LatrattativasullʼImu vaavantinonostante i
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LatrattativasullʼImu vaavantinonostante i
CON IL PDL ANNO LXI N.197 La trattativa sullʼImu va avanti nonostante i “capricci democratici” Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 E Gril o ora ha pure la “sora” Capanna: dalla Taverna sonetti in romanesco contro i dissidenti Corrado Vitale Si fa anche in versi lʼinvettiva contro i dissidenti a Cinque Stelle. Tra il serio e il faceto il blog di Grillo pubblica una poesia della senatrice Paola Taverna dedicata ai dialoganti, agli “Aperturisti”, quelli che danno il nome al componimento in vernacolo romaesco. La poesia tocca il punto centrale della questione del Movimento, quella su cui da mesi anche la stampa si arrovella. «Ma quanti sete 5, 7, 20… Perché nun ve ne andate felici e contenti?». Ecco, di seguito altre strofe del sonetto . «Che meraviglia sei diventato senatore /E moʼ te senti er piuʼ gran signore /Lasci interviste e fai er politico sapiente/ Pe me e peʼ troppi ancora sei poco più de WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia REDAZIONE PAG.2 gnente /Te guardo incredula seduto proprio accanto/ E penso che non sai quale gran rimpianto /De quelli che vicino me stavano ai banchetti /E mercoledì 28/8/2013 ➼ senza dubbio alcuno capivano i concetti/ So poche cose giuro semplici e banali /Ma te le voi stravolge e rende particolari /Proponi accordi strani e vedi prospettive/ Mentre io guardo ste merde e genero invettive / So io quella sbagliata che ha perso er movimento?…». Il ”sonetto” continuerebbe ancora, ma il Secolo ha deciso di non sottoporre ulteriormente i lettori allʼinutile supplizio della ”lirica” della senatrice Taverna (che dovrebbe, per la verità, dedicarsi meglio, non alla poesia, ma allʼarida prosa degli atti parlamentari). La poesiola, per la verità, non è un granché. Ma a Grillo va bene lo stesso, perché può ben dire di aver inventato un nuovo genere politico: la purga (staliniana) in versi. Non sappiamo però dove abbia tratto ispirazione la “poetica” della senatrice Taverna. Il primo nome che ci viene in mente è quello del sor Capanna, popolare personaggio della Roma umbertina, aduso a lanciare stornelli e sonetti satirici contro i costumi e la politica del suo tempo. Ma, se è così -e per la regola secondo la quale chi la fa se lʼaspetti- dedichiamo alla poetessa grillina questa terzina conclusiva: «Paola Taverna, la sora Capanna/ che a capì ʻnpoʼ de politica / nun sʼafanna» Sorpresa: le Femen e le femministe non vanno dʼaccordo. Le nuove amazzoni resteranno “vittime” del marketing? Annalisa Terranova Le Femen sono le paladine di un nuovo femminismo? Il dibattito è apertissimo, e controverso. Lo dimostra il documentario fuori concorso a Venezia che racconta i retroscena del movimento nato in Ucraina nel 2008 e capeggiato da Anna Hutsol (una delegazione di Femen dovrebbe partecipare alla Mostra). Per la regista Kitty Green le attiviste in topless non avrebbero come obiettivo la guerra tra i sessi ma il monopolio mediatico su questioni che lambiscono lʼuniverso femminile e in particolare i diritti. In pratica il vecchio femminismo rests spiazzato dal look aggressivo e urlato di queste amazzoni a seno nudo e infatti non tutte le femministe sono disposte ad applaudire il movimento. Alcune, come Lea Melandri, non si ritrovano proprio in forme di provoca- zione come quelle inscenate dalle Femen. Da una parte il “femenismo”, quindi, dallʼaltra il femminismo. “Io sono critica – ha spiegato Lea Melandri al Corriere – perché da questo movimento viene messo sotto silenzio tutto quel patrimonio di cultura e pratica politica che è il pensiero del femminismo, si rischia di cancellare un pezzo di storia del movimento. Anche la provocazione alla religione di queste ragazze la trovo fuori luogo: la religione va interrogata, messa in discussione. Quello che temo è che attirino più lʼocchio che le coscienze evocando un atteggiamento voyeristico e non di pensiero”. Elucubrazioni inutili per le Femen che a loro volta si sentono distanti dal femminismo “classico”. Dice Josephine Witt, tedesca di