La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 286
Transcript
La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 286
IL NUMERO 286 1-16.qxp_IL NUMERO 181 2/11 08/10/15 08:34 Pagina 2 AUTOFFICINA CARBONIA + chilometri - salati Via Roma P.zza Matteotti del Sulcis Iglesiente CARBONIA Anno XX - N° 286 di Diana Donatello Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale InstallazIone ImpIantI Gpl a paRtIRe Da € 800 loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] !$$ # $!#""#!$" #$#"$"!$# # ###$! ! # "$ #$""#$!!$##$!$$ #!"$" 30 Settembre 2015 La ripresa produttiva dell’Eurallumina, sempre più vicina, potrebbe costituire la base per il rilancio del polo industriale Il Sulcis punta ancora su Portovesme T L’iter autorizzativo procede nel rispetto dei tempi concordati e tra i lavoratori cresce la fiducia in un prossimo ritorno al lavoro. ravolto da una crisi devastante che ha provocato la perdita di alcune migliaia di posti di lavoro, per fermare il declino, il Sulcis punta ancora su Portovesme. In un panorama fortemente depresso, nel quale si contano più vertenze aperte che attività produttive in pieno esercizio, la nota più positiva è costituita sicuramente dalla vertenza Eurallumina, la cui conclusione positiva, a questo punto, appare sempre più vicina. L’iter autorizzativo procede, a parte un piccolo intoppo già superato, nel rispetto dei tempi concordati e tra i lavoratori cresce la fiducia in un prossimo ritorno al lavoro, dopo quasi sette anni. Il piano industriale e gli accordi istituzionali sottoscritti a tutti i livelli prevedono, per il rilancio dello stabilimento - come ricordano sempre i lavoratori - investimenti per 185 milioni di euro, l’impiego di oltre 200 addetti degli appalti per la realizzazione degli impianti e 357 lavoratori diretti (molti dei quali saranno nuovi assunti), oltre agli addetti ai servizi (mensa, trasporti), ai fornitori, all’indotto in generale, per una valenza complessiva di circa 1.000 posti di lavoro. La ripresa produttiva dell’Eurallumina potrebbe costituire la base per il rilancio del polo industriale e quindi dell’intero territorio, ma per evitare gli errori del passato più o meno recente, caratterizzati da una monocoltura, prima mineraria, poi industriale, andrebbe accompagnata da corposi investimenti negli altri settori produttivi, ad iniziare da piccola e media impresa, agricoltura e turismo. Giampaolo Cirronis Sulla privatizzazione della Saremar monta la protesta contro la Giunta regionale - A pagina 4 ALL’INTERNO Iglesias difende i suoi ospedali Tore Cherchi: «La Zona Franca Urbana funziona» Staffetta Martis-Leone alla Guardia Costiera Bilancio di 4 anni di mandato della Giunta Casti Pagina 2 Pagina 3 Pagina 6 Pagine 7-10 Il Festival Jazz è un cantiere sempre aperto Tappeti di pace da Iglesias a Expo Milano 2015 La Monteponi è subito protagonista È iniziato il conto alla rovescia per la B1 Pagina 11 Pagina 12 Pagina 15 Pagina 15 (2 x + 1)2 + (x + 2)(x + 1) = x + 2 Si impartiscono lezioni di matematica a studenti della scuola secondaria di 1° grado e del biennio della scuola secondaria di 2° grado Info: 391 1265423 (2 x + 1)2 + (x + 2)(x + 1) = x + 2 IL NUMERO 286 2-15.qxp_IL NUMERO 181 2/11 07/10/15 09:24 Pagina 1 2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 I delegati di “Mare Vivo Sardegna” hanno consegnato al presidente del Consiglio regionale le 37.000 firme raccolte in tutta Italia Via libera ai referendum “anti-trivelle” I Il 23 settembre il Consiglio regionale ha approvato le mozioni 178 e 179 sulla richiesta di referendum con 53 voti favorevoli. delegati di “Mare Vivo Sardegna”, Pietro Caredda e Giorgio Culazzu, in rappresentanza anche delle altre associazioni ambientaliste “No Triv”, il 22 settembre hanno consegnato al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, le 37mila firme raccolte in tutta Italia per l’indizione dei referendum abrogativi relativi ad alcune parti dell’articolo 38 del decreto legge 133/2014 (Sblocca Italia) e dell’articolo 35 del decreto legislativo 83/2012 (decreto Sviluppo). La consegna simbolica delle sottoscrizioni, ottomila delle quali sono state raccolte in Sardegna, è avvenuta nel corso dell’incontro con la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari ed alla presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru e dell’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano. I rappresentanti dei comitati pro referendum hanno quindi invitato la assemblea sarda a procedere, così come ha già deliberato la Regione Basilicata e come si accingono a fare le Regioni Marche, Molise, Puglia e Umbria, con l’attivazione della richiesta per la consultazione popolare ed hanno dichiarato di apprezzare l’impegno e la disponibilità dei capigruppo del Consiglio regionale della Sardegna. Il presidente, Gianfranco Ganau, ha ricordato a questo proposito la decisione unanime, assunta dall’assemblea plenaria della conferenza dei presidenti dei Consigli regionali lo scorso 11 settembre, di sottoporre al- I l’attenzione delle rispettive assemblee elettive il ricorso al referendum. «Tutte le Regioni - ha spiegato Ganau - hanno manifestato la volontà di esprimersi in merito alla difesa dei territori e per riportare al livello locale le scelte e le decisioni che sono proprie delle comunità regionali e che invece sono state accentrate al livello statale. Ma il principale obiet- referendum. La mozione n. 178 (Cocco Pietro e più) per il referendum contro parti del “decreto Sviluppo” è stata approvata con 53 voti favorevoli e uno contrario, così come è stato approvato l’ordine del giorno collegato che indica il presidente del Consiglio Ganau ed il capogruppo Pittalis come delegati effettivi e supplenti. Il Consiglio ha poi approvato la Pietro Caredda e Giorgio Culazzu consegnano le firme. tivo della nostra iniziativa resta quello di riaprire il confronto e la trattativa con lo Stato per una rivisitazione di alcune norme contenute nei cosiddetti “decreto Sviluppo” e “Sblocca Italia”.» 24 ore più tardi, il 23 settembre, il Consiglio regionale ha approvato le mozioni 178 e 179 sulla richiesta di mozione n. 179 (Cocco Pietro e più) per il referendum contro parti dello “Sblocca Italia” con 53 voti favorevoli, così come l’ordine del giorno collegato che designa il presidente Ganau e il capogruppo Pittalis delegati effettivi e supplenti ai sensi delle norme nazionali che regolano le consultazioni referendarie. Il Centro Ricerche ha ospitato la “Notte Europea dei Ricercatori” Alla scoperta delle tecnologie Sotacarbo l 25 settembre il Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia ha ospitato la Notte Europea dei Ricercatori, iniziativa arrivata alla decima edizione, che si svolge l’ultimo venerdì di settembre in 300 città di 24 paesi europei. L’evento, organizzato e gestito per l’Italia dall’associazione “Frascati Scienza”, si colloca nell’ambito dell’azione europea “Marie Sklodowska-Curie”, ideata a sostegno dei ricercatori di ogni grado e nazionalità, con lo scopo di avvicinare mondo della ricerca e cittadini. L’iniziativa della Sotacarbo mirava a favorire questo incontro in un contesto informale e stimolante. Obiettivo centrato in pieno, visto l’ottimo riscontro di pubblico della serata organizzata a Carbonia nel Centro ricerche dell’ex miniera di Serbariu. I visitatori hanno potuto apprezzare sia la spiegazione delle Alcuni visitatori. attività svolte dai ricercatori Sotacarbo, che il laboratorio ludico-didattico “I ricercatori della CO2 per- duta”, ideato per avvicinare i non addetti ai lavori alle tecnologie della cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (le cosiddette “Ccs”, dall’inglese Carbon Capture and Storage). Nel corso della serata, sono stati messi a disposizione dei visitatori banchi da lavoro e materiali di uso comune, con i quali si sono potuti far comprendere, anche ai tanti bambini presenti, i processi di cattura, trasporto e confinamento della Co2. La “Notte dei ricercatori” si è conclusa con l’aperitivo scientifico “Energia sostenibile: dai combustibili fossili all’efficienza energetica”, che ha visto gli ospiti del Centro e i ricercatori Sotacarbo confrontarsi sui temi dell’energia, delle emissioni di gas e del riscaldamento globale. “Rimescolamento” dopo l’ingresso di quattro nuovi componenti D La nuova composizione dei gruppi del Consiglio regionale della Sardegna opo l’ingresso in Consiglio regionale di quattro nuovi componenti, è stato costituito il nuovo gruppo dei “Cristiano Popolari Socialisti” al quale, oltre ai consiglieri Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia dell’Upc, hanno aderito anche Raimondo Perra del Psi e, per scelta “tecnica”, Walter Piscedda proveniente dal Pd. Il nuovo gruppo sarà presieduto dall’on. Pierfranco Zanchetta. Questa la composizione aggiornata dei gruppi consiliari: Area Popolare Sarda: Giorgio Oppi, Giuseppino Pinna, Ignazio Tatti, Gianluigi Rubiu (presidente). Cristiano Popolari Socialisti: Antonio Gaia, Raimondo Perra, Walter Piscedda, Pierfranco Zanchetta (presidente). Forza Italia Sardegna: Ugo Cappellacci, Oscar Cherchi, Giuseppe Fasolino, Ignazio Locci, Antonello Peru, Alberto Randazzo, Marco Tedde, Edoardo Tocco, Stefano Tunis, Alessandra Zedda, Pietro Pittalis (presidente). Misto: Mario Floris, Gianni Lampis, Paolo Truzzu, Gaetano Ledda, Fabrizio Anedda (presidente). Partito Democratico: Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino, Salvatore Demontis, Roberto Deriu, Daniela Forma, Gianfranco Ganau, Luigi Lotto, Gavino Manca, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi, Fran- Il Palazzo del Consiglio regionale. cesco Pigliaru, Rosella Pinna, Luigi Ruggeri, Franco Sabatini, Antonio Solinas, Gian Mario Tendas, Pietro Cocco (presidente). Partito Sardo d’Azione: Marcello Orrù, Christian Solinas, Angelo Carta (presidente). Riformatori Sardi-Liberaldemocratici: Michele Cossa, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni (presidente). SEL Sardegna: Francesco Agus, Luca Pizzuto, Daniele Cocco (presidente). Soberania-Indipendentzia: Ales- sandro Collu, Eugenio Lai, Paolo Zedda, Emilio Usula (presidente). Sovranità, Democrazia e Lavoro: Anna Maria Busia, Augusto Cherchi, Gianfranco Congiu, Piermario Manca, Alessandro Unali, Roberto Desini (presidente). Grande partecipazione allo sciopero generale sulla Sanità G Iglesias difende i suoi ospedali ma le forze politiche sono divise rande partecipazione, il 12 settembre, a Iglesias, allo sciopero generale organizzato dal Comitato per la salute del Sulcis Iglesiente, contro il progetto di riforma della rete ospedaliera approvato dalla Giunta regionale lo scorso 28 luglio. Il corteo dei manifestanti, partito dal Parco delle Rimembranze con un migliaio di persone, associazioni, comitati, gruppi vari, studenti e tanti cittadini, è via via cresciuto e quando è arrivato in piazza Municipio, ha raggiunto le 1.500 unità. I manifestanti hanno intonato cori contro la proposta di riforma della rete ospedaliera regionale, contro la Giunta regionale e la Direzione della Asl 7, cantando tra l’altro più volte “Bella Ciao” e “Che sarà” di Josè Feliciano, il cui testo è stato opportunamente modificato e adeguato al tema dei servizi santiari. Dopo una breve pausa, la marcia è ripartita in direzione del CTO e quando è giunta sotto l’abitazione del sindaco, c’è stata una breve contestazione. I manifestanti hanno poi percorso la via Cattaneo e si sono radunati davanti al CTO, il presidio ospedaliero visitato due giorni prima dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. Durante la manifestazione molti commercianti ed artigiani hanno chiuso per un paio d’ore le loro attività in segno di solidarietà e di partecipazione alla protesta. Alla manifestazione non hanno partecipato rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Partito Democratico, partito di maggioranza relativa in Consiglio comunale, che nel corso degli incontri svoltisi al CTO e al Centro culturale di via Cattaneo, hanno manifestato apprezzamento per l’apertura al confronto manifestata dall’assessore regionale Luigi Arru con un “dialogo costruttivo” dopo i forti contrasti emersi nelle ultime settimane, a seguito dell’approvazione della tanto contestata delibera del 28 luglio che getta le basi della riforma del sistema della rete ospedaliera regionale. «Siamo qui per parlare e ascoltare - ha detto Luigi Arru -, ma non possiamo cadere nei localismi, dobbiamo avere una visione regionale e pensare alla qualità e alla sicurezza dell’assistenza sanitaria. La nostra intenzione, nel riformare la rete ospedaliera, non è quella di creare una classifica tra strutture o territori, ma tenere conto dei criteri legati ai bacini. Parliamo di fare rete, per indicare un’integrazione di saperi e competenze, ci deve essere l’idea della mobilità delle equipe, della condivisione della capacità professionale. Le nostre parole chiave sono sicurezza, appropriatezza, qualità. Queste tre cose vogliamo per i tutti i pazienti di tutta la regione.» «Mi interessa sapere - ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità -, cosa fa questo ospedale rispetto alla sicurezza dei cittadini del Sulcis, come fare a evitare doppioni, riuscendo a integrarsi in maniera intelligente. A breve sarà approvata la Rete territoriale con il nuovo sistema di emergenza-urgenza allora si avrà il quadro completo del futuro della sanità sarda.» Luigi Arru, infine, ha assicurato di essere pronto a derogare a quanto previsto per il Sulcis dalla riforma della Rete. «Invito tutti però - ha concluso l’assessore della Sanità - a pensare all’interesse dei pazienti, anche di questo territorio.» Un documento del dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, ingegner Palmiro Putzulu, sul trattamento delle acque reflue prodotte all’interno delle strutture sanitarie, con particolare riferimento al Presidio Ospedaliero CTO, interessato all’apertura di nuovi reparti di degenza e trasferimento di reparti da altri ospedali, ha creato un caso politico. «Le acque reflue prodotte nelle strutture sanitarie, secondo quanto disposto dalla disciplina regionale degli scarichi - scrive il dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex provincia di Carbonia Iglesias - sono da classificare come acque reflue domestiche o assimilate soltanto se prodotte negli ospedali con un numero di posti letto inferiore a 24, purché sprovvisti di laboratori di analisi e ricerca. La qualità delle acque reflue prodotte all’interno di strutture sanitarie sono sicuramente diverse da quelle prodotte negli ambienti domestici e perciò hanno bisogno di opportuni trattamenti di depurazione prima di essere scaricate in ambiente o in una pubblica fognatura.» «Nella città di Iglesias - aggiun- «Tale scenario risulta inaccettabile ed in contrasto con il Codice dell’Ambiente sino a quando il sistema fognario depurativo della città di Iglesias non verrà completato con la messa in esercizio dei suddetti interventi. Per quanto suddetto - conclude il dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex provincia di Carbonia Iglesias - questo ufficio competente ha il dovere di rammentare, che prima di procedere con la riorganizzazione della rete ospedaliera, si attenda il completamento del sistema fognario depurativo, in modo da non aggravare la già precaria situazione del recettore finale dello scarico, individuato nel rio San Giorgio che sfocia nello stagno di Sa Masa.» Il documento del dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex provincia di Carbonia Iglesias ha provocato una dura presa di posizione del segretario cittadino del PD di Iglesias, Ubaldo Scanu. «L’atto emanato dal dirigente provinciale del settore Area dei Servizi Il corteo all’arrivo in Via Cattaneo, nei pressi del CTO. ge Putzulu - per varie vicissitudini, a tutt’oggi non risulta completato il sistema fognario depurativo che permetterà di trattare tutti i reflui prodotti nel centro urbano nell’impianto di depurazione consortile, sito in località Sa Stoia. Solo una parte della città, il “versante est”, risulta collegato all’impianto di depurazione, mentre il “versante ovest” scarica i propri reflui in un compluvio naturale per poi finire nel rio San Giorgio che fa parte del compendio naturale del sistema di Sa Masa, nel comune di Gonnesa. Nel versante ovest della città è inserito anche il Presidio Ospedaliero CTO che, a quanto di nostra conoscenza, non possiede un proprio impianto di pretrattamento dei reflui, ma come gli altri reflui del versante ovest vengono scaricati nella rete fognaria per poi finire nel rio San Giorgio.» «Per poter collettare i reflui del versante ovest all’impianto di depurazione consortile, occorre completare il sistema fognario depurativo consistente nei lavori di realizzazione di un tronco di collettore fognario e dell’impianto di sollevamento in località Cabitza. Tali lavori, in capo alla società Abbanoa Spa, sono in fase di appalto e, dopo le opportune autorizzazioni, si procederà con la realizzazione dei lavori - scrive ancora Palmiro Putzulu -. Il piano di riorganizzazione degli ospedali che interessa anche il Presidio Ospedaliero CTO, con l’apertura di nuovi reparti di degenza e trasferimento di reparti da altri ospedali, determinerebbe un incremento dei flussi di acque reflue provenienti dalle stanze di degenza, sale operatorie, laboratorio di analisi, ecc. Tutto ciò comporterebbe un aggravarsi della situazione igienico sanitaria ed ambientale dei recettore finale dello scarico.» Ambientali dell’ex provincia Carbonia Iglesias - attacca Ubaldo Scanu - appare quanto meno strumentale, in quanto non ne ricordiamo altri di questo tipo; eppure nel CTO il numero dei posti letto è stato da sempre e di molto superiore ai 25. Invece solo oggi si interviene, oggi che è in atto la discussione sulle scelte in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera locale.» «Ad ogni buon conto - aggiunge Ubaldo Scanu - il dirigente della provincia può stare sereno e tranquillo, perché per quanto è a nostra conoscenza, il CTO di Iglesias dispone di un depuratore appena ultimato che può soddisfare e reggere lo smaltimento delle acque reflue dei reparti fino a 250 posti letto. La ditta che si è occupata della realizzazione dell’opera deve solo attivare l’impianto elettrico, quindi il CTO è in regola in quanto possiede un impianto di pretrattamento dei reflui e non scaricherà nulla di pericoloso nel momento in cui saranno attivati i nuovi reparti. Questo basta e avanza. Ma se non bastasse, per quanto riguarda il compluvio fognario del versante ovest all’impianto di depurazione consortile, a seguito di specifica delibera del Consiglio comunale, Abbanoa ha esperito la gara d’appalto e aggiudicato i lavori e ad oggi sta valutando la proposta progettuale. Insomma, siamo sulla strada giusta, al più si tratterebbe di chiedere ad Abbanoa di accelerare con le operazioni. Ci auspichiamo conclude il segretario cittadino del PD di Iglesias - che la stessa zelanteria da parte dei dirigenti della ex provincia Carbonia Iglesias non sia applicata solo al presidio ospedaliero CTO.» Giampaolo Cirronis www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com [email protected] IL NUMERO 286 3-14.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 09:42 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 3 La Provincia del Sulcis Iglesiente Il coordinatore regionale ha fatto il punto sullo stato di attuazione della fiscalità di vantaggio e dell’intero Piano Sulcis Salvatore Cherchi: «La Zona Franca Urbana funziona» C Sulla fiscalità di vantaggio sono diversi i giudizi espressi da Ignazio Locci (FI), Movimento Partite Iva e Francesco Sanna (PD). on il Piano Sulcis è stato introdotto il regime fiscale e contributivo della Zona Franca Urbana per le micro e piccole imprese (sino a 50 addetti), finanziato con un fondo di 124,9 milioni di euro. Questo speciale regime consente a 4.375 imprese ammesse al beneficio, di compensare (in pratica un’esenzione) le imposte (Ires/Irpef, Irap, Imposte sugli immobili di competenza statale) e i contributi nel limite delle risorse assegnate e del fondo suddetto. La rilevazione dell’Agenzia delle entrate e del ministero dello Sviluppo economico al 2 settembre, dopo oltre un anno di applicazione della misura, indica che sono ora 3.282 le imprese che usano effettivamente il beneficio fiscale. Il trend è in crescita: nei due precedenti rilevamenti erano state, infatti, 2.932 e 2.572. Queste 3.282 imprese hanno avuto un beneficio fiscale e contributivo complessivo di oltre 31 milioni di euro, pari a circa un terzo delle risorse loro assegnate. Circa un quarto delle imprese ammesse al beneficio fiscale e contributivo, non ne sta ancora effettivamente usufruendo. Critiche severe al bilancio dello satto di attuazione della fiscalità di vantaggio, arrivano da Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna. «Cresce il numero di imprese che beneficiano della Zona franca urbana - dice Ignazio Locci -, un ottimo risultato, dice Salvatore Cherchi? Il responsabile dell’attuazione del Piano Sulcis, anziché vendere aria fritta, dovrebbe dire come realmente stanno le cose. Sebbene cresca la cifra delle aziende che usufruiscono del regime fiscale agevolato, infatti, solo una piccolissima percentuale di queste (20% circa) utilizza i fondi a disposizione, ovvero quasi 129 milioni di euro. Nemmeno il minimo necessario per giustificare l’utilità dello strumento fiscale. Figuriamoci per stappare lo spumante. E stupisce che un uomo della caratura di Cherchi dia una lettura positiva a un dato che è assolutamente negativo.» «La verità, senza fare troppi giri - aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -, è che le imprese del Sulcis Iglesiente sono tartassate come tutte le altre e il regime fiscale agevolato è un grande fallimento. Anche perché nel territorio la maggior parte delle aziende è gestita da un unico soggetto (in buona parte dei casi il titolare dell’azienda è anche l’unico che vi lavora). Il che non consente l’accesso allo sconto fiscale. Non serve a nulla crogiolarsi in numeri che di fatto non significano niente e di sicuro non smuovono l'economia. Bene farebbe, Cherchi, a dirci qual è lo stato di attuazione del Piano Sulcis, visto che ormai vige un preoccupante silenzio tombale. Il resto sono illusioni gonfiate ad arte per nascondere un fallimento che è sotto gli occhi di tutti.» A sostegno della validità del primo anno di applicazione delle agevolazioni fiscali (Zona Franca Urbana) a favore delle piccole imprese operanti nei 23 comuni del Sulcis Iglesiente, interviene Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico. «Il sistema delle imprese, le autonomie locali, i partiti ed i sindacati devono leggere attentamente i dati comunicati dall’Agenzia delle Entrate al ministero dello Sviluppo Economico - dice Francesco Sanna -. I dati macro sono molto soddisfacenti. Sino al 2 settembre scorso, 3.282 imprese hanno utilizzato le agevolazioni per pagare tasse e contributi previdenziali per 31,2 milioni di euro (31.198.199 euro, per la precisione). Si tratta del 24% del totale disponibile, pari a 124,5 milioni di euro. Penso che questa misura abbia contribuito a stabilizzare molti posti di lavoro che altrimenti si sarebbero cancellati. I dati analitici ci diranno se hanno anche creato nuova occupazione.» «Mediamente, ogni impresa che ha fruito delle agevolazioni ha utilizzato poco più di un terzo di quanto le è stato assegnato (33,73%). Prime nella classifica di utilizzazione (con il 37,82 % ciascuna, 1,275 milioni) le 123 imprese con sede a Portoscuso, seguite dalle 723 di Carbonia (37,76%, 7,7 milioni). Ben piazzate anche le contributi previdenziali.» «Riprenderemo a sollecitare una soluzione che possa andare oltre la attuale impostazione degli aiuti - sottolinea da parte sua Elio Cancedda, vicepresidente del Movimento -. è parte del 2016.» «Le bonifiche sono state bloccate dalla situazione di Igea, posta in liquidazione dalla precedente amministrazione regionale - aggiunge Salvatore Cherchi -. è stato neces- «Contestualmente una parte dei lavori sono stati assegnati ai Comuni - sottolinea ancora l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias Salvatore Cherchi -. Il comune di Iglesias si appresta a mandare in imprese, nei mesi di agosto e settembre, consentirà di presentare i bandi con gli incentivi per trasformare le idee in progetti imprenditoriali.» «Gli altri programmi del Piano 646 di Iglesias (36,29%, 6,61 milioni) e le 23 di Villaperuccio (37,75%, 246,845 euro). Con questo ritmo di utilizzazione, più o meno tutte le imprese che hanno iniziato a “tirare”le agevolazioni - sottolinea ancora Francesco Sanna - finiranno le loro disponibilità entro la fine del 2017, molto prima di quanto astrattamente previsto dalle regole della ZFU, e questo è prova di un suo notevole successo tra le aziende.» «Si conferma tuttavia una criticità sulla quale è arrivato il momento di avviare una riflessione ed assumere le decisioni conseguenti. 