Grillo, duello al Colle. Napolitano lo gela
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Grillo, duello al Colle. Napolitano lo gela
CON IL PDL ANNO LXI N.153 Grillo, duello al Colle. Napolitano lo gela Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Cercasi poltrona prestigiosa: Renzi trasforma Fonzie in un killer (dei vertici “democratici”) Girolamo Fragalà Facile, fin troppo facile mettersi sul trono, aspettare quello che fanno gli altri, sparare a zero su tutti, indossare i vestiti di Fonzie e far credere di incarnare il nuovo. Un po' alla Happy days. Renzi non sa se trasformare la politica in un telefilm comico o in un film poliziesco, con tanto di serial killer. E il killer, naturalmente, è lui, pronto a spazzar via i vertici “democratici”. Lo fa con poco stile, usando l'arma del gossip: «In privato tutti mi dicono: “Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te”. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione», ha scritto nella sua e-news, spifferando quello che gli dicono a quattr'occhi, una cosa poco nobile. Ma tutto fa brodo pur di dare un'idea di sé “rivoluzionaria”. Tant'è che ha aggiunto, sempre con poca classe: «Ho l'impressione che non mi conoscano un granché. Io faccio una battaglia se voglio affermare un'idea, non se devo ambire a una poltrona. La poltrona al massimo è strumentale alla realizzazione dell'idea, non è il contrario. Sogno un Partito democratico che cambia per cambiare l'Italia. Per prenderla per mano e portarla nel domani». E ancora: «Faccio un appello ai dirigenti del Pd: non preoc- WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia Mercoledì 3/7/2013 ➼ ➼ ➼ Voto rinviato sulla Santanché. E lei corre daAlfano: «Mi ha detto che resto candidata. Ma col Pd non parlo» MAURELLI PAG.2 ➼ REDAZIONE PAG.5 ➼ Gran Bretagna, gli aumenti in busta-paga per i deputati fanno infuriare Cameron: inaccettabili Per il legendario trio Crosby, Stills & Nash tre tappe in Italia DEL NINNO PAG.7 ➼ cupatevi delle mie mosse, datevi voi una mossa. C'è un Paese, fuori dalle nostre stanze, che aspetta parole di proposta, parole di speranza. Non perdiamo (anche) questa occasione, vi prego». L'autosantificazione si chiude qui. Il paradosso è che continua a dire di non volere la poltrona. Una verità sacrosanta: non vuole una poltrona qualsiasi, vuole quella più prestigiosa. Alla faccia dei giubbotti da Fonzie e delle apparizioni ad Amici di Maria De Filippi. Francesco Signoretta Il vizietto è duro da smaltire, specie quando c'è in gioco la già scarsa credibilità di chi ha fatto scelte sbagliate. E i montiani di ferro hanno un duro compito: difendere l'indifendibile, e cioè l'operato del loro capo. Non hanno più lo spazio sui giornali che hanno avuto per più di un anno e non hanno neppure i laudatores. Tentano timidamente, ma con una certa stizza, di togliersi qualche sassolino dalle scarpe anche perché ce n'è uno che fa male parecchio ed è la tassa sulla prima casa, di cui continuano a dirsi affascinati (a danno di chi era costretto a pagarla) manco fosse una bella donna: «Con tutto quello che avrebbe da fare, stiamo ancora costringendo un uomo dell'intelligenza del ministro Saccomanni a perdere tempo con l'Imu. Nelle nazioni civili, chi ha una proprietà ne paga il possesso e dunque l'Imu è giusta e andrebbe pagata. Il Pdl è davvero ridicolo quando usa l'Imu come bandiera di ricatto», ha detto il deputato di Scelta Civica Andrea Vecchio. Non poteva fare altro visto che Monti considera quell'imposta come una figlia da coccolare, «per qualcuno è un'ossessione», disse riferendosi al Cav e la blindò allo scadere del novantesimo minuto della sua partita a Palazzo Chigi, garantendone gli effetti all'Europa fino al 2015. Ma il nodo dell'Imu è difficile da sciogliere perché – oltre ai soldatini del Professore bocconiano – sono molti gli esponenti del Pd che si trovano in imbarazzo per le dichiarazioni azzardate in campagna elettorale. Lo stesso Enrico Letta, nei giorni di fuoco della sfida, aveva criticato Berlu- sconi per la proposta di abolizione dell'Imu definendola «non credibile», così come Franceschini l'aveva etichettata come «folkloristica», Misiani come «irrealizzabile» e la Finocchiaro come «la solita minestra». E all'inizio della nuova legislatura Rosy Bindi, nell'aula parlamentare, si era avventurata dicendo testualmente: «Per alcuni di noi non è giusto sospendere l'Imu sulla prima casa, abbiamo altri problemi...», e giù l'elenco infinito dei guai