Vento largo (97

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Vento largo (97
Vento largo (luglio & agosto 2016)
dal 2007 la newsletter di Zig Zag, libera e indipendente.
(97)
“Nelle pause della brezza il silenzio si posava sul silenzio”.
(Francesco Biamonti)
(libri) Kent Haruf, Canto della pianura/Crepuscolo/Benedizione, NN Editore
Nel microcosmo di Holt, Colorado, piccoli e grandi incidenti della vita (e della morte) si susseguono
seguendo un ritmo battuto dal vento, dalla neve, dalla polvere, dalle stagioni: con la trilogia della
pianura di Kent Haruf si riscopre una grande tassello della letteratura americana, e si ritrova uno
scrittore capace di condurci dai fratelli McPheron, come se fossero qui. Nell’insieme, un capolavoro.
(libri) I. J. Singer, Acciaio contro acciaio, Adelphi
Quando Binyamin Lerner torna a Varsavia, fuggito dal fronte galiziano, piomba in un girone dantesco
fatto di soldati brutali e operai piegati dalla fatica, di mendicanti e di disperati, mentre l’infinito
quartiere sulla Vistola attrae ogni sorta di macchinario. Il secolo breve incombe, e, deciso a separare il
suo destino dalla violenza della storia, Binyamin Lerner parte per un pellegrinaggio infinito. Epico.
(libri) Aa. Vv., Insospettabili, Einaudi
Ci sono quattordici racconti per altrettanti scrittori (e scrittrici, come Joyce Carol Oates) che si
dedicano, en passant, alle storie gialle e nere, dove il mistero e l’oscurità dell’animo umano sono i colori
dominanti. Da Balzac a Svevo fino a Hemingway, le firme garantiscono una selezione di grande
qualità, che abbina la raffinatezza della scrittura alla natura, magnetica in sé, delle storie. Intrigante.
(libri) Fabio Stassi, La lettrice scomparsa, Sellerio
Vince Corso è un personaggio convinto delle particolari proprietà della lettura e della letteratura. Per
lui, i libri sono un modo per conoscere le persone, anche quando scompaiono o si portano dietro un
passato ingombrante. E’ così che si inventa la biblioterapia, una cura speciale fondata sui libri che gli fa
conoscere, tra la clientela femminile, l’enigma di una donna, a cui solo lui può rispondere. Curioso.
(libri) Joyce Carol Oates, Jack deve morire, ilSaggiatore
Joyce Carols Oates conosce bene il rischio della creazione letteraria, ovvero quello di generare mostri,
come capita al protagonista di Jack deve morire Andrew J. Rush, scrittore che cresce un alter ego
pericoloso, Jack of Spades. Il parto della sua fantasia si rivela incontrollabile e trascina il suo autore (e
insieme il lettore) in un gorgo di follia che è anche un omaggio (nemmeno tanto velato) a Stephen King.
(libri) Aa. Vv., Viaggi nel tempo, Einaudi
Prima o poi, il viaggio nel tempo, avanti e/o indietro, è stato la fonte di ispirazione di altrettanti
racconti e romanzi. Le implicazioni storiche, scientifiche ed etiche sono state sollecitazioni sufficienti
per Ray Bradbury, Philip Dick, H. G. Wells, Edgar Alla Poe qui radunati, tra gli altri, a narrare
l’odissea in una dimensione inafferrabile, dove l’orologio e il calendario sono un mistero. Stimolante.
Vento largo (luglio & agosto 2016)
(dischi) Van Morrison, It’s Too Late To Stop Now, Legacy
Non lo scopriamo certo adesso che It’s Too Late To Stop Now è uno di quei dischi dalla bellezza
trascinante capace di restare incisa per sempre nella storia. Lo era nel formato originario, a maggior
ragione in questa nuova e lussureggiante versione che rende alla perfezione la grande capacità di Van
Morrison di interpretare tutto un vocabolario, dal blues al rock’n’roll, in un fiato. Unico e obbligatorio.
(dischi) Paolo Fresu & Omar Sosa, Eros, TUK Records
Nell’elaborata ricerca musicale, che segue il successo di Alma, Paolo Fresu allinea nella costruzione di
un concept album dedicato all’eros, una canzone (inedita) di un genio inglese (Peter Gabriel), il canto
visionario di Natacha Atlas, gli arrangiamenti brasiliani di Jaques Morelenbaum e (naturalmente) il
pianoforte e la visione cubana di Omar Sosa, più l’estro di grafici e musicisti italiani. Cosmopolita.
(dischi) Allen Toussaint, American Tunes, Nonesuch
Destinato a seguire il bellissimo The Bright Mississippi, American Tunes è stato assemblato da Joe Henry
dopo la scomparsa di Allen Toussaint, lavorando sul materiale delle ultime session con l’aiuto di
Charles Lloyd, Van Dyke Parks e Rhiannon Giddens e riproponendo un grande interprete in tutte le
sue sfumature, da Duke Ellington a Bill Evans, da Paul Simon a Glen Campbell. Indimenticabile.
(dischi) Hard Working Americans, Rest In Chaos, Melvin Records
La combriccola merita rispetto perché è una congrega di fissati del rock’n’roll (e di altri diversivi) con
Todd Snider (è lui che ci mette la faccia), Dave Schools, Neal Casal, Chad Staehly, Duane Trucks e
Jesse Aycock. Tutti impegnati già altrove, si ritrovano per un felicissimo caos di psichedelia, radici
sudiste, Guy Clark, piccole e grandi follie di un ensemble estemporaneo, ma brillante. Consigliato.
(dischi) Djelimady Tounkara, Djeli Blues, Label Bleu
All’età di settant’anni, e dopo aver lasciato il segno del suo passaggio, dai Super Rail, uno dei primi e
pionieristici gruppi della musica del Mali fino ad Afrocubism, il progetto originario da cui poi prese vita
Buena Vista Social Club, Djelimady Tounkara continua a incantare con la sua chitarra, con quello stile
che ha sedotto anche un certo Bill Frisell. Tra gli eredi di Ali Farka Touré, il più convincente. Spiritato.
(dischi) John Doe, The Westerner, Cool Rock Records
La collaborazione con Howe Gelb porta John Doe a confrontarsi con il deserto dell’Arizona, con la
voce di Debbie Harry, con una dimensione sonora rarefatta e pungente, costruita da orizzonti di
chitarre ed echi di organo e ballate aspre e sinuose che incrociano il fascino dei contrasti, tra la luce e lo
smarrimento, il buio e l’aridità, la vastità della polvere e la solitudine, la paura e la bellezza. Intenso.
(promemoria) E’ stata una primavera lunga, ricca e bellissima, e
ringraziando ancora una volta tutti e tutte per la partecipazione,
auguriamo una bella estate e ricordiamo che gli incontri dello Zig
Zag Social Club riprenderanno sabato 17 settembre, come
sempre alle ore 17, con il nostro omaggio a Kent Haruf e alla sua
trilogia della pianura. Nel frattempo, buona lettura e buon ascolto!