1.093 imprese hanno messo nel cassetto il loro decreto di agevolazione e a distanza di un anno, non hanno utilizzato nemmeno un euro dei 32.468 milioni di euro a loro disposizione. Il perché, deve rintracciarsi probabilmente nel fatto che la maggior parte di esse sono ditte individuali, ed hanno meno possibilità di compensare tasse, imposte e previdenza dei dipendenti. Se il fenomeno di blocco integrale delle risorse persistesse - conclude il deputato del Partito Democratico -, occorrererebbe valutare sia la possibilità - molto complicata di cambiare le regole di utilizzazione in corso d’opera, sia di decidere il reimpiego dell’ingente somma a favore di altre iniziative produttive.» Anche il Movimento Partite Iva del Sulcis Iglesiente, interviene sui dati relativi all’applicazione della fiscalità di vantaggio. «Solo 3.282 imprese, su 4.375 aventi diritto, hanno utilizzato le agevolazioni - si legge in una nota del Movimento Partite Iva del Sulcis Iglesiente -. Un’impresa su quattro, in pratica, non ha avuto un giro di affari tale da dover pagare imposte sul reddito e imposte regionali sulle attività produttive, non possiede immobili di proprietà strumentali all’impresa sul quale pagare l’Imu, e non ha dipendenti sul quale compensare parte del carico contributivo. Un quadro assai triste che riguarda un quarto delle piccole e medie imprese locali.» «è un quadro desolante, ma non ci sorprende - aggiunge Paolo Bullegas, presidente del Movimento -. Abbiamo ben chiara la situazione. Il dato era già stato osservato nei precedenti report, l’aggiornamento ci restituisce una ulteriore conferma, tant’è che abbiamo scritto al MiSE per sollecitare un intervento legislativo tale da ampliare le agevolazioni ai contributi Inps IVS della gestione artigiani-commercianti, così da andare incontro in maniera particolare a tutte quelle micro realtà che fanno perfino fatica a pagare i propri impensabile lasciare risorse bloccate; perché c’è pure chi ha esaurito il suo plafond e con il perdurare della crisi è ripiombato nell’incubo dei costi e delle tasse insostenibili, anche a causa di una pressione fiscale locale divenuta insopportabile e sempre meno commisurata alla redditività.» «Le soluzioni alternative le avevamo portate all’attenzione dei decisori politici e istituzionali - aggiunge Corrado Di Bartolo, vicepresidente vicario del Movimento - ma non sono state tenute in debita considerazione. Fin dal nascere del provvedimento abbiamo significato le nostre perplessità nell’adottare un bando di assegnazione chiuso. La soluzione “a sportello” avrebbe dato maggiore dinamica alla misura che potenzialmente avrebbe avuto il solo limite della “de minimis”, ovvero 200 mila euro per azienda in tre anni. Così si sarebbe potuto favorire quegli imprenditori pronti a sostenere investimenti e occupazione. Invece il limite delle somme assegnate, 28milaeuro in media, non permette ai più audaci imprenditori di innescare un solido piano di investimenti. Ma ancor di più, un’impresa che nascesse oggi, si troverebbe nell’impossibilità di poter accedere alle agevolazioni della Zona Franca Urbana, e tutto ciò costituisce un freno che rallenta il potenziamento del tessuto imprenditoriale.» «Il Movimento - conclude il presidente Bullegas - in ogni caso proseguirà la sua azione di sensibilizzazione istituzionale, nella fiducia che il governo si renda disponibile a emendare il decreto istitutivo della Zona Franca Urbana del Sulcis Iglesiente, preso atto che così com’è non permette di esprimere tutto il potenziale per il quale è stato adottato.» Il coordinatore regionale per la attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, ha presentato lo stato di attuazione aggiornato al 15 settembre 2015. «Il Piano Sulcis procede e nessuno dei programmi può ora essere considerato in una fase di stallo sostiene Salvatore Cherchi -. In particolare sono stati sbloccati i programmi infrastrutture, bonifiche e attuazione degli esiti del bando “idee per il Sulcis”, in forte sofferenza. Sul programma infrastrutture hanno pesato e pesano tuttora, i gravi ritardi iniziali nell’avvio dei programmi: 15/18 mesi solo per designare i soggetti attuatori del programma varato nel novembre del 2012. Questi ritardi non possono essere recuperati. L’obiettivo attuale è avere gli appalti delle diverse opere entro l’anno in corso o nella prima sario innanzitutto ricostituire gli strumenti per fare le bonifiche. In concreto: Igea è stata risanata ed è in fuoriuscita dalla liquidazione ritornando pienamente operativa anche per le bonifiche ma questo ha richiesto tempo e nuove risorse.» gara il progetto Rio San Giorgio con 42 milioni di euro. Sull’attuazione degli esiti del bando “idee per il Sulcis” solo recentemente è stata pubblicata la delibera CIPE che assegna le risorse. Il lavoro fatto dall’Unità tecnica di assistenza alle hanno avuto uno sviluppo regolare - conclude Salvatore Cherchi -. Il dettaglio delle informazioni è reperibile sul sito della Regione Sardegna, alla voce Piano Sulcis.» Giampaolo Cirronis www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com Lettera aperta del presidente di Copagri al Governatore B «Expo 2015: non è tutto oro ciò che luccica: tanti visitatori ma la Regione ha improvvisato» aciati dalla fortuna di aver azzeccato la settimana giusta (in termini di visitatori sembra che la settimana dedicata alla Sardegna sia stata quella con il maggior afflusso registrato dall’inizio di Expo!) ma la Regione Sardegna, nell’organizzare lo stand ad Expo 2015, non ha certo brillato per qualità ed efficacia della sua presenza. Lo stand della Sardegna, parlo solo di questo, che è ciò che più è stato visto dai visitatori, e tralascio le iniziative collaterali seguite principalmente da addetti ai lavori, non ha dato una bella immagine della Sardegna, tanto meno ha efficacemente disegnato come la Sardegna vuole contribuire al tema della nutrizione del pianeta in modo sostenibile. Partiamo dal tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta”. Si presuppone che il tema dell’alimentazione e della produzione agricola possa avere un ruolo e che rappresentare il panorama agroalimentare sardo con le sue eccellenze produttive sia il fulcro attorno a cui far ruotare turismo, artigianato e cultura. E invece cosa troviamo nello stand: un filmato (solo uno) di quattro minuti interamente dedicato ai fondali marini. Bello, ma che possiamo vedere anche su qualsiasi trasmissione televisiva, a parte il 3D. Ho visionato il filmato e sentito i commenti; di primo acchito forse li avevo travisati per cui sono entrato una seconda volta e ho ascoltato sempre la stessa frase: «Ma è tutta qui la Sardegna?» Io non capisco la scelta fatta: intanto pochi hanno compreso che si trattasse delle aree marine protette; poi perché rappresentare la Sardegna con i suoi fondali marini e non (o almeno anche) con i paesaggi agrari? Risposta: ma c’erano i campanacci (due intere pareti o più di una serie di campanacci) a significare la cultura pastorale. E che bisogno avevamo di rappresentare la Sardegna monotematicamente come Isola della pastorizia, emarginando del tutto l’altra metà agricola che produce ortofrutta (il 25% della plv agricola sarda), vino, olio, pasta, etc.? In sintesi: un po’ di superficialità e persino poca originalità. C’era un altro tema che nelle intenzioni si sarebbe dovuto sviluppare (ma solo gli architetti che hanno studiato lo stand credono che sia stato illustrato) la ecosostenibilità e l’innovazione, attraverso le opere di Daniela Ducato che col riciclo di materiali di scarto delle produzioni alimentari fa materie prime nobili per prodotti finiti per edilizia e non quentare un corso subacqueo, ma poco aggiungono alla loro conoscenza delle virtù dell’agroalimentare sardo e della sua ecosostenibilità. Ciliegina sulla torta il titolo sul pannello di ingresso: Sardegna The endless Island. Che si scrivesse in inglese, in una manifestazione internazionale, ci sta benissimo; ma sapendo che il 90 e più per cento di visitatori sono italiani, scrivere anche in italiano e in sardo, no? Tanto più che endless non è un termine di uso molto frequente. Presidente Pigliaru, non me ne voglia: non cerco spazio di polemica e non sono nemico della Giunta, tanto più quando afferma di volere Ignazio Cirronis, Marcello Melda di Love.it e l’assessore Elisabetta Falchi. solo. Bellissimi lavori, in mostra, però, senza alcun didascalia, sono apparsi come semplici “quadri” per adornare le pareti. Nessuno li ha capiti, tranne i pochi fortunati presenti all’inaugurazione e vicini a Daniela che, parlando senza alcuna microfonatura poteva essere sentita solo dai più vicini… Anche belle foto nello stand della nostra Isola e una bella mostra dei giganti di Mont’e Prama, ma abbiamo perso un’occasione storica: le decine di migliaia di visitatori di questi giorni, dopo aver visto lo stand della Sardegna, forse tornano a casa col desiderio di fre- centralità dell’agroalimentare e economia sostenibile. Ma per favore, la prossima volta, un evento che ha al centro il tema del cibo, fatelo coordinare da chi è responsabile delle politiche agricole! Ignazio Cirronis (Presidente Copagri Sardegna) P.S.: a scanso di equivoci, Copagri la sua parte l’ha fatta e con un successo al di là delle aspettative: grazie al supporto dell’assessorato dell’Agricoltura, ha portato in Expo e nel centro di Milano per una settimana i prodotti di cinque tra le più rappresentative cooperative sarde. IL NUMERO 286 4-13.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 11:31 Pagina 1 4 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 La Provincia del Sulcis Iglesiente La privatizzazione della compagnia di navigazione ha scatenato la fortissima reazione dei dipendenti che temono di perdere il lavoro Saremar, monta la protesta contro la Regione L L’assessore Deiana assicura che i lavoratori a tempo indeterminato verranno assunti dal nuovo gestore ma la tensione resta altissima. a privatizzazione della compagnia di navigazione Saremar sta scatenando la rivolta delle comunità di Carloforte e La Maddalena, unite nell’opposizione al progetto della Giunta regionale. Dopo l’invio delle lettere di licenziamento (che scatterà dopo il 31 dicembre 2015) e la forte mobilitazione dei lavoratori, l’assessore Massimo Deiana ha partecipato a incontro organizzati a La Maddalena e Carloforte, ricevendo molte critiche e pochi consensi. L’esponente della Giunta Pigliaru ha assicurato il riassorbimento del personale Saremar a tempo indeterminato attraverso l’inserimento della clausola sociale nel bando pubblico e nel contratto di servizio per la gestione dei collegamenti con le isole minori. Nella procedura di gara internazionale che prenderà avvio tra qualche settimana, sarà introdotto l’obbligo al quale il nuovo gestore dovrà attenersi - di riassumere tutti i dipendenti, in presenza di un piano industriale sostenibile e senza un giorno di interruzione dell’attività lavorativa. La Giunta regionale attende di conoscere con esattezza l’ammontare delle risorse che il ministero dell’Economia stanzierà nei prossimi nove anni per l’esercizio della continuità territoriale con le isole minori, anche se prevede che la cifra orientativa si aggirerà intorno ai 13 milioni di euro annui. Nonostante le ripetute rassicurazioni dell’assessore Deiana, i lavoratori non si fidano e continuano le manifestazioni di protesta a La Maddalena (dove hanno iniziato uno sciopero della fame) e Carloforte (dove hanno occupato il campanile della chiesa di San Carlo Borromeo), chiedendo la revoca dei licenziamenti e la sospensione del bando di gara per la privatizzazione della compagnia. Si moltiplicano, intanto, le prese di posizione delle forze politiche. «La Regione Sardegna - ha denunciato il deputato di Unidos Mauro Pili -, con un atto senza precedenti, ha inviato le lettere di licenziamento a partire dal 1° gennaio 2016 a più di duecento lavoratori della Saremar e a un centinaio dell’indotto. Ci troviamo di fronte all’ennesimo atto indotto dalla decisione della Giunta regionale e dal peggior assessore dei Trasporti della storia autonomistica di portare al fallimento la Saremar e Il traghetto Vesta. regalare la torta della continuità territoriale ai privati, quantificabile in 100 milioni di euro. Il tutto, con la complicità di tutte le forze politiche.» «No al licenziamento dei lavoratori della Saremar - ha detto Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi -. La Giunta non può stare a guardare mentre tante famiglie vengono gettate sul lastrico. Il diritto al trasporto nelle isole minori, così come la sorte dei 167 lavoratori interessati, non può essere trattato come un generico problema dei trasporti isolani ma deve essere affrontato come argomento prioritario e di straordinaria importanza per la Sardegna. I lavoratori stanno difendendo non solo il loro posto di lavoro e la dignità delle 167 famiglie che di tale reddito possono vivere, ma anche il diritto al trasporto degli abitanti nelle isole minori.» «Si adottino tutti gli strumenti per salvaguardare i posti di lavoro e scongiurare i licenziamenti degli oltre 200 dipendenti della compagnia e dei lavoratori dell’indotto - ha dichiarato Edoardo Tocco, consigliere regiona- le di Forza Italia -. La società Saremar rappresenta uno dei simboli della Sardegna, soprattutto nel collegamento con le isole minori ed occorre evitare la cessione ai privati senza regole. È inconcepibile che una società controllata al 100% dalla Regione possa adottare un atto unilaterale e senza il necessario confronto con i lavoratori. Se l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana - ha concluso Edoardo Tocco - non è in grado di gestire la difficile partita, lasci spazio ad altri.» Giampaolo Cirronis [email protected] Piano Sulcis, nuove risorse con la rimodulazione degli interventi D 25 milioni per il nuovo ponte di Sant’Antioco e 15 milioni per la circonvallazione sulla SS 126 ieci milioni in più per la realizzazione del nuovo ponte di Sant’Antioco. È uno degli interventi inseriti nella rimodulazione degli interventi infrastrutturali sulla viabilità di competenza dell’assessorato dei Lavori Pubblici nell’ambito del “Piano Sulcis”, approvata la scorsa settimana dalla Giunta regionale, presieduta dal presidente, Francesco Pigliaru. Ora le risorse disponibili per la realizzazione del progetto ammontano a 25 milioni. La somma aggiuntiva era già stata programmata nel Piano Regionale delle Infrastrutture. Il ponte, più alto, verrà realizzato affianco a quello attuale che verrà abbattuto una volta ultimati i lavori di costruzione. Alla circonvallazione di Sant’An- N tioco (Statale 126), inoltre, sono stati destinati 5 milioni in più rispetto alla messa in sicurezza della tratta fra Sant’Antioco e Calasetta, che ha Il ponte di Sant’Antioco verrà sostituito con una struttura più funzionale. ai 10 originariamente previsti: la copertura finanziaria è assicurata dallo spostamento dell’importo destinato richiesto un importo di 5 milioni e 600mila euro invece che 10 e 600 come stimato in un primo momento. Dal Gambero Rosso nuovi riconoscimenti per le cantine del Sulcis Tre vini premiati con i “Tre Bicchieri” uovi significativi riconoscimenti per i vini sardi. Sono 13 quelli che hanno ricevuto i prestigiosi Tre Bicchieri 2016 del Gambero Rosso, con diverse conferme ed alcune novità. Il Sulcis è presente con il pluripremiato Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2011 della Cantina di Santadi, il Carignano del Sucis Buio Buio Riserva 2012 della Cantina Mesa e Barrua 2012 della Cantina Agricola Punica. Tra i Tre Bicchieri 2016, un altro pluripremiato, il Turriga 2011 della Cantina Argiolas di Serdiana; il Capichera 2013 della Cantina Capichera di Arzachena; tre Cannonau: Cannonau di Sardegna Cl. D53 2012 della Cantina Dorgali, Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2012 Giuseppe Gabbas e Cannonau di Sardegna Mamuthone 2012 Giuseppe Sedilesu; e, infine, cinque Ver- Maìa 2014 Siddùra, il Vermentino di Gallura Superiore Monteoro 2014 Tenute Sella & Mosca, il Vermen- Le aziende vitivinicole del Sulcis continuano a mietere premi prestigiosi. mentini: il Vermentino di Gallura Canayli V. T. 2014 Cantina Gallura, il Vermentino di Gallura Superiore tino di Gallura Sup. Sciala 2014 Vigne Surrau e il Vermentino di Sardegna Stellato 2014 Pala. Prosegue, al Portico di Carbonia, la rassegna artistica 12x12 N Le “Immagini sensibili” di Debora Diana e le opere scultoree di Luigi Angius ell’ambito della mostra 12x12, dal 17 al 23 agosto, Debora Diana ha portato i suoi visitatori in una dimensione tutta dedicata alla Sardegna, con “Immagini sensibili” è stato come viaggiare in un album di vecchi ricordi ingialliti dal tempo. L’amore per la sua terra natia traspare da ogni tela, catturando l’attenzione degli sguardi attratti da sì tanto fascino, il fascino delle donne sarde ritratte nel tipico costume, con lo sguardo fiero di chi tanto lavora, di chi affronta sacrifici, di chi porta avanti la famiglia. Opere, quelle di Debora Diana, che comunicano nostalgia del tempo passato, di quel vivere insieme condividendo tutto, quello stare vicini, “vicini davvero”. Attraverso i suoi dipinti l’artista tiene vive le radici della nostra memoria ed è capace di emozionare, di far rivivere ricordi nascosti nei meandri dell’animo, quasi a rigenerare visioni di infanzia. Ed il suo amore per le tradizioni sarde, Debora lo aveva già ampiamente dimostrato nei murales che ha dipinto per ravvivare vecchi muri di abitazioni a Serbariu, dove ha vissuto con la sua famiglia, che da tempo ha lasciato per andare a vivere a Roma. I suoi murales hanno impreziosito l’antica borgata, ormai completamente inglobata nella città di Carbonia, brillano nella loro semplicità e catturano la attenzione dei passanti che ammirandoli rivivono i profumi del passato, abbandonandosi a nostalgiche rimembranze. E se Debora Diana dipinge l’arte, Luigi Angius la scolpisce, emozionando in maniera straordinaria chi si sofferma ad ammirare le sue opere per rimanerne particolarmente colpito. Lo scenario della saletta ha così visto andar via, ancora una volta, i capolavori di un’artista per lasciar spazio ad un altro. Dal 5 all’11 settembre è stata allestita, infatti, la mostra “Sculture” di Luigi Angius. L’artista si dedica a dar vita a materiali naturali inermi, che si animano attraverso le sue mani che, con passione, modellano e forgiano capolavori spesso di carattere religioso o minerario, come omaggio ai suoi concittadini. Inizialmente si dedica al legno, per poi passare al marmo di Carrara, alla trachite, all’onice, all’aragonite e all’argilla, tutto si anima e prende forma, “pezzi” freddi che non dicono niente, improvvisamente parlano al cuore e all’anima di Un’opera di Debora Diana. chi li accarezza con lo sguardo. Conoscere i segreti racchiusi nella materie prime che plasma, lo ha reso sapiente e capace, facen- Un’opera di Luigi Angius. dogli così raggiungere risultati eccellenti, esaudendo il desiderio che sin da piccolo sentiva... seguire le orme del padre, un artigiano del legno. Materiali che non lasciano andare del tutto la figura nascente, sembra quasi vogliano trattenerla come a conservarne l’origine naturale, l’appartenenza alla terra, quasi un animo naturale che continuerà a contraddistinguerla per sempre. Conscio di ciò, l’artista ammorbidisce la materia per plasmarla salvaguardando però la sua più intima natura, conservandone sovente i colori originali, per ottenere crea- zioni dal gusto unico. Sue opere possono essere ammirate in diverse città della Sardegna e della penisola, nelle vicinan- ze nei comuni di Narcao e Villaperuccio. Una vetrina dell’arte, quella allestita dai due artisti, che non è certo passata inosservata, ma che è riuscita a tener viva la curiosità di continuare a seguire la rassegna 12x12, che a breve vedrà l’esposizione di nuovi capolavori... Nadia Pische Alcune considerazioni di un attento lettore: Mario Bazzoni S Grazie a Pietro Sanna, per aver documentato che Carbonia non nacque su una “landa deserta” ignor Direttore, se non scrivo più di frequente come una volta, è solo per una questione di età. Però seguo sempre “La Provincia del Sulcis Iglesiente”, e ho letto con interesse l’articolo scritto da Pietro Sanna sul n° 285 del 31 agosto scorso. Per chi non conoscesse Pietro Sanna, voglio ricordare che è un settantatreenne laureatosi a sessanta anni con una tesi sul Sulcis e precisamente sulla sua storia passata e presente: dal medioevo per arrivare poi ai furriadroxius, medaus, vita e attività agricole e minerarie, periodo fascista, sino ai nostri giorni. È utile rimarcare che una laurea conseguita dopo la pensione, nel suo caso, non poteva essere che per passione e senza scopi di lucro. Ecco perché ho voluto scrivere queste righe di commento e complimentarmi con lui pubblicamente (in privato l’ho già fatto). Innanzitutto, perché si tratta di un articolo scomodo, come è raro trovare di questi tempi, nei quali ve- diamo firme giornalistiche anche prestigiose a tiratura nazionale ma non solo, legate ai vincitori di turno. Scomodo, dicevo, ma minuziosamente documentato: fatti, personaggi e date: tutti rigorosamente riferiti. Oserei dire a prova di smentita (almeno spero per lui). Non sono un giornalista, ma soltanto un cittadino senza etichette che, non di rado, nel descrivere alcuni fatti di Carbonia, si trova d’accordo col suo giornale: in tal caso lei me li pubblica. Di ciò la ringrazio. Veniamo, dunque, all’articolo in questione: - ha sfatato la favola voluta dalla propaganda fascista che relega un territorio dal quale nacque nel 1938 la città di Carbonia, ad “una landa deserta”; - ha bacchettato 10 giornalisti e personaggi (locali, regionali e nazionali), per aver divulgato, nei decenni, notizie non approfondite con la dovuta pignoleria; - oggi sappiamo, grazie a Pietro Sanna, che la famigerata “landa” è stata abitata nei millenni, nei secoli e nei decenni scorsi da popolazioni anche benestanti e, comunque, non indigenti. Riporto qui in sintesi solo due esempi: Alberto Della Marmora, 1826: «Questa vasta regione del Sulcis passa per una delle più fertili della Sardegna...»; Giuseppe Todde, 1895 «In questo od analogo modo i furriadorgius del Sulcis, regione vasta ed ubertosissima della provincia di Cagliari...». Infine, il citato Pietro Sanna: nel 1936, nel Sulcis Iglesiente, c’erano 78.744 abitanti! Mi auguro che tanti cittadini vadano a rileggersi il numero del 31 agosto scorso e capiscano, una volta per tutte, che Carbonia nacque da un territorio sardo come tanti altri, i cui abitanti erano dediti al lavoro e alla prosperità per lunghi periodi intervallati da altri meno felici, come è accaduto altrove. Ai più giovani, certamente esperti di computer, consiglio di consultare il sito www. laprovinciadelsulcsiglesiente.com, alla sezione “Archivio giornali”. Mario Bazzoni IL NUMERO 286 5-12.