Agosto 2004. Gianluca e Katia, insieme, alle Olimpiadi di Atene

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Agosto 2004. Gianluca e Katia, insieme, alle Olimpiadi di Atene
Agosto 2004.
Gianluca e Katia,
insieme, alle
Olimpiadi di Atene
CONTROCOPERTINA
www.larivieraonline.com
BANDO
AVVOCATI
DEL COMUNE
INCRIMINATO
SIGNOR PREFETTO
C’È UNA LOBBY
CHE COMANDA
DOMENICA 29 GIUGNO
3
secondo classificato, nel primo caso da
Rosario Casella e nel secondo da Daniela
Fuscà. E solo il 26 Giugno, mentre scrivo, i
commissari prefettizi hanno pubblicato una
delibera che annullava l’atto con cui avevano
annullato la meritocrazia e la vittoria dei
legali Satira e Cutugno.
Cos’è accaduto signor Prefetto?Perché è passato tutto questo tempo prima dell’annullamento? Perché ad entrambi i professionisti
sono stati preferiti altri candidati che secondo i requisiti posti dal bando evidentemente
aveva meno titoli?C’era per caso qualche
vizio nel bando per cui la triade ha ritenuto di
dover intervenire? O chi comanda al comune
di Siderno ha accantonato la meritocrazia?
Sono state inoltrate dai due studi legali sidernesi una serie di istanze di autotutela indirizzate al signor Giuseppe Falvo, cui spetta la
nomina in quanto responsabile del I settore
affari generali e sviluppo risorse umane, a Lei
signor Prefetto di Reggio Calabria e alla
segretaria generale del comune di Siderno.
Quest’ultima è una tosta che toglie il saluto ai
protestanti dissidenti, una segretaria di ferro
proveniente anche lei da quella zona della
Piana che ha sfornato tanti nuovi occupati al
comune di Siderno.
Così sembra che si sia perpetrato un atto di
discriminazione palese ed eclatante. Sia visti
i punteggi ignorati, sia per le denunce a Lei
indirizzate dai legali estromessi. Nel caso
Satira-Casella Le è stata segnalata, a Lei
come al responsabile comunale signor Falvo
e alla segretaria, l’incompatibilità del candidato al bando. L’avvocato Rosario Casella,
secondo quanto denunciato dallo studio lega-
A SIDERNO?
“
Come mai il comune
sembra ristagnare in un
immobilismo assoluto
seppur governato dagli
uomini della Prefettura?
L’amministrazione
della triade non
dovrebbe assicurare i
cittadini del Buon
Governo? A che gioco
si sta giocando con la
comunità sidernese?
ELEONORA ARAGONA
Signor Prefetto Claudio Sammartino ha
seguito la vicenda grottesca del bando per la
selezione dei legali al comune di Siderno?
Questo paese come Lei sa è noto per le
inchieste antimafia su amministratori e ndrine locali. Sono quindi giunti a salvarlo dal
suo declino un gruppo di commissari, una
triade che dovrebbe garantire trasparenza e
rispetto dei diritti e dei doveri. Sulla trasparenza ci siamo, è più difficile incontrare loro
del Papa. È il secondo punto che vorremmo
lei ci chiarisse.
Il comune è stato commissariato e sarà un’inchiesta a chiarire se e chi ha mal amministrato Siderno. Quello che ci chiediamo ormai da
tempo è come sia possibile che un comune in
dissesto si possa permettere di assumere ben
quindici dirigenti, quasi tutti provenienti da
una zona abbastanza circoscritta della Piana
e dal catanzarese con altri incarichi, dandogli
un cospicuo stipendio per vederli, se va bene,
un giorno a settimana? E come mai questo
comune sembra ristagnare in un immobilismo assoluto seppur governato dai probi
uomini della Prefettura? L’amministrazione
della triade non dovrebbe assicurare i cittadini del Buon Governo? A che gioco si sta giocando con la comunità sidernese?
L’ultimo atto a destare domande e preoccupazione è stato il concorso per la selezione di
due nuovi legali indetto dal comune. Già un
primo bando era stato annullato in seguito a
numerose istanze di autotutela e a diverse
richieste di accesso agli atti. Per quanto
riguarda questa seconda selezione, il 14 aprile 2014 sono state presentate le domande per
partecipare al bando per scegliere due legali,
uno per le cause da instaurare e uno per
quelle già instaurate. A risultare primi in
classifica sono l’avvocato Salvatore Satira
(con un punteggio di 18,50) per le cause da
instaurare e Antonio Cutugno (17,50) per i
contenziosi pendenti. Entrambi gli avvocati
vincitori però si sono visti scavalcare dal
IL PREFETTO DI REGGIO CALABRIA, CALUDIO SAMMARTINO, CHE
SPERIAMO DIA RISPOSTE ALLE DOMANDE DEI CITTADINI DEL
COMUNE COMMISSARIATO E IN DISSESTO
le Satira, si troverebbe in una posizione di
«incompatibilità e di conflitto di interessi
all’assunzione dell’incarico di patrocinio e
rappresentanza», in quanto presidente del
Consiglio d’amministrazione della Credito
Cooperativo di Cittanova al momento della
presentazione delle domande. Il comune di
Siderno infatti si è accollato il mutuo per i
lavori della piscina contratto proprio con
questo istituto bancario. Come è possibile
che i controllori preposti al comune gli
abbiano permesso di partecipare al bando? E
in ogni caso dopo la denuncia dell’avvocato
Satira perché i provvedimenti sono stati presi
con tanto ritardo?
Mentre nel caso Cutugno-Fuscà sarebbero
stati conteggiati più volte degli incarichi dati
con un’unica delibera e anche per lei sarebbero state evidenziate delle situazioni di
incompatibilità, avendo l’avvocato patrocini
a favore di altri enti.
Mentre accadeva tutto questo il comune è
rimasto sprovvisto di legali per 15 giorni
avendo 400 cause in corso, senza nessuno che
se ne possa occupare. Non essendo state rinnovate neanche delle proroghe temporanee
l’ente è a tutt’oggi senza avvocati che ne curino gli interessi. Questo blocco sta provocando un danno erariale a un comune già in condizioni precarie.
Signor Prefetto le contestazioni che questo
bando ha suscitato sono molte e forti e il
comportamento discrezionale dei commissari ha lasciato molti perplessi. Ancora non
abbiamo chiaro se i due legali che la
Commissione straordinaria ha scelto, baypassando i risultati del bando, abbiamo effettivamente dei requisiti che li rendono migliori?
O se magari si ritiene che entrambi gli avvocati vincitori della selezione, in quanto sidernesi e già impiegati al comune, abbiano qualche demerito, qualche macchia sul curriculum? E se così fosse non avrebbero dovuto
procedere ad azzerare i dipendenti comunali
e sostituirli con persone fidate e integerrime
(magari della Piana o di Bagnara o di
Catanzaro o di Palmi o che abbiano lavorato
a Cittanova)?
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PRIMO PIANO
di Doroteo
M ORTACCI
Siderno deve
combattere per
il suo lungomare
F
ranco Caminiti sta conducendo una importante
battaglia per sé e, di riflesso, per tutta Siderno.
La sua idea di voler investire sul lungomare è
vincente e può, anzi deve, essere un punto di partenza.
A patto che la politica faccia il suo e lo Stato anche,
oltre ai cittadini e agli imprenditori di Siderno. E’
impensabile nel 2014 avere strutture incomplete da 40
anni sul lungomare. E’ assurdo sopportare mostri
come l’ex pastificio Cataldo o Matarazzi. Lo Stato ha
sequestrato, confiscato, ora dia una soluzione. I binari
che dividono in due il litorale possono essere ripensati nell’ambito di un maxi progetto di rimodulazione del
nodo ferroviario finalizzato a liberare diverse porzioni
di territorio. I tempi sono lunghi, ma vale la pena. La
sfida è trasformare il lungomare in luogo della movida
serale e richiamo per migliaia di turisti da tutto il
mondo. Serve immediatamente interloquire con il
mondo delle imprese e del privato sociale, mettendoli
nelle condizioni di poter riqualificare case e strutture
oggi preda di occupazione di vario genere. L’idea deve
essere quella di rivitalizzare l’area attraverso un piano
d’intervento che preveda anche il sostegno all’apertura di attività commerciali. Il progetto vincente è quello di trasformare tutto il tratto costiero, intanto non
aspettando la dismissione dei binari che ci costringerebbe a non poter fare nulla per diversi anni. Il
Comune deve facilitare l’apertura di strutture ricettive
come alberghi, bar e pizzerie per fare del lungomare
un posto da frequentare ogni giorno dell’anno. Allo
stesso tempo l’amministrazione comunale può decidere di destinare alcune strutture ad associazioni senza
intaccare le volumetrie che costringerebbe ad una
revisione normativa più importante. Il problema più
urgente è quello di provvedere ad una bonifica di
diverse zone e, soprattutto, redigere quanto prima un
rinnovato piano costiero che preveda anche il trasferimento delle aziende insistenti nella zona così da restituire alla collettività ulteriori tratti di costa. E’ una
sfida che può essere il futuro per Siderno, da qui deve
ripartire chi vuole provare a ridare dignità ad una
delle cittadine più belle della jonica.
4
MONDIALI
Flop Brasile 2014:
Aspettando
l’Italia che verrà
ANGELO LETIZIA
Basta “monumenti” cadenti, basta ciarlatani con
smanie di protagonismo mediatico e largo ai giovani, al talento vero anche se sopra le righe
Di eliminazioni cocenti nella storia “mondiale”
del calcio italiano se ne ricordano tante, quasi
mai però gli strascichi negativi prodotti sono stati
di portata e intensità pari a quelli che stanno
caratterizzando il fallimento della spedizione
azzurra a Brasile 2014. All'amaro epilogo sul
campo, sono seguite le immediate e contemporanee dimissioni di Cesare Prandelli dalla
panchina e di Giancarlo Abete dalla presidenza
della FIGC. In un colpo solo, il calcio nazionale
si è ritrovato con la squadra fuori dai mondiali,
senza allenatore e pure senza guida in federazione. Tuttavia a distanza di giorni, più che sulle
ragioni dello sfascio, l'attenzione e le analisi di
tutti continuano a essere concentrate su Mario
Balotelli, le sue bizze, la sua cresta e a quello che
gli gira in testa. L'input l'ha dato il pluridecorato
Gianluigi Buffon, che però da buon capitano
certe considerazioni su un compagno le avrebbe
potute tranquillamente esprimere in privato al
diretto interessato nel chiuso degli spogliatoi e,
magari, a microfoni e a telecamere spente. E poi,
via via, tutti gli altri: serviva un capro espiatorio,
allora chi meglio di SuperMario?
Per quanto scontato possa apparire,
bisognerebbe ricordare a Buffon e ai sui colleghi,
che a tornare mestamente a casa è stata tutta la
truppa e non solo Mario Balotelli, e che
le responsabilità attuali vanno equamente divise come i meriti per le vittorie di quel passato celermente quanto
inopportunamente richiamato alla
memoria nell'immediato post partita
di Italia-Uruguay. Al buon Gigi, si
sarebbe dovuto ribattere che, ahimè,
non di soli ricordi buoni ricordi è
costellata la vita di ognuno e che
comunque sia l'attualità e il presente
valgono più di qualsiasi brillante passato, specie di fronte a una realtà impietosa come quella appena descritta sul
terreno di gioco da una nazionale con lo
spogliatoio sfasciato, anonima nell'anima,
priva di mordente, piegata sulla gambe e
svuotata nelle idee a 360 gradi e non solo
all'ombra di Mario Balotelli. Più o meno
come in Sud Africa 2010, solo che allora di
pecore nere non ce n'erano, quando invece guarda caso - c'erano però loro, i campioni di
quattro anni prima, nel frattempo diventati
“senatori”, e alcuni di essi di fatto pure excalciatori ancora in attività. Parliamoci
chiaro: De Rossi da anni si trascina stancamente in campo; Pirlo accende la luce
in Italia e si spegne in Europa; Chiellini
gioca a pugni e a calci, ma il calcio è un'altra cosa; e poi lui, il prode Luigi, che allo
stato attuale di gol uno ne salva e quattro
ne piglia (in fondo alla rete). Quel che va eviden-
ziato allora è che il comune
denominatore degli ultimi flop
sono loro, non altri, nel caso a
qualcuno fosse sfuggito. La
fine evidente del vincente
ciclo passato non
reca il marchio di
Mario
Balotelli,
ma oltre a
essere testimoniata dai
fatti, è ormai
certificata da 8
anni d'insuccessi e
di
anonimato
internazionale, sia
a livello di club, che
di
nazionale.
Pertanto, guardando al
futuro, forse non bisognerà affidarsi a giocatori sprovveduti e
sopravvalutati,
così
come
neanche a “signorine” o a “figurine”, ma senz'altro nemmeno
ripartire da loro, ovvero da una vecchia guardia ultra logora, nel frattempo divenuta solo un'ingombrante e
pesante zavorra per gli altri e, inconsciamente, pure per se stessa.
In attesa di un nuovo presidente e di un
nuovo CT, al calcio italiano urge prima un
radicale rinnovamento e della nuove basi
umani solide, capaci e dotate d'integrità su
cui riedificare federazione e squadra. Basta
“monumenti” cadenti, basta ciarlatani con
smanie di protagonismo mediatico e largo ai
giovani, al talento vero anche se sopra le righe,
alle qualità umane e sportive
espresse in concreto e non solo
attraverso boriose e auto gloriose parole. Aspettando
l'Italia che verrà, non serve
altro.
