incontro al mise per l`ex alcoa tra governo regione e glencore

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incontro al mise per l`ex alcoa tra governo regione e glencore
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari
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Carbonia Anno XXVI numero 705 del 22 Gennaio 2015 Euro 1,00
SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE
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INCONTRO AL MISE PER L’EX ALCOA
TRA GOVERNO REGIONE E GLENCORE
Ex Alcoa
L
’incontro previsto tra 27
e 28 gennaio prossimo al
Ministero dello Sviluppo
Economico e servirà a fare il
punto sulla trattativa avviata
sul finire dell’anno scorso con
la Glencore per l’acquisto dell’ex stabilimento Alcoa di Portovesme. L’incontro non avrà
carattere interlocutorio perché i
soggetti coinvolti saranno isti-
tuzionali (Governo e Regione)
che concorderanno con Glencore il prossimi passi, alla luce
di quanto emerso nella trattativa diretta, finora andata avanti
tra multinazionale svizzera e
Alcoa, tra New York e Baar in
Svizzera. La convocazione è
partita dal Mise ed è stato precisato che l’incontro sarà a carattere istituzionale.
All’ordine del giorno pare ci
sia l’evidenza governativa perché la trattativa non solo vada
in porto, ma perché essa venga
definita nel più breve tempo
possibile tale da allentare la
tensione che va salendo nel territorio del Sulcis Iglesiente.
Si sa per certo che alcuni punti
fondamentali, che inizialmente
sembravano di difficile superamento come quello del costo
energetico e delle infrastrutture, siano già stati acquisiti positivamente, mentre resterebbe
da definire il capitolo delle bonifiche e dei costi di riavvio
dello stabilimento. Ora pare
che il Governo, pur di vedere
definita questa vertenza, voglia
assumere alcune responsabilità
in merito, sia attraverso il Ministero dell’Ambiente e sia col
Ministero del Lavoro.
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COLLETTORI FOGNARI DI IGLESIAS
Un investimento di un milione
di euro per completare i collettori fognari di Iglesias: Abbanoa ha pubblicato il bando
di gara per l’appalto integrato
che porterà al completamento
dell’intero sistema di smaltimento dei reflui della città: riguarda la posa della condotte
di raccolta sul versante ovest
del centro abitato, il completamento dell’impianto di sollevamento “Vergine Maria” e la
realizzazione ex novo dell’impianto di sollevamento di
Campo Pisano.
Iglesias
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Partita da zero nel 2008, fra i
primi nel territorio, con tanto
entusiasmo e con la consapevolezza che la grande novità
avrebbe riservato numerose insidie, la raccolta differenziata
nel Comune di Sant’Antioco
ha raggiunto, anno dopo anno,
sempre migliori risultati. Que-
SANT’ANTIOCO
ANCORA RECORD SULLA DIFFERENZIATA
sto Comune virtuoso, anche
l’anno passato 2014, ha battuto
il nuovo record che l’ha portata
al limite del 70% nella raccolta
ESCLUSIVA
INTERVISTA A BIANCA ATZEI
LA SARDA AL FESTIVAL DI SANREMO
Bianca Atzei
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differenziata. Si è trattato di un
risultato conseguito dalla sensibilità dimostrata dai cittadini
e dalla tenacia con cui l’Amministrazione comunale ha impostato il progetto.
Dal 2010 il Comune è stato
premiato ininterrottamente come Comune Riciclone d’Italia
ponendosi a livello nazionale,
nella speciale graduatoria per
zone e fasce di popolazione,
nei primi posti per il sud Italia.
Grazie a questi risultati, la collettività di Sant’Antioco ha potuto seguire Tarsu-Tares e
quindi Tari senza costi aggiuntivi, cosa di non poco conto visto che i media (regionali e nazionali) hanno ripetutamente
dato notizie di tantissimi comuni, anche della Sardegna,
dove con i vari passaggi la tassa si è moltiplicata.
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NUOVO SEQUESTRO DI PASTELLO DI PIOMBO
NELLO STABILIMENTO PORTOVESME SRL
Portovesme srl
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IL CAVALCAVIA SULLA SP 2 A BARBUSI
NASCONDE PERICOLI E IRREGOLARITA’
I pericolosi segni di cedimento
e di “spanciamento” dei pannelli di sostegno del cavalcavia
sulla provinciale n° 2, all’altezza di Barbusi, potrebbero racchiudere qualche sospetta realtà. Alla base di tale dissesto,
secondo quanto riferiscono le
cronache di anni fa, sarebbero i
materiali utilizzati per il sottofondo dell’arteria.
Per ovviare la pericolosità dell’arteria venne rifatto il fondo
stradale con bitume drenante e
con accorgimenti tali da ricondizionare la strada in argomento, a quattro corsie, e farla diventare una delle più sicure e
veloci dell’intera provincia.
Questo, però, non portò alcuna
modifica al fondo di riempimento delle “terre armate”
(quelle poste per raggiungere
la quota del ponte) nei pressi di
Barbusi, le quali col tempo
hanno rivelato la loro pericolosità. “Gli esperti, diceva una
nota della Regione, esclusero il
rischio crollo e si optò per un
attento sistema di monitoraggio che avrebbe dovuto permettere di tenere la situazione
sotto controllo e di segnalare il
minimo cedimento”. Ma qual-
Ponte Barbusi SP2
cosa non deve aver funzionato
se il 21 novembre 2013 è accaduto un imprevisto: uno dei
grossi pannelli di cemento armato si è spezzato ed è venuto
giù con un bel po’ di pietroni al
seguito.
Malgrado i forti sospetti tecni-
ci, in data 14 gennaio scorso le
maestranze della ditta Imag di
Quartucciu hanno dato segno
di riprendere i lavori di ripristino di quel cavalcavia che tuttavia si ha sospetto che nasconda
una realtà non sufficientemente
valutata.
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Regione
numero 705 del 22 Gennaio 2015
UN PATTO SOCIALE PER IL RILANCIO
DELL’ECONOMIA DELLA SARDEGNA
Mai più il rischio di perdere
fondi europei grazie alla programmazione integrata prevista dalla manovra finanziaria
da 7 miliardi e 783 milioni di
euro che ha appena iniziato il
percorso in Consiglio regionale con l’audizione in Commissione Bilancio dell’assessore della Programmazione e
del Bilancio Raffaele Paci. È
la grande novità, insieme alla
fuoriuscita dal Patto di stabilità che porterà fra i 700 e gli
800 milioni in più da spendere subito, della prima manovra della Giunta Pigliaru,che
imporrà di verificare prima di
tutto la possibilità di spendere i finanziamenti erogati dall’Europa e solo in seguito,
qualora non fosse possibile,
di fare ricorso a quelli nazionali e regionali. “La spesa
delle risorse del ciclo 20072013 è in forte ritardo, ed è
inaccettabile rischiare di perdere centinaia di milioni in
un momento come questo”,
sottolinea l’assessore Paci.
“Serviva dunque un intervento deciso, e l’abbiamo realizzato iscrivendo nel bilancio
2015 le annualità 2014-2015
dei fondi Fesr e Fse, a cui si
somma la quota del 2015 del
fondo FEASR. In totale 520
milioni di cui 440 di fonte
comunitaria e nazionale e 80
di cofinanziamento regionale,
da usare immediatamente”.
UN PATTO SOCIALE PER
IL RILANCIO DELLA SARDEGNA - Si tratta di una manovra che, nonostante la situazione di profonda crisi
economica e sociale, la riduzione del Pil, l’aumento del
numero di disoccupati e la riduzione delle entrate della
Regione, mette in campo risorse importanti e tutte immediatamente spendibili,
punta su politiche strategiche
per rilanciare l’economia della Sardegna, mira allo sviluppo, non aumenta l’aliquota Irpef e non introduce il ticket
sanitario, rendendo permanente il taglio dell’Irap per le
imprese, azzerandola alle
nuove per i primi 5 anni di
attività e dichiarando guerra
aperta agli sprechi. Al centro
dell’attenzione e degli interventi della Giunta ci sono
prima di tutto l’Istruzione e
l’Ambiente insieme alle politiche per il Lavoro e al rilancio dell’Economia. “E poi,
basta con gli assurdi vincoli
del patto di stabilità - sottolinea il vicepresidente della
Regione - d’ora in poi spen.
diamo tutto quello che entra
nelle nostre casse per dare risposte certe a territori, istituzioni, categorie sociali”.
LE ENTRATE PREVISTE Ci sono 6 miliardi e 592 milioni di fondi regionali fra entrate tributarie, extra tributarie, alienazioni e mutui, 145
milioni di trasferimenti correnti, 850 di trasferimenti in
conto capitale. 197 milioni
arrivano dalla programmazione dei fondi Por 2014-2020
(di cui 127 FESR e 70 FSE),
a cui si aggiunge un milione
di altri trasferimenti Ue. Dopo l’approvazione della Legge di Stabilità del governo
Renzi, che lascia a Roma 97
milioni di accantonamenti fiscali, la Giunta ha trovato la
soluzione per lasciare inalterata la spesa per il 2015: 50
milioni su 200 di riserve erariali sono stati “liberati” dal
governo (non c’è più cioè
l’obbligo di usarli solo per
pagare il debito pubblico) e
gli altri 47 saranno spostati
dalla Sanità visto che per ripianare i debiti delle Asl è
stata approvata a fine anno
una leggina da 60 milioni.
IRAP TAGLIATA PER SEMPRE - La Giunta stabilizza a
tempo indeterminato il taglio
dell’Irap (che era al 70% ma
solo per tre anni fino al 2015)
portandolo a una quota fissa
del 25% che si somma al taglio voluto dal governo nazionale con la legge di stabilità, la azzera per i primi 5
anni di attività delle nuove
imprese e continua a garantire l’aliquota più bassa d’Italia
(2,93%), mantenendo allo
stesso tempo l’Irpef alla soglia minima prevista (1,23%)
e non introducendo i ticket
sanitari.
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valore di 600 milioni di euro,
verrà realizzato a partire dal
2015 nell’arco di 8 anni e sarà finanziato con un mutuo.
Finanzierà interventi su:
edilizia scolastica, sistema
viario, infrastrutture portuali,
sistema idrico integrato (potabile, fognario-depurativo),
settore idrico multi settoriale,
opere di mitigazione del rischio idrogeologico (se non
finanziate da risorse nazionali).
MENO PARTECIPATE E
CONTENIMENTO DELLE
SPESE - La spesa per il personale e il funzionamento
della Regione, degli enti e
delle partecipate regionali è
stata ridotta del 4,4%, passando da 813 milioni del
2014 a 777 del 2015.
Particolare attenzione alla revisione della spesa nella sanità, che assorbe circa la metà delle risorse regionali, il
cui target è stato fissato nel
valore dl fabbisogno CIPE
(2886 milioni), più 57 milioni di extra Lea: saranno riorganizzate Asl e rete ospedaliera e razionalizzate le spese
farmaceutiche anche per liberare risorse per altre politiche di sviluppo. “I costi crescenti non sono stati finora
proporzionali al servizio offerto, dunque bisogna riorganizzare le cure primarie, la
rete ospedaliera e la rete di
emergenza urgenza attraverso l’Areus”, spiega Paci.
IL SINDACATO CGIL CISL E UIL
SENTITO IN COMMISSIONE PER LA MANOVRA 2015
Una sostanziale condivisione dei presupposti della Manovra 2015 ed una marcata
insoddisfazione per la mancata centralità del tema del
lavoro.
E’ questo, in sintesi, il giudizio espresso dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil,
nel corso dell’audizione
svoltasi nella Terza commissione del Consiglio regionale, sulla finanziaria 2015.
Michele Carrus (Cgil) ha rivolto inoltre un particolare
apprezzamento per la programmazione integrata di
tutti i fondi a disposizione
(europei, regionali e statali)
insieme con una valutazione
positiva per l’introduzione
del cosiddetto “pareggio di
bilancio” ed il conseguente
superamento dei vincoli che
ne derivavano alla finanza
pubblica regionale per effetto del patto di stabilità.
L’ulteriore nota positiva evidenziata dal leader della
Cgil riguarda il rilancio delle opere pubbliche, la riduzione permanente dell’Irap e
la scelta di non introdurre il
ticket sanitario.
«La criticità – ha dichiarato
Carrus – riguarda invece la
mancata centralità del tema
del lavoro, quale elemento
essenziale nelle scelte di politica economica e sociale
della Giunta e della sua
maggioranza».
L’out-out della Cgil riguarda
i servizi ai cittadini: «Non
accetteremo mai una riduzione dei servizi essenziali
per i cittadini-consumatori,
quindi niente tagli ai servizi
sociali e a quelli del trasporto pubblico locale».
La segretaria della Cisl,
Orianna Putzolu, ha domandato polemicamente dove risieda “il patto sociale per lo
sviluppo” annunciato dal
presidente Pigliaru all’indomani dell’approvazione in
Giunta della manovra 2015.
«Condividiamo i principi –
ha precisato Putzolu – ma
vogliamo vedere tradotto nei
numeri e nelle misure della
finanziaria quel patto sociale
che, al momento, resta solo
un titolo ad effetto e un annuncio».
La critica della Cisl va oltre
la mancata centralità del tema del lavoro e riguarda anche il tema della spesa regionale in riferimento al
quadro delle risorse disponibili. «Serve aggredire la disoccupazione – ha concluso
Orianna Putzolu – cioè mettere al centro il lavoro, in
caso contrario non c’è l’inversione di tendenza rispetto
al passato e la finanziaria rimane solo una enunciazione
di principi».
La Cisl ha invitato inoltre la
commissione ad incrementare gli stanziamenti anche per
i cosiddetti “nuovi oneri legislativi” (Fnol): «In passato
hanno rappresentato una soluzione per far fronte alle
emergenze e oggi lo stanziamento di 5 milioni di euro
appare del tutto inadeguato».
Sulla stessa lunghezza d’onda si è sviluppato l’intervento della segretaria regionale
della Uil, Francesca Ticca,
che ha definito la condizione
dell’Isola “una situazione di
emergenza senza precedenti”. La critica ha riguardato
l’assenza di politiche attive
per il lavoro ed ha lamentato
una scarsa concretezza degli
interventi per il superamento
della crisi in atto a fronte del
perdurare degli annunci.
