DISCARICA E DEPURATORE Cattivo odore nell`aria

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DISCARICA E DEPURATORE Cattivo odore nell`aria
DISCARICA
E DEPURATORE
Cattivo odore
nell'aria, bollicine
in mare. La Locride
viaggia spedita verso il
punto di non ritorno?
Ci sono i segni premonitori in
tutta la Locride di una sotterranea attività dei partiti politici e di
singoli aspiranti candidati che si
preparano alla guerra per la conquista di un seggio al Consiglio
regionale.
continua a pagina 8
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CONTROCOPERTINA
Rifiutie
sviluppo
3
La Locride ha una sola possibilità: diventare un’oasi, fare
una rivoluzione verde e poi, su questa piattaforma, innestare
strategicamente e compatibilmente i rami dello sviluppo.
U
STEFANO MAZZETTINI
ndici milioni di euro rari e preziosi per
fare della Locride, giungla di
asfalto,cemento e incuria, un’unica città
verde, lunga 70 chilometri e larga 25.
Ventidue milioni, invece, per lo sviluppo strategico, ovvero per far passare la Locride dalla
totale stagnazione, dall’attuale declino epocale
alla crescita, fermo restando che quest’ultima
ha tempi medio lunghi.
Vincenzo Loiero, ex sindaco di Grotteria, oggi
presidente del Consorzio Locride Ambiente, è
l’uomo che dovrà gestire sia il malloppo complessivo di 33 milioni di euro, sia dimostrare la
percorribilità delle due fase progettuali:
Raccolta differenziata e sviluppo economico.
«Bisogna darsi una mossa, cambiare passo»
afferma un po’ preoccupato.
Entro fine anno dovrà rendicontare alla comunità europea, dire dove questo comprensorio
vuole andare. Nero su bianco. Qual è il suo
progetto, come passare dall’utopia alla realtà.
Loiero avverte una grossa responsabilità, ma
opera con entusiasmo, chiede sostegno:
«Dobbiamo pensare alle future generazioni.
In questa direzione il principale obiettivo è che
si apra un dibattito, che l’Associazione dei
Comuni della Locride faccia delle proposte,
che tutti gli attori protagonisti del nostro territorio non demoliscano le idee altrui, che imparino ad ascoltare, a dialogare, altrimenti si
rischia un continuo gioco a perdere che alimenta l’arretratezza».
Vincenzo Loiero sa bene che grazie a questi
soldi può passare alla storia come colui che ha
vinto la battaglia più difficile degli ultimi 10
anni, ovvero quella della gestione dei rifiuti.
Una sfida che si chiama Eco Locride, un progetto già stilato e totalmente compatibile con
le direttive di Horizon 2020, protocollo rigido
in tema di tutela ambientale e di ecosostenibilità redatto dagli esperti di Bruxelles.
La Locride ha una sola possibilità: diventare
un’oasi, fare una rivoluzione verde e poi, su
questa piattaforma, innestare strategicamente
e compatibilmente i rami dello sviluppo.
-E come si fa?- chiediamo a Loiero prima dei
saluti finali.
La risposta è coerente con la nuova prospettiva, è Eco Locride al 100%: «Pedalare, bisogna
pedalare».
L’uomo da
33 milioni
di Euro
Vincenzo Loiero
può passare alla storia
come colui che ha vinto le
due battaglie più difficili
degli ultimi venti anni:
gestione dei rifiuti e
sviluppo della Locride
RIVIERA
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PRIMO PIANO
GIUDIZIARIA
Chi ha ucciso l’oculista?
Fortunato La Rosa è un medico oculista in pensione, che dopo
aver diretto il reparto oculistica dell'ospedale di Locri si è deciso ad occuparsi in prima persona dei terreni di proprietà che
rimangono nel territorio del comune di Canolo. Per raggiungere i suoi terreni il dottore La Rosa si sposta con un fuoristrada, passando da Gerace, superando il “quadrivio” dove l'ex
statale 111 scende a Cittanova. Quei terreni, incolti per anni,
hanno accolto loro malgrado le mandrie delle vacche sacre e
di quelle profane che passavano a brucare quello che trovavano. Ma quando il terreno da incolto è diventato coltivato e
gestito dall'oculista le vacche, che non comprendono cosa
significa proprietà privata sono tornate a pascolare danneggiando le colture. Il medico ha segnalato il fatto ai carabinieri,
che sono risaliti al proprietario delle mucche attraverso l'orecchino identificativo.
L'otto settembre 2005 Fortunato La Rosa viene attinto da
almeno tre colpi di arma da fuoco
e muore. Chi ha ucciso l'oculista ?
Sono passati nove anni da quel
giorno d'estate e quello dell'ex primario è rimasto, almeno per il
momento, un delitto senza un colpevole.
Nell'immediatezza gli investigatori
hanno puntato l'indice contro possibili interessi sui terreni del medico, che potevano far gola a qualcuno. Non si è parlato, all'epoca, di
delitto di 'ndrangheta.
Ma dietro ad ogni delitto “eccellente” o meno che sia la
'ndrangheta è sempre coinvolta, direttamente o indirettamente, quanto meno per via del controllo del territorio che si dice
eserciti in tutti i locali in cui è presente. E la montagna tra
Gerace, Canolo e Cittanova è un territorio dove gli interessi
delle consorterie criminose di più locali convergono cercando
di accaparrarsi quantomeno il taglio boschivo e quant'altro,
per come riportato un una recente indagine collegata con il
processo “Saggezza”.
Il delitto di Fortunato La Rosa, seppur indirettamente, forse
avrebbe meritato un immediato coinvolgimento della procura
antimafia, alla quale il fascicolo giungerà dopo alcuni anni e
che ad oggi lo tiene aperto in attesa di sviluppi investigativi.
Ad oggi si potrebbe scrivere un inizio di romanzo noir, con in
testa un oculista ucciso, un turco che non le manda a dire ma
che agisce attraverso un avvocato, il quale a sua volta approfitta di un giovane ricciolino che per affrancarsi dalla povertà
sarebbe pronto a che ad eseguire un delitto e poi tornare a casa
senza battere ciglio. In questa storia, per finire, ci starebbe
bene un collaboratore di giustizia, che potrebbe anche solo
confermare quale possibile movente il mancato rispetto della
vittima verso una vacca, magari di origine turca, sacra o profana che sia.
4
Il campione di Formula 1, Daniel Ricciardo invitato
nella Locride a scoprire le sue origini casignanesi
ANTONIO TASSONE
pre mantenute. E ora, un intero
paese, con in testa il consigliere
regionale Pietro Crinò, hanno fatto
richiesta al campione di Formula 1
di venire a trovarli in Calabria. A
quanto pare Daniel parla italiano,
Chi poteva immaginare che il vincitore del Gran Premio di Formula
Uno d’Ungheria, Daniel Ricciardo
(soprannominato Red Bull) avesse
origini casignanesi?
Tutti hanno improvvisamente scoperto che Daniel Ricciardo, l'asso
della Formula Uno, è nato a Perth
ma la sua mamma, Grace Pulitanò,
è figlia dei casignanesi Antonio
Pulitanò e Paola Tallariti e che,
come tanti fecero in quel periodo,
emigrò in Australia negli anni ‘50.
Così come molti nostri conterranei
“australiani”, neanche i genitori di
Daniel hanno mai “reciso” i legami
con il loro paese d'origine. Un filo
diretto Casignana-Perth che verrà
consolidato nel tempo. In questa
città, che continua a dare tanto ai
calabresi, le tradizioni vanno sem-
CATERINA RINALDO
E STEFANOTALLARITA,
I BISNONNI MATERNI DI
DANIEL
conosce le nostre tradizioni culturali e soprattutto la nostra cucina. Si
dice che per lui un appuntamento
irrinunciabile siano le cene domenicali dai nonni. Il padre Joe, ex pilota, è nato a Ficarra in provincia di
Messina, e si trasferito in
Australia all'età di sette anni. Al
momento, con due vittorie e tre
terzi posti collezionati fin qui,
Ricciardo ha fatto meglio del
titolatissimo pilota tedesco
Sebastian Vettel. Attualmente
mancano otto Gran Premi da
disputare in giro per il mondo ed
il “casignanese” Ricciardo
potrebbe centrare l'appuntamento per scrivere la storia di
questo sport.
Tutti i calabresi faranno il tifo per
lui in attesa di poterlo abbracciare,
un giorno, nella “sua” Casignana.
Sarà un sogno? Lo vedremo!
Cosimo Figliomeni ingaggiato nella serie A della Romania
ANTONIO TASSONE
Tra i protagonisti del campionato
romeno c'è anche il sidernese Cosimo
Figliomeni. Partito in piena estate per
un provino di dieci giorni con la squadra del Gaz Metan Medias, l'atleta ha
convinto tutto lo staff tecnico, guidato
dall'ex nazionale romeno Cristian
Dulca, ha rescisso l'accordo con il
Roccella (squadra con cui aveva vinto
il torneo di Eccellenza e che quest'anno disputerà il torneo di serie D)
“volando” in Romania .
A segnalarlo ai dirigenti romeni è stato
un altro sidernese, Massimo Stalteri
che della medesima squadra è da
diverso tempo il preparatore atletico.
Cosimo Figliomeni, nato a Siderno il 7
ottobre del 1992, ha già indossato le
maglie
dell'Hinterreggio,
del
Catanzaro e della Vibonese.
Domenica scorsa, all'esordio nella
massima serie romena, Cosimo
Figliomeni è stato mandato in campo
sin dal primo minuto. In piena “zona
Cesarini” , in una partita che si disputava in trasferta contro il Botosani, il
giovane sidernese ha scaraventato la
palla in rete del 0-3 finale con un preciso diagonale (dopo una splendida
azione personale) mettendo a segno il
suo primo goal stagionale nel campionato romeno. Ovviamente è stata una
grande gioia che Cosimo, il quale, giustamente, ha voluto condividere questa gioia con parenti e amici. Da noi
raggiunto per un prima dichiarazione
si è così espresso: «Sono contento di
questa mia nuova avventura, non potevo sognare un esordio più bello con il
primo gol, sperando che non sia l'uni-
co. Questo è solo l'inizio, sono consapevole di non aver fatto ancora nulla di
concreto. I primi giorni per me sono
stati un po' duri considerata la diversità
della lingua e un ambiente per me
tutto nuovo, ma devo ringraziare il mio
compagno di squadra Roberto Romeo
(è di Soverato, ndr) che mi sta aiutando tanto su questi aspetti così come un
ringraziamento mi sento di rivolgerlo
anche al mio preparatore atletico
Massimo Stalteri nonché al mio procuratore Bruno Larosa che ha sempre
creduto nelle mie capacità ma il ringraziamento mio più grande va alla mia
famiglia che mi ha sempre sostenuto
sin da ragazzino quando iniziai i primi
allenamenti nella scuola calcio della
Juventina Siderno. Dovrò cercare di
dare di più, sperando che le cose vadano in meglio».
Noi di “Riviera” ti seguiremo con
affetto, forza Cosimo, in bocca al lupo.
RIVIERA
DISCARICA E DEPURATORE
Q
ANTONIO TASSONE
ualche mese fa da questa testata partì un appello accorato con una richiesta precisa circa le
condizioni dell'impianto di trattamento dei
rifiuti sito sulle sponde sidernesi del torrente Novito. La
nostra richiesta era di conoscere dalla bocca delle autorità competenti (Regione, Provincia, Comune e società
che gestisce l'impianto) il motivo dei quotidiani miasmi
che provengono da un impianto che serve oltre cinquanta comuni della Calabria.
Da quel giorno nessuna risposta! In compenso i miasmi
e cattivi odori, con l'aumento delle temperature, sono
aumentati esponenzialmente ed i cittadini sidernesi,
esasperati, hanno costituito un'associazione denominata “Riviera pulita”. L'omertosa reticenza di tutte le
autorità competenti ci ha spinto ad effettuare delle indagini volte a scoprire i
motivi per cui l'impianto di separazione dei rifiuti sito in località San Leo
produca costantemente cattivi odori.
Ci siamo chiesti se tali miasmi possono
avere effetti nocivi sulla salute dell'uomo ma in ogni caso è già gravissimo
subire un inquinamento olfattivo di tale
portata in un periodo che dovrebbe
vedere la nostra zona una perla sotto
ogni punto di vista.
