parrocchia di san nicola da tolentino
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parrocchia di san nicola da tolentino
PARROCCHIA DI SAN NICOLA DA TOLENTINO Santa Croce, 265 - 30135 Venezia - tel. 041 5222160 - cell. 329 1561027 Orario Ss. Messe: quotidiana e prefestiva ore 18,30 - Domeniche e Feste 10.30 e 18,30 SS. Nome di Gesù (Caritas): quotidiana ore 8,30 - Domenica e Feste ore 9,30 IL DIARIO Anno III° - n. 121 - 3 maggio 2009 Perdonare le offese Continua la presentazione delle Opere di misericordia spirituale, che sono meno visibili rispetto a quelle di misericordia corporale, ma non meno urgenti ed impegnative. Infatti, è più facile dar da mangiare a chi ha fame o perdonare chi ci ha offeso? E’ più facile porgere un bicchiere d’acqua o l’altra guancia? Nella Bibbia esiste un vero e proprio campionario di ogni tipo di offesa: affronto (2 Sam 10,4), ingiuria (1 Sam 25,10-11), insulto (1 Sam 20,30), oltraggio (2 Sam 16, 5-14), disonore (Gn 34,1-5), disprezzo (2 Cro 18,23), scherno (1 Mac 7,34), torto (Sir 23,23), furto e assassinio (1 Re 21), adulterio e assassinio ( 2 Sam 11, 1-25). Ma è proprio in questo contesto amaro della vita quotidiana che Israele sperimenta l‟esperienza del perdono: “Il Signore, il Signore, Dio di pietà e di misericordia, lento all‟ira e ricco di perdono…(Es 34,6-7). Il bisogno quotidiano di perdono da parte di Dio, ingenera un nuovo rapporto anche con il fratello: “Se incontrerai un bue del tuo nemico o un asino disperso, glielo riporterai” (Es 23,4-5). E nel libro del Siracide troviamo scritto: “Chi conserva l‟ira contro un altro uomo, può chiedere al Signore la guarigione?” (28,1-4). Il Nuovo Testamento raccoglie e ripropone questa eredità in termini ancora più esigenti. Per esempio, il detto di Gesù: “Perdonate e vi sarà perdonato” (Lc 6,37), incuriosisce Pietro: “Ma quante volte uno è tenuto ad offrire il perdono? Fino a sette volte?”. E Gesù: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18,2122). Cioè perdonare sempre e tutti, come ha fatto il Maestro che - dall‟alto della croce - ha perdonato i suoi crocifissori perché “non sanno quello che fanno”. San Paolo, esorta costantemente le comunità da lui fondate a vivere nel perdono: “Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda” (Ef 4,32); “Se il tuo nemico ha fame, dagli del cibo; se ha sete, dagli da bere” (Rom 12,19). Anche Pietro, nella sua prima lettera, esorta: “Senza rendere male per male e offesa per offesa, anzi, al contrario, benedicendo” (3,9). Sappiamo bene che il perdono è un atteggiamento umano molto difficile, ma è anche quello più qualificante per il singolo cristiano e per ogni comunità. Spesso il perdono è una conquista lunga e faticosa, talvolta un eroismo. Concedere il perdono non significa soltanto liberare l‟altro da eventuali obblighi nei nostri confronti, ma liberare anche se stessi da un passato che brucia dentro e che, in ultima analisi, rende schiavi. Trovare la forza di perdonare significa, fare un grande regalo a se stessi, acquistare la piena libertà dai sentimenti cattivi che turbano l‟esistenza e fanno crescere il rancore verso il “nemico”. Evidentemente perdonare non equivale a dimenticare. Anzi, è proprio il ricordo che rende più grande e meritevole la pratica del perdono. Né significa permettere che uno continui a fare il male. Il perdono, infatti, comporta anche un elemento di correzione fraterna: “Se tuo fratello ti offende, tu rimproveralo; ma se si pente, perdonagli” (Lc 17,3). Il perdono, infine, inteso non solo come atteggiamento cristiano ma come atto puramente umano, è una conversione alla saggezza, una esigenza che nasce da un cuore nobile. Tra i Racconti dei Chassidim, si legge che Rabbi Isacco di Worki raccontava: “Un giorno che ero in viaggio col mio santo maestro Rabbi Davide di Lelow e ci trovavamo in una città lontana, improvvisamente una donna l‟assalì per la strada e lo bastonò. Ella aveva creduto di riconoscere in lui il proprio marito che l‟aveva abbandonata molti anni prima. Quando, pochi momenti dopo, l‟errore si chiarì, la donna scoppiò in un pianto dirotto di pentimento. “Stai calma - le disse Rabbi Davide - tu non hai battuto me, ma tuo marito”. Più nobile di così! Le opere di misericordia corporale e spirituale, sono come le rifrazioni prodotte dell’unico raggio di sole che attraversa il prisma dell’amore. Non sarebbe, infatti, amore completo quello di colui che provvede il pane materiale all’affamato trascurando l’istruzione culturale o religiosa dell’ignorante, o si preoccupa di curare il corpo