Più servizi e meno «nero» I ticket welfare

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Più servizi e meno «nero» I ticket welfare
Buoni da 5r 10 e 50 euro
Più servizi e meno «nero»
I ticket welfare funzionano
In Francia e Gran Bretagna l'assistenza finanziata dalle imprese è un successo
Keller (Edenred): «Si creano nuovi posti di lavoro e si combatte il sommerso»
Andrea Keller, ad della Edenred,
società che 40 anni or sono ha
inventato i ticket restaurant
::: GIULIA CAZZANICA
• • • Funziona un po' come i buoni
pasto. Ti viene consegnato dal datore
di lavoro, al posto del cibo ci potrai
però pagare la babysitter, l'asilo o le
cure per i genitori anziani. E' la novità
introdotta dalla Legge di Stabilità: si
chiama «voucher per i servizi alla persona». In pratica, un buono acquisto
prepagato ed esentasse fino a 2mila
euro, che le aziende potranno distribuire ai dipendenti nell'ambito degli
accordi di welfare privato. Il vantaggio
per le imprese, soprattutto quelle più
piccole, è che non dovranno più passare da complesse rendicontazioni.
Sono famosi i casi degli accordi di Luxottica o Ferrerò, ma non tutti hanno
a disposizione le stesse strutture amministrative. Il vantaggio invece per i
lavoratori sarà avere tra le mani uno
strumento semplice e immediato per
le proprie esigenze.
Ai blocchi di partenza ci sono anche le società che dei voucher e del
welfare aziendale hanno fatto il proprio business. Come Edenred, che si è
inventata 50 anni fa il ticket restaurant. In Italia, dove è presente da 35
anni, ha una quota di mercato del
45% e sta per lanciare il «Ticket Welfare». Ci spiega l'amministratore delegato, Andrea Keller, che in Paesi come la
Francia, dove il voucher per i servizi
alla persona è stato adottato nel 2005,
«sono stati creati 1,4 milioni di posti di
lavoro», e «una maggior trasparenza
nel mercato ha nobilitato e professionalizzato attività come il baby sitting,
oltre ad aver aumentato il potere d'acquisto netto per i dipendenti, ottimizzato i costi per le aziende e abbattuto
notevolmente il lavoro nero in ambito domestico».
L'esperienza di questa multinazionale anche in Inghiltena, ci racconta
l'ad, ha creato anche «300mila nuove
partite Iva e posti di lavoro qualificati
all'anno, pari a un punto percentuale
di Pil».
Insomma, il piatto è ricco. E un'importante fetta di mercato sono le donne: è a loro che il voucher potrebbe
piacere maggiormente, come una delle risposte ai problemi di conciliazione vita-lavoro, che incentiva l'occupazione femminile e potenzialmente potrebbe dare una mano alle 650mila lavoratrici che rinunciano al posto per
seguile i propri cari.
I buoni saranno probabilmente
stampati con valori molto bassi. Da 5,
10 e 50 euro al massimo. Questo per
renderne più semplice l'utilizzo e venire incontro alle esigenze individuali.
Appena il decreto sarà pronto, gli operatori del mercato si presenteranno alle aziende, per stimolarle sulle nuove
opportunità e spiegare il trattamento
WELFARE
fiscale favorevole: le risorse destinate
ai dipendenti sotto forma di pacchettiwelfare sono totalmente detassate tino a 2.000 euro per lavoratore - 2.500
perle aziende che coinvolgono pariteticamente i dipendenti nell'organizzazione del lavoro - con un tetto di 50mila euro di reddito. Così l'azienda completa il salario dei dipendenti con servizi di natura sociale usufruibili tramite i voucher.
Nel caso il lavoratore decida di farsi
liquidare in denaro, e non in ticket, la
somma pattuita sarà invece sottoposta ad una tassazione del 10%. Il voucher, ovviamente, conviene di più perché esentasse. La convenienza del
premio è data anche dal fatto che in
alternativa i 2mila euro erogati, se venissero inseriti in busta paga, scenderebbero a 1.270 euro netti.
Keller prevede che i primi voucher
potrebbero arrivare nelle mani dei dipendenti già a partire dal secondo trimestre di quest'anno. Prima di allora,
occorre un decreto attuativo che è atteso per marzo. «Con il decreto», dice
l'ad di EdenRed, «capiremo le modalità tecniche. Per ora il giudizio sulla legge di Stabilità è buono: si va nella direzione di semplificare e sburocratizzare il testo unico delle imposte sui redditi, che all'articolo 51 detennina il
reddito del lavoro dipendente. Mi auguro che le cose non vengano complicate. Soprattutto, spero vivamente
che si metta nero su bianco che l'intero valore del voucher va preservato.
Impossibile pensare che io genitore
possa prevedere una commissione indotta sul lavoro della babysitter che
accudisce i miei figli».
PAROLE CHIAVE
COS'È
Il welfare aziendale
è l'insieme di tutte
le iniziative e i servizi
che le aziende mettono
a disposizione
dei dipendenti e dei loro
familiari per aiutarli
negli ambiti più diversi:
dall'assistenza sanitaria
alla cura dei figli o degli
anziani, dall'accesso
al credito al tempo libero
FINALITÀ
LAVORATORI
AZIENDA
STIMA/ATTACCAMENTO
ALL'AZIENDA/UVELLO
DI FIDELIZZATONE
BENESSERE
INDIVIDUALE
Migliorare
il CLIMA AZIENDALE
BENESSERE
FAMIGLIARE
OTTIMIZZAZIONE
DELLA GESTIONE
DEL TEMPO
E MIGLIOR RAPPORTO
TRA VITA LAVORATIVA
E VITA PRIVATA
Migliorare
l'EFFICIENZA e quindi
la PRODUTTIVITÀ
ATTRARRE TRATTENERE
E MOTIVARE
LE RISORSE
SUPPORTO
ALL'ATTUALE POTERE
D'ACQUISTO
P&G/L
Fonte: OD&M
WELFARE
Abbassare il livello
di ASSENTEISMO
CONTENERE I COSTI
attraverso il risparmio
previsto da agevolazioni
fiscali normate dal TUIR
Aumentare la
BRAND REPUTATION
Assistenza integrativa per i lavoratori
I SERVIZI PIÙ DIFFUSI
89,10%
+£*
60,00%
43,60%
Servizi
di ristorazione
Gestione
del t e m p o
Area assistenza
sanitaria
. ,
e previdenza
.
consulenza
Acquisti/
finanziamenti/
mutui
WELFARE
41,80% 41,
Area scuola
e istruzione
Mobilità
40,00%
Area
ricreativa