ventʼanni, arerstata in Tunisia per la protesta in topless a favore di Amina, lʼattivista che aveva messo su Fb una sua foto a seno nudo: “Il problema delle femministe è che sono troppo cerebrali. Noi siamo per una protesta di strada, loro dagli anni Novanta si sono chiuse nei loro circoli, nelle università, a fare la gara tra le intellettuali. La genialità di Femen consiste nellʼaver trovato una forma di protesta minimalista che funziona splendidamente”. A pensarci bene, però, tra feministe e sorelle maggiori femministe un collegamento cʼè: la distanza dalla gran quantità di donne che assistono a queste mobilitazioni senza partecipare e senza comprendere. Una certa tendenza a parole dʼordine elitarie, incapaci di penetrare in profondità nel tessuto sociale. È difficile immaginare che certe provocazione possano diventare di massa (anche perché le Femen si addestrano fisicamente e psicologicamente, pare, per le loro performance). Fu lo spirito elitario lʼerrore di fondo del femminismo. Lo stesso che porterà presto le Femen ad essere dimenticate, magari dopo che il loro “minimalismo” sarà sfruttato a dovere dal marketing globale. Con buona pace dei bisogni reali e delle speranze delle donne vere, quelle per cui i riflettori non si accendono mai. Imu, la trattativa va avanti nonostante le frenate del Pd Secolo 2 Redazione In attesa del Consiglio dei ministri di mercoledì sul destino della rata di dicembre dellʼImu, Pd e Pdl sono ancora divisi da una somma di due miliardi di euro. Angelino Alfano incontra Saccomanni e Brunetta e allʼuscita twitta: «Incontro costruttivo». Allʼincontro ristretto si è discusso del taglio dellʼImu. Il vicepresidente del Consiglio, ha quindi voluto testimoniare del felice proseguimento delle trattative con il ministro dellʼEconomia Saccomanni e il capogruppo Pdl alla Camera, Brunetta. Proprio questʼultimo ha più volte polemizzato con il titolare dellʼEconomia sul tema: «Non ho avuto alcun testo da parte di Saccomanni, sono passati tre mesi e mezzo, non credo che sia buon modo di procedere da parte del governo. Non esiste alcuna proposta del ministro. Come dirsi ottimisti o pessimisti di fronte al nulla?», aveva ribadito anche mar- d’Italia tedì mattina. Ma il Pd è in fribillazione, la riunione tra Brunetta e Saccomani provoca il malumore di Guglielmo Epifani che subito mette i paletti: «Non accettiamo ultimatum. È anche interesse nostro riformare lʼImu ma non cʼè solo lʼImu». Il segretario del Pd precisa peraltro che il Pd «non sta valutando nessuna nuova maggioranza. Stiamo cercando di fare le cose che il Paese chiede. Il governo non rischia se fa le cose fatte bene per il Paese e se tutti usano la testa. Se invece si usano ideologismi o altro, non si fa un buon ser- MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013 vizio al Paese». Dal canto suo, il ministro Zanonato, al termine dellʼincontro nella sede del Pd tra il segretario Epifani e i ministri dem sul tema dellʼImu ha subito chiarito che «non cʼè nessuna ipotesi» di aumentare altre accise per cancellare lʼimposta sugli immobili. Mentre il viceministro dellʼEconomia Stefano Fassina puntualizza: «Bisogna evitare di fare operazioni che spostano da una parte allʼaltra il carico fiscale soprattutto quando lʼintervento può avere effetti regressivi». E lasciare salire lʼIva per cancellare lʼImu (con le famiglie che spenderebbero «più di quanto risparmiato») «potrebbe far gridare a qualcuno che ha vinto ma poi a pagare sarebbero gli italiani». In questo quadro, per Fassina, «dove ci sono altre priorità», dai disoccupati agli esodati, «un intervento generalizzato che togliesse lʼImu anche a uno come me che la può pagare sarebbe unʼingiustizia». Mps, terza riunione per la nomina del presidente della Fondazione. Il Pdl: «Perché tutti tacciono sulla lottizzazione del Pd?» Giovanna Taormina Pioggia e fulmini su Mps. Lʼauspicato accordo per definire i nuovi vertici della Fondazione sembra ancora lontano. Terza riunione in quindici giorni della deputazione generale della Fondazione Mps chiamata a nominare il presidente, la deputazione amministratrice e il collegio dei sindaci revisori. Dopo