo di intenderle", riflette
l'esperto che da anni monitora l'evoluzione della galassia droga attraverso l'osservatorio Prevolab, nato da
un accordo di programma tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Lombardia, e gestito
proprio dal Dipartimento dipendenze patologiche dell'Asl meneghina.
Gli ultimi dati disponibili sono le proiezioni per il 2012: rispetto al 2009, fra due anni gli italiani che abusano di
cocaina aumenteranno del 4% a 700 mila (2,2% della popolazione tra 15 e 54 anni); i consumatori di eroina
saliranno a 170 mila (+40%, lo 0,5% dei 15-54enni); quelli di cannabinoidi registreranno un +20% a 5,1
milioni (15,9% degli italiani nella fascia d'eta' considerata); quelli di amfetaminici e derivati del 25% a 210
mila (0,65%).
L'identikit del nuovo tossicodipendente, insomma, non ha piu' nulla a che vedere con l'eroinomane degli anni
'70-'80 e ha ben poco da spartire anche con il cocainomane di un decennio fa. "In passato la dipendenza
dalla droga era qualcosa che faceva fare una vita diversa", spesso ai margini della societa', ricorda Gatti.
Poi, nell'era di coca, stupefacenti da discoteca e pillole dell'amore, "drogarsi e' diventata una forma di doping
della vita quotidiana": un 'aiutino' per illudersi di poter competere sul lavoro, nel tempo libero e perfino a letto
con performance da medaglia d'oro.
"Ora le cose sono ancora cambiate", nota Gatti. "Oggi se assumi sostanze conduci una vita assolutamente
normale, in cui la droga non entra. Poi, un giorno che decidi tu, prendi qualcosa - non importa cosa - che
possa alterarti profondamente. Quindi riprendi la vita di tutti i giorni". E questa, precisa l'esperto, "e' una
situazione in cui una sostanza vale l'altra, alcol compreso. Tutto quindi si puo' mischiare, anche se non si sa
bene cosa e che effetto fara'".
Il nuovo volto della droga "non ha piu' a che fare con la tossicodipendenza vera e propria", insiste lo
specialista dell'Asl di Milano. "Non si utilizzano piu' abbinamenti specifici tipo alcol-eroina, alcol-cocaina, erococa-cannabis, combinazioni meditate dettate dalla voglia di 'gustarsi' l'effetto associato a una o all'altra
sostanza. Piuttosto, si combina tutto in maniera indifferente. Perche' l'unico scopo e' alterarsi il piu'
possibile", perdere il contatto con la realta', almeno per un attimo. "Ma proprio perche' si mischia tutto,
nessuno sa esattamente cosa e in che dosaggi compra, ne' puo' prevedere l'effetto delle sostanze assunte
insieme".
Il rischio di questi 'viaggi', insomma, e' non riuscire piu' a tornare, secondo Gatti.
12-10-2010 18:41 ITALIA/Staminali embrionali, Marino (Pd): affrontare questione con razionalità e
laicità
La societa' italiana deve affrontare il tema dell'uso delle staminali embrionali con 'serenita', razionalita' e
anche con quel senso di laicita' che e' necessario quando si affrontano questioni scientifiche di questo livello,
anche perche' se uno solo di quei giovani uomini e donne sottoposte ad Atlanta alla sperimentazione con le
staminali embrionali, domani si alzera' dalla sedia a rotelle, non sara' una questione da affrontare negli Stati
Uniti ma sara' una questione epocale e globale che riguardera' tutti noi in ogni angolo del pianeta'. Cosi',
Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del
Servizio sanitario nazionale ha commentato l'avvio della terapia basata sulle cellule staminali su pazienti che
hanno subito recenti lesioni del midollo spinale negli Stati Uniti, a margine della presentazione della proposta
di riforma dei punti nascita in Italia da parte delle societa' scientifiche Sigo, Aogoi e Fesmed.
