La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 286

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La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 286
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CARBONIA
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del Sulcis Iglesiente
CARBONIA
Anno XX - N° 286
di Diana Donatello
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30 Settembre 2015
La ripresa produttiva dell’Eurallumina, sempre più vicina, potrebbe costituire la base per il rilancio del polo industriale
Il Sulcis punta ancora su Portovesme
T
L’iter autorizzativo procede nel rispetto dei tempi concordati e tra i lavoratori cresce la fiducia in un prossimo ritorno al lavoro.
ravolto da una crisi
devastante che ha
provocato la perdita
di alcune migliaia di
posti di lavoro, per fermare il
declino, il Sulcis punta ancora
su Portovesme. In un panorama fortemente depresso, nel
quale si contano più vertenze
aperte che attività produttive in
pieno esercizio, la nota più positiva è costituita sicuramente
dalla vertenza Eurallumina, la
cui conclusione positiva, a questo punto, appare sempre più vicina. L’iter autorizzativo procede, a parte un piccolo intoppo
già superato, nel rispetto dei
tempi concordati e tra i lavoratori cresce la fiducia in un prossimo ritorno al lavoro, dopo
quasi sette anni.
Il piano industriale e gli accordi istituzionali sottoscritti a
tutti i livelli prevedono, per il
rilancio dello stabilimento - come ricordano sempre i lavoratori - investimenti per 185 milioni di euro, l’impiego di oltre
200 addetti degli appalti per la
realizzazione degli impianti e
357 lavoratori diretti (molti dei
quali saranno nuovi assunti),
oltre agli addetti ai servizi (mensa, trasporti), ai fornitori, all’indotto in generale, per una valenza complessiva di circa
1.000 posti di lavoro.
La ripresa produttiva dell’Eurallumina potrebbe costituire la base per il rilancio del
polo industriale e quindi dell’intero territorio, ma per evitare gli errori del passato più o
meno recente, caratterizzati da
una monocoltura, prima mineraria, poi industriale, andrebbe
accompagnata da corposi investimenti negli altri settori produttivi, ad iniziare da piccola e
media impresa, agricoltura e
turismo.
Giampaolo Cirronis
Sulla privatizzazione della Saremar monta la protesta contro la Giunta regionale - A pagina 4
ALL’INTERNO
Iglesias difende i suoi ospedali
Tore Cherchi: «La Zona Franca Urbana funziona»
Staffetta Martis-Leone alla Guardia Costiera
Bilancio di 4 anni di mandato della Giunta Casti
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Pagine 7-10
Il Festival Jazz è un cantiere sempre aperto
Tappeti di pace da Iglesias a Expo Milano 2015
La Monteponi è subito protagonista
È iniziato il conto alla rovescia per la B1
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
I delegati di “Mare Vivo Sardegna” hanno consegnato al presidente del Consiglio regionale le 37.000 firme raccolte in tutta Italia
Via libera ai referendum “anti-trivelle”
I
Il 23 settembre il Consiglio regionale ha approvato le mozioni 178 e 179 sulla richiesta di referendum con 53 voti favorevoli.
delegati di “Mare Vivo Sardegna”, Pietro Caredda e Giorgio
Culazzu, in rappresentanza anche delle altre associazioni ambientaliste “No Triv”, il 22 settembre
hanno consegnato al presidente del
Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, le 37mila firme raccolte in tutta
Italia per l’indizione dei referendum
abrogativi relativi ad alcune parti dell’articolo 38 del decreto legge 133/2014 (Sblocca Italia) e dell’articolo
35 del decreto legislativo 83/2012 (decreto Sviluppo). La consegna simbolica delle sottoscrizioni, ottomila delle
quali sono state raccolte in Sardegna,
è avvenuta nel corso dell’incontro con
la conferenza dei presidenti dei gruppi
consiliari ed alla presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru e dell’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano.
I rappresentanti dei comitati pro
referendum hanno quindi invitato la
assemblea sarda a procedere, così
come ha già deliberato la Regione
Basilicata e come si accingono a fare
le Regioni Marche, Molise, Puglia e
Umbria, con l’attivazione della richiesta per la consultazione popolare
ed hanno dichiarato di apprezzare
l’impegno e la disponibilità dei capigruppo del Consiglio regionale della
Sardegna.
Il presidente, Gianfranco Ganau,
ha ricordato a questo proposito la decisione unanime, assunta dall’assemblea plenaria della conferenza dei
presidenti dei Consigli regionali lo
scorso 11 settembre, di sottoporre al-
I
l’attenzione delle rispettive assemblee
elettive il ricorso al referendum.
«Tutte le Regioni - ha spiegato
Ganau - hanno manifestato la volontà di esprimersi in merito alla difesa
dei territori e per riportare al livello
locale le scelte e le decisioni che sono proprie delle comunità regionali e
che invece sono state accentrate al
livello statale. Ma il principale obiet-
referendum. La mozione n. 178 (Cocco
Pietro e più) per il referendum contro parti del “decreto Sviluppo” è stata
approvata con 53 voti favorevoli e uno
contrario, così come è stato approvato l’ordine del giorno collegato che
indica il presidente del Consiglio Ganau ed il capogruppo Pittalis come
delegati effettivi e supplenti.
Il Consiglio ha poi approvato la
Pietro Caredda e Giorgio Culazzu consegnano le firme.
tivo della nostra iniziativa resta quello di riaprire il confronto e la trattativa con lo Stato per una rivisitazione
di alcune norme contenute nei cosiddetti “decreto Sviluppo” e “Sblocca
Italia”.»
24 ore più tardi, il 23 settembre, il
Consiglio regionale ha approvato le
mozioni 178 e 179 sulla richiesta di
mozione n. 179 (Cocco Pietro e più)
per il referendum contro parti dello
“Sblocca Italia” con 53 voti favorevoli, così come l’ordine del giorno
collegato che designa il presidente
Ganau e il capogruppo Pittalis delegati effettivi e supplenti ai sensi delle
norme nazionali che regolano le consultazioni referendarie.
Il Centro Ricerche ha ospitato la “Notte Europea dei Ricercatori”
Alla scoperta delle tecnologie Sotacarbo
l 25 settembre il Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia ha
ospitato la Notte Europea dei
Ricercatori, iniziativa arrivata
alla decima edizione, che si svolge
l’ultimo venerdì di settembre in 300
città di 24 paesi europei. L’evento,
organizzato e gestito per l’Italia dall’associazione “Frascati Scienza”,
si colloca nell’ambito dell’azione europea “Marie Sklodowska-Curie”,
ideata a sostegno dei ricercatori di
ogni grado e nazionalità, con lo scopo di avvicinare mondo della ricerca
e cittadini.
L’iniziativa della Sotacarbo mirava a favorire questo incontro in
un contesto informale e stimolante.
Obiettivo centrato in pieno, visto
l’ottimo riscontro di pubblico della
serata organizzata a Carbonia nel
Centro ricerche dell’ex miniera di
Serbariu. I visitatori hanno potuto
apprezzare sia la spiegazione delle
Alcuni visitatori.
attività svolte dai ricercatori Sotacarbo, che il laboratorio ludico-didattico “I ricercatori della CO2 per-
duta”, ideato per avvicinare i non addetti ai lavori alle tecnologie della
cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (le cosiddette “Ccs”, dall’inglese Carbon Capture and Storage).
Nel corso della serata, sono stati
messi a disposizione dei visitatori
banchi da lavoro e materiali di uso
comune, con i quali si sono potuti far
comprendere, anche ai tanti bambini presenti, i processi di cattura, trasporto e confinamento della Co2.
La “Notte dei ricercatori” si è conclusa con l’aperitivo scientifico
“Energia sostenibile: dai combustibili fossili all’efficienza energetica”, che ha visto gli ospiti del Centro e i ricercatori Sotacarbo confrontarsi sui temi dell’energia, delle emissioni di gas e del riscaldamento globale.
“Rimescolamento” dopo l’ingresso di quattro nuovi componenti
D
La nuova composizione dei gruppi
del Consiglio regionale della Sardegna
opo l’ingresso in Consiglio regionale di quattro
nuovi componenti, è stato costituito il nuovo gruppo dei “Cristiano Popolari Socialisti” al quale, oltre ai consiglieri Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia dell’Upc, hanno aderito anche Raimondo Perra del Psi e, per scelta “tecnica”, Walter Piscedda proveniente
dal Pd. Il nuovo gruppo sarà presieduto dall’on. Pierfranco Zanchetta.
Questa la composizione aggiornata dei gruppi consiliari:
Area Popolare Sarda: Giorgio Oppi, Giuseppino Pinna, Ignazio Tatti,
Gianluigi Rubiu (presidente).
Cristiano Popolari Socialisti: Antonio Gaia, Raimondo Perra, Walter Piscedda, Pierfranco Zanchetta
(presidente).
Forza Italia Sardegna: Ugo Cappellacci, Oscar Cherchi, Giuseppe
Fasolino, Ignazio Locci, Antonello
Peru, Alberto Randazzo, Marco Tedde, Edoardo Tocco, Stefano Tunis,
Alessandra Zedda, Pietro Pittalis
(presidente).
Misto: Mario Floris, Gianni Lampis, Paolo Truzzu, Gaetano Ledda,
Fabrizio Anedda (presidente).
Partito Democratico: Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino, Salvatore Demontis, Roberto Deriu,
Daniela Forma, Gianfranco Ganau,
Luigi Lotto, Gavino Manca, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi, Fran-
Il Palazzo del Consiglio regionale.
cesco Pigliaru, Rosella Pinna, Luigi
Ruggeri, Franco Sabatini, Antonio
Solinas, Gian Mario Tendas, Pietro
Cocco (presidente).
Partito Sardo d’Azione: Marcello Orrù, Christian Solinas, Angelo
Carta (presidente).
Riformatori Sardi-Liberaldemocratici: Michele Cossa, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni (presidente).
SEL Sardegna: Francesco Agus,
Luca Pizzuto, Daniele Cocco (presidente).
Soberania-Indipendentzia: Ales-
sandro Collu, Eugenio Lai, Paolo Zedda, Emilio Usula (presidente).
Sovranità, Democrazia e Lavoro:
Anna Maria Busia, Augusto Cherchi, Gianfranco Congiu, Piermario
Manca, Alessandro Unali, Roberto
Desini (presidente).
Grande partecipazione allo sciopero generale sulla Sanità
G
Iglesias difende i suoi ospedali
ma le forze politiche sono divise
rande partecipazione, il
12 settembre, a Iglesias,
allo sciopero generale organizzato dal Comitato per
la salute del Sulcis Iglesiente, contro il progetto di riforma della rete
ospedaliera approvato dalla Giunta
regionale lo scorso 28 luglio. Il corteo dei manifestanti, partito dal Parco delle Rimembranze con un migliaio di persone, associazioni, comitati, gruppi vari, studenti e tanti
cittadini, è via via cresciuto e quando
è arrivato in piazza Municipio, ha
raggiunto le 1.500 unità.
I manifestanti hanno intonato cori contro la proposta di riforma della rete ospedaliera regionale, contro
la Giunta regionale e la Direzione
della Asl 7, cantando tra l’altro più
volte “Bella Ciao” e “Che sarà” di
Josè Feliciano, il cui testo è stato opportunamente modificato e adeguato al tema dei servizi santiari.
Dopo una breve pausa, la marcia è ripartita in direzione del CTO
e quando è giunta sotto l’abitazione
del sindaco, c’è stata una breve contestazione. I manifestanti hanno poi
percorso la via Cattaneo e si sono
radunati davanti al CTO, il presidio
ospedaliero visitato due giorni prima
dall’assessore regionale della Sanità,
Luigi Arru. Durante la manifestazione molti commercianti ed artigiani
hanno chiuso per un paio d’ore le loro attività in segno di solidarietà e
di partecipazione alla protesta.
Alla manifestazione non hanno
partecipato rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Partito
Democratico, partito di maggioranza relativa in Consiglio comunale,
che nel corso degli incontri svoltisi
al CTO e al Centro culturale di via
Cattaneo, hanno manifestato apprezzamento per l’apertura al confronto
manifestata dall’assessore regionale Luigi Arru con un “dialogo costruttivo” dopo i forti contrasti emersi nelle ultime settimane, a seguito
dell’approvazione della tanto contestata delibera del 28 luglio che getta
le basi della riforma del sistema della
rete ospedaliera regionale.
«Siamo qui per parlare e ascoltare - ha detto Luigi Arru -, ma non
possiamo cadere nei localismi, dobbiamo avere una visione regionale
e pensare alla qualità e alla sicurezza dell’assistenza sanitaria. La nostra intenzione, nel riformare la rete
ospedaliera, non è quella di creare
una classifica tra strutture o territori, ma tenere conto dei criteri legati
ai bacini. Parliamo di fare rete, per
indicare un’integrazione di saperi e
competenze, ci deve essere l’idea della mobilità delle equipe, della condivisione della capacità professionale. Le nostre parole chiave sono
sicurezza, appropriatezza, qualità.
Queste tre cose vogliamo per i tutti
i pazienti di tutta la regione.»
«Mi interessa sapere - ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità -,
cosa fa questo ospedale rispetto alla
sicurezza dei cittadini del Sulcis,
come fare a evitare doppioni, riuscendo a integrarsi in maniera intelligente. A breve sarà approvata la Rete
territoriale con il nuovo sistema di
emergenza-urgenza allora si avrà il
quadro completo del futuro della sanità sarda.»
Luigi Arru, infine, ha assicurato
di essere pronto a derogare a quanto
previsto per il Sulcis dalla riforma
della Rete.
«Invito tutti però - ha concluso
l’assessore della Sanità - a pensare
all’interesse dei pazienti, anche di
questo territorio.»
Un documento del dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex
provincia di Carbonia Iglesias, ingegner Palmiro Putzulu, sul trattamento delle acque reflue prodotte
all’interno delle strutture sanitarie,
con particolare riferimento al Presidio Ospedaliero CTO, interessato
all’apertura di nuovi reparti di degenza e trasferimento di reparti da
altri ospedali, ha creato un caso politico.
«Le acque reflue prodotte nelle
strutture sanitarie, secondo quanto
disposto dalla disciplina regionale
degli scarichi - scrive il dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex
provincia di Carbonia Iglesias - sono da classificare come acque reflue domestiche o assimilate soltanto se prodotte negli ospedali con un
numero di posti letto inferiore a 24,
purché sprovvisti di laboratori di
analisi e ricerca. La qualità delle acque reflue prodotte all’interno di strutture sanitarie sono sicuramente diverse da quelle prodotte negli ambienti domestici e perciò hanno bisogno di opportuni trattamenti di depurazione prima di essere scaricate
in ambiente o in una pubblica fognatura.»
«Nella città di Iglesias - aggiun-
«Tale scenario risulta inaccettabile ed in contrasto con il Codice
dell’Ambiente sino a quando il sistema fognario depurativo della
città di Iglesias non verrà completato con la messa in esercizio dei suddetti interventi. Per quanto suddetto
- conclude il dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex provincia di
Carbonia Iglesias - questo ufficio
competente ha il dovere di rammentare, che prima di procedere con la
riorganizzazione della rete ospedaliera, si attenda il completamento del
sistema fognario depurativo, in modo da non aggravare la già precaria
situazione del recettore finale dello
scarico, individuato nel rio San Giorgio che sfocia nello stagno di Sa
Masa.»
Il documento del dirigente dell’Area Servizi Ambientali dell’ex
provincia di Carbonia Iglesias ha
provocato una dura presa di posizione del segretario cittadino del PD di
Iglesias, Ubaldo Scanu.
«L’atto emanato dal dirigente provinciale del settore Area dei Servizi
Il corteo all’arrivo in Via Cattaneo, nei pressi del CTO.
ge Putzulu - per varie vicissitudini,
a tutt’oggi non risulta completato il
sistema fognario depurativo che permetterà di trattare tutti i reflui prodotti nel centro urbano nell’impianto di depurazione consortile, sito in
località Sa Stoia. Solo una parte della
città, il “versante est”, risulta collegato all’impianto di depurazione,
mentre il “versante ovest” scarica i
propri reflui in un compluvio naturale per poi finire nel rio San Giorgio che fa parte del compendio naturale del sistema di Sa Masa, nel
comune di Gonnesa. Nel versante
ovest della città è inserito anche il
Presidio Ospedaliero CTO che, a
quanto di nostra conoscenza, non
possiede un proprio impianto di pretrattamento dei reflui, ma come gli
altri reflui del versante ovest vengono
scaricati nella rete fognaria per poi
finire nel rio San Giorgio.»
«Per poter collettare i reflui del
versante ovest all’impianto di depurazione consortile, occorre completare il sistema fognario depurativo
consistente nei lavori di realizzazione
di un tronco di collettore fognario e
dell’impianto di sollevamento in località Cabitza. Tali lavori, in capo alla società Abbanoa Spa, sono in fase di appalto e, dopo le opportune
autorizzazioni, si procederà con la
realizzazione dei lavori - scrive ancora Palmiro Putzulu -. Il piano di
riorganizzazione degli ospedali che
interessa anche il Presidio Ospedaliero CTO, con l’apertura di nuovi
reparti di degenza e trasferimento
di reparti da altri ospedali, determinerebbe un incremento dei flussi di
acque reflue provenienti dalle stanze di degenza, sale operatorie, laboratorio di analisi, ecc. Tutto ciò comporterebbe un aggravarsi della situazione igienico sanitaria ed ambientale dei recettore finale dello
scarico.»
Ambientali dell’ex provincia Carbonia Iglesias - attacca Ubaldo Scanu
- appare quanto meno strumentale,
in quanto non ne ricordiamo altri di
questo tipo; eppure nel CTO il numero dei posti letto è stato da sempre
e di molto superiore ai 25. Invece
solo oggi si interviene, oggi che è in
atto la discussione sulle scelte in
materia di riorganizzazione della rete
ospedaliera locale.»
«Ad ogni buon conto - aggiunge Ubaldo Scanu - il dirigente della
provincia può stare sereno e tranquillo, perché per quanto è a nostra
conoscenza, il CTO di Iglesias dispone di un depuratore appena ultimato che può soddisfare e reggere
lo smaltimento delle acque reflue dei
reparti fino a 250 posti letto. La ditta che si è occupata della realizzazione dell’opera deve solo attivare
l’impianto elettrico, quindi il CTO è
in regola in quanto possiede un impianto di pretrattamento dei reflui e
non scaricherà nulla di pericoloso
nel momento in cui saranno attivati
i nuovi reparti. Questo basta e avanza. Ma se non bastasse, per quanto
riguarda il compluvio fognario del
versante ovest all’impianto di depurazione consortile, a seguito di
specifica delibera del Consiglio comunale, Abbanoa ha esperito la gara d’appalto e aggiudicato i lavori e
ad oggi sta valutando la proposta
progettuale. Insomma, siamo sulla
strada giusta, al più si tratterebbe di
chiedere ad Abbanoa di accelerare
con le operazioni. Ci auspichiamo conclude il segretario cittadino del
PD di Iglesias - che la stessa zelanteria da parte dei dirigenti della ex
provincia Carbonia Iglesias non sia
applicata solo al presidio ospedaliero CTO.»
Giampaolo Cirronis
www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com
[email protected]
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Il coordinatore regionale ha fatto il punto sullo stato di attuazione della fiscalità di vantaggio e dell’intero Piano Sulcis
Salvatore Cherchi: «La Zona Franca Urbana funziona»
C
Sulla fiscalità di vantaggio sono diversi i giudizi espressi da Ignazio Locci (FI), Movimento Partite Iva e Francesco Sanna (PD).
on il Piano Sulcis è stato
introdotto il regime fiscale
e contributivo della Zona
Franca Urbana per le micro e piccole imprese (sino a 50 addetti), finanziato con un fondo di
124,9 milioni di euro. Questo speciale regime consente a 4.375 imprese
ammesse al beneficio, di compensare (in pratica un’esenzione) le imposte (Ires/Irpef, Irap, Imposte sugli
immobili di competenza statale) e i
contributi nel limite delle risorse assegnate e del fondo suddetto.
La rilevazione dell’Agenzia delle
entrate e del ministero dello Sviluppo economico al 2 settembre, dopo
oltre un anno di applicazione della
misura, indica che sono ora 3.282 le
imprese che usano effettivamente il
beneficio fiscale. Il trend è in crescita:
nei due precedenti rilevamenti erano state, infatti, 2.932 e 2.572. Queste
3.282 imprese hanno avuto un beneficio fiscale e contributivo complessivo di oltre 31 milioni di euro, pari a circa un terzo delle risorse loro
assegnate.
Circa un quarto delle imprese ammesse al beneficio fiscale e contributivo, non ne sta ancora effettivamente usufruendo.
Critiche severe al bilancio dello
satto di attuazione della fiscalità di
vantaggio, arrivano da Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo
Forza Italia Sardegna.
«Cresce il numero di imprese che
beneficiano della Zona franca urbana - dice Ignazio Locci -, un ottimo
risultato, dice Salvatore Cherchi? Il
responsabile dell’attuazione del Piano Sulcis, anziché vendere aria fritta,
dovrebbe dire come realmente stanno le cose. Sebbene cresca la cifra
delle aziende che usufruiscono del
regime fiscale agevolato, infatti, solo una piccolissima percentuale di
queste (20% circa) utilizza i fondi a
disposizione, ovvero quasi 129 milioni di euro. Nemmeno il minimo
necessario per giustificare l’utilità
dello strumento fiscale. Figuriamoci
per stappare lo spumante. E stupisce
che un uomo della caratura di Cherchi dia una lettura positiva a un dato
che è assolutamente negativo.»
«La verità, senza fare troppi giri
- aggiunge il consigliere regionale
di Sant’Antioco -, è che le imprese
del Sulcis Iglesiente sono tartassate
come tutte le altre e il regime fiscale
agevolato è un grande fallimento.
Anche perché nel territorio la maggior parte delle aziende è gestita da
un unico soggetto (in buona parte
dei casi il titolare dell’azienda è anche l’unico che vi lavora). Il che non
consente l’accesso allo sconto fiscale.
Non serve a nulla crogiolarsi in
numeri che di fatto non significano
niente e di sicuro non smuovono
l'economia. Bene farebbe, Cherchi,
a dirci qual è lo stato di attuazione
del Piano Sulcis, visto che ormai vige un preoccupante silenzio tombale. Il resto sono illusioni gonfiate ad
arte per nascondere un fallimento
che è sotto gli occhi di tutti.»
A sostegno della validità del primo
anno di applicazione delle agevolazioni fiscali (Zona Franca Urbana)
a favore delle piccole imprese operanti nei 23 comuni del Sulcis Iglesiente, interviene Francesco Sanna,
deputato del Partito Democratico.
«Il sistema delle imprese, le autonomie locali, i partiti ed i sindacati
devono leggere attentamente i dati
comunicati dall’Agenzia delle Entrate al ministero dello Sviluppo Economico - dice Francesco Sanna -. I dati macro sono molto soddisfacenti.
Sino al 2 settembre scorso, 3.282
imprese hanno utilizzato le agevolazioni per pagare tasse e contributi
previdenziali per 31,2 milioni di euro
(31.198.199 euro, per la precisione).
Si tratta del 24% del totale disponibile, pari a 124,5 milioni di euro.
Penso che questa misura abbia contribuito a stabilizzare molti posti di
lavoro che altrimenti si sarebbero
cancellati. I dati analitici ci diranno
se hanno anche creato nuova occupazione.»
«Mediamente, ogni impresa che
ha fruito delle agevolazioni ha utilizzato poco più di un terzo di quanto
le è stato assegnato (33,73%). Prime
nella classifica di utilizzazione (con
il 37,82 % ciascuna, 1,275 milioni) le
123 imprese con sede a Portoscuso,
seguite dalle 723 di Carbonia (37,76%,
7,7 milioni). Ben piazzate anche le
contributi previdenziali.»