Le uniche strutture ricettive sidernesi
distano pochissimo dall'impianto di selezione che dal tramonto in poi dà il meglio
di se intossicando turisti e cittadini che
certamente avrebbero gradito sentire il
profumo del gelsomino.
Tornando alle nostre ricerche abbiamo scoperto che la
causa principale della puzza è da addebitarsi non tanto
ai rifiuti indifferenziati che quotidianamente vengono
scaricati nell'impianto dai comuni della Locride quanto
alla frazione umida da raccolta differenziata che arriva
dai comuni calabresi che raccolgono l'umido. Tale frazione viene lasciata dentro l'impianto di selezione sidernese per giorni. Dopo un ciclo di trattamento dentro
dei tunnel la frazione organica, che emana un nauseabondo e acre odore, ogni sera al tramonto viene caricata in dei camion che all'alba la trasferiscono da Siderno
verso le successive fasi di lavorazione. È proprio quest'attività che provoca i cattivi odori! Prova ne è che le
fasi di caricamento e trasferimento corrispondono temporalmente ai fastidiosi odori che quotidianamente
sono avvertiti da turisti e cittadini.
Non siamo catastrofisti e neanche disfattisti ma la cosa
che più ci preoccupa, oltre alla puzza che impregna
finanche i nostri vestiti, e che inquieta la comunità, è il
totale silenzio da parte della società che gestisce l'impianto. Di solito chi ha le carte in regola non si dimostra evasiva agli occhi di chi ha sete di verità e dimostra
amore e rispetto per l'ambiente.
LA CATASTROFE
L’impianto di separazione è il colpevole
dell’odore appestante che invade
Siderno al tramonto. Un olezzo che
danneggia ambiente e turismo
ECOLOGICA
È IN AGGUATO?
A
SETTIMANALE
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Lo strano caso della transazione sul depuratore
Quando le carte sono più
sporche delle discariche
I
LIDIA ZITARA
La Commissione
Prefettizia è in
procinto di
accettare una
transazione con
“Siderno
Ambiente”,
convenendo
una cifra pari 6
milioni di euro
l Comune di Siderno sta valutando una
bozza di transazione nella procedura legale
riguardante il depuratore, accordando alla
società che lo gestisce, “Siderno Ambiente”
(azienda con sede a Rovigo), una cifra iniziale di sei milioni di euro.
Tutto questo avviene all’interno dei labirinti dei tribunali e all’oscuro dell’Ufficio
Legale del Comune, attraverso una
bozza transattiva (cioè un accordo),
stesa da “Siderno Ambiente” e presentata di sorpresa, come in un legal-movie
americano.
Gli avvocati del Comune, stipendiati forfettariamente per seguire le cause pubbliche, si sono visti esautorare senza spiegazioni, e sostituire da un legale di
Catanzaro, Fulvio Giannitti, al quale viene
accordato un pagamento “pieno” con vari
bonus per la trasferta.
Un fatto quanto mai strano, se si considera
che la causa era già istruita da due anni, ed
era già in fase avanzata. Ma la cosa più singolare è che le “carte” erano a tutto favore del
Comune, che probabilmente avrebbe vinto
con un esborso di gran lunga inferiore.
Ovviamente questi soldi non vengono dalle
tasche dei Commissari, ma da quelle dei cittadini, quindi si possono spendere a piacere.
Sul depuratore, poi le cose non sono mai state
limpide, esattamente come le acque in entrata
e in uscita. I comuni interessati dal depuratore
“consortile” sono numerosi. Non solo Siderno,
ma anche Locri, Grotteria, Gerace, Agnana,
Canolo e Antonimina. Gli ultimi tre non sono
mai stati allacciati, mentre Locri non ha quasi
mai versato le sue quote (tanto che c’è un altro
procedimento aperto per questo motivo) e le
quote di Grotteria e Gerace sono minime.
Ai tempi di Ritorto era anche stata proposta la
costruzione di un mega-depuratore consortile
che dovesse servire la vallata del Torbido, a cui
la giunta sidernese si oppose poiché ecologicamente insostenibile.
Nonostante il cattivo funzionamento, il
Comune di Siderno accetta molti oneri di
manutenzione e gestione, ammontanti ad una
cifra che -secondo fonti attendibili- è certificata
per quattro milioni di euro dal 2004 ad oggi.
“Siderno Ambiente” pretende il pagamento
della quota pubblica dell’investimento (il
48,2%), Siderno non paga: si finisce in tribunale.
Nel 2010 l’intero procedimento legale viene
caricato sulle spalle di Siderno in quanto comune capofila.
In questi giorni, senza interpellare i curatori
dell’Ufficio Legale, la Commissione Prefettizia
è in procinto di accettare una transazione con
“Siderno Ambiente”, convenendo una cifra pari
6 milioni di euro, richiesta dall’azienda in quanto ammontare iniziale dell’investimento.
Uno dei nodi è proprio questo: “Siderno
Ambiente” non ha mai conteggiato un riscatto
esibendo certificazioni e fatture, e basa la sua
richiesta sulla cifra investita. Non solo: oltre i 6
milioni chiesti, si esige una cifra non precisata
per la gestione successiva al 2010. Somma che
dovrà essere anticipata da Siderno, che per recuperare la spesa dovrà a sua volta rivalere solo nei
confronti dei comuni di Locri e Gerace (quest’ultimo solo dal 2012 in poi).
Insomma, Siderno paga e poi si vedrà.
Perché tutti questi sotterfugi? Non si giustifica il
motivo per il quale il Comune –in procinto di
chiudere la causa, forse vincendola- mette da
parte i legali (stipendiati) per patteggiare un
pagamento non definito, attraverso un altro
avvocato, che dovrà essere pagato a parte.
Perché una cifra tanto alta, che andrà a incidere
pesantemente sulle nostre bollette? I 4 milioni
di euro già versati sono stati sottratti? Qual è la
cifra finale che graverà sulle casse di Siderno? I
contenziosi con gli altri comuni vedranno un
successo? E in caso opposto, quanto graverà
sulle tasse dei cittadini sidernesi?
Vorremmo ricordare che la sede di “Siderno
Ambiente” è a Rovigo, che si tratterrà il 20% di
iva spesa dai cittadini sidernesi, che finirà nelle
casse delle banche di Rovigo.
Ma non è finita qui: il Comune di Siderno attende un finanziamento regionale di 3.700.000
euro, che non può essere erogato se il comune
ha pendenze legali con la ditta che dovrà completare i lavori. È noto infatti che Siderno rientra tra i comuni “in procedura d’infrazione” per
il mancato rispetto della depurazione dei reflui,
e il Piano Nazionale per il Sud prevede dei
finanziamenti per raggiungere la corretta gestione del servizio, ma il contenzioso in corso
“determina un rilevante impedimento alla realizzazione dell’intervento programmato, soprattutto in mancata definizione del riscatto”. Si
rende quindi necessario chiudere tutto in fretta
per riaffidare i lavori a “Siderno Ambiente” a
condizioni super-agevolate. Già, perché l’azienda non è obbligata a far nulla se i fondi della
Regione non verranno assegnati.
Ciò che emerge questa vicenda enigmatica e di
dubbia legalità, è che il commissariamento di
Siderno e dei paesi locridei sia in definitiva un
comodo sistema per lo Stato di fare intenzionale confusione tra conti bancari pubblici e privati,
intorbidire l’acqua per nascondere azioni mirate
ad un vantaggio personale, e infine far spesare
tutto ai cittadini, con la scusa del “servizio”, che
è stato strapagato ma mai avuto. Sorgono ragionevoli sospetti sulla metodica di gestione delle
pubbliche finanze e sulla legittimità della dichiarazione di dissesto.
Ci si chiede anche che tipo di situazione burocratica e finanziaria lasceranno i Commissari a
una futura giunta, e viene spontaneo domandarsi: se fosse stato un sindaco a compiere una
mossa del genere, non sarebbe stato subito additato?
RIVIERA
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POLITICA
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ELEZIONI REGIONALI TRA PRIVILEGI DI CASTA E POSSIBILITÀ DI CAMBIAMENTO
La peggiore Calabria ha
soffocato la Locride migliore
C
ILARIO AMMENDOLIA
i sono i segni premonitori in
tutta la Locride di una sotterranea attività dei partiti politici e
di singoli aspiranti candidati che si preparano alla guerra per la conquista di un
seggio al Consiglio regionale.
Tra poco inizierà la consueta guerra di
parole tanto più violenta quanto più
inutile.
Si odono gli squilli di tromba, urtano i
destrieri, cozzano le armature, si incrociano le spade.
Ma come nella battaglia di Maclodio
magistralmente descritta da Manzoni
non si combatte per noi, anzi “noi” saremo il bottino che il vincitore reclamerà
dopo l'armistizio con l'antico nemico e
“l'uno e l'altro” peseranno sul nostro
collo.
Alle spalle di costoro non c'è niente se
non il “Nulla” della “storia infinita”.
Non ci sono proposte, non ci sono progetti, non c'è storia, non c'è passato, non
ci sarà futuro.
Ho avuto già modo di dire: l'anno scorso almeno mille giovani laureati hanno
lasciato la Calabria per stabilirsi in altri
parti d'Italia e d'Europa. Moltissimi
ragazzi dalla Locride.
Sono ingegneri gestionali, informatici,
architetti, medici, laureati in economia,
in scienze agrarie, in legge, in filosofia,
scienze della comunicazione.
Si tratta della nostra “migliore gioventù” condannata ad emigrare.
Una Terra anemica e dissanguata conti-
nua a dare il proprio sangue privandosi
così del nerbo della propria popolazione
e del proprio futuro.
I vitalizi dei consiglieri regionali costano
una decina di milioni di euro ogni anno,
con questi stessi fondi si potrebbe dare
un contributo di inserimento ai giovani
laureati per non abbandonare questa
terra.
È una scelta! In Calabria s'è deciso di
mantenere privilegi di casta e contemporaneamente di bruciare il futuro dei
nostri giovani.
Una decisione bipartisan che la dice
lunga sull'evaporazione della politica a
prescindere dagli schieramenti.
Alla vigilia delle elezioni, c'è qualcuno
che prende questo impegno solenne di
abolire sin da subito i vitalizi a favore
della nostra gioventù?
Chi assume su di sé l'onere di abrogare sin dal primo mese della prossima legislatura regionale - gli indecenti contributi ai gruppi consiliari?
Chi ha una strategia per ridurre di almeno il 50% i costi per quella parte della
burocrazia regionale perfettamente inutile?
Chi si impegna a dar vita ad una stazione unica appaltante, soprattutto per la
sanità, omologando i prezzi dei singoli
prodotti a quelli delle Regioni virtuose?
In pochi mesi si potrebbe mettere in
campo una strategia d'urto, una politica
virtuosa tesa a risparmiare milioni di
euro per destinarle ai giovani, allo sviluppo, all'intervento sulle fasce di
povertà estrema, agli ammalati gravi
costretti a defaticanti e costosi viaggi
della speranza.
Ma queste cose non c'entrano con questa “politica.”
I partiti e i singoli candidati hanno scelto e privilegeranno ancora un altro
campo di battaglia a loro più congeniale. Chiederanno i voti come favore ed in
quanto “notabili” in un territorio di
estrema povertà.
Prometteranno, minacceranno ma la
violenza e la seduzione delle parole sarà
simmetrica all'inconsistenza dei fatti .
Ogni volta, in questi interminabili 44
anni di esperienza regionale, segnata da
esasperante continuità, abbiamo caricato di aspettative il momento elettorale.
Dopo qualche tempo ci siamo voltati ed
abbiamo scoperto di essere un passo
indietro rispetto al punto di partenza.
Resistono i vitalizi, i costi della politica,
gli sprechi, i costi della burocrazia, l'incapacità di dare risposte.
Restano inevase le richieste di cambiamento. Così, ogni esperienza di governo
regionale ha lasciato una Calabria più
avvilita, più frustrata, più rassegnata ,
più angosciata., più povera, più criminalizzata. Sarà ancora così, perché la battaglia è stata- ed è- sui nomi e non sui
contenuti.
Dice un'antico adagio popolare “ il
buon tempo si vede dal mattino”. Se
così è la Calabria, con le prossime elezioni regionali, si avvia ad un'altra cupa
notte di lampi e di tuoni.
C'è una sola salvezza: la discesa in
campo del nostro popolo e, qualche
volta, il miracolo può succedere.
Dobbiamo pretendere che la politica
ritorni viva liberandosi da questi fantasmi.