'Lo dico da medico - ha proseguito Marino - . Sara' impossibile e forse anche ingiusto fermare un paziente
che vive in Italia e dirgli che puo' alzarsi dalla sedia a rotelle ma la legge non gli consente di utilizzare quella
cura'.
Secondo il senatore del Pd 'dobbiamo affrontare, con l'urgenza che ci richiedono i pazienti e con la
responsabilita' che ci chiede la societa', temi come quello della ricerca sulle staminal embrionali'. E ha preso
come riferimento la decisione del presidente Barack Obama quando, il 9 marzo del 2009 ha firmato l'atto che
ne autorizzava l'uso, 'prendendosi la responsabilita' della sperimentazione' e le parole con le quali Obama ha
motivato la sua decisione, 'sulla speranza di poterli far rialzare dalla sedia a rotelle'.
11-10-2010 15:44 USA/Staminali embrionali. Partito il primo trattamento per un umano
La compagnia Geron ha annunciato che i medici hanno sottoposto negli Stati Uniti un primo
paziente al trattamento basato su cellule staminali embrionali.
La Geron e' la prima compagnia ad avere ottenuto dalle autorita' sanitarie americane l'autorizzazione a
trattare pazienti con il controverso metodo delle staminali.
La Geron ha aggiunto che tutti i dettagli sulla cura sperimentale, indirizzata al midollo spinale del paziente,
sono mantenuti confidenziali.
Ricostruire la guaina che avvolge e protegge le fibre nervose e' l'obiettivo.
Il test e' stato fatto in un paziente ricoverato nel centro Shepherd di Atlanta, specializzato nella ricerca sulle
lesioni spinali e nella riabilitazione, uno dei sette centri americani coinvolti nella sperimentazione.
Le cellule iniettate nel primo paziente, indicate con la sigla GRNOPC1, sono state ottenute da cellule
staminali estratte da embrioni umani, fatte sviluppare in modo da essere trasformate in progenitrici delle
cellule che favoriscono la trasmissione dei segnali tra i neuroni, chiamate oligodendrociti. Il loro compito e'
rivestire i lunghi filamenti (assoni) che come cavi collegano fra loro i neuroni con una sostanza isolante
chiamata mielina, fondamentale perche' i segnali elettrici siano trasmessi da un neurone all'altro.
Obiettivo della sperimentazione e' quindi iniettare nella lesione le cellule immature che, una volta trapiantate,
si specializzano e formano nuovamente la mielina, ricostruendo la guaina che permette la trasmissione dei
segnali fra i neuroni. Test su ratti con lesioni nervose, rileva la Geron, hanno dimostrato che la terapia
funziona e che gli animali trattati tornano a camminare. Tuttavia, come in ogni sperimentazione clinica,
l'obiettivo di questa prima fase e' dimostrare la sicurezza della terapia. Da test preclinici, rileva ancora
l'azienda, risulta che la terapia non induce la formazione di tumori benigni, che e' stata ridotta al minimo la
produzione di cisti e che non c'e' tossicita'.
'L'inizio di questi test clinici e' una pietra miliare nel campo delle terapie basate sulle cellule staminali
embrionali', ha detto il presidente della Geron Thomas Okarma.
I test saranno effettuati in futuro in sette diversi centri medici degli Stati Uniti. Oltre allo Shepherd Center e'
stato selezionato anche la clinica Northwestern Medicine a Chicago (Illinois).
11-10-2010 15:40 ITALIA/Biotestamento. Operativo anche a Reggio Emilia
Da oggi e' operativo a Reggio Emilia il registro dei biotestamenti, che ha visto un
lavoro lungo un anno ed e' nato 'grazie all'impegno dell'associazione Alta Voce e dell'amministrazione
comunale di Reggio Emilia': lo sottolinea Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, la neonata rete in
difesa dei diritti civili.
