Scienze e Tecniche Psicologiche dello Sviluppo della Salute in Età

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Scienze e Tecniche Psicologiche dello Sviluppo della Salute in Età
Scienze e Tecniche Psicologiche dello
Sviluppo della Salute in Età Evolutiva
ANNO ACCADEMICO 2007-2008
ROBERTO BAIOCCO
Università degli Studi di Roma “Sapienza”
Il corso offre una panoramica delle principali teorie
dello sviluppo psicologico. Gli argomenti principali del
corso saranno:
Le teorie dello sviluppo con un’attenzione
particolare ad autori quali Piaget, Freud,
Erikson, Gibson e Vygotskij.
Lo sviluppo della personalità del bambino
nell'ambito della relazione primaria
La costruzione delle competenze
relazionali;
Apprendimento e socializzazione nei
contesti educativi.
Manuale:
Miller, P. H. (2002). Teorie dello sviluppo psicologico. Il Mulino,
Bologna.
Monografie:
D'Alessio, M. e De Stasio, S. (a cura di) (2005). Psicologia e
processi educativi. Carocci, Roma.
Fitz, P. (a cura di) (2008). Mangiare e crescere. Carocci, Roma.
Indirizzo e-mail del docente: [email protected]
1
Esame scritto: test a scelta multipla (al termine del
corso) + domande aperte
Integrazione orale, facoltativa
verbalizzazione dell’esame.
il
giorno
della
Eventuale presentazione di una tesina da concordare
con il docente e da discutere dopo aver superato
l’esame scritto al posto dell’integrazione orale.
Indirizzo e-mail del docente: [email protected]
ARTICOLAZIONE DEL CORSO
LEZIONI FRONTALI
VERIFICHE
APPRENDIMENTO
LAVORO IN
PICCOLI GRUPPI
ESERCITAZIONI PRATICHE
DURANTE IL CORSO
PSICOLOGIA
DELLO SVILUPPO
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Che cos’è una teoria? Che cosa le teorie dovrebbero
essere o che cosa di fatto generalmente sono?
Che cos’è una teoria dello sviluppo?
Che valore ha una teoria dello sviluppo?
Quali sono i nodi principali della psicologia dello
sviluppo che le teorie affrontano?
Una teoria scientifica ideale, completa e formale è un insieme
di affermazioni interconnesse: definizioni, assiomi, leggi,
ipotesi e così via.
Alcune di queste affermazioni sono dedotte logicamente da
altre.
Questo insieme di affermazioni hanno la funzione di
descrivere strutture, meccanismi o processi non osservabili,
di porli in relazione fra di loro e con gli eventi osservabili.
Le affermazioni possono essere più o meno “distanti” dai
comportamenti osservabili; maggiore è la distanza minore è
la possibilità che esse siano sostenute o confutate dai dati
empirici.
Al livello più “lontano” dal comportamento osservato stanno
alcuni ASSUNTI (ASSIOMI) che vengono accettati senza
dimostrazione.
Esempio: nella teoria di Piaget il pensiero è organizzato.
A livello meno generale abbiamo I COSTRUTTI IPOTETICI –
concetti che pongono una relazione tra eventi o variabili. Tali
costrutti non sono direttamente osservabili ma si riferiscono
a comportamenti che sono osservabili.
Esempio: nella teoria di Piaget abbiamo concetti quali
quello di “schema mentale”.
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I costrutti ipotetici possono essere tradotti in IPOTESI cioè
affermazioni provvisorie relative alla relazione fra eventi o
variabili.
Esempio: nella teoria di Piaget ipotesi è che il bambino di
pochi mesi tenda a ripetere un’azione interessante, ad
esempio scuotere un sonaglio..
Un ipotesi diventa un FATTO
sufficientemente corroborato dai fatti.
quanto
questo
è
Man mano che i fatti si accumulano, essi si collegano in
una LEGGE: un’affermazione generale riguardante un
insieme di fatti.
LE TEORIE SI COSTRUISCONO ANDANDO
AVANTI E INDIETRO TRA DATI E TEORIE
I fatti nuovi cambiano ulteriormente la teoria, e i cambiamenti
nella teoria generano nuovi esperimenti e quindi nuovi fatti.
Le osservazioni empiriche possono dare un enorme
supporto ad una teoria ma non possono mai provare
completamente che essa è vera, perché osservazioni future
potrebbero sconfessarla.
PUNTO DI VISTA LOGICO: una teoria dovrebbe mostrare
coerenza interna senza affermazioni contraddittorie.
PUNTO DI VISTA EMPIRICO: una teoria non dovrebbe
essere contraddetta da osservazioni scientifiche.
Dovrebbe
essere
CHIARA,
FALSIFICABILE,
PARSIMONIOSA e con un minor numero possibili di
assiomi.
Una teoria dovrebbe inoltre coprire un’area scientifica
estesa e integrare ricerche precedenti.
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STUDIARE I BAMBINI NON RENDE UNO PSICOLOGO
UN TEORICO DELLO “SVILUPPO”.
Per una teoria evolutiva, l’elemento critico è focalizzarsi sui
“CAMBIAMENTI NEL TEMPO”. In questo caso 3 sono i
compiti principali:
1) DESCRIVERE I CAMBIAMENTI ENTRO UNA O PIU’
AREE DEL COMPORTAMENTO;
2) DESCRIVERE I CAMBIAMENTI NELLA RELAZIONE
FRA DIVERSE AREE DEL COMPORTAMENTO;
3) SPIEGARE IL CORSO DELLO SVILUPPO DI CUI SI
E’ FATTA DESCRIZIONE.