Francesca Ticca si è dunque
soffermata sul tema delle riforme per ribadire contrarietà alla tendenza in atto di dividere la Sardegna in Nord e
Sud. «Serve – ha spiegato la
numero uno della Uil – un
processo di sviluppo che
coinvolga tutti i territori dell’Isola ed a questo proposito
mi domando dove sia finito
il “centro Sardegna” in questa finanziaria».
ASSESSORE DEI TRASPORTI MASSIMO DEIANA
IN AUDIZIONE PRESSO LA QUARTA COMMISSIONE
“Le risorse disponibili nel
2015 ammontano a 327 milioni, 150 in meno rispetto all’anno precedente, ma siamo
impegnati in una forte razionalizzazione che porterà risultati importanti in termini
di risparmio, senza ridurre i
servizi”.
Lo ha dichiarato l’assessore
dei Trasporti Massimo Deiana illustrando davanti alla
quarta commissione (Governo del territorio-Trasporti)
presieduta dall’on. Antonio
Solinas (Pd) i principali contenuti della legge finanziaria
per il settore.
Deiana ha ribadito che quello
dei trasporti è un settore strategico per la Regione, “il
quarto per capacità di spesa
dopo Sanità, Lavori pubblici
e Ambiente, che trova copertura al 99% con risorse regionali”. Per il 2015, ha spiegato
l’assessore, “abbiamo due
grandi obiettivi: da un lato recuperare risorse dall’eliminazione delle tante sovrapposizioni che provocano la presenza sulla stessa linea dei
treni, dei mezzi dell’Arst e
magari di qualche operatore
privato, dall’altro quello di
trasferire progressivamente
quote significative di trasporto sulle ferrovie”.
Nella prima azione rientra, ha
aggiunto Deiana, “anche una
ricognizione a tutto campo
che comprende i 56 operatori
privati che, negli anni, hanno
avuto in concessione dalla
Regione una o più linee e
rappresentano un costo di circa 15 milioni l’anno; stiamo
incrociando i dati di queste
aziende con i nostri per vedere dove e come intervenire”. La seconda, invece, riguarda il potenziamento delle
reti metropolitane di Cagliari
e Sassari, l’estensione della
sperimentazione del biglietto
integrato fra aziende locali di
trasporto pubblico ed Arst,
l’entrata in servizio, “spero
alla fine della primavera” –
ha detto l’assessore – dei primi treni veloci, la realizzazione di punti interscambio e
centri intermodali “in cui gli
utenti possano rapidamente
cambiare mezzo in orari agevoli sfruttando un sistema
strutturato di coincidenze che
consenta, fra l’altro, di eliminare vecchie linee a lunga
percorrenza con bassissime
percentuali di riempimento”.
Si tratta, insomma, secondo
Deiana“di una nuova visione
del trasporto pubblico locale
non solo moderna ed efficiente ma anche attenta alla specificità della Sardegna, soprattutto alle zone interne che
non intendiamo affatto escludere dal sistema offrendo anzi
a queste aree dell’Isola nuove
opportunità”.
Al termine della relazione
dell’assessore si è sviluppato
un lungo ed articolato dibattito nel quale hanno preso la
parola i consiglieri Salvatore
Demontis e Giuseppe Meloni
del Pd, Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, Ignazio Tatti dell’Udc ed
Eugenio Lai di Sel.
Il presidente della commissione Antonio Solinas, in
conclusione, ha richiamato
l’attenzione dell’assessore,
nell’ambito del miglioramento della mobilità interna, sulla
necessità di un intervento (all’interno del Piano infrastrutture predisposto dalla Regione) riguardante la tratta Oristano-S. Gavino, il più importante snodo strategico della
nuova linea Cagliari-Sassari
coperta fra breve dai nuovi
treni veloci. L’assessore Deiana ha condiviso la proposta
che, ha comunicato, fa parte
delle priorità inserite in un
protocollo siglato recentemente fra la Regione e Reti
Ferroviarie Italiane.
Lavoro
3
numero 705 del 22 Gennaio 2015
TRIBUNALE DELLA LIBERTA’ E CASSAZIONE DA UNA PARTE
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CAGLIARI DALL’ALTRA
IN MEZZO PORTOVESME SRL E 1500 MAESTRANZE IN ANSIA
Massimo Carta
Pastello di piombo si o pastello di piombo no. Questo è l’interrogativo tornato d’attualità
a seguito dell’operazione compiuta dai NOE di Cagliari che
hanno, su richiesta della Procura cagliaritana, posto sotto
sequestro migliaia di tonnellate di pastello di piombo stoccato negli appositi spazi della
Portovesme srl. Il provvedimento è scattato perché il pastello di piombo è stato ritenuto “rifiuto industriale” e, quindi, per essere avviato in impianto, deve subire un particolare trattamento prima di diventare piombo commerciabile.
All’apparenza l’operazione
potrebbe rientrare nella normalità se questa sostanza fosse
effettivamente “rifiuto industriale”, ma in tutto il mondo
(eccetto che in Sardegna) esso
viene classificato (codici internazionali) “prodotto commerciale atto al trattamento”.
In passato c’era stato un’analoga controversia sui “fumi di
acciaieria” che taluno voleva
far passare come “rifiuto inquinante e pericoloso”, mentre
nel resto del mondo anche
questo viene considerato un
“prodotto commerciale atto al
trattamento”.
Ma quest’ultimo sequestro di
pastello di piombo merita
d’essere valutato con gli antefatti.
Il NOE di Cagliari e l’Agenzia
delle Dogane hanno proceduto
al sequestro di migliaia di tonnellate di pastello di piombo,
che per l’azienda erano “regolarmente detenute presso lo
stabilimento di Portovesme”.
In dettaglio, il pastello in argomento, in ragione di 679 tonn.,
era già stato oggetto di sequestro nel novembre 2013 sul
presupposto che esso fosse un
rifiuto e non un prodotto. Nel
mese di aprile 2014 il Tribunale di riesame di Cagliari aveva
dissequestrato le 679 tonn. di
merce statuendo inequivocabilmente che lo stesso non poteva essere considerato rifiuto.
Pertanto quel pastello venne
ritirato dalla società e portato
in stabilimento e preparato in
miscela per essere utilizzato
nel mese di gennaio 2015. Nel
frattempo, però, contro la decisione del Tribunale, il PM
aveva proposto ricorso in Cassazione. Il ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato dalla Corte di Cassazione.
Di qui la libertà della società
di portarsi via il pastello e avviarlo in produzione nello stabilimento.
Il giorno 13 gennaio scorso,
invece, è stato fatto attivato un
nuovo sequestro delle 679
tonn. di pastello basato sullo
stesso presupposto, ovvero
che il materiale fosse un rifiuto, e ciò in totale dispregio di
quanto statuito dal Tribunale
di Cagliari. Questa volta, per
giustificare il nuovo atto il PM
si è limitato a mutare il capo
d’imputazione: non più spedizione, ma gestione di rifiuti
pericolosi. E poiché, una volta
portati in stabilimento, le 679
tonn. di pastello erano state
abbancate assieme al resto già
presente, l’azione dei NOE
non si è limitata a sequestrare
la quantità incriminata, ma sono finite sotto sequestro ben
2.100 tonn. di pastello di
piombo, compreso quello preparato per andare in produzione nel corrente mese di gennaio.
L’avvocato della società. Massimo Melis, ha contestato il
provvedimento in quanto sarebbe stato violato “il giudicato cautelare”. Di qui la posizione dell’avvocato Melis che
contesta la nuova iniziativa
della Procura di Cagliari, che
di fatto smentisce il pronunciamento della Corte di Cassazione, relativa al fatto che il
pastello di piombo è una sostanza commercializzata in
tutto il mondo e non è un rifiuto da sottoporre a particolari
trattamenti. L’atteggiamento
del PM della Procura di Cagliari ha creato non poco sconcerto, anche alla luce dei soggetti coinvolti in questa vicenda, e che potrebbe generare
qualche ripercussione sulla
pubblica opinione.
“In ogni caso, ha evidenziato
il legale della società sulcitana, procederemo a riattivare
le opportune azioni per otte-
“Crediamo nell’industria, settore strategico e trainante per
l’economia della Sardegna, e
crediamo nella chimica verde
e nello sviluppo delle aziende
chiamate a completare la filiera dei bio-materiali”. Lo ha
detto l’assessore dell’industria Maria Grazia Piras intervenendo a Cagliari agli stati
generali di Cgil, Cisl e Uil del
settore chimico. L’esponente
della giunta Pigliaru ha inoltre ricordato l’importanza dell’incontro il presidente della
Regione e l’Amministratore
delegato dell’ENI, Claudio
Descalzi, nel corso del quale
sarà sollecitato il rispetto degli impegni assunti nell’intesa
siglata nel 2011 e che prevede
investimenti pari a 1 miliardo
Gianni Podda
così come già avvenuto in
passato”.
e 260 milioni. “Se sono da rivedere le scelte tecnologiche
se ne può parlare, ma le risorse non si toccano”, ha detto
l’assessore Piras. I temi al
centro dell’incontro sono le
bonifiche, su cui è necessaria
una rapida ricognizione sui
tempi e sull’entità degli interventi, e la conferma dei nuovi
investimenti nella chimica
verde e nelle produzioni strategiche. “Porto Torres può diventare un polo centrale della
chimica verde in Europa – ha
detto l’assessore Piras – chiederemo anche la dismissione
delle aree disponibili per essere messe a disposizione delle aziende che completino la
filiera bio avviata con Matrica”. L’assessore dell’industria
ha quindi risposto alle sollecitazioni dei sindacati sulla
questione energetica. “La Sardegna avrà il metano. In questi mesi abbiamo lavorato per
aggiornare il piano energetico
– ha sottolineato l’assessore
Piras – ora è arrivato il momento delle scelte. Prima di
scegliere, tuttavia, occorre definire e quantificare la domanda energetica della Sardegna. I risultati di questa analisi arriveranno nei prossimi
giorni”. Intanto prosegue la
battaglia per il mantenimento
del regime di essenzialità delle centrali elettriche sarde, in
scadenza ad aprile. “L’essenzialità è una perequazione che
chiediamo allo Stato, in attesa
dell’arrivo del metano”, ha
detto l’assessore dell’industria. Infine, un commento
sulla vendita della centrale
E.On di Fiumesanto al gruppo
ceco Eph. “Incontreremo appena possibile i vertici dell’azienda” – ha sottolineato
l’assessore Piras – ci attendiamo il completamento degli interventi previsti nella Centrale e il rispetto degli accordi
già presi”.
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Ex Alcoa Portovesme
tuzionale.
All’ordine del giorno pare ci
sia l’evidenza governativa
perché la trattativa non solo
vada in porto, ma perché essa
venga definita nel più breve
tempo possibile tale da allentare la tensione che va salendo
nel territorio del Sulcis Iglesiente.
Si sa per certo che alcuni punti fondamentali, che inizial-
mente sembravano di difficile
superamento come quello del
costo energetico e delle infrastrutture, siano già stati acquisiti positivamente, mentre resterebbe da definire il capitolo
delle bonifiche e dei costi di
riavvio dello stabilimento. Ora
pare che il Governo, pur di
vedere definita questa vertenza, voglia assumere alcune responsabilità in merito, sia atSINDACO
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(Prov. Carbonia Iglesias)
nere dal Tribunale il riconoscimento delle nostre ragioni,
CONFERMATO L’IMPEGNO PER L’INDUSTRIA
DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE
NUOVO INCONTRO AL MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO
PER FARE IL PUNTO SULLA TRATTATIVA GLENCORE-ALCOA
Non sarà certamente quello
conclusivo, ma non dovrebbe
avere il carattere interlocutorio. L’incontro previsto tra 27
e 28 gennaio prossimo al Ministero dello Sviluppo Economico servirà a fare il punto
sulla trattativa avviata sul finire dell’anno scorso con la
Glencore per l’acquisto dell’ex stabilimento Alcoa di
Portovesme. Come già detto
l’incontro non avrà carattere
interlocutorio perché i soggetti coinvolti saranno istituzionali (Governo, Regione) che
concorderanno con Glencore
il prossimi passi, alla luce di
quanto emerso nella trattativa
diretta, finora andata avanti
tra multinazionale svizzera e
Alcoa, tra New York e Baar in
Svizzera.
In particolare saranno presenti
il vice Ministro Claudio De
Vincenti (Governo), Francesco Pigliaru (Regione Sardegna), Ivan Glasemberg, Daniel
Golber e Carlo Lolliri (Glencore).
La convocazione è partita dal
Mise ed è stato precisato che
l’incontro sarà a carattere isti-
Portovesme srl
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traverso il Ministero dell’Ambiente e sia col Ministero del
Lavoro. Anche il costo d’acquisto dello stabilimento non
pare sia un problema insormontabile, in quanto corre voce che verrebbe superato attraverso uno scambio di prestazioni. Per quanto attiene ai lavoratori dipendenti, oggi tutti
in mobilità, si calcola che potrebbero essere riconfermati
almeno tre quarti degli uscenti, con impegno da parte di
Glencore (verrebbero mantenute seperate le due realtà industriali piombo-zinco e alluminio) di reclutare sul territorio alcune decine di giovani
con capacità e titoli adeguati.
Ciò che induce all’ottimismo
è il fatto che i soggetti in campo abbiano confermato l’impegno di trovare un nuovo
soggetto per l’alluminio nazionale, e che i medesimi abbiano tutte le intenzioni di
chiudere presto la trattativa.
Per questo c’è l’impegno politico del Governo che insiste
negli incontri al Mise, senza
tecnici o direttori di varia natura.