«Riprenderemo a sollecitare una
soluzione che possa andare oltre la
attuale impostazione degli aiuti - sottolinea da parte sua Elio Cancedda,
vicepresidente del Movimento -. è
parte del 2016.»
«Le bonifiche sono state bloccate dalla situazione di Igea, posta in
liquidazione dalla precedente amministrazione regionale - aggiunge
Salvatore Cherchi -. è stato neces-
«Contestualmente una parte dei
lavori sono stati assegnati ai Comuni - sottolinea ancora l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias Salvatore Cherchi -. Il comune
di Iglesias si appresta a mandare in
imprese, nei mesi di agosto e settembre, consentirà di presentare i
bandi con gli incentivi per trasformare le idee in progetti imprenditoriali.»
«Gli altri programmi del Piano
646 di Iglesias (36,29%, 6,61 milioni) e le 23 di Villaperuccio (37,75%,
246,845 euro). Con questo ritmo di
utilizzazione, più o meno tutte le imprese che hanno iniziato a “tirare”le
agevolazioni - sottolinea ancora
Francesco Sanna - finiranno le loro
disponibilità entro la fine del 2017,
molto prima di quanto astrattamente previsto dalle regole della ZFU, e
questo è prova di un suo notevole
successo tra le aziende.»
«Si conferma tuttavia una criticità sulla quale è arrivato il momento
di avviare una riflessione ed assumere le decisioni conseguenti. 1.093
imprese hanno messo nel cassetto il
loro decreto di agevolazione e a distanza di un anno, non hanno utilizzato nemmeno un euro dei 32.468
milioni di euro a loro disposizione.
Il perché, deve rintracciarsi probabilmente nel fatto che la maggior parte di esse sono ditte individuali, ed
hanno meno possibilità di compensare tasse, imposte e previdenza dei
dipendenti. Se il fenomeno di blocco integrale delle risorse persistesse
- conclude il deputato del Partito Democratico -, occorrererebbe valutare
sia la possibilità - molto complicata di cambiare le regole di utilizzazione in corso d’opera, sia di decidere
il reimpiego dell’ingente somma a
favore di altre iniziative produttive.»
Anche il Movimento Partite Iva
del Sulcis Iglesiente, interviene sui
dati relativi all’applicazione della fiscalità di vantaggio.
«Solo 3.282 imprese, su 4.375
aventi diritto, hanno utilizzato le agevolazioni - si legge in una nota del
Movimento Partite Iva del Sulcis
Iglesiente -. Un’impresa su quattro,
in pratica, non ha avuto un giro di
affari tale da dover pagare imposte
sul reddito e imposte regionali sulle
attività produttive, non possiede immobili di proprietà strumentali all’impresa sul quale pagare l’Imu, e
non ha dipendenti sul quale compensare parte del carico contributivo. Un
quadro assai triste che riguarda un
quarto delle piccole e medie imprese
locali.»
«è un quadro desolante, ma non
ci sorprende - aggiunge Paolo Bullegas, presidente del Movimento -.
Abbiamo ben chiara la situazione.
Il dato era già stato osservato nei precedenti report, l’aggiornamento ci
restituisce una ulteriore conferma,
tant’è che abbiamo scritto al MiSE
per sollecitare un intervento legislativo tale da ampliare le agevolazioni ai contributi Inps IVS della gestione artigiani-commercianti, così da
andare incontro in maniera particolare a tutte quelle micro realtà che
fanno perfino fatica a pagare i propri
impensabile lasciare risorse bloccate; perché c’è pure chi ha esaurito il
suo plafond e con il perdurare della
crisi è ripiombato nell’incubo dei costi e delle tasse insostenibili, anche a
causa di una pressione fiscale locale
divenuta insopportabile e sempre meno commisurata alla redditività.»
«Le soluzioni alternative le avevamo portate all’attenzione dei decisori politici e istituzionali - aggiunge Corrado Di Bartolo, vicepresidente vicario del Movimento - ma non
sono state tenute in debita considerazione. Fin dal nascere del provvedimento abbiamo significato le nostre perplessità nell’adottare un bando di assegnazione chiuso. La soluzione “a sportello” avrebbe dato maggiore dinamica alla misura che potenzialmente avrebbe avuto il solo
limite della “de minimis”, ovvero 200
mila euro per azienda in tre anni. Così
si sarebbe potuto favorire quegli imprenditori pronti a sostenere investimenti e occupazione. Invece il limite delle somme assegnate, 28milaeuro in media, non permette ai più audaci imprenditori di innescare un solido piano di investimenti. Ma ancor di
più, un’impresa che nascesse oggi, si
troverebbe nell’impossibilità di poter accedere alle agevolazioni della
Zona Franca Urbana, e tutto ciò costituisce un freno che rallenta il potenziamento del tessuto imprenditoriale.»
«Il Movimento - conclude il presidente Bullegas - in ogni caso proseguirà la sua azione di sensibilizzazione istituzionale, nella fiducia che
il governo si renda disponibile a
emendare il decreto istitutivo della
Zona Franca Urbana del Sulcis Iglesiente, preso atto che così com’è non
permette di esprimere tutto il potenziale per il quale è stato adottato.»
Il coordinatore regionale per la
attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, ha presentato lo stato
di attuazione aggiornato al 15 settembre 2015.
«Il Piano Sulcis procede e nessuno dei programmi può ora essere
considerato in una fase di stallo sostiene Salvatore Cherchi -. In particolare sono stati sbloccati i programmi infrastrutture, bonifiche e
attuazione degli esiti del bando “idee
per il Sulcis”, in forte sofferenza.
Sul programma infrastrutture hanno pesato e pesano tuttora, i gravi
ritardi iniziali nell’avvio dei programmi: 15/18 mesi solo per designare i soggetti attuatori del programma varato nel novembre del
2012. Questi ritardi non possono essere recuperati. L’obiettivo attuale è
avere gli appalti delle diverse opere
entro l’anno in corso o nella prima
sario innanzitutto ricostituire gli strumenti per fare le bonifiche. In concreto: Igea è stata risanata ed è in
fuoriuscita dalla liquidazione ritornando pienamente operativa anche
per le bonifiche ma questo ha richiesto tempo e nuove risorse.»
gara il progetto Rio San Giorgio con
42 milioni di euro. Sull’attuazione
degli esiti del bando “idee per il
Sulcis” solo recentemente è stata
pubblicata la delibera CIPE che assegna le risorse. Il lavoro fatto dall’Unità tecnica di assistenza alle
hanno avuto uno sviluppo regolare
- conclude Salvatore Cherchi -. Il
dettaglio delle informazioni è reperibile sul sito della Regione Sardegna, alla voce Piano Sulcis.»
Giampaolo Cirronis
www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com
Lettera aperta del presidente di Copagri al Governatore
B
«Expo 2015: non è tutto oro ciò che luccica:
tanti visitatori ma la Regione ha improvvisato»
aciati dalla fortuna di aver
azzeccato la settimana
giusta (in termini di visitatori sembra che la settimana dedicata alla Sardegna sia
stata quella con il maggior afflusso
registrato dall’inizio di Expo!) ma la
Regione Sardegna, nell’organizzare
lo stand ad Expo 2015, non ha certo
brillato per qualità ed efficacia della
sua presenza.
Lo stand della Sardegna, parlo
solo di questo, che è ciò che più è
stato visto dai visitatori, e tralascio
le iniziative collaterali seguite principalmente da addetti ai lavori, non
ha dato una bella immagine della
Sardegna, tanto meno ha efficacemente disegnato come la Sardegna
vuole contribuire al tema della nutrizione del pianeta in modo sostenibile.
Partiamo dal tema dell’Expo:
“Nutrire il pianeta”. Si presuppone
che il tema dell’alimentazione e della produzione agricola possa avere
un ruolo e che rappresentare il panorama agroalimentare sardo con le
sue eccellenze produttive sia il fulcro attorno a cui far ruotare turismo,
artigianato e cultura.
E invece cosa troviamo nello
stand: un filmato (solo uno) di quattro minuti interamente dedicato ai
fondali marini. Bello, ma che possiamo vedere anche su qualsiasi trasmissione televisiva, a parte il 3D.
Ho visionato il filmato e sentito i
commenti; di primo acchito forse li
avevo travisati per cui sono entrato una seconda volta e ho ascoltato
sempre la stessa frase: «Ma è tutta
qui la Sardegna?» Io non capisco
la scelta fatta: intanto pochi hanno
compreso che si trattasse delle aree
marine protette; poi perché rappresentare la Sardegna con i suoi fondali marini e non (o almeno anche)
con i paesaggi agrari? Risposta: ma
c’erano i campanacci (due intere
pareti o più di una serie di campanacci) a significare la cultura pastorale. E che bisogno avevamo di
rappresentare la Sardegna monotematicamente come Isola della pastorizia, emarginando del tutto l’altra metà agricola che produce ortofrutta (il 25% della plv agricola
sarda), vino, olio, pasta, etc.? In sintesi: un po’ di superficialità e persino
poca originalità.
C’era un altro tema che nelle intenzioni si sarebbe dovuto sviluppare (ma solo gli architetti che hanno studiato lo stand credono che sia
stato illustrato) la ecosostenibilità e
l’innovazione, attraverso le opere
di Daniela Ducato che col riciclo di
materiali di scarto delle produzioni
alimentari fa materie prime nobili
per prodotti finiti per edilizia e non
quentare un corso subacqueo, ma poco aggiungono alla loro conoscenza delle virtù dell’agroalimentare sardo e della sua ecosostenibilità.
Ciliegina sulla torta il titolo sul
pannello di ingresso: Sardegna The endless Island. Che si scrivesse in inglese, in una manifestazione internazionale, ci sta benissimo;
ma sapendo che il 90 e più per cento di visitatori sono italiani, scrivere anche in italiano e in sardo, no?
Tanto più che endless non è un termine di uso molto frequente.
Presidente Pigliaru, non me ne
voglia: non cerco spazio di polemica e non sono nemico della Giunta,
tanto più quando afferma di volere
Ignazio Cirronis, Marcello Melda di Love.it e l’assessore Elisabetta Falchi.
solo. Bellissimi lavori, in mostra, però, senza alcun didascalia, sono apparsi come semplici “quadri” per
adornare le pareti. Nessuno li ha
capiti, tranne i pochi fortunati presenti all’inaugurazione e vicini a
Daniela che, parlando senza alcuna
microfonatura poteva essere sentita solo dai più vicini…
Anche belle foto nello stand della nostra Isola e una bella mostra
dei giganti di Mont’e Prama, ma
abbiamo perso un’occasione storica: le decine di migliaia di visitatori di questi giorni, dopo aver visto lo stand della Sardegna, forse
tornano a casa col desiderio di fre-
centralità dell’agroalimentare e
economia sostenibile.
Ma per favore, la prossima volta,
un evento che ha al centro il tema del
cibo, fatelo coordinare da chi è responsabile delle politiche agricole!
Ignazio Cirronis
(Presidente Copagri Sardegna)
P.S.: a scanso di equivoci, Copagri la sua parte l’ha fatta e con un
successo al di là delle aspettative:
grazie al supporto dell’assessorato
dell’Agricoltura, ha portato in Expo
e nel centro di Milano per una settimana i prodotti di cinque tra le più
rappresentative cooperative sarde.
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4
Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
La Provincia del Sulcis Iglesiente
La privatizzazione della compagnia di navigazione ha scatenato la fortissima reazione dei dipendenti che temono di perdere il lavoro
Saremar, monta la protesta contro la Regione
L
L’assessore Deiana assicura che i lavoratori a tempo indeterminato verranno assunti dal nuovo gestore ma la tensione resta altissima.
a privatizzazione della compagnia di navigazione Saremar sta scatenando la rivolta delle comunità di Carloforte e La Maddalena, unite nell’opposizione al progetto della Giunta regionale. Dopo l’invio delle lettere di
licenziamento (che scatterà dopo il
31 dicembre 2015) e la forte mobilitazione dei lavoratori, l’assessore Massimo Deiana ha partecipato a incontro organizzati a La Maddalena e Carloforte, ricevendo molte critiche e pochi consensi.
L’esponente della Giunta Pigliaru
ha assicurato il riassorbimento del personale Saremar a tempo indeterminato attraverso l’inserimento della clausola sociale nel bando pubblico e nel
contratto di servizio per la gestione
dei collegamenti con le isole minori.
Nella procedura di gara internazionale che prenderà avvio tra qualche
settimana, sarà introdotto l’obbligo al quale il nuovo gestore dovrà attenersi - di riassumere tutti i dipendenti, in presenza di un piano industriale
sostenibile e senza un giorno di interruzione dell’attività lavorativa.
La Giunta regionale attende di conoscere con esattezza l’ammontare
delle risorse che il ministero dell’Economia stanzierà nei prossimi nove anni per l’esercizio della continuità territoriale con le isole minori, anche se
prevede che la cifra orientativa si aggirerà intorno ai 13 milioni di euro
annui.
Nonostante le ripetute rassicurazioni dell’assessore Deiana, i lavoratori non si fidano e continuano le manifestazioni di protesta a La Maddalena (dove hanno iniziato uno sciopero della fame) e Carloforte (dove
hanno occupato il campanile della
chiesa di San Carlo Borromeo), chiedendo la revoca dei licenziamenti e
la sospensione del bando di gara per
la privatizzazione della compagnia.
Si moltiplicano, intanto, le prese
di posizione delle forze politiche.
«La Regione Sardegna - ha denunciato il deputato di Unidos Mauro Pili -, con un atto senza precedenti, ha inviato le lettere di licenziamento a partire dal 1° gennaio 2016 a più
di duecento lavoratori della Saremar
e a un centinaio dell’indotto. Ci troviamo di fronte all’ennesimo atto indotto dalla decisione della Giunta regionale e dal peggior assessore dei
Trasporti della storia autonomistica
di portare al fallimento la Saremar e
Il traghetto Vesta.
regalare la torta della continuità territoriale ai privati, quantificabile in 100
milioni di euro. Il tutto, con la complicità di tutte le forze politiche.»
«No al licenziamento dei lavoratori della Saremar - ha detto Michele
Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi -. La Giunta non può
stare a guardare mentre tante famiglie vengono gettate sul lastrico. Il
diritto al trasporto nelle isole minori,
così come la sorte dei 167 lavoratori
interessati, non può essere trattato come un generico problema dei trasporti
isolani ma deve essere affrontato come
argomento prioritario e di straordinaria importanza per la Sardegna. I lavoratori stanno difendendo non solo
il loro posto di lavoro e la dignità
delle 167 famiglie che di tale reddito
possono vivere, ma anche il diritto al
trasporto degli abitanti nelle isole
minori.»
«Si adottino tutti gli strumenti per
salvaguardare i posti di lavoro e scongiurare i licenziamenti degli oltre 200
dipendenti della compagnia e dei lavoratori dell’indotto - ha dichiarato
Edoardo Tocco, consigliere regiona-
le di Forza Italia -. La società Saremar
rappresenta uno dei simboli della Sardegna, soprattutto nel collegamento
con le isole minori ed occorre evitare
la cessione ai privati senza regole. È
inconcepibile che una società controllata al 100% dalla Regione possa
adottare un atto unilaterale e senza il
necessario confronto con i lavoratori. Se l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana - ha concluso Edoardo
Tocco - non è in grado di gestire la
difficile partita, lasci spazio ad altri.»
Giampaolo Cirronis
[email protected]
Piano Sulcis, nuove risorse con la rimodulazione degli interventi
D
25 milioni per il nuovo ponte di Sant’Antioco
e 15 milioni per la circonvallazione sulla SS 126
ieci milioni in più per la
realizzazione del nuovo
ponte di Sant’Antioco. È
uno degli interventi inseriti nella rimodulazione degli interventi infrastrutturali sulla viabilità
di competenza dell’assessorato dei
Lavori Pubblici nell’ambito del
“Piano Sulcis”, approvata la scorsa
settimana dalla Giunta regionale,
presieduta dal presidente, Francesco Pigliaru. Ora le risorse disponibili per la realizzazione del progetto
ammontano a 25 milioni. La somma
aggiuntiva era già stata programmata nel Piano Regionale delle Infrastrutture. Il ponte, più alto, verrà
realizzato affianco a quello attuale
che verrà abbattuto una volta ultimati
i lavori di costruzione.
Alla circonvallazione di Sant’An-
N
tioco (Statale 126), inoltre, sono stati destinati 5 milioni in più rispetto
alla messa in sicurezza della tratta fra
Sant’Antioco e Calasetta, che ha
Il ponte di Sant’Antioco verrà sostituito con una struttura più funzionale.
ai 10 originariamente previsti: la copertura finanziaria è assicurata dallo
spostamento dell’importo destinato
richiesto un importo di 5 milioni e
600mila euro invece che 10 e 600
come stimato in un primo momento.
Dal Gambero Rosso nuovi riconoscimenti per le cantine del Sulcis
Tre vini premiati con i “Tre Bicchieri”
uovi significativi riconoscimenti per i vini sardi.
Sono 13 quelli che hanno
ricevuto i prestigiosi Tre
Bicchieri 2016 del Gambero Rosso, con diverse conferme ed alcune
novità.
Il Sulcis è presente con il pluripremiato Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2011 della Cantina di Santadi, il Carignano del Sucis Buio Buio Riserva 2012 della
Cantina Mesa e Barrua 2012 della
Cantina Agricola Punica.
Tra i Tre Bicchieri 2016, un altro pluripremiato, il Turriga 2011
della Cantina Argiolas di Serdiana;
il Capichera 2013 della Cantina Capichera di Arzachena; tre Cannonau: Cannonau di Sardegna Cl. D53
2012 della Cantina Dorgali, Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2012
Giuseppe Gabbas e Cannonau di
Sardegna Mamuthone 2012 Giuseppe Sedilesu; e, infine, cinque Ver-
Maìa 2014 Siddùra, il Vermentino
di Gallura Superiore Monteoro 2014
Tenute Sella & Mosca, il Vermen-
Le aziende vitivinicole del Sulcis continuano a mietere premi prestigiosi.
mentini: il Vermentino di Gallura
Canayli V. T. 2014 Cantina Gallura,
il Vermentino di Gallura Superiore
tino di Gallura Sup. Sciala 2014 Vigne Surrau e il Vermentino di Sardegna Stellato 2014 Pala.
Prosegue, al Portico di Carbonia, la rassegna artistica 12x12
N
Le “Immagini sensibili” di Debora Diana
e le opere scultoree di Luigi Angius
ell’ambito della mostra
12x12, dal 17 al 23 agosto, Debora Diana ha
portato i suoi visitatori in
una dimensione tutta dedicata alla Sardegna, con “Immagini sensibili” è stato come viaggiare in un
album di vecchi ricordi ingialliti dal
tempo. L’amore per la sua terra natia traspare da ogni tela, catturando
l’attenzione degli sguardi attratti da
sì tanto fascino, il fascino delle donne sarde ritratte nel tipico costume,
con lo sguardo fiero di chi tanto lavora, di chi affronta sacrifici, di
chi porta avanti la famiglia. Opere,
quelle di Debora Diana, che comunicano nostalgia del tempo passato, di quel vivere insieme condividendo tutto, quello stare vicini, “vicini davvero”. Attraverso i suoi dipinti l’artista tiene vive le radici
della nostra memoria ed è capace
di emozionare, di far rivivere ricordi nascosti nei meandri dell’animo, quasi a rigenerare visioni di
infanzia. Ed il suo amore per le tradizioni sarde, Debora lo aveva già
ampiamente dimostrato nei murales che ha dipinto per ravvivare vecchi muri di abitazioni a Serbariu,
dove ha vissuto con la sua famiglia,
che da tempo ha lasciato per andare a vivere a Roma. I suoi murales
hanno impreziosito l’antica borgata, ormai completamente inglobata nella città di Carbonia, brillano
nella loro semplicità e catturano la
attenzione dei passanti che ammirandoli rivivono i profumi del passato, abbandonandosi a nostalgiche
rimembranze.
E se Debora Diana dipinge l’arte, Luigi Angius la scolpisce, emozionando in maniera straordinaria
chi si sofferma ad ammirare le sue
opere per rimanerne particolarmente colpito. Lo scenario della saletta
ha così visto andar via, ancora una
volta, i capolavori di un’artista per
lasciar spazio ad un altro. Dal 5 all’11 settembre è stata allestita, infatti, la mostra “Sculture” di Luigi
Angius. L’artista si dedica a dar vita a materiali naturali inermi, che si
animano attraverso le sue mani che,
con passione, modellano e forgiano
capolavori spesso di carattere religioso o minerario, come omaggio
ai suoi concittadini.
Inizialmente si dedica al legno,
per poi passare al marmo di Carrara, alla trachite, all’onice, all’aragonite e all’argilla, tutto si anima e
prende forma, “pezzi” freddi che
non dicono niente, improvvisamente parlano al cuore e all’anima di
Un’opera di Debora Diana.
chi li accarezza con lo sguardo.
Conoscere i segreti racchiusi
nella materie prime che plasma, lo
ha reso sapiente e capace, facen-
Un’opera di Luigi Angius.
dogli così raggiungere risultati eccellenti, esaudendo il desiderio che
sin da piccolo sentiva... seguire le
orme del padre, un artigiano del
legno. Materiali che non lasciano
andare del tutto la figura nascente,
sembra quasi vogliano trattenerla
come a conservarne l’origine naturale, l’appartenenza alla terra,
quasi un animo naturale che continuerà a contraddistinguerla per sempre. Conscio di ciò, l’artista ammorbidisce la materia per plasmarla salvaguardando però la sua più intima natura, conservandone sovente
i colori originali, per ottenere crea-
zioni dal gusto unico.
Sue opere possono essere ammirate in diverse città della Sardegna e della penisola, nelle vicinan-
ze nei comuni di Narcao e Villaperuccio. Una vetrina dell’arte, quella allestita dai due artisti, che non
è certo passata inosservata, ma che
è riuscita a tener viva la curiosità
di continuare a seguire la rassegna
12x12, che a breve vedrà l’esposizione di nuovi capolavori...
Nadia Pische
Alcune considerazioni di un attento lettore: Mario Bazzoni
S
Grazie a Pietro Sanna, per aver documentato
che Carbonia non nacque su una “landa deserta”
ignor Direttore, se non scrivo più di frequente come una
volta, è solo per una questione di età.
Però seguo sempre “La Provincia del Sulcis Iglesiente”, e ho letto
con interesse l’articolo scritto da
Pietro Sanna sul n° 285 del 31 agosto scorso.
Per chi non conoscesse Pietro
Sanna, voglio ricordare che è un settantatreenne laureatosi a sessanta
anni con una tesi sul Sulcis e precisamente sulla sua storia passata e
presente: dal medioevo per arrivare
poi ai furriadroxius, medaus, vita e
attività agricole e minerarie, periodo fascista, sino ai nostri giorni.
È utile rimarcare che una laurea
conseguita dopo la pensione, nel suo
caso, non poteva essere che per passione e senza scopi di lucro.
Ecco perché ho voluto scrivere
queste righe di commento e complimentarmi con lui pubblicamente
(in privato l’ho già fatto).
Innanzitutto, perché si tratta di
un articolo scomodo, come è raro trovare di questi tempi, nei quali ve-
diamo firme giornalistiche anche prestigiose a tiratura nazionale ma non
solo, legate ai vincitori di turno. Scomodo, dicevo, ma minuziosamente
documentato: fatti, personaggi e date: tutti rigorosamente riferiti. Oserei dire a prova di smentita (almeno
spero per lui).
Non sono un giornalista, ma soltanto un cittadino senza etichette che,
non di rado, nel descrivere alcuni
fatti di Carbonia, si trova d’accordo
col suo giornale: in tal caso lei me
li pubblica. Di ciò la ringrazio.
