parrocchia di san nicola da tolentino
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parrocchia di san nicola da tolentino
PARROCCHIE DEI TOLENTINI E DI SAN PANTALON don Marco 392 2448591 - don Mario 329 1561027 - don Piero 339 4922532 Chiesa del SS. Nome di Gesù Chiesa di S. Nicola da Tolentino Chiesa di S. Pantalon www.tolentini.it www.sanpantalon.it (Santa Chiara) S. Messa festiva: ore 9 S. Messa della vigilia S. Messa della vigilia Divina Liturgia in rito delle domeniche e feste: ore 19.00 delle domeniche e feste: 18.00 bizantino in lingua ucraina: S. Messe festive: ore 11 e ore 18,30 S. Messa festiva: 10.00 domenica: ore 13.00 S. Messa feriale: ore 18.30 e-mail:[email protected] S. Messa feriale: ore 8.00 e-mail: [email protected] IL DIARIO Anno V - n. 222 - Domenica 17 aprile 2011 La mia piccola candela È sempre emozionante per me quando la notte di pasqua accendo la mia piccola candela... Perché la fiammella è piccola, fragile. Però fa luce! Si fa umilmente strada in un buio che non è più invincibile. Così siamo noi, così sono anche le nostre comunità: piccole, a volte fragili, ma la piccola fiamma che l'incontro con il Signore accende continuamente in noi umilmente sfida il buio e la tenebra. Io vedo molti segni belli nelle nostre parrocchie, e soprattutto mi sembra che stia crescendo la consapevolezza della nostra vocazione di essere un po' la porta della città, espressione dell'accoglienza della nostra chiesa, in particolare nei confronti degli universitari e dei credenti di altre chiese cristiane, con cui crescere nella conoscenza e nel dialogo. Certo, dobbiamo sempre mantenere la fierezza del dono ricevuto insieme con l'umiltà della nostra condizione. Nel portare a tutti l'augurio più fresco di buona Pasqua, vorrei davvero invitare tutti alle celebrazioni della santa Pasqua (i cui orari trovate su questo foglietto), per condividere attraverso i riti la gioia di sentirci amati da Dio e mandati ad amare i fratelli. Una piccola luce che umilmente vince il buio... don Marco Briciole ♦ IMPORTANTE: coloro che intendono partecipare alla Messa del Papa a san Giuliano (domenica 8 maggio) sono pregati di dare al più presto la loro adesione, al fine di ricevere l’indispensabile pass per accedere al luogo della celebrazione. Viviamo questo straordinario evento come una opportunità di esperienza comunitaria. Alla Messa andremo assieme, sacerdoti e fedeli! ♦ ♦ ♦ ♦ Offerte straordinarie: ♦ ♦ Fondo di solidarietà. In settimana sono entrati € 112,57 (da offerte raccolte in chiesa), € 210,40 (offerte varie) e usciti € 160,00.Appuntamenti ■ Mercoledì 13 ore 21 ai Tolentini: celebrazione penitenziale proposta agli Universitari, alla quale possono partecipare anche altri giovani. ■ Intenzioni messe della settimana Sabato 9 ore 18 (S. Pantalon) ore 19 (Tolentini) Domenica 10 V Domenica di Quaresima ore 10 (S. Pantalon) ore 11 (Tolentini) + Luigi e Maria ╬ Pace Benefica ore 11.30 (S. Pantalon): nozze di Silvia e Massimo ore 18.30 (Tolentini) Lunedì 11 (Calle larga Ragusei) Martedì 12 (Ca’ Realtina) + Giuseppe Mercoledì 13 (Fond.ta e Corte del Magazen) + Francesca e def. fam. Bardelle Giovedì 14 a S. Pantalon (Corte e Calle Marconi, Calle della Frescada, Fondamenta della Frescada, Calle Venier o Balbi, Corte e Calle del Remer, Crosera san Pantalon) Venerdì 15 - ore 17.45 (Tolentini) Via Crucis - ore 18.30 (Calle de la Cereria) - ore 21 Celebrazione penitenziale