C'è un'altra Locride testarda, sognatrice, colta, popolare, ferita, infangata,
portatrice di errori e di generosità.
A questa Locride è necessario dare una
parola.
Il 2 settembre sarò ancora a Polsi, cifra
della nostra storia.
A Polsi un popolo vinto viene ogni anno
inchiodato alla croce che è costretto a
portare sulle spalle.
Luogo altamente simbolico dove all'indomani della strage di Duisburg ci
siamo riuniti, insieme: popolo, vescovo,
sindaci, professori dell'UNICAL, intellettuali, giornalisti e, dopo appena un
mese, eravamo all'Università di
Cosenza, ancora insieme, per approvare
il “Manifesto per un'altra Calabria.”
Poi, la peggiore Calabria ha soffocato la
migliore Locride.
Ci troviamo ancora una volta ad un
bivio.
Ci sono due strade: una approda a questa politica inutile e l'altra, certamente
più faticosa ci avvia verso il sogno, la
lotta ed il possibile riscatto.
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ATTUALITÀ
L’intervista
Al neo sindaco di Agnana
Caterina Furfaro ha rinunciato all'indennità
di carica come primo cittadino per
destinarla all'erogazione di buoni lavoro e
servizi in favore di anziani e disabili.
La prima promessa è
mantenuta. Le altre?
FRANCESCA BARRANCA
Il geometra Caterina Furfaro dallo scorso 26 Maggio è primo cittadino del
Comune di Agnana. Dal giorno della
sua proclamazione ad oggi ha già fatto
delle significative scelte e sta operando
per meritarsi la fiducia dei suoi concittadini. Da una piccola realtà della
Locride, Agnana, un Comune di circa
620 abitanti, arriva un messaggio incoraggiante, in un certo senso “controcorrente”, rispetto alla politica di questi
tempi che si associa al verbo prendere,
togliere qualcosa ai cittadini.
Chiediamo al Sindaco Furfaro perché
ha rinunciato all'indennità di primo cittadino di 600 netti da destinare alla
costituzione di un fondo sul quale è già
stato pubblicato un bando per l'erogazione di voucher?
«Perché, ci riferisce Caterina Furfaro,
bisogna pensare a chi ha più bisogno. Io
ho già il mio stipendio di dipendente
pubblico, lavoro presso l'ufficio tecnico
del Comune di Caraffa (CZ), per cui ho
ritenuto opportuno fare questa rinuncia
per dare un piccolo sollievo alle famiglie
agnanesi.
I beneficiari dei voucher saranno impiegati per 15 ore mensili in servizi di assistenza in favore di anziani e disabili o in
altri lavori di utilità pubblica».
Sono passati ormai oltre due mesi dalla
proclamazione a primo cittadino, come
si sta trovando ad operare e quali programmi intende portare avanti con la
Sua amministrazione?
«Per il mese di Novembre stiamo programmando la sagra dell'olio d'oliva per
valorizzare i nostri prodotti tipici e la
nostra storia. Al momento stiamo operando bene e cercheremo di migliorare,
grazie alla collaborazione dei cittadini e
dei dipendenti comunali che si stanno
impegnando su tutti i fronti.
Abbiamo ripulito le strade e a breve partirà il servizio di raccolta differenziata
dei rifiuti.
Per Settembre Ottobre, con delibera,
dedicheremo la Via Enrico Cialdini,
senatore e militare del Regno d'Italia,
noto per aver commesso crimini di guerra durante gli anni del brigantaggio, o a
Nicola Zitara, o a Pasquino Crupi, due
grandi intellettuali che hanno ridato
lustro alla nostra storia».
DOMENICA 03 AGOSTO
10
Scopertura dell'organico
degli Ufficiali Giudiziari
Da gennaio problemi anche per i cittadini
Il Tribunale di Locri registra
un numero sempre crescente
di problemi dovuti al personale ridotto. Al momento
l'ufficio UNEP (notifiche e
protesti) va avanti a fatica,
contando sulla disponibilità
dei dipendenti, ma a gennaio
sono previsti due pensionamenti che manderanno in tilt
il sistema.
Qualcuno potrà congratularsi interiormente, poiché gli
“ufficiali giudiziari” non
sono molto amati. In genere
ci si scorda che sono proprio
loro a notificare atti che partono dal privato, come sfratti, ingiunzioni di pagamento,
rivalse varie, rimborsi, ecc.
Il Ministero di Giustizia non
indice concorsi dal 2004 e
l'organico è rimasto in sottonumero. Quando gli uffici di
Siderno e Locri sono stati
accorpati, nel settembre
2013, le file agli sportelli per
gli avvocati sono diventate
più lunghe, tanto che
l'Ordine ha chiesto un secondo sportello per accelerare i
tempi. Agli impiegati converrebbe, farebbero meno
ore di lavoro, ma non gli
rimarrebbe il tempo per gli
altri compiti quotidiani. Fare
la fila non piace a nessuno,
ma sembra che gli avvocati
dovranno rassegnarsi.
Il fatto grave è che non sono
previsti rimpiazzi per i pensionamenti, e che a gennaio
2015 andranno in pensione
due funzionari, di cui uno
con una specializzazione
sulle notifiche internazionali. Si prevedono quindi ritardi sulle notifiche civili, poiché la priorità verrà riservata
al settore penale per evidenti motivi.
Anche stavolta sarà il cittadino a pagarne le conseguenze. Un sistema giudiziario
insufficiente e farraginoso è
funzionale allo stritolamento
dei diritti del cittadino che
subiamo quotidianamente.
Se si pensa che ai magistrati
del Tar sono garantite parcelle da 1300 euro a udienza,
si comprende come le caste
diventino ogni giorno più
potenti e più indifferenti alla
“gente comune”.
L. Z.
SUMMER
Beddrha preparate stasira c'è na festa
Gioventù by night
SARA JACOPETTA
Sciamu a ballare. I Sud Sound System
lo cantano proprio bene e con una
musicalità che prepara l'umore per
passare un paio d'ore a dimenarsi
sotto le stelle. Da questo punto di
vista, la Locride offre una serie di possibilità che, se ti fai quattro conti,
potresti passare l'intera settimana, dal
lunedì alla domenica, a ballare. Come
ghiri dopo un lungo letargo, ci si risveglia e ci si prepara per scendere in
Pillole
Naturopatiche
A cura di:
Patrizia Pellegrini
Naturopata Bioterapia Nutrizionale®
Presidente Associazione Culturale Tone
Se davvero arriva il
caldo... consigli per te
Prediligere i prodotti di stagione.
Cerchiamo di mangiare secondo i
ritmi della natura: in estate, frutta
e verdura hanno proprietà
diuretiche, idratanti, rinfrescanti,
antiossidanti. Proprio ciò che
serve in primis per contrastare il
caldo. Bere almeno 2 litri di acqua
al giorno (non troppo fredda) per
reintegrare i liquidi persi con la
sudorazione. Un bicchiere ogni
ora, non bere tanta acqua in breve
tempo. Assumerla anche durante
i pasti: facilita la digestione e
accelera lo svuotamento dello
stomaco, attenuando così la sensazione di pesantezza che a volte
sopraggiunge dopo mangiato.
No a: insaccati, carne conservata,
formaggi stagionati, piatti troppo
elaborati e conditi e, in generale, a
tutti gli alimenti ricchi di sodio. Il
rischio è quello di trattenere liquidi e gonfiarsi.
Sì, invece, al sale marino grezzo,
perché ricco di potassio, sodio,
calcio, magnesio e zinco. Minerali
essenziali per stare in benessere
durante il periodo estivo. In questa stagione va usato un pizzico di
sale in più rispetto all'inverno. Ma
solo un pizzico!
È bene evitare di bere alcolici e
super-alcolici. Oltre ad essere
molto calorici, aumentano la
sudorazione e rendono impegnativa la dispersione del calore corporeo.
Fare uso di spezie e piante aromatiche. Le prime hanno il vantaggio di stimolare la termogenesi
e, quindi, di sudare e bruciare
anche calorie.
Le spezie migliorano l'igiene e il
benessere intestino durante l'estate. Le seconde tengono “a
bada” l'appetito.
Scegliere alimenti leggeri per non
affaticare la digestione. Il consiglio
in più? Sminuzzate le verdure,
così rimangono per meno tempo
dentro lo stomaco.
Se il caldo fa soffrire di insonnia,
via libera a lattuga, radicchio e
frutta secca, ridotta in piccole
porzioni. Grazie alla ricchezza in
triptofano vi aiuteranno a
scivolare più facilmente tra le
braccia di morfeo.
In estate si invecchia di più:
portare in tavola ogni giorno alimenti ad azione antiossidante,
come carote, radicchio, albicocche, pomodori, peperoni e pesche
è una sana scelta di salute e
bellezza!
sport
Novità
Flyboard:
il nuovo sport
acquatico arriva
sulle spiagge
italiane
Una tavola ai piedi, uno speciale giubetto tecnico e un
tubo collegato ad un acquascooter. Si chiama flyboard il
nuovo sport acquatico che
arriva dalla Francia e ora
impazza su tutte le spiagge
italiane.
Si chiama Flyboard e, grazie alla propulsione assicurata dall’acquascooter, permette di muoversi sia sott’acqua come un delfino sia schizzare fuori nell’aria ed effettuare delle
vere e proprie acrobazie, sfidando le
leggi di gravità, ma anche di più. Perché
il congegno permette di rimanere sospesi in aria come Iron Man, l’eroe dei
fumetti Marvell.
pista. Ma come? Partiamo dal pomeriggio stesso, dedicato a telefonate e
whatsappate ad amici e non, ad una
serie di giri telefonici per sapere “chi
siamo, quanti siamo”, ma soprattutto
“abbiamo un tavolo?”. Ore spese a
convincere l'indeciso di turno, a decidere chi guiderà in modo tale che gli
altri possano alzare il gomito a proprio piacimento, e non solo per eseguire il “put your hands up” urlato
dalla consolle del deejay. All'entrata
del locale, è una marmaglia di gente
che spinge, in fila, con delle tessere in
mano molto simili a dei buoni pasto,
con la differenza che in questi locali
non si mangia nulla, ma si beve tanto.
E infatti noti intorno a te persone che
conosci, ma che non riconosci, in
modalità “very happy”. Perfino quel
tipo che ricordi da sempre imbronciato, è salito sul tavolo a ballare, facen-
dosi spazio tra la ciotola del ghiaccio e
i bicchieri ormai vuoti. Le notti danzanti hanno un che di Capodanno, tra
i fuochi d'artificio e queste bottiglie
che arrivano ai tavoli con tante scintille. Sa di 31 dicembre perché la folla si
dimena come se dovesse realmente
festeggiare l'ultimo dell'anno, e magari, in realtà, qualcuno il giorno dopo
deve anche svegliarsi per andare a
lavorare. I contatti sono iper-ravvicinati, tanto che ti trovi a cantare la
Rettore mangiando i capelli della
ragazza davanti a te. Sembra quasi di
essere su una nave, visto il barcollio
generale di tutti, ma in realtà i piedi
sono a terra, è solo la mente che vola
con l'aiuto di qualche sorso, spesso
rubato dal bicchiere dall'amico. Forse
è per questo motivo che vengono date
due cannucce in un cocktail: per condividere.
Bubble
Football,
un nuovo
incredibile
modo di
giocare a calcio
Per chiunque fosse ormai stanco della solita partitella a calcetto con gli amici è stata
da poco inventata un'incredibile variante
dell'amatissimo calcetto. Sta infatti ormai
spopolando in tutto il mondo questo incredibile e divertentissimo sport: il Bubble
Football.
Consigli utili per gli
amanti dello jogging
Amanti dello jogging? Patiti della bicicletta? Innamorati del tennis? Per non
trasformare il momento dedicato al piacere dello sport in una lunga, estenuante (e pericolosa) attività, evitate categoricamente le ore troppo calde o
correte il rischio di un colpo di calore. I sintomi sono simili a quelli dell’insolazione: malessere generale, mal di testa, nausea, febbre con sudorazione
intensa, sete, vertigini, aumento della frequenza cardiaca, respiro affannoso.
Altrettanto importante è non scegliere la sera per praticare i vostri esercizi fisici con la scusa che si suda di meno: rischiate di compromettere la qualità del
vostro sonno notturno.
