La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 241

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La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 241
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Anno XVI - N° 241
cell. 329 4338541 - mail: [email protected]
31 Dicembre 2011
Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita
La durissima manovra del Governo Monti si cala in misura pesantissima sulle aree più depresse
Un 2012 lacrime e sangue
I sacrifici ai quali sono chiamati tutti gli italiani diventano insostenibili per i disoccupati ed i precari.
L
a durissima manovra
messa in atto nelle ultime settimane dal
Governo Monti per
porre un freno alla drammatica situazione finanziaria in cui
si trova l’Italia, si cala assai
pesantemente sulle aree economicamente più depresse, tra
le quali c’è il Sulcis Iglesiente.
I sacrifici imposti dai provvedimenti del Governo sono
severissimi per un largo strato
della popolazione ma diventano addirittura insostenibili per
le fasce sociali più deboli, in
modo particolare per disoccupati, precari e pensionati al minimo, ed è noto come il Sulcis
Iglesiente sia ai primissimi posti in tutte le classifiche riguardanti i disoccupati ed i lavoratori in mobilità ed in cassa integrazione. Un territorio in
crisi da tempo per il progressivo decadimento del tessuto
economico legato prevalentemente al polo industriale di
Portovesme, già nel corso dell’anno appena iniziato rischia
di venire travolto senza possibilità di risalita se non verranno adottati idonei provvedimenti a livello governativo,
nazionale e regionale, per avviare subito la ricostruzione
dell’apparato produttivo.
L’inarrestabile impennata
dei prezzi di benzina e gasolio,
oltre a limitare la mobilità delle persone, ha già prodotto sensibili aumenti dei costi di numerosi beni di prima necessità e, inevitabilmente, renderà
ancora più poveri quanti, e sono tanti, «faticano a mettere insieme il pranzo con la cena».
Anche i ceti meno abbienti
sono stati chiamati a fare dei
sacrifici, nell’ambito di una manovra “lacrime e sangue”. Il
problema è che presto, in questo territorio, in molti rischiano di non avere più neanche
lacrime per piangere.
Giampaolo Cirronis
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ALL’INTERNO
Progetti di qualità per lanciare il turismo
Un progetto provinciale per fare impresa
Il progetto Galsi verso il sì definitivo
L’addio ad Adriano Aversano
Carbonia festeggia il Premio del Paesaggio
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Sant’Antioco, il Comune a caccia di evasori
Nuxis, i funghi identità del territorio
Il ritorno del trenino del carbone
Al Carbonia la 49ª Coppa Santa Barbara
Il Carbonia cambia volto e si rilancia
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
L’assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio ha stanziato cinque milioni e mezzo provenienti dal CIPE
Progetti di qualità per lanciare il turismo
Il contributo finanziario massimo per ciascun progetto è pari a 850.000 euro, il cofinanziamento minimo dei beneficiari è del 20%.
L
’assessorato regionale del
turismo, artigianato e commercio ha stanziato cinque
milioni e mezzo di euro, risorse premiali, a valere sul Fondo per
le Aree Sottoutilizzate (FAS), riconosciute dallo Stato alla Regione per
la sua virtuosità nella spendita dei
fondi, per finanziare i “Progetti di
Qualità” di amministrazioni comunali che hanno realizzato o hanno in
corso di realizzazione progetti cofinanziati con il POR FESR 2000-06
o col POR FESR 2007-13 oppure che
siano inseriti nei Progetti Integrati di
sviluppo (definiti dalla delibera n.
36/8 del 2007). Con i “Progetti di
Qualità” la Giunta regionale intende
attraverso una più efficace organizzazione dell’offerta turistica e sfruttando le opportunità che possono
derivare da azioni di partenariato
sul territorio. È indirizzato, infatti,
all’integrazione ed all’ottimizzazione
di iniziative strategiche che coinvolgono più comuni e mira a migliorare l’attrattività e la fruizione del patrimonio culturale e turistico ed a
favorire l’attivazione di filiere legate alle specificità territoriali e paesaggistiche.»
I “Progetti di Qualità” rafforzano
attività ed interventi della Regione
già avviati o ne potenziano altri già
realizzati. Verranno privilegiate, infatti, le proposte che meglio garan-
fici recuperati con attività di riqualificazione avviati dall’Amministrazione regionale con altri strumenti finanziari; oppure servizi per
l’accoglienza dei turisti attraverso il
miglioramento della qualità e quantità dell’informazione e dell’assistenza turistica e la messa in rete del
patrimonio ambientale; oppure
azioni a supporto di nuove aree di
mercato, come quelle dirette ai segmenti del cicloturismo, del diving e
del trekking; ancora iniziative che
tendono a favorire la creazione di
attrattori all’interno delle reti e dei
sistemi locali di offerta turistica: per
esempio azioni di promozione in
partnership con operatori del setto-
tiscano l’integrazione di attività articolate e coerenti con altre in fase
di realizzazione. La loro finalità è la
valorizzazione di sistemi di beni e
di circuiti (o percorsi o itinerari) di
valore ed attrattivi e la fruizione degli
stessi beni e circuiti all’interno di una
filiera, anche con la creazione di
pacchetti di offerta turistica.
Per esempio alcune tipologie di
operazioni che potranno essere attivate sono la creazione e promozione di network turistico-culturali attraverso progetti promossi da reti di
operatori pubblici o privati; oppure
il potenziamento di centri polifunzionali per l’offerta turistico-culturale, specie quelli all’interno di edi-
re portuale ed aeroportuale, azioni
dirette allo sviluppo dell’intersettorialità (turismo, artigianato, commercio, agroalimentare, ecc.) o che
consentono di stimolare l’aggregazione dell’offerta (“club di prodotto”).
Il contributo finanziario massimo per ciascun “Progetto di Qualità” è pari a 850mila euro. Il cofinanziamento minimo dei soggetti
beneficiari è del 20%. Almeno il
50% delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dei progetti
andrà a beneficio dell’intera aggregazione ed il restante 50% potrà
essere destinato agli interventi dei
singoli comuni.
Isola di San Pietro - Cala Vinagra.
supportare aggregazioni di comuni
(da un minimo di tre consorziati)
nella valorizzazione turistica del patrimonio culturale, paesaggistico ed
ambientale.
«Questi ulteriori 5 milioni e mezzo provenienti dal CIPE - ha spiegato l’assessore Luigi Crisponi - sono il riconoscimento dell’attività virtuosa della Giunta Cappellacci:
siamo sulla giusta via nella spendita dei fondi FAS grazie ad iniziative
di valore ed allo snellimento dell’iter
burocratico per la spesa stessa. Non
a caso, con queste risorse premiali,
attiviamo subito un nuovo bando,
“Progetti di Qualità”, in grado di
stimolare processi di sviluppo reale
Riformatori, Peppino La Rosa è stato confermato coordinatore
Il 23 dicembre la Giunta Cappellacci ha stanziato le risorse
Sei milioni per assicurare la continuità
alle cinque sedi universitarie decentrate
L
a Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla
pubblica istruzione, Sergio
Milia, ha approvato un finanziamento di 6 milioni di euro, con
la ripartizione dei fondi, per le sedi
universitarie decentrate.
«Abbiamo assicurato la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati - ha sottolineato Sergio Milia - compresi i corsi già intrapresi nella sede suburbana di Alghero, i cui costi gravano sul fondo per
l’ateneo di Sassari.»
«Da un’analisi dei dati - aggiunge Milia - vengono confermate alcune criticità emerse e già sottolineate. Vi è un elevato numero di corsi
di laurea in esaurimento, un’alta
percentuale di studenti fuori corso
rispetto al numero complessivo degli iscritti ed una modesta percentuale di immatricolati. In crescita,
invece, il numero degli immatricolati del corso di laurea presente nella sede di Olbia.»
Il fondo per le sedi universitarie
decentrate è stato istituito nel 2005
(L.R. n.7 del 2005, art.12, comma
1, lett. a) per scoraggiare lo spopolamento delle zone interne, per diminuire la dispersione universitaria,
per accrescere la percentuale degli
immatricolati ed il conseguente numero dei laureati e, principalmente,
per allargare e diffondere l’offerta
didattica e formativa nell’intero territorio regionale.
Attualmente, sono destinatari delle risorse annualmente stanziate: il
Consorzio per la promozione degli
studi universitari nella Sardegna centrale di Nuoro, il Consorzio Uno di
Oristano, l’AUSI (Associazione Universitaria Sulcis Iglesiente), con sede
a Iglesias ed il corso universitario
di economia e imprese del turismo
di Olbia, attraverso il trasferimento
diretto delle risorse all’università di
Sassari.
All’università degli studi di Sassari per il corso universitario istituito
presso la sede di Olbia sono stati assegnati 609.984,80 euro; 2.732.704,03
al Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna
centrale; euro 2.247.246,70 al Consorzio “Uno di Oristano”, euro
410.064,47 al Consorzio AUSI di
Iglesias. Sarà corrisposto un acconto pari all’80% dell’importo globale della somma assegnata a ciascuna sede e di corrispondere il restante
riferite a nuove modalità di investimento formativo in ambito universitario e post universitario. Tra le
ipotesi indicate, l’AUSI nel prossimo anno accademico (2011-2012)
prevede l’inserimento del corso
triennale in e-learning in amministrazione ed organizzazione, promosso dalla facoltà di scienze politiche
dell’università di Cagliari.
Dallo scorso anno la sede di Iglesias ha orientato la propria attività
verso la ricerca con una programma-
Iglesias - La sede universitaria di Monteponi.
20% dopo la presentazione del rendiconto del contributo concesso.
Il dato economico riferito all’annualità 2010 indica l’utilizzo delle
risorse assegnate, da parte dell’Amministrazione regionale, in misura
consistente per le spese di funzionamento. Altro punto di criticità riguarda la sede di Iglesias, dove sono
presenti due corsi di laurea in esaurimento e per giunta di imminente
chiusura, con 33 studenti iscritti di
cui 20 fuori corso. Rispetto ai dati e
agli elementi forniti dalle sedi decentrate, emergono alcune ipotesi
zione di carattere triennale. Nella
sede di Nuoro, invece, è in programma l’istituzione, d’intesa con l’università di Sassari, di un nuovo corso di laurea triennale in diritto delle amministrazioni e delle imprese
pubbliche e private, e nell’ambito
dell’alta formazione, l’attivazione di
due scuole di specializzazione in beni archivistici e librari ed in beni demo-etnoantropologici.
La sede di Oristano include nella
nuova programmazione l’istituzione
della scuola di specializzazione in
beni archeologici.
Il PD rilancia l’irrisolta vertenza entrate tra Regione e Governo
La campagna “Per cambiare la Sardegna”
«La crisi socio-economica è drammatica»
’ex consigliere regionale
Peppino La Rosa è stato
confermato coordinatore
cittadino dei Riformatori Sardi di Carbonia. La sua
rielezione è maturata per acclamazione al termine del congresso svoltosi lo scorso 5 dicembre.
Il nuovo coordinamento risulta
composto dai consiglieri comunali Giuseppe Santeufemia e Roberto Gibillini ed inoltre da: Silvana Casula, Sanzio Bertolazzo,
Enrico Manca, Marcella Farris,
Mauro Barlini, Bruno Pisano,
Luciano Serra, Giorgio Melargo,
Efisio Piras, Giuseppe Meletti,
Angelo Gambella, Oriana Zucca, Gabriella Aru, Patrizia Spada, Gianni Cipollina, Carlo Melargo, Valerio Michelotto, Elio
Cancedda; Fernando Sulas; Pierpaolo Piras; Elisabetta Pistis; Sergio Melis e Gianni Uda.
Il circolo, intanto, ha concluso la
nche
le spese per
il cenone di Natale,
sensibilmente
diminuite, sono
il drammatico
Giampaolo Diana.
tornasole del
progressivo peggiorare della situazione economica e sociale della
Sardegna.
Non c’è indicatore economico
che non sia peggiorato con effetto
moltiplicatore rispetto alle altre regioni del nostro Paese. Ciò vale per
il tasso di disoccupazione, per quello di occupazione, per la crescita
drammatica del numero delle persone che vivono sotto la soglia della povertà relativa! E se questo non
dovesse convincere chi ci governa,
provi a darsi una ragione degli oltre 400 pasti al giorno che la Caritas
distribuisce nella sola città di Cagliari.
Il tasso di fiducia delle imprese è sceso del 6% mentre nel resto
del Paese, seppure timidamente, è
ripreso a crescere. Siamo la regione con meno dotazione infrastrutturale e ciò la rende la meno competitiva in Italia e tra le ultime in
Europa.
Tuttavia c’è una Sardegna che
non si rassegna!
è quella delle organizzazioni
sindacali, delle associazioni, delle
imprese, del sistema delle autono-
L
campagna di sottoscrizione dei 10
referendum regionali “Per cambiare la Sardegna” mettendo in-
Peppino La Rosa.
sieme in solo otto giorni di raccolta 924 firme, già consegnate al
movimento referendario regionale.
L’obiettivo fissato di 500 firme è
stato quindi ampiamente superato
grazie all’impegno del circolo e di
tanti cittadini che hanno sostenuto
la campagna.
Carbonia ancora una volta ha
raccolto con una partecipazione
forte e consapevole l’invito a contribuire ad un progetto di cambiamento e di modernizzazione della
Sardegna.
«La prossima primavera - ha
detto Peppino La Rosa - saremo
chiamati a votare dieci sì per l’abolizione di tutte le province, della
legge che determina l’indennità dei
consiglieri regionali, dei consigli
di amministrazione degli enti regionali; per l’assemblea costituente per la riscrittura dello statuto, per le primarie obbligatorie
per la scelta del candidato presidente della Regione, per la riduzione del numero dei consiglieri
regionali.»
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Quindicinale di informazione politica, economica e sociale
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A
mie locali, del Partito Democratico in Consiglio regionale, che insieme agli altri partiti dell’opposizione chiedono con forza una svolta
nella guida della Regione.
Serve, innanzitutto, una mobilitazione unitaria affinché il Governo Monti dia alla Sardegna quanto le è dovuto dalla riscrittura dell’art. 8 dello Statuto, che è stato negato per due anni e mezzo da Berlusconi con il complice silenzio del
presidente Cappellacci.
Per queste ragioni il gruppo
consiliare del PD sta proponendo
alle altre forze politiche di trovare le forme di rappresentanza affinché il Consiglio regionale avvii
il confronto con la presidenza della Repubblica e del Consiglio dei
ministri, per il riconoscimento del
nuovo quadro delle entrate compartecipate, che lo ricordo sarebbe
dovuto entrare a regime già nel
2010.
Il PD lavora in questa direzione
convinto com’è che il presidente
Cappellacci non sia in grado, come ha dimostrato ampiamente finora, di aiutare la Sardegna ad
uscire da questa drammatica condizione.
Ora è impegnato in Afghanistan. Che stia lì. Chissà che non
venga insignito di un’alta onorificenza che lo obbliga a stare in Afghanistan, sarebbe il miglior regalo
di fine anno che può fare ai sardi!
Per intanto si rinvia la commis-
sione bilancio che avrebbe dovuto iniziare l’esame degli emendamenti, a data da destinarsi. Noi abbiamo presentato emendamenti
che hanno l’obiettivo di riscrivere
la manovra. Prevediamo l’istituzione di un fondo per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per rendere competitivo il sistema economico sardo e uno per
garantire il pagamento alle tante
imprese che hanno effettuato lavori per gli Enti pubblici, solo per
citarne due. Intanto è stato rinviato, sempre a data da destinarsi anche il Consiglio regionale. In questo caso il decreto “mille proroghe” approvato dal Consiglio dei
ministri il 23 dicembre 2011, ha
rinviato la soppressione delle Autorità d’Ambito al 31.12.2012. In
assenza di questa proroga il Consiglio avrebbe dovuto approvare
una legge di proroga del regime
commissariale per assicurare la
continuità dell’erogazione dei servizi pubblici locali.
Il fatto che non ci sia più questa
urgenza non significa che il Consiglio non debba dare assoluta priorità all’approvazione di una legge
organica - il Partito Democratico
ha presentato una sua proposta per il governo del servizio idrico
integrato che deve trovare nei sindaci i protagonisti del governo dell’intero sistema.
Giampaolo Diana
Segretario regionale PD
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
La Provincia di Carbonia Iglesias ha avviato un progetto per sostenere alcune decine di imprese, nuove o già in attività
Come avviare e migliorare la propria impresa
“Facciamo Impresa” si propone di sostenere gli sforzi di quanti, in una fase di grave crisi socio-economica, pensano all’autoimpiego.
T
Queste tre azioni rientrano in
tre differenti ambiti d’attività, all’interno dei quali sono previsti
servizi anche per imprese già avviate.
«L’importanza del progetto
“Facciamo Impresa” - ha sottolineato l’assessore provinciale al
lavoro Alberto Pili - è rilevante in
modo particolare se considerato
in relazione al momento storico
che l’intero Paese ed in particolare il nostro territorio stanno attraversando. A fronte di un aggravamento della situazione del
rentacinque imprese della Provincia di Carbonia
Iglesias potranno beneficiare di differenti supporti (suddivisi in tre ambiti di attività) per avviare neo imprese o
migliorare imprese già esistenti.
Nello specifico si tratta di quindici progetti d’impresa che saranno selezionati per essere guidati a
360° nella fase di start-up, ovvero nella fase d’avvio di un’azienda, la più delicata e spesso la più
complicata; le imprese potranno
inoltre beneficiare anche del ser-
alla formazione professionale, con
il supporto di “P.C.S. Sviluppo servizi integrati per la formazione
e l’impresa”, nato con lo scopo di
diffondere la cultura d’impresa e di
avvicinare un numero di persone
sempre maggiore al mondo dell’imprenditorialità e del lavoro autonomo.
Tre le azioni formative ed informative previste dal progetto:
• Attraverso workshop, attività di orientamento, seminari, attività di formazione in aula, project
work e consulenze personalizzate
L’assessore al lavoro Alberto Pili.
L’area industriale e artigianale “Sa Stoia” di Iglesias.
vizio di accompagnamento. Ad essere premiati saranno i quindici migliori progetti presentati da neoimprenditori del territorio provinciale che saranno seguiti da un team
di esperti in avvio d’impresa, nelle diverse tappe e attraverso tre ambiti d’intervento. Inoltre, anche venti imprese già costituite da meno di
36 mesi potranno godere del percorso formativo previsto dal progetto.
“Facciamo Impresa” è un’iniziativa della Provincia di Carbonia Iglesias, assessorato al lavoro e
si cercherà di sensibilizzare la
collettività sulle tematiche imprenditoriali e sviluppare altresì
una coscienza imprenditoriale in
essa.
Ancora, gli aspiranti imprenditori verranno dotati delle competenze necessarie per l’individuazione e l’avvio di progetti imprenditoriali (non solo start-up, ma anche elaborazione del business plan).
Saranno inoltre potenziate la creatività e la capacità innovativa non solo
del singolo, ma anche del gruppo
di lavoro.
tessuto economico-sociale, con
un elevato numero di disoccupati
e cassintegrati, si rende necessario pensare ad una “nuova vita
lavorativa” per non venire estromessi dal mondo del lavoro. In
questo caso l’autoimpiego potrebbe rappresentare una valida alternativa.»
Modalità e tempi di iscrizione
saranno pubblicati sul sito istituzionale della Provincia www.pro
vincia.carboniaiglesias.it nella sezione dedicata al lavoro.
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LATINIA
Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco
dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna.
Vino mediterraneo, caldo, solare che,
servito a 10°-12° C, esalta il dessert
e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.
Ha ricevuto il “Premio speciale”
“miglior vino dolce dell’anno” 2002
e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso”
Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.
La conferenza socio-sanitaria ha congelato la proposta
Luca Pizzuto: «Sulla proposta sanitaria
occorre un dibattito ampio e partecipato»
L
a conferenza
sociosanitaria ha deciso di
congelare la proposta di riorganizzazione saLuca Pizzuto.
nitaria per due
ordini di ragioni.
Per la mancanza di risorse economiche scippate dalla Giunta regionale (38 milioni di euro necessari al
completamento della ristrutturazione del CTO di Iglesias, del Sirai di
Carbonia e dei poliambulatori territoriali); per questo, insieme all’Azienda sanitaria, si è chiesto un immediato incontro con l’assessore regionale alla sanità. Non avendo un
quadro chiaro delle risorse in campo,
non è possibile concretizzare realmente una riforma sanitaria.
Non vi è una piena condivisione, da parte degli Enti locali e della
Provincia, su alcune scelte ipotizzate dalla ASL: per esempio, mai ac-
cetteremo la chiusura del punto nascite dell’ospedale Sirai, ma nemmeno quella dei servizi oncologici
dell’ospedale stesso, per altro non
prevista dal piano proposto.
C’è da dire che l’Azienda, oltre
ad aver bloccato gli accorpamenti
previsti l’anno scorso ed aver iniziato un percorso di concertazione con
gli Enti locali, ha aperto ampi margini di discussione sulla possibilità
di realizzare sostanziali modifiche
alla proposta presentata, per cui il
congelamento equivale a permettere un dibattito più ampio e partecipato.
Voglio tranquillizzare i cittadini
sul fatto che ogni minimo cambiamento verrà attuato dopo confronti
e prese di posizione concordate nella conferenza socio-sanitaria; non
avverranno chiusure o spostamenti,
senza che questi siano discussi e
largamente condivisi dalla conferenza stessa.
Mi preme però dire che una mala
politica, gestita da pochi personag-
gi, ha trasformato, negli anni, la sanità del territorio in un luogo di favoritismi e clientele. Il servizio sanitario del Sulcis Iglesiente è stato
salvato grazie ai lavoratori e alle lavoratrici che, nonostante il sistema,
hanno dedicato il loro impegno e la
loro serietà alla salute dei cittadini.
La gran parte delle forze in campo, tra Enti locali e Azienda sanitaria, vogliono scardinare questo sistema di potere; per farlo, una delle
prime cose è creare un esteso e partecipato dibattito tra tutte quelle realtà sociali che vivono quotidianamente la sanità. Se riusciremo a costruire una riforma dal basso, che parta
dai bisogni dei cittadini, allora nessuno potrà più toglierci nulla. Oggi,
il nostro dovere è quello di interessarci e di discutere, per evitare che
poteri più o meno occulti devastino
ciò che abbiamo, in favore dell’interesse di pochi.
Luca Pizzuto
Assessore provinciale alle politiche
giovanili, sociali e della salute
Inaugurati alla presenza del presidente del Consiglio regionale
Santa Barbara, nuovi arredi per la pediatria
C
ambia volto il reparto di
pediatria dell’ospedale
Santa Barbara di Iglesias.
Il reparto è stato completamente rinnovato, dagli arredi alle
dotazioni tecnologiche. Un restyling
reso possibile dalla presidenza del
Consiglio regionale, che ha deciso
di destinare 20.000 euro al reparto
pediatrico. Il 23 dicembre l’inaugurazione, alla presenza del direttore
generale Maurizio Calamida e del
presidente del Consiglio regionale,
Claudia Lombardo.
«Abbiamo deciso di devolvere ad
un reparto di ciascuna Provincia i fondi provenienti dalle spese di rappresentanza destinate al presidente del
Consiglio nel 2010», ha commentato
Claudia Lombardo. «Anche nel 2011
questi fondi non sono stati utilizzati:
una decisione che si inserisce in un
contesto di riduzione degli sprechi
della politica, la dimostrazione che il
Consiglio non è indifferente alle sofferenze delle fasce più deboli. Certamente - ha concluso il presidente del
Consiglio regionale - la sanità del Sulcis necessita di ulteriori interventi».
Tanti nuovi giochi, arredi colorati
e sui muri le 25 allegre tele dipinte
dai ragazzi del Liceo Artistico “G.
Asproni” di Iglesias. Nel reparto
(dodici posti letto e quattro culle) è
stata allestita anche una sala dove i
bambini ricoverati potranno distrarsi
giocando con la nuova PlayStation
dotata di maxischermo.
«Siamo molto soddisfatti di questo reparto», ha commentato il direttore generale Maurizio Calamida.
«Innanzitutto per la grande profes-
sionalità delle persone che ci lavorano ed ora anche per l’estetica e le
forniture, che in un reparto così delicato rivestono una grande importanza per la serenità dei piccoli pazienti. Da qualche mese inoltre - ha
ricordato Calamida - il reparto si è
dotato di un nuovo ecografo: un ulteriore passo avanti inserito nell’azione di potenziamento dell’Azienda».