Comune di Domusnovas
Provincia di Carbonia Iglesias
P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368
4
Lavoro
numero 705 del 22 Gennaio 2015
LA COLTIVAZIONE DI CANNE
PER LA PRODUZIONE DI BIOETANOLO
In questi giorni si fa un gran
parlare dell’impianto di Biofuel che dovrebbe nascere nel
Polo Industriale di Portovesme: C’è chi , non si sa bene a
quale titolo, si spinge addirittura a lanciare un accorato appello, affinché venga impedito
perché addirittura “in contrasto
con le necessità del tessuto
economico e produttivo della
Sardegna”; altri, antindustrialisti a prescindere, si limitano a
parlare del suo impatto inquinante; ma entrambi, per sostenere le proprie tesi, utilizzano
lo spauracchio della distruzione del territorio da parte delle
infestanti canne. Infine altri ancora si affannano a difenderlo
con opinioni e rassicurazioni
personali.
Noi crediamo sia il caso di
portare la discussione nell’alveo naturale della concretezza
e della realtà. Intanto ricordando un’ovvietà che ci pare non
venga tenuta nel debito conto:
nevolmente dire che la decina
di migliaia di ettari di terreni
irrigui e coltivabili nel Sulcis
Iglesiente (1.5 milioni in Sardegna), ad oggi totalmente incolti, sono un’opportunità per
l’implementazione della produzione e della trasformazione
alimentare. E che gli stessi, insieme alle ingentissime risorse
ed incentivi a disposizione del
settore, possono giustamente
essere parte attiva, e per questo
ci battiamo, per partecipare al
contrasto alla crisi e al possibile sviluppo economico e sociale. Non è per questo intento
che, fra le altre risorse, si è appena approntato il progetto regionale di sviluppo rurale e di
forestazione che da solo vale 1
miliardo e 300 milioni di Euro?
D’altra parte è anche innegabile il fatto che la presenza di un
impianto di Biocarburante può
diventare un’opportunità di filiera e dunque, far ipotizzare la
di economia, non fa una grinza, se esso avesse gli stessi
presupposti, e la medesima logicità politico-sindacale, di altre iniziative che taluno vuole
portare nel territorio.
Al di là del fondamento impestante delle canne che si vorrebbero introdurre nell’economia del Sulcis (il principio è
universalmente riconosciuto),
vi sono alcune crepe nel ragionamento di Puddu. Intanto
perché questa iniziativa del
biofuele dovrebbe essere ammessa ai finanziamenti pubblici (si dice dei fondi Piano Sulcis); mentre altri progetti proposti con soldi privati non vengono autorizzati dalla Regione
che pare molto più attenta al
biofuel. Perché Mossi-Ghisolfi
trova le strade aperte (e certi
sostenitori) in ambito politico,
mentre l’imprenditore locale
Antonio Deriu non viene autorizzato ad impiantare un Centro Termale a proprie spese?
DIBATTITO SULLE SCORIE NUCLEARI
Sul tema dell'individuazione
dei siti sui quali costruire i depositi per lo stoccaggio dei rifiuti e scorie radioattive che riguarderebbe anche la Sardegna, a nome mio e del Gruppo
del Partito Democratico che
rappresento in Consiglio Regionale, esprimo la più netta
contrarietà ad accoglierle. Vigileremo ed intraprenderemo tutte le azioni possibili per evitarlo, facendo valere le decisioni
dei territori e difendendo i nostri diritti, come già dichiarato
dal Presidente Francesco Pigliaru e dal Segretario Regionale del PD Renato Soru.
La battaglia a difesa dell'isola
dall’insediamento militare è un
prerogativa storica della sinistra sarda, ci sono ragioni importanti a sostegno della nostra
contrarietà, dimostrate anche
recentemente con le richieste al
Governo Nazionale per la graduale dismissione dei poligoni
militari ed il loro superamento
dal punto di vista economico,
sociale ed ambientale e con la
richiesta forte che si ritrovi un
riequilibrio con le altre Regioni
italiane. Vanno bene le dichiarazioni di tutti coloro che esprimono contrarietà, anche quelle
dei convertiti dell'ultima ora
(che oggi abbracciano le spinte
autonomiste e negli anni in cui
hanno governato l'isola hanno
amministrato appiattiti sulle
posizioni del governo "amico"), a patto che evitino di lasciarsi andare ad affermazioni
avventate e fuori luogo.
Ognuno di noi ha la sua storia e
personalmente posso rivendicare con forza di avere sempre
combattuto su questo tema anche quando da Sindaco del Comune di Gonnesa nel Novembre del 2008, manifestai la netta contrarietà e indisponibilità
ad eventuali decisioni sfavorevoli del Governo Nazionale,
approvando col Consiglio Comunale, all’unanimità, un ordi-
ne del giorno che “rifiutava categoricamente qualsiasi possibilità che venissero costruite
nell’ambito territoriale di propria competenza e nel sottosuolo centrali elettriche con reattori nucleari o che gallerie di miniera potessero ospitare scorie
di altri impianti” dichiarando
pertanto Gonnesa comune denuclearizzato.
Non pensino gli estensori del
bando nazionale per l'individuazione del sito unico di stoccaggio, di incantarci con le sirene dei centri di ricerca e dei
posti di lavoro perché non cederemo su nulla.
Faremo fino in fondo la nostra
parte coi Sardi e in difesa dei
Sardi perché vogliamo e dobbiamo essere noi gli artefici
della linea di sviluppo per la
Sardegna.
Pietro Cocco
Capogruppo PD
Consiglio Reg. Sardegna
TROVARE LO SPAZIO PER IL LAVORO
I GIOVANI PROFESSIONISTI DELL’OGGI
ELEONORA E’ UNA REALTA’ DELLA RETE
Canneto
l’impianto potrà essere realizzato se autorizzato e, per questo, sottoposto alla lunghissima
serie di procedure burocratiche, di verifica e valutazione di
rispondenza normativa, a garanzia della sostenibilità ambientale.
La sua allocazione è già frutto
di scelte politiche assunte ai
vari livelli governativi nazionale, regionale e territoriale!
Ed è parte di un definito processo Europeo di innovazione
tecnologica nella produzione
di carburanti biologici. Inoltre
l’investimento non risulta essere condizionato alla coltivazione, diretta e massiva delle canne e tantomeno lo stesso deve
sottrarre territorio agricolo al
suo naturale utilizzo. E tra l’altro, da una parte non potrebbe
esserlo in nessun caso perché
nessuno può imporre la coltivazione di una qualsiasi coltura a chicchessia, e dall’altra,
perché si può confidare che il
territorio, nel settore dell’agricoltura e non solo, esprime una
classe imprenditoriale che sa
valutare e non è incline a utilizzare le sue terre migliori sostituendone le colture, più proficuamente remunerative, con
le canne.
Si può e si deve invece ragio-
valorizzazione delle canne già
presenti nel territorio, ovvero
la loro coltivazione, dove e come possibile e conveniente,
con tutti gli accorgimenti tecnologici per gestire la delimitazione dei terreni eventualmente dedicati alla sua piantagione. La stessa fabbrica, che peraltro niente toglie e distoglie
da qualsiasi altro settore, può e
deve essere parte di un progetto di ripresa produttiva e di valorizzazione del più grande e
riconosciuto patrimonio del
Sulcis Iglesiente: la sua competenza e professionalità, la
sua cultura industriale, con le
sinergie con il resto del comparto, e nel generale equilibrio
e sostenibilità economica, ambientale, occupazionale e settoriale.
In conclusione crediamo sia il
momento di spostare la discussione, dalla sempre classica
cultura del no a prescindere e
dall’uno contro l’altro, al confronto. Una pratica che sta in
capo alla Regione alla quale ribadiamo la sollecitazione di
darvi urgentemente corso, nell’interesse della collettività.
Roberto Puddu
Quanto espresso da Roberto
Puddu, che segue una logica
E’ una questione di ritorno di
voti e di altro?
S’invoca da una parte di diversificare l’economia del Sulcis e
dall’altra si ostacolano gli imprenditori che vogliono investire senza impestare il territorio. “ Per questo ci battiamo,
per partecipare al contrasto
alla crisi e al possibile sviluppo economico e sociale”, sostiene Roberto Puddu.
Ma il possibile sviluppo economico e sociale non potrà arrivare con le canne di MossiGhisolfi, che potrebbe impiantare la sua raffineria in altro
sito continentale. Solo che in
Sardegna c’è l’opportunità del
finanziamento pubblico e anche gente disperata che potrebbe mettere a disposizione
terreni in cambio di qualche
euro. L’assurdo è il doppio
gioco che viene portato avanti
da questa classe inetta della
politica regionale. Chi potrà
rendere il favore viene accontentato e trova le strade aperte, chi invece vuole scucire di
tasca propria, e quindi non dover rendere voti, deve aspettare i classici tempi biblici. Il
Centro Termale del Sulcis è
l’esempio calzante di questa
realtà da terzo mondo.
(m.c.)
CAMPAGNA ABBONAMENTI 2015
“GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE”
REALTÀ EDITORIALE
APPREZZATA IN TUTTA LA SARDEGNA
Dimenticati dal Jobs Act ci sono giovani che non si sono arresi prima e non si arrendono
ora. Stay hungry, stay foolish,
citando Steve Jobs è il leit motiv della nuova generazione di
creativi della rete.
Inventarsi un lavoro non è facile occorrono coraggio e perseveranza, una buona dose di formazione e di coaching. Nessun
timore per tasse, casse, INPS,
ritenute e tutto ciò che comporta avere una Partita Iva. Mettersi in gioco, lanciarsi su un
mercato, provare a lavorare in
modo indipendente e con i propri strumenti è possibile. Ma lo
è solo ed esclusivamente se si
ha la giusta formazione, il giusto carattere e sopratutto una
ottima conoscenza della rete e
dei suoi infiniti piccoli e grandi
segreti. Tra i giovani c'è chi è
in grado di ritagliarsi uno spazio professionale. Un caso è
quello di Eleonora, libero professionista e Partita Iva del settore comunicazione. Internet,
la rete, la comunicazione, la
fantasia, la capacità di scrivere, la conoscenza di più lingue
straniere, queste le sue risorse.
Eleonora ha iniziato il suo
viaggio nel mondo dei freelance, un po' per gioco, un po' per
noia ma sopratutto per amore.
Stanca di inviare curriculum,
rispondere a proposte di candidatura e non ricevere mai una
richiesta di colloquio, diversi
anni fa Eleonora ha deciso di
provare da sola a costruire la
propria professione. Un solido
percorso di formazione e piccole collaborazioni, spesso gratuite o frequentemente non pagate sono stati un ottimo background per tentare.
Provare, provare sempre, mettersi in gioco quotidianamente,
la sua ricetta, quella di brava
freelance. Scrivere per il web
non è un gioco da ragazzi ma
significa: riuscire ad intercettare al meglio algoritmi complessi; creare una buona campagna
di web marketing. Grazie alla
buona conoscenza del Seo è
possibile lavorare bene e sopratutto soddisfare le esigenze del
cliente. Oggi con internet anche la figura dell'addetto stampa cambia, un testo per avere
visibilità deve essere realizzato
in chiave Seo e deve soprattutto essere accattivante così tanto
da poter stimolare una ipotetica
viralità anche nelle testate o negli spazi che lo rilanceranno.
Eleonora comunica, in tutti i
modi possibili e probabili grazie alla rete. Scrive, pubbliciz-
za, crea contenuti, posiziona al
meglio siti aziendali e personali, prodotti e sopratutto soddisfa le necessità di chi vuole
avere la giusta visibilità online.
Dalle campagne stampa tradizionali a quelle più innovative
attraverso tutti i media raggiungibili, dalla carta stampata alla
radio, alla televisione e ai blog.
Crea e gestisce pagine social,
rivestendo il ruolo di social
media manager; genera campagne pubblicitarie di web marketing per privati e agenzie; cura la comunicazione politica attraverso internet per singoli o
partiti.Eleonora si definisce
una creativa della rete, una web
writer, content editor, web marketer, digital PR, social manager e addetto stampa nel mondo 2.0. Flessibile, una flessibilità intelligente e non casuale.
Eleonora come ogni freelance
continua la ricerca di collaborazioni per accrescere le conoscenze e per scoprire nuove realtà al www.webjournalist.eu
In Primo Piano
numero 705 del 22 Gennaio 2015
5
IL GIA’ PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SALVATORE CHERCHI
FA IL PUNTO SULL’ATTUALE SITUAZIONE DEL SULCIS IGLESIENTE
Massimo Carta
decreto di ripartizione delle
sanzioni Alcoa fra Portovesme
e Marghera è dell’ottobre
2013, quando essi erano in carica. Contro chi polemizzano
dunque? Detto questo, il Ministero documenta i calcoli alla base della ripartizione. Il
Sulcis ha ricevuto circa 125
milioni di Euro e li sta usando.
4) Dove sono finiti i fondi
destinati alle strade Medio
Sulcis-Basso Sulcis e quelli
sull’interconnessione TirsoFlumendosa al sistema idrico Sulcis?
L’appalto dei trenta milioni
della viabilità deve essere definitivamente aggiudicato entro quest’anno. L’impegno
dell’assessorato dei lavori
pubblici è di rispettare la scadenza. L’interconnessione del-
Momento varo Piano Sulcis
E’ innegabile che l’attuale
condizione del Sulcis Iglesiente presenta larghi vuoti di
informazione, ma soprattutto
manca quel nesso di collegamento tra promesse e attuazione di progetti che, oggettivamente, tardano ad essere
cantierizzati. Il “Piano Sulcis”
era stato enfatizzato dalla politica di turno, quasi si trattasse di una panacea capace di ridare slancio all’economia di
un territorio in cui il primato
era ed è rappresentato dai giovani padri di famiglia senza
lavoro. Né può essere considerata una consolazione la
cassa integrazione o la mobilità, perché di fatto è l’anticamera della disperazione.
Tuttavia, poiché la speranza è
l’ultima a morire, e conoscendone competenza e interessamento verso il Sulcis Iglesiente (Deputato-Senatore, Sindaco di Carbonia, Presidente
della Provincia Carbonia Iglesias), “Gazzetta” ha voluto ancora una volta rivolgere qualche domanda a Salvatore
Cherchi, il quale attualmente è
il referente del Mise per quanto attiene l’attuazione del
“Piano Sulcis”, ma soprattutto
della “Fiscalità di vantaggio”.