Ricordate, poi, di proteggere la pelle dai raggi del sole con le creme più adatte al vostro fototipo se non volete ritrovarvi con fastidiose scottature, e scegliete un abbigliamento che consenta una corretta traspirazione. Infine, prima di
cimentarvi nel vostro sport preferito, dedicate un paio di minuti allo stretching, per riscaldare i muscoli.
Celiaci,sottoconpaneepasta!
Esplosiva novità nel campo dell'alimentazione dei celiaci e delle privazioni alle quali debbono sottostare:
prossimamente sarà infatti possibile per un celiaco mangiare pane e pasta!
La sorprendente e attesa novità ci arriva dai ricercatori dell'Università di Foggia, i quali hanno
studiato e messo a punto un sistema che consente di convertire il glutine contenuto nella
farina in un "Gluten Friendly" (glutine amichevole) perfettamente tollerato dai celiaci.
Il metodo studiato non agisce direttamente sul glutine contenuto nelle farine, ma
blocca il processo che, nell'organismo di un celiaco, scatena l'intolleranza alimentare, causa di tanti problemi. Questo nuovo e rivoluzionario metodo,
perfettamente collaudato e funzionante, è ora oggetto di commercializzazione da parte dell'Università, anche a livello internazionale, e
siamo certi che molto presto i celiaci potranno tornare ad assaporare la cucina mediterranea senza alcun rischio e senza dover rinunciare all'ineguagliabile gusto di questa cultura gastronomica che non
ha eguali nel mondo.
Un
make-up
da sogno
Il trucco tradizionale con noiosi
eyeliner va in soffitta per lasciare spazio a fiori, animali, glitter
e piume. La make-up artist
tedesca Svenja Schmitt dà più
luce agli occhi femminili con le
sue creazioni che, seppure non
vedremo spesso 'indossate'
dalle signore che comunemente incontriamo, lasceranno
un segno nella moda del
maquillage... (Foto Iberpress)
Capelli,wet effect
Rock, sexy e semplici
da realizzare, i
capelli dall'effetto
bagnato ci riportano
nei backstage anni
'90, tra volumi contenuti e spalle lasciate ben in vista. Una
linea che torna di tendenza, non solo in
passerella, ma anche
sullo street style.
Fluttuando su abiti
eleganti o look
molto più casual
GERENZA
Registrata al Tribunale
di Locri (RC) N° 1/14
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di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da
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sono da ritenersi direttamente responsabili.
Direttore responsabile:
ANTONIO TASSONE
Editorialista:
ILARIO AMMENDOLIA
COLLABORATORI:
Ercole Macrì, Eleonora Aragona,
Franco Parrello, , Lidia Zitara,
Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò, Sara
Leone, Sara Jacopetta, Francesca Barranca..
POSTA
Grande successo di critica e di pubblico
per l'inaugurazione dell'Accademia
Internazionale “Città di Roma” per la
Calabria, che ha avuto luogo nel giardino
di “Villa Doiva” in Bovalino Marina, residenza di Concettina Audino, presidente.
Molte le presenze: della Cultura, dell'Arte,
dello spettacolo, del giornalismo; eccellenze del Territorio calabrese che, dentro e
fuori i nostri confini, si distinguono per
professionalità, creatività, intelligenza.
La serata si è aperta con il discorso della
presidente che , ha evidenziato pur senza
finanziamenti, di voler portare avanti con
tutte le sue forze e quelle del Direttivo,
“iniziative” di varia e diversa natura augurandosi che possano, tra l'altro, essere
accolte e “sostenute” per il loro profilo
socio-culturale, affinché favoriscano la ricostruzione della immagine della
Regione. Nel Direttivo: l'ispettore emerito
Francesco Fusca (Ministero P. I. / I. U. R.)
intellettuale a 360°, Poeta e scrittore, conferenziere e saggista,
Presidente
Onorario; Giuseppe Romeo; la docente
insegnate Anna Chiricosta: Marisa
Romeo, sindaco di Ferruzzano; la scrittrice e poetessa Bruna Filippone (Comitato
nazionale “Pari Opportunità”, MIUR); il
pittore Giuliano Zucco; il professor Bruno
Tozzo, presidente della Civitas bruniana”;
l'oculista Roberto Polito, Poeta e
Presidente di "Medici in Africa"; Severina
Carteri.
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048
Siderno
prove, non è giusto che finisca in carcere attraverso la cosiddetta custodia cautelare, che io considero una sorta di
condanna anticipata, senza che nessuno
ti possa dare la possibilità di difenderti
se non passano almeno 2-3 anni, allontanandoti dagli affetti più cari e con il
rischio di perdere tutto.
Da questo spunto mi sorgono spontanee una serie di domande che io stesso
vorrei rivolgere ad un qualsiasi giudice.
Vorrei farmi spiegare come mai, tanto
per citarne alcuni, Schettino, dopo l’insano gesto, è libero di difendersi e poi
ritornare a casa? Come mai Lusi, dopo
essersi fregato una montagna di soldi
pubblici, cioè derivanti dal nostro lavoro, dopo un mese di clausura sembra
sparito nel nulla? Per questi soggetti
perché non è stata applicata la custodia
cautelare?
Mi viene da chiedere se solo chi è accusato di associazione possa incorrere in
questo provvedimento (cosiddetto art
74 ) o chi, come me, ha peccato di ingenuità, credendo nel lavoro lecito e al
bene della famiglia , non riuscendo a
trovare nel codice penale nessun riferimento a tale aggettivo.
E poi non parliamo del trattamento che
ci viene riservato, consentendoci di
vedere i nostri cari solo quattro ore al
DOMENICA 03 AGOSTO
14
Siderno
“Ai miei figli”
Fermenti
culturali
STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA)
www.rivieraweb.it
LETTERA DAL CARCERE DA CARLO PISCIONERI
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
È pomeriggio, da qualche ora ho fatto il
colloquio con i miei figli, Irene e
VIincenzo, accompagnati da mia
mamma da mia sorella e mia nipote
Giorgia, e sento ancora addosso il profumo della loro dolcezza, del loro
amore e della loro tristezza.
Ho ancora lo stomaco chiuso e un nodo
in gola poiché rimbomba nella mia testa
la voce di mio figlio che, stringendomi le
braccia al collo mi chiede: papà quando
torni a casa? Mentre mia figlia riempiendomi di baci mi dice: papà senza di
te non mi diverto più. Ma lo strazio più
grande è quello di non saper dare loro
una risposta, di non poterli consolare e
far capire che l’ingiustizia patita dal proprio padre è tanto severa quanto inopportuna poiché sono certo della mia
innocenza e anche del fatto che un
padre deve rimanere sempre vicino ai
propri figli per esercitare al meglio il
proprio ruolo genitoriale, accudirli nelle
belle e nelle brutte esperienze, indirizzando loro le strade da seguire nella
speranza che siano quelle giuste .
Sono consapevole anche del fatto che se
una persona è colpevole di qualcosa
deve pagare, ma sono altresì consapevole che se una persona non è dichiarata colpevole, o non se ne hanno le
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mese più un'altra se si hanno bambini
piccoli, come se avessimo la peste,
manca soltanto che ci mettano in quarantena.
Intanto sono rinchiuso in una cella che
io considero come una tana, nella quale
mi rifugio dalla realtà che non riesco più
a comprendere e mi sfugge, non riesco
più a distinguere il bene dal male, come
ci esortava a farlo il nuovo Vescovo, che
ci ha onorato della sua presenza in questo luogo avvolto dal nulla e forse
dimenticato da Dio, il quale tarda ad
applicare la Legge Divina illuminando
chi deve giudicare e punire i veri colpevoli, per trasformare il mondo intero in
un prato pieno di fiori e di colori accesi
tanto quanto la voglia di vivere in pace e
senza ingiustizie.
Ma questa cella è luogo anche di malinconia, di sfogo e di pianti che mi portano ad una triste solitudine e al pensiero
di un mondo che vedo sempre più
sprofondare negli abissi, negli inganni e
nell’ingordigia di persone sempre piu’
incapaci .
Carissimi figli miei scusatemi se mi sono
perso nei miei tormenti, d’altronde questa lettera è indirizzata a voi, e per prima
cosa vorrei dirvi di credere nei valori
fondamentali della vita, di studiare, e a
malincuore, se potete, allontanatevi da
CONCORSO D’IDEE: LA RIGENERAZIONE URBANA
LOCOMOTORE NELLA CAPITALE DELL’ASPROMONTE ORIENTALE
SAN LUCA PREMIA
PROGETTI DI ARCHITETTURA
questa terra maledetta dove qualcuno
una mattina si è svegliato sognando che
qui si e’ o mafiosi e ricchi o deboli e
poveri, categorie alle quali vorrei che
voi non apparteneste.
Voglio scusarmi prima con te Irene, che
con quel sorriso mi inebri il cuore, per
non essere stato presente alla tua Prima
Comunione, ai tuoi saggi di danza, alla
tua vita quotidiana, che soprattutto a
questa eta’ richiede la mia presenza ;
Poi voglio scusarmi con te Vincenzo,
luce dei miei occhi, perche’ sono stato
assente al tuo compleanno, non ti ho
potuto seguire a scuola di calcio , non
son potuto venire davanti a scuola ad
aspettare l’uscita e vederti gioire assieme ai tuoi compagni .Mi scuso con voi
se qualche vostro amichetto vi prende
in giro perche’ avete il papà in carcere;
non arrabbiatevi, dite loro che io vi
voglio un mondo di bene e darei la vita
per la vostra felicità, mi avete rubato il
cuore ma sopravvivo e sconfiggo tutte le
avversita’ grazie all’amore che mi date e
la gioia di sapere che siete i miei figli.
Permettetemi, gioielli miei, di ringraziare dal profondo del cuore anche la
vostra mamma la quale si è dimostrata
forte e benevola nell’affrontare questa
brutta realtà.
Moglie mia, continua a stare al mio
fianco con la pazienza di sempre; riserva una carezza ed un bacio ogni sera ai
nostri angeli da parte mia, e vedrai che
il nostro amore sarà l’antidoto contro
questo doloroso momento.
Ringrazio tutta la mia famiglia e gli
amici più cari sempre vicini ai miei figli
Vi amo da morire, Irene e Vincenzo, il
vostro caro papà.
Carlo Piscioneri
Festa dell’Unità
inVilla comunale
Domenica 3 Agosto 2014 dalle ore 20.30 presso la Villa
Comunale sul Lungomare delle Palme, il Circolo PD di
Siderno organizza la “Festa de l'Unità 2014”.
La serata inizierà con un incontro politico-culturale. In
seguito all'introduzione del Segretario del Circolo Pd di
Siderno, Mariateresa Fragomeni, e del Segretario della
Federazione Provinciale di Reggio Calabria, Seby
Romeo, ci sarà l'intervento dell'On. Gero Grassi, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera dei Deputati,
che esporrà “il racconto della Vicenza del Presidente
DC “Aldo Moro”, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse
attraverso la lettura dei documenti di Stato”.
Saranno presenti anche il Consigliere regionale Nino
de Gaetano, il deputato Demetrio battaglia, il senatore
Marco Minniti.
A seguire, un momento tutto musicale con i “Sognidi
Rock ‘n roll (cover band di Ligabue) in concerto.
Sin dalle ore 20.00 e per tutta la durata dell'evento sarà
attivo uno stand gastronomico con panini e salsicce e
bibite varie.
Giorno 6 agosto alle ore 17:00, presso il Centro Culturale “FalconeBorsellino” di contrada Giardino nel Comune di San Luca, verranno consegnati due premi in denaro ai vincitori dei “concorsi di idee”
indetti dall’Amministrazione per “un parco urbano” e per “un’area
attrezzata con annesso monumento ai caduti”. Nel corso della manifestazione saranno esposte e illustrate tutte le proposte progettuale.
La partecipazione all’evento è aperta al pubblico.
I trasporti del Nord migliori di
quelli del Sud, un mito da sfatare?
SARA LEONE
Tutti crediamo in strutture sovrannaturali, trasporti all'avanguardia, mezzi impeccabilmente
puliti, moderni, ma soprattutto nuovi.
Forse tutti crediamo in un Nord sempre e
comunque migliore del Sud.
E per certi aspetti lo è. Lo è per l'organizzazione -straordinaria- delle risorse, lo è per alcuni
servizi offerti. Non lo è perché al Nord, la
distinzione fra le classi sociali, più o meno
abbienti, è ancora più marcata.