'Sabato scorso si e' svolta la cerimonia di apertura del registro - dice Mancuso - cui ha aderito come prima
firmataria Donatella Chiossi, affetta da Sla, che da tempo si batte per la costituzione del registro e soprattutto
di una legge nazionale che dia questa possibilita'. Come si e' ricordato, nessuno puo' essere obbligato a un
determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo' comunque violare il
rispetto della persona umana, questo concetto e' contenuto nell'articolo 32 della Costituzione'.
'In Parlamento - prosegue - e' ripresa la discussione sull'ipotesi di una legge sul testamento biologico, un
confronto duro che attraversa gli schieramenti. Equality Italia si augura che la politica abbia a cuore la
risoluzione di problemi concreti delle persone, che non possono attendere all'infinito un provvedimento che
tratta il tema del fine vita'.
11-10-2010 15:36 SPAGNA/Eutanasia. Favorevoli 6 spagnoli su 10
Sei spagnoli su 10 sono favorevoli alla legalizzazione dell'eutanasia, secondo
una inchiesta del Centro di Investigazioni Sociali (Cis) pubblicata oggi dal quotidiano 20 Minutos.
Solo uno su 10 rimane esplicitamente contrario. In Spagna per ora l'eutanasia, legalizzata nell'Ue solo in
Belgio e Olanda, non e' consentita. In Andalusia una legge regionale approvata in marzo permette
'l'eutanasia passiva', cioe' prevede un limite allo sforzo terapeutico sui malati terminali, la possibilita' di
riufiutare il trattamento, come pure la sedazione palliativa e la disconnessione delle macchine in vcaso di
morte cerebrale.
La Chiesa cattolica spagnola si oppone con vigore a una possibile legalizzazione dell'eutanasia nel paese,
che era stata inserita nel programma elettorale del Psoe del premier Jose' Luis Zapatero prima delle
politiche del 2008. Dopo le elezioni pero' il governo socialista ha rinunciato a sottoporre una proposta al
riguardo al parlamento durante l'attuale legislatura. Una linea che suscita le critiche dell'Associazione per il
Diritto a Morire Degnamente (Dmd), che accusa l'esecutivo socialista di 'non essere interessato ad affrontare
un tema delicato che non porta voti'. Il coordinatore di Dmd ha detto a 20 Minutos che 'il governo non
depenalizza l'eutanasia per non scontrarsi con la Chiesa cattolica' e 'perche' le persone moribonde non
votano'.
11-10-2010 12:56 GRAN BRETAGNA/Nato bimbo da embrione congelato 20 anni fa
Un neonato di 3 kg, sano, e' nato grazie all'impianto di un embrione congelato 20 anni fa
e dato in adozione ad una donna di 42 anni in trattamento per l'infertilita' da 10 anni. E' accaduto in Gran
Bretagna, dove una legge approvata di recente esteso la possibilita' di crio-conservazione degli embrioni da
10 a 55 anni. L'embrione era il quarto di una precedente inseminazione avvenuta nel 1990, quando fu fatto
nascere solo l'embrione prescelto.
Biologicamente il bambino venuto alla luce a maggio scorso, secondo quanto riporta il Sunday Times,
sarebbe fratello di quello che oggi ha vent'anni, ma i due hanno madri diverse.
Nel 2005 una donna americana, Debbie Beasley, ha dato alla luce una bambina il cui embrione era stato
congelato nel 1992.
09-10-2010 16:14 ITALIA/Riti proibizionisti. Aprono le giornate di San Patrignano
Andrea Muccioli, responsabile dal '95 della Comunita' di recupero di San
Patrignano, ha dato il via al WeFree day, giornata dedicata all'educazione e alla prevenzione del disagio
giovanile. "Non si e' mai consumata tanta droga nel mondo come in questo momento - ha commentato
Muccioli, che ha aperto i lavori con un ricordo ai soldati caduti in Afghanistan - La solitudine dei nostri ragazzi
ci fa capire quanto si stia inasprendo l'anima dell'uomo che, invece, va nutrita di speranze e progetti". Per il
figlio di Vincenzo Muccioli, fondatore della comunita', e' l'indifferenza piu' delle droghe che rischia di
schiacciare la societa': "per questo- ha spiegato - abbiamo portato a SanPa numerose esperienze virtuose
come quelle provenienti dalle strade dell'Uganda, dalla periferia cambogiana e tante altre che lavorano al
fine di offrire una speranza ai giovani, proprio come la Comunita' di San Patrignano orgogliosamente fa da
anni".