interparrocchiale a S. Giacomo dall’Orio Sabato 16 ore 18 (S. Pantalon) ore 19 (Tolentini) Domenica 17 Domenica delle Palme ore 10 (S. Pantalon) ore 11 (Tolentini) + Emilio e Adelina ore 18.30 (Tolentini) ORARI DELLA SETTIMANA SANTA Domenica delle Palme 17 aprile Ore 10 san Pantalon: Benedizione dei rami d’olivo. Partenza della processione lungo fond. Minotto e Tolentini Ore 10,30 ai Tolentini: Arrivo della processione, Liturgia della Parola con lettura della Passione, Liturgia Eucaristica Ore 18,30 ai Tolentini: Santa Messa Lunedì santo 18 aprile(ai Tolentini) Ore 16-18: Ore 18: Ore 18,30: Adorazione eucaristica Vespri Santa Messa Martedì santo 19 aprile (ai Tolentini) Ore 16-18: Ore 18: Ore 18,30: Adorazione eucaristica Vespri Santa Messa Mercoledì santo 20 aprile (ai Tolentini) Ore 16-18: Adorazione eucaristica Ore 18: Vespri Ore 18,30: Santa Messa Ore 18 a san Marco: Il Patriarca presiede la celebrazione comunitaria del Sacramento della Penitenza Giovedì santo 21 aprile Ore 9,30 in Basilica di san Marco: Santa Messa del CRISMA. Il Patriarca concelebra la Messa con il presbiterio diocesano e benedice gli Oli santi Ore 18,30 a san Pantalon: Santa Messa “nella cena del Signore” Ore 21 a san Pantalon: Veglia di preghiera (I dodici vangeli della passione) Venerdì santo 22 aprile Ore 9 a san Pantalon: Preghiera delle Lodi Ore 18,30 a san Pantalon: Celebrazione della Passione del Signore Ore 21 con partenza da san Simeon grando ed arrivo a san Giacomo dall’Orio: VIA CRUCIS interparrocchiale Sabato santo 23 aprile Ore 9 a san Pantalon: Preghiera delle Lodi Ore 9.30-12 e ore 16,30-19: Confessioni a san Pantalon e ai Tolentini Ore 21,30 ai Tolentini: VEGLIA PASQUALE Domenica di Pasqua 24 aprile Ore 10 a san Pantalon: Santa Messa Ore 11 ai Tolentini: Santa Messa Ore 12,15 ai Tolentini: Divina Liturgia in rito bizantino per i fedeli di lingua ucraina Ore 18,30 ai Tolentini: Santa Messa Lunedì 25 aprile SAN MARCO Ore 10.30 a san Marco: Solenne celebrazione in onore del nostro Santo Patrono Ore 18,30 ai Tolentini: Santa Messa Buona Pasqua a tutti I 150 anni dall’Unità d’Italia riletti in 100 avvenimenti 25) 1909: il Nobel della Fisica a Guglielmo Marconi Guglielmo Marconi è stato spesso celebrato come un’espressione tipica del genio italiano che, con mezzi poveri, riesce ad ottenere grandi risultati. Le proprietà delle onde elettromagnetiche erano già note, ma egli riuscì a dimostrare che le radionde potevano superare gli ostacoli naturali. E’ rimasto famoso il suo primo esperimento, quando trasmise al di là di una collina ed un colpo di schioppo segnalò la riuscita dell’esperimento. Non avendo trovato in Italia i mezzi necessari per proseguire le sue ricerche, nel 1896 si trasferì in Gran Bretagna. Ottenne un risultato decisivo dimostrando la possibilità di superare la curvatura della Terra ed avviò anche gli studi sulla propagazione delle onde nell’atmosfera. Nel 1912 l’opinione pubblica mondiale si accorse delle sue scoperte, quando i marconisti del transatlantico Titanic permisero il salvataggio di una parte dei passeggeri, continuando a trasmettere mentre la nave affondava. 