italiani. Quasi impossibile, quindi, non esporsi alla figuraccia, non solo per i montiani ma anche per i “democratici”. E il vizietto si allarga a macchia d'olio, con la voglia di un trappolone. Sarebbe più dignitosa una confessione onesta, basterebbe dire un sereno «abbiamo sbagliato». E magari chiedere scusa agli italiani. Il vizietto dei montiani e del Pd: non riuscire a chiedere scusa. Ed è per questo che vogliono l'Imu Voto rinviato sulla Santanché. E lei corre daAlfano: «Mi ha detto che resto candidata. Ma col Pd non parlo» 2 Luca Maurelli «Mi ha appena chiamato il segretario del Pdl per dirmi che io resto la candidata unica per i prossimi giorni, settimane, mesi e anni. Può bastare?». Sʼè appena concluso il voto per il rinvio dellʼelezione del vicepresidente della Camera e Daniela Santanché solca il piazzale di Montecitorio per correre – si fa per dire, considerando i trampoli – ad infilarsi in unʼauto per una destinazione misteriosa. Ma il mistero regge il tempo di qualche sampietrino. «Sto andando da Alfano, scusate, ho fretta», dice ai giornalisti che la inseguono tempestandola di domande. Poi, quasi in stile predellino, la parlamentare del Pdl si ferma accanto alla portiera dellʼauto per farsi fotografare con una scolaresca di Udine, incredibile ma vero, tutta composta da berlusconiani in erba. «Silvio for ever», grida un ragazzino. E lei: «Bravi, vi stanno edu- cando benee!». E lʼaltro: «Sì, è facile, basta non leggere i giornali». È la versione grillina del berlusconismo moderno, quella che interpreta la Santanché: bagnetti di folla e tanta piazza, anche quando cʼè poco da festeggiare. In realtà la “pitonessa” non sembra affatto delusa dal mancato accordo di maggioranza sul suo nome. Tutto rinviato, ma a quando? «Non ho fretta, io, ma nessun passo indietro, né mio, né del Pdl. Ripeto. Mi ha chiamato Alfano e sto andando da lui». Ma perché sono calati i veti sul suo nome, onorevole? «Perché io ci metto la faccia nelle mie battaglie, alla gente dei veti su mio nome non frega nulla, le priorità sono altre, il lavoro, i giovani…». Ma il Pdl rischiava di spaccarsi sul suo nome? «No, sono certo che avrebbe votato, e voterà, in modo compatto». E il Pd? Ha provato a parlare con loro? «No, io ho difficoltà a parlare con quelli del Pd, lo ammetto». Dicono che lei sia divisiva. «Allora sono felice di esserlo». Faranno passare un poʼ di tempo e poi le chideranno di farsi da parte? «Le devo ripetere cosa mi ha detto Alfano?». E in quel momento sullʼiphone compare la nota del segretario del Pdl: «Su Daniela Santanché nessun passo indietro, anzi si va avanti». E lʼauto parte, in direzione Alfano. tappeto il premier servendosi di una escort o di qualche processo è davvero infantile». Sul Cavaliere sfidò lʼira progressista dicendo testualmente: «Eʼ forte, ricco, potente, ma anche talentuoso. Io non lo voterò mai, ma riconoscere i suoi meriti significa anche essere più credibili». Il tormentato congresso dʼautunno del Pd potrebbe prendere le mosse da qui per la fatidica rinascita. Altro che svolte a sinistra di Renzi, verbosi documenti dei bersaniani, architetture diaboliche dalemiane. La Ferilli strapazza la sua “sinistra” spiazzando i moralisti: «Non godo per la sentenza di Berlusconi» Gloria Sabatini «Non godo per le disgrazie altrui, a livello umano Berlusconi ha la mia solidarietà». Compagna dialogante dal cuore tenero, per nulla accecata dal risentimento ideologico contro il “Caimano”. In una lunga intervista al Fatto quotidiano, reduce dal successo de la Grande bellezza, Sabrina Ferilli mostra le sue doti meno visibili, quelle ispirate al buon senso che strapazza le ideologie, magari sbattendo le lunghe ciglia nere. Se i buoni non stanno tutti da una parte e i cattivi tutti dallʼaltra, (è la sua scoperta più recente) anche la saggezza popolare non è appannaggio esclusivo di una fazione. Così può capitare che la bella attrice dei Castelli, di provata fede progressista ereditata dal papà, si sfili «con assoluto orrore» dallʼindignato coro che invoca la forca dopo la condanna per Berlusconi. Cʼè una sentenza e cʼè stata una lunga inchiesta, ma no, contenta non sono», risponde al giornali- sta, Malcom Pagani, che la stuzzica. Non vorrà mica fare il salto della quaglia proprio quando il “partito” ha più bisogno? Ma no, a largo del Nazareno possono stare tranquilli, Sabrina è “roba loro”, però a brindare per lʼinterdizione perpetua dai pubblici uffici dellʼex premier non ci sta. «Sarà – come ha scritto il Foglio – che andare con il babbo comunista ai comizi di Pajetta Berlinguer dà una diversa prospettiva rispetto al Palashatp e alle adunate di “se non ora, quando?”». Al moralismo bigotto, alle vesti stracciate di una sinistra autoreferenziale affetta dalla sindrome del migliore, lei preferisce le umane imperfezioni. Ma non è la prima volta che lʼattrice fa notizia per intelligenza con il nemico. Quando scoppiò il caso Ruby, invece di unirsi al paracarro democratico degli untori, ne approfittò per distillare qualche consiglio alla sinistra e, sotto sotto, anche alla magistratura. «Pensare di mettere al Sull'Imu c'è chi frena. E il centrodestra non ci sta: «Va abolita, senza mediazioni» Redazione «L'Imu va abolita su tutte le prime case, senza confusioni e mediazioni», ha scritto su Twitter Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. E Renato Brunetta ha specificato: «Un fatto è certo, per ora non c'è stata alcuna riunione, alcun incontro». E con questa frase risponde alla domanda se si sia iniziato a lavorare sulla questione Imu. In particolare, circa l'idea di far pagare una imposta patrimoniale in base all'Isee e quindi in base anche al reddito, Brunetta l'ha definita «una follia della scienza finanziaria», trattandosi «di un'imposta reale che si basa sulle cose e che prescinde dal reddito». Se si seguisse questa logica si dovrebbe «andare alla pompa di benzina e pagare le accise sul carburante in base al reddito, con il 740 in mano. L'Imu prima casa – ha ricordato Brunetta – vale quattro miliardi di euro, mentre le tasse che gravano sulla casa sono nella dimensione di 24 miliardi di euro. La rivisitazione dell'imposizione sulla casa – ha concluso il capogruppo del Pdl – deve riguardare tutta la materia, non solo l'Imu». La sensazione, ha detto a sua volta Alessandro Cattaneo, presidente Anci, «è che il governo sia un po' in ritardo. Ma voglio essere chiaro: qualunque decisione venga presa, sul piano del gettito e dei saldi finali ai Comuni non dovrà mancare un solo euro rispetto ad ora». Ma c'è ancora chi fa resistenza ed è (non a caso) un esponente montiano: «Con tutto quello che avrebbe da fare, stiamo ancora costringendo un uomo dell'intelligenza del ministro Saccomanni a perdere tempo con l'Imu, che è giusta e va pagata». Liliana Giobbi «La privacy di oltre 13 milioni di italiani è a rischio. La protezione delle informazioni personali è in pericolo». È quanto rileva Maurizio Bianconi (Pdl) in un'interrogazione presentata al ministero dell'Interno. Il tutto nasce per caso. Per una lettera di scuse di Facebook all'utente appassionato Maurizio Bianconi. Il quale è anche parlamentare. Nella lettera si ammettono azioni di lesione della privacy e gravi infortuni sull'avvenuta e non voluta pubblicità di dati sensibili. Così dopo vibrate quanto inutili proteste al parlamentare non è rimasto che ricorrere all' interrogazione parlamentare. «Ci troviamo di fronte a una violazione palese e continua non solo degli articoli 14, 15, e 21 della Costituzione, ossia rispettivamente quelli riguar- danti il domicilio, la libertà e la segretezza della corrispondenza e la libertà di pensiero, ma soprattutto dell'art. 2 della Costituzione che riguarda i diritti inviolabili dell'uomo. Il problema non è limitato a “disguidi” e “limiti” propri della rete, ma riguarda in particolare proprio Facebook, che risulta essere particolarmente carente di misure di sicurezza interna: frequenti sono le mail di “scuse” che arrivano dagli amministratori di sistema in cui si viene avvertiti del fatto che con tutta probabilità un estraneo a causa di un bug ha potuto vedere «il tuo indirizzo mail o il numero di telefono». A questo punto di fronte all'enorme diffusione e all'ancor più enorme e pericoloso impatto che ne potrebbe derivare, è necessario che il ministero dell'Interno predisponga al più presto una verifica e gli opportuni controlli in merito, per non mettere a rischio la sicurezza di milioni di italiani», conclude Bianconi. 