due fumate nere, difficilmente anche oggi si raggiungerà unʼintesa tra i membri della deputazione generale che devono raggiungere la maggioranza di 11 su 14 per le nomine. Sul tavolo, per la carica di presidente, sembrano esserci i nomi di Francesco Maria Pizzetti, Marcello Messori e Renzo Costi ai quali potrebbero aggiungersi quelli di Antonella Mansi e Pierluigi Ciocca. «Tutti nomi degni della carica – ha sottolineato Sergio Betti, membro della deputazione generale della Fondazione Mps prima dellʼingresso in riunione – ma lʼelezione è complicata. Chi ha pensato lo statuto ha ingarbugliato le carte e ha fatto in modo che lʼelezione fosse complicata. Per me Pizzetti è il nome migliore, ve- diamo cosa diranno gli altri. Speriamo comunque di uscire oggi da questo imbarazzo». Lo scontro allʼinterno del Pd è fortissimo, le divisioni interne ai democrats hanno impedito fino ad ora la scelta del presidente e dei consiglieri che dovranno amministrare lʼente. «Ma con quel che è successo al Monte dei Paschi di Siena – osserva Maurizio Gasparri – diverse autorità non dovrebbero dire qualcosa sullʼennesima lottizzazione rossa in corso sulla Fondazione con consueto scontro tra correnti Pd? Banca dʼItalia e Saccomanni non hanno nulla da dire? E il toscano Letta? E anche il Quirinale giustamente attento alle questioni economiche fondamentali?». Per il vicepresidente del Senato: «Lo Stato rischia di pagare le conseguenze delle avventure rosse del Monte. E tutti tacciono in modo vergognoso? Ci penseremo noi a presentare il conto. E non riguarderà solo gli esponenti locali. Ci fu chi doveva vigilare e non lo fece in modo adeguato come Alice-nel-paese-dellemeraviglie-Tarantola». I falchi del Pd "sparano” pure su Violante: per il Cav ci vuole la forca, punto e basta MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013 Secolo d’Italia Fulvio Carro Sono giorni che lo ripetono, il Cav va messo politicamente a testa in giù, “in galera, in galera”, come se fossimo in un corteo dei centri sociali e non in Parlamento. Le parole di Luciano Violante («noi siamo una forza legalitaria. La legalità comprende il diritto di difesa e impone di ascoltare le ragioni dell'accusato») hanno avuto l'effetto di un pugno nello stomaco tra i falchi “democratici”, quelli che vogliono "la forca” per il loro nemico storico. Lo stesso effetto ha avuto la presa di posizione che l'esponente storico del Pd ha avuto sulla giunta («il senatore Berlusconi deve spiegare alla Giunta perché a suo avviso la legge Severino non si applica. E i membri della Giunta hanno il dovere di ascoltare e valutare la sua difesa»). Immediatamente c'è il “non ci sto” di Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato: «Quella di Violante mi sembra una riflessione, aperture non ne vedo». Una scorciatoia per evitare di parlarne e soprattutto di approfondirne il concetto. «Zanda nel ruolo di guardia rossa della rivoluzione – risponde Maurizio Gasparri – si erge a interprete autentico del pensiero di Violante, che non credo avverta il bisogno di cotanto decodificatore. La verità è che i veri fautori dello scontro totale sono alcuni gruppi editoriali che danno ordini a larghi settori del Pd che, privi di autonomia intellettuale, eseguono puntuali gli ordini. In termini di diritto Berlusconi ha mille ragioni. In termini politici ne ha diecimila. E quando parla di persecuzione afferma una incontrovertibile verità. Se fosse un ufficiale americano gli stenderebbero tappeti rossi». Ma anche un altro "duro e puro” del Pd alza barriere. È Davide Zoggia, membro della segreteria nazionale del partito: «Tutte le opinioni sono autorevoli, ma in questo caso siamo una forza politica ed è evidente che le parole pronunciate dal nostro segretario sono parole a cui dobbiamo non solo attenerci, ma riconoscerle come nostre». Redazione È stata e sarà davvero una stagione lacrime e sangue. Una “stangata” da 9,2 miliardi quella che gli imprenditori hanno pagato nel 2012 sotto forma di Imu sugli immobili. Stangata che oltretutto è anche già diventata più pesante “grazie” a un meccanismo di rincaro automatico. I conti, alla vigilia del Cdm che dovrà