«In Calabria la ‘ndrangheta e la
massoneria divennero una “cosa sola”»
C
on la dote “Santa” usciva di
scena la 'ndrangheta quale
realtà anti-Stato e si proponeva una aggregazione mafiosa
intra-Stato, articolazione indebita,
presente accanto alle Istituzioni e
al mondo imprenditoriale attraverso colpevoli contiguità. La realtà
descritta da Filippo Barreca, capo
zona del quartiere Pellaro, (vedi
proc.pen. Condello Pasquale e altri
- nr.46/93 r.g. Dda Reggio
Calabria) ha poi trovato riscontro
anche nelle dichiarazioni di
Giacomo
Lauro,
Pietro
Marrapodi, notaio massone, e
soprattutto decisive convergenze
dalle analogie emergenti dal "caso
Mandalari” istruito dalla Dda di
Palermo. «Come ebbi modo di
dichiarare più volte - rivelò Filippo
Barreca - all'interno della 'ndrangheta ho ricoperto ruoli autorevoli.
Il massimo grado l'ottenni all'incirca nell'anno 1979, allorchè venni
fatto "santista". Con il grado di
"santista" entrai a far parte dell'éli-
te della 'ndrangheta, acquisendo
un grado segreto che mi dava la
possibilità di avere rapporti con
esponenti della massoneria. Devo
a questo punto specificare che
molti "santisti" sono massoni, tra
essi certamente quelli che hanno
costituito la "copiata" della mia
investitura». Sull'esistenza o meno
di una loggia segreta a Reggio
Calabria sempre Barreca racconta: «Quando parlo di "santisti" massoni, intendo riferirmi a personaggi che costituiscono logge coperte;
nella specie in Calabria esisteva, sin
dal 1979, una loggia massonica
coperta a cui appartenevano professionisti, rappresentanti delle istituzioni, politici e, come detto,
'ndranghetisti. Questa loggia aveva
legami strettissimi con la mafia di
Palermo, a cui doveva render
conto. La loggia si costituì quasi
insieme alla mia investitura a "santista", in occasione della latitanza a
Reggio Calabria di Franco F., cioè
nei primi mesi dell'anno 1979; anzi,
fu proprio Franco F. a formare
questa loggia, uno dei cui principali fini istituzionali era l'eversione
dell'ordine democratico. Franco F.
mi disse che una loggia analoga era
stata costituita a Catania. Va sottolineato come una struttura di fatto
costituita da personaggi eccellenti
con la salda intesa di una mutua
assistenza esisteva già da prima, e
Franco F. si limitò a formalizzarla
nel contesto di quel più ampio progetto nazionale che alla realtà reggina attribuì un ruolo di ben più
ampio significato e spessore».
«"Cosa Nostra" era rappresentata
nella loggia da Stefano Bontade; ha detto ancora Barreca - questo
collegamento con i palermitani era
necessario perchè il progetto massonico non avrebbe avuto modo di
svilupparsi in pieno in assenza
della "fratellanza" con i vertici della
mafia siciliana, ciò conformemente
alle regole della massoneria, che
tende ad accorpare in sè tutti i centri di potere, di qualunque matrice.
Posso affermare con convinzione
che a seguito di questo progetto, in
Calabria la 'ndrangheta e la massoneria divennero una "cosa sola"».
(lr)
RIVIERA
PRIMO PIANO
QUANDO IL CARCERE È RISCATTO
Lele Nucera
e la Festa
della Musica
per i detenuti
Il
carcere di Paola quest’anno
ha ospitato la Festa Europea
della Musica. Una primizia
progettata e organizzata da un detenuto originario di Siderno che nel
2002 fu il vincitore del Globo d’oro
come miglior attore emergente.
Musica, arte e cultura dentro le sbarre e oltre quel protocollo scontato che
serve a buttare tanti giovani calabresi
in una pena mai alternativa. Lele non
ci sta a essere solo una pratica ordinaria e in questi lunghi 16 mesi ha fatto
tutto ciò che è possibile per dimostrare che anche nell’ultimo luogo c’è un
battito.
Lele Nucera è stato già il direttore
artistico e il promotore della Festa
Europea della Musica nell’edizione
2011 e 2012 svoltasi a Siderno.
Dal primo ingresso in carcere Lele ha
dato prova ed ha dimostrato di voler
affrontare questo viaggio mantenendo viva la voglia di riscatto, definendo
perfettamente quale sarà il suo ruolo
nella società una volta libero.
Nonostante il carcere molto spesso
Arte e cultura oltre quel protocollo scontato che serve a buttare
tanti calabresi in una pena mai alternativa. Il giovane sidernese
ha dimostrato che anche nell’ultimo luogoc’è un battito
PROGETTO: “UNSORRISO... ANCHE PERTE”
FRANCESCA BARRANCA
L’anno scolastico appena conclusosi, presso
l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato di Siderno, è stato ricco di iniziative
e progetti che hanno avuto come protagonisti gli allievi della stessa scuola che hanno
realizzato dei video, elaborati e dei brani sui
temi della legalità, cittadinanza attiva e solidarietà, bullismo e doping per la promozione di uno Sport di sani valori.Una progettualità mirata che ha messo in evidenza le capacità creative dei ragazzi e che ha contribuito
alla loro crescita formativa. Giovedì 12
Giugno si è svolto presso l’Aula Magna
dell’Ipsia di Siderno il convegno organizzato
nell’ambito
del
progetto
“Un
sorriso…anche per te”.
l’incontro è stato firmato un protoIl 12 Giugno è Durante
collo d’intesa tra la Casa circondariale di
l’Asp di Reggio Calabria e l’Ipsia di
stato firmato il Locri,
Siderno.
All’evento, coordinato da Tommaso Mittiga,
dell’Ipsia e patrocinato dalla
protocollo di Preside
Provincia di Reggio Calabria sono intervePatrizia Delfino, direttore della Casa
intesa tra la casa nuti:
Circondariale di Locri, Francesco Sarica,
straordinario dell’Asp di
Reggio Calabria, Silvia Vittoria Falvo, diretcircondariale commissario
tore responsabile distretto della Locride.
proposto valorizza l’impegno attidi Locri e l’Ipsia Ilvoprogetto
degli studenti e richiama l’attenzione sulla
delicata condizione dei detenuti nelle carcedi Siderno
ri in Italia, spesso abbandonati a se stessi,
provochi “ chiusura” mentale oltre a
quella fisica, Lele con le sue iniziative
ha dato prova di forza e determinazione. Il programma dell’evento che si
svolgerà domani, martedì 24 giugno, è
vasto e, oltre a esibizioni canore svolte da artisti esterni, sul palco ci saranno i detenuti che, con qualche scena
di cabaret, qualche lettura e un piccolo spettacolo, varranno la possibilità
di diventare attori per qualche ora.
Non è proprio facile affrontare il carcere o infondere la propria mentalità
e questo Lele lo sa molto bene ma
grazie alla sua tenacia oggi non è più
solo e molto suoi compagni hanno
deciso di unirsi a lui. “Quando ho cercato di coinvolgere i miei compagni,
quando ho tentato di trascinarli nel
mio mondo, essi stessi hanno deciso di
aggregarsi a me ad una condizione,
che lo spettacolo racconti la mia storia” racconta Lele. E Salvatore Galdi,
un detenuto che, come Lele, affronta
la quotidianità del carcere, ha espresso la volontà di raccontare la storia di
questo giovane attore sidernese che,
dopo diversi anni di carcere, lo ha aiutato a guardarsi dentro e comprendere chi è veramente.
La Festa della Musica in Carcere è
sicuramente un evento senza precedenti e per la prima volta non si tratta
di precedenti penali.
senza una seria programmazione che preveda degli interventi progettuali finalizzati alla
loro rieducazione e al loro reinserimento
sociale.
Grazie a questo protocollo d’intesa, come
sottolineato da Antonella Micalizzi, alcuni
detenuti della Casa circondariale di Locri
potranno avere delle protesi odontoiatriche
gratuite realizzate dagli allievi della terza,
quarta e quinta A e B dell’Ipsia di Siderno.
Gli allievi dell’Istituto professionale, anziché
effettuare le loro esercitazioni solo su modelli di studio, potranno, guidati dai docenti,
lavorare su delle protesi destinate a pazienti
reali. Il progetto, che avrà una durata triennale, non comporterà alcuna spesa finanziaria per gli enti coinvolti nelle azioni della rete
progettuale: Scuola, Casa circondariale di
Locri e Asp di Reggio Calabria. L’iniziativa
rappresenta un utile percorso formativo per
gli allievi che si sentono anche più motivati a
lavorare su situazioni concrete e d’aiuto
verso chi si trova nel disagio in un periodo
particolare della propria vita.
SETTIMANALE
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7
Che brutta storia
Katia Scarfò, ex fidanzata d Gianluca Congiusta, risponderà davanti a giudici di Reggio di falsa testimonianza
«
ERCOLE MACRI
Se la tua natura è amare, va’ tra i
morti e amali» gridava Creonte
ad Antigone. Ma a Siderno non
c’è amore oltre la morte di Gianluca
Congiusta e non c’è giustizia nelle aule di
tribunale.
Tommaso Costa è nuovamente il presunto omicida dell’imprenditore sidernese,
dopo che la Cassazione l’ha rimandato
ad una nuova sezione della Corte
d’Appello reggina, dove si eleva altissima
un’intercettazione, sottaciuta, ma che
meritava più attenzione.
Francesco Muià - (classe 1940) indagato
nel processo penale “Recupero- Bene
Comune” sarà chiamato a rispondere sul
contenuto di un’intercettazione ambientale in cui attribuirebbe il delitto non a
Tommaso Costa ma a Salvatore Salerno.
L’intercettazione è la stessa che il pm De
Bernardo ha depositato al fascicolo d’udienza del 14/12/2010, a chiusura del
dibattimento di primo grado per l’omicidio Congiusta davanti alla Corte d’Assise
di Locri. Il settantaquattrenne Muià,
commentando i giornali del 13 Marzo
del 2009 sembra esclamare al proprio
interlocutore, tale Antonio, riferendosi al
delitto di Gianluca Congiusta: «Salerno
l’ha ammazzato», probabilmente (secondo la Gazzetta del Sud) riferendosi al
Salvatore Salerno, detto Sasà, ucciso il 22
Ottobre 2006, ritenuto dai magistrati
della Dda reggina al vertice di una cosca
scissionista dalla casa madre dei
Commisso. Più avanti nell’intercettazione, Muià sembra dire: «Mo’ glielo portano al Costa…ma non lo mpizzau lui».
E se questa intercettazione fosse vera e
seria? E se la ‘ndrangheta è arrivata
prima e dove lo Stato non è arrivato? E
se è vero che il comune di Siderno era
mafia e in quanto tale sapeva, perché si
sarebbe dovuto costituire parte civile
contro chi non riteneva colpevole?
Non c’è pace, non c’è giustizia e non c’è
verità, forse neinte oltre la morte.
E non c’è amore, tranne quello di genitori e di Dio
Katia Scarfò, ex fidanzata di Gianluca
Congiusta, sarà protagonista in negativo
davanti al giudice del tribunale di Reggio
Calabria, insieme ai suoi genitori per
rispondere di falsa testimonianza resa
nell’ambito del dibattimento a Locri.
Eppure Katia e Gianluca erano bellissimi.
«C’è un canone estetico, prima che
morale» sosteneva Sigmund Freud, il più
grande detective di tutti i tempi.
C’è. Per non dimenticare che la bruttezza è il reato massimo.
ATTUALITÀ
La cerimonia
Il Papa a Cassano:
mafiosi io vi scomunico.
“Potenti”della terra io vi
ho già scomunicato
ILARIO AMMENDOLIA
Non c’è alcun dubbio che Papa Francesco abbia fatto bene a scomunicare gli affiliati alla ndrangheta e non poteva trovare posto
migliore di Cassano dove la morte di un bambino innocente grida
giustizia. Non ci sono “uomini di onore” tra questi assassini ma,
per usare le parole di Sciascia, solo “ominicchi”e “quacquaraquà” con la pistola. Si sentono potenti perché possiedono un’arma ma come tutti i vigliacchi sono forti contro i deboli e gli indifesi.
Chi uccide un bambino ferisce mortalmente l’umanità e se ci
fosse l’inferno i responsabili meriterebbero la Caienna più
profonda. Non ci possono essere né alibi , né giustificazioni di
sorta.
Si rende onore alle parole del Papa nella misura in cui non si è
ipocriti.
Io non frequento la Chiesa, né mi arrogo il diritto di spiegare ad
altri le parole del Papa. Queste però sono state chiare in ogni circostanza.
È più di un anno che Papa Francesco si muove con decisa coerenza. Se si segue il suo percorso si comprende che non si tratta
di esternazioni estemporanee :
L’uomo di stato che ordina un bombardamento su una città uccide bambini. Si dirà che è altra cosa. No! I bambini sono tutti
innocenti e nessuno ha il diritto di ucciderli. Quando cadono le
bombe su Bagdad, su Kabul, sul Kossovo muoiono bambini nelle
loro culle, muoiono madri accanto ai loro figli, vengono sterminate intere famiglie nel sonno. Saranno statisti ma pur sempre
assassini. In questo momento duecentomila bambini rischiano la
vita tra la Siria e l’Iraq.
Che male hanno fatto. Che significato hanno per loro parole
come “vittoria” “sterminio” “stato”. Vorrebbero solo vivere e
giocare come tutti i bambini del mondo, mentre bande di assassini li stanno condannando alla sofferenza ed alla morte.
