Il salario è ancora una variabile indipendente?

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Il salario è ancora una variabile indipendente?
l’opinione dEL direttore Fipe
Il salario è ancora una
variabile indipendente?
L’
dei contratti con la sanità pur pretenarticolo di Luciano Lama - forse,
dendo le medesime prestazioni, un indopo Di Vittorio, il più famoso
cremento generale del costo del lavoro
leader della CGIL - sul “salario
ed una contrazione della flessibilità in
variabile indipendente” è del 1967.
entrata regalati alle nostre imprese dalla
L’idea è di Sraffa un economista ben noto
riforma Fornero.
per l’opera Produzione di merci a mezzo
Sono tutti quelli descritti elementi che
di merci, ed è difficile immaginare qualincidono pesantemente sulle imprese cosa di più contrario alla logica economiavvertiti tanto da quelle strutturate che
ca che ci avverte che gli incrementi del
da quelle a dimensione familiare - e che
salario devono essere legati ad incremenimpongono una riflessione sul costo del
ti della produttività.
lavoro e sui suoi automatismi .
Ma pochi anni dopo la “barzelletta” sarà
Una risposta adeguata può, pertanto, esuna parola d’ordine.
sere fornita solo con una visione a 360°
Ondate di scioperi che avrebbero richiedel le problem at iche
sto meno paura, un padell’impresa che si trova
dronato più deciso ed
di fronte, pur nelle imun altro governo.
Dopo tanti anni
minenze della scadenOggi, dopo tanti anni,
za del CCNL turismo, a
torna la necessità di una
torna la necessità
richieste di contratti di
rif lessione su questo
di una riflessione
secondo livello.
assunto che andrebbe
su questo assunto
Appare evidente a queaggiornato sostituendo
che andrebbe
sto punto come occorra
alla parola “salario” un
impostare una riflessioriferimento al “costo del
aggiornato
ne generale sull’immilavoro” che non può esnente rinnovo del consere scisso - al pari della
tratto, sulle piattaforme
dinamica salariale - dalterritoriali, e sui problemi contingenti.
la produttività.
Personalmente ritengo che tutto ciò ci
Infatti, dopo anni di crescita del mercato
obblighi alla riflessione sulle imminenti
della ristorazione, ci troviamo di fronte
prospettive di rinnovo del CCNL in prea fatti inquietanti - portato di una crisi
senza di una congiuntura negativa dove
generale - quali il saldo negativo del
l’esigenza primaria sarà il rispetto delle
numero dei pubblici esercizi, l’obbligo
necessità delle imprese associate alla Fedi pagare inderogabilmente a 30 giorni
derazione, la cui sopravvivenza significa
i fornitori di alimenti deperibili, la forte
anche mantenimento dei livelli occupacaduta dei consumi nella ristorazione in
zionali, ed il pericolo maggiore sarà
concessione autostradale, il blocco delrappresentato dal considerare - magari
la dinamica dei prezzi della ristorazione
per esigenze esterne - il salario “una
collettiva che si somma a quello dei pavariabile indipendente”.
gamenti della Pubblica Amministrazione
ed anche di molti privati, una spending
review che abbatte del 5% i corrispettivi
Marcello Fiore
4 mixer
set tembre 2012