Veniamo, dunque, all’articolo in
questione:
- ha sfatato la favola voluta dalla
propaganda fascista che relega un
territorio dal quale nacque nel 1938
la città di Carbonia, ad “una landa
deserta”;
- ha bacchettato 10 giornalisti e
personaggi (locali, regionali e nazionali), per aver divulgato, nei decenni, notizie non approfondite con
la dovuta pignoleria;
- oggi sappiamo, grazie a Pietro
Sanna, che la famigerata “landa” è
stata abitata nei millenni, nei secoli
e nei decenni scorsi da popolazioni
anche benestanti e, comunque, non
indigenti.
Riporto qui in sintesi solo due
esempi: Alberto Della Marmora, 1826:
«Questa vasta regione del Sulcis
passa per una delle più fertili della
Sardegna...»; Giuseppe Todde, 1895
«In questo od analogo modo i furriadorgius del Sulcis, regione vasta
ed ubertosissima della provincia di
Cagliari...».
Infine, il citato Pietro Sanna: nel
1936, nel Sulcis Iglesiente, c’erano
78.744 abitanti!
Mi auguro che tanti cittadini vadano a rileggersi il numero del 31
agosto scorso e capiscano, una volta per tutte, che Carbonia nacque da
un territorio sardo come tanti altri, i
cui abitanti erano dediti al lavoro e
alla prosperità per lunghi periodi intervallati da altri meno felici, come
è accaduto altrove. Ai più giovani,
certamente esperti di computer,
consiglio di consultare il sito www.
laprovinciadelsulcsiglesiente.com,
alla sezione “Archivio giornali”.
Mario Bazzoni
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
5
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Nel 18° secolo le grassazioni (rapine a mano armata) venivano commesse da gruppi di uomini armati riuniti in “quadriglie”
Fu a Serbariu l’ultima “Bardana” del Sulcis
Q
I caporioni della banda, scamparono alla pena di morte, solamente perché non vi furono morti tra le vittime della rapina.
uando,
n e l
1720,
il Regno di Sardegna
divenne parte dei
possedimenti Sabaudi, regalando
un titolo reale al
Giuseppe Mura.
duca di Savoia, il
novello monarca, Vittorio Amedeo II
e dopo di lui i suoi successori, si trovarono a dover fronteggiare il fenomeno del banditismo.
I viceré, nominati dalla corte di
Torino ed inviati in Sardegna, tentarono con ogni mezzo, il più delle volte
brutale, di estirpare la mala pianta del
banditismo, in qualche caso anche con
qualche risultato, senza però mai riuscirvi completamente.
Le relazioni, che dal palazzo vice
regio di Cagliari venivano spedite a
Torino sono quanto mai esplicite; esse davano una media di 400/500 omicidi all’anno, numeri che potevano
arrivare, in situazioni estreme, anche
a un migliaio di morti ammazzati. Il
marchese di Rivarolo, uomo austero,
definito dal Manno “di severo sopracciglio”, per indicarne la ferma determinazione nel combattere i malviventi, condusse una lotta senza quartiere
per eliminare definitivamente il banditismo, facendo presidiare il territorio da forti distaccamenti di Dragoni
i quali, coadiuvati da reparti di miliziani, non davano tregua ai facinorosi,
attaccando le bande di sorpresa senza conceder loro alcuna tregua. Il Rivarolo era convinto che con la forza
avrebbe avuto ragione dei banditi e,
per questo adottò metodi spicci e implacabili nella repressione. Adottò procedure raccapriccianti nell’esecuzione delle condanne a morte, facendo
impiccare i condannati nei loro paesi
e costringendo tutti gli abitanti ad
assistere all’esecuzione. I loro corpi
venivano poi divisi in parti e appesi,
come orrendo monito, nei luoghi che
ne avevano ospitato le gesta a guisa
di quarti di bue.
Proibito, pena la morte, portare armi se non espressamente autorizzati.
I comandanti dei reparti vennero autorizzati e sollecitati a passare per le
armi chiunque fosse trovato in possesso di un’arma, fosse pure il lungo
coltello che pastori e contadini usavano per il loro lavoro in campagna.
Durante i tre anni in cui esercitò
il mandato vice regio il marchese Rivarolo mandò alle galere oltre tremila persone, spesso arrestati per semplici sospetti o perché in fama di “discoli” ovvero oziosi e vagabondi che
si procacciavano da vivere deliquendo. Furono giustiziati 432 banditi, o
presunti tali, spesso senza una vera
istruttoria e condannati dopo sommari
processi. Pur essendo uomo coltissimo,
pare conoscesse le antiche lingue morte (l’ebraico, il Caldaico e l’Aramaico)
non si interessò della storia dei popoli che doveva governare e diede credito a leggende inverosimili, come
quella che qualcuno gli propinò, che
i Sardi che subivano un presunto torto
erano usi farsi crescere la barba sino a
che non avessero portato a termine la
loro, personale, vendetta; dando retta
a fole del genere, ordinò che nessuno
si facesse crescere la barba minacciando pesanti pene ad arbitrio del
giudice.
Partito il Rivarolo, portando con sé
l’ingentissima somma di 120.000 scudi sardi come ben servito, a dimostrare
che gli italici vizi hanno antiche radici,
il brigantaggio riprese a prosperare,
in breve volger di tempo, come fenomeno endemico, non eliminabile con
la sola repressione e, nonostante alcuni viceré successori del Rivarolo,
come il cavalier Valguarnera, avessero ripreso la lotta al banditismo aumentando notevolmente il numero di
soldati impiegati, il brigantaggio tornò
ai livelli precedenti.
I reati che venivano commessi erano i più diversi e puniti con pene severissime; pur tuttavia, spesso, rimanevano senza colpevoli. Tra le tante
fattispecie criminali, che destavano
maggior allarme sociale per la spavalderia con cui venivano attuate e per
la quasi certezza di impunità, erano
le grassazioni, rapine a mano armata
che, in Sardegna, ove si distinguevano per la particolarità con cui venivano attuate, venivano chiamate “bardane”. Questo particolare crimine veniva commesso da gruppi di uomini
armati riuniti in “quadriglie”, che oggi
chiameremmo “associazioni a delinquere” e il cui farne parte era già, di
per sé, considerato un “reato gravissimo”.
Le quadriglie, più volte citate nei
pregoni settecenteschi erano costituite
da un gruppo di almeno cinque uomini armati che, saltuariamente, si riunivano per compiere delle razzie. Talvolta dei veri e propri assalti a villaggi
isolati che sapendoli privi di presidi di
forza pubblica, venivano messi a ferro e fuoco dai malviventi, sempre ben
informati da basisti locali, sulla consistenza dei beni posseduti dai paesani
più abbienti.
Essere membro di una quadriglia
diventava un’aggravante della pena.
Nonostante questo i gruppi di facinorosi erano assai numerosi e, per oltre
un secolo, la battaglia a questi briganti
impegnò l’apparato delle forze di polizia del regno Sardo Piemontese prima e del Regno d’Italia poi, fino ai
primi anni del ‘900. Scrive Francesco C. Casula nel Dizionario Storico
Sardo, che il termine bardana, secondo il glottologo tedesco Max L. Wagner,
significa razzia che si fa, per lo più di
notte, allo scopo di rubare bestiame. I
romani, individuavano le bardane come “latrocinia”, perpetrate dai sardi
“barbaricini” ai danni dei campidanesi. Assunsero poi la forma di assalti preorganizzati a diversi paesi, da
parte di bande numerose di fuorilegge, dopo gli anni dell’unità d’Italia
per arrivare sino all’ultima di cui si
ha ricordo, nel 1919 a Cossatzu.
Le bardane venivano organizzate,
soprattutto, nei paesi dell’interno e della Gallura ma non mancarono esempi sanguinosi anche nel Campidano
e nel Sulcis.
Lo scrittore Giuseppe Dessì, nel
suo celebre romanzo “Paese d’ombre”, premio Strega del 1972, ci dà
una descrizione delle due quadriglie
che partendo da Villacidro, la Norbio
del romanzo, terrorizzavano con le
loro incursione i pacifici paesi dell’iglesiente e del Sulcis:
«…vincitore permanente del tiro
al gallo era anche priore della confraternita delle Anime del Purgatorio… temuto come individuo, violento
e di pochi scrupoli, sospettato di essere organizzatore delle più famose
Bardane che, partendo da Norbio, avevano svolto le loro azioni sanguinarie nella regione del Sulcis… in contrasto di interesse con quello (priore
della confraternita di Nostra Signora)…
Tutti i confratelli portavano sotto la
cappa la “leppa”, il coltello sardo,
lungo almeno un palmo e mezzo, simile al machete… tutti erano ladri matricolati… in realtà (le due confraternite) erano vere e proprie associazioni a delinquere, contro le quali, né i
carabinieri né i barracelli… avevano
alcun potere.»
Nell’Unione Sarda del 12 gennaio
1894, un articolo con il titolo: «Una
Grassazione a Serbariu», riportava la
notizia che, nella notte precedente, intorno alle 22 e 30 «una banda armata
assaltò, a scopo di rapina, la casa del
commerciante Antioco Gambula, posta proprio al centro del paesello di
Serbariu…»
Il paese di Serbariu, eretto a Comune nel 1853, alla fine del XIX secolo contava intorno ai 1700 abitanti, sparsi però nei diversi piccoli centri di Barbusi, Sirri e Flumentepido e
dispersi nelle campagne in decine di
Medaus, abitati generalmente da diverse famiglie, tutte appartenenti alla
medesima casata. L’agglomerato abitativo, che dava il nome al comune,
raccolto intorno alla chiesa parrocchiale di San Narciso, era popolato da
un numero di persone compreso tra 700
e mille che abitavano in basse casette
per lo più ad un piano, con una sola
porta d’ingresso che dava luce all’unica stanza. Erano ammassate le une
alle altre come a sostenersi vicendevolmente; non vi erano fogne né acqua corrente nelle abitazioni, le strade erano polverose in estate e fangose in inverno; non vi era illuminazione pubblica e la notte, il paese piombava nell’oscurità. Le porte venivano
serrate e gli abitanti si chiudevano all’interno delle rispettive abitazioni.
Fu in una di queste gelide notti
invernali, tra l’11 e il 12 di gennaio
del 1894 che una banda di malfattori,
erano all’incirca una ventina, arrivò in
prossimità del piccolo paese di Serbariu. La notte era buia e fredda, nonostante le stelle brillassero in un cielo di velluto. Alle 22.39, tutti gli abi-
La cattura di latitanti nel 1898.
tanti dormivano nei loro letti o, comunque, erano nelle loro case. Il silenzio e l’oscurità avvolgevano il villaggio, quando un’esplosione improvvisa, preceduta da un lampo di luce
violacea destò gli ignari paesani.
I malviventi avevano fatto esplodere un candelotto di dinamite sulla
porta dell’unico negozio del villaggio.
Frantumato l’uscio di legno, dato di
piglio, ad un ascia, liberarono l’ingresso dalle poche assi rimaste e penetrarono in massa nella bottega.
A quel tempo non v’erano i centri
commerciali, né con internet si poteva
accedere ad ogni tipo di merce, ma nei
piccoli centri, generalmente, un solo
negozio forniva tutto quello di cui abbisognavano i paesani, dagli alimenti di base come pasta, zucchero, caf-
Uno scorcio di Serbariu di notte.
fè, agli attrezzi da lavoro, quali zappe, badili e forconi insieme ai suppellettili per la casa come piatti, posate
e candele di cera o stoffe, petrolio per
illuminazione e qualche modesto capo
di abbigliamento, una sorta di emporio/drogheria insomma, al cui interno
si respiravano gli odori delle granaglie, misti ai profumi dei saponi per
il bucato.
Il proprietario della rivendita, il
signor Gambula, era un uomo deciso
che aveva messo in conto la possibilità di subire una rapina e aveva preso le sue precauzioni.
Come spesso accadeva nelle abitazioni padronali dei casali di campagna, dopo la stanza di ingresso al piano terreno, nel nostro caso il negozio,
si poteva accedere al piano superiore
percorrendo una scala di legno, su cui
si affacciava una robusta porta muni-
ta di spioncino, attraverso il quale si
poteva osservare il locale sottostante
e, alla bisogna, farvi passare le canne
di una doppietta, per fulminare gli eventuali aggressori.
Il Gambula, che pur ormai a letto,
ancora non dormiva ma ripassava
con la mente i conti della giornata, al
frastuono dell’esplosione era balzato
fuori dalle coltri e, imbracciato il fucile, che stava, sempre carico, appeso
ad un chiodo, aveva aperto lo spioncino e da lì esploso i due colpi verso
i fuorilegge che intanto avevano dato
inizio a saccheggio, arraffando quante più derrate possibile e insieme, i
denari dell’incasso, presenti nei cassetti del banco di vendita.
Richiuso lo spioncino il commerciante si spostò dalla porta per ricaricare la sua arma e, mentre era ancora
intento a quell’operazione, udì distin-
tamente il crepitio delle palle che si
infilavano nel legno dello stipite. Sentì
le bestemmie degli assalitori e il frastuono di cassetti rovesciati e mobili
infranti nella ricerca del bottino.
Aprì ancora lo spioncino e, senza
neppure prendere la mira, fece fuoco
abbassando le canne verso il piano
terreno, agli scoppi fecero seguito urla ed imprecazioni, poi uno scalpiccio concitato, voci e urla proveniente
dall’esterno e ancora spari provocati
da diverse armi.
***
In una delle case vicine, dormiva,
alla stessa ora, il dottor Puligheddu,
medico originario di Oliena che, svegliato dal fracasso e dagli spari, in-
tuendo quanto avveniva, dato che nei
giorni precedenti si era avuto un assalto simile nel paese di Domusnovas,
staccò dal gancio il fucile che usava
regolarmente per la caccia al cinghiale, lo caricò con cartucce a pallettoni
e, così come si trovava, con indosso
il pesante pigiama di flanella, a piedi
scalzi aprì le due ante del balcone che
dava sulla piazzetta sporgendosi un
poco per osservare quanto accadeva
all’esterno.
Un rapido sguardo fu sufficiente
per capire che era in corso un assalto
in piena regola da parte di una banda
di malviventi, vide le sagome di uomini intabarrati uscire di corsa dalla
bottega di Antioco Gambula, voltarsi retrocedendo e far fuoco verso la
bottega.
Portò allora il fucile alla spalla,
prese con calma di mira l’uomo che
sparava e fece fuoco, una volta… due
volte.
Intuì di aver fatto centro quando
vide l’ombra scura inginocchiarsi con
una bestemmia, poi lo vide rialzarsi
e guardarsi intorno per capire di dove
arrivavano i colpi.
***
Quella notte due giovani carabinieri erano di pattuglia nella zona e si
trovavano molto vicini a Serbariu, appena fuori dal paese, lungo il sentiero che veniva da San Giovanni Suergiu, quando sentirono le prime esplosioni, quella della dinamite e, subito
dopo quelle delle fucilate.
Come mai i due militi dell’Arma
della stazione di Tratalias, compagnia di Iglesias, si trovassero di pattuglia, proprio quella notte e proprio
in vicinanza di Serbariu non si sa.
Fosse per una fortunata circostanza o
fosse per ragione di un certo movimento a Villacidro, che di lì proveniva la maggior parte dei malavitosi,
che aveva fatto presagire che qualche cosa si preparava a danno dei
sulcitani provocando, nell’ignoranza
del luogo dove la banda avrebbe colpito, l’uscita di numerose pattuglie
con l’intento di presidiare i possibili
obiettivi.
Resta comunque il fatto che i carabinieri a piedi Lorenzo Diana e Giovanni Medau, imbracciate le carabine
si lanciarono, senza indugio, verso il
luogo della sparatoria.
Percorsero veloci la breve salita
e, giunti in prossimità della bottega,
si separarono aprendo contemporaneamente un fuoco d’inferno contro
i malviventi i quali, vistisi presi tra
due fuochi cominciarono a ritirarsi verso la vicina boscaglia, inseguiti dal fuoco rabbioso dei carabinieri, del dottor Puligheddu e del bottegaio infuriato per la paura passata e per il danaro e la merce che gli era stata sottratta.
Si ingaggiò, a questo punto, una
vera e propria battaglia, con scambi
di colpi da entrambe le parti, fino a
che i banditi riuscirono a guadagnare
la macchia eclissandosi nel buio, lasciarono però a terra due complici,
entrambi feriti in modo serio. Anche
il carabiniere Diana era stato ferito al
capo dai pallini di una fucilata. La
sua fortuna fu che della rosa di proiettili solo i pallini giunsero a bersaglio,
mentre la palla, come le altre decine
d’altre ritrovate conficcate nei muri
la mattina dopo, mancò il bersaglio
umano.
Fugata la banda, fu tutto un aprirsi di porte dei vicini, arrivarono uomini armati dai casolari del circondario, si fece subito un inventario di
quanto era stato sottratto, mentre il
medico chirurgo Puligheddu, poteva
medicare finalmente il carabiniere ferito che, nell’impeto del combattimento aveva acconsentito solamente che
il medico gli stringesse intorno al capo un fazzoletto, annodato alla buona,
per fermare il sangue che gli colava
sugli occhi e gli impediva di prendere la mira.
I componenti della banda armata
provenivano in maggior parte da Villacidro, compresi i due feriti Luigi
Mocci, deceduto quattro giorni dopo
per le ferite riportate e non medicate,
e Giuseppe Saiu.
La mattina del dì successivo, vennero contati i bossoli ritrovati e sentiti
i testimoni dal giudice Collu. Furono
50 i colpi sparati dai carabinieri e altrettanti quelli dei malviventi. Vennero trovate crivellate dai proiettili le
finestre di Sisinnio Spina, il balcone
da dove sparò dottor Puligheddu e
quello del Gambula. Si rivennero anche palle confitte nelle pareti della
canonica e della casa comunale.
Nei mesi successivi furono arrestati tutti i componenti la quadriglia.
Nel mese di novembre dello stesso anno, 1894, la Corte D’Appello di
Cagliari emetteva la sentenza di condanna In nome di S. M. il Re Umberto
I. - Per grazia di Dio e Volontà della
Nazione RE d’ITALIA
A carico di:
Saiu Giuseppe - Contadino anni
50 / Pilia Priamo - minatore, anni 53
nato a Sam Vito / Cotza Delfino - bracciante, anni 40, Nuragus / Bellu Raimondo - carrettiere, anni 28 / Piras
Antioco - minatore, anni 51 / Piras
Antonio fu Francesco - bracciante di
anni 40 / Piras Antonio di Angelino pastore, anni 22 / Pitzalis Raimondo
- pastore, anni 40 / Cuccu Antonio anni 30 / Secci Antonio - vaccaro,
anni 31 / Lilliu Giovanni - ortolano,
anni 24 / Muntoni Salvatore - contadino, anni 25 / Mura Giovanni - porcaro, anni 50, nato a Nurecci, domiciliato a Domusnovas
Tranne tre dei condannati. I rimanenti erano tutti di Villacidro, a riprova che da quel centro provenivano
gli organizzatori delle rapine. I grassatori avevano età che variava tra i
22 e i 53 anni.
Recitava la sentenza: «Tutti accusati di mancato latrocinio art. 62366 n° 5 e 6 e 408 del C.P. commesso
a Serbariu, per essersi ivi recati nella
notte tra l’11 e il 12 gennaio dell’anno 1894, col disegno e concerto fatto di depredare ed uccidere chiunque loro si opponesse - colà giunti
avevano assaltato la bottega di negozio di Antioco Gambula, fracassando gli stipiti della porta della bottega, parte integrante della casa del
Gambula.
Per forzare rapidamente l’uscio facevano uso di dinamite, quindi irrompendo nel locale depredavano subito
il danaro trovato nei cassetti, insieme
a tutta la merce che potevano arraffare, per un valore complessivo di
140 £.
Rompevano e distruggevano ogni
altra cosa nella bottega, facendo segno di colpi di arma da fuoco contro
il Gambula e contro due carabinieri
della compagnia di Iglesias, accorsi
al rumore degli spari.
Nel conflitto a fuoco che ne scaturiva il carabiniere Medau, restava
ferito con 20 giorni di cura, mentre
restava illeso il collega Diana.
Tutti gli accusati furono ritenuti
colpevoli di avere, in unione ad altri,
nella notte succitata, in Serbariu, con
violenza, costretto Gambula Antioco, a dare danaro e merci agli assalitori, danaro tenuto nella propria casa… visto il verdetto della giuria, visto che le circostanze attenuanti sono
state riconosciute al Collu - Lilliu, Pittau, Pitzalis, Cuccu e Secci. Decreta
che, vista la crudeltà e determinazione ad uccidere degli imputati, con
grave rischio di vita degli assaliti,
terrorizzando, in questi anni, i pacifici cittadini dei comuni rurali di quest’isola…»
Riportate le considerazioni sulle
aggravanti e sulle attenuanti, così proseguiva: «…condanna Saiu, Pilia, Cotza, Piras Eugenio, Piras Antonio, Deidda, Mura e Muntoni ad Anni 24, da
cui sottrarre i periodi già passati in carcere prima della condanna definitiva,
Pittau, Pitzalis, Cuccu Antonio (Cruchueu), e Secci ad anni 20. Collu e
Lilliu ad anni 12 e mesi sei cadauno
- Interdizione perpetua per tutti e,
scontata la pena tutti sottoposti a vigilanza speciale del p.s. per anni tre
Risarcimento di spese processuali e risarcimento delle parti lese per £
200.»
I caporioni della banda, scamparono alla pena di morte, prevista per
quel tipo di reato, solamente perché
non vi furono morti tra le vittime della rapina.
Fu quella l’ultima delle bardane
nel Sulcis,
Ancora nel 1897, ci fu a Meana
Sardo, un’incursione portata a termine
da sessanta individui di Mamoiada,
Fonni e Sorgono con un bottino di
circa 15.000 lire in danaro e preziosi.
Dodici dei presunti autori furono processati, sei di essi condannati e i rimanenti sei assolti.
Ma ormai il tempo degli assalti in
puro stile Far West stava, fortunatamente, terminando.
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Il 2015 è il 400° del ritrovamento delle ossa di Santo Antioco medico e martire, patrono di Sant’Antioco e della Sardegna
1615-2015, Papa Paolo V e il parto cesareo
C
Nello stesso anno, il 1615, Papa Paolo V emise una bolla con la quale regolamentò i tempi e i modi dell’operazione.
’è un filo sottile che unisce
quelle date, quel Papa e il...
parto cesareo. Anno Santo
2015... è il 400° dal ritrovamento delle ossa di Santo Antioco
medico e martire. Si celebra l’evento
voluto da monsignor Francisco De
Esquivel: la ricerca dei resti mortali
di “Antioco” di Sulci. Era il 1615.
Ma perché proprio in quell’anno,
1615, l’Arcivescovo cagliaritano ebbe
quella ispirazione?
Il motivo è questo: il Papa di Roma,
Paolo V, aveva inviato una “bolla” ai
Vescovi di Cagliari e di Sassari, contenente questa richiesta: «Dovendo
io attribuire il titolo di città Primate a
una di queste summenzionate, ho necessità che mi facciate ottenere i documenti certi di meritevolezza al titolo. Il merito maggiore verrà attribuito a quella città che potrà vantare
il più gran numero di santi martiri
nella sua storia. E vieppiù sarà meritevole la città che vanta santi di primaria importanza».
Fu allora che i sassaresi cercarono
e, nello stesso 1615, trovarono i santi
martiri di Porto Torres: san Gianuario,
san Proto e san Gavino. Inoltre credettero d’aver trovato tracce di Sant’Antioco.