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 10:04 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 5 La Provincia del Sulcis Iglesiente Nel 18° secolo le grassazioni (rapine a mano armata) venivano commesse da gruppi di uomini armati riuniti in “quadriglie” Fu a Serbariu l’ultima “Bardana” del Sulcis Q I caporioni della banda, scamparono alla pena di morte, solamente perché non vi furono morti tra le vittime della rapina. uando, n e l 1720, il Regno di Sardegna divenne parte dei possedimenti Sabaudi, regalando un titolo reale al Giuseppe Mura. duca di Savoia, il novello monarca, Vittorio Amedeo II e dopo di lui i suoi successori, si trovarono a dover fronteggiare il fenomeno del banditismo. I viceré, nominati dalla corte di Torino ed inviati in Sardegna, tentarono con ogni mezzo, il più delle volte brutale, di estirpare la mala pianta del banditismo, in qualche caso anche con qualche risultato, senza però mai riuscirvi completamente. Le relazioni, che dal palazzo vice regio di Cagliari venivano spedite a Torino sono quanto mai esplicite; esse davano una media di 400/500 omicidi all’anno, numeri che potevano arrivare, in situazioni estreme, anche a un migliaio di morti ammazzati. Il marchese di Rivarolo, uomo austero, definito dal Manno “di severo sopracciglio”, per indicarne la ferma determinazione nel combattere i malviventi, condusse una lotta senza quartiere per eliminare definitivamente il banditismo, facendo presidiare il territorio da forti distaccamenti di Dragoni i quali, coadiuvati da reparti di miliziani, non davano tregua ai facinorosi, attaccando le bande di sorpresa senza conceder loro alcuna tregua. Il Rivarolo era convinto che con la forza avrebbe avuto ragione dei banditi e, per questo adottò metodi spicci e implacabili nella repressione. Adottò procedure raccapriccianti nell’esecuzione delle condanne a morte, facendo impiccare i condannati nei loro paesi e costringendo tutti gli abitanti ad assistere all’esecuzione. I loro corpi venivano poi divisi in parti e appesi, come orrendo monito, nei luoghi che ne avevano ospitato le gesta a guisa di quarti di bue. Proibito, pena la morte, portare armi se non espressamente autorizzati. I comandanti dei reparti vennero autorizzati e sollecitati a passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso di un’arma, fosse pure il lungo coltello che pastori e contadini usavano per il loro lavoro in campagna. Durante i tre anni in cui esercitò il mandato vice regio il marchese Rivarolo mandò alle galere oltre tremila persone, spesso arrestati per semplici sospetti o perché in fama di “discoli” ovvero oziosi e vagabondi che si procacciavano da vivere deliquendo. Furono giustiziati 432 banditi, o presunti tali, spesso senza una vera istruttoria e condannati dopo sommari processi. Pur essendo uomo coltissimo, pare conoscesse le antiche lingue morte (l’ebraico, il Caldaico e l’Aramaico) non si interessò della storia dei popoli che doveva governare e diede credito a leggende inverosimili, come quella che qualcuno gli propinò, che i Sardi che subivano un presunto torto erano usi farsi crescere la barba sino a che non avessero portato a termine la loro, personale, vendetta; dando retta a fole del genere, ordinò che nessuno si facesse crescere la barba minacciando pesanti pene ad arbitrio del giudice. Partito il Rivarolo, portando con sé l’ingentissima somma di 120.000 scudi sardi come ben servito, a dimostrare che gli italici vizi hanno antiche radici, il brigantaggio riprese a prosperare, in breve volger di tempo, come fenomeno endemico, non eliminabile con la sola repressione e, nonostante alcuni viceré successori del Rivarolo, come il cavalier Valguarnera, avessero ripreso la lotta al banditismo aumentando notevolmente il numero di soldati impiegati, il brigantaggio tornò ai livelli precedenti. I reati che venivano commessi erano i più diversi e puniti con pene severissime; pur tuttavia, spesso, rimanevano senza colpevoli. Tra le tante fattispecie criminali, che destavano maggior allarme sociale per la spavalderia con cui venivano attuate e per la quasi certezza di impunità, erano le grassazioni, rapine a mano armata che, in Sardegna, ove si distinguevano per la particolarità con cui venivano attuate, venivano chiamate “bardane”. Questo particolare crimine veniva commesso da gruppi di uomini armati riuniti in “quadriglie”, che oggi chiameremmo “associazioni a delinquere” e il cui farne parte era già, di per sé, considerato un “reato gravissimo”. Le quadriglie, più volte citate nei pregoni settecenteschi erano costituite da un gruppo di almeno cinque uomini armati che, saltuariamente, si riunivano per compiere delle razzie. Talvolta dei veri e propri assalti a villaggi isolati che sapendoli privi di presidi di forza pubblica, venivano messi a ferro e fuoco dai malviventi, sempre ben informati da basisti locali, sulla consistenza dei beni posseduti dai paesani più abbienti. Essere membro di una quadriglia diventava un’aggravante della pena. Nonostante questo i gruppi di facinorosi erano assai numerosi e, per oltre un secolo, la battaglia a questi briganti impegnò l’apparato delle forze di polizia del regno Sardo Piemontese prima e del Regno d’Italia poi, fino ai primi anni del ‘900. Scrive Francesco C. Casula nel Dizionario Storico Sardo, che il termine bardana, secondo il glottologo tedesco Max L. Wagner, significa razzia che si fa, per lo più di notte, allo scopo di rubare bestiame. I romani, individuavano le bardane come “latrocinia”, perpetrate dai sardi “barbaricini” ai danni dei campidanesi. Assunsero poi la forma di assalti preorganizzati a diversi paesi, da parte di bande numerose di fuorilegge, dopo gli anni dell’unità d’Italia per arrivare sino all’ultima di cui si ha ricordo, nel 1919 a Cossatzu. Le bardane venivano organizzate, soprattutto, nei paesi dell’interno e della Gallura ma non mancarono esempi sanguinosi anche nel Campidano e nel Sulcis. Lo scrittore Giuseppe Dessì, nel suo celebre romanzo “Paese d’ombre”, premio Strega del 1972, ci dà una descrizione delle due quadriglie che partendo da Villacidro, la Norbio del romanzo, terrorizzavano con le loro incursione i pacifici paesi dell’iglesiente e del Sulcis: «…vincitore permanente del tiro al gallo era anche priore della confraternita delle Anime del Purgatorio… temuto come individuo, violento e di pochi scrupoli, sospettato di essere organizzatore delle più famose Bardane che, partendo da Norbio, avevano svolto le loro azioni sanguinarie nella regione del Sulcis… in contrasto di interesse con quello (priore della confraternita di Nostra Signora)… Tutti i confratelli portavano sotto la cappa la “leppa”, il coltello sardo, lungo almeno un palmo e mezzo, simile al machete… tutti erano ladri matricolati… in realtà (le due confraternite) erano vere e proprie associazioni a delinquere, contro le quali, né i carabinieri né i barracelli… avevano alcun potere.» Nell’Unione Sarda del 12 gennaio 1894, un articolo con il titolo: «Una Grassazione a Serbariu», riportava la notizia che, nella notte precedente, intorno alle 22 e 30 «una banda armata assaltò, a scopo di rapina, la casa del commerciante Antioco Gambula, posta proprio al centro del paesello di Serbariu…» Il paese di Serbariu, eretto a Comune nel 1853, alla fine del XIX secolo contava intorno ai 1700 abitanti, sparsi però nei diversi piccoli centri di Barbusi, Sirri e Flumentepido e dispersi nelle campagne in decine di Medaus, abitati generalmente da diverse famiglie, tutte appartenenti alla medesima casata. L’agglomerato abitativo, che dava il nome al comune, raccolto intorno alla chiesa parrocchiale di San Narciso, era popolato da un numero di persone compreso tra 700 e mille che abitavano in basse casette per lo più ad un piano, con una sola porta d’ingresso che dava luce all’unica stanza. Erano ammassate le une alle altre come a sostenersi vicendevolmente; non vi erano fogne né acqua corrente nelle abitazioni, le strade erano polverose in estate e fangose in inverno; non vi era illuminazione pubblica e la notte, il paese piombava nell’oscurità. Le porte venivano serrate e gli abitanti si chiudevano all’interno delle rispettive abitazioni. Fu in una di queste gelide notti invernali, tra l’11 e il 12 di gennaio del 1894 che una banda di malfattori, erano all’incirca una ventina, arrivò in prossimità del piccolo paese di Serbariu. La notte era buia e fredda, nonostante le stelle brillassero in un cielo di velluto. Alle 22.39, tutti gli abi- La cattura di latitanti nel 1898. tanti dormivano nei loro letti o, comunque, erano nelle loro case. Il silenzio e l’oscurità avvolgevano il villaggio, quando un’esplosione improvvisa, preceduta da un lampo di luce violacea destò gli ignari paesani. I malviventi avevano fatto esplodere un candelotto di dinamite sulla porta dell’unico negozio del villaggio. Frantumato l’uscio di legno, dato di piglio, ad un ascia, liberarono l’ingresso dalle poche assi rimaste e penetrarono in massa nella bottega. A quel tempo non v’erano i centri commerciali, né con internet si poteva accedere ad ogni tipo di merce, ma nei piccoli centri, generalmente, un solo negozio forniva tutto quello di cui abbisognavano i paesani, dagli alimenti di base come pasta, zucchero, caf- Uno scorcio di Serbariu di notte. fè, agli attrezzi da lavoro, quali zappe, badili e forconi insieme ai suppellettili per la casa come piatti, posate e candele di cera o stoffe, petrolio per illuminazione e qualche modesto capo di abbigliamento, una sorta di emporio/drogheria insomma, al cui interno si respiravano gli odori delle granaglie, misti ai profumi dei saponi per il bucato. Il proprietario della rivendita, il signor Gambula, era un uomo deciso che aveva messo in conto la possibilità di subire una rapina e aveva preso le sue precauzioni. Come spesso accadeva nelle abitazioni padronali dei casali di campagna, dopo la stanza di ingresso al piano terreno, nel nostro caso il negozio, si poteva accedere al piano superiore percorrendo una scala di legno, su cui si affacciava una robusta porta muni- ta di spioncino, attraverso il quale si poteva osservare il locale sottostante e, alla bisogna, farvi passare le canne di una doppietta, per fulminare gli eventuali aggressori. Il Gambula, che pur ormai a letto, ancora non dormiva ma ripassava con la mente i conti della giornata, al frastuono dell’esplosione era balzato fuori dalle coltri e, imbracciato il fucile, che stava, sempre carico, appeso ad un chiodo, aveva aperto lo spioncino e da lì esploso i due colpi verso i fuorilegge che intanto avevano dato inizio a saccheggio, arraffando quante più derrate possibile e insieme, i denari dell’incasso, presenti nei cassetti del banco di vendita. Richiuso lo spioncino il commerciante si spostò dalla porta per ricaricare la sua arma e, mentre era ancora intento a quell’operazione, udì distin- tamente il crepitio delle palle che si infilavano nel legno dello stipite. Sentì le bestemmie degli assalitori e il frastuono di cassetti rovesciati e mobili infranti nella ricerca del bottino. Aprì ancora lo spioncino e, senza neppure prendere la mira, fece fuoco abbassando le canne verso il piano terreno, agli scoppi fecero seguito urla ed imprecazioni, poi uno scalpiccio concitato, voci e urla proveniente dall’esterno e ancora spari provocati da diverse armi. *** In una delle case vicine, dormiva, alla stessa ora, il dottor Puligheddu, medico originario di Oliena che, svegliato dal fracasso e dagli spari, in- tuendo quanto avveniva, dato che nei giorni precedenti si era avuto un assalto simile nel paese di Domusnovas, staccò dal gancio il fucile che usava regolarmente per la caccia al cinghiale, lo caricò con cartucce a pallettoni e, così come si trovava, con indosso il pesante pigiama di flanella, a piedi scalzi aprì le due ante del balcone che dava sulla piazzetta sporgendosi un poco per osservare quanto accadeva all’esterno. Un rapido sguardo fu sufficiente per capire che era in corso un assalto in piena regola da parte di una banda di malviventi, vide le sagome di uomini intabarrati uscire di corsa dalla bottega di Antioco Gambula, voltarsi retrocedendo e far fuoco verso la bottega. Portò allora il fucile alla spalla, prese con calma di mira l’uomo che sparava e fece fuoco, una volta… due volte. Intuì di aver fatto centro quando vide l’ombra scura inginocchiarsi con una bestemmia, poi lo vide rialzarsi e guardarsi intorno per capire di dove arrivavano i colpi. *** Quella notte due giovani carabinieri erano di pattuglia nella zona e si trovavano molto vicini a Serbariu, appena fuori dal paese, lungo il sentiero che veniva da San Giovanni Suergiu, quando sentirono le prime esplosioni, quella della dinamite e, subito dopo quelle delle fucilate. Come mai i due militi dell’Arma della stazione di Tratalias, compagnia di Iglesias, si trovassero di pattuglia, proprio quella notte e proprio in vicinanza di Serbariu non si sa. Fosse per una fortunata circostanza o fosse per ragione di un certo movimento a Villacidro, che di lì proveniva la maggior parte dei malavitosi, che aveva fatto presagire che qualche cosa si preparava a danno dei sulcitani provocando, nell’ignoranza del luogo dove la banda avrebbe colpito, l’uscita di numerose pattuglie con l’intento di presidiare i possibili obiettivi. Resta comunque il fatto che i carabinieri a piedi Lorenzo Diana e Giovanni Medau, imbracciate le carabine si lanciarono, senza indugio, verso il luogo della sparatoria. Percorsero veloci la breve salita e, giunti in prossimità della bottega, si separarono aprendo contemporaneamente un fuoco d’inferno contro i malviventi i quali, vistisi presi tra due fuochi cominciarono a ritirarsi verso la vicina boscaglia, inseguiti dal fuoco rabbioso dei carabinieri, del dottor Puligheddu e del bottegaio infuriato per la paura passata e per il danaro e la merce che gli era stata sottratta. Si ingaggiò, a questo punto, una vera e propria battaglia, con scambi di colpi da entrambe le parti, fino a che i banditi riuscirono a guadagnare la macchia eclissandosi nel buio, lasciarono però a terra due complici, entrambi feriti in modo serio. Anche il carabiniere Diana era stato ferito al capo dai pallini di una fucilata. La sua fortuna fu che della rosa di proiettili solo i pallini giunsero a bersaglio, mentre la palla, come le altre decine d’altre ritrovate conficcate nei muri la mattina dopo, mancò il bersaglio umano. Fugata la banda, fu tutto un aprirsi di porte dei vicini, arrivarono uomini armati dai casolari del circondario, si fece subito un inventario di quanto era stato sottratto, mentre il medico chirurgo Puligheddu, poteva medicare finalmente il carabiniere ferito che, nell’impeto del combattimento aveva acconsentito solamente che il medico gli stringesse intorno al capo un fazzoletto, annodato alla buona, per fermare il sangue che gli colava sugli occhi e gli impediva di prendere la mira. I componenti della banda armata provenivano in maggior parte da Villacidro, compresi i due feriti Luigi Mocci, deceduto quattro giorni dopo per le ferite riportate e non medicate, e Giuseppe Saiu. La mattina del dì successivo, vennero contati i bossoli ritrovati e sentiti i testimoni dal giudice Collu. Furono 50 i colpi sparati dai carabinieri e altrettanti quelli dei malviventi. Vennero trovate crivellate dai proiettili le finestre di Sisinnio Spina, il balcone da dove sparò dottor Puligheddu e quello del Gambula. Si rivennero anche palle confitte nelle pareti della canonica e della casa comunale. Nei mesi successivi furono arrestati tutti i componenti la quadriglia. Nel mese di novembre dello stesso anno, 1894, la Corte D’Appello di Cagliari emetteva la sentenza di condanna In nome di S. M. il Re Umberto I. - Per grazia di Dio e Volontà della Nazione RE d’ITALIA A carico di: Saiu Giuseppe - Contadino anni 50 / Pilia Priamo - minatore, anni 53 nato a Sam Vito / Cotza Delfino - bracciante, anni 40, Nuragus / Bellu Raimondo - carrettiere, anni 28 / Piras Antioco - minatore, anni 51 / Piras Antonio fu Francesco - bracciante di anni 40 / Piras Antonio di Angelino pastore, anni 22 / Pitzalis Raimondo - pastore, anni 40 / Cuccu Antonio anni 30 / Secci Antonio - vaccaro, anni 31 / Lilliu Giovanni - ortolano, anni 24 / Muntoni Salvatore - contadino, anni 25 / Mura Giovanni - porcaro, anni 50, nato a Nurecci, domiciliato a Domusnovas Tranne tre dei condannati. I rimanenti erano tutti di Villacidro, a riprova che da quel centro provenivano gli organizzatori delle rapine. I grassatori avevano età che variava tra i 22 e i 53 anni. Recitava la sentenza: «Tutti accusati di mancato latrocinio art. 62366 n° 5 e 6 e 408 del C.P. commesso a Serbariu, per essersi ivi recati nella notte tra l’11 e il 12 gennaio dell’anno 1894, col disegno e concerto fatto di depredare ed uccidere chiunque loro si opponesse - colà giunti avevano assaltato la bottega di negozio di Antioco Gambula, fracassando gli stipiti della porta della bottega, parte integrante della casa del Gambula. Per forzare rapidamente l’uscio facevano uso di dinamite, quindi irrompendo nel locale depredavano subito il danaro trovato nei cassetti, insieme a tutta la merce che potevano arraffare, per un valore complessivo di 140 £. Rompevano e distruggevano ogni altra cosa nella bottega, facendo segno di colpi di arma da fuoco contro il Gambula e contro due carabinieri della compagnia di Iglesias, accorsi al rumore degli spari. Nel conflitto a fuoco che ne scaturiva il carabiniere Medau, restava ferito con 20 giorni di cura, mentre restava illeso il collega Diana. Tutti gli accusati furono ritenuti colpevoli di avere, in unione ad altri, nella notte succitata, in Serbariu, con violenza, costretto Gambula Antioco, a dare danaro e merci agli assalitori, danaro tenuto nella propria casa… visto il verdetto della giuria, visto che le circostanze attenuanti sono state riconosciute al Collu - Lilliu, Pittau, Pitzalis, Cuccu e Secci. Decreta che, vista la crudeltà e determinazione ad uccidere degli imputati, con grave rischio di vita degli assaliti, terrorizzando, in questi anni, i pacifici cittadini dei comuni rurali di quest’isola…» Riportate le considerazioni sulle aggravanti e sulle attenuanti, così proseguiva: «…condanna Saiu, Pilia, Cotza, Piras Eugenio, Piras Antonio, Deidda, Mura e Muntoni ad Anni 24, da cui sottrarre i periodi già passati in carcere prima della condanna definitiva, Pittau, Pitzalis, Cuccu Antonio (Cruchueu), e Secci ad anni 20. Collu e Lilliu ad anni 12 e mesi sei cadauno - Interdizione perpetua per tutti e, scontata la pena tutti sottoposti a vigilanza speciale del p.s. per anni tre Risarcimento di spese processuali e risarcimento delle parti lese per £ 200.» I caporioni della banda, scamparono alla pena di morte, prevista per quel tipo di reato, solamente perché non vi furono morti tra le vittime della rapina. Fu quella l’ultima delle bardane nel Sulcis, Ancora nel 1897, ci fu a Meana Sardo, un’incursione portata a termine da sessanta individui di Mamoiada, Fonni e Sorgono con un bottino di circa 15.000 lire in danaro e preziosi. Dodici dei presunti autori furono processati, sei di essi condannati e i rimanenti sei assolti. Ma ormai il tempo degli assalti in puro stile Far West stava, fortunatamente, terminando. www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com - informazione in tempo reale ora anche multilingue IL NUMERO 286 6-11.qxp_IL NUMERO 181 3/10 08/10/15 09:24 Pagina 1 6 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 La Provincia del Sulcis Iglesiente Il 2015 è il 400° del ritrovamento delle ossa di Santo Antioco medico e martire, patrono di Sant’Antioco e della Sardegna 1615-2015, Papa Paolo V e il parto cesareo C Nello stesso anno, il 1615, Papa Paolo V emise una bolla con la quale regolamentò i tempi e i modi dell’operazione. ’è un filo sottile che unisce quelle date, quel Papa e il... parto cesareo. Anno Santo 2015... è il 400° dal ritrovamento delle ossa di Santo Antioco medico e martire. Si celebra l’evento voluto da monsignor Francisco De