dell’ammalato, dimenticando l’incidenza delle patologie dell’anima o veste gli ignudi ma spoglia del loro onore i deboli. Nell’esercizio dell’amore o tutto si tiene o tutto si sfascia. E’ stato detto che “è una sfortuna non essere amati, ma è una disgrazia non amare”. D.M. “Spezieria de Venezia” Qualcuno dei miei affezionati lettori, ricorderà che in giugno dello scorso anno (nn. 77-78-79-80 de IL DIARIO) ho presentato alcune attività commerciali, artigiane, culturali, ecc., presenti sul territorio della parrocchia. In questo numero presento “La spezieria de Venezia (io scriverei Venexia)”. Siamo in Fondamenta del Gaffaro, al n. 3524/3525 di Dorsoduro. La bottega, che si presenta come un elegante salotto, ti accoglie con deliziose fragranze di altri tempi. Gestore della bottega è lo speziale Loris De Strasser, che custodisce gelosamente i segreti per la riproduzione di profumi e cosmesi in uso nella Venezia dei secoli d‟oro. E‟ noto che nella Serenissima Repubblica, grazie ai commerci con l‟Oriente, già nel XVI secolo si era sviluppata la conoscenza dell‟Arte profumatoria. Ne sono testimonianza rare opere quali “Notandissimi secreti” di Giovanventura Rossetti, pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1555, e il ricettario “Opera Nova”, di Eustachio Celebrino (1551). Consultando questi antichi testi, sono state ricreate essenze di elevata tollerabilità e gradevolissime per i sensi. In Spezieria si possono trovare, per far bello il viso: crema gentile e pomata finissima; per la cura del corpo: oglio sapone e pomata fina sopra de le altre, oglio balsamo, oglio de naranze, cedri et gelsomini; come profumi: par fumo de Venezia - profumo solido. Gli antichi profumi solidi venivano spesso bruciati per profumare gli ambienti e proprio a Venezia nacque il termine Par-fumo, letteralmente “sembra fumo”. Non se ga mai finìo de imparar! Briciole * Oggi, domenica 3 maggio, viene celebrata la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Tutti i fedeli nelle parrocchie, nelle famiglie, nei Movimenti, nelle comunità religiose, sono invitati ad elevare una fervida preghiera “perché l‟intero popolo cristiano cresca nella fiducia in Dio, persuaso che „il padrone della messe‟, non cessa di chiedere ad alcuni di impegnare liberamente la loro esistenza, per collaborare più strettamente con lui nell‟opera della salvezza”. (dal Messaggio di S.S. Benedetto XVI) ** Durante tutto il mese di MAGGIO, dedicato tradizionalmente alla devozione verso la Madonna, ogni sera verrà recitato in chiesa il santo Rosario alle ore 18,00. *** Martedì 5 maggio alle ore 20,45 in canonica proiezione del film: IL SETTIMO SIGILLO. Si tratta di una famosa pellicola del regista I. Bergman. **** Domenica prossima 10 Maggio: - Giornata nazionale di sensibilizzazione per la firma dell‟8x1000 a favore della Chiesa Cattolica. - La Messa delle ore 10,30 sarà presieduta dal Preposito Generale dei Teatini, Padre Valentin Ortega. L‟ho invitato a rivisitare i luoghi che sono stati la “culla” della Congregazione religiosa fondata da san Gaetano Thiene. - Nel pomeriggio alle ore 16 - per l‟iniziativa promossa dal Vicariato di San Polo/Santa Croce/ Dorsoduro/Giudecca denominata Una Chiesa che si racconta - si terrà in chiesa un concerto d‟organo (m° Andrea Toschi), inframezzato da una breve presentazione della comunità dei Tolentini, una sintetica relazione storico-artisticoteologico sulla chiesa, un momento di preghiera e il buffet finale. ***** Resoconto provvisorio del Fondo di solidarietà. Nella scorsa settimana (26-30 aprile): entrate € 172,15 uscite € 257,81.****** A richiesta di qualche persona interessata ad apprendere i segreti del gioco degli scacchi, informo che il prof A. Milan - che già allena con successo alcuni giovani del Liceo “M. Foscarini” - si è reso disponibile per sostenere l‟iniziativa. Chi è interessato ad aderire, senza limiti d‟età, si rivolga per informazioni a don Mario. Intenzioni delle Messe della settimana Lunedì 4 ore 18,30 Martedì 5 ore 18,30 Mercoledì 6 ore 18,30 Giovedì 7 ore 18,30 Venerdì 8 ore 18,30 + Giovanna e Raffaele Sabato 9 ore 18,30 Domenica 10 ore 10,30 + Gaetano e Clementina ore 18,30 Ai “parrocchiani” di S. M. Maggiore “Signore, fate che oggi sia un giorno vero, non un giorno in più”. (G. Cesbron, Diario) Buonumore: avvisi - Vendo letti per una persona di acciaio cromato. - La macelleria resterà chiusa per i Santi, ma sarà aperta per i Morti. - Non fatevi imbrogliare dagli altri negozianti disonesti, venite da me. - Vendo cane lupo. Mangia di tutto. Gli piacciono i bambini.