Contemporaneamente i cercatori
di reliquie Cagliaritani, di De Esquivel, trovarono le reliquie dei martiri:
san Saturnino, san Lucifero, santa Giusta, santa Greca, santa Vitalia, san Gimiliano e altri. Ma il ritrovamento che
fece propendere il Papa Paolo V per
conferire il titolo di “Primate” alla città
di Cagliari, fu decisamente quello del
medico martire Antioco di Sulci.
Ebbene nello stesso anno, 1615,
Papa Paolo V si interessò anche di
“parto cesareo” ed emise una bolla
con cui regolamentò i tempi e modi
dell'operazione.
Stiamo parlando di una procedura drammaticissima.
Il termine “parto distocico” indica
la difficoltà e talora l’impossibilità,
della espulsione del feto a termine,
sia per malformazioni del bacino, sia
per malposizione del feto stesso, che
può presentarsi di fianco, di spalla,
podalico. Cosicché il parto distocico
può avvenire anche in donne all’ottava o decima gravidanza. Ma la distocia più grave si verifica per anomalie del canale osseo del parto. Cioè
quel canale compreso fra sacro posteriormente e pube anteriormente, e tra
le ossa ischiatiche ai due lati. La frequenza di anomalie ossee del canale
del parto era, sopratutto, sostenuta dall’alta incidenza di rachitismo, per carenza di vitamina D. Le gravide con
malformazioni ossee marcate del bacino non potevano partorire. Il feto, al
termine del nono mese, restava imprigionato dentro e moriva. Moriva anche
la madre. Sempre. Le soluzioni adottate, non erano vere soluzioni. Erano
più orrende della morte naturale. Una
di queste era l’embriotomia, o fetotomia. Cos’era? Un orrore. Visto che il
feto a termine non poteva uscire nella sua interezza, si procedeva a frammentarlo in più parti. E così, frazionatamente, veniva estratto.
La procedura si avvaleva di “embriotomi”. Erano orribili pinze che,
introdotte dalla vagina, venivano spinte fin dentro l’utero, e lì, a morsi, rompevano il feto.
Questo comportava l’uccisione del
feto. Successivamente, in genere, moriva anche la madre. Per infezione,
emorragia, o perforazione uterina.
Insomma, la soluzione era peg-
L
gio del problema.
Ma questa procedura, benché necessaria, creava una responsabilità
morale: negava al bambino la possibilità d'essere battezzato.
Il Papa Paolo V fu investito di questo problema: nessuno voleva uccidere un bambino privandolo del battesimo.
Ma oltre alla embriotomia esisteva una seconda soluzione: il cesareo.
Chi legge tira un sospiro di sollievo, ma sbaglia. Spiego perché.
Il parto cesareo, come lo intendiamo oggi, è stato ideato, molto recentemente, intorno agli inizi del 1900.
Lo misero a punto due chirurghi
italiani: il dottor Porro e poi il dottor
Mangiagalli, dell’ospedale di Pavia.
Soltanto con la loro innovativa procedura le madri, per la prima volta nella storia dell’uomo, cominciarono a
sopravvivere assieme ai lori figli. In
20 anni il metodo italiano si diffuse a
4) La poveretta veniva adagiata
sul fianco destro, in modo da non avere il fegato davanti. Poi l’addome veniva inciso sul lato sinistro dell’ombelico, sia verso l’alto che verso il basso. L’utero veniva inciso dall’alto in
basso. Il bambino veniva estratto.
5) Il parroco battezzava immediatamente il bambino.
6) Il medico, aiutato dall’ostetrica, che in genere era una comare, fasciava l’addome della poveretta.
7) Nel caso in cui mancava il medico l’operazione doveva essere eseguita dalla comare.
8) Nel caso in cui mancava anche
l’ostetrica-comare, l’operazione doveva essere fatta dal parroco.
Santa protettrice di questo tipo di
cesareo era stata nominata Santa Margherita di Antiochia.
Anch’essa martirizzata tra II e III
secolo come Antioco. Si può capire
la grande popolarità goduta da que-
S
Staffetta Enrico Martis - Diego Leone
alla Guardia Costiera di Sant’Antioco
i è svolta il 2 settembre, sul
piazzale antistante la sede
dell'Ufficio Circondariale
Marittimo di Sant’Antioco,
la cerimonia del “passaggio delle
consegne” tra il capitano di corvetta
Enrico Martis ed il tenente di vascello Diego Leone, alla quale hanno partecipato autorità civili e militari, presieduta dal Direttore Marittimo della Sardegna Centro Meridionale.
Un momento del passaggio di consegne.
tutto il mondo.
Nei secoli precedenti il cesareo era
sinonimo di morte sicura, ed era, tutto sommato, simile a quello descritto
dalla mitologia greca. Il mito racconta che Esculapio, figlio di Apollo, venne estratto vivo dal ventre di Coronide,
che era stata appena uccisa dalla dea
Artemide.
Quindi, per “nascita con parto cesareo” si intendeva l’estrazione del
bambino dall’addome della madre,
che doveva essere appena morta.
In pratica, avveniva così: quando
il parto era impossibile, a causa del
bacino ristretto, tutti capivano che la
madre doveva morire. Allora il medico e l’ostetrica aspettavano in un
locale attiguo fino al momento in cui
la poveretta esalava l’ultimo respiro.
Quindi si precipitavano sul cadavere
ancora caldo, aprivano l’addome, poi
l’utero, e ne estraevano il bambino.
Questo poteva essere ancora vivo. Ma
pochissimi bambini sopravvivevano.
Papa Paolo V, nel 1615, contemporaneamente alla bolla che disponeva la ricerca delle ossa dei martiri,
diffuse un’altra bolla riguardante il rituale da seguire nel parto cesareo. In
sostanza Egli disponeva questo:
1) La partoriente in difficoltà doveva essere assistita da tre figure: il
parroco, il medico, l’ostetrica.
2) Il parroco dava l’estrema unzione.
3) Il medico certificava l’avvenuto decesso, e da quel momento si dava il via all’operazione.
sta santa, tutt’oggi venerata, e il cui
nome è stato dato a regine e località
importanti. Lo spiega la drammaticità
dei momenti in cui veniva invocata.
Narra il mito popolare che questa
santa fosse stata ingoiata intera da un
mostro demoniaco. Ma la santa, che
aveva sempre con sé un crocifisso, lo
usò per aprire la pancia al mostro, e
uscirne libera e salva.
Questo orrore è finito quando Porro e Mangiagalli spiegarono a tutto il
mondo come fare i cesarei.
Naturalmente il cesareo antico si
faceva in casa. Mentre il cesareo dei
medici di Pavia, si poteva fare solo
in ospedale.
Il nuovo intervento divenne possibile anche in sedi provinciali e periferiche come il Sulcis Iglesiente,
quando tra le due guerre mondiali nacquero gli ospedali zonali di Carbonia
e Iglesias.
Questo liberava i poveri cristi dalle
pene di lunghi viaggi verso l’Ospedale
maggiore di Cagliari, con carri o altro.
Dopo la nascita di Carbonia e del
suo Ospedale, abbiamo avuto un miglioramento progressivo nell’assistenza alle partorienti.
Ora, nell’anno 2015, Anno Santo
di Santo Antioco martire, e a 400 anni dalla bolla di Paolo V, qualcosa sta
cambiando nella sanità.
Speriamo che Santo Antioco,
medico martire, e Santa Margherita
di Antiochia, ci assistano e ci liberino da ogni male.
Mario Marroccu
L’AOU di Cagliari si conferma leader nella didattica e nella ricerca
Il professor Roberto Pusceddu in India
’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari si conferma leader nella didattica
e nella ricerca, oltre che nell’assistenza e punto di riferimento
internazionale: Roberto Pusceddu,
direttore della Clinica di otorinolaringoiatria dell’azienda mista di Cagliari, dal 7 al 13 settembre è stato in India per tenere un corso di chirurgia
laser delle prime vie respiratorie presso il KEM Hospital di Mumbai, uno
degli ospedali universitari più im-
Si è svolta il 2 settembre la cerimonia del passaggio di consegne
Il professor Roberto Pusceddu.
portanti di Mumbai. Il professor Roberto Pusceddu ha svolto lezioni ed
eseguito interventi laser in endoscopia trans-orale per tumori maligni.
Il direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria è stato anche tra i
principali relatori internazionali del
congresso di oncologia Testa e Collo
di Nagpur, sempre in India, dove il
professor Pusceddu ha tenuto lezioni e una tavola rotonda sul ruolo del
laser nel trattamento dei carcinomi
della laringe e della ipofaringe.
Dopo due anni il capitano di corvetta Enrico Martis, nato ad Iglesias
il 9/09/1978. ha lasciato il comando
dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco per andare a prestare servizio dal 12 settembre presso la Capitaneria di Porto di Siracusa.
«Sono stati due anni di intensa e
motivante attività svolti con l’importante ed indispensabile collaborazione delle Amministrazioni e delle
Forze di Polizia locali - ha detto il
comandante Martis -. Questa esperienza mi ha riavvicinato ad una terra
a me particolarmente cara dalla nascita perché oltre ad essere iglesiente è riuscita a regalarmi una esperienza professionale che per sempre
porterò nel cuore. Al comandante
Diego Leone auguro un buon vento
e l’augurio di una piacevole permanenza nel Sulcis ricca di soddisfazioni personali e professionali.»
Il comandante Diego Leone proviene dal 2° Nucleo Aereo Guardia
Costiera di Catania dove ha svolto
l’incarico di Capo Servizio Coman-
I
do prima e Capo Servizio Sicurezza Volo poi.
Catanese, 31 anni, è in servizio
nella Forza Armata dal 9 settembre
1999 giorno di ingresso presso la
Scuola Navale Militare “F. MOROSINI” e successivamente allievo
ufficiale delle Capitanerie di porto
dal 2002 in Accademia Navale dove, al termine dei 5 anni di formazione consegue la Laurea Magistrale
con lode in “Scienze del Governo e
dell’Amministrazione del Mare”.
Nel 2008 frequenta il Tirocinio
Avanzato di Manovra alla 6ª Squadriglia di Messina, acquisendo l’abilitazione al Comando delle Unità
Navali del Corpo e successivamente
è destinato presso la Capitaneria di
porto di Livorno dove presta servizio in varie Sezioni (Direzione marittima, Gente di mare ed armamento
e spedizioni, contenzioso e lavoro
portuale) in qualità di addetto fino
al settembre 2008, quando frequenta, presso l’Accademia Navale di Livorno, il corso Pre-flight propedeutico all’invio negli Stati Uniti per la
frequenza delle scuole di volo. Nel
maggio 2009 raggiunge le scuole di
pilotaggio della “U.S. Navy” presso la NAS Pensacola, Florida e successivamente presso la NAS Corpus
Christi, Texas, dove consegue il brevetto di pilota militare “Single e
Multi-Engine” sugli storici velivoli
T-34 e T-44 della US Navy.
Rientrato in Italia, viene destinato
presso il 2° Nucleo Aereo Guardia
Costiera di Catania quale pilota di
Elicotteri e per questo viene inviato a
Frosinone presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare dove consegue il brevetto di Pilota Militare di
Elicotteri.
Nel 2011 ha frequentato il corso
di perfezionamento professionale
per sottotenenti di vascello presso
l’Accademia Navale di Livorno e
nello stesso anno ha prestato servizio
presso l’Ufficio Circondariale Marit-
Diego Leone.
timo di Lampedusa in qualità di addetto del comandante del Circomare
e responsabile della Sala Operativa
in occasione dei noti eventi connessi
con l’emergenza dei flussi migratori.
Nell’ottobre 2012 è stato promosso al grado di tenente di vascello.
Nel 2013 si è abilitato Ufficiale
alla Sicurezza del Volo a seguito di un
Corso svolto presso l’Istituto Superiore per la Sicurezza Volo dell’Aeronautica Militare e nello stesso anno ha acquisito l’abilitazione Type
Rating sugli elicotteri AW139 del
Corpo delle Capitanerie di Porto.
Nel novembre 2014 ha conseguito con lode la laurea in “Scienze
organizzative e gestionali”.
Nel 2015 ha frequentato il Corso Pre-comando per Tenenti di Vascello presso l’Accademia Navale di
Livorno ed ha conseguito l’abilitazione quale “Dirigente in materia di
Sicurezza e Salute sui luoghi di
lavoro”. Sposato con la signora Valentina, è padre di Lorenzo.
Giampaolo Cirronis
Interrogazione urgente del capogruppo di Aps Gianluigi Rubiu
Il porto di Buggerru va rilanciato
l capogruppo di Area Popolare
in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale, sullo scalo per diportisti di Buggerru, ancora inutilizzato.
«Il porto insabbiato di Buggerru
- dice Gianluigi Rubiu - è un’infrastruttura che sta impedendo il rilancio dell’economia turistica del Sulcis
Iglesiente. Si tratta di un avamposto
che potrebbe ospitare sino a 350 posti
barca, ingessato e bloccato dalla burocrazia e da una valanga di risorse
mai arrivate». Le criticità del porto
sono molteplici. «Il sito è caratterizzato da un quasi totale insabbiamento
dei fondali e da gravi problemi strutturali per la notevole erosione dei
moli - continua Rubiu -. Una situazione che determina l’inutilizzabilità dello stesso per la maggior parte
delle imbarcazioni da pesca e per
quelle da diporto.»
A parere del consigliere regionale
di Iglesias, sarebbe opportuno procedere con immediatezza alle operazioni di dragaggio dei fondali del
porto - o al completamento del medesimo intervento - ponendo le basi
per un rilancio dello scalo.
«In base all’ultimo sopralluogo
effettuato nulla è cambiato per il porto insabbiato. Nessuna opera è partita per restituire funzionalità allo
scalo. Per sollecitare gli interventi di
Il porto di Buggerru.
ripristino della funzionalità della struttura, attraverso il dragaggio, si è peraltro provveduto a costituire il Comitato “Un porto senza sabbia”, che
ha manifestato lo stato di degrado
dell’infrastruttura in questione, con
un impianto in grado di garantire
con le opportune opere di messa in
sicurezza, uno sviluppo turistico per
tutto il territorio. Non vorremmo -
conclude Gianluigi Rubiu - che, anche in seguito allo stanziamento di
oltre 7 milioni di euro per gli interventi, fosse l’ennesima occasione
persa.»
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
7
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza
I
Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti
In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale
l Bilancio dei primi 4 anni di
mandato vuole far conoscere ai
cittadini il lavoro svolto dalla
attuale Amministrazione comunale.
La situazione non è semplice a
causa dei continui tagli ai trasferimenti di risorse statali e regionali,
che, nel recente passato, servivano
per rafforzare i bilanci comunali.
Nonostante le difficoltà il Comune
di Carbonia è riuscito a mantenere
tutti i servizi per la popolazione, riducendo le spese sino ai minimi termini e intensificando la lotta all’evasione fiscale. Nel 2015 è stata ridotta la TARI, le tariffe per la Mensa scolastica e l’Asilo Nido. Per la
TASI si è pagato sino a 42 euro in
meno.
Questa sintesi presenta alcune delle attività più importanti che l’Amministrazione comunale ha affrontato e programmato nei settori: casa,
lavoro, bilanci - riduzione di tasse e
tariffe, lavori pubblici, urbanistica e
ambiente, servizi sociali, scuole, cultura, sport, intrattenimenti e attività
produttive.
LAVORO
Uno degli impegni principali dell’Amministrazione comunale è stato
fronteggiare la mancanza di lavoro,
anche se questo è un compito di altre
Istituzioni.
Per questo motivo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione del
Comune e sfruttando ogni opportunità offerta da altri Enti (Stato, Regione, ecc.), l’Amministrazione comunale ha creato circa 800 occasioni
di lavoro, tra Piani Locali per l’occupazione giovanile, Piani anticrisi,
Nuove abitazioni
Che cosa abbiamo fatto
• Consegnati 25 appartamenti (palazzine colorate) costruiti tra via Angioj, via Carducci e via Manzoni.
• Assegnati 14 appartamenti grazie al recupero dell’ex Ambulatorio
Medico di Piazza Primo Maggio, dell’ex Albergo Operaio di via Trieste
e dell’ex cantiere comunale di via
Trieste.
• Il Comune è rientrato in possesso di circa 6.400 m² di aree edifica-
sferimenti statali sono stati ridotti del
51% nell’arco di un quadriennio.
Negli ultimi anni, il Bilancio comunale ha subito tagli per oltre 6 milioni di euro.
Anche se ci sono sempre meno
soldi trasferiti da Stato e Regione, il
Comune è riuscito, comunque, a continuare a garantire i servizi fondamentali, non aumentando le rette e
in alcuni casi diminuendole.
Il Bilancio 2015 sta raggiungendo
i tre obiettivi principali: risparmi per
i cittadini, mantenimento dei servizi
e nuovi investimenti.
nee del Bilancio e assicurare i servizi
essenziali.
Il Comune paga
regolarmente le aziende
Contrariamente alla maggior
parte degli enti locali, il Comune di
Carbonia non ha debiti nei confronti
delle aziende e paga con regolarità e
velocemente i lavori e le forniture.
Nessun nuovo Mutuo
Non abbiamo “aperto” alcun nuo-
Le difficoltà
Carbonia ha dovuto affrontare la
crisi economica che investe il nostro territorio. Il Comune è diventato il fronte su cui vengono riversate
tutte le richieste dei cittadini che spesso, però, vanno oltre le competenze
degli stessi Comuni.
Carbonia: Città vitale,
solidale e accogliente
Carbonia è una Città vitale, solidale e accogliente, anche grazie all’impegno di tantissimi cittadini e
Associazioni.
L’Amministrazione comunale è
impegnata a far sì che Carbonia diventi sempre più un Centro Servizi
per il Sulcis, specializzata nella produzione di servizi avanzati per il territorio, capace di attrarre visitatori e
turisti grazie alla valorizzazione del
suo patrimonio archeologico, naturalistico e architettonico e all’offerta
culturale.
Anche per questo il Comune lotta, insieme ai cittadini, per chiedere
agli altri enti e aziende (come Trenitalia, Arst, Area, Asl) di migliorare i
servizi.
Il Comune si oppone alla chiusura degli uffici e dei servizi della
nostra Città. L’ultima battaglia è per
l’Ufficio Postale di Cortoghiana.
Una lotta che accompagna quella per la vicina realtà industriale, al
fianco degli operai del comparto industriale di Portovesme.
Il Comune ha chiesto a Stato e
Regione di includere tra i destinatari
degli ammortizzatori sociali tutti i lavoratori delle ditte d’appalto di Portovesme, duramente colpiti dalla crisi e far ripartire i progetti d’inserimento presso gli Enti Pubblici di tutti i
lavoratori in mobilità e in cassa integrazione del territorio.
Sono stati promossi incontri con
Regione e Ministeri per la ricerca di
soluzioni per il territorio e per l’avvio del Piano Sulcis.
Il Comune ha detto NO alle scorie nucleari in Sardegna, al fianco dei
cittadini e delle Associazioni.
Il ruolo delle Associazioni cittadine è fondamentale per la nostra Comunità. Per questo il Comune intende realizzare la Casa delle Associazioni e, tramite bando, ha messo gratuitamente a disposizione delle associazioni (singole o associate) 4
locali comunali.
Dopo alcuni interventi, i Servizi
sociali sono stati trasferiti presso la
sede dell’ex Tribunale, in via
XVIII Dicembre, per consentire al
Centro Anziani di venire interamente utilizzato per le sue attività
ricreative.
Una panoramica del centro della Città di Carbonia.
Sussidi regionali una tantum, Cantieri di forestazione, Servizio civile
volontario, Inserimenti lavorativi,
Servizio Civico e Servizio civico
comunale, Mobilità, Vigili urbani
per il periodo estivo, Autisti scuolabus, ecc.
Si tratta di inserimenti a tempo
determinato, spesso destinati a persone non soltanto disoccupate o inoccupate, ma con gravi problemi economici, che per un periodo (4/6 mesi, un anno) hanno avuto un lavoro.
In questo modo hanno potuto fare
nuove esperienze da spendere sul mercato del lavoro e hanno avuto un aiuto concreto per sentirsi utili e portare un reddito in famiglia.
bili e si propone di risolvere definitivamente il problema - non di competenza comunale - relativo al Piano di Zona “Sa Perda Bianca” (Carbonia 2). È stato portato a termine
uno studio sulle urbanizzazioni già
realizzate e quelle da realizzare: sono stati fatti i bandi per la vendita dei
terreni.
• Il Comune continua a chiedere
ad AREA di concludere i lavori di
riqualificazione di corso Iglesias.
Che cosa vogliamo fare
• Il Comune è assegnatario delle
risorse regionali per l’attuazione del
progetto “Dal Carbone al Sole”
Meno tasse e imposte,
tariffe più basse
• Riduzione del 10% delle tariffe
dell’Asilo Nido e del servizio Mensa scolastica.
• Riduzione della Tari, la tassa
sui rifiuti. Dal 2014 la legge nazionale ha obbligato i Comuni a far pagare interamente agli utenti la tassa.
Rispetto al 2014, grazie al nuovo
piano economico del servizio di gestione dei rifiuti, i cittadini hanno ottenuto un risparmio (medio) superiore al 15%. Per il 2016 è previsto un
ulteriore risparmio rispetto al 2015,
stimato intorno al 10-15%. Carbonia è al primo posto in Italia, insieme
vo Mutuo, per non indebitare il Comune.
Il Comune ha rinegoziato i mutui accesi dalle precedenti Amministrazioni, in modo da pagare meno
interessi ogni anno e avere più soldi
per i cittadini e la Città.
Il risparmio così ottenuto è destinato, durante il 2015, ai cantieri:
700.000, euro per strade e marciapiedi, 90.000 euro per le palestre di
Cortoghiana e Bacu Abis, il resto, pari
a 200.000 euro, per cofinanziare bandi regionali.
LAVORI PUBBLICI,
URBANISTICA,
AMBIENTE
settimana (compresa la domenica
mattina), consentendo ai cittadini di
utilizzarlo più comodamente, sia la
mattina, sia il pomeriggio. Saranno
operativi gli Ecocentri mobili, dedicati
in maniera particolare alle Frazioni.
• Diversi incontri con i cittadini
hanno consentito all’Amministrazione di adeguare il nuovo servizio di
raccolta differenziata alle esigenze
della popolazione. Il nuovo appalto,
in vigore dal 1 maggio 2015, entrerà a pieno regime entro la fine del
2015 e consentirà importanti risparmi. In questi ultimi mesi, il nuovo
servizio ha già registrato importanti
risultati: l’aumento delle percentuali
di raccolta differenziata che ha raggiunto una media del 72%, con diversi punti percentuali in più rispetto
alle rilevazioni precedenti.
• È prevista l’installazione delle
“Case dell’Acqua”, distributori automatici di acqua da bere. Il prezzo
di vendita dell’acqua (non superiore
ai 6 centesimi al litro) consentirà un
notevole risparmio per i cittadini e la
riduzione della plastica.
• Lotta alle discariche abusive, in
collaborazione con la Polizia Municipale, il Comando dei Carabinieri,
il Commissariato di Pubblica Sicurezza, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale e il gestore del servizio
di raccolta differenziata.
• Conclusa la rimozione dei rifiuti
in area comunale ai piedi nel Monte
Rosmarino, nell’ambito del Contratto
di Quartiere II (87.000 euro).
• Coinvolgimento dei cittadini in
diverse iniziative di sensibilizzazione:
(Progetto Movirì) per promuovere l’uso di bicicletta e mezzi pubblici e per
ridurre l’inquinamento. Anche con acquisti consapevoli, con prodotti a “chilometri zero” e con imballaggi ridotti.
• Carbonia è arrivata seconda alle ultime Cartoniadi della Sardegna,
per quantità di carta e cartone raccolti in un mese, e siamo uno dei 14
Comuni EcoCampioni della nostra
Regione.