Esquivel: la ricerca dei resti mortali di “Antioco” di Sulci. Era il 1615. Ma perché proprio in quell’anno, 1615, l’Arcivescovo cagliaritano ebbe quella ispirazione? Il motivo è questo: il Papa di Roma, Paolo V, aveva inviato una “bolla” ai Vescovi di Cagliari e di Sassari, contenente questa richiesta: «Dovendo io attribuire il titolo di città Primate a una di queste summenzionate, ho necessità che mi facciate ottenere i documenti certi di meritevolezza al titolo. Il merito maggiore verrà attribuito a quella città che potrà vantare il più gran numero di santi martiri nella sua storia. E vieppiù sarà meritevole la città che vanta santi di primaria importanza». Fu allora che i sassaresi cercarono e, nello stesso 1615, trovarono i santi martiri di Porto Torres: san Gianuario, san Proto e san Gavino. Inoltre credettero d’aver trovato tracce di Sant’Antioco. Contemporaneamente i cercatori di reliquie Cagliaritani, di De Esquivel, trovarono le reliquie dei martiri: san Saturnino, san Lucifero, santa Giusta, santa Greca, santa Vitalia, san Gimiliano e altri. Ma il ritrovamento che fece propendere il Papa Paolo V per conferire il titolo di “Primate” alla città di Cagliari, fu decisamente quello del medico martire Antioco di Sulci. Ebbene nello stesso anno, 1615, Papa Paolo V si interessò anche di “parto cesareo” ed emise una bolla con cui regolamentò i tempi e modi dell'operazione. Stiamo parlando di una procedura drammaticissima. Il termine “parto distocico” indica la difficoltà e talora l’impossibilità, della espulsione del feto a termine, sia per malformazioni del bacino, sia per malposizione del feto stesso, che può presentarsi di fianco, di spalla, podalico. Cosicché il parto distocico può avvenire anche in donne all’ottava o decima gravidanza. Ma la distocia più grave si verifica per anomalie del canale osseo del parto. Cioè quel canale compreso fra sacro posteriormente e pube anteriormente, e tra le ossa ischiatiche ai due lati. La frequenza di anomalie ossee del canale del parto era, sopratutto, sostenuta dall’alta incidenza di rachitismo, per carenza di vitamina D. Le gravide con malformazioni ossee marcate del bacino non potevano partorire. Il feto, al termine del nono mese, restava imprigionato dentro e moriva. Moriva anche la madre. Sempre. Le soluzioni adottate, non erano vere soluzioni. Erano più orrende della morte naturale. Una di queste era l’embriotomia, o fetotomia. Cos’era? Un orrore. Visto che il feto a termine non poteva uscire nella sua interezza, si procedeva a frammentarlo in più parti. E così, frazionatamente, veniva estratto. La procedura si avvaleva di “embriotomi”. Erano orribili pinze che, introdotte dalla vagina, venivano spinte fin dentro l’utero, e lì, a morsi, rompevano il feto. Questo comportava l’uccisione del feto. Successivamente, in genere, moriva anche la madre. Per infezione, emorragia, o perforazione uterina. Insomma, la soluzione era peg- L gio del problema. Ma questa procedura, benché necessaria, creava una responsabilità morale: negava al bambino la possibilità d'essere battezzato. Il Papa Paolo V fu investito di questo problema: nessuno voleva uccidere un bambino privandolo del battesimo. Ma oltre alla embriotomia esisteva una seconda soluzione: il cesareo. Chi legge tira un sospiro di sollievo, ma sbaglia. Spiego perché. Il parto cesareo, come lo intendiamo oggi, è stato ideato, molto recentemente, intorno agli inizi del 1900. Lo misero a punto due chirurghi italiani: il dottor Porro e poi il dottor Mangiagalli, dell’ospedale di Pavia. Soltanto con la loro innovativa procedura le madri, per la prima volta nella storia dell’uomo, cominciarono a sopravvivere assieme ai lori figli. In 20 anni il metodo italiano si diffuse a 4) La poveretta veniva adagiata sul fianco destro, in modo da non avere il fegato davanti. Poi l’addome veniva inciso sul lato sinistro dell’ombelico, sia verso l’alto che verso il basso. L’utero veniva inciso dall’alto in basso. Il bambino veniva estratto. 5) Il parroco battezzava immediatamente il bambino. 6) Il medico, aiutato dall’ostetrica, che in genere era una comare, fasciava l’addome della poveretta. 7) Nel caso in cui mancava il medico l’operazione doveva essere eseguita dalla comare. 8) Nel caso in cui mancava anche l’ostetrica-comare, l’operazione doveva essere fatta dal parroco. Santa protettrice di questo tipo di cesareo era stata nominata Santa Margherita di Antiochia. Anch’essa martirizzata tra II e III secolo come Antioco. Si può capire la grande popolarità goduta da que- S Staffetta Enrico Martis - Diego Leone alla Guardia Costiera di Sant’Antioco i è svolta il 2 settembre, sul piazzale antistante la sede dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, la cerimonia del “passaggio delle consegne” tra il capitano di corvetta Enrico Martis ed il tenente di vascello Diego Leone, alla quale hanno partecipato autorità civili e militari, presieduta dal Direttore Marittimo della Sardegna Centro Meridionale. Un momento del passaggio di consegne. tutto il mondo. Nei secoli precedenti il cesareo era sinonimo di morte sicura, ed era, tutto sommato, simile a quello descritto dalla mitologia greca. Il mito racconta che Esculapio, figlio di Apollo, venne estratto vivo dal ventre di Coronide, che era stata appena uccisa dalla dea Artemide. Quindi, per “nascita con parto cesareo” si intendeva l’estrazione del bambino dall’addome della madre, che doveva essere appena morta. In pratica, avveniva così: quando il parto era impossibile, a causa del bacino ristretto, tutti capivano che la madre doveva morire. Allora il medico e l’ostetrica aspettavano in un locale attiguo fino al momento in cui la poveretta esalava l’ultimo respiro. Quindi si precipitavano sul cadavere ancora caldo, aprivano l’addome, poi l’utero, e ne estraevano il bambino. Questo poteva essere ancora vivo. Ma pochissimi bambini sopravvivevano. Papa Paolo V, nel 1615, contemporaneamente alla bolla che disponeva la ricerca delle ossa dei martiri, diffuse un’altra bolla riguardante il rituale da seguire nel parto cesareo. In sostanza Egli disponeva questo: 1) La partoriente in difficoltà doveva essere assistita da tre figure: il parroco, il medico, l’ostetrica. 2) Il parroco dava l’estrema unzione. 3) Il medico certificava l’avvenuto decesso, e da quel momento si dava il via all’operazione. sta santa, tutt’oggi venerata, e il cui nome è stato dato a regine e località importanti. Lo spiega la drammaticità dei momenti in cui veniva invocata. Narra il mito popolare che questa santa fosse stata ingoiata intera da un mostro demoniaco. Ma la santa, che aveva sempre con sé un crocifisso, lo usò per aprire la pancia al mostro, e uscirne libera e salva. Questo orrore è finito quando Porro e Mangiagalli spiegarono a tutto il mondo come fare i cesarei. Naturalmente il cesareo antico si faceva in casa. Mentre il cesareo dei medici di Pavia, si poteva fare solo in ospedale. Il nuovo intervento divenne possibile anche in sedi provinciali e periferiche come il Sulcis Iglesiente, quando tra le due guerre mondiali nacquero gli ospedali zonali di Carbonia e Iglesias. Questo liberava i poveri cristi dalle pene di lunghi viaggi verso l’Ospedale maggiore di Cagliari, con carri o altro. Dopo la nascita di Carbonia e del suo Ospedale, abbiamo avuto un miglioramento progressivo nell’assistenza alle partorienti. Ora, nell’anno 2015, Anno Santo di Santo Antioco martire, e a 400 anni dalla bolla di Paolo V, qualcosa sta cambiando nella sanità. Speriamo che Santo Antioco, medico martire, e Santa Margherita di Antiochia, ci assistano e ci liberino da ogni male. Mario Marroccu L’AOU di Cagliari si conferma leader nella didattica e nella ricerca Il professor Roberto Pusceddu in India ’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari si conferma leader nella didattica e nella ricerca, oltre che nell’assistenza e punto di riferimento internazionale: Roberto Pusceddu, direttore della Clinica di otorinolaringoiatria dell’azienda mista di Cagliari, dal 7 al 13 settembre è stato in India per tenere un corso di chirurgia laser delle prime vie respiratorie presso il KEM Hospital di Mumbai, uno degli ospedali universitari più im- Si è svolta il 2 settembre la cerimonia del passaggio di consegne Il professor Roberto Pusceddu. portanti di Mumbai. Il professor Roberto Pusceddu ha svolto lezioni ed eseguito interventi laser in endoscopia trans-orale per tumori maligni. Il direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria è stato anche tra i principali relatori internazionali del congresso di oncologia Testa e Collo di Nagpur, sempre in India, dove il professor Pusceddu ha tenuto lezioni e una tavola rotonda sul ruolo del laser nel trattamento dei carcinomi della laringe e della ipofaringe. Dopo due anni il capitano di corvetta Enrico Martis, nato ad Iglesias il 9/09/1978. ha lasciato il comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco per andare a prestare servizio dal 12 settembre presso la Capitaneria di Porto di Siracusa. «Sono stati due anni di intensa e motivante attività svolti con l’importante ed indispensabile collaborazione delle Amministrazioni e delle Forze di Polizia locali - ha detto il comandante Martis -. Questa esperienza mi ha riavvicinato ad una terra a me particolarmente cara dalla nascita perché oltre ad essere iglesiente è riuscita a regalarmi una esperienza professionale che per sempre porterò nel cuore. Al comandante Diego Leone auguro un buon vento e l’augurio di una piacevole permanenza nel Sulcis ricca di soddisfazioni personali e professionali.» Il comandante Diego Leone proviene dal 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania dove ha svolto l’incarico di Capo Servizio Coman- I do prima e Capo Servizio Sicurezza Volo poi. Catanese, 31 anni, è in servizio nella Forza Armata dal 9 settembre 1999 giorno di ingresso presso la Scuola Navale Militare “F. MOROSINI” e successivamente allievo ufficiale delle Capitanerie di porto dal 2002 in Accademia Navale dove, al termine dei 5 anni di formazione consegue la Laurea Magistrale con lode in “Scienze del Governo e dell’Amministrazione del Mare”. Nel 2008 frequenta il Tirocinio Avanzato di Manovra alla 6ª Squadriglia di Messina, acquisendo l’abilitazione al Comando delle Unità Navali del Corpo e successivamente è destinato presso la Capitaneria di porto di Livorno dove presta servizio in varie Sezioni (Direzione marittima, Gente di mare ed armamento e spedizioni, contenzioso e lavoro portuale) in qualità di addetto fino al settembre 2008, quando frequenta, presso l’Accademia Navale di Livorno, il corso Pre-flight propedeutico all’invio negli Stati Uniti per la frequenza delle scuole di volo. Nel maggio 2009 raggiunge le scuole di pilotaggio della “U.S. Navy” presso la NAS Pensacola, Florida e successivamente presso la NAS Corpus Christi, Texas, dove consegue il brevetto di pilota militare “Single e Multi-Engine” sugli storici velivoli T-34 e T-44 della US Navy. Rientrato in Italia, viene destinato presso il 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania quale pilota di Elicotteri e per questo viene inviato a Frosinone presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare dove consegue il brevetto di Pilota Militare di Elicotteri. Nel 2011 ha frequentato il corso di perfezionamento professionale per sottotenenti di vascello presso l’Accademia Navale di Livorno e nello stesso anno ha prestato servizio presso l’Ufficio Circondariale Marit- Diego Leone. timo di Lampedusa in qualità di addetto del comandante del Circomare e responsabile della Sala Operativa in occasione dei noti eventi connessi con l’emergenza dei flussi migratori. Nell’ottobre 2012 è stato promosso al grado di tenente di vascello. Nel 2013 si è abilitato Ufficiale alla Sicurezza del Volo a seguito di un Corso svolto presso l’Istituto Superiore per la Sicurezza Volo dell’Aeronautica Militare e nello stesso anno ha acquisito l’abilitazione Type Rating sugli elicotteri AW139 del Corpo delle Capitanerie di Porto. Nel novembre 2014 ha conseguito con lode la laurea in “Scienze organizzative e gestionali”. Nel 2015 ha frequentato il Corso Pre-comando per Tenenti di Vascello presso l’Accademia Navale di Livorno ed ha conseguito l’abilitazione quale “Dirigente in materia di Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro”. Sposato con la signora Valentina, è padre di Lorenzo. Giampaolo Cirronis Interrogazione urgente del capogruppo di Aps Gianluigi Rubiu Il porto di Buggerru va rilanciato l capogruppo di Area Popolare in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale, sullo scalo per diportisti di Buggerru, ancora inutilizzato. «Il porto insabbiato di Buggerru - dice Gianluigi Rubiu - è un’infrastruttura che sta impedendo il rilancio dell’economia turistica del Sulcis Iglesiente. Si tratta di un avamposto che potrebbe ospitare sino a 350 posti barca, ingessato e bloccato dalla burocrazia e da una valanga di risorse mai arrivate». Le criticità del porto sono molteplici. «Il sito è caratterizzato da un quasi totale insabbiamento dei fondali e da gravi problemi strutturali per la notevole erosione dei moli - continua Rubiu -. Una situazione che determina l’inutilizzabilità dello stesso per la maggior parte delle imbarcazioni da pesca e per quelle da diporto.» A parere del consigliere regionale di Iglesias, sarebbe opportuno procedere con immediatezza alle operazioni di dragaggio dei fondali del porto - o al completamento del medesimo intervento - ponendo le basi per un rilancio dello scalo. «In base all’ultimo sopralluogo effettuato nulla è cambiato per il porto insabbiato. Nessuna opera è partita per restituire funzionalità allo scalo. Per sollecitare gli interventi di Il porto di Buggerru. ripristino della funzionalità della struttura, attraverso il dragaggio, si è peraltro provveduto a costituire il Comitato “Un porto senza sabbia”, che ha manifestato lo stato di degrado dell’infrastruttura in questione, con un impianto in grado di garantire con le opportune opere di messa in sicurezza, uno sviluppo turistico per tutto il territorio. Non vorremmo - conclude Gianluigi Rubiu - che, anche in seguito allo stanziamento di oltre 7 milioni di euro per gli interventi, fosse l’ennesima occasione persa.» IL NUMERO 286 7-10.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 08:40 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 7 La Provincia del Sulcis Iglesiente Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza I Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale l Bilancio dei primi 4 anni di mandato vuole far conoscere ai cittadini il lavoro svolto dalla attuale Amministrazione comunale. La situazione non è semplice a causa dei continui tagli ai trasferimenti di risorse statali e regionali, che, nel recente passato, servivano per rafforzare i bilanci comunali. Nonostante le difficoltà il Comune di Carbonia è riuscito a mantenere tutti i servizi per la popolazione, riducendo le spese sino ai minimi termini e intensificando la lotta all’evasione fiscale. Nel 2015 è stata ridotta la TARI, le tariffe per la Mensa scolastica e l’Asilo Nido. Per la TASI si è pagato sino a 42 euro in meno. Questa sintesi presenta alcune delle attività più importanti che l’Amministrazione comunale ha affrontato e programmato nei settori: casa, lavoro, bilanci - riduzione di tasse e tariffe, lavori pubblici, urbanistica e ambiente, servizi sociali, scuole, cultura, sport, intrattenimenti e attività produttive. LAVORO Uno degli impegni principali dell’Amministrazione comunale è stato fronteggiare la mancanza di lavoro, anche se questo è un compito di altre Istituzioni. Per questo motivo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione del Comune e sfruttando ogni opportunità offerta da altri Enti (Stato, Regione, ecc.), l’Amministrazione comunale ha creato circa 800 occasioni di lavoro, tra Piani Locali per l’occupazione giovanile, Piani anticrisi, Nuove abitazioni Che cosa abbiamo fatto • Consegnati 25 appartamenti (palazzine colorate) costruiti tra via Angioj, via Carducci e via Manzoni. • Assegnati 14 appartamenti grazie al recupero dell’ex Ambulatorio Medico di Piazza Primo Maggio, dell’ex Albergo Operaio di via Trieste e dell’ex cantiere comunale di via Trieste. • Il Comune è rientrato in possesso di circa 6.400 m² di aree edifica- sferimenti statali sono stati ridotti del 51% nell’arco di un quadriennio. Negli ultimi anni, il Bilancio comunale ha subito tagli per oltre 6 milioni di euro. Anche se ci sono sempre meno soldi trasferiti da Stato e Regione, il Comune è riuscito, comunque, a continuare a garantire i servizi fondamentali, non aumentando le rette e in alcuni casi diminuendole. Il Bilancio 2015 sta raggiungendo i tre obiettivi principali: risparmi per i cittadini, mantenimento dei servizi e nuovi investimenti. nee del Bilancio e assicurare i servizi essenziali. Il Comune paga regolarmente le aziende Contrariamente alla maggior parte degli enti locali, il Comune di Carbonia non ha debiti nei confronti delle aziende e paga con regolarità e velocemente i lavori e le forniture. Nessun nuovo Mutuo Non abbiamo “aperto” alcun nuo- Le difficoltà Carbonia ha dovuto affrontare la crisi economica che investe il nostro territorio. Il Comune è diventato il fronte su cui vengono riversate tutte le richieste dei cittadini che spesso, però, vanno oltre le competenze degli stessi Comuni. Carbonia: Città vitale, solidale e accogliente Carbonia è una Città vitale, solidale e accogliente, anche grazie all’impegno di tantissimi cittadini e Associazioni. L’Amministrazione comunale è impegnata a far sì che Carbonia diventi sempre più un Centro Servizi per il Sulcis, specializzata nella produzione di servizi avanzati per il territorio, capace di attrarre visitatori e turisti grazie alla valorizzazione del suo patrimonio archeologico, naturalistico e architettonico e all’offerta culturale. Anche per questo il Comune lotta, insieme ai cittadini, per chiedere agli altri enti e aziende (come Trenitalia, Arst, Area, Asl) di migliorare i servizi. Il Comune si oppone alla chiusura degli uffici e dei servizi della nostra Città. L’ultima battaglia è per l’Ufficio Postale di Cortoghiana. Una lotta che accompagna quella per la vicina realtà industriale, al fianco degli operai del comparto industriale di Portovesme. Il Comune ha chiesto a Stato e Regione di includere tra i destinatari degli ammortizzatori sociali tutti i lavoratori delle ditte d’appalto di Portovesme, duramente colpiti dalla crisi e far ripartire i progetti d’inserimento presso gli Enti Pubblici di tutti i lavoratori in mobilità e in cassa integrazione del territorio. Sono stati promossi incontri con Regione e Ministeri per la ricerca di soluzioni per il territorio e per l’avvio del Piano Sulcis. Il Comune ha detto NO alle scorie nucleari in Sardegna, al fianco dei cittadini e delle Associazioni. Il ruolo delle Associazioni cittadine è fondamentale per la nostra Comunità. Per questo il Comune intende realizzare la Casa delle Associazioni e, tramite bando, ha messo gratuitamente a disposizione delle associazioni (singole o associate) 4 locali comunali. Dopo alcuni interventi, i Servizi sociali sono stati trasferiti presso la sede dell’ex Tribunale, in via XVIII Dicembre, per consentire al Centro Anziani di venire interamente utilizzato per le sue attività ricreative. Una panoramica del centro della Città di Carbonia. Sussidi regionali una tantum, Cantieri di forestazione, Servizio civile volontario, Inserimenti lavorativi, Servizio Civico e Servizio civico comunale, Mobilità, Vigili urbani per il periodo estivo, Autisti scuolabus, ecc. Si tratta di inserimenti a tempo determinato, spesso destinati a persone non soltanto disoccupate o inoccupate, ma con gravi problemi economici, che per un periodo (4/6 mesi, un anno) hanno avuto un lavoro. In questo modo hanno potuto fare nuove esperienze da spendere sul mercato del lavoro e hanno avuto un aiuto concreto per sentirsi utili e portare un reddito in famiglia. bili e si propone di risolvere definitivamente il problema - non di competenza comunale - relativo al Piano di Zona “Sa Perda Bianca” (Carbonia 2). È stato portato a termine uno studio sulle urbanizzazioni già realizzate e quelle da realizzare: sono stati fatti i bandi per la vendita dei terreni. • Il Comune continua a chiedere ad AREA di concludere i lavori di riqualificazione di corso Iglesias. Che cosa vogliamo fare • Il Comune è assegnatario delle risorse regionali per l’attuazione del progetto “Dal Carbone al Sole” Meno tasse e imposte, tariffe più basse • Riduzione del 10% delle tariffe dell’Asilo Nido e del servizio Mensa scolastica. • Riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti. Dal 2014 la legge nazionale ha obbligato i Comuni a far pagare interamente agli utenti la tassa. Rispetto al 2014, grazie al nuovo piano economico del servizio di gestione dei rifiuti, i cittadini hanno ottenuto un risparmio (medio) superiore al 15%. Per il 2016 è previsto un ulteriore risparmio rispetto al 2015, stimato intorno al 10-15%. Carbonia è al primo posto in Italia, insieme vo Mutuo, per non indebitare il Comune. Il Comune ha rinegoziato i mutui accesi dalle precedenti Amministrazioni, in modo da pagare meno interessi ogni anno e avere più soldi per i cittadini e la Città. Il risparmio così ottenuto è destinato, durante il 2015, ai cantieri: 700.000, euro per strade e marciapiedi, 90.000 euro per le palestre di Cortoghiana e Bacu Abis, il resto, pari a 200.000 euro, per cofinanziare bandi regionali. LAVORI PUBBLICI, URBANISTICA, AMBIENTE settimana (compresa la domenica mattina), consentendo ai cittadini di utilizzarlo più comodamente, sia la mattina, sia il pomeriggio. Saranno operativi gli Ecocentri mobili, dedicati in maniera particolare alle Frazioni. • Diversi incontri con i cittadini hanno consentito all’Amministrazione di adeguare il nuovo servizio di raccolta differenziata alle esigenze della popolazione. Il nuovo appalto, in vigore dal 1 maggio 2015, entrerà a pieno regime entro la fine del 2015 e consentirà importanti risparmi. In questi ultimi mesi, il nuovo servizio ha già registrato importanti risultati: l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata che ha raggiunto una media del 72%, con diversi punti percentuali in più rispetto alle rilevazioni precedenti. • È prevista l’installazione delle “Case dell’Acqua”, distributori automatici di acqua da bere. Il prezzo di vendita dell’acqua (non superiore ai 6 centesimi al litro) consentirà un notevole risparmio per i cittadini e la riduzione della plastica. • Lotta alle discariche abusive, in collaborazione