3 Base militare a Vicenza: il vicesindaco non indossa la fascia tricolore La denuncia di Bianconi (Pdl): «Facebook mette a rischio la privacy di milioni di italiani» Redazione «Niente fascia tricolore per ricordare «che qualcosa tra Comune e Stato si è interrotto» per il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della nuova base Usa a Vicenza. Secondo il vicesindaco, nelle vicende legate alla base, in questi anni sarebbe venuto meno il rispetto da parte dello Stato verso la città e le richieste fatte dai cittadini. «La fascia tricolore – ha commentato Bulgarini d'Elci al termine dell'inaugurazione – rappresenta l'appartenenza dell'autonomia locale alla più grande comunità costituita dallo Stato. Ma tale appartenenza si fonda, come è chiaramente scritto nella Costituzione, sul rapporto di reciproco rispetto. Nella vicenda che ha portato alla realizzazione della nuova base militare, nella quale non c'entrano nulla gli americani, tale rispetto è mancato da parte di Roma nei confronti di Vicenza e delle istanze, rivendicazioni e richieste fatte nel corso del tempo dalla comunità locale. L'amministrazione – ha aggiunto – oggi ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione perché il Comune deve esserci laddove ci sono stati, ci sono e potranno esserci dei problemi, convinto che lo strumento per affrontarli sia quello del dialogo». Abruzzo, si riportano in vita cinque borghi colpiti dal sisma. Con le energie rinnovabili 4 Priscilla Del Ninno Borghi attivi: di nome e di fatto. Sembra uno slogan, invece è il titolo di un progetto che assembla cinque borghi abruzzesi nel segno del recupero della bellezza del patrimonio abitativo, da declinare pragmaticamente alle necessità imposte dalla ricostruzione. Energie rinnovabili e mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita nei centri storici e, quindi, ripopolarli: queste le coordinate di riferimento seguite nei cinque borghi colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo, che hanno deciso di guardare al futuro recupe- rando l'eredità degli edifici preesistenti con l'occasione dei cantieri aperti per la ricostruzione dopo il sisma. «L'orgoglio della bellezza non basta», ha detto il sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone, che ha chiamato a raccolta esperti e istituzioni in un forum dedicato al patrimonio culturale ereditato e alle cure da mettere in campo. Un monito che diventa anche una formula, e che ben descrive l'impegno dei cinque “Borghi attivi” – comuni e frazioni – con i residenti direttamente coinvolti nella redazione di proposte di sviluppo dei piccoli centri. A Fontecchio, come a Pescomaggiore (frazione dell'Aquila), a Santa Maria del Ponte (borgo medievale nel Comune di Tione degli Abruzzi, L'Aquila), a Fano Adriano (Teramo) e a Civitella Casanova (Pescara), i cittadini hanno lavorato per realizzare uno “Statuto partecipato del paese”. Un progetto, quello dei Borghi attivi, con il Wwf di Teramo capofila e finanziato dall'Acri, che associa le fondazioni di origine bancaria. Punto centrale del forum sull'energia, ospitato nel Centro visite del Capriolo del Parco regionale Sirente Velino con sede a Fontecchio, quello di esplorare la possibilità di applicazione di nuove tecnologie per la produzione di energie rinnovabili e il risparmio energetico negli edifici, considerando che la normativa che regola la ricostruzione prevede contributi governativi per l'adeguamento energetico, ma solo per interventi su alcune parti dell'edificio. Nel dibattito anche la compatibilità delle nuove tecnologie con gli strumenti normativi, l'eco-attrattività per il rilancio turistico, soluzioni di finanziamento dedicate ai privati. Per rifondare coniugando esperienza passata e possibilità del futuro, da rendere attuabili nel presente. Redazione Saldi ancora magri. «Dal 6 luglio partono i saldi estivi nella città di Roma e in tutto il territorio regionale» fa sapere la Confesercenti provinciale di Roma, mentre il suo presidente, Walter Giammaria, stima che «la spesa a famiglia a Roma e nel Lazio si attesterà in media intorno ai 150-180 euro. Incide su questo contenimento degli acquisti - spiega Giammaria oltre al peso impositivo già presente sul nostro territorio, la preoccupazione per l'incertezza occupazionale e di risorse che pesa sulle famiglie». Nell'incertezza meglio tenere chiuso il portafogli. «Questi saldi estivi 2013 dichiara - vengono effettuati nel perdurare della crisi che evidenzia la situazione di estrema difficoltà del settore abbigliamento e calzature. Da una nostra recente inda- gine emergono dati preoccupanti e che da tempo denunciamo. Emerge un calo dei 32% dei redditi di impresa montato nell'arco di 5 anni e a rischio di sprofondare sempre di più. La fotografia che appare è quella di un settore allo stremo. Il 2012 è stato un anno orribile e ciò significa che se, come sembra, la stessa situazione si ripetesse nel corso del 2013, molti commercianti