La crisi economica potrebbe avere come effetto un incremento dei consumi di droga. E' l'allarme lanciato da
Viviane Reding, commissario alla giustizia dell'Unione Europea, che ha inviato un videomessaggio. 'La crisi
economica - ha spiegato - avra' un forte impatto sui consumi di droga in Europa, le difficolta' ed il clima di
incertezza potrebbe portare ad un incremento dei consumi. I tagli ai budget potrebbero portare gli stati
membri a investire meno in prevenzione e programmi di riabilitazione. Chiedo ai paesi europei di non tagliare
i fondi dedicati alla prevenzione. Occorre usare tutte le risorse in possesso per recuperare le persone in
difficolta', portando avanti il messaggio di una societa' senza droga'. In Europa - sono i dati presentati dalla
Reding - due milioni di persone fanno uso di droga, 7.000 ogni anno muoiono di overdose e tremila si
ammalano di Hiv a causa del consumo si sostanze stupefacenti. 'Non possiamo ignorare questo problema ha detto - che va combattuto dal basso, dalla gente. L'Ue gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro il
traffico di droga ed e' compito della commissione offrire programmi di recupero.
"Il problema droga e' una sfida globale che richiede una risposta globale". Lo ha detto il ministro della
Giustizia, Angelino Alfano, al forum "Dipende da noi" nell'ambito della manifestazione.
"Il Paese paga per la tossicodipendenza un costo in termini di processi, situazione detentiva, sicurezza
sociale e assistenza - ha spiegato Alfano - ma la somma di questi quattro costi non e' nulla rispetto al costo
piu' grande in termini di infelicita', al rischio di una generazione di giovani declinante, sempre piu' incapace di
sperare".
Qualche dato fornito dal ministro: in ambito carcerario il 23% dei detenuti e' tossicodipendente, su 68mila
ben 15mila sono tossicodipendenti, i consumatori di cocaina sono passati dal 2001 al 2010 da 400mila
persone a 1 milione". Per Alfano, "la lotta alla droga richiede impegno sinergico e globale, che preveda una
cooperazione giudiziaria di latitudine mondiale": un impegno di lungo periodo che richiede "una risposta
educativa; assistenza e contrasto criminale" ma anche "una fase centrale dedicata al reinserimento", perche'
"bisogna tornare a inoculare nelle nuove generazioni l'orgoglio e la voglia di vivere".
Con il ministro italiano, sulla globalita' del problema droga ha concordato Carlos Enrique Robledo Solano,
vicedirettore della Direzione Nazionale Antinarcotici della Colombia, spiegando che oggi il suo Paese "non e'
piu' solamente produttore ma anche, per la prima volta, consumatore medio". "Il problema del narcotraffico
ha assunto una dimensione globale che necessita una risposta globale, dove tutti i soggetti in causa - ha
detto ancora Solano - devono contribuire ad una azione condivisa. Ritengo - ha concluso - che la comunita'
di San Patrignano possa essere in tempi brevi replicata anche nel nostro Paese come modello di efficacia
nell'ambito delle politiche di prevenzione al consumo".
