Foglietto n. 411

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Foglietto n. 411
IL DIARIO
Anno IX - n. 411 - Domenica 4 gennaio 2015
Al vedere la stella...
Con questo numero de IL DIARIO ci accomiatiamo dalle meditazioni che mons. Tonino
Bello ci ha fatto gustare. Dico “gustare” perché le sue parole sono state “dolci al
palato”. Don Tonino non parlava e non scriveva mai per nulla: e questa è una dote che
non è di tutti. Bisogna essere grati al “predicatore” che lascia un segno, indica una
stella, invita a seguirne la scia per arrivare al suo nucleo incandescente.
«Oggi - scriveva il vescovo di Molfetta - è la festa degli infaticabili cercatori di Dio, degli
inarrestabili pellegrini dell'Assoluto. A qualunque popolo, razza e cultura appartengano,
tutti lo possono trovare: Egli, che è la meta, si è fatto anche strada. I Magi sono il simbolo
di tutti coloro che affrontano un lungo percorso ad ostacoli senza cedere ai tentativi di
depistaggio o disorientamento, senza lasciarsi catturare dagli ambigui sorrisi del potere. E
il loro viaggio non termina, come ci aspetteremo...'e vissero felici e contenti'! No, Dopo
aver offerto i loro doni “per un'altra strada fecero ritorno al loro paese”. E da allora sarà
sempre così per chi lo ha trovato e poi vuole rimanere con lui: bisogna saper cambiare
strada, per non perderlo; anzi, per non perdersi.
(…) Epifania: festa di chi sa leggere i segni. Una “stella” guidava i Magi nel loro faticoso
cammino. Quanti segni anche per noi: nella natura, negli eventi del tempo, nel cuore
dell'uomo, possono diventare frecce direzionali, raggi luminosi che discretamente, nel
cuore della notte, orientano i nostri timidi passi verso un paese, sempre incompiuto, dove
c'è spazio per ogni uomo: quell'uomo è lo spazio stesso di Dio.
Soprattutto il Bambino, scoperto e adorato nella povertà di un villaggio da questi curiosi
investigatori del mistero, è il segno che dobbiamo indagare tra le case e le baracche della
terra, se vogliamo rintracciare i preziosi lembi del cielo. È Lui il vero cielo e ne
dobbiamo intuire la presenza oltre il velo di ogni persona, dietro le quinte di ogni scena
storica.
Davanti a Gesù i Magi non dicono nulla. Di fronte a Lui solo silenzio, ginocchia che si
piegano, vita che diventa dono: mirra, oro, incenso. È Gesù crocifisso, risorto, glorificato.
Compendio dei misteri dolorosi, gaudiosi e gloriosi della vita umana.
Epifania di Dio, pellegrino sulle strade dell'uomo. Epifania dell'uomo, quando si fa
pellegrino sulle strade di Dio. Un monito per le nostre comunità affinché, come popolo di
“magi pellegrini”, non indugino nei palazzi di Erode, nelle accademie dell'immobilismo,
nei labirinti delle ricerche a tavolino, ma affrontino la strada della concretezza quotidiana
e forzino la marcia verso quell'alto monte dove il Signore, eliminata per sempre la coltre
della morte e fatto cadere l'ultimo velo che impedisce la completezza della sua definitiva
epifania, ha già preparato il festoso banchetto della vita e della pace per tutti i popoli».
Dal 7 al 13 dicembre 1992 don Tonino - già gravemente minato dal tumore che qualche
mese dopo lo avrebbe condotto alla morte - ebbe la forza di compiere, il più audace, il
più impegnativo, il più difficile viaggio a Sarajevo, in uno spaventoso scenario di guerra
con cinquecento operatori di pace molto somiglianti ai magi. Ecco la cronaca di quella
storica avventura , raccontata da don Tonino. .
«...E c'erano perfino i magi, venuti da lontano, ma non erano solo tre: erano cinquecento,
giunti da tanti popoli diversi. Questa analogia dei magi con la carovana dei cinquecento, a
dire il vero, mi ha perseguitato anche al mio ritorno da Sarajevo. Anche noi, in fondo,
abbiamo visto la cometa della pace e l'abbiamo seguita. Poi è scomparsa, proprio quando
siamo arrivati alla casa di Erode. Giunti, infatti, davanti alle potenze militari che tengono
sotto controllo la Bosnia, abbiamo subìtp un calvario di paure, di rimandi, di dinieghi.
Abbiamo consumato dei giorni interi in trattative con i potenti, durante i quali abbiamo
anche perso il controllo della stella e si è sfilacciata la speranza. Ma poi ci siamo messi
coraggiosamente in marcia con la caparbietà dei magi e di notte siamo entrati in Sarajevo.
Allora è riapparsa per noi la cometa. O Dio, la città era al buio: un buio spettrale, livido
di morte. Anche i dieci autobus, lenti come i cammelli dei magi scivolavano per le strade
della città a fari spenti. Ma a me sembrava tutto illuminato a festa. E quando nella
palestra di una scuola mi sono steso a terra per dormire insieme con i miei compagni di
viaggio, mi è parso di ripetere il versetto del Vangelo:”Prostratisi, lo adorarono”. E Gesù
lo abbiamo trovato il giorno dopo, nelle persone che abbiamo abbracciato lungo la strada.