C'è chi può permettersi la prima classe su un
treno regionale, con i sedili in pelle, lo schienale confortevole e una piacevole aria condizionata. C'è poi la stragrande maggioranza che
deve disporre di una miserevole seconda classe, con cagnolini (con tutto il rispetto per i
cagnolini), odore di sudore, finestrini guasti,
posti a sedere sempre esauriti e sofferenza per
tutto il viaggio.
E dalle stazioni centrali per raggiungere le fiorenti cittadine sul mare è un inferno.
Specialmente d'estate.
E noi che pensavamo che certe cose succedessero solo "giù al Sud". Così si realizza che al
simpatico trenino di Siderno, basterebbe
aggiungere venti carrozze e sarebbe
fatta...avremmo un treno di tutto rispetto, o
almeno avremmo un treno come quelli al
Nord. La prima classe quasi sempre vuota, solo
qualche posto a sedere occupato con classe
acquisita da fiorenti manager in giacca e cravatta, che potrebbero, talvolta, iniziare a soffrire di solitudine.
E qualche volta la gente con biglietto per la
seconda, amareggiata e disperata, si intrufola
nella prima classe, con la speranza di non ricevere sgradevoli visite da parte del controllore.
Qualche volta succede, il controllore non sale,
e un posto rigorosamente in piedi sulla seconda classe è libero, qualche furbetto si è imbuca-
to sulla prima. Altre volte meno fortunate, arriva il controllore che con innata calma e cortesia invita i passeggeri a dirigersi verso la classe
del biglietto acquistato (sempre e solo la seconda). O se volessero usufruire del confort della
prima, pagare la differenza.
Dopo aver constato la situazione: recarsi in una
sauna, con diversi cattivi odori, e scomodità
inaccettabile, rigorosamente in piedi, o pagare
la differenza e rimanere in prima classe?
Quelli che se lo possono permettere infilano a
malincuore la mano in tasca, gli altri si armano
di forza di volontà e scendono negli inferi, chissà in quale girone.
Insomma anche al Nord questa è la storia: i ricchi usufruiscono di servizi ottimi, la fascia
medio-bassa della popolazione si deve accontentare di servizi a pagamento neanche degni
di questo nome. Così noi gente del Sud realizziamo che il tanto acclamato Nord, è anche
questo.
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COPERTINA
Narcotraffico
Messicani e calabresi
La Riviera Maya e la Riviera Achea sono legate a filo doppio. A
collegarle un corridoio che percorre gli Stati Uniti e il Canada. E
un boss ammazzato sotto il sole di Acapulco, Moreno Gallo
L
SERVIZIO A CURA
ELEONORA ARAGONA
’11 novembre 2013, sotto i 29 gradi
del sole di Acapulco, è stato ucciso
Moreno Gallo, boss della ‘ndrangheta in Canada. Il segnale è chiaro, l’omicidio
è il simbolo della faida canadese che si è
innescata con lo spostamento del baricentro del narcotraffico dalla Colombia al
Messico. I 65 morti in 5 anni nel crime
italo-americano nascono dal nuovo Eden
del traffico di droga, nascono dal nuovo
potere dei cartelli messicani. Ai calabresi
amano la tintarella perfetta che possono
prendere sulle spiagge messicane.
A sciogliere alcuni dubbi sono le parole di
Attilio Bolzoni, giornalista de “la
Repubblica”, che incontriamo di ritorno
proprio dalla terra dei narcos. I calabresi
sono i più forti in Messico? «Sì, credo di sì.
Vedi siciliani ce n’è veramente pochi e
anche napoletani. E poi i calabresi stanno
comprando tutto cash». Questa sì che è
una novità. Se quello che dice Bolzoni
venisse confermato sarebbe un nuovo
modo di fare business. In Colombia la
ndrangheta non ha mai investito, mentre a
quanto sembra in Messico si sta dando
all’assalto del mattone riciclando diretta-
LA‘NDRANGHETA
IN MESSICO
«Imprenditori calabresi nello Yucatan
stanno comprando tutto cash».
Un riciclo dei soldi del narcotraffico
cotto e mangiato sul posto
VA AL MASSIMO
mente sul posto grossi quantitativi di denaro provenienti della coca, e da altro. Cotto
e mangiato. Certo la Colombia non era il
Messico, l’appeal turistico non è paragonabile. Bolzoni e Massimo Cappello, il regista
con cui sta lavorando ad un documentario
sui giornalisti uccisi in Messico, sono stati
sulla costa caribica del Messico, chiamata
anche Riviera Maya. Un posto suggestivo,
storico, turistico. Un luogo in cui non sembra neanche di trovarsi nel paese in cui
«negli ultimi dieci anni hanno ucciso 76
giornalisti e ne sono scomparsi 16. Siamo
andati nella zona dello Yucatan dove ci
sono gli investimenti immobiliari e nel
settore turistico. Siamo stati a Playa del
Carmen e abbiamo raccolto testimonianze significative di operatori immobiliari
messicani, ma anche italiani. Ci sarebbe
una grande quantità di “imprenditori”
calabresi che compravano in maniera
sospetta tutto in contanti. Questa notizia
poi c’è stata confermata anche da altre
fonti che avevamo sul territorio». La conferma che questi investimenti siano
sospetti e abbiano attirato l’attenzione
delle forze dell’ordine ci arriva quando
Bolzoni fa riferimento a delle operazioni
che i dipartimenti anti droga messicani e
statunitensi hanno effettuato, operazioni
in cui sarebbero stati arrestati calabresi
che operavano tra Canada, Stati Uniti,
Messico e Calabria. Ecco di nuovo il col-
legamento: Canada, Stati Uniti, Messico
e Calabria… Moreno Gallo. La riscoperta dell’America.
La zona di Playa del Carmen è una bolla
felice, un paradiso. È una zona per cui i
narcos hanno un reverenziale rispetto,
perché produce ricchezza, perché attira
turisti. «Cancun è una città di mafia» ha
detto a Bolzoni Mario R. Menéndez
Rodriguez, direttore di “Por Esto” - giornale di denuncia dello Yucatan che ha
subito diversi attentati -. Tra l’altro sottolinea il giornalista de “la Repubblica” è
«una città in cui non uccidono mai nessuno. In Messico, in quella zona c’è stato
solo un omicidio». Business is business, e
i narcos lo sanno. Quindi anche il Messico
come tutte le frontiere criminali si divide
in zone d’influenza e in zona d’investimenti e di guerra tra bande. «Lo Yucatan
è la zona degli affari. La zona più carogna
per i giornalisti è lo stato di Vera Cruz. Il
confine con il Texas è il territorio del traffico, si contano fino a 76 omicidi in un
giorno. C’è un paesino al confine con il
Texas che è passato da 25.000 a 1.000 abitanti, sono tutti fuggiti per le guerre tra
cartelli».
I cartelli si sono divisi il territorio, sono i
padroni indiscussi di intere aree del
Messico. Durante la nostra conversazione
accenniamo solo qualche nome, ma
ormai i gruppi messicani sono conosciuti
in tutto il mondo. D’altra parte i signori
della droga, come spesso sono definiti dai
giornalisti, ostentano il loro predominio.
Su “Internazionale” in un articolo del 24
Luglio 2013, dal titolo Quali sono i principali cartelli della droga messicani, svettava
una foto della Reuters/Contrasto del fotografo Tomas Bravo in cui era ritratta una
montagna marchiata, neanche si trattasse
di un vitello, con una “Z”. La “Z” dei Los
Zetas, cartello composto da paralimitari
fuoriusciti dal cartello del Golfo, è ritenuto il cartello più grande, più crudele e agisce nello stato di Tamaulipas, nel nord est
del paese. Sulla costa del Pacifico c’è il cartello Sinaloa, era il numero uno fino all’entrata in scena dei Los Zetas, famoso per la
capacità di corruzione di polizia e rappresentanti del governo. Ha perso potere
quando il cartello Jalisco, che usava come
braccio armato, è passato dalla parte dei
Los Zetas. Anche il cartello Beltràn-Leyva
nacque alleato di Sinaloa e poi passò ai
signori di Tamaulipas, opera nello nel
Pacifico in particolare nello stato di
Morelos.
Poi abbiamo il cartello del Golfo che sta
però perdendo la sua influenza. Il cartello
di Juàrez è anche esso in difficoltà ed è in
lotta con quello di Sinaloa, ma controlla un
corridoio importante tra il Messico e il
Texas, la città di El Paso. Ed infine la
Familia, con base a Michoacana, è un’organizzazione indipendente ed è in guerra
con i Los Zetas al fianco del cartello del
Golfo.
Ma la ‘ndrangheta con chi farà affari?
Quale sarà il cartello con cui ha stretto un
accordo? Con chi Moreno Gallo intratteneva rapporti ad Acapulco? E la Siderno
Group di Toronto?
Il Messico ha molti legami con la Calabria.
Non solo quella tratta Canada-Stati UnitiMessico-Calabria. Non solo Moreno
Gallo. Non solo il Siderno Group.
Sentendo parlare della guerra tra narcos,
del traffico di stupefacenti e degli omicidi
che avvengono nella Riviera Maya, il trait
d’union con la Riviera Achea balza agli
occhi. È ancora una volta una frase di
Bolzoni a trasformare un dubbio, un
sospetto, una sensazione in qualcosa di
più. Quando parlando degli omicidi dei
giornalisti messicani ci dice che «Non ci
sono colpevoli in prigione e spesso, come
in Calabria o in Sicilia, quando uccidono
un giornalista seguono la pista passionale.
Sia per uomini che per donne. La maggior
parte degli omicidi di questi giornalisti
contrariamente a quello che comunemente si pensa sono attribuibili a governatori,
sindaci amministratori locali, a forze speciali ed esercito, e solo il 7% ai narcos».
Un pezzo del Messico combatte i narcos e
un altro ci fa affari. I cartelli sono ingrassati indisturbati per anni e con il beneplacito
di molti. E qualcuno gli vende armamenti
e munizioni e ha le mani sporche. Sembra
di sentire il discorso che Bolzoni fa sulla
criminalità in Calabria. Certo con le dovute differenze. Ma la domanda che sorge
spontanea è la stessa per entrambe le organizzazioni, narcos e ‘ndrangheta. Possibile
che uno Stato, nel caso della ‘ndrangheta,
o diversi Stati, nel caso dei narcos, non riescano a sconfiggere questi criminali?
Possibile che questi criminali siano così
potenti da essere quasi intoccabili?
La domanda a Bolzoni l’ho posta in modo
diverso e per quanto riguarda la ’ndrangheta. Credo però che la sua risposta possa
valere per entrambi i casi. «Da quello che
ho capito credo che la ‘ndrangheta abbia
salvato, dopo le stragi del 1992, il sistema
criminale italiano. Credo che questa sia
una certezza anche vista l’espansione che
ha avuto in tutta Italia, in tutta Europa e
nel mondo reinvestendo secondo me
quantità infinite di denaro proveniente dal
traffico di stupefacenti. Per non parlare
poi dei rapporti con pezzi delle istituzioni.
Credo che la ‘ndrangheta non sia una semplice organizzazione criminale. La differenza tra il crimine comune e il crimine
della criminalità mafiosa è che la prima ha
vissuto ai margini della società ed è sempre
stata combattuta dal potere. La seconda
invece ha sempre vissuto dentro la società
ed è sempre stata protetta dal potere. Non
si spiegherebbe altrimenti com’è possibile
che da cento anni continuiamo a parlarne
come se si trattasse di un’emergenza, mentre loro stanno lì giorno dopo giorno ad
ingrassare». E precisa che «le organizzazioni criminali tradizionali italiane, la
Cosa nostra siciliana, la ndrangheta calabrese, la camorra napoletana esistono da
150 anni, da quando esiste l’Unità d’Italia.
Credo che non si tratti quindi di organizzazioni di volgari malfattori perché se così
fosse, se fossero solo dei malfattori, degli
assassini soltanto trafficanti di droga lo
Stato li avrebbe spazzati via in un attimo.
Ma crediamo davvero che il problema
siano Riina, Peppe Tiradritto, o chi per
loro o i Mammoliti o i Piromalli o i
Madonia. Loro non sono volgari malfattori, loro passano e sono passati, mentre la
potenza delle mafie è sempre rimasta.
Credo che la loro forza stia nelle loro complicità e Cosa Nostra ha una storia centenaria di complicità come credo la abbia la
ndrangheta».