non andrebbero più avanti. Negli ultimi tre anni, di fatto - prosegue Giammaria- sono state circa 40 mila le imprese italiane del settore costrette a cessare l'attività (circa 4 mila a Roma e nel Lazio)». Secondo il presidente della Confesercenti Roma, «c'é necessità di una decisa inversione di tendenza: bisogna dare fiato alle famiglie e alle imprese. A dimostrazione delle sofferenze, bisogna considerare che, dal 2008 al 2012, le quote di spesa dedicata dalle famiglie di Roma all'abbigliamento ed alle calzature si è ridotta quasi del 30%». Saldi, Confesercenti vede nero: giù del 30% la spesa per scarpe e abbigliamento La lotta contro il fumo: tasse e divieti destinati a salvare sette milioni di persone Franco Bianchini Le sigarette «avvelenano anche te». Chi critica i continui aumenti del prezzo delle sigarette, leggendo lo studio pubblicato dal Bollettino mensile dell'Oms dovrebbe ricredersi. Secondo l'analisi di un gruppo di ricercatori della statunitense Georgetown University, infatti, le mi- sure che diverse nazioni del mondo hanno preso nella lotta contro il fumo salveranno milioni di persone, e il contributo maggiore viene proprio dalla tassazione più elevata. La ricerca si basa sulle sei misure giudicate dall'Oms più efficaci, racchiuse dall'acronimo “Mpower”, che vanno dall'aumento del prezzo alla fornitura di materiale e corsi per smettere di fumare, ai divieti di pubblicità per i prodotti da tabacco. Lo studio ha analizzato i 41 stati del mondo che tra il 2007 e il 2010 avevano implementato almeno una delle sei misure, con l'Italia che è fra i più virtuosi grazie sia alla legge Sirchia che a un aumento del 10% del prezzo delle sigarette. Il risultato è stato che tutte le politiche faranno diminuire entro il 2050 i fumatori di almeno 14 milioni di unità, salvandone 7,4 milioni dalla morte per cause legate al tabagismo. Il numero maggiore di vite salvate spetta proprio all'aumento delle tasse (3,5 milioni), seguito da leggi che proibiscono il fumo in luoghi pubblici (2,5 milioni) e dai messaggi sui pacchetti (700mila). Gran Bretagna, gli aumenti in busta-paga per i deputati fanno infuriare Cameron: inaccettabili 5 Redazione “No” del primo ministro David Cameron. “No” del suo vice Nick Clegg. È fuori discussione un aumento di stipendio per i deputati britannici. Sarebbe una nota troppo stonata dati i tempi che corrono, all'indomani di nuovi tagli apportati alla spesa pubblica nella spending review appena annunciata dal cancelliere dello scacchiere George Osborne. soprattutto dopo le nuove limitazioni per i benefit e la riforma del welfare che anche nel Regno Unito fa stringere la cinghia a milioni di famiglie. Eppure la Independent Parliamentary Standards Authority (Ipsa), organismo indipendente, si appresta a chiedere un aumento di stipendio per chi siede alla Camera dei Comuni in un documento con una revisione in dettaglio dei compensi che, secondo indiscrezioni, vedrebbe appesantire la busta paga di 10mila sterline (circa 12mila euro) all'anno per ogni deputato. Secondo alcune indiscrezioni, verrà indicato un aumento del 15%, dalle attuali 66mila sterline a 75mila. «Qualsiasi cosa l'Ipsa raccomandi, non possiamo vedere i costi della politica o di Westminster salire. Dobbiamo ve- L'isola della Statua della Libertà riapre a otto mesi dalla “tempesta” Redazione Un segnale importante, atteso dagli americani da ormai otto mesi che hanno richiesto ad alta voce il ritorno di un punto di riferimento della loro storia. Dopo essere stata pesantemente danneggiata dalla “tempesta perfetta” Sandy, l'isola della statua della Libertà riaprirà al pubblico per l'Independence Day, la festa nazionale degli Stati Uniti. La statua, monumento simbolo di New York, non ha subito danni dall'uragano, ma la piccola isola su cui si trova, chiamata Liberty Island, è stata devastata, così come la vicina Ellis Island, dove c'è il museo dell'immigrazione e che per il momento rimarrà ancora chiusa al pubblico. Per le riparazioni sulle due isole sono stati chiamati centinaia di operai, che oltre alle operazioni di pulizia dai detriti e dal fango, hanno provveduto a mettervi in sicurezza le infrastrutture e attrezzature. In tutto, sono stati investiti oltre 59 milioni di dollari. La Statua della Libertà, che dopo un restyling costato 30 milioni di dollari era stata riaperta al pubblico solo pochi giorni prima dell'arrivo dell'uragano Sandy, ogni anno viene visitata in media da oltre 3,5 milioni di