Tutto il reparto è stato dotato di
wi-fi, in modo che i pazienti possa-
tari dell’Abio che hanno contribuito
all’allestimento, ai ragazzi del Liceo Artistico ed a tutto il personale
della Pediatria».
Tante le personalità presenti all’inaugurazione, che hanno ascoltato i canti di Natale intonati dai bambini: fra loro il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias Tore
Cherchi, l’assessore provinciale alle politiche sanitarie Luca Pizzuto,
il sindaco di Musei Francesco Loi,
L’ospedale Santa Barbara di Iglesias.
no continuare a svolgere le proprie
attività sociali e i loro genitori possano continuare a lavorare.
«Desideriamo ringraziare la
presidenza del Consiglio regionale
per averci permesso di rinnovare il
reparto», ha affermato Umberto Pelosi, direttore S.C. Pediatria Santa
Barbara. «Ma i ringraziamenti vanno anche alle aziende Medianet, che
ha dotato il reparto di wi-fi, e 2C,
che ha donato i televisori, ai volon-
il sindaco di Villaperuccio Antonello Pirosu ed il presidente dell’Ordine
dei Medici della Provincia di Cagliari,
Mondino Ibba. Folta la rappresentanza della Asl 7: il direttore sanitario
Antonio Frailis, il direttore amministrativo Claudio Ferri, il responsabile
del servizio professioni sanitarie Antonello Cuccuru, il direttore del dipartimento di area medica Pietro Greco ed il direttore medico del polo
ospedaliero di Iglesias Carlo Murru.
La Carbosulcis è stata inserita nel decreto mille proroghe 2012
«Ultima chanche per il progetto integrato»
S
embra
che il
Governo Monti abbia accolto
l’invito ad inserire nel decreto legge di
Francesco Sanna.
fine anno la
proroga dei tempi, sino al 31 dicembre 2012, necessari a sviluppare il progetto carbone Sulcis. Ricordo che con il precedente Governo la proroga fu il frutto travagliato di emendamenti parlamen-
tari, con la Lega che al Senato si
schierò contro. Credo che possa
ragionevolmente trattarsi dell’ultima proroga concedibile al progetto, a distanza di due anni e mezzo
dalla legge 99/2009 che lo rilanciò.
Ma di fronte ad un ennesimo
atto di fiducia, va fatta chiarezza,
come ho chiesto al ministro dello
sviluppo economico, sullo stato del
progetto.
Non è possibile che le proroghe
si susseguano (questa è la quarta)
senza che il bando internazionale
sia indetto, senza conoscerne gli
assunti essenziali, senza sapere
dello stato dei negoziati in sede
europea.
Chiederemo anche di sapere,
nelle prossime settimane, se il Governo ritiene la Regione ancora capace di gestire le complesse procedure di lancio di questo ambizioso
progetto industriale e tecnologico.
A vedere i risultati conseguiti nella
gestione ordinaria della miniera, io
avrei molti dubbi.
Francesco Sanna
Senatore PD
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4
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
La conferenza di servizi guidata dal ministero dello sviluppo economico ha espresso un parere positivo sul progetto
Il metanodotto Galsi verso il sì definitivo
Mentre il fronte del no continua la sua battaglia, le amministrazioni locali chiedono garanzie sulle ricadute nei territori.
L
a conferenza di servizi del
ministero dello sviluppo
economico ha espresso parere positivo, a larghissima
maggioranza, sul progetto Galsi. Si
tratta di un significativo passo avanti verso il via libera definitivo ed il
decollo dell’importante infrastruttura che collegherà l’Algeria all’Italia,
attraversando la Sardegna.
«La Provincia di Carbonia Iglesias, con gli altri rappresentanti degli
Enti locali sardi - sottolinea il presidente Tore Cherchi - ha chiesto ed
ottenuto da Galsi e da SNAM Rete Gas,
che nel verbale conclusivo si dia atto
che il gasdotto è in grado di approvvigionare il mercato sardo dal continente, nell’ipotesi dell’interruzione,
per qualsiasi ragione, dell’afflusso del
gas dall’Algeria.
Questo è un punto particolarmente
rilevante nel dibattito sviluppatosi in
Sardegna sul Galsi: gli stessi rappresentanti hanno chiesto ed ottenuto
dalla Regione la garanzia dell’interconnessione del gasdotto con le reti
locali di distribuzione. Anche Snam
si è pronunciata in senso positivo.
Nell’esprimere il consenso al gasdotto - aggiunge Cherchi - la Provincia del Sulcis Iglesiente, oltre a ribadire la richiesta del rispetto più stretto delle norme ambientali, ha sottolineato la necessita di indennizzare i
pescatori e i proprietari dei terreni su
cui graverà la servitù e di gestire le
commesse in modo da aiutare l’economia locale. La strada verso la metanizzazione è ancora lunga.»
Grande soddisfazione è stata espressa anche dal deputato PDL Mauro Pili.
«Si tratta di un risultato storico per
la Sardegna e per i sardi - ha detto
l’ex presidente della Regione, protagonista della fase iniziale del progetto -, un passaggio epocale per la connessione dell’Isola con il Mediterraneo
e l’Europa, destinato a ridurre del 40%
i costi energetici della Sardegna».
«L’esito positivo della conferenza di servizi è un’ottima notizia - sottolinea da parte sua il senatore del PD
Francesco Sanna - e spero che il Governo Monti ce ne dia altre, sempre
nel segno di infrastrutture che ci colleghino all’Europa, aumentino le nostre relazioni con la sponda sud del
Mediterraneo, rilancino gli investimenti privati favorendo il mercato
dell’energia e agevolino consumatori ed imprese.»
Nelle ultime settimane nel Sulcis
si sono moltiplicati gli incontri per
l’esame delle problematiche legate alla
realizzazione del progetto. Tra questi
il workshop “Metanizzazione, una necessità per la Sardegna: massimizzare le ricadute sul territorio” organizzato dalla Provincia nella sala riunioni della Grande Miniera di Serbariu, cui sono intervenuti le Amministra-
conoscere la rilevanza del progetto e
agire di conseguenza. La concorrenza è forte e riguarda, innanzitutto, il
porto di Cagliari. Sarebbe paradossale se, all’area che ospita l’arrivo del
metano, fosse negata la logistica.»
«La seconda proposta - conclude
Cherchi - riguarda la rete regionale,
cioè quel complesso di impianti che
interconnettono le reti comunali di distribuzione del gas con il gasdotto
principale: è stato chiarito che si tratta di un’attività remunerata in modo
certo e che SNAM Rete Gas si candida per realizzare e gestire questa
rete. Un’alternativa è che sia una società regionale, magari pubblico/pri-
Un momento del convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera.
zioni comunali, la Regione, la Sfirs,
la direzione del Galsi, il Consorzio
che realizzerà il gasdotto, SNAM SpA,
i concessionari delle reti di distribuzione, le associazioni imprenditoriali ed i sindacati.
Nel corso dei lavori il presidente
della Provincia ha proposto la dislocazione di un polo logistico a Portovesme ed una società locale per la
gestione della rete regionale.
«La Provincia ha proposto che la
base logistica sia realizzata a Portovesme - ha spiegato Tore Cherchi -, i
materiali da movimentare e da assemblare sono imponenti. Per il porto, sarebbe una notevole opportunità di rilancio. Al Consorzio industriale spetta
presentare un progetto ad hoc ed al
tavolo regionale dell’area di crisi ri-
vata o in partenariato con SNAM, a
proporsi come realizzatore e gestore,
in modo che cresca nuova imprenditoria locale ed il reddito prodotto resti nel territorio. Una terza è legata
alle reti comunali già appaltate: occorre che si inizino i lavori, perché le
reti sono comunque necessarie e si
soccorre l’economia del territorio.
Una quarta, infine, riguarda il gasdotto: constatato che in Sardegna non
ci sono imprese in grado di fare da
main contractor, gli spazi sono per il
subappalto (300 milioni di euro potenziali) e per le forniture qualificate (componenti meccaniche, valvole,
elettronica etc). Occorre un ruolo
aperto di SNAM Rete Gas che, in
questo caso, è sottoposto alle stesse
regole di un committente pubblico.»
Si è spento a Sant’Antioco mentre esponeva il suo no al Galsi
L’addio ad Adriano Aversano, per 30 anni
protagonista della vita politica sulcitana
S
e n’è andato come forse in fondo aveva messo
in conto, portando avanti una delle tante battaglie, politiche e sociali, che hanno contraddistinto il suo impegno politico e sociale, dalla sua
Calasetta al Sulcis Iglesiente ed alla Sardegna intera.
Adriano Aversano, 64 anni, ingegnere meccanico,
per quasi vent’anni sindaco di Calasetta, è stato stroncato da un infarto mentre a Sant’Antioco faceva il suo
intervento nel corso di uno dei numerosi convegni organizzati negli ultimi mesi per dibattere sui problemi
connessi alla realizzazione del metanodotto Galsi.
Aveva una posizione fortemente critica nei confronti
del progetto e ripeteva con grande convinzione di essere favorevole al gas ma contrario ad una nuova servitù, alla quale si diceva convinto che la Sardegna sta
andando incontro, senza alcun ritorno per i sardi.
Il suo cuore aveva iniziato a fare le bizze già da tempo ed i medici gli avevano consigliato prudenza ma
non riusciva proprio ad accettare una vita diversa da
quella che aveva sempre vissuto.
Adriano Aversano venne eletto per la prima volta
sindaco di Calasetta nel 1985 ed è rimasto in carica
per ben quattro consiliature consecutive, fino al 2004,
quando ha perso la sfida con Remigio Scopelliti. Ci ha
riprovato, con ancor meno fortuna, nel 2009, quando
è stato eletto sindaco Antonio Vigo.
Cresciuto nella Democrazia Cristiana, dopo il suo
scioglimento ha aderito al Partito Popolare e successivamente prima al Partito del Popolo Sardo e poi all’UDC. Lo scorso anno si è candidato alle elezioni provinciali con i Riformatori Sardi.
Nel 1994 è stato candidato alle elezioni per la Camera dei deputati con i Popolari-Pattisti, ottenendo un
buon risultato con 14.036 voti (18,1%), finendo alle
spalle di Gabriella Pinto, eletta nella lista di Forza Italia, e di Vittorio Macrì, candidato della sinistra. Nel
2004 ha tentato la scalata al Consiglio regionale con
l’UDC, nel collegio del Sulcis Iglesiente, in quel caso
senza grande fortuna.
è stato sempre protagonista di primo piano della
scena politica ed amministrativa degli ultimi trent’anni
e per questa ragione avevo stretto con lui un rapporto
di amicizia che andava anche al di là dell’aspetto puramente professionale.
Ho ricordato spesso con piacere, insieme a lui, un
aneddoto risalente al 1994, all’immediata vigilia delle
elezioni politiche. Venne a farmi visita negli studi di
Telegamma, dove curavo la redazione del telegiornale, e mi chiese di fargli un’intervista. Gli dissi che,
nonostante fosse sindaco in carica, si era ormai alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale e non sarebbe stata opportuna un’intervista non suffragata da una
motivazione concreta, ragione per la quale lo invitai a
ritornare con un progetto...
Adriano Aversano.
Ritornò un paio di giorni dopo con tutti gli incartamenti relativi al progetto per la realizzazione del
ponte tra Punt’e Trettu e Calasetta, redatto dall’amico
Tore Mascia. Come promesso, gli feci l’intervista che
andò regolarmente in onda. E da quel giorno ripropose l’idea ed il progetto del ponte in più occasioni, per
diversi anni, senza riuscire però a vederlo realizzato.
Giampaolo Cirronis
L’ospedale sulcitano ha ricevuto un prestigioso riconoscimento per le politiche attuate in favore del sesso femminile
Bollino rosa al “Sirai” di Carbonia, un ospedale a misura di donna
U
n prestigioso riconoscimento per l’ospedale “Sirai” di Carbonia: lo scorso 15 dicembre una delegazione del Presidio ha ricevuto a
Roma, presso la Camera dei Deputati,
il “Bollino Rosa” per le politiche attuate in favore del sesso femminile.
Il programma “Bollini Rosa”, ideato
dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), dal 2007
segnala gli ospedali che si sono distinti per il loro livello di “women friend-
ship”, cioè il grado di attenzione posta non solo nei confronti dei campi
della medicina dedicati alle patologie
femminili, ma anche verso le esigenze specifiche delle donne ricoverate.
«Siamo orgogliosi che un nostro
presidio ospedaliero sia stato riconosciuto come centro di eccellenza ha commentato il direttore generale,
dott. Maurizio Calamida -, il nostro
impegno è di mantenere alti i livelli
qualitativi delle prestazioni mediche,
e siamo fiduciosi che nei prossimi anni
sapremo meritare ulteriori Bollini
Rosa.» «Non è vero che maggiori risorse economiche portino automaticamente ad ottenere una buona medicina - ha aggiunto il direttore sanitario, dr. Antonio Frailis -, contano
molto di più la professionalità e il
rapporto con il paziente, e questo riconoscimento ne è la dimostrazione.»
Soddisfazione da parte del direttore medico del P.O. “Sirai”, dr.
Sergio Pili: «I nostri servizi sanitari
sono stati apprezzati e giudicati al-
Importanti provvedimenti nell’ultima riunione del 2011
La Giunta Casti ha approvato interventi
per opere pubbliche per oltre 1 milione
L
a Giunta comunale di Carbonia guidata dal sindaco
Giuseppe Casti nell’ultima
riunione del 2011 ha approvato importanti progetti relativi
alla costruzione di diversi alloggi
residenziali da assegnare a canone
sociale, alla realizzazione di nuovi
loculi nel cimitero comunale (nella nuova area, che sarà collegata,
con un corridoio interno, al cimitero esistente), agli interventi di messa a norma di sicurezza della scuola media di via Dalmazia.
Alloggi residenziali da assegnare a canone sociale: si procederà al recupero di parte del patrimonio pubblico cittadino che sarà utilizzato per la creazione di nuovi
alloggi. In particolare si tratta del
recupero del primo piano dell’ex
albergo operaio di via Trieste (co-
struzione di sei alloggi), dell’ex
cantiere comunale di via Trieste
(costruzione di otto alloggi) e dell’ex ambulatorio di piazza 1° Maggio (costruzione di 2 alloggi). L’importo complessivo, a base d’asta,
per l’intervento è pari a circa
868.000 euro.
Realizzazione di 300 nuovi loculi nel cimitero comunale di Carbonia. Nella nuova area del cimitero comunale verranno realizzati
300 nuovi loculi e le relative opere
di urbanizzazione. La spesa complessiva per l’intervento è pari a
320.000 euro.
Interventi di messa a norma
della scuola media di via Dalmazia. Approvato il progetto di messa a norma, in materia di sicurezza, dell’edificio scolastico. La spesa complessiva dell’intervento è
pari a 28.500 euro.
«L’Amministrazione comunale
- si legge in una nota - desidera
informare i cittadini sul lavoro sin
qui svolto e in corso di realizzazione. L’Amministrazione comunale
sta portando avanti tutto quanto di
sua competenza, nei limiti delle
proprie capacità finanziarie. Al
contrario molte opere finanziate
da diversi anni e di esclusiva competenza di AREA, sono ferme o
procedono con lentezza esasperante. Per questo la Giunta comunale, consapevole della necessità
ed esigenza di migliorare la qualità e la vivibilità dei quartieri periferici della città, non lascerà niente di intentato affinché AREA, una
volta per tutte, svolga nei giusti
tempi gli interventi ad essa delegati.»
l’avanguardia, dall’oncoplastica alla radiologia, dalle cure contro l’osteoporosi all’assistenza psicologica - ha affermato - può avere influito anche il fatto di avere tante donne
in ruoli apicali: due su cinque dirigenti di dipartimento sono donne, e
altre tre guidano vari settori».
Per il raggiungimento di questo
risultato è stato fondamentale il lavoro di primari e collaboratori, fra i quali
la dr.ssa Viviana Lantini (Pronto
Soccorso), la dr.ssa Antonella Piredda
(Chirurgia), il dr. Antonio Macciò
(Ostetricia e Ginecologia), il dr. Nazareno Pacifico (Radiologia) e la dr.ssa
Maria Gabriella Aru (Direzione Medica P.O. Sirai).
«Nel campo della senologia, ad
esempio - ha spiegato la dr.ssa Antonella Piredda -, possiamo disporre
di terapie qualificanti come l’oncoplastica e l’atto ricostruttivo. I nostri consulti sono sempre multidisciplinari.».
«Nella prossima edizione del programma Bollini Rosa - ha aggiunto
la dr.ssa Viviana Lantini - potremo
inserire anche l’ultimo progetto per
il contrasto della violenza sulle donne.
Nato dalla collaborazione fra l’Ordine dei Medici e l’Ordine degli Avvocati, prevede un percorso che comprenderà, oltre all’accoglienza ed alle
cure mediche, il supporto psicologico e la raccolta di dati che andranno
a supporto dell’attività giudiziaria».
Il progetto, già approvato dagli
assessorati alla sanità di Regione e
Provincia, partirà a gennaio.
Procedono nell’Isola i lavori di bonifica dell’ex Sardamag
«Una volta ultimata la bonifica delle aree,
partiranno gli investimenti pubblici e privati»
T
u t t i
possono constatare
che i lavori di
messa in sicurezza in emergenza da parte di
Giorgio Locci.
Progemisa del
sito inquinato
dell’area ex Sardamag di Sant’Antioco procedono secondo programma.
Il 22/12/2011 sono iniziati anche i
lavori di progettazione e messa in sicurezza permanente (la bonifica vera e propria) da parte di IGEA. Tutti
possono verificare che alle parole
sono seguiti i fatti. Ho lavorato per
oltre un anno e mezzo perché si arrivasse a questo. Continuerò a vigilare
affinché vengano rispettati i tempi del
crono programma che nel 2012 do-
vrebbe prevedere l’ultimazione dei
lavori. Quando le opere di bonifica
si concluderanno, la Regione potrà
cedere con un bando pubblico l’area
ex Sardamag (circa 14 ettari) per la
costruzione un grosso porto turistico,
con relativo polo cantieristico, area
servizi, edilizia residenziale alberghiera con le relative pertinenze (come il PUC prevede).
Si potranno creare, nei fatti, le
nuove condizioni per rilanciare tutto
il comparto turistico dell’intera area
del Sulcis con il recupero, tra l’altro,
di aree degradate ed inquinate post-industriali. Il presidente Cappellacci, inoltre, ha già previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro per il
futuro Polo Nautico di Sant’Antioco dai fondi FAS ripartiti nello scorso
mese di agosto; una parte possono
essere utilizzati anche per opere in-
frastrutturali. Ha inoltre promesso,
dopo la sua venuta a Sant’Antioco,
ulteriori 10 milioni di euro (da aggiungere ai 5) ricorrendo alla L.R.
n. 5 del 28.12.2009 art. 5 comma 1,
per la costruzione di un tunnel con
sottopassaggio al posto dell’attuale
ponte che impedisce il passaggio di
imbarcazioni con albero o di grosse
dimensioni, impedendo di fatto la
navigabilità della laguna e lo sviluppo turistico diportistico. Dopodiché Sant’Antioco e tutto il territorio
avranno in mano il loro futuro.
Queste opere potranno creare le
condizioni per un rilancio vero dell’economia di Sant’Antioco e del
Sulcis creando un nuovo modello di
sviluppo che vada oltre l’industria
primaria presente nel territorio.
Giorgio Locci
Consigliere regionale PDL
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Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
La Provincia di Carbonia Iglesias ha pubblicato il bando del progetto integrato di sviluppo territoriale Agro-Eco-Ambientale
Un progetto per “Vivere la Campagna”
Per realizzare gli interventi a favore dello sviluppo delle filiere agro-alimentari del territorio sono disponibili 430.000 euro.
L
a Provincia di Carbonia
Iglesias ha dato avvio al
programma attuativo del
progetto integrato di sviluppo territoriale Agro-Eco-Ambientale “Vivere la Campagna”
per l’annata agraria 2011/-2012.
Alla realizzazione degli inter-
e le associazioni di categoria nonché gli operatori del settore.
Il progetto rientra nel Piano
strategico di Sviluppo provinciale, tra le iniziative a favore dello
sviluppo delle filiere agroalimentari del territorio della Provincia.
tati principalmente da pratiche di
coltivazione ed allevamento di tipo
intensivo, anche in base alle politiche agricole ed ambientali sviluppate in sede europea. All’agricoltura, quindi, deve essere riconosciuto un ruolo centrale nella tutela del
territorio e nella conservazione
guardano sia la salvaguardia dell’ambiente che l’interesse dell’attività economica. è perciò opportuno - precisa l’assessore Pili - sostenere iniziative che incentivino una
agricoltura sostenibile, che consenta una maggiore razionalizzazione ed efficienza nell’uso e nella
terminate caratteristiche qualitative e che presenti anche qualità
di tipicità. Il tutto, anche favorendo la sicurezza nelle campagne
grazie alla presenza degli agricoltori, contribuendo, attraverso l’implementazione di attività AgroEco-Ambientali, alla valorizza-
e zootecnica con le produzioni
agroalimentari coltivate e raccolte in Sardegna.
La misura di incentivazione
consiste in 210,00 euro ad ettaro
coltivato a leguminose foraggere
o a Grano Cappelli e potrà essere
concessa agli imprenditori agri-
L’assessore provinciale al lavoro e formazione professionale Alberto Pili.
La sede della Provincia in via Mazzini a Carbonia.
Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias Salvatore Cherchi.
venti del programma vengono destinati quattrocentotrentamila euro, che, nella prima fase, serviranno
anche per promuovere delle azioni
di animazione territoriale e di divulgazione dello stesso progetto,
coinvolgendo in tali attività l’Agenzia LAORE Sardegna, i Comuni
delle proprie risorse. Il suolo rappresenta il principale fattore produttivo per la attività primaria e
la sua protezione dal degrado, causato da uno sfruttamento intensivo, nonché la conservazione della sua fertilità e della sua ricchezza biologica, sono aspetti che ri-
zione turistica del paesaggio agrario e delle risorse naturali e gastronomiche in modo sinergico nel
territorio della Provincia, e sensibilizzando gli Enti locali per una
nuova cultura delle produzioni libere da Ogm, tesa alla incentivazione dell’alimentazione umana
«Il settore agricolo, al pari delle altre attività produttive - spiega l’assessore al lavoro e formazione professionale Alberto Pili -,
è chiamato ad impegnarsi sempre
più per ridurre l’impatto ambientale di taluni suoi processi di produzione e lavorazione, rappresen-
conservazione delle risorse naturali, rendendo minimo o nullo l’impatto ambientale.»
La scelta strategica è quella di
sviluppare, nel territorio, sistemi
colturali con ridotti input di agrochimici, adottando delle colture capaci di fornire un prodotto con de-
coli per un massimo di cinque ettari.
Per favorire la gestione ottimale del programma sperimentale “Vivere la campagna”, annata
agraria 2011/2012, verrà costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare.
Il bando pubblico per l’erogazione di contributi a valere sul progetto sperimentale
Agro-Eco-Ambientale “Vivere la Campagna” Annata agraria 2011/2012
PREMESSE GENERALI
E FINALITÀ
Attraverso il progetto sperimentale “Vivere la campagna” annata
agraria 2011/2012, l’Amministrazione Provinciale di Carbonia Iglesias, si prefigge l’obiettivo di avviare
un vasto programma di tutela del suolo e di valorizzazione dell’ambiente
pedologico nelle aree rurali dei Comuni della Provincia, attraverso la coltivazione delle leguminose, riconosciute come risorsa fondamentale per
la sostenibilità degli agro-eco-sistemi
e del Grano Cappelli ritenuta ormai
una biodiversità da salvaguardare.
Il progetto, che interesserà i 23
Comuni della Provincia per complessivi ettari 2.054, prevede l’erogazione
di un’agevolazione finanziaria agli imprenditori agricoli, singoli o associati,
titolari di aziende con terreni agricoli
ricadenti nel territorio provinciale,
entro i limiti e le condizioni previste
dalla disciplina comunitaria in materia di aiuti “de minimis” di cui al Regolamento (Ce) n. 1535 del 20.12.2007
e successive integrazioni per il settore
della produzione di prodotti agricoli.