rivedere l'intera materia, li fa Confartigianato che lancia anche un ulteriore allarme: con l'arrivo della Tares alcune piccole imprese artigiane si troverebbero a pagare il 300% in più. Come le pizzerie al taglio, i panifici (93%) o le pasticcerie (181%). Con effetti prevedibili sulle stesse aziende. Nel 2012 – spiega Confartigianato – gli imprenditori italiani per l'Imu sugli immobili produttivi hanno pagato 9,3 miliardi, il 39,1% dei 23,7 miliardi di gettito. Ma da gennaio 2013 l'imposta sui capannoni è anche più costosa: l'aumento automatico del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali per gli immobili produttivi, ha fatto lievitare il prelievo dell'8,3%, cioè +491,2 milioni per le aziende. Non solo: con la Tares le tasse su imprese e famiglie cresceranno del 17,6%. E si scopre che, rispetto all'Ici, l'Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani. A pagare di più, nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l'aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l'aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l'1,6% dei Comuni l'ha ridotta: con il risultato che l'aliquota media applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille. Se l'Imu ha aumentato il prelievo fiscale sulle imprese, le cose non sembrano migliorare con la Tares. Secondo Confartigianato, l'applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più rispetto a quanto avviene con l'applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia. I rincari derivanti dalla Tares andrebbero a sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013 sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il + 56,6%. 3 Stop al salasso sulla prima casa: le ricadute sulle famiglie sono troppo forti Tra Imu e Tares arriva una stangata da incubo per le imprese. A rischio anche i panifici Redazione S0lo a sinistra non lo capiscono, chiusi come sono nel vecchio ideologismo. «Gran parte del peso dell'Imu per imprese ed esercenti (circa il sessanta per cento) viene scaricato sui cittadini», avverte con una nota Federconsumatori, perché «qualsiasi costo o aggravio a carico delle imprese inevitabilmente ricade sulla determinazione dei prezzi e delle tariffe». L'associazione di consumatori calcola che «le ricadute indirette dovute al pagamento dell'Imu da parte di aziende, esercenti, ecc. sui prezzi e sulle tariffe è pari complessivamente a 480 euro annui a famiglia». Cifra «che si aggiunge a quanto i cittadini dovranno pagare in termini diretti per tale imposta e che si somma alla stangata del 2013 per l'aumento di prezzi e tariffe, che complessivamente comporta aumenti pari a +1.492 euro a famiglia». Se non venisse eliminata l'Imu sulla prima casa, anche escludendo case di lusso e ville, «i cittadini si troveranno a far fronte a costi insostenibili, pari a circa +683 euro annui. Importo che equivale, per fare un esempio, a un mese e mezzo di spesa alimentare di una famiglia media». Nuovi tweet di Papa Fancesco: no agli egoismi e alle indifferenze 4 Roberto Mariotti Sono due i nuovi tweet diffusi da papa Francesco. «Gesù è la porta che conduce alla salvezza ed è una porta aperta per tutti», scrive il Pontefice nel primo, che riprende il tema dell'Angelus di domenica. «Lasciamo entrare Gesù nella nostra vita – dice poi nel secondo – uscendo dagli egoismi, dalle indifferenze e dalle Secolo d’Italia chiusure verso gli altri». Frasi significative. scritte nel giorno in cui fa il giro del mondo la notizia della telefonata fatta alla donna argentina vittima di uno stupro. Papa Francesco celebrerà alle 18 di questa sera, in forma privata, una messa nella chiesa di Sant'Agostino, nel centro di Roma, nella zona di Piazza Navona. L'occasione, nella ri- correnza liturgica di Sant'Agostino, è l'apertura del 184.esimo capitolo generale dei Padri agostiniani, che terrà i suoi lavori fino a metà settembre all'Istituto Patristico Augustinianum, in via Paolo VI. La messa di oggi del Pontefice è riservata esclusivamente ai membri dell'Ordine e alle persone ad esso legate, come già avvenuto per i Gesuiti nella chiesa del Gesù il 31 luglio scorso, festa di Sant'Ignazio di