Lavori in corso
• Adeguamento e potenziamento
dell’impianto di selezione e stabilizzazione della frazione umida dei
rifiuti urbani (1.700.000 euro).
• Sono in corso i lavori per l’adeguamento dell’impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani, finalizzato alla produzione di
compost di qualità (2 milioni e 200
mila euro).
• Gestione, nella fase “post mortem” conseguente alla chiusura (giugno 2011), della discarica di rifiuti
solidi urbani di Sa Terredda: controlli
e interventi a tutela dell’ambiente.
Che cosa vogliamo fare
Le nuove case di via Trieste.
CASA
Il problema della Casa, dopo
quello del Lavoro, è uno dei più
sentiti in Città. Per chi non ha una
casa, il Comune continua ad impegnarsi per trovare soluzioni attraverso il recupero degli edifici storici
di Carbonia.
Nonostante le ristrettezze economiche, con il Bilancio comunale
vengono integrati contributi della
Regione, per aiutare il maggior numero di persone a pagare l’affitto
della casa.
Dal luglio 2011 al 2014 sono
stati dati 608.762,45 euro di contributi.
(1.998.704 euro) per realizzare: 10
nuovi appartamenti (tra via Angioj,
via Carducci e via Manzoni); percorsi per pedoni; nuovi marciapiedi
e parcheggi; piantumazione di alberi; rifacimento del manto in erba sintetica del campo da calcio “Santa Barbara”. Si è in attesa del decreto di
finanziamento.
BILANCI - RIDUZIONI
TASSE E TARIFFE
In questi quattro anni, anche Carbonia è stata costretta a fronteggiare
gli effetti della crisi economica.
Il Comune ha affrontato pesanti
tagli ai trasferimenti di risorse. I tra-
Uno scorcio del quartiere Rosmarino.
a Cremona e Vibo Valentia, tra i Comuni che hanno ottenuto il maggior
risparmio.
• Sino a 42 euro in meno per la
TASI 2015, la tassa sui servizi indivisibili.
Tutto questo è possibile grazie
alla razionalizzazione e alla continua
riduzione delle spese interne: soltanto
per fare un esempio, sulle bollette
del telefono i costi sono stati più che
dimezzati. Potenziata anche la lotta
all’evasione fiscale.
In un’ottica di condivisione e partecipazione alle scelte politiche sul
futuro della Città, l’Amministrazione
comunale ha incontrato, ogni anno,
la cittadinanza per condividere le li-
Nel 2015, tra lavori già realizzati
e da completare entro l’anno, saranno spesi oltre 10 milioni di euro.
Ambiente
e Raccolta Differenziata
Che cosa abbiamo fatto
• Realizzato l’Ecocentro comunale che sostituisce quello provvisorio. Il nuovo Ecocentro è stato allestito a sud del centro abitato, nelle
vicinanze del vecchio impianto comunale di depurazione.
L’Ecocentro, prima aperto 18 ore
settimanali, è ora aperto 52 ore alla
• Grazie all’impegno dei cittadini, la raccolta differenziata ha raggiunto importanti risultati, attestandosi intorno al 70%. Carbonia è uno
dei primi Comuni in Sardegna per
percentuali di raccolta differenziata.
La nuova sfida è raggiungere il 100%
di differenziata.
• La discarica di Sa Terredda deve essere monitorata per 30 anni. Con
quasi 300.000 euro saranno attuati
ulteriori lavori, in fase di progettazione, per la tutela dell’ambiente e
per la salute dei cittadini.
Area Grande Miniera
di Serbariu
Che cosa abbiamo fatto
• Sistemazione del piazzale d’ingresso della Grande Miniera di Serbariu e la messa in sicurezza del Silos (250.000 euro).
• Adeguamento del Museo Paleo
Ambienti Sulcitani (PAS) E.A. Martel (circa 222.000 euro).
• Realizzata un’Area Parco Giochi per i più piccoli (17.000 euro).
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza
Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti
In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale
dalla pagina 7
Lavori in corso
• Sono iniziati gli interventi sugli
spazi aperti nella Grande Miniera di
Serbariu: illuminazione, restauro Deposito del Carbone, riqualificazione
percorso che collega il Centro Intermodale con l’ingresso della Miniera, installazione impianto fotovoltaico (300.000 euro).
• Realizzazione Area di servizio
per Camper (103.000 euro). I lavori
sono stati aggiudicati.
Centro Intermodale
Che cosa abbiamo fatto
• Inaugurazione e avvio del Centro Intermodale: punto di interscambio tra macchina, treno e bus. Oggi
la stazione dei treni è collegata, oltre
che con Cagliari, anche con l’aeroporto di Elmas; la stazione dei bus
collega Carbonia con numerosi centri del Sulcis. La Città è diventata il
punto di riferimento per il trasporto
pubblico del territorio.
• Ascolto del territorio e tavolo
con la Regione per migliorare il servizio dei bus urbani (linee A e B gestite dall’ARST) che collegano le
diverse zone della Città.
• Completamento dei parcheggi
nel retro del Centro Intermodale.
sul campo di calcio a 5 (oltre 60.000
euro).
• Sono in corso i lavori per la sistemazione della Scuola Elementare di via Bramante (82.020 euro).
Serbariu
• Interventi sul campo di calcio.
Cimitero
• Realizzati circa 618 nuovi loculi.
Centro Matrice
• Il Comune ha intrapreso un percorso che porterà alla modifica delle
norme che caratterizzano il Centro
Matrice. In questo modo, saranno risolti una serie di problemi, alleggeriti alcuni vincoli e migliorata la attuazione del Piano Urbanistico in Città.
• L’Amministrazione comunale
continua a chiedere alla Regione di
Parco Monte Rosmarino
• Messa in sicurezza e ripristino
del Parco di Monte Rosmarino
(252.000 euro). Il lavori sono in fase di avvio.
• Sarà realizzata la nuova Area
sportiva polivalente e per il tempo
libero che sorgerà ai piedi del Monte Rosmarino.
L’area, grande circa 4.000 metri
quadrati, accoglierà i tanti appassionati di sport e sarà uno spazio ricreativo e di socializzazione. Lavori per
1.219.675 euro.
Strade, piazze e marciapiedi
Che cosa abbiamo fatto
• Completata la strada tra la Grande Miniera di Serbariu e la rotatoria
di Is Meis, che collega via Mazzini
con il Centro Intermodale.
• Realizzate le rotatorie lungo la
Frazioni
Il Cine Teatro di Bacu Abis.
eliminare una serie di vincoli e semplificare le procedure che gravano su
Carbonia.
Edifici scolastici
e Impianti sportivi
• Per gli interventi negli edifici
scolastici e sugli impianti sportivi,
Strada Statale 126, vicino a Flumentepido, Is Gannaus e area PIP - Piano
per gli Insediamenti Produttivi.
• Strade e marciapiedi per la nuova area PIP.
• Rifatti i marciapiedi in via Catania, via Mazzini e via Costituente.
In via Costituente sono iniziati nuovi lavori.
Barbusi
• Campo polivalente per diversi
sport, tra cui calcio a 5 e tennis, con
spogliatoi, realizzato nel cortile dell’ex scuola elementare; adeguamento degli impianti della scuola materna presente nello stabile; riqualificazione della Piazza di fronte alla
Chie-sa (700.000 euro).
• Realizzazione Parco Giochi.
• Nei prossimi mesi partirà il rifacimento del manto stradale (114.000
euro)
Flumentepido
• Realizzazione rotatoria che ha
risolto i problemi del traffico e della
viabilità.
• Realizzazione Parco Giochi (in
corso).
Is Gannaus
• Interventi sul campo di calcio e
Rete idrica e rete fognaria
• Avviati i lavori di completamento della rete idrica comunale (circa
1 milione e 500mila euro). I nuovi
lavori concluderanno un’articolata rete di interventi che, negli anni, hanno
portato alla diminuzione delle perdite e al miglioramento del servizio
di distribuzione dell’acqua.
• Realizzati gli interventi sulla rete
fognaria, in località Sirai, per circa
200.000 euro e nella zona PIP.
Complessivamente le risorse impiegate in tutti i servizi rivolti ad anziani e persone diversamente abili,
dal 2012 al 2014, sono pari a quasi 10
milioni di euro.
I beneficiari sono stati 2.507
(escluso il Centro Anziani).
Infanzia e Giovani
• Asilo Nido comunale: accoglie
bambini dai 3 ai 36 mesi.
Anni: dal 2011/2012 al 2013/2014
Media bambini frequentanti: 140
Importo complessivo: 1.058.806 euro
(con contribuzione utenza).
Anni: dal 2012 al 2014
Giovani inseriti: 24
Progetti finanziati dal Ministero: 6
• Centri per i giovani (gestione
associata in ambito PLUS): hanno
proseguito l’attività la Sala Prove musicali di Is Gannaus, l’Informagiovani e la Ludoteca, riuniti in Piazza I
Maggio. Questi servizi rappresentano un punto di riferimento per numerosi giovani della Città e del territorio.
Nel 2014 all’Informagiovani si sono registrate 1.035 presenze e 3.123
presenze per la Ludoteca, che ha attivato diversi laboratori creativi. La Sala prove di Is Gannaus ha registrato
243 prenotazioni.
Complessivamente le risorse
impiegate in tutti i servizi rivolti ai
minori (i servizi per i giovani sono
conteggiati nel PLUS), dal 2012 al
2014, sono pari a quasi 3 milioni di
euro.
Sono in corso i lavori di manutenzione della Biblioteca e della Mediateca comunale di viale Arsia (120
mila euro) e del Teatro Centrale (80
mila euro). L’obiettivo è continuare
a migliorare importanti strutture della
Città dedicate alle cultura.
SERVIZI SOCIALI
Il Comune continua a garantire
tutti gli interventi nel settore sociale,
continuando a sostenere le persone e
le famiglie in difficoltà. Questi alcuni dei più importanti servizi garantiti
nei settori di intervento prioritari.
Anziani e persone
diversamente abili
Is Gannaus.
A partire dal 1 gennaio 2015, sono diminuite del 10% le Tariffe per
la frequenza dell’Asilo Nido comunale.
• Colonia marina estiva: per ragazzi da 6 a 12 anni che, con un contributo minimo, hanno l’opportunità
di recarsi al mare per 2 settimane.
I beneficiari sono stati circa 750
(esclusi i servizi per i giovani).
Interventi contro la povertà
• Assistenza Economica e altri
interventi.
Anni: dal 2012 al 2014
Famiglie assistite: 1.308 (hanno ri-
• Centro per le Politiche Attive a
favore dell’Anziano. Al Centro sono
iscritte diverse centinaia di persone
impegnate in diverse attività ludicomotorie, artigianali e manuali. Dal
2015 il Centro sperimenta l’autogestione attraverso un’Associazione che
ha stipulato un contratto di servizio
con il Comune.
Cortoghiana
• Concluse le opere di urbanizzazione del Piano di Zona e i lavori
di sistemazione della palestra.
• Ristrutturazione della Biblioteca,
che è stata riaperta e restituita ai cittadini.
• Interventi diversi sul Palazzetto
dello Sport (80.000 euro). Previsti
nuovi interventi.
• Saranno stanziati 100mila euro
per la riqualificazione del Campo
sportivo polivalente.
• Lavori per la salute e la sicurezza
nelle Scuole e nuovi interventi previsti con il Progetto Iscol@ per la
scuola elementare.
• A ottobre partiranno i lavori per
la sistemazione di strade e marciapiedi della Città e delle Frazioni
(700.000 euro). Dopo la firma di un
ulteriore contratto partiranno nuovi
lavori per circa 500mila euro. L’impegno complessivo è di 1 milione e
200.000 euro. Nelle strade interessate dagli interventi, saranno piantati nuovi alberi.
• Sono in fase di progettazione
ulteriori lavori per strade e marciapiedi per 850.000 euro.
• Sono in fase di progettazione i
lavori di riqualificazione di via Manno, con fondi comunali (500.000 euro).
• Concluse le procedure di esproprio, sarà indetta la gara per la sistemazione dell’area di accesso all’Istituto scolastico IPIA “Emanuela Loi”
di via Dalmazia (200.000 euro).
garantire questa opportunità anche a
coloro che non possiedono mezzi economici sufficienti per pagare le rette.
Anni: dal 2012 al 2014
Persone inserite: 137
Spesa complessiva 2.383.618 euro
(con contribuzione parziale dell’utenza)
Teatro, Biblioteca, Mediateca
Bacu Abis
• Sistemazione di piazze e aree
verdi nella Frazione di Bacu Abis
(241.000 euro).
• Sistemazione piazza vicina alla
piazza Santa Barbara (circa 340.000
euro).
• L’Amministrazione comunale ha
creato le condizioni affinché AREA
possa procedere alla riqualificazione
delle abitazioni soggette a fenomeni
di subsidenza.
• Sistemazione campo di calcio a 5
(circa 60.000 euro).
• Interventi diversi sul Palazzetto
dello Sport (37.000 euro). Previsti
nuovi interventi.
Che cosa faremo
La piazza Venezia di Cortoghiana.
si rimanda, rispettivamente, alle sezioni Scuole e Sport.
Illuminazione pubblica
Che cosa abbiamo fatto
• Installati, in Città e Frazioni, circa 1.400 punti luce con tecnologia
led, quasi 5.000 metri di nuovi cavi
della linea elettrica e circa 100 nuovi
pali della luce (1 milione e 30.000
euro).
• Lavori, in Città e Frazioni, per
ridurre ulteriormente i consumi
energetici e le emissioni, grazie a
soluzioni tecnologiche avanzate:
sostituiti oltre 1.500 corpi illuminanti, con il led. Grazie alle economie sono in corso i lavori per la sostituzione di altri 800 corpi illuminanti.
Gli interventi sull’illuminazione
pubblica valgono 1 milione e 300.000
euro.
• Via Logudoro: opere di urbanizzazione e costruzione di un muro
di contenimento (circa 50.000 euro).
• Lavori su via del Minatore: interventi su marciapiedi, strada e verde pubblico (400.000 euro).
• Riaperto il Parcheggio Multipiano di via Verona, in funzione anche
il mercoledì notte durante la manifestazione estiva “Nottinsieme”.
Lavori in corso
• Cantieri verdi: è in corso la realizzazione di due parchi verdi nell’area vicina a via Logudoro e nel quartiere di Santa Caterina.
• Riqualificazione via Roma
(192.431,28 euro): interventi su strada e marciapiedi.
• Riqualificazione Piazza Ciusa
(400.000 euro): illuminazione, porticati, aiuole, panchine, abbattimento
barriere architettoniche.
• Piani personalizzati per persone
con handicap particolarmente grave
(Legge 162/98): prevedono assistenza domiciliare e non, servizi educativi, alfabetizzazione informatica e
forme di aiuto personale.
Anni: dal 2012 al 2014
Piani presentati alla Regione: 1.682
Finanziamenti: 4.292.959 euro
• Progetti “Ritornare a casa”: sostegno per persone con gravi patologie e non autosufficienti, dimesse dalle strutture sanitarie. Finanziamento
regionale e cofinaziamento comunale.
Anni: dal 2012 al 2014
Famiglie assistite: 99
Finanziamenti: 1.581.623 euro
• Centro diurno giovani disabili:
centro di aggregazione che propone
attività ricreative e laboratori.
Anni: dal 2012 al 2014
Persone accolte: 38
Spesa complessiva: 292.546 euro
• Inserimento in Casa Protetta e
Residenza Sanitaria Assistita: in
tutti i casi in cui è inevitabile il ricovero in strutture adeguate di anziani
o persone non autosufficienti, l’Amministrazione comunale interviene per
Barbusi.
Anni: dal 2012 al 2014
Bambini frequentanti: 270
Importo complessivo: 30.000 euro
• Servizio Educativo Integrato:
attività/azioni educative e assistenza
specialistica per prevenire e recuperare situazioni di disagio.
Anni: dal 2012 al 2014
Minori assistiti 133
Importo complessivo 522.542 euro
• Inserimenti in Comunità: minori e mamme con bambini ospitati in
comunità alloggio.
Anni: dal 2012 al 2014
Persone inserite: 48 minori + 6
mamme con bambini
Importo complessivo: 1.180.676 euro
• Servizio Civile: consente a diversi giovani di fare esperienza per
un anno in servizi rivolti ai minori e
adulti, con un corrispettivo mensile di
450 euro.
cevuto sussidi mensili)
Importo: circa 1.965.789 euro
A queste misure di sostegno economico vanno aggiunti altri interventi quali: i contributi per le spese
di affitto, le borse di studio a studenti meritevoli in condizioni disagiate,
il rimborso delle spese di istruzione
e altri ancora, che fanno aumentare
notevolmente le risorse messe a disposizione. Nel 2014, 27 famiglie
hanno ricevuto il “Bonus famiglia”,
contributo economico destinato a
famiglie numerose, per un totale di
35.526 euro.
Sempre nel 2014, per aiutare altre 34 famiglie, con un reddito ISEE
pari o inferiore alla soglia di povertà, a pagare le tariffe essenziali (affitto, bollette) sono stati spesi 94.661
euro.
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza
Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti
In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale
dalla pagina 8
• Centro di Accoglienza Maschile
e Femminile Don Vito Sguotti: nelle due strutture vengono ospitati uomini e donne, anche con figli, in difficoltà. Sono garantiti, inoltre, interventi di pronta accoglienza (pasti caldi e
igiene personale), per persone in grave difficoltà.
Anni: dal 2012 al 2014
Persone ospitate: 8 + 8 posti riservati
all’anno
Importo: 592.032 euro
• Inserimenti lavorativi: nel solo
2014, 150 persone hanno lavorato,
contribuendo a restituire alla Comunità di Carbonia quanto ricevuto.
Le persone inserite hanno lavorato per periodi dai quattro ai dodici
mesi, ricevendo un compenso compreso tra i 450 e i 700 euro mensili.
Risorse impegnate: 309.307 euro.
Complessivamente le risorse impiegate per gli aiuti diretti contro la
Povertà, dal 2012 al 2014, superano
i 5.100.000 euro. I beneficiari sono
quasi 2.000. In molti hanno ricevuto
un sussidio mensile per tutto l’anno.
milioni di euro, corrispondenti alla
parte più consistente del Bilancio comunale.
SCUOLE
La Scuola è un settore prioritario
per la crescita e la formazione dei nostri giovani. Per questo l’Amministrazione comunale è impegnata a continuare a garantire tutti i servizi.
Edifici Scolastici
Lavori conclusi
• Manutenzione della palestra della Scuola Primaria di via Roma.
• Lavori per migliorare la qualità
dell’ambiente scolastico nelle Scuole di:
- Cortoghiana
- quartiere Santa Caterina
- via Dalmazia.
• Completamento progetto di risa-
è in attesa della definizione del finanziamento per procedere con le
attività successive e mandare in gara i relativi lavori.
Diritto allo studio
• L’Amministrazione comunale è
impegnata ad assicurare il diritto allo
studio ai tanti giovani meritevoli. Contribuisce, anche con fondi regionali,
alle spese di viaggio che gli studenti
pendolari affrontano per raggiungere
le scuole, eroga rimborsi per l’acquisto dei libri scolastici e per le spese per
l’istruzione e finanzia diversi progetti
presentati dalle Scuole. Nel 2014 sono stati 957 gli studenti beneficiari
dei diversi contributi, per un totale di
132.314 euro a cui si aggiungono oltre 45.000 euro per progetti scolastici e contributi vari alle Scuole.
• Per tutelare gli studenti sono
state approvate le Carte dei Servizi
sui Contributi per il diritto allo studio,
Leggi di settore
Contributi per persone sottoposte
a trapianto di organi, nefropatiche,
talassemiche, affette da emofilia ed
emolinfopatia, malati oncologici,
sofferenti psichici, servizi di trasporto per persone diversamente abili ed
emigrati di rientro.
Anni: dal 2012 al 2014
Beneficiari: 2.914
Importo: 4.390.928 euro
Servizi erogati in forma
associata tramite PLUS
Il PLUS è il principale strumento di programmazione delle politiche sociali e socio-sanitarie del territorio. Serve per rendere omogenei
e più efficaci numerosi interventi prima gestiti da ciascun Comune. Fanno parte del PLUS i Comuni del Distretto di Carbonia, la ex Provincia di
Carbonia Iglesias e la ASL 7. Carbonia
è il Comune Capofila del Distretto.
La scuola primaria del quartiere Santa Caterina.
namento Scuola Elementare Francesco
Ciusa (via Lombardia). Importo: 97.572
euro. I lavori completano gli interventi conclusi negli anni precedenti.
Lavori in corso
• Riqualificazione energetica
scuola Sebastiano Satta (1.500.000
sul Trasporto scolastico e sulla Mensa scolastica, con la descrizione dei
servizi, gli standard di qualità e le
modalità per accedervi.
• Le tariffe del trasporto scolastico
e del Servizio Mensa scolastica nel
2014 sono rimaste invariate. A partire dal 1 gennaio 2015, le tariffe del
Servizio Mensa sono diminuite del
• Assistenza Domiciliare: garantisce un aiuto igienico-sanitario direttamente a casa dei pazienti, alleggerendo il carico assistenziale delle
famiglie.
Anni: dal 2012 al 2014
Beneficiari residenti a Carbonia:
535 persone e famiglie
Ore di assistenza: 22.248 all’anno
Importo: 3.035.254 euro
• Servizio Affidi: segue i minori
in affidamento, sostiene le famiglie
naturali e le famiglie che ospitano i
bambini e i ragazzi. I minori di Carbonia in affido sono 12, su 23 dell’intero Distretto.
• A questi interventi si aggiungono una serie di altri progetti per sofferenti psichici (Abitare assistito, Psicoradio, Inserimenti lvorativi), azioni
di contrasto alle povertà estreme, forme di assistenza ai parenti dei dipendenti statali (fondi ex INPDAP).
Totale risorse assegnate sul
PLUS a livello distrettuale
Anni: dal 2012 al 2014
Totale risorse: 6.318.608 euro
(escluse le somme impiegate nel territorio di Carbonia per l’assistenza
integrata e servizio affidi. A queste
somme si aggiungono i trasferimenti dagli altri Comuni del Distretto).
Totale risorse per gli interventi
nel Settore sociale
Complessivamente, dal 2012 al
2014, le risorse riservate ai Servizi
Sociali (quindi alle persone con maggiori difficoltà) ammontano a oltre 27
La scuola Sebastiano Satta.
euro). Lavori in fase conclusiva.
• Riqualificazione e messa in sicurezza della Scuola Elementare di
via Bramante a Is Gannaus. Valore
complessivo: 82.020 euro.
Prossimi lavori
• Adeguamento della Scuola Media di via Pozzo Nuovo a Bacu Abis.
Il Comune ha ottenuto 181.620 euro
dal Cipe.
• Adeguamento della Scuola
Elementare di via Tacca, a Cortoghiana, per il quale il Comune ha
ottenuto 102.850 euro dal Cipe.
L’Amministrazione comunale ha
partecipato al progetto Iscol@ della
Regione Sardegna per gli immobili
scolastici. Le proposte presentate dal
Comune alla Regione sono in graduatoria per gli edifici scolastici di
via Mazzini, via della Vittoria, via
Dalmazia, via Balilla, via Roma e
Cortoghiana (scuola elementare). Si
10%. Nel 2014 sono stati 854 gli studenti di Carbonia che hanno usufruito del servizio. Sono stati forniti
82.131 pasti.
Incontro con gli studenti
• Per avvicinare il Comune alle
giovani generazioni e instaurare un
dialogo costruttivo, l’Amministrazione comunale ha incontrato gli alunni delle scuole cittadine. Gli incontri
sono stati occasione per presentare
le attività e i progetti, per raccogliere suggerimenti e idee e per proporre una collaborazione continua con i
giovani.