turisti. dere il costo di Westminster scendere», ha tuonato Cameron, impegnato in un tour in Asia tra l'altro anche per “raccogliere” accordi commerciali. E il premier sembra talmente determinato a non far lievitare – almeno in questa direzione – i costi della politica che sarebbe anche disposto ad entrare in rotta di collisione con l'organismo: si anticipa infatti che il governo potrebbe proporre una mozione per ignorarne le raccomandazioni togliendo così autorità all'organismo stesso. E per una volta il governo di coalizione Tory-Liberaldemocratici si presenta anche compatto. Anzi, forse l'alleato di minoranza quasi supera, quantomeno nella forza del messaggio, il premier: il vicepremier Nick Clegg si è infatti detto pronto a rinunciare all'aumento di salario per i deputati nel momento in cui la richiesta dell'Ipsa dovesse aver alcun seguito. Clegg ha aggiunto che al massimo accetterà un incremento dell'1%, come quello che è stato concesso a infermieri, agenti di polizia e insegnanti. Ovvero al ribasso, frutto di quella spending review che si è abbattuta come una mannaia sui dipendenti pubblici più che su altre categorie. Kosovo, l'obbligo del visto d'ingresso è per 87 Paesi (compresi Russia e Cina) Redazione Il Kosovo ha introdotto l'obbligo del visto d'ingresso per i cittadini di 87 Paesi, fra i quali Russia, Cina, India, Libia, Siria. Come ha riferito il ministro degli esteri Enver Hoxhaj, il regime restrittivo ha l'obiettivo di proteggere il Kosovo da fenomeni criminosi a cominciare dall'immigrazione clandestina, dal traffico di esseri umani e dal contrabbando di armi e stupefacenti. La scelta dei Paesi da sottoporre all'obbligo del visto, molti dei quali non riconoscono l'indipendenza di Pristina, è stata fatta sulla base del grado di minaccia per la sicurezza del Kosovo, la pace e la stabilità internazIonale. Altri Paesi i cui cittadini dovranno munirsi di visto per entrare in Kosovo sono Cuba, Algeria, Iran, Egitto, Iraq, Indonesia, Pakistan, Moldova, Ucraina, Bielorussia. Il primo visto è stato emesso a beneficio di un cittadino del Ghana. A emetterlo, nel consolato del Kosovo a Istanbul, è stato lo stesso ministro degli esteri Hoxhaj. Il Kosovo, che si è proclamato indipendente dalla Serbia il 17 gennaio 2008, è stato riconosciuto finora da un centinaio di Paesi, compresi Usa e 23 dei 28 membri della Ue. Vendola vuol sopprimere tre distretti sanitari pugliesi, protesta il Pdl 6 Redazione Il consigliere del Pdl Pietro Lospinuso ha rivolto unʼinterrogazione al presidente della Regione Puglia e allʼassessore alle Politiche della Salute contro la soppressione dei distretti socio-sanitari di Ginosa, Taranto-Tamburi e Martina Franca. «I distretti socio-sanitari sono stati istituiti in Puglia con legge regionale 36/1994 e sono altresì regolati dalle leggi regionali 25/2006 e 35/2006. Essi rappresentano la concreta attuazione di quella promozione della medicina territoriale a fronte di quella ospedaliera su cui si fondano le programmazioni finalizzate alla razionalizzazione ed allʼottimizzazione del servizio sanitario regionale. Lʼarticolazione della rete distrettuale sul territorio pugliese è a sua volta definita dalla delibera di Giunta 1161/2002 e successive modifiche ed integrazioni, che per la Provincia di Taranto prevede lʼistituzione di sette distretti con sedi a Ginosa, Massafra, Taranto Tamburi, Taranto Salinella, Martina Franca, Grottaglie, Manduria. Tali distretti, ai sensi delle normative vigenti, sono qualificati come “strutture complesse”, con ciò che ne consegue». A fronte di ciò - prosegue Lospinuso – «il direttore generale della Asl di Ta- ranto, con deliberazione 730 del 24 giugno 2013, peraltro ampiamente discutibile anche con riferimento ad altri ambiti, si è arrogato il potere che non ha – in quanto di esclusiva competenza regionale - di privare i distretti di Ginosa, Taranto-Tamburi e Martina Franca della qualifica di “struttura complessa”, ad onta anche della consistenza e delle peculiari caratteristiche dei territori interessati, con ciò di fatto precostituendo le condizioni di una loro successiva soppressione. Contro tale arbitraria decisione, in sede di contrattazione decentrata, si sono fermamente pronunciati i sindacati medici che hanno esplicitamente contestato “la scomparsa dei distretti 1, 3 e 5 (Ginosa, Taranto-Tamburi e Mar- tina Franca), di cui peraltro con precedente deliberazione Asl n.1949 del 3 agosto 2012 si determinavano le piante organiche”». Lospinuso