Il pugilato o boxe, dal termine inglese boxing, è un`arte, uno stile di
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Il pugilato o boxe, dal termine inglese boxing, è un`arte, uno stile di
Il pugilato o boxe, dal termine inglese boxing, è un'arte, uno stile di autodifesa e uno sport da combattimento regolato da norme, tra due atleti che si colpiscono a pugni chiusi. Conosciuto anche come la "nobile arte", in cui escono le caratteristiche migliori dell'uomo: il coraggio, la forza, l'intelligenza. Nonostante le regole moderne il pugilato mantiene ancora il suo aspetto di sport violento e cruento. Lo scambio di colpi alla testa può comportare l'insorgere di traumi che possono manifestarsi durante l'incontro, oppure in un secondo momento. La nascita della boxe moderna: "il codice della boxe scientifica" Il pugilato è uno degli sport più antichi che si conoscano. Tuttavia è nel 1867 che il J.S. Douglas, marchese di Queensberry, scrisse il codice della boxe scientifica che, a parte qualche piccola differenza, contiene le regole principali della boxe moderna: Guantoni: obbligatorio l'uso dei guantoni. Round: l'incontro è diviso in più riprese di tre minuti l'una, non vi era limite di riprese. Knock out: il pugile perdeva se non si riprendeva dai colpi ricevuti entro 10 secondi, il pugile avversario doveva aspettare il comando dell'arbitro per riprendere a colpire. Categorie di peso: i pugili sono divisi in categorie di peso. Non possono avvenire incontri tra atleti di categorie differenti. Le categorie erano tre: leggeri, medi e massimi. Le nuove regole rendevano il pugilato molto meno violento e lo trasformavano in uno sport di abilità, destrezza e velocità. Per il momento non era ancora stato fissato un numero massimo di riprese, si procedeva quindi ad oltranza fino al ko di uno dei due pugili. Le regole di Douglas vennero assorbite con molta lentezza. Ancora alla fine del XIX secolo molti incontri i pugili si affrontavano secondo le vecchie regole del London Prize Ring Rules, nonostante numerose nazioni vietassero l'organizzazione di incontri in cui non era previsto l'uso dei guantoni protettivi. La tecnica Nel pugilato viene ravvisata una certa somiglianza con la scherma per il particolare tipo di studio preparatorio fra i contendenti in funzione del successivo scambio di colpi. Fondamentalmente il Pugilato si basa su tre colpi: Jab: Colpo più importante per il pugile tecnico. Colpo di disturbo, di arresto, di preparazione al diretto successivo. Diretto: Colpo potente che consiste nella rotazione del corpo con scarico del pugno dopo aver tirato un jab. Gancio: Colpo potente e demolitore che basa la sua potenza sulla leva fornita dalla spalla e dalla posizione ad angolo retto del braccio, è il colpo di chiusura per eccellenza. Montante: Colpo dato dal basso verso l'alto, di solito si usa nel corpo a corpo. Questi colpi, portati in rapida sequenza e con varietà, generano le "serie" o "combinazioni". Anche se la fase offensiva ha un ruolo decisivo, due sono le tecniche per evitare di prendere colpi: schivare e parare, ovvio il fatto che per ogni tipo di colpo vi siano differenti tipi di schivate e di parate. Dai tre aspetti offensivi e dai tre difensivi può nascere un grande incontro, che vede sul "quadrato" due uomini che si affrontano lealmente secondo le regole della "boxe moderna" e che alla fine del match li vedrà abbracciarsi. Il pugilato è uno sport impegnativo e completo, le doti fisiche richieste sono infatti velocità, agilità, forza e resistenza. Il pugilato richiede sia sforzi aerobici che anaerobici, pertanto l'allenamento mira sia al miglioramento della resistenza, ovvero alla durata dello sforzo fisico nel tempo, tramite corsa, salto della corda, allenamento a corpo libero, sia al miglioramento della forza e allo sviluppo della massa muscolare. Il pugilato richiede soprattutto una notevole forza di sopportazione e carattere per poter affrontare gli sforzi durante l'allenamento e il quasi inevitabile dolore fisico durante gli incontri. Contrariamente alla maggior parte degli altri sport, la sconfitta nel pugilato è accompagnata da dolore fisico: ciò richiede una ferrea volontà a non darsi per vinto davanti alla fatica del match.