Loyola. Nel capitolo generale dell'Ordine di Sant'Agostino, cui parteciperanno novanta padri capitolari presieduti dal vicario generale padre Michael Di Gregorio, si dichiarerà concluso il mandato dell'attuale priore generale, padre Robert F. Prevost, che consegnerà al preside il sigillo dell'Ordine come segno della cessazione dall'ufficio. Si procederà quindi alla nuova elezione. Nelle sessioni plenarie si preparerà il programma dell'Ordine per i prossimi sei anni. Basta ricostruzioni fantasiose, Cota chiarisce: «Mi ricandido alla presidenza del Piemonte» Redazione Troppe voci incontrollate, troppe ricostruzioni fantasiose. «Io voglio fare il presidente della Regione. Avrei avuto mille occasioni in questi anni per andarmene, ma sono rimasto e ho salvato la barca: dovrei abbandonarla adesso?». Ad affermarlo in modo netto è stato il governatore del Piemonte, Roberto Cota. Quanto alla possibile candidatura di Sergio Chiamparino per il centrosinistra, Cota si è limitato ad affermare che l'ex sindaco di Torino «aveva dato la sua parola che non avrebbe fatto ritorno in politica e non ho elementi per pensare che voglia fare il contrario». Poi ha aggiunto: «Girando il territorio come un matto, ho toccato con mano come il Piemonte concretamente sia la Regione che ha fatto di più come contratti di insediamento, sgravi per gli assunti nelle nuove realtà produttive e come investimenti su ricerca e innovazione», le sue parole. «Noi abbiamo fatto di tutto per sostenere le nostre aziende, soprattutto per coloro che vogliono vincere la sfida dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. Ma il margine di manovra della Regione è ancora troppo piccolo per poter essere risolutivo, se nel contempo lo Stato centrale non fa il suo dovere e non predispone una seria ed organica politica industriale. Siamo all'assurdo – ha concluso Cota – perché facciamo più noi, nonostante i tagli di Roma e il deficit di competenze,dello Stato. Da qui viene la nostra richiesta di attuazione del federalismo». MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013 Venezia, dopo le grandi navi c'è il Mose: è allarme sui finanziamenti del governo Redazione Non solo le polemiche sulle grandi navi a Venezia (che però portano tanto turismo), sui gondolieri, su Celentano che interviene.. Ora c'è anche la questione del Mose e dei finanziamenti a scatenare il confronto in Veneto. Un confronto che va oltre le polemiche strumentali della sinistra. «Aspet- tiamo di vederlo finito, il Mose, per capire se funziona: non sono un tecnico, ma a mio vedere come tutte le opere sperimentali potrà dare grandi risultati come delle criticità», ha detto senza mezzi termini il governatore del Veneto, Luca Zaia parlando del sistema di barriere mobili in costruzione per la difesa di Venezia dall'acqua alta. Per Zaia l'unica preoccupazione, al momento, è la certezza costante di finanziamenti per l'opera. «Dobbiamo capire – ha rilevato – cosa intende fare il governo per finanziare l'opera che deve volta per volta passare per il Cipe. Un elemento che resta un'incognita e che rischia di far realizzare un'incompiuta, una cattedrale nel deserto. Sotto questo aspetto – ha concluso – saremo più tranquilli quando sarà dato fino all'ultimo euro necessario». Damasco: «Chi ha le prove sui gas le tiri fuori». Bonino: «Non interverremo senza l'Onu» MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013 Secolo 5 d’Italia Amnesty: «Dalle Nazioni Unite scarsi risultati in Kosovo: 1800 tuttora i dispersi» Antonio Pannullo Gli ispettori dell'Onu sull'uso di armi chimiche non si sono potuti recare in una località vicino a Damasco dove volevano accedere a causa di un mancato accordo tra diversi gruppi ribelli, ha affermato il ministro degli Esteri siriano Walid al Moallem. Dopo l'attacco di lunedì al team sulle armi chimiche dell'Onu una valutazione globale ha stabilito che la visita prevista a un nuovo sito «deve essere rinviata di un giorno, al fine di migliorare la preparazione e la sicurezza per la squadra». Lo afferma una nota pubblicata dalle Nazioni Unite. «Considerando la complessità del sito - prosegue la nota - la conferma di accesso