parrocchia di san nicola da tolentino

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parrocchia di san nicola da tolentino
PARROCCHIE DEI TOLENTINI E DI SAN PANTALON
don Marco 392 2448591 - don Mario 329 1561027 - don Piero 339 4922532
Chiesa del SS. Nome di Gesù
Chiesa di S. Nicola da Tolentino
Chiesa di S. Pantalon
(Santa Chiara)
S. Messa festiva: ore 9.30
S. Messa della vigilia
S. Messa della vigilia
Divina
Liturgia
in
rito delle domeniche e feste: ore 19.00
delle domeniche e feste: 18.00
bizantino in lingua ucraina: S. Messe festive: ore 10.30 e 18.30
S. Messa festiva: 10.00
domenica: ore 13.00
S. Messa feriale: ore 18.30
e-mail:
S. Messa feriale: ore 8.00
e-mail: [email protected]
[email protected]
IL DIARIO
Anno V° - n. 228 - Domenica 29 maggio 2011
Benigni e la fede
«Mia mamma era analfabeta, ma come la
“Madonna del cardellino” di Raffaello aveva
sempre in mano il Vangelo, si metteva accanto ad
una cosa calda e apriva questo libro senza saper
leggere. E io le dicevo: „Ma mamma, non sai
leggere…‟, e lei mi guardava in un modo e
sorrideva e non rispondeva, ma sembrava che
dicesse: So leggere più di te». Certo è che di
Vangelo il comico toscano ne ha masticato molto,
soprattutto per portare sulle piazze del mondo la
Commedia dantesca e arrivare a dire che “Gesù, il
Signore, s‟è fatto uomo perché gli uomini
diventassero Dio. Lui che non ha mai peccato s‟è
preso tutti i peccati, ha fatto tutto quello…; è una
cosa spettacolare quello che ha fatto. (…) Gesù
Cristo ne ha salvati proprio tanti! C‟è sempre una
speranza con Gesù, ragazzi. Io credo che c‟è
speranza anche all‟Inferno, se c‟è Gesù”.
E‟ altrettanto certo che nelle opere di Benigni
(dagli spettacoli di cabaret ai varietà televisivi, dai
film alle letture dantesche) c‟è una attenzione
ricorrente per le tematiche religiose: Dio, Gesù, la
Bibbia, la creazione, angeli e diavoli, il Giudizio
universale,
Maria…
Gli
esempi
sono
innumerevoli. Da qui è nata l‟idea di un libro a
più mani, in uscita: Roberto Benigni. Da
“Berlinguer ti voglio bene” alla “Divina
Commedia”, il percorso di un comico che si
interroga su Dio, a cura di Riccardo Bigi, edito
dalla Società editrice fiorentina, che analizza in
maniera sistematica il modo in cui Benigni, nelle
sue opere e in particolare nei fils e nelle letture
dantesche, parla di Dio. Su questo sono stati
coinvolti un critico cinematografico, Francesco
Mininni, e un teologo, monsignor Andrea
Bellandi. «Benigni - spiega Mininni - è un artista
che rimanendo fedele a se stesso ha allargato i
propri orizzonti. Una persona che a lungo andare,
guardandosi allo specchio, ha capito che lo
sberleffo da solo non basta a esprimere i
sentimenti che ha dentro. E che ha deciso di fare e
di dire di più. Tra “Berlinguer ti voglio bene” e
“La vita è bella” non passano soltanto vent‟anni.
C‟è un diverso amore per la vita, una differente
interiorità». «Il merito di Benigni - afferma
Bellandi - è quello di mettersi lui stesso in gioco
di fronte alla “Divina Commedia”, accettando
consapevolmente di correre un duplice rischio:
quello di deludere i numerosi fan del Benigni
comico e quello di incorrere negli strali degli
addetti ai lavori: letterati, intellettuali, perfino
alcuni ecclesiastici. Non sappiamo quanto la
scommessa sia stata vinta; è certo però che, dopo
il suo tentativo, il capolavoro di Dante è ritornato
prepotentemente attuale. Ciò non vuol dire che
l‟interpretazione datane dall‟artista toscano
esaurisca tutta la sconfinata profondità, soprattutto
teologica, dell‟opera medesima; tuttavia non si
può negare che egli si sia confrontato lealmente,
mettendo in gioco tutta la ricchezza della propria
umanità».
Conclude il curatore del libro: «Non v‟è dubbio
che la cultura popolare di Benigni sia intrisa fino
al midollo di religiosità. Una religiosità che può
esprimersi nella presa in giro, nella battuta,
nell‟irrisione come nell‟esposizione appassionata
delle dottrine teologiche che si nascondono dietro
i versi di Dante. In fondo, la comicità e la poesia,
come ogni forma d‟arte, sono strade per dire
quelle cose che il linguaggio umano, altrimenti,
non riesce ad esprimere».
Grazie, caro Benigni. Tu istruisci sorridendo, il
che non è semplice in un mondo che inventa
metodi facili per rendere sempre più difficili le
cose facili. (Sintesi di un articolo a firma di
A.Fagioli, pubblicato su AVVENIRE del
11/05/2011, a cura di D.M.).
Briciole
♦ Lunedì 16 maggio è morta la signora
VITTORIA
ITALIA
TREVISIOL
ved.