1) DESCRIVERE I CAMBIAMENTI ENTRO UNA
O PIU’ AREE DEL COMPORTAMENTO
Una teoria dello sviluppo descrive i cambiamenti che
avvengono nel tempo in una o più aree del comportamento o
attività
psicologiche
quali
pensiero,
linguaggio,
comportamento sociale.
Una teoria adeguata dovrebbe descrivere non solo i
cambiamenti che si verificano nell’arco di mesi o anni, ma
anche quelli relativi a pochi secondi, minuti o giorni.
2) DESCRIVERE I CAMBIAMENTI NELLA RELAZIONE
FRA DIVERSE AREE DEL COMPORTAMENTO;
Una teoria dello sviluppo tenta di tener conto del fatto che ci
sono aspetti simultanei nel pensiero, nella percezione, nelle
competenze sociali e così via.
I teorici dello sviluppo sono “GENERALISTI SPECIALIZZATI”
in quanto sono competenti in molte aree della psicologia, ma
specializzati nell’approccio evolutivo allo studio di queste
aree di contenuto e delle loro relazioni.
Per Vygotskij pensiero e linguaggio sono relativamente indipendenti fino a
che non si uniscono per produrre il linguaggio simbolico e i bambini
diventano capaci di pensare parole.
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3) SPIEGARE IL CORSO DELLO SVILUPPO
DI CUI SI E’ FATTA DESCRIZIONE.
Una teoria dello sviluppo offre una serie di principi generali o
regole relative al cambiamento.
FREUD afferma che le pulsioni con base biologica si
“spostano” dalla zona orale a quella anale … grazie a
processi che producono il cambiamento maturazione
fisica.
1) ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI
Una teoria dà significato ai fatti, fornisce un quadro di
riferimento, attribuisce importanza a certi fatti più che ad
altri, riassume e organizza le informazioni …
2) GUIDARE LA RICERCA
La teoria ha il ruolo di stimolare e interpretare i dati, è un
espediente
euristico,
uno
strumento
che
guida
l’osservazione e genera nuove informazioni.
1) QUAL E’ LA NATURA DI BASE DELL’UOMO?
2)
LO
SVILUPPO
QUANTITATIVO?
UMANO
è
QUALITATIVO
O
3) IN CHE MODO NATURA E CULTURA CONTRIBUISCONO
ALLO SVILUPPO?
4) CHE COSA SI SVILUPPA?
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I filosofi della scienza hanno identificato diverse visioni del
mondo nel pensiero occidentale. Tre di esse si possono
rintracciare nelle teorie della psicologia
A) CONCEZIONE MECCANICISTICA: il mondo è come una
macchina composta di parti (fisica newtoniana). TEORIA
DELL’APPRENDIMENTO.
B) CONCEZIONE ORGANISMICA: il mondo è simile a un
sistema vivente (Leibniz; 1646-1716). Importanza all’intero
più che alle parti, alle relazioni fra le parti e al modo in cui
l’intero dà significato alle parti. TEORIA PIAGETIANA.
C) CONCEZIONE CONTESTUALISTA: la metafora è quella
dell’atto storico o dell’arazzo. Un comportamento ha
significato solo in riferimento al suo contesto storico e
sociale. TEORIE SISTEMICO-RELAZIONALI.
Le teorie meccaniciste: quantità
Le teorie organiciste: qualità
Le teorie contestualiste: entrambe
A un livello più generale, la questione se il cambiamento sia
quantitativo o qualitativo diventa la questione se lo sviluppo
proceda per STADI oppure no.
STADIO = è un periodo di tempo in cui il pensiero e il
comportamento del bambino (in una varietà di situazioni)
riflettono un tipo particolare di struttura mentale.
Per esempio, secondo Piaget ci sono cambiamenti qualitativi
di tipo stadiale nella struttura del pensiero dalla nascita
all’adolescenza.
Qual è la natura del cambiamento che
caratterizza lo sviluppo?
CAMBIAMENTO
QUANTITATIVO
CAMBIAMENTO
QUALITATIVO
Comportamentismo
Teorie organismiche
Il bambino è
plasmato dalle esperienze
e dall’apprendimento
Il bambino è un attivo
costruttore delle proprie
capacità
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Si tratta di un cambiamento continuo e graduale
o viceversa discontinuo e improvviso?
PROCESSO
CONTINUO
Cambiamento
quantitativo
Processi al
tempo stesso
continui e
discontinui
PROCESSO
DISCONTINUO
Cambiamento
qualitativo
Posizioni
intermedie
Ci si riferisce alle “cause” sottostanti allo sviluppo.
In realtà la domanda più giusta da porsi è COME natura e
cultura INTERAGISCONO per determinare lo sviluppo.
Oggigiorno quasi tutti sono d’accordo che sia una
complessa interazione di fattori innati e ambientali a
spiegare tanto lo sviluppo di un tratto o di un
comportamento in un individuo, quanto le variazioni di un
tratto o un comportamento fra individui.
Le teorie che presenteremo differiscono nell’accentuazione
del versante natura o cultura, nell’importanza del tempo in
cui fare una certa esperienza, ecc.
La domanda è relativa alla “UNITA’ DI ANALISI” appropriata.
Una teoria può focalizzarsi sulla struttura (organizzazione del
pensiero o del comportamento) oppure sul sistema (aspetti
dinamici e funzionali).
Può inoltre avere un contenuto privilegiato di studio (ad
esempio le emozioni).
Può utilizzare una metodologia differente per studiare lo
sviluppo (ad es. l’osservazione negli studi etologici).
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