Sulla stessa lunghezza d'onda Alexander Schmidt, rappresentante regionale Unodc per l'Africa Occidentale
e Centrale, intervenuto al forum. "Il problema droga e' ormai globale - ha spiegato - ma in Africa Occidentale
la situazione e' attualmente peggiorata, il mercato si e' spostato dagli Stati Uniti all'Europa per un motivo
molto semplice, il business. In Africa Occidentale non c'era fino a qualche tempo fa mercato interno, ora si' e
per due motivi: la droga arriva principalmente perche' c'e' una forte corruzione e perche' i cartelli di
narcotrafficanti hanno reclutato bambini e ragazzi da utilizzare come corrieri da spedire in Europa. La loro
retribuzione consiste in dosi di cocaina e eroina che hanno portato a picchi altissimi di tossicodipendenza.
Del resto - ha concluso - un poliziotto in Guinea Bissau guadagna 75 euro al mese, mentre un grammo di
cocaina costa 17 euro, a Dakar, la citta' in cui vivo, costa 53 euro al grammo".
09-10-2010 09:37 GRAN BRETAGNA/Suicidio assistito. L'attore Michael Caine fece sopprimere il
babbo malato terminale
Nel 1955 l'attore britannico Sir Michael Caine fece sopprimere il padre malato di cancro
terminale al fegato dai medici che lo assistevano. Lo ha confessato lo stesso Caine uscendo allo scoperto
per la prima volta per sostenere il principio del "suicidio assistito".
Caine, il cui vero nome e' Maurice Joseph Micklewhite, ha spiegato in un'intervista alla radio Classic Fm (in
onda stasera) che i medici iniettarono una overdose di antidolorifico per porre fine alle sofferenze del padre,
cui "ormai restavano al massimo tre o quattro giorni di vita".
Dopo aver assistito il padre per giorni Caine si avvicino' ai medici chiedendo loro: "Non c'e' nulla che potreste
fare... dargli una overdose e porre fine a tutto questo". La prima risposta dei dottori fu un netto rifiuto ma
proprio mentre stava lasciando l'ospedale uno dei medici gli disse: "Torni a mezzanotte". L'attore ha riferito
che puntuale all'ora stabilita era al capezzale del padre e "cinque minuti dopo mio padre se ne era andato".
L'attore, che ha vinto due Oscar (nel 1986 per "Hannah e le sue sorelle" e nel 1999 per "Le regole della casa
del sidro") ha spiegato di non aver detto nulla neanche alla madre Ellen, morta nel 1989.
Nel Regno Unito dal 1961 il suicidio assistito e' un crimine e in teoria Sir Michael rischierebbe fino a 14 anni
di prigione. Ma il capo della procura generale, Keir Starmer, ha escluso di volerlo incriminare perche' Caine
rientra nella fattispecie di chi "ha aiutato a porre fine alla vita di una persona cara per ragioni
compassionevoli ed altruistiche".
08-10-2010 18:56 ITALIA/Staminali contro la distrofia di Duchenne. Studio
Battere la distrofia di Duchenne sul tempo: una ricerca condotta da Pier Lorenzo Puri,
ricercatore dell'Istituto Telethon Dulbecco presso la Fondazione Santa Lucia di Roma, ha chiarito
ulteriormente i meccanismi con cui le cellule staminali presenti nei muscoli possono rigenerare nuovo
tessuto in risposta a un danno.
Pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell e sostenuto anche da Parent Project Onlus, lo studio ha individuato
nuovi bersagli farmacologici da sfruttare per rinviare il piu' possibile quel 'punto di non ritorno' oltre il quale i
muscoli dei pazienti distrofici non riescono piu' a rigenerarsi da soli.
La massa muscolare di questi ragazzi viene a poco a poco sostituita da vere e proprie cicatrici, tessuto duro
e incapace di contrarsi: nella storia naturale della malattia questo e' il momento che segna la costrizione
sulla sedia a rotelle e la progressione verso la fase terminale, quando vengono compromessi anche il cuore
e i muscoli del respiro.
Da tempo Puri e il suo team studiano i meccanismi molecolari con cui il muscolo si rigenera dopo essere
stato danneggiato.
