Giornale del popolo 05/12/05 Economia e Finanza Vezia
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Giornale del popolo 05/12/05 Economia e Finanza Vezia
Giornale del popolo 05/12/05 Economia e Finanza Vezia - Zuberbühler, direttore della Commissione federale delle Banche Il nuovo accordo di Basilea non penalizza le piccole imprese Corrado Bianchi Porro Anche in Svizzera le grandi banche sono state, a torto, accusate di disinteressarsi delle PMI e della congiuntura interna, ha rilevato il direttore della CFB. Secondo Malcolm Knight, direttore della Banca dei regolamenti internazionali, il nuovo accordo di Basilea per la Bank Governance dovrebbe essere finalizzato al mese di novembre. Ora siamo alla terza proposta in consultazione che scadrà nel mese di luglio. Sull'argomento è intervenuto ieri a Vezia Daniel Zuberbühler, direttore della Commissione federale delle banche, che ha rintuzzato tutte le accuse piovute da parte tedesca o italiana, secondo cui i nuovi accordi di Basilea renderebbero più care le concessioni di rischi alle piccole e medie imprese. Il piano di progetto del nuovo accordo di Basilea 2 prevede in linea di massima la finalizzazione dell'accordo entro la fine dell'anno, poi vi sarà un triennio di tempo per la trasposizione nelle legislazioni nazionali e sarà quindi dal 2007 che il nuovo accordo sui fondi propri delle banche entrerà in vigore in modo graduale. Le accuse più gravi al nuovo sistema, in base alle quali nella campagna preelettorale il cancelliere Schroeder aveva minacciato di porre il veto, è che con i nuovi parametri il costo dei prestiti per le Piccole e Medie Imprese (PMI) diventerebbe più caro, innescando un effetto prociclico alla congiuntura, con la migrazione del debitori verso il rating inferiore e dunque a costi più elevati quando essa stenta. Non è così, ha risposto Zuberbühler. Più o meno la stessa accusa era piovuta anche in Svizzera quando si accusarono le grandi banche di trascurare il mercato domestico e di non interessarsi più alle piccole e medie imprese. La realtà si muove invece in modo opposto. Il nuovo standard prevede un aggravio dei costi amministrativi per gli istituti di credito attivi a livello internazionale, che però già oggi in casa adottano standard equivalenti per misurare il rischio e per far pagare ad ogni debitore l'onere specifico. Invece le piccole e medie banche possono optare per la ponderazione dei rischi verso modelli che non sono più costosi degli attuali. Anzi, con il nuovo standard le PMI sono privilegiate se hanno una cifra d'affari annuale inferiore ai 50 milioni di euro. Inoltre, si possono includere alcuni crediti nel portafoglio "retail" che richiede ancor meno di fondi propri esigibili (al 75% rispetto all'attuale 100%). In sostanza, le critiche su Basilea II non hanno ragione di essere e il nuovo accordo che rispecchia regolamentazioni prudenziali includendo accanto alle esigenze minime sui fondi propri e ai rischi di mercato anche quelli operativi (perdite risultanti da procedure interne inadeguate, del personale, di avvenimenti esterni quali attacchi terroristi o caduta dell'elettricità e sistemi di sorveglianza) rende più sicuro il sistema. Oggi esso si dimostra invece carente di sensibilità ai rischi: non diversifica il costo tra i privati e opera differenze arbitrarie tra gli istituzionali. Col nuovo sistema, ha rilevato Zuberbühler, si privilegiano metodi avanzati, favorendo una migliore gestione dei rischi equiparabili ai metodi che già le banche utilizzano, offrendo loro un menù di scelta sul quale plasmare il proprio intervento. Al corso di Vezia sono intervenuti anche Daniel Sigrist (CFB), Hans Geiger (UniZH), Lukas Brütsch (CFB) e Luca Soncini della Banca del Gottardo ha svolto le funzioni di moderatore.