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Periodico plurisettimanale
Area: TAX & LAW
15 giugno 2004
BANCHE E BASILEA 2: NUOVI STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLE IMPRESE
Dal 1° gennaio 2007, a seguito dell’introduzione dell’accordo interbancario internazionale di
Basilea, le banche muteranno radicalmente il metodo di valutazione della solidità finanziaria delle
imprese. E’ bene cominciare a riflettere su tali prossimi cambiamenti.
Com’è noto, a fronte degli impieghi verso la clientela, le banche devono accantonare un
determinato importo, in percentuale, al così detto “patrimonio di vigilanza”. E’ evidente che minore
è la percentuale obbligata di accantonamento e migliori sono le condizioni del credito accordato
alla clientela, visto che vi è minore immobilizzazione di risorse finanziarie.
Attualmente le banche devono mantenere un coefficiente patrimoniale (rapporto tra i fondi
obbligatoriamente accantonati a fronte dei finanziamenti accordati) pari all’8% fisso. In pratica a
fronte di euro 100 affidati, euro 8 debbono essere accantonati, indipendentemente dalla bontà del
credito concesso, ovvero della solidità delle imprese finanziate.
NUOVI METODI DI VALUTAZIONE
Con l’introduzione dell’accordo di “Basilea 2” le banche dovranno accantonare un ammontare
variabile in funzione della qualità del credito erogato; migliore sarà la qualità del credito,
ovvero la solidità finanziaria delle imprese clienti, minori saranno le somme da accantonare e
viceversa. Praticamente la banca ricalcolerà l’ammontare dei propri impieghi, pari ad esempio a
euro 100, con dei coefficienti di ponderazione che potranno portarle in valore assoluto oltre i 100 o
sotto i 100 euro. L’8% di tali attività dovrà poi essere accantonato.
I metodi a disposizione delle banche sono:
il metodo standard: probabilmente sarà utilizzato dalle piccole banche a natura regionale
e/o provinciale che non dispongono di un sistema di valutazione del credito (rating) interno.
Ai loro impieghi applicheranno dei coefficienti di ponderazione predeterminati che
dipenderanno dal “voto” assegnato alle imprese da società esterne. Per le aziende non
dotate di rating esterno, con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e debiti verso una
singola banca inferiori ad 1 milione di euro è previsto un coefficiente unico del 75% (small
business). Per le altre aziende del 100%. Per le aziende clienti di queste banche i
cambiamenti saranno minimi ed in alcuni casi, small business, il costo del denaro potrebbe
addirittura scendere.
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il metodo dei rating interni (IRB): tramite sistemi di valutazione, interni alle banche, ad
ogni impresa verrà assegnato un “voto” che terrà conto fondamentalmente:
degli utili e dei margini operativi conseguiti,
della consistenza del patrimonio netto (capitalizzazione),
del grado di indebitamento verso il sistema bancario.
Maggiore sarà il gradimento delle banche verso il cliente, maggiori saranno gli affidamenti e
migliori le condizioni offerte ed i relativi tassi.
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CONCLUSIONI
Con “Basilea 2” le imprese che non rispetteranno determinati requisiti patrimoniali ed economici si
troveranno ad affrontare maggiori difficoltà nell’accesso al credito. In particolare le piccole e medie
imprese che sono spesso sottocapitalizzate e molto indebitate troveranno non poche difficoltà.
Pertanto si dovrà forzatamente sviluppare un approccio diverso nel rapporto banca-impresa,
con un accesso al credito meno disinvolto e più attento. Aumenti di capitale, minore dipendenza
dalle banche, più attenzione agli utili ed ai margini operativi, maggiori informazioni a chi deve
affidare l’impresa saranno sicuramente aspetti rilevanti di questo diverso approccio.
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