In condizioni normali il danno innesca un processo infiammatorio che manda una cascata di segnali
all'ambiente circostante. Tra gli 'attori' sollecitati ci sono particolari cellule staminali adulte presenti nel
muscolo, che vengono stimolate a proliferare e a generare nuovo tessuto. Nei pazienti distrofici questo
processo diventa alla lunga insostenibile.
L'infiammazione associata alla degenerazione dei muscoli distrofici e' un fenomeno chiave nel passaggio
dalla fase rigenerativa della malattia a quella cicatriziale. In particolare, esiste una componente infiammatoria
acuta che stimola la rigenerazione e una componente cronica che promuove i processi fibrotici. Il nuovo
studio di Puri indica i meccanismi con cui le cellule staminali muscolari decodificano i segnali infiammatori e
li convertono in segnali che favoriscono la rigenerazione. La speranza e' di estendere la fase rigenerativa
ritardando l'effetto degenerativo della malattia, per offrire ai pazienti una prospettiva di vita il piu' normale
possibile.
La prospettiva e' quella di sperimentare un trattamento farmacologico intermittente con cui 'spegnere e
accendere' geni specifici che portino alla generazione di nuove fibre muscolari.
'Una manipolazione di questo tipo', spiegano le ricercatrici del gruppo di Puri coinvolte nel lavoro - Daniela
Palacios, Chiara Mozzetta e Silvia Consalvi - 'offre prospettive concrete per estendere la fase di grazia dei
bambini distrofici e ritardare la degenerazione muscolare'.
La prossima sfida sara' individuare pazienti che presentino le condizioni adatte per sottoporsi alla terapia.
'Con questo trattamento non si riparano i danni e non si torna indietro con la malattia' conclude Puri, 'ma si
puo' regalare tempo al paziente e alla ricerca scientifica, che nel frattempo sta andando avanti in varie
direzioni'.
08-10-2010 18:49 ITALIA/Staminali. Nasce a Terni centro di riferimento mondiale
Partiranno da un piccolo laboratorio dell'Umbria con appena cinque addetti le cellule
staminali che potrebbero portare in breve a nuove terapie per tutte le malattie degenerative. A 'fabbricarle' e'
il Laboratorio Cellule Staminali dell'ospedale della citta' umbra di Terni, che ha appena ottenuto la
certificazione dell'Aifa e in cui entro pochi mesi partiranno le sperimentazioni di fase 1 per i malati di Sla.
"Il nostro laboratorio e' unico in Europa, e nel mondo ce ne sono solo altri due simili - spiega Angelo Vescovi,
che dirige la struttura - con la certificazione abbiamo fatto un passo importante che dovrebbe facilitare il via
libera alla sperimentazione per cui abbiamo gia' un protocollo definito. A breve poi faremo la richiesta per altri
due test, sulla Sclerosi Multipla e sulla malattia di Tay Sachs".
Il laboratorio e' nato otto anni fa grazie all'impulso del ricercatore e del vescovo di Terni Vincenzo Paglia, e
vive soprattutto grazie a fondi privati da diverse fondazioni, fra cui quella intitolata a calciatore Stefano
Borgonovo. Le staminali cerebrali che vi si producono sono ottenute coltivando in laboratorio frammenti di
tessuto neuronale di feti derivati da aborti spontanei, e verranno usate per cercare di ripristinare i tessuti
persi a causa delle malattie degenerative. I test verranno condotti nell'ospedale di Terni, ma le staminali
umbre potrebbero fare il giro del mondo: "Il 16 novembre presentero' il laboratorio ad un congresso mondiale
sulle neuroscienze - spiega Vescovi - l'intenzione e' quella di metterci a disposizione dei ricercatori di tutto il
mondo che hanno dei protocolli pronti ma non hanno cellule certificate, in modo da allargare il numero di
sperimentazioni. Avere ottenuto la certificazione garantisce la sicurezza dei pazienti, che ora sono costretti a
rivolgersi a laboratori di paesi 'esotici' che di sicuro non offrono nessuna garanzia".
