Donna Franca Florio e Luisa Casati

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Donna Franca Florio e Luisa Casati
Donna Franca Florio e la Marchesa Luisa Casati:
due stili a confronto
Conferenza a cura di Margherita Rosina
16 giugno 2011 ore 18
nell’ambito della mostra
Ritratti di Signore - Tessuto, moda e pittura tra Otto e Novecento
a cura di Margherita Rosina e Francina Chiara
fino al 24 giugno 2011
Informazioni:
Conferenza: Donna Franca
Florio e la marchesa Luisa
Casati
Data: 16 giugno 2011, ore 18
Mostra: Ritratti di signore-Tessuti
moda e pittura tra Ottocento e
Novecento
Data: fino al 24 giugno 2011
Orari mostra: dal lunedì al
venerdì dalle 10 alle 17
Sede: Fondazione Antonio Ratti,
Villa Sucota, via Cernobbio 19,
Como
Info: MUST tel. 031 233224/227
Comunicazione
Teresa Saibene tel. 031 233211
[email protected]
www.fondazioneratti.org
Sponsor Tecnologico
Il terzo appuntamento, legato alla mostra Ritratti di signore. Tessuti,
moda e pittura tra Ottocento e Novecento, mette a confronto lo stile
di due donne dell’epoca.
Nate a soli otto anni di distanza una dall’altra, Franca nel 1873 e
Luisa nel 1881, ebbero una vita per certi aspetti molto simile e nel
contempo profondamente diversa; entrambe ricchissime, una per
matrimonio, l’altra per nascita, finirono i loro giorni molto
modestamente, dopo essere state acclamate regine della café
society, seguite e idolatrate per la loro classe ed eleganza.
Franca Jacona di San Giuliano, sposata a Ignazio Florio, sfoggiò per
la maggior parte della sua vita abiti di Worth, di cui era fedele cliente,
e gioielli di Cartier: nel ruolo di consorte del più importante industriale
siciliano ricevette nei suoi saloni palermitani e nell’albergo liberty di
proprietà dei Florio, Villa Igiea, personaggi come il Kaiser di
Germania Guglielmo II e re Edoardo VII d’Inghilterra.
L’irrequieta Luisa Amman, proveniente da una ricchissima famiglia
lombarda di industriali cotonieri, sposò Camillo Casati Stampa di
Soncino, ben presto divenendo nota in tutta Europa per le sue
toilette originalissime, provenienti quasi sempre dall’atelier di Paul
Poiret. L’incontro e il legame con Gabriele d’Annunzio fu
determinante per l’evolversi della sua personalità, trasformandola in
una creatura “più dannunziana di d’Annunzio”.
Fermamente decisa e trasformare se stessa “in un’opera d’arte
vivente” allacciò legami con i più importanti artisti del Novecento, che
la ritrassero innumerevoli volte.
Oltre a Boldini, Luisa Casati ispirò straordinari ritratti a Alberto
Martini, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Léon Bakst (che disegnò
per lei anche splendidi costumi), Augustus John, Kees van Dongen,
Louise Brooks; tutte opere che lei custodiva in un’apposita galleria
del suo palazzo parigino e che vennero disperse all’asta quando le
sue condizioni economiche giunsero al tracollo.
Dei vestiti che indossarono le due gentildonne, è rimasto ben poco,
ma grazie alle fotografie e ai dipinti che le raffigurano è possibile
conoscere i loro gusti, i mutamenti delle fogge e il conseguente
cambio di peso e di texture dei tessuti negli abiti che indossarono;
ancora una volta gli archivi del MuST aiuteranno il pubblico a tradurre
le immagini in materia viva.
Prossima conferenza:
23 giugno 2011 – ore 18
Jean Boldini peintre de la femme: la collaborazione con la rivista
parigina “Les Modes”