Come sono stati ripartiti, in
dettaglio, di fondi “Piano
Sulcis”?
Devo premettere che il sito ufficiale della Regione Sardegna, da tre mesi ha una sezione Piano Sulcis dove tutto viene pubblicato per informazione, trasparenza e pubblico
controllo di quello che si fa.
Ho voluto questa tenacemente
Area bonifiche
FINALITA’ DEL “PIANO SULCIS”
Il Piano straordinario per il Sulcis delinea una strategia di sviluppo aggregante per il territorio, che mette a sistema diversi strumenti della programmazione regionale all’interno di
una visione unitaria e integrata. È uno strumento di indirizzo, programmazione e coordinamento di interventi rivolti alla salvaguardia del tessuto produttivo, ad attività di ricerca e sviluppo tecnologico, interventi infrastrutturali, interventi di risanamento ambientale, oltre che
impegni formativi e finanziari, orientati a favorire il rilancio e lo sviluppo dell’intera area
del Sulcis Iglesiente.
Una strategia di sviluppo che, per fronteggiare l’attuale crisi che da tempo interessa tale territorio, rilancia su nuove basi la tradizione mineraria e industriale dell’area, oltre ad individuare ambiti di eccellenza sui quali costruire nuove prospettive di sviluppo e occupazione.
Coinvolge sia iniziative già programmate e in corso di attuazione e sia iniziative e progetti
da programmare e che lo integrano in momenti diversi.
questa sezione. Per i dettagli
rimando al sito. Il piano ha
circa 630 milioni di euro provenienti dai bilanci pubblici,
nazionale e regionale. La ripartizione è grosso modo questa: 125 milioni di euro alle
piccole imprese per la fiscalità
di vantaggio; 100 milioni di
euro per bandi alle piccole imprese di agroindustria e turismo e per i Contratti di Sviluppo; 55 milioni di euro per
l’attuazione delle proposte imprenditoriali individuate dal
bando; 190 milioni di euro
circa per bonifiche; il resto ò
per infrastrutture.
A che punto sono gli investimenti a riguardo?
Tutti gli interventi infrastrutturali devono essere con appalto aggiudicato entro il dicembre 2015, pena riduzione
dei finanziamenti. I soggetti
attuatori hanno prodotto cronoprogramma coerenti. Per
chiarezza di responsabilità bisogna dire che l’anno e mezzo
perso dalla precedente giunta
semplicemente per individuare i soggetti attuatori non si
recupera. Siamo infine operativi sui programmi imprenditoriali. Il buco nero è dato dalle bonifiche, emblema di gestione sconsiderata della cosa
pubblica. Circa 190 milioni di
euro a disposizione di Igea per
bonifiche non fatte che condizionano molti programmi di
sviluppo, vedi Sant’Antioco.
Responsabilità tutte sarde.
Ci sono delle polemiche sulla ripartizione (SardegnaVeneto) dei fondi rimborsi
sanzioni ex Alcoa: vuole fare
chiarimenti?
Hanno sollevato polemiche
l’ex Presidente e un ex Assessore della Giunta regionale. Il
la diga del Sulcis è in progettazione dall’Enas. Vista la situazione di ritardo le due giunte, quella precedente e quella
attuale, hanno indirizzato i
fondi verso altri progetti pronti
con l’impegno a finanziare il
progetto una volta pronto, con
i fondi UE del ciclo
2014/2021.
Staremo attenti.
E’ ipotizzabile, come in
Francia e più volte ribadito,
che i fondi per la fiscalità di
vantaggio possano essere rifinanziati, sia pure con qualche aggiustamento?
Bisogna sostenere il rifinanziamento. A questo obiettivo
lavoro. Altri attori devono fare
la propria parte, ben più importante della mia per ruolo
Salvatore Cherchi
istituzionale. In concreto i
Parlamentari e i Consiglieri
regionali del territorio. Aggiungo che non aiutano una
serie di posizioni. Una parte
del sindacato sostiene che è
un regalo alle piccole imprese.
Una parte di queste ultime dice che è poca cosa e rilancia
sull’esenzione dell’Iva e delle
tasse sui carburanti. Tutta questa confusione non aiuta molto il mantenimento di una misura importante che tutti gli
altri territori invece invidiano.
Occorre che le 4375 imprese
beneficiarie e le loro associazioni dicano cosa pensano e
cosa vogliono. E lo dicano a
voce alta.
Galsi-Rigassificatori-Biofuel: sono ipotesi che possono essere vantaggiose per il
Sulcis e la Sardegna?
Sul metano continua la penalizzazione di famiglie e imprese sarde. Galsi, rigassificatore e anche l’estrazione del
gas presente in Sardegna sarebbero soluzioni utili. Se ne
pratichi almeno una. Sui bio
carburanti e in generale sulla
chimica verde, cioè di origine
vegetale si tratta di decidere
se vogliamo essere mercato o
anche produttori di beni il cui
utilizzo aumenterà in maniera
vertiginosa per le decisioni
già assunte dall’Europa in materia ambientale. Serve ragionare e programmare l’utilizzo
di risorse quali il territorio.
Non condivido un dibattito
basato sulla falsificazione per
qualche voto. Il primo impianto di bioetanolo è stato fatto in
Piemonte, una Regione con
un’agricoltura che vale quattro volte quella della Sardegna. Hanno discusso, determinato le condizioni anche agricole e fatto. Sono decisamente
a favore di un investimento
industriale privato di circa trecento milioni di euro. Si realizzerà? Non ne sono più sicurissimo per quanto sento in taluni ambienti. Gli imprenditori importanti non stanno in
chiesa a dispetto dei santi.
Tanto più che chiese aperte e
ospitali non mancano.
Il suo giudizio sulle incentivazioni agli esodi Igea-Carbosulcis che di fatto cancellano centinaia di posti di lavoro nel territorio.
la precedente Giunta regionale
ha deliberato la chiusura di
Carbosulcis anche in forza
delle direttive dell’Unione europea sul divieto di contributi
pubblici al al carbone. L’Europa incoraggia investimenti
in altre produzioni energetiche, per esempio nei biocarburanti e nelle tecnologie
energetiche pulite. Carbosulcis vale 600 posti di lavoro
compresi gli appalti. Non è
una nuova discarica che consente il recupero occupazionale. Quanto a Igea, la gestione
che eufemisticamente definirò
non industriale, ha portato alla
liquidazione da cui affannosamente la nuova Giunta cerca
di farla uscire.
6
Politica
numero 705 del 22 Gennaio 2015
CARBONIA
IL CAVALCAVIA SULLA PROVINCIALE A BARBUSI
POTREBBE NASCONDERE QUALCHE IRREGOLARITA’
Massimo Carta
I pericolosi segni di cedimento
e di “spanciamento” dei pannelli di sostegno del cavalcavia
sulla provinciale n° 2, all’altezza di Barbusi, potrebbero racchiudere qualche sospetta realtà. Non va dimenticato, infatti,
che la strada in argomento era
già stata oggetto di verifiche
tecniche (allora Provincia di
Cagliari) perché il fondo stradale dell’intero tratto CarboniaVillamassargia risultava pieno
di buche e avvallamenti tale da
rendere le circolazione automobilistica pericolosissima e male
manutenzionata.
Alla base di tale dissesto, secondo quanto riferiscono le cronache dell’epoca, sarebbero stati i materiali utilizzati per il sottofondo dell’arteria, in massima
parte comprendente materiali di
scarto. Per ovviare la pericolosità dell’arteria venne rifatto il
fondo stradale con bitume drenante e con accorgimenti tali da
ricondizionare la strada in argomento, a quattro corsie, e farla
diventare una delle più sicure e
veloci dell’intera provincia.
Questo, però, non portò alcuna
modifica al fondo di riempimento delle “terre armate”
(quelle poste per raggiungere la
quota del ponte) nei pressi di
Barbusi, le quali col tempo hanno rivelato la loro pericolosità.
Tuttavia, come già rilevato in
precedente servizio, questa ipotesi ha messo in luce che sul
manufatto (un cavalcavia di appena 60-80 metri) sono mancati
gli scrupolosi controlli tecnici,
per un’opera dall’apparente inconsistenza per la sua dimensione, ma non per il volume di
traffico pesante e leggero che
ogni giorno vi transita. Né appare tollerabile che il Commissario dell’ex Provincia Carbonia Iglesias abbia utilizzato oltre un anno di tempo per ritrovarsi senza aver cantierizzato i
lavori necessari. Di tale pericolosità, infatti, erano state allertate le istituzioni (Provincia Carbonia Iglesias, Regione e Comune di Carbonia) a fine di luglio 2013 dopo l’allarme lanciato da un automobilista che,
passando sotto il ponte a Barbusi, dopo aver percorso via Sant’Isidoro (parallela alla provinciale), aveva notato diverse crepe e alcuni pannelli di cemento
armato sul punto di collassare.
“Gli esperti, si legge in una no-
ta della Regione, esclusero il rischio crollo e si optò per un attento sistema di monitoraggio
che avrebbe dovuto permettere
di tenere la situazione sotto
controllo e di segnalare il minimo cedimento”. Ma qualcosa
non deve aver funzionato se il
21 novembre 2013 è accaduto
un imprevisto: uno dei grossi
pannelli di cemento armato si è
spezzato ed è venuto giù con un
bel po’ di pietroni al seguito.
L’opera di ripristino sarebbe
dovuta durare non più di qualche mese, e invece occorreranno almeno due anni di tempo
per i percorsi tortuosi dell’appalto, anche se in data 14 gennaio scorso le maestranze della
ditta Imag di Quartucciu hanno
dato segno di riprendere i lavori
di ripristino.
Arrivati a questo punto sembra
doveroso evidenziare che quel
cavalcavia non è da aggiustare,
ma da rifare di sana pianta per
conoscere anche il tipo di materiale che era stato utilizzato a
suo tempo e che oggi sembra
aver dato luogo a reazioni sotterranee capaci di gonfiare le
Pilastro portante pericoloso
“terre armate” facendo spanciare gli elementi prefabbricati di
contenimento, molti dei quali
sono lesionati, se non addirittura “esplosi”. Ad ogni buon con-
to, non sarebbe male valutare
una soluzione alternativa al cavalcavia, bipassando il ponte e
realizzando un breve tratto di
strada, fatta con criteri tecnici e
supportati da certificazione
geologica, assai vicina a quel
tratto d’emergenza messo a disposizione da circa un anno e
mezzo.
LA LEGGE DI STABILITA’ SU BONIFICHE
E LA DIFESA AMBIENTALE DA AMIANTO
riconoscimento di vittime dell’amianto per effetto dell’accredito della rendita INAIL. Gli
aventi diritto potranno inoltrare
la domanda all’INAIL territorialmente competente.
Qualcosa si muove, quindi,
nella direzione giusta, ma sono
ancora tanti i passi da compiere
nella vertenza delle patologie
asbesto-collegate, che coinvolgono una larga fetta dei lavoratori sardi e dei loro familiari. A
livello regionale, il Partito dei
Sardi esprime apprezzamento
per la recente approvazione, da
parte dell’Assessore della Difesa dell’ambiente Donatella
Spano, del Piano regionale di
protezione, decontaminazione,
smaltimento e bonifica dall’Amianto, che rappresenta un
primo strumento fondamentale
per avviare l’attività di decontaminazione e risanamento ambientale nell’intera Isola. Il Partito prosegue nel proprio impegno per evidenziare la problematica, nell’interesse dei lavoratori e dell’ambiente isolano,
per una sempre maggiore presa
di coscienza sui diritti e sulla
necessità di costruire un futuro
salubre e accogliente per le generazioni di Sardi a venire.
Alcuni articoli della nuova
Legge di stabilità trattano di tematiche legate all’amianto, in
cui duole dover rilevare alcune
mancanze, principalmente sul
tema delle bonifiche ambientali. Nella nuova finanziaria, infatti, queste ultime si limitano
ad interventi in favore dei comuni di Casale Monferrato e
Napoli-Bagnoli (45 mln di euro
per gli anni 2015, 2016 e 2017,
art. 50), trascurando il restante
territorio dello Stato, gravato
ovunque da residui di manufatti in amianto pericolosi per
l’ambiente e per i cittadini. Una
misura del tutto insufficiente,
quindi, ma che segna un impor-
tante precedente nell’annosa
questione del recupero ambientale. Buone notizie giungono
invece per i lavoratori. Con
l’art. 115, si interviene in materia di benefici contributivi, e
stabilisce che “entro il
31.01.2015, gli assicurati all’assicurazione obbligatoria gestita dall’INPS, e dell’assicurazione obbligatoria contro le
malattie professionali, gestita
dall’INAIL, dipendenti da
aziende che hanno collocato
tutti i dipendenti in mobilità per
cessazione dell’attività lavorativa” per i quali vi è stata una
sentenza definitiva di accertamento dei benefici contributivi,
COMUNE DI SANLURI
Prov. Medio Campidano
AVVISO DI INDAGINE DI MERCATO
Elemento “Spanciato”
Bar Ristorante Pizzeria
Argentaria
di Cosimo e Giovanni Cui
NUOVI LOCALI
CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI
(Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere)
Tabacchi - Lotto - Totocalcio
ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS
(angolo retro Ospedale CTO)
PROGRAMMA DI SVILUPPO
RURALE 2007-2013 – ASSE 1 –
MISURA 125 – AZIONE 125.1 SECONDO BANDO – MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA VIABILITA’ RURALE GRAVEMENTE COMPROMESSA A SEGUITO DEGLI EVENTI CALAMITOSI VERIFICATISI IL 18-19 NOVEMBRE 2013.
