Pugilato [Gli Sport - Pugilato]

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Pugilato [Gli Sport - Pugilato]
[Gli Sport - Pugilato]
Pugilato
Le origini
La boxe nasce nell’antichità e i Giochi
olimpici dal VII secolo a.C. prevedono
incontri in cui i pugili ricoprono le
proprie mani con strisce di pelle: una
disciplina in cui, secondo le fonti, il
primo campione olimpico è, nel 688 a.C.,
Onomasto di Smirne, che fissa anche le
regole di questo sport. Questa tradizione
è mantenuta a Roma, dove però le
fasciature sono dotate anche di elementi
metallici che spesso portano alla morte
di chi partecipa al combattimento.
Il pugilato torna in auge intorno al XVII
secolo, soprattutto in Inghilterra. Con
lo svilupparsi dell’attività acquistano
popolarità anche i primi campioni
(rigorosamente a mani nude), come
James Figg e John “Jack” Broughton
che, intorno alla metà del XVIII secolo,
codifica le prime regole rudimentali per
disciplinare i combattimenti prevedendo,
tra l’altro, un ring delimitato da corde,
la presenza dei secondi, il divieto di
portare determinati colpi.
La paternità delle regole del pugilato
moderno viene però ascritta al
marchese di Queensberry. Con lui nel
1860 vengono introdotte tre categorie
di pesi (massimi, medi e leggeri); viene
stabilito il conteggio dei 10 secondi
per il k.o. (knock out, un atterramento
dopo il quale il pugile non si rialza
entro i 10 secondi del conteggio, e perde
l’incontro) e l’obbligo per l’altro pugile
di allontanarsi senza colpire il pugile. La
durata delle riprese è fissata in 3 minuti,
con un intervallo di un minuto; rimane
variabile il numero delle riprese.
Se l’esordio all’Olimpiade moderna
risale al 1904, la nascita di una
federazione internazionale riservata
ai dilettanti - in questa sede non ci
occupiamo delle sigle professionistiche
- è successiva: nel 1920, durante i
Giochi di Anversa, nasce l’International
Amateur Boxing Federation (FIBA) alla
cui fondazione contribuiscono Belgio,
Canada, Danimarca, Francia, Gran
Bretagna, Olanda, Norvegia, Sudafrica,
Svizzera, Svezia e Stati Uniti. Persa
progressivamente credibilità, nel secondo
dopoguerra la FIBA viene rimpiazzata
dalla Association Internationale de
Boxe Amateur (AIBA).
Per quanto riguarda gli sviluppi recenti
di questo sport, nel 1994 l’AIBA ha
ufficialmente riconosciuto la boxe
femminile, ma nel 2005 il comitato
esecutivo del CIO ha rifiutato di inserirla
nel programma di Pechino 2008.
In Italia
L’attività pugilistica in Italia nasce e si
sviluppa all’inizio del ‘900. Tra i pionieri
dell’epoca il più noto è il genovese Pietro
Boine, che nel 1910 conquista il titolo di
campione dei massimi dell’Alta Italia. È
lui a fondare a Milano nel 1912 il “Club
Pugilistico Nazionale”; mentre nello
stesso periodo a Roma lo statunitense
James Rivers dà vita all’“Accademia
Pugilistica”.
Il capoluogo lombardo è uno dei
principali poli di riferimento: è qui
che nel 1920 si assegnano i primi titoli
tricolori dilettanti, con una serie di
incontri che dal 29 giugno al 4 luglio
si svolgono nella palestra delle scuole
elementari di via Moscati.
La fondazione della Federazione
Pugilistica Italiana (FPI) risale al 1916
e già nel 1923 l’Italia festeggia il primo
titolo europeo, conquistato da Erminio
Spalla (massimi). Ad Amsterdam nel
1928, combattendo nei pesi leggeri,
Carlo Orlandi diventa uno dei più
giovani campioni olimpici nella storia
della boxe ai Giochi, con i suoi 18
anni e 111 giorni. L’orgoglio nazionale
trova poi la sua massima realizzazione
quando, nel 1933, il peso massimo Primo
Carnera diventa il primo italiano a
laurearsi campione mondiale.
Tra i tanti pugili che hanno contribuito
al medagliere olimpico dell’Italia,
Nino Benvenuti, Patrizio Oliva e
Giovanni Parisi sono gli unici cui è
riuscita l’accoppiata oro olimpico-titolo
mondiale da professionisti.
Primi campionati nazionali:
1920
Prima presenza ai Giochi Olimpici:
1920
Prima medaglia ai Giochi Olimpici:
1920 (Edoardo Garzena - bronzo piuma <57.2 kg)
[Gli Sport - Pugilato]
L’incontro
Durata
4 round da 2 minuti ciascuno. Tra un
round e l’altro c’è una pausa di un
minuto.
Il match può concludersi con una vittoria
ai punti o con una vittoria per k.o.