Dopo varie vicende burocratiche, complicate dalla mancanza di fondi, il via libera ai test sull'uomo potrebbe
essere molto vicino: "Entro due settimane dovrebbe arrivare il primo si' dell'Istituto - ha confermato il
presidente dell'Iss Enrico Garaci - poi ci saranno altre formalita', ma entro sei-otto mesi si dovrebbe arrivare
ai primi pazienti operati".
Un po' di ossigeno al centro dovrebbe arrivare anche dai finanziamenti statali, annunciati dal ministro della
Salute Ferruccio Fazio, nell'ambito di un'iniziativa che mira a fare dell'Umbria il centro di riferimento
nazionale per la genomica e le staminali:"A breve firmeremo un protocollo con la Regione - ha spiegato il
ministro - il ministero ci mette 3 milioni di euro, in aggiunta al milione e mezzo stanziato in precedenza, che
saranno divisi fra il centro di Terni e il centro di genomica dell'universita' di Perugia".
Fra i sostenitori piu' entusiasti del centro c'e' il vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia: "Cio' di cui si
parla oggi - ha affermato - e' sperimentazione clinica, e cio' dimostra che non e' vero che privilegiare metodi
ispirati alla tutela di ogni grado della vita umana ritardi la ricerca scientifica ne' i suoi frutti".
08-10-2010 18:43 ITALIA/Staminali per ricostruire articolazioni rovinate del ginocchio
Saranno le cellule staminali i possibili strumenti per "costruire", una volta applicate,
nuovi ceppi cellulari che andranno a sostituire le articolazioni rovinate. Emerge da alcuni studi scientifici
presentati oggi pomeriggio a Taormina al congresso regionale "Presente e futuro nel trattamento dell'artrosi
del ginocchio". La metodologia e' ancora in fase di sperimentazione, Fondamentalmente si procedera'
estendendo le attivita' scientifiche finora usate per i piccoli interventi su pochi centimetri di cartilagine
mancanti. Come spiegato dai relatori, l'intenzione e' quella di prelevare alcune cellule dalla cartilagine
degradata per inviarle nei laboratori in modo da creare un terreno di coltura di condrociti, le unita'
morfologiche e funzionali del tessuto cartilagineo. Hanno la capacita' di produrre la matrice circostante
composta da fibre collagene e proteoglicani.
Nell'arco di 25 giorni la coltura sara' pronta per l'innesto da effettuare con un secondo intervento. Se le
sperimentazioni porteranno a reali effetti positivi, grazie alle cellule staminali sara' possibile ricostruire
un'intera cartilagine articolare. "L'artrosi del ginocchio e' stata sempre al centro dell'interesse medico e
motivo di dibattito degli ortopedici in quanto costituisce una delle localizzazioni piu' frequenti delle nostre
articolazioni - spiega Walter Leonardi, presidente del congresso e primario di ortopedia all'ospedale
Garibaldi-Nesima di Catania- le osteotomie preventive e gli impianti protesici parziali o totali dell'articolazione
del ginocchio hanno fatto sempre da padroni per la cura della patologia artrosica. Vista l'elevata richiesta
funzionale da parte del paziente, l'intervento sulle articolazioni danneggiate dal processo degenerativo sta
seguendo anche altre strade importanti come quella del ricorso alle cellule staminali che sono cellule
multipotenti in grado di ricostruire e riparare parti del corpo umano, come il fegato, il cuore, la pelle, l'osso.
Nel campo ortopedico interessano le cellule staminali che inducono alla nascita di nuove cellule
cartilaginee".
08-10-2010 15:41 ITALIA/Staminali. Partono le sperimentazioni per le neuronali
Partiranno da Terni le prime sperimentazioni italiane, e tra le prime al mondo, delle
cellule staminali neuronali per la cura di alcune malattie neurodegenerative. Lo hanno affermato alcuni
esperti riuniti nella citta' umbra, il cui laboratorio Cellule Staminali ha ottenuto l'autorizzazione alla
preparazione da parte dell'Aifa.