Il magistrato che firma un ‘ordina di cattura per un innocente,
terrorizzandone i figli in tenera età, pratica la tortura. Il Papa è
stato chiaro : chi pratica la tortura è scomunicato, soprattutto
quando non ha la forza di chiedere perdono perché accecato dal
delirio di onnipotenza.
L’industriale che sposta le sue fabbriche all’estero in cerca di
nuove braccia da sfruttare, soprattutto braccia di bambini si
mette contro il Cristianesimo.
Chi accumula ricchezze in maniera irrazionale, insensibile al
grido di dolore che sale dal mondo dei sofferenti, degli indifesi
ed ammalati è fuori dal Vangelo.
A Lampedusa Francesco ha alzato il suo indice verso l’indifferenza. Chi non ricorda i respingimenti in mare ed i nostri colpevoli
silenzi dinanzi a bambini, donne incinte, rifiutati come merci scadute e consegnate nelle mani del boia.
Si dirà che io volutamente abbia voluto allargare il ventaglio di
coloro che vengono colpiti da scomunica, diluendo la potenza
delle parole pronunciate a Cassano.
Al contrario. Se non debelleremo il bacillo la malattia colpirà
ancora.
Albert Camus nel suo bel romanzo “La peste” ci descrive che il
terrore ed il panico che si diffonde in città al dilagare del morbo
e che impediscono di fronteggiare il contagio.. La si negava, si
aveva paura di pronunciare la parola “peste” metafora del
“male”: Metafora delle violenze, delle ingiustizie che si annidano
nei cuori degli uomini e che hanno attraversato la storia.
E’ giusto il nostro disgusto ed il nostro disprezzo nei confronti dei
mafiosi. E’ giusta, ma sempre inadeguata, la nostra sdegnata reazione nei confronti degli assassini del piccolo Nicola. Tuttavia non
basta: la peste non dipende dai singoli “topi” per quanto disgustosi possano essere ma dal bacillo che cresce e si diffonde nel
corpo della società.
Questo, i borghesucci ipocriti , conformisti, schiacciati dal pensiero unico dominante non lo ammetteranno mai. Si continuerà a
fustigare- e giustamente- la bestialità mafiosa ma si farà finta di
non vedere la violenza e la crudeltà di cui è intriso il “rispettabile” potere che ci comanda.
Giusta la nostra commozione dinanzi alle parole del Papa.
Giusto l’entusiasmo per le parole pronunciate a Cassano… ma
non sprechiamole. Non spargiamo fiumi di incenso per non vedere la verità.
Abbiamo un solo modo per rendere onore al Papa: batterci per
una società di uomini con uguale dignità, una società più umana,
e, senza retorica, più buona.
Lo sfogo dei sindaci
Riabilitazione del Sud
«Abbiamo un sistema
che fa schifo: disservizi e tariffe alle stelle»
Saverio Strati sarà
studiato nelle
scuole della regione
«La delibera che raddoppia le
tariffe comunali sui rifiuti va ritirata. Chiediamo maggiore concertazione con il territorio». I primi cittadini di mezza Calabria protestano di fronte a Palazzo Campanella
nel giorno dell’ultima riunione del
Consiglio regionale. «Siamo pronti
ad azioni forti – dichiarano i sindaci in attesa di essere ricevuti all’inteno del Palazzo – sui rifiuti abbiamo un sistema che fa schifo: disservizi, tariffe alle stelle e inquina-
mento. Inaccettabile».
In Consiglio regionale insieme a
centinaia di sindaci e amministratori locali per manifestare il dissenso dei comuni all'aumento
delle tariffe per il conferimento in
discarica dei rifiuti e al conseguente aumento del relativo tributo a
carico dei cittadini. Ottenute
importanti rassicurazioni dall'
assessore all'ambiente Francesco
Pugliano.
SARA LEONE
Sono finiti i tempi de "il mondo è bello perché è vario". Oggi chi varia, è retrogrado e
démodé.
La pettinatura per gli uomini è quella con il
ciuffone stile Elvis, il pantalone è il jeans o il
cinque tasche pieghettato sino alla caviglia,
o per i più audaci sino al polpaccio, e la tshirt nella migliore delle ipotesi, quella a
fiori dai colori intensi, sgargianti e soprattutto irreali, il tutto completato da un raffinato,
e si passi il termine, paio di Ray-Ban con
vetro specchiato, azzurro o giallo evidenziatore. È tramontato il tempo delle Hogan,
lasciando lo spazio a Converse e Superga; sì
le Superga quelle dei nostri genitori o addirittura nonni, il cui prezzo è però quadruplicato. Nella ricerca incessante della perfezione: pelle perfetta, capelli di più, fisico statuario, labbra carnose, bombardamenti vari
alla cellulite, ci si è dimenticati di curare l'originalità.
Quest'anno è stato il boom del “maculato”,
c'è stato chi ha acquistato persino la cover
del cellulare, o chi ha fatto "pendant" fra la
propria magliettina e quella dell'“amato”
chihuahua.
E si sfila, si sfila, sui lungomari, sui corsi
principali, si sfila persino nelle università.
La situazione, poi, con l'avvento della stagione estiva è diversa. Non molto però. La
spiaggia privata è un "must", per il pane il
povero commerciante deve far credito, ma
l'ombrellone in un lido, a quello no, non si
può rinunciare! Si vuole mettere la "chiccheria" di arrivare come una diva e attraversare
con la solita camminata defalcata la stradina
costruita per arrivare agli ombrelloni? E
quelli della spiaggia libera? Profughi, si
poverini! Non si sa se provenienti dalla
Tunisia, dall'Africa, o dal paese stesso.
Pochi, pochissimi. Oramai tutti hanno un
lido di appartenenza.
Rimangono perplessi i bambini che sulla
porta d'ingresso delle attività commerciali
leggono "vietato entrare in costume da
bagno". Sì, quei poveri innocenti non avrebbero mai potuto pensare che ci sono uomini, che a fare la spesa si presentano, reduci
dalla spiaggia, con innata disinvoltura in
del Novecento, l’identità culturale
calabrese e l’aumento del numero
dei lettori”. Come si ricorderà, la
Regione Calabria ha costituito un
comitato scientifico sulla figura di
Saverio Strati, presieduto dal professore universitario Vito Teti.
Sono oltre mille le copie del libro
“I cari parenti”, ristampato nel
2010, che la Regione Calabria
farà pervenire alle scuole che
hanno aderito all’iniziativa.
“Il mondo è noioso
perchè tutti siamo uguali”
La pettinatura per gli
uomini è quella con il
ciuffone stile Elvis, il
pantalone è il jeans o
il cinque tasche
pieghettato sino alla
caviglia
costume-slip. E senza pudore, né decoro,
solcano la passerella, quella allestita tra gli
scaffali colmi di cibo. In spiaggia si è arrivati in pantaloncino e maglietta, non si è fatto
il bagno per rimanere più a lungo a curare
l'abbronzatura sotto il sole cocente, sono
stati scattati un migliaio di selfie, variando
solo la sporgenza degli zigomi, e poi, accaldati, ci si è rifiutati di indossare i vestiti. Le
donne optano, invece, per un vedo/non
vedo, che poi è un vedo-pure chiaramente!
Indossando il loro pareo fatto di trasparenze e mostrando le loro curve, non sempre
mozzafiato, ricorrendo a zatteroni tacco
dodici. Si stendono sul lettino, ignorando
qualsiasi contatto con il mondo esterno.
Rivestitesi-si fa per dire - si avviano nella
folle corsa per la spesa. E questi tipi, uomini e donne, lo fanno con naturalezza, con la
naturalezza che si ha in una spiaggia di nudisti.
Peccato solo che a Siderno una spiaggia del
genere, ancora non esista.
Lettera al Ministro
«NONTOGLIETE LA
SCUOLA AI NOSTRI FIGLI»
Ci rivolgiamo a Lei perché sappiamo quanto Le stia a cuore la scuola
e quanto si stia prodigando affinché
questa istituzione funzioni bene e
possa formare al meglio le nuove
generazioni. Vorremmo innanzitutto metterLa al corrente del nostro
particolare “pellegrinaggio”: abitiamo a Canolo, piccolo paese costituito da poca gente. Non siamo qui per
sradicarci verso altre mete e non tornare più, come hanno già fatto inte-
L’Assessore regionale alla Cultura
Mario Caligiuri commentando le
risposte degli istituti superiori
all’avviso di educazione alla lettura promosso nello scorso mese di
aprile ha dichiarato: “sono numerose le scuole superiori calabresi
che, su sollecitazione della
Regione Calabria e dell’Ufficio
scolastico regionale, nel prossimo
anno svolgeranno un progetto sull’opera di Saverio Strati, stimolando la conoscenza della letteratura
re famiglie, ma per continuare nel
proprio territorio tenendo vive la
propria cultura e tradizione. Come
dicevamo abitiamo in un piccolo
comune, un comune che non cresce
demograficamente, purtroppo viene
privato della propria scuola.
Ormai è andata così e i nostri figli,
grazie al comune che ci fornisce lo
scuolabus, frequentano la scuola del
paese di Agnana, limitrofo al nostro.
Si tratta di una scuola all'avanguar-
dia, una scuola al passo coi tempi
che attua le ultime novità tecnologiche (LIM e registro elettronico) ma
deve affrontare gli stessi problemi
dei più poveri: le pluriclassi.
Le insegnanti possono mettere su
una stessa lavagna le “Sled” e insegnare contemporaneamente per
due pluriclassi: quest'anno una classe è formata da 17 alunni (quarta e
quinta) con due disabili (di cui uno
grave) più un certificato DSA; l'altra
da 19 allievi (prima, seconda e terza)
con una ragazzina diversamente
abile. Il prossimo anno scolastico
non si prospetta meglio di quello
attuale, noi pensavamo che si potesse sdoppiare una classe per formarne almeno tre, ma come sempre i
“numeri tornano” ad ostacolare le
nostre aspettative. Il Dirigente ci ha
informato che mancherebbero infat-
ti due alunni per poter avere il diritto di sdoppiare uno dei gruppi per
farne due pluriclassi e una classe singola. Questo divieto viene imposto
dai numeri, ma potrà capire, caro
Ministro, che per noi questa questione numerica è qualcosa di molto più
importante. L'unica cosa che Le
chiediamo è quella di non tener
conto di questa impersonale e fredda “legge dei numeri”, vorremmo
quindi che la scuola venga messa in
condizione di lavorare nel rispetto
della “persona” e non delle “cose”.
Crediamo che un suo intervento a
proposito sia ancora fattibile, in tal
modo si potrebbe approntare, con
qualche risorsa in più, un nuovo
organico per l'anno scolastico
2014/2015.
I genitori
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DOMENICA 29 GIUGNO
11
Tipa da spiaggia:
istruzioni per l'uso
il mare è il suo habitat e lei sembra uscita da una pubblicità
C
SARA JACOPETTA
i sono dei contesti in cui apparire non perfetti è più che passabile. Uno di questi è casa propria, in cui gli indumenti più sciatti
fanno a lotta nell'armadio per essere
indossati. L'altro contesto è il mare: la
donna struccata, l'uomo panzuto e tutti
i difetti del corpo sotto il riflettore più
potente: il sole. Ma non per lei: la tipa
da spiaggia. È una ragazza tra i 20 e i 28
anni che si dirige a trascorrere quattro
ore sotto il sole in modo assolutamente
impeccabile. Capello liscio sciolto o
coda di cavallo chiusa in un fermaglio
dallo stile classico, camicione bianco di
lino, occhialoni scuri e ciabattine griffate. Il viso incorniciato in un make-up
leggero, rigorosamente waterproof, di
modo che quanto ritorni in superficie,
dopo l'unico bagno della giornata,
possa sbattere le sue lunghe ciglia come
una sirenetta. Brilla il corpo della
ragazza perfetta che sfida l'anoressia,
cosparso di olio abbronzante che intossica di cocco l'intera prima fila di
ombrelloni. Solitamente la ragazza si
reca a mare da sola, trascorrendo ore
ed ore nella stessa posizione: il morto
sul lettino. E mentre tu grondi di sudore facendo a botte con le zanzare che ti
stanno prosciugando il sangue, lei è lì,
marmorea. La incontri più tardi al bar
del lido; tu, indecisa se lanciarti sul
maxibon o il bentornato winner taco,
lei sicura e diretta: una bottiglietta d'acqua. Ti chiedi come ancora non sia
morta senza aver mangiato nulla. Sotto
la doccia alla tipa manca solo uno
shampoo in mano e la frase tipo
“Prenditi cura di te” tante sono le
movenze sensuali messe in atto. E ti
chiedi quando ha potuto scattare quei
selfie che ritrovi in bacheca: l'hai osservata tutto il tempo e potresti giurare
che no, non si è mai mossa. Se può evitare di bagnarsi la chioma lo fa raccogliendo il tutto in uno chignon, calandosi in acqua tutta rigida. Qualcuno
che la osserva dalla riva crede stia avendo dei crampi e invece sta solo cercando di preservare la piastrata della sera
prima. Il silenzio regna sovrano sotto il
suo ombrellone, mentre tu con le tue
telefonate hai già informato tutto il lido
che stasera mangi dal tuo ragazzo e che
il prof di microeconomia è uno stronzo.
Meglio selfie o Belfie?
Selfie? Ormai il semplice autoscatto è già
superato. Se volete essere in linea con le
novità delle ultime settimane dove essere
Belfie!