non è stata ottenuta, ma è attesa più tardi in giornata». Il ministro degli Esteri siriano da parte sua sfida «chiunque abbia anche una sola prova sull'uso di armi chimiche da parte nostra di farla vedere all'opinione pubblica mondiale», ha detto al Moallem, negando categoricamente l'impiego di gas da parte delle forze siriane. E la Casa Bianca si prepara a pubblicare un rapporto con le prove che giustificherebbero un attacco militare contro la Siria, riporta la Cbs. Il rapporto, che dovrebbe precedere qualsiasi tipo di intervento in rappresaglia per l'attacco chimico sui sobborghi di Dama- sco, dovrebbe essere diffuso nei prossimi giorni. Sempre secondo la Cbs il dossier punterebbe i riflettori su quelle che, a giudizio di Washington, sono le violazioni siriane alla Convenzione di Ginevra e alla Convenzione sulle Armi Chimiche. In ogni caso, «l'Italia non prenderebbe parte a soluzioni militari al di fuori di un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu». Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino alle Commissioni Esteri congiunte, sottolineando che per l'Italia un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu è l'unico quadro di riferimento giuridico per un intervento militare contro la Siria. Giovanni Trotta La libertà di Hosni Mubarak è «inaccettabile e nei prossimi giorni organizzeremo qualcosa contro di lui», ha detto Ahmed Maher, fondatore e leader del gruppo "6 Aprile", protagonista della rivolta anti-Mubarak e anti-Morsi. «Dei militari non ci si può fidare, non mantengono le promesse», sottolinea. Per questo i movimenti anti-Mubarak collegati al gruppo "6 Aprile" hanno indetto una mobilitazione contro la scarcerazione di Hosni Mubarak e per la liberazione «degli innocenti nelle carceri», hanno annunciato i leader in conferenza stampa. Il ministro degli Esteri Emma Bonino alle commissioni Esteri congiunte ha detto che «prima delle stragi nelle piazze del Cairo, per una volta, come volevamo tutti, l'Europa ha parlato con una voce sola. Ma quella mediazione è fallita. Ed è duro ammetterlo, più duro che se fosse stata lenta o assente». «Temo che voler sradicare la Fratellanza musulmana significa spingere alcuni di loro su posizioni estremistiche, e anche la formazione di gruppi terroristici, che non si limiterebbero a vivere in Egitto o in Nordafrica ma che avrebbero ampia capacità di movimento», ha poi detto lanciando un allarme terrorismo e spiegando: «La versione ufficiale in Egitto è che autorità transitorie e forze militari stiano combattendo il terrorismo, termine che rischia di includere chiunque sul fronte islamico, e non solo, si opponga alla prova di forza dei militari. È arduo pensare che da questa premessa possa derivare un processo politico democratico basato su quella che è stata presentata come road map. Ma è importante - ha aggiunto - dare una chance a questa possibilità, avanzando la richiesta di liberare almeno alcuni esponenti politici dei Fratelli musulmani e che siano sottoposti a processi trasparenti e giusti». Egitto, le opposizioni non mollano: ora in piazza contro Mubarak Redazione Amnesty International (Ai) ha denunciato gli scarsi risultati ottenuti dalla missione dell'Onu in Kosovo (Unmik) nelle indagini sulle persone, in larga parte serbi, rapite e date ancora per disperse dopo il conflitto armato del 1998-1999 in Kosovo. «Il fatto che l'Unmik non abbia indagato sui ripetuti e sistematici attacchi contro i civili, come pure su possibili crimini contro l'umanità, ha contribuito al clima di impunità che regna in Kosovo», ha detto in un comunicato Sian Jones, esperta di Amnesty per le questioni del Kosovo. I parenti degli scomparsi, in maggioranza serbi del Kosovo, hanno presentato circa 150 ricorsi nei quali si afferma che Unmik non ha indagato sui rapimenti e sulle successive uccisioni dei loro cari. In molti casi, si sottolinea, Unmik non è stata in grado di dimostrare l'avvio di una indagine. Ciò, si afferma, riguarda anche gli scomparsi di etnia albanese. Amnesty International lancia per questo un appello a Unmik e a Eulex (la missione civile europea in Kosovo) a fare piena luce sulla sorte di