Nei fanciulli che ci venivano incontro per darci la mano e un sorriso di speranza, Nei
vecchi commossi per la nostra audacia: Nel giovane soldato piangente alla nostra
partenza (…). Poi, dopo aver lasciato i nostri doni, come i magi, per un'altra strada, l'Onu
dei poveri è tornata a Casa». (A cura di D.M.)
Appuntamenti
Luigi Caburlotto
Domenica 4 gennaio 2015 alle ore 14.30 presso la Casa Caburlotto (Fond. Rizzi 316):
Apertura mostra Ven. Luigi Caburlotto, in occasione della beatificazione del 16 maggio
2015.
Secondo anniversario della morte di don Sergio
Domenica 11 gennaio alle ore 11 ai Tolentini: santa messa in suffragio di don Sergio
Pennacchio (1925-2013), parroco ai Tolentini dal 1984 al 2001.
Briciole
8 gennaio: san Lorenzo Giustiniani
Nato a Venezia il 1 luglio 1381, gli venne imposto il nome di Giovanni, cambiato in Lorenzo agli
inizi della sua vita religiosa. Lorenzo scriverà più tardi in relazione agli anni giovanili: “andavo in
cerca di felicità nei piaceri, ma non l'ho trovata”. Verso i vent'anni sente un forte richiamo alla
vita ascetica e si ritira nell'isoletta di san Giorgio in Alga assieme ad alcuni giovani preti e
chierici veneziani che si erano colà riuniti per attendere allo studio e alla preghiera. Nel 1404 il
gruppo (formato da 17 confratelli) venne eretto canonicamente, prendendo il nome di canonici
secolari di san Giorgio in Alga. Nel 1406 Lorenzo si trasferì in un monastero alla periferia di
Padova e nel 1407 nel priorato di sant'Agostino a Vicenza. Il Giustiniani alternò la sua attività di
priore tra l'isola di san Giorgio, il monastero di Vicenza e quello di san Giorgio in Braida
(Verona) del quale era diventato procuratore nel 1426. Ormai la sua vita pareva circoscritta tra i
suoi monaci e i suoi libri, allorché nel 1431 un suo compagno di solitudine a san Giorgio in Alga,
il cardinale Gabriele Condulmer, fu eletto papa (Eugenio IV) e nominò Lorenzo vescovo di
Vicenza (1433). Senonché i canonici di quella città, in base ad un loro antico privilegio, avevano
già scelto come vescovo Francesco Malipiero e quindi Lorenzo fu trasferito alla diocesi di
Castello. Il Giustiniani fu un grande riformatore sia della vita dei chierici diocesani sia di quella
dei religiosi dei monasteri maschili e femminili. I poveri e gli ammalati furono i suoi prediletti. A
conferma della sua carità, durante la pestilenza del 1447, Lorenzo fu di esempio nella assistenza
agli ammalati, tanto che ottenne dal papa Nicolò V una indulgenza per chi li avesse visitati e
curati. L'8 ottobre 1451 papa Nicolò V sopprimeva la cattedra vescovile di Castello e quella
patriarcale di Grado e istituiva il patriarcato di Venezia eleggendovi a primo patriarca Lorenzo
Giustiniani, il quale continuò nel suo ministero di governo e di carità fino all'8 gennaio 1456,
quando chiuse la sua vita terrena per cominciare quella eterna. Nel 1690 un papa veneziano
Alessandro VIII lo proclamò santo. Le sue spoglie mortali riposano nella basilica già cattedrale di
san Pietro di Castello, in un'urna marmorea collocata sopra l'altare maggiore.
Intenzioni messe della settimana
Sabato 3
ore 18.30 (S. Pantalon) + Michela ╬ + Adele, Anna Maria
Domenica 4 Seconda domenica dopo Natale
ore 10 (S. Pantalon)
ore 11 (Tolentini)
ore 18.30 (Tolentini) + Valentina, Francesco, Antonella, Alessandro, Lucio, Tommaso,
Elena, Giovanna, Francesca, Piergiorgio, Lorenzo, Philip
Lunedì 5
Vigilia epifania
18.30 (S. Pantalon)
Martedì 6
Epifania del Signore
ore 10 (S. Pantalon)
ore 11 (Tolentini)
ore 18.30 (Tolentini) Intenzione offerente
Mercoledì 7
ore 18.30 (Tolentini)
Giovedì 8
San Lorenzo Giustiniani
ore 18.30 (S. Pantalon)
Venerdì 9
ore 18.30 (Tolentini) + Michele
Sabato 10
ore 18.30 (S. Pantalon)
Domenica 11
Battesimo del Signore
ore 10 (S. Pantalon)
ore 11 (Tolentini) + don Sergio Pennacchio
ore 18.30 (Tolentini)
PARROCCHIE DEI TOLENTINI E DI SAN PANTALON
don Gilberto 339 5255766 - don Mario 329 1561027 - don Marco 392 2448591
Chiesa di S. Nicola da
Tolentino
Chiesa del SS. Nome di
www.tolentini.it
Gesù (Santa Chiara)
S. Messe festive: ore 11 e ore
S. Messa festiva: ore 9
18,30
Divina Liturgia in rito S. Messa feriale: lunedì,
bizantino in lingua ucraina: mercoledì e venerdì
domenica ore 13.00
ore 18.30
S. Messa feriale: ore 8.00
e-mail:
[email protected]
m
Chiesa di S. Pantalon
www.sanpantalon.it
S. Messa della vigilia delle
domeniche e delle feste:
18.30
S. Messa festiva: 10.00
S. Messa feriale: martedì e
giovedì ore 18.30
e-mail:
[email protected]