SOGGETTI BENEFICIARI
Potranno presentare istanza per
l’ottenimento delle agevolazioni finanziarie, gli imprenditori agricoli,
singoli od associati, titolari di aziende
i cui terreni ricadono in uno o più Comuni della Provincia di Carbonia Iglesias, regolarmente iscritti alla Camera di Commercio alla data di presentazione della domanda di partecipazione al presente Bando.
Non potrà essere accolta più di 1
(una) istanza da parte di un medesimo
soggetto.
Nell’eventualità che la coltivazione effettuata da soggetti diversi interessi il medesimo mappale, questi
dovranno presentare apposita planimetria catastale con evidenziate le superfici coltivate attribuite a ciascun
operatore.
RISORSE FINANZIARIE
ED INTENSITÀ
DEL CONTRIBUTO
La Provincia di Carbonia Iglesias
ha destinato per l’attuazione degli interventi di cui al presente bando, nell’annata agraria 2011/2012, la somma complessiva di € 431.454,37 (quattrocentotrentunomilaquattrocentocinquantaquattro/37).
L’agevolazione finanziaria è riconosciuta a fronte della coltivazione di
una superficie minima pari a 1 (uno)
ettaro e massima di 5 (cinque) ettari ed
è costituita da un contributo a fondo
perduto di € 210,00 (duecentodieci/
00) per ettaro, al lordo delle ritenute
previste dalla normativa fiscale vigente.
Il contributo fino al raggiungimento della superficie di 5 ettari è a totale
carico della Provincia.
L’agevolazione verrà erogata ai
sensi del Regolamento (Ce) n. 1535
del 20.12.2007 e successive integrazioni in materia di aiuti “de minimis”
per il settore della produzione dei prodotti agricoli, pertanto i soggetti beneficiari dovranno dimostrare che l’agevolazione succitata, sommata agli
eventuali ulteriori aiuti ricevuti non
superi gli importi previsti dalla normativa vigente in materia di aiuti “de
minimis”.
COLTURE AMMISSIBILI
L’intervento oggetto dell’agevolazione dovrà riguardare la semina e la
coltivazione del Grano Cappelli, e/o
di leguminose in purezza rientranti
nella seguente elencazione:
• Ceci*;
• Fave*;
• Favini*;
• Lenticchie*;
• Cicerchie*;
• Pisello proteico*;
• Lupino*;
• Sulla*;
• Trifoglio;
• Erba medica;
• Veccia.
* per le suddette colture è ammessa anche la semina a nudo.
Non sono ammesse le consociazioni colturali tra leguminose e colture non leguminose (es. graminacee).
Per essere ammissibile a contributo il Grano Cappelli deve essere
seminato nell’annata agraria 2011/ 2012
su terreni nei quali nell’annata agraria
precedente non siano state seminate
graminacee.
Le varietà da coltivare devono essere indicate al momento della presentazione della domanda e devono
obbligatoriamente riferirsi all’annata
agraria 2011/2012.
Non saranno in alcun caso considerate ammissibili le semine di leguminose poliennali effettuate nelle precedenti annate agrarie.
TERMINE E MODALITÀ
DI PRESENTAZIONE
DELL’ISTANZA
L’istanza dovrà essere redatta utilizzando esclusivamente la modulistica allegata al presente bando e presentata, a pena di esclusione, entro e
non oltre le ore 12.00 di martedì 31
gennaio 2012, presso gli Uffici della
Provincia di Carbonia Iglesias, siti in
Carbonia - 09013, via Mazzini 39, secondo una delle seguenti modalità:
• raccomandata A/R ed in tal caso
farà fede la data di spedizione e l’orario indicati nel timbro postale;
• presentazione mediante consegna all’Ufficio Protocollo, si informa
che l’Ufficio è aperto al pubblico nei
seguenti orari: dalle ore 9,00 alle ore
12,00 (dal lunedì al venerdì); dalle
ore 15,30 alle ore 17,30 (martedì).
Ogni singola istanza, completa di
tutti gli allegati, dovrà pervenire in
busta chiusa con la seguente dicitura a caratteri stampatello e ben visibili: “PROGETTO VIVERE LA
CAMPAGNA - ANNATA AGRARIA 2011/2012”.
Inoltre dovrà riportare tutte le indicazioni relative al mittente (nome e
cognome, indirizzo, Comune di residenza, recapito telefonico).
La modulistica per la partecipazione al Bando è disponibile sul sito
Internet dell’Ente all’indirizzo
www.provincia.carboniaiglesias.it
(nella sezione bandi e gare) e presso
le sedi degli Uffici Provinciali ai seguenti indirizzi:
- Ufficio Programmazione, Sviluppo e Attività Produttive, via
Mazzini 39, 09013 Carbonia (CI) per
i seguenti Comuni, Carbonia, Santadi, Masainas, Sant’Anna Arresi, Piscinas, Giba, Villaperuccio, Perdaxius,
Narcao, Nuxis, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, Calasetta, Carloforte, Portoscuso, Tratalias;
- Ufficio Agricoltura, via Argentaria 14, 09016 Iglesias (CI) per i seguenti Comuni, Iglesias, Fluminimaggiore, Buggerru, Domusnovas, Musei,
Villamassargia, Gonnesa;
La suddetta modulistica sarà disponibile anche presso le sedi dei 23
Comuni della Provincia e delle Associazioni di Categoria.
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
L’istanza, da inoltrarsi secondo le
modalità sopra descritte entro la data
del 31 gennaio 2012, dovrà essere composta dai seguenti documenti:
Allegato A (istanza di partecipazione)
• Fotocopia firmata del documento di riconoscimento del rappresentante legale in corso di validità
• Fotocopia del codice fiscale del
rappresentante legale;
• fotocopia del certificato/visura
C.C.I.A.A.
• Fotocopia codice IBAN
• Eventuale planimetria catastale,
con indicazione della parte interessata, nel caso in cui la coltivazione ef-
fettuata da più beneficiari riguardi il
medesimo
• Dichiarazione sostitutiva di atto
di notorietà con cui viene indicato il
C/C bancario o postale, i soggetti abilitati ad operare sul conto ed il loro
Codice Fiscale ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari (Allegato C);
(solo nel caso di pagamento su c/c
bancario o postale).
Allegato B (Attestazione di avvenuta semina)
N.B.: L’Allegato B deve essere
presentato solo a seguito dell’avvenuta semina, e comunque entro e
non oltre il termine ultimo del 28
febbraio 2012, con le modalità previste per la presentazione dell’istanza.
Si precisa che l’erogazione del contributo avrà luogo solo a seguito della
presentazione del suddetto Allegato B.
CAUSE DI ESCLUSIONE
Si precisa che sono considerate
cause insanabili di esclusione:
1. istanza di partecipazione (Allegato A) non sottoscritta o non corredata di valido documento di riconoscimento;
2. presentazione dell’istanza oltre i
termini di scadenza previsti dal Bando;
3. ubicazione dei terreni oggetto
di intervento al di fuori del territorio
provinciale;
4. assenza di iscrizione alla CCIAA;
5. aver usufruito, nell’ultimo triennio fiscale, di forme di agevolazione
per il settore agricolo in regime de minimis ai sensi del Regolamento (Ce)
n. 1535 del 20.12.2007 e successive
integrazioni, che, cumulate all’agevolazione finanziaria richiesta con il
presente Bando, superi gli importi previsti dalla normativa vigente in materia di aiuti “de minimis”.
PROCEDURE
PER LA FORMAZIONE
DELLA GRADUATORIA
La graduatoria delle istanze ammesse verrà predisposta sulla base
della data e dell’ora di spedizione per
posta raccomandata risultante dal timbro postale o di presentazione all’Ufficio Protocollo, fino alla copertura della quota massima a carico della Provincia stabilita in 89 ettari per Comune
e, comunque, fino alla copertura della superficie complessiva totale di ettari 2054 di cui all’art. 1 del presente
Bando.
Qualora non risultino presentate
domande sufficienti a coprire per intero gli ettari attribuiti a ciascun Comune, la quota non assegnata verrà ripartita proporzionalmente ai Comuni
nei quali le domande pervenute siano
superiori alla quota sopra indicata, fino alla copertura della superficie totale ammissibile di cui all’art. 1.
La graduatoria, approvata con determinazione dirigenziale, verrà pubblicata per 30 giorni all’Albo pretorio
dell’Ente e sul sito ufficiale della Provincia all’indirizzo www.provincia.
carboniaiglesias.it (nella sezione bandi e gare).
OBBLIGHI PER I BENEFICIARI
è fatto obbligo ai beneficiari di
mantenere le colture da granella per
tutto il ciclo biologico della pianta.
Tale obbligo non sussiste per le coltivazioni destinate alla pratica del sovescio, la cui principale finalità è l’apporto di azoto organico in terreni sottoposti a rotazione agronomica. In tal
caso il beneficiario è tenuto ad avvisare il competente Ufficio provinciale prima di procedere alle lavorazioni
in favore della successiva coltura onde consentire l’eventuale sopralluogo.
Per le leguminose da foraggio è
consentito lo sfalcio o il pascolo ogni
qual volta la coltura lo consenta.
MODALITÀ DI EROGAZIONE
DELL’ AGEVOLAZIONE
L’agevolazione verrà erogata in
un’unica soluzione, previa verifica da
parte del competente
Ufficio provinciale, del regolare
svolgimento delle attività di semina e
coltivazione dei legumi, secondo le
seguenti modalità:
• accredito su conto corrente bancario o postale intestato al beneficiario (Allegato C);
• quietanza diretta, se la normativa in vigore al momento del pagamento lo consente.
ACCERTAMENTI E VERIFICHE
L’Amministrazione Provinciale
provvederà ad accertare la regolarità
delle attività di semina e coltivazione
mediante verifiche a campione.
Pertanto, al termine delle attività di semina e, comunque, entro e
non oltre il termine ultimo del 28
febbraio 2012, dovrà essere inoltrata
all’Amministrazione provinciale, con
le modalità previste per la presentazione dell’istanza, la dichiarazione
sostitutiva attestante l’avvenuta semina e i terreni di localizzazione delle colture (Allegato B), allegata al
presente Bando, debitamente compilata in ogni sua parte, sottoscritta e
corredata da fotocopia firmata di
un valido documento di riconoscimento.
Con la presentazione dell’attestazione di avvenuta semina, il beneficiario autorizza l’Amministrazione
Provinciale ad effettuare i sopralluoghi tecnici necessari e si impegna a
favorire l’attività ispettiva e a fornire
tutte le informazioni utili al riguardo.
Del sopralluogo svolto verrà redatto apposito verbale sottoscritto dal
tecnico incaricato dall’Amministrazione Provinciale e dal beneficiario o
suo rappresentante.
REVOCA
DELLE AGEVOLAZIONI
L’Amministrazione provinciale
potrà revocare la concessione del contributo e richiedere la restituzione delle
somme già erogate qualora si verifichino i seguenti casi:
1. il beneficiario ha usufruito nell’ultimo triennio fiscale, di altre agevolazioni per il settore agricolo in regime “de minimis” ai sensi del Regolamento (Ce) n. 1535 del 20.12.2007 e successive integrazioni, che,
cumulate all’agevolazione finanziaria richiesta con il presente
Bando, superi gli importi previsti dalla normativa vigente in materia di aiuti “de minimis”.
2. false dichiarazioni.
TRATTAMENTO DATI
Ai sensi dell’art. 13 del D.lgs
30/6/2003 n. 196 (Codice in materia
di protezione dei dati personali) si
informa che i dati personali forniti e
raccolti in occasione del presente
Bando verranno utilizzati esclusivamente in funzione e per i fini del progetto sperimentale, nonché conservati sino alla conclusione del procedimento presso l’Ufficio Programmazione, Sviluppo e Attività Produttive e, successivamente, presso
l’archivio dello stesso Ufficio.
UNITÀ ORGANIZZATIVA
RESPONSABILE
DEL PROCEDIMENTO
E REFERENTI
Per qualsiasi informazione e chiarimento in merito ai contenuti del
presente Bando i soggetti interessati
potranno fare riferimento all’Ufficio
Programmazione, Sviluppo e Attività Produttive, sito in via Mazzini 39
a Carbonia (CI), nei seguenti orari
di ricevimento al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore
12.00, oppure chiamando ai numeri
0781/6726223 e 0781/6726222 o
scrivendo al seguente indirizzo di
posta elettronica: programmazione
@provincia.carboniaiglesias.it.
Carbonia lì, 12 dicembre 2011
Il Dirigente
Dott.ssa Anna Maria Congiu
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
In occasione del 73° anniversario della sua fondazione, è stata evidenziata l’importanza del riconoscimento internazionale
Carbonia in festa per il Premio del paesaggio
Il 18 dicembre nella sala polifunzionale sono stati premiati i giovani distintisi nel corso dell’anno in vari settori della cultura e dello sport.
I
festeggiamenti per il 73esimo
compleanno della città di Carbonia sono stati caratterizzati
da due iniziative svoltesi il 17 e
18 dicembre. La prima, un convegno internazionale sul Premio europeo del paesaggio, ricevuto dal sindaco Giuseppe Casti due mesi fa in
Portogallo, si è tenuta nella sala conferenze della Grande Miniera di
Serbariu; la seconda, domenica 18
dicembre, nella sala polivalente di
piazza Roma, ha visto l’inaugurazione della Targa Premio Europeo del
Paesaggio del Consiglio d’Europa
2010-2011 e la consegna di riconoscimenti a quanti si sono distinti nel
corso dell’anno nei vari settori della
cultura e dello sport.
Folta e qualificata la partecipazione al convegno “Città di Carbonia Vincitrice del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa
2010-2011. Progetto Carbonia Landscape Machine”, nel corso del
quale sia il sindaco sia il presidente
della Provincia di Carbonia Iglesias,
Tore Cherchi, già sindaco della città
per due consiliature, hanno sottolineato l’importanza del Premio che
responsabilizza sia l’Amministrazione comunale sia l’intera comunità a
proseguire l’impegno nel lavoro di
riqualificazione urbana.
Nel corso del dibattito, coordinato dall’assessore Mauro Esu, sono
intervenuti Antonello Sanna, preside della facoltà di architettura dell’università di Cagliari; Maria Grazia Bellisario, direttore del Servizio
architettura ed arte temporanee del
ministero dei beni culturali; Antonella Sanna, in rappresentanza della
soprintendenza per i beni architettonici paesaggistici storici artistici ed
etnoantropologici per le province di
Cagliari ed Oristano; Alessandra Fassio, curatore responsabile del Premio
del Paesaggio del Consiglio d’Europa; Maguelonne Déjeant-Pons, direttore della divisione patrimonio
culturale, pianificazione territoriale,
paesaggio gestione territoriale del
Consiglio d’Europa; Enrico Buergi,
presidente della Giuria del Premio
del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2009/2011 e presidente della Conferenza degli Stati aderenti alla convenzione europea del paesaggio del
Consiglio d’Europa 2000-2007.
Assai interessante è risultato l’intervento di Dante Ennas, in rappresentanza degli ex minatori.
«Sono emozionato nel rievocare
il passato con tutte le sofferenze vissute - ha detto Ennas - e fortunato per
essere uno tra i pochi sopravvissuti.
In questa giornata in cui la città indossa gli abiti della festa, un piccolo
drappo nero spicca nel colletto di
ogni giacca ed il segno di lutto che
porta in riconoscimento alla me-
ancora la fortuna di avere in vita il
padre o il suocero pensionati, più
fortunati se questi sono anche invalidi del lavoro con la rendita Inail.
Dobbiamo dire basta a questa umiliante situazione.»
La sala polifunzionale si è rivelata insufficiente a contenere quanti
hanno voluto presenziare alla ceri-
Presentato il 22/12 il libro dell’Auser di San Giovanni Suergiu
Centrale Santa Caterina, non solo macchine,
storie di uomini, donne e bambini
C
entrale Santa Caterina, non
solo macchine, storie di
uomini, donne e bambini.
Nel titolo è concentrato il
significato dell’iniziativa editoriale
dell’Auser di San Giovanni Suergiu,
presentata lo scorso 22 dicembre in
un saloncino gremito.
Il progetto sulla nascita e la vita
della Centrale di Santa Caterina come scrive il presidente della sezione Auser, Sergio Madeddu, nella presentazione del libro - iniziò oltre tre
anni fa, nel 2008. L’idea venne ad alcuni volontari dell’Auser di San
documentale, di ricerche d’archivio,
e di fonti letterarie già pubblicate; e
quelle inedite, raccontate dalle persone via via intervistate. Una vera
miniera d’informazioni trasmesse da
chi ha trascorso la sua vita dentro ed
“all’ombra” della Centrale; storia
orale della “gente comune del posto”
che descrive cose diverse, e parla delle stesse in modo differente, rispetto
ai documenti scritti. Grazie a questo
straordinario lavoro al quale ha lavorato per le riprese ed il montaggio
Roberta Crepaldi, è stato realizzato
anche un DVD, presentato nella
La copertina del libro.
Il saloncino Auser gremito in occasione della presentazione del libro.
Giovanni Suergiu che proposero alla professoressa Ornella Cogotti, allora docente nella scuola media di
San Giovanni Suergiu, già impegnata in altri progetti culturali ed esperta ricercatrice di storia locale, di assumerne la direzione.
Il lavoro - come hanno sottolineato Sergio Madeddu e la stessa Ornella Cogotti negli interventi fatti nel
corso della presentazione - non è stato facile, si è interrotto più volte per
vari motivi, non ultimo le esigue disponibilità finanziarie, ma si è rivelato assai affascinante.
Le ricerche si sono sviluppate in
diverse direzioni, quella puramente
stessa occasione.
«Ornella Cogotti e Roberta Crepaldi - spiega Sergio Madeddu - hanno incontrato decine e decine di anziani che hanno lavorato nell’impianto di Santa Caterina, le loro famiglie,
le mogli, i figli. Centinaia di ore di
conversazioni, spiegazioni, rivelazioni talvolta confidenziali. Sono stati momenti coinvolgenti, pieni di emozioni: molti non hanno saputo trattenere le lacrime mentre narravano.
Un quadro vivo, impreziosito dal ricorso frequente all’uso del nostro dialetto, piacevole e, talvolta, insostituibile mezzo espressivo. Ci hanno
fornito documenti, centinaia e cen-
tinaia di foto, che riproducono talvolta l’impianto della Centrale, altre, invece, i momenti di pausa di lavoro, di aggregazione o di svago dei
dipendenti e delle loro famiglie.
Con questa iniziativa l’Auser ha
voluto raggiungere i seguenti obiettivi: il primo è di aver contribuito a
recuperare pagine importanti, inedite, di storia vissuta da questi uomini e dalle loro famiglie, che sarebbero andate altrimenti perdute.
L’altro, di aver dato la parola agli
anziani, i giovani di allora, testimoni
e protagonisti del loro tempo, che con
Antonello Sanna, Tore Cherchi, Giuseppe Casti e Mauro Esu.
moria dei 345 morti in miniera o per
la miniera, morti per fondare questa
città, ai quali noi vecchi minatori
vorremmo dedicare questo premio
di crescita e sviluppo sostenibile.
Carbonia deve continuare a vivere,
crescere, produrre, per non farla morire come oggi si sta verificando.
monia del 18 dicembre, svoltasi un
un clima di grande festa.
«Nonostante le ingenti difficoltà
di bilancio - ha spiegato il sindaco,
Giuseppe Casti - l’Amministrazione comunale di Carbonia non ha
voluto privare i cittadini dei giusti
momenti di svago, offrendo un ca-
Una delle premiazioni fatta dall’assessore alla cultura Loriana Pitzalis.
Carbonia è oggi una città di giovani disoccupati, cassintegrati. lavoratori che ieri, forti della disponibilità di lavoro nelle industrie del territorio, hanno affrontato spese per
mettere su una famiglia dignitosa con
il lavoro, oggi questo è venuto a
mancare e moltissimi di loro hanno
lendario ricco di iniziative di vario
tipo (teatro, concerti, cabaret, cinema, degustazioni enogastronomiche)
rivolte a soddisfare gli interessi culturali delle persone di ogni fascia
d’età.»
Giampaolo Cirronis
[email protected]
i loro racconti ci hanno restituito una
affascinante ricostruzione della vita
quotidiana di Santa Caterina, tra gli
anni quaranta e metà degli anni sessanta. Rendere loro omaggio, infine,
ed un pubblico riconoscimento di gratitudine, con la stampa e la distribuzione del libro.»
La presentazione del libro e del
DVD, al quale erano presenti, tra
gli altri, il sindaco Federico Palmas,
il presidente regionale Auser Franca Cherchi e numerosi testimoni di
quella fase storica del paese e del
territorio, ha suscitato vive emozioni.
Lo stesso giorno è stata inaugurata una mostra fotografica.
Lo speleologo di Carbonia Giampaolo Merella è stato premiato in Spagna in un concorso fotografico di fauna cavernicola
Riconoscimento internazionale per la speleologia sulcitana
L
a biospeleologia è
di fondamentale importanza per
conoscere l’evoluzione delle
Roberto Curreli. specie nei contesti biogeografici che sono i principali indicatori dello stato di salute dell’ambiente. Così esordisce Giampaolo
Merella speleologo del Gruppo
“E.A. Martell” di Carbonia, raggiante per il riconoscimento ottenuto in Spagna, precisamente a
Valencia, come secondo premio di
un concorso di fotografia, avente
come tema la fauna ipogea ed è sicuramente un grande elemento di
prestigio per il nostro territorio poco saturo di riconoscimenti. La manifestazione è stata organizzata dal
Gruppo di Speleologia di Villacarrillo (GEV), in collaborazione con
l’Associazione spagnola di Speleologia (AeE), la Società di Entomologia Aragonese (SEA), al Museo
Valencià d’Historia Natural, la Fondazione Entomologica Torres Sala,
la Società Andalusa di Entomologia,
la Società Canaria Melansis, la
Scuola Asturiana di Speleologia e la
Humaventura Biodiversidad Virtual
(BV). Tutte queste Associazioni hanno valutato fotografie di specie faunistiche cavernicole spedite da tutte
le parti del mondo, ed hanno attribuito al “Roncus sp.”, fotografato
dal perito minerario di Carbonia,
il secondo premio della manifestazione, preceduto solo da Octavio
Fernàndez delle isole Canarie e
seguito da Fausto Augusto Pèrez
di Costa Rica, che hanno presentato rispettivamente un esemplare di
dei fiori a Carbonia, tra l’altro potrebbe trattarsi di una nuova specie,
ed al riguardo si attende la risposta
degli specialisti in artropodi.
«Questo è un premio per il grosso lavoro svolto in tanti anni di attività speleologica. Attualmente la
speleologia, scienza complessa
che ingloba tante altre discipline
troglobio (vive solamente in grotta),
completamente cieco, che somiglia
ad uno scorpione, ma non ha l’aculeo. Nel Sulcis di queste specie
se ne conoscono sei, di cui alcune
sono presenti solo in poche grotte,
il Roncus Cassolai ritrovato nelle
grotte di Bacchera e La Cava Romana nel comune di Nuxis, il Ron-
piccolissimi gamberetti), oppure
gli Oxychilus, molluschi, gasteropodi polmonati (piccole lumache
carnivore con il guscio trasparente
molto aggressive, endemiche delle
grotte sulcitane), ancora coleotteri
del genere Bathysciola, vari tipi di
Aracnidi (ragni) ed altro.
Non sono da dimenticare i pi-
Giampaolo Merella.
Giampaolo Merella in azione.
Il geotritone.
Il pseudoscorpione roncus sp..
“Collartida tanausui” (dittero), un
temutissimo predatore troglobio,
difficile da osservare e catturare, e
un grillo cavernicolo “Grillos cavernicolas” (Orthoptera, Gryllidae),
con la predilezione di ambienti poco illuminati ed umidi come appunto la specie fotografata per il concorso. L’esemplare del Roncus sp.
è stato documentato nella Grotta
a partire dalla geologia sino all’archeologia è poco seguita e praticata soprattutto dai giovani - prosegue Giampaolo Merella - e a tale scopo dovremmo essere proprio
noi a rivitalizzare questa passione.»
Cos’è il “Roncus”, oggetto di
premiazione? è uno pseudoscorpione, cioè un artropode chelicerato
cus Baccetti nella Risorgente di
Rio Murtas (Narcao) ed il Roncus
puddui nelle Grotte Is Zuddas a
Santadi.