tutte le persone che risultano ancora scomparse in Kosovo, appartenenti a tutte le comunità. Il conflitto in Kosovo alla fine degli anni Novanta è costato la vita a circa 13 mila persone, in maggioranza di etnia albanese. Nulla si sa sulla sorte di quasi 1.800 persone date ancora per disperse. La terra torna a tremare, a Gubbio grande paura e gente in strada per tutta la notte 6 Redazione La terra torna a tremare provocando paura. Il terremoto sembra dislocarsi un po' ovunque, nelle ultime settimane, con una sorta di "toccata e fuga" in Umbria, Toscana e Calabria. Sono state parecchie le scosse di terremoto che si sono verificate nella scorsa notte a Gubbio, in provincia di Peru- Secolo d’Italia gia. La più forte è stata registrata alle 00.09 con una magnitudo di 3.7. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non sono risultati danni a persone o cose., così come nessuna segnalazione è arrivata a Vigili del fuoco o Protezione civile. Dopo la scossa di poco dopo mezzanotte, avvertita nettamente dalla popolazione fino ad Assisi, Foligno, Città di Castello e Perugia, in molti hanno deciso di non dormire nelle proprie case e sono scesi in strada. La paura si è allargata a macchia d'olio fino a quando la situazione si è normalizzata. Ma non è stato facile: durante la notte, infatti, ci sono state oltre cinquanta repliche, tutte scosse di minore intensità che però hanno tenuto i residenti col fiato sospeso. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia scosse si sono verificate alle 3.14 una di magnitudo 2, alle 4.38 magnitudo 2.5, alle 5.04 magnitudo 2.1 e alle 5.14 un'altra di magnitudo 2.5. Una nuova scossa di magnitudo 2.7 è stata avvertita anche nella mattinata di ieri dalla popolazione nella provincia di Perugia alle ore 09.19. Le località prossime all'epicentro sono Gubbio, Scheggia e Pietralunga. stato visto proprio dalle due donne, che lo cercavano nel piazzale dell'esercizio commerciale, mentre il 78enne gli toccava le parti intime e il capo, sopra i vestiti, e che poi e' fuggito immediatamente. Un marinaio ha sentito le due donna chiedere aiuto urlando e ha bloccato l'uomo che scappava, chiamando subito dopo la polizia. Sono stati gli agenti a salvare il pensionato dal linciaggio dei clienti del supermercato. Ora, al vaglio dei poliziotti ci sono anche altre segnalazioni: l'uomo aveva in uso una Opel Combo bianca, e i poliziotti della mobile stanno ricostruendo alcune segnalazioni analoghe che riferivano di un uomo a bordo di un furgone bianco che molestava bambini. L'uomo secondo gli agenti potrebbe essere responsabile di episodi analoghi nel quartiere cagliaritano di Is Mirrionisa. Si alza quindi la tensione, l'allarme resta alto e la rabbia della gente cresce a dismisura. Un altro episodio di molestie a un bambino e un altro tentativo di linciaggio: è un fine estate a rischio Redazione Questa estate continua a "raccontare" vicende gravissime che riguardano bambini sottoposti improvvisamente alle attenzioni morbose di pedofili o presunti tali. Basta un attimo, basta distrarsi per qualche secondo, e il piccolo può trovarsi in situazioni a rischio. Le cronache parlano di un altro episodio sconcertante e di un'altra reazione rabbiosa della folla. Stavolta è accaduto a Cagliari dove un uomo di 78 anni - che non è nuovo a simili vicende - ha rischiato di essere linciato per aver molestato un minore nel parcheggio di un ipermercato. Il bambino, sfuggito per alcuni secondi all'attenzione della madre e della zia, sarebbe MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013 Prostituzione, sgominata una "banda" attiva in Veneto: reclutavano con violenza ragazze in Ungheria Redazione Un'operazione della polizia di Stato contro il reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ha portato, nel corso della scorsa notte, a eseguire sei provvedimenti restrittivi sgominando cosi' un'organizzazione albanese-ungherese attiva in Veneto. Risultano irreperibili in Italia due indagati che sono ricercati anche all'estero tramite il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. La Squadra Mobile della Questura di Venezia ha scoperto come uno