Articolo Il pugilato tratto da inviato

Transcript

Articolo Il pugilato tratto da inviato
Articolo tratto dal numero N. 1 Dicembre 2014 de http://www.inviato-speciale.it
Il pugilato
Uno sport tutto da conoscere
Lo Sport - di Redazione Cardinal Massaia
Ciao a tutti mi chiamo Emanuele Longo, e da quest' anno vado in una palestra di pugilato dove stò imparando a praticare questo
sport. Adesso insieme al mio amico Valerio Di Bisceglia vi diamo un po' di notizie su questo sport.
Il pugilato è uno sport da combattimento e una forma di autodifesa. A livello competitivo esso si svolge all'interno di uno spazio
quadrato chiamato ring, tra due atleti che si affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni), allo scopo di
indebolire e atterrare l'avversario. Questo sport è conosciuto, a partire dall'XI secolo, anche come la nobile arte, richiedendo ai
suoi praticanti caratteristiche come coraggio, forza, e intelligenza. Il pugilato nasce come sport di difesa personale, e risulta essere
il mezzo di difesa personale più antico al mondo, in quanto i pugni sono il primo istinto dell'uomo nella difesa personale stessa. Nel
XVIII secolo viene strutturato affinché si potesse praticare a livello agonistico. Da molto tempo attorno alla boxe ruotavano notevoli
interessi economici, fatti di rilevanti scommesse e ingenti premi in denaro.
Per questo motivo si sentì l'esigenza di regole più rigorose. Nel 1865 furono scritte le
regole del marchese di Queensberry, ovvero il codice della boxe scientifica che contiene i
fondamenti principali comuni anche alla boxe moderna:
? Guantoni: obbligatorio l'uso dei guantoni.
? Round: l'incontro è diviso in più riprese di tre minuti l'una con un intervallo di un minuto;
non vi erano limiti prestabiliti nel numero di riprese, concordato prima fra i pugili, o a
discrezione dell'arbitro.
? KO: il pugile perdeva se non si riprendeva dai colpi ricevuti entro 10 secondi, mentre il
pugile avversario doveva aspettare il comando dell'arbitro per riprendere a colpire.
? Categorie di peso: i pugili sono divisi in categorie di peso. Non possono avvenire incontri tra atleti di categorie differenti. Le
categorie erano inizialmente soltanto tre: leggeri, medi e massimi.
Le nuove regole rendevano il pugilato molto meno violento e lo trasformavano in uno sport di abilità, destrezza e velocità. Per il
momento non era ancora stato fissato un numero massimo di riprese, si procedeva quindi ad oltranza fino al KO o allo
spossamento di uno dei due pugili. Le regole di Douglas vennero assorbite con molta lentezza. Ancora alla fine del XIX secolo in
molti incontri i pugili si affrontavano secondo le vecchie regole del London Prize Ring Rules, nonostante numerose nazioni
vietassero l'organizzazione di incontri in cui non era previsto l'uso dei guantoni protettivi. Dal momento in cui venne scritto il codice
della boxe scientifica si fa coincidere la storia della boxe con la categoria dei pesi massimi.
Gli stili del pugilato
Nel pugilato non esistono due pugili con uno stile che possa essere considerato identico. Nella pratica esistono, tuttavia, dei modi
di definire alcuni stili, senza che per questo un pugile debba essere inquadrato esclusivamente in uno di essi. In alcuni casi, infatti,
un pugile potrebbe essere classificato sia come in-fighting che come out-fighting. Uno stile che ci ha colpito molto è ad esempio il
picchiatore, in inglese "slugger", è solitamente un pugile carente di tecnica e di gioco di gambe, che compensa queste carenze con
la pura potenza dei propri pugni. Molti picchiatori ricercano la stabilità dell'assetto per favorire la potenza, e per questo tendono ad
essere insufficientemente mobili e ad avere difficoltà ad inseguire i pugili veloci di gambe, di cui possono anzi diventare un facile
bersaglio. I picchiatori a volte tendono a trascurare le combinazioni, privilegiando le ripetizioni di colpi singoli, a volte portati con
una sola mano e con grande potenza (per lo più ganci e uppercut), ma spesso con velocità minore di quella degli stilisti.
Fondamenti sulla tecnica del pugilato
Nel pugilato viene ravvisata una certa somiglianza con la scherma per il particolare tipo di studio preparatorio fra i contendenti in
funzione del successivo scambio di colpi. Fondamentalmente il pugilato si basa su tre colpi:
? Diretto: colpo più importante per il pugile tecnico. A seconda dell'uso può essere un colpo di disturbo, di arresto, di preparazione
al diretto successivo, oppure un colpo potente, portato mediante una rotazione del corpo. Si attua avanzando leggermente e si
colpisce con la mano che sta davanti nella guardia (jab), oppure facendo ruotare tutto il corpo nel senso del pugno, colpendo con
la mano posteriore (cross).