Ulteriori soluzioni possono essere l’arresto
del combattimento (k.o. tecnico) da parte
dell’arbitro (se un pugile è nettamente
inferiore o se non è più in grado di
continuare l’incontro), l’abbandono, la
squalifica (un caso celebre di squalifica
riguarda Evander Holyfield, in semifinale
nel 1984, per aver colpito l’avversario
dopo un’interruzione) e il no contest.
Punti
A Barcellona 1992, dopo le grandi
polemiche che avevano caratterizzato il
torneo di Seul 1988, è stato introdotto
un nuovo sistema per l’assegnazione
dei punti. I giudici devono schiacciare
un pulsante quando ritengono sia stato
portato a segno un colpo e il punto viene
assegnato solo se almeno tre giudici (su
cinque) schiacciano il pulsante nell’arco
di un secondo. In caso di parità, si
contano i punti assegnati da ogni singolo
giudice. In caso di ulteriore parità, i
giudici votano quello che ritengono
essere il loro vincitore.
All’Olimpiade
Nonostante il pugilato facesse parte
del programma delle Olimpiadi
nell’antichità, tale disciplina non venne
originariamente inserita nei Giochi
moderni.
Per avere i primi incontri di boxe a
cinque cerchi bisogna attendere St.
Louis 1904, anche se già a Stoccolma
1912 la nuova disciplina viene esclusa
(perché illegale in Svezia) salvo poi
tornare regolarmente nel 1920.
Tra le decisioni che hanno caratterizzato
la storia del pugilato ai Giochi, a partire
dal 1952 si è stabilito di classificare al
terzo posto gli sconfitti delle semifinali,
assegnando ad entrambi una medaglia
di bronzo (anche se a Helsinki ci si
limitò ad un diploma).
Per quanto riguarda i pugili, già
nell’edizione inaugurale si registra
un’impresa tuttora ineguagliata: a St.
Louis 1904 Oliver Kirk riesce a vincere
due titoli in due diverse categorie
(gallo e piuma) negli stessi Giochi. Più
problematico il rapporto con la bilancia
del peso leggero sudafricano Thomas
Hamilton-Brown a Berlino 1936: dopo
essere stato eliminato, gli viene offerta
una seconda chance, perché vi è stato
un errore della giuria, ma lui non può
approfittarne perché per consolarsi si è
concesso un lauto pranzo e non riesce
a rientrare in tempo nella sua categoria
di peso.
Leggere l’albo d’oro dei Giochi è un
po’ come ripercorrere i primi passi
di tanti futuri campioni mondiali.
Questa una sintetica carrellata (in
ordine alfabetico), indicando l’anno e
la categoria in cui i protagonisti hanno
vinto il titolo olimpico: • Giovanni
“Nino” Benvenuti (ITA) 1960 Welter;
• Cassius Clay/Muhammad Ali (USA)
1960 Mediomassimi; • Oscar De La
Hoya (USA) 1992 Leggeri; • George
Foreman (USA) 1968 Massimi; • Joe
Frazier (USA) 1964 Massimi; • Vladimir
Klichko 1996 Supermassimi; • Istvan
Kovacs (HUN) 1996 Gallo; • Sugar
Ray Leonard (USA) 1976 Superleggeri;
• Lennox Lewis (CAN/GBR) 1988
Supermassimi; • Patrizio Oliva (ITA)
1980 Superleggeri; • Giovanni Parisi
(ITA) 1988 Piuma; • Floyd Patterson
(USA) 1952 Medi; • Leon Spinks
(USA) 1976 Mediomassimi; • Michael
Spinks (USA) 1976 Medi.
Medagliere
Stati Uniti
Cuba
Unione Sovietica
Italia
ORO
ARGENTO
BRONZO
TOTALE
48
32
14
14
23
15
19
12
37
8
18
15
108
55
51
41
[Gli Sport - Pugilato]
Gran Bretagna
Ungheria
Polonia
Argentina
Sudafrica
Russia
Germania Orientale
Germania
Bulgaria
Francia
Kazakistan
Canada
Corea del Sud
Jugoslavia
Thailandia
Cecoslovacchia
Messico
Corea del Nord
Finlandia
Romania
Danimarca
Germania Occidentale
Irlanda
Ucraina
Norvegia
Venezuela
Kenya
Olanda
Belgio
Nuova Zelanda
Uzbekistan
Algeria
Giappone
Svezia
Nigeria
Uganda
Australia
Filippine
Spagna
Turchia
Bielorussia
Portorico
Egitto
Cile
Ghana
13
10
8
7
6
6
6
4
4
4
4
3
3
3
3
3
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
-
11
2
9
7
4
3
2
8
5
5
4
7
6
2
2
1
3
3
1
9
5
4
3
2
2
2
1
1
1
1
5
3
3
2
2
2
2
2
1
1
1
1
21
8
26
10
9
8
8
8
8
7
3
7
9
6
6
2
7
3
11
15
6
6
5
4
2
2
5
4
2
1
5
5
2
6
3
1
3
3
2
2
5
2
2
2
45
20
43
24
19
17
16
20
17
16
11
17
18
11
11
6
12
8
14
25
12
11
9
7
5
5
7
6
4
3
6
6
3
11
6
4
5
5
4
4
2
6
3
3
3
[Gli Sport - Pugilato]
Camerun
CSI*
Repubblica Ceca
Estonia
Tonga
Azerbaigian
Colombia
Marocco
Mongolia
Tunisia
Bermuda
Brasile
Repubblica Dominicana
Georgia
Guyana
Moldova
Niger
Pakistan
Repubblica Araba Unita
Uruguay
Zambia
Cina
Siria
Totale (204 tornei)
204
1
1
1
1
1
204
1
1
3
3
3
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
346
2
2
1
1
1
3
3
3
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
754
* Comunità degli Stati Indipendenti, denominazione degli atleti della disciolta Unione Sovietica nel 1992.