Lo fauna cavernicola, essendo
abbastanza specializzata, gode di
una tutela particolare. All’interno
di questi ambienti, troviamo vari
generi e diverse specie, come i Stenasellus (crostacei Isotopi, simili a
pistrelli (chirotteri) che in grosse o
piccole colonie frequentano e vivono in questi habitat. Anche questi mammiferi, ugualmente in via
d’estinzione, sono molto importanti per il ruolo che svolgono, soprattutto, perché si cibano di insetti, principalmente di zanzare.
Un’annotazione particolare spetta allo Speleomantes (geotritone),
un anfibio urodelo che vive all’interno delle cavità ma che è possibile rintracciarlo anche all’esterno
in ambienti umidi. Questo e un vero e proprio fossile vivente, cioè
che non si è evoluto per svariati
milioni di anni. Ha le zampe palmate come una rana ma è simile
ad un rettile, non ha né polmoni né
branchie e respira tramite cute. è
fortemente protetto ed è in via di
estinzione, anche perché oggetto di
un commercio clandestino a fini di
collezionismo. In Sardegna si conoscono cinque specie dislocate in
diverse zone, quello del Sulcis
Iglesiente è il geotritone di Genè.
Per questi motivi esso è diventato
un vero e proprio simbolo per le
grotte.
Gli ambienti ipogei sono particolari e complessi ecosistemi sviluppatisi in habitat isolati, quindi
con peculiarità molto importanti.
In questi sono osservabili i vari cicli della materia come quello del
suolo, dell’acqua e dell’aria, con
particolari catene alimentari ed articolati meccanismi e sono particolarmente fragili. Per tutti questi
motivi e per la loro importanza si deve fare attenzione a non alterarli,
anche perché si innescherebbero
processi irreversibili che una volta compromessi non possono essere più ripristinati.
Roberto Curreli
[email protected]
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Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
L’Amministrazione comunale si è mossa dopo alcuni controlli ad attività produttive eseguiti dagli uomini della Guardia di Finanza
Il comune di Sant’Antioco a caccia di evasori
Il Consiglio comunale ha deliberato norme che prevedono una definizione agevolata degli importi da pagare, compresa una rateazione.
I
l comune di Sant’Antioco a caccia di evasori. Si tratta di quelli
che sinora hanno evaso la tassa
sui rifiuti solidi urbani relativamente alle aree scoperte. Per la maggior parte sono i titolari di attività produttive. La decisione dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco
è stata assunta a seguito di alcuni
controlli ad attività produttive cittadine eseguiti dagli uomini della Guardia di Finanza. Tra le mancanze rilevate dalle Fiamme Gialle, segnalate
poi al Comune, c’è l’evasione della
vità produttive, della notifica di accertamento, ha provocato un’alzata
di scudi degli interessati che hanno
sollevato eccezioni e minacciato clamorose azioni di protesta non ultima quella di chiusura delle aziende
che avrebbe avuto come risultato il
licenziamento degli addetti.
«Abbiamo fissato delle regole per
rendere più accessibile la pretesa
tributaria che, pur avanzata nel rigoroso rispetto delle norme di legge ha chiarito l’assessore alle finanze
Carmine Puddu nel presentare la
L’assessore alle finanze Carmine Puddu.
Sant’Antioco.
tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti dalle aree scoperte delle attività artigianali e commerciali. Ma sembra esistano anche
dei casi di evasione di utenze domestiche. Così, per regolamentare il problema ed il recupero dei crediti
dovuti relativamente agli ultimi cinque anni, il Consiglio comunale ha
approvato all’unanimità un regolamento per la definizione agevolata e
bonaria dei casi accertati. L’invio a
diversi contribuenti, titolari di atti-
proposta - appare sproporzionata rispetto alla capacità contributiva degli operatori del settore.»
Così l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, grazie alla facoltà
dei comuni di poter normare i propri tributi, ha predisposto delle norme che prevedono una definizione
agevolata degli importi da pagare.
Una volta definito l’importo, questo
potrà essere versato entro il prossimo
30 settembre 2012. L’importo potrà
anche essere rateizzato fino a 72 rate
non inferiori a 500 euro ciascuna se si
tratta di utenza non domestica e non
inferiore a 100 euro nel caso di utenza
domestica.
Nel corso del dibattito consiliare,
su osservazione del consigliere Giorgio Corsini, gli importi da versare a
rate, per piccole cifre, sono stati rivisti, corretti e ridotti.
L’operazione prevedeva anche la
presentazione di una fideiussione dell’intero importo da versare. Anche
questa norma, nel corso della discussione, è stata soppressa. Il voto così
è stato unanime. Con questi introiti,
l’Amministrazione potrà così anche
ridimensionare, con l’assioma «pagare tutti per pagare meno», la tassa a cui oggi sono soggette le famiglie.
«Per molti la tassa non esiste. Chi
ha fatto il furbo per tanto tempo ha sottolineato l’assessore all’ambiente Massimo Melis - dovrà contribuire
per alleggerire il peso fiscale di chi
sinora ha fatto il suo dovere.»
Tito Siddi
Seconda presenza in poco più di due mesi per il leader del M.R.N.
Domenico Scilipoti a Iglesias ha parlato
di Equitalia, pressione fiscale e pastorizia
A
distanza di poco più di
due mesi, l’on. Domenico Scilipoti, leader
del Movimento di responsabilità nazionale, è tornato
a Iglesias, l’11 dicembre scorso,
per partecipare ad un convegno
organizzato dal coordinatore regionale Emanuele Collu, nella sala Lepori di via Isonzo.
Nel corso dell’incontro si è parlato prevalentemente dei temi legati alla gestione di riscossione dei
tributi da parte di Equitalia, emersi
in maniera clamorosa quasi un anno fa in Sardegna ed ora di strettissima attualità a livello nazionale, della pressione fiscale che grava sempre più pesantemente su
imprese e singoli cittadini e degli
irrisolti problemi del mondo agricolo sardo.
«Il sostegno del prezzo del latte
- spiega Domenico Scilipoti - le
agevolazioni del trasporto merci
(per latte e carne) da zone impervie, ma anche la tutela ambientale e sociale relativa al territorio
contro il rischio incendi o alluvioni in Sardegna, dovrebbero es-
sere temi da dibattere al più presto in Parlamento.»
«Ho presentato l’emendamento
voluto dal referente regionale del
movimento Emanuele Collu a favore dell’economia pastorale, pre-
nere gli allevatori ed i contadini.
Ma altrettanto importante è la tutela della casa che si abita, per la
quale ho presentato una proposta
di legge che prevede l’impignorabilità della prima casa - con-
Domenico Scilipoti a Iglesias.
sente all’interno dei trenta emendamenti proposti al Governo Monti
- aggiunge il leader del Movimento
di responsabilità nazionale - perché è sempre più necessario soste-
clude l’on. Domenico Scilipoti proposta che vuole essere un passo fatto a tutela del presente e del
futuro dei cittadini sardi e di tutti
gli italiani.»
Carbonia, il nuovo servizio di trasporto urbano
L
o scorso 19 dicembre ha preso il via a Carbonia il nuovo servizio di trasporto urbano. L’Arst ha accolto le
esigenze ed osservazioni manifestate
dall’Amministrazione comunale,
ampliando il servizio verso le vie:
Dalmazia, D’Annunzio, Sicilia, Tirso,
Umbria, Cagliari, Dante, Bellini, Lubiana e al bivio con Medadeddu.
Il nuovo servizio manterrà una
frequenza cadenzata di 30 minuti.
L’Amministrazione accogliendo
positivamente l’iniziativa dell’Arst,
comunica che è sin d’ora disponibile
ad accogliere, e fare sue, eventuali
segnalazioni dei cittadini, mirate a
migliorare ulteriormente il servizio.
Preoccupa sempre più il degrado della condizione sociale
Le povertà della città di Iglesias
L
a condizione
economica
della nostra comunità ha mostrato negli ultimi
anni preoccuGiorgio Madeddu. panti flessioni.
La prima sensazione, confermata dai rilievi demografici, è di trovarci in una città in
difficoltà non solo economica, che
rimpicciolisce, invecchia e indolentemente aspetta, senza reagire, gli
eventi.
Iglesias al 31 ottobre 2008 aveva 27.862 abitanti, dei quali 5.159
oltre i 65 anni, per un indice di invecchiamento del 18,5%.
Iglesias al 31 ottobre 2011 aveva
27.748 (-114), con 5.417 oltre i 65
anni (+256), per un indice di invecchiamento del 20% (+1,5% in 3 anni!).
Per completare gli accertamenti
diagnostici:
5.637 disoccupati ed inoccupati
al 31.12.2010 (fonte Servizio Informativo Lavoro Sardegna).
Siamo il capoluogo della Provincia più povera d’Italia.
L’indice di imprenditorialità della
nostra Provincia è il più basso della
Sardegna.
Il Sulcis Iglesiente nel 2010 registra 2.666 lavoratori in cassa integrazione (35% dell’intera regione)
L’indigenza è senza dubbio la
priorità sociale e politica di Iglesias,
purtroppo, destinata a dilatarsi nei
prossimi anni.
è necessario costruire, senza perdere tempo, un solido argine che dia
speranza ed inverta questa, apparentemente inarrestabile, tendenza.
15.000 iglesienti sperimentano
“difficoltà socio-economiche”
a) 2.000 (500 famiglie, alcune
delle quali sfuggono ai censimenti
istituzionali) in condizioni di indigenza.
b) 6.000 (1.500 famiglie) vivono
nel costante disagio economico.
c) 5.000 (1.250 famiglie) nel precariato economico (famiglie monoreddito di cassintegrati, LSU, lavoratori in mobilità, pensioni al minimo, numerose famiglie si sostengono
grazie alle rendite INAIL), precarietà
fragilissime che da un momento all’altro scivoleranno nei gruppi a) e b).
d) 2.000 invalidi (7,4% della popolazione a fronte della media nazionale che registra il 5%), famiglie
che spesso sopravvivono grazie alle
pensioni di invalidità e potrebbero
precipitare nei gruppi precedenti,
gli iglesienti dei gruppi a) e b) tentano di attenuare la propria condizione inseguendo una pensione di
invalidità.
La Regione Sarda destina 30 milioni di euro all’anno per le azioni di
contrasto alle povertà (a).
Stupisce rilevare che, a fronte della
crescita esponenziale degli indigenti
sardi e del bilancio regionale non lieviti parallelamente il finanziamento
dedicato ai poveri, si potrebbero eventualmente ridimensionare le spese
“istituzionali” spesso inutili.
Iglesias riceverà nel 2011 complessivamente 355.000 euro suddivisi equamente da questa annualità
nelle tradizionali 3 linee di intervento.
Se escludiamo la linea 2 che prevede
contributi per “L’abbattimento dei
costi dei servizi essenziali”, poco
più di 300.000 euro sono dedicati
agli interventi di linea 1 e linea 3 conosciuta come Servizio Civico Comunale, rappresentano, le tradizionali ma poco dignitose strategie di inserimento lavorativo dei nostri soggetti svantaggiati ed indigenti.
Svantaggio sociale ed inserimenti lavorativi.
Il 1996 rappresenta l’anno del primo viraggio, in quel momento agli
indigenti veniva garantito unicamen-
te il sussidio economico. All’allora
assessore Enzo Petraroia, uomo di
straordinaria umanità e sensibilità,
dobbiamo il primo passo verso una
assistenza meno umiliante: prestazione lavorativa in alternativa al contributo economico. Numerose amministrazioni comunali mutuarono
l’iniziativa che per l’epoca era sicuramente una novità.
2004: la Giunta Collu con la delibera 246 del 31 agosto approva i
criteri generali per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati in
cooperative sociali. Nell’allegato alla delibera si elencano secondo l’art.
4 della legge 381/91 e l’art.24 della
L.R. 16/97 i destinatari (invalidi, alcol-tossicodipendenti, detenuti dimessi dal carcere, soggetti appartenenti a categorie emarginate e a rischio di emarginazione), con l’art. 8
della L.R. 3/2008 si estende l’elenco dei destinatari: “g-ter alle persone che si trovano nelle fasce di povertà più intense”.
2009: il Consiglio comunale accoglie la proposta di deliberazione e
un mio allegato (da assessore ai servizi sociali) n° 11 del 24 aprile che
prevedeva: «L’utilizzo di cooperative sociali di tipo B per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati».
2010: Il Consiglio comunale con
la delibera n. 10 del 25 marzo approva il regolamento del Servizio
Civico Comunale. Alla mia proposta di procedere a regolari assunzioni
tramite cooperative sociali per i cittadini aventi diritto, ha fatto seguito
la sincera condivisione dei consiglieri intervenuti.
L’obiettivo era chiaro: passare da
inserimenti lavorativi senza previdenze (linea 1 e 3) che l’Amministrazione comunale di Iglesias proponeva come alternativa all’assistenza economica, a lavoro a tempo determinato con regolare contratto. Il
lavoro per essere considerato valore
umano essenziale deve garantire a
tutti ma particolarmente a quanti vivono il disagio sociale la massima
dignità. Colui che, umiliato dalla vita, sperimenta ulteriori ferite ed esclusioni dalle istituzioni insensibili che
riservano unicamente “lavoro nero
legalizzato”, perde la speranza, si chiude in un progressivo isolamento fino
al più buio ritiro sociale. L’assistenza
comunale se concede unicamente elemosine senza promuovere l’uomo, lo
mortifica annientando quelle originali potenzialità e talenti che ogni
individuo anche il più umile possiede, ebbene, ha fallito la sua principale missione e dovrebbe abbandonare il campo!
Luglio 2010: il Servizio Civico
Comunale decolla nel breve periodo
della seconda Giunta Carta, resto
ammutolito nel constatare che gli
inserimenti lavorativi non rispondono alle aspettative. I 20 lavoratori sono senza contratto! Giunta, dirigenti e Consiglio comunale, formato in larga parte da consiglieri che
votarono la delibera del 25 marzo
sostenendo la necessità di garantire
assunzioni regolari, accolsero con indifferenza la mia esortazione del 7
luglio a rivedere le procedure.
Analoga risposta riservò il commissario comunale dott. Ghiani il 7
agosto alle mie proteste: «… possono
i dirigenti comunali non applicare
una delibera del Consiglio comunale senza una rettifica del Consiglio?»
Novembre 2011: negli ultimi 16
mesi Iglesias ha registrato 60 inserimenti lavorativi con il Servizio Civico
Comunale e oltre 180 con i fondi della linea 1. Nessuno di questi iglesienti ha goduto delle garanzie previdenziali di un normalissimo contratto di
lavoro, assegni familiari, tfr, malattia retribuita, disoccupazione a fine
incarico; niente di tutto ciò siamo
riusciti a garantire ai 240 lavoratori.
Speriamo vivamente che l’attuale
Amministrazione comunale (nei primi mesi del suo mandato si registrano almeno 20 inserimenti lavorativi per il Servizio Civico e oltre 50
con la linea 1) dissolva resistenze e
perplessità che dirigenti non propriamente coraggiosi ed intraprendenti, in passato, hanno dispensato.
Si rintraccino le energie per affidare
alle Cooperative Sociali, impegnate soprattutto nel recupero e reinserimento di tanti naufraghi, per invertire una tendenza indegna, umiliante, incivile che contraddice i proclami di solidarietà e sostegno agli
ultimi.
Se Iglesias avesse optato per inserimenti lavorativi regolari avremmo avuto 240 contratti di lavoro, con
tutti i diritti e tutele previste dalla legge, invece dal luglio 2010 per indolenza e dilettantismo siamo tra i comuni che offrono meno prospettive
ai poveri.
L’Assessorato regionale alla sanità in materia di Servizio Civico ha
inventato di tutto per confondere le
idee ai Comuni ed alimentare l’immobilismo amministrativo.
L’associazione Amici della Vita
offre agli amministratori comunali
del territorio le proprie conoscenze
e confida che i finanziamenti regionali a contrasto delle povertà siano
forieri di speranza e dignità. Contributi da integrare con fondi di bilancio che preghiamo vivamente vengano distolti al superfluo, alle clientele, all’inutilità troppo spesso contrabbandata come istituzionale. La
indigenza non è una malattia cronica irreversibile, assomiglia più di
quanto si creda all’influenza se sapremo trasmettere accoglienza, dignità, fiducia e rispetto, valori trasformanti più di un assegno che talvolta allunga la vita ma spesso alimenta un recidivante passivo assistenzialismo che tutti apparentemente combattiamo.
Gli inserimenti lavorativi dei
soggetti svantaggiati (la normativa
regionale considera tali anche gli indigenti), continuano ad essere effettuati a Iglesias senza diritti previdenziali e nessuna risposta ha fatto
seguito alla mia recente sollecitazione alle amministrazioni comunale e
provinciale contenente sintesi delle
normative da perseguire.
Abbiamo fatto una ricognizione
nell’intero Sulcis dove affianchiamo
famiglie svantaggiate, tantissimi alcolisti spesso indigenti ricevono trattamenti diversi a seconda della loro
residenza per esempio nel Basso Sulcis riscontriamo che: Sant’Antioco,
San Giovanni Suergiu, Tratalias, Masainas, Narcao, Perdaxius, Sant’Anna Arresi, Calasetta e Carloforte hanno scelto le assunzioni “regolari” ed
i nostri pazienti con i requisiti (reddito familiare annuo inferiore ai 4.500)
quando reclutati nel S.C.C. beneficiano in pieno delle previdenze che
la legge garantisce. Quanti invece
risiedono nel paese vicino ricevono
il voucher o sussidio economico per
una prestazione che ricorda più il
volontariato forzato o lavoro nero più
che lavoro dignitoso. Se spostiamo
l’attenzione al distretto di Iglesias registriamo che Gonnesa, Villamassargia,
Domusnovas, Fluminimaggiore applicano al Servizio Civico Comunale
l’inserimento lavorativo tramite cooperative sociali e conseguente contratto collettivo nazionale mentre
Iglesias persevera ad avviare gli indigenti ai cantieri di lavoro in una
strana forma di “lavoro non tutelato”
per la pigrizia e l’indolenza di attivare procedure amministrative che non
comportano spese al comune ma
grandi vantaggi economici e morali
agli indigenti, ai quali verrebbe riconosciuta la dignità degli altri lavoratori. Converrebbe, per alcuni iglesienti, quasi vivere da un’altra parte.
Giorgio Madeddu
Associazione Amici della Vita
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
Dal 28 novembre al 2 dicembre la Grande Miniera di Serbariu ha ospitato la Fiera provinciale dell’Orientamento scolastico e del lavoro
I giovani vogliono essere guidati
I primi due giorni sono stati dedicati agli studenti delle scuole medie, gli altri due all’orientamento al lavoro ed alla formazione post-diploma.
G
rande successo della Fiera
dell’Orientamento scolastico e del lavoro, organizzata dagli assessorati alla
pubblica istruzione ed al lavoro della
Provincia. Circa 4.000 giovani hanno affollato gli stand dell’auditorium
della Grande Miniera di Serbariu nei
quattro giorni della manifestazione.
Nei primi due giorni, sono stati i
ragazzi delle scuole medie di tutto il
Sulcis Iglesiente a prendere d’assalto
gli stand degli Istituti scolastici superiori ed è stata larga la partecipazione ai workshop tenuti dagli stessi per
illustrare i percorsi formativi e gli
sbocchi professionali offerti dal sistema scolastico provinciale.
L’1 e il 2 dicembre sono state giornate dedicate all’orientamento al lavoro ed ai percorsi formativi post-diploma. Tutti gli stand sono stati gremiti, compresi quelli allestiti da polizia, esercito ed aeronautica militare.
Hanno riscosso successo anche i percorsi di autoimprenditorialità, proposti dalla Provincia tramite il progetto “Facciamo Impresa” ed il supporto specialistico dei Centri Servizi
per il Lavoro. Notevole l’afflusso presso gli stand delle Università degli studi di Cagliari e Sassari. Tutto esaurito
anche per i workshop di orientamento
al lavoro ed all’impresa.
«Sono veramente soddisfatta del
risultato dell’iniziativa - ha detto l’as-
sessore provinciale della pubblica
istruzione, Alessandra Pintus -, il cui
successo è il frutto dell’impegno della nostra struttura e della preziosa
collaborazione di tutte le scuole della Provincia e delle Università. Una
scommessa vinta e, a giudicare dalla
soddisfazione espressa da tutti i partecipanti, un percorso da ripetere.»
pagnandoli nella migliore scelta relativa ai loro percorsi di istruzione e di
lavoro. Questa iniziativa, che si aggiunge al progetto di alternanza scuolalavoro, già avviato dalla Provincia, ed
al progetto Facciamo Impresa, valorizza ruolo e credibilità del nostro Ente
agli occhi delle nuove generazioni.»
La Giunta provinciale, intanto,
I padiglioni che hanno ospitato la Fiera dell’Orientamento.
«I nostri ragazzi, attraverso la Fiera, si sono resi conto di avere molte
opportunità - ha aggiunto l’assessore
provinciale del lavoro e della formazione professionale, Alberto Pili - ed
è sicuramente compito delle Istituzioni pubbliche mettere i giovani a conoscenza di queste strategie, accom-
ha deliberato di proseguire per tutto
l’anno scolastico in corso il servizio
dello sportello di ascolto presso gli
Istituti superiori di secondo grado.
è una risposta alle richieste inoltrate
dagli Istituti scolastici, per il completamento del servizio di ascolto nell’anno scolastico 2011-2012.
Grazie alla tempestiva approvazione del bilancio
la Provincia eroga i contributi alle scuole materne
L
a Giunta provinciale ha
deliberato di erogare alle
scuole materne paritarie,
ad inizio 2012, un acconto
pari al 80% rispetto a quanto
complessivamente assegnato, impegnandosi a liquidare il restante
20% a titolo di saldo.
«La Provincia - spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Alessandra Pintus - prende così atto del
decreto del presidente della Repubblica, con il quale è stato accolto il
ricorso dell’Unione delle Province
d’Italia, attribuendo nuovamente le
competenze in materia di gestione
delle scuole materne non statali
alle Province sarde, diversamente
da quanto era stato deciso dalla
Giunta regionale che, con delibera
del 2009, aveva rievocato a se le
competenze in materia di spese di
gestione, lasciando in capo alle
Province esclusivamente quelle relative all’acquisto di arredi ed attrezzature d’uso e ai lavori di manutenzione.»
La decisione della Giunta provinciale da attuazione alla nota relativa al trasferimento dei fondi regionali a favore di dette scuole,
anche se le somme spettanti sono
state determinate nella misura del
39,39% rispetto a quanto richiesto
dalle stesse per l’annualità 2011/2012.
Il provvedimento della Giunta
provinciale si colloca, così, a risposta delle numerose istanze in-
viate, al presidente della Provincia
e all’assessore alla pubblica istruzione, dal personale delle stesse
scuole materne del Sulcis Iglesiente, che chiedeva un contributo per
la soluzione della lunga vertenza,
caratterizzata da pagamenti retributivi fermi da troppi mesi.
Era stato lo stesso presidente,
Salvatore Cherchi, ad incontrare
una delegazione di insegnanti e
dirigenti delle scuole materne paritarie, per approfondire il tema,
che risultava però congelato per il
fatto che non ci fosse ancora una
pronuncia in merito al ricorso
dell’UPI e, di conseguenza, la
competenza fosse ancora regionale.
Accordo raggiunto tra la Provincia e la delegazione sindacale
Siglato il contratto decentrato integrativo
L
a delegazione trattante di
parte pubblica della Provincia e la delegazione di parte sindacale, dopo una lunga trattativa, hanno sottoscritto in via
definitiva il contratto collettivo decentrato integrativo, contenente la
destinazione delle risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività per il 2011.
Il totale del fondo messo a disposizione è pari a euro 543.360,00, così suddiviso: sono previste indennità
per euro 166.257,64, lavoro straordinario per euro 18.067,99, progressioni economiche orizzontali per euro
34.968,78, produttività per euro
324.065,59.
A tale risultato, che restituisce la
necessaria serenità ai rapporti tra le
due parti, si è giunti dopo che l’11 ottobre era stato sottoscritto l’accordo
parziale sull’ipotesi di ripartizione del
fondo, il 21 novembre era stata sottoscritta l’ipotesi di contratto collettivo decentrato integrativo, la medesima del contratto collettivo decentrato integrativo già applicato per il
periodo 2008-2010, ed il 7 dicembre,
la Giunta aveva autorizzato il presidente della delegazione trattante di
parte pubblica, Franco Nardone, di-
rettore generale della Provincia, alla
sottoscrizione definitiva dell’ipotesi di contratto collettivo decentrato
integrativo per il 2011.