? Gancio: colpo potente e demolitore che basa la sua potenza sulla leva fornita dalla spalla e dalla posizione ad angolo retto del
braccio, è il colpo di chiusura per eccellenza. Il gancio per essere efficace deve essere eseguito a corta distanza (hook).
? Montante: colpo dato dal basso verso l'alto, di solito si usa nel corpo a corpo. Si attua ruotando la spalla in modo da imprimere
potenza al pugno (uppercut).
Questi colpi, portati in rapida sequenza e con varietà, generano le "serie" o "combinazioni". Anche se la fase offensiva ha un ruolo
decisivo, due sono le tecniche per evitare di prendere colpi: schivare e parare, ovviamente per ogni tipo di colpo vi siano differenti
tipi di schivate e di parate.
Dai tre aspetti offensivi e dai due difensivi può nascere un complesso incontro, che vede sul "quadrato" due uomini che si
affrontano lealmente secondo regole codificate e che alla fine del match li vedrà abbracciarsi. Il pugilato è uno sport impegnativo e
completo, le doti fisiche richieste sono infatti velocità, agilità, forza e resistenza. Il pugilato richiede sia sforzi aerobici che
Tratto da www.inviato-speciale.it --IC Perazzi-Roma- pag. 1 of 2
anaerobici, pertanto l'allenamento mira sia al miglioramento della resistenza, ovvero alla durata dello sforzo fisico nel tempo,
tramite corsa, salto della corda, allenamento a corpo libero, sia al miglioramento della forza e allo sviluppo della massa muscolare.
? Spostamento: significa un collocamento del corpo fuori dall'asse di attacco dell'avversario con l'aiuto di un movimento laterale.
Questo tipo di azione è in francese chiamato décalage. Parlano anche di "passo di diagonale" quando lo spostamento si effettua
su un asse obliquo.
Il pugilato richiede soprattutto una notevole forza di sopportazione e carattere per poter affrontare gli sforzi durante l'allenamento e
il quasi inevitabile dolore fisico durante gli incontri come del resto capita in tantissimi altri sport anche non da combattimento.
Contrariamente alla maggior parte degli altri sport, la sconfitta nel pugilato è accompagnata da dolore fisico: ciò richiede una ferrea
volontà a non darsi per vinto davanti alla fatica del match.
Critiche
Nonostante le regole moderne e l'adozione delle precauzioni suggerite dalla medicina dello sport, il pugilato mantiene ancora il
suo aspetto di sport violento e cruento. Lo scambio di colpi alla testa può comportare l'insorgere di traumi, che possono
manifestarsi durante l'incontro oppure in un secondo momento.
L'urto violento sulla testa può essere causa di un'emorragia immediata a livello cerebrale, i cui sintomi variano dallo stordimento
alla perdita di coscienza. Né sono mancati decessi conseguenti, appunto, a trauma cranico. Anche il cinema ha fatto tanti films sul
pugilato, il pugile più famoso del cinema secondo noi è Rocky Balboa : Rocky (1976), la pellicola di culto senz'altro più nota
incentrata sul pugilato e il primo capitolo di una lunga saga, ha infatti avuto come sequel di altrettanta fama mondiale Rocky II,
Rocky III, Rocky IV, Rocky V e l'ultimo Rocky Balboa.
La cosa che mi piace di più del pugilato è salire sul ring e allenarmi con i miei compagni. Il più bravo di tutti è Davide infatti il
maestro Patrizio gli dà sempre tante stelle per premio. Anche io sono bravo ma devo migliorare perché mi muovo troppo.
L' unica cosa noiosa degli allenamenti è fare i saltelli perché ci fanno mettere in una posizione obliqua che io trovo molto scomoda
e poi mi fanno molto male i polpacci e mi stanco troppo.
Il maestro Patrizio ci ha spiegato molto bene che il pugilato è una forma di autodifesa e che non va usato contro gli altri soprattutto
non per vendicarsi. Ho imparato che il pungilato è uno sport che si pratica solo sul ring e non fuori come a scuola o al parco.
Inoltre bisogna seguire certe regole: niente colpi bassi, niente sgambetti, niente calci altrimenti vieni cacciato dalla palestra e poi
sono guai.
Io da grande vorrei tanto diventare un pugile famoso per insegnare ai bambini di tutto il mondo questo sport, per guadagnare i
soldi per farmi una grande piscina che è il mio sogno più grande.
Emanuele Longo IV A, Valerio Di Bisceglia VA.
Tratto da www.inviato-speciale.it --IC Perazzi-Roma- pag. 2 of 2