Beflie è la nuova moda di scattare il lato B e
metterlo in bella vista sui social network.
Come sempre a fare da apripista sono le
star che in un primo momento avevano
inaugurato l’autoscatto di gruppo. In questi
scatti che vi proponiamo, pubblicati su
Vogue, i lati B famosi di Rihanna, Jennifer
Lopez e Lady Gaga.
Delianuova
Grandesuccessoper
lesorelleChiarae
MartinaScarpati
Nel frattempo, il tuo vicino di ombrellone ti chiede se stai ballando Winè, il
nuovo tormentone, e tu spieghi che no,
ti sei solo agitata a spiegare a tuo fratello il concetto della gelosia dell'uomo
sulla donna. Tutto ciò a dispetto della
sua mimica immobile, che perfino
quando un amico le si avvicina lei rimane pietrificata, muovendo al massimo
le labbra e, se ha ascoltato una battuta
in grado di scioglierla dall'effetto freeze, accenna anche un sorriso. Che poi
la guardi e ti dispiace così tanto che
avresti voglia di invitarla sotto al tuo
ombrellone dicendole: “Vieni che mia
mamma per sicurezza aveva portato
una teglia di parmigiana in più”.
Le cantanti di Varapodio Chiara e
Martina Scarpari sono stati le grandi ospiti al concorso canoro "In
Canto" che si è svolto a Delianuova
(RC) nella serata di domenica 22
giugno. Le sorelle Scarpari non
hanno tradito le atteso del numeroso pubblico presente che è arrivato
da ogni parte della Regione per
ascoltare dal vivo l'esibizione delle
giovanissime cantanti. Le due
sorelle vinsero l'edizione dello scorso anno di "In Canto" prodotta e
curata dal deliese Natale Princi, e
dopo lo straordinario successo conseguito a "Ti Lascio una Canzone"
su Rai Uno, l'emozione per loro è
stata grande. Lo hanno affermato
le stesse sorelle a margine dell'esibizione.
In via dei Ciliegi un gatto tira l’altro
Penso che sin dal momento della sua nascita via dei
Ciliegi, a Siderno, sia stata battezzata col sangue di un
gatto. Non si contano più ormai i gatti investiti su via
dei Ciliegi e sulla perpendicolare via delle Magnolie
(nota come pista da corsa per moto rombanti, e, alla
bisogna, come discarica comunale). Sembra che via
dei Ciliegi sia una strada maledetta, forse l'hanno progettata sopra qualche vecchio cimitero indiano o nel
costruirla hanno gettato nell'asfalto una Bibbia e il
sangue di una vergine, come in “The mangler”. O
forse ci abita qualche adoratore del demonio, magari
qualche piacentino in vacanza? Fatto sta che ogni tot
via dei Ciliegi richiede un tributo di sangue. Ché i gatti
stanno “come d'autunno sugli alberi le foglie”, e chi li
cura vive nel terrore di non rivederli mai più. Via dei
Ciliegi è invitante a retromarce di vertiginosa velocità,
per dimostrare la testosteronica abilità nella guida. E
un altro gatto, zac.
Poi la zona adiacente, quanto a strade, è un vero
pasticcio uscito da una masturbazione urbanistica.
Tempo fa la nostra testata ha riportato la notizia di un
senso unico inutile su via Amendola, quando sarebbe
stato più opportuno un divieto di sosta ambo i lati.
Senso unico poi rimosso, con intasamenti su via
Amendola, ma rimasto sulla larga e comoda via
Turati, che va appena appena in sovraccarico solo
all'ora di entrata e uscita delle scuole. Ormai via
Turati è il parcheggio degli insegnanti e dei poliziotti,
per il resto è deserta. Prolungamento via delle
Magnolie? Avete presente che è stato fatto con i soldi
dell'alluvione quando noi avremmo preferito il rimborso danni? Dallo stadio fino allo stop è in leggera
pendenza e invoglia a innestare la quinta e la sesta,
ignorando passanti, mamme, bambini, buche, segnali
e divieti. E gatti, naturalmente.
Il promesso semaforo all'incrocio con corso Garibaldi
rimane - appunto - promesso. Intanto cristiani e gatti
ci muoiono. I nomi sono freschi nella memoria e ce li
ricordiamo tutti.
Forse, dico, forse, se qualche responsabile della viabilità sidernese si trovasse a leggere questo articolo,
dovrebbe ipotizzare che dei cordoli, per limitare la
smodata velocità con cui si corre su queste due strade, non sarebbero inutili, e rivedere il benedetto
senso unico su via Turati.
O dobbiamo aspettare che ci muoia un bambino,
investito? Allora il Comune potrebbe indire sin d'ora
un concorso tra i bambini residenti in via delle
Magnolie-via dei Ciliegi: a chi prende la pagliuzza più
piccola gli passano sopra con la bitumatrice comunale! Perché se non si sta attenti, da quelle parti, sei un
morto che cammina. Bambini compresi.
E se va avanti così prima o poi succederà: a quel
punto saranno inutili i cortei, i pianti, i discorsi e i
rimorsi. A quel punto non avrete solo un gatto sulla
coscienza. (l.z.)
SUMMER
Capelli corti:
tagli e tendenze
Dalle ostriche, toccasana per la libido
di entrambi i sessi, all'anguria, preziosa
per la sessualità maschile.
Ecco 10 alimenti utili per
(ri)accendere la passione
AVOCADO
MANDORLE
FRAGOLE
FICHI
UOVA
OSTRICHE
NOCI E SEMI
ANGURIA
LAMPONI NERI
TE’ AL GINSENG
Come resistere alla dieta
I tagli medi
tra bob e carré
Il classico caschetto rimane
sempre un must have, reinterpretato e riproposto in varie
forme e lunghezze da hair
stylist e saloni. Bob, carré e
long bob più o meno sfilati e
in ogni sfumatura di colore,
ecco le proposte per la nuova
stagione
Cibi afrodisiaci
I tagli corti per la primavera e l'estate si
reinventano attraverso
forme che spaziano
dai cut più audaci a
volumi più morbidi
e definiti. Il tutto
all'insegna di una
femminilità che
muta e si trasforma, a seconda del
momento
Una piccola
guida con tutti i sì e i no da rispettare durante la
dieta. Per perdere peso in modo sano e col sorriso
Le tendenze
per l’estate
Caldo e afa
condizionano le
scelte per i tagli di
capelli e le
acconciature in estate. Il
raccolto vince sempre ma,
se non si cede al corto,
anche caschetti e bob sono
una valida alternativa. Ecco
i trend dettati dai saloni,
tutti da copiare
Quando si inizia una dieta, la cosa più difficile è resistere.
Insomma, si sa che quando si è "a regime" si diventa nervosi, affamati tutto di un colpo e con la sensazione di spossatezza. Ma con un buon metodo e obiettivi realistici si può
perdere peso in modo sano, con il sorriso sulle labbra e
restituendo la giusta energia vitale al corpo.
L'importante è scegliere i cibi giusti, con proprietà brucia grassi, anti-gonfiore e detossinanti. Evitando di mangiare troppo poco
o facendo attenzione a quegli alimenti
dalle calorie nascoste. E
oltre alla bilancia ne
risentirà anche la pelle,
in termini di luminosità.
I carboidrati non sono per
forza dei nemici da combatter) e concedendosi
qualche premio (dolce) per
i risultati raggiunti.
Rocco
Siffredi
«L'astinenza
è finita»
L'Italia è fuori
dai Mondiali e il
pornodivo può
mettere fine al
voto di castità.
Che, ci tiene a
dire, è stato
mantenuto.
«Non è colpa
mia, ho tenuto
duro per tantissimi giorni».
Novità
Bikini Clip
Unisex Galileo
Una clip unisex audace
che copre a malapena la
parte interna e si tiene tra le
natiche.
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L’ANGOLO DI PARRELLO
E così la Regina Elisabetta
d'Inghilterra si è fatta
costruire una nuova carrozza, tutta oro, argento e
pietre preziose. Aria condizionata e sedili con tessuti pregiati. Costo: circa
quattro milioni di euro.
Ogni tanto con l'aereo privato raggiunge anche Roma, dove in
via Veneto acquista decine di paia di scarpe, vestiti e diamanti.
Per Elisabetta la crisi economica non esiste, anzi: è un'invenzione dei parlamentari europei, specialmente di quelli italiani
che piangono sempre miseria. Che vi devo dire miei cari lettori? Sicuramente l'amata Regina inglese non ha mai letto "A
livella", del nostro grandissimo Totò.
di Franco Parrello
ELISABETTA
D’INGHILTERRA
Dal mondo
MILEY CYRUS
MOLLATA
DA LIAM
HEMSWORTH
Liam Hemsworth
non è più
interessato a Miley
Cyrus anche se lei
continua a chiamarlo.
Una fonte ha detto a In
Touch: «Le ha detto che
non è più interessato a
tornare insieme e che
deve andare avanti. Ha
detto che con lei è finita
per sempre».
HI-TECH LG G3:
L’ATTESA È FINITA
La tastiera si regola in base
alle dimensione delle dita, la
fotocamera è
veloce come
un laser e i
selfie si
scattano
senza mani.
Queste e le
altre
caratteristiche
del nuovo
smartphone
di LG in
arrivo in Italia
a fine mese
Pillole
Naturopatiche
DOMENICA 29 GIUGNO
13
A cura di:
Patrizia Pellegrini
Naturopata Bioterapia Nutrizionale®
Presidente Associazione Culturale Tone
www.associazione-tone.it
[email protected]
Il gelato piacere del palato
Soffice, dolce, rinfrescante: il gelato è l'alimento che mette d'accordo tutti. Vuoi perché, con la sua moltitudine di gusti, si adatta alle preferenze più disparate, vuoi perché piacevole ad ogni età, perché sa di tradizione, perché è capace di rinnovarsi in
forme e sapori… ma di fronte ad un gelato è
davvero impossibile dire “no”.
Qualità del gelato.
Difficile stabilire a priori una quantità
definita di calorie poiché l'uso di diversi
ingredienti, si pensi all'impiego della panna,
varia da ricetta a ricetta. Anche la quantità,
ovviamente, modifica la base di calcolo ed in un
cono possono andare dai 35 grammi a quasi un etto
di prodotto…
Volendo proprio dare una cifra, in media 50 grammi di gelato forniscono dalle 90 alle 180 Kcal. Un
gelato preparato senza additivi tende a sciogliersi
in fretta, specie d'estate ed un buon processo di
preparazione, eseguito a regola d'arte, fa sì che
non di formino grumi, scaglie o pezzetti di
ghiaccio, se ci sono…qualcosa non va.
L'aspetto del gelato dev'essere soffice, cremoso e liscio. A digestione avvenuta, poi, sarà il
fisico a dirci se la qualità delle materie prime
non era di prima scelta: una cattiva digestione, la sete, il senso di pesantezza ed altre sintomatologie intestinali potranno suggerirci
di non tornare nella stessa gelateria!
Mito e tabù…il gelato e la
dieta.
Il gelato, specie quello
artigianale che dovrebbe garantire una qualità
superiore rispetto a
quello industriale, può
essere facilmente inserito nella dieta, di
crema o frutti, a
seconda del piacere
personale.
La
panna? Rende il
pasto a base di gelato molto più ricco in
grassi, quindi più
nutriente, ma aumenta anche i fastidi
digestivi nei soggetti con patologie
gastriche, che di norma non avrebbero
particolari fastidi dal consumo del gelato.
Eccezioni a parte, quella volta che di decide di mangiare il gelato, tanto vale che la soddisfazione sia completa.
Negli adulti infatti il gelato può essere un buon sostituto
del pasto di mezzogiorno, soprattutto in periodi caldi quando c'è bisogno di più acqua e zuccheri semplici e meno di
grassi ma, naturalmente, la sua assunzione non deve essere
troppo frequente, anche perché di solito viene inserito in un
pasto privo di verdura, non perfettamente bilanciato. Via
libera dunque al gelato a pranzo una o due volte a settimana.
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla
sottoscrizione di preventivi accordi tra
l’editore e gli autori sono da intendersi
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alla redazione, anche se non pubblicati,
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Editorialista:
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STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA)
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048
Siderno
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RICORDANDO
La radioattività
e la Locride
Che paese strano è diventato il nostro, o
meglio quello in cui siamo nati e ci viviamo.
I sindacalisti tanto battaglieri nel
passato,oggi per chiedere lavoro e aumenti
sulle pensioni,spediscono migliaia di
cartoline a Matteo Renzi, simbolo di
democrazia elettiva. I politici pietiscono ai
piedi dei burocrati, dai quali dipendono . I
giornalisti per tutelare la salute pubblica
fanno appelli ai detenuti al 41 bis. Se
tornasse in vita il bravo Totò,di materiale ne
avrebbe a sufficienza per far sorridere le
platee. Del materiale radioattivo
depositato, a loro dire, sull' Aspromonte,nel
mare, lungo gli argini delle fiumare, e in
ogni dove della Calabria, si fa un gran
parlare. In primis gli abitanti della Locride e
non solo sono terrorizzati: se si continua a
sparlare senza fare proposte, credo che fra
qualche anno, dalla Calabria ci sarà una
emigrazione biblica, per paura di essere
contaminati. Si additano, a parole, quali
responsabili di tale nefandezza ora i politici,
ora i mafiosi, ora i servizi segreti. L'unico
santuario a non essere stato scomodato è la
presidenza della Repubblica che da
Scalfaro in poi gode di privilegio quasi
monarchico. Ma i servizi segreti, non
dipendono dai ministeri dell'interno, della
difesa, della giustizia e non per ultimo dalla
presidenza della Repubblica? Se così è
perchè gli appelli dei giornalisti, senza
metafore non si rivolgono ai rispettivi
ministri o al nostro caro presidente?