26) 1910: nasce il futurismo Sulle pagine de “Le Figaro”, Filippo Tommaso Marinetti lanciò, nel 1910, l’aggressività, la temerarietà, il salmo mortale, lo schiaffo e il pugno quali forme di espressione. Le tesi del movimento letterario ed artistico futurista contenute nel Manifesto pubblicato in Italia nel 1910, propugnarono la rottura con il passato, la polemica contro l’accademismo, la celebrazione della meccanica e del suo dinamismo, l’ammirazione per l’energia e la volontà di potenza, nonché la distruzione della sintassi e l’abolizione della punteggiatura, nella ricerca dell’immediatezza espressiva. Sul piano politico, il futurismo si affiancò ai nazionalisti che si andavano affermando in quegli anni e contribuì all’attesa di un cambiamento palingenetico che preparò la prima guerra mondiale. Sempre nel 1910 uscì anche il Manifesto della pittura futurista di Boccioni, Carrà, Russolo Balla e Severini. 27) 1911: la guerra di Libia Il rapporto tra l’Italia e l’Africa è scritto nella geografia e si radica in una lunga storia. Era inevitabile che, nell’epoca del colonialismo, l’Italia fosse attratta dalla Libia, anche se questa appariva allora un “grande scatolone di sabbia”. Nel 1911 il governo Giolitti, sotto le pressioni del movimento nazionalista e con l’appoggio di ambienti industriali e finanziari, decise la conquista di questa provincia dell’Impero ottomano. Gli italiani furono fortemente ostacolati da una inattesa resistenza senussita, sotto la guida di Omar al-Mukthar, ma finirono per conquistare la Metropolitana e la Cirenaica. Proprio nell’anno in cui moriva lo scrittore veronese Emilio Salgari, celebre per i suoi romanzi sui pirati della Malesia, l’Oriente e l’Islam entrarono nell’immaginario degli italiani, facilitando la formazione di una scuola orientalistica (Castani, Nallino, Santillana). E’ l’inizio di una storia di rapporti che giunge fino ad oggi e che si proietta nel nostro futuro. 27 bis) 4 giugno 1911: il Vittoriano Alla presenza di Vittorio Emanuele III, del Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e di seimila sindaci, venne inaugurato a Roma il Vittoriano (altare della Patria), monumento dedicato al primo re Vittorio Emanuele II ed all’unità del Paese, compiuta cinquant’anni prima. L’enorme cantiere, aperto nel 1885 con la posa della prima pietra, destinato a segnare profondamente e fra molte polemiche il volto della capitale, non è del tutto concluso; gli ultimi lavori furono terminati solo nel 1935. Per innalzare il complesso progettato dall’architetto marchigiano Giuseppe Sacconi sul lato Nord del Campidoglio, venne demolito un quartiere medievale e rasi al suolo altri storici edifici, mentre per innalzare le fondamenta si sbancarono 70mila metri cubi di materiale (gli scavi, tra l’altro, portarono alla luce l’insula dell’Ara Coeli). Furono impiegati 40mila metri cubi di marmo di Botticino e di Mazzano, provenienti dalla fascia pedemontana ad Est di Brescia e 110mila furono le tonnellate di pietra trasportate lungo i 650 kilometri di linea ferroviaria che separano la stazione di Rezzato, sulla Milano-Venezia, da quella di Porta Maggiore a Roma. 28) 1913: firma del Patto Gentiloni 30) 1918: fine della guerra Il patto Gentiloni prende il nome dal conte Vincenzo Ottorino Gentiloni, nominato da Papa Pio X a capo della Unione elettorale dei cattolici italiani. L’accordo, raggiunto con Giolitti in vista delle elezioni politiche italiane del 1913, prevedeva che i cattolici sostenessero nelle elezioni i candidati liberali, impegnati a non approvare misure anticlericali. La riforma del 1912 aveva introdotto il suffragio universale maschile ed il corpo elettorale era passato dai circa 3.300.000 a più di 8.600.000 votanti ed i