con la Polizia Municipale, il Comando dei Carabinieri, il Commissariato di Pubblica Sicurezza, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale e il gestore del servizio di raccolta differenziata. • Conclusa la rimozione dei rifiuti in area comunale ai piedi nel Monte Rosmarino, nell’ambito del Contratto di Quartiere II (87.000 euro). • Coinvolgimento dei cittadini in diverse iniziative di sensibilizzazione: (Progetto Movirì) per promuovere l’uso di bicicletta e mezzi pubblici e per ridurre l’inquinamento. Anche con acquisti consapevoli, con prodotti a “chilometri zero” e con imballaggi ridotti. • Carbonia è arrivata seconda alle ultime Cartoniadi della Sardegna, per quantità di carta e cartone raccolti in un mese, e siamo uno dei 14 Comuni EcoCampioni della nostra Regione. Lavori in corso • Adeguamento e potenziamento dell’impianto di selezione e stabilizzazione della frazione umida dei rifiuti urbani (1.700.000 euro). • Sono in corso i lavori per l’adeguamento dell’impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani, finalizzato alla produzione di compost di qualità (2 milioni e 200 mila euro). • Gestione, nella fase “post mortem” conseguente alla chiusura (giugno 2011), della discarica di rifiuti solidi urbani di Sa Terredda: controlli e interventi a tutela dell’ambiente. Che cosa vogliamo fare Le nuove case di via Trieste. CASA Il problema della Casa, dopo quello del Lavoro, è uno dei più sentiti in Città. Per chi non ha una casa, il Comune continua ad impegnarsi per trovare soluzioni attraverso il recupero degli edifici storici di Carbonia. Nonostante le ristrettezze economiche, con il Bilancio comunale vengono integrati contributi della Regione, per aiutare il maggior numero di persone a pagare l’affitto della casa. Dal luglio 2011 al 2014 sono stati dati 608.762,45 euro di contributi. (1.998.704 euro) per realizzare: 10 nuovi appartamenti (tra via Angioj, via Carducci e via Manzoni); percorsi per pedoni; nuovi marciapiedi e parcheggi; piantumazione di alberi; rifacimento del manto in erba sintetica del campo da calcio “Santa Barbara”. Si è in attesa del decreto di finanziamento. BILANCI - RIDUZIONI TASSE E TARIFFE In questi quattro anni, anche Carbonia è stata costretta a fronteggiare gli effetti della crisi economica. Il Comune ha affrontato pesanti tagli ai trasferimenti di risorse. I tra- Uno scorcio del quartiere Rosmarino. a Cremona e Vibo Valentia, tra i Comuni che hanno ottenuto il maggior risparmio. • Sino a 42 euro in meno per la TASI 2015, la tassa sui servizi indivisibili. Tutto questo è possibile grazie alla razionalizzazione e alla continua riduzione delle spese interne: soltanto per fare un esempio, sulle bollette del telefono i costi sono stati più che dimezzati. Potenziata anche la lotta all’evasione fiscale. In un’ottica di condivisione e partecipazione alle scelte politiche sul futuro della Città, l’Amministrazione comunale ha incontrato, ogni anno, la cittadinanza per condividere le li- Nel 2015, tra lavori già realizzati e da completare entro l’anno, saranno spesi oltre 10 milioni di euro. Ambiente e Raccolta Differenziata Che cosa abbiamo fatto • Realizzato l’Ecocentro comunale che sostituisce quello provvisorio. Il nuovo Ecocentro è stato allestito a sud del centro abitato, nelle vicinanze del vecchio impianto comunale di depurazione. L’Ecocentro, prima aperto 18 ore settimanali, è ora aperto 52 ore alla • Grazie all’impegno dei cittadini, la raccolta differenziata ha raggiunto importanti risultati, attestandosi intorno al 70%. Carbonia è uno dei primi Comuni in Sardegna per percentuali di raccolta differenziata. La nuova sfida è raggiungere il 100% di differenziata. • La discarica di Sa Terredda deve essere monitorata per 30 anni. Con quasi 300.000 euro saranno attuati ulteriori lavori, in fase di progettazione, per la tutela dell’ambiente e per la salute dei cittadini. Area Grande Miniera di Serbariu Che cosa abbiamo fatto • Sistemazione del piazzale d’ingresso della Grande Miniera di Serbariu e la messa in sicurezza del Silos (250.000 euro). • Adeguamento del Museo Paleo Ambienti Sulcitani (PAS) E.A. Martel (circa 222.000 euro). • Realizzata un’Area Parco Giochi per i più piccoli (17.000 euro). continua a pagina 8 IL NUMERO 286 8-9.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 08:35 Pagina 1 8 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 La Provincia del Sulcis Iglesiente Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale dalla pagina 7 Lavori in corso • Sono iniziati gli interventi sugli spazi aperti nella Grande Miniera di Serbariu: illuminazione, restauro Deposito del Carbone, riqualificazione percorso che collega il Centro Intermodale con l’ingresso della Miniera, installazione impianto fotovoltaico (300.000 euro). • Realizzazione Area di servizio per Camper (103.000 euro). I lavori sono stati aggiudicati. Centro Intermodale Che cosa abbiamo fatto • Inaugurazione e avvio del Centro Intermodale: punto di interscambio tra macchina, treno e bus. Oggi la stazione dei treni è collegata, oltre che con Cagliari, anche con l’aeroporto di Elmas; la stazione dei bus collega Carbonia con numerosi centri del Sulcis. La Città è diventata il punto di riferimento per il trasporto pubblico del territorio. • Ascolto del territorio e tavolo con la Regione per migliorare il servizio dei bus urbani (linee A e B gestite dall’ARST) che collegano le diverse zone della Città. • Completamento dei parcheggi nel retro del Centro Intermodale. sul campo di calcio a 5 (oltre 60.000 euro). • Sono in corso i lavori per la sistemazione della Scuola Elementare di via Bramante (82.020 euro). Serbariu • Interventi sul campo di calcio. Cimitero • Realizzati circa 618 nuovi loculi. Centro Matrice • Il Comune ha intrapreso un percorso che porterà alla modifica delle norme che caratterizzano il Centro Matrice. In questo modo, saranno risolti una serie di problemi, alleggeriti alcuni vincoli e migliorata la attuazione del Piano Urbanistico in Città. • L’Amministrazione comunale continua a chiedere alla Regione di Parco Monte Rosmarino • Messa in sicurezza e ripristino del Parco di Monte Rosmarino (252.000 euro). Il lavori sono in fase di avvio. • Sarà realizzata la nuova Area sportiva polivalente e per il tempo libero che sorgerà ai piedi del Monte Rosmarino. L’area, grande circa 4.000 metri quadrati, accoglierà i tanti appassionati di sport e sarà uno spazio ricreativo e di socializzazione. Lavori per 1.219.675 euro. Strade, piazze e marciapiedi Che cosa abbiamo fatto • Completata la strada tra la Grande Miniera di Serbariu e la rotatoria di Is Meis, che collega via Mazzini con il Centro Intermodale. • Realizzate le rotatorie lungo la Frazioni Il Cine Teatro di Bacu Abis. eliminare una serie di vincoli e semplificare le procedure che gravano su Carbonia. Edifici scolastici e Impianti sportivi • Per gli interventi negli edifici scolastici e sugli impianti sportivi, Strada Statale 126, vicino a Flumentepido, Is Gannaus e area PIP - Piano per gli Insediamenti Produttivi. • Strade e marciapiedi per la nuova area PIP. • Rifatti i marciapiedi in via Catania, via Mazzini e via Costituente. In via Costituente sono iniziati nuovi lavori. Barbusi • Campo polivalente per diversi sport, tra cui calcio a 5 e tennis, con spogliatoi, realizzato nel cortile dell’ex scuola elementare; adeguamento degli impianti della scuola materna presente nello stabile; riqualificazione della Piazza di fronte alla Chie-sa (700.000 euro). • Realizzazione Parco Giochi. • Nei prossimi mesi partirà il rifacimento del manto stradale (114.000 euro) Flumentepido • Realizzazione rotatoria che ha risolto i problemi del traffico e della viabilità. • Realizzazione Parco Giochi (in corso). Is Gannaus • Interventi sul campo di calcio e Rete idrica e rete fognaria • Avviati i lavori di completamento della rete idrica comunale (circa 1 milione e 500mila euro). I nuovi lavori concluderanno un’articolata rete di interventi che, negli anni, hanno portato alla diminuzione delle perdite e al miglioramento del servizio di distribuzione dell’acqua. • Realizzati gli interventi sulla rete fognaria, in località Sirai, per circa 200.000 euro e nella zona PIP. Complessivamente le risorse impiegate in tutti i servizi rivolti ad anziani e persone diversamente abili, dal 2012 al 2014, sono pari a quasi 10 milioni di euro. I beneficiari sono stati 2.507 (escluso il Centro Anziani). Infanzia e Giovani • Asilo Nido comunale: accoglie bambini dai 3 ai 36 mesi. Anni: dal 2011/2012 al 2013/2014 Media bambini frequentanti: 140 Importo complessivo: 1.058.806 euro (con contribuzione utenza). Anni: dal 2012 al 2014 Giovani inseriti: 24 Progetti finanziati dal Ministero: 6 • Centri per i giovani (gestione associata in ambito PLUS): hanno proseguito l’attività la Sala Prove musicali di Is Gannaus, l’Informagiovani e la Ludoteca, riuniti in Piazza I Maggio. Questi servizi rappresentano un punto di riferimento per numerosi giovani della Città e del territorio. Nel 2014 all’Informagiovani si sono registrate 1.035 presenze e 3.123 presenze per la Ludoteca, che ha attivato diversi laboratori creativi. La Sala prove di Is Gannaus ha registrato 243 prenotazioni. Complessivamente le risorse impiegate in tutti i servizi rivolti ai minori (i servizi per i giovani sono conteggiati nel PLUS), dal 2012 al 2014, sono pari a quasi 3 milioni di euro. Sono in corso i lavori di manutenzione della Biblioteca e della Mediateca comunale di viale Arsia (120 mila euro) e del Teatro Centrale (80 mila euro). L’obiettivo è continuare a migliorare importanti strutture della Città dedicate alle cultura. SERVIZI SOCIALI Il Comune continua a garantire tutti gli interventi nel settore sociale, continuando a sostenere le persone e le famiglie in difficoltà. Questi alcuni dei più importanti servizi garantiti nei settori di intervento prioritari. Anziani e persone diversamente abili Is Gannaus. A partire dal 1 gennaio 2015, sono diminuite del 10% le Tariffe per la frequenza dell’Asilo Nido comunale. • Colonia marina estiva: per ragazzi da 6 a 12 anni che, con un contributo minimo, hanno l’opportunità di recarsi al mare per 2 settimane. I beneficiari sono stati circa 750 (esclusi i servizi per i giovani). Interventi contro la povertà • Assistenza Economica e altri interventi. Anni: dal 2012 al 2014 Famiglie assistite: 1.308 (hanno ri- • Centro per le Politiche Attive a favore dell’Anziano. Al Centro sono iscritte diverse centinaia di persone impegnate in diverse attività ludicomotorie, artigianali e manuali. Dal 2015 il Centro sperimenta l’autogestione attraverso un’Associazione che ha stipulato un contratto di servizio con il Comune. Cortoghiana • Concluse le opere di urbanizzazione del Piano di Zona e i lavori di sistemazione della palestra. • Ristrutturazione della Biblioteca, che è stata riaperta e restituita ai cittadini. • Interventi diversi sul Palazzetto dello Sport (80.000 euro). Previsti nuovi interventi. • Saranno stanziati 100mila euro per la riqualificazione del Campo sportivo polivalente. • Lavori per la salute e la sicurezza nelle Scuole e nuovi interventi previsti con il Progetto Iscol@ per la scuola elementare. • A ottobre partiranno i lavori per la sistemazione di strade e marciapiedi della Città e delle Frazioni (700.000 euro). Dopo la firma di un ulteriore contratto partiranno nuovi lavori per circa 500mila euro. L’impegno complessivo è di 1 milione e 200.000 euro. Nelle strade interessate dagli interventi, saranno piantati nuovi alberi. • Sono in fase di progettazione ulteriori lavori per strade e marciapiedi per 850.000 euro. • Sono in fase di progettazione i lavori di riqualificazione di via Manno, con fondi comunali (500.000 euro). • Concluse le procedure di esproprio, sarà indetta la gara per la sistemazione dell’area di accesso all’Istituto scolastico IPIA “Emanuela Loi” di via Dalmazia (200.000 euro). garantire questa opportunità anche a coloro che non possiedono mezzi economici sufficienti per pagare le rette. Anni: dal 2012 al 2014 Persone inserite: 137 Spesa complessiva 2.383.618 euro (con contribuzione parziale dell’utenza) Teatro, Biblioteca, Mediateca Bacu Abis • Sistemazione di piazze e aree verdi nella Frazione di Bacu Abis (241.000 euro). • Sistemazione piazza vicina alla piazza Santa Barbara (circa 340.000 euro). • L’Amministrazione comunale ha creato le condizioni affinché AREA possa procedere alla riqualificazione delle abitazioni soggette a fenomeni di subsidenza. • Sistemazione campo di calcio a 5 (circa 60.000 euro). • Interventi diversi sul Palazzetto dello Sport (37.000 euro). Previsti nuovi interventi. Che cosa faremo La piazza Venezia di Cortoghiana. si rimanda, rispettivamente, alle sezioni Scuole e Sport. Illuminazione pubblica Che cosa abbiamo fatto • Installati, in Città e Frazioni, circa 1.400 punti luce con tecnologia led, quasi 5.000 metri di nuovi cavi della linea elettrica e circa 100 nuovi pali della luce (1 milione e 30.000 euro). • Lavori, in Città e Frazioni, per ridurre ulteriormente i consumi energetici e le emissioni, grazie a soluzioni tecnologiche avanzate: sostituiti oltre 1.500 corpi illuminanti, con il led. Grazie alle economie sono in corso i lavori per la sostituzione di altri 800 corpi illuminanti. Gli interventi sull’illuminazione pubblica valgono 1 milione e 300.000 euro. • Via Logudoro: opere di urbanizzazione e costruzione di un muro di contenimento (circa 50.000 euro). • Lavori su via del Minatore: interventi su marciapiedi, strada e verde pubblico (400.000 euro). • Riaperto il Parcheggio Multipiano di via Verona, in funzione anche il mercoledì notte durante la manifestazione estiva “Nottinsieme”. Lavori in corso • Cantieri verdi: è in corso la realizzazione di due parchi verdi nell’area vicina a via Logudoro e nel quartiere di Santa Caterina. • Riqualificazione via Roma (192.431,28 euro): interventi su strada e marciapiedi. • Riqualificazione Piazza Ciusa (400.000 euro): illuminazione, porticati, aiuole, panchine, abbattimento barriere architettoniche. • Piani personalizzati per persone con handicap particolarmente grave (Legge 162/98): prevedono assistenza domiciliare e non, servizi educativi, alfabetizzazione informatica e forme di aiuto personale. Anni: dal 2012 al 2014 Piani presentati alla Regione: 1.682 Finanziamenti: 4.292.959 euro • Progetti “Ritornare a casa”: sostegno per persone con gravi patologie e non autosufficienti, dimesse dalle strutture sanitarie. Finanziamento regionale e cofinaziamento comunale. Anni: dal 2012 al 2014 Famiglie assistite: 99 Finanziamenti: 1.581.623 euro • Centro diurno giovani disabili: centro di aggregazione che propone attività ricreative e laboratori. Anni: dal 2012 al 2014 Persone accolte: 38 Spesa complessiva: 292.546 euro • Inserimento in Casa Protetta e Residenza Sanitaria Assistita: in tutti i casi in cui è inevitabile il ricovero in strutture adeguate di anziani o persone non autosufficienti, l’Amministrazione comunale interviene per Barbusi. Anni: dal 2012 al 2014 Bambini frequentanti: 270 Importo complessivo: 30.000 euro • Servizio Educativo Integrato: attività/azioni educative e assistenza specialistica per prevenire e recuperare situazioni di disagio. Anni: dal 2012 al 2014 Minori assistiti 133 Importo complessivo 522.542 euro • Inserimenti in Comunità: minori e mamme con bambini ospitati in comunità alloggio. Anni: dal 2012 al 2014 Persone inserite: 48 minori + 6 mamme con bambini Importo complessivo: 1.180.676 euro • Servizio Civile: consente a diversi giovani di fare esperienza per un anno in servizi rivolti ai minori e adulti, con un corrispettivo mensile di 450 euro. cevuto sussidi mensili) Importo: circa 1.965.789 euro A queste misure di sostegno economico vanno aggiunti altri interventi quali: i contributi per le spese di affitto, le borse di studio a studenti meritevoli in condizioni disagiate, il rimborso delle spese di istruzione e altri ancora, che fanno aumentare notevolmente le risorse messe a disposizione. Nel 2014, 27 famiglie hanno ricevuto il “Bonus famiglia”, contributo economico destinato a famiglie numerose, per un totale di 35.526 euro. Sempre nel 2014, per aiutare altre 34 famiglie, con un reddito ISEE pari o inferiore alla soglia di povertà, a pagare le tariffe essenziali (affitto, bollette) sono stati spesi 94.661 euro. continua a pagina 9 IL NUMERO 286 8-9.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 08:35 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 9 La Provincia del Sulcis Iglesiente Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale dalla pagina 8 • Centro di Accoglienza Maschile e Femminile Don Vito Sguotti: nelle due strutture vengono ospitati uomini e donne, anche con figli, in difficoltà. Sono garantiti, inoltre, interventi di pronta accoglienza (pasti caldi e igiene personale), per persone in grave difficoltà. Anni: dal 2012 al 2014 Persone ospitate: 8 + 8 posti riservati all’anno Importo: 592.032 euro • Inserimenti lavorativi: nel solo 2014, 150 persone hanno lavorato, contribuendo a restituire alla Comunità di Carbonia quanto ricevuto. Le persone inserite hanno lavorato per periodi dai quattro ai dodici mesi, ricevendo un compenso compreso tra i 450 e i 700 euro mensili. Risorse impegnate: 309.307 euro. Complessivamente le risorse impiegate per gli aiuti diretti contro la Povertà, dal 2012 al 2014, superano i 5.100.000 euro. I beneficiari sono quasi 2.000. In molti hanno ricevuto un sussidio mensile per tutto l’anno. milioni di euro, corrispondenti alla parte più consistente del Bilancio comunale. SCUOLE La Scuola è un settore prioritario per la crescita e la formazione dei nostri giovani. Per questo l’Amministrazione comunale è impegnata a continuare a garantire tutti i servizi. Edifici Scolastici Lavori conclusi • Manutenzione della palestra della Scuola Primaria di via Roma. • Lavori per migliorare la qualità dell’ambiente scolastico nelle Scuole di: - Cortoghiana - quartiere Santa Caterina - via Dalmazia. • Completamento progetto di risa- è in attesa della definizione del finanziamento per procedere con le attività successive e mandare in gara i relativi lavori. Diritto allo studio • L’Amministrazione comunale è impegnata ad assicurare il diritto allo studio ai tanti giovani meritevoli. Contribuisce, anche con fondi regionali, alle spese di viaggio che gli studenti pendolari affrontano per raggiungere le scuole, eroga rimborsi per l’acquisto dei libri scolastici e per le spese per l’istruzione e finanzia diversi progetti presentati dalle Scuole. Nel 2014 sono stati 957 gli studenti beneficiari dei diversi contributi, per un totale di 132.314 euro a cui si aggiungono oltre 45.000 euro per progetti scolastici e contributi vari alle Scuole. • Per tutelare gli studenti sono state approvate le Carte dei Servizi sui Contributi per il diritto allo studio, Leggi di settore Contributi per persone sottoposte a trapianto di organi, nefropatiche, talassemiche, affette da emofilia ed emolinfopatia, malati oncologici, sofferenti psichici, servizi di trasporto per persone diversamente abili ed emigrati di rientro. Anni: dal 2012 al 2014 Beneficiari: 2.914 Importo: 4.390.928 euro Servizi erogati in forma associata tramite PLUS Il PLUS è il principale strumento di programmazione delle politiche sociali e socio-sanitarie del territorio. Serve per rendere omogenei e più efficaci numerosi interventi prima gestiti da ciascun Comune. Fanno parte del PLUS i Comuni del Distretto di Carbonia, la ex Provincia di Carbonia Iglesias e la ASL 7. Carbonia è il Comune Capofila del Distretto. La scuola primaria del quartiere Santa Caterina. namento Scuola Elementare Francesco Ciusa (via Lombardia). Importo: 97.572 euro. I lavori completano gli interventi conclusi negli anni precedenti. Lavori in corso • Riqualificazione energetica scuola Sebastiano Satta (1.500.000 sul Trasporto scolastico e sulla Mensa scolastica, con la descrizione dei servizi, gli standard di qualità e le modalità per accedervi. • Le tariffe del trasporto scolastico e del Servizio Mensa scolastica nel 2014 sono rimaste invariate. A partire dal 1 gennaio 2015, le tariffe del Servizio Mensa sono diminuite del • Assistenza Domiciliare: garantisce un aiuto igienico-sanitario direttamente a casa dei pazienti, alleggerendo il carico assistenziale delle famiglie. Anni: dal 2012 al 2014 Beneficiari residenti a Carbonia: 535 persone e famiglie Ore di assistenza: 22.248 all’anno Importo: 3.035.254 euro • Servizio Affidi: segue i minori in affidamento, sostiene le famiglie naturali e le famiglie che ospitano i bambini e i ragazzi. I minori di Carbonia in affido sono 12, su 23 dell’intero Distretto. • A questi interventi si aggiungono una serie di altri progetti per sofferenti psichici (Abitare assistito, Psicoradio, Inserimenti lvorativi), azioni di contrasto alle povertà estreme, forme di assistenza ai parenti dei dipendenti statali (fondi ex INPDAP). Totale risorse assegnate sul PLUS a livello distrettuale Anni: dal 2012 al 2014 Totale risorse: 6.318.608 euro (escluse le somme impiegate nel territorio di Carbonia per l’assistenza integrata e servizio affidi. A queste somme si aggiungono i trasferimenti dagli altri Comuni del Distretto). Totale risorse per gli interventi nel Settore sociale Complessivamente, dal 2012 al 2014, le risorse riservate ai Servizi Sociali (quindi alle persone con maggiori difficoltà) ammontano a oltre 27 La scuola Sebastiano Satta. euro). Lavori in fase conclusiva. • Riqualificazione e messa in sicurezza della Scuola Elementare di via Bramante a Is Gannaus. Valore complessivo: 82.020 euro. Prossimi lavori • Adeguamento della Scuola Media di via Pozzo Nuovo a Bacu Abis. Il Comune ha ottenuto 181.620 euro dal Cipe. • Adeguamento della Scuola Elementare di via Tacca, a Cortoghiana, per il quale il Comune ha ottenuto 102.850 euro dal Cipe. L’Amministrazione comunale ha partecipato al progetto Iscol@ della Regione Sardegna per gli immobili scolastici. Le proposte presentate dal Comune alla Regione sono in graduatoria per gli edifici scolastici di via Mazzini, via della Vittoria, via Dalmazia, via Balilla, via Roma e Cortoghiana (scuola elementare). Si 10%. Nel 2014 sono stati 854 gli studenti di Carbonia che hanno usufruito del servizio. Sono stati forniti 82.131 pasti. Incontro con gli studenti • Per avvicinare il Comune alle giovani generazioni e instaurare un dialogo costruttivo, l’Amministrazione comunale ha incontrato gli alunni delle scuole cittadine. Gli incontri sono stati occasione per presentare le attività e i progetti, per raccogliere suggerimenti e idee e per proporre una collaborazione continua con i giovani. Progetti