ROSETTI, di anni 89, residente in Fondamenta
santa Chiara 516. I funerali sono stati celebrati a
Ravenna. Condoglianze vivissime alla famiglia.
♦ Mercoledì 25 maggio, dopo due anni di
malattia, è mancata all‟affetto dei suoi cari la
signora
MIRELLA
TOMAELLO
in
SIMONETTI, di anni 81, residente in Corte Amai
197/I. I funerali sono stati celebrati ai Tolentini
sabato 28 alle ore 11. Siamo vicini con l‟affetto e
la preghiera al marito ed ai figli Massimo ed
Alessandra.
♦ In occasione della Giornata del Seminario, ai
Tolentini sono stati raccolti € 247,56 destinati alla
Istituzione che prepara i giovani al ministero
ordinato.
♦ In data sabato 18 giugno alle ore 16 in Basilica
di san Marco, saranno ordinati preti don Lorenzo
De Lazzari, della parrocchia di Campalto e don
Valentino Cagnin, della parrocchia di san
Giovanni evangelista in Mestre. Ricordiamoli
nelle nostre preghiere.
♦ Fondo di solidarietà. In settimana entrati €
194,17 e usciti € 200.Appuntamenti
■ Martedì 31 maggio: nella cappella della casa
della Madonna di Loreto a san Pantalon,
concluderemo il mese di maggio, dedicato alla
santa Madre di Dio. Alle ore 18.00 recita del
rosario ed alle 18,30 celebrazione della messa.
■ Mercoledì 1 giugno alle ore 18 in Basilica di
san Marco: il vescovo ausiliare Mons. Beniamino
Pizziol celebrerà la santa messa, con la quale
saluta la diocesi di Venezia. Verrà sospesa la
celebrazione della messa serale ai Tolentini.
■ Venerdì 3 giugno: primo del mese. Dopo la
celebrazione della messa serale, siamo invitati a
concludere l’Anno Pastorale, ritrovandoci nel
giardino adiacente alla chiesa dei Tolentini. Dopo
una riflessione sul lavoro pastorale svolto durante
l‟Anno, si cenerà assieme. Tutti sono invitati.
Intenzioni messe della settimana
Sabato28
ore 11 (Tolentini) FUNERALE della signora
MIRELLA TOMAELLO in SIMONETTI
ore 18 (S.Pantalon)
ore 19 (Tolentini) + Ranieri
Domenica 29
ore 10
(San Pantalon)
ore 11 (Tolentini) + Sergio, Alvise, Catterina
ore 18,30 (Tolentini)
Lunedì 30 + Giorgio e def. fam. Scattolin
Martedì 31 sospesa la messa ai Tolentini, viene
celebrata a San Pantalon
Mercoledì 1 sospesa la messa serale
Giovedì 2
Venerdì 3
primo del mese
- in mattinata: comunione in casa agli anziani
- ore 17: adorazione eucaristica
- ore 18,30: santa messa + Edoardo
Sabato 4
ore 18 (S. Pantalon) + don Ferruccio
ore 19 (Tolentini) + Vittoria Italia Trevisiol
Domenica 5
ore 10 (S. Pantalon)
ore 11 (Tolentini) + Clementina e Gaetano
or 18,30 (Tolentini) + Valentina, Francesca,
Antonella, Alessandro, Lucio, Tommaso, Elena,
Giovanna, Francesco, Piergiorgio, Lorenzo
Note di (mal)costume
Dall‟Italia alla California, dalla Germania alla
Cina, dal Texas alla Corea, il ritocchino mette
d‟accordo tutti. Pochi, nell‟universo mondo, si
piacciono così come sono. Tanti - troppi ricorrono al chirurgo per modificare il proprio
aspetto. Secondo un‟indagine che l‟Eurisko ha
condotto su diecimila persone sparse nei cinque
continenti, è soprattutto il viso a finire sotto il
bisturi. Il cruccio maggiore delle donne e degli
uomini riguarda il naso: il 27% degli intervistati
lo vorrebbe diverso da com‟è. Ma la voglia di fare
colpo sugli altri, di distinguersi dalla massa, ha
anche un rovescio della medaglia: negli Stati Uniti
sono di gran moda le cicatrici. Fatte ad arte dal
chirurgo, a detta di chi si sottopone all‟intervento,
servono a rendere un volto più interessante, meno
anonimo. Il fenomeno riguarda soprattutto i
maschi desiderosi di acquisire un aspetto più
aggressivo. La tendenza fa capolino anche in
Italia, come è emerso durante l‟ultimo Congresso
nazionale della Società italiana di medicina
estetica. Da noi l‟operazione non è possibile e la
legge prevede che i medici possano intervenire
solo per fini di cura e per migliorare lo stato del
paziente. Non per sfregiarlo. Il ritocchino, perciò,
sta per diventare uno status symbol, cioè un modo
per dimostrare al mondo la propria condizione
sociale. Per sottoporsi alle cure del chirurgo
estetico ci vogliono parecchi soldi e, quindi,
sfoggiare un naso rifatto o rughe spianate significa
esibire anche le proprie possibilità economiche.
Pensare che una volta per mettere in mostra la
ricchezza, bastava un‟auto sportiva! (Da Popotus,
giornale di attualità per bambini, allegato ad
AVVENIRE del 10/05/2011, a cura di D.M.).