Il giornalista de“la
Repubblica”, ospite
della nostra redazione,
sostiene con convizione
che le mafie non siano
solo bande di malfattori,
ma che sopravvivano
grazie alle complicità
dello Stato. «Lo Stato
per 40 anni si è
disinteressato della
criminalità calabrese»
«
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Questo giornale è blasfemo» avrà pensato Attilio Bolzoni, giornalista de “la
Repubblica”, leggendo quanto abbiamo scritto sull’inchino di Oppido. Ha deciso
quindi di incontrarci nella nostra redazione
per tentare di capire le nostre posizioni piuttosto divergenti e singolari sul caso del mese.
Era in Calabria da qualche settimana di ritorno da un viaggio in Messico, dov’era stato con
Massimo Cappello, documentarista, per realizzare un video reportage sui giornalisti uccisi
nella terra dei narcos.
Hanno la pelle bruciata dal sole, lui e il suo
regista, sono sudati e avrebbero bisogno di un
po’ di riposo quando giungono in redazione.
Invece con piglio deciso Bolzoni dice:
«Facciamo dieci minuti di riprese». È una
richiesta ferma, a cui non si può dire di no. Il
tono calmo e la statura di Bolzoni non devono
trarre in inganno, è un generale. E credo che
la pacatezza nel parlare e la sobrietà nel porsi
Dall’inchino
di Oppido
all’omicidio
Fortugno.
A ritroso con
Attilio Bolzoni
in una discussione molto accesa sarebbero leggermente intaccate.
Attilio Bolzoni è un esperto di crimine. La sua
è un’esperienza maturata sul campo, nella
Sicilia delle stragi dei corleonesi e dei maxi
processi. Viene da una scuola dura e di livello com’è stata quella de “l’Ora”. Negli
anni ha più vote fatto capolino in
Calabria e nella Locride per raccontare alcuni episodi, uno su
tutti è stato l’omicidio
Fortugno.
«Sono venuto in Calabria
qualche settimana prima del
delitto. In regione regnava
uno strano silenzio e tornando a Roma ho detto
ad alcuni colleghi e al
direttore guardate che
sta succedendo qualcosa
DOMENICA 03 AGOSTO O 17
in Calabria. C’erano tutte le condizioni e c’era
l’aria perché da un momento all’altro accadesse qualcosa. Dopo aver fatto venticinque anni
di Sicilia certi dettagli li cogli. Qualsiasi giornalista siciliano, allenato nella palestra Palermo,
avrebbe capito le stesse cose». Però non sono
stati tutti allenati nella palestra Palermo.
Come non tutti scavano sotto la superficie. Ma
questa è un’altra storia.
Dicevamo, l’omicidio Fortugno. «Secondo me
si è scoperto molto poco. Alessandro
Marcianò, alias Celentano, è stato condannato dalla cassazione come mandante? Ecco io
da cittadino italiano e da giornalista che investiga su queste cose non mi ritengo soddisfatto da questo esito giudiziario. Credo che questo omicidio, più politico che mafioso, sia nato
in ben altri contesti e che non ci si possa accontentare di Marcianò come mente di questo
delitto così delicato, unico delitto eccellente in
Calabria negli ultimi vent’anni. Come non mi
soddisfano le indagini intorno all’omicidio
Mattarella, Pio La Torre, sui poliziotti uccisi a
Palermo e sui giornalisti uccisi e scomparsi».
Se in Sicilia fosse stato ucciso un vicepresidente della Regione con le stesse dinamiche e
modalità
come
lo
avreste
raccontato?«Dipende dalla persona di cui si
parla. Con Lima non c’è stata nessuna prudenza sapevamo che era storicamente legato a
degli ambienti mafiosi di Palermo ci sono
quintali di atti parlamentari che lo legavano a
certe realtà. Su Fortugno che cosa c’era per
insinuare qualche sospetto? Posso dirti che è
vero che c’era una situazione complicata dal
punto di vista politico. C’era stato un governo
di centrodestra e poi uno spostamento vistoso
di voti che aveva fatto vincere il centrosinistra,
soprattutto tra il reggino e la Locride. Quello
spostamento di voti molto importante aveva
determinato la vittoria di un partito a discapito di un altro. Ecco credo che in quello spostamento e nelle manovre politiche intorno a
quello spostamento sia da ricercare l’omicidio
Fortugno. Ma la vittima è vittima innanzitutto
[e questo non è mai stato in discussione, nda].
Mi hanno insegnato a vederla così, certo mi
rendo conto di quello che dici. È una storia
molto complicata, tra il reggino e la Locride
c’è un grumo di potere molto trasversale da un
punto di vista politico». Quindi sul caso
Fortugno forse c’è ancora qualcosa da dire?«I
magistrati se non hanno prove non possono
condannare. Noi che siamo osservatori esterni
abbiamo il dovere di andare oltre. In questo
caso credo che mentre per le stragi siciliane sia
passato troppo tempo per riprendere in mano
i fili, per il delitto Fortugno, essendo più recente, si potrebbe ancora risalire alla verità».
Quindi c’è un problema nel lavoro investigativo in Calabria? «La lotta al crimine calabrese
è iniziata con grandissimo ritardo. Quando è
arrivato Pignatone diversi anni fa insieme a
Prestipino, Cortese. La loro squadra fu definita modello palermitano. Fino ad allora non si
era fatto nulla. Lì secondo me hanno iniziato
uno straordinario lavoro che è stato l’anno
zero della lotta contro la ‘ndrangheta. Anche
la nuova squadra sta proseguendo in maniera
altrettanto straordinaria, ma ripeto è l’inizio di
una stagione. L’accoppiata procuratore
Pignatone prima, poi Cafiero De Raho,
con l’impegno di un pezzo dello Stato
per affrontare questa emergenza credo
sia stata estremamente importante».
«Un pezzo dello Stato». Bolzoni è uno
che sceglie con cura le parole, lo fa per
mestiere e ha alle spalle un’esperienza trentennale. La sua espressione è studiata.
Quello delle complicità che hanno
permesso alla mafia, prima, e alla’ndrangheta, poi, di crescere è uno degli
aspetti che Bolzoni cita spesso parlando di criminalità e potere. «Se lo Stato per 40 anni si è
disinteressato della Calabria e della sua criminalità poi è stato difficile aggredire il problema».
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CULTURA E SOCIETÀ
DOMENICA 03 AGOSTO
Donne lavoro e... prospettive
Sabato scorso un partecipato convegno CISL a S. Ilario dello Ionio
ARTE E DINTORNI
di Domenico Spanò
Il Dragone di Kaulon
Kaulon o Kaulonia anticamente fu una importante
colonia della Magna Grecia, i cui resti sorgono nei
pressi di Punta Stilo, nel comune di Monasterace, in
provincia di Reggio Calabria. L'area intorno al sito su
cui insisteva la poleis viene chiamata dagli archeologi
Kauloniatide. La sua nascita è di origine incerta come
pur anche la sua reale fondazione e diretta dipendenza, ma la ricerca archeologica è infatti concorde nell'individuare nell'VIII secolo a.C. il periodo di fondazione di Kaulon; probabile fosse una colonia alle
dipendenze di Kroton scelta per la sua posizione strategica. Fonti antiche accertano che Kaulon avesse un
porto con doppio approdo situato alla foce della fiumara d'Assi e che fosse quindi una città che commerciava molto in legname. Un luogo ricco di materie
prime quali pietra, magnesia, sale, oro e piombo, che
sarebbe stato anche un centro per la produzione di
manufatti in metallo e vasellame, a dimostrazione
delle importanti monete ritrovate dal 1911 ad oggi.
Kaulon aveva una attività produttiva e commerciale
molto fiorente su tutto il litorale Jonico e forse anche
con l'attuale Sicilia e non si esclude la possibilità di
collegamenti commerciali diretti con la Grecia. La
piccola colonia attirava molti nemici delle zone limitrofe che probabilmente l'anno invasa e saccheggiata
più volte nei secoli. La storia, l'arte, il valore di questo
luogo sono ancora nascoste nelle sue terre, segretamente tutto custodito. Sono infatti resti di questo
luogo i testimoni diretti mediante i quali si attesta
l'importanza di Kaulon nel tempo che fu. Oggi questi ruderi costituiscono il Parco Archeologico. La
struttura della città prevedeva l'esistenza di un centro
urbano principale, cinto da mura e posto al livello del
mare, all'interno del quale era presente un tempio
dorico, di cui ancora oggi sono visibili le fondamenta.
Secondo gli studi effettuati, alla costruzione di questo
tempio avrebbero partecipato maestranze provenienti da Siracusa, data l'alta quantità di calcare siceliota. L'area antistante il tempio era altresì occupata
dal centro abitato, come testimoniato dai reperti ivi
ritrovati, e che testimoniano la progressiva erosione
della costa nell'area.
Il tempio della Passoliera, di cui si possono ammirare
i ritrovamenti, e una ricostruzione nel Museo
Nazionale di Reggio Calabria, era dotato di tegole
con incasso multiplo a dentiera. Sfuggiti ai predatori
di opere d'arte, vista l'incuria che si è protratta nel
tempo sul sito archeologico di Kaulon, una serie di
vasi, piatti decorati di grandi dimensioni e arule votivi del Tempio. Nell'area archeologica di Kaulon, a
dimostrazione di una cultura che si è protratta nei
secoli, è stata ritrovata una pavimentazione con disegnato un drago di epoca successiva a quella greca,
attualmente custodita nei musei di Reggio Calabria.
L'opera detta Drakon è di estremo interesse archeologico e artistico. È il reperto rappresentativo di tutta
l'area archeologica di Monasterace.
Migliaia di reperti provenienti dagli scavi effettuati a
Kaulon, che sono oggi custoditi nel Museo Nazionale
di Reggio Calabria e nel Museo archeologico di
Monasterace Marina nei pressi del Tempio Dorico.
Tra i reperti una nota particolare va alle monete.
Kaulon è stata la prima al mondo a coniare monete
in argento. I ritrovamenti confermano anche una
eccellente manifattura nelle lavorazioni e le icone.
L'argento per il conio veniva estratto nella vallata
interna oggi denominata Stilaro, conosciuta anche in
epoca moderna per le miniere da cui si estraeva
Mobildeno.
Si è tenuto sabato scorso, a S. Ilario
dello Ionio, il convegno Cisl “Donne,
lavoro e... Prospettive”, organizzato dal
Coordinamento Donne Reggio
Calabria, sul tema dell'occupazione
femminile e giovanile. A introdurre il
dibattito Nausica Sbarra, responsabile
del Coordinamento Donne Cisl, che ha
discusso a lungo riguardo alla forte
natura sessista nel mercato del lavoro e
la necessità di valorizzare il ruolo e le
competenze delle donne, per dare un
input alla crescita economica e sociale
del nostro paese. Sbarra ha presentato
poi il Piano Garanzia Giovani, partito il
1 maggio, un progetto che si pone come
obiettivo l'inserimento dei giovani dai
15 ai 29 anni (i cosiddetti Neet, che non
studiano e non lavorano) all'interno di
una realtà lavorativa o formativa,
mediante tirocini, contratti di apprendistato, eccetera. Se da un lato il progetto Garanzia Giovani è un buon
piano di contrasto della disoccupazione
giovanile, dall'altro rappresenta un'opportunità per ripensare e riqualificare i
servizi pubblici per l'impiego, collegandoli alle agenzie di lavoro private. Nel
corso del dibattito il sindaco si è complimentato per l'importanza dell'iniziativa facendo peraltro un appello alla
futura classe politica: “Serve un impegno serio e preciso per i giovani e le
donne di questa nostra terra
Calabrese”. Dopo l'introduzione di
Nausica Sbarra, Maria Simone, componente del Coordinamento Donne, ha
moderato i lavori presentando
SCOUT: AL
VIA LA ROUTE
NAZIONALE
Anche
la Calabria
ospiterà
un cordone
di giovani
È
Giuseppe Gullace (direttore Centro
per l'impiego di Locri), l'imprenditore
Rosario Condarcuri, Mario Diano
(Presidente Istituto Europeo superiore
per il turismo di Locri) e il consigliere
regionale Nino De Gaetano. Il dott.
Gullace ha posto l'attenzione sui dati
allarmanti raccolti dal centro per l'impiego di Locri, che mostrano come
nella Locride ci siano circa 36.128 persone prive di un'occupazione.