pertanto chiede di sapere se Vendola e Gentile «sono a conoscenza di tale decisione della direzione generale di Taranto, quali iniziative intendano assumere per ricondurre la direzione generale della Asl di Taranto allʼinterno delle sue competenze, che non comprendono né la retrocessione né la soppressione dei distretti sociosanitari definiti attraverso delibere di Giunta in attuazione delle leggi regionali vigenti, anche nellʼottica di politiche complessive che privilegiano opportunamente la medicina territoriale». zione di parcheggi congrua alla metratura del locale dʼazzardo. Applicando questa norma siamo riusciti dal 2006 al 2011, sino allʼapprovazione del Pgt, a bloccare lʼapertura di oltre 60 sale gioco. Chiederemo dunque che venga reintrodotto tale vincolo. La mozione ha un altro aspetto importante: i tributi ricavati dal Comune dalla tassazione di queste attività dovranno essere impegnati per finanziare progetti a supporto dei centri che curano questa patologia. In base allʼagenzia della sanità – proseguono De Corato e Osnato – risultano giocatori abituali il 66% dei disoccupati e il 47% degli indigenti e su 10000 giocatori 236 diventeranno patologici e 5 arriveranno a tentare il suicidio. Per questo crediamo che lʼamministrazione non possa ergersi paladina contro la ludopatia e poi far cassa con essa. Altro aspetto importante, infine, sarà lʼobbligatorietà in base alla quale, per accedere alla slotmachine, si dovrà inserire la propria tessera sanitaria al fine sempre di monitorare il flusso di gioco ed eventualmente inibirlo a coloro che risulteranno affetti da gioco dʼazzardo patologico». Milano, mozione per curare i malati di ludopatia Redazione Il contrasto alle ludopatie quale priorità dell'agenda politica. Dopo lʼimpegno della Regione Lombardia, che discuterà un'apposita proposta di legge, anche Palazzo Marino si occuperà del tema attraverso una mozione di Fratelli d'Italia. Il documento impegna sindaco e Giunta a rivedere alcune norme del Pgt ed inserire nuovi aspetti di controllo. Spiegano Riccardo De Corato e Marco Osnato, rispettivamente vicepresidente del Consiglio comunale di Milano e capogruppo di Fratelli d'Italia: «Uno Stato, seppur in crisi, non può lucrare sulla povera gente, quindi proporremo di rivedere alcune norme del Pgt che rendano più complessa lʼapertura di una sala con queste macchinette mangiasoldi. In passato, prima che entrasse in vigore il Pgt, vigevano le norme tecniche di attuazione che obbligavano ad avere una dota- Torino, lo spacchettamento del ramo parcheggi è «mera svendita» Redazione «È sempre la stessa storia: i conti non tornano, il rispetto del Patto di Stabilità si avvicina e la sinistra si ritrova costretta a monetizzare a tappe forzate le proprie partecipazioni, anche a costo di rimangiarsi gli indirizzi dati poche settimane fa: questa volta dobbiamo assistere ad una repentina capriola che sbugiarda il Consiglio e, soprattutto, chi ora nella maggioranza fa finta di nulla, probabilmente rinsavito dallʼarrivo dellʼestate o troppo attaccato alla poltrona». Così Paola Ambrogio, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Torino, commenta la mozione su Gtt (Gruppo Torinese Trasporti) in discussione nella sala Rossa del Comune. «Il metodo proposto – continua la Ambrogio – prevede lo scorporo della parte parcheggi, lʼunica a garantire cospicui utili e ad essere appetibile sul mercato, e la vendita, oltre che di questʼultima, del 49% del Tpl (Trasporto Pubblico Locale): mi chiedo come si possa sperare in unʼofferta adeguata quando già la stessa quota, che però comprendeva il ramo parcheggi, non ha riscosso grandi attenzioni, per usare un eufemismo, sul mercato. In un contesto fumoso, in cui nemmeno chi decide ha le idee chiare, lʼunica certezza rimane che Gtt sarà svenduta e sacrificata, come è stato per Trm, Amiat e Sagat, sullʼaltare del debito: la città, che tra lʼaltro ignora la formazione di quattro grandi bacini regionali di Tpl e lʼopportunità che ne deriva per Gtt di operare su più vasta scala, si sta inesorabilmente impoverendo. Per questo abbiamo ritenuto doveroso non prendere parte alla votazione». Per il leggendario trio Crosby, Stills & Nash tre tappe in Italia Priscilla Del Ninno Sta per sbarcare anche in Italia il leggendario trio Crosby, Stills & Nash. Dopo Stati Uniti e Gran Bretagna, la seconda parte del tour è iniziata in Europa a Dublino (The O2) e – dopo Londra (Royal Albert Hall), Parigi (Olympia) e Monaco – approderà il 17 luglio a Brescia, il 19 a Roma (Auditorium) e il 20 all'Anfiteatro Camerini di Piazzola Sul Brenta (Pd). Dopo più di quattro decadi dalla prima volta in cui i Csn hanno armonizzato le loro voci a Laurel Canyon e suonato il loro primo concerto come un trio al leggendario Woodstock Festival, i suoi membri continuano quella che è una delle più lunghe ed influenti partnership creative della scena musicale. David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash sono stati tutti inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame due volte, una con i Csn e una rispettivamente con The Byrds, Buffalo Springfield e The Hollies. Sono anche stati inseriti nella Songwriter's Hall of Fame sia come membri del gruppo che come artisti individuali. La musica di Crosby, Stills & Nash è divenuta una pietra angolare del rock'- 7 n'roll a partire dall'omonimo album d'esordio del 1969, inserito da Rolling Stone nei cinqecento migliori album di tutti i tempi. Da allora attraversando cambi di epoca, diverse configurazioni e acclamate carriere soliste Crosby, Still & Nash hanno continuato ad andare in tour e in studio di registrazione come un trio. La filosofia vive una nuova giovinezza: grande attesa per il Festival di Modena Pittura: a Roma la “passeggiata” per le opere più belle di Mattia Preti 34mila del 2001 alle 184 del 2012) il tema di quest'anno, “Amare”, potrebbe attirarne più del solito dal 13 al 15 settembre , specie quei giovani di licei e università che arrivano da ogni parte d'Italia per assistere a impegnative lezioni magistrali seduti per terra e ovunque come per un concerto rock. Un tema ricchissimo, «altro che 50 sfumature di grigio», come ha detto Remo Bodei, presidente del Comitato scientifico del festival, sottolineando come «l'amore sia la passione costitutiva dell'esperienza umana», che tanto più dobbiamo cercar di indagare e conoscere oggi, «in epoca di ari- Redazione Un piccolo tour tra alcune delle opere più belle e significative di Mattia Preti – pittore nato a Taverna (Catanzaro) nel 1613 e morto a Malta nel 1699 – e di alcuni altri artisti di punta del Seicento barocco italiano che abbelliscono da secoli due importanti chiese romane: è il leitmotiv della “Passeggiata pretiana” in programma sabato 13 luglio nella Capitale promossa dalle associazioni Amici di Mattia Preti e Cosmos 3. La visita guidata prenderà il via alle 9.30 davanti alla chiesa di San Carlo ai Catinari, in piazza Cairoli, per poi proseguire in Sant'Andrea della Valle. «Le due bellissime chiese romane – afferma Giuseppe Amelio presidente dell'associazione Amici di Mattia Preti – conservano affreschi di Mattia e Gregorio Preti oltre a capolavori di Lanfranco, Domenichino, Pietro da Cortona ed atri. Il nostro intento con questa e con altre iniziative che abbiamo in cantiere per i prossimi mesi, è di operare per irrobustire ulteriormente il patrimonio di conoscenze pretiane a Roma dando la possibilità di scoprire o riscoprire, anche e soprattutto in occasione del quarto centenario della nascita dell'artista, le opere che il Cavalier calabrese ha lasciato in questa straordinaria città». Franco Bianchini Se sono state quasi un milione e mezzo le presenze al Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo in 12 anni (passate dalle dità e incompetenza nell'arte d'amare, speso ridotta a consumo senza impegno». Si tratta di coglierne i caratteri, il senso, le modifiche attraverso il tempo e le società, tra pensiero, letteratura, iconografia (dai dipinti alle foto e i film), tra lezioni (oltre 50 sempre affidate a protagonisti della cultura contemporanea), incontri, spettacoli, e mostre, cui si aggiungono i programmi per bambini e i menù delle Cene Filosofiche curate da Tullio Gregory, per un totale di circa 200 appuntamenti in 40 luoghi delle tre città. È tutto «un vasto territorio ad essere coinvolto, con amministrazioni pubbliche che continuano a investire in cultura, faticosamente, ma sapendo che così si crea valore aggiunto e strumenti per costruire un futuro, mentre si porta anche avanti una fruttuosa operazione di marketing territoriale», come hanno sottolineato il sindaco Giorgio Pighi di Modena, Enrico Campedelli di Carpi e Luca Caselli di Sassuolo. Sei le parti in cui è stato declinato il discorso amoroso, come lo ha presentato il direttore del Festival Michelina Borsari. Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250
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