Progetti
Diversi progetti sono stati realizzati in collaborazione con le Scuole
e numerosi Enti e Associazioni:
• Il mio Diario: il primo giorno di
scuola, ciascun alunno della 1ª ele-
mentare ha trovato sul proprio banco
un Diario, risultato di un percorso iniziato durante l’ultimo anno della
scuola materna. Il progetto ha coinvolto l’Amministrazione comunale, le
insegnanti e i bambini. L’obiettivo è
consentire ai piccoli di utilizzare un
Diario pensato, scritto e disegnato
da loro stessi. L’esperienza, proposta per l’anno scolastico 2014/2015
con il tema “La mia Città”, è stata
ripetuta nell’anno scolastico 2015/2016 con il tema “Che cosa farò da
grande”.
• Orti didattici - l’Amministrazione comunale ha contribuito:
- alla realizzazione del Giardino
Didattico della Scuola dell’Infanzia
di via Santa Caterina, con la creazione di un frutteto, punti gioco e di
un’aula didattica all’aperto.
- al progetto “Giardino dei semplici”, dell’Istituto Comprensivo
“Deledda Pascoli”. Per questo progetto la scuola è stata invitata alla
cerimonia di apertura dell’anno scolastico 2013/2014, alla presenza del
Presidente della Repubblica.
• Progetti sulla prevenzione (2013
2014 - 2015), in collaborazione con il
Rotary Club Carbonia:
- Prevenire è meglio che curare:
visite gratuite dal dentista per bambini e adolescenti.
- Vedere è conoscere: visite oculistiche gratuite per prevenire i problemi alla vista. Il progetto è rivolto
agli alunni dell’ultimo anno delle Elementari.
- Screening per lo studio della
scoliosi e dell’obesità: controlli gratuiti per la scoliosi, l’obesità e altri
problemi dell’età evolutiva.
• Progetti educativi e di sensibilizzazione:
- Accendi la Mente - Spegni i
pregiudizi: adesione alla XI Settimana d’azione contro il razzismo, promossa dall’Unar, per sensibilizzare
sui temi della diversità e promuovere la ricchezza e la bellezza di una
società multietnica e multiculturale.
Sono stati coinvolti tutti gli studenti
delle scuole medie di Carbonia.
- Educazione Stradale - Progetto
Pediatric Safety: realizzato dall’Auser, in collaborazione con la Polizia
Locale del Comune di Carbonia. Pensato per informare sui primi interventi in caso di emergenze e per spiegare il Codice della Strada. Sono stati coinvolti agli alunni delle Scuole
medie.
- Dalla Cultura dell’emergenza a
quella della prevenzione: in collaborazione con la Croce Rossa Italiana
e la Polizia Municipale, per prevenire e far conoscere ai giovani i rischi legati alle calamità naturali.
- La cultura del mare: in collaborazione con l’Associazione di Pesca
Dilettantistica Passione Pesca Gonnesa, l’Università di Cagliari, il Corpo Forestale e la Capitaneria di Porto di Portoscuso, per sensibilizzare
gli studenti al rispetto dell’ambiente
e del territorio.
- Insieme a sei zampe, con l’Associazione “Amici del Canile” e
ASL 7: progetto educativo rivolto agli
alunni delle elementari e finalizzato
a sviluppare un rapporto corretto e
responsabile con il cane.
- Allevare è proteggere, in collaborazione con la Federazione Ornicoltori Italiani, per lo studio, il miglioramento delle condizioni di vita
e la protezione dei volatili. Ha coinvolto i bambini delle ultime classi
delle elementari.
Scuole di Carbonia
a Expo Milano 2015
Il progetto “I colori della nostra
terra, i colori del nostro mare, i colori che ci nutrono” ha ottenuto, dal
Ministero dell’Istruzione, un finanziamento di 80.000 euro. Il progetto
è realizzato da una rete di Scuole del
territorio, con capofila l’Istituto Superiore “Cesare Beccaria” di Carbonia. Le scuole di Carbonia hanno
esposto i propri lavori all’Expo di
Milano, in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
CULTURA E TURISMO
Carbonia si è sempre distinta
per la qualità e la quantità della sua
offerta culturale, diventando un
punto di riferimento per tutto il territorio.
Negli ultimi anni, anche se le risorse economiche sono diventate meno della metà, il Comune si è impegnato a mantenere una programmazione varia e di qualità, con costi contenuti. È riuscito a farlo, valorizzando i talenti locali e grazie alla collaborazione della Provincia di Carbonia Iglesias e delle Associazioni cittadine.
Nel 2014, grazie ai contributi regionali, il Comune di Carbonia ha
valorizzato le Strutture Museali e il
Sistema delle Biblioteche.
Il nuraghe Sirai.
Biblioteche
• Grande impulso alle campagne
di scavo: Carbonia ha al suo attivo 5
scavi aperti quasi in contemporanea
(da giugno a ottobre), in particolare
gli scavi di Sirai e Su Carroppu (Sirri),
seguiti rispettivamente della Università di Sassari e di Cagliari.
• Carbonia è uno dei rari Comuni
in Sardegna in cui l’Amministrazione comunale è concessionaria di scavo, come nel caso del nostro Nuraghe Sirai, che sta dando risultati insperati e che potrà essere volano di
sviluppo per Carbonia e per tutto il
territorio.
Per realizzare alcuni interventi nell’area del Nuraghe Sirai, il Comune
ha ottenuto, nel 2014, 60.000 euro
dall’ex Provincia Carbonia Iglesias
e 45.000 euro dalla Fondazione Banco di Sardegna, nel 2015.
• L’obiettivo è giungere alla realizzazione, presso il Nuraghe Sirai,
di un Parco tematico sardo-fenicio,
con giochi e laboratori per grandi e
Foto A. Castangia, Ifras, su concessione MiBACT.
• La Biblioteca di Cortoghiana è
stata riaperta, dopo essere stata completamente ristrutturata, arredata e
arricchita di nuovi testi.
• È stato implementato il progetto E-Book, gestito dal Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis,
Il Museo del Carbone.
di cui Carbonia è Comune capofila.
Nella Biblioteca di Carbonia sono
disponibili i nuovi e più veloci EBook Reader (dispositivi di lettura)
che contengono oltre 600 E-Book
(libri elettronici).
• Lo spazio dedicato alle persone
con problemi alla vista, della Biblioteca comunale di viale Arsia (dotato
di PC con tastiera grandi caratteri,
sintetizzatore vocale, stampante
Braille e ingranditore di testi), è stato arricchito con libri a grandi caratteri, donati dalla Biblioteca Italiana
per Ipovedenti.
Musei e scavi archeologici
Il Museo Archeologico Villa Sulcis, il Museo del Carbone - CICC, il
Museo Paleontologico PAS-Martel
e la Sezione di Storia Locale si sono
arricchiti di nuovi e importanti reperti e documenti. Ciascuno ha ospitato numerosi laboratori e attività.
bambini, integrato al Parco Archeologico cittadino.
• Per difendere questo patrimonio, il Comune si è opposto all’installazione di pale eoliche nelle vicinanze del Parco Archeologico di
Monte Sirai e del Nuraghe Sirai.
• Conferenze e Summer School:
con l’Università di Sassari e il Co-
mune di Sant’Antioco.
È stata attivata la scuola estiva di
Archeologia in cui vengono presentati i risultati delle campagne di scavo
nel Sulcis.
Eventi e Iniziative
• Festival di letteratura per Ragazzi; in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del
Sulcis (SBIS): ogni anno gli studenti
di tutte le scuole del territorio incontrano numerosi scrittori per l’infanzia e l’adolescenza di fama nazionale ed europea. Nel 2014, in soli 3
giorni, sono state registrate oltre 1.200
presenze in Città.
• Monumenti Aperti: è la grande
manifestazione di cultura e turismo
che, grazie al coinvolgimento di centinaia di volontari, studenti e associazioni, mette in vetrina il nostro
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Spazio redazionale a cura del Comune di Carbonia, comunicazione di tipo diretto nel rispetto del principio della trasparenza
Bilancio dei primi 4 anni di mandato della Giunta Casti
In queste pagine il cittadino troverà una sintesi dell’attività messa in campo dall’Amministrazione comunale
dalla pagina 9
patrimonio archeologico, architettonico, naturalistico e culturale. Fa conoscere Carbonia come museo a cielo
aperto.
Nelle edizioni dal 2012 al 2015,
i visitatori sono stati oltre 40.000. I
siti visitabili, 25 in media ogni anno.
• Carbonia Studia: ciclo di conferenze pensate per far conoscere le
nostre radici più antiche e il patrimonio archeologico, antropologico
e storico di Carbonia. 15 conferenze
tra il 2012 e il 2014.
• Carbonia Scrive: rassegna nata
per promuovere e far conoscere gli
scrittori locali e gli scrittori che parlano della nostra Città. Nel 2014 le
presentazioni di libri e autori sono
state 22.
• La Città che legge - Mediterraneo: navigare fra le letterature, importante occasione per cimentarsi
nelle letture di testi scritti da autori
sardi e “mediterranei”.
• Zeuro: in collaborazione con i
giovani del territorio. Performance
di musica, teatro, danza e arte, tenutosi a Monte Sirai nel 2014 e 2015.
Cinema ed Ex Dì Fabbrica
del Cinema
• Numerose le rassegne cinematografiche invernali ed estive, ospitate anche dal Teatro Centrale, realizzate in collaborazione con la Società Umanitaria: Identità in transito,
Cinema sotto le stelle, Mediterraneo
Film Festival, Across the vision Film
Festival, L’Italia che non si vede.
• Progetto ExDi Memorie in movimento - “La Fabbrica del Cinema”:
promosso dall’Amministrazione comunale con il Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria. Il nuovo progetto renderà visitabile la sede
dell’ex Direzione Mineraria, presso
la Grande Miniera di Serbariu. La
palazzina diventerà “museo di se stessa”, attraverso il recupero della sua
storia e il processo di musealizzazione, con la restituzione ai cittadini dell’edificio. Sarà trampolino di lancio
per lo sviluppo della cinematografia
in Sardegna.
Scambi culturali
• Gemellaggio con la città tedesca della Rhur, Oberhausen: scambio di esperienze e buone pratiche.
Scambio culturale tra giovani studenti di Carbonia ospitati in Germania e studenti tedeschi ospitati da diverse famiglie della nostra Città.
• Da due anni l’Associazione Intercultura ha scelto Carbonia come
destinazione per i partecipanti al programma. Nel 2014, per la prima volta, un gruppo di giovani di diverse
nazionalità hanno potuto visitare i nostri musei, conoscere Carbonia e la sua
storia, mentre dal 2015 alcune famiglie della nostra Città hanno aderito al
progetto e ospitano studenti stranieri,
per un anno.
Teatro e Danza
• Le numerose attività teatrali,
musicali e di danza hanno portato a
Carbonia centinaia di rappresentazioni di grande livello artistico. Oltre al Cedac, al Teatro Lirico di Cagliari, al Circuito Regionale Danza
Sardegna, sono numerose le Compagnie locali, impegnate e di talento, che presentano lavori originali.
Mostre
• Soltanto nel 2014 sono state 19
le mostre organizzate in collaborazione con diversi Artisti, Fotografi e
Associazioni. A queste si aggiungono le 9 mostre ospitate presso il Museo del Carbone.
• La Rassegna 12x12, giunta alla
seconda edizione, coinvolge 12 artisti, che espongono nella Saletta messa
a disposizione dal Comune in piazza
Roma. Con questa formula originale,
l’Amministrazione comunale cerca
di valorizzare gli artisti locali e di
far conoscere le loro opere.
Turismo
• L’Amministrazione è impegnata
a creare le condizioni per consentire
a Carbonia di affermarsi nel settore
turistico, in particolare convegnistico. La presenza di una rete alberghiera e ricettiva, che si è rafforzata, ha
permesso a Carbonia di diventare un
punto di riferimento per il territorio.
• Il Comune lavora per creare una
rete con gli operatori della filiera del
turismo, in particolare con hotel e
agenzie viaggi. Sono allo studio strategie di formazione degli operatori,
delle associazioni e del personale comunale.
• Carbonia ha vinto il Premio Europeo del Paesaggio del Consiglio
d’Europa, per aver attuato una politica di sviluppo sostenibile, capace di
integrare i diversi aspetti delle politiche culturali, sociali e ambientali.
Per condividere i risultati raggiunti e
confrontarsi sulle prospettive future, il
Comune ha organizzato un convegno
internazionale e ospitato l’undicesimo Meeting del Consiglio d’Europa,
organizzato presso la Grande Miniera di Serbariu, in collaborazione con
il Consiglio d’Europa e il Ministero
per i Beni e le Attività culturali.
L’ampia partecipazione dei rappresentanti di diverse nazioni, che hanno alloggiato in Città per diversi giorni, ha dimostrato che Carbonia e l’area della Miniera hanno tutte le caratteristiche per diventare sede di seminari, convegni e meeting di carattere internazionale.
Sui temi del Premio Europeo del
Paesaggio, attraverso il Concorso fotografico “Cartoline da Carbonia”,
studenti, cittadini e turisti sono stati
coinvolti in un percorso di riscoperta della Città e del suo territorio.
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
POIC
Con l’obiettivo di sostenere l’imprenditoria locale, il Comune ha vinto il Bando Regionale POIC (Progetti
Operativi per l’Imprenditorialità
Comunale). I progetti sono finalizzati ad aiutare le imprese tramite incentivi, contributi e sgravi.
PIP - Piani per gli Insediamenti produttivi
Sono stati assegnati nuovi lotti
edificabili del Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) di via Nazionale.
Lavori completati e in corso
• Completati i lavori del progetto
principale di infrastrutturazione della
nuova area di sviluppo per le imprese
artigiane (650.000 euro). Nella zona
Sud del PIP sono stati realizzati nuovi tratti di strada e completati i tratti
esistenti; completata la strada di collegamento alla rotonda; realizzati i marciapiedi ed effettuati lavori per l’illuminazione pubblica, le condotte dell’acqua, le fogne e il verde pubblico.
• Frigomacello: eseguiti lavori di
sistemazione per 70.000 euro.
• Sono in corso i lavori di completamento per la manutenzione di
alcuni tratti di pavimentazione stradale e l’adeguamento dell’impianto
di sollevamento fognario della parte
meridionale del PIP.
Il Sulcis Iglesiente Espone
• Prosegue la collaborazione con
il Consorzio Fieristico Sulcitano per
“Il Sulcis Iglesiente espone”. Le
edizioni 2012, 2013, 2014 e 2015
hanno richiamato, in media, oltre 200
espositori (circa 250 nell’ultima edizione) che hanno offerto degustazioni
Impianti sportivi - Lavori realizzati
Impianto sportivo
SPORT - INTRATTENIMENTI
Intervento
Importo
Campo calcio a cinque di Is Gannaus
riqualificazione campo
circa 60.000 euro
Palazzetto dello Sport di Cortoghiana
interventi diversi
80.000 euro + 15.000 euro per attrezz. sportiva
Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici
diversi interventi per mantenere l’effficienza
25.000 euro
Zona sportiva di via Balilla
diversi interventi, compresi i lavori
di riqualificazione dei campi da tennis e
interventi sugli spogliatoi del campo Dettori
Campo calcio a cinque di Bacu Abis
Palazzetto dello Sport di Bacu Abis
Stadio Comunale
Campo sportivo di Serbariu
riqualificazione campo
interventi diversi
circa 60.000 euro
22.000 euro + 15.000 euro per attrezz. sportiva
rifacimento del manto erboso
8.000 euro
220.000 euro
interventi sugli spogliatoi
Campo sportivo Santa Barbara
interventi sugli spogliatoi
Campo sportivo di Is Gannaus
Campo polivalente con spogliatoi di Barbusi
interventi per la messa in sicurezza
inserito in una serie di interventi
diversi sulla frazione
realizzato
Impianti sportivi - Lavori in corso o in via di definizione
Impianto sportivo
Campo calcio a cinque in erba sintetica
di via Balilla
Intervento
Importo
riqualificazione del campo
70.000 euro
Palazzetti dello Sport di Cortoghiana
e Bacu Abis
nuovi interventi per la messa in sicurezza
circa 90.000 euro
Nuova area sportiva polivalente
ai piedi del colle Rosmarino
realizzazione dell’area sportiva e per il tempo
libero, grande circa 4.000 metri quadrati
1.219.675 euro
• È stata riaperta e restituita alla Città. Ora
è in piena attività e nuovamente competitiva.
Sono stati fatti importanti lavori di restyling
e riqualificazione strutturale: risistemazione
dell’impianto di condizionamento dell’aria, sostituzione del sistema delle canalette, rinnovamento dell’intero impianto elettrico, sollevamento di parte del fondo-vasca per risparmiare
nei consumi, installazione di un impianto solare termico sul tetto dell’impianto, riparazione
delle perdite d’acqua.
• Grazie anche alle numerose associazioni
sportive, sono state organizzate diverse iniziative nelle varie discipline: dal calcio all’atletica, dalla danza alla boxe.
• Carbonia è stata scelta come sede di alcune partite di calcio a 5 del 52° Torneo delle
Regioni e di altre iniziative di carattere regionale, nazionale e internazionale (tra le altre:
memorial Mirko Masala di atletica leggera; fase finale del 6° Campionato Italiano di Calcio
a 5 Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale - FISDIR; Torneo Inter-
nazionale di Hockey “Tore Adamo”; 1° Torneo
internazionale di basket “Città di Carbonia”,
con i campioni d’Italia della Dinamo Sassari e
la prestigiosa squadra turca del Galatasaray.
• Diverse attività di promozione (Album
delle figurine delle società sportive cittadine,
giunto alla seconda edizione) e di sensibilizzazione su tematiche sociali che hanno scelto lo
sport come strumento di coinvolgimento (le
giornate di “Sport e Solidarietà”, organizzate
in collaborazione con l’associazione ThalassAzione Carbonia e l’Avis; partita di beneficenza
Nazionale Attori - Sindaci del territorio - lavoratori ex Alcoa).
EstiamoInsieme
Nottinsieme
Carnevale
Campo polivalente di Cortoghiana
riqualificazione
Piscina comunale
Grazie alla collaborazione di Cittadini, Associazioni, Pro Loco e Commercianti, il Comune
ha organizzato, nelle ultime 4 edizioni) oltre
250 eventi che hanno animato le giornate estive.
Numerose le location coinvolte, che ospitano
importanti spettacoli culturali e di intrattenimento,
alcuni inediti per il territorio (come le prime due
edizioni del Festival di musica indipendente Summer is Mine”), altri, invece, appuntamenti fissi
dell’estate cittadina.
Il Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici.
di prodotti tipici ed esposto prodotti
artigianali e agroalimentari del territorio e dell’Isola.
La manifestazione fieristica si
conferma come “grande evento” in
grado di portare a Carbonia migliaia
di visitatori.
Attività sportive
Intrattenimenti
Nelle edizioni 2011, 2012, 2013, 2014 e
2015, prosegue il grande successo della manifestazione Nottinsieme, realizzata con la collaborazione dei Commercianti e della Pro Loco.
Gli spettacoli e lo shopping sotto le stelle
sono, ormai, un appuntamento fisso per i mercoledì di luglio e agosto, capace di attrarre numerosi turisti e tantissimi cittadini di Carbonia
e del Sulcis.
Bancarella d’Argento
• A dicembre, il Centro storico di
Carbonia ospita la manifestazione
“Bancarella d’Argento”, mostra
mercato natalizia del commercio,
agro-alimentare e artigianato, orga-
100.000 euro
La Sfilata di Carnevale, è organizzata in
collaborazione con l’Associazione Pro Loco e
il CICC. Conferma il suo successo anche per le
edizioni 2012, 2013 e 2014 e 2015.
Il desiderio di divertirsi insieme, manifestato da cittadini e turisti, ha riempito le strade
della Città di maschere e colori, grazie alla
partecipazione di migliaia di figuranti, numerosi carri allegorici, gruppi a piedi e bande musicali.
La piscina di via delle Cernitrici.
nizzata in collaborazione con il Consorzio Fieristico Sulcitano e con la
Pro Loco.
Carbonia Città &... Giardini
La mostra mercato di piante e fiori
è realizzata in collaborazione con la
Pro Loco.
I mille colori di un’artistica composizione floreale hanno ricoperto la
centralissima piazza Roma, richiamando per l’occasione numerosi turisti e cittadini.
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Archiviata l’edizione del “Trentennale”, l’Associazione culturale Punta Giara lavora già all’allestimento del programma 2016
Il Festival Jazz è un cantiere sempre aperto
S
Il presidente Basilio Sulis parla del passato, del presente e del futuro del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”.
ono trascorse solo alcune settimane dalla conclusione della XXX edizione, interamente dedicata al grande ed indimenticabile Butch Morris, ma l’associazione culturale Punta Giara non
riposa e già lavora all’allestimento del
programma del Festival “Ai confini
tra Sardegna e Jazz 2016”, quello
che “battezzerà” l’inizio dei secondi
trent’anni della rassegna che, con il
meglio del jazz mondiale (negli anni,
si sono esibiti sul palco di Piazza del
Nuraghe, tutti i più grandi: da Dizzie
Gillespie - 1988 a Chick Corea 1989
e 1995; da Max Roach 1991 e 1995
a Pat Metheny 1992 e 2001; da Bob
Geldof 1994 a Michel Petrucciani
1996 e 1998, solo per citarne alcuni)
promuove Sant’Anna Arresi, il Sulcis
Iglesiente e l’intera Sardegna.
Non è azzardato affermare che il
Festival Jazz arresino sia un cantiere
sempre aperto, nel quale il direttore
artistico Basilio Sulis lavora con i suoi
collaboratori 365 giorni l’anno.
La programmazione è sempre stata uno dei punti di forza dell’attività
dell’associazione culturale Punta Giara che molto spesso ha dovuto però fare i conti con i ritardi delle istituzioni
che sostengono con finanziamenti
pubblici la rassegna. Per tre volte, in
questi trent’anni, per incomprensioni
con l’istituzione locale, il festival è
“emigrato” in altri centri della provincia e anche oltre: nel 1997 a Orroli, Teulada, Santadi e Sant’Antioco;
nel 2000 a Sarroch, Pula, Villa San
Pietro e Cagliari; nel 2006 a Carbonia, Iglesias, Fluminiomaggiore, Tratalias e Villaperuccio. Ma sono stati
sempre “distacchi” brevi, perché la
rassegna è nata e si è affermata a livello nazionale ed internazionale, a
Sant’Anna Arresi, contribuendo a far
conoscere il piccolo paese del Basso
Sulcis nel mondo, e qui vuole restare
anche per i prossimi trent’anni. E lo
scorso anno, le incertezze nei tempi
di assegnazione ed erogazione dei finanziamenti regionali, hanno convinto l’associazione Punta Giara a spostare le date di svolgimento della rassegna a fine anno, abbinandole ad un interessante progetto di allungamento della stagione turistica riuscito soltanto
in parte, se è vero che non appena i problemi che avevano determinato quella
scelta sono stati superati, la rassegna
ha ripreso la sua collocazione tradizionale e più naturale, sul declinare
dell’estate, nella prima settimana del
mese di settembre.
«Effettivamente le cose sembra
stiano cambiando - conferma Basilio
Sulis, “storico” presidente dell’associazione culturale Punta Giara e da
diversi anni anche direttore artistico
della rassegna - dalla Regione e dalla
Fondazione Banco di Sardegna stanno arrivando le risposte che aspettavamo da anni e che ora ci consentono
di programmare la nostra attività nei
tempi dovuti, con economie di spesa
significative. Ho sempre detto che la
entità dei finanziamenti è sicuramente importante ma lo è ancora di più la
tempistica, e finalmente sembra si stia
L
andando nella direzione giusta.»