Condarcuri ha invece sottolineato la
necessità di salvaguardare e promuovere l'imprenditoria locale, mentre Diano
ha proposto il turismo come ancora di
salvezza per la Calabria. Il consigliere
regionale De Gaetano ha posto l'accento sull'unità e l'aggregazione che devono caratterizzare il percorso comune di
associazioni sindacali, classe politica e
territorio. Insomma, per le donne e per
i giovani la situazione calabrese è
tutt'altro che facile, basti pensare che
nella nostra regione sono presenti ventiseimila donne disoccupate in più
rispetto al 2011. Un quadro generale
piuttosto preoccupante, soprattutto se
si tiene in considerazione la discriminazione sessuale che viene portata avanti
sotto gli occhi di tutti ancora nel 2014.
Ha concluso i lavori il segretario provinciale Domenico Serranò sottolineando che il sindacato è quella mano
che aiuta giovani e donne a diventare
futuri lavoratori. Nel mondo le donne
hanno sempre più visibilità e ruoli di
prestigio, ma la Calabria è in ritardo su
tutto, non poteva certo fare eccezione
in questo. La CISL con una sola frase
conclude: “dobbiamo diventare ciò che
vogliamo vedere”. (lr)
La rinascita del Sud
KATIA CANDIDO
Il Meridione d'Italia, vittima di un assetto sociale ed
istituzionale: classi dirigenti interessate all'estrazione
della rendita, quali la terra nell'800, i finanziamenti
pubblici nel 900, più che agli investimenti produttivi e
che hanno lucrato, sulla miseria della stragrande parte
dei loro conterranei. Vittima della mafia e dei ricatti
che però ha anche la determinazione di affermare il
proprio diritto ad essere libero. Questa è la storia di
un risveglio, di occhi che si sono aperti sulla realtà
molto spesso inaccettabile, di persone che hanno finalmente potuto guardarsi intorno e riconoscere i danni
da loro subiti e poter chiedere finalmente “Giustizia”.
La storia di persone che si sono riconosciute le une
con le altre ed ora, pronti ad aggregarsi per gridare:
“non vogliamo sopportare più”.
E sono molte le cose che non vogliono sopportare più,
il ricatto tradotto in “salute o lavoro” che per decenni
ha avvelenato il sud dall'indifferenza generale,
sostanze tossiche che s'infiltrano nella nostra terra
inquinando il nostro cibo o peggio, veleni non alimentari ma sociali che s'introducono all'interno del nostro
essere rendendo molti di noi privi di senso civico e
morale. Sono cittadini qualsiasi che lentamente prendono coscienza delle proprie capacità e trovano in se
stessi, ma anche nell'impegno condiviso, il coraggio, la
fiducia e la forza per rialzarsi e rifondare la comunità
in cui vivono, lottando per il prevalere della legalità. È
questo il messaggio che ci giunge dal capolavoro di
Pino Aprile “Il Sud puzza”, storie di vergogna e di
orgoglio. Quella puzza transitoria, avvallata da troppo
tempo ormai che sta a significare il passaggio da uno
stato remissivo ad uno stato di ribellione civile, creando delle associazioni, dei gruppi che lottano insieme
per la rinascita del Sud, sottomesso per anni da coloro
che si sono serviti dei nostri paesi per riempirsi le proprie tasche attraverso la criminalità organizzata. Storie
esemplari, di gente che con coraggio e determinazione
ha sfidato il potere mafioso molte volte a rischio della
propria vita. La società sta cambiando, grazie ai valori,
ai sani principi e alla cultura; anche noi siamo italiani,
anche noi abbiamo una dignità. Adesso Basta!
18
l'evento che ogni
scout tra i 16 e i 21
anni sta attendendo
con ansia e trepidazione: la
route nazionale 2014. Di
cosa si tratta? Sono oltre
30.000 giovani che, con zaino
in spalla e tanta voglia di
avventura, percorreranno a
piedi diverse strade (metaforicamente definite come strade di coraggio), dal 1 al 6
agosto. Saranno 456 i cordoni di giovani che si muoveranno in 20 regioni. Poi, dal 7
al 10 agosto, avverrà l'incontro di tutti i partecipanti al
parco regionale di San
Rossore (Pisa). Presente
anche la Locride che vedrà il
clan/fuoco di Gioiosa Jonica
impegnato in un'esperienza
nautica in Puglia, il
clan/fuoco di Locri che invece percorrerà tutta l'Italia per
arrivare nel fresco Trentino e
quello di Roccella diretto a
Roma. Il clan/fuoco di
Siderno, ponendo uno sguardo ai nostri bei boschi, ha
invece deciso di ospitare un
gruppo scout della Sardegna
ed uno di Milano. Partiranno
dalla Comunità Incontro di
Zervò a scendere fino alla
Limina, fino ad arrivare a
Siderno, per poi recarsi tutti
insieme al grande incontro a
Pisa. Sarà il sentiero dei
Briganti ad inaugurare il
cammino del Siderno e dei
suoi amici fino a concludersi
col sentiero dei Greci. Ogni
clan mobile di formazione
sarà munito di un cellulare
con GPS che traccerà in
tempo reale la strada percorsa: il 7 agosto si avrà una cartina completa che si intersecherà con altre centinaia di
tragitti. Inoltre, ogni clan
sarà impegnato lungo il cammino a scrivere la Carta di
coraggio, un impegno di tutti
i giovani verso il Paese e la
Chiesa. Ogni clan lascerà
lungo il proprio percorso una
tavoletta nel luogo per esso
più significativo con una
frase forte. Per cui, se vi capiterà di passeggiare per le
nostre montagne e di leggere
una frase che vi farà riflettere, sappiate che sarà il segno
di un gruppo di giovani che
sperano e auspicano il cambiamento. Non ci resta che
augurarvi buona strada.
Sara Jacopetta
CULTURA ARTE E SPETTACOLO
Angelo Laganà
S
offermarsi sugli aspetti positivi di
una Regione sembrerebbe impresa
ardua tenendo in considerazione il
periodo delicato del nostro Paese ma
quando l’arte impera è doveroso farlo.
La sinergia, le idee propositive, gli stimoli produttivi, le continue creazioni sono
necessari per lo sviluppo di ogni territorio: Angelo Laganà rappresenta una
guida indispensabile per il decollo della
terra di Calabria. Nasce a Melito Porto
Salvo con le note musicali nel suo DNA,
tant’è vero che a soli sette anni si iscrive
a scuola di fisarmonica ed è sui tasti di
questo strumento che si forgia la sua
luminosa carriera.
“Camminavo per le vie di Roccella
Jonica, racconta il musicista, con la mia
fisarmonica sulle spalle, più alta di me”.
A 16 anni compone la sua prima canzone
e partecipa ad un concorso radiofonico
RAI “ La Palma D’ Argento”, con il suo
brano “dov’è l’amore”. Si aggiudicai il
primo premio a livello nazionale. Per
l’artista calabrese, un escalation di prestigiosi successi. Si laurea in Economia e
Commercio, insegna Matematica ma
non è la professione di insegnante il suo
vero obiettivo di vita. Lascia i banchi di
scuola per dedicarsi totalmente alle sue
vere passioni. Musicista, editore, compositore, giornalista, fotografo. Con i suoi
scatti fotografici ha immortalato la storia
del calcio mondiale, fermando i palloni
sulle traverse, prima che toccassero i pali,
sulle linee della porta e le azioni dei
bomber più famosi. Angelo Laganà,
quindi, è un artista poliedrico creativo,
propositivo amante delle “unicità”.
Uniche sono le sue composizioni musicali per la RAI: scive le sigle de “La
Domenica Sportiva”- “Mondo Motori”“Giro d’Italia”-“Contro sport”. Scrive le
sigle per i campionati mondiali di calcio
di “Italia ‘90”-“USA 94”-“Francia 98”.
Le sue idee creative sono in continue
espansione e crescita, spazia dalla musica
all’editoria, dal giornalismo alla fotografia. Nella sua abitazione sita a Roccella
Jonica, espone un vero museo dell’arte
sottolineando i momenti più prestigiosi
della sua luminosa carriera. Alla parete
ben messo in evidenza la lettera autografa esclusiva proveniente dalla Casa
Bianca scritta di proprio pugno dal presidente Bill Clinton, la foto con il Papa
Giovanni Paolo II, che l’ha ricevuto in
Vaticano, coppe trofei e la chiave della
città di Toronto, consegnata al talentuoso Angelo nel momento in cui col gruppo “I figli di Calabria”, l’artista si è esibito nei locali e nelle piazze più importanti
del Canada. Con “I figli di Calabria”, storico gruppo di Soverato composto originariamente da sei elementi, si raggiungono le mete musicali più ambite fino al
punto di diventare cittadini onorari della
città statunitense.
La passione per l’editoria esplode dopo
aver conosciuto il noto Ezio Greggio con
il quale danno vita al magazine “Mondo
Biellese” e collabora per lunghi nove
anni. La sinergia con il Greggio nazionale, porta Angelo Laganà a cimentarsi
anche nelle vesti di attore riscuotendo
grandi successi di pubblico con il film
“Sbamm”. Numerosi le testate sportive
a sua firma: dopo aver seguito per un
lungo periodo le imprese della squadra
del Catanzaro, diventa direttore di
“Roma Mia”, quindicinale illustrativo
delle imprese della Roma Calcio per
venti lunghi anni. Scrive l’inno della
Roma “Samba Romano”, approda con
l’editoria e con i suoi scatti fotografici su
tutti i terreni di gioco della seria A. Segue
il cammino della “Nazionale Italiana di
e le sue nuove
Mini-Guide
Calcio”, pubblicando il Magazine” Italia
Mia”, di cui è editore per dieci anni,
seguendo la squadra in tutto il mondo.
Le idee del vulcanico Angelo Laganà
sono in continua evoluzione. Scritturato
dalla FRE.MUS, casa discografica dei
Fratelli Reitano, scrive per il grande
Mino quattro brani destinati a fare il giro
del mondo. L’ amore per la sua terra di
Calabria lo porta, però, a fare ritorno nel
suo paese d’origine ed ecco che in occasione dell’ingresso nell’olimpo del calcio
della Reggina di Lilli Foti, il giornalista
decide di dedicare un quindicinale sportivo a favore della squadra dello Stretto,
tra le firme autorevoli anche quella di
Antonello Lupis. Nasce il giornale
RegginAlè, diretto dallo stesso Laganà,
autore non solo dell’iniziativa editoriale
ma anche delle numerose fotografie che
impreziosiscono l’operato. Scrive le
musiche dell’omonimo inno amaranto,
“RegginAle’”, i testi sono dell’ autrice
Rosella Garreffa la quale ha cantato e
inciso il brano ad opera di Massimo Idà
tecnico del suono nella Master recording
della Capitale; i cori di Carmine
Garreffa. Trentamila le copie distribuite
allo stadio Granillo di Reggio Calabria al
punto da interessare la stampa e i media
nazionali. “RegginAlè, puntualizza
Angelo Laganà, si è posizionato primo in
classifica per 21 settimane davanti ad inni
importanti come quello della Roma,
Juventus, Milan, nel programma RAI,
“Tutti i Calci Minuto per Minuto”. La
Reggina in seria A continua a regalare
emozioni ed ecco che la coppia vincente
Laganà- Garreffa, decide di dare spazio
ad un altro lavoro musicale “ Reggina
Reggina Reggina, con l’ausilio del giornalista Tonio Licordari. Le più grande
testate giornalistiche e programmi televisivi si sono interessati di tale iniziativa.
La presenza di Angelo Laganà nei rettangoli verdi di gioco non è finalizzata
solo all’ uso della “penna” ma anche per
usufruire di scatti fotografici d’autore in
un passaggio epocale dall’analogico al
digitale destinati a lasciare un’impronta
indelebile nella storia dei tempi.
Fotografo in Italia, Europa, Americhe,
anche la squadra Nazionale Cantanti ha
potuto usufruire dell’arte del figlio di
Calabria. Con i suoi lavori artistici il fotografo Nazionale è stato presente anche
alla BIT di Milano nel 2013 e 2014 animando con i suoi libri illustrati su carta
patinata lucida l’evento.
Produttore musicale e scopritore di
talent i fa della stessa Rosella Garreffa,
una musa Amaranto e una cantante a
livelo nazionale e non solo. Scrivono
“CapoSud”, su idea del giornalista
Domenico Lanciano come inno della
Calabria proposto, poi, alle Olimpiadi di
Atene, indescrivibile successo in Grecia.
