Diario di un trasporto eccezionale

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Diario di un trasporto eccezionale
Dal cantiere
di S.J. Wilson
Fagioli
Diario di un
trasporto eccezionale
Resoconto
di un progetto che,
coincidendo con
il cinquantesimo
anniversario di attività
dell’azienda italiana,
ha innalzato i colori
e il prestigio dei nostri
“colori” all’estero.
Un intervento complesso
che ha ottenuto
un grosso successo
e unanimi riscontri
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uest’anno Fagioli Spa festeggia i suoi primi cinquant’anni di attività.
Mezzo secoli di trasporti di ogni genere e con ogni mezzo.
A partire dal 1963 sono iniziati i trasporti eccezionali, con un boiler
del colosso alimentare Parmalat.
Da allora l’azienda si è notevolmente
migliorata e ha ampliato il suo raggio di azione eseguendo interventi in
ogni parte del mondo.
E proprio di un trasporto avvenuto
tra Italia e Francia vogliamo parlare
in queste pagine.
Il progetto e il trasporto
Il progetto è iniziato quasi tre anni
or sono, quando è stato commissionato all’azienda il trasporto di componenti per la produzione di energia
elettrica, quali una turbina smontata, un generatore e un trasformatore
da parte di Ansaldo Energia, il principale produttore italiano di centrali
termoelettriche.
I suoi punti di forza principali sono la
sua offerta globale e un approccio
flessibile ai progetti che ha permesso
a Fagioli di entrare in contatto diretto
con le società 3CB (Ciclo combinato
continuo di Bayet) e Alpiq, proprietarie delle centrali e, quindi, i clienti
finali di Ansaldo.
La collaborazione diretta con le società francesi è nata per facilitare
l’ottenimento dei permessi stradali
che le autorità locali hanno reso molto difficili, richiedendo una serie molto ampia di studi e verifiche. Questi
ultimi hanno evidenziato una serie
di problematiche che sono state risolte grazie a puntellamenti delle infrastrutture interessate al passaggio
degli enormi convogli, lunghi fino a
70 m. Sono stati rinforzati i ponti e
create basi d’appoggio ulteriori lungo il percorso stradale, che hanno
richiesto tempi lunghi per il rilascio
autorizzativo, avvenuto solo nei primi
giorni del febbraio scorso.
Il progetto vero e proprio è dunque iniziato ufficialmente il 15 febbraio 2010. Per la turbina Fagioli ha
eseguito il trasporto esclusivamente
via strada, dalla fabbrica di Ansaldo Energia di Genova fino a destinazione, tramite diversi semirimorchi
per il trasporto eccezionale. Il collo
più importante è stato effettuato con
semirimorchio modulare a 10 assi.
Il trasformatore, dal peso di 255 t,
è stato caricato a Marcianise e trasportato al porto di Napoli; da qui è
stato imbarcato su una nave insieme al generatore, dal peso di 300 t.
I due componenti sono stati quindi
trasportati fino al porto di Fos Sur
Mer e, successivamente, trasbordati su una chiatta fluviale dove hanno risalito il fiume Saone, per essere
scaricati a Chalone Sur Saone presso lo stabilimento Areva, la società
che ha concesso gli spazi dove utilizzare la loro gru portuale di grossa
capacità per lo scarico dei componenti dalla chiatta fluviale e il ricarico degli stessi su un nostro rimorchio 15+15 assi con “schnabel” e
travi intermedie. I componenti sono
così stati trasportati via strada presso la Centrale di produzione di energia di Bayet e scaricati a terra, per
poi essere posizionati con cavallette.
È doveroso ricordare che tutti i mezzi
utilizzati sono stati trasferiti dalla se-
de Fagioli di Sant’Ilario d’Enza (Re)
a Bayet su oltre 30 trailer, di cui sei
eccezionali.
I trasporti in Francia sono stati eseguiti a spola su un percorso preventivamente studiato di circa 190 km, suddiviso in sette tappe di circa 30 km,
tutte realizzate in orario notturno.
Per consentire il passaggio di convogli eccezionali lunghi più di 70 m e
alti quasi 5 m si sono rese necessarie
opportune chiusure sulle strade interessate con deviazioni del traffico.
Queste chiusure sono state predisposte, oltre che materialmente alcune ore prima del transito, anche
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con comunicazioni tramite stampa
e televisione, al fine di limitare l’impatto sulla libera circolazione privata
e diminuire così il disagio pubblico.
Il trasporto è stato reso maggiormente complicato dalla posa di strutture sovraponte e lamiere imposta
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dall’autorità locale, per non gravare
con il carico del peso del convoglio
direttamente sulle infrastrutture stradali ed evitare così possibili danni.
A tal fine sono state utilizzate gru da
100 t con torri faro fornite da Cayon,
un’impresa locale, e utilizzati funzio-
nari preposti a verificare che la velocità del convoglio non superasse i
5 km/h su tutti i ponti superati.
In particolare, in due occasioni,
l’esperienza tecnica di altissimo livello di Fagioli ha reso possibili operazioni mai eseguite prima: il primo
caso riguarda l’attraversamento di un
ponte in località Digoin, dove è stato
posto un sovraponte sospeso su travi in modo che l’opera non gravasse
sulla struttura ma solo sulle spalle del
ponte stesso, preventivamente rinforzate; il secondo caso riguarda l’attraversamento di un ponte lungo circa
3 km sulla Loira, dove è stato proposto un transito denominato “a gambero” con il convoglio che transitava a
45°, caricando con gli assi del carrello
un numero maggiore di travi portanti
del ponte, per distribuire equamente
il peso tra le due carreggiate.
Risultati “eccezionali”
Tutti i passaggi, in particolare quelli
più critici, sono stati svolti con pro-
fessionalità e attenzione, addirittura strappando applausi ai numerosi
presenti. Su tutto il percorso, infatti,
c’è stato un continuo pellegrinaggio
di curiosi che non avevano mai visto
un trasporto con tali caratteristiche
e dimensioni, eseguito con strutture
di sospensione del carico “schnabel”
e con quattro motrici (a volte impiegate contemporaneamente), due di
traino e due di spinta.
Non è esagerato stimare la presenza di migliaia di persone, tanto
che una testata giornalistica locale,
“Le journal de Saonet-Et-Loire”, ha
paragonato il passaggio organizzato
a quello del Giro di Francia. Significativo anche il commento del sindaco
di St. Remy En Rollat, paese di circa 2.000 abitanti, che davanti a un
intero paese entusiasta delle manovre del trasporto – dopo aver appeso
al municipio la bandiera italiana – ha
ribadito l’orgoglio nel sentirsi italiani di fronte a tanta professionalità e
competenza.
Il tutto si è concluso alla perfezione
il 30 aprile, con lusinghieri complimenti da parte di tutti. Non è tardata
ad arrivare neanche la lettera di ringraziamento di Christian Lemagny,
manager di Alpiq, che ha espresso
“la sua grande soddisfazione per la
realizzazione dei due trasporti eccezionali attraverso strade, villaggi
e ponti “.
Questo è uno dei tanti successi ottenuti da Fagioli in questi cinquant’anni
e che gli ha fatto ottenere la qualifica
di leader nel settore dei trasporti.
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