Grazie a questa “svolta” l’associazione culturale Punta Giara di qui
a breve definirà fin nei minimi dettagli
il programma del festival 2016.
«Siamo a buon punto - sottolinea
Basilio Sulis - e posso anticipare che
la prossima rassegna si svolgerà nella prima decade di settembre, dal 1 al
10. In questo modo, sarà possibile prenotare i voli per gli artisti ed organizzare i pacchetti turistici per gli appassionati che amano il jazz e, allo stesso tempo, questo straordinario terri-
altri:“Live Sant’Anna Arresi 1989”
della Sun Ra Arkestra; “Possible Universe Conduction 192” di Lawrence
D. “Butch” Morris registrato nel 2010;
e, infine, le due produzioni presentate quest’anno, “Filu ‘e Ferru” del Sant’Anna Arresi quintet, di Evan Parker, registrato nel 2013 e “Galactic
Parables: Volume 1° di Rob Mazurek - Exploding Star Orchestra, registrato nel corso della XXIX edizione).
«Questo risultato non può che
farci piacere - conclude Basilio Sulis
La Nublu Orchestra diretta da Kenny Wollesen.
torio che anche nel mese di settembre, salvo rare eccezioni, consente di
trascorrere una breve vacanza in un
clima ideale.»
- e ci sprona a proseguire sulla strada
intrapresa, con la ferma determinazione di puntare a fare sempre meglio.»
Nei primi trent’anni della sua at-
«C
L’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio:
«Con i giovani, speranza per il futuro»
on i giovani, speranza per il futuro». È questo il titolo del piano pastorale triennale della diocesi di
Cagliari, consegnato dal vescovo
Arrigo Miglio nel corso di una conferenza tenutasi presso l’aula magna del seminario diocesano di Cagliari nella mattinata di sabato 19
settembre. Presenti all’incontro i
membri del consiglio presbiterale,
organo rappresentativo del clero locale, e del consiglio pastorale, composto prevalentemente dai rappresentanti delle diverse componenti
del laicato cattolico diocesano.
Dopo aver affrontato il complesso tema dell’iniziazione cristiana
nel triennio 2012-2015, senza certamente averlo esaurito nella sua
urgenza e complessità, la diocesi
del capoluogo della Sardegna (quasi
600mila abitanti, 133 parrocchie,
circa 200 sacerdoti diocesani, un
altro centinaio appartenenti a ordini
religiosi, circa 800 suore, 38 diaconi permanenti) avverte il bisogno
di dedicare specifiche energie al
delicato tema degli adolescenti e
dei giovani.
Un nuovo percorso, dunque, che
pone al centro della riflessione e
dell’azione della chiesa cagliaritana
le giovani generazioni. «Guardare ai giovani - si legge nel testo del
È
piano pastorale -, camminare con
loro, mettere in evidenza la ricchezza che i giovani portano a tutta la comunità, diventa condizione
fondamentale per entrare pienamente nella prospettiva spirituale e pastorale propostaci da Papa Francesco».
Arrigo Miglio.
Dodici brevi capitoli contenuti
in poco meno di cinquanta pagine
che portano la firma dell’Arcivescovo. Il testo si muove a partire dalla prima lettera dell’apostolo Giovanni che «consegna alcune parole chiave particolarmente importanti e suggestive per i giovani: la
vita, l’amore, la gioia, la comunio-
ne con Dio e con i fratelli, la benevolenza e la misericordia, la costanza nella fede».
Sono cinque gli obiettivi principali attraverso i quali si intende
dare concretezza al primo anno
(2015-16) del triennio:
1) Formare catechisti e animatori che siano veri testimoni dei giovani e degli adolescenti;
2) Aumentare le possibilità di
incontro, formazione e condivisione tra sacerdoti e catechisti, animatori e genitori;
3) Elaborare un programma catechistico diocesano che tenga presente della globalità del cammino di
fede dalla fanciullezza alla vita giovanile nella logica dell’accompagnamento alla maturità della vita
cristiana;
4) Istituire nell’ambito della pastorale giovanile diocesana un’apposita commissione dedicata alla
pastorale per i ragazzi e gli adolescenti;
5) Educare all’uso responsabile
e costruttivo degli strumenti massmediali anche in una prospettiva
di fede e di maturazione umana.
La seconda parte del sussidio
(più di 20 pagine), come nei piani
pastorali pubblicati negli tre anni
precedenti, fornisce il calendario
delle attività diocesane e di ogni
singolo ufficio pastorale.
Numerosi spostamenti nelle parrocchie della diocesi di Iglesias
Tutti i parroci nominati dal vescovo Zedda
Da sinistra Hamid Drake, John Dikeman e William Parker.
Il grande prestigio raggiunto dalla rassegna “Ai confini tra Sardegna
e Jazz” trova continui riscontri nella
sempre più vasta presenza di recensioni sui più importanti giornali, quotidiani e periodici, sia a livello nazionale, sia europeo ed extraeuropeo.
Questa è resa possibile dal prestigio
dei musicisi ma anche e, soprattutto,
dalle produzioni originali “create” dall’associazione culturale Punta Giara
che si distingue nel panorama jazzistico proprio per questa sua capacità di
mettere insieme grandissimi artisti in
formazioni assolutamente originali
che finiscono poi per produrre anche
dei lavori di qualità assoluta (tra gli
tività, l’associazione culturale Punta
Giara ha lavorato anche alla formazione di giovani musicisti, con i seminari “Marcello Melis” che hanno
avuto come docenti musicisti di prima grandezza, tra i quali Butch Morris, e “battezzato” numerosi nuovi talenti; ha percorso inoltre strade di
grande valore sociale, quali quelle
del “Volo della Solidarietà” che, tra
gli altri, nel 2001 ha portato Noa, nel
2002 Dee Dee Bridgewater, Josè Feliciano e Sarah Jane Morris, nel 2003
Miriam Makeba e nel 2005 il quintetto di Enrico Rava, progetto che potrebbe essere riproposto in futuro.
Giampaolo Cirronis
La Asl 7 di Carbonia ha attivato un Piano di prevenzione
Un Piano per combattere la Lingua blu
a Asl 7 di Carbonia ha attivato un Piano di prevenzione e controllo del fenomeno della Lingua blu.
«La Asl 7 - spiega il commissario
straordinario Antonio Onnis - per
tutelare la salute dell’uomo, ha il
compito di garantire la salvaguardia del patrimonio zootecnico attraverso la prevenzione, il controllo e
l’eradicazione delle malattie degli
animali. Tramite il Servizio veterinario del Dipartimento di prevenzione, la Asl 7 attua i piani annuali di
sorveglianza e profilassi delle malattie che colpiscono animali di allevamento. Sul fronte della lotta alla
febbre catarrale dei ruminanti (blue
tongue), la situazione epidemiologica
è assolutamente positiva, in quanto
non vi sono, nel territorio del Sulcis
Iglesiente, focolai in atto di malattia.»
Presentato il Piano pastorale triennale della diocesi di Cagliari
«Tale importante risultato - aggiunge il commissario straordinario
Antonio Onnis - è frutto della massiccia campagna di vaccinazione intensificata nell’anno 2015 e che ha
prodotto i seguenti numeri:
• 192.521 dosi inoculate nel corso dell’ultimo anno (ovine 189.656
- bovine 2.865)
• 891 aziende sottoposte ad accertamenti di sorveglianza sanitaria,
di cui 714 aziende ovine e 177 aziende bovine
• nessun effetto indesiderato del
vaccino riscontrato
• è stata eseguita la pressoché totale copertura delle aziende ovine e
più della metà delle aziende bovine,
peraltro meno suscettibili alle infezioni.»
«La strategia vaccinale prevede
la definizione di quattro fasce di ri-
schio degli allevamenti ovini con diversa priorità di intervento. Il piano
della performance nella campagna
vaccinale ha superato abbondantemente l’obiettivo dell’80% indicato
dal Piano regionale sancito dal decreto 10 settembre 2014, n° 22, sulla profilassi vaccinale contro la febbre catarrale degli ovini e, dunque,
verrà impedita la diffusione del ceppo
virale sierotipo 1. Ringraziamo tutto
il personale dei Servizi Veterinari conclude Antonio Onnis - che con
competenza e professionalità si è
impegnato nella massiccia campagna
di vaccinazione e gli allevatori del
territorio del Sulcis Iglesiente, i quali
con grande senso di responsabilità
hanno collaborato in questa campagna, consapevoli che il vaccino è la
unica arma veramente efficace per prevenire l’insorgenza della malattia.»
tempo di nomine di nuovi
parroci nelle chiese della
diocesi di Iglesias. La nomina di don Antonio Mura,
53 anni, parroco della Cattedrale di
Iglesias, a rettore del seminario regionale, decisa due mesi e mezzo fa
dalla Conferenza Episcopale Sarda,
ha dato il via ad una serie di nomine
da parte del vescovo, mons. Giovanni Paolo Zedda, nelle parrocchie
della diocesi, iniziata proprio con la
investitura di don Francesco Pau,
45 anni, parroco della chiesa di San
Carlo Borromeo, a Carloforte, come
suo successore a Iglesias.
Don Gianni Cannas, 68 anni, parroco della chiesa della Beata Vergine
Addolorata, a Carbonia, è il nuovo
parroco della chiesa di San Carlo
Borromeo, a Carloforte, in sostituzione di Francesco Pau. Al suo posto,
a Rosmarino, è arrivato don Antonio
Carta, 55 anni, parroco della chiesa
della Vergine d’Itria, mentre a Por-
L
toscuso è stato nominato don Giulio
Demontis, 46 anni, proveniente dalla
chiesa della Vergine delle Grazie di
Barbusi (dove è stato sostituito da don
Giampaolo Cincotti, 46 anni, parroco della chiesa di Gesù Divino
Operaio, a Carbonia, nella veste di
amministratore parrocchiale) e dalla Cappella dell’ospedale Sirai di
Carbonia, dove al suo posto è stato
nominato don Luigi Sulas, 49 anni,
che mantiene anche la parrocchia di
San Narciso, a Serbariu.
Don Ignazio Porcu, 62 anni, parroco della Vergine della Neve, a Villamassargia, è stato nominato a Teulada (al posto di don Melchiorino Dore che, a 83 anni, è andato in pensione) dove ha assunto, sia la guida
della chiesa della Beata Vergine del
Carmelo (lasciata da don Dore) sia
quella della chiesa di San Giovanni
Battista. Al suo posto, a Villamassargia, è arrivato don Antonio Manunza, 48 anni, che ha lasciato le parroc-
chie di San Giuseppe Sposo della
Beata Vergine di Villarios e Vergine
delle Grazie di Palmas. A Villarios
è stato nominato don Gabriele Culurgioni, amministratore parrocchiale; a Palmas, don Bachisio Carta, 60 anni, che ha lasciato la parrocchia di San Giovanni Battista di
Masainas, dove non è stato ancora
nominato il successore.
Don Antonio Rubiu, 66 anni, già
parroco della chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Iglesias, è stato chiamato a guidare anche la chiesa della
parrocchia di San Benedetto Abate,
sempre a Iglesias; don Franco Pometti, 74 anni, già parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, a Iglesias,
guiderà anche la chiesa del Sacro
Cuore di Gesù, sempre a Iglesias e,
in entrambe le parrocchie, avrà come
vice parroco don Maurizio Mirai.
Don Giuseppe Tilocca, 48 anni,
infine, è stato nominato Vicario Episcopale per la Pastorale.
Finite le vacanze estive, si è tornati sui banchi di scuola
Ciao estate, ci rivediamo l’anno prossimo
e vacanze estive sono finite, costumi e teli mare vengono riposti nell’armadio,
le temperature son calate
ma... ritornare alle “fatiche scolastiche” non è affatto semplice. Passare dai castelli di sabbia ai banchi di
scuola e ai compiti pomeridiani, richiede molto impegno ai bambini e
ai loro genitori, lasciare le calde giornate estive e ricominciare a “vivere
il tempo” con orari fissi e prestabiliti, significa cominciare una nuova
sfida... una nuova stagione scolastica.
Per viverla al meglio si rende necessario tenere d’acconto alcuni punti.
Tra la scuola, lo studio a casa, la
televisione ed il computer, i bambini rischiano di fare una vita troppo
sedentaria. L'attività fisica, accompagnata ad una sana alimentazione,
è sicuramente un valido aiuto per
una buona crescita. Una ricca colazione mette il bambino in condizione di poter seguire le lezioni in maniera più adeguata, con un buon apporto calorico la mente si apre più
facilmente.
Ogni nuovo anno scolastico è come l’inizio di un viaggio, un lungo
cammino ricco di emozioni, di scoperte da mettere in valigia per semplificare le “prossime partenze”. Certo rischiano di finirci anche ansie e
paure, che possono però essere ben
gestite, curando atteggiamenti che infondano serenità, e che invoglino il
bambino a parlare del proprio stato
d’animo. Ristabilire la routine quotidiana chiama in causa, come accennato prima, anche il doversi riabituare ad orari fissi... non più a letto tardi la sera e sveglia presto la
mattina.
Riprendere il carico delle responsabilità scolastiche, rappresenta per
i bambini un passaggio importante.
Il rientro a scuola comporta uno
sforzo mentale che chiama in causa
attenzione, memorizzazione e concentrazione, ma se all’attività fisica
e alla sana alimentazione si affianca
una “giusta dose” di sonno ed un
bagaglio di entusiasmo che smorzi
l’ansia da prestazione, i bambini vivranno bene l’inizio di una nuova
avventura scolastica, senza subire
un “terremoto” nelle loro emozioni
più nascoste.
Un periodo scolastico sereno farà del bambino un adulto creativo,
capace di far parte attivamente della
società per poter contribuire al suo
cambiamento.
Buon anno scolastico a tutti.
Nadia Pische
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
Iglesias è stata protagonista del progetto che ha portato all’Expo i tessuti sociali, firmati dai cittadini in tanti luoghi dell’isola
Tessuti di pace da Iglesias all’Expo 2015
M
I tessuti contengono azioni e parole di rigenerazione, cultura di condivisione, colture di biodiversità, storia di modernità ingannevole.
ercoledì 2 e giovedì 3 settembre la Piazza Sella
di Iglesias si è animata
di tanti bambini e adulti
per un evento insolito e di grande importanza per la città e per la Sardegna.
Daniela Ducato, pluripremiata imprenditrice sarda della blu economy è
stata insignita dal presidente della Repubblica Mattarella del titolo di cavaliere del lavoro quale «campionessa mondiale di innovazione, orgoglio
della nostra Italia migliore per aver
offerto testimonianza, con la sua attività di trasformazione degli scarti in
innovativi materiali edilizi, di come
l’impegno imprenditoriale possa essere d’ausilio alla causa della tutela
ambientale».
Daniela Ducato è anche testimone per la Sardegna all’Expo dove ha
ideato di portare dei tessuti sociali, i
social carpets, firmati dai cittadini, in
tanti luoghi della Sardegna, in maniera assai originale: lane ovine profumate di latte e di miele, lane di cipolle e di ciliegie, filati di vini, di riso di arance, tessuti di terra cruda
cardati, grazie alle tecniche di tessitura primitiva che usa gli stessi gesti
del fare il pane, il vino, le case di terra,
attraverso gli aghi-spine di cardo che
imitano il becco degli uccelli per costruire il nido, su semi sardi, selvatici
e di cultivar di territori sardi, intessuti insieme a tante mani, ciascuna
narrante un proprio vissuto, una propria storia.
Così, eccedenze, non scarti, non
rifiuti, ma eccedenze appunto di lana, fibre di mare, di grano e di legno
della nostra terra, non soggette a trasferimenti che comportano dispendio
di energie, diventano un’unione di
tappeti che raggiungono 20, 30, 40
metri di lunghezza.
Iglesias ha tessuto circa cinque metri di tappeto che ha portato all’Expo semini di grano cappelli, di pomodori antichi, di melanzane… fili di
tessuti sottratti alla camicia di una nonna, al berretto di un padre che non c’è
più, memorie, esperienze.
Tappeti volanti, colorati e narranti, sono stati in parte porzionati e donati ai visitatori che l’Expo richiama
da tutto il mondo ed un pezzetto di
Sardegna volerà per tanti angoli del
pianeta.
«Nel nostro tessuto di pace
abbiamo rappresentato - ha detto Marina Muscas, della Scuola Civica di
Politica -, le nostre azioni e parole
di rigenerazione, la nostra cultura di
condivisione, le colture della nostra
biodiversità, la nostra storia di modernità ingannevole che osa final-
le nostre ricchezze naturali e valorizzarle al meglio, per creare eccellenze e non morte, né inquinamento,
povertà, guerra.
L’assessore della cultura Simone
Franceschi, indicando i due pannelli elaborati dalle donne di Domus
Amigas, rappresentanti lo Sdegno e
il Coraggio, ha detto che, se il nostro territorio vuole rinascere, deve
partire proprio dalla consapevolezza
che l’attività industriale così come la
abbiamo concepita, è stata fallimentare e nociva per la salute della terra e
dei suoi abitanti e che bisogna con
coraggio intraprendere nuove strade di
cui Daniela Ducato è esempio non
sociale, nelle scuole, quando un parte del maxi tappeto dall’Expo ritornerà in Sardegna.
Il nostro grande tappeto è stato poi
tessuto ad Expo dai visitatori che sono diventati tessitori, per poi rientrare
in Sardegna, per continuare la tessitura nelle scuole. Il tappeto locale e
globale sarà poi esposto in Regione.
Può stupire che l’Expo ospiti messaggi tanto contraddittori quanto quello di certe multinazionali che hanno
la responsabilità di distruggere il pianeta per alimentare la propria impresa e ci si chiede se sia il caso di
affacciarsi alla stessa vetrina. Ma Daniela Ducato sostiene che sia impor-
tante non lasciare la voce solo alle
multinazionali.
L’assessore Franceschi ribadisce
il concetto dicendo che è necessario
andare contro corrente, per sconfiggere il modello capitalistico che si è
rivelato assolutamente insostenibile.
Ci sono, pertanto, molte Expo,
quella delle multinazionali e quella
di slow food o dei cluster dove sono
protagoniste, soprattutto, le donne
contadine del sud del mondo, con i
loro semi preziosi.
Vandana Shiva è stata tra le prime
a seminare nei giardini di Expo, presentando il documento Terra viva che
in Sardegna è diventato Terra Bia.
Nel farlo, ha invitato tutti noi a
prendere la parola, a non lasciare la
voce solo alle multinazionali. Ad Expo occorre portare la propria voce, i
propri semi. E abbiamo iniziato a farlo il 2 settembre, data indetta da Vanda Shiva per una riflessione mondiale sui semi della terra attraverso iniziative in tutto il mondo, tra cui la
nostra! Nuovi tessuti sono possibili!
Giovanna Gaias
All’iniziativa hanno collaborato
“la Scuola civica di politica”, le
“Domus Amigas”, Gennarta Servizi,
Ignazio Soddu (operatore video)
Manuela Baraglia (speaker) di Sltv
Channel.web tv
La Comunità di Noale ha ricordato i Caduti della Grande Guerra
N
«Nessuno è veramente morto,
finché qualcuno lo ricorda»
I tappeti realizzati a Iglesias e approdati a Expo Milano 2015.
mente riscattarsi.»
I tessuti e i materiali in genere che
produce l’impresa di Daniela Ducato, si richiamano all’architettura di pace che non usa materiali petrolchimici, perché il petrolio è la prima
causa al mondo di guerre e di inquinamento dei territori, di distruzione
della vitalità della terra.
Un esempio, una cultura, una vitalità da esportare in ogni settore per
cambiare radicalmente prospettiva
e vedere finalmente con occhi nuovi
solo teorico ma pratico. E l’impegno ha aggiunto l’assessore Franceschi -,
deve essere collettivo così come collettiva è la tessitura del tappeto sociale.
L’assessora comunale dell’Ambiente, Melania Meo, si è detta assai
soddisfatta dell’iniziativa ed ha sottolineato l’impegno, già portato avanti in passato, di educare le nuove generazioni alla cultura della salvaguardia ambientale ed ha garantito la volontà di sostenere il lavoro del tappeto
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LATINIA
Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco
dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna.
Vino mediterraneo, caldo, solare che,
servito a 10°-12° C, esalta il dessert
e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.
Ha ricevuto il “Premio speciale”
“miglior vino dolce dell’anno” 2002
e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso”
Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.
ell’ambito degli eventi
celebrativi del centenario
della Prima Guerra Mondiale, la comunità di Noale ha ricordato i caduti della Grande
Guerra che trovarono prima sepoltura nel Cimitero Militare di Cappelletta, nel comune di Noale, in provincia di Venezia.
La cerimonia, alla quale hanno
presenziato Autorità di Governo e
delle Istituzioni locali, tra le quali il
sottosegretario di Stato alla Difesa
on. Domenico Rossi, il sindaco di
Noale prof.ssa Patrizia Andreotti, il
sindaco di Spinea rag. Silvano Checchin, il prof. Williams Ceccato in
rappresentanza del sindaco di Scorzè, avv. Giovanni Battista Mestriner,
e partecipato le locali Associazioni
riunite nell’Assoarma Noalese presieduta dal cav. Mario Doro, si è svolta domenica 6 settembre scorso, nel
piazzale antistante l’antico sito cimiteriale, restaurato per iniziativa
congiunta dell’Amministrazione
comunale e dell’Assoarma locali.
Nell’occasione sono stati scoperti sei leggii metallici riportanti i nomi dei 289 militari italiani deceduti
presso l’Ospedale da Campo n. 238
all’epoca ubicato presso la Villa Sailer, lungo la catena dello sgombero
sanitario dei feriti appartenenti ai
reparti della III Armata del Duca
d’Aosta, dal novembre 1917 schierata sulla linea del Basso Piave, in
seguito al ripiegamento dell’Esercito
Italiano conseguente allo sfondamento nemico avvenuto sul Fronte
Giulio, nel settore di Caporetto.
I militari deceduti presso l’Ospedale da Campo n. 238 di Villa Sailer,
a causa di malattie e, soprattutto,
per le ferite riportate nei combattimenti della 1ª e della 2ª Battaglia del
Piave, vennero tumulati nell’area
adiacente al cimitero civile di Cappelletta, trasformata nella circostanza in Cimitero di Guerra. Il sito cimiteriale, risistemato nell’immediato dopoguerra con la cura delle sepolture individuali e la recinzione
perimetrale in muratura, venne censito quale Cimitero Militare di Cappelletta di Noale, rimasto tale fino al
1936, anno in cui i resti dei caduti
vennero definitivamente traslati nel
Sacrario Militare di Fagarè, dove attualmente riposano.
Nessuna attenzione venne più rivolta al vecchio Cimitero Militare che,
col tempo, andò incontro al completo
decadimento.
Qualche anno fa, nel 2009, per
iniziativa delle locali Associazioni
d’Arma e della Federazione di Ve-
nezia dell’Associazione Nazionale
del Fante, basandosi sulla preziosa
testimonianza della Signora Maria
Marcon, l’area dell’antico Cimitero
Militare è stata restaurata, restituendo così l’antico decoro a questo importante Luogo l’Associazione Culturale “Un ponte fra Sardegna e
Veneto” - che ha fra i suoi scopi statutari la cura e la valorizzazione dei
legami storico-culturali fra Sardegna e Veneto, con particolare attenzione a quelli sorti durante il Primo
Conflitto Mondiale, quando le Unità Sarde furono protagoniste nei diversi fronti di guerra del Veneto, dall’Altopiano dei “Sette Comuni” al
combattimento;
Carta Serafino, di Giuseppe, soldato dell’82° Rgt. Fanteria (Brigata
“Torino”), nato il 5 dicembre 1886
a Sadali - D.M. di Cagliari, morto a
31 anni, il 2 febbraio 1918, a Noale,
per malattia;
Pani Giovanni Maria, di Giovannico, soldato dell’8° Rgt. Bersaglieri,
nato il 3 giugno 1899 a Chiaramonti
- D.M. di Sassari, morto a 19 anni, il
6 agosto 1918, nell’Ospedale da Campo n. 238 di Noale, per ferite riportate in combattimento.
