Programma di 5 stelle per l`Europa in 7 punti
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Programma di 5 stelle per l`Europa in 7 punti
Programma di 5 stelle per l'Europa in 7 punti: 1. REFERENDUM PER LA PERMANENZA NELL’EURO Una "nuova lira" partirebbe svalutata ma porterebbe dei vantaggi alla produzione nazionale, in quanto i beni da noi prodotti diventerebbero meno cari rispetto a quelli prodotti all'estero; problemi potrebbero sorgere dalla necessità di importare prodotti stranieri. Uscire dall’euro consentirebbe una serie di manovre che favorirebbero i settori di base. 2. ABOLIZIONE DEL FISCAL COMPACT (PATTO DI BILANCIO EUROPEO) Le troppe restrizioni, come il tetto rigido della spesa pubblica, causano gravi effetti in caso di recessione. Nei tempi di difficoltà diminuisce il gettito fiscale e aumentano le spese pubbliche come i sussidi di disoccupazione. Questi ammortizzatori sociali fanno aumentare il deficit pubblico ma permettono di mantenere il reddito disponibile e quindi il potere di acquisto. Voler pareggiare le spese e le entrate dello Stato troppo rapidamente è pericoloso perché indebolisce la ripresa economica. 3. ADOZIONE DEGLI EUROBOND L'eurobond è un titolo comunitario il cui valore corrisponde alla media delle economie della UE. L'eurobond non viene accettato dai paesi con le economie più forti, come la Germania e l'Olanda, ma può essere di aiuto ai paesi in difficoltà; qualcuno perderebbe, altri guadagnerebbero, ma l'Unione Europea nel suo complesso si rafforzerebbe. Se l'Europa è ancora una Comunità significa che uno Stato in difficoltà non può essere abbandonato al proprio destino, come è successo per la Grecia. Ognuno deve prendersi la sua parte di obblighi e di responsabilità. 4. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE Lo scopo dell'Unione Europea è di unire i popoli in una alleanza politico-culturale-economica per il progresso, la pace e la giustizia sociale. In realtà è stato creato è un mostro finanziario regolato da banchieri privi di scrupoli, il cui unico interesse è quello di consolidare e rafforzare il potere finanziario su quello politico, realizzando di fatto un'Europa a due velocità. La perdita della sovranità monetaria impedisce ai paesi in difficoltà di reagire. Una nuova politica monetaria restituirebbe un po’ di sovranità a Italia, Portogallo, Grecia e Spagna, potrebbe ricostruire un tessuto sociale ed economico dignitoso e permettere una rinascita delle esportazioni. 5. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVITÀ PRODUTTIVE Permettere investimenti in innovazione e nuove attività produttive senza essere vincolati dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio è una priorità perché le economie hanno bisogno di liquidità. Il parametro qualificante l'innovazione è la giustizia sociale. 6. FINANZIAMENTO DI ATTIVITÀ AGRICOLE E ALLEVAMENTI PER I CONSUMI NAZIONALI INTERNI Le esportazioni in Europa sono lievemente in positivo ma vanno male i consumi interni. La domanda è ridotta al minimo e questo deprime le aziende che non riescono a vendere all’estero, instaurando un circolo vizioso in cui aumenta la disoccupazione e si aggrava la recessione. Le attività produttrici di beni primari per il consumo interno dovrebbero avere grosse agevolazioni fiscali per permettere prezzi di vendita molto contenuti. 7. ABOLIZIONE DEL PAREGGIO DI BILANCIO Il pareggio di bilancio, introdotto dal governo Monti nella Costituzione, impone che le spese e le entrate dello Stato in un anno si pareggino. Ciò comporta misure sempre più restrittive in finanziaria. La legge sarebbe equa se i tagli fossero fatti agli sprechi mentre invece colpiscono sempre la spesa sociale. Non vi chiediamo voti, non ve li abbiamo mai chiesti, vi chiediamo di informarvi, se lo farete votare MoVimento 5 Stelle sarà naturale (Alessandro Di Battista).