Successivamente, “Amori Mediterranei”
– “Calabria Terra Mia”- e il DVD con le
immagini più belle della Regione
Calabria
da
Monasterace
a
Brancaleone.
Varca l’oceano l’Angelo nazionale e
approda a Cuba (115concerti),
Argentina, Buenos aires, Australia,
Marocco, Uruguay, Brasile, s’ innamora
del bello, traduce le emozioni in musica,
immortala la vita, canta, suona incanta la
gente del luogo fino ad essere ospite di
tutte le emittenti televisive e radiofoniche: il successore di Astor Piazzolla ha
preso il volo verso mete irraggiungibili.
Torna in Italia per essere premiato al teatro “ Il Bagaglino” , insignito del Premio
Museo” di Roma. Mike Bongiorno lo
premia per la migliore fotografia, il
popolo lo applaude e lo cerca. La sua
fisarmonica midi incanta Sanremo e con
Rosella Garreffa partecipa alla finale di
Sanremo giovani con il brano “Notte”,
composto dall’ artista roccellese, aggiudicandosi la finalissima. “Emozioni indescivibili, dichiara il compositore Laganà,
nell’ attimo in cui Rosella Garreffa, autore della parte letteraria ha cantato al teatro Ariston al cospetto degli autori, musicisti e ospiti prestigiosi del tempio musicale”.
Oltre 500 i motivi composti e portati in
tournee nei 5 Continenti e depositati alla
S.I.A.E. Come poter etichettare un
grande? su quale aspetto potremmo soffermarci per dare un’ impronta artistica a
chi come obiettivo finale ha lo scopo di
rinverdire le proprie origini legate al Sud
della nostra Penisola? L’impresa è
alquanto ardua se si pensa alle varie sfaccettature di una persona altamente produttiva e creativa come Angelo Laganà.
La locride e non solo può usufruire dei
suoi lavori editoriali anche legati alla bellezza del territorio: libri , book fotografici, dvd evidenziano attraverso scatti
encomiabili i dettagli di un’ intera bellezza. Roccella Jonia-Marina di Gioiosa
Jonica- Città di Gerace: foto panoramiche e poster regalano agli ospiti calabresi momenti di autentica ospitalità. Le
mini guide, sua ultima creazione, inoltre,
servono per impreziosire gli itinerari di
chi sceglie la nostra terra. In cantiere?
“Sarebbero sempre poche le idee per
poter valorizzare il nostro magnifico territorio, conclude l’ artista calabrese piu’
famoso al mondo, ma con amore e predisposizione sarò sempre al cospetto
della nostra gente”. L’ ultima sua fatica
musicale , ancora in lavorazione, l’ inno
ufficiale del Roccella Calcio, cantato da
Rosella Garreffa, testi della stessa cantante, musiche di Angelo Laganà.
Quando la passione per l’ editoria e lo
scatto fotografico incontrano la musica
per dare vita alla melodia dell’ anima, li’
c’ è Angelo Laganà.
LR
RIVIERA
BLOB
W Boxeur
Pesca ai gamberi
Piazzare reti e trappole lungo miglia marine rincorsi da
uccelli rapinatori e speranzosi di un boccone, cercando
gamberi allegri che nel loro cammino a ritroso finiscono
avviluppati nelle trappole. E battere lo Jonio in lungo e
largo, per la gloria dei cocktail e delle fritture, come vecchi bucanieri del mediterraneo, orgogliosi dei tesori ittici
e campioni della pazienza venatoria.
La “pennichellina”
È’ estate Scirea
A Pino del “Paradise Beach”: “Oh! oh! oh! Lo sai perchè la gente s'arrovella e dice
che la vita nun è bella? Perchè je tocca de campà de corza, e stretta in una morza, nun
c'ha più er tempo della pennichella; ossìa, quella mezz'ora de dormita, che se faceva
nonno! La quale, dentro ar treno della vita... è er supplemento rapido dèr sònno!”
Angela Fest
Siderno, quartiere dei pescatori, 29 Luglio 2014. La mezza luna tra
il ponente e l'Orsa minore e una lunga tavola apparecchiata al
centro della ruga marinara e sotto una luce fioca. Nel posto d'onore meritato, Nonna Angelina Leonardo sorride al mondo che
va avanti, attorniata da decine di nipoti, pronipoti, dai figli a da
tutti quelli che la vogliono bene. Il sapore squisito di una serata
d'estate che ricorre ogni anno, ci riempie i cuori di gioia e di festa.
Ecco a voi in questa foto
d’archivio il grande Nino
Benvenuti ed il consigliere regionale Onorevole
Candeloro Imbalzano.
Campione olimpico nel
1960, campione mondiale
dei Pesi medi tra il 1967 e
il 1970, è stato uno dei
migliori pugili italiani e
uno tra gli atleti più amati
dal pubblico italiano.
Abile anche come commentarore
Chi dei due è Gonzalo Higuain? La stella argentina
del Calcio Napoli è stata vista aggirarsi dalle parti
del lungomare di Siderno. Lo impongono i colori
sociali bianco-azzurri dell’Argentina, del Napoli e
del Siderno. Il nostro amico Danilo Romeo, separato dalla nascita, unisce alle capacità realizzative de
“El Pipita” anche l’esplosività del fisico “un incrocio tra due grandi centravanti argentini come
Crespo e Batistuta.
Noi di “Riviera” ci accorgiamo che è arrivata l’estate quando a Siderno ogni anno
arriva puntuale l’amico Antonio Cortese
detto “Scirea”. E lo comunica anche via
telefonino: “haò, so arrivato”
Totò & Teresa
Come direbbe il mitico Ezio Greggio : è lui o non è
lui...ma certo che è lui !! Direttamente dal lido di
Siderno, solo per gli amici di Riviera una bella foto
di Teresa e Totò Spataro, alias “mutandone”.
L’Oroscopone fantascientifico per nerd
by Giuditta
Ariete: linaspettatamente una persona
riconosce sulla vostra maglietta il volto
della dottoressa Crusher di Star Trek TNG,
persino con la tuta di “generazioni”. Colti
da commozione e stupore non saprete trattenere le lacrime e avrete uno svenimento.
Dieci cc di tricordrazene in un ipospray,
infermiera Ogawa!
Cancro: avete perso la memoria personale nel tentativo di espandere il chip mnemonico piazzato nel vostro cervello. Peccato
che il chip contenesse il libro nero delle
buste paga e delle mazzette ai politici, per
cui la Polizia vi dà la caccia. Rifugiatevi nel
quartiere degli emarginati e ricordate di
cambiare l'acqua al delfino.
Toro: la Forza è con voi durante una
lotta senza quartiere contro il fantasma di
Bob Anderson. La minaccia dell'ombra
incombe su di voi, con una sventagliata di
sciabolate ricaccerete i fantasmi nell'ombra
dell'oblio. Siete spadaccini raffinati.
Leone: la pace regnerà nel mondo perché
l'Umanità è protetta da voi, anche contro lo
strapotere dei Meganoidi 'ndranghetisti
commissariati. Ai vostri nemici spetta la
morte! Entrate in azione! E ora con l'aiuto del
sole, avrete la vittoria. Scissione! Attacco
solare! Scontro! Energia!
Gemelli: se le vostre ossa di adamantio
sentono troppo il potere attrattivo di
Magneto, lasciatevi trasportare, perché
opporsi sarà inutile. Contate sui vostri poetri di autoguarigione immediata per arginare i danni dell'impatto, e procuratevi una
Glock 17...
Vergine: uscite fuori di casa e trovate un
enorme roccia nera di forma parallelipedale,
proprio davanti alla porta? Il vostro pc
emette una lucina rossa e vi chiama
“Davide”, minacciando di togliervi l'aria?
Rientrate in casa, svegliate tutti e cancellate
dalla vostra playlist tutti i brandi di Strauss.
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
DOMENICA 3 AGOSTO
23
La
sidernese
Daniela
Fazzolari, la Diana di
“Centovetrine“, sposa il suo
principe Sergio Sparascio. Le
nozze si svolgeranno ad
Agosto.
Gli sposi celebreranno il loro
matrimonio nel Salento, chissà dove… e intanto lei lascia
Centovetrine per un pò…
una lunga luna di miele?
Auguri agli sposi! Chissà che
non venga a trovarci...
Evviva gli sposi
Passaggio a Nord-Ovest, dalla politica al matrimonio. Ecco a voi il consigliere comunale di Locri,
Anna Baldassarro assieme al marito nel giorno
delle nozze.
Carbonella vulcanico
Al Pericle d’oro il gruppo di Riviera assieme al
direttore del “Garantista” Piero Sansonetti. In
primo piano i nostri punti di forza Ercole,
Rosario, Ilario, il figlio di Pasquino Vincenzo e
più defilati Eleonora e Paola.
Con l’Ulivo ti condisci, con il Polo ti congeli, con
Carbonella ti riscaldi...ecco Antonio Ferreri alle
prese sulla spiaggia con i residui e l’incuria. Sempre
contro: questa volta sotto tiro quelli del volontariato «che predicano bene e razzolano male»
Tanti auguri
Alla nostra stimata collega Maria
Giovanna Cogliandro che nei giorni
scorsi si è laureata con il massimo dei
voti. Tantissimi auguri da tutta la redazione di “Riviera” che le augura un
futuro ricco di soddisfazioni.
Previsioni
Chi cerca la Titina
Enzo De Leonardis immortalato assiema a
Maurizio Bonetti alias il mago “Gandalf”.
Maurizio conosce perfettamente il futuro del
nostro amico perchè tirando fuori la “sfera di
cristallo” gli ha già fatto le “previsioni”
Io cerco la Titina, Titina, o Titina, io cerco e non
la trovo chissà dove sarà. Io cerco la Titina, Titina,
la Titina, io cerco la Titina...
chissà dove sarà! Dove sarà! Dove sarà!
Bilancia: compostezza e diplomazia
sono il vostro forte. Durante la partita a
scacchi, se il Wookiee compie una piccola
scorrettezza, siate prudenti e lasciate correre. L'eroismo non è il vostro forte durante questa settimana. Una camminata
sobria e un tono di voce piuttosto piatto
vi aiuteranno ad uscire dall'assedio delle
truppe dell'Impero.
Scorpione: in questo momento vi sentite come privi dell'uso delle gambe, su una
sedia a rotelle dell'anima? Inventatevi una
seconda vita, nella quale siete alti e blu, e
con una manata potete far volare la testa
del vostro fratellino piccolo o del capufficio. Potrebbe capitarvi di dovervi scontrare con una specie di capitano Kurtz, ma è
il prezzo da pagare.
Sagittario: la salute in questo periodo vi
tormenta: dopo i pasti venite colti da convulsioni e crampi allo stomaco, che si risolvono
solo quando dalla vostra pancia escono, in
fila, un alieno, H.R. Giger resuscitato,
Carlo Rambaldi putrefatto e Sigourney
Weaver da giovane. Purtroppo il Gaviscon
non è sufficiente.
Barboon e caffè
Quelli di via Jonio, lavoratori, amici e fedelissimi
del nostro settimanale. Quando oltre a barba,
shampo e capelli c’è sempre un caffè e una
stretta di mano, il tradizionale saloon diventa un
momento di socialità.
Capricorno: vi sentite un po' finti, come
artificiali, e avete il presentimento che non
durerete più di quattro anni? Brutto brutto periodo, con pioggia a getto continuo
e robaccia cinese da asporto come cena.
Evitate isterismi e stranezze come passarvi il nero attorno agli occhi con l'aerografo. Attenti alle dita.
Acquario: casa vostra vi appare piccola
piccola, come , diciamo una lavatrice in volo
per la Luna? Potrebbe non finire qui, e
rompersi qualcosa durante il rimescolamento dell'ossigeno (attivo), costringendovi a stringervi forte forte ai vostri parenti per risparmiare aria. Non preoccupatevi:
vi aiuteranno il tenente Dan e un tale con
un gilet bianco.
Pesci: il lavoro fa schifo e gli alieni stanno arrivando sulla terra. Almeno la seconda parte è meglio. Assicuratevi che gli
alieni non divorino topi vivi, che non
abbiano l'aspetto di gamberoni e che non
abbiano paura dell'acqua. In quel caso
potete preoccuparvi davvero.
Binomio d’autore
Amici nella vita di tutti i giorni e soprattutto sempre
assieme in giro per la Calabria. Stiamo parlando dei
nostri amici Miky e Anthony Voice che in comune hanno
la passione per il Siderno calcio.

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