Due fanti e un bersagliere, quest’ultimo “Ragazzo del ’99”, venuti
a morire quassù per la libertà di que-
Da sinistra Domenico Rossi e Patrizia Andreotti.
Cadore, dal Monte Grappa al Montello e al Basso Piave - da qualche anno porta avanti il progetto di ricordare
i caduti di quell’immane tragedia,
dando il suo contributo per la valorizzazione dei luoghi della memoria.
Una prima, veloce, ricerca portata avanti dal consulente storico della nostra Associazione, il Lgt (ris)
Antonio Pinna, già Direttore del Museo Storico della Brigata “Sassari”
e storico della Grande Guerra sui
fronti del Veneto - che ha curato la
ricerca storica per l’individuazione
dei Figli di Sardegna caduti nell’Altopiano di Asiago e dei 138 sardi della Brigata “Sassari” caduti nel Basso
Piave durante la Battaglia del “Solstizio”, i cui nomi sono ora finalmente eternati nelle bianche lapidi del
Monumento di Losson, realizzate nel
2008 per iniziativa di un Comitato
di 101 Comuni della Sardegna - ha
portato ad individuare alcuni caduti
sardi che furono sepolti nel Cimitero di Guerra di Cappelletta. In particolare, i soldati:
Agus Giovanni, di Luigi,
Soldato del 201° Rgt. Fanteria
(Brigata “Sesia”), nato il 22 aprile
1883 a Escalaplano - D.M. di Cagliari, morto a 35 anni, il 23 giugno
1918, nell’Ospedale da Campo n.
238 di Noale, per ferite riportate in
Foto di Elisa Sodde.
ste Terre, lontano dall’Isola dove erano nati e nella quale avevano sempre vissuto.
Ma la ricerca può e deve doverosamente continuare, e non solo in
relazione ai caduti sardi.
A tale proposito, la nostra Associazione ha offerto la sua collaborazione al comune di Noale, all’Assoarma e alle altre associazioni promotrici di questo evento commemorativo, sia per la cura e la manutenzione del sito della memoria, sia
attraverso la proposta di estendere la
dettagliata ricerca a tutti i 289 caduti,
originariamente tumulati nel Cimitero Militare di Cappelletta, al fine di
dare vita a laboratori didattici che,
sotto l’egida dell’Amministrazione
comunale, possano arrivare a coinvolgere le giovani generazioni e come auspicato nel suo discorso dal
sottosegretario di Stato alla Difesa le Scuole del territorio, nella ricerca
e nel racconto delle storie personali
di coloro che un secolo fa non esitarono a donare il bene più prezioso, la
loro giovane vita, per l’Unità e la Libertà del nostro Paese.
«Perché - come riportato nel motto che ha accompagnato la cerimonia - nessuno è veramente morto,
finché qualcuno lo ricorda.»
Elisa Sodde
La Provincia del Sulcis Iglesiente
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
Si è concluso domenica 20 settembre, a Villacidro, il programma dell’edizione 2015 del prestigioso Premio letterario
S
A Maurizio Torchio e Mariagiorgia Ulbar il XXX Premio Dessì
La giuria presiduta da Anna Dolfi ha assegnato il Premio speciale a Piera Degli Esposti e il Premio della Fondazione a Vinicio Capossela.
i è concluso domenica 20 settembre, a Villacidro, con la
premiazione dei vincitori, la
edizione 2015 del prestigioso
Premio letterario “Giuseppe Dessì”.
Nella sezione narrativa è stato premiato Maurizio Torchio con “Cattivi”
(Einaudi), nella sezione poesia Mariagiorgia Ulbar con “Gli eroi sono
gli eroi” (Marcos y Marcos). I loro
nomi vanno ad affiancarsi a quelli di
Piera Degli Esposti, insignita del Premio speciale della Giuria, e di Vinicio
Capossela, Premio Speciale della Fondazione, nel trentennale del concorso
letterario intitolato allo scrittore sardo
(1909-1977).
La cerimonia di proclamazione e
premiazione è stata presentata dalla
giornalista Natascha Lusenti, con gli
intermezzi musicali della cantante
Francesca Corrias, accompagnata dalla
chitarra elettrica di Mauro Laconi e
da Filippo Mundula al contrabbasso.
La serata ha suggellato una ricca settimana di incontri letterari, spettacoli
e concerti che hanno animato il centro
del Medio Campidano dove Giuseppe Dessì ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, dedicandogli poi il suo
romanzo più famoso, “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972).
Con l’importante riconoscimento,
ai vincitori è stato assegnato un premio
in denaro dell’importo di cinquemila
euro, mentre gli altri finalisti - Antonia
Arslan con “Il rumore delle per le di
legno” (Rizzoli) ed Antonio Scurati
con “Il tempo migliore della nostra
vita” (Bompiani), per la Narrativa,
Umberto Piersanti con “Nel folto dei
sentieri” (Marcos y Marcos) e Salvatore A. Sanna con “Fra le due sponde”
(Il Maestrale), per la Poesia - sono andati millecinquecento euro ciascuno.
“Cattivi” del vincitore della sezione narrativa Maurizio Torchio (torinese, classe 1970), è un romanzo sulla condizione di un ergastolano condannato per sequestro di persona e
omicidio commesso in un carcere perché, come si legge nelle motivazioni,
«se una crisi del romanzo e della pura
narrazione oggi effettivamente c’è,
Torchio ci dimostra che è possibile
uscirne solo con una grande immaginazione gnoseologica, dentro una prosa - dentro un discorso né fiction, né
saggio - che non si sa più che cosa sia».
Con “Gli eroi sono gli eroi”, la vincitrice della sezione poesia, Mariagiorgia Ulbar, nata a Teramo nel 1981,
- come si legge nelle motivazioni «nel lungo ed intenso viaggio à rebours apprendiamo dettagli di città,
vediamo fiumi che scorrono, litorali
marittimi, treni in movimento verso
capolinea reali e simbolici, creature
abitati da “salme” e “relitti”. La sequenza dei testi rappresenta un moto
continuo in direzione orizzontale e
verticale, lungo una dimensione spaziale e temporale con continue soste
“spaesate” e inquiete su confini in cui
sembra giocarsi la scommessa della
conoscenza, dell’estasi e della caduta».
«Per unanime riconoscimento le
sue regie e interpretazioni uniscono
alla lucidità della lettura una singolare
di forza di contestazione, una rabbia
dissacrante che diviene ipso facto atto politico». Recita così uno stralcio
«per il grande talento, la serietà, la coerenza, la forza dissacrante della rivolta
verso tutto quanto è precostituito».
Il Comitato Direttivo della Fondazione Dessì ha inoltre assegnato il
Premio Speciale della Fondazione a
Vinicio Capossela «per la sua capacità di testimoniare attraverso la propria produzione artistica la costante
aspirazione dell’uomo all’elevazione della condizione umana mediante
una conoscenza soggettiva basata su
impressioni ed emozioni».
Con la scelta dei vincitori del con-
È
corso letterario si è concluso il lavoro svolto dalla giuria presieduta da
Anna Dolfi (italianista dell’Università di Firenze, socia dell’Accademia
Nazionale dei Lincei e tra le massime studiose dell’opera di Dessì), e
composta da Mario Baudino, Duilio
Caocci, Giuseppe Langella, Massimo
Onofri, Stefano Salis e dal presidente della Fondazione Dessì, Christian
Balloi, che ha selezionato le due terne
dei finalisti tra i 373 volumi giunti alla segreteria del premio (239 per la
sezione narrativa, e 134 per la poesia).
Maurizio Torchio, Mariagiorgia
Ulbar, Piera Degli Esposti e Vinicio
Capossela vanno ad arricchire con il
loro nomi l’albo d’oro del premio.
Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura
Pariani, Diego Marani, Sandro Onofri, Salvatore Mannuzzu, Marcello
Fois, Giulio Angioni, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro tra i vincitori nella narrativa; Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Giancarlo Pontiggia,
Fabio Pusterla, Gilberto Isella tra i
trionfatori nella sezione poesia.
Successo per la 12ª edizione della manifestazione etnica
A San Giovanni Suergiu sfila la tradizione
Maurizio Torchio e Mariagiorgia Ulbar.
Vinicio Capossela.
che camminano, venti impetuosi che
divorano, ma anche paesaggi sotterranei, sprofondamenti, cunicoli, buchi
Foto di Alessandro Loddi.
La premiazione di Piera Degli Esposti.
della motivazioni del Premio Speciale assegnato dalla giuria a Piera Degli
Esposti, icona del teatro e del cinema,
stata un’esplosione di canti, musiche e colori, la 12ª
edizione della manifestazione etnica “Sfila la tradizione: colori e musiche di Sardegna”, svoltasi domenica 6 settembre a San Giovanni Suergiu.
Sulla piazza IV novembre, per due
ore, si sono alternati, artigiani, cori
e rappresentanze dei gruppi folk di
Elmas, Pirri, Settimo San Pietro,
Gesico, Terralba, Teulada, Samassi,
Domusnovas, Guspini, Ogliastra con
diversi paesi e San Giovanni Suergiu. Meritano un dieci e lode tutti i
partecipanti, tra si è distinto il ricamatore e sarto guspinese Roberto
Maccioni che ha presentato due coppie con abiti cerimoniali da matrimonio e alcuni scialli, dei quali due
indossati da due archeologhe spagnole, in questi giorni impegnate
in una campagna di scavo internazionale di un nuraghe di San Giovanni Suergiu.
Ad aprire la serata, commentata da Emanuele Garau, è stato il coro
di Tratalias che ha intonato “Sardu
seu”, una ballata tradizionale sarda
che, insieme agli altri momenti culturali in scaletta, ha entusiasmato i
tanti residenti e i numerosi ospiti e
turisti che hanno gremito la piazza
principale del paese.
La manifestazione è stata organizzata dal gruppo Acli “Le Mani
Amiche” insieme alle associazioni
e ai cittadini, le Acli, l’apporto del
gruppo di SEL in Consiglio regio-
Cristina Dessì, rappresentante del
gruppo “Le Mani Amiche” -. Quest’anno l’appuntamento con le tradizioni e la cultura sarda, per mancanza di fondi, è stato possibile
realizzarlo grazie alla formula di
“S’aggiuru torrau”. Un doveroso
Un momento della manifestazione in Piazza IV novembre.
nale, con il patrocinio del comune di
San Giovanni Suergiu.
«è stato un successo superiore
alle migliori aspettative per l’attenzione dimostrata da associazioni e
gruppi folk vicini e lontani - ha detto
ringraziamento va quindi alla disponibilità dimostrata da tanti gruppi e associazioni, non solo del territorio, che hanno aderito alla manifestazione.»
Tito Siddi
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Anno XX • N° 286 • 30 Settembre 2015
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
CANALE 40
IN ONDA IL FUTURO
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Luci e ombre per le squadre sulcitane nelle prime giornate del girone A del campionato di Promozione regionale
La Monteponi subito protagonista, il Carbonia deve crescere
L
Il Carloforte, dopo il ripescaggio, ha colto due pari in tre giornate; l’Atletico Narcao è già attardato e dovrà lottare per la salvezza.
a Monteponi è già protagonista, dopo le prime tre giornate, nel girone A del campionato di Promozione regionale. La squadra di Giampaolo
Murru ha esordito con un passo falso casalingo contro l’Orrolese, impostasi al Monteponi con il punteggio di 3 a 2, ma si è poi prontamente
riscattata andando a vincere il derby
di Carbonia, con un pizzico di fortuna, ed ha poi travolto il Siliqua di
Titti Podda, una delle formazioni più
accreditate per la vittoria frnale del
campionato, con un punteggio “rotondo”, 4 a 0, maturato con le doppiette del bomber Giacomo Sanna e
dell’ex Alessio Meloni.
Solo l’Arbus (2 a 0 a Narcao, 2 a
1 al Carloforte e 2 a 2 a Terralba con
il Guspini Terralba) e l’Orrolese (passata anche sul campo del Sant’Elena, per 3 a 0, dopo aver pareggiato in
casa con la matricola Senorbì, 3 a 3),
hanno fatto meglio e guidano la classifica con un punto di vantaggio sulla Monteponi e sulla matricola Villacidrese (battuta all’esordio sul campo del Quartu 2000 e poi vittoriosa
per 1 a 0 sul Girasole e 2 a 1 a Narcao).
La Monteponi è stata costruita
bene con l’ambizione di lottare per
la promozione e questo primo scorcio di campionato sta confermando
I
la qualità dell’organicoche sta ripetendo l’ottimo avvio di stagione di
un anno fa, dopo la trionfale promozione dalla Prima categoria.
Le altre squadre sulcitane hanno
avuto fin qui alterna fortuna e i risultati non sono stati pari alle attese,
soprattutto per il Siliqua e il Carbo-
sbagliare la partita casalinga con il
Senorbì, perché poi il calenbdario la
vedrà giocare sul campo di una delle due capolista, l’Orrolese, notoriamente molto dfficile.
Il Carbonia di Andrea Marongiu,
profondamente rinnovato, nelle prime tre giornate ha raccolto sicuramen-
Il goal che ha deciso il derby tra Carbonia e Monteponi.
nia. La squadra di Titti Podda ha
perso le due partite esterne disputate, 1 a 0 a Terralba e 4 a 0 a Iglesias,
vincendo l’incontro casalingo con il
Bosa per 2 a 0. Al di là che nel secondo tempo del Monteponi, che l’ha
vista subire ben 4 goal, la squadra
non ha fatto male ma ora non può
te meno di quanto avrebbe meritato
per il gioco espresso. Ritornati imbattuti dal campo del Bosa all’esordio, i biancoblù hanno perso il derby casalingo con la Monteponi, con
un goal propiziato da una distrazione difensiva, dopo un ottimo avvio
e una buona reazione. Due pali han-
Grande entusiasmo per il 1° Trofeo Città di Carbonia di basket
Ha vinto il Galatasaray ma la Dinamo Sassari
ha conquistato Carbonia e il Sulcis Iglesiente
l 21 settembre il Galatasaray ha
vinto il primo Trofeo Città di
Carbonia, superando la Dinamo
Banco di Sardegna di un punto, 76 a 75, in un Palazzetto dello
sport gremito (poco meno di 2.000 le
persone presenti, con 1.650 biglietti
disponibili, ma per soddisfare tutte le
richieste, non sarebbero bastati neppure 5.000 posti).
La partita è stata caratterizzata
da due allunghi decisi della squadra
turca, nel primo e nel terzo quarto
e dalle reazioni della Dinamo, mai
doma e decisa a tornare in partita per
aggiudicarsi il primo Trofeo Città
di Carbonia.
Terminato il terzo quarto sotto
di ben 11 punti, 52 a 63, la Dinamo è tornata in partita con tre triple consecutive di David Logan che
ha chiuso la sua partita con 21 punti e 5/9 dai 6.75, al pari di Marquez
Haynes che però alla fine ha realizzato 26 punti ed è risultato il miglior marcatore del match.
La Dinamo ha raggiunto e superato il Galatasaray, 68 a 66, ma
i turchi, trascinati da Errick McCollum e Stephane Lasme, sono
tornati avanti di 5 punti, 75 a 70.
Marquez Haynes ha infilato la tripla del 73 a 75 e sul 73 a 76 Christian
Eyenga ha avuto nelle mani i tre liberi del supplementare a 1” dalla sirena, sbagliando purtroppo il terzo.
Il Galatasaray s’è aggiudicato così il primo Trofeo Città di Carbonia
e al termine con le due squadre, premiate dall’assessore dello Sport Fabio Desogus e dal sindaco Giuseppe Casti, Errick McCollum è stato
premiato dal presidente della Fip
Bruno Perra con il trofeo destinato
all’MVP.
Soddisfazione per la grande festa di sport vissuta al Palazzetto
dello Sport di Via delle Cernitrici,
è stata espressa dall’Amministra-
zione comunale di Carbonia, organizzatrice dell’evento in collaborazione con il comitato regionale
della Fip.
«La partita è diventata una festa dello Sport e dello stare insieme - si legge in una nota del sindaco Giuseppe Casti e dell’assessore
dello Sport, Fabio Desogus - che
ha avuto una risposta che è andata
ben oltre le più rosee aspettative.»
«Il pubblico di Carbonia e del
territorio si è comportato in maniera ineccepibile, accogliendo e so-
tita a Carbonia, ma anche per la
grande disponibilità dimostrata
nei confronti del pubblico e in particolare dei più giovani. Grazie anche alla Federazione per l’importante collaborazione nell’organizzare e gestire l’evento. Ringraziamo
i dipendenti comunali, le Forze dell’ordine, i volontari e tutti coloro
che si sono impegnati per garantire la buona riuscita dell’evento e
la sicurezza, prima, dopo e durante la partita. Il grazie più grande concludono Giuseppe Casti e Fabio
no negato loro il goal, il primo sullo
0 a 0, il secondo sullo 0 a 1. A Senorbì il tecnico minerario ha dovuto
fare a meno di alcuni titolari, i centrocampisti Ignazio Porcu (infortunato) e Nicola Rais (squalificato), e
l’attaccante Stefano Demontis (tenuto
prudenzialmente in panchina perché
punti preziosi che l’avrebbero portata
in una comoda posizione di centroclassifica.
Il calendario propone ora al nuovo Carbonia un altro severo esame,
il match casalingo con la capolista
Orrolese.
Avvio di stagione tutto sommato
Uno dei due pali colpiti dal Carbonia nel derby perso in casa con la Monteponi.
febbricitante ed impiegato solo nel
finale), impiegando molti giovani, alcuni del ‘99, e la squadra ha risposto
con una prestazione convincente. Passata in vantaggio, è stata raggiunta
due minuti oltre il 90’ quando ormai
pensava di portarsi a casa la prima
vittoria stagionale ed ha perso così due
A
positivo per il Carloforte, ripescato
a un mese dall’inizio del campionato e quindi chiamato ad un rapido
adeguamento alla nuova categoria
senza avere il tempo per operare sul
mercato. La squadra di Massimo
Comparetti ha colto due pari casalinghi, 3 a 3 con la Tharros e 1 a 1 con
la Frassinetti Elmas, ed ha perso di
misura sul campo della capolista Arbus, 2 a 1. I rossoblù tabarchini hanno mostrato fin qui di avere acquisito
il forte carattere del loro allenatore e
promettono di dire la loro nella difficile corsa per il raggiungimento della
salvezza.
Chi ha iniziato decisamente male la nuova stagione, anche se non è
mancata una buona dose di sfortuna, è stato fin qui l’Atletico Narcao
di Gianni Maricca, unica squadra ancora a digiuno di punti: 0 a 2 in casa
con l’Arbus, 0 a 1 a Elmas con la Frassinetti, 1 a 2 in casa con la Villacidrese. Sembra di rivivere il negativo avvio di un anno fa, quando la
stagione venne rimediata con una
grande reazione ed uno straordinario girone di ritorno. Il campionato è
appena iniziato e non è certamente il
caso di drammatizzare ma la squadra deve reagire subito, ad iniziare
dalla trasferta sul campo del Quartu
2000, perché tutte le squadre che
puntano alla salvezza hanno messo da
parte i primi punti, magari con due
pareggi, e nessuna, eccezion fatta per
il Siliqua che però ha ben altre ambizioni, ha subito più di una partita nelle prime tre giornate.
Giampaolo Cirronis
www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com
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È iniziato il conto alla rovescia per l’inizio della B1 di volley
La nuova Vba/Olimpia vuole essere protagonista
due settimane dall’inizio del campionato di
B1 (il 17 ottobre, alle
16.00, al Palasport di
Sant’Antioco, ci sarà il Grosseto),
la VBA/Olimpia di Adrian Pablo
Pasquali sta cominciando a prendere forma.
Il triangolare disputato con la
Pol. Sarroch (la seconda squadra
sarda iscritta alla B1 2015/2016)
e la Gnu Volley Cagliari (questo
anno iscritta al campionato di B2)
ha dato al coach le prime indicazioni ed è servito a provare tutti
gli elementi del nuovo roster, al
di là del risultato che nella finale
ha visto la squadra lagunare imporsi sul Sarroch al termine di una
maratona di cinque set.
Lo scorso 25 settembre, intanto, la nuova squadra è stata presentata ai tifosi nel corso di un incontro organizzato nella Cantina
Sardus Pater di Sant’Antioco.
Il presidente Rolando Serra ha
spiegato le difficoltà incontrate
D
anche quest’anno nell’acquisizione
degli sponsor necessari per compensare la riduzione del finanziamento regionale, utile solo a coprire le spese per le trasferte.
La nuova VBA/Olimpia 2015/2016.
Il nuovo organico.
Palleggiatori: Luca Beccaro e
Fabio Longu;
Centrali: Max Di Franco, Valeriano Usai e Davide Ghiani;
Schiacciatori: Luca Genna,
Nicola Muccione e Michele Geraldi;
Opposti: Federico Vinci e Damir Kosmina;
Liberi: Simone Mocci e Danie-
Foto di Giacomo Cherchi.
le Ferraro.
1° all.: Adrian Pablo Pasquali.
2° all./scoutman: Stefano Cafini.
Assistant coach: Enrico Cherchi.
Assistant coach: Antonio Balia.
Ex calciatore, a 41 anni è protagonista nelle corse ad ostacoli
Una fase dell’incontro.
stenendo le due squadre, facendo
prevalere il vero spirito sportivo.
Il Palazzetto dello Sport di Carbonia ha dimostrato di avere tutte le
carte in regola per accogliere manifestazioni di questo livello anche
in futuro.»
«Al termine di questo percorso
conclusosi in maniera ottimale
con la partita tra le due formazioni, è doveroso fare alcuni ringraziamenti - aggiungono Giuseppe
Casti e Fabio Desogus -. Il primo
va ai Campioni d’Italia della Dinamo Sassari e al Galatasaray, non
soltanto per aver disputato la par-
Luca Sabiu alle semifinali della Amatori Cup
Desogus - lo rivolgiamo al pubblico per aver fatto conoscere, per
l’ennesima volta, lo spirito di accoglienza, rispetto e voglia di stare
insieme che caratterizzano la nostra città.»
Il 26 settembre la Dinamo Sassari ha perso di un punto (79 a 78)
anche la semifinale della Supercoppa italiana con la Grissin Bon Reggio Emilia (poi vittoriosa nettamente in finale sull’EA7 Milano per 80
a 68) ma ha poi iniziato bene il nuovo campionato di A1, superando la
Vanoli Cremona 97 a 90 dopo un
tempo supplementare.
opo aver concluso una dignitosa carriera
di calciatore (portiere) nei campionati di
Eccellenza, Promozione e Prima categoria, Luca Sabiu, 41 anni, di Carbonia, ha
iniziato una nuova carriera sportiva, negli sport
equestri, specialità salto ad ostacoli, con eccellenti
risultati.
Alcune settimane fa, Luca Sabiu si è classificato al primo posto, nella sua categoria, nella fase regionale della Amatori Cup, qualificandosi per rappresentare la Sardegna alle semifinali nazionali, in
programma il 7 e 8 ottobre ad Arezzo.
L’Amatori Cup è un mini campionato nel quale
si confronteranno i rappresentanti di Nord Italia,
Centro Italia, Sud Italia, Sardegna e Sicilia. I primi
10 binomi che scaturiranno dalla semifinale, accederanno alla finalissima, in programma alla Fiera
cavalli di Verona.
Luca Sabiu.
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