Buona parte di questa trattativa,
è stata caratterizzata da momenti di
conflittualità con le organizzazioni
sindacali, con relativa dichiarazione
dello stato di agitazione dei dipendenti della Provincia, a cui è poi seguito
un verbale di conciliazione in Prefettura. L’Amministrazione provinciale, quindi, ha così adottato i conseguenti criteri di pesatura delle indennità di posizione, di concerto con
le stesse organizzazioni sindacali.
Anche nel 2012 i progetti
per 50 lavoratori in mobilità
Recupero approdi minerari,
un’opportunità di sviluppo
a Giunta provinciale ha deliberato la prosecuzione dei progetti di utilizzo di 48 lavoratori in
mobilità in deroga oltre la terza proroga e di 2
lavoratori in CIGS provenienti dalla formazione professionale ex legge 47. Questi 50 lavoratori, riceveranno un’integrazione dei trattamenti INPS sino a
1.000 euro lordi al mese. La Provincia ha stanziato, anche per il 2012, ulteriori somme per il rimborso delle
spese viaggio ai lavoratori che presteranno la loro opera in un Comune diverso da quello di residenza.
Questi lavoratori verranno utilizzati nei servizi di
portierato, protezione civile, centri servizi per il lavoro,
uffici cultura, turismo e lavoro e nei cantieri della viabilità ed edilizia scolastica.
stato presentato lo “Studio per il recupero e
la riqualificazione del sistema degli Approdi
minerari della costa iglesiente”. Il progetto,
nato da un accordo di programma tra la Provincia ed i Comuni di Iglesias, Gonnesa, Buggerru,
Fluminimaggiore e Carloforte, è già operativo; una
volta superata la fase di approvazione formale, potrà
essere avviato alla realizzazione concreta, rappresentando un importante contributo allo sviluppo economico e turistico dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente.
Lo studio è stato portato avanti dalla Provincia con
il contributo scientifico del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari.
L
è
L’assessore provinciale dell’ambiente critica il Governatore
«Il presidente della Regione Cappellacci
trascura il settore della protezione civile»
L
’assessore provinciale dell’ambiente Carla Cicilloni
critica il presidente della
Regione per non essere stata portata a conoscenza dell’incontro che si è tenuto a Tramatza con le
associazioni di volontariato. Denuncia inoltre che la Provincia di Carbonia Iglesias ha dovuto, con fondi
propri, colmare le carenze della Regione, che non ha ancora dato le linee guida per la pianificazione in
materia di protezione civile.
«Il fondo regionale di Protezione
civile per l’anno 2007 - spiega l’assessore provinciale all’ambiente e
protezione civile, Carla Cicilloni - non
è mai stato erogato alle Province e
ai Comuni, nonostante i 4.700.000 €
siano stati regolarmente programmati dalla Giunta regionale nel 2008.
Il presidente Cappellacci avrebbe
dovuto accettare il confronto, invitando tutte le Province sarde che
stanno dando un sostegno non indifferente al sistema Sardegna.
Evidentemente, si aveva paura
che la verità dei fatti emergesse con
forza e schiettezza. Il presidente Cappellacci, prima di affermare che le
Province sono inadempienti, si sarebbe dovuto accertare personalmente del reale trasferimento delle risorse finanziarie da parte della stessa
Regione agli Enti locali. Avrebbe così potuto verificare che, come certificato dallo stesso direttore del Servizio regionale di Protezione civile
in una nota ufficiale, il fondo regionale di Protezione civile per l’anno
2007 (ossia di un lustro fa) non è mai
stato trasferito alle Province ed ai
Comuni, che avrebbero dovuto predisporre i Piani provinciali e comunali di emergenza sulla base degli
indirizzi regionali che, però, gli uffici regionali stessi non hanno mai
dato, obbligando così le Province e
i Comuni ad utilizzare proprie risorse di bilancio e strumenti programmatori di fortuna che, invece,
la Regione aveva l’obbligo giuridico
di dare. Nessuno della Regione - prosegue l’assessore Cicilloni - risponde alle richieste che provengono dal
territorio in materia di protezione
civile, ma poi è la stessa Regione ad
accusare gli altri di non fare il proprio dovere. Eppure, il sistema Province per il settore protezione civile
funziona, nonostante tutte le bugie
e le inesattezze che si dicano e nonostante la Regione abbia cercato,
in ogni modo, di mettere il bastone
tra le ruote, per avere un alibi verso
le proprie colpe e deficienze: funziona perché è presente sul territorio,
è di pronto impiego, sta lì dove serve
e dove si verificano le necessità ed è
più celere, più veloce e più immediato della macchina regionale.»
«Oggi la sala operativa della Provincia - conclude l’assessore Cicilloni - garantisce il suo intervento a
favore delle istituzioni, delle associazioni, dei privati, non solo nel
territorio provinciale ma anche al
di fuori.»
La Provincia stanzia altri 600.000 € per lo sviluppo
e per contrastare il dramma della disoccupazione
L
a Giunta provinciale ha
approvato lo schema di
progettazione contenente gli interventi specifici
e le azioni per il perseguimento degli stessi, finalizzati al finanziamento di iniziative di contrasto alla disoccupazione, prevedendo uno
stanziamento totale di 600.000
euro.
«Abbiamo tenuto conto - spiega l’assessore provinciale alle politiche del lavoro ed attività produttive, Alberto Pili - degli effetti
della crisi economica in atto, che
incide pesantemente sulle famiglie
e sulle imprese del territorio e sul
dato allarmante relativo alla di-
soccupazione giovanile nel territorio che, nell’anno 2009, ha raggiunto la quota del 36,5%. è, quindi,
intendimento dell’Amministrazione provinciale - prosegue l’assessore alle politiche del lavoro
ed attività produttive - individuare forme e strumenti per contrastare l’importante fenomeno della disoccupazione giovanile, anche favorendo forme di acquisizione di professionalità e competenze spendibili nel mercato del
lavoro.»
Tali azioni di contrasto alla
disoccupazione giovanile si aggiungono a quelle ad oggi già avviate dalla Provincia nel Sulcis
Iglesiente sul campo dello sviluppo, con l’obiettivo di sostenere i
giovani del territorio nella ricerca
di una collocazione lavorativa,
come il Patto per il lavoro, il Microcredito, il programma Welfare
to Work e la programmazione delle risorse ex art. 29 L.R. 20/2005.
Destinatari degli interventi sono i giovani fino ai 35 anni di età,
fatta eccezione per le donne per
le quali non si prevede alcun
limite di età; i contratti attivabili
dalle aziende possono essere a
tempo indeterminato, a tempo
determinato di almeno 12 mesi e
contratti di apprendistato professionalizzante.
Basso impatto ambientale e nuova sicurezza con le nuove barriere
Legno ed acciaio sulla strada provinciale 83
L
a Giunta provinciale ha
approvato il progetto per
l’installazione di nuove
barriere legno/acciaio lungo
i tratti critici della strada provinciale 83, Gonnesa-Fluminimaggiore.
Tra le competenze della Provincia, rientrano, infatti, le attività che
attengono ai lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle strade
provinciali e relative opere d’arte,
intervenendo anche mediante la posa
in opera e sostituzione delle barriere
di ritenuta. Il tracciato stradale della
provinciale 83 risulta molto tortuoso ed è stato già oggetto di recenti
L’assessore Marco Simeone.
Iglesias, altri contributi
per riaprire la Cattedrale
L
a Giunta provinciale ha deliberato di destinare ulteriori centomila euro ai lavori di restauro della Cattedrale Santa Chiara di Iglesias. «Con questo stanziamento - spiega l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Marco Simeone -, vogliamo contribuire ad ottimizzare gli interventi sulla chiesa di Santa Chiara, ormai chiusa
da dieci anni perché interessata da imponenti lavori
di messa in sicurezza e recupero. Al fine di una più
rapida riapertura al culto della struttura - ha concluso l’assessore Simeone - abbiamo deliberato di
concedere questo supporto finanziario, con l’obiettivo di dare una svolta al cantiere e di contribuire così
alla sua ultimazione.»
interventi di sistemazione del manto stradale e di messa in sicurezza
delle pareti rocciose.
«Tenuto conto dell’elevato valore
e pregio ambientale dell’area interessata dall’intervento - spiega
l’assessore provinciale ai lavori
pubblici, Marco Simeone -, è stato
valutato di dover sostituire le barriere stradali esistenti con delle nuove in legno-acciaio, al fine di coniugare il basso impatto ambientale
al rispetto della sicurezza del transito veicolare.»
Il progetto comporta una spesa di
150mila euro.
La Provincia ha avviato
la pulizia delle strade
H
a preso avvio un nuovo giro di raccolta dei
rifiuti gettati ai margini delle strade, dove
si trova di tutto: pneumatici (tanti al punto
che sembra esserci, dietro, qualcosa di
organizzato), carcasse di elettrodomestici, laterizi, rifiuti solidi urbani, etc. è necessario, ancora una volta,
ripulire, per questioni di decoro (immagine pessima
per residenti e turisti) e per motivi sanitari.
In sole quattro strade provinciali, sono state raccolte circa quaranta tonnellate di rifiuti, di cui circa diciassette di pneumatici. Il costo di ripulitura completa, non inferiore a centomila euro, causato da pochi,
verrà così pagato da tutti, con risorse che provengono
dalle tasse dei cittadini.
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Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Decolla il progetto messo in campo per migliorare la segnaletica stradale in funzione di un’adeguata promozione turistica
“Benvenuti” nel Sulcis Iglesiente
Completato il primo livello, con la sistemazione di 25 segnali principali, è iniziato il lavoro per la segnaletica di secondo e terzo livello.
è
stato avviato lo scorso 30
novembre sulla strada provinciale n° 2 a quattro corsie Carbonia-Villamassargia, nel corso di una breve conferenza stampa, il progetto che prevede la posa in opera del sistema di
segnaletica turistica.
Il progetto si sviluppa su tre livelli distinti: 25 segnali principali
di benvenuto costituiscono il primo livello; il secondo è composto
da 588 segnali direzionali che guidano il turista verso i siti di particolare rilevanza turistico-culturale,
mentre la segnaletica complessa di
terzo livello comprende segnali a
rilevanza locale e per singola risorsa, con l’impiego di 54 totem informativi e 272 singoli segnali descrittivi, per un totale complessivo di circa 939 cartelli stradali per tutti i livelli, a cui si aggiungeranno quelli
relativi al progetto dell’Associazione Strada del Vino Carignano del
Sulcis.
«è un grande traguardo essere
arrivati all’inaugurazione di questo
progetto, fortemente voluto dalla
nostra Amministrazione - commenta
l’assessore provinciale al turismo,
Marinella Grosso -, che permetterà
di garantire la corretta ed agevole
fruibilità dell’intero territorio a tutti i visitatori e che sarà un biglietto
da visita di tutto rispetto per l’intero Sulcis Iglesiente.»
I cartelli di primo livello hanno
la funzione di intercettare i flussi di
turisti che arrivano in Sardegna, proponendo un messaggio accattivante
che susciti interesse verso il Sulcis
Iglesiente e che abbia un impatto
promo-pubblicitario, allo scopo di
imprimere un’immagine forte che
colpisca il visitatore. Per questo
motivo, raffigurano grandi e suggestive immagini rappresentative di
tutto il territorio provinciale, che si
ripetono in punti strategici di grande affluenza turistica, in prossimità
dei principali porti, aeroporti e sulla viabilità primaria. Le due parole
che fanno capolino, ben visibili in
alto al cartello, sono Sulcis Iglesiente, perché il nome possa essere associato all’immagine e rimanga più
efficacemente impresso nella mente
per garantire l’uniformità con la segnaletica nazionale e, quindi, una
maggiore velocità di comprensione
del simbolo da parte del turista italiano o straniero che, passando in
auto a velocità sostenuta, non avrebbe il tempo di decodificare simboli
nuovi.
La segnaletica di terzo livello si
suddivide in due sottolivelli: locale
e per singola risorsa. Il sottolivello
locale, che comprende i totem infor-
C
on il voto positivo della
maggioranza, l’astensione
del PDL e il voto favorevole dell’UDC, il Consiglio provinciale ha approvato il bilancio di previsione per il 2012.
«La larga convergenza - ha commentato il presidente della Provin-
cia, Salvatore Cherchi - è innanzitutto un atto di responsabilità verso
la situazione del territorio: di questo
atto ringrazio l’intero Consiglio.
Quale che sia l’esito della confusa
discussione in atto sul futuro delle
Province, il Consiglio ha dato dimostrazione di voler operare concre-
tamente e celermente per il territorio, con programmi che sono orientati verso il lavoro e lo sviluppo.»
La Giunta darà immediatamente
corso all’esecuzione della decisione
del Consiglio, impegnando le risorse attraverso il Piano Esecutivo di
Gestione.
Il valore educativo e sociale dello sport
L
Il segnale sistemato sulla strada panoramica Portoscuso-Gonnesa.
del viaggiatore. Uniche informazioni necessarie, oltre al “motto” Sulcis Iglesiente, collocate in una fascia nel margine in basso del cartello, sono il nome della risorsa raffigurata ed il sito internet del Sistema Turistico Locale, che rimane il
punto di approfondimento al quale
tutti i livelli di segnaletica fanno riferimento.
I cartelli di secondo livello comprendono tutti i segnali direzionali
e utilizzano pittogrammi standard,
mativi, interessanti oggetti di arredo urbano, si colloca nelle principali piazze dei Comuni del territorio, cercando di dialogare con il
contesto e, contemporaneamente, di
richiamare l’attenzione del turista.
Il sottolivello per singola risorsa
comprende i pannelli informativi,
posizionati in prossimità dei siti di
interesse turistico-culturale, studiati
per richiamare l’attenzione del turista in modo discreto e, contemporaneamente, elegante.
A breve nasceranno i “Camper Service”
V
Una larga convergenza sul bilancio 2012
La Grande Miniera ha ospitato la conferenza provinciale
La Provincia promuove la realizzazione di aree di servizio
erranno denominati “Camper Service” gli spazi dedicati alle autocaravan, che
la Provincia di Carbonia
Iglesias sta promuovendo al fine di
favorire il turismo all’aria aperta nel
Sulcis Iglesiente, una delle poche zone ancora autentiche della Sardegna.
«Il fenomeno del turismo all’aria
aperta è in costante espansione, sia
in ambito nazionale che internazionale - spiega l’assessore al turismo
della Provincia, Marinella Grosso e si va sempre più indirizzando verso
luoghi non contaminati dal turismo di
massa, in grado di proporre un’offerta completa e di qualità, come nel
caso del nostro territorio».
La Provincia, infatti, ha approvato il Bando di cofinanziamento ai
Comuni del Sulcis Iglesiente per la
realizzazione di interventi a sostegno del turismo plen air, attraverso
la realizzazione di idonee aree attrezzate.
Sono ammessi a contributo i Comuni per i seguenti interventi:
• Realizzazione di aree di servizio per gli autocaravan denominate
Camper Service, comprensive delle
opere edili, stradali, di sistemazione
esterna e delle necessarie dotazioni
tecnologiche, fino al collegamento
con le reti pubbliche;
Il Consiglio provinciale ha approvato il bilancio di previsione
• Spese generali, fino ad un massimo del 15% della spesa ammissibile totale per l’operazione considerata
(progettazione, direzione lavori, studi, sicurezza, collaudi e consulenza
esperti);
• Spese per allacciamento alle reti
di pubblici servizi, come energia,
acqua, ecc., fino ad un massimo del
10% della spesa ammissibile totale
per l’operazione considerata.
Le istanze di contribuzione, complete di tutta la documentazione richiesta, dovranno pervenire entro il
31 gennaio 2012 e dovranno essere
consegnate a mano, ovvero inviate
tramite servizio postale a mezzo di
raccomandata A/R (farà fede il timbro postale), al seguente indirizzo:
Provincia di Carbonia Iglesias, via
Mazzini n. 39, 09013 Carbonia.
Per ulteriori informazioni circa le
tipologie di progetti finanziabili, i
requisiti di ammissibilità delle istanze e la documentazione da allegare
alla domanda, si rimanda al Bando
provinciale di cofinanziamento ai
Comuni per interventi a sostegno del
turismo plen air, pubblicato nell’albo pretorio della Provincia. Per quesiti di natura procedurale, per informazioni tecniche e per qualsiasi delucidazione in merito al bando, l’ente
beneficiario potrà inoltre rivolgersi
al numero 0781.6726331, email:
[email protected]
iglesias.it.
«Il turismo plein air rappresenta
una voce sempre più importante per
l’economia turistica del Sulcis Iglesiente - sottolinea l’assessore Grosso - perché, attraverso adeguate politiche di accoglienza, è in grado di
garantire flussi turistici ordinati e
costanti durante tutto l’arco dell’anno e di offrire opportunità di sviluppo
economico, in particolare per i piccoli Comuni, favorendo il transito e
la sosta dei camperisti nel nostro territorio, dove attualmente non sono
presenti servizi di questo tipo. Viaggiare in camper sta diventando un
modo sempre più diffuso di fare turismo a contatto con la natura, senza rinunciare al comfort in piena libertà, alla scoperta di luoghi sperduti ma in totale sicurezza e tranquillità; per questo, il territorio del Sulcis Iglesiente, con l’incredibile offerta naturalistica, ambientale, storica, artistica ed enogastronomica,
rappresenta una meta ideale per il
fenomeno del camperismo, in grado di favorire sia politiche di integrazione al reddito tradizionale, sia
lo sviluppo di nuove attività che valorizzino le specificità ambientali e
culturali delle varie località.»
Nuovo regolamento sulla circolazione dei mezzi di trasporto
o scorso 15 dicembre la sala conferenze della Grande
Miniera di Serbariu ha
ospitato la Conferenza provinciale dello sport, organizzata dall’assessorato allo sport, cultura, eventi e turismo della Provincia.
All’incontro, moderato dal giornalista Andrea Coco, hanno partecipato, tra gli altri, il grande velista cagliaritano Andrea Mura che ha raccontato l’esperienza vissuta con il
trionfo nella Route du Rhum, la traversata in solitario dell’Atlantico nel
2010; il dottor Marco Massenti, responsabile del servizio di medicina
dello sport della ASL 7 che si è intrattenuto sull’attività svolta nel campo della prevenzione e, quindi, sull’importanza della stessa per una
corretta e sana pratica sportiva, agonistica e non; il presidente regionale del CONI Gianfranco Fara.
«Con questo forum dello sport ha spiegato l’assessore provinciale,
Marinella Grosso - ci siamo posti
l’obiettivo di diffondere il valore sociale ed educativo di questo ambito
degli esponenti delle principali istituzioni sportive, delle associazioni e
delle istituzioni pubbliche. è stata
L’intervento del dottor Marco Massenti sulla medicina sportiva.
sociale altamente educativo, con la
trattazione dei principali temi legati
alla pratica sportiva, con l’intervento
un’occasione importante per fare il
punto sullo stato dell’arte della pratica sportiva nel territorio.»
Un progetto sperimentale di formazione del personale
Per regalare la felicità ai ragazzi autistici
L
a Provincia di Carbonia
Iglesias realizzerà un progetto sperimentale di formazione del personale docente sull’autismo, attraverso il
coinvolgimento di esperti nel settore.
Con questo progetto, l’assessorato all’istruzione e all’alta formazione e l’assessorato alle politiche
sociali, sanitarie, giovanili e per le
famiglie, vogliono contribuire a
perseguire la finalità della promozione del libero sviluppo della persona umana, la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione delle condizioni di bisogno, disagio individuale e familiare, attraverso attività in ambito sociale, anche tramite
l’attuazione di interventi di politiche scolastiche, il cui fine è l’integrazione di persone svantaggiate o
con disabilità.
L’autismo è proprio una sindrome di natura neurobiologica, che
implica disabilità complesse, spesso gravi, che si manifesta nella prima infanzia, con difficoltà di comunicazione e interazione, e particolari modalità comportamentali.
Un soggetto autistico ha bisogno di diagnosi e presa in carico abilitativa precoce ed intensiva, con
trattamenti continuativi mirati, al
fine di acquisire e mantenere abilità, aumentare autonomie, comunicazione, integrazione e adattamento sociale, e nei suoi confronti la
scuola rappresenta l’elemento fondamentale, nel quale gli insegnanti
devono essere sensibili ai loro problemi e adeguatamente preparati.
«Si è quindi ritenuto necessario
Alessandra Pintus. Luca Pizzuto.
- hanno commentato gli assessori
all’istruzione e all’alta formazione,
Alessandra Pintus, e alle politiche
sociali, sanitarie, giovanili e per le
famiglie, Luca Pizzuto - creare
momenti di incontro dall’alto valore formativo, che permettano al
personale docente di acquisire
conoscenze sulle buone prassi da
seguire per l’inclusione scolastica
delle persone autistiche, fornire
strategie e strumenti operativi per
progettare, realizzare, monitorare
e verificare l’intervento educativo,
seguendo le migliori metodologie
per l’autismo e i disturbi pervasivi
dello sviluppo. Per realizzare questi obiettivi - aggiungono Alessandra Pintus e Luca Pizzuto - è necessaria una sistematica opera di
sensibilizzazione, sia attraverso un
concreto intervento delle strutture
pubbliche, sia mediante un impegno operativo da parte del personale docente. Il percorso formativo rappresenta, quindi, uno strumento concreto per migliorare la
qualità dell'integrazione e dell’inclusione, permettendo un’adeguata preparazione tecnico-professionale dei docenti che, in ambito scolastico, si prendono cura delle persone con sindrome autistica, in
quanto, anche le più giuste istanze
di impegno e dedizione personale,
devono essere accompagnate da
specifiche competenze, in grado di
favorire i processi evolutivi e educativi dei soggetti artistici. Tutto
questo per aiutare scuola e famiglie a costruire un diritto alla felicità per tutti.»
La Provincia ha stipulato un protocollo d’intesa col Tribunale
La Provincia ha autorizzato l’apertura
di venti nuovi studi di consulenza
Lavori di pubblica utilità ai detenuti
resisi responsabili di reati minori
A
L
seguito di delibera del Consiglio provinciale n. 35
dell’8/09/2011, con la quale è stato approvato il regolamento per l’autorizzazione e la
vigilanza sugli studi di consulenza
per la circolazione dei mezzi di trasporto, la Giunta ha approvato il pro-
gramma delle autorizzazioni all’esercizio di tali attività di consulenza,
che prevede la possibilità di apertura
di venti nuovi studi di consulenza.
Chiunque avesse i requisiti richiesti e volesse avviare l’attività di
consulenza per la circolazione dei
mezzi di trasporto, potrà presentare
la dichiarazione unica di avvio attività produttive “DUAAP” al SUAP
del Comune competente per territorio, utilizzando la modulistica unificata, predisposta dal SUAP Sardegna.
Nel sito www.provincia.carbonia
iglesias.it sono consultabili il regolamento ed il programma.
a Provincia di Carbonia
Iglesias ha stipulato un
protocollo d’intesa con il
Tribunale di Cagliari per la
costituzione della “Detenzione
alternativa”: chi commetterà reati
minori sconterà la pena svolgendo
lavori di pubblica utilità, seguiti di-
rettamente dalla Provincia, o in associazioni di volontariato.
Verranno creati, inoltre, dei percorsi di accompagnamento socioeducativi per tutti quei detenuti che
usufruiranno di questa nuova possibilità.
«La Provincia di Carbonia Igle-
sias - spiega l’assessore alle politiche
sociali, Luca Pizzuto - è la prima in
Sardegna a favorire la detenzione
alternativa: una nuova opportunità
di reinserimento nella società e di
rieducazione per i detenuti, come
previsto dall’articolo 27 c. 3 della
Costituzione italiana.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
Alcune settimane fa il centro polivalente per le persone con disabilità di via Costituente è stato intitolato a don Giovanni Diaz
Un centro polivalente per la disabilità
L’assessore alle politiche sociali del comune di Carbonia, Maria Marongiu, interviene sul problema delle barriere architettoniche.
D
esidero
condividere
l’intento dell’Amministrazione in relazione alle diverse
segnalazioni perMaria Marongiu. venute, sugli ostacoli che ancora non
consentono alle persone in carrozzina
(ma anche agli anziani con difficoltà
di deambulazione o alle mamme con
un bimbo nel passeggino) di spostarsi agevolmente in città o di accedere
alla generalità degli uffici pubblici.
