(Incontro con il Prof.Calvani (1))

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(Incontro con il Prof.Calvani (1))
CORSO DI FORMAZIONE- Incontro con il Prof. Calvani del 12/2/2016
Cari colleghi,
vi riporto in sintesi il contenuto dell’incontro avvenuto in data odierna con il Prof.
Calvani.
Argomento: l’efficacia della lezione
Affinché la lezione sia efficace, occorre che l’insegnante:
1.abbia chiaro l’obiettivo da conseguire;
2.sappia condurre lo svolgimento in modo interattivo, attraverso piccoli passi, quesiti e
brevi compiti e continui feed-back;
3.concluda, ricapitolando.
LEZIONE EFFICACE = sviluppa curiosità, passione, voglia di imparare, è una sfida in cui
l’alunno percepisce l’insegnante suo complice nell’avventura di imparare.
QUAL E’ L’OBIETTIVO?
In primo luogo l’insegnante deve avere chiaro a quale punto di arrivo vuole portare gli
alunni e quali prestazioni concrete dovranno essere in grado di svolgere al termine
dell’intervento.
Per obiettivo non si intende il tema o l’argomento della lezione;
.l’obiettivo va tradotto in prove concrete capaci di verificare il suo conseguimento.
E’ necessario ...
.renderlo chiaro agli alunni (è sperimentalmente provato che l’alunno apprende di più e
meglio se è messo sin dall’inizio in condizione di conoscere che cosa dovrà apprendere e
se gli si mostra la strada da percorrere);
.rendere visibili agli occhi dell’alunno i suoi avanzamenti verso l’obiettivo prestabilito
attraverso un feedback continuo.
Gli obiettivi didattici comuni a tutte le discipline dovrebbero essere i seguenti:
-conoscenza di superficie: termini-procedure che chiedono di essere ricordate;
-conoscenza approfondita: relazioni/interpretazioni/estrapolazioni; si va oltre la
memorizzazione- attività cognitiva superiore, inferenze
“Che cosa succederebbe se...?”
-conoscenza generativa: schemi e modelli concettuali trasferibili in altri ambiti;
conoscenze che ne generano altre.
Nel preparare la lezione, l’insegnante deve avere chiaro l’obiettivo in termini di
conoscenze di superficie, approfondite e generative e predisporre prove al riguardo.
COME CONDURRE LA LEZIONE?
.Introdurre il tema, l’argomento in modo conciso
.richiamare le conoscenze sull’argomento (attivare inferenze-ipotesi- orientare l’alunno)
.spiegare il percorso (dobbiamo arrivare a qui e per arrivarci, dobbiamo fare così e così....);
.informare sull’argomento individuando vari step;
.dare dei quesiti scritti, esercizi, consegne per verificare subito se l’alunno ha capito;
durante l’esecuzione del quesito/problema/domanda girare tra i banchi per dare aiuto,
ricordare che cosa deve fare, dove deve arrivare, sciogliere nodi;
importante la prossemica, la gestualità dell’insegnante, il tono di voce che deve
incoraggiare, suggerire.... correggere immediatamente e dare feedback all’alunno: hai
capito che..., puoi correggere qui..., puoi provare a fare ....
MODALITA’ E STRATEGIE DI CONDUZIONE
L’insegnante sceglie il tipo di lezione ...
.espositiva (non un lungo monologo, non la lettura passiva del libro; abbandonare il
modello spiegazione/interrogazione; dare pochi ed essenziali informazioni, concetti per
avviare la lezione...);
.dimostrativa( l’insegnante si mette nei panni dell’alunno e dimostra per esempio, lo
svolgimento di un problema, o l’analisi di un esercizio grammaticale, dicendo ad alta voce
tutti i possibili punti critici, strategie, soluzioni che l’alunno potrebbe incontrare; facendo
così, cioè pensando a voce alta, insegna a ragionare, a riflettere, a rimanere concentrato su
un compito. “Allora vediamo, leggo, ma che cosa significa ... ah, allora posso provare a fare
così....); subito dopo fa agire allo stesso modo gli alunni.
Attiva in questo modo capacità metacognitive.
Questa tecnica si chiama MODELLAMENTO.
L’insegnante utilizza metodi comunicativi diversi:
la parola
la mappa, lo schema, la tabella
il video
entusiasmo e passione: l’insegnante deve veicolare il piacere che manifesta nell’afferrare e
maneggiare i concetti che presenta.
Un’altra tecnica metacognitiva è IL RECIPROCAL TEACHING, da attivare dalla seconda
classe primaria.
A coppia..
*un bambino legge un breve testo
*l’altro gli fa delle semplici domande (chi è il protagonista, dove,quando, che cosa
succede)
*insieme provano a sintetizzarlo con una semplice frase scritta
*insieme provano ad anticipare i fatti successivi
*continua la lettura ....
PERCHE’ CONCLUDERE LA LEZIONE?
Tirare le fila per ...
.far acquisire all’alunno la consapevolezza di ciò che ha imparato
.mettere a fuoco le conoscenze più importanti, i termini, le procedure, le relazioni;
.fornire indicazioni per consolidare gli apprendimenti
.al termine della lezione l’alunno dovrebbe dire:
-Questa cosa la so!
-Sono in grado di spiegarla ad altri!
-Posso utilizzarla per ...
BIBLIOGRAFIA
Antonio Calvani, Come fare una lezione efficace, Carocci Faber
Antonio Calvani, Laura Menichetti, Come fare un progetto didattico, Carocci Faber
PROPOSTA OPERATIVA
La scuola si impegna a migliorare gli apprendimenti , attraverso l’aumento della qualità
dell’interazione tra docente e alunno, il potenziamento dei feedback e le strategie
metacognitive (modellamento- reciprocal teaching)?
Il Prof. Calvani ci fornisce una scheda di autovalutazione in ingresso e una in uscita.
MODALITA’
informativa in piattaforma sul tema “la lezione efficace”
domanda di adesione
visione della percentuale delle disponibilità
incontro con insegnanti che vogliono aderire alla "sperimentazione" per delineare alcune
azioni da fare all’interno della classe
scheda di autovalutazione in ingresso
lavoro in classe - gestione della lezione (apertura-svolgimento-feedback-chiusura)
scheda di autovalutazione in uscita
documentazione da parte dell’insegnante
Cristina