strutturato gruppo criminale reclutava giovani ragazze, appena maggiorenni, in Ungheria che venivano destinate a prostituirsi nel Veneto, soprattutto sulla strada statale "Terraglio" che collega Mestre a Treviso. Gli indagati ricorrevano anche all'uso della violenza fisica per affermare il proprio predominio, tanto da minacciare le ragazze di altri gruppi pretendendo il "pizzo" ed imponendo una "tassa di stazionamento" pari a 50 euro a sera per ogni ragazza. Le giovani reclutate in Ungheria dovevano consegnare al gruppo quanto guadagnato, e non dovevano intrattenersi per non più di dieci minuti col cliente. La 'mobile' lagunare ha accertato anche transazioni di denaro tramite agenzie di money transfer per svariate migliaia di euro, con frequenza quasi giornaliera. Mediaset trasforma Retequattro, La7 punta sulle news, nel salotto Rai resta Bruno Vespa Secolo MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013 d’Italia Liliana Giobbi La scelta è fatta, Mediaset punta molto sull'informazione dopo i risultati positivi registrati su Retequattro. La novità è l'arrivo di Luca Telese destinato a condurre Matrix, ma forse anche un nuovo format che potrebbe trovare spazio in prima serata dal 2014. Il progetto è trasformare Retequattro nella rete dell'informazione popolare: confermato “Quinta colonna” di Paolo Del Debbio, il lunedì in prime time e nella versione preserale quotidiana, e il venerdì “Quarto grado”, che passa dalle mani di Salvo Sottile a quelle di Gianluigi Nuzzi. Su Italia1 la versione 2.0 di “Lucignolo”. La7, invece. più che una rete generalista prende le sembianze di una all news. Il nuovo patron Urbano Cairo, forte dei buoni risultati di share della scorsa stagione, spinge ancora sull'acceleratore con l'obiettivo di allargare il pubblico, accaparrandosi più donne, ma anche gli spettatori meno colti e quelli non orientati a sinistra. Il martedì tocca al nuovo arrivo Salvo Sottile che condurrà un programma di cronaca, il mercoledì all'ex Rai Gialuigi Paragone che porterà sugli schermi di La7 una versione riveduta de “L'ultima parola”. Confermati Santoro e Lilli Gruber. Per quanto riguarda la Rai, Bruno Vespa con “Porta a porta” resta il padrone incontrastato dell'approfondimento sulla prima rete, mentre su Rai2 la novità è il ritorno in prima serata già nella stagione estiva dell'informazione con “Virus - Il contagio delle idee” condotto dalla new entry Nicola Porro. Redazione Segna il via delle celebrazioni per il bimillenario della morte di Augusto, avvenuta il 19 agosto del 14 d.C., la grande mostra che si aprirà il 18 ottobre alle Scuderie del Quirinale. Grazie a opere e reperti archeologici di grande rilevanza storica e artistica, provenienti dalle più prestigiose raccolte di marmi antichi d'Italia e del mondo, l'importante rassegna ripercorrerà le tappe dell'inarrestabile ascesa del primo imperatore di Roma e, in parallelo alla nascita di una nuova epoca storica, degli oltre 40 anni di principato, duranti i quali introdusse riforme d'importanza cruciale per i secoli a venire. Intitolata “Augusto”, la mostra è stata organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo, Scuderie del Quirinale e i Musei Capitolini di Roma. Tra le opere di assoluto pregio artistico figurano statue, ritratti, arredi domestici in bronzo, argento e vetro, gioielli in oro e pietre preziose, e messo a punto un percorso capace di intrecciare la vita e la carriera di Ottaviano con la nascita di una nuova cultura e di un nuovo linguaggio artistico, tutt'ora alla base della civiltà occidentale. Figlio adottivo e pronipote di Cesare, Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto fu infatti un personaggio dotato di un eccezionale carisma e di uno straordinario intuito politico. Riuscì, laddove aveva fallito persino Cesare, a porre fine ai sanguinosi decenni di lotte interne che avevano consumato la Repubblica romana e a inaugurare una nuova stagione politica, l'Impero. A Roma lo splendore dell'imperatore Augusto: una mostra a duemila anni dalla morte Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia 7 Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250