Diversi progetti sono stati realizzati in collaborazione con le Scuole e numerosi Enti e Associazioni: • Il mio Diario: il primo giorno di scuola, ciascun alunno della 1ª ele- mentare ha trovato sul proprio banco un Diario, risultato di un percorso iniziato durante l’ultimo anno della scuola materna. Il progetto ha coinvolto l’Amministrazione comunale, le insegnanti e i bambini. L’obiettivo è consentire ai piccoli di utilizzare un Diario pensato, scritto e disegnato da loro stessi. L’esperienza, proposta per l’anno scolastico 2014/2015 con il tema “La mia Città”, è stata ripetuta nell’anno scolastico 2015/2016 con il tema “Che cosa farò da grande”. • Orti didattici - l’Amministrazione comunale ha contribuito: - alla realizzazione del Giardino Didattico della Scuola dell’Infanzia di via Santa Caterina, con la creazione di un frutteto, punti gioco e di un’aula didattica all’aperto. - al progetto “Giardino dei semplici”, dell’Istituto Comprensivo “Deledda Pascoli”. Per questo progetto la scuola è stata invitata alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico 2013/2014, alla presenza del Presidente della Repubblica. • Progetti sulla prevenzione (2013 2014 - 2015), in collaborazione con il Rotary Club Carbonia: - Prevenire è meglio che curare: visite gratuite dal dentista per bambini e adolescenti. - Vedere è conoscere: visite oculistiche gratuite per prevenire i problemi alla vista. Il progetto è rivolto agli alunni dell’ultimo anno delle Elementari. - Screening per lo studio della scoliosi e dell’obesità: controlli gratuiti per la scoliosi, l’obesità e altri problemi dell’età evolutiva. • Progetti educativi e di sensibilizzazione: - Accendi la Mente - Spegni i pregiudizi: adesione alla XI Settimana d’azione contro il razzismo, promossa dall’Unar, per sensibilizzare sui temi della diversità e promuovere la ricchezza e la bellezza di una società multietnica e multiculturale. Sono stati coinvolti tutti gli studenti delle scuole medie di Carbonia. - Educazione Stradale - Progetto Pediatric Safety: realizzato dall’Auser, in collaborazione con la Polizia Locale del Comune di Carbonia. Pensato per informare sui primi interventi in caso di emergenze e per spiegare il Codice della Strada. Sono stati coinvolti agli alunni delle Scuole medie. - Dalla Cultura dell’emergenza a quella della prevenzione: in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e la Polizia Municipale, per prevenire e far conoscere ai giovani i rischi legati alle calamità naturali. - La cultura del mare: in collaborazione con l’Associazione di Pesca Dilettantistica Passione Pesca Gonnesa, l’Università di Cagliari, il Corpo Forestale e la Capitaneria di Porto di Portoscuso, per sensibilizzare gli studenti al rispetto dell’ambiente e del territorio. - Insieme a sei zampe, con l’Associazione “Amici del Canile” e ASL 7: progetto educativo rivolto agli alunni delle elementari e finalizzato a sviluppare un rapporto corretto e responsabile con il cane. - Allevare è proteggere, in collaborazione con la Federazione Ornicoltori Italiani, per lo studio, il miglioramento delle condizioni di vita e la protezione dei volatili. Ha coinvolto i bambini delle ultime classi delle elementari. Scuole di Carbonia a Expo Milano 2015 Il progetto “I colori della nostra terra, i colori del nostro mare, i colori che ci nutrono” ha ottenuto, dal Ministero dell’Istruzione, un finanziamento di 80.000 euro. Il progetto è realizzato da una rete di Scuole del territorio, con capofila l’Istituto Superiore “Cesare Beccaria” di Carbonia. Le scuole di Carbonia hanno esposto i propri lavori all’Expo di Milano, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. CULTURA E TURISMO Carbonia si è sempre distinta per la qualità e la quantità della sua offerta culturale, diventando un punto di riferimento per tutto il territorio. Negli ultimi anni, anche se le risorse economiche sono diventate meno della metà, il Comune si è impegnato a mantenere una programmazione varia e di qualità, con costi contenuti. È riuscito a farlo, valorizzando i talenti locali e grazie alla collaborazione della Provincia di Carbonia Iglesias e delle Associazioni cittadine. Nel 2014, grazie ai contributi regionali, il Comune di Carbonia ha valorizzato le Strutture Museali e il Sistema delle Biblioteche. Il nuraghe Sirai. Biblioteche • Grande impulso alle campagne di scavo: Carbonia ha al suo attivo 5 scavi aperti quasi in contemporanea (da giugno a ottobre), in particolare gli scavi di Sirai e Su Carroppu (Sirri), seguiti rispettivamente della Università di Sassari e di Cagliari. • Carbonia è uno dei rari Comuni in Sardegna in cui l’Amministrazione comunale è concessionaria di scavo, come nel caso del nostro Nuraghe Sirai, che sta dando risultati insperati e che potrà essere volano di sviluppo per Carbonia e per tutto il territorio. Per realizzare alcuni interventi nell’area del Nuraghe Sirai, il Comune ha ottenuto, nel 2014, 60.000 euro dall’ex Provincia Carbonia Iglesias e 45.000 euro dalla Fondazione Banco di Sardegna, nel 2015. • L’obiettivo è giungere alla realizzazione, presso il Nuraghe Sirai, di un Parco tematico sardo-fenicio, con giochi e laboratori per grandi e Foto A. Castangia, Ifras, su concessione MiBACT. • La Biblioteca di Cortoghiana è stata riaperta, dopo essere stata completamente ristrutturata, arredata e arricchita di nuovi testi. • È stato implementato il progetto E-Book, gestito dal Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, Il Museo del Carbone. di cui Carbonia è Comune capofila. Nella Biblioteca di Carbonia sono disponibili i nuovi e più veloci EBook Reader (dispositivi di lettura) che contengono oltre 600 E-Book (libri elettronici). • Lo spazio dedicato alle persone con problemi alla vista, della Biblioteca comunale di viale Arsia (dotato di PC con tastiera grandi caratteri, sintetizzatore vocale, stampante Braille e ingranditore di testi), è stato arricchito con libri a grandi caratteri, donati dalla Biblioteca Italiana per Ipovedenti. Musei e scavi archeologici Il Museo Archeologico Villa Sulcis, il Museo del Carbone - CICC, il Museo Paleontologico PAS-Martel e la Sezione di Storia Locale si sono arricchiti di nuovi e importanti reperti e documenti. Ciascuno ha ospitato numerosi laboratori e attività. bambini, integrato al Parco Archeologico cittadino. • Per difendere questo patrimonio, il Comune si è opposto all’installazione di pale eoliche nelle vicinanze del Parco Archeologico di Monte Sirai e del Nuraghe Sirai. • Conferenze e Summer School: con l’Università di Sassari e il Co- mune di Sant’Antioco. È stata attivata la scuola estiva di Archeologia in cui vengono presentati i risultati delle campagne di scavo nel Sulcis. Eventi e Iniziative • Festival di letteratura per Ragazzi; in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS): ogni anno gli studenti di tutte le scuole del territorio incontrano numerosi scrittori per l’infanzia e l’adolescenza di fama nazionale ed europea. Nel 2014, in soli 3 giorni, sono state registrate oltre 1.200 presenze in Città. • Monumenti Aperti: è la grande manifestazione di cultura e turismo che, grazie al coinvolgimento di centinaia di volontari, studenti e associazioni, mette in vetrina il nostro continua a pagina 10 IL NUMERO 286 7-10.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 08:40 Pagina 1 10 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 La Provincia del Sulcis Iglesiente Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale dalla pagina 9 patrimonio archeologico, architettonico, naturalistico e culturale. Fa conoscere Carbonia come museo a cielo aperto. Nelle edizioni dal 2012 al 2015, i visitatori sono stati oltre 40.000. I siti visitabili, 25 in media ogni anno. • Carbonia Studia: ciclo di conferenze pensate per far conoscere le nostre radici più antiche e il patrimonio archeologico, antropologico e storico di Carbonia. 15 conferenze tra il 2012 e il 2014. • Carbonia Scrive: rassegna nata per promuovere e far conoscere gli scrittori locali e gli scrittori che parlano della nostra Città. Nel 2014 le presentazioni di libri e autori sono state 22. • La Città che legge - Mediterraneo: navigare fra le letterature, importante occasione per cimentarsi nelle letture di testi scritti da autori sardi e “mediterranei”. • Zeuro: in collaborazione con i giovani del territorio. Performance di musica, teatro, danza e arte, tenutosi a Monte Sirai nel 2014 e 2015. Cinema ed Ex Dì Fabbrica del Cinema • Numerose le rassegne cinematografiche invernali ed estive, ospitate anche dal Teatro Centrale, realizzate in collaborazione con la Società Umanitaria: Identità in transito, Cinema sotto le stelle, Mediterraneo Film Festival, Across the vision Film Festival, L’Italia che non si vede. • Progetto ExDi Memorie in movimento - “La Fabbrica del Cinema”: promosso dall’Amministrazione comunale con il Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria. Il nuovo progetto renderà visitabile la sede dell’ex Direzione Mineraria, presso la Grande Miniera di Serbariu. La palazzina diventerà “museo di se stessa”, attraverso il recupero della sua storia e il processo di musealizzazione, con la restituzione ai cittadini dell’edificio. Sarà trampolino di lancio per lo sviluppo della cinematografia in Sardegna. Scambi culturali • Gemellaggio con la città tedesca della Rhur, Oberhausen: scambio di esperienze e buone pratiche. Scambio culturale tra giovani studenti di Carbonia ospitati in Germania e studenti tedeschi ospitati da diverse famiglie della nostra Città. • Da due anni l’Associazione Intercultura ha scelto Carbonia come destinazione per i partecipanti al programma. Nel 2014, per la prima volta, un gruppo di giovani di diverse nazionalità hanno potuto visitare i nostri musei, conoscere Carbonia e la sua storia, mentre dal 2015 alcune famiglie della nostra Città hanno aderito al progetto e ospitano studenti stranieri, per un anno. Teatro e Danza • Le numerose attività teatrali, musicali e di danza hanno portato a Carbonia centinaia di rappresentazioni di grande livello artistico. Oltre al Cedac, al Teatro Lirico di Cagliari, al Circuito Regionale Danza Sardegna, sono numerose le Compagnie locali, impegnate e di talento, che presentano lavori originali. Mostre • Soltanto nel 2014 sono state 19 le mostre organizzate in collaborazione con diversi Artisti, Fotografi e Associazioni. A queste si aggiungono le 9 mostre ospitate presso il Museo del Carbone. • La Rassegna 12x12, giunta alla seconda edizione, coinvolge 12 artisti, che espongono nella Saletta messa a disposizione dal Comune in piazza Roma. Con questa formula originale, l’Amministrazione comunale cerca di valorizzare gli artisti locali e di far conoscere le loro opere. Turismo • L’Amministrazione è impegnata a creare le condizioni per consentire a Carbonia di affermarsi nel settore turistico, in particolare convegnistico. La presenza di una rete alberghiera e ricettiva, che si è rafforzata, ha permesso a Carbonia di diventare un punto di riferimento per il territorio. • Il Comune lavora per creare una rete con gli operatori della filiera del turismo, in particolare con hotel e agenzie viaggi. Sono allo studio strategie di formazione degli operatori, delle associazioni e del personale comunale. • Carbonia ha vinto il Premio Europeo del Paesaggio del Consiglio d’Europa, per aver attuato una politica di sviluppo sostenibile, capace di integrare i diversi aspetti delle politiche culturali, sociali e ambientali. Per condividere i risultati raggiunti e confrontarsi sulle prospettive future, il Comune ha organizzato un convegno internazionale e ospitato l’undicesimo Meeting del Consiglio d’Europa, organizzato presso la Grande Miniera di Serbariu, in collaborazione con il Consiglio d’Europa e il Ministero per i Beni e le Attività culturali. L’ampia partecipazione dei rappresentanti di diverse nazioni, che hanno alloggiato in Città per diversi giorni, ha dimostrato che Carbonia e l’area della Miniera hanno tutte le caratteristiche per diventare sede di seminari, convegni e meeting di carattere internazionale. Sui temi del Premio Europeo del Paesaggio, attraverso il Concorso fotografico “Cartoline da Carbonia”, studenti, cittadini e turisti sono stati coinvolti in un percorso di riscoperta della Città e del suo territorio. ATTIVITÀ PRODUTTIVE POIC Con l’obiettivo di sostenere l’imprenditoria locale, il Comune ha vinto il Bando Regionale POIC (Progetti Operativi per l’Imprenditorialità Comunale). I progetti sono finalizzati ad aiutare le imprese tramite incentivi, contributi e sgravi. PIP - Piani per gli Insediamenti produttivi Sono stati assegnati nuovi lotti edificabili del Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) di via Nazionale. Lavori completati e in corso • Completati i lavori del progetto principale di infrastrutturazione della nuova area di sviluppo per le imprese artigiane (650.000 euro). Nella zona Sud del PIP sono stati realizzati nuovi tratti di strada e completati i tratti esistenti; completata la strada di collegamento alla rotonda; realizzati i marciapiedi ed effettuati lavori per l’illuminazione pubblica, le condotte dell’acqua, le fogne e il verde pubblico. • Frigomacello: eseguiti lavori di sistemazione per 70.000 euro. • Sono in corso i lavori di completamento per la manutenzione di alcuni tratti di pavimentazione stradale e l’adeguamento dell’impianto di sollevamento fognario della parte meridionale del PIP. Il Sulcis Iglesiente Espone • Prosegue la collaborazione con il Consorzio Fieristico Sulcitano per “Il Sulcis Iglesiente espone”. Le edizioni 2012, 2013, 2014 e 2015 hanno richiamato, in media, oltre 200 espositori (circa 250 nell’ultima edizione) che hanno offerto degustazioni Impianti sportivi - Lavori realizzati Impianto sportivo SPORT - INTRATTENIMENTI Intervento Importo Campo calcio a cinque di Is Gannaus riqualificazione campo circa 60.000 euro Palazzetto dello Sport di Cortoghiana interventi diversi 80.000 euro + 15.000 euro per attrezz. sportiva Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici diversi interventi per mantenere l’effficienza 25.000 euro Zona sportiva di via Balilla diversi interventi, compresi i lavori di riqualificazione dei campi da tennis e interventi sugli spogliatoi del campo Dettori Campo calcio a cinque di Bacu Abis Palazzetto dello Sport di Bacu Abis Stadio Comunale Campo sportivo di Serbariu riqualificazione campo interventi diversi circa 60.000 euro 22.000 euro + 15.000 euro per attrezz. sportiva rifacimento del manto erboso 8.000 euro 220.000 euro interventi sugli spogliatoi Campo sportivo Santa Barbara interventi sugli spogliatoi Campo sportivo di Is Gannaus Campo polivalente con spogliatoi di Barbusi interventi per la messa in sicurezza inserito in una serie di interventi diversi sulla frazione realizzato Impianti sportivi - Lavori in corso o in via di definizione Impianto sportivo Campo calcio a cinque in erba sintetica di via Balilla Intervento Importo riqualificazione del campo 70.000 euro Palazzetti dello Sport di Cortoghiana e Bacu Abis nuovi interventi per la messa in sicurezza circa 90.000 euro Nuova area sportiva polivalente ai piedi del colle Rosmarino realizzazione dell’area sportiva e per il tempo libero, grande circa 4.000 metri quadrati 1.219.675 euro • È stata riaperta e restituita alla Città. Ora è in piena attività e nuovamente competitiva. Sono stati fatti importanti lavori di restyling e riqualificazione strutturale: risistemazione dell’impianto di condizionamento dell’aria, sostituzione del sistema delle canalette, rinnovamento dell’intero impianto elettrico, sollevamento di parte del fondo-vasca per risparmiare nei consumi, installazione di un impianto solare termico sul tetto dell’impianto, riparazione delle perdite d’acqua. • Grazie anche alle numerose associazioni sportive, sono state organizzate diverse iniziative nelle varie discipline: dal calcio all’atletica, dalla danza alla boxe. • Carbonia è stata scelta come sede di alcune partite di calcio a 5 del 52° Torneo delle Regioni e di altre iniziative di carattere regionale, nazionale e internazionale (tra le altre: memorial Mirko Masala di atletica leggera; fase finale del 6° Campionato Italiano di Calcio a 5 Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale - FISDIR; Torneo Inter- nazionale di Hockey “Tore Adamo”; 1° Torneo internazionale di basket “Città di Carbonia”, con i campioni d’Italia della Dinamo Sassari e la prestigiosa squadra turca del Galatasaray. • Diverse attività di promozione (Album delle figurine delle società sportive cittadine, giunto alla seconda edizione) e di sensibilizzazione su tematiche sociali che hanno scelto lo sport come strumento di coinvolgimento (le giornate di “Sport e Solidarietà”, organizzate in collaborazione con l’associazione ThalassAzione Carbonia e l’Avis; partita di beneficenza Nazionale Attori - Sindaci del territorio - lavoratori ex Alcoa). EstiamoInsieme Nottinsieme Carnevale Campo polivalente di Cortoghiana riqualificazione Piscina comunale Grazie alla collaborazione di Cittadini, Associazioni, Pro Loco e Commercianti, il Comune ha organizzato, nelle ultime 4 edizioni) oltre 250 eventi che hanno animato le giornate estive. Numerose le location coinvolte, che ospitano importanti spettacoli culturali e di intrattenimento, alcuni inediti per il territorio (come le prime due edizioni del Festival di musica indipendente Summer is Mine”), altri, invece, appuntamenti fissi dell’estate cittadina. Il Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici. di prodotti tipici ed esposto prodotti artigianali e agroalimentari del territorio e dell’Isola. La manifestazione fieristica si conferma come “grande evento” in grado di portare a Carbonia migliaia di visitatori. Attività sportive Intrattenimenti Nelle edizioni 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015, prosegue il grande successo della manifestazione Nottinsieme, realizzata con la collaborazione dei Commercianti e della Pro Loco. Gli spettacoli e lo shopping sotto le stelle sono, ormai, un appuntamento fisso per i mercoledì di luglio e agosto, capace di attrarre numerosi turisti e tantissimi cittadini di Carbonia e del Sulcis. Bancarella d’Argento • A dicembre, il Centro storico di Carbonia ospita la manifestazione “Bancarella d’Argento”, mostra mercato natalizia del commercio, agro-alimentare e artigianato, orga- 100.000 euro La Sfilata di Carnevale, è organizzata in collaborazione con l’Associazione Pro Loco e il CICC. Conferma il suo successo anche per le edizioni 2012, 2013 e 2014 e 2015. Il desiderio di divertirsi insieme, manifestato da cittadini e turisti, ha riempito le strade della Città di maschere e colori, grazie alla partecipazione di migliaia di figuranti, numerosi carri allegorici, gruppi a piedi e bande musicali. La piscina di via delle Cernitrici. nizzata in collaborazione con il Consorzio Fieristico Sulcitano e con la Pro Loco. Carbonia Città &... Giardini La mostra mercato di piante e fiori è realizzata in collaborazione con la Pro Loco. I mille colori di un’artistica composizione floreale hanno ricoperto la centralissima piazza Roma, richiamando per l’occasione numerosi turisti e cittadini. IL NUMERO 286 6-11.qxp_IL NUMERO 181 3/10 08/10/15 09:24 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 11 La Provincia del Sulcis Iglesiente Archiviata l’edizione del “Trentennale”, l’Associazione culturale Punta Giara lavora già all’allestimento del programma 2016 Il Festival Jazz è un cantiere sempre aperto S Il presidente Basilio Sulis parla del passato, del presente e del futuro del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. ono trascorse solo alcune settimane dalla conclusione della XXX edizione, interamente dedicata al grande ed indimenticabile Butch Morris, ma l’associazione culturale Punta Giara non riposa e già lavora all’allestimento del programma del Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2016”, quello che “battezzerà” l’inizio dei secondi trent’anni della rassegna che, con il meglio del jazz mondiale (negli anni, si sono esibiti sul palco di Piazza del Nuraghe, tutti i più grandi: da Dizzie Gillespie - 1988 a Chick Corea 1989 e 1995; da Max Roach 1991 e 1995 a Pat Metheny 1992 e 2001; da Bob Geldof 1994 a Michel Petrucciani 1996 e 1998, solo per citarne alcuni) promuove Sant’Anna Arresi, il Sulcis Iglesiente e l’intera Sardegna. Non è azzardato affermare che il Festival Jazz arresino sia un cantiere sempre aperto, nel quale il direttore artistico Basilio Sulis lavora con i suoi collaboratori 365 giorni l’anno. La programmazione è sempre stata uno dei punti di forza dell’attività dell’associazione culturale Punta Giara che molto spesso ha dovuto però fare i conti con i ritardi delle istituzioni che sostengono con finanziamenti pubblici la rassegna. Per tre volte, in questi trent’anni, per incomprensioni con l’istituzione locale, il festival è “emigrato” in altri centri della provincia e anche oltre: nel 1997 a Orroli, Teulada, Santadi e Sant’Antioco; nel 2000 a Sarroch, Pula, Villa San Pietro e Cagliari; nel 2006 a Carbonia, Iglesias, Fluminiomaggiore, Tratalias e Villaperuccio. Ma sono stati sempre “distacchi” brevi, perché la rassegna è nata e si è affermata a livello nazionale ed internazionale, a Sant’Anna Arresi, contribuendo a far conoscere il piccolo paese del Basso Sulcis nel mondo, e qui vuole restare anche per i prossimi trent’anni. E lo scorso anno, le incertezze nei tempi di assegnazione ed erogazione dei finanziamenti regionali, hanno convinto l’associazione Punta Giara a spostare le date di svolgimento della rassegna a fine anno, abbinandole ad un interessante progetto di allungamento della stagione turistica riuscito soltanto in parte, se è vero che non appena i problemi che avevano determinato quella scelta sono stati superati, la rassegna ha ripreso la sua collocazione tradizionale e più naturale, sul declinare dell’estate, nella prima settimana del mese di settembre. «Effettivamente le cose sembra stiano cambiando - conferma Basilio Sulis, “storico” presidente dell’associazione culturale Punta Giara e da diversi anni anche direttore artistico della rassegna - dalla Regione e dalla Fondazione Banco di Sardegna stanno arrivando le risposte che aspettavamo da anni e che ora ci consentono di programmare la nostra attività nei tempi dovuti, con economie di spesa significative. Ho sempre detto che la entità dei finanziamenti è sicuramente importante ma lo è ancora di più la tempistica, e finalmente sembra si stia L andando nella direzione giusta.» Grazie a questa “svolta” l’associazione culturale Punta Giara di qui a breve definirà