'Il traguardo e' particolarmente importante - sottolinea Enrico Garaci, presidente dell'istituto Superiore di
Sanita' (Iss) - poiche' e' il primo passo concreto verso la sperimentazione di Fase 1 di un protocollo sulla Sla
che sta completando il suo iter di valutazione da parte dell'Iss'.
La Fondazione Cellule Staminali e la Biobanca sono state realizzate grazie all'impegno del vescovo di Terni
Monsignor Vincenzo Paglia e di Angelo Vescovi, Direttore Scientifico della Fondazione. Oltre a quelle sulla
Sla ci sono in programma sperimentazioni su almeno altre due patologie quali quelle genetiche-metaboliche
in eta' pediatrica (Morbo di Tay Sachs) e, successivamente, anche a forme gravemente invalidanti di sclerosi
multipla.
"Ottenere questa certificazione per noi e' stato molto importante - spiega Vescovi - perche' significa poter
affermare con sicurezza che le complesse procedure tecniche e scientifiche con cui queste cellule vengono
ottenute sono quelle che garantiscono il massimo grado di sicurezza per il paziente".
08-10-2010 09:25 CINA/Documentario contro consumo carne di gatto
Si chiama 'San Hua' il primo documentario cinese sul consumo della carne di gatto.
Presentato alla fine di luglio a Pechino, Shanghai e Canton, il documentario, come ha detto il regista Guo
Ke, ha lo scopo di 'fare in modo che la gente sappia la verita''.
A Canton, capitale della provincia sud orientale cinese del Guangdong, molti ristoranti sono rinomati per le
ricette a base di carne di gatto. Gatto in umido con salsa di soia, un piatto combinato di carne di gatto e
carne di serpente, gatto bollito, sono tra quelle piu' richieste. Secondo i giornali locali, in citta' vengono
cucinati e mangiati mediamente 10.000 gatti al giorno, soprattutto durante la stagione invernale. Il
documentario mette in luce come per molti cinesi cibarsi della carne di gatto sia una cosa normale. Durante
lo scorso mese di maggio il regista si e' recato in numerosi ristoranti indossando una telecamera nascosta
per filmare la gente che ordinava e gustava carne di gatto.
Uno dei salvatori dei gatti, Liu Xiaoyun, ha raccontato di aver una volta comprato un carico di gatti catturati e
caricati su un autobus, pagando alla persona che li aveva presi 5000 yuan (circa 500 euro) per poi poter
liberare gli animali e sottrarli al loro destino. 'Noi amiamo la carne di gatto - hanno dichiarato tranquillamente
due clienti di un ristorante nel documentario - e per noi mangiarla e' una cosa totalmente normale. La cosa e'
diversa per le nuove generazioni che iniziano ad amare i piccoli animali domestici da quando sono piccoli.
Noi avevamo un tipo di educazione differente'.
La Cina non ha una legislazione specifica in tema di protezione degli animali. L'idea, avanzata pochi mesi fa
da un gruppo di avvocati e gruppi di animalisti che hanno proposto una legge che preveda l'applicazione di
multe fino a 5000 yuan (500 euro) o la detenzione fino a 15 giorni per chi si ciba o vende carne di cani e di
gatti e' stata duramente contrastata. 'L'unica cosa che possiamo fare - spiega An Xiang, un avvocato di
Pechino - e' portare avanti campagne di sensibilizzazione, specie per le nuove generazioni, su questo
argomento'. Molti sperano che il documentario di Guo Ke possa essere di aiuto, spingendo il legislatore a
riconsiderare la proposta di legge. Il regista ha dichiarato che 'non e' possibile decidere il destino di un gatto
solo in base alla propria volonta' e che i gatti hanno un naturale affinita' con gli esseri umani'.
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