Se si vuole colpire nel segno,lo si dia un
ruolo al procuratore della repubblica di
Locri Mi chiedo perchè chi sa o dice di
sapere, o intuisce sia esso semplice
cittadino, uomo delle istituzioni o
giornalista, dopo essersi costituito parte
civile non formula regolarmente in procura
una denuncia querela contro i soggetti
istituzionali che hanno provocato un danno
ambientale di tali dimensioni mettendo a
repentaglio la salute pubblica. Se non si ha
questo coraggio o si sta zitti per non
danneggiare
ulteriormente
questa
martoriata terra sia dal punto di vista
democratico che turistico, o si va a Lordes
per chiedere un miracolo della scomparsa
dei fusti.
Francesco Talia
Logica nuova
per Siderno
Logica nuova per Siderno!
Tenta di ripartire la politica a Siderno!
Dopo le note vicende, ancora in corso
di definizione, si torna a pensare alle
future elezioni comunali quando,
restituita la parola ai cittadini, il comune dovrebbe tornare alla normalità
amministrativa. Quale sindaco per
Siderno? Chi potrebbe essere il
"primo cittadino" più adeguato in un
periodo di crisi grave e complessa?
Qualche risposta comincia a prendere
corpo: c'è chi ha indicato possibili candidati, qualcuno si è autocandidato ed
è anche circolata qualche idea per ben
amministrare. Anzi, c'è chi ha ricordato, in modo saggio, che ancor prima
delle persone, è necessario indicare
cosa si vuole fare: convergere su un
programma e poi su una persona.
Alcuni cittadini hanno richiamato, e
mi sembra un bel contributo al dibatti-
to, l' opportunità di partecipare alla
prossima campagna elettorale con un
numero modesto di candidati, evitando di far scendere in campo centinaia
di aspiranti consiglieri comunali con la
conseguenza di creare solo confusione, rendendo impossibile un vero confronto tra le parti politiche.
Nonostante tutto, c'è una Siderno che
non si rassegna, che si ama, che vuole
ripartire: l'occasione non può essere
sprecata, pertanto, mi sembra corretta
l'idea di partire dal programma, anzi
considerare, ancor prima, la "logica" a
esso sottesa. Vi sono due logiche che
possono ispirare le idee e i comportamenti dei candidati a sindaco, a
Siderno come in buona parte dei
comuni. Vi è una logica da "prima
repubblica": non tiene conto dei cambiamenti strutturali avvenuti negli ultimi anni a seguito delle leggi emanate
dallo Stato, dell'integrazione europea
e della crisi economica. Questa logica
ha la sua essenza nella "irresponsabilità della spesa": ha costruito benessere facendo debiti, consentendo alti
livelli di corruzione e sprechi enormi,
ma vissuti quasi sempre con "leggerezza", senza pensare, è il caso di dire, alla
"resa dei conti". Per decenni i comuni
hanno speso soldi che non avevano, lo
Stato interveniva e ripianava con soldi
avuti in prestito o creati dal nulla: il
sistema, come abbiamo detto, ha
avuto anche i suoi vantaggi, fornendo
servizi che la povertà di molti territori
non avrebbe mai consentito, ma ha
anche reso sistema il clientelismo. E'
possibile ancora oggi seguire questa
logica? E' di tutta evidenza che la
realtà ora è ben diversa: occorre seguire un'altra logica! Alla luce delle
responsabilità che ricadono oggi sugli
enti locali, i sindaci rischiano di assumere il ruolo, innanzitutto, di esattori:
ruolo decisamente impopolare, ma
necessario se si vogliono pagare gli stipendi e assicurare i servizi. I margini
per clientelismo, spese allegre e grandi
opere sono veramente ristretti, ancor
più per i comuni dichiarati in dissesto.
Pertanto, giusto per essere chiari, coloro che ancora rimangono convinti di
poter perseverare in vecchie logiche
gestionali e si preparano a tessere rapporti, costruire alleanze con famiglie
"numerose" a colpi di promesse, con
probabilità, in caso di vittoria, si renderanno conto che la realtà è ben diversa da quella immaginata e che il
rischio di essere commissariati rimane
molto alto. Se si vuole imboccare la via
di una logica nuova è necessario superare steccati ideologici che non hanno
più senso, se mai lo hanno avuto, cercare di aggregare tutte le persone interessate al bene comune e disponibili
all'impegno, creare momenti di incontro al fine di capire quali sono le priorità che l'amministrazione dovrà
affrontare. Chiunque sarà sindaco
avrà necessità di una squadra e del più
ampio sostegno dei cittadini: i benefici
arriveranno solo dopo i sacrifici! Si
può anche "vincere" e tirare a campare, raschiando il fondo del barile mentre la città procede nella sua discesa,
oppure si può tentare di far vincere
Siderno.
Giuseppe Giarmoleo
Locride: Marina di Gioiosa Ionica
posta ai vertici rispetto Siderno e Locri
Paesaggi mozzafiato cangianti a
breve distanza man mano che dalla
costa ci si inoltra verso l'interno;
spiagge bianchissime e mare
cristallino, brulli declivi, colline
verdeggianti di vigneti e uliveti,
montagne più o meno aspre come lo
Zomaro, Croce ferrata, ricche di
risorse idriche e impenetrabili
quanto lussureggianti boschi di faggi
e abeti. Questa è la Locride. Peccato
purtroppo che non sia valorizzata
come meriterebbe! La Costa dei
Gelsomini, invidiabile per il suo
patrimonio culturale e naturale che
le regala le potenzialità di una
preziosa e unica attrattiva è oggi
lasciata a se stessa. Messe in
ginocchio dalle calamità naturali che
le hanno colpite, le spiagge di
Siderno e Locri hanno, a stagione
turistica inoltrata, ancora un aspetto
degradato e sporco. Le strade, le
piazze, i palazzi, costituiscono da
sempre il biglietto da visita dei centri
urbani
ed
esigono
cura
e
manutenzione
che,
purtroppo
ultimamente
sembra
mancare.
Inutile dire che a causa di questa
trascuratezza il decoro dei centri
urbani
perdono
il
prestigio
necessario ad accogliere i turisti. Il
rischio, in questi casi, è proprio
quello di allontanare piuttosto che
affascinare i visitatori delle nostre
coste.
Nonostante
cotanta
trascuratezza registrata dagli enti
locali e dagli stessi abitanti di
Siderno e di Locri, la ridente
cittadina di Marina di Gioiosa Ionica
risulta dotata di un ambiente urbano
maggiormente curato. Che dire, per
esempio, dell'area ludica che si trova
nei pressi del palazzetto dello sport?
Pulita,
chiusa
al
traffico,
verdeggiante è un servizio per le
famiglie e uno spazio di divertimento
del quale i bambini possono disporre
SETTIMANALE
in piena libertà. Sono piccole cose,
queste, niente di ultrainnovativo, ma
arricchiscono il territorio, rendendo
prezioso e vivibile l' ambiente.
Queste
semplici
attenzioni
certamente giocano il suo ruolo nello
sviluppo turistico che, inoltre, si
giova di strutture ricettive atte ad
ospitare i clienti del “nuovo
turismo”. Un turismo sempre più
esigente perché costituito da persone
che dopo aver speso le loro risorse,
chiedono o meglio esigono servizi
all'altezza delle loro aspettative.
Katia Candido
DOMENICA 29 GIUGNO
14
Hanno tarpato le
ali alla città dello
sparviero.
La replica del consigliere Giuseppe Cusato
“Come ad un uccello si tagliano le remiganti
per impedirgli di volare, così alla Città dello
Sparviero gli amministratori hanno tarpato
le ali”.
Avrei voluto astenermi dal replicare alle
affermazioni del consigliere comunale di
Gerace Luca Marturano sul trasferimento
provvisorio di alcuni uffici dell'ASP 5
nell'immobile di Via largo Piana a Gerace.
Non posso, però, non rilevare come le
suddette affermazioni costituiscano delle
pure amenità e non posso sottrarmi dal
fornire giusti connotati di obiettività ed
elementi di autentica verità all'opinione
pubblica, in relazione ad una vicenda di
interesse generale, per la quale il
rappresentante della Conferenza dei
Sindaci in seno all'ASP 5 e Sindaco di
Gerace - rag. Varacalli - avrebbe dovuto
convocare un apposita seduta di Consiglio
Comunale per un legittimo e democratico
confronto dialettico tra le varie forze
politiche della nostra città.
La mente del consigliere Marturano, che
rischia l'ibernazione per il letargo in cui è
sprofondato nel Consiglio comunale - da
oltre tre anni - e per l'assordante silenzio
senza cenni di risveglio, si affida a delle
dichiarazioni cartacee per ingannare la
Città di Gerace ed i suoi abitanti, attraverso
un tentativo maldestro di addossare
responsabilità proprie e del Sindaco
Varacalli a chi, invece, non ha alcun onere.
Il consigliere Marturano mente, sapendo di
mentire, quando afferma che durante la
candidatura del 2011 ero residente a Locri.
È sufficiente che si rechi all'Ufficio
Anagrafe per accertare la mia residenza di
allora in quel Comune alla Via Zaleuco nr.
5. E perché tacere che il consigliere ed
attuale vice-sindaco era ed è residente a
Locri?
Ed ancora, perché importunare la memoria
del grande Salvatore Gemelli, nato ad
Anoia Superiore e residente a Locri, e
strumentalizzare l'attivismo e il sogno che
ha sempre coltivato, accanto ai politici del
luogo, di realizzare un ospedale con
impostazione riabilitativa?
Altro che Uffici dell'Azienda Sanitaria
Provinciale! In difesa di questo sogno mi
ritengo, quindi, tutt'altro che un nemico di
Gerace.
Il consigliere Marturano, nonostante il suo
dovere e la sua responsabilità gli impongano
di assumere una posizione netta, afferma
“non scrivo per dire chi ha ragione o torto,
non entro nel merito del provvedimento
assunto dal dott. Sarica…” , quasi che un
simile provvedimento non meriti alcuna
valutazione e non sia degno di presa di
posizione a favore dei cittadini geracesi.
Giuseppe Cusato
continua su rivieraweb
D
ERCOLE MACRÌ
etto fatto: 500 appassionati del Burraco
nella Locride dal 20 al 22 giugno, 250
camere d’albergo prenotate.
Capolavoro Burraco avevamo scritto nella cover
del primo giugno e capolavoro Burraco è stato.
Nessuna profezia, eravamo certi che l’accoppiata
Francesco Ruso-Hotel Kennedy non avesse nulla
in comune con la Prandelli-Balotelli , né con i tridenti mediocri del comune di Siderno.
E oggi, a quattro settimane di distanza, la registriamo come una delle più grandi imprese turistiche di sempre nella Costa dei Gelsomini.
Addirittura “fuori stagione”.
Nessun paese della Locride, turisticamente parlando, è Tropea, Soverato e Praia a Mare, con
buona pace di quelli che la pensano diversamente da svariati anni.
Mare piatto, degrado urbano, manco un’isola
nelle vicinanze, nessuna Brigitte Bardot, cementificazione selvaggia, la ferrovia più due statali
tra i paesi, i pochi hotel e l’accesso a mare, ne
fanno un posto eternamente distante dalle capitali del turismo nazionale.
Una periferia della bella stagione, dove bisogna
sudare, faticare, essere ancor più professionali
dei beati, per racimolare qualche piccolo risultato. Serve scovare le nicchie e renderle felici, fare
come quelli di Rimini, la più grande di tutte, la
più brutta di sempre. Rimini, che pur non avendo il mare, quel poco che gli spacciano per tale
gliel’ha inventato l’illustre concittadino Federico
Fellini, Rimini, dicevo, riesce a guadagnare, grazie a moltissimi portafogli da 50 euro, più di
quanto guadagna Porto Cervo con le sue pochissime carte di credito, d’oro e di platino, certamente illimitate e nonostante un mare polinesiano.
Franceco Ruso l’ha capito subito, il presidente
del Circolo F.I.Bur. di Siderno è partito da questa premessa per organizzare il Primo Torneo
Nazionale di Burraco dello Jonio, incantando
centinaia e centinaia di coppie arrivate nella
Locride per sedere intorno a un tavolo verde:
106 tavoli di giorno, 35 by night. Quest’ultimo
dato è il più alto registrato in un torneo nazionale legittimato dalla Federazione.
Gran Turismo nella Locride. In assoluto il più
grande a giugno in mezzo secolo. Gli
ospiti hanno bevuto, mangiato, riso, si
sono divertiti, oltre 400 burrachisti
si sono sentiti a casa in un giorno
di festa, coccolati dal meglio che
il nostro territorio può offrire.
E il the day after è un riconoscimento unanime.
«È un dogma riconosciuto che
la perfezione non sia raggiungibile per l’essere umano, ma
sabato sera 21 Giungo cos’è
stata quell’emozione che si è
impressa saldamente negli
occhi di 400 fortunati burrachisti?
Grazie
signor
Ruso», ha affermato Carlo
Cetino,
caporedattore
della
Federazione
Nazionale Burraco subito
dopo l’inaugurazione del
primo Torneo dello Jonio
svoltasi all’Hotel Kennedy
di Roccella.