fin nei minimi dettagli il programma del festival 2016. «Siamo a buon punto - sottolinea Basilio Sulis - e posso anticipare che la prossima rassegna si svolgerà nella prima decade di settembre, dal 1 al 10. In questo modo, sarà possibile prenotare i voli per gli artisti ed organizzare i pacchetti turistici per gli appassionati che amano il jazz e, allo stesso tempo, questo straordinario terri- altri:“Live Sant’Anna Arresi 1989” della Sun Ra Arkestra; “Possible Universe Conduction 192” di Lawrence D. “Butch” Morris registrato nel 2010; e, infine, le due produzioni presentate quest’anno, “Filu ‘e Ferru” del Sant’Anna Arresi quintet, di Evan Parker, registrato nel 2013 e “Galactic Parables: Volume 1° di Rob Mazurek - Exploding Star Orchestra, registrato nel corso della XXIX edizione). «Questo risultato non può che farci piacere - conclude Basilio Sulis La Nublu Orchestra diretta da Kenny Wollesen. torio che anche nel mese di settembre, salvo rare eccezioni, consente di trascorrere una breve vacanza in un clima ideale.» - e ci sprona a proseguire sulla strada intrapresa, con la ferma determinazione di puntare a fare sempre meglio.» Nei primi trent’anni della sua at- «C L’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio: «Con i giovani, speranza per il futuro» on i giovani, speranza per il futuro». È questo il titolo del piano pastorale triennale della diocesi di Cagliari, consegnato dal vescovo Arrigo Miglio nel corso di una conferenza tenutasi presso l’aula magna del seminario diocesano di Cagliari nella mattinata di sabato 19 settembre. Presenti all’incontro i membri del consiglio presbiterale, organo rappresentativo del clero locale, e del consiglio pastorale, composto prevalentemente dai rappresentanti delle diverse componenti del laicato cattolico diocesano. Dopo aver affrontato il complesso tema dell’iniziazione cristiana nel triennio 2012-2015, senza certamente averlo esaurito nella sua urgenza e complessità, la diocesi del capoluogo della Sardegna (quasi 600mila abitanti, 133 parrocchie, circa 200 sacerdoti diocesani, un altro centinaio appartenenti a ordini religiosi, circa 800 suore, 38 diaconi permanenti) avverte il bisogno di dedicare specifiche energie al delicato tema degli adolescenti e dei giovani. Un nuovo percorso, dunque, che pone al centro della riflessione e dell’azione della chiesa cagliaritana le giovani generazioni. «Guardare ai giovani - si legge nel testo del È piano pastorale -, camminare con loro, mettere in evidenza la ricchezza che i giovani portano a tutta la comunità, diventa condizione fondamentale per entrare pienamente nella prospettiva spirituale e pastorale propostaci da Papa Francesco». Arrigo Miglio. Dodici brevi capitoli contenuti in poco meno di cinquanta pagine che portano la firma dell’Arcivescovo. Il testo si muove a partire dalla prima lettera dell’apostolo Giovanni che «consegna alcune parole chiave particolarmente importanti e suggestive per i giovani: la vita, l’amore, la gioia, la comunio- ne con Dio e con i fratelli, la benevolenza e la misericordia, la costanza nella fede». Sono cinque gli obiettivi principali attraverso i quali si intende dare concretezza al primo anno (2015-16) del triennio: 1) Formare catechisti e animatori che siano veri testimoni dei giovani e degli adolescenti; 2) Aumentare le possibilità di incontro, formazione e condivisione tra sacerdoti e catechisti, animatori e genitori; 3) Elaborare un programma catechistico diocesano che tenga presente della globalità del cammino di fede dalla fanciullezza alla vita giovanile nella logica dell’accompagnamento alla maturità della vita cristiana; 4) Istituire nell’ambito della pastorale giovanile diocesana un’apposita commissione dedicata alla pastorale per i ragazzi e gli adolescenti; 5) Educare all’uso responsabile e costruttivo degli strumenti massmediali anche in una prospettiva di fede e di maturazione umana. La seconda parte del sussidio (più di 20 pagine), come nei piani pastorali pubblicati negli tre anni precedenti, fornisce il calendario delle attività diocesane e di ogni singolo ufficio pastorale. Numerosi spostamenti nelle parrocchie della diocesi di Iglesias Tutti i parroci nominati dal vescovo Zedda Da sinistra Hamid Drake, John Dikeman e William Parker. Il grande prestigio raggiunto dalla rassegna “Ai confini tra Sardegna e Jazz” trova continui riscontri nella sempre più vasta presenza di recensioni sui più importanti giornali, quotidiani e periodici, sia a livello nazionale, sia europeo ed extraeuropeo. Questa è resa possibile dal prestigio dei musicisi ma anche e, soprattutto, dalle produzioni originali “create” dall’associazione culturale Punta Giara che si distingue nel panorama jazzistico proprio per questa sua capacità di mettere insieme grandissimi artisti in formazioni assolutamente originali che finiscono poi per produrre anche dei lavori di qualità assoluta (tra gli tività, l’associazione culturale Punta Giara ha lavorato anche alla formazione di giovani musicisti, con i seminari “Marcello Melis” che hanno avuto come docenti musicisti di prima grandezza, tra i quali Butch Morris, e “battezzato” numerosi nuovi talenti; ha percorso inoltre strade di grande valore sociale, quali quelle del “Volo della Solidarietà” che, tra gli altri, nel 2001 ha portato Noa, nel 2002 Dee Dee Bridgewater, Josè Feliciano e Sarah Jane Morris, nel 2003 Miriam Makeba e nel 2005 il quintetto di Enrico Rava, progetto che potrebbe essere riproposto in futuro. Giampaolo Cirronis La Asl 7 di Carbonia ha attivato un Piano di prevenzione Un Piano per combattere la Lingua blu a Asl 7 di Carbonia ha attivato un Piano di prevenzione e controllo del fenomeno della Lingua blu. «La Asl 7 - spiega il commissario straordinario Antonio Onnis - per tutelare la salute dell’uomo, ha il compito di garantire la salvaguardia del patrimonio zootecnico attraverso la prevenzione, il controllo e l’eradicazione delle malattie degli animali. Tramite il Servizio veterinario del Dipartimento di prevenzione, la Asl 7 attua i piani annuali di sorveglianza e profilassi delle malattie che colpiscono animali di allevamento. Sul fronte della lotta alla febbre catarrale dei ruminanti (blue tongue), la situazione epidemiologica è assolutamente positiva, in quanto non vi sono, nel territorio del Sulcis Iglesiente, focolai in atto di malattia.» Presentato il Piano pastorale triennale della diocesi di Cagliari «Tale importante risultato - aggiunge il commissario straordinario Antonio Onnis - è frutto della massiccia campagna di vaccinazione intensificata nell’anno 2015 e che ha prodotto i seguenti numeri: • 192.521 dosi inoculate nel corso dell’ultimo anno (ovine 189.656 - bovine 2.865) • 891 aziende sottoposte ad accertamenti di sorveglianza sanitaria, di cui 714 aziende ovine e 177 aziende bovine • nessun effetto indesiderato del vaccino riscontrato • è stata eseguita la pressoché totale copertura delle aziende ovine e più della metà delle aziende bovine, peraltro meno suscettibili alle infezioni.» «La strategia vaccinale prevede la definizione di quattro fasce di ri- schio degli allevamenti ovini con diversa priorità di intervento. Il piano della performance nella campagna vaccinale ha superato abbondantemente l’obiettivo dell’80% indicato dal Piano regionale sancito dal decreto 10 settembre 2014, n° 22, sulla profilassi vaccinale contro la febbre catarrale degli ovini e, dunque, verrà impedita la diffusione del ceppo virale sierotipo 1. Ringraziamo tutto il personale dei Servizi Veterinari conclude Antonio Onnis - che con competenza e professionalità si è impegnato nella massiccia campagna di vaccinazione e gli allevatori del territorio del Sulcis Iglesiente, i quali con grande senso di responsabilità hanno collaborato in questa campagna, consapevoli che il vaccino è la unica arma veramente efficace per prevenire l’insorgenza della malattia.» tempo di nomine di nuovi parroci nelle chiese della diocesi di Iglesias. La nomina di don Antonio Mura, 53 anni, parroco della Cattedrale di Iglesias, a rettore del seminario regionale, decisa due mesi e mezzo fa dalla Conferenza Episcopale Sarda, ha dato il via ad una serie di nomine da parte del vescovo, mons. Giovanni Paolo Zedda, nelle parrocchie della diocesi, iniziata proprio con la investitura di don Francesco Pau, 45 anni, parroco della chiesa di San Carlo Borromeo, a Carloforte, come suo successore a Iglesias. Don Gianni Cannas, 68 anni, parroco della chiesa della Beata Vergine Addolorata, a Carbonia, è il nuovo parroco della chiesa di San Carlo Borromeo, a Carloforte, in sostituzione di Francesco Pau. Al suo posto, a Rosmarino, è arrivato don Antonio Carta, 55 anni, parroco della chiesa della Vergine d’Itria, mentre a Por- L toscuso è stato nominato don Giulio Demontis, 46 anni, proveniente dalla chiesa della Vergine delle Grazie di Barbusi (dove è stato sostituito da don Giampaolo Cincotti, 46 anni, parroco della chiesa di Gesù Divino Operaio, a Carbonia, nella veste di amministratore parrocchiale) e dalla Cappella dell’ospedale Sirai di Carbonia, dove al suo posto è stato nominato don Luigi Sulas, 49 anni, che mantiene anche la parrocchia di San Narciso, a Serbariu. Don Ignazio Porcu, 62 anni, parroco della Vergine della Neve, a Villamassargia, è stato nominato a Teulada (al posto di don Melchiorino Dore che, a 83 anni, è andato in pensione) dove ha assunto, sia la guida della chiesa della Beata Vergine del Carmelo (lasciata da don Dore) sia quella della chiesa di San Giovanni Battista. Al suo posto, a Villamassargia, è arrivato don Antonio Manunza, 48 anni, che ha lasciato le parroc- chie di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine di Villarios e Vergine delle Grazie di Palmas. A Villarios è stato nominato don Gabriele Culurgioni, amministratore parrocchiale; a Palmas, don Bachisio Carta, 60 anni, che ha lasciato la parrocchia di San Giovanni Battista di Masainas, dove non è stato ancora nominato il successore. Don Antonio Rubiu, 66 anni, già parroco della chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Iglesias, è stato chiamato a guidare anche la chiesa della parrocchia di San Benedetto Abate, sempre a Iglesias; don Franco Pometti, 74 anni, già parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, a Iglesias, guiderà anche la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, sempre a Iglesias e, in entrambe le parrocchie, avrà come vice parroco don Maurizio Mirai. Don Giuseppe Tilocca, 48 anni, infine, è stato nominato Vicario Episcopale per la Pastorale. Finite le vacanze estive, si è tornati sui banchi di scuola Ciao estate, ci rivediamo l’anno prossimo e vacanze estive sono finite, costumi e teli mare vengono riposti nell’armadio, le temperature son calate ma... ritornare alle “fatiche scolastiche” non è affatto semplice. Passare dai castelli di sabbia ai banchi di scuola e ai compiti pomeridiani, richiede molto impegno ai bambini e ai loro genitori, lasciare le calde giornate estive e ricominciare a “vivere il tempo” con orari fissi e prestabiliti, significa cominciare una nuova sfida... una nuova stagione scolastica. Per viverla al meglio si rende necessario tenere d’acconto alcuni punti. Tra la scuola, lo studio a casa, la televisione ed il computer, i bambini rischiano di fare una vita troppo sedentaria. L'attività fisica, accompagnata ad una sana alimentazione, è sicuramente un valido aiuto per una buona crescita. Una ricca colazione mette il bambino in condizione di poter seguire le lezioni in maniera più adeguata, con un buon apporto calorico la mente si apre più facilmente. Ogni nuovo anno scolastico è come l’inizio di un viaggio, un lungo cammino ricco di emozioni, di scoperte da mettere in valigia per semplificare le “prossime partenze”. Certo rischiano di finirci anche ansie e paure, che possono però essere ben gestite, curando atteggiamenti che infondano serenità, e che invoglino il bambino a parlare del proprio stato d’animo. Ristabilire la routine quotidiana chiama in causa, come accennato prima, anche il doversi riabituare ad orari fissi... non più a letto tardi la sera e sveglia presto la mattina. Riprendere il carico delle responsabilità scolastiche, rappresenta per i bambini un passaggio importante. Il rientro a scuola comporta uno sforzo mentale che chiama in causa attenzione, memorizzazione e concentrazione, ma se all’attività fisica e alla sana alimentazione si affianca una “giusta dose” di sonno ed un bagaglio di entusiasmo che smorzi l’ansia da prestazione, i bambini vivranno bene l’inizio di una nuova avventura scolastica, senza subire un “terremoto” nelle loro emozioni più nascoste. Un periodo scolastico sereno farà del bambino un adulto creativo, capace di far parte attivamente della società per poter contribuire al suo cambiamento. Buon anno scolastico a tutti. Nadia Pische IL NUMERO 286 5-12.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 10:04 Pagina 1 12 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 Iglesias è stata protagonista del progetto che ha portato all’Expo i tessuti sociali, firmati dai cittadini in tanti luoghi dell’isola Tessuti di pace da Iglesias all’Expo 2015 M I tessuti contengono azioni e parole di rigenerazione, cultura di condivisione, colture di biodiversità, storia di modernità ingannevole. ercoledì 2 e giovedì 3 settembre la Piazza Sella di Iglesias si è animata di tanti bambini e adulti per un evento insolito e di grande importanza per la città e per la Sardegna. Daniela Ducato, pluripremiata imprenditrice sarda della blu economy è stata insignita dal presidente della Repubblica Mattarella del titolo di cavaliere del lavoro quale «campionessa mondiale di innovazione, orgoglio della nostra Italia migliore per aver offerto testimonianza, con la sua attività di trasformazione degli scarti in innovativi materiali edilizi, di come l’impegno imprenditoriale possa essere d’ausilio alla causa della tutela ambientale». Daniela Ducato è anche testimone per la Sardegna all’Expo dove ha ideato di portare dei tessuti sociali, i social carpets, firmati dai cittadini, in tanti luoghi della Sardegna, in maniera assai originale: lane ovine profumate di latte e di miele, lane di cipolle e di ciliegie, filati di vini, di riso di arance, tessuti di terra cruda cardati, grazie alle tecniche di tessitura primitiva che usa gli stessi gesti del fare il pane, il vino, le case di terra, attraverso gli aghi-spine di cardo che imitano il becco degli uccelli per costruire il nido, su semi sardi, selvatici e di cultivar di territori sardi, intessuti insieme a tante mani, ciascuna narrante un proprio vissuto, una propria storia. Così, eccedenze, non scarti, non rifiuti, ma eccedenze appunto di lana, fibre di mare, di grano e di legno della nostra terra, non soggette a trasferimenti che comportano dispendio di energie, diventano un’unione di tappeti che raggiungono 20, 30, 40 metri di lunghezza. Iglesias ha tessuto circa cinque metri di tappeto che ha portato all’Expo semini di grano cappelli, di pomodori antichi, di melanzane… fili di tessuti sottratti alla camicia di una nonna, al berretto di un padre che non c’è più, memorie, esperienze. Tappeti volanti, colorati e narranti, sono stati in parte porzionati e donati ai visitatori che l’Expo richiama da tutto il mondo ed un pezzetto di Sardegna volerà per tanti angoli del pianeta. «Nel nostro tessuto di pace abbiamo rappresentato - ha detto Marina Muscas, della Scuola Civica di Politica -, le nostre azioni e parole di rigenerazione, la nostra cultura di condivisione, le colture della nostra biodiversità, la nostra storia di modernità ingannevole che osa final- le nostre ricchezze naturali e valorizzarle al meglio, per creare eccellenze e non morte, né inquinamento, povertà, guerra. L’assessore della cultura Simone Franceschi, indicando i due pannelli elaborati dalle donne di Domus Amigas, rappresentanti lo Sdegno e il Coraggio, ha detto che, se il nostro territorio vuole rinascere, deve partire proprio dalla consapevolezza che l’attività industriale così come la abbiamo concepita, è stata fallimentare e nociva per la salute della terra e dei suoi abitanti e che bisogna con coraggio intraprendere nuove strade di cui Daniela Ducato è esempio non sociale, nelle scuole, quando un parte del maxi tappeto dall’Expo ritornerà in Sardegna. Il nostro grande tappeto è stato poi tessuto ad Expo dai visitatori che sono diventati tessitori, per poi rientrare in Sardegna, per continuare la tessitura nelle scuole. Il tappeto locale e globale sarà poi esposto in Regione. Può stupire che l’Expo ospiti messaggi tanto contraddittori quanto quello di certe multinazionali che hanno la responsabilità di distruggere il pianeta per alimentare la propria impresa e ci si chiede se sia il caso di affacciarsi alla stessa vetrina. Ma Daniela Ducato sostiene che sia impor- tante non lasciare la voce solo alle multinazionali. L’assessore Franceschi ribadisce il concetto dicendo che è necessario andare contro corrente, per sconfiggere il modello capitalistico che si è rivelato assolutamente insostenibile. Ci sono, pertanto, molte Expo, quella delle multinazionali e quella di slow food o dei cluster dove sono protagoniste, soprattutto, le donne contadine del sud del mondo, con i loro semi preziosi. Vandana Shiva è stata tra le prime a seminare nei giardini di Expo, presentando il documento Terra viva che in Sardegna è diventato Terra Bia. Nel farlo, ha invitato tutti noi a prendere la parola, a non lasciare la voce solo alle multinazionali. Ad Expo occorre portare la propria voce, i propri semi. E abbiamo iniziato a farlo il 2 settembre, data indetta da Vanda Shiva per una riflessione mondiale sui semi della terra attraverso iniziative in tutto il mondo, tra cui la nostra! Nuovi tessuti sono possibili! Giovanna Gaias All’iniziativa hanno collaborato “la Scuola civica di politica”, le “Domus Amigas”, Gennarta Servizi, Ignazio Soddu (operatore video) Manuela Baraglia (speaker) di Sltv Channel.web tv La Comunità di Noale ha ricordato i Caduti della Grande Guerra N «Nessuno è veramente morto, finché qualcuno lo ricorda» I tappeti realizzati a Iglesias e approdati a Expo Milano 2015. mente riscattarsi.» I tessuti e i materiali in genere che produce l’impresa di Daniela Ducato, si richiamano all’architettura di pace che non usa materiali petrolchimici, perché il petrolio è la prima causa al mondo di guerre e di inquinamento dei territori, di distruzione della vitalità della terra. Un esempio, una cultura, una vitalità da esportare in ogni settore per cambiare radicalmente prospettiva e vedere finalmente con occhi nuovi solo teorico ma pratico. E l’impegno ha aggiunto l’assessore Franceschi -, deve essere collettivo così come collettiva è la tessitura del tappeto sociale. L’assessora comunale dell’Ambiente, Melania Meo, si è detta assai soddisfatta dell’iniziativa ed ha sottolineato l’impegno, già portato avanti in passato, di educare le nuove generazioni alla cultura della salvaguardia ambientale ed ha garantito la volontà di sostenere il lavoro del tappeto Cantina Santadi Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012 LATINIA Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna. Vino mediterraneo, caldo, solare che, servito a 10°-12° C, esalta il dessert e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa. Ha ricevuto il “Premio speciale” “miglior vino dolce dell’anno” 2002 e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso” Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux. ell’ambito degli eventi celebrativi del centenario della Prima Guerra Mondiale, la comunità di Noale ha ricordato i caduti della Grande Guerra che trovarono prima sepoltura nel Cimitero Militare di Cappelletta, nel comune di Noale, in provincia di Venezia. La cerimonia, alla quale hanno presenziato Autorità di Governo e delle Istituzioni locali, tra le quali il sottosegretario di Stato alla Difesa on. Domenico Rossi, il sindaco di Noale prof.ssa Patrizia Andreotti, il sindaco di Spinea rag. Silvano Checchin, il prof. Williams Ceccato in rappresentanza del sindaco di Scorzè, avv. Giovanni Battista Mestriner, e partecipato le locali Associazioni riunite nell’Assoarma Noalese presieduta dal cav. Mario Doro, si è svolta domenica 6 settembre scorso, nel piazzale antistante l’antico sito cimiteriale, restaurato per iniziativa congiunta dell’Amministrazione comunale e dell’Assoarma locali. Nell’occasione sono stati scoperti sei leggii metallici riportanti i nomi dei 289 militari italiani deceduti presso l’Ospedale da Campo n. 238 all’epoca ubicato presso la Villa Sailer, lungo la catena dello sgombero sanitario dei feriti appartenenti ai reparti della III Armata del Duca d’Aosta, dal novembre 1917 schierata sulla linea del Basso Piave, in seguito al ripiegamento dell’Esercito Italiano conseguente allo sfondamento nemico avvenuto sul Fronte Giulio, nel settore di Caporetto. I militari deceduti presso l’Ospedale da Campo n. 238 di Villa Sailer, a causa di malattie e, soprattutto, per le ferite riportate nei combattimenti della 1ª e della 2ª Battaglia del Piave, vennero tumulati nell’area adiacente al cimitero civile di Cappelletta, trasformata nella circostanza in Cimitero di Guerra. Il sito cimiteriale, risistemato nell’immediato dopoguerra con la cura delle sepolture individuali e la recinzione perimetrale in muratura, venne censito quale Cimitero Militare di Cappelletta di Noale, rimasto tale fino al 1936, anno in cui i resti dei caduti vennero definitivamente traslati nel Sacrario Militare di Fagarè, dove attualmente riposano. Nessuna attenzione venne più rivolta al vecchio Cimitero Militare che, col tempo, andò incontro al completo decadimento. Qualche anno fa, nel 2009, per iniziativa delle locali Associazioni d’Arma e della Federazione di Ve- nezia dell’Associazione Nazionale del Fante, basandosi sulla preziosa testimonianza della Signora Maria Marcon, l’area dell’antico Cimitero Militare è stata restaurata, restituendo così l’antico decoro a questo importante Luogo l’Associazione Culturale “Un ponte fra Sardegna e Veneto” - che ha fra i suoi scopi statutari la cura e la valorizzazione dei legami storico-culturali fra Sardegna e Veneto, con particolare attenzione a quelli sorti durante il Primo Conflitto Mondiale, quando le Unità Sarde furono protagoniste nei diversi fronti di guerra del Veneto, dall’Altopiano dei “Sette Comuni” al combattimento; Carta Serafino, di Giuseppe, soldato dell’82° Rgt. Fanteria (Brigata “Torino”), nato il 5 dicembre 1886 a Sadali - D.M. di Cagliari, morto a 31 anni, il 2 febbraio 1918, a Noale, per malattia; Pani Giovanni Maria, di Giovannico, soldato dell’8° Rgt. Bersaglieri, nato il 3 giugno 1899 a Chiaramonti - D.M. di Sassari, morto a 19 anni, il 6 agosto 1918, nell’Ospedale da Campo n. 238 di Noale, per ferite riportate in combattimento. Due fanti e un bersagliere, quest’ultimo “Ragazzo del ’99”, venuti a morire quassù per la libertà di que- Da sinistra Domenico Rossi e Patrizia Andreotti. Cadore, dal Monte Grappa al Montello e al Basso Piave - da qualche anno porta avanti il progetto di ricordare i caduti di quell’immane tragedia, dando il suo contributo per la valorizzazione dei luoghi della memoria. Una prima, veloce, ricerca portata avanti dal consulente storico della nostra Associazione, il Lgt (ris) Antonio Pinna, già Direttore del Museo Storico della Brigata “Sassari” e storico della Grande Guerra sui fronti del Veneto - che ha curato la ricerca storica per l’individuazione dei Figli di Sardegna caduti nell’Altopiano di Asiago e dei 138 sardi della Brigata “Sassari” caduti nel Basso Piave durante la Battaglia del “Solstizio”, i cui nomi sono ora finalmente eternati nelle bianche lapidi del Monumento di Losson, realizzate nel 2008 per iniziativa di un Comitato di 101 Comuni della Sardegna - ha portato ad individuare alcuni caduti sardi che furono sepolti nel Cimitero di Guerra di Cappelletta. In particolare, i soldati: Agus Giovanni, di Luigi, Soldato del 201° Rgt. Fanteria (Brigata “Sesia”), nato il 22 aprile 1883 a Escalaplano - D.M. di Cagliari, morto a 35 anni, il 23 giugno 1918, nell’Ospedale da Campo n. 238 di Noale, per ferite riportate in Foto di Elisa Sodde. ste Terre, lontano dall’Isola dove erano nati e nella quale avevano sempre vissuto. Ma la ricerca può e deve doverosamente continuare, e non solo in relazione ai caduti sardi. A tale proposito, la nostra Associazione ha offerto la sua collaborazione al comune di Noale, all’Assoarma e alle altre associazioni promotrici di questo evento commemorativo, sia per la cura e la manutenzione del sito della memoria, sia attraverso la proposta di estendere la dettagliata ricerca a tutti i 289 caduti, originariamente tumulati nel Cimitero Militare di Cappelletta, al fine di dare vita a laboratori didattici che, sotto l’egida dell’Amministrazione comunale, possano arrivare a coinvolgere le giovani generazioni e come auspicato nel suo discorso dal sottosegretario di Stato alla Difesa le Scuole del territorio, nella ricerca e nel racconto delle storie personali di coloro che un secolo fa non esitarono a donare il bene più prezioso, la loro giovane vita, per l’Unità e la Libertà del nostro Paese. «Perché - come riportato nel motto che ha accompagnato la cerimonia - nessuno è veramente morto, finché qualcuno lo ricorda.» Elisa Sodde La Provincia del Sulcis Iglesiente Quindicinale di informazione politica, economica e sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 N° di iscrizione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione): 9294 Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis Loc. Medadeddu, 121 - Carbonia - Tel. e Fax 0781 670155 - Cell. 333 9698533 [email protected] - [email protected] Pubblicità: 328 1457305 - 349 7114191 - 328 6132020 Stampa: Cooperativa Tipografica Editoriale - Loc. Sa Stoia - Z.I. Iglesias - Tel. 0781 21086 IL NUMERO 286 4-13.