L’importo complessivo dei Lavori a
base d’asta è pari ad ? 138.700,00 di
cui € 113.111,52 per lavori a misura
soggetti a ribasso, € 22.702,62 per
oneri e costi per la manodopera non
soggetti a ribasso ed € 2.885,86 per
Oneri per la Sicurezza non soggetti a
ribasso. Gli Operatori Economici interessati dovranno presentare:
a) una domanda, debitamente sottoscritta, nella quale manifestino il loro
interesse a partecipare alla selezione;
b) una dichiarazione attestante l’inesistenza delle cause di esclusione
previste dalle vigenti normative con
particolare riguardo all’articolo 38
del decreto legislativo n° 163 del
2006 e ss.mm.ii, nonché la sussistenza del possesso dei requisiti tecnici e
professionali di cui al precedente
art.4. c) una dichiarazione attestante
il possesso dei requisiti di capacità
tecnica indicati al Punto 4 lettere a),
b) e c). d) l’indirizzo di Posta Elettronica Certificata al quale dovrà essere inviato l’invito alla procedura
Negoziata. Le dichiarazioni devono
essere rese unitamente alla domanda
in conformità al modello A) allegato
al presente avviso sotto forma di dichiarazione sostitutiva ai sensi del
D.P.R. 445/2000. I soggetti interessati ad essere invitati devono far pervenire quanto sopra entro le ore 13,00
del giorno 19.01.2015, mediante: -
PEC all’indirizzo :
[email protected]
. servizio postale al seguente indirizzo: Comune di Sanluri Sede Legale:
Via Carlo Felice 201, 09025 Sanluri
– Provincia del Medio Campidano –
Italy.
Il Responsabile del Procedimento
Geom. Sandro Farris.
con l’applicazione del coefficiente 1,25 (non utile per il prepensionamento ma solo per aumentare l’entità della prestazione pensionistica), possono fare
domanda per avere il riconoscimento con il coefficiente 1,5,
per tutto il periodo già riconosciuto, e quindi accedere al prepensionamento.
La misura, anche in questo caso, presenta forti carenze,
escludendo coloro che non sono in possesso di una sentenza
definitiva, con giudizi ancora
in corso, e quanti lavorano in
aziende che non hanno posto in
mobilità tutti i dipendenti. Con
l’art. 116, le prestazioni assistenziali del Fondo vittime
amianto sono estese anche ai
“malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o
per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto, ovvero per
esposizione ambientale comprovata” ma senza nuovi stanziamenti, e quindi ripartendo le
vecchie risorse, che saranno
proporzionalmente sottratte a
coloro che avevano ottenuto il
Coordinamento Partito
dei Sardi per il Sulcis Iglesiente
e-mail: [email protected]
Realtà Locale
7
numero 705 del 22 Gennaio 2015
SANT’ANTIOCO
RACCOLTA DIFFERENZIATA 2014 DA RECORD
C’è un settore che ininterrottamente ha prodotto in questi anni grandi soddisfazioni e riconoscimenti a livello nazionale
per la collettività di Sant’Antioco. Siamo partiti da zero, nel
2008 fra i primi nel territorio,
con tanto entusiasmo e con la
consapevolezza che la grande
novità avrebbe riservato numerose insidie. La notevole mole
di lavoro unita all’esperienza
diretta vissuta quotidianamente
ci ha messo nelle condizioni di
maturare le conoscenze necessarie per fare le scelte che ci
hanno permesso di ottenere i
risultati migliori già dai primi
anni. Dopo il 2009/2010, di costante crescita, nel 2011 la sensazione era quella di essere arrivati al risultato massimo ottenibile con il raggiungimento
del 70%, media annua, di Raccolta Differenziata dei Rifiuti
Solidi Urbani.
A questo punto ci si sarebbe
potuto aspettare una leggera
flessione della percentuale raggiunta per arrivare a un consolidamento negli anni successivi, ma grazie al monitoraggio
costante e alla grande attenzione dedicata dall’Amministrazione Comunale ciò non si è
verificato anzi, da allora, la
percentuale di Raccolta Differenziata è rimasta costante nel
2012 e nel 2013 con oltre il
70% dei rifiuti differenziati.
Mantenere questi risultati sarebbe motivo di grande soddisfazione per i più, ma noi, forti
dell’entusiasmo iniziale che
non ci ha mai abbandonato e
del lavoro eseguito negli anni
teso a realizzare il sistema migliore per la nostra realtà, per il
2014 abbiamo intravisto la
possibilità di raggiungere risultati ancora più ambiziosi nonostante quelli già acquisiti.
Come succede sempre anche
questa volta l’immaginazione
era così chiara che si è presto
trasformata in realtà, la buona
partenza con la percentuale di
gennaio superiore al 77% ci ha
posti subito in un binario che
poteva portare solo a grandi
soddisfazioni, l’andamento nei
mesi che si sono susseguiti è
stato abbastanza costante rilevando le percentuali migliori
nei mesi estivi (giugno – luglio
- agosto), poco sotto l’80%.
Quando, con i conferimenti di
dicembre, si è chiuso l’anno, il
risultato finale è stato eccezionale, oltre il 77% di Raccolta
Differenziata media annua, incrementando di quasi sette
punti percentuali quei numeri
che negli ultimi anni ci avevano già dato grandi soddisfazioni. A questo punto parlare di
Raccolta Differenziata Record
a Sant’Antioco mi sembra doveroso se non altro per rendere
merito a chi, la popolazione
prima di tutto, ha permesso
con il lavoro quotidiano che
ciò avvenisse.
L’intervento di monitoraggio
dei conferimenti avviato nei
primi mesi dell’anno dagli
operatori della Ditta Agesp,
che esegue il servizio di raccolta dei rifiuti, assieme al supporto dei Vigili Urbani (a entrambe va il nostro ringraziamento), teso a eliminare quella
sacca di conferimenti errati, ha
prodotto un maggiore livello di
attenzione nella differenziazione dei rifiuti da parte della collettività.
L’esperienza diretta ci porta a
pensare che questo risultato
per quanto di altissimo livello
possa essere considerato ancora una volta tappa di un percorso che può raggiungere mete
ancora più ambiziose. Siamo
convinti che, in considerazione
di come ci siamo strutturati,
Ecocentro Comunale aperto
mattina e sera sei giorni su sette d’inverno (chiusura di Giovedì) e ogni giorno per il resto
dell’anno, con gli ulteriori imminenti accorgimenti, una zona del paese (circa 1000 utenze) sarà dotata di codice a bar-
Sant’Antioco - Panorama aereo
re per l’identificazione puntuale del conferimento del secco,
e soprattutto con il supporto totale da parte della collettività,
si possa raggiungere e superare
la soglia, ormai solo psicologica, dell’80% di Raccolta Differenziata. Dal 2010 il nostro
Comune è stato premiato ininterrottamente come Comune
Riciclone d’Italia ponendosi a
livello nazionale, nella speciale
graduatoria per zone e fasce di
popolazione, nei primi posti
per il sud Italia.
Nel 2013 questo risultato non è
stato ottenuto a causa delle terre di spazzamento conferite in
discarica in grande quantità. In
poche parole siamo stati penalizzati perché abbiamo pulito
troppo il paese. Il lavoro quotidiano di due spazzatrici ha fatto si che le circa 285 tonnellate
di terre di spazzamento conferite in discarica e non al centro
di recupero (in Sardegna non
esistono centri per il recupero
TUTTE LE STRADE DI COMPETENZA DELLA REGIONE
PROPOSTA DI LEGGE DEI RIFORMATORI SARDI
Strade, Anas addio: la competenza passa interamente sotto il
controllo della Regione Sardegna e si eviteranno i pasticci e i
ritardi nei lavori e nella gestione
della rete stradale, come quelli
che si sono registrati sulla 131
(dove i lavori sembrano non finire mai) e sulla Sassari-Olbia
(che sembra avviata verso un
destino analogo). E’ questo
l’obiettivo della proposta di legge dei Riformatori sardi, che regionalizza l’intera rete viaria
strada. In questo modo si ottengono quattro risultati: si saprà
chi ha la competenza sulle strade e non ci potrà più essere rimpallo di responsabilità tra Regione e Stato, passeranno all’amministrazione centrale tutte
le strade di competenza delle
defunte Province ma anche –
con una norma di attuazione
dello Statuto – anche quelle
classificate come nazionali
(131, Orientale Sarda, SassariOlbia, etc), non si creano nuove
agenzie o strutture esterne con
carrozzoni inutili ma la competenza sarà di un dipartimento
dell’assessorato regionale dei
Lavori Pubblici.
La rete di viabilità sarda, la
cui gestione sarà affidata al
Dipartimento della Viabilità
sarda, sarà classificata in tre diverse tipologie:
strada regionale di classe 1: costituita dall’intera rete viaria attualmente classificata rete stradale nazionale la cui estensione
è complessivamente di 1.029
chilometri;
strade regionali di classe 2: costituita dall’intera rete viaria ancora oggi in gestione ANAS ma
che fin dal 1999 sarebbe dovuta
essere affidata alla competenza
della Regione Sardegna , in attuazione del Decreto Legislativo n.112/99, la cui estensione è
di 1.879,5 chilometri;
strade regionali di classe 3: costituita dall’attuale rete viaria
provinciale la cui estensione è
di 6.000 chilometri . Molti dei
tracciati delle attuali strade provinciali si sovrappongono a più
province e una gestione regionale consentirà una razionalizzazione e ottimizzazione degli
interventi.
Per quanto riguarda la classe 2,
come si vede, siamo già in ritardo di 15 anni: soltanto la Sardegna e la Sicilia non hanno competenza su questo tipo di strade.
Ma la vera novità sarà il trasferimento anche delle altre due
classi: la 1, le strade classificate
come nazionali, e la tre, vale a
dire quelle provinciali. Sarà un
vero e proprio salto di qualità
che ci metterà al pari della Regione che da questo punto di vista è più avanti di tutte in Italia:
il Trentino Alto Adige.
In questo modo la regia sulla rete viaria sarà unica e non assisteremo più ai vergognosi rimpalli di responsabilità: i sardi
hanno il diritto di avere strade
che funzionino in tutta la Sarde-
gna. I sardi avvertono una insopportabile e non più tollerabile ingiustizia sul problema della
situazione viaria in Sardegna ,
in primo luogo dettato dalle
condizioni di insularità e mancata attuazione di una effettiva
continuità territoriale, poi dal
deficit infrastrutturale che ci pone ultimi nella graduatoria nazionale con un rapporto (Km
viari/ superficie territoriale)
quasi da terzo mondo, con appena 50 Km di rete ogni 100
Kmq. Si pensi che fatto 100
l’indice della dotazione fisica
dell’Italia della categoria strade
ed autostrade , quello della Sardegna è di appena (41,3), con
sensibili scarti rispetto al mezzogiorno ( 70,5) al centro
(105,3 ) al Nord-Est con (110,4)
e al Nord-Ovest dell’Italia (129,
9) . Il compito di gestione della
rete viaria sarà affidato al Dipartimento Regionale per la
Viabilità, denominato “ Strade
Sardegna”, incardinato presso
l’Assessorato dei Lavori Pubblici e dotato di autonomia funzionale, attraverso l’istituzione
organizzativa di una apposita
Direzione Generale. Il Dipartimento avrà una organizzazione
molto snella improntata ad accelerare e abbattere le molteplici e ripetitive procedure amministrative, che assai spesso sono
origine di forti rallentamenti
nella realizzazione degli interventi, quasi sempre caratterizzati da “massima urgenza”.
delle terre di spazzamento) andassero, in base ai parametri di
calcolo di Legambiente per il
conferimento del titolo di Comune Riciclone d’Italia, a ridurre la percentuale di Raccolta Differenziata, calcolata in
base alla Normativa Nazionale,
dal 71% portandola al 64%.
Per il 2014 nonostante ci ridurranno ancora una volta, per i
medesimi motivi, circa gli stessi quantitativi di terre di spazzamento (280 Tonnellate anche
nel 2014) la percentuale ricalcolata con i parametri di Legambiente questa volta sarà
comunque superiore al 70%
garantendoci il titolo di Comune Riciclone d’Italia.
Riteniamo che la nostra esperienza positiva, riconosciuta a
livello nazionale, possa essere
da esempio per il resto del territorio, e non solo. I benefici,
oltre a quello di immagine, a
livello nazionale con la premiazione di Comune Riciclone
d’Italia, a quello ambientale,
con questo livello di Raccolta
Differenziata possiamo andare
fieri del fatto che il nostro contributo ha portato maggiore
riutilizzo dei materiali e minore consumo delle risorse della
terra. In ultimo, e non perché
di minore importanza, anzi,
grazie a questi risultati negli
anni, nonostante l’evoluzione
della tassa da TARSU a TARES a TARI la collettività di
Sant’Antioco ha potuto seguire
questo passaggio normativo
senza costi aggiuntivi, cosa di
non poco conto visto che i media (regionali e nazionali) hanno ripetutamente dato notizie
di tantissimi comuni, anche
della Sardegna, dove con i vari
passaggi la tassa si è moltiplicata, creando ulteriori disagi
alle famiglie già in forte difficoltà.
In conclusione è auspicabile
che la cittadinanza di Sant’Antioco, alla quale ancora una
volta va il più grande ringraziamento, che ha acquisito e
consolidato una sensibilità particolare riguardo alle tematiche
ambientali, utilizzi l’approccio
mentale di questo esempio di
successo anche negli altri settori della vita quotidiana affinché anch’essi diventino iniziative vincenti.
Il Vice Sindaco
Massimo Melis
COMUNE DI PERDAXIUS
Prov. Carbonia Iglesias
INDAGINE DI MERCATO
Lavori di “AMPLIAMENTO
DEL CIMITERO COMUNALE”
- Importo complessivo dei
lavori a base di gara - €
103.437,87; - Oneri per la sicurezza - € 3.605,46.
I soggetti interessati alla presente indagine di mercato
dovranno far pervenire a
mezzo del servizio postale
tramite raccomandata, o consegnare a mano al seguente
indirizzo: Comune di Perdaxius (CI), via Aldo Moro n. 1
– CAP 09010 – entro le ore
13:00 del giorno 23.01.2015
un plico recante all’esterno
l’indicazione del mittente e
la seguente scritta “AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE NEL
COMUNE DI PERDAXIUS
(CI)”.