«Di tornei nazionali ben organizzati ne ho visti molti, ma questo
di Francesco Ruso è stato meraviglioso ed è veramente difficile superarlo.
Francesco grazie per come ci hai ospitati… hai commosso me e molte altre
“
«Di tornei nazionali ben organizzati
ne ho visti molti, ma questo di
Francesco Ruso è stato meraviglioso
ed è veramente difficile superarlo».
Anna Maria Etergineoso, consigliere
nazionale F.I. Bur.
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«Sabato sera 21 Giungo cos'è stata
quell'emozione che si è impressa
saldamente negli occhi di 400
fortunati burrachisti?
Grazie signor Ruso».
Carlo Cetino, caporedattore F.I.Bur
“
DOMENICA 29 GIUGNO O 17
persone… la Calabria grazie a te, ai circoli calabresi, agli amici siciliani può essere annoverata
nei tornei nazionali più prestigiosi» ha scritto, a
torneo concluso, il consigliere nazionale F.I. Bur.
Anna Maria Etergineoso.
Qualcuno ha assegnato gli Oscar: «Ero presente
un torneo da Oscar, tutto perfetto, tutto organizzato
alla
perfezione»
scrive
a
[email protected] il delagato Fibur Sicilia
Aldo Pavone. Si lui c’era e insieme a lui le massime autorità della Federazione. Il presidente
Salvatore Modica, il vice Sebastiano Praitano, si
a Roccella c’erano tutti, compreso il giudice
unico Paola Galeone, che non citiamo perché
attualmente è Prefetto di Benevento, ma perché
è stata commissario per due anni nella nostra
Platì. Ci perdoni.
A Roccella dal 20 al 22 Giugno c’erano tutti, da
Aosta a Porto Empedocle.
«È vero, veramente?», chiedo confusamente a
Francesco Ruso.
«Già» mi risponde. «Ma il merito non è mio, è di
un Hotel che mi ha sorpreso, il Kennedy, è di
Stefania Agostino. E ancora, la città di Roccella,
la vicinanza di moltissime attività della Locride.
E poi quella dei Circoli di Burraco siciliani e di
tutti gli altri… tutti mi vogliono bene», mi dice
abbastanza stressato, poi, sventolando un foglio
nomina i pugliesi.
Burraco King Mola: «Francesco Ruso questo
primo torneo nazionale dello Jonio posso affermare che mi ha commosso, per l’impegno, la
dedizione e la cura dei particolari che con i tuoi
collaboratori hai messo nella organizzazione e
nello svolgimento dell’evento. Complimenti e
auguri sinceri. Noi saremo sempre con te, continua così».
Continua così mi dico tra me e me. Detto fatto:
«Sto partendo per il terzo Torneo di Burraco che
si svolgerà a Giovinazzo a sei chilometri da Bari,
io ci vado da loro e loro vengono da noi, è la mia
passione consolidare i rapporti».
Questo sidernese forse vuole andare più in alto,
mi dico ancora tra me me, quando lui ha già
lasciato la redazione.
Infine osservo la cosa meno importante, ovvero la classifica agonistica, ma lo faccio pensando ad altro. Ma questo la scorsa estate
non c’era, anzi in 44 estati non c’è mai
stato… categorico. Mi dico.
Coppia prima classificata girone A:
Vincenzo Sammito – Agrippima
Perma di Siracusa
All’undicesimo posto la prima
coppia della Locride, ovvero
Maria Ruso – Lisa Ferlisi.
Nel Girone B spicca invece
al secondo posto la coppia
composta dall’ex sindaco
di Locri Francesco Macrì e
dall’orafa
ardorese
Milena Trapasso. Mentre
il presidente Modica in
persona ha consegnato al
circolo
Burraco
dell’Ymca il Tapiro per
l’ultima posizione ottenuta al Torneo dello
Jonio.
Gli ultimi saranno i
primi. Se a guidare il
gruppo
ci
sarà
Francesco Ruso, la
Locride può sperare di
ricongiungersi ai primi.
Senza patire fatica o soffrire di complessi d’inferiorità.
RIVIERA
CULTURA E SOCIETÀ
Manuela Cricelli e il
calore dei sentimenti
È
KATIA CANDIDO
d’Agustu, il sole che illumina le riprese del primo
album di Manuela Cricelli,
l’artista roccellese che esordisce
sulla scena musicale con il suo
primo lavoro.
Come la sua voce, quello di agosto,
è infatti un sole che riscalda senza
bruciare.
L’artista possiede una formazione
eclettica che la vede protagonista
di numerose collaborazioni con
personaggi del calibro di Eugenio
Bennato, Ornella Vanoni e
Simone Cristicchi. Selezionata tra
le cento voci migliori nella rivista
“Musica Jazz” nel gennaio 2012,
vincitrice del premio “Sergio
Pinchera”, nell’ambito di Roccella
Jazz Festival 2011, protagonista
dello spettacolo “L’ultima cantastorie”
(omaggio
a
Rosa
Balistreri), la Cricelli con il singolo “Suli d’agustu” vuole trasmetterci l’amore ideale, quello che
ognuno di noi sogna. Ce lo racconta con la soavità del dialetto locale, linguaggio ancestrale e melodico che stride fortemente con il
messaggio del brano il quale
descrive il tormento a cui ci sottopone un amore intriso di continui
andirivieni di sentimenti contrastanti, destinati a non incontrarsi
mai. Così come mai possono
incontrarsi, se non a patto di
negarsi l’un l’altro, la natura e il
mondo urbano: la prima, regno
incontrastato di spontaneità e
calore, il secondo, ambiente asettico,razionale e troppo calcolato per
farsi baciare dai caldi raggi del
sole. È questo divario tra campagna e città che si rispecchia nella
sofferenza di un amore impossibile è l’ambientazione entro cui si
sviluppa la trama del testo.
Interamente realizzato in Calabria
e ufficialmente presentato il 19
Giugno presso il circolo culturale
“L’Ombligo de la luna”; locale
dentro il quale sono anche state
effettuate le riprese interne, mentre quelle esterne sono state svolte
in diversi luoghi della provincia
della colonia calcidese, quali, il
magnifico capoluogo reggino; una
casa privata di Siderno e a Strano,
frazione dell’entroterra cauloniese. Autore del testo di questo
brano, magistralmente interpretato dalla Cricelli è Enzo Niutta. A
“vuci (sua) nto ventu caddu” ci
richiama alle nostre radici primordiali, alla scoperta di un mondo
semplice ma vissuto, agreste ma
delicato, selvaggio ma incontaminato, quale è quello dei sentimenti
che ci dominano irrazionalmente
ma sono la parte più genuina del
nostro essere.
“
Primo album di
Manuela Cricelli,
l’artista roccellese
che esordisce sulla
scena musicale con
è d’Agustu. Come la
sua voce, quello di
agosto, è infatti un
sole che riscalda
senza bruciare.
Lidia Zitara,
una penna
ironica
e sferzante
V
ELEONORA ARAGONA
edendo una rosa penso che sia bella o brutta, che
abbia le spine o meno me ne accorgo solo se mi
pungo prendendola. Mentre per Lidia Zitara i
fiori e le piante hanno colore, odore e nomi sconosciuti
ai comuni mortali. Nel suo primo romanzo dimostra di
avere una profonda conoscenza della botanica, come
delle parole. Anche quest’ultime hanno per lei un valore che a molti sfugge.
La piccola estate, così si chiama questo testo edito da
Pendragon che sarà presentato alla libreria Mondadori
domenica 29 alle 18.30, esprime le due passioni della
Zitara: il giardinaggio e la scrittura. Entrambi i settori
richiedono pazienza ed entrambi possono dare tante
piccole soddisfazioni. In tutte e due gli ambiti l’autrice
sidernese segue il filone della ribellione, l’anticonformismo d’altronde c’è l’ha nel sangue. La figlia del noto
meridionalista, Nicola Zitara, aveva già fatto parlare di
sé e suscitato polemiche accese tra gli appassionati di
orti e ortiche pubblicando un saggio dal nome lungo e
Al via Premio GiomoTrichilo 2014
Il Premio letterario “Giomo Trichilo”
giunge alla sua undicesima edizione.
Nessuno si aspettava un successo così
eclatante. Una manifestazione importante che intende ricordate colui che
veniva definito“u poeta analfabeta” che
ormai non conosce ostacoli e si è consolidata tra quelle più importanti della
nostra provincia. Il fine della manifestazione culturale è quello di tutelare,
valorizzare e promuovere l'uso del
dialetto.
Il dato incontestabile è che ogni anno,
senza grandi risorse, è stato creato creato uno spettacolo capace di richiamare il grande pubblico. Le caratteristiche della manifestazione, che si è
ritagliato uno spazio nelle manifestazioni di nicchia dell'estate locridea,
sono la “mediaticità” che si è voluto
dare allo spettacolo e la presenza di
una compagnia teatrale di assoluto livello. Per quanto concerne la prima
caratteristica saranno presenti molte
emittenti regionali, sia televisive che
radiofoniche. Negli anni scorsi il premio ha ottenuto ascolti record nelle
programmazioni televisive andate in
onda. Il prossimo 2 agosto, prima della
rappresentazione della commedia “Me
socera voli u si marita” che verrà messa
in scena dalla Nuova Compagnia
teatrale Deliese, ci sarà la consegna dei
primi tre premi e del premio alla carri-
era che quest'anno verrà assegnato allo
scritto ed ex giornalista Rai, Gregorio
Corigliano . L'invito che possiamo fare
è quello di essere presenti a questa
manifestazione che sicuramente sarà
apprezzata per la sobrietà e la sua freschezza. Questo il bando ufficiale del
Premio Letterario ”GIOMO TRICHILO”- XI Edizione 2014
Art. 1 - L' associazione culturale L'Eco
di Siderno, indice la undicesima edizione del Premio Letterario ”Giomo
Trichilo” Città di Siderno; Art. 2 Il con-
corso comprende: a) Una sezione di
poesia in lingua calabrese ineditaPremio Giomo Trichilo b) Premio alla
Carriera; Art. 3 Ogni partecipante al
concorso della poesia inedita in lingua
calabrese deve inviare fino a n. 3 poesie
in sei copie dattiloscritte; Art. 4 I lavori
rigorosamente anonimi devono pervenire in busta chiusa, contenente
un'altra busta chiusa, con i dati anagrafici del concorrente, l'indirizzo, il
numero di telefono. Inoltre una
dichiarazione in cui l'autore se ne
assume la paternità sotto la propria
responsabilità;
Art. 5 I lavori inviati devono giungere
entro e non oltre il 27 luglio p.v a mezzo
servizio postale al seguente indirizzo.
Premio Letterario
”Giomo Trichilo- Città di Siderno”
c/o Edicola Bonavita - Piazza Vittorio
Veneto - 89048 Siderno (Rc) Art. 6- I
lavori saranno giudicati da una giuria
tecnica composta da autorevoli esponenti del mondo della cultura calabrese
e sarà presieduta dal presidente
dell'Associazione Culturale L'Eco di
Siderno, avvocato Antonio Tassone;
Art. 7- Il giudizio della giuria è insindacabile; Art. 8 Tutti i lavori pervenuti,
inediti, restano di proprietà dell'organizzazione; Art. 9- Il concorso prevede
la consegna di tre premi per i primi tre
classificati per quanto concerne la
sezione relativa alla poesia inedita
”Giomo Trichilo”. Un Premio alla
Carriera; Art. 10- Il Premio alla
Carriera, è determinato a giudizio
insindacabile della giuria; Art. 11- La
Giuria conferirà, inoltre, menzioni speciali; Art. 12 I premi verranno consegnati ai vincitori che verranno a ritirarli
personalmente nella manifestazione
finale del 2 agosto 2014.
Il bando completo del premio potete
trovarlo sul sito larivieraonline.com
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
Nella miriade di autori mediocri un’eccellenza fresca e
imprevedibile. Il suo primo romanzo La piccola estatesarà
presentato alla Mondadori domenica 29 giugno alle 18.30
immemorizzabile: Giardiniere per diletto. Contributo a
una cultura irregolare del giardinaggio.
Il suo romanzo è leggero, scorrevole e divertente. Si
legge in spiaggia sotto l’ombrellone in un paio d’ore.
L’ironia è la sua arma migliore, come dimostra puntualmente anche nei suoi articoli. Se la incontraste per strada, piccolina e con un sorriso sincero e affettuoso non la
credereste un po’ canaglia, ma lo è.
È imprevedibile, come si evince dal ciuffo turchese, e un
po’ battagliera, ma anche fragile. Una delle frasi che le
sento pronunciare più spesso è quando qualcuno le
chiede come va? «Domanda di riserva». Però la dice
accompagnandola a una risata quasi fragorosa. Mette di
buon umore. Non ha molti punti in comune con la protagonista del suo romanzo, che lei definisce «Una ragazza dal carattere negativo che ha bisogno di ricondurre le
emozioni della sua vita a una dimensione piccola,
impermeabile. Per la protagonista tutto deve essere
gestibile».
Una giovane goffa e un po’ insicura, un’antieroina con
la sindorme di Calimero e senza nome che viene assunta da un’ anonima donna per prendersi cura del suo
giardino. Nel libro Siderno è sempre presente, oltre che
nelle illustrazioni nelle descrizioni, e ci sono anche alcuni dei personaggi che gravitano intorno alla protagonista che ad un occhio attento ricorderanno un vecchio
pescatore sidernese e la sua splendida casa del mare.
Scrivere libri è ormai un’attività inflazionata, spuntano
autori come funghi.