- Dal 1952 sono state attribuite due medaglie di bronzo.
- Nessun terzo nel 1904 per i pesi mosca, gallo e medi; due terzi posti nei welter nel 1904; due terzi
posti nei piuma e nei medi nel 1908.
- La medaglia d’argento dei pesi massimi nel 1952 non viene assegnata a Ingemar Johansson
(SWE), squalificato per passività. Nel 1981 il CIO ha rivisto la decisione, riattribuendo la medaglia
a Johansson.
Record
Maggior numero di medaglie d’oro, uomini
3
3
3
László Papp (HUN - medi 1948; medi jr. 1952, 1956)
Félix Savón Fabre (CUB - massimi 1992/2000)
Teófilo Stevenson (CUB - open 1972/1980)
Più giovane medagliato
16-162 Jackie Fields (USA - piuma 1924)
Tale record non può essere battuto, perché in base alle regole attualmente in vigore i pugili devono
avere compiuto 17 anni.
Più giovane medagliato/oro
16-162 Jackie Fields (USA - piuma 1924)
Tale record non può essere battuto, perché in base alle regole attualmente in vigore i pugili devono
avere compiuto 17 anni.
[Gli Sport - Pugilato]
Più anziano medagliato
37-254 Richard Gunn (GBR - piuma 1908)
Tale record non può essere battuto, perché in base alle regole attualmente in vigore i pugili non
devono avere compiuto 37 anni.
Più anziano medagliato/oro
37-254 Richard Gunn (GBR - piuma 1908)
Tale record non può essere battuto, perché in base alle regole attualmente in vigore i pugili non
devono avere compiuto 37 anni.
LE CATEGORIE
<48 kg Minimosca
48-51 kg Mosca
51-54 kg Gallo
54-57 kg Piuma
57-60 kg Leggeri
60-64 kg Superleggeri (meno usato Welter Junior)
64-69 kg Welter
69-75 kg Medi
75-81 kg Mediomassimi
81-91 kg Massimi
>91 kg Supermassimi (Open)
I Colpi
Diretto
Gancio
LA MAGLIA
La maglia ha lo stesso colore dei
guantoni e dipende dal colore
dell’angolo assegnato al pugile.
Una fascia alta 10 cm viene
indossata sopra i pantaloncini e
indica la linea della cintura (che
va dall’ombelico alla parte alta dei
fianchi). Solo i colpi al di sopra di
essa valgono per assegnare punti.
Uppercut
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IL RING
E’ un quadrato che misura 6.10 m di lato ed è sopraelevato (0.91-1.22 m) rispetto al
livello del suolo.
Gli angoli
Rosso: è quello più vicino alla sinistra della giuria.
Blu: è quello più lontano alla destra della giuria.
Bianchi: gli altri due angoli.
Le corde
Le quattro corde (del diametro di 3-5 cm) impediscono ai pugili di cadere fuori dal ring.
Per lo stesso motivo il lato del quadrato del ring prosegue per 46 cm oltre la linea delle
corde.
IL CASCHETTO
È stato reso obbligatorio a partire da Los
Angeles 1984.
È ammesso l’uso di vaselina sulla fronte
e sulle sopracciglia per evitare lesioni e
lacerazioni. Non è consentito portare la
barba, ma sono ammessi i baffi, purché la
lunghezza non sia tale da coprire il labbro
superiore.
I GUANTONI
I guantoni sono blu o rossi, pesano 284 g e
misurano circa il doppio di un pugno.
La superficie considerata per assestare il
colpo è indicata con un colore diverso (di
solito bianco), per agevolare i giudici nelle
loro valutazioni.
Le fasciature
Prima di indossare i guantoni i pugili
fasciano le loro mani. Le fasciature
utilizzate sono di cotone e non possono
essere più lunghe di 2.5 m e più larghe di
5.7 cm.