IL PADRE “GELOSO” Non tutti gli uomini possono diventare padri

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IL PADRE “GELOSO” Non tutti gli uomini possono diventare padri
IL PADRE “GELOSO”
Non tutti gli uomini possono diventare padri, alcuni lo hanno sempre
saputo; non ne capivano neppure il significato e cosa ci potrebbe
essere di così interessante per un uomo accudire dei bambini e
sacrificare tempo e interessi per stare con loro.
Tra le principali cause c’è una forma di depressione legata
all’esercizio del ruolo genitoriale che appare al maschio come la
tomba della giovinezza, della prestanza, della libertà, dell’avventura
e di tanti altri valori di riferimento del codice virile.
Ciò fa si che spesso tra paternità e virilità si stabilisca un conflitto,
quasi fossero incompatibili, soprattutto ora che la paternità non può
più essere venduta socialmente come prova di virilità perché i nuovi
codici culturali vietano questa assimilazione.
Il rischio depressivo appare a questi maschi adulti molto grave
perciò decidono di rimanere maschi sotto le mentite spoglie del
ruolo paterno e, per un figlio adolescente, avere come padre un
uomo impotente a diventare suo padre è un grosso problema e la
confusione è suprema.
È infatti pressoché inevitabile che l’inesperienza del bambino venga
investita dal disprezzo del maschio adulto che non si diverte certo ad
attendere lo sviluppo delle sue capacità e non ha alcun motivo di
intenerirsi dinnanzi alla sua goffaggine poiché non lo ama e non si
sente da lui rappresentato.
Ciò da cui viene irradiato il figlio adolescente è un affetto di fondo
proveniente da parte del maschio che fa le veci del padre: la gelosia.
Il motivo della devastazione è correlato al fatto che il nutrimento
affettivo e relazionale proveniente dal padre funzionale allo sviluppo
del sentimento di preziosità personale è appunto la stima, cioè il
contrario del disprezzo e della gelosia.