liberali temevano di non riuscire ad arginare da soli l’avanzata socialista. Il patto Gentiloni rappresenta una tappa significativa nella storia italiana perché Papa Pio X ritenne, per questa via, di poter superare il “non expedit” (“non conviene”) di Papa Pio IX. Il termine gentilonismo, però, è entrato nell’uso comune con significato negativo, come sinonimo di un accordo raggiunto non sulla base di valori ideali condivisi, ma sullo scambio di interessi diversi. Il 4 novembre di ogni anno si celebra in Italia il giorno della vittoria. E’ la memoria dell’armistizio che - sottoscritto a Vittorio Veneto il 3 novembre 1918 - mise fine alla Grande Guerra: si tratta dell’unica importante vittoria militare dello Stato italiano in 150 anni di esistenza. L’acquisizione da parte italiana del Trentino-Alto Adige, di Trieste e di Gorizia fu una delle conseguenze della dissoluzione dell’impero austroungarico. Altre conseguenze importanti sarebbero indirettamente derivate per l’Italia dal tramonto dell’impero zarista - sostituito dall’Urss - e dalla fine dell’impero ottomano. Benché l’Italia fosse tra le potenze vincitrici, il governo Orlando protestò per il trattamento ricevuto durante di discussioni di pace a Versailles, da cui nacque il mito della “vittoria mutilata”. In tale contesto si inserisce l’impresa con la quale Gabriele D’Annunzio si impadronì militarmente di Fiume. 29) 1915: l’Italia entra nella Prima guerra mondiale 31) 1919: prove di democrazia, nasce il Partito Popolare Il 24 maggio l’Italia entrò nella Prima guerra mondiale, iniziata in Europa un anno prima. La decisione fu presa in modo autoritario, sotto la pressione delle piazze ed estromettendo il Parlamento. Mal preparata, espose i soldati italiani ad un’esperienza durissima, che causò ben 600.000 morti. E’ tristemente nota la disfatta di Caporetto, alla quale seguì la decimazione dei soldati fuggitivi, ordinata dai loro ufficiali. La guerra ha rappresentato un passaggio decisivo nel processo di unificazione italiana: milioni di contadini-soldati provenienti da Sicilia, Puglia, Calabria si incontrarono per la prima volta con lombardi, veneti, liguri, condividendo per lunghi anni l’esperienza delle trincee. Fu importante anche la partecipazione di milioni di cattolici a questa grande vicenda nazionale. Dal Vaticano venne invece una severa condanna di quella “inutile strage”, espressa nel 1917 dalla famosa Nota di Benedetto XV. Nel 1919 fu introdotto definitivamente il suffragio universale maschile e vennero adottati, in luogo del maggioritario uninominale, il metodo proporzionale e il voto di lista. A volere tale riforma fu soprattutto il Partito Popolare Italiano, fondato nel gennaio di quell’anno da un sacerdote siciliano, don Luigi Sturzo. Il suo obiettivo era quello di far entrare la società civile nello Stato, superando l’elitarismo liberale e promuovendo un rapporto nuovo tra masse ed istituzioni. Rivolgendosi “ai liberi e ai forti”, egli fondò un partito non ideologico ma programmatico, di ispirazione cristiana ma aconfessionale, espressione di cattolici ma interprete di diversi strati sociali. Nelle elezioni politiche ottenne ben 100 deputati. Malgrado la sua brevità, l’esperienza politica popolare ha svolto un ruolo importante, facendo maturare tra i cattolici una nuova coscienza civile, amministrativa e politica e spingendoli a spezzare, nel Mezzogiorno, il loro legame con il nobilitato locale.