Ad oggi, molto è stato fatto, ed
importanti risorse sono state investite per opere di adeguamento del patrimonio pubblico alla normativa vigente in materia. Nonostante i tanti
sforzi compiuti alcune barriere continuano a persistere e rappresentano
una spina nel fianco per una città come Carbonia e per l’Amministrazione
che la guida che cerca di distinguersi
per impegno sociale e per un’attenzione particolare verso le persone in difficoltà. Ne è prova anche l’aver realizzato il centro polivalente per le persone con disabilità, di recente dedicato a don Giovanni Diaz, che intende porsi come punto di riferimento in
grado di fornire risposte globali alle
diverse esigenze, sociali e non solo,
delle persone che si trovano ad affrontare questa esperienza di vita.
Il Consiglio comunale, nella seduta dell’11 luglio scorso, ha discusso
ed approvato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per individuare e mettere in atto
azioni concrete per avviare un percorso che conduca all’eliminazione delle barriere architettoniche presenti.
Un impegno che non intendiamo
disattendere, e per questo, con l’assessore all’urbanistica Mauro Esu, che
dovrà poi curarne la fase esecutiva, e
insieme ai consiglieri Matteo Fenu e
Matteo Sestu, che hanno elaborato
un progetto che esplicita tali azioni, è
stato condiviso un programma di lavoro che vedrà il coinvolgimento attivo di cittadini ed associazioni, in una
ottica di democrazia partecipata.
Tale programma prevede la mappatura delle barriere architettoniche
presenti in città, tramite la collaborazione attiva dei cittadini, delle scuole, del volontariato e con l’utilizzo di
professionalità individuate dall’Amministrazione. L’ufficio preposto al
strumento di medio-lungo periodo
attraverso il quale l’Amministrazione
potrà progettare gli interventi più adeguati, individuando ovviamente una
scala di priorità in relazione alle esigenze emerse.
Nonostante le difficoltà finanziarie del periodo, il sindaco e la Giunta
vogliono reperire le risorse finanziarie necessarie per avviare concretamente un percorso di adeguamento e
riqualificazione del territorio urbano,
in modo da renderlo completamente
fruibile da tutti.
Il vescovo benedice la targa d’intitolazione del centro a don Giovanni Diaz.
coordinamento di tutte le azioni inerenti il progetto trova la sua naturale
collocazione nel centro polivalente per
le persone con disabilità di via Costituente; tale ufficio potrà rappresentare anche il punto di riferimento per
i privati che, utilizzando i finanziamenti regionali destinati allo scopo,
vogliano abbattere o ridurre le barriere architettoniche nelle proprie abitazioni. Obiettivo di questa fase è la
redazione del “Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche”,
È un programma impegnativo, nel
quale però crediamo con convinzione
e che sarà avviato in tempi brevissimi.
Elemento fondamentale per la sua
riuscita è il coinvolgimento e la collaborazione dei cittadini. Il miglioramento della qualità della vita di una
comunità, infatti, si realizza soltanto
con la partecipazione di tutti e l’impegno di ciascuno.
Maria Marongiu
Assessore alle politiche sociali
del comune di Carbonia
Iniziativa dell’associazione “Storia e radici della città di Carbonia”
Incontro con i vecchi minatori e i ragazzi
I
rappresentanti della commissione europea e del ministero,
accompagnati dal sindaco Giuseppe Casti e dall’assessore Mauro Esu, hanno incontrato una delegazione dell’associazione “Storia e
Radici della Città di Carbonia”, un
gruppo di vecchi minatori ed il Consiglio comunale dei ragazzi.
Agli ospiti è stato consegnato in
ricordo della giornata, un piatto in
ceramica dell’artigiano Antonello
Tuveri, raffigurante Carbonia e lo
stemma dell’associazione ed è stato
offerto un buffet a base di prodotti
dolciari tipici sardi e vini locali, animato da vivi racconti di vita, sacrifici
e lavoro degli anziani minatori.
Una delegazione dell’associazione “Storia e radici della città di Carbonia”.
Anche quest’anno Nuxis ha ospitato la mostra dei funghi
I funghi identità del territorio
I
funghi come identità del nostro territorio, potrebbe essere
uno slogan per la promozione
del patrimonio naturale, questo
è quello che ha detto Anna Rita Nioi
presidente della Pro Loco di Nuxis,
in occasione della manifestazione
“Corrorinu days”, svoltasi a Nuxis
il 26-27-28 novembre.
Il ruolo dei funghi negli ecosistemi è di fondamentale importanza,
non solo perché decompositori della materia organica, ma soprattutto
perché trasformano sostanze semplici come acqua ed anidride carbonica in complesse, come cellulosa,
zuccheri e lignine che vengono cedute alle piante vivendo con esse in
simbiosi. La combinazione tra importanza ecologica e di impiego in
cucina di questi ha portato alla celebrazione dell’evento succitato,
precisamente la 32ª mostra e la 1ª sagra dei funghi, con il 2° concorso di
cucina per dilettanti, organizzato dalla Pro Loco di Nuxis, dal Comune di
Nuxis, e dall’assessorato provinciale al turismo, con la collaborazione
del Circolo culturale Is Caravius.
Il programma prevedeva la “caccia ai funghi”, cioè un’escursione
guidata sui monti di Nuxis per la ricerca di funghi, proseguita il giorno dopo con l’inaugurazione della
mostra micologica, una gara di cucina per poi terminare con il “Gran
menù ai funghi” e la successiva premiazione dei vincitori. Sono stati
presentati quindici piatti, sottoposti
ad una giuria presenziata dallo chef
Natalino Nassitti che, dopo aver assaggiato e valutato le pietanze, ha
assegnato il primo premio, anche dopo aver avuto la valutazione sulla
qualità e commestibilità dei funghi
utilizzati nel confezionamento delle pietanze da parte di Flavio Cani,
micologo della ASL 7 di Carbonia,
al piatto “Medaglioni 3 P” (polenta, pecorino, porcini), presentato da
Annarella Cosa di Nuxis; il secondo
premio è andato a Carmela Siddi con
i suoi “Arancini con cuore tricolore” per la celebrazione dell’Unità di
Italia, porcini ripieni ricoperti da una
salsa a base di succo di melagrane;
il terzo premio, infine, è andato ai
fratelli Gabriella e Luca Baldino di
Sant’Antioco per il piatto “Crepes
salati con funghi”.
«Questa manifestazione - ha spiegato Rita Nioi - è di fondamentale
importanza per il coinvolgimento
della popolazione ma soprattutto per
quella degli alunni delle scuole del
paese che hanno manifestato un
profondo interesse per la materia.»
La parte scientifica è stata curata
da Flavio Cani che non solo ha illustrato la mostra ma ha anche svolto
lezioni teoriche sui funghi agli alunni delle scuole elementari e medie di
Nuxis. Cani ha spiegato anche come si svolgono i corsi di micologia
ed ha trattato gli argomenti riguardanti la biologia dei miceti, cioè il
modo con cui si nutrono e si ripro-
l’altro velenoso, si potrebbe andare
incontro alla contaminazione del primo. La risposta dell’esperto è stata
molto esaustiva: tale vicinanza non
crea problemi di commestibilità a
quello buono, ma se raccolti assieme vanno separati e, quindi, è buona abitudine portarsi della carta di
alluminio per separarli nel cestino.
Flavio Cani ha inoltre ricordato ai
giovanissimi presenti che sino alla
L’edizione di quest’anno ha avuto una grande partecipazione di visitatori.
L’interesse per la micologia è in continua crescita.
ducono, la loro ecologia, gli habitat,
i luoghi dove cercarli, come raccoglierli e trasportarli, ancora come riconoscere quelli commestibili da quelli velenosi.
Gli alunni hanno seguito tutti i
temi trattati in modo attento e con
molto interesse, ed hanno posto quesiti molto acuti e interessanti. In modo particolare una delle alunne della prima media ha chiesto se, nel
caso in cui si dovessero trovare due
funghi cresciuti vicini uno buono e
età di sedici anni, i funghi vanno solo
assaggiati.
Gli argomenti trattati in questa
importante occasione sono stati recepiti in modo positivo dalle scolaresche. Anche grazie alla realizzazione di tali manifestazioni si riesce
a creare interesse nei giovani e ad insegnare il rispetto per l’ambiente che
ci circonda, poiché saranno proprio
i giovani a doverlo tutelare e salvaguardare.
Roberto Curreli
L’8 dicembre la chiesa della parrocchia Sacro Cuore di Cortoghiana ha ospitato l’ormai tradizionale concerto di Natale
Canti e musiche in una piacevole alternanza di lingua tra italiano, dialetto e latino
A
nche quest’anno l’associazione culturale “Su Conti” di Serbariu ha organizzato, presso la chiesa della parrocchia Sacro Cuore di Cortoghiana, l’ormai tradizionale concerto di Natale, appuntamento irrinunciabile inserito nel nutrito programma di iniziative culturali dedicate alla Natività.
L’associazione, voluta e sostenuta originariamente da don Amilcare Gambella durante il periodo della sua missione pastorale nella parrocchia di
Serbariu, ha progressivamente ampliato le sue finalità culturali sotto la guida di un folto gruppo di
appassionati, alla guida del quale emerge la polivalente presidente Wanda Sulas, sempre pronta a
dare il massimo di sé alle iniziative deliberate dal
consiglio direttivo.
A differenza degli anni passati, il concerto ha avuto luogo lo scorso 8 dicembre, anticipando la manifestazione nel giorno in cui ricorreva la festività
dell’Immacolata Concezione, anziché il 26, festa di
Santo Stefano, quando la gente è spesso assente,
impegnata a smaltire con i propri cari i festeggiamenti con la veglia familiare, consueta della ricorrenza natalizia.
Hanno allietato la manifestazione vari gruppi
La Corale Polifonica Asseminese.
Il Coro Polifonico “Sid Addir Babay” di Fluminimaggiore.
Il Coro Polifonico “Su Conti” di Serbariu.
Il Coro Polifonico di Iglesias.
provenienti dal circondario della Provincia di Carbonia Iglesias: il Coro Polifonico “Su Conti” di
Serbariu (Carbonia) che fa parte dell’associazione
organizzatrice dell’evento, diretto dal maestro Antonino Collu; il Coro Polifonico “Sid Addir Babay” di Fluminimaggiore, diretto dal maestro Masimo Atzori; la Corale “Polifonica Asseminese” di
Assemini, diretta dal maestro Andrea Sarigu; e, infine, il Coro Polifonico di Iglesias, diretto dal maestro
Mariano Garau.
I quattro gruppi si sono espressi nelle varie forme interpretative di polifonia pura delle voci in brani con accompagnamento d’organo. Il tutto, in una
variazione di canti dialettali ed in latino che hanno
entusiasmato i numerosi appassionati presenti che
hanno risposto con calorosi applausi verso tutti i
brani eseguiti.
La manifestazione si è conclusa con l’assegnazione di un attestato di partecipazione che l’associazione ha donato a tutti i partecipanti e con un
ringraziamento con l’arrivederci al prossimo anno e, quindi, con l’esecuzione di un brano corale,
intrepretato da tutti i componenti dei quattro cori
protagonisti della serata.
Nino Mistretta
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
Grande successo per l’iniziativa che lo scorso 4 dicembre ha portato da Cagliari a Carbonia il vecchio trenino a vapore
Emozione per il ritorno del treno del carbone
Sono giunte a Carbonia 150 persone partite da Cagliari alle 9.30 a bordo delle bellissime carrozze denominate Centoporte.
D
omenica 4 dicembre Carbonia è tornata a respirare
l’aria del carbone grazie al
viaggio di un vecchio treno a vapore organizzato dall’Associazione Sarda Treni Storici “Sardegnavapore” (sardegnavapore.it) con
il patrocinio dei Comuni di Carbonia
e Cagliari e delle Province di Carbonia
Iglesias e Cagliari. Il treno ha portato a Carbonia oltre 150 persone partite dalla stazione di Cagliari alle 9.30
a bordo delle bellissime carrozze denominate Centoporte per le numerosissime porte di accesso agli scompartimenti - attualmente parzialmente bloccate - che hanno oltre 100 anni
di vita, visto che vennero costruite
nel 1909 e 1910 e furono utilizzate per
il trasporto dei passeggeri fino alla fine
degli anni 70’ dal nord al sud dell’isola. Le carrozze, recentemente restaurate e verniciate nello stabilimento Keller di Villacidro in procinto di passare alla Škoda Transportation s.r.o. che
ha prodotto i tram della metropolitana leggera di Cagliari), sono state
trainate dal bellissimo locomotore
740.423 costruito dalle Officine Nicola Romeo di Saronno nel 1923 e
grazie alla passione dell’associazione Sardegna Vapore recuperato e ripulito dalle incrostazioni e da alcuni
punti di ruggine creatisi durante il periodo di inutilizzo dagli anni ‘70 dopo la cessazione dell’attività di trasporto di passeggeri e merci, nonché di
alcune parti (l’intero fascio tubiero
della caldaia ed il surriscaldatore).
Nel 2006 la 740.423 fece il suo
nuovo primo viaggio di prova e per
prevenire eventuali problemi tecnici
venne installato a bordo anche un
locomotore diesel, del quale non si è
reso necessario l’utilizzo.
Intorno alle 11.00 il treno del carbone, purtroppo alimentato da carbone venezuelano e non dal carbone
Sulcis, ha effettuato una sosta tecnica presso la stazione di Villamassargia/Domusnovas, accolto da tantissimi appassionati che hanno potuto vedere all’opera, come nei vecchi tempi il rifornimento d’acqua ed alcuni
controlli sul locomotore effettuati da
operai con le divise dell’epoca e con
la faccia annerita dal fumo.
Dopo circa un’ora, con una gran
folla di adulti e bambini entusiasti dal
poter vedere un vecchio treno sbuffare, il locomotore 740-423 e la centoporte hanno fatto ingresso nella nuovissima stazione di Carbonia Serbariu
del centro intermodale (ancora priva
Carbonia Stato, ha effettuato l’inversione nel sistema a binari denominato “a stella d’inversione” per la sua
forma a pentagramma che permette
di invertire il senso di marcia in brevissimi spazi. La stella d’inversione
di Carbonia è una delle due attualmente in funzione in Italia per l’uti-
Appello dell’assessore al lavoro per una corretta spesa delle risorse
Antonello Liori: «L’Alta Formazione
per la crescita e lo sviluppo dell’Isola»
U
na forte azione nelle politiche attive del lavoro riservate ai giovani, la creazione di una rete che metta a sistema le scelte strategiche, lo
sviluppo della cultura imprenditoriale, un migliore investimento delle risorse per l’alta formazione post laurea, sono alcuni degli ingredienti per
limitare la fuga dei “cervelli” dalla
Sardegna.
Lo sostiene l’assessore regionale del lavoro, Antonello Liori.
«Questo fenomeno - aggiunge
Liori - comporta un grave danno al
nostro sviluppo. La fuga di alcune
delle migliori energie giovanili che
la nostra terra produce o il loro mancato ritorno, per carenza di sbocchi
adeguati, infatti, non è a costo zero,
con il rischio di condannare l’Isola
ad un pericoloso immobilismo. Dobbiamo investire in maniera appropriata le poche risorse disponibili e
proprio l’Alta Formazione - prosegue l’esponente dell’Esecutivo -
Il passaggio del trenino a Barega.
rappresenta un tema chiave per la
crescita e lo sviluppo della Sardegna. Il valore strategico dell’Alta
Formazione e le esigenze di professionalizzazione del mondo produt-
L’assessore al lavoro Antonello Liori.
tivo rivestono un ruolo primario,
perciò la programmazione di una
politica finalizzata alla creazione di
professionalità di livello eccellente
serve a creare condizioni favorevoli per un più facile inserimento nel
mercato del lavoro. Perciò, la Regione ha attivato azioni a sostegno
ed intende attivarne ulteriori. Tra
queste c’è il “Master & Back”, sul
quale stiamo facendo una attenta
riflessione per renderlo veramente
efficace. Ad esso si affianca lo strumento dei Master in Sardegna, che
presenta aspetti innovativi e positivi. Intanto, consente di attivare un
percorso di crescita culturale che
non vede come beneficiari solo gli
utenti finali, ma l’intera rete di soggetti coinvolti, come le Università, le
Aziende, le Pubbliche Amministrazioni. E permette, nell’ottica del rapporto costi/benefici, di attivare sul
territorio con minori risorse un maggior numero di corsi e di coinvolgere
un maggior numero di studenti.
Inoltre - conclude Liori - verranno
attivati incentivi per le aziende che
favoriranno l’inserimento dei giovani provenienti dall’alta formazione
e misure per favorire l’autoimpiego
e l’autoimprenditorialità.»
L’Amministrazione comunale di Carbonia ha pubblicato il bando
Un alloggio comunale a canone moderato
L
Inversione alla stella.
di servizi: bar e biglietteria). I passeggeri han potuto visitare la Grande Miniera di Serbariu, distante circa 300
metri dalla nuova stazione.
Moltissimi appassionati e curiosi
hanno potuto ammirare il locomotore che, dopo aver lasciato ferme le
carrozze Centoporte alla stazione di
lizzo di questi treni storici da turismo.
Intorno alle 17.30 il treno è ripartito verso Cagliari, salutando con un arrivederci per futuri viaggi a scopo turistico nel territorio della Provincia di
Carbonia Iglesias.
Fabio Murru
[email protected]
’Amministrazione comunale di Carbonia ha indetto
un bando pubblico per la
assegnazione di un alloggio a canone moderato, in via Costituente, ex albergo operaio n° 2.
Il bando è rivolto ai cittadini ed
i nuclei familiari con residenza, o attività lavorativa principale o esclusiva nel comune di Carbonia.
Le domande di partecipazione
devono essere compilate unicamen-
te sui moduli appositamente predisposti dal comune di Carbonia, reperibili presso la portineria del palazzo comunale sito in p.zza Roma,
1 - Carbonia (dal lunedì al venerdì
dalle ore 08.00 alle ore 13.00 e il
sabato dalle ore 8.00 alle ore 10.00),
o nel sito web del Comune all’indirizzo www.comune.carbonia.ci.it,
sezione bandi e concorsi - altri bandi.
Le domande devono essere presentate o inviate, a pena di esclu-
sione, entro le ore 13.00 del giorno
16 gennaio 2012.
Le domande possono essere presentate a mano all’ufficio protocollo
generale del comune di Carbonia
(palazzo comunale, front-office) o
spedite mediante raccomandata
A/R (farà fede il timbro postale).
Il bando non riguarda l’assegnazione delle case popolari o delle
case di via Angioy, per le quali il
bando uscirà a breve.
Numerosi giovani in Sardegna stanno raccogliendo da una decina d’anni documentazione, materiali vari, cartografie e fotografie
Sulcis, linea del fronte della seconda guerra mondiale
P
remetto che sono un
pacifista e che conosco a memoria l’art. 11
della nostra Costituzione che dice «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; …». E allora proprio per evitare che certe tragedie si possano ripetere, vorrei lanciare un grido di allarme
per preservare delle testimonianze storiche che rischiano
oggi di scomparire per sempre
dalla nostra memoria.
In Sardegna, già dagli inizi del
1900, per assecondare le mire
espansionistiche del Regno d’Italia nel continente africano, fu
realizzato un imponente sistema
di fortificazioni costituito da un
insieme di strutture militari, che
raggiunsero con il tempo il numero di circa 1.500 (fortini,
batterie, casematte, capisaldi,
campi minati, fossati anticarro,
trincee e reticolati, etc.).
Soprattutto durante la 2ª
Guerra Mondiale, in previsione
di un probabile sbarco alleato
(cosa che accadde poi in Sicilia
e Normandia), tutta la costa sulcitana, da Porto Pino fino a Funtanamare, venne presidiata dai
militari che avevano principalmente il compito di proteggere
le miniere del bacino carbonifero. Per la politica autarchica
adottata dal regime, il carbone
era, infatti, l’unica risorsa energetica italiana e per la sua estrazione furono fondate in pochi
anni la città di Carbonia e le sue
attuali frazioni di Cortoghiana
e Bacu Abis (per le quali si prevedeva una popolazione insediata pari a 100.000 abitanti).
Nel Sulcis le principali difese furono concentrate a Sant’Antioco e nella zona di Santa
Caterina a protezione dei porti, degli impianti industriali
(A.CA.I. nel porto di Sant’Antioco), della centrale termoelettrica di Santa Caterina e delle
principali vie di comunicazione,
soprattutto le linee ferroviarie
che si dipartivano dal Golfo di
Palmas in direzione Carbonia,
Siliqua e Teulada-Santadi.
Il porto di Sant’Antioco, da
cui si imbarcava il minerale nero, registrava all’inizio degli anni ‘40, un movimento merci superiore al porto di Genova! Un
sistema produttivo di importanza strategica nazionale,
quindi, e per il quale fu realizzato un sistema militare difensivo unico in Italia.
La prima linea difensiva era
costituita da circa 90 postazioni, che avevano il compito di
resistere a 360° fino all’ultima
cartuccia “anche se circondati o superati dal nemico”. Immediatamente dietro si trovavano le batterie di artiglieria, dell’esercito e della contraerei, a
cui spettava il compito di aprire il fuoco contro gli sbarchi
sulle spiagge o contro le truppe lanciate con il paracadute.
Queste strutture, soprattutto nel periodo maggio-settembre 1943, effettuarono non pochi interventi a fuoco contro i
velivoli da caccia statunitensi
provenienti dalle basi del nord
Africa e che bombardarono sistematicamente i paesi sardi.
Solo a Sant’Antioco ci furono
tre incursioni aeree con il bombardamento del porto e del paese, centinaia di bombe sganciate da decine di aerei che causarono ben sette morti fra la popolazione inerme.
Oggi, alcuni di questi manufatti militari sono integri e
recuperati ad altre funzioni, la
maggior parte sono però abbandonati, irriconoscibili e ricoperti di vegetazione; altri sono ridotti a cumuli di macerie,
tutti però hanno un alto valore
storico, ma anche un pregevole
interesse architettonico (per es.
realizzati in cemento armato e
mimetizzati con la pietra locale) e paesaggistico, essendo posizionati in punti panoramici e
strategici, di alta valenza ambientale (promontori, zone umide, crinali collinari).
Si tratta di una linea di frontiera strategica durante la 2ª
guerra mondiale, oggi dimenticata, e che rischia domani di
essere completamente cancellata. è urgente che queste strutture militari siano al più presto
salvaguardate, perché siano ricordate e conservate intatte per
le generazioni future.
Questo non è sicuramente
il periodo adatto per parlare di
investimenti nel settore della
cultura, ma stiamo parlando di
beni che rischiano di scomparire per sempre e per i quali ancora oggi non esistono un censimento e una mappatura completa, nonostante il PPR abbia inserito, seppur genericamente,
tutte le architetture militari sino alla 2ª Guerra Mondiale fra
i beni paesaggistici da tutelare.
In gran parte d’Europa, ma
anche in Trentino ed in Veneto,
le architetture militari sono
considerate una risorsa e vengono tutelate e valorizzate inserendole in itinerari turistici e
didattici che, nel Sulcis, permetterebbero di differenziare
ulteriormente l’offerta turistica, oggi caratterizzata principalmente dal connubio “Mare
e Miniere”.
Ci sono numerosi giovani
in Sardegna che, spinti unicamente dalla passione storica e
riuniti in associazioni, stanno
raccogliendo ormai da 10 anni
documentazione, materiali vari, cartografie e fotografie.
Aiutandoli a valorizzare
questo patrimonio di conoscenze, potremmo aiutare noi
stessi a non dimenticare un periodo tragico della nostra storia recente.
Ugo Piras
Calasetta, Batteria “Mangiabarche”, la soletta è crollata
recentemente.
Istmo Sant’Antioco, dietro
i ruderi del casello ferroviario,
la grande casamatta per 2 cannoni e 2 mitragliatrici (unica
in Sardegna). Ne esisteva una
gemella, abbattuta per consentire i lavori stradali. Era ma-
scherata da “chalet”.
Località Santa Caterina rifugio antiaereo.
Carloforte.