Lidia Zitara in questo mare di mediocri rappresenta
un’eccellenza. Lei quando le chiedo cosa ne pensa di
questa febbre letteraria risponde: «Non mi va di parlare di altri. Posso dirti che sono riuscita a far stampare il
mio libro da un editore vero, non sono stata pubblicata
da una tipografia o da uno di quegli editori a pagamento». Evidentemente non tutto è perduto, se si insiste
anche l’editoria cartacea, magari specializzata, si accorge di chi ha talento. Perché oltre a una buona dose di
fortuna serve anche avere quel qualcosa in più, altrimenti i ghostwriter non esisterebbero.
PREMIO PERICLE D’ORO 2014 PER LA PACE
DEL MONDO LE PRIME INDISCREZIONI
Si avvicina la data del Premio
Pericle d'oro 2014 che ha raggiunto la sua ventottesima edizione e
come sempre
si svolgerà
a
Bovalino il 26 Luglio 2014 in piazza
Camillo Costanzo. Quest'anno il
Premio Pericle è dedicato alla Pace
del Mondo. Sono giorni intensi per
i componenti dell'organizzazione,
per raggruppare come al solito le
grandi personalità rappresentative
che fanno il vanto civile e morale
della nostra Calabria. Di tanto in
tanto, dialogando con il maestro
Domenico Savica, fondatore del
Premio Pericle d'oro, scopriamo,
qualche indiscrezione sui nomi dei
premiati che hanno già confermato
la loro presenza. Lui stesso ci racconta, è un tour de force, nel comporre questo grande mosaico che si
va a definire, cesellando con pazienza i nomi da selezionare, per la kermesse finale, e i giorni volano insieme alla tensione, per il sovraccarico
di responsabilità nei confronti degli
invitati, che devono sfilare per ritirare la propria statuetta del Premio
Pericle d'Oro e di tutti quelli che
l'hanno già fatto.
È uno stress extraordinario, non
sopportabile per lungo tempo e che
nel corso della serata finale si dissolverà come neve al sole negli abbrac-
ci e nei festeggiamenti, lasciando il
posto all'orgoglio di aver messo in
evidenza la Calabria sana e gli
uomini che lavorano in ogni parte
del mondo con grande professionalità ed eccellenza. E sono venuti
fuori i nomi di due importanti personalità, di cui il maestro Savica va
orgoglioso. Il primo è Francesco
Milito, vescovo di Palmi.
È stato ordinato sacerdote il 12
agosto 1972, presso l'arcidiocesi di
Rossano- Cariati. E così da quel
momento inizia il suo cammino di
conoscenza degli uomini e delle
loro variegate esistenze. Il 4 aprile
2012 viene nominato vescovo di
Oppido Mamertina-Palmi, facendo
il suo ingresso solenne in diocesi
nella cattedrale di Oppido
Mamertina il 30 giugno.
La seconda è Francesca Stilla. Nata
a San Marco in Lamis sostituto
procuratore presso il Tribunale per i
Minorenni di Reggio Calabria,
magistrato che ha conseguito la
seconda valutazione di professionalità, nominata referente “sulle
nuove prospettive nella tutela dei
minori” con incarico di rilevare le
prassi degli uffici giudiziari requirenti che interessano la posizione di
soggetti minori sotto il duplice versante degli accertamenti investigativi e degli interventi di tutela. Si è da
sempre occupata, tra le altre cose,
dell'attività istruttoria, condotta in
sede di indagine preliminare e in
sede dibattimentale, relativa a delitti di violenza sessuale intrafamiliare
e non, quale sostituto in servizio
presso il Tribunale Ordinario di
Brescia nonché quale sostituto in
servizio presso il Tribunale per i
Minorenni di Reggio Calabria. Ha
altresì partecipato quale referente
dell'Autorità
Giudiziaria
Requirente del distretto di Corte
d'Appello di Reggio Calabria e di
Catanzaro al tavolo dei lavori, promosso dal prefetto di Reggio
Calabria, per la redazione del
Protocollo d'Intesa per gli interventi di soccorso e di assistenza in caso
di sbarco di cittadini extracomunitari sulle coste della Calabria. Anche
al fine di prevenire il fenomeno
mafioso, ha partecipato presso le
scuole medie e superiori del
Distretto di Reggio Calabria nonché presso l'Istituto Penitenziario
Minorile di Catanzaro ad incontri di
studio e dibattiti periodici sulla
legalità e Costituzione.
La Redazione del
premio Pericle o'oro
DOMENICA 29 GIUGNO
19
ARTE E DINTORNI
di Domenico Spanò
Lo splendore dell'antica
Locri Epizefiri ed il
ripristino urgente
del valore del
Parco Archeologico
L'antica Locri Epizefiri è l'antica città della Magna Grecia
sul litorale ionico, sita presso gli odierni abitati di
Portigliola, Locri, Gerace. Fu fondata dai Locresi di
Grecia, verso il principio del sec. VII a. C. in una zona di
cui conosciamo la necropoli dei secoli IX-VIII nelle località Canale Ianchina, Patariti, con tombe a camera scavate
nella roccia e suppellettili costituiti da vasi d'impasto, vasi
italo-geometrici, armi e monili di bronzo e di ferro. Prima
di stanziarsi qui i colonizzatori s'erano fermati a Sud, al
Capo Zefirio (oggi Capo Bruzzano) ma forse per la limitata fertilità del suolo roccioso si spostarono più a nord.
La pianta dell'antica Locri si avvicina alla forma di un quadrilatero allungato, di cui il lato corto S-E di m 850 è parallelo alla linea del mare; ne dista circa 300 m; in lunghezza
poi si estende tra la fiumara Portigliola a S-O ed i valloni
Polisa e Lucifero a N-E, per km 2,500 su un terreno che
comincia pianeggiante e poi sale fino a 150 m di altitudine
ove il lato N-O tocca i colli di Castellace, Abbadessa e
Mannella. La linea delle mura si può seguire facilmente
nel suo percorso generale: inoltre sono stati messi allo scoperto alcuni tratti, insieme con torri quadrate (Marzano,
Castellace, Abbadessa) e rotonde (Parapezza, Mannella),
più difficile riconoscere le porte. Le mura in complesso
sembrano di epoca relativamente recente, probabilmente
non anteriore al IV sec. se non del III, epoca. Dell'antica
Locri Epizefiri oggi non rimane altro che un Parco
archeologico abbandonato e nascosto delle erbacce.
Questo luogo racchiude significative testimonianze della
città coloniale greca e del centro di età romana. Ai resti
dell'abitato greco di località Centocamere e a quelli del
Tempio di Marasà si sono aggiunti in anni più recenti i resti
del santuario dedicato a Demetra Thesmophoros, tratti
delle mura di cinta di età greca e significative testimonianze monumentali di età romana imperiale quale il complesso termale oggi noto come Complesso museale Casino
Macrì e settori di abitato in località Petrara.
La creazione, nel luglio del 2006, del Parco Archeologico
di Locri Epizefiri, ha avuto iniziali potenzialità e presupposti, nell'area centrale e pianeggiante della città, varie
aree monumentali erano da tempo scavate e aperte al
pubblico, anche se il loro isolamento rendeva insoddisfacente il livello di percezione della città antica. Importante
è il rapido ripristino dell'attività di visita, nonché la pulizia
delle aree coprenti dalla vegetazione fitta, la dislocazione
dei percorsi e una maggiore pubblicità per far conoscere
sito e servizio offerto ormai caduto nel dimenticatoio.
Molti i turisti che potrebbero usufruire della bellezza e
della storia di questo sito, come patrimonio di tutta l'area
Locrese. I percorsi di visita del Parco Archeologico prevedevano l'avvio dal Museo Nazionale. Un primo percorso
raggiunge il tempio ionico di Marasà, fiancheggiando un
tratto delle mura e due importanti aree sacre esterne alle
mura, dedicate a Demetra Thesmophoros e a Zeus
Saettante, che presentano aspetti diversi e complementari del mondo religioso locrese. Ritornati all'area del
Museo, il percorso prosegue lungo le mura che proteggono la città dal lato di mare, costeggiando la cosiddetta
Porta Portuense, e altri tratti di mura messi in luce, fino
allo scavo di Marasà Sud con la Casa dei Leoni e il sacello di Afrodite, e la limitrofa Porta di Afrodite. Da qui si
raggiunge il grande scavo di Centocamere, con un vasto
settore dell'abitato greco, delle mura e l'edificio arcaico
detto Stoà a U. Ritornati alla Porta di Afrodite, si prosegue verso monte per circa 400 metri fino al Casino Macrì,
dove sono in luce altri resti dell'abitato greco a cui si
sovrappongono i resti monumentali di un edificio termale
romano; poco più a monte si raggiungono gli scavi degli
edifici romani in contrada Petrara. Un percorso che
potrebbe far sognare molti immergendoli nella storia, nell'arte e nella percezione di un antico mondo ricco e pieno
di valore, oggi abbandonato nel nulla privo del significato
che segretamente nasconde.
RELIGIONE E MASSONERIA
ALLA RICERCA DI UN DIO
MASSONICO CHE NON ESISTE
D
GIOVANNI PITTARI
a un po’ di tempo a questa parte uno dei temi più
ricorrenti, che talvolta diviene oggetto di controversie è il rapporto massoneria-religione. E tutto
nasce dalla confusione diffusa che predomina nella mente
di tanti massoni e di gran parte del clero per affermare
l’inconciliabilità tra massoneria e Chiesa cattolica.
Dopo il tramonto delle ideologie si ha memoria del muro
di Berlino, e la sua caduta è ancora cronaca quotidiana e
coscienza collettiva di barriera artificiale e artificiosa che
la storia doveva sradicare. In altra epoca, il XX settembre
un altro muro fu abbattuto, anche se la memoria è rimossa. Lamenti e anatemi condannarono allora una violazione secolare, anche se oggi gli antagonisti di allora giudicano ‘salutare’ la caduta di quel muro e la separazione delle
rispettive sfere di competenza. Così, in tempi non sospetti, si esprimeva Rocco Ruggero in un’allocuzione sull’equinozio d’autunno, quando la terra è quasi assopita con
in grembo il seme della luce che il solstizio farà maturare
in bellezza e splendore.
Oggi, il fallimento morale, civile ed economico del Paese,
con rozza e maldestra regia si tenta di scaricarlo sulle ‘strategie occulte’ e sui ‘complotti massonici’, o per lo meno si
cerca di distogliere l’attenzione sull’argomento massoneria per fuorviare l’indignazione di un’opinione pubblica
sconcertata da una classe di apprendisti stregoni che, scatenando scenari irreali intravede ora il dominio degli stessi.
È arrivato il momento,
forse, attraverso una
mutazione di segno,
per dirla con i semiologi, che la connotazione
cambi e il mondo profano si faccia venire il
dubbio che i liberi
muratori del G.O.I.
sono persone la cui
moralità e dignità sono
indiscusse e indiscutibili e che essi si riuniscono nelle Logge per
dibattere argomenti e
temi per i quali sarebbe salutare nutrire
qualche
positivo
‘sospetto’.
Per ritornare al nostro assunto, quale sia la risoluzione
massoneria-religione, bisogna preliminarmente osservare
che un Dio massonico non esiste, che la massoneria non è
una religione, e, pertanto, non ha un credo da proporre o
sacramenti da praticare. Né tantomeno ha mai considerato di imporre la generalizzazione religiosa in un solo credo
o di avventurarsi in questioni di politica o di religione.
In realtà ogni massone crede nell’esistenza di un ‘Essere
Supremo’ inteso come Grande architetto dell’Universo
che identifica nel Dio della religione di cui fa parte, nel
‘Creatore’ di cui parlano i Testi Sacri della confessione
praticata. Il G.A.D.U. non è altro che un’entità simbolica
alla cui gloria l’iniziato compie un percorso alla ricerca
della Verità. “La Massoneria non è una religione; per questa ragione non abbiamo un ‘Dio massonico’ né una ‘teologia massonica’- dice l’ex Gran Maestro del G.O.I.
Gustavo Raffi nel suo intervento alla VI Conferenza
Mondiale delle Gran Logge Massoniche tenutasi a Nuova
Delhi nel novembre 2002. Il Grande Architetto
dell’Universo rimane solo un concetto generale e universale che la Massoneria non può né deve determinare, perché di per sé inesprimibile e indefinibile in un’istituzione
che si pone come luogo d’incontro di diversità”.
Dalla dichiarazione della Gran Loggia Unita d’Inghilterra
approvata nel 1985, qui riportata in parte, si evince che: la
Massoneria non è una religione né un sostituto della religione. Essa richiede ai suoi adepti di credere in un Essere
Supremo del quale, tuttavia, non offre una propria dottrina
di fede. La Massoneria è aperta agli uomini di tutte le fedi
religiose. Nei lavori di Loggia è vietato discutere di religione
(Dalla Dichiarazione della Gran Loggia Unita
d’Inghilterra - punto 1 - Enunciato fondamentale).
Ne deriva che i Liberi Muratori pongono la loro fede alla
gloria del Grande Architetto dell’Universo, un ‘Ente
Supremo’ che abbraccia ogni possibile raffigurazione personale del rapporto tra Dio e il mondo in un incessante
percorso interiore alla ricerca della verità.
