Che compito i compiti a casa!
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Che compito i compiti a casa!
CHE COMPITO I COMPITI A CASA! CONFRONTO SUL VALORE DEI COMPITI PER UNA RECIPROCA COLLABORAZIONE NELLA LORO GESTIONE. L’incontro fra insegnanti e genitori sull’ annosa questione dei compiti a casa, spesso oggetto di discussione, è stato improntato su un scambio reciproco di punti di vista nel quale si è percepito il desiderio da entrambe le parti di confrontarsi per rafforzare l’alleanza educativa. Il tema è stato introdotto attraverso un approccio visivo con la proiezione di varie diapositive. La prima slide presentata ha evidenziato il coinvolgimento nel “compito di fare i compiti” di tutti i soggetti del sistema educativo, alunno, genitori, insegnanti, sottolineando la necessità che ognuno svolga il proprio ruolo senza sovrapposizioni ma in una reciproca collaborazione. I compiti a casa sono problematici sia per gli alunni che per le loro famiglie che li vivono come un obbligo, sia per gli insegnanti che li devono preparare, assegnare e correggere. Le slide successive hanno mostrato, anche in tono ironico, solo alcuni aspetti comportamentali di criticità nel rapporto fra i vari soggetti e i compiti: la difficoltà a iniziare i compiti o a concentrarsi nel loro svolgimento da parte dell’alunno, le buone e cattive abitudini dei genitori nella gestione dei compiti, le reazioni di insegnante e alunno di fronte alla consegna di un compito incomprensibile. Dopo questa presentazione la riflessione è iniziata attraverso un brainstorming sul valore dei compiti dal quale sono emerse accezioni positive e negative che riportiamo in ordine alfabetico: allenamento, aspettative, autonomia, autostima, collaborazione, concentrazione, consolidamento, costanza, disperazione, dovere, esercitazione, fatica, gratificazione, impegno, indifferenza, metacognizione, mortificazione, motivazione, organizzazione, partecipazione genitori, pazienza, responsabilità, soddisfazione. Le insegnanti hanno evidenziato l’importanza di una individualizzazione dei compiti per valorizzare le potenzialità di ciascun alunno e sviluppare una maggiore autonomia a casa, ma riconoscono la complessità della loro gestione. E’ comunque fondamentale per l’alunno misurarsi con le proprie capacità e cimentarsi in compiti di qualsiasi livello, nei quali l’insegnante dovrà apprezzare impegno e ricerca di strategie personali. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE - Philippe Meirieu, “I compiti a casa – Genitori, figli, insegnanti: a ciascuno il suo ruolo” - (2002) Feltrinelli - “Sopravvivere ai compiti per casa” in “Aiutare gli alunni con ADHD a scuola” di Joanne Steer, Kate Horstmann – (2012) Edizioni Erickson - Gianluca Daffi, Cristina Prandolini, “Adhd e compiti a casa” - (2013) Edizioni Erickson - Paolo Crepet, “Sfamiglia”- (2009) Einaudi I genitori hanno posto il problema del bambino che non riesce a lavorare da solo ma richiede sempre la presenza fisica dell’ adulto. Cosa fare? Come comportarsi? Un genitore di origine inglese ha portato l’esempio della cultura anglosassone che riconosce una maggiore autonomia e responsabilità al bambino nella gestione dei compiti perché “i compiti sono per il bambino e non per il genitore”. I compiti, è stato sottolineato, cominciano a scuola, nell’interazione fra docente e alunno, e continuano a casa con l’intervento del genitore, se necessario, ma senza che si sostituisca al figlio. Si ritiene opportuno anche modificare la mentalità di quei genitori preoccupati più per il voto che per le finalità didattiche e formative del compito. Non occorre aver svolto un lavoro perfetto se non è frutto di riflessione individuale, è invece importante considerare l’errore come occasione di crescita per l’ apprendimento. La risposta al bisogno di consigli pratici nella gestione dei compiti espressa dai genitori è stata data attraverso alcuni “ingredienti” compresi nell’azione di “mettere ordine” ovvero lo spazio, il tempo, l’organizzazione e gli strumenti, che presuppongono e/o facilitano un ordine mentale. Inoltre è stato presentato un elenco di comportamenti finalizzati ad aiutare il bambino nello svolgimento dei compiti. A conclusione dell’incontro sono stati pienamente condivisi i motivi dell’utilità dei compiti a casa per la crescita del bambino, come sintesi delle parolechiave emerse nel brainstorming e degli interventi dei partecipanti: l’alunno impara a confrontarsi con la fatica e il senso del dovere, diventa più autonomo, sviluppando la capacità di organizzarsi, persegue un obiettivo con costanza e determinazione, superando frustrazioni, impara ad imparare, prima competenza chiave di cittadinanza. ICS “ Nannini" - Quarrata Lunedì 30 Novembre 2015 Scuola Secondaria di Primo Grado di Vignole-Quarrata CHE COMPITO I COMPITI A CASA! Confronto sul valore dei compiti per una reciproca collaborazione nella loro gestione ALUNNO E COMPITI GENITORI E COMPITI INSEGNANTE E COMPITI “INGREDIENTI” PER UNA BUONA GESTIONE DEI COMPITI Consigli pratici su come aiutare i bambini a svolgere i compiti a casa • Incoraggiate i vostri figli a svolgere i compiti in autonomia; • Dimostrate apprezzamento e fiducia nelle loro capacità; • Stimolateli a trovare un metodo di studio personalizzato in funzione dei loro bioritmi (orario di studio, ascolto o meno della musica, luogo di studio, metodologia di apprendimento); • Aiutateli a organizzare al meglio il loro tempo; • Fornite al bambino un supporto emotivo presente ma non invadente; • Cercate di far comprendere l’importanza dello studio e dell’impegno per ottenere certi risultati, senza calcare troppo la mano sull’ "ansia da brutto voto"; • Evitate di porvi in aperto conflitto con l’autorità dell’insegnante; • Rendetevi disponibili a tempo determinato (stabilite un orario oltre il quale non ci sarà nessuna recriminazione o commento, stop, si passa ad altro e nel caso remoto il bambino volesse continuare, potrà farlo da solo).