Monumenti aperti 25 settembre 2011. Comune di San
Giovanni Suergiu Il caposaldo
“Avellino” a Palmas Vecchio,
sorge adiacente alla Chiesa di
Santa Maria (XI sec.), ed è
costituito da quattro opere di
cui tre magistralmente camuffate da “finta canonica”, “finto passaggio a livello” e “finta casa cantoniera”. La “finta
canonica” è stata aperta alle
visite guidate con una decina di
figuranti in uniformi del 194043 (Associazione Ass. Fort. e
Progetto Quartu 900).
Sant’Antioco - Rifugio antiaereo. Dei 3 costruiti nel porto di Sant’Antioco ne rimangono 2. Ne esiste un altro identico a Palmas Suergiu nella località Bucche Foxi.
Semaforo Capo Sperone (è
identico a quello di Golfo Aranci - Capo Figari).
Anche questa è un’architettura militare.
Calasetta - Batteria Mangiabarche.
S.Antioco - Ruderi casello ferroviario.
Santa Caterina - Rifugio antiaereo.
Carloforte.
Palmas Vecchio - Caposaldo Avellino.
Sant’Antioco - Rifugio antiaereo.
Capo Sperone - Semaforo.
Notizie e foto: Daniele Grioni dell’A.s.s.fort Sardegna
(Associazione Studi Storici
Fortificazioni - assfort@hot
mail.it) - Progetto Quartu 900
- Giuliano Usai - gruppo facebook “Sardegna Bunker Archeologia. Memoria e futuro”.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
è stato presentato il 21 dicembre il libro “Carbonia, la formazione degli artisti in una città industriale di fondazione moderna”
La storia del gruppo artistico “ASAC”
«L
Monica Fenu ha vinto l’VIII edizione
L’iniziativa che comprende anche una mostra, è stata realizzata dalla Provincia di Carbonia Iglesias nell’ambito del progetto E-Pistemetec.
a conservazione e la tutela delle opere e del
contributo di idee dell’Associazione ASAC,
attiva dal 1960 al 1985, è giustamente compito istituzionale del Comune
e della Provincia, perché anch’esse,
unitamente ad altre valenze di genere storico, archeologico e minerario,
concorrono nel loro piccolo all’individuazione ed alla valorizzazione dell’identità stessa della città e di una
memoria storica che non è sterile nostalgia del passato, ma un valore che
orienta una visione positiva della vita
quella straordinaria stagione artistica, il presidente della Provincia di
Carbonia Iglesias Salvatore Cherchi,
l’assessore alla cultura, turismo,
eventi e sport Marinella Grosso e
l’assessore alla cultura del comune
di Carbonia Loriana Pitzalis.
«Tutto ebbe inizio nel 1955 - ha
detto tra l’altro Dejosso - , intorno alla
figura di Vittorio Maccioni, un giovane che con grande maestria riusciva
con pochi tratti di carboncino a cogliere le sembianze di chi occasionalmente si prestava a fargli da modello.
Vittorio era stato colpito fin da bam-
che aveva in mente solo la pittura a
olio, trovarsi davanti a un vero pittore
fu certamente un qualcosa di straordinario se non addirittura di “magico”. Arrivarono appena qualche anno dopo Claudio Olla e Pino Pitzolu,
ambedue allievi del Liceo Artistico
di Cagliari. Alla piccola compagine
di amici si aggiunsero successivamente Luigi Angius, Jelmo Cara e
Antonio Casu.»
Il libro ripercorre le stagioni più
belle dell’ASAC, il suo declino, ma
anche le tappe successive del movimento artistico locale che ha visto af-
La copertina del libro.
Un momento della presentazione del libro.
e dei rapporti umani, educa alla convivenza pacifica e ad avere dei punti
di riferimento dai quali partire per
continuare a costruire dove altri hanno già terminato il loro lavoro.»
è questo uno dei passaggi dell’intervento fatto da Nino Dejosso, uno
dei fondatori del Gruppo ASAC, in
occasione della presentazione del libro “Carbonia, la formazione degli
artisti in una città industriale di fondazione moderna”, pubblicato dalla
Provincia di Carbonia Iglesias, nell’ambito del progetto E-Pistemetec,
svoltasi nella sala mediateca lo scorso 21 dicembre, cui hanno partecipato alcuni degli artisti protagonisti di
bino da un devastante male, che gli
aveva paralizzato tutti gli arti e che
lo aveva costretto a vivere in carrozzella. Ogni giorno sostava davanti alla
porta della sua abitazione, in via della
Vittoria, dove accettava di chiacchierare con i passanti che gli si avvicinavano volentieri, anche per osservare e per apprezzare la sua abilità di
ritrattista. Quando Mauro Scarteddu
fece le sue prime apparizioni in casa
di Vittorio, egli era ancora un ragazzino quattordicenne, alquanto intimidito dagli oltre dieci anni di differenza rispetto a Vittorio, che allora di anni ne aveva 24. E per lui, che
già era appassionato di disegno, e
facciarsi sulla scena anche altri protagonisti: Paolo Ferino, Franco Mulas,
Salvatore Filia, Maura Saddi, Tore
Pisu, Virginia Siddi e Stefano Masili. Proprio quest’ultimo ha curato i
testi del libro, avvalendosi dei ricordi
di Jelmo Cara, Luigi Angius e Mauro Scarteddu.
Contestualmente alla preparazione ed alla presentazione del libro,
l’assessorato provinciale alla cultura,
guidato da Marinella Grosso, sempre
nell’ambito del progetto E-Pistemetec ha curato l’organizzazione di una
mostra, visitabile nella biblioteca comunale di viale Arsia fino al prossimo
21 gennaio.
del premio letterario “Ennio Loddo”
L
a giovane di Portoscuso
Monica Fenu ha vinto,
con la poesia “Respiri di
un tempo”, l’VIII edizione del premio letterario “Ennio
Loddo”, organizzato dall’associazione Pro Loco di Portoscuso. Al
secondo posto si è classificato Silvestro Biggio con il racconto “Battista”, storia di vita portoscusese
del secolo scorso. Il terzo premio è
andato a Paola Pruna, con la poesia
“Le case ridenti di sole”.
La cerimonia di premiazione si
è svolta nel suggestivo scenario
della torre spagnola, letteralmente
Monica Fenu.
gremita per l’occasione, in un clima di grande festa prenatalizia, presente l’intera commissione giudicante, presieduta dal giornalista Erminio Ariu.
Oltre ai primi tre classificati, sono state premiate le classi delle scuole elementari e medie di Portoscuso
che hanno presentato numerosi lavori
realizzati nel corso dei primi mesi di
scuola, con straordinaria attenzione
alla realtà locale.
Era presente alla cerimonia Marinella Grosso, assessore alla cultura, turismo, eventi e sport della Provincia di Carbonia Iglesias.
Portoscuso, un gruppo di 11 volontari
ha allestito un presepe meraviglioso
U
n gruppo di tredici volontari ha allestito un presepe
meraviglioso nella vecchia
tonnara Su Pranu. 130 personaggi fatti esclusivamente a mano,
volti, mani e piedi in terracotta e dipinti con colori a olio, sono stati assemblati con l’anima in filo di ferro ed
imbottiti con la stoppa, quindi vestiti.
Alla sua realizzazione hanno lavorato Anna Maria Armas, Pinella
Bardi, Claudio Biggio, Silvestro Fois,
Pietro Fanutza, Delfo Loddo, Luigi
Loddo, Alberto Pinna, Demetrio Sanna, Andrea Serci e Silvana Serci.
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Il presepe allestito nella vecchia tonnara Su Pranu appena ristrutturata.
Buon 2012
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Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Le strutture della vecchia miniera sono diventate un punto di riferimento per trascorrere le festività in un ambiente tranquillo
Tutto esaurito all’EcoMuseo Miniere di Rosas
Il menù del cenone di San Silvestro e del pranzo di Capodanno è stato preparato come di consueto dalle mogli degli ex minatori.
C
asette al completo da settimane, ristorante dei minatori senza un tavolo disponibile. è tutto esaurito all’Eco Museo Villaggio minerario di
Rosas, a Narcao, in vista del veglione di San Silvestro e il Capodanno.
Nel borgo minerario tra le colline
di Terrubia, tra fette di panettone e
bottiglie di spumante, si saluta l’ultimo dell’anno nel migliore dei modi.
Esclusi i botti, per evitare disturbo alla
selvaggina presente nell’oasi naturale, il Capodanno alla miniera di Rosas, il sito gestito dall’Associazione
miniera Rosas (composta da comune
di Narcao e Parco geominerario della Sardegna), è all’insegna del divertimento e della cucina tradizionale.
A fare la parte del leone sono stati
gli ex alloggi dei minatori del borgo
in cui estraeva piombo e zinco. Nelle
vecchie casette, restaurate secondo lo
stile dell’epoca e dotate di tutti i comfort, i quaranta posti letto disponibili
sono andati a ruba da alcune settimane.
Ad assicurarseli, per un Capodanno
diverso da solito, sono stati essenzialmente giovani e coppie provenienti
dal resto del Sulcis ma anche da altri
centri dell’Isola.
Così anche per il ristorante della
miniera gestito dall’Associazione ex
minatori Rosas che, per il veglione di
San Silvestro, ha proposto un ricco
menù di piatti tipici.
Una delle casette della miniera di Rosas.
«Il locale non ha più un tavolo disponibile. Tutti e 50 i coperti sono andati a ruba sia per il Cenone di San
Silvestro che per il pranzo di Capodanno», conferma Cipriano Ennas,
presidente dell’associazione. A pre-
parare il menù (dove figurano antipasti di terra, primi a base di pasta
fatta in casa, arrosti e altri piatti tipici della tradizione) saranno come di
consueto le mogli dei minatori.
Un successo tale che, in vista del
lungo week end dell’Epifania, ha portato l’associazione che gestisce il sito
alla creazione di un nuovo pacchetto
vacanza (denominato “Epiphany Week
End… in the mine”) di tre giorni (da
venerdì 6 a domenica 8 gennaio)
comprendente camera, cena, pranzo,
colazione, visita guidata al sito e possibilità di andare alla scoperta anche di
altri siti archeologici del resto del Sulcis. Per informazioni e prenotazioni
è possibile contattare la miniera al
numero di telefono 0781.1855139.
A conferma del crescente interesse che la miniera di Rosas sta suscitando ci sono poi anche altre prove.
Il profilo di Facebook della miniera,
ormai “piazza virtuale” irrinunciabile
per persone, enti e aziende, ha superato i cinquemila “amici”. Un gradimento che ha portato i gestori del sito alla
creazione di un secondo profilo denominato “Miniera di Rosas Due”.
Sta nascendo a Nuraxi Figus (Gonnesa)
la prima agenzia matrimoniale del Sulcis
S
ta nascendo la prima agenzia matrimoniale del Sulcis
Iglesiente. L’iniziativa è di
un imprenditore di Nuraxi
Figus, Salvatore Di Lorenzo.
«Il Sulcis - spiega Di Lorenzo - è
privo di un’agenzia matrimoniale ed
anche se siamo nel 2012 si tratta di
uno strumento utile per aiutare quelle persone che non riescono a socializzare, a trovare l’anima gemella.»
«Gli appuntamenti sono molto
riservati - aggiunge Di Lorenzo - per
consentire alle persone di superare
qualsiasi freno psicologico. Il pro-
blema è essere felici e questa strada può aiutarli a raggiungere la felicità.»
I costi sono accessibili a tutti?
«Sicuramente, sono contenuti, e
la spesa è anche rateizzabile.»
L’iniziativa è rivolta a tutta la
Provincia di Carbonia Iglesias?
«Anche oltre, ci chiamano da tutte le province sarde, da Sassari, da
Olbia.»
Quando la nascita ufficiale?
«Presto, stiamo cercando di superare gli ultimi ostacoli burocratici.»
Sono più gli uomini o le donne?
«L’uomo è stimolato quando legge l’annuncio della donna. La donna magari ha più fiducia ma entrambi spesso sono frenati, i più vogliono restare anonimi.»
Molte donne sono straniere?
«Abbiamo un catalogo di 852 donne straniere, prevalentemente dell’est europeo. Sono donne più aperte, non si pongono problemi di anonimato, accettano tranquillamente
anche di pubblicare le loro fotografie nei siti internet.»
La sede dell’agenzia sarà in via
Roma 50, a Nuraxi Figus.
Presentato a Peschiera Borromeo il libro di Roberto Fadda
Buggerru, La Valle della Calamina
storie di miniera e di duro lavoro
L
a Valle della Calamina,
nuovo libro di Roberto
Fadda, esplora con dedizione la storia della cittadina natale dell’autore, Buggerru,
e rievoca le sue storie di miniera
e duro lavoro, passione che portò
i lavoratori della miniera di Malfidano al primo grande sciopero
della storia d’Italia, datato 4 set-
struire la storia tout-court, non elenca asfitticamente i dati storici, ma
racconta della terra su cui nasce il
primo insediamento romano, forse la famosa Metalla, da cui poi fiorirà una cultura mineraria che tutt’oggi ancora permea la vita degli abitanti di Buggerru. Racconta della vegetazione, delle coste e
di quel mare per Buggerru così im-
La vecchia miniera di Buggerru.
Panoramica del paese.
tembre 1904.
Presentato al circolo Nuova
Sardegna di Peschiera Borromeo,
alla presenza dell’autore e del sindaco di Buggerru, Silvano Farris,
il lavoro di Fadda ha riscosso un
grande successo tra gli iscritti al
circolo e non solo: presenti, infatti, i giovani del gruppo Sardi a
Milano, attivo su Facebook da alcuni anni, e anche non sardi, interessati all’importante progetto di
Fadda.
L’autore non si limita a rico-
portante, isolamento e collegamento con l’isola di San Pietro e
con il resto della regione, fonte
primaria di sostentamento con le
sue pescose mareggiate; racconta, Fadda, delle erbe officinali presenti nella zona (ma questa, per
chi non lo sapesse, è un’interessante deformazione professionale
dell’autore). Fa un atto d’amore
verso il proprio paese natale, verso la cultura sarda; crea, partendo
dall’amore per le proprie radici
ed abbina il mare e la terra, le sue
dune - le più alte d’Europa, non
visibili a causa del rimboschimento - e la calamina stessa, minerale derivante da diverse solidificazioni dello zinco.
Roberto Fadda ricrea la sua
Buggerru per riproporci una storia che è sì importante, quella del
grande sciopero e dell’eccidio, ma
che nulla sarebbe se non avesse al-
la base la cultura sarda e lo sfondo
della terra su cui gli eventi si sviluppano e trovano compimento.
Il lavoro dell’autore non si ferma qui: il suo intento di ricerca va
ben oltre la semplice ricostruzione storica, si rivolge altrove, alla
Grecia ed all’eccidio di Serifos.
Non possiamo svelarvi altro per
non rovinare la poesia del libro e la
sorpresa che Roberto Fadda ha saputo regalarci.
Un nuovo inizio per Buggerru.
Roberta Murroni
La storia del cane Ughetto, travolto ed ucciso da un’auto
«Un amico che m’ha dato tanto»
A
veva
quaranta
giorni
quel cagnetto
che mi regalò un
amico, sapendo
quanto amo gli
Rinaldo Tocco.
animali e sapendo anche che,
dopo la morte di Paco, il pastore tedesco che era arrivato a quasi diciasette anni, avevo deciso di non adottare più nessun animale. Perché, ogni
volta che perdevo uno di questi amici, il dispiacere era immenso: sì, ho
sempre rifiutato di essere definito
“il padrone” di questo o quell’altro
animale.
Animali. Tralasciando il fatto che
anche l’essere umano è anch’esso un
animale, giacché “animato” in quanto corpo vivente e funzionante, i nostri amici è giusto definirli sempre
animali, le “bestie” sono altra cosa
e, purtroppo, ne sono presenti molte
specie anche nel contesto degli esseri umani. Gli amici a quattro zampe, in particolare i cani, io li definirei “umanoidi”, perché di aspetto e
molte volte carattere simili a quelli
dell’uomo. Ma non intendo dissertare intorno ad un argomento che ci
porterebbe lontano..., desidero attraverso queste righe ricordare Ughetto, il cagnetto mezzo meticcio, che
ha vissuto con me quasi cinque anni. Eravamo davvero divenuti grandi amici, l’uno cercava l’altro e, come si suol dire spesso, a questo cagnetto “mancava la parola” ma si
esprimeva egualmente, con gesti ed
espressioni, nonché con la propria
voce, il guaire e l’abbaiare. E mangiava quel che mangiavo io: dagli
spaghetti ai tortellini, financo le fettine che spesso costano meno delle
scatolette per cani. Ogni tanto le
crocchette, questo sì. Chi vive con
cani e gatti sa perfettamente di che
scrivo. A differenza dei precedenti
cani che vivevano in giardino, con
tanto spazio ed un’ottima cuccia,
Ughetto, data la piccola taglia, trascorreva gran parte della giornata in
casa, specialmente in inverno e dormiva ai piedi del mio letto su un comodo cuscino che ripulivo sovente.
E d’estate, spesso, i “bagnetti” nel
mare di Portopaglietto.
Ughetto.
Il vicinato conosceva bene il piccolo animale, allegro con tutti e simpaticissimo. Solo il postino si lamentava, ma poi ci aveva fatto l’abitudine, perché Ughetto non sopportava il rumore dello scooter ed ogni
volta era un rincorrere il mezzo con
furia e rabbia.
E poi le lucertole e le tenzoni di
fronte alla presenza di altri cani allorché si passeggiava, e questo accadeva tutti i giorni, perché non appena avevo una mezzoretta a disposi-
zione, la riempivo con una passeggiata che faceva bene ad entrambi,
animale cane ed animale uomo.
E poi e poi... ripeto, chi ha in casa
cani e gatti, sa bene che queste note
sono comuni a tutte le situazioni.
Anche se i cani risultano in genere
quasi tutti “intelligenti”, pure tra di
essi ne nascono diciamo tonti, ma
questo è raro. Mentre non è raro tra
gli animali uomini...
Allora, perché queste righe? Ma
perché desidero ricordare Ughetto,
così come ricordo qualunque essere umano! E perchè no? Perché voglio che colui che lo ha travolto il
28 novembre passato, sappia che,
pur forse non avendo colpa del fatto, perché l’animaletto ha attraversato la strada all’improvviso, non si
è fermato con la sua Fiat Panda bianca: chi ha assistito al dramma me lo
ha raccontato. E questo è male, dimostra che esiste tanta insensibilità
nonché menefreghismo al cospetto
di esseri viventi, nessuna coscienza
insomma! Io non provo alcun astio
verso l’autore di simile fatto, ma mi
pare giusto segnalare l’episodio anzi,
se legge queste righe lo inviterei ad una
chiacchierata con il sottoscritto, perché no? In piena serenità, sia chiaro.
Ho voluto ricordare Ughetto, questo piccolo amico che tanto m’ha
dato. E se c’è chi potrebbe far notare
che sì, ci sono problemi molto più
importanti da segnalare, confermo
che anche simili fatti risultano poi un
problema: e per il gran dispiacere che
provo, e perché esistono ancora animali uomini che ancora non hanno
capito che il mondo che ci circonda,
in particolare quello dei nostri amici
a quattro zampe, ha tanto da insegnare.
Rinaldo Tocco
Grande successo per la riscoperta della “festa dell’albero”
Trecentosei alberi a Monte Atzei,
uno per ogni bambino di Narcao
T
recentosei alberi, uno per
ogni bambino di Narcao.
Lunedì 28 novembre nel
parco comunale di Monte Atzei, si è svolta la prima edizione di “Un albero per ogni nato”. La manifestazione, proposta
dall’assessore all’ambiente Danilo Serra e dall’assessore alla cultura Maurizio Saba, è stata ideata
dall’Amministrazione comunale
in collaborazione con l’Ente foreste della Sardegna per riscoprire
la tradizionale “Festa dell’albero” e, nello spirito della legge 29
gennaio 1992 n. 113, ha dato luogo alla messa a dimora di nuove
piante, ciascuna esclusivamente
dedicata ad un bambino del paese
nato dal 2000 ad oggi.
«Lo scopo dell’iniziativa, che ha
coinvolto tutta la nostra comunità,
a partire dai bambini, è quello rinverdire una festa di antiche tradizioni attraverso un gesto semplice
ma molto simbolico che evidenzia
lo stretto legame fra gli alberi e la
vita stessa dell’uomo», ha spiegato il sindaco Gianfranco Tunis.
«L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, e i
bambini in particolare, che rappresentano il nostro futuro, - aggiunge il sindaco Gianfranco Tunis - sull’importanza del nostro
patrimonio naturale e boschivo per
la tutela della biodiversità e dell’ambiente, il contrasto ai cambiamenti climatici e la prevenzione del
dissesto idrogeologico.»
Alla manifestazione, che si è
conclusa con la piantumazione di
decine di corbezzoli, carrubi, lecci, roverelle e sughere donati dal-
l’Ente foreste, hanno preso parte
centinaia di bambini delle scuole
materne, elementari e medie dell’istituto comprensivo di Narcao,
(nati dal 2000 ad oggi), don Gianni
Crobeddu, parroco di Narcao, ha
proceduto alla benedizione delle
piante. Alberi che, d’ora in avanti,
L’anfiteatro di Monte Atzei gremito dai bambini e dai loro genitori.
Il sindaco Gianfranco Tunis ed il dirigente scolastico Ferdinando Salis.
accompagnati dai rispettivi insegnanti e genitori.
Dopo la consegna degli attestati di partecipazione ai bambini
sono contrassegnati con un cartellino plastificato di dedica ad ogni
bambino del paese, in segno di stretto legame tra uomo ed ambiente.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
L’analisi dello spettacolo e di una carriera importante, ricordando Carmelo Bene, Pina Baush e Roberto Benigni
“Un giardino dei ciliegi, coraggioso”
Il regista Paolo Magelli parla dello spettacolo, inserito nel circuito Cedac, che ha inaugurato la stagione di prosa al Centrale.
I
n tutte le opere di Čechov
appare una
pistola carica
ma si dice che “Il
Giardino dei ciliegi”, sia l’unica
pièce dove la piCinzia Crobu.
stola non spari
mai. La pistola ha
sparato - eccome - ma quando l’ha fatto mi ero già resa conto che di regole “non scritte” Magelli ne ha violate tante in questo suo terzo allestimento de “Il giardino dei ciliegi”,
come in una carriera unica nel panorama italiano. E, a dire il vero, quel
colpo di pistola mi ha riempito di
ottimismo almeno quanto vedere davanti ai miei occhi il palcoscenico
spogliato e, così, la fragile protagonista. Esule volontario per circa quarant’anni di intenso teatro altrove da
casa nostra, premiato e seguito con
fervore nella Mitteleuropa, in Germania, in Svizzera, nelle Repubbliche
ex jugoslave e in Francia Paolo Magelli tornato in Italia (direzione dello
Stabile di Toscana), alla regia e a
Čechov, fa parlare critica e pubblico.
Un “giardino” che ha visto impegnati attori provenienti dalla compagnia
del Teatro Stabile della Toscana e dello
Stabile della Sardegna, spinti all'uso
continuo del corpo, che domina la
scena, ripulita da ogni orpello naturalistico e scenografico. è d’obbligo
immaginare, ricreare e vivere noi stessi una vicenda umana dolorosa. In scena tutti corrono, gridano e, contro il
volere di Čechov, la farsa che lui scrisse diventa ancora una volta una tragedia corale. La sentiamo incombere
su di noi, mentre i dodici attori avanzano verso la platea attoniti e minacciosi. La borghesia perde prestigio,
denaro e - colpo su colpo - cade un
giardino di ciliegi, ricordo di momenti
prosperi, del quale sentiamo solamente parlare, ma di cui Magelli sa
farci sentire il profumo, nonostante
in scena appaia un unico ramo fiorito, plastificato e calpestato (come i
diritti di chi, per secoli curò quel giardino ed assecondò i capricci dei suoi
padroni.) Tante suggestioni per un lavoro che meriterebbe un’analisi dettagliata in separata sede.
Ho raggiunto Paolo Magelli e,
partendo da quest’ultimo lavoro, siamo giunti alla nascita del Teatro Studio ed alla sua concezione di teatro.
Il tutto corredato da vividi ricordi.
è la terza volta che lei si confronta, da regista, con questo testo, prima
nei Balcani, poi a Wuppertal ed oggi,
in Italia. Tre allestimenti coraggiosi.