I nomi usati per indicare l’Essere Supremo consentono a
uomini di fedi differenti di unirsi in preghiera a Dio come ciascuno di essi lo concepisce, senza che i contenuti delle preghiere siano causa di discordia. Non esiste un Dio massonico. Il Dio del Massone è lo stesso Dio della religione che egli
professa. I massoni hanno un reciproco rispetto per l’Essere
Supremo in quanto egli rimane supremo nelle loro rispettive
religioni. Non è compito della Massoneria cercare di unire
insieme religioni diverse: non esiste perciò alcun Dio massonico composito (punto 2 - L’Essere Supremo).
E ancora, La Massoneria è tutt’altro che indifferente verso la
religione. Senza interferire con le pratiche religiose, essa
auspica che i suoi adepti seguano la loro fede e pongano i
propri doveri verso Dio (in tutti i nomi mediante cui egli è
conosciuto) al di sopra di tutti gli altri. Gli insegnamenti
morali della Massoneria sono accettabili da tutte le religioni.
In tal modo la Massoneria rispetta la religione (punto 6 - La
Massoneria rispetta la religione).
Non a caso i lavori di Loggia sono validi solo se preceduti
dall’apertura della Bibbia sul vangelo di Giovanni, vangelo della parola, che comincia: In principio era il Verbo, il
Verbo era presso Dio, il Verbo è Dio.
Padre Rosario Esposito, uno dei teologi ufficiali della
chiesa cattolica e autore di numerose pubblicazioni,
sostiene l‘avv. Ernesto D’Ippolito, ha avvalorato la conciliabilità tra chiesa cattolica e massoneria, tanto da spingere i giovani cattolici che si recavano da lui a entrare nell’istituzione muratoria e fare un percorso virtuoso al suo
interno.
A tal proposito, Delfo Del Bino così scrive: “La
Massoneria non vuole limitarsi ad indicare ai suoi affiliati
il rispetto di alcuni principi, vuole assicurarselo. Ritiene
che la credenza nell’Essere Supremo garantisca la religiosità del soggetto e perciò una sua inclinazione a soddisfare doveri, precetti,, imperativi morali, quindi anche a
rispettare e a porre in atto con spirito religioso i principi
massonici fondamentali: ‘nella morale con religiosità’,
sembra quasi voler dire”.
Come si sa, la massoneria favorisce la cultura laica ed
aggiunge una prospettiva di valore che non deve tradursi
in posizioni dogmatiche e nella cristallizzazione delle
norme. La prospettiva di valore deve aprirsi, come dice
Mounier, a una risoluzione continua contro ogni possibilità d’intransigenze o intolleranze e quelle stesse determinazioni che hanno come obiettivo una concezione statica
della vita e dei rapporti.
Il laicismo non è una scelta, anzi è una ‘non scelta’ e il
rispetto degli altri non deve impedire la fondazione di una
prospettiva indiscutibile secondo le fedi religiose, anzi ne
costituiscono contenuto e metodo di storicizzazione.
Ciò nondimeno la libera muratoria concorda sull’importanza che assumono i valori religiosi nell’ambito della
nostra tradizione culturale e, di conseguenza, sul piano
concreto. Comunque sia, in un regime pluralistico,
ammette dignità e validità a tutte le fedi. Riconosce, altresì, l’esigenza di rispettare le diverse dottrine non riconducibili a un unico principio ideologico che costituiscono un
imprescindibile elemento di definizione di un’autodeterminazione reale.
In fondo il Concilio Vaticano II rappresenta un momento
importante di coscientizzazione della chiesa sui fatti del
nostro tempo e sul recupero dei valori evangelici.
Scopo precipuo della Gran Loggia Unita d’Inghilterra è
stato proprio quello di rimuovere le controversie che
ponevano le loro radici su testi passati e, in particolare,
sugli Antichi Doveri dei Liberi Muratori…ad uso delle
Logge di Londra, scritti nel lontano1723 dal Reverendo
Anderson che devono obbligatoriamente essere osservati
da tutte le Obbedienze regolari.
Bisogna, tuttavia, considerare, che le prime Logge anglosassoni da operative sono divenute speculative e accoglievano tra le colonne dei propri templi non solo uomini di
diversa estrazione culturale e politica, ma assieme ponevano persone che praticavano la religione cattolica accanto ad altre di espressione protestante.
RIVIERA
BLOB
Locri d’amare
Baco da Seta di Bagaladi
Sembra così brutto: quasi piegato di fronte al peso invisibile di
chissà quali responsabilità. Con le sue zampette sgambetta simpaticamente pensando con gravità alla vita. Ed alle sue trasformazioni, e a quello che producono, ed al morire per tornare a vivere,
lasciando una scia di purezza come il segno tangibile di un passaggio e di un sacrificio. Bruchi che vorrebbero diventare farfalle
e che in procinto di farlo muoiono per lasciare un’eredità di seta.
Incontri sullo Jonio.
Avrebbe potuto essere anche il sosia di Claudio
Lippi ma per l’amico Cosimo Macrì la somiglianza
più forte sembra essere quella che lo lega sin dalla
nascita al “golden boy” del calcio italiano, il mitico
“Gianni Rivera”. L’idolo dei tifosi milanisti, ex parlamentare, conosciuto per essere una persona carismatica potrebbe essere il candidato ideale che
servirebbe al calcio italiano per il rilancio nel
ranking nazionale. Per convincerlo serve la raccomandazione di Cosimo. Provaci......
Cauloniando a Locri
Tris d’assi Pd
Beccata a Locri la maggioranza di Caulonia guidata dal Sindaco Riccio.
In occasione della presentazione del libro di Ammendolia, lor signori,
a noi di Riviera, hanno preferito il Ministro Lanzetta...sooorbole...
C’è posta per le poste
“Postiamo” questa bella immagine dell’ufficio centrale
della Poste di Siderno per sottolineare, che dopo le tante
pubblicazioni di lamentela, finalmente qualcosa sembra
sia cambiata: la fila non c’è più!
Pepe Gelonese,parlando di politica, evidenzia la folta capigliatura
agli amici di sempre
Nicola Monteleone e
Alberto Brugnano.
Oggetto della discussione è stata la questione sanitaria della
locride. Mobilitazione
generale.
Prove tecniche del Partito Democratico che
ha voglia di rinnovamento. Nella foto un tris
d’assi fenomenale:Ilario Ammendolia, Gigi
Meduri e Massimo Canale che però è stato
battuto da Ernesto Magorno nella corsa per
la segreteria regionale.
Filippo Veltri è giornalista
professionista dal 1978.
È attualmente responsabile
della redazione calabrese
dell'Agenzia Ansa.
Ha iniziato la carriera
giornalistica nel 1972 al
"Giornale di Calabria"
diretto da Piero Ardenti ed
ha poi fondato il quindicinale
"questa Calabria", rimasto
nelle edicole dal 1975 al 1978.
L'ultimo suo libro, nel 2008,
Ritorno a San Luca', affronta il
problema della 'ndrangheta e
della pericolosità della mafia
calabrese, dopo la strage di
Duisburg dell'agosto 2007.
L’Oroscopone delle incomprensioni
Ariete: Siete particolarmente dotati
nel comprendere il prossimo. Quando -ad
esempio- qualcuno vi dice: “Smamma!”,
voi capite che dovete chiamare la
mamma. E non è solo un fatto di udito. Udito? No, udito! La Luna favorevole non vi
fa migliorare empatia. Epatite? No, fate i
finit toni! Cosa? Non tornano i conti?
Toro: chi vi sta al fianco penserà che
siete parecchio disposti a comunicare e
scoprirete di poter ricevere apprezzamenti, in tutti i campi dell'esistenza, soprattutto quelli connessi ai rapporti affettivi. Ma
ovviamente tutto questo scaturisce dalla
vostra abilità nell'infinocchiare gli altri e
arrullargli qualsiasi sciocchezza che vi
passa per la testa. Oscar degli imbroglioGemelli: dalla scorsa settimana la Luna
è nella Casa dei beni materiali. Ma come,
in casa vostra e non ve ne siete accorti? E
poi, di quali beni materiali stiamo parlando se voi siete sempre squattrinati, senza
arte né parte? Misurate meticolosamente
la molteplicità delle situazioni che vi si
mostrano: compratevi una bilancia di precisione.
by Giuditta
Cancro: Comincia a prendere forma la
chance di dare vita a qualcosa di nuovo
nella sfera economica, e solo per il fatto
che i vostri amici vi vedono al bar ogni
tanto a prendere un drink, pensano che
abbiate preso un lavoro o la pensione di
invalidità. Attenti ai falsi legami, quelli che
sono in caccia di rapporti comodi e sicuri
senza passione.
Leone: la Luna transita in bella congiunzione, con un bell'attacco di dissenteria,
cominciando da questo martedì, a finire
per tutta la durata dei Mondiali, anche se
l'Italia non è c'è più. Si fa strada la chance
di realizzare un sogno, quello di vedere
l'Italia che raggiunge almeno i quarti, e
Buffon che non prende tutti questi goal di
testa. Marte in terra di nessuno vi consiglia
Vergine: Raggiungerete i vostri obiettivi
e mete anche se vi sia qualcuno che non
tiene per voi. Non tiene in tutti i sensi, cioè
che non si contiene, perde acqua, pipì, saliva e tutto il resto. Un incontinente totale.
Ma non in-continente, in Calabria!
Anticipate con una megaconfezione di
carta da cucina.
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
DOMENICA 29 GIUGNO
25
Tanti auguri a Riccardo
Ritorto che ha festeggiato
il suo compleanno venerdì
scorso. Qui nella foto lo
vediamo assieme a Pietro
Sgarlato, esponente di
punta del Ncd sidernese e
all’assessore locrese Peppe
Fontana. Volevamo fare i
complimenti per le cravatte
esibite che appartengono
alla nuova linea “Scopelliti”
Relax e work
Beccati tra la folla i nostri amici del mercato
coperto di Siderno e loro familiari si mostrano
in tutto il loro splendore davanti al fotografo.
Impazza la mania del selfie e Rosario non
perde occasione di precorrere i tempi fotografandosi assieme al futuro Sindaco di
Siderno, Luigi Brugnano intento ad “allisciare” il vavalacio blu sotto gli occhi distratti del
direttore Tassone.
Sarroino’s boys
Stile Bearzot
Un vero scopritore di talenti che non finisce mai di stupire. Tra la tuta dell’ Italgas
ed i palchi delle piazze calabresi è sempre
il numero uno. Evviva Gigi...
Il dottore Mammì stile “Beazot”. In
occasione dei mondiali brasiliani ha
rispolverato la “pipa”. Peccato che il
fumo ha obnubilato le menti dei calciatori italiani che, assieme a noi,
hanno deluso anche lui.
Uniti per Ciccio
Il prossimo 6 luglio gli amici di Ciccio Zerbi
“il lupo” si ritroveranno a Polistena per una
partita di solidarietà. Nella foto Arevole,
Carbone e Fazzolari, testimonial iniziativa.
oh Rosina Rosina
Domenico Spanò e l’attaccante calabrese del
Siena, Rosina. Un talento tutto nostrano che,
con maggiore fortuna, avrebbe potuto avere
una carriera più altisonante.
Palizzi e Bova ok
Tra Palizzi e Bova c’è vino buono. Walter
Scerbo e Vincenzo Crupi brindano con
gli assessori al loro successo elettorale.
Bilancia: il vostro astro governatore,
che non sapete qual è e noi non ve lo
diciamo, è nell'ultima Casa, quella in
fondo, la più piccola, un po' sdarrupata.
Questa Casa ha bisogno di un po' di
ristrutturazioni: l'energia è fiacca, il contenimento è andato, il colore ha perso la
radiazione. Affidatevi ai “Fratelli in affari”
per una ristrutturazione totale.
Capricorno: la squadra scientifica del
Fermilab ha messo le tende sotto casa vostra
perché stanno cercando di trovare, nella vostra
famiglia, il Bosone dell'Educazione. Pare che la
vostra famiglia ne sia completamente priva e
questo fenomeno manda a monte tutti i calcoli sulla fisica quantistica. Salutate quando entrate o uscite, per dare una speranza alla Scienza!
Scorpione: le stelle vi motivano, vi motivano,
vi motivano. Ok, noi l'abbiamo detto, ma ora
tocca a voi trovare un motivo per essere motivati. No, perché di motivi per essere motivati, nella
vostra vita, non ce ne sono. Avete presente il
film “ore 10, calma piatta”, ecco, la vostra esistenza è così. Perciò motivatevi a trovare un
motivo per motivarvi.
Acquario: il lavoro premia la fermezza, la
costanza e la serenità. Peccato che non abbiate nessuna di queste doti. Saturno contro non
vi impedisce di fare bibliche conoscenze più o
meno transitorie. La Luna comanda e decide
ogni vostro umore ma anche essudazioni e salivazioni.
Sagittario: resettatevi. Tornate indietro,
azzeratevi, mettete la cifra 88:88, datevi un
colpo in testa, fate qualcosa per perdere la
memoria, come leggere un intero fumetto di
Tex, o vedere una puntata di Porta a Porta, il
resto dei mondiali senza l'Italia. Dovete rimuovere le incomprensioni e le incompatibilità
anche con metodi violenti: sterminate i vicini.
Pesci: nella prossima settimana darete
un'ampia dimostrazione del vostro campionario di lamenti e autofermentazioni
alcoliche e depressive. La vostra esperienza deve maturare: provate ad avvolgerla
dentro un foglio di carta velina e metterla
nella paglia, in luogo buio, fresco e asciutto.
Ciccio e Pelè
Una foto memorabile che ritrae Ciccio
Diano assieme a Pelè, il numero 1 del calcio mondiale. Tra numeri uno ci si intende.
E poi si sa a fare la differenza sono sempre...i piedi.