IL RESPONSABILE
DEL SERVIZIO
Ing. Valerio Marongiu
8
Realtà Locale
numero 705 del 22 Gennaio 2015
IGLESIAS
AUTOVELOX NELLE STRADE DI CARBONIA
UN MILIONE DI EURO PER COMPLETARE
I COLLETTORI FOGNARI DELLA CITTA’
Iglesias
Un investimento di un milione di euro per completare i
collettori fognari di Iglesias:
Abbanoa ha pubblicato il
bando di gara per l’appalto
integrato che porterà al completamento dell’intero sistema di smaltimento dei reflui
della città: riguarda la posa
della condotte di raccolta sul
versante ovest del centro abitato, il completamento dell’impianto di sollevamento
“Vergine Maria” e la realizzazione ex novo dell’impianto
di sollevamento di Campo Pisano. Le opere erano già inserite in un vecchio appalto
bandito dal Comune di Iglesias nel 2004, ma erano state
realizzate soltanto in minima
parte: a seguito di contestazioni, nel 2006 era seguita la
rescissione del contratto.
Abbanoa ha preso in carico il
progetto, l’ha aggiornato, ha
reperito i relativi fondi (fi-
nanziamenti Cipe 60/2012 e
14/2013) e l’ha sbloccato fino
ad arrivare all’indizione della
nuova gara d’appalto. L’importo a base d’asta è di
997mila euro e le offerte dovranno essere presentate entro il 23 febbraio. Trattandosi
di un appalto integrato, l’impresa aggiudicatrice dovrà
realizzare anche la progettazione esecutiva ancora prima
di avviare i lavori. Ciò consentirà di valutare anche la
qualità del progetto e le innovazioni tecnologiche a garanzia di una migliore gestione e
funzionalità delle opere.
Sono previste due condotte:
la prima seguirà il prolungamento della via Amelia Melis
De Villa partendo da un pozzetto esistente in cui confluiscono già le reti esistenti della zona.
la seconda partirà da un pozzetto di collegamento esisten-
te in via Metalla e proseguirà
seguendo la strada di Campo
Pisano. Sarà possibile riutilizzare le tubazioni precedentemente posate col vecchio appalto e mai entrate in funzione. Entrambe i collettori fognari confluiranno al nuovo
impianto di sollevamento di
Campo Pisano, in località Cabitza. Da questo impianto i
reflui saranno spinti verso il
secondo impianto di sollevamento di Vergine Maria e da
qui rilanciati fino al depuratore consortile.
L’intero sistema sarà dotato
di telecontrollo che consentirà un’efficace gestione degli
impianti consentendo di eseguire a distanza le operazioni
di manovra delle elettropompe. Le offerte, delle ditte
aspiranti a partecipare alla gara, andranno presentate entro
il 23 febbraio 2015.
LA ASL 7 DI CARBONIA DOVRA’ IMPEGNARSI
A RIQUALIFICARE IL MATERNO INFANTILE
E L’INTERA AREA CHIRURGICA NEI NOSOCOMI
Gli 11 Commissari delle Asl
sarde avranno degli obiettivi
specifici da raggiungere durante il loro mandato alla guida delle aziende sanitarie. Tali obiettivi sono definiti nella
delibera di Giunta, approvata,
su proposta dell’assessore
della Sanità Luigi Arru, in
previsione della riorganizzazione e riqualificazione del
sistema sanitario regionale.
“Tutte le Asl - ha detto l’assessore Arru - secondo la legge regionale 23 del 2014, dovranno garantire il rispetto
dei vincoli di bilancio e il
contenimento della spesa sanitaria, rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione, assicurare la qualità
nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea).
Non potranno per esempio
abolire neppure un posto letto
senza un sistema di emergenza-urgenza ben strutturato:
non dimentichiamo il principio dell’ora d’oro davanti a
determinate
situazioni
d’emergenza, per salvare la
vita dei pazienti”. Ancora, la
dematerializzazione della ricetta e il fascicolo sanitario
elettronico e l’attuazione dell’APQ che mette in moto risorse economiche finalizzate
a progetti importanti”.
Ogni Azienda sanitaria ha degli obiettivi specifici e ben
definiti da raggiungere, con
azioni che consentiranno di
esprimere una valutazione sul
commissario di riferimento.
Per quanto concerne la Asl 1
di Sassari il commissario dovrà favorire lo scorporo del
presidio ospedaliero Santissima Annunziata, mentre la Asl
2 di Olbia dovrà attivare
l’ospedale e il polo di ricerca
privato della Gallura. Inoltre
a Nuoro si impone l’obiettivo
del Project financing: valutazione dei costi e criticità del
contratto di concessione per
la progettazione, costruzione
e gestione dei lavori di ristrutturazione e completamento. “Molto importante per
la Asl 4 di Lanusei - ha detto
l’esponente della Giunta Pigliaru - il protocollo operativo del servizio di elisoccorso
che consentirà di coprire per
le emergenze-urgenze, in un
tempo massimo di 20 minuti,
tutto il territorio sardo”.
Il Commissario della Asl 5
dovrà valutare i costi della
qualità assistenziale e le modalità organizzative per le attività di riabilitazione della
struttura territoriale Santa
Maria Bambina, mentre il
commissario della Asl 6 di
Sanluri avrà il compito di attuare i procedimenti amministrativi per la realizzazione
del nuovo ospedale di San
Gavino Monreale, rispettando
il cronoprogramma già defi-
nito.
“Nell’ottica della razionalizzazione - ha precisato l’assessore Arru - la Asl 7 di Carbonia dovrà invece riqualificare
il settore materno infantile e
l’area chirurgia, mentre obiettivo principale del commissario che traghetterà la Asl 8 di
Cagliari è lo scorporo dei presidi ospedalieri Microcitemico e Businco, la razionalizzazione della rete dei laboratori
di analisi, la realizzazione di
un Hub unico del farmaco e
l’espletamento della procedura di affidamento per la formazione continua in sanità”.
Obiettivo del commissario
del Brotzu sarà l’accorpamento dei presidi ospedalieri
Microcitemico e Businco.
Dovrà inoltre supportare la
Regione nel processo di valorizzazione e sviluppo delle attività di ricerca sanitaria, per
verificare il possibile riconoscimento del polo ospedaliero-universitario, in tutto o in
parte, come istituto di ricovero e cura di carattere scientifico. Infine l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari
e quella di Sassari dovranno
attuare i procedimenti amministrativi previsti per la realizzazione dei rispettivi blocchi ospedalieri, rispettando il
cronoprogramma.
La Polizia Locale del Comune di Carbonia informa che,
per prevenire gli incidenti
stradali e garantire la sicurezza della circolazione, è partita
il 13 gennaio 2015 l’attività
di controllo della velocità.
Nel sito, sezione Servizi Comunali – Polizia Locale – Avvisi, è possibile visualizzare
il calendario con i giorni e i
luoghi in cui saranno operativi gli strumenti per il controllo (Autovelox) nei mesi di
gennaio, febbraio e marzo
2015. I controlli saranno eseguiti mediante dispositivo
mobile di rilevamento della
velocità, più comunemente
noto con il nome di Autovelox, nelle strade del centro urbano regolate da un limite di
velocità pari a massimo 50
km orari.
Le vie maggiormente interessate dall’attività saranno: via
Logudoro, via Lubiana, via
Nazionale, via Dalmazia, via
della Vittoria, via Roux, via
C. Battisti, via Santa Maria
delle Grazie (Barbusi), via R.
Loi e viale A. di Savoia (Cortoghiana) e via Pozzo Nuovo
(Bacu Abis).
Le postazioni di controllo, come prescritto dalla legge, saranno indicate dall’apposito
segnale stradale con la scritta
“Polizia Municipale Carbonia
- Controllo Elettronico della
Velocità”.
L’apparecchiatura tecnica per
il rilevamento sarà impiegata
in presenza e con il controllo
del personale della Polizia
Locale di Carbonia.
In base alla gravità delle violazioni le sanzioni amministrative previste dall’art. 142
del Codice della Strada partiranno da 41 euro, oltre alla
sospensione della patente di
guida e alla decurtazione dei
punti, per i casi più gravi.
SI APRONO NUOVI SPIRAGLI
PER LA ZONA FRANCA SARDA
“Si aprono nuovi spiragli di
confronto nel panorama politico regionale in merito all’istituzione della zona franca nell’Isola”. Così il consigliere regionale del Movimento Sardegna Zona Franca celebra la novità emersa nel corso della
conferenza stampa del gruppo
Sardegna Vera, con il responsabile della formazione Arbau
che ha sostenuto positivamente
un possibile percorso finalizzato al decollo dell’istituto fiscale ed economico nell’Isola, con
una fiscalità di compensazione
che vada incontro alle esigenze
del mondo produttivo. “Ovviamente, rimarca Fenu, attendiamo di conoscere il progetto
con le tappe per dare vita allo
strumento che aprirebbe nuovi
orizzonti economici per la Sardegna. Prendiamo atto, comunque, che segmenti sempre più
vasti del centrosinistra valutano di dare concreta attuazione
alla zona franca. Un passo in
avanti di grande rilievo, considerata la bocciatura della mozione risalente ad alcuni mesi
fa”. Ora la situazione è diversa,
però. E i giochi si riaprono. “E’
indicativo il fatto che la posizione venga assunta dalla galassia autonomista presente
nella maggioranza, ha aggiunto
Fenu, Questo segnala la grande
determinazione portata avanti dalle forze identitarie e nazionalitarie per arrivare all’affermazione di una delle battaglie storiche per la Sardegna.
Ora la giunta non può restare
insensibile su un tema che potrebbe consentire di ridare speranze all’Isola, con parecchie
aziende che attendono le agevolazioni finanziarie ed economiche derivanti dalla Zona
franca”.
QUALIFICANTE CORSO
ASSISTENTE BAGNANTI
Sono aperte le iscrizioni al corso di Assistente bagnanti organizzato a Cagliari dalla Federazione Italiana Salvamento Acquatico. Queste si riceveranno fino al 14 febbraio 2015.
L’esame è previsto nel mese di maggio 2015 davanti ad una
commissione presieduta da un ufficiale della Capitaneria di Porto. Il brevetto di Assistente bagnanti è un titolo professionale che
abilita alla sorveglianza balneare nelle piscine, acque interne e
marine. Le disposizioni legislative prevedono l’assunzione e la
costante presenza dell’Assistente bagnanti sia presso gli stabilimenti balneari e le piscine pubbliche comprese quelle ubicate
presso strutture alberghiere. Il corso è articolato in venti lezioni
teorico pratiche comprendenti il nuoto per salvamento, primo
soccorso e rianimazione cardiopolmonare, tecniche di salvataggio con il battello a remi in mare, conoscenza di leggi e regolamenti che disciplinano la balneazione. Il corso sarà diretto dal
Maestro di Salvamento Sergio Palmas, Vice Presidente Nazionale della Federazione; la parte medica verrà svolta da medici
esperti in B.L.S. Il brevetto di Assistenti bagnanti, oltre che essere un titolo professionale che abilita al servizio di sorveglianza
balneare, in mare, laghi e piscina, costituisce titolo per l’arruolamento nelle Forze Armate ed è riconosciuto come “Credito
Formativo” nella scuola. Inoltre dà la possibilità di prendere
parte alla protezione civile.
Realtà Locale
9
numero 705 del 22 Gennaio 2015
BIANCA ATZEI RACCONTA IL SUO VIAGGIO NELLA MUSICA
SINO ALLA PARTECIPAZIONE DEL PROSSIMO FESTIVAL DI SANREMO
Massimiliano Perlato
Bianca Atzei, 27enne nata a Milano (e le dispiace un sacco,
ama spesso affermare pensando
alla Sardegna) ma di origini oristanesi, raggiunge il suo sogno:
parteciperà nella categoria
Campioni, al Festival di Sanremo in programma dal prossimo
10 febbraio con la conduzione
di Carlo Conti. Il brano che la
giovane cantante sarda porterà
alla kermesse sanremese si intitola “Il solo al mondo” ed è
scritto da Kekko Silvestre, leader lapalissiano dei Modà. Con
il cuore in Sardegna, Bianca intraprende gli studi sul canto sin
da bambina e a 17 anni frequenta un’accademia di musica, intavolando anche le sue prime
esperienze come cantante. Cresce ascoltando Whitney Houston e Mariah Carey ma è aperta a qualsiasi genere musicale,
amando in particolare la musica
anni ’60 di interpreti come Luigi Tenco, Patty Pravo e Sergio
Endrigo. Presto pervengono parecchie collaborazioni per jingle
pubblicitari e radiofonici, spot,
sigle televisive e vari programmi televisivi. Il 3 agosto 2012
esce il singolo “L’amore vero”,
in poco tempo diventa un grande successo radiofonico, così
anche il video con più di 1 milione e mezzo di visualizzazioni
su YouTube. Nello stesso autunno esce il singolo “La gelosia”
in duetto sempre con Silvestre
con 3 milioni e mezzo di visualizzazioni su YouTube. Nel
2013 arriva la collaborazione
con il cantautore Niccolò
Agliardi nel brano “Fino in
Fondo” e continua quella con
Kekko Silvestre. Proprio il
frontman dei Modà è autore per
Bianca della sua hit dell’estate
“La paura che ho di perderti”
che ottiene un enorme successo
radiofonico e ben 4 milioni e
mezzo di visualizzazioni su
YouTube. Bianca Atzei è finalista del Music Summer Festival
in onda su Canale 5, protagonista dei più grandi eventi dell’estate, di un tour nella sua terra sarda. L’emozione più grande
è però sicuramente quella dello
scorso ottobre, quando Gianni
Morandi la vuole per duettare
con lui nella chiusura di “Gianni Morandi – Live in Arena”, la
due giorni di concerti evento tenuta dal grande artista a Verona.
Bianca è stata anche l’interprete
di “One Day I’ll Fly Away”, lead song della colonna sonora di
“Anna Karenina”, la fiction con
Vittoria Puccini ispirata al romanzo di Lev Tolstoj andata in
onda su RAI 1. La canzone è un
brano dell’americana Randy
Crawford portato al successo,
tra gli altri, dal personaggio di
Satine interpretato da Nicole
Kidman nel film del 2001
“Moulin Rouge”. Bianca che ha
aperto i concerti del tour autunnale dei Modà. “Ci sono due artisti che ho incontrato nella carriera e a cui mi sono davvero
affezionato – racconta il leader
della band – Una di queste è
Alessandra Amoroso, a cui voglio un bene dell’anima. L’altra
è Bianca Atzei, la vidi in televisione un giorno e la segnalai
immediatamente perché è fortissima. Non l’avevano presa
per Sanremo Lab e sentii di
chiedere al mio discografico di
darle un’opportunità. Ha un
graffio intenso, ha un atteggiamento sul palco unico”.
