Diario di un trasporto eccezionale
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Diario di un trasporto eccezionale
Dal cantiere di S.J. Wilson Fagioli Diario di un trasporto eccezionale Resoconto di un progetto che, coincidendo con il cinquantesimo anniversario di attività dell’azienda italiana, ha innalzato i colori e il prestigio dei nostri “colori” all’estero. Un intervento complesso che ha ottenuto un grosso successo e unanimi riscontri RIS settembre/ottobre 2010 84 Q uest’anno Fagioli Spa festeggia i suoi primi cinquant’anni di attività. Mezzo secoli di trasporti di ogni genere e con ogni mezzo. A partire dal 1963 sono iniziati i trasporti eccezionali, con un boiler del colosso alimentare Parmalat. Da allora l’azienda si è notevolmente migliorata e ha ampliato il suo raggio di azione eseguendo interventi in ogni parte del mondo. E proprio di un trasporto avvenuto tra Italia e Francia vogliamo parlare in queste pagine. Il progetto e il trasporto Il progetto è iniziato quasi tre anni or sono, quando è stato commissionato all’azienda il trasporto di componenti per la produzione di energia elettrica, quali una turbina smontata, un generatore e un trasformatore da parte di Ansaldo Energia, il principale produttore italiano di centrali termoelettriche. I suoi punti di forza principali sono la sua offerta globale e un approccio flessibile ai progetti che ha permesso a Fagioli di entrare in contatto diretto con le società 3CB (Ciclo combinato continuo di Bayet) e Alpiq, proprietarie delle centrali e, quindi, i clienti finali di Ansaldo. La collaborazione diretta con le società francesi è nata per facilitare l’ottenimento dei permessi stradali che le autorità locali hanno reso molto difficili, richiedendo una serie molto ampia di studi e verifiche. Questi ultimi hanno evidenziato una serie di problematiche che sono state risolte grazie a puntellamenti delle infrastrutture interessate al passaggio degli enormi convogli, lunghi fino a 70 m. Sono stati rinforzati i ponti e create basi d’appoggio ulteriori lungo il percorso stradale, che hanno richiesto tempi lunghi per il rilascio autorizzativo, avvenuto solo nei primi giorni del febbraio scorso. Il progetto vero e proprio è dunque iniziato ufficialmente il 15 febbraio 2010. Per la turbina Fagioli ha eseguito il trasporto esclusivamente via strada, dalla fabbrica di Ansaldo Energia di Genova fino a destinazione, tramite diversi semirimorchi per il trasporto eccezionale. Il collo più importante è stato effettuato con semirimorchio modulare a 10 assi. Il trasformatore, dal peso di 255 t, è stato caricato a Marcianise e trasportato al porto di Napoli; da qui è stato imbarcato su una nave insieme al generatore, dal peso di 300 t. I due componenti sono stati quindi trasportati fino al porto di Fos Sur Mer e, successivamente, trasbordati su una chiatta fluviale dove hanno risalito il fiume Saone, per essere scaricati a Chalone Sur Saone presso lo stabilimento Areva, la società che ha concesso gli spazi dove utilizzare la loro gru portuale di grossa capacità per lo scarico dei componenti dalla chiatta fluviale e il ricarico degli stessi su un nostro rimorchio 15+15 assi con “schnabel” e travi intermedie. I componenti sono così stati trasportati via strada presso la Centrale di produzione di energia di Bayet e scaricati a terra, per poi essere posizionati con cavallette. È doveroso ricordare che tutti i mezzi utilizzati sono stati trasferiti dalla se- de Fagioli di Sant’Ilario d’Enza (Re) a Bayet su oltre 30 trailer, di cui sei eccezionali. I trasporti in Francia sono stati eseguiti a spola su un percorso preventivamente studiato di circa 190 km, suddiviso in sette tappe di circa 30 km, tutte realizzate in orario notturno. Per consentire il passaggio di convogli eccezionali lunghi più di 70 m e alti quasi 5 m si sono rese necessarie opportune chiusure sulle strade interessate con deviazioni del traffico. Queste chiusure sono state predisposte, oltre che materialmente alcune ore prima del transito, anche settembre/ottobre 2010 RIS 85 Dal cantiere con comunicazioni tramite stampa e televisione, al fine di limitare l’impatto sulla libera circolazione privata e diminuire così il disagio pubblico. Il trasporto è stato reso maggiormente complicato dalla posa di strutture sovraponte e lamiere imposta RIS settembre/ottobre 2010 86 dall’autorità locale, per non gravare con il carico del peso del convoglio direttamente sulle infrastrutture stradali ed evitare così possibili danni. A tal fine sono state utilizzate gru da 100 t con torri faro fornite da Cayon, un’impresa locale, e utilizzati funzio- nari preposti a verificare che la velocità del convoglio non superasse i 5 km/h su tutti i ponti superati. In particolare, in due occasioni, l’esperienza tecnica di altissimo livello di Fagioli ha reso possibili operazioni mai eseguite prima: il primo caso riguarda l’attraversamento di un ponte in località Digoin, dove è stato posto un sovraponte sospeso su travi in modo che l’opera non gravasse sulla struttura ma solo sulle spalle del ponte stesso, preventivamente rinforzate; il secondo caso riguarda l’attraversamento di un ponte lungo circa 3 km sulla Loira, dove è stato proposto un transito denominato “a gambero” con il convoglio che transitava a 45°, caricando con gli assi del carrello un numero maggiore di travi portanti del ponte, per distribuire equamente il peso tra le due carreggiate. Risultati “eccezionali” Tutti i passaggi, in particolare quelli più critici, sono stati svolti con pro- fessionalità e attenzione, addirittura strappando applausi ai numerosi presenti. Su tutto il percorso, infatti, c’è stato un continuo pellegrinaggio di curiosi che non avevano mai visto un trasporto con tali caratteristiche e dimensioni, eseguito con strutture di sospensione del carico “schnabel” e con quattro motrici (a volte impiegate contemporaneamente), due di traino e due di spinta. Non è esagerato stimare la presenza di migliaia di persone, tanto che una testata giornalistica locale, “Le journal de Saonet-Et-Loire”, ha paragonato il passaggio organizzato a quello del Giro di Francia. Significativo anche il commento del sindaco di St. Remy En Rollat, paese di circa 2.000 abitanti, che davanti a un intero paese entusiasta delle manovre del trasporto – dopo aver appeso al municipio la bandiera italiana – ha ribadito l’orgoglio nel sentirsi italiani di fronte a tanta professionalità e competenza. Il tutto si è concluso alla perfezione il 30 aprile, con lusinghieri complimenti da parte di tutti. Non è tardata ad arrivare neanche la lettera di ringraziamento di Christian Lemagny, manager di Alpiq, che ha espresso “la sua grande soddisfazione per la realizzazione dei due trasporti eccezionali attraverso strade, villaggi e ponti “. Questo è uno dei tanti successi ottenuti da Fagioli in questi cinquant’anni e che gli ha fatto ottenere la qualifica di leader nel settore dei trasporti. settembre/ottobre 2010 RIS 87