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 11:31 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 La Provincia del Sulcis Iglesiente 13 IL NUMERO 286 3-14.qxp_IL NUMERO 181 3/10 07/10/15 09:42 Pagina 1 14 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 Si è concluso domenica 20 settembre, a Villacidro, il programma dell’edizione 2015 del prestigioso Premio letterario S A Maurizio Torchio e Mariagiorgia Ulbar il XXX Premio Dessì La giuria presiduta da Anna Dolfi ha assegnato il Premio speciale a Piera Degli Esposti e il Premio della Fondazione a Vinicio Capossela. i è concluso domenica 20 settembre, a Villacidro, con la premiazione dei vincitori, la edizione 2015 del prestigioso Premio letterario “Giuseppe Dessì”. Nella sezione narrativa è stato premiato Maurizio Torchio con “Cattivi” (Einaudi), nella sezione poesia Mariagiorgia Ulbar con “Gli eroi sono gli eroi” (Marcos y Marcos). I loro nomi vanno ad affiancarsi a quelli di Piera Degli Esposti, insignita del Premio speciale della Giuria, e di Vinicio Capossela, Premio Speciale della Fondazione, nel trentennale del concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977). La cerimonia di proclamazione e premiazione è stata presentata dalla giornalista Natascha Lusenti, con gli intermezzi musicali della cantante Francesca Corrias, accompagnata dalla chitarra elettrica di Mauro Laconi e da Filippo Mundula al contrabbasso. La serata ha suggellato una ricca settimana di incontri letterari, spettacoli e concerti che hanno animato il centro del Medio Campidano dove Giuseppe Dessì ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, dedicandogli poi il suo romanzo più famoso, “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972). Con l’importante riconoscimento, ai vincitori è stato assegnato un premio in denaro dell’importo di cinquemila euro, mentre gli altri finalisti - Antonia Arslan con “Il rumore delle per le di legno” (Rizzoli) ed Antonio Scurati con “Il tempo migliore della nostra vita” (Bompiani), per la Narrativa, Umberto Piersanti con “Nel folto dei sentieri” (Marcos y Marcos) e Salvatore A. Sanna con “Fra le due sponde” (Il Maestrale), per la Poesia - sono andati millecinquecento euro ciascuno. “Cattivi” del vincitore della sezione narrativa Maurizio Torchio (torinese, classe 1970), è un romanzo sulla condizione di un ergastolano condannato per sequestro di persona e omicidio commesso in un carcere perché, come si legge nelle motivazioni, «se una crisi del romanzo e della pura narrazione oggi effettivamente c’è, Torchio ci dimostra che è possibile uscirne solo con una grande immaginazione gnoseologica, dentro una prosa - dentro un discorso né fiction, né saggio - che non si sa più che cosa sia». Con “Gli eroi sono gli eroi”, la vincitrice della sezione poesia, Mariagiorgia Ulbar, nata a Teramo nel 1981, - come si legge nelle motivazioni «nel lungo ed intenso viaggio à rebours apprendiamo dettagli di città, vediamo fiumi che scorrono, litorali marittimi, treni in movimento verso capolinea reali e simbolici, creature abitati da “salme” e “relitti”. La sequenza dei testi rappresenta un moto continuo in direzione orizzontale e verticale, lungo una dimensione spaziale e temporale con continue soste “spaesate” e inquiete su confini in cui sembra giocarsi la scommessa della conoscenza, dell’estasi e della caduta». «Per unanime riconoscimento le sue regie e interpretazioni uniscono alla lucidità della lettura una singolare di forza di contestazione, una rabbia dissacrante che diviene ipso facto atto politico». Recita così uno stralcio «per il grande talento, la serietà, la coerenza, la forza dissacrante della rivolta verso tutto quanto è precostituito». Il Comitato Direttivo della Fondazione Dessì ha inoltre assegnato il Premio Speciale della Fondazione a Vinicio Capossela «per la sua capacità di testimoniare attraverso la propria produzione artistica la costante aspirazione dell’uomo all’elevazione della condizione umana mediante una conoscenza soggettiva basata su impressioni ed emozioni». Con la scelta dei vincitori del con- È corso letterario si è concluso il lavoro svolto dalla giuria presieduta da Anna Dolfi (italianista dell’Università di Firenze, socia dell’Accademia Nazionale dei Lincei e tra le massime studiose dell’opera di Dessì), e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Massimo Onofri, Stefano Salis e dal presidente della Fondazione Dessì, Christian Balloi, che ha selezionato le due terne dei finalisti tra i 373 volumi giunti alla segreteria del premio (239 per la sezione narrativa, e 134 per la poesia). Maurizio Torchio, Mariagiorgia Ulbar, Piera Degli Esposti e Vinicio Capossela vanno ad arricchire con il loro nomi l’albo d’oro del premio. Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Diego Marani, Sandro Onofri, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Giulio Angioni, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro tra i vincitori nella narrativa; Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Gilberto Isella tra i trionfatori nella sezione poesia. Successo per la 12ª edizione della manifestazione etnica A San Giovanni Suergiu sfila la tradizione Maurizio Torchio e Mariagiorgia Ulbar. Vinicio Capossela. che camminano, venti impetuosi che divorano, ma anche paesaggi sotterranei, sprofondamenti, cunicoli, buchi Foto di Alessandro Loddi. La premiazione di Piera Degli Esposti. della motivazioni del Premio Speciale assegnato dalla giuria a Piera Degli Esposti, icona del teatro e del cinema, stata un’esplosione di canti, musiche e colori, la 12ª edizione della manifestazione etnica “Sfila la tradizione: colori e musiche di Sardegna”, svoltasi domenica 6 settembre a San Giovanni Suergiu. Sulla piazza IV novembre, per due ore, si sono alternati, artigiani, cori e rappresentanze dei gruppi folk di Elmas, Pirri, Settimo San Pietro, Gesico, Terralba, Teulada, Samassi, Domusnovas, Guspini, Ogliastra con diversi paesi e San Giovanni Suergiu. Meritano un dieci e lode tutti i partecipanti, tra si è distinto il ricamatore e sarto guspinese Roberto Maccioni che ha presentato due coppie con abiti cerimoniali da matrimonio e alcuni scialli, dei quali due indossati da due archeologhe spagnole, in questi giorni impegnate in una campagna di scavo internazionale di un nuraghe di San Giovanni Suergiu. Ad aprire la serata, commentata da Emanuele Garau, è stato il coro di Tratalias che ha intonato “Sardu seu”, una ballata tradizionale sarda che, insieme agli altri momenti culturali in scaletta, ha entusiasmato i tanti residenti e i numerosi ospiti e turisti che hanno gremito la piazza principale del paese. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo Acli “Le Mani Amiche” insieme alle associazioni e ai cittadini, le Acli, l’apporto del gruppo di SEL in Consiglio regio- Cristina Dessì, rappresentante del gruppo “Le Mani Amiche” -. Quest’anno l’appuntamento con le tradizioni e la cultura sarda, per mancanza di fondi, è stato possibile realizzarlo grazie alla formula di “S’aggiuru torrau”. Un doveroso Un momento della manifestazione in Piazza IV novembre. nale, con il patrocinio del comune di San Giovanni Suergiu. «è stato un successo superiore alle migliori aspettative per l’attenzione dimostrata da associazioni e gruppi folk vicini e lontani - ha detto ringraziamento va quindi alla disponibilità dimostrata da tanti gruppi e associazioni, non solo del territorio, che hanno aderito alla manifestazione.» Tito Siddi IL NUMERO 286 2-15.qxp_IL NUMERO 181 2/11 07/10/15 09:24 Pagina 2 Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 15 La Provincia del Sulcis Iglesiente CANALE 40 IN ONDA IL FUTURO Tel. 0781 672155 [email protected] Luci e ombre per le squadre sulcitane nelle prime giornate del girone A del campionato di Promozione regionale La Monteponi subito protagonista, il Carbonia deve crescere L Il Carloforte, dopo il ripescaggio, ha colto due pari in tre giornate; l’Atletico Narcao è già attardato e dovrà lottare per la salvezza. a Monteponi è già protagonista, dopo le prime tre giornate, nel girone A del campionato di Promozione regionale. La squadra di Giampaolo Murru ha esordito con un passo falso casalingo contro l’Orrolese, impostasi al Monteponi con il punteggio di 3 a 2, ma si è poi prontamente riscattata andando a vincere il derby di Carbonia, con un pizzico di fortuna, ed ha poi travolto il Siliqua di Titti Podda, una delle formazioni più accreditate per la vittoria frnale del campionato, con un punteggio “rotondo”, 4 a 0, maturato con le doppiette del bomber Giacomo Sanna e dell’ex Alessio Meloni. Solo l’Arbus (2 a 0 a Narcao, 2 a 1 al Carloforte e 2 a 2 a Terralba con il Guspini Terralba) e l’Orrolese (passata anche sul campo del Sant’Elena, per 3 a 0, dopo aver pareggiato in casa con la matricola Senorbì, 3 a 3), hanno fatto meglio e guidano la classifica con un punto di vantaggio sulla Monteponi e sulla matricola Villacidrese (battuta all’esordio sul campo del Quartu 2000 e poi vittoriosa per 1 a 0 sul Girasole e 2 a 1 a Narcao). La Monteponi è stata costruita bene con l’ambizione di lottare per la promozione e questo primo scorcio di campionato sta confermando I la qualità dell’organicoche sta ripetendo l’ottimo avvio di stagione di un anno fa, dopo la trionfale promozione dalla Prima categoria. Le altre squadre sulcitane hanno avuto fin qui alterna fortuna e i risultati non sono stati pari alle attese, soprattutto per il Siliqua e il Carbo- sbagliare la partita casalinga con il Senorbì, perché poi il calenbdario la vedrà giocare sul campo di una delle due capolista, l’Orrolese, notoriamente molto dfficile. Il Carbonia di Andrea Marongiu, profondamente rinnovato, nelle prime tre giornate ha raccolto sicuramen- Il goal che ha deciso il derby tra Carbonia e Monteponi. nia. La squadra di Titti Podda ha perso le due partite esterne disputate, 1 a 0 a Terralba e 4 a 0 a Iglesias, vincendo l’incontro casalingo con il Bosa per 2 a 0. Al di là che nel secondo tempo del Monteponi, che l’ha vista subire ben 4 goal, la squadra non ha fatto male ma ora non può te meno di quanto avrebbe meritato per il gioco espresso. Ritornati imbattuti dal campo del Bosa all’esordio, i biancoblù hanno perso il derby casalingo con la Monteponi, con un goal propiziato da una distrazione difensiva, dopo un ottimo avvio e una buona reazione. Due pali han- Grande entusiasmo per il 1° Trofeo Città di Carbonia di basket Ha vinto il Galatasaray ma la Dinamo Sassari ha conquistato Carbonia e il Sulcis Iglesiente l 21 settembre il Galatasaray ha vinto il primo Trofeo Città di Carbonia, superando la Dinamo Banco di Sardegna di un punto, 76 a 75, in un Palazzetto dello sport gremito (poco meno di 2.000 le persone presenti, con 1.650 biglietti disponibili, ma per soddisfare tutte le richieste, non sarebbero bastati neppure 5.000 posti). La partita è stata caratterizzata da due allunghi decisi della squadra turca, nel primo e nel terzo quarto e dalle reazioni della Dinamo, mai doma e decisa a tornare in partita per aggiudicarsi il primo Trofeo Città di Carbonia. Terminato il terzo quarto sotto di ben 11 punti, 52 a 63, la Dinamo è tornata in partita con tre triple consecutive di David Logan che ha chiuso la sua partita con 21 punti e 5/9 dai 6.75, al pari di Marquez Haynes che però alla fine ha realizzato 26 punti ed è risultato il miglior marcatore del match. La Dinamo ha raggiunto e superato il Galatasaray, 68 a 66, ma i turchi, trascinati da Errick McCollum e Stephane Lasme, sono tornati avanti di 5 punti, 75 a 70. Marquez Haynes ha infilato la tripla del 73 a 75 e sul 73 a 76 Christian Eyenga ha avuto nelle mani i tre liberi del supplementare a 1” dalla sirena, sbagliando purtroppo il terzo. Il Galatasaray s’è aggiudicato così il primo Trofeo Città di Carbonia e al termine con le due squadre, premiate dall’assessore dello Sport Fabio Desogus e dal sindaco Giuseppe Casti, Errick McCollum è stato premiato dal presidente della Fip Bruno Perra con il trofeo destinato all’MVP. Soddisfazione per la grande festa di sport vissuta al Palazzetto dello Sport di Via delle Cernitrici, è stata espressa dall’Amministra- zione comunale di Carbonia, organizzatrice dell’evento in collaborazione con il comitato regionale della Fip. «La partita è diventata una festa dello Sport e dello stare insieme - si legge in una nota del sindaco Giuseppe Casti e dell’assessore dello Sport, Fabio Desogus - che ha avuto una risposta che è andata ben oltre le più rosee aspettative.» «Il pubblico di Carbonia e del territorio si è comportato in maniera ineccepibile, accogliendo e so- tita a Carbonia, ma anche per la grande disponibilità dimostrata nei confronti del pubblico e in particolare dei più giovani. Grazie anche alla Federazione per l’importante collaborazione nell’organizzare e gestire l’evento. Ringraziamo i dipendenti comunali, le Forze dell’ordine, i volontari e tutti coloro che si sono impegnati per garantire la buona riuscita dell’evento e la sicurezza, prima, dopo e durante la partita. Il grazie più grande concludono Giuseppe Casti e Fabio no negato loro il goal, il primo sullo 0 a 0, il secondo sullo 0 a 1. A Senorbì il tecnico minerario ha dovuto fare a meno di alcuni titolari, i centrocampisti Ignazio Porcu (infortunato) e Nicola Rais (squalificato), e l’attaccante Stefano Demontis (tenuto prudenzialmente in panchina perché punti preziosi che l’avrebbero portata in una comoda posizione di centroclassifica. Il calendario propone ora al nuovo Carbonia un altro severo esame, il match casalingo con la capolista Orrolese. Avvio di stagione tutto sommato Uno dei due pali colpiti dal Carbonia nel derby perso in casa con la Monteponi. febbricitante ed impiegato solo nel finale), impiegando molti giovani, alcuni del ‘99, e la squadra ha risposto con una prestazione convincente. Passata in vantaggio, è stata raggiunta due minuti oltre il 90’ quando ormai pensava di portarsi a casa la prima vittoria stagionale ed ha perso così due A positivo per il Carloforte, ripescato a un mese dall’inizio del campionato e quindi chiamato ad un rapido adeguamento alla nuova categoria senza avere il tempo per operare sul mercato. La squadra di Massimo Comparetti ha colto due pari casalinghi, 3 a 3 con la Tharros e 1 a 1 con la Frassinetti Elmas, ed ha perso di misura sul campo della capolista Arbus, 2 a 1. I rossoblù tabarchini hanno mostrato fin qui di avere acquisito il forte carattere del loro allenatore e promettono di dire la loro nella difficile corsa per il raggiungimento della salvezza. Chi ha iniziato decisamente male la nuova stagione, anche se non è mancata una buona dose di sfortuna, è stato fin qui l’Atletico Narcao di Gianni Maricca, unica squadra ancora a digiuno di punti: 0 a 2 in casa con l’Arbus, 0 a 1 a Elmas con la Frassinetti, 1 a 2 in casa con la Villacidrese. Sembra di rivivere il negativo avvio di un anno fa, quando la stagione venne rimediata con una grande reazione ed uno straordinario girone di ritorno. Il campionato è appena iniziato e non è certamente il caso di drammatizzare ma la squadra deve reagire subito, ad iniziare dalla trasferta sul campo del Quartu 2000, perché tutte le squadre che puntano alla salvezza hanno messo da parte i primi punti, magari con due pareggi, e nessuna, eccezion fatta per il Siliqua che però ha ben altre ambizioni, ha subito più di una partita nelle prime tre giornate. Giampaolo Cirronis www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com [email protected] È iniziato il conto alla rovescia per l’inizio della B1 di volley La nuova Vba/Olimpia vuole essere protagonista due settimane dall’inizio del campionato di B1 (il 17 ottobre, alle 16.00, al Palasport di Sant’Antioco, ci sarà il Grosseto), la VBA/Olimpia di Adrian Pablo Pasquali sta cominciando a prendere forma. Il triangolare disputato con la Pol. Sarroch (la seconda squadra sarda iscritta alla B1 2015/2016) e la Gnu Volley Cagliari (questo anno iscritta al campionato di B2) ha dato al coach le prime indicazioni ed è servito a provare tutti gli elementi del nuovo roster, al di là del risultato che nella finale ha visto la squadra lagunare imporsi sul Sarroch al termine di una maratona di cinque set. Lo scorso 25 settembre, intanto, la nuova squadra è stata presentata ai tifosi nel corso di un incontro organizzato nella Cantina Sardus Pater di Sant’Antioco. Il presidente Rolando Serra ha spiegato le difficoltà incontrate D anche quest’anno nell’acquisizione degli sponsor necessari per compensare la riduzione del finanziamento regionale, utile solo a coprire le spese per le trasferte. La nuova VBA/Olimpia 2015/2016. Il nuovo organico. Palleggiatori: Luca Beccaro e Fabio Longu; Centrali: Max Di Franco, Valeriano Usai e Davide Ghiani; Schiacciatori: Luca Genna, Nicola Muccione e Michele Geraldi; Opposti: Federico Vinci e Damir Kosmina; Liberi: Simone Mocci e Danie- Foto di Giacomo Cherchi. le Ferraro. 1° all.: Adrian Pablo Pasquali. 2° all./scoutman: Stefano Cafini. Assistant coach: Enrico Cherchi. Assistant coach: Antonio Balia. Ex calciatore, a 41 anni è protagonista nelle corse ad ostacoli Una fase dell’incontro. stenendo le due squadre, facendo prevalere il vero spirito sportivo. Il Palazzetto dello Sport di Carbonia ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per accogliere manifestazioni di questo livello anche in futuro.» «Al termine di questo percorso conclusosi in maniera ottimale con la partita tra le due formazioni, è doveroso fare alcuni ringraziamenti - aggiungono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Il primo va ai Campioni d’Italia della Dinamo Sassari e al Galatasaray, non soltanto per aver disputato la par- Luca Sabiu alle semifinali della Amatori Cup Desogus - lo rivolgiamo al pubblico per aver fatto conoscere, per l’ennesima volta, lo spirito di accoglienza, rispetto e voglia di stare insieme che caratterizzano la nostra città.» Il 26 settembre la Dinamo Sassari ha perso di un punto (79 a 78) anche la semifinale della Supercoppa italiana con la Grissin Bon Reggio Emilia (poi vittoriosa nettamente in finale sull’EA7 Milano per 80 a 68) ma ha poi iniziato bene il nuovo campionato di A1, superando la Vanoli Cremona 97 a 90 dopo un tempo supplementare. opo aver concluso una dignitosa carriera di calciatore (portiere) nei campionati di Eccellenza, Promozione e Prima categoria, Luca Sabiu, 41 anni, di Carbonia, ha iniziato una nuova carriera sportiva, negli sport equestri, specialità salto ad ostacoli, con eccellenti risultati. Alcune settimane fa, Luca Sabiu si è classificato al primo posto, nella sua categoria, nella fase regionale della Amatori Cup, qualificandosi per rappresentare la Sardegna alle semifinali nazionali, in programma il 7 e 8 ottobre ad Arezzo. L’Amatori Cup è un mini campionato nel quale si confronteranno i rappresentanti di Nord Italia, Centro Italia, Sud Italia, Sardegna e Sicilia. I primi 10 binomi che scaturiranno dalla semifinale, accederanno alla finalissima, in programma alla Fiera cavalli di Verona. Luca Sabiu. IL NUMERO 286 1-16.qxp_IL NUMERO 181 2/11 08/10/15 08:33 Pagina 1 16 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015 MACELLERIA Rosticceria - Polleria Carni rosse e bianche - Prodotti pronto cuoci Piatti pronti (arrosti) su prenotazione Consegne a domicilio in tutto il Sulcis Aperto 7 giorni su 7 (la domenica solo al mattino) Via Bellini, 14 - Carbonia - Tel. 0781 1884515