Qualche domanda a Bianca Atzei: hai sempre voluto fare la
Bianca Atzei
cantante?
“Sì, fin da piccola intonavo la
sigla di Sentieri”.
Poi?
“Dall’età di 8 anni ho iniziato a
studiare e a 17 ho cominciato a
frequentare un’accademia milanese di canto. Ho partecipato al
programma Cd Live, ero una
corista della band di Domenica
5, ho fatto tanti jingle pubblicitari.”
Mai pensato di partecipare a un
talent?
“Ho fatto dei provini e sono
sempre stata scartata nelle selezioni finali. Ma con il senno di
poi, sono contenta di non aver
partecipato. Così sono riuscita a
tracciare un mio percorso, fatto
quello che più mi appartiene.
Sia chiaro, non sono contraria a
questi programmi, ma so che
sono una vetrina, non la tua
strada. Il mio desiderio più
grande è quello di rimanere,
non di fare il botto e poi scomparire.”
In realtà, hai rischiato di bruciarti con il primo singolo
“Amore vero”, uno dei tormentoni dell’estate 2012. Come si
sopravvive? “Non mi ha mai
spaventato il "tormentone". È
una cosa completamente diversa dallo stare in tv per un anno
intero. Il mio brano era in radio,
ma tutti sentivano solo la mia
voce. Certo c’era anche il videoclip, ma non lo associavano
a una figura dal vivo. Il punto è
come si sopravvive dopo un talent. Certo c’è chi ha successo,
ma sono in pochi. Chi si ricorda
davvero i partecipanti di tutte le
edizioni di Amici e X Factor?.”
Dopo è arrivato il secondo singolo “La Gelosia” e il duetto
con Kekko Silvestre dei Modà.
“Con quella canzone mi ero
presentata ai provini di Sanremo Lab, ma sono stata scartata.
Le selezioni, però, andavano in
onda sui social e Kekko, collegato in streaming dal suo salotto, mi ha notato e segnalato. Secondo lui era un peccato che
quella canzone andasse sprecata. Così è nata l’idea di fare un
duetto”.
Kekko ha scritto anche il singolo, La paura che ho di perderti... “Sì e quando l’ho sentito mi
ha colpito subito. È scritto in
un modo semplice e diretto. E
non è facile perché parla di perdere una persona, non è facile
trascrivere un’emozione così
forte. Ma lui c’è riuscito.”
Un pensiero alla tournèe con i
Modà.
“ Nella mia vita non ho mai
PREMIO NAZIONALE “MONTIFERRU”
PER PRODUTTORI DI OLIO D’OLIVA
Anche quest’anno il Comitato
Montiferru, composto dalla Camera di Commercio di Oristano, dalla Provincia di Oristano,
dal Comune di Seneghe, dalle
Agenzie Laore Sardegna e
Agris Sardegna in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, organizza
il“Premio Nazionale Montiferru” giunto oramai alla 22ª Edizione. Il Premio, che gode del
patrocinio del Ministero per le
Politiche Agricole Alimentari e
Forestali e dell’Assessorato
dell’Agricoltura della Regione
Sardegna, è stato istituito per la
promozione dell’olivicoltura
nazionale nell’ambito delle attività volte a valorizzare l’Olio
Extravergine d’Oliva di alta
qualità, prodotto e confezionato
in Italia e costituisce ormai un
appuntamento irrinunciabile di
confronto per i produttori italiani. Al Premio Montiferru possono concorrere, in forma singola o associata, le aziende
agricole, i frantoiani e gli olivicoltori, purché siano produttori
e confezionatori di olio extravergine, ottenuto da olive prodotte e lavorate in Italia, con
parametri chimico-fisici e organolettici fissati dal Regolamento. I produttori Esteri possono
concorrere nell’apposita Sezione Unica Internazionale. I soggetti che intendono partecipare
al Concorso dovranno inviare
entro il 07 febbraio 2015 l’allegata Domanda di Partecipazione al numero di fax 0783
2143401 oppure via mail a segreteria.premiomontiferru@or.
camcom.it e far pervenire entro
il 14 febbraio 2015 i campioni
come disposto da Scheda e Re-
golamento di partecipazione. I
campioni iscritti al Concorso
verranno sottoposti ad analisi
sensoriale a cura di una qualificata Giuria Nazionale e sui
campioni finalisti verranno
condotte anche le analisi chimico-fisiche. La giornata conclusiva del Concorso e la cerimonia di premiazione si terranno a
Seneghe (OR) nel mese di aprile 2015. Per ulteriori informazioni Vi invitiamo a contattare
la segreteria organizzativa ai
recapiti indicati oppure visitare
il sito:
www.premiomontiferru.it. Tutta la modulistica e il regolamento del Concorso sono disponibili nel sito del concorso
(nel sito sono disponibili le versioni in Inglese e Spagnolo). La
partecipazione al Premio Montiferru è soggetta al pagamento
Bianca Atzei
avuto paura di cantare: semmai,
posso “soffrire” per ciò che mi
riguarda da più vicino, per quello che provo nel quotidiano. A
Bari, per “Battiti Live”, mi sono
drea Parodi o Marisa Sannia.
Porto la mia isola tatuata su una
mano.
“Ses sa vida mea”, c’è scritto,
con l'inchiostro, sulla pelle. È
una frase dedicata a mio padre.
Ma è anche una frase dedicata
alla mia terra.
La Sardegna, Oristano, è la mia
casa.
IGLESIAS
COMMERCIANTI E IMPRENDITORI
TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
Sabato 10 gennaio, in Sala Branca (Palazzo
Municipale, Piazza Municipio) è stata inaugurata la mostra “Ma nel lavor tu fai libere le
genti, commercianti e imprenditori a Iglesias
fra Ottocento e Novecento”. La mostra “Ma
nel lavor tu fai libere genti”, allestita presso il
vecchio Municipio, ricorda il periodo in cui,
fra Ottocento e Novecento, la città di Iglesias
offriva importanti opportunità di occupazione
e, con esse, la facoltà ai lavoratori di acquisire
autonomia e libertà. La mostra non vuole essere nostalgica, vagheggiare solo i bei tempi andati, ma si propone di riscoprire quelle capacità di determinazione, dinamismo e inventiva
che qualificava gli Iglesienti del periodo, affinché questi stessi valori possano essere di stimolo per l’attualità. La mostra, curata da Antonio Ariu, Marcella Cogoni e Grazia Villani
in collaborazione con il Comune di Iglesias, è
solo la prima fase di un progetto più ampio che
riguarderà il commercio iglesiente della Belle
trovata davanti a 100 mila persone, emozione indescrivibile.
Più che paura quella è una situazione che mi dà la carica”.
Ora il sogno di Sanremo e il tuo
primo album… “Incrocio le dita
e ancora una volta mi sono
messo nelle mani di Kekko. Gli
sarò sempre riconoscente. E poi
il mio primo album, un sogno”.
E la Sardegna, Bianca?
Sarda sino al midollo: figlia di
sardi. Vivo la Sardegna con
grande intensità ed emozione.
E’ magica, piena di profumi e
colori. Ogni volta che ci vado
anche per i concerti, provo sensazioni magnifiche. Mi viene la
pelle d’oca poi quando mi capita di interpretare brani di An-
della quota di iscrizione, da
corrispondersi secondo i termini e le modalità previste dal
Regolamento (Art. 5), fissata in
€ 60,00 (IVA al 22% inclusa)
per ogni partita di olio in concorso, a titolo di parziale copertura delle spese di analisi chimiche e sensoriali, della stampa
e dell’invio del Catalogo Ufficiale. info: Segreteria Premio
Montiferruc/o Camera di Commercio I.A.A. di OristanoTel.
07832143245 - 223 Fax
07832143401mail:
segreteria.premiomontiferru@o
r.camcom.it; www.premiomontiferru.it
Epoque. In questa tranche iniziale, attraverso
documenti e oggetti d’epoca, sono rappresentati i farmacisti, i rivenditori di tessuti e i sarti,
i fotografi e i gioiellieri, alcuni dei quali, con
la loro intraprendenza e fiducia nel futuro, furono capaci di distinguersi positivamente in
ambito nazionale e persino internazionale.
Nelle fasi successive saranno rappresentati gli
artigiani, gli esercenti di bar, alberghi e ristoranti, per finire a dare uno sguardo ai gestori
di cinema e teatri. La caratteristica saliente
della mostra è di essere stata allestita, secondo
una formula già sperimentata in precedenza,
con materiale messo gentilmente a disposizione da tutti quegli Iglesienti che hanno voluto
collaborare in nome dell’amore che nutrono
per la propria città. Ed è su questa base che ci
si augura che, sempre più partecipata, la mostra possa crescere fino a diventare, eventualmente, una prima base per un museo stabile
sulla storia cittadina.
10
Speciale Parco Geominerario
numero 705 del 22 Gennaio 2015
STORIA DELLE MINIERE IN SARDEGNA
CARATTERI ECONOMICI DELL’ATTIVITA’ ESTRATTIVA
TRA IL 1860 E IL 1907
Roberto Curreli
I caratteri economici dell’attività mineraria in Sardegna nella
seconda metà dell’Ottocento e
nei primi anni del Novecento,
hanno subito una notevole
evoluzione sia di rendimento
che di utilizzo di forza motrice.
Infatti il miglioramento delle
tecniche di estrazione e di lavorazione aveva prodotto un forte incremento economico. Dai
dati raccolti dall’Annuario Statistico del 1900, dalla Rivista
del Servizio Minerario del
tempo di 47 anni ed elaborata
per singolo decennio, dal 1860
al 1869 vennero prodotte 6,4
tonnellate procapite; nel 187079, 11,9; dal 1880-89, 14,6; dal
1890-99, 14,6 e dal 1900 al
1907 12,4.
L’apparente anomalia che ha
presentato il periodo 1860-69,
dipese sicuramente dallo scarso
sviluppo delle coltivazioni delle calamine. Infatti la produzione di piombo in quegli anni superò di un terzo circa quella di
Sos Ennatos Lula
1904 e dai Bollettini dell’Ufficio del Lavoro dal 1904-1907 è
stato possibile verificare la produzione media annuale di minerali di piombo e di minerali
di zinco fornita da ogni singolo
operaio, distribuita nell’arco di
minerali di zinco, mentre nei
decenni successivi a seguito
delle estrazioni calaminari le
parti si invertirono e il rapporto
tra ricavi da minerali di zinco e
quelli di piombo oscillava tra
2,3 e 3,5. Un’anomalia sul ren-
dimento che si riscontra nel decennio 1870 e il 1879 in confronto ai decenni successivi ed
è da attribuirsi al fatto che in
quell’epoca la presenza di operai provenienti dal continente,
assai numerosa in Sardegna,
nei periodi estivi rientrava nei
paesi di provenienza, riducendo
pertanto la loro attività e di
conseguenza causando una forte diminuzione di produttività.
Nonostante la durata del lavoro
annuo prima della legge sul riposo festivo fosse di circa 350
giorni , a seguito di licenze,
malattie o altre cause, le giornate lavorative effettive risultavano attorno a 300. Il numero
di giornate per la produzione di
una tonnellata di zinco nei decenni 1880-89 e 1890-99 erano
in media di 20,5, mentre dal
1900 al 1907 24,2. L’aumento
delle giornate lavorative si può
spiegare con l’impoverimento
del minerale estratto e di conseguenza con la diminuzione di
tenore. Nonostante le minori
rese nei giacimenti, le produzioni mantenevano limiti accettabili per via dell’apporto meccanico dei macchinari presenti
nelle laverie, che venivano di
volta in volta perfezionati. L’incremento di produzione coincise anche con l’aumento della
forza motrice impiegata. Secondo quanto descritto nel documento “Atti della Commissione Parlamentare d’Inchiesta,
sulla condizione degli operai
delle miniere della Sardegna”,
redatto nel 1910, la forza motrice veniva distinta, tra quella richiesta per l’estrazione del minerale, quella dovuta al sollevamento delle acque e quella assorbita dalle laverie. L’incremento del consumo di forza
motrice nell’estrazione del minerale e dall’eduzione delle acque, contrassegnavano lo sviluppo delle lavorazioni nei pozzi e l’approfondimento dei lavori interni; con il passare degli
Monteponi
CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO
E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA
Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI)
Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065
www.parcogeominerario.eu - E-mail: [email protected]
Montevecchio
anni il consumo di forza motrice venne incrementato, passando da 12 cavalli vapore per tonnellata di prodotto (dal 1870 al
1874) a 23,4 cav. vap. (dal
1900-1907) per 10 ore lavorative giornaliere; mentre per le laverie il consumo per ogni tonnellata di prodotto , passava da
5,8 cav. vap. (1860-69) a 40,6
cav. vap. (1890-1899) per concludere a 60,3 nel 1900-1907.