«Curai la regia del mio primo
“Giardino dei ciliegi” nel dicembre
1994, durante la guerra a Zagabria al
Teatro Gavella, diroccato. Misi in scena lo spettacolo praticamente su un
cumulo di macerie, in un’atmosfera
terribile, di guerra. Faceva freddissimo ma la gente arrivò numerosa,
con indosso cappotti, colbacchi e coperte. Fu uno spettacolo che ebbe un
significato particolare in un momento
tragico, mentre i nazionalisti svendevano tutta la Jugoslavia. Ne scaturì
un “Giardino” con connotazioni fortemente politiche oltre che esistenziali e la gente si identificò, non vedendo un domani davanti a sé. Nel
1989 a Wuppertal, invece, lavorammo in un teatro bellissimo lo “Schauspielhaus”, con una della migliori troupe di tutta la Germania e con accanto
Pina Bausch. In quel caso facemmo
un discorso altamente estetico basato, se vogliamo, anche sul lusso della
scenografia; una messa in scena moderna ma legata alla rivisitazione del
classico, in un senso vagamente Stanislavskijano. Venendo all’ultima produzione, andata in scena al Teatro
Centrale di Carbonia e al Massimo
di Cagliari, mi sono deciso a mettere in luce non più (esclusivamente)
la classicità di Čechov ma la sua
assoluta modernità.»
Partiamo dalla nudità assoluta del
teatro e dall’aver “cancellato” tutta
l’illusione scenografica…
«Lo scenografo Lorenzo Banci si
è servito di 500 metri di corda e un
arazzo. A me, personalmente, questo
impianto scenografico ricorda le ville fiorentine prima di Pasqua quando
gli arazzi venivano portati altrove
per essere lavati o spolverati e rimanevano le corda in vista sulle mura.
Ho agito su quest’opera, l’ultima di
Čechov, pensando ad un grande
maestro del teatro del ‘900, Vsevolod Mejerchol’d. Mi sono servito del
suo insegnamento per mettere in luce l’assoluta modernità di Čechov.
(Mejerchol’d padre della biomeccanica, fu un attore di Stanislavskij e lo
stimò profondamente come maestro,
ma entrò in polemica con quest’ultimo riguardo l’interpretazione). Personalmente mi sono lasciato coinvolgere dall’amore che nutro per questo grande maestro che ha fatto - come tutta l’avanguardia russa - una
fine che non meritava.»
La deturpazione del bello per ottenere denaro, il grido di possesso
dell’usuraio arricchito Lopachin e la
fragilità umana. Quanto è attuale questo testo?
«è un testo tristemente e fortemente attuale ed ha un’innegabile
connotazione politica: questo è un
“Giardino” all’italiana perché la deturpazione del bello per ottenere denaro è ormai diventata una prassi in
questo paese che era - e rischia di non
esserlo più, uno dei paesi più importanti del mondo - che dovrebbe
difendere la bellezza con il coltello.
quante volte l’abbiamo cantato fino
a notte fonda accompagnandoci con
la chitarra; eravamo in un posto sulle colline fiorentine che si chiamava
l’Ulivo Rosso, ci andavamo tutte le
sere dopo le prove.»
Corre voce che il Majakovskij di
Carmelo Bene prese vita in un appartamento situato sopra al Metastasio, conferma?
«Le racconto: Carmelo, al quale
sono sempre stato legato, si era ambientato molto bene da noi al Metastasio e quando non ne poteva più
di stare a Roma prendeva la macchina e veniva giù. Stava in quel appartamentino, (ora sono stati costruiti
degli uffici in quelle stanze) con due
camini. Il portiere dello stabile si chiamava Edo, e Carmelo si era affezionato a lui: prima di arrivare telefonava da una delle stazioni sull’autostrada, poi si tratteneva almeno per
due settimane. Lavorava, fumava e
beveva quelle sue enormi quantità di
whisky: così è nato il suo bellissimo
Majakovskij, poi accompagnato da
Vittorio Gelmetti al pianoforte. »
Lasciata Prato, nel 1974, lei iniziò
a lavorare a Belgrado e la direttrice
del Festival al quale collaborava la
mandò ad accogliere una compagnia
proveniente da Wuppertal…
«La signora Trailovich, una gran
Un momento dello spettacolo.
Inoltre è un “Giardino” all’italiana
perché, il passato se n’è andato ma
il futuro non è ancora arrivato.»
Come il pubblico sta recependo
questo suo “trattare” il palcoscenico come uno spazio sperimentale?
«Questo lavoro può risultare di
difficile interpretazione, può non
piacere o può apparire come un’irriverenza all’interno del teatro nostrano ma devo dire che fino ad ora c’è
stata un’ottima risposta da parte del
pubblico e forte affluenza, anche di
addetti ai lavori.»
Da ragazzo le diedero in mano un
teatro, “con la possibilità di inventare e di costruire”. Da questi presupposti nacque il Teatro Studio.
«La classe dirigente di allora (fine anni ‘60) investiva nella cultura e
aveva fiducia nei giovani. Così si dovrebbe fare oggi in piena crisi: investire nella preparazione dei giovani,
nella loro formazione, nella scuola e
nella cultura, è l’unico modo per uscire da questa situazione. Noi eravamo dei ragazzini, parlo di me, Roberto Benigni, Pamela Villoresi, Francesco Nuti, insomma quelli del Teatro Studio. Ci consegnarono le chiavi del Teatro Metastasio di Prato,
tutto è partito da lì. Non concepisco
l’idea che i teatri si aprano solo alla
sera per presentare spettacoli. Quelli sono contenitori vuoti che dovrebbero essere riempiti di contenuti, di
giovani, di filosofia, libri, dibattiti,
incontri, di discussioni che vadano
anche oltre l’ambito dello spettacolo
stesso; vedo il teatro come un faro
culturale.»
Dicembre 1971: non ancora ventenne, Roberto Benigni esordisce in
teatro sotto la sua direzione. Dopo
esattamente quarant’anni lo ritroviamo sulla prima rete della TV di Stato
ed in prima serata, a cantare “L’inno
del corpo sciolto”...
«Ahi Roberto, era partito bene, e
invece! (Segue fragorosa risata). è
un grande. “L’inno del corpo sciolto” era l’inno del Teatro Studio:
donna, mi mandò ad accogliere una
compagnia praticamente sconosciuta, lei diceva fossero gente meravigliosa proveniente da una città tessile della Germania, Wuppertal appunto. Mi chiese di portarli in barcone
sul Danubio, nel pomeriggio. Questo è stato il primo incontro con Pina
Bausch, poi la rincontrai (nel frattempo vidi molti suoi spettacoli) nel
1986, dodici anni dopo, a Wuppertal
in quel teatro dove lavorava e dove
io rimasi per circa sette anni. Abbiamo compiuto un percorso insieme e condiviso esperienze e viaggi;
anche quel mio secondo “Giardino
dei ciliegi”, anzi - per essere precisi
- delle amarene o delle visciole.»
Il giardino delle amarene o delle
visciole?
«Eh sì, ma purtroppo noi siamo
schiavi dei francesi e dei tedeschi,
primi traduttori di Cecohv, che non
hanno un termine per identificare
l’amarena; loro dicono ‘ciliegia amara’ sauerkirsche. Idem per i francesi: solo in provenza c’è un termine,
ma è di origine italiana. Noi, come
sempre, ci siamo lasciati colonizzare
dagli altri, culturalmente e linguisticamente e continuiamo a tradurre come “Il giardino dei ciliegi”.»
Il giardino dei ciliegi di Anton
Pavlovic Čechov; traduzione e regia
di Paolo Magelli/drammaturgia Željka Udovicic/scene Lorenzo Banci/
progetto luci Roberto Innocenti/ costumi Leo Kulaš/ musiche Arturo
Annecchino - Teatro Stabile della
Toscana e Teatro Stabile della Sardegna con: Valentina Banci, Francesco Borchi, Valeria Cocco, Daniel
Dwerryhouse, Corrado Giannetti,
Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni, Paolo
Meloni, Silvia Piovan, Luigi Tontoranelli, Sara Zanobbio.
Prossimo appuntamento con la
prosa: 22 gennaio, “L’uomo prudente” di Carlo Goldoni, Adattamento
di Franco Pero con Paolo Bonacelli.
Cinzia Crobu
Teatro Centrale gremito per “Non ricordo nulla-tour”
Jacopo Cullin, un fenomeno in crescita
Q
ualche giorno fa è stato
diffuso in rete un video
che ha lo scopo di pubblicizzare il “Non ricordo nulla-tour” di Jacopo Cullin e lo vede protagonista nei panni di uno dei suoi personaggi più
amati, Salvatore Pilloni il cagliaritano col giubbino Dainese,
l’immancabile cappellino e la cadenza marcata. Vediamo Pilloni come un nuovo Rocky Balboa correre forsennatamente e in modo scoordinato per le vie del centro di Cagliari o, alle prese con
un duro allenamento da boxeur,
colpire prosciutti appesi per la
stagionatura (guidato dai consigli
di un team discutibile ma molto
esigente).
Oltre a far ridere di gusto, il
video - per la regia di Joe Bastardi - fa “passare” un ottimo
messaggio che credo sia la regola che Jacopo impone a se stesso
da anni: impegno e sacrificio sono indispensabili per poter riuscire in ogni ambito. Classe 1982,
nel pieno del successo ottenuto
con i La Pola a Videolina, Jacopo
si allontana dai guadagni e dalla
notorietà ottenuti nell’isola per
continuare gli studi di recitazione a Roma, investendo tutto su
se stesso, sotto la guida del maestro Michael Margotta all’Actors
Center; la prestigiosa vetrina gli
permette di essere notato ed essere scelto come protagonista della sitcom “Room 4You - L’ospite
perfetto”, trasmessa sul web e
sui telefoni cellulari. Da lì a Canale 5 il passo è breve e Cullin
viene scelto come co-protagonista di due fiction in prima serata,
circondato da cast di primo livello; instancabile continua a studiare
stabilendosi per mesi a New York,
con l’intenzione di perfezionare
la lingua e frequentando validi
corsi di recitazione (sempre presente sul web attraverso i videomessaggi dei suoi personaggi lanciati sul web, visualizzati da migliaia e migliaia di persone in
pochi giorni: ricordiamo il video
da Times Square a favore dei 4 sì
all’ultimo referendum).
Momentaneamente tornato in
Sardegna, Jacopo da qualche mese,
fa registrare il tutto esaurito negli
anfiteatri e teatri dell’Isola, puntando come agli esordì sulla comicità: «I miei personaggi nascono semplicemente osservando le
persone e captandone le caratteristiche comiche. Riuscire a far
ridere attraverso loro mi riempie
di orgoglio e sono felice che il
pubblico non li abbia dimentica-
comico smemorato: la schiena
arcata, la voce nasale vengono di
conseguenza, ricreando un personaggio amato, forse il più noto
all’interno della carrellata proposta in “Non ricordo niente-tour”
(chi non ricorda il tormentone
“Ohhhh Robertoooo”?).
Sul palco insieme a Cullin il
comico sulcitano Gabriele Cossu, (validissima spalla) e tre musicisti (per l’occasione resi “musicisti di strada”): Maurizio
Congiu al contrabbasso, Matteo
Jacopo Cullin.
ti». Come poterli dimenticare? Il
pubblico del Teatro Centrale ride
fragorosamente e segue con trasporto uno spettacolo curato e gradevole: Jacopo interpreta se stesso dopo aver perso la memoria,
lascia spazio a Salvatore Pilloni,
ad un venditore di miele affabulatore, passando per il vecchio Angioletto Bidda e Proccu - folkloristico e tagliente abitante del Medio Campidano - e giungendo al
mitico signor Tonino. Il pigiama
grigio, la montatura d’occhiale
usurata dal tempo e aggiustata
con il nastro adesivo, diventano
la medicina capace di guarire il
Gallus, violino e Giovanni Mameli alla chitarra, che hanno eseguito dal vivo la “colonna sonora” dello spettacolo.
La regia, la scenografia, la musica, i costumi e la produzione
sono di Jacopo Cullin che si congeda vestito da gestore del bar in
cui viene ambientato lo spettacolo, dopo aver cacciato le comparse sul palco, per esigenze fisiologiche: «Ringrazio ancora tutto il
pubblico accorso numeroso al
Teatro Centrale ed il comune di
Carbonia per aver ospitato questo spettacolo».
C.C.
Un giovane imprenditore di Sinnai protagonista a Milano
Mirto Drink, bevanda sarda di successo
V
isualizzate la grande
campagna cagliaritana.
Immaginate forti braccia di uomini e donne
sardi, raccogliere bacche del prezioso oro nero isolano. Il mirto raccolto viene poi spremuto a freddo,
miscelato con prodotti naturali.
Così nasce Mirto Drink, geniale idea di Josto Murgia, giovane imprenditore di Sinnai da anni
attivo nella comunicazione e marketing, e già assessore al turismo
e commercio della città natale.
«Ho fatto una semplice festa
con 60 miei amici ed hanno provato per primi la bevanda, prodotta a casa mia, a mano, con miscelazione e gassatura casalinga.»
Un successo. Josto decide di produrre su più larga scala, ed inizia
con la messa in vendita di 1.000
bottiglie, vendute in blocco alla
fiera dell’Artigianato di Milano
del 2011.
Ed è sempre in tale Fiera che lo
incontro, in questo anno 2011 già
difficile economicamente. Nel frattempo, il marchio è stato registrato, il prodotto è stato brevettato e,
da luglio ad ora, ha venduto circa
60.000 bottiglie. Non solo, Mirto
Drink è giovane, ma viene esportato in Belgio, Svizzera, Germania
ed Australia.
«Ho trattative con Giordania,
Dubai e Barhein... poi in Spagna
e Svezia, Norvegia e Danimarca!
Intendo esportare ovunque, inserendo diciture particolari e specifiche per ogni mercato che lo
richieda. Il prodotto è analcolico
veramente ammiccante, la bevanda
è gustosissima, un sapore di mirto
inconfondibile per noi sardi - senza l’inconveniente delle mucose
orali tinte di nero dalle bacche!
Perché, dunque, non amarlo?
Onore a Josto Murgia, che con
Josto Murgia alla Fiera dell’artigianato di Milano.
e versatile,lo possono bere tutti,
bambini, giovani, astemi ed anche chi ha esigenze diverse.. con
aggiunta di rum è eccezionale!».
Detto questo, lo ammetto: la
bottiglia è di una rosa shocking
semplicità e gusto, sognando in
questa nuova impresa, contribuisce
a dare lustro a questa terra, “pobira in canna” ma dalle mille e più
risorse.
Roberta Murroni
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Anno XVI • N° 241 • 31 Dicembre 2011
15
La Provincia del Sulcis Iglesiente
CANALE 40
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Il mercato autunnale ha cambiato parzialmente volto alla squadra di Graziano Mannu che ha già dato segnali di ripresa
Carbonia, è iniziata la corsa salvezza
Dopo il pari senza goal nel confronto casalingo con la vicecapolista Olbia, è maturata la prima vittoria esterna a Elmas.
I
l pari interno con la vicecapolista Olbia e la splendida vittoria di Elmas hanno rilanciato
il Carbonia nella corsa salvezza, consentendogli di trascorrere la
pausa di fine anno in serenità.
Segnata da un girone d’andata
decisamente inferiore alle aspettative, per propri demeriti ma in numerose occasioni anche per una serie di congiunture avverse, la squadra di Graziano Mannu attendeva
il mercato autunnale per “rifarsi il
trucco” e rilanciarsi in classifica
verso posizioni più tranquille e bisogna dire che i primi riscontri sono positivi ed inducono ad un moderato ottimismo.
La società ha concluso diverse
operazioni di mercato, sia in entrata sia in uscita. Dopo Martin Virgili, sono partiti anche Sebastian Mendez, Daniele Caschili e Michele Foglia (passato al Carloforte, in Prima
categoria si è distinto subito realizzando un paio di goal).
I nuovi arrivati sono tre, ma per
due di loro si tratta di un gradito ritorno: Fabio Cau, in biancoblù fino
alla scorsa primavera, quando decise di “appendere le scarpette al
chiodo”. La voglia di giocare ancora è stata però più forte ed il bravo centrocampista iglesiente non ha
saputo resistere all’invito della
squadra della sua città, iniziando la
stagione in maglia rossoblù, con la
Monteponi, nel campionato di Prima categoria. Resosi conto di poter
dire ancora la sua, a dispetto della
non più tenera età (38 anni), ha poi
accettato le offerte del Carbonia ed
è ritornato subito protagonista.
Il secondo ritorno è quello di
dove aveva vissuto una stagione
assai positiva e non è certamente un
caso che sia riuscito a reinserirsi
velocemente, con prestazioni ben
oltre la sufficienza.
La vera novità è costituita dall’arrivo dell’attaccante Gabriele
Concas, 27 anni, proveniente dal
Fabio Cau.
La formazione del Carbonia che ha pareggiato con la vicecapolista Olbia.
Fabio Puggioni.
Fabio Puggioni, a Carbonia due stagioni fa, dall’estate 2010 a Sassari.
La seconda stagione in maglia rossoblù non è iniziata bene per il centrocampista tabarchino e quando è
maturato il divorzio, non ci ha pensato neppure un istante ad accettare
le proposte giuntegli da Carbonia,
Quartu 2000. Il suo esordio con la
nuova maglia è stato ritardato da
una squalifica ricevuta a inizio dicembre con la squadra quartese ma
l’attesa del Carbonia è stata ripagata
da una strepitosa tripletta realizzata
ad Elmas, valsa l’importantissima
vittoria contro l’Atletico in rimonta.
nelle ultime due giornate - appare
in crescita), ora nel mirino c’è il
San Teodoro, distante un solo punto, ma bisogna puntare anche il terzetto di squadre che si trova poco
più sopra: Valledoria e Castelsardo
a quota 23 ed il Muravera a 24. Ed
il calendario già l’8 gennaio, alla
Nella finalissima ha superato 2 a 1 l’esordiente Mineraria
Il Carbonia ha vinto la fase locale
della 49ª Coppa Santa Barbara
I
l Carbonia ha vinto la fase locale della 49ª edizione della
Coppa Santa Barbara-Trofeo
Aldo Carboni. Nella finalissima, disputata sullo “storico” campo di via G.M. Angioy, ha superato
di misura, con il punteggio di due
reti ad una, la Mineraria, squadra
esordiente nella prestigiosa manifestazione organizzata dal comitato
provinciale della FIGC e riservata
alla categoria allievi. Era dall’edizione 1994/95, vinta dalla Sguotti sul
Corso Iglesias, che la Coppa Santa
Barbara non vedeva protagoniste della finale due squadre di Carbonia
che si erano qualificate superando
rispettivamente il Cortoghiana 6 a 4
ai calci di rigore ed il Marco Cullurgioni Giba, grande favorito della
vigilia, per 1 a 0.
La finalissima è stata sostanzialmente equilibrata, nonostante i pronostici pendessero dalla parte del
Carbonia, impegnato quest’anno nel
campionato regionale di categoria.
rispetto ad una Mineraria grande
protagonista del campionato locale.
Il Carbonia è passato in vantaggio nel primo tempo con Marco Steri ed è stato raggiunto nella ripresa
da Fabrizio Mei, bravo a trasformare un giusto calcio di rigore assegnato dall’arbitro Riccardo Sori. A
fissare il risultato finale di 2 a 1 e ad
assegnare la Coppa è stato un goal di
Matteo Steri, entrato da pochi minuti al posto di Marco Steri, pronto ad
approfittare di un’incerta respinta
del portiere della Mineraria Venturi
su un insidioso calcio di punizione
di Matteo Cosa (attaccante assai promettente che ha già esordito in prima squadra nel campionato di Eccellenza).
Al termine sono state effettuate
le premiazioni delle due squadre.
Carbonia: Sabiu, Castangia,
Scano, Frau, Murru, Pisu Maurizio,
Steri Marco (dal 16’ s.t. Steri Mat-
Mineraria: Venturi, Corona, Lai,
Cera, Selis, Porru, Mei, Secci, Ruggiu, Coppola, Marongiu (dal 33’ s.t.
Canu). A disposizione: Loi, Grussu,
Il Carbonia di Maurizio Finà che ha vinto la 49ª Coppa Santa Barbara.
Con lui, probabilmente, il Carbonia
ha trovato l’attaccante che cercava
fin dalla passata stagione per fare
coppia con Simone Marini che per
tutto il girone d’andata ha dovuto
fare gli straordinari per supplire alla
mancanza di un compagno in grado
di garantire alla squadra un buon
numero di goal, disimpegnandosi
decisamente bene ma inevitabilmente non in misura sufficiente per le
esigenze del reparto d’attacco.
I quattro punti messi insieme
nelle ultime due partite prima della
sosta di fine anno hanno reso la
classifica meno preoccupante ma
resta ancora tanto da fare per allontanarsi dalla zona calda. Agganciati
l’Atletico ed il Castiadas (battuto
nel derby interno dal Muravera) a
quota 19 in terz’ultima posizione (il
Villacidro è già virtualmente retrocesso con i suoi 4 punti in 20 giornate, mentre la Nuorese - 4 punti
ripresa del campionato, offrirà al
Carbonia una grossa chance per allungare la serie positiva e la rimonta, nel confronto casalingo con il
Valledoria (la squadra che ricorda
la vicenda dell’intossicazione alimentare che determinò l’interruzione e la successiva ripetizione della
partita del girone d’andata, poi persa per 3 a 1).
Al vertice della classifica i giochi
sembrano ormai definitivamente
chiusi a favore della Torres, vittoriosa anche ad Olbia con l’identico
punteggio, 2 a 0, maturato nella sfida disputata a Sassari il 7 settembre
scorso. Ora i punti che separano le
due squadre sono ben dieci (55 a
45) e solo un clamoroso quanto, a
questo punto improbabile crollo
della squadra sassarese, potrebbe
rimettere in discussione la promozione diretta al campionato nazionale dilettanti.
Appaiono definiti anche i rapporti di forze per l’assegnazione
dei quattro posti per i play-off promozione. Alle spalle dell’Olbia,
infatti, ci sono tre squadre racchiuse in soli due punti (Fertilia a 40
punti, Taloro Gavoi 39 ed Alghero
38) e poi c’è un vuoto con la sesta
in classifica, il Calangianus, a quota 30 punti.
Giampaolo Cirronis
[email protected]
Grande festa nella scuola dell’infanzia di via Liguria a Carbonia
“A Natale si può amare di più”,
progetto di educazione ambientale
A
Natale si può amare di più!
Sono le ben note parole
di un brano musicale, ma
per gli alunni della scuola del’infanzia di via Liguria a Carbonia, sono diventate un obiettivo
da raggiungere e condividere. Dall’inizio dell’anno scolastico in corso i bambini delle tre sezioni di via
Liguria sono impegnati in un progetto di educazione ambientale e di
tutela del paesaggio.
Il 22 dicembre scorso nei locali
della scuola, alla presenza di un pubblico attento e numeroso, gli alunni
hanno proposto un saggio natalizio
sul tema: - NATURALMENTE è
NATALE! esibendosi nei ruoli di
stella cometa, fiocchi di neve, alberelli festosi, all’interno di un contesto natalizio gioioso, ricco di stimoli educativi, suggestive coreografie e
giochi di luci. Il saggio si è articolato in tre parti principali: l’annuncio; balli attorno alla grotta; canti e
poesie accanto al presepe.
I figuranti del presepe vivente,
interpreti i bambini di cinque anni,
hanno emozionato il pubblico presente per la loro compostezza scenica e la capacità di immedesimarsi nei personaggi. Al termine della
Per una comunità multietnica come quella della scuola dell’infanzia
di via Liguria l’evento è stato un importante momento di condivisione di
valori e tradizioni locali, e l’occasio-
Un momento della recita.
rappresentazione è stato organizzato un buffet e Babbo Natale, in collaborazione con i genitori, ha distribuito doni a tutti i bambini.
ne per tante famiglie gravate dai problemi socio-economici del territorio,
di trascorrere insieme un sereno pomeriggio nello spirito natalizio.
La Mineraria di Roberto Rampini finalista alla prima partecipazione.
teo), Finà, Cosa, Marras (dal 36’ s.t.
Pisu Riccardo), Massa. A disposizione: Diana, Locci, Chiarola, Melis. All. Maurizio Finà.
Puliga, Schintu, Sessini, Cauli. All.
Roberto Rampini.
Arbitro: Riccardo Sori; assistenti: Gabriele Uda ed Alberto Cani.
www.tentazionidellapenna.com
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