Per quanto riguarda la manodopera, i minatori sardi risultavano meno pagati di quelli continentali, infatti nel 1871 i minatori sardi percepivano 2,50 Lire
al giorno, contro 3,50 Lire di
quelli del continente. Tali retribuzioni subirono diverse oscillazioni, infatti nel 1882 i sardi
percepivano 2,95 Lire contro
4,35 di quelli penisolani, per
poi scendere nel quinquennio
1887-1891 a 2,40 Lire contro le
3,80 Lire sino a giungere nel
1897 a 2,70 Lire contro le 4,05
lire, per poi assestarsi nel 1907
a 2,45 Lire. All’inizio delle lavorazioni i minatori erano per
la maggioranza reclutati in con-
tinente. Il Sella nel suo resoconto, riferisce che minatori
piemontesi lavorando a cottimo
riuscivano a percepire anche 7
lire al giorno, i bergamaschi, 45 Lire, mentre e i sardi 2-3 Lire. Dal 1880 con il diminuire
delle produzioni, i lavoratori
continentali nelle miniere dell’Iglesiente iniziarono a diminuire, concentrandosi solo in
pochi centri minerari. Particolare interesse rivestiva l’impiego
dei bambini; nelle miniere sarde non è stato mai esercitato il
trasporto a spalla molto praticato nelle solfatare siciliane, inoltre l’accesso alle coltivazioni in
sotterraneo non era concesso
agli operai che non avessero sedici anni compiuti; l’impiego
dei fanciulli e fanciulle era però
consentito nel lavoro di cernita
del minerale all’esterno. Dal
1880 al 1890 il loro numero
rappresentava l’8,14% del totale dei lavoranti: le norme imposte dalla legge sul lavoro minorile e le responsabilità che in
qualche caso furono attribuite
al personale direttivo delle mi-
niere, indussero taluni industriali ad escludere i bambini
dai lavori e così la percentuale
che era discesa a 6,1% nel
1890-1899, passò nel 19001907 al 2,7 % , le retribuzioni
per bambini sotto i 15 anni erano di 0,90 Lire al giorno. I salari dei minatori andarono diminuendo soprattutto per la depressione dei prezzi dei metalli,
il salario medio dei minatori segnava una diminuzione progressiva , contemporaneamente
a questa minorazione si osservava un miglioramento del salario dei manovali. Stando ai
dati raccolti dal “Sindacato per
gli infortuni” che aveva sede ad
Iglesias, al quale erano ascritte
la maggior parte delle miniere
sarde, i salari medi per anno e
per giornata di lavoro ha presentato le seguenti variazioni:
nel 1904, 662,08 Lire annue
(2,10 giornaliere), nel 1905,
632,56 Lire annue (2,22 giornaliere), nel 1906, 678 lire annue (2,26 giornaliere) e nel
1907 684,26 Lire annue e 2,34
giornaliere.
Cultura
numero 705 del 22 Gennaio 2015
11
EDITORIA NEL SULCIS:“RELITTI E NAUFRAGHI”
IL NUOVO LIBRO DI FRANCO PERELLA
Alessandro Carta
È uscito a ridosso del periodo
natalizio l’ultimo libro di Franco Perella dal titolo “Relitti e
naufraghi” (Pettirosso editore).
In un periodo in cui l’atmosfera
è allegra e felice non è certamente facile contestualizzare
l’argomento principe dell’opera
che è quello del disagio psichico. Ma l’autore non è nuovo a
questo genere di argomenti considerato che da sempre è vicino
ai meno fortunati, infatti dopo
essere stato ordinato sacerdote
viene inviato, nel 1969, come
Volontario nello stato del Maranhao - Brasile dove si è interessato di scuola, educazione e
formazione di movimenti giovanili. Al suo ritorno esercita la
professione di Insegnante prima
nelle scuole superiori e poi nella
Scuola Primaria fino all’anno
2007. È scrittore e collaboratore
dell’ “Agorà”, periodico di attualità, cultura e letteratura edito
a Firenze dall’anno 1964; del
“Sulcis Iglesiente oggi”, settimanale della diocesi di Iglesias;
de “Il ponte” periodico della
parrocchia di San Giovanni
Suergiu. È, altresì, impegnato,
come dirigente A.I.M.C. nella
formazione didattico-pedagogica degli Insegnanti di ogni ordine e grado, ha progettato e diretto decine di corsi, in campo regionale e nazionale. Da ricordare l’impegno per la valorizzazione della storia, della lingua e
della cultura sarda. Ha pubblicato nel 2007 “… Lungo il cammino”, opera autobiografica.
Con “Relitti e naufraghi” l’autore racconta, attraverso la figura
di Saverio, una storia di incomprensioni familiari ma soprattutto di egoismo tra coniugi dove
Saverio è l’oggetto del contendere per sminuire la figura dell’altro. “C’è un’esigenza in molti di metter per iscritto quanto
fotografano nella vita di tutti i
giorni, – racconta Perella - positività e negatività, e ogni volta
che ciò accadde è quasi un parto. E’ un’esigenza che ti fa soffrire e dalla quale non puoi prescindere. Ho provato a passare
oltre, a fare l’indifferente; inutilmente perché l’atteggiamento
esterno non corrisponde a ciò
che vivi dentro di te. Ti si costringe a ritornare sui tuoi passi,
a metterti in discussione. Così è
successo nell’incontro con Saverio: un nome che compendia
tutti i “Saverio” i cui passi si sono mischiati ai miei.” Si sente
nel libro di Franco Perella questa empatia con il personaggio
principale e con tutti i suoi dolori e le sue paure tanto che è difficile lasciarlo morire così che
l’autore preferisce piuttosto sia
ripreso dalla natura che lo ha
creato. “Il relitto è la condizione
di chi non trova soluzioni e si
lascia andare. – precisa Franco
Perella - Relitto è, in maniera
particolare, la condizione di chi
sceglie il nulla chiudendosi nel
proprio io, negandosi alla vita.
Il naufrago è la condizione di
chi, sperando nonostante tutto,
partendo dalla spiaggia della
propria miseria tende verso l’Infinito. Il naufrago non muore!
Rivive in Cieli e Terre nuove.”
L’unica salvezza di Saverio sarà
proprio fare il naufrago e quindi
morire per rivivere in un’altra
dimensione dove il dolore è inesistente o perlomeno non è forte
come in quello terreno. “Tutti i
personaggi trattati nel libro –
scrive Claudio Moica nella postfazione - sono alla ricerca di
una verità con le loro fragilità, i
loro dubbi, le loro rabbie, i loro
dolori. Il libro di Franco Perella
lascia una traccia profonda nel
cuore che, apparentemente, potrebbe sembrare di dolore, ma,
leggendo affondo, calandosi all’interno del proprio cuore, si
scoprirà che questo non è null’altro che l’altra faccia della fePresentato a Cagliari il nuovo
lavoro dello scrittore Roberto
Brughitta. Dopo “Il Giocattolaio” e “Baci di Laguna” ci propone un nuovo romanzo ambientato in un piccolo centro
della Sardegna nel secondo dopoguerra. Una storia leggera ma
importante, che con un registro
semplice lascia trasparire i sentimenti puri dei protagonisti,
vissuti in un tempo lontano ma
non troppo. Roberto, una copertina colorata, una storia...
“Per quanto mi riguarda penso
che la copertina sia importante
quasi quanto il contenuto della
storia che racconta. Il lettore
che si aggira in una libreria tra
centinaia di volumi in bella mostra, deve al primo sguardo capire che tipo di racconto troverà
all’interno del libro. Chi si deve
occupare della copertina deve
prima di tutto leggere attentamente la storia, e solamente dopo potrà pensare cosa andrebbe
meglio per rappresentane il contenuto. Io ho avuto la fortuna di
conoscere Giuseppe Pisano, un
licità e attraverso le vicende
narrate, senza arrivare a compiere gesti definitivi come quelli
del protagonista, ci viene indicata una strada per raggiungerla.” Ma spetta al dott. Antonio
Laddomada nella prefazione, direttore del reparto Psichiatrico
dell’ospedale Sirai di Carbonia,
l’interpretazione tecnico-intimista del personaggio “Le sue
emozioni, basi del suo io, lo
rendono incerto e incapace. Ecco gli sbandamenti, gli affetti
contorti, la droga forse, la malattia mentale, i ricoveri, il naufragio. Come si sente? Che conti s’è fatto? Quanto la morte diventa una liberazione? Come l’ha immaginata? Perella, con
una serie di immagini, ricordi e
deduzioni, ricostruisce e prova a
Franco Perella
rispondere a queste domande.
Bisogna solo leggerle, pensando
anche noi, così come si tenta in
psichiatria, cosa sarebbe potuto
fare per salvarlo e non s’è fatto!” Ecco perché è giusto che
mentre tutti festeggiano il Natale non dimentichino che le emozioni vanno elargite 365 giorni
all’anno e il libro di Perella, ol-
tre a essere un bel regalo di fine
anno, è certamente un buon metodo per ricordarcelo proprio
come dice l’autore “Poche pagine sono il compendio di una vita. Ho lasciato al lettore il compito di scrivere altre pagine,
quelle della propria esistenza.
La mia sarà la “nostra” opera
scritta a più mani.”
IL ROMANZO “LA DONNA FARFALLA”
NUOVO LAVORO DI ROBERTO BRUGHITTA
Carmen Salis
amico che disegna per passione
e non per mestiere. I colori che
lui usa sono gli stessi che io descrivo. Il racconto del mio ultimo libro è stato scritto a colori.
Lamadrò è il paese che racconti.
“Lamadrò, ovvero Lunamatrona, è il paese dove durante la
mia infanzia trascorrevo tutti i
giorni delle mie vacanze invernali. Come penso sia per ogni
bambino, le festività di tanti anni fa (la mia età si misura infatti,
in tanti anni fa) si trascorrevano
in una atmosfera completamente diversa da oggi. Prima di tutto per il numero dei commensali
presenti a tavola. Le tavolate
raggiungevano delle volte venti
coperti, con i bambini rigorosamente messi tutti insieme in un
piccolo tavolo accanto. Poi per
tutti quei riti che puntualmente
si ripetevano abitudinari prima
di ogni evento. La preparazione
dei dolci, l’incartamento di alcuni, il pane e i ravioli fatti in
casa. Le processioni religiose, la
visita a certe persone che in base all’età non si potevano muovere da casa, e tante altre cose.
Poi c’era il gioco. Io arrivavo
dalla città, dove si giocava sui
marciapiedi o sotto i portici dei
palazzi. Anzi, io ero fortunato
perché avevo la necropoli di Tuvixeddu accanto e potevo vedere qualche sporadica pianta. Ma
a Lamadrò era tutta un’altra cosa. Ci si arrampicava su altissimi alberi sia per sfida, ma soprattutto per recuperare qualche
frutto che il proprietario aveva
lasciato proprio perché troppo
in alto per poterlo cogliere. Io
penso che i bambini di oggi non
riuscirebbero a salire su una
pianta senza prima scaricare la
APP apposita.”
Perché hai scelto di ambientarlo
in un periodo come quello del
secondo dopoguerra?
“Mi trovavo in un ristorante e
mi accorsi che nella tavolata di
almeno sette persone che avevo
accanto, durante una pietanza e
l’altra, tutti quanti avevano gli
occhi bassi e fissi sul proprio
cellulare. Tra questi c’era un ragazzo che sicuramente non era
dotato della nuova tecnologia. E
mentre osservavo gli altri membri della compagnia mettere i
loro Mi Piace su facebook o
messaggiare su WhatsApp, notavo con mio dispiacere che
questo ragazzo pur essendo insieme a parecchie persone, si
sentiva terribilmente solo. Agli
inizi degli anni 90, ho avuto la
fortuna di essere contattato da
un grande Burattinaio per restaurare alcuni Burattini antichi
(in quel periodo restauravo statue sacre), la persona in questione era Mauro Sarzi Madidini, fi-
glio del grande Otello e grazie a
lui sono entrato a far parte di
quel mondo fatato. Ho fatto più
di 1500 spettacoli di Burattini in
giro per tutta la Sardegna e
qualche tour a Roma. Innumerevoli corsi di animazione, dalle
quale sono usciti tantissimi nuovi talenti, Daniele Contu e il
Mago Brullas per esempio. Faccio ancora qualcosa, ma solo
per qualche evento speciale.
Naturalmente con i miei trascorsi non è stato difficile parlare di
personaggi come la donna Farfalla e gli altri artisti che compaiono nel racconto. Fanno parte
di me, forse egoisticamente sono io stesso.”
Tanti i messaggi, e anche importanti.
“Cerco sempre di inserire qualche messaggio nei miei racconti. Non saprei quantificare la loro importanza ma una cosa è
certa, sono importanti per me.
L’ho fatto nei precedenti libri e
lo stesso è accaduto con “La
donna Farfalla”. Solitamente
non tratto veramente l’argomento, mi limito a sfiorarlo. In questo modo, chi vorrà potrà approfondirlo per conto suo. Magari,
come spesso è accaduto, è stato
lo spunto per la discussione durante una lezione scolastica. In
questo libro si parla di quando è
nato il primo teatro stabile, del
decreto legge sull’analfabetismo, si sfiora il tema dell’autismo e della obesità. Emerge la
passione per i libri che gli adulti
dovrebbero per obbligo trasmettere a figli e nipoti, o a qualunque bambino. Si parla delle
Api… e c’è un perché. E naturalmente si parla d’amore… su
tutti i fronti”.
Perché scrivere?
“Per poter dire il tuo parere sugli argomenti più svariati. Scrivere per descrivere un sentimento provato, bello o brutto
che sia. Scrivere per sentirsi vivi, per lasciare un segno in questo strano mondo. Ma soprattutto scrivere per comunicare. Comunicare ai bambini la pericolosità dell’amianto come è successo per “Su Lèpori isposu”,
per avvicinare i giovani alla donazione del midollo osseo, nel
caso di “Trucioli di cuore”, per
far conoscere la storia archeologica di un paese come è accaduto in “Baci di laguna”, o come
nel caso de “Il giocattolaio” per
far ricordare ai giovani l’importanza del rapporto con gli anziani, che sono i nostri primi libri
con cui da bambini veniamo in
contatto. Nel caso de “La donna
Farfalla”…lo lasciamo scoprire
al lettore.”
SULCIS - IGLESIENTE:
TURNI DAL 24 AL 25 GENNAIO 2015 A cura di Franco Airi.
FARMACIE:
IGLESIAS: SOLLAI, via Azuni, tel. 0781.24214
CARBONIA: SOTGIU, viale Trento, tel. 0781.61228
CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006
SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003
PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Giulio Cesare, tel. 0781.509713
NARCAO: COMUNALE, piazza Marconi, tel. 0781.959048
TEULADA: DANERO, via Umberto, tel. 070.9270014
BENZINAI:
IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE
CARBONIA: LECLERC, via del Minatore
AGIP-COSSU, via Lubiana
Q8-MAGGI, Cortoghiana
VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione
GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti
SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale
CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci
SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126
SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1
PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante
GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte.